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Inno Acatisto a santa Parascheva di Iași

Inno acatisto alla nostra venerabile madre Parascheva

(14/27 Ottobre)

Contacio 1

Alla venerabile madre nostra, la molto misericordiosa Parascheva, noi indegni peccatori portiamo offerte di umiltà per le sue intercessioni. Poiché siamo stati resi degni di ottenere grandi doni, dalla fonte del nostro Salvatore da cui la bontà scaturisce perenne, e a lei cantiamo: Gioisci, o Parascheva, molto benefica!

Ico 1

Gli angeli del cielo, accogliendo con inni il tuo spirito virgineo dalle dimore terrestri, ti hanno incoronato di gioie per la tua dignità; portando in fatti un corpo di donna e un'indole debole, hai saputo vincere tutte le potenze avverse per mezzo della buona sapienza, per questo ti cantiamo:

Gioisci, saggia vergine;

Gioisci, colomba razionale;

Gioisci, anima angelica in corpo virginale;

Gioisci, degna intercessione presso Dio;

Gioisci, consolazione degli uomini;

Gioisci, sollievo delle sofferenze;

Gioisci, forte speranza nostra;

Gioisci, rafforzamento dei credenti;

Gioisci, porto quieto e privo di tempeste;

Gioisci, esempio di buona pietà;

Gioisci, luce degli incompresi;

Gioisci, rifugio dei disperati;

Gioisci, o Parascheva, molto benefica!

Contacio 2

Così il Re dell'universo ricompensa le vittorie. Così la mano dell'invisibile provvidenza rafforza la stirpe degli uomini, abbracciando nella fede ciò che essa ha stabilito per la salvezza. Per questo allontaniamoci dall'iniquità; fino a quando continueremo a vivere nel peccato? Signore, rafforza la nostra anima affinché ti cantiamo con buone azioni il canto angelico: Alleluia!

Ico 2

Vergine tutta onorata, verso di te si sono dirette le nostre aspirazioni; verso di te che molte volte hai avuto l'aiuto di santi e di angeli nelle tentazioni terrene, sii ora anche per noi un rapido beneficio, poiché sei stata resa degna di entrare nella casa dello sposo con una lampada luminosa, così come ci ha condotti Cristo il Salvatore, e riceve questo canto:

Gioisci, perla di gran prezzo del nostro tesoro;

Gioisci, fiore mai appassito della Chiesa di Cristo;

Gioisci, saldo fondamento della cristianità;

Gioisci, dote delle vergini e intercessione presso la Madre di Dio;

Gioisci, consiglio dei sacerdoti devoti;

Gioisci, pronto aiuto degli stranieri;

Gioisci, fervida consolazione dei perseguitati;

Gioisci, misericordiosa guida delle vedove;

Gioisci, vincitrice degli avversari;

Gioisci, liberazione di tutti quanti ti chiamano in aiuto;

Gioisci, grande beneficio delle anime;

Gioisci, guaritrice delle ferite dei corpi;

Gioisci, o Parascheva, molto benefica!

Contacio 3

Sperando sempre in te, da molti mali e pericoli si è liberata questa terra, alleviando e trasformando l'ira che Dio ha giustamente scagliata su di noi, con una buona e misericordiosa compassione, per mezzo delle tue preghiere; anche ora che grandi sventure ci atterriscono, ti supplichiamo con lacrime di aiutarci, per scampare dal pericolo e cantare a Dio: Alleluia!

Ico 3

La città di Epivata, vedendo la lode della propria terra sorgere tra i suoi figli, ti ha accolto con gioia, o venerabile, portandoti testimonianza con grande riverenza; e noi, che in seguito siamo stati resi degni di ottenere le tue reliquie, come potremo predicare a sufficienza i miracoli che hai fatto, e non cantarti così:

Gioisci, illuminatrice della Moldova;

Gioisci, sostenitrice di Epivata;

Gioisci, istruttrice dei tuoi stessi genitori;

Gioisci, tu che non hai radunato averi terreni;

Gioisci, raccoglitrice di doni celesti;

Gioisci, tu che non hai portato vesti preziose;

Gioisci, tu che hai onorato la veste dell'umiltà;

Gioisci, correttrice della superbia;

Gioisci, tu che hai onorato la verginità;

Gioisci, sostenitrice degli anziani;

Gioisci, castigatrice degli avversari;

Gioisci, compassionevole verso i poveri;

Gioisci, o Parascheva, molto benefica!

Contacio 4

Tuttapura Vergine Maria, Madre di Dio, ricevi anche le nostre dovute preghiere da noi indegni, che ti portiamo a te con l'intercessione della nostra santa per la remissione dei peccati, e dacci la pace e la grande misericordia del figlio tuo, a cui cantiamo incessantemente: Alleluia!

Ico 4

A colei che degnamente e con fede ha seguito il Verbo di Dio, che per la sua buona devozione ha ricevuto il dono delle guarigioni e la ricompensa celeste, per mezzo della voce del Salvatore, che dice: "Serva buona e fedele, entra nella gioia del tuo Signore", noi eleviamo questo canto:

Gioisci, seme non smarrito;

Gioisci, corpo non affaticato;

Gioisci, nutrimento spirituale;

Gioisci, oro chiarificato;

Gioisci, fuoco che brucia le stoppie;

Gioisci, terra della sazietà;

Gioisci, frutto della penitenza;

Gioisci, sollievo dai pensieri malvagi;

Gioisci, dispersione delle tempeste;

Gioisci, portatrice di manna;

Gioisci, datrice di consolazione;

Gioisci, intercessore di tutti i cristiani presso il Signore;

Gioisci, o Parascheva, molto benefica!

Contacio 5

Affaticati dal peso dei pensieri mondani, ci siamo ora risvegliati, noi meschini, in lacrime, poiché per le nostre azioni non abbiamo un luogo dove riporre speranze di quiete; non abbiamo infatti compiuto un solo atto degno di salvezza, e temendo di essere tagliati come il fico sterile, cadiamo di fronte a te piangendo, Santa Parascheva, e gridiamo: abbi misericordia di noi, per farci cantare a Dio assieme a te il canto della salvezza: Alleluia!

Ico 5

Chi non si complimenterà con te, o venerabile, che sei stata resa degna di quietare per mezzo della tua obbedienza l'ardore del corpo, e a ottenere la salvezza dell'anima con l'onore della gloria celeste, non toccato da mani umane? O chi ancora non si complimenterà con te perché hai trapassato con il tuo prode pensiero gli intrecci ingannatori del maligno, e lo hai coperto di vergogna? Per questo, ricevi il canto che segue:

Gioisci, torre della vittoria;

Gioisci, porta della salvezza;

Gioisci, rifugio della fede;

Gioisci, abitazione della costanza;

Gioisci, icona della bontà;

Gioisci, difensore della venerabile croce;

Gioisci, sua degna devota;

Gioisci, tu che con il suo aiuto hai trionfato;

Gioisci, tu che per essa ti sei fatta seguace di Cristo;

Gioisci, bella colonna di vittoria;

Gioisci, vincitrice della sovranità dell'inferno;

Gioisci, erede della compassione celeste;

Gioisci, o Parascheva, molto benefica!

Contacio 6

Come canteremo con dignità, o con quali parole inneggeremo noi indegni alla gloria delle tue azioni? Né fatti né fede ci accostano infatti alle tue onoratissime gesta; ma confessando la nostra debolezza, ti preghiamo di aiutarci e di intercedere presso Dio, perché riceva il canto: Alleluia!

Ico 6

Ci hanno avvolto ora dolori indicibili, e non aspettiamo da alcuno un aiuto umano, tutti ci hanno abbandonato d'un tratto; persino i piaceri che un tempo ci deliziavano ora lottano con noi; guai alla nostra disgrazia, non abbiamo altra speranza che la misericordia di Dio e il tuo santo aiuto. Per questo ti prego, affrettati ad ascoltarci, risanandoci, perché ti possiamo cantare:

Gioisci, rimedio al dolore;

Gioisci, mano di guarigione;

Gioisci, dimora di protezione;

Gioisci, raggio di consolazione;

Gioisci, tenda della sazietà;

Gioisci, rugiada di fervore;

Gioisci, salvezza dalle malattie;

Gioisci, rifugio degli atterriti;

Gioisci, allontanatrice delle perdite;

Gioisci, insonne vigilatrice;

Gioisci, stella di illuminazione;

Gioisci, scala di liberazione;

Gioisci, o Parascheva, molto benefica!

Contacio 7

Signore, visita e guarisci i tuoi figli immersi nel dolore, dice la venerabile, pregando senza interruzione, poiché non hanno sostegno né consolazione. I giorni sono pesanti, ma rallegriamoci per la nostra salvezza, e prosterniamoci dinanzi a Dio, pentendoci e cantando: Alleluia!

Ico 7

Le mie iniquità, la moltitudine delle mie deviazioni con le quali ho portato discordia al mio prossimo, oggi mi incolpano e non so cosa risponderò, andando al giudizio, dove tutti mi perseguitano, tutti si elevano contro di me per farmi cadere; tu stessa, o buona madre, che ascolti la mia testimonianza, intercedi presso il Signore, perché cambi la sorte della mia condanna in benevolenza, scrollando via dai cuori dei miei nemici ogni malvagità, e ti glorificherò con inni come questi:

Gioisci, intercessione degli erranti;

Gioisci, beneficio degli oppressi;

Gioisci, correzione dei giudici iniqui;

Gioisci, tu che provi innocenti i calunniati;

Gioisci, rifugio dei giudicati e dei condannati;

Gioisci, trattenimento delle passioni;

Gioisci, tu che togli sostegno a chi cerca solo il proprio bene;

Gioisci, disfatta di chi fa la volontà dei malvagi.

Gioisci, quiete dei potenti;

Gioisci, facilitazione dei deboli;

Gioisci, estirpatrice dei mali;

Gioisci, sorgente di misericordie;

Gioisci, o Parascheva, molto benefica!

Contacio 8

Pensando a queste cose, ci calmiamo, ci rallegriamo e ci allietiamo, le nostre anime esultano perché non rideranno di noi i nostri avversari. Non ci abbandonerà il nostro Dio fino alla fine, per le tue preghiere, o venerabile, ma quando invierà la sua misericordia, come di consueto, sul popolo, anche noi indegni parteciperemo con esso alla sua bontà, e assieme canteremo a Dio: Alleluia!

Ico 8

A tutti diremo dei tuoi miracoli, a voce alta canteremo i tuoi festeggiamenti, come è dovuto alla comunità che ti eleva ringraziamenti; magnifichiamo la tua lode, magnifichiamo la longanimità che ti ha fatto corona, facendoti obbediente per mezzo della fede, magnifichiamo le gesta di colei che con costanza ha seguito l'esempio dell'Amico degli uomini; per questo a te diciamo:

Gioisci, o sposa spirituale;

Gioisci, corona della verità;

Gioisci, scettro della vittoria;

Gioisci, gloria dei monaci;

Gioisci, guida della comunità;

Gioisci, onore delle pie monache;

Gioisci, custode degli eremiti;

Gioisci, memoria dei secoli;

Gioisci, predicatrice della retta fede;

Gioisci, estirpatrice delle eresie;

Gioisci, premio della gloria divina;

Gioisci, tu che segui il Verbo celeste;

Gioisci, o Parascheva, molto benefica!

Contacio 9

Inneggiamo tutti con gioia l'onorata Parascheva, la santa benefica verso coloro che sono nel bisogno, che ha ricevuto nei secoli la vita incorruttibile; per questo ha trovato grandezza, e il dono dei miracoli, cantando secondo il comandamento di Dio: Alleluia!

Ico 9

Quanti hanno intenti malvagi, ammoniti da te, si spaventano vedendo la gloria di Dio, preparata per l'uomo che si allontana dai peccati, e vedendo su di te, o venerabile, l'incontenibile mistero del volto di gloria, che oggi rifulge portando ai fedeli doni di guarigione; per questo essi si sono colmati di vergogna pentendosi, e noi ci siamo rallegrati, cantandoti:

Gioisci, o nostra liberazione;

Gioisci, o nostra guida;

Gioisci, rettitudine;

Gioisci, tu che scacci via i mali;

Gioisci, portatrice di buona fragranza;

Gioisci, avvelenatrice delle fiere;

Gioisci, estirpatrice dei parassiti;

Gioisci, protezione dagli incubi;

Gioisci, dispersione della grandine;

Gioisci, portatrice di pioggia copiosa;

Gioisci, copiosità di buoni frutti;

Gioisci, letizia dei seminatori;

Gioisci, o Parascheva, molto benefica!

Contacio 10

Mai ci tratterremo dal raccontare i tuoi miracoli, venerabile, poiché se non fosse stato per le tue preghiere per questa terra, che tu proteggi con le tue purissime reliquie, chi sarebbe scampato da tanto pericolo, e chi si sarebbe alleggerito dai malanni giunti su di noi, per i nostri molti peccati? Perciò assieme a te cantiamo a Dio: Alleluia!

Ico 10

Le mura della casa dei tuoi genitori non furono tanto potenti, né sufficienti a trattenerti dalla grandezza delle decisioni da te prese, promettendo di abbracciare la via monastica; per questo, allontanandoti da ogni carezza e piacere del mondo, hai scambiato la tua veste preziosa con quella di un mendicante venuto in chiesa, abbandonando così i genitori che si adiravano rimproverandoti per questa fuga. Perciò, ottenendo con l'umiltà i beni eccelsi, odi da tutti:

Gioisci, rosa intatta dal verme dell'alterigia;

Gioisci, giglio trapiantato nel giardino celeste;

Gioisci, talamo di innocenza;

Gioisci, trono di maestà;

Gioisci, scettro di quanti comandano;

Gioisci, infaticabile protettrice;

Gioisci, intatta difesa;

Gioisci, persecuzione dei nostri tentatori;

Gioisci, onore di quanti ci usano misericordia;

Gioisci, forza di quanti ci servono;

Gioisci, luce di quanti ci consolano;

Gioisci, aiuto di quanti ci nutrono;

Gioisci, o Parascheva, molto benefica!

Contacio 11

Siamo pieni di peccati, o compassionevole Signore, e le nostre anime lottano pesantemente pensando al giudizio, poiché che cosa faremo noi peccatori, quando all'improvviso ci assalirà la fine imprevista? Chiediamo misericordia, o Signore, chiediamo misericordia, o Cristo nostro, poiché non abbiamo aspetto di rettitudine; non trascurare le nostre preghiere e il nostro pentimento, che in ogni momento dopo i peccati ci ha avvolti, e accogli come prova della nostra buona volontà e del nostro timore di te questa preghiera con cui ti offriamo a intercessione anche la nostra madre Parascheva, cantando assieme a lei: Alleluia!

Ico 11

Molti peccatori prima di noi hanno ottenuto la salvezza umiliandosi. Come dunque potremmo anche noi allontanarci da questa speranza? A te rivolgiamo le nostre aspirazioni, venerabile madre, e non vogliamo essere ricoperti di vergogna allontanandoci da te, come quel peccatore sepolto accanto a te senza che si conoscesse la sua indegnità, e di cui hai chiesto in sogno che venisse spostato il corpo corrotto dal luogo a fianco delle tue reliquie. Perciò ti preghiamo, ricevi le nostre preghiere e lacrime, chiedendo per noi il perdono dei peccati, affinché ti cantiamo:

Gioisci, elevata umiltà;

Gioisci, vergine illibata;

Gioisci, tesoro non svuotato;

Gioisci, madre tutta inneggiata;

Gioisci, salvezza umile;

Gioisci, lode dei venerabili;

Gioisci, consolazione degli sventurati;

Gioisci, guida dei dispersi;

Gioisci, buona mia consigliera;

Gioisci, mitissima giustiziera;

Gioisci, rallegramento dell'anima;

Gioisci, pronto sostegno;

Gioisci, o Parascheva, molto benefica!

Contacio 12

Ineffabile è la nostra consolazione, guardando te che dimori con noi, come un dono di Dio trasmesso a questa terra; di quanti malanni infatti eravamo coperti, e ci hai guariti; in quanta miseria e ci hai allietati; quante volte abbandonati, perseguitati e presi dai conflitti e tu ci hai aiutati, compiendo in tutto la parola del Salvatore nel suo Vangelo! Per questo ottenendo con l'umiltà il posto alla destra del trono della gloria, cantiamo a te: Gioisci! e a Dio l'inno celeste: Alleluia!

Ico 12

Liberaci, o madre, da ogni male, dalla peste, dal colera e dai nemici; liberaci, o madre, dalle locuste, dagli scarafaggi e da ogni parassita; liberaci, o madre, dal fuoco, dalla grandine e dal fulmine; liberaci, o madre, dal tormento eterno e dall'ora della condanna, e rendici degni di ottenere per mezzo delle tue preghiere di stare alla destra del giudice nel giorno del giudizio, per la salvezza delle nostre anime, proteggendoci e nutrendoci in pace fino alla risurrezione finale, per poterti cantare:

Gioisci, cetra spirituale;

Gioisci, tromba apostolica;

Gioisci, fiaccola luminosa;

Gioisci, raggio celeste;

Gioisci, speranza degli uomini;

Gioisci, fuga dei demoni;

Gioisci, guarigione delle ferite;

Gioisci, protezione dai mali;

Gioisci, portatrice di bontà;

Gioisci, luce della casa della Moldova;

Gioisci, liberatrice del principe Basilio e di altri benefattori;

Gioisci, tu che sostieni anche me, umile peccatore;

Gioisci, o Parascheva, molto benefica!

Contacio 13

Adoriamo Dio e onoriamo le tue sante reliquie, Pia Madre Parascheva, predicando con gloria e canti tutti i tuoi miracoli che abbiamo ottenuto per dono di Dio e per la nostra salvezza; che ti sia accetta la nostra preghiera, o santa, e affrettati sempre ad aiutarci, perché cantiamo con gioia le tue gesta e la gloria di Dio: Alleluia!

(Questo Contacio si dice per tre volte. Poi si dice di nuovo il primo Ico e il primo Contacio. Quindi si legge questa)

Preghiera

Signore Dio nostro, tu che hai detto ed è stato creato tutto quanto esiste, non distogliere da noi il tuo volto, perché non venga su di noi l'ira spaventosa e terribile dei dolori, che è frutto dei nostri peccati, compiuti in tutti i giorni, innumerevoli e insensati. Noi siamo peccatori, vani e pieni di malvagità; ma tu sei la fonte della vita e della misericordia. Non ci lasciare, Signore! Non trascurare la nostra preghiera di peccatori, e non ricompensarci per le nostre iniquità, ma poiché non siamo degni di ottenere la misericordia con la fedeltà di ogni giorno, donacela tu quale compassionevole e molto misericordioso.

O Signore, per le preghiere della nostra venerabile madre Parascheva, donaci salute e una vita libera da ogni male, e rafforzaci con il tuo spirito sovrano, affinché dal profondo del cuore, con gioia glorifichiamo il tuo santissimo nome nei secoli. Amen.

Acatistul cuvioasei maici noastre Parascheva

(14/27 octombrie)

Condacul 1

Preacuvioasei noastre maici, mult-milostivei Parascheva, prinos de umilinţă îi aducem noi nevrednicii păcătoşi pentru mijlocirile sale. Că mari daruri ne-am învrednicit a dobândi, de la izvorul cel pururea curgător de bunătăţi al Mântuitorului nostru, şi să-i cântăm: Bucură-te, Paraschevo, mult folositoare!

Icosul 1

Îngerii din cer cu laude primind duhul tău cel fecioresc din pământeştile locaşuri, de bucurie te-au încununat pentru vredniciile tale; căci femeiesc trup purtând şi fire slăbănoagă, ai ştiut a birui toate puterile vrăjmaşilor prin bună înţelepciune; pentru aceasta-ţi cântăm:

Bucură-te, înţeleaptă fecioară;

Bucură-te, porumbiţă cuvântătoare;

Bucură-te, suflet îngeresc în trup fecioresc;

Bucură-te, vrednică mijlocitoare către Domnul;

Bucură-te, mângâierea oamenilor;

Bucură-te, alinarea de suferinţă;

Bucură-te, nădejdea noastră cea tare;

Bucură-te, întărirea credincioşilor;

Bucură-te, liman lin şi neînviforat;

Bucură-te, pilda bunei cucernicii;

Bucură-te, luminarea celor nepricepuţi;

Bucură-te, scăparea celor deznădăjduiţi;

Bucură-te, Paraschevo, mult folositoare!

Condacul 2

Aşa Împăratul tuturor răsplăteşte biruinţele. Asa mâna proniei cea nevăzută întăreşte neamul omenesc, îmbrăţişând cu credinţă cele de dânsa rânduite spre mântuire. Pentru aceasta să ne departăm de nelegiuiri; până când vom petrece în păcate? Doamne, întăreşte inimile noastre ca sa-Ţi cântăm în fapte bune cântarea cea îngerească: Aliluia!

Icosul 2

Preacinstită fecioară, către tine am năzuit, către tine care de multe ori ai luat pe sfinți și pe îngeri în ajutor la pământeștile ispite; fii acum și pentru noi grabnic folositoare, căci te-ai învrednicit a intra înăuntrul casei Mirelui cu candela luminoasă, precum ne-a povățuit Mântuitorul Hristos, și primește cântarea aceasta:

Bucură-te, mărgăritar nepreţuit al vistieriei noastre;

Bucură-te, floare nevestejită a Bisericii lui Hristos;

Bucură-te, temelie neclintită a creştinătăţii;

Bucură-te, a fecioarelor înzestrătoare şi rugătoare către Maica lui Dumnezeu;

Bucură-te, ascultătoare a preoţilor cucernici;

Bucură-te, grabnică ajutătoare a străinilor;

Bucură-te, fierbinte mângâietoare a prigoniţilor;

Bucură-te, milostivă povăţuitoare a văduvelor;

Bucură-te, învingătoarea duşmanilor;

Bucură-te, izbăvirea tuturor celor ce te cheamă spre ajutor;

Bucură-te, mare folositoare a sufletelor;

Bucură-te, vindecătoarea de răni a trupurilor;

Bucură-te, Paraschevo, mult folositoare!

Condacul 3

Spre tine pururea nădăjduind, de multe boli şi primejdii s-a izbăvit ţara aceasta, alinând şi prefăcând mânia cea cu dreptate pornită asupra noastră de la Dumnezeu, în bună şi milostivă îndurare, prin ale tale rugăciuni; dar şi acum îngrozindu-ne marile nenorociri, la tine năzuim cu lacrimi, să ne ajuţi, ca să scăpăm din primejdie şi să cântăm lui Dumnezeu: Aliluia!

Icosul 3

Epivata, văzând lauda pământului ei, răsărind dintru ale sale, cu bucurie te-a întâmpinat, preacuvioasă, mărturisindu-te cu mare cucernicie; iar noi, care în urmă ne-am învrednicit a dobândi moaştele tale, cum vom putea îndestul a propovădui minunile pe care le-ai făcut, de nu cântăm acestea:

Bucură-te, luminătoarea Moldovei;

Bucură-te, sprijinitoarea Epivatei;

Bucură-te, învăţătoarea parinţilor tăi;

Bucură-te, ceea ce n-ai adunat averi pământeşti;

Bucură-te, adunătoarea cereştilor daruri;

Bucură-te, ceea ce n-ai primit hainele cele scumpe;

Bucură-te, cinstitoarea hainei smereniei;

Bucură-te, îndreptătoarea mândriei;

Bucură-te, cinstitoarea fecioriei;

Bucură-te, sprijinitoarea bătrânilor;

Bucură-te, osânditoarea duşmanilor;

Bucură-te, miluitoarea săracilor;

Bucură-te, Paraschevo, mult folositoare!

Condacul 4

Preacurată Fecioară Marie, Maica lui Dumnezeu, primeşte şi ale noastre datornice rugăciuni de la noi nevrednicii pe care prin mijlocitoarea noastră sfânta ţi le aducem spre iertarea păcatelor şi ne dă nouă pace şi mare milă de la Fiul tău, Căruia Îi cântăm neîncetat: Aliluia!

Icosul 4

Celei după vrednicie şi cu credinţă următoare a cuvântului lui Dumnezeu, care pentru buna cucernicie a primit darul vindecărilor şi plată cerească, prin glasul Mântuitorului zicând: slugă bună şi credincioasă, intră întru bucuria Domnului tău, îi aducem cântărea aceasta:

Bucură-te, sămânţă nerătăcită;

Bucură-te, trup neobosit;

Bucură-te, hrană duhovnicească;

Bucură-te, aur lămurit;

Bucură-te, foc arzător plevilor;

Bucură-te, pământ de îndestulare;

Bucură-te, rodul pocăinţei;

Bucură-te, alinarea relelor cugetări;

Bucură-te, risipitoare de furtuni;

Bucură-te, aducătoare de mană;

Bucură-te, dătătoare de mângâieri;

Bucură-te, mijlocitoarea tuturor creştinilor către Domnul;

Bucură-te, Paraschevo, mult folositoare!

Condacul 5

Obosiţi de truda gândurilor lumeşti ne-am deşteptat acum noi, ticăloşii, lăcrimând, că nu avem încotro întinde nădejdile după faptele noastre spre a ne linişti, nefăcând nici un lucru vrednic de mântuire şi temându-ne de tăiere ca smochinul neroditor, cădem înaintea ta plângând, sfântă Paraschevo, şi strigăm: miluieşte-ne, ca dimpreună cu tine să cântăm lui Dumnezeu cântarea de mântuire: Aliluia!

Icosul 5

Cine nu te va ferici pe tine, cuvioasă, că te-ai învrednicit a potoli prin nevoinţele tale zburdălnicia trupului şi a dobândi mântuirea sufletească cu cinstea cea neluată de mâini omeneşti a cereştii măriri? Sau cine nu te va ferici iarăşi că ai străbătut prin viteazul tău cuget împletiturile vicleanului cele amăgitoare, şi l-ai ruşinat? Pentru aceasta primeşte următoarea cântăre:

Bucură-te, turnul biruinţei;

Bucură-te, usa mântuirii;

Bucură-te, pavăza credinţei;

Bucură-te, locaşul statorniciei;

Bucură-te, chipul bunătăţilor;

Bucură-te, apărarea cinstitei cruci;

Bucură-te, închinătoarea ei vrednică;

Bucură-te, că prin al ei ajutor ai fost izbânditoare;

Bucură-te, că printr-însă te-ai făcut lui Hristos următoare;

Bucură-te, a biruinţei frumoasă stâlpare;

Bucură-te, învingătoare a stăpânirii iadului;

Bucură-te, moştenitoarea cereştii mângâieri;

Bucură-te, Paraschevo, mult folositoare!

Condacul 6

Dar cum vom cânta mai cu vrednicie sau cu ce cuvinte vom lăuda mărirea faptelor tale, noi nevrednicii? Că nici faptele, nici credinţa nu ne apropie de preacinstitele tale lucrări; dar, mărturisind slăbiciunea noastră, ne rugăm ţie a ne ajuta şi a mijloci către Dumnezeu să primească cântarea: Aliluia!

Icosul 6

Ne-au cuprins acum dureri ce nu sunt spuse, nici un ajutor omenesc de la nimeni nu aşteptăm, toţi ne-au părăsit deodată, până şi plăcerile ce odinioară ne desfătau acum se luptă cu noi; vai de ticăloşia noastră, nu avem altă nădejde decât mila lui Dumnezeu şi al tău ajutor sfânt. Pentru aceasta ne rugăm ţie, grabeşte a ne asculta, vindecându-ne, ca să cântăm ţie:

Bucură-te, leacul durerii;

Bucură-te, mâna vindecării;

Bucură-te, casa ocrotirii;

Bucură-te, raza mângâierii;

Bucură-te, cortul îndestulării;

Bucură-te, roua fierbinţelii;

Bucură-te, mântuirea de boli;

Bucură-te, scăparea celor înspăimântaţi;

Bucură-te, izgonitoare de pagube;

Bucură-te, privighetoare neadormită;

Bucură-te, stea luminătoare;

Bucură-te, scară izbăvitoare;

Bucură-te, Paraschevo, mult folositoare!

Condacul 7

Doamne, cerceteaza şi vindecă pe robii tăi cei cuprinşi de durere, zice preacuvioasa, rugându-se neîncetat, că nu au reazem, nici mângâiere. Iar zilele grele sunt, şi pentru că ne-am mântuit, să ne bucurăm şi să cădem la Dumnezeu, pocăindu-ne şi cântând: Aliluia!

Icosul 7

Nelegiuirile noastre, mulţimea strâmbătăţilor pe care le-am pricinuit aproapelui nostru, astăzi ne osândesc şi nu ştim ce vom răspunde mergând la judecată, unde toţi ne prigonesc, toţi se ridică asupra noastră să ne împileze; tu însa, o, preabună maică, care asculţi marturisirea noastră, mijloceşte către Domnul, să prefaci soarta osândirii noastre în bunătăţi, scoţând din inimile vrăjmaşilor noştri toată urâciunea şi te vom preamări cu laude ca acestea:

Bucură-te, mijlocitoarea celor greşiţi;

Bucură-te, folositoarea celor asupriţi;

Bucură-te, îndreptătoarea judecătorilor răi;

Bucură-te, doveditoarea celor clevetiţi;

Bucură-te, scăparea celor judecaţi şi osândiţi;

Bucură-te, contenire a patimilor;

Bucură-te, nesprijinitoarea celor ce caută numai folosul lor;

Bucură-te, neizbândire a mijlocitorilor celor vicleni;

Bucură-te, domolire a celor puternici;

Bucură-te, înlesnire a slăbănogilor;

Bucură-te, stârpitoare a răutăţilor;

Bucură-te, izvorâtoare a milostivirii;

Bucură-te, Paraschevo, mult folositoare!

Condacul 8

Acestea grăind, ne liniştim, ne veselim şi ne bucurăm; saltă sufletele noastre că nu-şi vor râde de noi vrăjmaşii noştri. Nu ne va părăsi Dumnezeul nostru până în sfârşit, pentru rugăciunile tale, preacuvioasă, ci trimitând mila Lui asupra poporului, precum este obişnuit, şi noi, nevrednicii, ne vom împărtăşi cu el de ale Sale bunătăţi, cu care dimpreună vom cânta lui Dumnezeu: Aliluia!

Icosul 8

La toţi vom spune minunile tale, în glas vom cânta prăznuirea ta, după datoria obştii care ţi-aduce spre multumire: mărire laudei tale, mărire îndelung-rabdării cu care te-ai încununat, nevoindu-te prin credinţă, mărire faptei celei cu statornicie urmată după pilda Iubitorului de oameni; pentru acestea grăim către tine:

Bucură-te, mireasă duhovnicească;

Bucură-te, cununa adevărului;

Bucură-te, toiagul biruinţei;

Bucură-te, mărirea monahilor;

Bucură-te, povăţuitoare a obştii;

Bucură-te, cinstitoare a cuvioaselor;

Bucură-te, păzitoare a sihaştrilor;

Bucură-te, pomenitoare a veacurilor;

Bucură-te, propovăduitoare a dreptei credinţe;

Bucură-te, surpătoare a eresurilor;

Bucură-te, dobândirea slavei dumnezeieşti;

Bucură-te, următoarea Cuvântului ceresc;

Bucură-te, Paraschevo, mult folositoare!!

Condacul 9

Pe sfânta folositoare celor ce sunt întru nevoi, toţi cu bucurie să o lăudăm, pe cinstita Parascheva, că aceasta viaţa nestricăcioasă a luat în veci; pentru aceasta mărire a aflat, şi darul de minuni, cu porunca lui Dumnezeu, cântând: Aliluia!

Icosul 9

Rău-cugetătorii prin tine mustraţi fiind, se înspăimântă văzând slava lui Dumnezeu, cea gătită omului depărtat de păcate, în tine luminând, văzând taina cea necuprinsă a chipului măririi, asupra ta cuvioasă, că astăzi străluceşte aducând credincioşilor daruri de vindecări; pentru aceasta ei s-au ruşinat pocăindu-se şi noi ne-am veselit, cântându-ţi ţie:

Bucură-te, izbăvitoarea noastră;

Bucură-te, povăţuitoare;

Bucură-te, îndreptătoare;

Bucură-te, îzgonitoare de rele;

Bucură-te, aducătoare de bun miros;

Bucură-te, otrăvitoarea jivinelor;

Bucură-te, stârpitoarea insectelor;

Bucură-te, feritoarea de năluciri;

Bucură-te, risipitoarea de grindină;

Bucură-te, aducătoarea de ploi mănoase;

Bucură-te, îmbelşugătoarea de roade bune;

Bucură-te, veselitoarea plugarilor;

Bucură-te, Paraschevo, mult folositoare!

Condacul 10

Niciodată nu vom înceta a vesti minunile tale, preacuvioasă, că de n-ai fi stat tu, rugându-te pentru ţara aceasta pe care o păzeşti cu preacuratele tale moaşte, cine ne-ar fi izbăvit din atâtea primejdii, sau cine ne-ar fi uşurat de bolile care au venit asupra noastră, pentru păcatele noastre cele multe? Deci dimpreună cu tine cântăm lui Dumnezeu: Aliluia!

Icosul 10

Zidurile casei părinţilor tăi n-au fost puternice, nici îndestulătoare pentru a te opri de la mărimea hotărârii ce ai făcut, făgăduindu-te a îmbrăţişa viaţa monahicească; pentru aceasta şi depărtându-te de toată dezmierdarea şi plăcerile lumeşti, haina cea scumpă cu a cerşetorului, venind de la biserică, ai schimbat-o, părăsindu-ţi părinţii care te certau cu mustrări de la asemenea plecare. Deci cu smerenie dobândind cele preaînalte, de la toţi auzi:

Bucură-te, trandafir neatins de viermele trufiei;

Bucură-te, crin răsădit în grădina cea de sus;

Bucură-te, patul nevinovăţiei;

Bucură-te, scaunul domniilor;

Bucură-te, sceptrul celor ce conduc;

Bucură-te, ocrotitoare neobosită;

Bucură-te, apărătoare neînfruntată;

Bucură-te, prigonitoare a celor ce ne ispitesc;

Bucură-te, cinstitoare a celor ce ne miluiesc;

Bucură-te, întăritoare a celor ce ne slujesc;

Bucură-te, luminătoare a celor ce ne mângâie;

Bucură-te, împreună-lucrătoare cu cei ce ne hrănesc;

Bucură-te, Paraschevo, mult folositoare!

Condacul 11

Suntem plini de păcate, îndurate Doamne, şi greu se luptă sufletele noastre gândind la judecată, căci ce vom face noi păcatoşii, năpădindu-ne deodată neprevăzutul sfârşit? Milă cerem, Doamne, milă Hristoase al nostru, căci nu avem chip de îndreptare; nu trece cu vederea rugăciunile noastre şi pocăinţa, care în tot ceasul după păcate ne-a cuprins şi primeşte ca închezăşuitoare a bunei noastre voinţe şi a temerii de Tine, rugăciunea aceasta, pe lângă care Ţi-aducem mijlocitoare şi pe maica noastră Parascheva, cântând cu dânsă dimpreună: Aliluia!

Icosul 11     

Multi păcătoşi mai înainte de noi şi-au dobândit mântuirea umilindu-se. Cum dar şi noi ne vom depărta de această nădejde? Către tine însă năzuim, preacuvioasă maică, şi nu vom fi ruşinaţi, nedepărtându-te de noi ca de păcătosul acela care lângă tine a fost înmormântat fără a i se cunoaşte nevrednicia sa şi pentru care ai cerut prin vedenie să i se mute trupul cel stricat de lângă moaştele tale. Deci ne rugăm primeşte rugăciunile şi lacrimile noastre, mijlocind iertarea păcatelor noastre pentru că îţi cântăm:

Bucură-te, smerenie înaltă;

Bucură-te, fecioară neîntinată;

Bucură-te, comoară nedeşertată;

Bucură-te, maică prealăudată;

Bucură-te, mântuirea cea smerită;

Bucură-te, lauda celor cinstiţi;

Bucură-te, mângâierea celor nenorociţi;

Bucură-te, povăţuitoarea celor rătăciţi;

Bucură-te, buna mea sfătuitoare;

Bucură-te, preablândă îndreptătoare;

Bucură-te, sufletească veselitoare;

Bucură-te, grabnică ajutătoare;

Bucură-te, Paraschevo, mult folositoare!

Condacul 12

Nespusă este mângâierea noastră, privindu-te, cu noi petrecând, ca un dar al lui Dumnezeu ce s-a trimis ţării acesteia; că de ce boli am fost cuprinşi şi nu ne-ai vindecat; în care scârbe şi nu ne-ai bucurat; de câte ori lipsiţi, prigoniţi şi în războaie şi tu ne-ai ajutat nouă, în totul plinind cuvântul Mântuitorului din Evanghelia Sa! Pentru aceasta cu smerenie dobândind dreapta cea preaînaltă la scaunul măririi, îţi cântăm ţie: bucură-te! şi lui Dumnezeu lauda cea cerească: Aliluia!

Icosul 12

Izbăveşte-ne pe noi, maică, de toată boala, de ciumă, de holeră şi de vrăjmaşi; izbăveşte-ne pe noi, maică, de lăcuste, de gândaci şi de toată răutatea; izbăveşte-ne pe noi, maică, de foc, de grindină şi de fulger; izbăveşte-ne pe noi, maică, de chinul cel de veci şi de ceasul osândirii şi ne învredniceşte a dobândi prin rugăciunile tale starea cea de-a dreapta în ziua judecaţi, prin mântuirea sufletelor noastre, ocrotindu-ne şi hrănindu-ne în pace pină la răsuflarea cea mai de pe urmă, ca să-ţi cântăm:

Bucură-te, alăută duhovnicească;

Bucură-te, trâmbiţă apostolească;

Bucură-te, făclie luminoasă;

Bucură-te, rază cerească;

Bucură-te, nădejdea oamenilor;

Bucură-te, izgonirea demonilor;

Bucură-te, tămăduirea rănilor;

Bucură-te, feritoarea de răutăţi;

Bucură-te, aducătoarea de bunătăţi;

Bucură-te, luminătoarea casnică a Moldovei;

Bucură-te, izbăvitoarea lui Vasile Voievod şi a altor miluitori;

Bucură-te, sprijinitoarea şi a mea, a smeritului păcătos;

Bucură-te, Paraschevo, mult folositoare!

Condacul 13

Ne închinăm lui Dumnezeu şi cinstim sfintele tale moaşte, Cuvioasă Maică Paraschevo, propovăduind cu mărire şi cântări toate minunile tale care prin darul lui Dumnezeu şi pentru a noastră mântuire am dobândit; bine primită fă rugăciunea noastră, sfântă, şi grabeşte totdeauna a ne ajuta ca să cântăm cu bucurie isprăvile tale şi slava lui Dumnezeu: Aliluia!

(Acest Condac se zice de trei ori. Apoi se zice iarăşi Icosul întâi şi Condacul întâi. După aceea se citeşte această

Rugăciune

Doamne Dumnezeul nostru, Tu, Cel ce ai zis şi s-a făcut toată făptura, nu întoarce faţa Ta de la noi păcătoşii ca să nu vină asupră-ne mânia cea groaznică şi înfricoşătoare a durerilor, care este rodul păcatelor noastre, ce în toată ziua, nenumarate, cu nesocotinţă le săvârşim. Noi suntem păcătoşi, netrebnici şi plini de răutate; iar Tu eşti îzvorul vieţii şi al milostivirii. Nu ne lăsa, Doamne! Nu trece rugăciunea noastră a păcătoşilor, nici ne răsplăti nouă după nelegiuirile noastre, ci pentru că nu suntem vrednici a câştiga milostivirea prin sârguinţa cea de toate zilele, dăruieşte-ne-o Tu ca un îndurat mult-Milostiv.

Doamne, pentru rugăciunile Cuvioasei Maicii noastre Parascheva, dăruieşte-ne nouă sănătate şi viaţă ferită de toată răutatea şi ne întăreşte cu Duhul tău cel stăpânitor, ca din adâncul înimilor, cu bucurie să slăvim preasfânt numele tău în veci. Amin.

 

 

 
Pagine sulle presenze ortodosse (e non solo) a Torino

Il sito dell'Osservatorio sul pluralismo religioso a Torino cerca di tenere pagine informative aggiornate su tutte le presenze religiose in città

http://www.pluralismoreligioso.it/

 
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Rivista "Italia Ortodossa"

Sito della rivista "Italia Ortodossa"

https://sites.google.com/site/italiaortodossa/

 
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Benedizione di una nuova icona

Invitiamo tutti domenica 29 luglio, al termine della nostra Liturgia, alla benedizione della nuova icona di san Giovanni di Kronstadt, appena realizzata dal nostro iconografo Ovidiu. San Giovanni di Kronstadt è un santo importante per Torino (città nota per l'impegno sociale dei suoi cristiani) e per chi vuole approfondire le figure dei santi della Russia.

 
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Le regole alimentari dell'Ortodossia: seconda parte

 
RICETTE - Hummus con pita e verdure

Hummus (in arabo: حُمُّص) è la parola araba per "ceci", anche se questo termine nel mondo è passato a significare la crema di ceci con salsa di sesamo, o tahina. Il nome completo in arabo è ḥummuṣ bi-ṭaḥini, حمص بالطحينة, ovvero 'ceci in salsa tahini'. Questa crema è uno dei piatti più caratteristici della cucina mediorientale, davvero deliziosa quando è accompagnata da pane, verdure crude e sottaceti.

Il nome stesso indica che lo hummus si fa con i ceci, anche se sono possibili varianti che usano altri legumi: le sue quattro tipiche aggiunte sono succo di limone, aglio, sale e olio d'oliva.

La ricetta che vi presento (priva d'olio, per cui è adatta al digiuno stretto ortodosso) è un mix di varie preparazioni mediorientali, dalla Palestina alla Turchia.

Ingredienti della crema (per 2-3 persone)

150 g di ceci secchi, messi in ammollo per 6 ore in molta acqua, o per l'alternativa veloce, 2 barattoli di ceci lessati

(per la cottura dei ceci) 1 cucchiaino di bicarbonato di sodio e 2 cucchiaini di sale

Succo di 2 limoni

1 testa d'aglio

da 2 a 4 cucchiai di salsa tahina

Un pizzico di cumino in polvere

Aggiunta di sale a gusto

Verdure

Una piccola cipolla cruda, tagliata in 4 spicchi

Un pomodoro, tagliato in 4 spicchi

Cetriolini e peperoncini sottaceto

Olive

Ingredienti della pita (per circa 8 pani)

60 g di farina integrale

120 ml acqua

1 cucchiaio di zucchero

2,5 cucchiaini di lievito

240 g di farina

1 cucchiaino di sale

Preparazione

Iniziate con la base della pita, mescolando la farina integrale con acqua tiepida, zucchero e lievito. In una ciotola separata, mescolate il sale con il resto della farina, e quando è ben mescolata, aggiungete la miscela lievitante. Impastate per almeno 10 minuti, prima con un cucchiaio, e poi a mano, con un po' di sforzo. L'impasto verrà piuttosto appiccicoso, ma resistete alla tentazione di aggiungere farina, perché l'alto contenuto d'acqua è la chiave per la formazione della bolla interna, tanto importante nella pita. Coprite l'impasto e lasciate riposare per 1 ora, o fino a quando le dimensioni dell'impasto sono almeno raddoppiate.

Una delle chiavi per la cremosità dello hummus è l'eliminazione delle bucce dei ceci: fate però attenzione che questa procedura priva lo humus di molti nutrienti presenti nelle bucce (che potranno comunque essere frullate in zuppe o passati di verdura). A voi quindi la scelta tra humus più cremoso o più salutare. Avete due metodi facili per l'eliminazione delle bucce di ceci (toglierle a mano una per una è una follia):

1) Se usate ceci secchi, laciateli 6 ore in ammollo, scolateli e passateli in una padella a fuoco medio, combinati con un cucchiaino di bicarbonato di sodio (che aiuta a dissolvere le bucce), saltandoli in padella per circa 3 o 4 minuti. Poi, coprite i ceci con abbondante acqua e due cucchiaini di sale e lasciateli sobbollire a fuoco medio fino a lasciarli leggermente stracotti (il tempo può variare dai 30 ai 60 minuti). Nel frattempo, la miscela di sale e bicarbonato farà salire alla superficie una schiuma che si porterà dietro molti pezzi delle bucce dei ceci: potrete raccogliere questa schiuma con un colino. Questo passaggio di bollitura aiuta i ceci ad acquisire una straordinaria cremosità.

Quando i ceci sono stracotti si schiacceranno facilmente tra due dita. Raccogliete (eventualmente filtrandola con il colino) l'acqua di cottura residua, e NON buttatela via. Sciacquate i ceci con altra abbondante acqua, massaggiandoli delicatamente con le mani per far andare via gli ultimi pezzi delle bucce.

2) Se usate ceci in scatola, scolateli senza buttare via l'acqua dei barattoli (l'acquafaba dei ceci è una importante base per zuppe e creme), immergeteli in abbondante acqua e massaggiateli finché le bucce inizieranno a staccarsi e a salire verso l'alto. Aiutandovi con un colino, potete separare la maggior parte delle bucce.

Quando i ceci sono pronti da frullare (se rimangono ancora pochi pezzi di buccia non è grave, l'importante è che la maggior parte sia stata eliminata), tenete da parte una manciatina di ceci interi che vi serviranno come guarnizione da mettere in cima alla crema, e aspettate che si raffreddino prima di frullarli. Se i ceci sono ancora caldi, perderanno parte della loro cremosità rilasciando vapore. Nel frattempo, potrete preparare gli altri ingredienti da frullare, cioè aglio, limone e tahina.

Per legare bene gli aromi di aglio e limone, è meglio frullarli separatamente dal resto degli ingredienti. Mettete il succo dei due limoni (e se vi piace l'aroma della scorza di limone, anche un poco della loro scorza grattugiata) assieme agli spicchi di un'intera testa d'aglio in un frullatore piccolo (idealmente un macinino per erbe) e frullateli assieme, eventualmente aggiungendo un poco d'acqua. Notate che non è necessario pelare completamente gli spicchi d'aglio! Infatti, la mistura così ottenuta va filtrata ulteriormente attraverso un colino fine, schiacciando con il fondo di un cucchiaio tutto quello che riesce a passare attraverso il colino. È questa mistura (ormai amalgamata nei suoi sapori) che va aggiunta alla salsa tahina, mescolando le due salse (entrambe abbastanza fluide) con il cucchiaio, finché la reazione tra il limone e la tahina farà solidificare un poco l'impasto. Per rendere l'impasto di nuovo fluido, basterà aggiungere acqua, un poco alla volta. Qui, l'acqua ideale da aggiungere è proprio l'acqua di cottura residua dei ceci, se ve n'è rimasta, oppure l'acquafaba dei barattoli.

L'ultimo tocco da aggiungere alla crema, se lo desiderate, è un pizzico di semi di cumino, finemente tritati (idealmente con il mortaio e il pestello).

A questo punto, siete pronti a frullare molto bene i ceci, ormai raffreddati, assieme al mix di limone, aglio e tahina, e a un'aggiunta di sale a gusto (agli inizi non mettetene più di un cucchiaino, o anche meno se avete usato l'acqua di cottura dei ceci). Se usate un pimer a immersione, vi aiuterà a far risultare la crema più omogenea rispetto a un frullatore o robot da cucina a lama fissa. In entrambi i casi, è bene continuare a frullare per lungo tempo (almeno 6/7 minuti) e per contrastare l'effetto del surriscaldamento, potete aggiungere un cubetto o un pezzo di ghiaccio di tanto in tanto.

Una volta frullato lo hummus è pronto, e va solo guarnito spargendo i ceci interi sulla cima, per creare un piccolo contrasto di consistenze. Lasciatelo riposare, e tornate alla pita.

Stendete la pasta della pita su una superficie ben cosparsa di farina, e separatela in 8 parti uguali. Impastate bene ogni parte ripiegando la pasta su se stessa per diverse volte, e facendole assumere la forma di una pallina. Spolverate le palline di farina, copritele con un telo umido o di plastica, e lasciatele gonfiare per 20 minuti. Quindi, spolveratele nuovamente di farina e stendetele in forme rotonde (più sono rotonde, meglio è), alte mezzo centimetro o poco meno. Spolveratele di farina ancora un'ultima volta, e lasciatele riposare fino a 15 minuti, mentre scaldate a fuoco alto una padella antiaderente (l'ideale è una padella di ghisa) o in un forno con teglia, preriscaldato al massimo. Mettete ogni forma di pita in padella o in teglia, scaldate sul primo lato per 2/3 minuti, girate e scaldate sul secondo lato per un solo minuto, poi girate nuovamente sul primo lato: se avrete seguito correttamente le istruzioni, sul secondo lato si formerà la bolla che rende cava la pita (se la bolla non viene fuori, la pita sarà buona ugualmente, anche se una pita con la bolla è ideale per contenere al suo interno hummus e verdure). Appena finito di cuocere ogni forma, copritela subito con un telo per non farla seccare.

Preparate in un piatto o ciotola le verdure di condimento: tagliate in quattro cipolla e pomodoro, e a fettine i sottaceti.

Potete spolverare la superficie dello hummus con cumino, sumac o paprica affumicata, e usare foglie di coriandolo, prezzemolo o menta per come guarnizione.

Lo humus che ha potuto riposare qualche ora dopo essere stato frullato avrà i sapori di aglio, limone e tahina meglio amalgamati al suo interno.

Se vi avanza dello hummus (e con questa ricetta, sarà davvero difficile che ve ne avanzi!), ricordate che è meglio non servirlo freddo. Leggermente riscaldato, o almeno a temperatura ambiente, lo hummus vi donerà una gamma di sapori molto migliore.

 
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Mattutino della Domenica della santa Pasqua
MATTUTINO DELLA DOMENICA DELLA SANTA PASQUA
 
СВЕТЛАЯ ПАСХАЛЬНАЯ ЗАУТРЕНЯ 
 
UTRENIA DUMINICII SFINTELOR PAȘTI

La processione iniziale del Mattutino pasquale dovrebbe iniziare verso le ore 12, dopo il termine del Mesonittico (Officio di Mezzanotte)

Prima del Mattutino, tutto il clero si riveste dei paramenti pasquali bianchi. La preparazione per la processione dovrebbe essere fatta in silenzio, con il tempio nella semi-oscurità, con decoro e timore riverenziale, nell’attesa del "grande momento". Può anche essere pratico far passare i piatti o i cestini delle offerte immediatamente prima che la processione inizi a formarsi. Il rettore dovrebbe assegnare un maestro di cerimonie per far incolonnare il popolo nella navata centrale della chiesa.

Allo scoccare della mezzanotte, il primo celebrante, con il diacono sul lato opposto, incensa la santa mensa girandovi attorno per tre volte. Al primo giro, il clero nel santuario canta la Stichira in Tono 6°:

La tua risurrezione, Cristo Salvatore, / gli angeli cantano nei cieli, / e a noi sulla terra sia dato / glorificarti con cuore puro.

Воскресение Твое, Христе Спасе, / Ангели поют на небесех, / и нас на земли сподоби / чистым сердцем / Тебе славити.

Învierea Ta Hristoase Mîntuitorule, / îngerii O lăuda în ceruri, / și pe noi pe pămînt ne învrednicește / cu inima curată să Te slăvim.

Si apre la cortina, e al secondo giro il clero canta la Stichira una seconda volta:

La tua risurrezione, Cristo Salvatore, / gli angeli cantano nei cieli, / e a noi sulla terra sia dato / glorificarti con cuore puro.

Воскресение Твое, Христе Спасе, / Ангели поют на небесех, / и нас на земли сподоби / чистым сердцем / Тебе славити.

Învierea Ta Hristoase Mîntuitorule, / îngerii O lăuda în ceruri, / și pe noi pe pămînt ne învrednicește / cu inima curată să Te slăvim.

Si aprono le porte sante, e al terzo giro il clero canta ancora la prima metà della Stichira:

La tua risurrezione, Cristo Salvatore, / gli angeli cantano nei cieli...

Воскресение Твое, Христе Спасе, / Ангели поют на небесех...

Învierea Ta Hristoase Mîntuitorule, / îngerii O lăuda în ceruri...

Il coro e tutto il popolo concludono:

C. ...e a noi sulla terra sia dato / glorificarti con cuore puro.

Х. ...и нас на земли сподоби / чистым сердцем / Тебе славити.

C. ...și pe noi pe pămînt ne învrednicește / cu inima curată să Te slăvim.

Al triplice canto della Stichira, le luci del tempio si accendono gradualmente, cosicché al momento dell’apertura delle porte sante ogni luce possibile è accesa. Si aprono tutte le porte dell’iconostasi (che resteranno aperte da ora e per tutta la Settimana Luninosa).

Il clero esce sulla solea e si accendono le candele che ciascun fedele porterà in processione. La tradizione della Chiesa russa non prevede alcun rito speciale per l’accensione delle candele, a cui possono provvedere anche i fedeli stessi. In alcune chiese, tuttavia, c’è l’usanza che il primo celebrante accenda le candele dei fedeli, in memoria della discesa della luce santa a Gerusalemme: in questo caso, il primo celebrante può chiamare i fedeli ad accostarsi con l’invito:

[S. Venite, ricevete la luce dalla Luce che non ha tramonto e glorificate Cristo risorto dai morti!]

[С. Приидите получить свет от Света невечернаго и прославляйте Христа воскресшаго из мертвых!]

[P. Veniţi de luaţi lumină din Lumina cea neînserată și slăviţi pe Hristos Cel ce a înviat din morţi!]

Mentre si accendono le candele, il coro inizia a cantare la Stichira in tono 6°, che canterà ripetutamente durante tutta la triplice processione attorno alla chiesa:

C. La tua risurrezione, Cristo Salvatore, / gli angeli cantano nei cieli, / e a noi sulla terra sia dato / glorificarti con cuore puro.

Х. Воскресение Твое, Христе Спасе, / Ангели поют на небесех, / и нас на земли сподоби / чистым сердцем / Тебе славити.

C. Învierea Ta Hristoase Mîntuitorule, / îngerii O lăuda în ceruri, / și pe noi pe pămînt ne învrednicește / cu inima curată să Te slăvim.

La processione è composta da accoliti, coro, clero e popolo. Gli accoliti (se necessario, pii fedeli vestiti in sticario) portano in quest’ordine: 1. torce o lanterne processionali; 2. croce processionale; 3. icona processionale della Madre di Dio (montata su un manico dietro la tavola dell’altare: può essere portata da una pia fedele). 4. stendardi, portati in paia (fianco a fianco). 5. candele processionali in paia. Il coro (i cantori) segue in paia tra gli accoliti e il clero. Il clero segue in quest’ordine: 1. diaconi con i turiboli (il diacono più alto in rango porta il grande cero diaconale); 2. preti in paia, con i più giovani davanti. (L’evangeliario, sopra un telo di stoffa, è portato da uno dei preti di rango più alto. Se c’è un solo prete, l’evangeliario e l’icona della risurrezione, sopra teli di stoffa, sono portati da pii laici vestiti in sticario. L’icona della risurrezione è alla sinistra dell’evangeliario, e i due che li portano camminano affiancati); 3. il primo celebrante porta la croce manuale con il triplice candeliere nella mano destra, e un turibolo nella sinistra. Dietro il clero segue tutto il popolo con candele accese.

Si noti che l’Artos non si porta in questa processione perché non è stato ancora benedetto: lo si porterà in tutte le seguenti processioni pasquali.

I cantori e il popolo ripetono la Stichira " La tua risurrezione, Cristo Salvatore..." durante l’intera processione, mentre questa gira attorno al tempio per tre volte: gli addetti alle campane suonano il Trezvon "senza interruzione" finché la processione si ferma alle porte d’ingresso chiuse del tempio. Quando la processione lascia il tempio, è rivolta verso Ovest. Uscendo dal tempio, si volge a sinistra, a Sud, e gira attorno all’angolo dell’edificio; si muove quindi sui lati Est, Nord e Ovest (la direzione delle processioni è sempre questa). Quando l’ultima persona ha lasciato il tempio, si chiudono le porte di ingresso. Nel tempio rimane solo l’addetto alle luci, che si assicura che candele e lampade siano tutte accese si pone al centro con un turibolo acceso.

Alla conclusione del terzo giro attorno al tempio, la processione si ferma di fronte alle porte di ingresso chiuse, nel portico (non dentro il vestibolo). Con la schiena rivolta verso le porte chiuse, questa è la disposizione delle persone che portano gli oggetti sacri:

1. La croce processionale è al centro, con il retro verso la porta.

2. La torcia (o lanterna) processionale è a sinistra della croce (a destra di chi guarda verso la croce).

3. L’icona processionale della Madre di Dio è a destra della croce.

4. L’icona della risurrezione è davanti alla croce, più vicina al popolo.

5. L’evangeliario è di fronte alla lanterna, alla destra dell’icona per chi guarda verso la croce.

6. Gli stendardi sono su entrambi i lati della croce.

7. I ceroferari sono su entrambi i lati degli stendardi.

8. I preti assistenti sono rivolti verso le porte del tempio, a una certa distanza tra il primo celebrante e la fila dei servitori.

9. Il primo dei diaconi con il grande cero è leggermente davanti e a destra del primo celebrante, rivolto verso le porte chiuse del tempio.

10. Il primo celebrante è al centro, rivolto verso le porte chiuse del tempio.

11. I cantori sono direttamente alle spalle del primo celebrante, anch’essi rivolti verso le porte chiuse del tempio.

12. I fedeli sono dietro ai cantori, anch’essi verso oriente (le porte chiuse del tempio).

Alla conclusione del suono del Trezvon, il primo celebrante incensa la croce, le icone, l’evangeliario, gli stendardi, i concelebranti e tutto il popolo, poi dà il turibolo al primo dei diaconi, che a sua volta incensa una volta il primo celebrante (ovvero, agita il turibolo per tre volte verso il prete, senza incensare nessuno degli altri), e gli rende il turibolo. Il diacono non dice la richiesta di benedizione; le prime parole vengono dal primo celebrante, che eleva in alto il turibolo con la destra e fa con esso un segno di croce per tre volte (non la consueta elevazione singola del turibolo) e intona ad alta voce:

S. Gloria alla santa, consustanziale, vivifica e indivisa Trinità, in ogni tempo, ora e sempre, e nei secoli dei secoli.

C. Amen.

С. Слава Святей, и Единосущней, и Животворящей, и Нераздельней Троице, всегда, ныне и присно, и во веки веков.

Х. Аминь.

P. Slavă Sfintei, Celei de o fiinţă, de viaţă făcătoarei

şi nedespărţitei Treimi, totdeauna, acum şi pururea şi în vecii vecilor.

C. Amin.

Dopo la risposta del coro,  il clero canta per tre volte il Tropario pasquale (in tono 5°):

Cristo è risorto dai morti, / con la morte ha vinto la morte, / e a chi giace nei sepolcri / ha elargito la vita. (tre volte)

Христос воскресе из мертвых, / смертию смерть поправ / и сущим во гробех / живот даровав. (трижды)

Hristos a înviat din morţi, / cu moartea pe moarte călcînd, / şi celor din morminte / viaţă dăruindu-le. (de trei ori)

I cantori e il popolo ripetono il Tropario per tre volte.

C. Cristo è risorto dai morti, / con la morte ha vinto la morte, / e a chi giace nei sepolcri / ha elargito la vita. (tre volte)

Х. Христос воскресе из мертвых, / смертию смерть поправ / и сущим во гробех / живот даровав. (трижды)

C. Hristos a înviat din morţi, / cu moartea pe moarte călcînd, / şi celor din morminte / viaţă dăruindu-le. (de trei ori)

Il clero canta gli Stichi. I cantori rispondono a ciascuno stico con il canto del Tropario: "Cristo è risorto dai morti...," di solito in uno stile di canto accelerato.

S. Sorga Iddio e si disperdano i suoi nemici, / e fuggano dalla sua presenza quelli che lo odiano.

C. Cristo è risorto dai morti... (una volta)

С. Да воскреснет Бог, и расточатся врази Его, / и да бежат от Лица Его ненавидящии Его.

Х. Христос воскресе из мертвых... (единожды)

P. Să învie Dumnezeu și să se risipească vrăjmașii Lui, / să fugă de la fața Lui cei ce-L urăsc pe Dînsul.

C. Hristos a înviat din morţi... (o dată)

Come svanisce il fumo svaniscano, / come si scioglie la cera di fronte al fuoco.

C. Cristo è risorto dai morti... (una volta)

Яко исчезает дым, да исчезнут, / яко тает воск от лица огня.

 

Х. Христос воскресе из мертвых... (единожды)

Precum se stinge fumul, să se stingă; / precum se topeşte ceara de faţa focului.

 

C. Hristos a înviat din morţi... (o dată)

Così periscano i peccatori alla presenza di Dio, / e i giusti si rallegrino.

 

C. Cristo è risorto dai morti... (una volta)

Тако да погибнут грешницы от Лица Божия, / а праведницы да возвеселятся.

Х. Христос воскресе из мертвых... (единожды)

Aşa să piară păcătoşii de la faţa lui Dumnezeu, / iar drepţii să se veselească.

 

C. Hristos a înviat din morţi... (o dată)

Questo è il giorno che ha fatto il Signore: / esultiamo e rallegriamoci in esso.

 

C. Cristo è risorto dai morti... (una volta)

Сей день, егоже сотвори Господь, / возрадуемся и возвеселимся вонь.

 

Х. Христос воскресе из мертвых... (единожды)

Aceasta este ziua pe care a făcut-o Domnul, / să ne bucurăm şi să ne veselim într-însa.

C. Hristos a înviat din morţi... (o dată)

Gloria al Padre, e al Figlio, / e al santo Spirito.

C. Cristo è risorto dai morti... (una volta)

Слава Отцу, и Сыну, / и Святому Духу.

Х. Христос воскресе из мертвых... (единожды)

Slavă Tatălui şi Fiului / şi Sfîntului Duh.

C. Hristos a înviat din morţi... (o dată)

E ora, e sempre, / e nei secoli dei secoli. Amen.

C. Cristo è risorto dai morti... (una volta)

И ныне и присно, / и во веки веков. Аминь.

Х. Христос воскресе из мертвых... (единожды)

Şi acum şi pururea / şi în vecii vecilor. Amin.

C. Hristos a înviat din morţi... (o dată)

Il clero e il coro cantano ancora una volta, con un tono alto "conclusivo":

Cristo è risorto dai morti, / con la morte ha vinto la morte, / e a chi giace nei sepolcri / ha elargito la vita.

Христос воскресе из мертвых, / смертию смерть поправ / и сущим во гробех / живот даровав.

Hristos a înviat din morţi, / cu moartea pe moarte călcînd, / şi celor din morminte / viaţă dăruindu-le.

Il primo celebrante si volge verso il popolo, lo incensa ed esclama:

S. Cristo è risorto!

С. Христос воскресе!

P. Hristos a înviat!

Tutti rispondono:

S. Veramente è risorto!

С. Воистинну воскресе!

P. Adevărat a înviat!

Per pratica tradizionale, l’annuncio e la risposta si ripetono per tre volte, anche se tale direttiva non è data nel Tipico.

Si aprono le porte di ingresso, e il primo celebrante, preceduto dalla lanterna e dal primo dei diaconi, entra nel tempio, seguito dai concelebranti e dal resto della processione, cantori e fedeli. Si suonano tutte le campane. I cantori ripetono il Tropario ("Cristo è risorto dai morti...") finché tutti sono rientrati nel tempio. Il clero va direttamente nel santuario (in alcune chiese, è invalsa la pratica di far rimanere il clero al centro del tempio fino alla fine del Canone pasquale, rientrando nel santuario al canto dell’Esapostilario). Il diacono sta sulla solea per intonare la Grande Colletta (può stare al centro della chiesa, se vi sta tutto il clero):

D. In pace preghiamo il Signore.

C. Kyrie eleison.

D. Per la pace dall’alto e per la salvezza delle nostre anime preghiamo il Signore.

C. Kyrie eleison.

D. Per la pace del mondo intero, per la prosperità delle sante Chiese di Dio e per l’unione di tutto preghiamo il Signore.

C. Kyrie eleison.

D. Per questo santo tempio e per quelli che vi entrano con fede, pietà e timor di Dio, preghiamo il Signore.

C. Kyrie eleison.

D. Per il gran presule e padre nostro santissimo Patriarca (…), e per il presule nostro eminentissimo Metropolita (o Arcivescovo, o sacratissimo vescovo) (…), per l’insigne presbiterio, per il diaconato in Cristo, per tutto il clero e il popolo preghiamo il Signore.

C. Kyrie eleison.

D. Per il nostro paese custodito da Dio, per i suoi governanti e l’esercito preghiamo il Signore.

C. Kyrie eleison.

D. Per questa città (o contrada, o per questo santo monastero), per ogni città e contrada e per quelli che con fede vi abitano preghiamo il Signore.

C. Kyrie eleison.

D. Per la salubrità del clima, per l’abbondanza dei frutti della terra e per tempi di pace preghiamo il Signore.

C. Kyrie eleison.

D. Per i naviganti, i viandanti, i malati, i sofferenti, i prigionieri e per la loro salvezza preghiamo il Signore.

C. Kyrie eleison.

D. Perché siamo liberati da ogni afflizione, collera e necessità preghiamo il Signore.

C. Kyrie eleison.

D. Soccorrici, salvaci, abbi misericordia di noi e custodiscici, o Dio, con la tua grazia.

C. Kyrie eleison.

D. Facendo memoria della tuttasanta, purissima, più che benedetta, gloriosa Sovrana nostra Madre-di-Dio e semprevergine Maria insieme con tutti i santi, affidiamo noi stessi e gli uni gli altri e tutta la nostra vita a Cristo Dio.

C. A te, Signore.

S. Poiché a te si addice ogni gloria, onore e adorazione, al Padre, e al Figlio e al santo Spirito, ora e sempre, e nei secoli dei secoli.

C. Amen.

Д. Миром Господу помолимся.

Х. Господи, помилуй.

Д. О свышнем мире и спасении душ наших Господу помолимся.

Х. Господи, помилуй.

Д. О мире всего мира, благостоянии святых Божиих церквей и соединении всех Господу помолимся.

Х. Господи, помилуй.

Д. О святем храме сем и с верою, благоговением и страхом Божиим входящих в онь Господу помолимся.

Х. Господи, помилуй.

Д. О Великом Господине и Отце нашем Святейшем Патриарсе (...), и о Господине нашем высокопреосвященнейшем митрополите (или архиепископе или преосвященнейшем епископе) (...), чеснтем пресвитерстве, во Христе диаконстве, о всем причте и людех, Господу помолимся.

Х. Господи, помилуй.

Д. О Богохранимей стране нашей, властех и воинстве ея, Господу помолимся.

Х. Господи, помилуй.

Д. О граде сем (или веси сей или святей обители сей), всяком граде, стране и верою живущих в них Господу помолимся.

Х. Господи, помилуй.

Д. О благорастворении воздухов, о изобилии плодов земных и временех мирных Господу помолимся.

Х. Господи, помилуй.

Д. О плавающих, путешествующих, недугующих,страждущих, плененных и о спасении их Господу помолимся.

Х. Господи, помилуй.

Д. О избавитися нам от всякия скорби, гнева и нужды Господу помолимся.

Х. Господи, помилуй.

Д. Заступи, спаси, помилуй и сохрани нас, Боже, Твоею благодатию.

Х. Господи, помилуй.

Д. Пресвятую, пречистую, преблагословенную, славную Владычицу нашу Богородицу и Приснодеву Марию, со всеми святыми помянувше, сами себе и друг друга и весь живот наш Христу Богу предадим.

Х. Тебе, Господи.

С. Яко подобает Тебе всякая слава, честь и поклонение, Отцу и Сыну, и Святому Духу, ныне и присно и во веки веков.

Х. Аминь.

D. Cu pace, Domnului să ne rugăm.

C. Doamne miluieşte.

D. Pentru pacea de sus şi pentru mîntuirea sufletelor noastre, Domnului să ne rugăm.

C. Doamne miluieşte.

D. Pentru pacea a toată lumea, pentru bunăstarea sfintelor lui Dumnezeu Biserici şi pentru unirea tuturor, Domnului să ne rugăm.

C. Doamne miluieşte.

D. Pentru sfîntă biserica aceasta şi pentru cei ce cu credinţă, cu evlavie şi cu frică de Dumnezeu intră într-însa, Domnului să ne rugăm.

C. Doamne miluieşte.

D. Pentru Marele Domn şi Părintele nostru Prea Fericitul Patriarhul ..., şi pentru Domnul nostru Înalt-Prea Sfinţitul Mitropolitul (sau Arhiepiscopul sau Prea Sfinţitul Episcopul) ..., pentru cinstita preoţime şi întru Hristos diaconime şi pentru tot clerul şi poporul, Domnului să ne rugăm.

C. Doamne miluieşte.

D. Pentru de Dumnezeu păzită ţara noastră, stăpînirea şi oastea ei, Domnului să ne rugăm.

C. Doamne miluieşte.

D. Pentru oraşul acesta (sau ţara aceasta, sau sfînta obşte aceasta), pentru toate oraşele şi satele şi pentru cei ce cu credinţă locuiesc într-însele, Domnului să ne rugăm.

C. Doamne miluieşte.

D. Pentru buna întocmire a văzduhului, pentru îmbelşugarea roadelor pămîntului şi pentru vremuri paşnice, Domnului să ne rugăm.

C. Doamne miluieşte.

D. Pentru cei ce călătoresc pe ape şi pe uscat, pentru cei bolnavi, pentru cei ce se ostenesc, pentru cei robiţi şi pentru mîntuirea lor, Domnului să ne rugăm.

C. Doamne miluieşte.

D. Pentru ca să fim izbăviţi noi de tot necazul, mînia şi nevoia, Domnului să ne rugăm.

C. Doamne miluieşte.

D. Apără, mîntuieşte, miluieşte şi ne păzeşte pe noi Dumnezeule, cu harul Tău.

C. Doamne miluieşte.

D.      Pe Preasfînta, curata, preabinecuvîntata, slăvita stăpîna noastră, de Dumnezeu Născătoarea şi pururea Fecioara Maria, cu toţi sfinţii pomenindu-o, pe noi înşine şi unii pe alţii şi toată viaţa noastră lui Hristos Dumnezeu să o dăm.

C. Ţie Doamne.

P. Că Ţie se cuvine toată slava, cinstea şi închinăciunea, Tatălui şi Fiului şi Sfîntului Duh, acum şi pururea şi în vecii vecilor.

C. Amin.

Al termine della Grande Colletta, mentre inizia il Canone, il primo celebrante fa un’incensazione completa del tempio (se non gli è possibile a causa della folla, può fare un’incensazione minore). Porta nella mano sinistra il candeliere triplice, ed è preceduto dal diacono che porta un cero nella mano sinistra. Questa procedura si segue dopo ogni Piccola Colletta durante il Canone (si raccomanda l’incensazione minore). Secondo un’usanza ormai stabilita, se vi è più di un prete, ciascuno incensa a turno, portando nella sinistra il candeliere triplice (facendo i turni, anche un diacono può incensare, ma in tal caso porta il cero diaconale invece del candeliere triplice). Incensando il popolo, il prete o il diacono esclama: "Cristo è risorto!" a cui il popolo risponde esclamando: "Veramente è risorto!" L’esclamazione può essere ripetuta più volte, e in varie lingue.

Canone di Pasqua, Tono 1°, di san Giovanni Damasceno

L’abitudine richiede che il clero canti la prima parte di ogni Irmo all’inizio di un’Ode, e che i cantori concludano l’Irmo, ma se questo crea problemi con le incensazioni, si può lasciare al coro il compito di cantare l’intero Canone.

Ode 1a

Irmo: Giorno di risurrezione, / risplendiamo, popoli. / Pasqua del Signore, Pasqua: dalla morte alla vita, / e dalla terra al cielo / Cristo ci fa passare / mentre cantiamo l’inno della vittoria.

Ritornello: Cristo è risorto dai morti.

Tropari

Purifichiamo i sensi e vedremo / alla luce inaccessibile / della Risurrezione Cristo / che sfolgorante ci dice: Gioite! / Lo udremo chiaramente, / mentre cantiamo l’inno della vittoria.

Ritornello: Cristo è risorto dai morti.

I cieli ben degnamente si rallegrino, / mentre la terra esulti, / il mondo poi faccia festa, / tutto, il visibile e l’invisibile: / Cristo s’è risvegliato, / eterna esultanza.

Catabasia (Irmo): Giorno di risurrezione...

Cristo è risorto dai morti, / con la morte ha vinto la morte, / e a chi giace nei sepolcri / ha elargito la vita. (tre volte)

Песнь 1

Ирмос: Воскресения день, / просветимся, людие. / Пасха, Господня Пасха: / от смерти бо к жизни, / и от земли к небеси, / Христос Бог нас преведе, / победную поющия.

 

Припев: Христос воскресе из мертвых.

Тропари

Очистим чувствия, и узрим / неприступным светом / Воскресения, Христа / блистающася, / и радуйтеся, рекуща, / ясно да услышим, / победную поюще.

 

Припев: Христос воскресе из мертвых.

Небеса убо достойно да веселятся, / земля же да радуется, / да празднует же мир, / видимый же весь и невидимый: / Христос бо воста, / веселие вечное.

 

Катавасиа (Ирмос): Воскресения день...

Христос воскресе из мертвых, / смертию смерть поправ / и сущим во гробех / живот даровав. (трижды)

Cîntarea a 1-a

Irmos: Ziua Învierii, / să ne luminăm, popoare! / Paştile Domnului, Paştile! / Că din moarte la viaţă / şi de pe pămînt la cer, / Hristos Dumnezeu ne-a trecut pre noi, / cei ce cîntăm cîntare de biruinţă.

Stih: Hristos a înviat din morţi.

Tropari

Să ne curăţim simţirile / şi, prin neapropiata lumină / a Învierii, să vedem pe Hristos / strălucind şi lămurit / să-L auzim zicînd: „Bucuraţi-vă!”, / cîntîndu-I cîntare de biruinţă.

 

Stih: Hristos a înviat din morţi.

Cerurile după cuviinţă să se veselească, / şi pămîntul să se bucure, / şi să prăznuiască toată lumea / cea văzută şi cea nevăzută: / că a înviat Hristos, / veselia cea veşnică.

Catavasie (Irmos): Ziua Învierii...

Hristos a înviat din morţi, / cu moartea pe moarte călcînd, / şi celor din morminte / viaţă dăruindu-le. (de trei ori)

Segue la Piccola Colletta, con l’esclamazione:

S. Poiché tua è la sovranità, e tuo è il regno e la potenza e la gloria, del Padre, e del Figlio, e del santo Spirito, ora e sempre, e nei secoli dei secoli.

C. Amen.

С. Яко Твоя держава, и Твое есть Царство, и сила, и слава, Отца и Сына, и Святаго Духа, ныне и присно, и во веки веков.

 

Х. Аминь.

P. Că a Ta este stăpînirea, şi a Ta este Împărăţia şi puterea şi slava, a Tatălui şi a Fiului şi a Sfîntului Duh, acum şi pururea şi în vecii vecilor.

C. Amin.

Ode 3a

Irmo: Venite, beviamo una bevanda nuova, / non da roccia sterile dovuta a prodigio, / ma fonte d’incorruttibilità, / che sgorga dalla tomba di Cristo: / in lui stiamo saldi.

Ritornello: Cristo è risorto dai morti.

Tropari

Ora tutto è pieno di luce, / il cielo e la terra, e ciò che è negli inferi: / tutto il creato festeggi / il risveglio di Cristo, / in esso resti saldo.

 

Ritornello: Cristo è risorto dai morti.

Ieri sepolto con te, Cristo, / oggi sono risvegliato / con te risorto; / crocifisso con te ieri, / glorificami, Salvatore, con te nel tuo regno.

 

 

 

Catabasia (Irmo): Venite, beviamo...

Cristo è risorto dai morti, / con la morte ha vinto la morte, / e a chi giace nei sepolcri / ha elargito la vita. (tre volte)

Песнь 3

Ирмос: Приидите, пиво пием новое, / не от камене неплодна чудодеемое, / но нетления источник / из гроба одождивша Христа, / в Немже утверждаемся.

 

Припев: Христос воскресе из мертвых.

Тропари

Ныне вся исполнишася света, / небо же и земля, и преисподняя: / да празднует убо вся тварь / востание Христово, / в немже утверждается.

Припев: Христос воскресе из мертвых.

Вчера спогребохся Тебе Христе, / совостаю днесь / воскресшу Тебе, / сраспинахся Тебе вчера, / Сам мя спрослави Спасе во Царствии Твоем.

 

 

Катавасиа (Ирмос): Приидите, пиво пием...

Христос воскресе из мертвых, / смертию смерть поправ / и сущим во гробех / живот даровав. (трижды)

Cîntarea a 3-a

Irmos: Veniţi să bem băutura nouă, / nu din piatră seacă, ieşită prin minune, /

ci din Izvorul nestricăciunii, / din Hristos, Cel ce a izvorît din mormînt, /

întru Care ne întărim.

Stih: Hristos a înviat din morţi.

Tropari

Acum toate s-au umplut de lumină: / şi cerul şi pămîntul şi cele dedesubt: / deci să prăznuiască toată făptura / Învierea lui Hristos, / întru Care s-a întărit.

Stih: Hristos a înviat din morţi.

Ieri m-am îngropat mpreună cu Tine, Hristoase, / astăzi înviez împreună cu Tine, / Cel ce ai înviat. / Răstignitu-m-am ieri, împreună cu Tine, / Însuţi împreună mă preamăreşte, Mîntuitorule, / întru Împărăţia Ta.

Catavasie (Irmos): Veniţi să bem...

Hristos a înviat din morţi, / cu moartea pe moarte călcînd, / şi celor din morminte / viaţă dăruindu-le. (de trei ori)

Segue la Piccola Colletta, con l’esclamazione:

S. Poiché sei tu il nostro Dio, e a te innalziamo la gloria, al Padre, e al Figlio, e al santo Spirito, ora e sempre, e nei secoli dei secoli.

C. Amen.

С. Яко Ты еси Бог наш, и Тебе славу возсылаем, Отцу, и Сыну, и Святому Духу, ныне и присно, и во веки веков.

 

Х. Аминь.

P. Că Tu eşti, Dumnezeul nostru, şi Ţie slavă înălţăm: Tatălui şi Fiului şi Sfîntului Duh, acum şi pururea şi în vecii vecilor.

 

C. Amin.

Ipacoe, Tono 4°

Preceduto il mattino, Maria e le altre, / e trovata la pietra del sepolcro rotolata, / udirono dall’angelo: il vivente nella luce eterna, / perché lo cercate tra i morti qual uomo? / Vedete le fasce sepolcrali: correte a predicare a tutto il mondo / che è risorto il Signore: ha dato morte alla morte, / qual Figlio di Dio, che salva il genere umano.

Ипакои, глас 4

Предварившия утро яже о Марии, / и обретшия камень отвален от гроба, / слышаху от Ангела: во свете присносущнем Сущаго, / с мертвыми что ищете, яко человека? / Видите гробныя пелены, тецыте и миру проповедите, / яко воста Господь, умертвивый смерть, / яко есть Сын Бога, спасающаго род человеческий.

Ipacoí, gl. al 4-lea

Venit-au mai înainte de zori, cele ce au fost cu Maria / şi aflînd piatra răsturnată de pe mormînt, / auzit-au de la înger: „Pentru ce căutaţi printre morţi ca pe un om / pe Cel ce este întru lumina cea pururea fiitoare? / Vedeţi giulgiurile cele de îngropare, alergaţi şi vestiţi lumii, / că S-a sculat

Domnul, omorînd moartea, / căci este Fiul lui Dumnezeu, Cel ce a mîntuit

neamul omenesc”.

Ode 4a

Irmo: In questa veglia divina / il profeta di Dio Avvacum / stia insieme con noi, e ci mostri / l’angelo portatore di luce, / che ha detto chiaramente: / Oggi è la salvezza per il mondo, / poiché è risorto Cristo, / qual onnipotente.

 

Ritornello: Cristo è risorto dai morti.

Tropari

Come colui che apre / il grembo che era vergine, / è apparso Cristo: / qual mortale / è chiamato agnello; / immacolato, / poiché scevro di macchia, / lui, la nostra Pasqua; / e qual Dio vero / è detto perfetto.

 

Ritornello: Cristo è risorto dai morti.

Qual agnello di un anno, / Cristo, corona per noi benedetta, / volontariamente per tutti noi è immolato, / Pasqua purificatoria, / di nuovo dalla tomba, bello, / qual sole di giustizia, / egli risplende per noi.

Ritornello: Cristo è risorto dai morti.

Davide, l’avo di Dio, / davanti all’Arca, come un’ombra, danzò in tripudio; / e noi, popolo santo di Dio, / vedendo il compimento dei segni, / esultiamo in divina ispirazione, / poiché è risorto Cristo, / qual onnipotente.

Catabasia (Irmo): In questa veglia divina...

Cristo è risorto dai morti, / con la morte ha vinto la morte, / e a chi giace nei sepolcri / ha elargito la vita. (tre volte)

Песнь 4

Ирмос: На Божественней стражи / богоглаголивый Аввакум / да станет с нами, и покажет / светоносна Ангела, / ясно глаголюща: / днесь спасение миру, / яко воскресе Христос, / яко всесилен.

 

Припев: Христос воскресе из мертвых.

Тропари

Мужеский убо пол, / яко разверзый девственную утробу, / явися Христос: / яко человек же, / Агнец наречеся: / непорочен же, / яко невкусен скверны, / наша Пасха, / и яко Бог истинен / совершен речеся.

Припев: Христос воскресе из мертвых.

Яко единолетный агнец, / благословенный нам венец Христос, / волею за всех заклан бысть, / Пасха чистительная, / и паки из гроба красное / правды нам возсия Солнце.

 

Припев: Христос воскресе из мертвых.

Богоотец убо Давид / пред сенным ковчегом скакаше играя, / людие же Божии святии, / образов сбытие зряще, / веселимся Божественне, / яко воскресе Христос, / яко Всесилен.

 

Катавасиа (Ирмос): На Божественней стражи...

Христос воскресе из мертвых, / смертию смерть поправ / и сущим во гробех / живот даровав. (трижды)

Cîntarea a 4-a

Irmos: La dumnezeiasca strajă / de Dumnezeu grăitorul Avacum / să stea

împreună cu noi, şi să arate / pe îngerul cel purtător de lumină, / care a grăit

lămurit: / astăzi este mîntuirea lumii, / că a Înviat Hristos, /ca Cel

atotputernic.

Stih: Hristos a înviat din morţi.

Tropari

Ca Cel ce a deschis / pîntecele fecioresc, / Hristos bărbat s-a arătat; /iar ca Om, Mieluşel / fără prihană s-a chemat; / şi ca Cel ce n-a gustat stricăciune,

/ s-a numit desăvîrşit: / Paştile nostru şi Dumnezeu adevărat.

Stih: Hristos a înviat din morţi.

Ca un mieluşel de un an, / cununa cea binecuvîntată – Hristos, / de voie pentru noi S-a jertfit, / Paştile cele curăţitoare, / şi din mormînt ne-a strălucit frumos, / Soarele Dreptăţii.

 

Stih: Hristos a înviat din morţi.

Dumnezeiescul părinte David / înaintea chivotului umbrei a săltat jucînd; / iar noi poporul cel sfînt al lui Dumnezeu, / plinirea închipuirilor văzînd, / să ne veselim dumnezeieşte, / că a înviat Hristos, / ca cel Atotputernic.

Catavasie (Irmos): La dumnezeiasca strajă...

Hristos a înviat din morţi, / cu moartea pe moarte călcînd, / şi celor din morminte / viaţă dăruindu-le. (de trei ori)

Segue la Piccola Colletta, con l’esclamazione:

S. Poiché tu sei Dio buono e amico degli uomini, e a te innalziamo la gloria: al Padre, e al Figlio, e al santo Spirito, ora e sempre, e nei secoli dei secoli.

C. Amen.

С. Яко Благ и Человеколюбец Бог еси, и Тебе славу возсылаем, Отцу, и Сыну, и Святому Духу, ныне и присно, и во веки веков.

Х. Аминь.

P. Că bun şi iubitor de oameni Dumnezeu eşti, şi Ţie slavă înălţăm: Tatălui şi Fiului şi Sfîntului Duh, acum şi pururea şi în vecii vecilor.

C. Amin.

Ode 5a

Irmo: Leviàmoci di buon mattino / e anziché il miro, offriamo un inno al Sovrano, / così vedremo Cristo, / il sole di giustizia, / che a tutti fa sorgere la vita.

 

Ritornello: Cristo è risorto dai morti.

Tropari

La tua immensa benignità / videro i legati ai ceppi dell’ade; / e corsero alla luce, o Cristo, / con passo esultante, / applaudendo alla Pasqua eterna.

 

Ritornello: Cristo è risorto dai morti.

Andiamo incontro con le lampade / a Cristo che esce dal sepolcro come uno sposo, / festeggiamo tutti insieme a schiere in allegrezza, / la Pasqua salvifica di Dio.

 

Catabasia (Irmo): Leviàmoci di buon mattino...

Cristo è risorto dai morti, / con la morte ha vinto la morte, / e a chi giace nei sepolcri / ha elargito la vita. (tre volte)

Песнь 5

Ирмос: Утренюем утреннюю глубоку, / и вместо мира песнь принесем Владыце, / и Христа узрим / правды Солнце, / всем жизнь возсияюща.

Припев: Христос воскресе из мертвых.

Тропари

Безмерное Твое благоутробие, / адовыми узами содержимии зряще, / к свету идяху Христе, / веселыми ногами, / Пасху хваляще вечную.

 

Припев: Христос воскресе из мертвых.

Приступим свещеноснии, / исходящу Христу из гроба, яко жениху, / и спразднуем любопразднственными чинми / Пасху Божию спасительную.

 

Катавасиа (Ирмос): Утренюем утреннюю глубоку...

Христос воскресе из мертвых, / смертию смерть поправ / и сущим во гробех / живот даровав. (трижды)

Cîntarea a 5-a

Irmos: Să ne grăbim dis-de-dimineaţă / şi, în loc de mir, cîntare să aducem Stăpînului, / şi să vedem pe Hristos, / Soarele dreptăţii, / tuturor viaţă răsărind.

 

Stih: Hristos a înviat din morţi.

Tropari

Milostivirea Ta, cea nemăsurată, / văzîndu-o, cei ţinuţi în legăturile iadului, / la lumină au alergat, Hristoase, / cu picioare vesele, /lăudînd Paştile cele veşnice.

Stih: Hristos a înviat din morţi.

Să ne apropiem purtătorilor de lumină, / de Hristos Cel ce a ieşit din mormînt ca un Mire, / şi să prăznuim împreună cu cetele cele iubitoare de praznice / Paştile lui Dumnezeu cele mîntuitoare.

Catavasie (Irmos): Să ne grăbim dis-de-dimineaţă...

 

Hristos a înviat din morţi, / cu moartea pe moarte călcînd, / şi celor din morminte / viaţă dăruindu-le. (de trei ori)

Segue la Piccola Colletta, con l’esclamazione:

S. Poiché è stato benedetto e glorificato il tuttoinsigne e magnifico tuo nome: del Padre, e del Figlio, e del santo Spirito, ora e sempre, e nei secoli dei secoli.

C. Amen.

С. Яко святися и прославися пречестное и великолепое имя Твое, Отца, и Сына, и Святаго Духа, ныне и присно, и во веки веков.

Х. Аминь.

P. Că s-a binecuvîntat şi s-a preaslăvit preacinstitul şi de mare cuviinţă numele Tău, al Tatălui şi al Fiului şi al Sfîntului Duh, acum şi pururea şi în vecii vecilor.

C. Amin.

Ode 6a

Irmo: Sei sceso nel profondo della terra / e hai spezzato le sbarre eterne / che tenevano i prigionieri, o Cristo, / e in tre giorni, come Giona dal pesce, / sei risorto dalla tomba.

 

Ritornello: Cristo è risorto dai morti.

Tropari

Lasciando intatti i sigilli, o Cristo, / sei risorto dalla tomba, / tu che della Vergine non hai forzato lo stretto con la tua nascita, / e hai aperto a noi le porte del paradiso.

Ritornello: Cristo è risorto dai morti.

O Salvatore mio, / vittima vivente e mai immolata, / qual Dio, di tuo volere / ti sei offerto al Padre, / hai risuscitato Adamo con la sua progenie, / risorgendo dalla tomba.

Catabasia (Irmo): Sei sceso nel profondo della terra...

 

Cristo è risorto dai morti, / con la morte ha vinto la morte, / e a chi giace nei sepolcri / ha elargito la vita. (tre volte)

Песнь 6

Ирмос: Снизшел еси в преисподняя земли, / и сокрушил еси вереи вечныя, / содержащия связанныя, Христе, / и тридневен, яко от кита Иона, / воскресл еси от гроба.

Припев: Христос воскресе из мертвых.

Тропари

Сохранив цела знамения Христе, / воскресл еси от гроба, / ключи Девы не вредивый в рождестве Твоем, / и отверзл еси нам райския двери.

 

Припев: Христос воскресе из мертвых.

Спасе мой, / живое же и нежертвенное заколение, / яко Бог Сам Себе / волею привел Отцу, / совоскресил еси всероднаго Адама, / воскрес от гроба.

Катавасиа (Ирмос): Снизшел еси в преисподняя земли...

Христос воскресе из мертвых, / смертию смерть поправ / и сущим во гробех / живот даровав. (трижды)

Cîntarea a 6-a

Irmos: Pogorîtu-Te-ai întru cele mai de jos ale pămîntului, / şi ai sfărîmat încuietorile cele veşnice, / care ţineau pe cei legaţi, Hristoase, / dar a treia zi, precum Ioná din chit, / ai înviat din mormînt.

Stih: Hristos a înviat din morţi.

Tropari

Păzind peceţile întregi, Hristoase, / ai înviat din mormînt, / Cel ce nu ai stricat cheile Fecioarei prin nașterea Ta, / şi ne-ai deschis nouă ușile raiului.

 

Stih: Hristos a înviat din morţi.

Mîntuitorul meu, / jertfă vie şi nejertfită, / ca un Dumnezeu, pe Tine Însuţi / de voie aducîndu-Te Tatălui, / ai înviat pe Adam împreună cu tot neamul, / înviind din mormînt.

Catavasie (Irmos): Pogorîtu-Te-ai întru cele mai de jos ale pămîntului...

Hristos a înviat din morţi, / cu moartea pe moarte călcînd, / şi celor din morminte / viaţă dăruindu-le. (de trei ori)

Segue la Piccola Colletta, con l’esclamazione:

S. Sei tu infatti il Re della gloria e il Salvatore delle nostre anime, e a te innalziamo la gloria, al Padre, e al Figlio, e al santo Spirito, ora e sempre, e nei secoli dei secoli.

C. Amen.

С. Ты бо еси Царь мира, и Спас душ наших, и Тебе славу возсылаем, Отцу, и Сыну, и Святому Духу, ныне и присно, и во веки веков.

 

Х. Аминь.

P. Că Tu eşti Împăratul păcii şi mîntuitorul sufletelor noastre, şi Ţie slavă înălţăm: Tatălui şi Fiului şi Sfîntului Duh, acum şi pururea şi în vecii vecilor.

C. Amin.

Contacio, Tono 8°

Sei sceso nella tomba, o Immortale, / ma dell’Inferno hai distrutto la forza, / e sei risorto vincitore, o Cristo Dio / annunciando alle donne mirofore: "gioite!", / e ai tuoi apostoli hai donato la pace: tu che concedi la risurrezione ai caduti.

 

Ico

In cerca del Sole anteriore al sole, tramontato nella tomba, / come del giorno, le donne mirofore prevennero l’alba, / l’una all’altra esclamando: / amiche, venite, ungiamo con tutti questi aromi il corpo che dà vita eppur sepolto, / la carne che rialza Adamo caduto, eppure stesa nel sepolcro. / Rechiamoci in fretta, come fecero i magi, ad adorarlo / e a portargli il miro qual dono, non più avvolto nelle fasce, ma nella sindone, / piangiamolo e gridiamogli: O Sovrano, risvègliati, / tu concedi la risurrezione ai caduti.

 

Кондак, глас 8

Аще и во гроб снизшел еси, Безсмертне, / но адову разрушил еси силу, / и воскресл еси, яко победитель, Христе Боже, / женам мироносицам вещавый: радуйтеся, / и Твоим апостолом мир даруяй, / падшим подаяй воскресение.

Икос

Еже прежде солнца Солнце зашедшее иногда во гроб, / предвариша ко утру, ищущия яко дне мvроносицы девы, / и друга ко друзей вопияху: / о другини! Приидите, вонями помажем тело живоносное и погребеное, / плоть воскресившаго падшаго Адама, лежащую во гробе. / Идем, потщимся якоже волсви, и поклонимся, / и принесем мvра яко дары, не в пеленах, но в плащанице обвитому, / и плачим, и возопиим: о Владыко, востани, / падшим подаяй воскресение.

 

Condacul, glasul al 8-lea

Deşi Te-ai pogorît în mormînt, Cel ce eşti fără de moarte, / dar puterea iadului ai zdrobit, / şi ai înviat ca un biruitor, Hristoase Dumne-zeule, / zicînd femeilor mironosiţe: „Bucuraţi-vă”! / Şi apostolilor Tăi pace dăruindu-le, / Cel ce dai celor căzuţi sculare.

Icosul

Pe Soarele Cel mai înainte de soare, Care a apus oarecînd în mormînt, / mers-au mai înainte de ziuă, căutîndu-L ca pe o zi, mironosiţele-fecioare, / şi una către alta strigau: / „O, prietenelor, veniţi să ungem cu miresme trupul cel de viaţă purtător şi îngropat, / trupul care a înviat pe Adam cel căzut, şi Care zace în mormînt. / Să mergem, să ne sîrguim ca şi magii şi să ne închinăm, / şi să aducem miruri în loc de daruri, Celui ce nu în scutece, ci în giulgiu este înfăşat, / şi să plîngem, şi să strigăm: O Stăpîne, scoală-Te, / Cel ce dai celor căzuţi sculare”.

La lettura del Sinassario, prevista dal Tipico, è abitualmente saltata nell’uso corrente.

Quindi si cantano le seguenti Stichire, in Tono 6°:

C. Contemplata la risurrezione di Cristo,/ adoriamo il Signore santo,/ Gesù, l’unico senza peccato./ La tua croce, o Cristo, noi veneriamo,/ e la tua santa risurrezione cantiamo e glorifichiamo:/ sei tu il nostro Dio,/ all’infuori di te un altro non conosciamo,/ è il nome tuo che nominiamo./ Venite, fedeli tutti,/ adoriamo la santa risurrezione di Cristo:/ ecco infatti con la croce è giunta la gioia in tutto il mondo./ Per sempre benedicendo il Signore/ cantiamo inni alla sua risurrezione:/ sopportata la crocifissione,/ con la morte ha distrutto la morte. (tre volte)

Х. Воскресение Христово видевше,/ поклонимся Господу Иисусу,/ Единому Безгрешному./ Кресту Твоему покланяемся, Христе,/ и Святое Воскресение Твое поем и славим;/ Ты бо еси Бог наш,/ разве Тебе иного не знаем,/ Имя Твое именуем./ Приидите, вси вернии,/ поклонимся Святому Христову Воскресению,/ се бо прииде Крестом радость всему миру./ Всегда благословяще Господа,/ поем Воскресение Его;/ распятие бо претерпев,/ смертию смерть разруши. (трижды)

C. Învierea lui Hristos văzînd,/ să ne închinăm Sfîntului Domnului Iisus,/ Unuia Celui fără de păcat./ Crucii Tale ne închinăm, Hristoase,/ şi Sfîntă Învierea Ta o lăudăm şi o slăvim;/ că Tu eşti Dumnezeul nostru,/ afară de Tine pe altul nu ştim,/ numele Tău numim./ Veniţi toţi credincioşii/ să ne închinăm Sfintei Învierii Lui Hristos,/ că iată a venit prin Cruce bucurie la toată lumea./ Totdeauna binecuvîntînd pe Domnul,/ lăudăm Învierea Lui,/ că răstignire răbdînd pentru noi,/ cu moartea pe moarte a stricat. (de trei ori)

C. Gesù, risorto dalla tomba/ come aveva predetto,/ ci ha dato la vita eterna/ e la grande misericordia. (tre volte)

Х. Воскрес Иисус от гроба,/ якоже прорече,/ даде нам живот вечный,/ и велию милость. (трижды)

C. Înviind Iisus din mormînt,/ precum mai înainte a zis,/ a dăruit nouă viaţă veşnică/ şi mare milă. (de trei ori)

Prosegue quindi il canto delle Odi del Canone.

Ode 7a

Irmo: Colui che salvò i giovinetti dalla fornace / ora si è fatto uomo, /soffre, qual mortale, / con la passione veste il mortale di dignità immortale, / lui, unico benedetto / Dio dei nostri padri e più che glorioso.

 

Ritornello: Cristo è risorto dai morti.

Tropari

Le donne col miro, sagge in Dio, dietro a te correvano: / colui che cercavano in lacrime come un morto, / lo adorarono con gioia come Dio vivo / e la Pasqua mistica, / ai tuoi discepoli, o Cristo, annunciarono.

 

 

Ritornello: Cristo è risorto dai morti.

Festeggiamo la morte della morte, / la rovina dell’ade, / l’inizio di un’altra vita eterna, / inneggiamo in tripudio a colui che ne è la causa, / l’unico benedetto, / Dio dei nostri Padri, e più che benedetto.

Ritornello: Cristo è risorto dai morti.

Davvero santa e solennissima / è questa notte di salvezza e fulgore, /che preannuncia il giorno / portatore di luce della risurrezione: / in cui la luce atemporale dalla tomba con il corpo a tutti splende.

 

Catabasia (Irmo): Colui che salvò i giovinetti dalla fornace...

Cristo è risorto dai morti, / con la morte ha vinto la morte, / e a chi giace nei sepolcri / ha elargito la vita. (tre volte)

Песнь 7

Ирмос: Отроки от пещи избавивый, / быв Человек, / страждет яко смертен, / и страстию смертное, / в нетления облачит благолепие, / Един благословен / отцев Бог, и препрославлен.

 

Припев: Христос воскресе из мертвых.

Тропари

Жены с миры богомудрыя в след Тебе течаху: / Егоже, яко мертва, со слезами искаху, / поклонишася радующияся Живому Богу, / и Пасху тайную / Твоим, Христе, учеником благовестиша.

 

 

Припев: Христос воскресе из мертвых.

Смерти празднуем умерщвление, / адово разрушение, / иного жития вечнаго начало, / и играюще поем Виновнаго, / Единаго благословеннаго / отцев Бога, и препрославленнаго.

Припев: Христос воскресе из мертвых.

Яко воистинну священная, / и всепразднственная сия спасительная нощь, / и светозарная, / светоноснаго дне, / востания сущи провозвестница: / в нейже безлетный Свет из гроба плотски всем возсия.

Катавасиа (Ирмос): Отроки от пещи избавивый...

Христос воскресе из мертвых, / смертию смерть поправ / и сущим во гробех / живот даровав. (трижды)

Cîntarea a 7-a

Irmos: Cel ce a izbăvit pe tineri din cuptor, / făcîndu-se om, / pătimeşte ca un muritor, / şi prin patimă pe cel muritor îl îmbracă în podoaba nestricăciunii, / Cel Unul binecuvîntat, / Dumnezeul părinţilor şi preaslăvit.

Stih: Hristos a înviat din morţi.

Tropari

Femeile cele cugetătoare de Dumnezeu, cu miruri în urma Ta au alergat, / şi Celui ce era căutat cu lacrimi ca un mort, / I s-au închinat cu bucurie ca Unui Dumnezeu viu, / şi Paştile cele de taină / ucenicilor Tăi, Hristoase, le-au binevestit.

Припев: Христос воскресе из мертвых.

Prăznuim omorîrea morţii, / sfărîmarea iadului /şi începătura altei vieţi veşnice / şi săltînd lăudăm pe Pricinuitorul, / Cel Unul binecuvîntat / şi preaslăvit, Dumnezeul părinţilor.

 

Припев: Христос воскресе из мертвых.

Cu adevărat sfîntă şi preacinstită / este această noapte mîntuitoare şi strălucitoare, / înainte-vestind ziua cea purtătoare de lumină a Învierii, / întru care lumina cea fără de ani, din mormînt cu trupul tuturor a strălucit.

Catavasie (Irmos): Cel ce a izbăvit pe tineri din cuptor...

 

Hristos a înviat din morţi, / cu moartea pe moarte călcînd, / şi celor din morminte / viaţă dăruindu-le. (de trei ori)

Segue la Piccola Colletta, con l’esclamazione:

S. Sia benedetto e glorificato il potere del tuo regno: del Padre, e del Figlio, e del santo Spirito, ora e sempre, e nei secoli dei secoli.

C. Amen.

С. Буди держава Царствия Твоего благословенна и препрославленна, Отца, и Сына, и Святаго Духа, ныне и присно, и во веки веков.

Х. Аминь.

P. Fie stăpînirea împărăţiei Tale binecuvîntată şi preaslavită, a Tatălui şi a Fiului şi a Sfîntului Duh, acum şi pururea şi în vecii vecilor.

C. Amin.

Ode 8a

Irmo: È questo il giorno invocato e santo, / giorno primo della settimana, / la regina e la signora, festa delle feste, / solennità delle solennità, / in cui benediciamo Cristo per i secoli.

Ritornello: Cristo è risorto dai morti.

Tropari

Venite al nuovo frutto della vite, / alla divina esultanza, / nel giorno propizio del risveglio, / e al regno di Cristo, comunichiamo, / e a lui inneggiamo / come Dio nei secoli.

 

Ritornello: Cristo è risorto dai morti.

Leva intorno i tuoi occhi, Sion, e vedi: ecco, infatti, i figli tuoi, fulgenti in Dio come stelle, da occidente e settentrione, dal mare e dall’oriente sono arrivati; benedicono te, Cristo, per i secoli.

 

Ritornello: Tuttasanta Trinità, Dio nostro, gloria a te.

Triadico: Padre onnipotente, e Verbo, e Spirito, / che sei in tre persone in un’unica natura, / trascendente e ultradivina, / in te siamo battezzati / e ti benediciamo per tutti i secoli.

 

 

Catabasia (Irmo): È questo il giorno invocato e santo...

 

Cristo è risorto dai morti, / con la morte ha vinto la morte, / e a chi giace nei sepolcri / ha elargito la vita. (tre volte)

Песнь 8

Ирмос: Сей нареченный и святый день, / Един суббот Царь и Господь, / праздников праздник / и торжество есть торжеств, / воньже благословим Христа во веки.

 

Припев: Христос воскресе из мертвых.

Тропари

Приидите, новаго винограда рождения, / Божественнаго веселия, / в нарочитом дни Воскресения, / Царствия Христова приобщимся, / поюще Его / яко Бога во веки.

Припев: Христос воскресе из мертвых.

Возведи окрест очи твои, Сионе, и виждь: / се бо приидоша к тебе, / яко богосветлая светила, / от запада, и севера, и моря, / и востока чада твоя, / в тебе благословящая Христа во веки.

 

Припев: Пресвятая Троице, Боже наш, слава Тебе.

Троичен: Отче Вседержителю, и Слове, и Душе, / треми соединяемое во Ипостасех Естество, / Пресущественне и Пребожественне, / в Тя крестихомся, / и Тя благословим во вся веки.  

Катавасиа (Ирмос): Сей нареченный и святый день...

Христос воскресе из мертвых, / смертию смерть поправ / и сущим во гробех / живот даровав. (трижды)

Cîntarea a 8-a

Irmos: Această aleasă şi sfînta Zi, / prima a săptămînii, / împărăteasă şi doamnă, praznic al praznicelor / şi sărbătoare a sărbătorilor, / întru care binecuvîntăm pre Hristos întru toţi vecii.

Stih: Hristos a înviat din morţi.

Tropari

Veniţi să gustăm din rodul cel nou al viţei, / al dumnezeieştii veselii, / în ziua cea slăvită a Învierii / şi Împărăţiei lui Hristos să ne împărtăşim, / lăudîndu-L ca pe un Dumnezeu în veci.

 

Stih: Hristos a înviat din morţi.

Ridică împrejur ochii tăi, Sioane, şi vezi, că iată au venit la tine fii tăi, ca nişte făclii de Dumnezeu luminate, de la apus şi de la miază-noapte, şi de la mare şi de la răsărit, întru tine binecuvîntînd pe Hristos în veci.

Stih: Preasfîntă Treime, Dumnezeul nostru, Slavă Ţie.

Treimic: Părinte Atotţiitorule şi Cuvinte şi Duhule, / unime a firii celei în trei ipostasuri, / [Treime] mai presus de fiinţă şi preadumnezeiească, / întru Tine ne-am botezat / şi pe Tine Te binecuvîntăm întru toţi vecii.

Catavasie (Irmos): Această aleasă şi sfînta Zi...

 

Hristos a înviat din morţi, / cu moartea pe moarte călcînd, / şi celor din morminte / viaţă dăruindu-le. (de trei ori)

Segue la Piccola Colletta, con l’esclamazione:

S. Poiché è stato benedetto il tuo nome, e glorificato il tuo regno: del Padre, e del Figlio, e del santo Spirito, ora e sempre, e nei secoli dei secoli.

C. Amen.

С. Яко благословися имя Твое, и прославися Царство Твое, Отца, и Сына, и Святаго Духа, ныне и присно, и во веки веков.

Х. Аминь.

P. Că s-a binecuvîntat numele Tău şi s-a preaslăvit Împărăţia Ta, a Tatălui şi a Fiului şi a Sfîntului Duh, acum şi pururea şi în vecii vecilor.

C. Amin.

Alla nona Ode, i  quattro Irmi, composti da una Magnificazione variabile e dal ritornello “Rilùci, rilùci, / nuova Gerusalemme”, sono ripetuti due volte ciascuno se ci sono due cori:

Ode 9a

Irmo 1: Magnifica, anima mia, / il risorto al terzo giorno dalla tomba, / Cristo il Datore di vita.

Ritornello: Rilùci, rilùci, / nuova Gerusalemme: / la gloria del Signore / è sorta su di te. / Danza ora ed esulta, Sion; / e tu sii lieta, o casta Madre-di-Dio, / del risveglio di colui che è nato da te.

 

 

Irmo 2: Magnifica, anima mia, / colui che di suo volere patì e fu sepolto / e risuscitò poi in tre giorni dalla tomba.

Ritornello: Rilùci, riluci...

 

Irmo 3: Cristo è la nuova Pasqua, / vittima sacrificale viva, / agnello di Dio, / che toglie i peccati del mondo.

 

Ritornello: Rilùci, riluci...

 

Irmo 4: L’angelo gridò alla colmata di grazia: / gioisci, o casta Vergine, e ancora dico: gioisci! / Il Figlio tuo è risorto / in tre giorni dalla tomba, / e ha ridato la vita ai morti: / popoli, esultate.

 

Ritornello: Rilùci, riluci...

 

Ritornello: Cristo è risorto dai morti.

Tropari

O divina, e amica, / o dolcissima tua voce! / Con noi non per finta / hai promesso di essere / sino alla fine dei secoli, o Cristo; / così, o fedeli, / con una tale àncora di speranza, ci rallegriamo.

 

Ritornello: Cristo è risorto dai morti.

O Pasqua e grande, sacratissima, Cristo! / O sapienza e Verbo di Dio e potenza: / dacci più distintamente d’avere parte con te / nel giorno senza declino del tuo regno.

 

Catabasia (Irmo): Rilùci, riluci...

 

Cristo è risorto dai morti, / con la morte ha vinto la morte, / e a chi giace nei sepolcri / ha elargito la vita. (tre volte)

Песнь 9

Ирмос 1: Величит душа моя / воскресшаго тридневно от гроба / Христа Жизнодавца.

Припев: Светися, светися, / новый Иерусалиме: / слава бо Господня / на тебе возсия. / Ликуй ныне / и веселися, Сионе. / Ты же, Чистая, красуйся, Богородице, / о востании Рождества Твоего.

 

 

Ирмос 2: Величит душа моя / волею страдавша, и погребена, / и воскресшаго тридневно от гроба.

Припев: Светися, светися...

Ирмос 3: Христос новая Пасха, / Жертва живая, / Агнец Божий, / вземляй грехи мира.

 

Припев: Светися, светися...

Ирмос 4: Ангел вопияше Благодатней: / Чистая Дево, радуйся! / И паки реку: радуйся! / Твой Сын воскресе / тридневен от гроба, / и мертвыя воздвигнувый: / людие, веселитеся.

Припев: Светися, светися...

Припев: Христос воскресе из мертвых.

Тропари

О Божественнаго, о любезнаго, / о сладчайшаго Твоего гласа! / С нами бо неложно / обещался еси быти, / до скончания века Христе: / Егоже, вернии, / утверждение надежди имуще, радуемся.

Припев: Христос воскресе из мертвых.

О Пасха велия и священнейшая, Христе! / О мудросте, и Слове Божий, и сило! / Подавай нам истее Тебе причащатися, / в невечернем дни Царствия Твоего.

Катавасиа (Ирмос): Светися, светися...

 

Христос воскресе из мертвых, / смертию смерть поправ / и сущим во гробех / живот даровав. (трижды)

Cîntarea a 9-a

Irmos 1: Măreşte, sufletul meu, / pe Cel ce a înviat a treia zi din mormînt, / pe Hristos Dătătorul de viaţă.

Stih: Luminează-te, luminează-te, / noule Ierusalime, / că slava Domnului / peste tine a răsărit. / Saltă acum şi te bucură Sioane; / iar tu, curată Născătoare de Dumnezeu, / veseleşte-te întru învierea Celui născut al tău.

Irmos 2: Măreşte, sufletul meu, / pe Cel ce a pătimit de bunăvoie şi a fost îngropat / şi a înviat a treia zi din mormînt.

Stih: Luminează-te, luminează-te...

Irmos 3: Hristos, Paştile cele noi / Jertfa cea vie jertfită, / Mieluşelul lui Dumnezeu, / Care ridică păcatul lumii.

Stih: Luminează-te, luminează-te...

Irmos 4: Îngerul a strigat Celei pline de har, / curată Fecioară, bucură-te şi iarăşi zic bucură-te, / că Fiul Tău a înviat a treia zi din mormînt / şi pe morţi i-a ridicat, / veseliţi-vă popoare.

 

Stih: Luminează-te, luminează-te...

Stih: Hristos a înviat din morţi.

Tropari

O, dumnezeiescul, o iubitul, / o preadulcele Tău glas! / Căci cu noi ai făgăduit / să fii cu adevărat / pînă la sfîrşitul veacului, Hristoase; / pe Care întărire şi nădejde / credincioşii avîndu-Te, ne bucurăm.

 

Stih: Hristos a înviat din morţi.

O, Paştile cele mari şi prea sfinţite, Hristoase! / O, Înţelepciunea şi Cuvîntul lui Dumnezeu şi Puterea! / Dă-ne nouă mai desăvîrşit să ne împărtăşim cu Tine / în ziua cea neînserată a Împărăţiei Tale.

Catavasie (Irmos): Luminează-te, luminează-te...

Hristos a înviat din morţi, / cu moartea pe moarte călcînd, / şi celor din morminte / viaţă dăruindu-le. (de trei ori)

Segue la Piccola Colletta, con l’esclamazione:

S. Poiché te lodano tutte le potenze dei cieli, e a te innalzano la gloria: al Padre, e al Figlio, e al santo Spirito, ora e sempre, e nei secoli dei secoli.

C. Amen.

С. Яко Тя хвалят вся Силы Небесныя, Отца, и Сына, и Святаго Духа, и Тебе славу возсылают, ныне и присно, и во веки веков.

 

Х. Аминь.

P. Că pe Tine te laudă toate puterile cereşti, şi Ţie slavă înălţăm: Tatălui şi Fiului şi Sfîntului Duh, acum şi pururea şi în vecii vecilor.

 

C. Amin.

Esapostilario, automelo

 

Nella carne hai dormito, / qual mortale, / o Re e Signore; / sei risorto al terzo giorno, / svegliando Adamo dalla rovina / e rendendo inerme la morte. / Pasqua di incorruttibilità, / salvezza del mondo. (tre volte)

Ексапостиларий, самогласен

Плотию уснув, / яко мертв, / Царю и Господи, / тридневен воскресл еси, / Адама воздвиг от тли, / и упразднив смерть: / Пасха нетления, / мира спасение. (трижды)

Luminînda

 

Cu trupul adormind / ca un muritor, / Împărate şi Doamne, / a treia zi ai înviat, / pe Adam din stricăciune ridicînd / şi moartea pierzîndu-o, / Paştile nestricăciunii, / lumii mîntuire. (de trei ori)

Lodi

Alle Lodi si cantano 4 stichire della risurrezione in Tono 1° dagli Otto toni, 4 stichire di Pasqua in Tono 5° con versetti propri, più un dogmatico, sempre di Tono 5°:

Ogni respiro lodi il Signore./ Lodate il Signore dai cieli, lodatelo negli eccelsi./ A te, Dio, si addice un inno.

 

 

Lodatelo, voi tutti angeli suoi,/ lodatelo voi tutte potenze sue./ A te, Dio, si addice un inno.

 

Per compiere tra di loro il giudizio scritto./ Questa sarà la gloria per tutti i suoi santi.

 

Lodate Dio nei suoi santi;/ lodatelo nel firmamento della sua potenza.

Lodatelo per le sue gesta; / lodatelo per la profusione della sua magnificenza.

 

Cantiamo, Cristo, alla tua salvifica passione, / e glorifichiamo la tua risurrezione.

Lodatelo con suono di tromba; lodatelo con l’arpa e la cetra.

Tu hai subìto la Croce, / hai reso inerme la morte, / e sei risorto dai morti: / da’ pace, Signore, alla nostra vita, / qual solo onnipotente.

 

Lodatelo con il timpano e con la danza; / lodatelo con strumenti a corda e a fiato.

Tu che hai depredato l’ade e hai risuscitato l’uomo / con la tua risurrezione, o Cristo, / consentici con cuore puro/ di renderti inni e gloria.

 

Lodatelo con cembali squillanti, lodatelo con cembali di acclamazione. / Ogni respiro lodi il Signore.

 

 

Alla tua divina condiscendenza / rendiamo inni e gloria, Cristo: / sei nato dalla Vergine, / pur inseparato dal Padre. / Hai sofferto come uomo / e volontariamente hai subìto la Croce. / Sei risorto dalla tomba come da un talamo uscendo, / per dare salvezza al mondo. / Signore, gloria a te.

Stichire di Pasqua

Sorga Iddio, / e si disperdano i suoi nemici.

Pasqua sacra / per noi oggi è stata rivelata: / Pasqua nuova, santa; / Pasqua misteriosa; / Pasqua veneranda; / Pasqua: Cristo redentore; / Pasqua immacolata; / Pasqua grande; / Pasqua dei credenti; / Pasqua che ci apre le porte del paradiso; / Pasqua che santifica i credenti.

Come svanisce il fumo / svaniscano.

Venite / dalla visione, donne evangelizzatrici, / a Sion riferite: / accogli / da noi gli annunci di gioia della risurrezione di Cristo; / sii lieta, danza / ed esulta, Gerusalemme, / ora che hai contemplato Cristo il Re / che come uno sposo procede dal sepolcro.

 

Così periscano i peccatori alla presenza di Dio, / e i giusti si rallegrino.

 

Le donne mirofore, / di primo mattino, / giunte al sepolcro del Datore di vita, / vi trovarono un angelo / seduto sulla pietra, / che parlando a loro, / così disse: / Perché cercate il Vivente tra i morti? / Perché piangete l’Incorrotto qual corrotto? / Andate a dare l’annuncio ai suoi discepoli.

 

Questo è il giorno che ha fatto il Signore: esultiamo e rallegriamoci in esso.

 

Pasqua bella, / Pasqua del Signore, Pasqua; / Pasqua tutta veneranda / è per noi sorta; Pasqua, / con gioia abbracciamoci gli uni gli altri; / Pasqua, / riscatto del pianto; / oggi infatti dalla tomba / come dal talamo / splendendo, Cristo / ha colmato di gioia le donne dicendo: / agli apostoli date l’annuncio.

Gloria al Padre, e al Figlio, e al santo Spirito, e ora e sempre, e nei secoli dei secoli. Amen.

Dogmatico, Tono 5°

Giorno di risurrezione! / Siamo raggianti per questa festa, / abbracciamoci gli uni gli altri; / diciamo "fratelli" / anche a quanti ci odiano, / tutto perdoniamo per la risurrezione, / per poter così esclamare: / Cristo è risorto dai morti, / con la morte ha vinto la morte, / e a chi giace nei sepolcri ha elargito la vita.

Всякое дыхание да хвалит Господа./ Хвалите Господа с небес, хвалите его в вышних./ Тебе подобает песнь Богу.

 

Хвалите его вси ангели его, хвалите его вся силы его./ Тебе подобает песнь Богу.

 

Сотворити в них суд написан:/ слава сия будет всем преподобным его.

 

Хвалите Бога во святых его,/ хвалите его во утвержении силы его.

Хвалите Его на силах Его, / хвалите Его по множеству величествия Его.

Поем Твою, Христе, спасительную страсть, / и славим Твое Воскресение.

 

Хвалите Его во гласе трубнем, / хвалите Его во псалтири и гуслех.

Крест претерпевый, и смерть упразднивый, / и воскресый из мертвых, / умири нашу жизнь, Господи, / яко Един Всесилен.

Хвалите Его в тимпане и лице, / хвалите Его во струнах и органе.

Ада пленивый и человека воскресивый, / Воскресением Твоим, Христе, / сподоби ны чистым сердцем, / Тебе пети и славити.

Хвалите Его в кимвалех доброгласных, хвалите Его в кимвалех восклицания. / Всякое дыхание да хвалит Господа.

Боголепное Твое снизхождение славяще, / поем Тя, Христе: / родился еси от Девы, / и еразлучен был еси от Отца: / пострадал еси яко человек, / и волею претерпел еси Крест, / воскресл еси от гроба яко от чертога произшед, / да спасеши мир, / Господи, слава Тебе.

Стихиры Пасхи

Да воскреснет Бог, / и расточатся врази Его.

Пасха / священная нам днесь показася; / Пасха нова святая; / Пасха таинственная; / Пасха всечестная. / Пасха Христос Избавитель; / Пасха непорочная; / Пасха великая; / Пасха верных. / Пасха двери райския нам отверзающая. / Пасха всех освящающая верных.

 

Яко исчезает дым, / да исчезнут.

Приидите / от видения жены благовестницы, / и Сиону рцыте: / приими / от нас радости благовещения, Воскресения Христова: / красуйся, ликуй / и радуйся, Иерусалиме, / Царя Христа узрев из гроба, / яко жениха происходяща.

Тако да погибнут грешницы от Лица Божия, / а праведницы да возвеселятся.

Мироносицы жены, / утру глубоку, / представша гробу Живодавца, / обретоша Ангела / на камени седяща, / и той провещав им, / сице глаголаше: / что ищете Живаго с мертвыми; / что плачете Нетленнаго во тли? / Шедше, проповедите учеником Его.

Сей день, егоже сотвори Господь, / возрадуемся и возвеселимся в онь.

 

Пасха красная, / Пасха, Господня Пасха! / Пасха всечестная / нам возсия. Пасха, / радостию друг друга обымем. / О Пасха! / Избавление скорби, / ибо из гроба днесь, / яко от чертога / возсияв Христос, / жены радости исполни, глаголя: / проповедите апостолом.

 

Слава Отцу, и Сыну,  и Святому Духу, и ныне и присно, и во веки веков. Аминь.

глас 5

Воскресения день, / и просветимся торжеством, / и друг друга обымем. / Рцем братие, / и ненавидящим нас, / простим вся Воскресением, / и тако возопиим: / Христос воскресе из мертвых, / смертию смерть поправ, / и сущим во гробех живот даровав.

Toată suflarea să laude pe Domnul./ Lăudaţi pe Domnul din ceruri, lăudaţi pe El întru cele înalte./ Ţie se cuvine cîntare, Dumnezeule.

Lăudaţi pe Domnul toţi îngerii Lui, lăudaţi-L pe El întru tăria puterii Lui./ Ţie se cuvine cîntare, Dumnezeule.

Ca să facă între dînşii judecată scrisă;/ slava aceasta este a tuturor cuvioşilor Săi.

Lăudaţi pe Domnul întru sfinţii Lui,/ lăudaţi-L pe El întru tăria puterii Lui.

Lăudaţi-L pe El întru puterile Lui, / lăudaţi-L pe El după mulţimea slavei Lui.

Lăudăm Hristoase, patima Ta cea mîntuitoare /şi slăvim învierea Ta.

 

Lăudaţi-L pe El în glas de trîmbiţă, / lăudaţi-L pe El în psaltire şi în alăută.

Cel ce răstignire ai răbdat / şi moartea ai stricat / şi ai înviat din morti, / împacă viaţa noastră, Doamne, / ca un singur atotputernic.

 

Lăudaţi-L pe El în timpane şi în horă, / lăudaţi-L pe El în strune şi în organe.

Cel ce iadul ai prădat şi pe om l-ai înviat / cu învierea Ta, Hristoase, / învredniceşte-ne pe noi cu inima curată / să Te lăudăm şi sa Te slăvim.

Lăudaţi-L pe El în chimvale bine-răsunătoare, lăudaţi-L pe El în chimvale de strigare. / Toată suflarea să laude pe Domnul.

 

Pogorîrea Ta cea cu dumnezeiască cuviinţă slăvind-o, / Te lăudăm pe Tine, Hristoase. / Născutu-Te-ai din Fecioara / şi nedespărţit ai fost de Tatăl. / Pătimit-ai ca un om / şi de voie ai răbdat răstignire. / înviat-ai din mormînt, ca dintr-o camară ieşind, / ca să mîntuiesti lumea, / Doamne, slavă tie.

Stihirile Paştilor

Să învieze Dumnezeu /şi să se risipească vrăjmaşii Lui.

Paştile cele sfinţite / astăzi nouă S-au arătat; / Paştile cele nouă şi sfinte, / Paştile cele de taină, / Paştile cele preacinstite, / Paştile – Hristos-Izbăvitorul, / Paştile cele fără prihană, / Paştile cele mari, / Paştile credincioşilor, / Paştile care au deschis nouă uşile raiului, / Paştile cele ce sfinţesc pe toţi credincioşii.

Precum se stinge fumul, / să se stingă.

Veniţi / de la vedere femei binevestitoare / și ziceţi Sionului: / „Primește / de la noi bunele vestiri de bucurie, ale Învierii lui Hristos; / Veselește-te, saltă / și te bucură, Ierusalime, / pe Împăratul Hristos văzîndu-L din mormînt, / ca un Mire ieșind”.

 

Aşa să piară păcătoşii de la faţa lui Dumnezeu, / iar drepţii să se veselească.

 

Mironosiţele femei, / foarte de dimineaţă, / stînd înaintea mormîntului Dătătorului de viaţă, / aflat-au înger / pe piatră şezînd; / şi acela, grăind către dînsele, / aşa a zis: / „Ce căutaţi pe Cel viu printre morţi? / Ce plîngeţi pe Cel nestricat, ca şi cum ar fi în stricăciune? / Mergînd, vestiţi ucenicilor Lui”!

 

Aceasta este ziua pe care a făcut-o Domnul, / să ne bucurăm şi să ne veselim într-însa.

Paştile cele frumoase, Paştile Domnului, Paştile; Paştile cele preacinstite nouă ne-au răsărit; Paştile, cu bucurie unul pe altul să ne îmbrăţişăm; O Paştile, izbăvire de întristare! Că astăzi, din mormînt ca dintr-o cămară strălucind Hristos, pe femei de bucurie le-a umplut, zicînd: „Vestiţi apostolilor”!

Slavă Tatălui şi Fiului şi Sfîntului Duh, şi acum şi pururea şi în vecii vecilor. Amin.

glasul al 5-lea

Ziua învierii! / Şi să ne luminăm cu prăznuirea, / şi unul pe altul să ne îmbrăţişăm. / Să zicem: fraţilor / şi celor ce ne urăsc pe noi; / să iertăm toate pentru Înviere. / Şi aşa să strigăm: / Hristos a înviat din morţi, / cu moartea pe moarte călcînd, /şi celor din morminte viaţă dăruindu-le!

 

A questo punto è previsto che il coro canti per tre volte il Tropario pasquale, “Cristo è risorto dai morti...”, e che continui a cantarlo per tutto il tempo in cui ci si scambia il triplice bacio pasquale, prima tra i celebranti (radunati sulla solea) e poi tra tutti i fedeli. Il triplice bacio si dona annunciando: “Cristo è risorto!” e rispondendo: “Veramente è risorto!”

Il richiamo al bacio pasquale a questo punto è un collegamento all’invito ad abbracciarci appena fatto alla fine delle Stichire di Pasqua: tuttavia, in molti casi (specialmente quando la chiesa è molto piena) può essere più pratico rimandare il bacio pasquale alla fine della celebrazione del Mattutino, o anche della Liturgia della notte di Pasqua, dopo il congedo.

Alla conclusione del rito del bacio pasquale è prevista, da parte del rettore della chiesa o di un ecclesiarca, la lettura del Discorso catechetico di san Giovanni Crisostomo.

Oggi è invalso pure l’uso di leggere il Discorso catechetico durante la comunione del clero al termine della Liturgia che segue il Mattutino pasquale. Quest’uso ha ottime ragioni, sia pratiche (può idealmente coprire il tempo della comunione del clero e di una lunga preparazione delle particole dei comunicanti) sia simboliche (per il forte richiamo eucaristico della mensa pasquale che vi è menzionata).

Discorso catechetico del nostro padre tra i santi Giovanni il Crisostomo, nel santo e luminoso giorno della gloriosa e salvifica Risurrezione del nostro Signore Gesù Cristo

 

Se uno è pio e amico di Dio, gioisca di questa festa bella e luminosa. Se è un servo riconoscente, entri lieto nella gioia del suo Signore. Se ha penato per digiunare, si goda ora il suo compenso. Se fin dalla prima ora ha lavorato, riceva oggi il giusto dovuto. Se uno è giunto dopo la terza ora, faccia festa, grato. Se è arrivato dopo la sesta ora, non dubiti, non perderà nulla. Se ha tardato fino alla nona, si faccia avanti senza esitare. Se è arrivato solo all’undicesima, non tema per il ritardo; poiché il padrone è generoso, e riceve l’ultimo come il primo. Concede il riposo all’operaio dell’undicesima come a quello dell’ora prima, ha misericordia dell’ultimo, e approva il primo, dà a questi e fa grazia a quell’altro; accetta le opere e ha cara la volontà, onora l’azione e loda l’intenzione. Entrate tutti dunque nella gioia del nostro Signore: gli uni e gli altri, godete del salario. Ricchi e poveri, danzate in coro insieme. Astinenti e pigri, onorate questo giorno. Voi che avete digiunato, e voi che non avete digiunato, rallegratevi oggi: la mensa è ricolma, deliziatevi tutti; il vitello è abbondante, nessuno esca affamato; tutti gustate del banchetto della fede, tutti gustate la ricchezza della soavità, nessuno lamenti la povertà: è apparso infatti il regno che ci accomuna. Nessuno pianga per i peccati: il perdono infatti è sorto dalla tomba. Nessuno tema la morte: ce ne ha infatti liberato la morte del Signore; l’ha spenta lui, che ne è stato trattenuto; ha depredato l’inferno, lui che è sceso all’inferno; Egli l’ha amareggiato, quando quello gustò della sua carne. Lo previde Isaia, ed esclamò: L’inferno fu amareggiato, incontrandoti là sotto. Amareggiato, e infatti fu annientato. Amareggiato, e infatti fu imbrogliato. Amareggiato, e infatti fu ucciso. Amareggiato, e infatti fu distrutto. Amareggiato, e infatti fu incatenato. Prese un corpo, e si trovò davanti Dio. Prese terra, e incontrò cielo. Prese quel che vedeva, e cadde per quel che non vedeva. Dov’è, o morte, il tuo pungiglione? Dov’è, o inferno, la tua vittoria? È risorto Cristo, e sei precipitato. È risorto Cristo, e sono caduti i demòni. È risorto Cristo, e gioiscono gli angeli. È risorto Cristo, e la vita trionfa. È risorto Cristo, e non c’è un più un sol morto nel sepolcro. Cristo infatti si è svegliato dai morti e si è fatto primizia dei dormienti. A lui la gloria e il potere nei secoli dei secoli. Amen.

Иже во святых отца нашего Иоанна Златоустаго, слово Огласительное во святый и светоносный день преславнаго и спасительнаго Христа Бога нашего Воскресения

Аще кто благочестив и боголюбив, да насладится сего добраго и светлаго торжества. Аще кто раб благоразумный, да внидет радуяся в радость Господа своего. Аще кто потрудися постяся, да восприимет ныне динарий. Аще кто от перваго часа делал есть, да приимет днесь праведный долг. Аще кто по третием часе прииде, благодаря да празднует. Аще кто по шестом часе достиже, ничтоже да сумнится, ибо ничимже отщетевается. Аще кто лишися и девятаго часа, да приступит, ничтоже сумняся, ничтоже бояся. Аще кто точию достиже, и во единонадесятый час, да не устрашится замедления: любочестив бо Сый Владыка, приемлет последняго якоже и перваго: упокоевает в единонадесятый час пришедшаго, якоже делавшаго от перваго часа. И последняго милует, и первому угождает, и оному дает, и сему дарствует, и дела приемлет, и намерение целует, и деяние почитает, и предложение хвалит. Темже убо внидите вси в радость Господа своего: и первии и втории, мзду приимите. Богатии и убозии, друг со другом ликуйте. Воздержницы и ленивии, день почтите. Постившиися и непостившиися, возвеселитеся днесь. Трапеза исполнена, насладитеся вси. Телец упитанный, никтоже да изыдет алчай, вси насладитеся пира веры: вси восприимите богатство благости. Никтоже да рыдает убожества, явися бо общее Царство. Никтоже да плачет прегрешений, прощение бо от гроба возсия. Никтоже да убоится смерти, свободи бо нас Спасова смерть. Угаси ю, Иже от нея держимый. Плени ада, Сошедый во ад. Огорчи его вкусивша плоти Его. И сие предприемый Исаиа возопи: ад, глаголет, огорчися, срет Тя доле. Огорчися, ибо упразднися. Огорчися, ибо поруган бысть. Огорчися, ибо умертвися. Огорчися, ибо низложися. Огорчися, ибо связася. Прият тело, и Богу приразися. Прият землю, и срете Небо. Прият еже видяше, и впаде во еже не видяше. Где твое, смерте, жало; где твоя, аде, победа? Воскресе Христос, и ты низверглся еси. Воскресе Христос, и падоша демони. Воскресе Христос, и радуются Ангели. Воскресе Христос, и жизнь жительствует. Воскресе Христос, и мертвый ни един во гробе. Христос бо востав от мертвых, Начаток усопших бысть. Тому слава и держава, во веки веков. Аминь.

Cuvînt de învăţătură în sfînta şi luminata zi a slăvitei şi mîntuitoarei Învieri a lui Hristos, a părintelui nostru între sfinţi Ioan Gură de Aur

 

 

 

De este cineva binecredincios şi iubitor de Dumnezeu, să se bucure de acest praznic frumos şi luminat. De este cineva slugă înţeleaptă, să intre, bucurîndu-se, întru bucuria Domnului său. De s-a ostenit cineva postind, să-şi ia acum răsplata. De a lucrat cineva din ceasul cel dintîi, să-şi primească astăzi plata cea dreaptă. De a venit cineva după ceasul al treilea, cu mulţumire să prăznuiască. De a ajuns cineva după ceasul al şaselea, nicidecum să nu se îndoiască, pentru că de nimic nu se va păgubi. De a întîrziat cineva pînă la ceasul al nouălea, să se apropie, nicidecum îndoindu-se. De a ajuns cineva abia în ceasul al unsprezecelea, să nu se teamă din pricina întîrzierii, căci, darnic fiind Stăpînul, primeşte pe cel din urmă ca şi pe cel dintîi; odihneşte pe cel din al unsprezecelea ceas, ca şi pe cel care a lucrat din ceasul întîi; şi pe cel din urmă miluieşte, şi pe cel dintîi mîngîie; şi aceluia plăteşte, şi acestuia dăruieşte; şi faptele le primeşte, şi gîndul îl ţine în seamă; şi lucrul îl preţuieşte, şi voinţa o laudă. Pentru aceasta intraţi toţi în bucuria Domnului nostru; şi cei dintîi şi cei de-al doilea luaţi plata. Bogaţii şi săracii, împreună bucuraţi-vă. Cei care v-aţi înfrînat şi cei leneşi, cinstiţi ziua. Cei care aţi postit şi cei care n-aţi postit, veseliţi-vă astăzi. Masa este plină, ospătaţi-vă toţi. Viţelul este mult, nimeni să nu iasă flămînd. Gustaţi toţi din ospăţul credinţei; împărtăşiţi-vă toţi din bogăţia bunătăţii. Nimeni să nu se plîngă de sărăcie, pentru că s-a arătat împărăţia cea pentru toţi. Nimeni să nu se tînguiască de păcate, pentru că iertarea din mormînt a răsărit. Nimeni să nu se teamă de moarte, pentru că ne-a izbăvit pe noi moartea Mîntuitorului; a stins-o pe dînsa Cel ţinut de dînsa. Prădat-a iadul Cel ce S-a pogorît în iad; umplutu-l-a de amărăciune, fiindcă a gustat din trupul Lui. Şi aceasta mai înainte înţelegînd-o, Isaia a strigat: Iadul, zice, s-a amărît, întîmpinîndu-Te pe Tine jos. S-a amărît pentru că s-a stricat. S-a amărît pentru că a fost batjocorit. S-a amărît pentru că s-a omorît. S-a amărît pentru că s-a surpat. S-a amărît pentru că a fost legat. A primit un trup şi de Dumnezeu a fost lovit; a primit pămînt şi s-a întîlnit cu cerul; a primit ceea ce vedea şi a căzut prin ceea ce nu vedea. Unde-ţi este, moarte, boldul? Unde-ţi este, iadule, biruinţa? Înviat-a Hristos şi tu ai fost nimicit. S-a sculat Hristos şi au căzut demonii; a înviat Hristos şi se bucură îngerii; a înviat Hristos şi viaţa veşnică stăpîneşte; a înviat Hristos şi nici un mort nu este în groapă, căci Hristos, sculîndu-Se din morţi, începătură învierii celor adormiţi S-a făcut. A Lui este slava şi stăpînirea în vecii vecilor. Amin.

Alla conclusione del Discorso catechetico, il coro canta il Tropario di san Giovanni Crisostomo.

Tropario, Tono 8°

Dalla tua bocca come fuoco rifulgendo / la grazia ha illuminato l’universo: / ha sparso sul mondo tesori di generosità, / ci ha indicato l’altezza del pensiero umile; / mentre ci istruisci con le tue parole, padre Giovanni Crisostomo, / intercedi presso il Verbo Cristo Dio per la salvezza delle nostre anime.

 

Тропарь, Глас 8

Уст твоих, якоже светлость огня / возсиявши, благодать вселенную просвети: / не сребролюбия мирови сокровища сниска, / высоту нам смиреномудрия показа, / но твоими словесы наказуя, отче Иоанне Златоусте, / моли Слова, Христа Бога, спастися душам нашим.

Troparul, glasul al 8-lea

Din gura ta ca o lumină de foc / strălucind harul, lumea a luminat. / Vistieriile neiubirii de argint lumii a cîștigat. / Înălțimea gîndului smerit nouă ne-a arătat. / Iar prin cuvintele tale învățându-ne, Părinte Ioane Gură de Aur, / roagă pe Cuvîntul, Hristos Dumnezeu, să mîntuiască sufletele noastre.

 

Supplica intensa

D. Abbi misericordia di noi, o Dio, secondo la tua grande misericordia: noi ti preghiamo, ascolta e abbi misericordia.

C. Kyrie eleison. (tre volte)

D. Ancora preghiamo per il gran presule e padre nostro santissimo Patriarca (...), e per il presule nostro eminentissimo Metropolita (o Arcivescovo,  o sacratissimo Vescovo) (...), e per tutti i nostri fratelli in Cristo.

C. Kyrie eleison. (tre volte)

D. Ancora preghiamo per il nostro paese custodito da Dio, per i suoi governanti e l’esercito, affinché [nella loro moderatezza anche noi] viviamo una vita calma e tranquilla, in tutta pietà e purezza.

C. Kyrie eleison. (tre volte)

D. Ancora preghiamo per i beati e sempre commemorati fondatori di questo santo tempio (o di questo santo monastero), e per tutti i nostri padri e fratelli ortodossi, che già riposano e giacciono qui e ovunque.

C. Kyrie eleison. (tre volte)

D. Ancora preghiamo per ottenere misericordia, vita, pace, salvezza, visitazione, perdono e remissione dei peccati per i servi di Dio, fratelli di questo santo tempio (o di questo santo monastero).

C. Kyrie eleison. (tre volte)

D. Ancora preghiamo per quelli che portano frutti e fanno il bene, operano e cantano in questo tempio santo e degno di ogni rispetto, e per il popolo qui presente, che attende da te grandi e copiose misericordie.

C. Kyrie eleison. (tre volte)

S. Poiché tu sei Dio misericordioso e amico degli uomini, e a te innalziamo la gloria, al Padre, e al Figlio, e al santo Spirito, ora e sempre, e nei secoli dei secoli.

C. Amen.

Д. Помилуй нас, Боже, по велицей милости Твоей, молим Ти ся, услыши и помилуй.

Х. Господи, помилуй. (трижды)

Д. Еще молимся о Великом Господине и Отце нашем Святейшем Патриарсе (...), и о Господине нашем высокопреосвященнейшем митрополите (или архиепископе или преосвященнейшем епископе) (...), и всей во Христе братии нашей.

Х. Господи, помилуй. (трижды)

Д. Еще молимся о Богохранимей стране нашей, властех и воинстве ея, да тихое и безмолвное житие поживем во всяком благочестии и чистоте.

Х. Господи, помилуй. (трижды)

Д. Еще молимся о блаженных и приснопамятных создателех святаго храма сего, и о всех прежде-почивших отцех и братиях наших, зде лежащих и повсюду православных.

Х. Господи, помилуй. (трижды)

Д. Еще молимся о милости, жизни, мире, здравии, спасении, посещении, просщении и оставлении грехов рабов Божиих, братии святаго храма сего (или святыя обители сея).

Х. Господи, помилуй. (трижды)

Д. Еще молимся о плодоносящих и добродеющих во святем и всечестнем храме сем, труждающихся, поющих и предстоящих людех, ожидающих от Тебе великия и богатыя милости.

Х. Господи, помилуй. (трижды)

С. Яко милостив и Человеколюбец Бог еси, и Тебе славу возсылаем, Отцу и Сыну, и Святому Духу, ныне и присно, и во веки веков.

Х. Аминь.

D. Miluieşte-ne pe noi, Dumnezeule, după mare mila Ta, rugămu-ne Ţie, auzi-ne şi ne miluieşte.

C. Doamne miluieşte. (de trei ori)

D. Încă ne rugăm pentru Marele Domn şi Părintele nostru Prea Fericitul Patriarh (...), pentru Înalt-Prea Sfinţitul Mitropolitul (sau Arhiepiscopul sau Prea Sfinţitul Episcopul) nostru (...), şi pentru toţi fraţii noştri cei întru Hristos.

C. Doamne miluieşte. (de trei ori)

D. Încă ne rugăm pentru de Dumnezeu păzită ţara noastră, stăpînirea şi oastea ei, ca [şi noi întru liniştea lor], viaţă lină şi fără gîlceavă să vieţuim întru toată bună credinţa şi curăţenia.

C. Doamne miluieşte. (de trei ori)

D. Încă ne rugăm pentru fericiţii şi pururea pomeniţii ctitorii ai sfîntului locaşului acestuia şi pentru toţi cei mai dinainte adormiţi părinţii şi fraţi ai noştri dreptmăritori creştini, care odihnesc aici şi pretutindeni.

C. Doamne miluieşte. (de trei ori)

D. Încă ne rugăm pentru mila, viaţa, pacea, sănătatea, mîntuirea, cercetarea, lăsarea şi iertarea păcatelor robilor lui Dumnezeu enoriaşi, ctitori şi binefăcători ai sfîntului locaşului acestuia.

C. Doamne miluieşte. (de trei ori)

D. Încă ne rugăm pentru cei ce aduc daruri şi fac bine în sfînta şi întru tot cinstita biserica aceasta, pentru cei ce se ostenesc şi cîntă şi pentru tot poporul care stă înainte şi aşteaptă de la Tine mare şi bogată milă.

C. Doamne miluieşte. (de trei ori)

P. Că milostiv şi iubitor de oameni Dumnezeu eşti şi Ţie slavă înălţăm, Tatălui şi Fiului şi Sfîntului Duh, acum şi pururea şi în vecii vecilor.

C. Amin.

Supplica prima dell’inchino

D. Completiamo la nostra preghiera del mattino al Signore.

C. Kyrie eleison.

D. Soccorrici, salvaci, abbi misericordia di noi e custodiscici, o Dio, con la tua grazia.

C. Kyrie eleison.

D. Chiediamo al Signore che tutto il giorno sia perfetto, santo, pacifico e senza peccato.

C. Concedi, Signore.

D. Chiediamo al Signore un angelo di pace, guida fedele, custode delle nostre anime e dei nostri corpi.

C. Concedi, Signore.

D. Chiediamo al Signore il perdono e la remissione dei nostri peccati e delle nostre colpe.

C. Concedi, Signore.

D. Chiediamo al Signore ciò che è buono e utile alle nostre anime e la pace per il mondo.

C. Concedi, Signore.

D. Chiediamo al Signore di concludere il tempo che resta della nostra vita in pace e conversione.

C. Concedi, Signore.

D. Chiediamo una fine cristiana della nostra vita, senza dolore, senza rimorso, pacifica, e una buona difesa innanzi al tremendo tribunale di Cristo.

C. Concedi, Signore.

D. Facendo memoria della tuttasanta, purissima, più che benedetta, gloriosa Sovrana nostra Madre-di-Dio e semprevergine Maria insieme con tutti i santi, affidiamo noi stessi e gli uni gli altri e tutta la nostra vita a Cristo Dio.

C. A te, Signore.

S. Poiché tu sei Dio di misericordia, di indulgenze e di amore per gli uomini, e a te innalziamo la gloria: al Padre, e al Figlio, e al santo Spirito, ora e sempre, e nei secoli dei secoli.

C. Amen.

Д. Исполним утреннюю молитву нашу Господеви.

Х. Господи, помилуй.

Д. Заступи, спаси, помилуй и сохрани нас, Боже, Твоею благодатию.

Х. Господи, помилуй.

Д. Дне всего совершенна, свята, мирна и безгрешна у Господа просим.

Х. Подай, Господи.

Д. Ангела мирна, верна наставника, хранителя душ и телес наших у Господа просим.

Х. Подай, Господи.

Д. Прощения и оставления грехов и прегрешений наших у Господа просим.

Х. Подай, Господи.

Д. Добрых и полезных душам нашим и мира мирови у Господа просим.

Х. Подай, Господи.

Д. Прочее время живота нашего в мире и покаянии скончати у Господа просим.

Х. Подай, Господи.

Д. Христианския кончины живота нашего, безболезненны, непостыдны, мирны и добраго ответа на страшнем судищи Христове просим.

Х. Подай, Господи.

Д. Пресвятую, пречистую, преблагословенную, славную Владычицу нашу Богородицу и Приснодеву Марию, со всеми святыми помянувше, сами себе и друг друга, и весь живот наш Христу Богу предадим.

Х. Тебе, Господи.

С. Яко Бог милости и щедрот и человеколюбия еси, и Тебе славу возсылаем, Отцу и Сыну, и Святому Духу, ныне и присно, и во веки веков.

Х. Аминь.

D. Să plinim rugăciunea noastră cea de dimineaţă Domnului.

C. Doamne miluieşte.

D. Apără, mîntuieşte, miluieşte şi ne păzeşte pe noi, Dumnezeule, cu harul Tău.

C. Doamne miluieşte.

D. Ziua toată desăvîrşită, sfîntă, în pace şi fără de păcat, la Domnul să cerem.

C. Dă Doamne.

D. Înger de pace, credincios îndreptător, păzitor al sufletelor şi trupurilor noastre, la Domnul să cerem.

C. Dă Doamne.

D. Milă şi iertare de păcatele şi de greşealele noastre, la Domnul să cerem.

C. Dă Doamne.

D. Cele bune şi de folos sufletelor noastre şi pace lumii, la Domnul să cerem.

C. Dă Doamne.

D. Cealaltă vreme a vieţii noastre în pace şi întru pocăinţă a o săvîrşi, la Domnul să cerem.

C. Dă Doamne.

D. Sfîrşit creştinesc vieţii noastre, fără durere, neînfruntat, în pace şi răspuns bun la înfricoşatoarea judecată a lui Hristos, să cerem.

C. Dă Doamne.

D. Pe Preasfînta, curata, preabinecuvîntata, slăvita stăpîna noastră, de Dumnezeu Născătoarea şi pururea Fecioara Maria, cu toţi sfinţii pomenindu-o, pe noi înşine şi unii pe alţii şi toată viaţa noastră lui Hristos Dumnezeu să o dăm.

C. Ţie Doamne.

P. Că Dumnezeul milei şi al îndurărilor şi al iubirii de oameni eşti şi Ţie slavă înălţăm, Tatălui şi Fiului şi Sfîntului Duh, acum şi pururea şi în vecii vecilor.

C. Amin.

Preghiera sui capi inchinati

S. Pace a tutti.

C. E allo spirito tuo.

D. Inchiniamo il nostro capo al Signore.

C. A te, Signore.

С. Мир всем.

Х. И духови твоему.

Д. Главы наша Господеви приклоним.

Х. Тебе, Господи.

P. Pace tuturor.

C. Şi duhului tău.

D. Capetele noastre Domnului să le plecăm.

C. Ţie, Doamne.

S. Signore santo, tu che abiti negli eccelsi, hai riguardo di ciò che è umile e guardi su tutto il creato con il tuo occhio che tutto sorveglia, è a te che noi abbiamo chinato il collo dell’anima e del corpo e ti preghiamo, Santo dei santi: stendi la tua mano invisibile dalla tua santa dimora e benedici noi tutti. E se in qualcosa abbiamo peccato, volontariamente o involontariamente, tu qual Dio buono e amico degli uomini, perdona, e donaci i tuoi beni di questa terra e al di là della terra.

S. È da te infatti l’aver misericordia di noi e darci salvezza, o Dio nostro, e a te innalziamo la gloria, al Padre, e al Figlio e al santo Spirito, ora e sempre, e nei secoli dei secoli.

C. Amen.

С. Твое бо есть, еже миловати и спасати ны, Боже наш, и Тебе славу возсылаем, Отцу, и Сыну, и святому Духу, ныне и присно, и во веки веков.

Х. Аминь.

P. Că al Tău este a ne milui şi a ne mîntui pe noi, Dumnezeul nostru, şi Ţie slavă înălţăm, Tatălui şi Fiului şi Sfîntului Duh, acum şi pururea şi în vecii vecilor.

C. Amin.

Congedo

D. Sapienza!

C. Benedici!

S. L’Esistente è benedetto: Cristo nostro Dio; in ogni tempo, ora e sempre, e nei secoli dei secoli.

C. Amen. Rinsalda, o Dio, la fede santa e ortodossa dei cristiani ortodossi, nei secoli dei secoli.

S. Cristo è risorto dai morti, / con la morte ha vinto la morte.

C. E a chi giace nei sepolcri ha elargito la vita.

S. Il risorto dai morti, che con la morte ha vinto la morte, e a chi giace nei sepolcri ha elargito la vita, Cristo nostro vero Dio, per le intercessioni della sua purissima Madre e di tutti i santi, abbia misericordia di noi, e ci salvi, qual buono e amico degli uomini.

Д. Премудрость.

Х. Благослови.

С. Сый благословен Христос Бог наш, всегда, ныне и присно, и во веки веков.

Х. Аминь. Утверди, Боже, святую православную веру, православных христиан, во век века.

С. Христос воскресе из мертвых, / смертию смерть поправ.

Х. И сущим во гробех живот даровав.

С. Христос воскресый из мертвых, смертию смерть поправый и сущим во гробех живот даровавый: истинный Бог наш, молитвами Пречистыя Своея Матере и всех святых, помилует и спасет нас, яко Благ и Человеколюбец.

D.  Înţelepciune.

C. Binecuvintează.

P. Cel ce este binecuvîntat, Hristos Dumnezeul

nostru, totdeauna, acum şi pururea şi în vecii vecilor.

C. Amin. Întăreşte, Dumnezeule, sfînta şi dreapta credinţă a dreptmăritorilor creştini în veacul veacului.

P. Hristos a înviat din morţi, / cu moartea pe moarte călcînd.

C. Şi celor din morminte viaţă dăruindu-le.

P. Cel ce a înviat din morţi, cu moartea pe moarte călcînd, şi celor din morminte viaţă dăruindu-le, Hristos, adevăratul Dumnezeul nostru, pentru rugăciunile Prea Curatei Maicii Sale şi ale tuturor sfinţilor, să ne miluiască şi să ne mîntuiască pe noi, ca un bun şi de oameni iubitor.

Il rettore ripete per tre volte l’annuncio pasquale:

S. Cristo è risorto!

С. Христос воскресе!

P. Hristos a înviat!

A ogni annuncio, tutti rispondono:

S. Veramente è risorto!

С. Воистинну воскресе!

P. Adevărat a înviat!

Il coro canta per tre volte il Tropario pasquale, seguito dal verso conclusivo (1 volta).

C. Cristo è risorto dai morti, / con la morte ha vinto la morte, / e a chi giace nei sepolcri / ha elargito la vita. (tre volte)

C. E ci ha concesso la vita eterna, adoriamo la sua risurrezione il terzo giorno.

Х. Христос воскресе из мертвых, / смертию смерть поправ / и сущим во гробех / живот даровав. (трижды)

Х. И нам дарова живот вечный, покланяемся Его тридневному Воскресению.

C. Hristos a înviat din morţi, / cu moartea pe moarte călcînd, / şi celor din morminte / viaţă dăruindu-le. (de trei ori)

C. Și ne-a dăruit nouă viață veșnică. Închinămu-ne învierii Lui celei de a treia zi.

Il Mattutino termina con il canto del Policronio.

Policronio

C. Salva, Cristo Dio, e abbi misericordia del gran presule e padre nostro ... santissimo Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’, e del presule nostro (...), eminentissimo Metropolita (o Arcivescovo o sacratissimo Vescovo) di (...), dei fratelli di questo santo tempio  e di tutti i cristiani ortodossi: Signore, custodiscili per molti anni.

Х. [Спаси, Христе Боже, и помилуй] Великаго Господина и Отца нашего (…), Святейшаго Патриарха Московскаго и всея Руси, и Господина нашего (…), высокопреосвященнейшаго митрополита (или архиепископа или преосвященнейшаго епископа) (…), братию святаго храма сего и вся православныя христианы, Господи, сохрани их на многая лета.

C. Mîntuieşte, Doamne, şi miluieşte pe Marele Domn şi Părintele nostru (...), Prea Fericitul Patriarh al Moscovei şi ale intregii Rusii, şi pe Domnul nostru (...) Înalt-Prea Sfinţitul Mitropolitul (sau Arhiepiscopul sau Prea Sfinţitul Episcopul) (...), pe fraţii a sfîntului locaşului acestuia şi pe toţi dreptmăritorii creştini, Doamne îi păzeşte întru mulţi ani.

Seguono le Ore Pasquali e la Liturgia della notte della Santa Pasqua. Secondo l’uso comune alla Rus’, a Monte Athos e a Gerusalemme, il clero cambia ora i paramenti da bianchi a rossi.

 
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Le regole alimentari dell'Ortodossia: terza parte

 
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Nuove foto della chiesa

Aggiunte tre nuove foto panoramiche nella galleria delle foto della chiesa. In una si nota la sistemazione della nuova icona di san Giovanni di Kronstadt.

 
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RICETTE - Ingudai Wat (stufato etiopico di funghi)

Il wat (ወጥ), o stufato etiopico, ha una caratteristica che lo distingue dagli stufati delle altre cucine. La base di un wat è un tritato di cipolle molto fine (idealmente da ottenere con un frullatore), che viene poi cotto a fuoco lento, inizialmente senza alcun grasso, in padella o in pentola, finché si caramellizza e si rapprende. Questa base aromatica si amplia con aglio, zenzero e miscela piccante (berberé) e con vari tipi di sostanze grasse. Si mette quindi a cuocere il cibo principale (nel nostro caso, i funghi) e al termine si aggiungono le spezie più volatili (mekelesha) e si aggiusta di sale. Gli stufati etiopici hanno una densità particolare e aromi intensi, che li rendono adatti ad accompagnare l'injera (il pane etiopico spugnoso fatto con farina di teff).

Ingredienti

Funghi tagliati a pezzetti

Cipolla rossa tritata in frullatore

  (idealmente, funghi e cipolle dovrebbero essere in uguale quantità)

Aglio

Zenzero

Berberé (miscela etiopica di spezie piccanti)

Mekelesha (miscela etiopica di sette spezie)

Sale

Acqua

Come preparare la mekelesha:

La mekelesha è una miscela etiopica di sette spezie, corrispondente al garam masala indiano. Le spezie sono tradizionalmente tostate in una padella non troppo calda, lasciate raffreddare, tritate in mortaio o macinino, setacciate in polvere fine e aggiunte a uno stufato (wat) all'ultimo momento, per non far perdere gli aromi nella cottura. I componenti sono: semi di korarima (cardamomo nero etiopico), semi di cumino, chiodi di garofano, corteccia di cannella, grani di pepe nero, noce moscata, e timiz (pepe lungo etiopico).

Mettete le spezie in padella calda a fuoco lento, prima la korarima per 2 minuti, e poi le altre spezie. Girate frequentemente le spezie con un cucchiaio o spatola di legno fino a farle tostare, e quindi lasciatele raffreddare. Tritate finemente in un mortaio o in un macinino, e poi setacciate con un colino fine (idealmente, un colino da tè).

Preparazione dello stufato

Mettete la cipolla frullata in una padella o pentola calda e asciutta, e fate cuocere da 5 a 10 minuti, girando spesso (in cottura, quando non girate, è bene tenere il coperchio chiuso). Aggiungete aglio e zenzero tritati assieme a una base di grasso (per mantenere la ricetta nei canoni del digiuno stretto ortodosso, usate tahina o burro d'arachidi, o al massimo un poco di pasta di latte di cocco). Mescolate e fate cuocere per altri 3 minuti. Aggiungete il berberé e mescolate bene, fino a ottenere una consistenza densa, e continuate a cuocere per altri 4 o 5 minuti. Il berberé ha bisogno di cuocere bene, per cui girate spesso e aggiungete un poco d'acqua per prevenire il rischio di bruciature (il berberé poco cotto risulta polveroso e molto più piccante). Quindi aggiungete altra acqua, e lasciate cuocere per 10 minuti, abbassando il fuoco. A questo punto potete aggiungere i funghi a pezzetti (crudi o preventivamente sbollentati), mescolare e ricoprirli bene con la salsa dello stufato, e lasciar cuocere per 5 minuti. Aggiungere sale, mekelesha e ancora un poco d'acqua e lasciar cuocere per altri 5 minuti. Come tutti gli stufati etiopici, è ideale servito caldo accanto (o sopra!) a una sfoglia di injera.

Nella tradizione cristiana etiopica, all'inizio di un pasto il commensale più anziano benedice il cibo facendovi sopra il segno della croce con la mano e dicendo:

Besime'Ab we'Wold we'Menfes-qidus, Ahadu Amlak, Amen!

(Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, unico Iddio, Amen!)

 
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Inno Acatisto all’icona della Madre di Dio di Crasna

Acatistul Maicii Domnului

la icoana de la Crasna

Condacul 1

Preacurată Născătoare de Dumnezeu, de toate neamurile pururea fericită, primeşte laudele nevrednicelor buzelor noastre, care-ţi cântă minunile, şi-ţi strigă: Bucură-te, lauda Crasnei şi podoaba plaiurilor noastre, şi a întregului nostru pământ.

Icosul 1

De cetele îngereşti eşti înconjurată Împărăteasă, care în cântâri de laudă te fericesc, că pe Hristos Lumina cea neînserată L-ai purtat în pântecele tău cel fecioresc. Iar noi păcătoşii cu sârguinţă, cântări îţi aducem si cu umilintă strigăm:

Bucură-te, Locaşul lui Dumnezeu Celui neapropiat, că în pântecele fecioresc pe Izvorul Vieţii ai purtat;

Bucură-te, a îngerilor neîncetată mirare, că te-ai învrednicit de Dumnezeiasca întrupare;

Bucură-te, Lucrare neînţeleasă cu gândul, căci cu milele tale ai acoperit pământul;

Bucură-te, Stea strălucitoare de la Răsărit, că lumea spre mântuire o ai povăţuit;

Bucură-te, Luceafăr al zilei viitoare din care izvorăste Lumina Veşnicului Soare;

Bucură-te, Leagăn ceresc, Dumnezeiască alinare;

Bucură-te, că în el dispare orice întristare;

Bucură-te, bună călăuză către Locaşurile cele cereşti;

Bucură-te, vindecarea de boli şi răni sufletesti;

Bucură-te; grabnică alinătoare, rănilor de suflet vătămătoare;

Bucură-te, căci cu Fiul tău şi Dumnezeul nostru ne împaci;

Bucură-te, Mângâietoarea celor cu duhul săraci;

Bucură-te, lauda Crasnei, podoaba plaiurilor noastre şi a întregului nostru pământ.

Condacul 2

Toată obstea creştinească se minunează, văzând cum luminezi întregul pământ şi mulţime de milostiviri reverşi pe acest binecuvântat ţinut. Văzând această minunată binecuvântare, aducem lui Dumnezeu cu umilinţă cântare: Aliluia.

Icosul 2

Văzând a creştinilor din Crasna amară durere, fiind prea mică a bisericii încăpere; cugetul parohului l-ai luminat cu neînteleasă minune, îndemnându-l să zidească un nou Lăcaş de rugăciune. Pentru multa ta îndurare, Maică Preacurată îţi aducem această cântare:

Bucură-te, Purtătoarea Luminii cereşti, că darul profeţiei celor aleşi împărţeşti;

Bucură-te, că gândul cel bun îl luminezi şi cu o mână nevăzută îl plineşti;

Bucură-te, izvor de apă cristalină, în care se oglindeşte Puterea Divină;

Bucură-te, că bune planuri descoperi în gând şi cuvânt, apoi le înfăptuieşti, pe toţi minunând;

Bucură-te, că pentru a Dumnezeiescului Cuvânt semănare, desţeleneşti a sufletului împietrire;      

Bucură-te, că în al sufletului ogor cu sârguinţă, răsădeşti sămânţa de umilinţă;

Bucură-te, Scut care de viforul învolburării lumeşti, frageda mlădiţă ocroteşti;

Bucură-te, bună a conştiinţei mustrare celor ce se abat de la calea mântuirii;

Bucură-te, dreaptă povăţuitoare a celor ce căIătoresc pe cărarea îngustă;

Bucură-te, că din al patimilor ocean, luminezi calea la al mântuirii liman;

Bucură-te trainică scară de ridicare din ale deznădejdii cumplite gheare;

Bucură-te Luceafăr minunat de călăuzire, ce luminezi calea celor din rătăcire;

Bucură-te lauda Crasnei, podoaba plaiurilor noastre şi a întregului nostru pământ.

Condacul 3

Voind creştinii din Crasna să-şi zidească biserică şi fiind încercaţi de ispititorul, au căzut. S-au rugat către tine Născătoare de Dumnezeu, citind cu evlavie Acatistul sfântului tău Acoperământ, iar tu, Maică, umbrind cu sfântul tău Acoperământ plaiul nostru, de primejdie i-ai păzit şi le-ai dat spor la lucru. Văzând minunile tale se bucurau şi cântări de laudă lui Dumnezeu înălţau: Aliluia.

Icosul 3

Săvârşind lucrarea zidirii bisericii şi închinându-o preasfântului tău Acoperământ, au întâmpinat credincioşii pe fraţii ce veneau să împărtăşească bucuria împreună. Atunci tot poporul a văzut minune: smulgându-se prosopul de pe Sfânta Cruce din procesiune şi înălţându-se către cer, cu mâna ta nevăzută l-ai aşezat pe el pe icoana cu Acoperământul tău. Pentru nemăsurata ta binecuvântare, aducem ţie, Măicuţă, această cântare:

Bucură-te, Apărătoare mult iubită, de Dumnezeu dăruită creştinilor;

Bucură-te Pom ce ai rodit Lumină strălucitoare, adăpostul lumii de a ispitei vâltoare;

Bucură-te, Limanul mângâietor al lumii, ce potoleşti urgia furtunii;

Bucură-te, că sub sfântul tău Acoperământ, ai pus pocăinţă sufletului înfrânt;

Bucură-te, Rază cu strălucire neapusă, de harul Sfântului Duh adusă;

Bucură-te Corabie sfântă nefăcută de mână, însoţitoare celor ce merg în ţară străină;

Bucură-te că ai voit ca şi în Bucovina, să binecuvintezi locul ca pe a ta grădină;

Bucură-te Potir de mireasmă bună, mântuirea celor ce în jurul tău se adună;

Bucură-te grabnică îndreptătoare a celor ce pornesc pe căi înşelătoare;

Bucură-te, Nor luminos ce ai umbrit pământul;

Bucură-te, Zare senină ce luminezi gândul;

Bucură-te, că prin a ta mijlocire, ocroteşti de urgie întreaga omenire;

Bucură-te, lauda Crasnei, podoaba plaiurilor noastre şi a întregului nostru pământ.

Condacul 4

Aducând pentru cei adormiţi parastase şi rugăciuni, în sobor de preoţi şi de creştini şi ieşind la sfinţirea apei în zi senină, s-a văzut pe cer o mare minune. Iar dreptcredincioşii văzând cercetarea Dumnezeiască, cu lacrimi au cântat lui Dumnezeu: Aliluia.

Icosul 4

Având dragoste către sufletele creştinilor celor răposaţi, prin rugăciunile tale şi prin milostivirea lui Dumnezeu, ziua în amiaza mare, între turnurile Bisericii s-au arătat sufletele răposaţilor în multicoloră zare. Pentru a ta Stăpână către Dumnezeu solire, îţi aducem aceste cântări de mulţumire:

Bucură-te, al înţelepciunii cuvânt, ce stai mijlocire între cer şi pământ;

Bucură-te, Maică ce locuieşti între sfinţi, dar porţi grijă şi de cei adormiţi;

Bucură-te, că ale noastre smerite rugăciuni ca într-un potir lui Dumnezeu le aduni;

Bucură-te, Porumbiţă cuvântătoare, pentru cei adormiţi la Dumnezeu rugătoare;

Bucură-te, Rază dulce de curcubeu, prin care continuă legământul cu Dumnezeu;

Bucură-te, Ramură a porumbelului, lui Noe vestire, simbol al neamului creştinesc de mântuire;

Bucură-te, că după Sfânta Treime, cel mai mult ajuţi omenirii;

Bucură-te, că la vămi, de demonul înfricoşător pe credincioşi îi acoperi cu al tău Sfant Acoperământ;

Bucură-te, că în clipa morţii din potirul milei tale reverşi mângâiere;

Bucură-te, că pe cei răposaţi întru fapte bune, îi înalţi la Tronul de slavă;

Bucură-te, că prin tine, în rai se revarsă lumina Dumnezeiescului Soare;

Bucură-te, lauda Crasnei, podoaba plaiurilor noastre şi a întregului nostru pământ.

Condacul 5

În chip minunat ai fost înălţată la cer, Preacurat Chivot al Dumnezeieştii Întrupări, iar celor de pe pământ ai rămas mijlocitoare şi ne cercetezi cu bogatele tale îndurări. Pentru mila ta cea nemărginită faţă de noi, înăItăm Domnului minunata cântare: Aliluia.

Icosul 5

Preasfântă Născătoare de Dumnezeu, tu părăseşti a raiului mărire şi cobori pe pământ, lumii spre mântuire. Din mila Fiului tău ai venit în a Crasnei vale, prin icoana făcătoare de minuni şi de mir izvorâtoare. Cu nemărginită bucurie şi recunoştinţă, cu lacrimi la tine cădem, cântând cu umilinţă:

Bucură-te, Împărăteasă, ce stai de-a dreapta Fiului tău, în haine aurite împodobită;

Bucură-te, între fecioare Unica Născătoare, ce îţi pleci genunchii spre încoronare;

Bucură-te, Fecioară aleasă, că Dumnezeirea cu cununa slavei te încoronează;

Bucură-te, a Tatălui fiică mult iubită şi a Fiului Măicuţă multdorită;

Bucură-te, a Duhului Mireasă nenuntită, de toate neamurile pururea fericită;

Bucură-te, că desfătarea raiului ai părăsit şi cu mila ta pământul l-ai umbrit;

Bucura-te că a creştinilor din Crasna locuinţă ai cercetat;

Bucură-te, că în cutremur, icoana ta cea Sfântă bisericii ai dat;

Bucură-te, Împărţitoare de milă şi binecuvântări;

Bucură-te, din care pururea curg izvoare de vindecări;

Bucură-te, că în potirul milei tale, cu zel afunzi orice întristare;

Bucură-te, izvor de bună mireasmă şi scânteie ce sufletele luminează;

Bucură-te, lauda Crasnei, podoaba plaiurilor noastre şi a întregului nostru pământ;

Condacul 6

Pe spatele icoanei Maicii Sfinte în chip minunat, din lacrimile izvorâtoare de mir capul Mântuitorului s-a pictat şi ca un izvor nesecat de îndurări din belsug revărsă creştinilor vindecări. Privind, Doamne, la izvorul milei Tale Îţi aducem din suflet umilă cântare: Aliluia.

Icosul 6

O Măicută sfântă, Lumină preacurată vindecări reverşi din mila ta cea bogată. Orice durere a celor ce suspină, o alinezi cu nevăzuta şi sfânta ta mână. Pentru nespusa ta milostivire, cu inimi curate îţi aducem mărire şi cântăm:

Bucură-te, Dogmă nouă, că în chip minunat, din lacrimi s-a pictat capul Domnului Hristos;

Bucură-te, Minune de lacrimi izvorâtoare;

Bucură-te, Izvor de mir, nemărginită îndurare;

Bucură-te, Biserică însufleţită ce în chip luminos ai arătat căci Capul Bisericii este Hristos;

Bucură-te, Izvor nesecat de Teologie, Zare strălucită a Ortodoxiei;

Bucură-te, necuprinsă de cuvânt comoară, ce te descoperi celor ce te adoră;

Bucură-te, Lumină neînserată, ce luminezi pe cei cu inima curată;

Bucură-te, celor mândri împotrivire, lăsându-i să cadă în rătăcire;

Bucură-te, Hrănitoare a celor umiliţi, că le desfătezi sufletul ca şi la sfinţi;

Bucură-te, că în această lume trecatoare, îndulceşti viaţa cu a ta alinare;

Bucură-te, Roua curată a dimineţii, care împrăştie negura tristeţii;

Bucură-te, Izvor de miere şi lapte, pentru sufletul rănit de păcate;

Bucură-te lauda Crasnei, podoaba plaiurilor noastre şi a întregului nostru pământ;

Condacul 7

Ne-ai auzit, Maică Preacurată rugăciunile şi ne-ai ocrotit de revărsările apelor, iar în vreme de seceta ne-ai rourat câmpiile, fiindu-ne totdeauna mijlocitoare către Domnul. Noi slăvind îndurările tale de Maica cu mulţumire cântăm lui Dumnezeu: Aliluia.

Icosul 7

Binecuvântarea anotimpurilor eşti, că în feciorescul tău pântece ai purtat Rodul vieţii neveştejit adică pe Cel ce poartă toate. De toată suflarea, în cer şi pe pământ, eşti preaslăvită şi lăudată în rugă şi-n cânt:

Bucură-te, a primăverii revenire, ce trezeşti sufletele din amorţire;

Bucură-te, că prin nespusa ta îndurare, ai ocrotit câmpiile de-a apelor revărsare;

Bucură-te, umbră mângâietoare ce potoleşti a arşiţei dogoare;

Bucură-te, că pământul însetat cu roua milei tale l-ai adăpat;

Bucură-te, Bunăvestire, căci cununa anului se încheie prin a ta Adormire;

Bucură-te, linişte în viscol şi furtună, iar în necazuri adăpostire bună;

Bucură-te, mână salvatoare şi-n calea vieţii bună povăţuitoare;

Bucură-te, Scară a Cuvântului sfânt, ce faci legătură între cer si pământ;

Bucură-te, Crin nesupus veştejirii, din care izvorăste lumii mântuire;

Bucură-te, Viţă a Vlăstarului Sfânt ce ne-a izbăvit pe noi cei de pe pământ;

Bucură-te, Pom de Dumnezeu îngrijit, care Fruct Dătător de viaţă la toţi ne-ai rodit;

Bucură-te, că firea cea căzută din nou o ridici şi o faci fericită şi în cer şi aici;

Bucură-te, lauda Crasnei, podoaba plaiurilor noastre şi a întregului nostru pământ.

Condacul 8

Călători şi trecători suntem pe acest pământ şi viaţa trece cum s-ar scutura o floare, iar moartea ne culege pe toţi la rând. La cine să alergăm şi cui să spunem noi necazurile, greutăţile şi lipsurile noastre; dacă nu la tine Maică Sfântă. Nu ne părăsi pentru păcatele noastre, ci ne primeşte ca pe nişte orfani, că tu eşti bucuria celor sărmani, care cântă lui Dumnezeu: Aliluia.

Icosul 8

Pe toţi credincioşii cu milă îi priveşti şi tuturor cu îmbelşugare vindecări le împărţeşti. Sufletele întristate cu bucurie le alini şi veghezi de-a pururi pe acei buni creştini care-ţi cântă ţie aşa:

Bucură-te, Scară văzută de Iacov pe care ăngerii coboară şi iar pleacă;

Bucură-te, Tron însufleţit şi sfânt a Celui ce a făcut totul, şi cer şi pământ;

Bucură-te, Vas curat cu Duhul poleit şi de prooroci vestit;

Bucură-te, că darurile date la îngeri, făptura ta toate le strânge;

Bucura-te, Chip luminos si vioi ajutor tuturor în nevoi;

Bucură-te, Milă Dumnezeiască, ce petreci şi-n lumea pământească;

Bucură-te, Maică a milostivirii, ce reînvii sufletele din amorţire;

Bucură-te, că atunci când greşim, tristă ne priveşti, iar când ne îndreptăm te înveseleşti;

Bucură-te, că a sufletului întristare, la privirea chipului tău dispare;

Bucură-te, Izvor nesecat al desfătării celei cereşti;

Bucură-te, că în nimbul razelor Duhului Sfânt străluceşti;

Bucură-te, Biserică a milostivirii, care pe toţi îi aduci la mântuire;

Bucură-te, lauda Crasnei, podoaba plaiurilor noastre şi a întregului nostru pământ.

Condacul 9

Toate cetele îngereşti slăvesc revărsarea minunilor tale pe pământ, iar toţi cei care primesc ocrotirea ta şi facerile tale de bine, te binecuvintează, şi înalţă pururea către Domnul cântare: Aliluia.

Icosul 9

Pe ritorii cei multvorbitori îi arăţi, Născătoare de Dumnezeu, lipsiţi de pricepere, că nu înţeleg puterea făcătoare de minuni ce vine de la Sfântă Icoana ta. De boli fiind vindecătoare şi în necaz grabnică ajutătoare, noi, cu dreptate Maica Domnului te mărturisim şi chipul tău prin cântări îl cinstim aşa:

Bucură-te, Sălaş necuprins cu gândul, că la înţelepţi le îndrepţi cuvântul;

Bucură-te, Lumină în veci neînserată, ce luminezi a sfinţilor ceată;

Bucură-te, Mărgăritar de-o frumuseţe rară, că inimile împietrite le prefaci în ceară;

Bucură-te, Piatră scumpă, nestemată, de cei buni la suflet binecuvântată;

Bucură-te, că aduci la pocăinţă pe cei mândri prin suferinţă;

Bucură-te, că pe cei multvorbitori, în faţa minunii îi faci necuvântători;

Bucură-te, că prin ruga către Fiul tău scapi pe credincioşi din păcat şi din rău;

Bucură-te, că cei dornici de cereasca împărăţie, cu credinţă multă se roagă ţie;

Bucură-te, că din ispite tu eşti mântuire, iar celor slabi la suflet, le eşti luminare;

Bucură-te, adiere răcoritoare, că doar tu potoleşti a ispitei dogoare;

Bucură-te, că celor smeriţi le împărtăşeşti har, iar cei ce sunt mândri cerşesc în zadar;

Bucură-te, că înţelepciunea cea înşelătoare, o risipeşti ca pe o umbră trecătoare;

Bucură-te, lauda Crasnei, podoaba plaiurilor noastre şi a întregului nostru pământ;

Condacul 10

Familiilor evlavioase le esti sfântă binecuvântare şi le sporeşti roadele iubirii, iar celor curaţi le esti model de neprihănire. Ocrotindu-i pe toţi de orice ispită, roagă-te Maică Sfântă şi du rugăciunile noastre Fiului tău, ale celor ce cântăm cântare lui Dumnezeu: Aliluia.

Icosul 10

Liman de adăpostire eşti Preacurată Fecioară, celor ce plutesc pe marea acestei vieţi şi valurile tulburi ce se ridică asupra lor le potoleşti. Pentru aceasta, Preacurată Fecioară, îţi aducem cântare asa:

Bucură-te, Uşă prin care doar Domnul a trecut odată;

Bucură-te, că El trecând ai rămas Fecioară curată;

Bucură-te, Lână plină de roua Duhului Sfânt;

Bucură-te, Mană cerească ce ai rourat pe pământ;

Bucură-te, Munte umbrit în care a locuit Dumnezeu;

Bucură-te, Chivot aurit că I-ai slujit Lui mereu;

Bucură-te, Crin neprihănit, care eşti Domnului mult preaiubit;

Bucură-te, Pajişte aleasă plină cu flori duhovnicesti;

Bucură-te, că Sfintei Treimi i-ai slujit şi-n rugă pentru creştini te-ai trudit;

Bucură-te, povăţuitoarea celor ce trăiesc în curăţie;

Bucură-te, Binecuvântarea familiilor ce trăiesc cu dreptate;

Bucură-te, duhovnicească bucurie, celor ce te cheamă cu credinţă vie;

Bucură-te, lauda Crasnei, podoaba plaiurilor noastre şi a întregului nostru pământ.

Condacul 11

Nu vom înceta să proslăvim noianul milostivirii tale ce se revarsă, Preasfântă Născătoare, din icoana ta cea făcătoare de minuni. Că din lacrimile îndurării tale, împleteşti cununi de vindecare, împărţindu-le tuturor celor ce aleargă la tine cu credinţă şi primind vindecare cântă lui Dumnezeu: Aliluia.

Icosul 11

Preacuratul tău chip, zugrăvit în icoană, cu raze de minuni luminează şi din comoara cea neîmpuţinată a îndurărilor tale tuturora cu îmbelşugare daruri revarsă. Celor bolnavi, prin atingerea de icoana ta le dăruieşti vindecări şi pe toţi ce te cheamă îi uşurezi de poveri. Mâna ta nevăzută durerile alinează şi de puterea ta se cutremură duhul Cel rău şi oftează. De aceea noi ne bucurăm că te avem Apărătoare şi căzând înaintea ta îţi aducem aceste rugăciuni de mulţumire:

Bucură-te, Luceafărul zilei celei neînserate, care în încercări alinezi suflete întristate;

Bucură-te, Mângâietoarea celor ce sunt în suferinţă, că prin glasul tău cel blând îi întăreşti în credinţă;

Bucură-te, că păcatul – pricina bolii, îl pliveşti şi prin mărturisire sufletul îl curăteşti;

Bucură-te, că prin atingerea de Sfântă Icoana ta, pe măsura credinţei se vindecă orice boală;

Bucură-te, doctor fără de arginţi, că de tine credincioşii sunt tămăduiţi;

Bucură-te, că furturile le descoperi, iar pe fur de ruşine îl acoperi;

Bucură-te, că prin mustrare de conştiinţă, furul redă ce-a furat cu ştiinţă;

Bucură-te, Maica milostivirii ce îndemni pe toţi spre limanul mântuirii;

Bucură-te, că pe cei robiţi de patimi îi curăţeşti prin pocăinţă cu lacrimi;

Bucură-te, Maică Preacurată şi iubită care în mulţimea minunilor eşti proslăvită;

Bucură-te, lauda Crasnei, podoaba plaiurilor noastre şi a întregului nostru pământ.

Condacul 12

La tine şi înaintea Chipul tău celui sfânt, aleargă totdeauna cei scârbiţi şi împovăraţi şi nu rămân neajutaţi. Că tu, Fecioară, ca ceea ce eşti plină de har pe toţi îi mângâi. Celor întristaţi le eşti alinare, celor năpăstuiţi le eşti apărătoare, celor bolnavi, vindecare şi tuturor sufletelor de cele rele izbăvitoare. De aceea aducem cântare lui Dumnezeu: Aliluia.

Icosul 12

Cântând minunile tale, Preasfântă Stăpână, şi mila ta faţă de creştini, te lăudăm, măcar că nu suntem vrednici să te cinstim cum se cuvine pe tine, Ceea ce esti mai cinstită decât Heruvimii şi mai mărită fără de asemănare decât Serafimii. Pe tine te laudă toate cetele cereşti, iar noi te rugăm, Măicuţă Sfântă, să ne ocroteşti. Chipul tău cel sfânt noi îl cinstim si cu umilinţă acestea îti cântăm:

Bucură-te, Diamant strălucitor, ce descătuşezi pe cei ce în păcate mor;

Bucură-te, împăcarea cu Împăratul ceresc, a celor ce cu lacrimi se căiesc;

Bucură-te, necontenită desfătare celor ce merg pe-a mântuirii cărare;

Bucură-te, Rază sfântă care trezeşti pe toţi cei orbii sufleteşte;

Bucură-te, că suspinul îl primeşti cu blândeţe şi îi alini pe cei în tristeţe;

Bucură-te, a raiului uşă deschisă, ce chemi pe toţi să vină cu credinţă;

Bucură-te, că cei ce bat la poarta milostivirii tale, primesc binecuvântare;

Bucură-te, ceea ce cu smerenie, împreună cu El, ai suferit la răstignirea Fiului tău;

Bucură-te, că şi ale noastre dureri cu milostivire le vindeci mereu;

Bucură-te, Vas ales cel mult aşteptat, ce Mirul cel de preţ în tine ai purtat;

Bucură-te, că mireasma ce Dânsul a dat, tu pe tot pământul o ai revărsat;

Bucură-te, cea mai înaltă treaptă a unirii, între Ziditor şi zidire;

Bucură-te, lauda Crasnei, podoaba plaiurilor noastre şi a întregului nostru pământ;

Condacul 13

O, multcântată şi prealăudată Născătoare de Dumnezeu, uşurează poverile noastre ce le purtăm în călătoria vieţii. Primeşte rugăciunile noastre şi le înalţă la tronul Fiului tău şi Domnului nostru Iisus Hristos, izgonind de la noi toate ispitele vrăjmaşului; iar la plecarea noastră din lume, fii no-uă Mijlocitoare. Călăuzeşte-ne pe cărare cea strâmtă şi ne scapă de munci-le cele veşnice, ca să cântăm în veci lui Dumnezeu: Aliluia. (de 3 ori)

Apoi se zice iară Icosul 1 şi Condacul 1

RUGĂCIUNE

O, Preasfântă Născătoare de Dumnezeu, Fecioară si Doamnă, primeste de la noi nevrednicii rugăciunile acestea şi ne apără pe noi robii lui Dumnezeu de toate vicleşugurile oamenilor răi şi de moartea cea năpraznică şi ne dăruieşte, înainte de sfârşit, pocăinţă adevărată, îmblânzind inimile cele rele. Întăreşte întru noi credinţa cea Ortodoxă şi pune în inimile noastre duhul fricii de Dumnezeu, duhul evlaviei, al smereniei, al răbdării şi al dragostei, ca noi să sporim în cele în faptele cele bune, şi să ne izbăveşti pe noi robii lui Dumnezeu de toată rătăcirea şi de pieirea cea veşnică. Învredniceşte-ne să fim şi noi număraţi între cei de-a dreapta Fiului tău, Hristos Dumnezeului nostru, întru cea de a doua a Sa venire şi părtaşi să fim împărăţiei cerurilor şi vieţii celei veşnice, împreună cu toţi Sfinţii cei ce bine I-au plăcut Lui, întru nesfârşita veşnicie, în vecii vecilor. Amin.

RUGĂCIUNE

Preasfântă Născătoare de Dumnezeu, Maica îndurării şi a milostivirii, către tine cădem noi smeriţii şi păcătoşii plecând genunchii trupului nostru celui împovărat de grijile acestui veac înselător, şi cu lacrimi, cu inimă înfrântă te rugăm să ai milă de noi, încredinţându-ţi fiecare clipă a vieţii noastre.Când, pentru prima dată, după zămislire, inima noastră bate, Maică Preacurată, roagă-te Fiului tău şi Dumnezeu pentru noi. Când pri-mul glas va străpunge văzduhul, prevestind prin naştere ceasul morţii, şi ochii nostri pentru prima dată vor vedea lumina zilei, Maică Preacurată, roagă-te Fiului tău şi Dumnezeu pentru noi. Când picioarele noastre vor face primii paşi în viaţă pe cărarea spinoasă, Maică Preacurată, călăuzeşte-ne şi te roagă Fiului tău şi Dumnezeu pentru noi. Când călătorind vom cădea, împiedicându-ne de cursele puse în cale de vrăjmaşul mântuirii noastre, sau ne vom abate de la cărarea cea strâmtă, ascultând glasurile ispititoare, Maică Preacurată, ridică-ne, îndreptându-ne şi te roagă Fiului tău şi Dumnezeu pentru noi. Când nori negri vor acoperi Soarele sufletu-lui nostru, încercând să ne arunce în deznădejde şi şoapte înşelătoare se vor strecura în cuget, că nu suntem auziţi şi zadarnică este credinţa noastră, Maică Preacurată, străpunge negura cu lumina ta mângâietoare şi te roagă Fiului tău şi Dumnezeu pentru noi. Când vom cădea sub povara crucii, părându-ne calea anevoioasă, iar mărăcinii vor zgâria picioarele noastre şi rănile sângerânde ne vor opri, Maică Preacurată, îmbărbătează-ne, arătându-ne calea pe care a mers iubitul tău Fiu şi suferinţele Lui cele multe, şi roagă-te Fiului tău şi Dumnezeu pentru noi. Când îngerul va ves-ti sfârşitul călătoriei noastre şi coasa morţii va despărţi sufletul de trup, Maică Preacurată, fii lângă noi în ceasul înfricoşat al despărţirii şi te roagă Fiului tău şi Dumnezeu pentru noi. Când sufletul nostru îşi va lua rămas bun de la viaţa aceasta, îndreptându-se spre dreapta Judecată, dând răspuns straşnicilor vameşi pentru faptele săvârşite, Maică Preacurată, nu ne părăsi în clipa cea înfricoşată, ci acoperă-ne cu Sfântul tău acoperământ de urgia lor infernală şi te roagă Fiului tău şi Dumnezeu pentru noi. Când, ruşinaţi vom sta înaintea Dreptului Judecător, pentru răspuns de faptele săvârşite, şi conştiinţa noastră ne va osândi, Maică Preacurată, roagă pe Fiul tău şi Dumnezeu, să facă hotărâre milostivă pentru noi. Dar, până atunci, Măicuţă sfântă, dă-ne har şi putere să vieţuim după voia lui Dumnezeu, slăvindu-L pe Tatăl, pe Fiul şi pe Sfântul Duh, în veci. Amin.

Acatisto all'icona

della Madre di Dio di Crasna

Contacio 1

O purissima Madre di Dio, tra tutte le nazioni sempre beata, ricevi le lodi delle nostre labbra indegne, che cantano i tuoi miracoli, e ti gridano:

Gioisci, lode di Crasna e decoro dei nostri altopiani, e di tutta la nostra terra.

Ico 1

Sei circondata come imperatrice dalle schiere angeliche, che con canti di lode ti beatificano, poiché hai portato Cristo, luce che mai tramonta, nel tuo grembo verginale. E noi peccatori con diligenza ti dedichiamo canti e gridiamo umilmente:

Gioisci, dimora del Dio inavvicinabile, che nel grembo verginale hai portato la fonte della vita;

Gioisci, stupore incessante degli angeli, che sei stata resa degna dell'incarnazione divina;

Gioisci, opera incompresa dal pensiero, che con le tue misericordie hai coperto la terra;

Gioisci, stella brillante dell'oriente, che hai guidato il mondo alla salvezza;

Gioisci, stella della sera del giorno in cui sorge la luce del sole eterno;

Gioisci, culla celeste, sollievo divino;

Gioisci, poiché in lui ogni tristezza scompare;

Gioisci, buona guida verso le dimore celesti;

Gioisci, guarigione delle malattie e delle ferite dell'anima;

Gioisci, rapido sollievo dalle ferite che danneggiano l'anima;

Gioisci, poiché ci riconcili con il tuo Figlio e Dio nostro;

Gioisci, consolatrice dei poveri di spirito;

Gioisci, lode di Crasna e decoro dei nostri altopiani, e di tutta la nostra terra.

Contacio 2

Tutta la comunità cristiana si meraviglia, vedendo come illumini tutta la terra e riversi una moltitudine di misericordie su questa terra benedetta. Vedendo questa mirabile benedizione, eleviamo a Dio con umiltà il canto: Alleluia.

Ico 2

Vedendo il dolore amaro dei cristiani di Crasna, con una chiesa troppo piccola per loro, hai illuminato la mente del parroco con un miracolo incomprensibile, chiedendogli di costruire un nuovo luogo di culto. Per la tua grande misericordia, o Madre purissima, ti eleviamo questo canto:

Gioisci, portatrice della luce celeste, che impartisci il dono della profezia agli eletti;

Gioisci, poiché illumini il buon pensiero e con una mano invisibile lo ricolmi;

Gioisci, sorgente di acqua cristallina, in cui è riflesso il potere divino;

Gioisci, tu che scopri i buoni piani nel pensiero e nella parola, poi li realizzi, meravigliando tutti;

Gioisci, che per la semina della Parola di Dio, dissodi le pietre dell'anima;

Gioisci che nell'anima di chi è diligente deponi il seme dell'umiltà;

Gioisci, scudo che proteggi la tenera vite dalle tempeste mondane;

Gioisci, buona riprovazione della coscienza verso coloro che si allontanano dal cammino della salvezza;

Gioisci, retta guida di quelli che camminano sul sentiero stretto;

Gioisci, tu che sull'oceano delle passioni, illumini la strada al porto della salvezza;

Gioisci, scala durevole che sollevi dagli artigli della terribile disperazione;

Gioisci, stella mirabile di guida, che illumini il percorso di chi è dell'errore;

Gioisci, lode di Crasna e decoro dei nostri altopiani, e di tutta la nostra terra.

Contacio 3

I cristiani di Crasna, volendo costruire una chiesa ed essendo stati messi alla prova dal tentatore, sono caduti in ginocchio. Ti hanno pregato, o Madre di Dio, leggendo con riverenza l'Acatisto della tua santa protezione, e tu, Madre, adombrandoli con il tuo santo velo, hai protetto dai pericoli il nostro altopiano e hai dato loro prosperità. Vedendo i tuoi miracoli si sono allietati e hanno innalzato a Dio canti di lode: Alleluia.

Ico 3

Compiendo il lavoro di edificazione di una chiesa dedicata alla tua santa protezione, i fedeli hano salutato i fratelli venuti a condividere la gioia insieme. E allora tutto il popolo ha visto il miracolo: l'asciugamano strappato dalla santa croce della processione e volato verso il cielo, con la tua mano invisibile lo hai posto sull'icona con il tuo velo. Per la tua incommensurabile benedizione, ti eleviamo, o madre, questo canto:

Gioisci, protettrice molto amata, data da Dio ai cristiani;

Gioisci, tu che hai generato la luce brillante, rifugio del mondo dal vortice della tentazione;

Gioisci, porto di conforto del mondo, che calmi l'ira della tempesta;

Gioisci, tu che sotto la tua santa protezione hai accolto il pentimento dell'anima contrita;

Gioisci, raggio di brillantezza indicibile, che hai portato la grazia dello Spirito Santo;

Gioisci, nave santa non fatta da mano umana, che accompagni coloro che vanno in una terra straniera;

Gioisci, tu che hai voluto che anche in ​​Bucovina un luogo sia benedetto come tuo giardino;

Gioisci, calice di buon profumo, salvezza di chi si raduna attorno a te;

Gioisci, pronto ritorno sulla retta via di chi percorre sentieri ingannevoli;

Gioisci, nube luminosa che ha adombrato la terra;

Gioisci, raggio sereno che illumini il pensiero;

Gioisci, tu che con la tua intercessione proteggi tutti gli uomini dall'ira;

Gioisci, lode di Crasna e decoro dei nostri altopiani, e di tutta la nostra terra.

Contacio 4

Conducendo offici commemorativi e preghiere per i defunti, un gruppo di sacerdoti e cristiani che usciva per la benedizione delle acque in una giornata limpida ha visto in cielo un grande miracolo. E i fedeli, vedendo la presenza divina, hanno cantato a Dio con lacrime: Alleluia.

Ico 4

Con amore per le anime dei cristiani defunti, per le tue preghiere e la misericordia di Dio, in pieno giorno, tra le torri della chiesa si sono mostrate le anime dei defunti in un raggio multicolore. A te, Sovrana, eleviamo questi canti di ringraziamento:

Gioisci, parola di sapienza, che sei intercessione tra cielo e terra;

Gioisci, madre che dimori tra i santi, ma ti prendi cura anche dei defunti;

Gioisci, tu che raccogli le nostre umili preghiere a Dio come in un calice;

Gioisci, colomba razionale, intercessione in preghiera per chi si è addormentato in Dio;

Gioisci, raggio dolce d'arcobaleno, attraverso il quale continua l'alleanza con Dio;

Gioisci, ramo della colomba, messaggio a Noè, simbolo della salvezza del popolo cristiano;

Gioisci, tu che dopo la santa Trinità sei il maggior aiuto dell'umanità;

Gioisci, tu che nelle dogane dell'aria custodisci i fedeli dal demonio spaventoso con la tua santa protezione;

Gioisci, tu che nell'ora della morte riversi compassione dal calice della tua misericordia;

Gioisci, tu che fai salire i defunti tra buone azioni verso il trono della gloria;

Gioisci, poiché attraverso di te la luce del Sole Divino si riversa in paradiso;

Gioisci, lode di Crasna e decoro dei nostri altopiani, e di tutta la nostra terra.

Contacio 5

Miracolosamente sei stata sollevata al cielo, pura arca della divina incarnazione, e per quelli sulla terra sei rimasta intercessione e ci visiti con le tue ricche misericordie. Per la tua misericordia immensa verso di noi, innalziamo al Signore il mirabile canto: Alleluia.

Ico 5

Santa Madre di Dio, tu lasci la magnificenza del paradiso e scendi sulla terra, per la salvezza del mondo. Per la misericordia di tuo Figlio sei venuta nella valle di Crasna, attraverso l'icona miracolosa che riversa miro. Con gioia e gratitudine immense, cadiamo con lacrime a te, cantando con umiltà:

Gioisci, o regina, che stai alla destra di tuo figlio, adornata in abiti dorati;

Gioisci, unica madre tra le vergini, che pieghi il ginocchio alla tua incoronazione;

Gioisci, Vergine eletta, poiché la divinità ti incorona con la corona della gloria;

Gioisci, figlia molto amata dal Padre e Madre molto cara al Figlio;

Gioisci, sposa dello spirito senza nozze, tra tutte le nazioni sempre beata;

Gioisci, poiché hai abbandonato le delizie del paradiso e hai adombrato la terra con la tua misericordia;

Gioisci, tu che hai visitato la dimora dei cristiani di Crasna;

Gioisci, poiché nel terremoto, hai dato la tua santa icona alla Chiesa;

Gioisci, tu che impartisci misericordia e benedizioni;

Gioisci, tu da cui da cui scaturiscono sempre fonti di guarigione;

Gioisci, tu che nel calice della tua misericordia anneghi con zelo ogni tristezza;

Gioisci, fonte di buon profumo e scintilla che illunina le anime;

Gioisci, lode di Crasna e decoro dei nostri altopiani, e di tutta la nostra terra.

Contacio 6

Sul retro dell'icona della santa Madre si è dipinto miracolosamente, con lacrime di miro effuso, il capo del Salvatore, e come una sorgente inesauribile di indulgenza riversa guarigioni sui cristiani. Guardando, Signore, alla fonte della tua misericordia ti eleviamo dall'anima l'umile canto: Alleluia.

Ico 6

O madre santa, tu riversi una luce purissima di guarigione dalla tua ricca misericordia. Ogni dolore di chi geme è alleviato dalla tua mano invisibile e santa. Per la tua ineffabile misericordia, con cuori puri ti magnifichiamo e ti cantiamo:

Gioisci, nuovo dogma, che in modo miracoloso, ha dipinto con lacrime il capo del Signore Cristo;

Gioisci, miracolo di lacrime che sorgono;

Gioisci, fonte di miro, compassione illimitata;

Gioisci, Chiesa animata che hai mostrato in modo luminoso perché il capo della Chiesa è Cristo;

Gioisci, fonte mai inaridita di teologia, raggio splendente dell'Ortodossia;

Gioisci, tesoro incomprensibile per la parola, che ti riveli a quelli che ti amano;

Gioisci, luce che non tramonta, che illumini chi ha il cuore puro;

Gioisci, tu che sconfiggi gli orgogliosi, lasciandoli cadere nell'errore;

Gioisci, tu che nutri gli umili, deliziando la loro anima come quella dei santi;

Gioisci, tu che in questo mondo passeggero, addolcisci la vita con il tuo sollievo;

Gioisci, pura rugiada della mattina, che disperde l'oscurità della tristezza;

Gioisci, fonte di latte e di miele, per l'anima ferita dai peccati;

Gioisci, lode di Crasna e decoro dei nostri altopiani, e di tutta la nostra terra.

Contacio 7

Hai ascoltato, Madre purissima, le preghiere e ci hai protetti dalle inondazioni, mentre nei periodi di siccità chi hai irrigato i campo, intercedendo sempre per noi presso il Signore. Glorificando la tua indulgenza di Madre con gratitudine cantiamo a Dio: Alleluia.

Ico 7

Sei la benedizione delle stagioni, poiché nel tuo grembo verginale hai portato il frutto incorruttibile della vita, cioè colui che ci porta tutti. Da ogni anima, in cielo e sulla terra, sei glorificata e lodata nella preghiera e nel canto:

Gioisci, ritorno della primavera, che risvegli le anime dall'intorpidimento;

Gioisci, tu che con la tua indicibile indulgenza hai protetto i campi dalle inondazioni;

Gioisci, ombra consolatrice che proteggi dal bruciore dell'arsura;

Gioisci, tu che hai innaffiato la terra assetata con la rugiada della tua misericordia;

Gioisci, buon annuncio, poiché la corona dell'anno si chiude con la tua dormizione;

Gioisci, calma nella bufera e nella tempesta, e nei guai buon riparo;

Gioisci, mano salvatrice e buona guida nel cammino della vita;

Gioisci, scala santa della Parola, che colleghi il cielo e la terra;

Gioisci, giglio immarcescibile, da cui scaturisce la salvezza dal mondo;

Gioisci, vite del Santo Pastore che ha liberato noi sulla terra;

Gioisci, albero coltivato da Dio, che hai generato il frutto della vita per tutti noi;

Gioisci, tu che risollevi di nuovo la natura caduta e la rendi beata sia in cielo che qui;

Gioisci, lode di Crasna e decoro dei nostri altopiani, e di tutta la nostra terra.

Contacio 8

Siamo viaggiatori e passanti su questa terra e la vita passa come un fiore che si scuote, e la morte ci raduna tutti insieme. A chi possiamo correre e a chi raccontare i nostri problemi, le nostre difficoltà e le nostre mancanze, se non a te, Madre santa. Non abbandonarci per i nostri peccati, ma accoglici come orfani, poiché tu sei la gioia dei poveri, che cantano a Dio: Alleluia.

Ico 8

Tu guardi tutti i credenti con misericordia e a tutti impartisci guarigioni in abbondanza. Dai sollievo alle anime rattistate con la gioia e vegli per sempre su quei buoni cristiani che ti cantano:

Gioisci, scala vista da Giacobbe, su cui gli angeli scendono e salgono;

Gioisci, trono animato e santo di colui che ha fatto tutto, il cielo e la terra;

Gioisci, puro vaso dorato dallo Spirito e annunciato dai profeti;

Gioisci, tu la cui natura comprende tutti i doni dati agli angeli;

Gioisci, volto brillante e aiuto radioso di tutti i bisognosi;

Gioisci, misericordia divina, che dimori anche nel mondo terreno;

Gioisci, madre di misericordia, che fai risorgere le anime dall'intorpidimento;

Gioisci, tu che quando ci sbagliamo ci guardi tristemente, e quando torniamo alla rettitudine ti rallegri;

Gioisci, poiché il dolore dell'anima sparisce alla vista del tuo volto;

Gioisci, fonte incessante di desiderio celeste;

Gioisci, tu che risplendi nel nimbo dei raggi dello Spirito Santo;

Gioisci, Chiesa di misericordia, che tutti porti alla salvezza;

Gioisci, lode di Crasna e decoro dei nostri altopiani, e di tutta la nostra terra.

Contacio 9

Tutte le schiere angeliche glorificano l'effusione dei tuoi mracoli sulla terra, e chiunque riceve la tua protezione e la tua beneficienza ti benedice, e innalza sempre al Signore il canto: Alleluia.

Ico 9

I retori loquaci mostri, o Madre di Dio, privi di senso, quando non capiscono il potere miracoloso che viene dalla tua santa icona. Guaritrice dalle malattie e pronto aiuto nelle difficoltà, noi giustamente ti confessiamo Madre di Dio e onoriamo il tuo volto con canti, così:

Gioisci, dimora incomprensibile al pensiero, che rendi giusta la parola dei savi;

Gioisci, luce senza tramonto nei secoli, che illumini la schiera dei santi;

Gioisci, perla di rara bellezza, che trasformi in cera i cuori induriti;

Gioisci, pietra preziosa, benedetta da chi ha l'animo buono;

Gioisci, tu che porti il ​​pentimento agli orgogliosi attraverso la sofferenza;

Gioisci, tu che di fronte al miracolo rendi muti i loquaci;

Gioisci tu che attraverso la preghiera al tuo Figlio liberi i credenti dal peccato e dal male;

Gioisci, poiché quelli che desiderano il regno celeste ti pregano con molta fede;

Gioisci, tu che nelle tentazioni sei salvezza, e per i deboli d'animo sei illuminazione;

Gioisci, brezza rinfrescante, sola che calmi dal bruciore della tentazione;

Gioisci, tu che agli umili concedi la grazia che i superbi cercano invano;

Gioisci, tu che dissipi la sapienza ingannatrice come un'ombra che passa;

Gioisci, lode di Crasna e decoro dei nostri altopiani, e di tutta la nostra terra.

Contacio 10

Per le pie famiglie sei una santa benedizione e moltiplichi i frutti dell'amore, e per i puri sei un modello di giustizia. Proteggendoci da ogni tentazione, prega, santa Madre, e porta a tuo Figlio le nostre preghiere, di quelli che cantano a Dio: Alleluia.

Ico 10

Sei un porto di serenità, pura Vergine, per chi galleggia sul mare di questa vita e calmi le onde turbolente che si ergono su di loro. Per questo, pura Vergine, ti eleviamo questo canto:

Gioisci, Porta attraverso la quale è passato soltanto il Signore;

Gioisci, tu che al suo passaggio sei rimasta pura Vergine;

Gioisci, lana piena della rugiada dello Spirito Santo;

Gioisci, manna celeste che sei piovuta sulla terra;

Gioisci, montagna adombrata in cui ha abitato Dio;

Gioisci, arca dorata che l'hai sempre servito;

Gioisci, giglio immacolato, molto amato del Signore;

Gioisci, prato eletto pieno di fiori spirituali;

Gioisci, tu che hai servito la santa Trinità e in preghera ti sei adoperata per i cristiani;

Gioisci, guida di coloro che vivono nella purezza;

Gioisci, benedizione delle famiglie che vivono con giustizia;

Gioisci, gioia spirituale di coloro che ti chiamano con fede viva;

Gioisci, lode di Crasna e decoro dei nostri altopiani, e di tutta la nostra terra.

Contacio 11

Non cesseremo di lodare l'oceano della tua misericordia, santa Madre, per la tua icona miracolosa. Dalle lacrime della tua misericordia, infatti, intessi corone di guarigione, impartendole a tutti coloro che si accostano a te con fede e ricevendo guarigioni cantano a Dio: Alleluia.

Ico 11

Il tuo purissimo volto, dipinto nell'icona, risplende con raggi miracolosi e dal tesoro immenso delle tue misericordie riversa su tutti abbondanza di doni. Ai malati, con il tocco della tua icona, doni guarigioni, e chiunque ti chiami è alleviato dai suoi pesi. La tua mano invisibile attenua i dolori e lo spirito maligno trema e sospira. Perciò siamo lieti della tua protezione e cadendo in ginocchio davanti a te, ti eleviamo queste preghiere di ringraziamento:

Gioisci, stella luminosa del giorno senza tramonto, che nelle prove rassereni le anime rattristate;

Gioisci, consolazione di coloro che sono in difficoltà, che rafforzi nella fede con la tua tenera voce;

Gioisci, tu che sradichi il peccato – causa della malattia, e con la confessione purifichi l'anima;

Gioisci, poiché con il tocco della tua santa icona, nella misura della fede, guarisci ogni malattia;

Gioisci, medico che non chiede compenso, che guarisci i fedeli;

Gioisci, tu che riveli i furti, ma proteggi il ladro dalla vergogna;

Gioisci, poiché attraverso il rimprovero della coscienza, il ladro restituisce coscienziosamente ciò che ha rubato;

Gioisci, Madre di misericordia, che richiami tutti al porto della salvezza;

Gioisci tu che purifichi gli schiavi delle passioni con pentimento e lacrime;

Gioisci, Madre pura e amata, glorificata in una moltitudine di miracoli;

Gioisci, lode di Crasna e decoro dei nostri altopiani, e di tutta la nostra terra.

Contacio 12

A te, e davanti al tuo volto santo, vengono sempre i disgraziati e gli oppressi, e non restano senza aiuto. Tu, infatti, o Vergine, come piena di grazia consoli tutti. Per coloro che sono tristi sei conforto, per i perseguitati protezione, per i malati guarigione e per tutte le anime liberatrice dai mali. Perciò eleviamo un canto a Dio: Alleluia.

Ico 12

Cantando i tuoi miracoli, santissima Sovrana, e la tua misericordia verso i cristiani, ti lodiamo, anche se non siamo degni di onorare come si deve te, più insigne dei cherubini e senza confronto più gloriosa dei serafini. Tutte le schiere celesti ti lodano e noi ti preghiamo, Madre santa, di proteggerci. Onoriamo il tuo volto santo, e con umiltà ti cantiamo:

Gioisci, diamante brillante, che liberi dalle catene coloro che muoiono nei peccati;

Gioisci, riconciliazione con il re celeste di coloro che si pentono con lacrime;

Gioisci, incontenibile delizia di coloro che camminano sulla via della salvezza;

Gioisci, luce santa che risvegli tutte le anime cieche;

Gioisci, tu che accogli dolcemente chi sospira e consoli quelli che sono nella tristezza;

Gioisci, porta aperta del paradiso, che invita tutti a venire con fede;

Gioisci, poiché quelli che bussano alla porta della tua misericordia ricevono benedizione;

Gioisci, tu che con umiltà hai sofferto alla crocifissione di tuo Figlio con lui;

Gioisci, tu che continuamente guarisci i nostri dolori con misericordia;

Gioisci, vaso eletto e molto atteso, che hai portato in te il miro di gran prezzo;

Gioisci, poiché il profumo da lui dato, lo hai riversato su tutta la terra;

Gioisci, gradino più alto dell'unione, tra il costruttore e la costruzione;

Gioisci, lode di Crasna e decoro dei nostri altopiani, e di tutta la nostra terra.

Contacio 13

O Madre di Dio molto cantata e degna di ogni lode, allevia i nostri fardelli che portiamo nel cammino della vita. Ricevi le nostre preghiere e portale al trono di tuo Figlio e nostro Signore Gesù Cristo, allontanando da noi tutte le tentazioni del maligno; e alla nostra partenza dal mondo, sii nostra mediatrice. Guidaci sul sentiero stretto e liberaci dal supplizio eterno per cantare a Dio per sempre: Alleluia. (3 volte)

Si ripetono l'Ico 1 e il Contacio 1

PREGHIERA

O Santissima Madre di Dio, Vergine e Signora ricevi da noi indegni queste preghiere e difendi noi servi di Dio da ogni inganno di uomini malvagi e dalla morte violenta e donaci, prima della fine, un vero pentimento, ammansendo i cuori malvagi. Rafforza in noi la fede ortodossa e poni nei nostri cuori lo spirito del timore di Dio, lo spirito della pietà, dell'umiltà, della pazienza e dell'amore, affinché in essi noi abbondiamo di buone, e libera noi servi di Dio da ogni deviazione e dalla distruzione eterna. Rendici degni di essere annoverati fra quelli alla destra del tuo Figlio, Cristo nostro Dio, alla sua seconda venuta, e di essere partecipi del regno dei cieli e della vita eterna, insieme con tutti i santi a lui graditi, nell'eternità infinita, nei secoli dei secoli. Amen.

PREGHIERA

Santissima Madre di Dio, Madre di indulgenza e di misericordia, ai tuoi piedi cadiamo noi umili e peccatori piegando le ginocchia del nostro corpo gravato dalle preoccupazioni di questo mondo ingannevole, e con lacrime, con il cuore affranto, ti preghiamo di avere misericordia di noi, affidandoti ogni istante della nostra vita: quando, per la prima volta, dopo la concezione, il nostro cuore batte, o purissima Madre, prega il tuo Figlio e Dio per noi. Quando la prima voce perfora l'aria, preannunciando con la nascita l'ora della morte, e i nostri occhi per la prima volta vedono la luce, o purissima Madre, prega il tuo Figlio e Dio per noi. Quando i nostri piedi fanno i primi passi sul percorso spinoso della vita, o purissima Madre, prega il tuo Figlio e Dio per noi. Quando cadiamo sulla strada, inciampando nelle trappole poste dal nemico della nostra salvezza, e deviamo dal percorso stretto, ascoltando voci tentatrici, o purissima Madre, sollevaci, rendici retti e prega il tuo Figlio e Dio per noi. Quando le nuvole scure coprono il sole dell'anima, cercando di gettarci nella disperazione e sussurri ingannevoli appaiono alla mente, affinché non siamo ascoltati e vana sia la nostra fede, o purissima Madre, squarcia le tenebre con la tua luce confortante e prega il tuo Figlio e Dio per noi. Quando cadiamo sotto il peso della croce, sentendo la difficoltà della nostra strada, e le spine graffiano le gambe e le ferite sanguinanti ci arrestano, o purissima Madre, dacci coraggio, mostrandoci il percorso su cui è andato il tuo amato Figlio e le sue molte sofferenze, e prega il tuo Figlio e Dio per noi. Quando l'angelo annuncerà la fine del nostro viaggio e la falce della morte separerà l'anima dal corpo, o purissima Madre, sii con noi nell'ora terribile della dipartita e, prega il tuo Figlio e Dio per noi. Quando la nostra anima dirà addio a questa vita, dirigendosi al giusto giudizio, dando una risposta ai terribili doganieri per i fatti commessi, o purissima Madre, non ci abbandonare in quel momento terribile, ma ricoprici con la tua santa protezione dalla loro ira infernale e prega il tuo Figlio e Dio per noi. Quando ci troveremo pieni di vergogna davanti al giusto giudice per rispondere degli atti da noi compiuti, e la nostra coscienza ci condannerà, o purissima Madre, chiedi al tuo Figlio e Dio di prendere una decisione compassionevole per noi. Ma fino ad allora, Madre santa, donaci la grazia e il potere di vivere secondo la volontà di Dio, lodando il Padre, il Figlio e il santo Spirito nei secoli. Amen.

 

 
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Associazione "Testimonianza Ortodossa"

Sito e Blog dell'associazione "Testimonianza Ortodossa"

http://www.ortodoxia.it/

http://ortodossia-la-retta-fede.blogspot.it/

 
Le regole alimentari dell'Ortodossia: quarta parte

 
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Una critica ecclesiologica del Sinodo della Resistenza

Dopo oltre trent'anni di propaganda di stupidaggini ecclesiologiche da parte del Sinodo della Resistenza (che è stato, in più o meno larga misura, alla radice di tutte le organizzazioni scismatiche "ortodosse" in Italia), è un vero piacere veder apparire sul blog ortodosso "Mystagogy" un recente articolo di rara chiarezza sulla contraddizione ecclesiologica di base nel voler creare una contro-Chiesa in quella stessa Ortodossia di cui "si riconosce la grazia". Traduciamo e mettiamo volentieri l'articolo nella sezione "Confronti" del nostro sito. Avremmo anche noi qualche considerazione da aggiungere su questo tema in fondo piuttosto meschino, ma preferiamo lasciare la parola a figure dell'Ortodossia recente quali i padri Giovanni Romanidis, Giorgio Florovsky ed Epifanio Theodoropoulos.

 
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RICETTE - Llapingachos

I llapingachos (pron. "hiapingàcios") sono frittelle di patate (schiacciate e insaporite con cipolla) con un nucleo di formaggio, originarie degli altopiani e delle valli andine al centro dell'Ecuador. Oggi queste frittelle sono comuni anche sulla costa e nella zona orientale dell'Ecuador, e in giro per il mondo. Nella loro forma, i llapingachos sono un curioso parallelo di un piatto tipico georgiano, il khachapuri, fatto con farina e formaggio (di fatto, una variante dei llapingachos usa farina di manioca al posto delle patate schiacciate). I llapingachos si servono con una salsa cremosa di arachidi (salsa de maní), e sono spesso guarniti da fette di pomodoro e di cipolla.

Le patate possono essere preparate in precedenza, facendole bollire o meglio ancora cuocendole a vapore con la loro pelle: questo aiuta a mantenere il sapore e a non bagnarle in cottura. I llapingachos sono più facili da cucinare se la pasta delle patate non è troppo umida. L'aggiunta di un po' di farina può aiutare a ottenere la consistenza corretta, anche se questo procedimento non è generalmente menzionato nelle tradizionali ricette ecuadoriane.

Ingredienti

Per mezza dozzina di llapingachos:

5/6 grosse patate con buccia (circa 700 g), già bollite

1 cipolla rossa tritata finemente

(opzionale) farina

1 cucchiaino di semi di cumino tritati

1 cucchiaino di semi di achiote tritati (chi non riesce a trovare i semi di achiote può usare della paprica rossa, ma l'effetto colorante non sarà altrettanto intenso)

200 g di formaggio vegetale non troppo compatto (potete usare la crema di formaggio o la mozzarella vegana che trovate in questa sezione)

Sale e pepe

Per una ciotola di salsa de maní:

100 g di burro d'arachidi

125 ml di latte vegetale

1 cipolla rossa tritata finemente

1 cucchiaino di semi di cumino tritati

1 cucchiaino di semi di achiote tritati (o in alternativa, paprica rossa)

Sale

1 mazzetto di coriandolo tritato finemente

Per le guarniture:

Fette di pomodoro

Fette di cipolla

Foglie di coriandolo

Preparazione

Per i llapingachos:

Saltate la cipolla tritata in padella a fuoco medio, finché si ammorbidisce (3/4 minuti). Aggiungete le polveri di cumino e achiote, mescolando frequentemente, per alcuni minuti. Togliete dal fuoco e lasciate raffreddare. Nel frattempo, schiacciate le patate in modo uniforme. Aggiungete il condimento di cipolle e mescolate bene. Aggiungete sale e pepe a gusto.

Il mix di patate dovrebbe essere abbastanza compatto da poter essere modellato in palline, come una pasta. Se è troppo umido, aggiustate con farina finché avrà la giusta consistenza. Lasciatelo riposare un'ora in frigorifero, coperto. Poi dividete la pasta di patate in 6 palline, e schiacciatele al centro in modo da creare una cavità grande poco più di un pollice. Riempite questa cavità con il formaggio vegetale. Potete quindi richiudere le palline in modo che il formaggio scompaia all'interno (ci sono varianti in cui il formaggio è lasciato a vista, oppure mescolato uniformemente alla pasta). Schiacciate quindi le palline in modo da far ottenere loro un aspetto di frittella rotonda (larghe il doppio della loro altezza, o poco più), e facendo attenzione a non far fuoriuscire il formaggio. Potete lasciar rassodare le frittelle in frigo per un'altra mezz'ora.

A questo punto i llapingachos sono pronti per essere scaldati in una friggitrice ad aria per circa 3 minuti per ogni lato, o finché iniziano a brunire, oppure per essere messi al forno a 200 gradi finché bruniscono (ripetere per entrambi i lati). I llapingachos sono più gustosi se serviti caldi, e a tal fine possono essere tenuti in forno a basso calore (poco meno di 100 gradi) fino al momento di portarli in tavola.

Per la salsa de maní:

Fate saltare in padella la cipolla con polvere di cumino e di achiote. Il procedimento è lo stesso di quello del soffritto per i llapingachos, per cui se preparate frittelle e salsa allo stesso tempo, potete raddoppiare semplicemente le dosi del soffritto, e usarne metà per ciascuna preparazione.

Versate sul soffritto metà del latte vegetale e lasciatelo scaldare. Aggiungete il burro d'arachidi amalgamandolo bene, e quindi aggiungete l'altra metà del latte. Salate a gusto e lasciate cuocere 10 minuti, finché la salsa non addensa. A fuoco spento, aggiungete il coriandolo tritato. Anche la salsa dovrebbe essere servita calda.

Per le guarniture:

Potete mettere su ogni llapingacho una fetta di pomodoro e una fetta sottile (oppure alcuni anelli) di cipolla rossa cruda o marinata, e una o più foglie di coriandolo per decorare.

¡Una parroquia bien alimentada es una parroquia feliz!

(Una parrocchia ben nutrita è una parrocchia felice!)

 
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Canone al nostro Salvatore e Signore Gesù Cristo

Pubblicato nel 215° anniversario del giorno della morte

Il Canone è stato scritto da Suvorov nel febbraio-marzo del 1800, indubbiamente sotto l'influsso del Grande Canone penitenziale di sant'Andrea di Creta, che si legge nelle chiese durante la Quaresima. È difficile dire se l'autore avesse sotto mano il testo del Grande Canone: alcuni irmi ne riproducono quasi letteralmente le parole, mentre altri sono stati interamente scritti da Suvorov, ma sempre nello spirito di un profondo pentimento.

Ode 1

Israele, varcato l'abisso marino a piedi asciutti, ha elevato un canto di lode al suo liberatore: io invece, che sono polvere, oso rivolgere al mio creatore con l'organo della mia anima questo inno di gloria: alleluia!

Ritornello: Abbi misericordia di me, o Dio, abbi misericordia di me!

Apro le labbra per cantare la tua gloria e la tua misericordia, Signore, e tormento il mio cuore e la mia anima sapendo che nessuna parola è sufficiente a cantare le tue meraviglie. Ma tu, qual amico degli uomini, non disprezzare le mie parole e ascolta la mia invocazione

Abbi misericordia di me, o Dio, abbi misericordia di me!

Provocando a ogni ora la tua collera, o Altissimo, chi non avrà terrore pensando al tuo giusto giudizio, e chi non condannerà se stesso al castigo eterno? Ma grazie all’insondabile abisso della tua misericordia, ricorro al sincero pentimento, sperando nella tua grazia, o Signore.

Gloria al Padre, e al Figlio, e al santo Spirito.

Uscito dal grembo materno e lavato con il mistero del santo battesimo il peccato degli avi, ho promesso a te, Sovrano, di procedere sulle orme dei tuoi comandamenti, ma avendo deviato dalla retta via, ho scelto il peccato e ho profanato la veste della mia salvezza e non oso alzare gli occhi al cielo. Tu però, qual misericordioso, ascoltami!

E ora e sempre, e nei secoli dei secoli. Amen.

A te, Madre del mio Signore, a te che intercedi presso il mio Creatore, rivolgo la mia preghiera. Portala al Signore, come un’offerta pura presso il suo tremendo trono.

Ode 2

Dammi ascolto, o cielo, e canterò, ed esalterò Cristo, nato nella carne dalla Vergine [2 volte].

Ritornello: Abbi misericordia di me, o Dio, abbi misericordia di me!

Chi non riconoscerà il tuo amore per gli uomini, che per la nostra salvezza non solo non hai disprezzato il grembo della Vergine, ma non hai avuto neppure compassione per te tesso accettando volontariamente la tua passione? Mi meraviglio della tua indulgenza, Sovrano, e piango per la mia ingratitudine.

Abbi misericordia di me, o Dio, abbi misericordia di me!

Che cosa ti donerò, onnipotente Signore, per tale misericordia verso di me, e sarò degno della tua crocifissione? Io che sono polvere e tua creatura, grido a te. So che soltanto grazie alla virtù posso unirmi a te, ma sono nudo di tale ornamento: non della tua misericordia, ma del tuo giudizio sono degno.

Gloria al Padre, e al Figlio, e al santo Spirito.

Le mie iniquità si sono moltiplicate come la sabbia della sponda del mare, ma non mi sono allontanato da te, mio Salvatore. Pecco, insultando la tua maestà, ma torno a pentirmi. Vedi, Signore, quanto è debole l’uomo: non giudicarlo per le sue azioni, ,a concedigli la tua misericordia ineffabile.

E ora e sempre, e nei secoli dei secoli. Amen.

Al tuo Figlio, Vergine Madre purissima, oso rivolgere la mia ardente preghiera, e poiché sono indegno, ricorro a te, o Sovrana, affinché tu con le tue preghiere materne mi renda degno della sua misericordia.

Ode 3

Rinsalda, Signore, sulla roccia dei tuoi comandamenti il mio cuore vacillante, poiché tu sei il solo salto, più che glorioso. [2 volte]

Ritornello: Abbi misericordia di me, o Dio, abbi misericordia di me!

Destati, anima mia, dall’indurimento del tuo cuore, ecco già lo sposo alle porte. Dov’è la lampada? È spenta. Corri ad accenderla! Ma la porta intanto si chiude e tu resti esclusa dal banchetto nuziale.

Abbi misericordia di me, o Dio, abbi misericordia di me!

Vedi, Signore, la mia umiliazione, vedi l’angoscia del mio cuore, tu sei il solo che dona la purificazione, il solo che dona la salvezza. Abbi misericordia della tua indegna creatura e non permettere alla mia anima di cadere in rovina.

Gloria al Padre, e al Figlio, e al santo Spirito.

Fai sgorgare, o Signore, la sorgente delle abbondanti lacrime, affinché io lavi la mia anima esecrabile e diventi candido come la neve, preparando per te un tempio nel mio cuore perituro. Sei tu il solo capace di trarmi dalla polvere e rendermi degno del tuo regno.

E ora e sempre, e nei secoli dei secoli. Amen.

Speranza dei disperati e consolazione degli afflitti sei tu, Vergine pura; crea nel tempio dell’anima mia una dimora per il tuo Figlio, intercedendo con le tue preghiere materne.

Ode 4

Tu che hai fatto scendere la manna dal cielo come pioggia e hai fatto sgorgare l’acqua dalla pietra per il tuo popolo, o Dio gloriosissimo, dona anche a me, Salvatore, la tua fragranza spirituale, placando la fame e la sete della mia anima peccatrice. [2 volte]

Ritornello: Abbi misericordia di me, o Dio, abbi misericordia di me!

Porgi l’orecchio, Signore, alla mia preghiera, che si eleva a te dal mio cuore angosciato; accetta le mie lacrime, sparse a causa dei miei peccati, a te offerte al posto dell’unguento prezioso versato dalla peccatrice sui tuoi purissimi piedi. Una tua sola parola è stata sufficiente per la purificazione dei suoi peccati. Dilla anche alla mia anima: la tua salvezza sono io!

Abbi misericordia di me, o Dio, abbi misericordia di me!

Tu che sei venuto per salvare il peccatore, e non per chiamare il giusto al pentimento, guarda, o Signore, al mio capo inclinato, al mio cuore angosciato, e ciò che manca a causa dei miei peccati, integralo tu stesso, o mio Creatore, che conosci il cuore umano, e aprimi gli occhi della mente, affinché io veda e ti sia grato per sempre.

Gloria al Padre, e al Figlio, e al santo Spirito.

Ecco, io sto davanti a te, Sovrano, come la polvere che hai creato, e la mia anima soffre; tu sei il mio liberatore. Ho peccato davanti a te come uomo, ma non ho proteso le mie mani verso un altro dio, poiché tu sei il solo santo e il solo giusto.

E ora e sempre, e nei secoli dei secoli. Amen.

O Sovrana, Vergine Madre di Dio, tu che intercedi per tutti i fedeli, la più pura di tutte le creature celesti e terrestri, volgi il tuo sguardo a me peccatore che cerco la salvezza; guida la mia anima sulla via che conduce al regno del tuo Figlio e Salvatore nostro!

Ode 5

Al mio risveglio ricorro a te, o Dio, Salvatore mio, dopo la notte peccaminosa; illumina la mia anima con la luce che non tramonta, la luce della tua divinità, e insegnami a conoscere la tua volontà, poiché tu sei onnipotente!

Ritornello: Abbi misericordia di me, o Dio, abbi misericordia di me!

Non respingermi, o Signore, dal tuo volto, e non privarmi del tuo santo Spirito davanti ai tuoi angeli. So che le mie azioni mi accusano e mi condanneranno alle tenebre eterne, ma per la mia salda fede in te, abbi misericordia di me: mi rivolgo a te, o Signre, sperando nella tua misericordia.

Abbi misericordia di me, o Dio, abbi misericordia di me!

Non mi spaventa la fiamma dell’eterno tormento, non mi terrorizza il verme che non muore né lo stridore di denti, ma trema il mio spirito e soffre la mia coscienza poiché sono privi della tua bontà, o Signore: quale peccatore non sospira vedendo i tuoi santi che stanno alla destra della tua gloria?

Gloria al Padre, e al Figlio, e al santo Spirito.

Non chiamare in giudizio, o Signore, il tuo servo, che mai potrà giustificarsi davanti a te: come potrebbe giustificarsi la mia anima se nel tuo libro è stato già scritto tutto ciò che essa non ha ancora fatto, e se nessuno dei viventi potrà mai giustificarsi davanti a te?

E ora e sempre, e nei secoli dei secoli. Amen.

Protettrice dei cristiani, intemerata, purissima Madre di Dio, tu sei l’unica che può ottenere dal Figlio la grazia di preservare il peccatore dalla meritata punizione.

Ode 6

Vedi, anima, davanti a te il tuo liberatore, che ti ha redento con il suo sangue, vedi le sue ferite, questo è l’Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo.

Ritornello: Abbi misericordia di me, o Dio, abbi misericordia di me!

Tu compari davanti a lui, ingrata, tu osi aprire le tue labbra; versa lacrine e proclama: salvami, o Dio, dalla corruzione. [2 volte]

Abbi misericordia di me, o Dio, abbi misericordia di me!

Ho timore, o Signore, di invitarti nel tempio dell’anima mia, ma conoscendo la tua clemenza verso i peccatori che non hai disprezzato, accettando di cenare con loro nella casa di Simone il lebbroso; aprendo il mio cuore e la mia anima, io chiedo come l’uomo dei Vangeli: una sola tua parola basterà a salvarmi, anche se non ne sono degno; ma tu sei il solo che possa purificarmi e santificarmi, perciò entra sotto il tetto della mia anima.

Gloria al Padre, e al Figlio, e al santo Spirito.

Svelami, o Signore, la fine della mia vita terrena, aprimi la via che inizierà da quel momento nell’eternità, mostrami il luogo in cui si troverà la mia anima – per le mie azioni, certo fuori dal tuo regno! – Ma questa creatura mortale è degna della tua ira? Concedile, o Amico degli uomini, una dimora anche soltanto ai margini del tuo regno.

E ora e sempre, e nei secoli dei secoli. Amen.

L’anima mia è inquieta, annega nell’abisso della sua malvagità, cerca aiuto ma non lo trova; tu, o Vergine purissima, tendile la mano e prega colui che portasti in grembo, il mio Salvatore: non permettere che io perisca in eterno.

Ode 7

I giovinetti, rimasti nella vera fede, non hanno adorato l’idolo senz’anima, ottenendo la loro liberazione dalla fornace ardente per mezzo della fresca rugiada, e hanno intonato un canto a colui che ha concesso loro la vittoria: “Padre, Dio, tu sia benedetto”. (2 volte)

Ritornello: Abbi misericordia di me, o Dio, abbi misericordia di me!

Davanti a te solo ho peccato, o Signore, e davanti a te solo io mi confesso, poiché tu sei giusto nella tua condanna e puro nel tuo giudizio!

È terribile cadere nelle mani del Dio vivo, ma non bisogna disperare della sua misericordia. Egli stesso comanda al suo apostolo di perdonare le colpe settanta volte sette, perciò come non attendere la misericordia dal Dio più vero?

Credo alla parola, “dov’è abbondato il peccato è sovrabbondata la grazia”.

Abbi misericordia di me, o Dio, abbi misericordia di me!

Nono per disprezzo della tua misericordia e del tuo amore per gli uomini, o Cristo, ho peccato, ma per la debolezza della natura umana: mente, memoria e volontà si indeboliscono quando le passioni della vita possiedono l’uomo. Tu sai, o Signore, quali ostacoli furono posti sul mio cammino e se la mia mano avrà la forza di abbatterli senza la tua guida che distolga me peccatore dalla via del male.

Gloria al Padre, e al Figlio, e al santo Spirito.

Ferma, Signore, i miei persecutori: passioni e demoni tentano la mia anima del tutto indifesa. Non so dove poggiare il mio capo e dove trovare pace per la mia anima; sii tu il mio liberatore.

E ora e sempre, e nei secoli dei secoli. Amen.

Dona guarigione, o Vergine pura, alla mia anima indebolita e al mio cuore ferito, stendi per me le tue braccia materne verso Dio e intercedi per me, poiché tu puoi tutto ciò che vuoi.

Ode 8

Lo esaltano e glorificano gli eserciti celesti e tremano i cherubini e i serafini; l’occhi umano non lo vede; trema l’anima mia ed esclama: “Cantate, beneditelo ed esaltatelo nei secoli dei secoli!” (2 volte)

Ritornello: Abbi misericordia di me, o Dio, abbi misericordia di me!

Sono unito a te, o Salvatore mio, fin dal grembo di mia madre, ho adorato te, mia forza, mio liberatore, ma ignoro perché io violi i tuoi comandamenti. Tu, mio unico creatore, abbi misericordia di me e io glorificherò la tua divinità.

Abbi misericordia di me, o Dio, abbi misericordia di me!

Col palmo della mano sono misurati i miei giorni, e tutta la mia vita è niente davanti a te, o Signore, in questo mondo la mia esistenza è soggetta a dolori e malattie, e in futuro ignoro che cosa troverò a causa delle mie azioni.

Gloria al Padre, e al Figlio, e al santo Spirito.

Creo, o Signore, che tu abbia preparato una ricompensa sia per il giusto che per il peccatore, ma mi sono molto allontanato dalla prima via, mentre nella seconda sono il primo: voglio imboccare la retta via, ma le vicende quotidiane me la sbarrano. Quale giudizio troverò io, concepito nel peccato, e chi avrà misericordia dell’anima mia se non tu, o mio Salvatore?

E ora e sempre, e nei secoli dei secoli. Amen.

Sovrana Madre di Dio, madre purissima, liberatrice di tutti i peccatori con il tuo parto, proteggici dal pericolo.

Ode 9

Un mistero profondo è nascosto in te, o Vergine, poiché dopo la Natività sei rimasta vergine, questo è il prodigio della stirpe umana; per te sola, prescelta da Dio, questa grazia divina si è realizzata: per questo tutti noi ti magnifichiamo sempre come più insigne dei cherubini. (2 volte)

Ritornello: Abbi misericordia di me, o Dio, abbi misericordia di me!

Ascolta, o Signore, la mia preghiera, che il mio grido giunga a te. Non distogliere da me il tuo volto, tu conosci la mia volontà e la mia debolezza. Solo a te è rivolto il mio cuore, vedi la mia afflizione, quest’opera delle tue mani grida a te: voglio che tu mi salvi, non dimenticarti di me indegno, e ricordati di me nel tuo regno!

Abbi misericordia di me, o Dio, abbi misericordia di me!

Questo è il sacrificio puro del mio cuore, che ti reco sull’altare dell’anima mia: questo è il tesoro che ti ho promesso e ti devo; non ho altro da darti, o mio Salvatore, perché tutto ciò che è mio è tuo. Accetta questa preghiera, o Signore, che salirà come incenso profumato verso di te.

Gloria al Padre, e al Figlio, e al santo Spirito.

Stendendo verso di te, o mio Dio, le braccia, ti venero, mio creatore, con il cuore affranto e la coscienza purificata. Credo e confesso che tu hai espiato per me e confido fermamente nella mia salvezza. Ti consegno la mia anima e il mio corpo, riuniscimi ai tuoi santi beati: è tutto ciò che io ti chiedo, e prego che mi sia concesso.

E ora e sempre, e nei secoli dei secoli. Amen.

Ecco, per ottenere questa grazia supplico, o Signore, la tua purissima Madre e tutti i santi dei quali ti sei sempre compiaciuto, poiché davanti a te la loro preghiera è assai potente; accetta la loro intercessione per me, indegno; nient’altro so aggiungere: sono tuo, salvami! Amen.

 
Tradizione Cristiana - Vita e Ascesi in Cristo

http://www.oodegr.com/tradizione/index.htm

 
Cristianità Ortodossa

Blog avviato nel novembre 2013 da un ortodosso italiano che riflette seriamente sull'inculturazione della Fede ortodossa in Italia

http://luceortodossamarcomannino.blogspot.it/

 
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Pagine di presentazione dei nostri iconografi

Abbiamo caricato due pagine di presentazione generale dei nostri due iconografi, Iurie e Ovidiu, con una selezione delle icone da loro realizzate per la parrocchia:

PAGINA DI IURIE BRAŞOVEANU

PAGINA DI OVIDIU BOC

Iurie e Ovidiu hanno ora anche un posto nella pagina dei contatti della parrocchia.

Grazie a entrambi per le "finestre sul cielo" che avete aperto davanti ai nostri occhi e al nostro spirito!

 
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RICETTE - Maionese "di magro"

La maionese ha una certa ricaduta sulla cucina dei cristiani ortodossi, soprattutto i russi, tra cui sono famosi diversi piatti a base di maionese, come la nostra insalata russa (che i russi chiamano insalata Olivier), oppure la celebre aringa in pelliccia. La prova di quanto queste ricette mancano ai fedeli è la gran quantità di queste insalate con maionese che affollano le tavole nelle feste che concludono i periodi di digiuno.

Gli elementi che fanno escludere la maionese dalle ricette di digiuno stretto sono proprio i suoi due ingredienti principali, le uova e l'olio. Le uova si possono facilmente sostituire, poiché le lecitine che danno alla maionese la sua cremosità (una volta "innescate" da una piccola quantità di acido, come quella di poco aceto o succo di limone) si trovano tanto nel latte di soia quanto nel tuorlo d'uovo. Sono ormai sempre più disponibili tipi di maionese "di digiuno" a base di latte di soia e di olio vegetale, ma anche questo tipo di maionese non è "di digiuno stretto", e per l'elevata quantità d'olio è piuttosto grassa e insalubre.

Perciò, per mantenere l'impegno di offrirvi ricette di digiuno stretto, e al tempo stesso per salvaguardare la vostra salute, eccovi tre sostituti della maionese completamente vegetali e al tempo stesso senza olio.

1) Maionese di tofu

Frullare assieme i seguenti ingredienti:

• 280 g di tofu (per non avvertire il gusto gommoso tipico del tofu fresco, sia del tipo compatto sia del tipo vellutato, suggerisco di usare il tofu a lunga conservazione)

• 1 cucchiaio di succo di limone

• 1 cucchiaio di zucchero

• 1 cucchiaino d'aceto bianco

• 1 cucchiaino di senape

• 1 cucchiaino di sale

• 1/8 di cucchiaino di pepe bianco in polvere

• ½ cucchiaino d'aglio in polvere

• ¼ di cucchiaino di curcuma (opzionale, se si desidera dare una nota di colore giallo)

Opzionale: se si usa tofu compatto, e la maionese risulta troppo densa, si può provare a renderla più fluida con un paio di cucchiai di latte di soia; quest'aggiunta sarà superflua se si usa tofu vellutato.

2) Maionese di patate

Frullare a lungo assieme:

• 225 g di patata bollita (equivalenti a una larga patata) e pelata

• 3 cucchiaini di succo di limone

• 1 cucchiaio di senape

• ½ cucchiaino di zucchero

• ½ cucchiaino di sale

• ½ cucchiaino d'aglio in polvere

• ¼ di cucchiaino di curcuma (opzionale, se si desidera aumentare il colore giallo)

3) Maionese di anacardi

Frullare per 15/20 secondi assieme:

• 25 anacardi tenuti in ammollo in acqua e poi sgocciolati

• 3 piccoli spicchi d'aglio

• il succo di mezzo limone

• 1/3 di cucchiaino di sale

• ¼ di cucchiaino di pepe bianco in polvere

• 1 cucchiaino d'aceto bianco

• 1 cucchiaino di senape

Si otterrà una mistura piuttosto grossolana; frullare ancora a lungo aggiungendo un minimo di 1 o 2 cucchiai di acqua bollente, o ancora di più se si desidera una maionese un po' più liquida.

 
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Letture del Sabato Santo
 
I – Genesi 1:1-13
 
In principio Dio creò il cielo e la terra. La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque. Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu. Dio vide che la luce era cosa buona e Dio separò la luce dalle tenebre. Dio chiamò la luce giorno, mentre chiamò le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: giorno primo. Dio disse: «Sia un firmamento in mezzo alle acque per separare le acque dalle acque». Dio fece il firmamento e separò le acque che sono sotto il firmamento dalle acque che sono sopra il firmamento. E così avvenne. Dio chiamò il firmamento cielo. E fu sera e fu mattina: secondo giorno. Dio disse: «Le acque che sono sotto il cielo si raccolgano in un unico luogo e appaia l'asciutto». E così avvenne. Dio chiamò l'asciutto terra, mentre chiamò la massa delle acque mare. Dio vide che era cosa buona. Dio disse: «La terra produca germogli, erbe che producono seme e alberi da frutto, che fanno sulla terra frutto con il seme, ciascuno secondo la propria specie». E così avvenne. E la terra produsse germogli, erbe che producono seme, ciascuna secondo la propria specie, e alberi che fanno ciascuno frutto con il seme, secondo la propria specie. Dio vide che era cosa buona. E fu sera e fu mattina: terzo giorno.
 
II – Isaia 60:1-16
 
Àlzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce, la gloria del Signore brilla sopra di te. Poiché, ecco, la tenebra ricopre la terra, nebbia fitta avvolge i popoli; ma su di te risplende il Signore, la sua gloria appare su di te. Cammineranno le genti alla tua luce, i re allo splendore del tuo sorgere. Alza gli occhi intorno e guarda: tutti costoro si sono radunati, vengono a te. I tuoi figli vengono da lontano, le tue figlie sono portate in braccio. Allora guarderai e sarai raggiante, palpiterà e si dilaterà il tuo cuore, perché l'abbondanza del mare si riverserà su di te, verrà a te la ricchezza delle genti. uno stuolo di cammelli ti invaderà, dromedari di Madian e di Efa, tutti verranno da Saba, portando oro e incenso e proclamando le glorie del Signore. Tutte le greggi di Kedar si raduneranno presso di te, i montoni di Nebaiòt saranno al tuo servizio, saliranno come offerta gradita sul mio altare; renderò splendido il tempio della mia gloria. Chi sono quelle che volano come nubi e come colombe verso le loro colombaie? Sono le isole che sperano in me, le navi di Tarsis sono in prima fila, per portare i tuoi figli da lontano, con argento e oro, per il nome del Signore, tuo Dio, per il Santo d'Israele, che ti onora. Stranieri ricostruiranno le tue mura, i loro re saranno al tuo servizio, perché nella mia ira ti ho colpito, ma nella mia benevolenza ho avuto misericordia di te. Le tue porte saranno sempre aperte, non si chiuderanno né di giorno né di notte, per lasciare entrare in te la ricchezza delle genti e i loro re che faranno da guida. Perché la nazione e il regno che non vorranno servirti periranno, e le nazioni saranno tutte sterminate. La gloria del Libano verrà a te, con cipressi, olmi e abeti, per abbellire il luogo del mio santuario, per glorificare il luogo dove poggio i miei piedi. Verranno a te in atteggiamento umile i figli dei tuoi oppressori; ti si getteranno proni alle piante dei piedi quanti ti disprezzavano. Ti chiameranno «Città del Signore», «Sion del Santo d'Israele». Dopo essere stata derelitta, odiata, senza che alcuno passasse da te, io farò di te l'orgoglio dei secoli, la gioia di tutte le generazioni. Tu succhierai il latte delle genti, succhierai le ricchezze dei re. Saprai che io sono il Signore, il tuo salvatore e il tuo redentore, il Potente di Giacobbe.
 
III – Esodo 12:1-11
 
Il Signore disse a Mosè e ad Aronne in terra d'Egitto:«Questo mese sarà per voi l'inizio dei mesi, sarà per voi il primo mese dell'anno. Parlate a tutta la comunità d'Israele e dite: "Il dieci di questo mese ciascuno si procuri un agnello per famiglia, un agnello per casa. Se la famiglia fosse troppo piccola per un agnello, si unirà al vicino, il più prossimo alla sua casa, secondo il numero delle persone; calcolerete come dovrà essere l'agnello secondo quanto ciascuno può mangiarne. Il vostro agnello sia senza difetto, maschio, nato nell'anno; potrete sceglierlo tra le pecore o tra le capre e lo conserverete fino al quattordici di questo mese: allora tutta l'assemblea della comunità d'Israele lo immolerà al tramonto. Preso un po' del suo sangue, lo porranno sui due stipiti e sull'architrave delle case nelle quali lo mangeranno. In quella notte ne mangeranno la carne arrostita al fuoco; la mangeranno con azzimi e con erbe amare. Non lo mangerete crudo, né bollito nell'acqua, ma solo arrostito al fuoco, con la testa, le zampe e le viscere. Non ne dovete far avanzare fino al mattino: quello che al mattino sarà avanzato, lo brucerete nel fuoco. Ecco in qual modo lo mangerete: con i fianchi cinti, i sandali ai piedi, il bastone in mano; lo mangerete in fretta. È la Pasqua del Signore!
 
IV – Giona 1:1-4:11
 
Fu rivolta a Giona, figlio di Amittài, questa parola del Signore: «Àlzati, va' a Ninive, la grande città, e in essa proclama che la loro malvagità è salita fino a me». Giona invece si mise in cammino per fuggire a Tarsis, lontano dal Signore. Scese a Giaffa, dove trovò una nave diretta a Tarsis. Pagato il prezzo del trasporto, s'imbarcò con loro per Tarsis, lontano dal Signore. Ma il Signore scatenò sul mare un forte vento e vi fu in mare una tempesta così grande che la nave stava per sfasciarsi. I marinai, impauriti, invocarono ciascuno il proprio dio e gettarono in mare quanto avevano sulla nave per alleggerirla. Intanto Giona, sceso nel luogo più in basso della nave, si era coricato e dormiva profondamente. Gli si avvicinò il capo dell'equipaggio e gli disse: «Che cosa fai così addormentato? Àlzati, invoca il tuo Dio! Forse Dio si darà pensiero di noi e non periremo». Quindi dissero fra di loro: «Venite, tiriamo a sorte per sapere chi ci abbia causato questa sciagura». Tirarono a sorte e la sorte cadde su Giona. Gli domandarono: «Spiegaci dunque chi sia la causa di questa sciagura. Qual è il tuo mestiere? Da dove vieni? Qual è il tuo paese? A quale popolo appartieni?». Egli rispose: «Sono Ebreo e venero il Signore, Dio del cielo, che ha fatto il mare e la terra». Quegli uomini furono presi da grande timore e gli domandarono: «Che cosa hai fatto?». Infatti erano venuti a sapere che egli fuggiva lontano dal Signore, perché lo aveva loro raccontato. Essi gli dissero: «Che cosa dobbiamo fare di te perché si calmi il mare, che è contro di noi?». Infatti il mare infuriava sempre più. Egli disse loro: «Prendetemi e gettatemi in mare e si calmerà il mare che ora è contro di voi, perché io so che questa grande tempesta vi ha colto per causa mia». Quegli uomini cercavano a forza di remi di raggiungere la spiaggia, ma non ci riuscivano, perché il mare andava sempre più infuriandosi contro di loro. Allora implorarono il Signore e dissero: «Signore, fa' che noi non periamo a causa della vita di quest'uomo e non imputarci il sangue innocente, poiché tu, Signore, agisci secondo il tuo volere». Presero Giona e lo gettarono in mare e il mare placò la sua furia. Quegli uomini ebbero un grande timore del Signore, offrirono sacrifici al Signore e gli fecero promesse. Ma il Signore dispose che un grosso pesce inghiottisse Giona; Giona restò nel ventre del pesce tre giorni e tre notti. Dal ventre del pesce Giona pregò il Signore, suo Dio, e disse: «Nella mia angoscia ho invocato il Signore ed egli mi ha risposto; dal profondo degli inferi ho gridato e tu hai ascoltato la mia voce. Mi hai gettato nell'abisso, nel cuore del mare, e le correnti mi hanno circondato; tutti i tuoi flutti e le tue onde sopra di me sono passati. Io dicevo: "Sono scacciato lontano dai tuoi occhi; eppure tornerò a guardare il tuo santo tempio". Le acque mi hanno sommerso fino alla gola, l'abisso mi ha avvolto, l'alga si è avvinta al mio capo. Sono sceso alle radici dei monti, la terra ha chiuso le sue spranghe dietro a me per sempre. Ma tu hai fatto risalire dalla fossa la mia vita, Signore, mio Dio. Quando in me sentivo venir meno la vita, ho ricordato il Signore. La mia preghiera è giunta fino a te, fino al tuo santo tempio. Quelli che servono idoli falsi abbandonano il loro amore. Ma io con voce di lode offrirò a te un sacrificio e adempirò il voto che ho fatto; la salvezza viene dal Signore». E il Signore parlò al pesce ed esso rigettò Giona sulla spiaggia. Fu rivolta a Giona una seconda volta questa parola del Signore: «Àlzati, va' a Ninive, la grande città, e annuncia loro quanto ti dico». Giona si alzò e andò a Ninive secondo la parola del Signore. Ninive era una città molto grande, larga tre giornate di cammino. Giona cominciò a percorrere la città per un giorno di cammino e predicava: «Ancora quaranta giorni e Ninive sarà distrutta». I cittadini di Ninive credettero a Dio e bandirono un digiuno, vestirono il sacco, grandi e piccoli. Giunta la notizia fino al re di Ninive, egli si alzò dal trono, si tolse il manto, si coprì di sacco e si mise a sedere sulla cenere. Per ordine del re e dei suoi grandi fu poi proclamato a Ninive questo decreto: «Uomini e animali, armenti e greggi non gustino nulla, non pascolino, non bevano acqua. Uomini e animali si coprano di sacco, e Dio sia invocato con tutte le forze; ognuno si converta dalla sua condotta malvagia e dalla violenza che è nelle sue mani. Chi sa che Dio non cambi, si ravveda, deponga il suo ardente sdegno e noi non abbiamo a perire!». Dio vide le loro opere, che cioè si erano convertiti dalla loro condotta malvagia, e Dio si ravvide riguardo al male che aveva minacciato di fare loro e non lo fece. Ma Giona ne provò grande dispiacere e ne fu sdegnato. Pregò il Signore: «Signore, non era forse questo che dicevo quand'ero nel mio paese? Per questo motivo mi affrettai a fuggire a Tarsis; perché so che tu sei un Dio misericordioso e indulgente, lento all'ira, di grande amore e che ti ravvedi riguardo al male minacciato. Or dunque, Signore, toglimi la vita, perché meglio è per me morire che vivere!». Ma il Signore gli rispose: «Ti sembra giusto essere sdegnato così?». Giona allora uscì dalla città e sostò a oriente di essa. Si fece lì una capanna e vi si sedette dentro, all'ombra, in attesa di vedere ciò che sarebbe avvenuto nella città. Allora il Signore Dio fece crescere una pianta di ricino al di sopra di Giona, per fare ombra sulla sua testa e liberarlo dal suo male. Giona provò una grande gioia per quel ricino. Ma il giorno dopo, allo spuntare dell'alba, Dio mandò un verme a rodere la pianta e questa si seccò. Quando il sole si fu alzato, Dio fece soffiare un vento d'oriente, afoso. Il sole colpì la testa di Giona, che si sentì venire meno e chiese di morire, dicendo: «Meglio per me morire che vivere». Dio disse a Giona: «Ti sembra giusto essere così sdegnato per questa pianta di ricino?». Egli rispose: «Sì, è giusto; ne sono sdegnato da morire!». Ma il Signore gli rispose: «Tu hai compassione per quella pianta di ricino per cui non hai fatto nessuna fatica e che tu non hai fatto spuntare, che in una notte è cresciuta e in una notte è perita! E io non dovrei avere compassione di Ninive, quella grande città, nella quale vi sono più di centoventimila persone, che non sanno distinguere fra la mano destra e la sinistra, e una grande quantità di animali?».
 
V – Giosuè 5:10-15
 
Gli Israeliti rimasero accampati a Gàlgala e celebrarono la Pasqua al quattordici del mese, alla sera, nelle steppe di Gerico. Il giorno dopo la Pasqua mangiarono i prodotti della terra, azzimi e frumento abbrustolito in quello stesso giorno. E a partire dal giorno seguente, come ebbero mangiato i prodotti della terra, la manna cessò. Gli Israeliti non ebbero più manna; quell'anno mangiarono i frutti della terra di Canaan. Quando fu presso Gerico, Giosuè alzò gli occhi e vide un uomo in piedi davanti a sé, che aveva in mano una spada sguainata. Giosuè si diresse verso di lui e gli chiese: «Tu sei dei nostri o dei nostri nemici?». Rispose: «No, io sono il capo dell'esercito del Signore. Giungo proprio ora». Allora Giosuè cadde con la faccia a terra, si prosternò e gli disse: «Che ha da dire il mio signore al suo servo?». Rispose il capo dell'esercito del Signore a Giosuè: «Togliti i sandali dai tuoi piedi, perché il luogo sul quale tu stai è santo». Giosuè così fece.
 
VI – Esodo 13:20-22, 14:1-32, 15:1-19
 
Partirono da Succot e si accamparono a Etam, sul limite del deserto. Il Signore marciava alla loro testa di giorno con una colonna di nube, per guidarli sulla via da percorrere, e di notte con una colonna di fuoco, per far loro luce, così che potessero viaggiare giorno e notte. Di giorno la colonna di nube non si ritirava mai dalla vista del popolo, né la colonna di fuoco durante la notte. Il Signore disse a Mosè: «Comanda agli Israeliti che tornino indietro e si accampino davanti a Pi-Achiròt, tra Migdol e il mare, davanti a Baal-Sefòn; di fronte a quel luogo vi accamperete presso il mare. Il faraone penserà degli Israeliti: "Vanno errando nella regione; il deserto li ha bloccati!". Io renderò ostinato il cuore del faraone, ed egli li inseguirà; io dimostrerò la mia gloria contro il faraone e tutto il suo esercito, così gli Egiziani sapranno che io sono il Signore!». Ed essi fecero così. Quando fu riferito al re d'Egitto che il popolo era fuggito, il cuore del faraone e dei suoi ministri si rivolse contro il popolo. Dissero: «Che cosa abbiamo fatto, lasciando che Israele si sottraesse al nostro servizio?». Attaccò allora il cocchio e prese con sé i suoi soldati. Prese seicento carri scelti e tutti i carri d'Egitto con i combattenti sopra ciascuno di essi. Il Signore rese ostinato il cuore del faraone, re d'Egitto, il quale inseguì gli Israeliti mentre gli Israeliti uscivano a mano alzata. Gli Egiziani li inseguirono e li raggiunsero, mentre essi stavano accampati presso il mare; tutti i cavalli e i carri del faraone, i suoi cavalieri e il suo esercito erano presso Pi-Achiròt, davanti a Baal-Sefòn. Quando il faraone fu vicino, gli Israeliti alzarono gli occhi: ecco, gli Egiziani marciavano dietro di loro! Allora gli Israeliti ebbero grande paura e gridarono al Signore. E dissero a Mosè: «È forse perché non c'erano sepolcri in Egitto che ci hai portati a morire nel deserto? Che cosa ci hai fatto, portandoci fuori dall'Egitto? Non ti dicevamo in Egitto: "Lasciaci stare e serviremo gli Egiziani, perché è meglio per noi servire l'Egitto che morire nel deserto"?». Mosè rispose: «Non abbiate paura! Siate forti e vedrete la salvezza del Signore, il quale oggi agirà per voi; perché gli Egiziani che voi oggi vedete, non li rivedrete mai più! Il Signore combatterà per voi, e voi starete tranquilli». Il Signore disse a Mosè: «Perché gridi verso di me? Ordina agli Israeliti di riprendere il cammino. Tu intanto alza il bastone, stendi la mano sul mare e dividilo, perché gli Israeliti entrino nel mare all'asciutto. Ecco, io rendo ostinato il cuore degli Egiziani, così che entrino dietro di loro e io dimostri la mia gloria sul faraone e tutto il suo esercito, sui suoi carri e sui suoi cavalieri. Gli Egiziani sapranno che io sono il Signore, quando dimostrerò la mia gloria contro il faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri». L'angelo di Dio, che precedeva l'accampamento d'Israele, cambiò posto e passò indietro. Anche la colonna di nube si mosse e dal davanti passò dietro. Andò a porsi tra l'accampamento degli Egiziani e quello d'Israele. La nube era tenebrosa per gli uni, mentre per gli altri illuminava la notte; così gli uni non poterono avvicinarsi agli altri durante tutta la notte. Allora Mosè stese la mano sul mare. E il Signore durante tutta la notte risospinse il mare con un forte vento d'oriente, rendendolo asciutto; le acque si divisero. Gli Israeliti entrarono nel mare sull'asciutto, mentre le acque erano per loro un muro a destra e a sinistra. Gli Egiziani li inseguirono, e tutti i cavalli del faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri entrarono dietro di loro in mezzo al mare. Ma alla veglia del mattino il Signore, dalla colonna di fuoco e di nube, gettò uno sguardo sul campo degli Egiziani e lo mise in rotta. Frenò le ruote dei loro carri, così che a stento riuscivano a spingerle. Allora gli Egiziani dissero: «Fuggiamo di fronte a Israele, perché il Signore combatte per loro contro gli Egiziani!». Il Signore disse a Mosè: «Stendi la mano sul mare: le acque si riversino sugli Egiziani, sui loro carri e i loro cavalieri». Mosè stese la mano sul mare e il mare, sul far del mattino, tornò al suo livello consueto, mentre gli Egiziani, fuggendo, gli si dirigevano contro. Il Signore li travolse così in mezzo al mare. Le acque ritornarono e sommersero i carri e i cavalieri di tutto l'esercito del faraone, che erano entrati nel mare dietro a Israele: non ne scampò neppure uno. Invece gli Israeliti avevano camminato sull'asciutto in mezzo al mare, mentre le acque erano per loro un muro a destra e a sinistra. In quel giorno il Signore salvò Israele dalla mano degli Egiziani, e Israele vide gli Egiziani morti sulla riva del mare; Israele vide la mano potente con la quale il Signore aveva agito contro l'Egitto, e il popolo temette il Signore e credette in lui e in Mosè suo servo. Allora Mosè e gli Israeliti cantarono questo canto al Signore e dissero: «Voglio cantare al Signore, perché ha mirabilmente trionfato: cavallo e cavaliere ha gettato nel mare. Mia forza e mio canto è il Signore, egli è stato la mia salvezza. È il mio Dio: lo voglio lodare, il Dio di mio padre: lo voglio esaltare! Il Signore è un guerriero, Signore è il suo nome. I carri del faraone e il suo esercito li ha scagliati nel mare; i suoi combattenti scelti furono sommersi nel Mar Rosso. Gli abissi li ricoprirono, sprofondarono come pietra. La tua destra, Signore, è gloriosa per la potenza, la tua destra, Signore, annienta il nemico; con sublime maestà abbatti i tuoi avversari, scateni il tuo furore, che li divora come paglia. Al soffio della tua ira si accumularono le acque, si alzarono le onde come un argine, si rappresero gli abissi nel fondo del mare. Il nemico aveva detto: "Inseguirò, raggiungerò, spartirò il bottino, se ne sazierà la mia brama; sfodererò la spada, li conquisterà la mia mano!". Soffiasti con il tuo alito: li ricoprì il mare, sprofondarono come piombo in acque profonde. Chi è come te fra gli dèi, Signore? Chi è come te, maestoso in santità, terribile nelle imprese, autore di prodigi? Stendesti la destra: li inghiottì la terra. Guidasti con il tuo amore questo popolo che hai riscattato, lo conducesti con la tua potenza alla tua santa dimora. Udirono i popoli: sono atterriti. L'angoscia afferrò gli abitanti della Filistea. Allora si sono spaventati i capi di Edom, il pànico prende i potenti di Moab; hanno tremato tutti gli abitanti di Canaan. Piómbino su di loro paura e terrore; per la potenza del tuo braccio restino muti come pietra, finché sia passato il tuo popolo, Signore, finché sia passato questo tuo popolo, che ti sei acquistato. Tu lo fai entrare e lo pianti sul monte della tua eredità, luogo che per tua dimora, Signore, hai preparato, santuario che le tue mani, Signore, hanno fondato. Il Signore regni in eterno e per sempre!». Quando i cavalli del faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri furono entrati nel mare, il Signore fece tornare sopra di essi le acque del mare, mentre gli Israeliti avevano camminato sull'asciutto in mezzo al mare.
 
VII – Sofonia 3:8-15
 
Perciò aspettatemi – oracolo del Signore – quando mi leverò per accusare, perché ho decretato di radunare le nazioni, di convocare i regni, per riversare su di loro la mia collera, tutta la mia ira ardente; poiché dal fuoco della mia gelosia sarà consumata tutta la terra. Allora io darò ai popoli un labbro puro, perché invochino tutti il nome del Signore e lo servano tutti sotto lo stesso giogo. Da oltre i fiumi di Etiopia coloro che mi pregano, tutti quelli che ho disperso, mi porteranno offerte. In quel giorno non avrai vergogna di tutti i misfatti commessi contro di me, perché allora allontanerò da te tutti i superbi gaudenti, e tu cesserai di inorgoglirti sopra il mio santo monte. Lascerò in mezzo a te un popolo umile e povero». Confiderà nel nome del Signore il resto d'Israele. Non commetteranno più iniquità e non proferiranno menzogna; non si troverà più nella loro bocca una lingua fraudolenta. Potranno pascolare e riposare senza che alcuno li molesti. Rallégrati, figlia di Sion, grida di gioia, Israele, esulta e acclama con tutto il cuore, figlia di Gerusalemme! Il Signore ha revocato la tua condanna, ha disperso il tuo nemico. Re d'Israele è il Signore in mezzo a te, tu non temerai più alcuna sventura.
 
VIII – III Re (I Re nelle Bibbie cattoliche e protestanti) 17:1,8-23
 
Elia, il Tisbita, uno di quelli che si erano stabiliti in Gàlaad, disse ad Acab: «Per la vita del Signore, Dio d'Israele, alla cui presenza io sto, in questi anni non ci sarà né rugiada né pioggia, se non quando lo comanderò io». Fu rivolta a lui la parola del Signore: «Àlzati, va' a Sarepta di Sidone; ecco, io là ho dato ordine a una vedova di sostenerti». Egli si alzò e andò a Sarepta. Arrivato alla porta della città, ecco una vedova che raccoglieva legna. La chiamò e le disse: «Prendimi un po' d'acqua in un vaso, perché io possa bere». Mentre quella andava a prenderla, le gridò: «Per favore, prendimi anche un pezzo di pane». Quella rispose: «Per la vita del Signore, tuo Dio, non ho nulla di cotto, ma solo un pugno di farina nella giara e un po' d'olio nell'orcio; ora raccolgo due pezzi di legna, dopo andrò a prepararla per me e per mio figlio: la mangeremo e poi moriremo». Elia le disse: «Non temere; va' a fare come hai detto. Prima però prepara una piccola focaccia per me e portamela; quindi ne preparerai per te e per tuo figlio, poiché così dice il Signore, Dio d'Israele: "La farina della giara non si esaurirà e l'orcio dell'olio non diminuirà fino al giorno in cui il Signore manderà la pioggia sulla faccia della terra"». Quella andò e fece come aveva detto Elia; poi mangiarono lei, lui e la casa di lei per diversi giorni. La farina della giara non venne meno e l'orcio dell'olio non diminuì, secondo la parola che il Signore aveva pronunciato per mezzo di Elia. In seguito accadde che il figlio della padrona di casa si ammalò. La sua malattia si aggravò tanto che egli cessò di respirare. Allora lei disse a Elia: «Che cosa c'è tra me e te, o uomo di Dio? Sei venuto da me per rinnovare il ricordo della mia colpa e per far morire mio figlio?». Elia le disse: «Dammi tuo figlio». Glielo prese dal seno, lo portò nella stanza superiore, dove abitava, e lo stese sul letto. Quindi invocò il Signore: «Signore, mio Dio, vuoi fare del male anche a questa vedova che mi ospita, tanto da farle morire il figlio?». Si distese tre volte sul bambino e invocò il Signore: «Signore, mio Dio, la vita di questo bambino torni nel suo corpo». Il Signore ascoltò la voce di Elia; la vita del bambino tornò nel suo corpo e quegli riprese a vivere. Elia prese il bambino, lo portò giù nella casa dalla stanza superiore e lo consegnò alla madre. Elia disse: «Guarda! Tuo figlio vive». La donna disse a Elia: «Ora so veramente che tu sei uomo di Dio e che la parola del Signore nella tua bocca è verità».
 
IX – Isaia 61:10-11, 62:1-5
 
Io gioisco pienamente nel Signore, la mia anima esulta nel mio Dio, perché mi ha rivestito delle vesti della salvezza, mi ha avvolto con il mantello della giustizia, come uno sposo si mette il diadema e come una sposa si adorna di gioielli. Poiché, come la terra produce i suoi germogli e come un giardino fa germogliare i suoi semi, così il Signore Dio farà germogliare la giustizia e la lode davanti a tutte le genti. Per amore di Sion non tacerò, per amore di Gerusalemme non mi concederò riposo, finché non sorga come aurora la sua giustizia e la sua salvezza non risplenda come lampada. Allora le genti vedranno la tua giustizia, tutti i re la tua gloria; sarai chiamata con un nome nuovo, che la bocca del Signore indicherà. Sarai una magnifica corona nella mano del Signore, un diadema regale nella palma del tuo Dio. Nessuno ti chiamerà più Abbandonata, né la tua terra sarà più detta Devastata, ma sarai chiamata Mia Gioia e la tua terra Sposata, perché il Signore troverà in te la sua delizia e la tua terra avrà uno sposo. Sì, come un giovane sposa una vergine, così ti sposeranno i tuoi figli; come gioisce lo sposo per la sposa, così il tuo Dio gioirà per te.
 
X – Genesi 22:1-18
 
Dopo queste cose, Dio mise alla prova Abramo e gli disse: «Abramo!». Rispose: «Eccomi!». Riprese: «Prendi tuo figlio, il tuo unigenito che ami, Isacco, va' nel territorio di Mòria e offrilo in olocausto su di un monte che io ti indicherò». Abramo si alzò di buon mattino, sellò l'asino, prese con sé due servi e il figlio Isacco, spaccò la legna per l'olocausto e si mise in viaggio verso il luogo che Dio gli aveva indicato. Il terzo giorno Abramo alzò gli occhi e da lontano vide quel luogo. Allora Abramo disse ai suoi servi: «Fermatevi qui con l'asino; io e il ragazzo andremo fin lassù, ci prosterneremo e poi ritorneremo da voi». Abramo prese la legna dell'olocausto e la caricò sul figlio Isacco, prese in mano il fuoco e il coltello, poi proseguirono tutti e due insieme. Isacco si rivolse al padre Abramo e disse: «Padre mio!». Rispose: «Eccomi, figlio mio». Riprese: «Ecco qui il fuoco e la legna, ma dov'è l'agnello per l'olocausto?». Abramo rispose: «Dio stesso provvederà l'agnello per l'olocausto, figlio mio!». Proseguirono tutti e due insieme. Così arrivarono al luogo che Dio gli aveva indicato; qui Abramo costruì l'altare, collocò la legna, legò suo figlio Isacco e lo depose sull'altare, sopra la legna. Poi Abramo stese la mano e prese il coltello per immolare suo figlio. Ma l'angelo del Signore lo chiamò dal cielo e gli disse: «Abramo, Abramo!». Rispose: «Eccomi!». L'angelo disse: «Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli niente! Ora so che tu temi Dio e non mi hai rifiutato tuo figlio, il tuo unigenito». Allora Abramo alzò gli occhi e vide un ariete, impigliato con le corna in un cespuglio. Abramo andò a prendere l'ariete e lo offrì in olocausto invece del figlio. Abramo chiamò quel luogo «Il Signore vede»; perciò oggi si dice: «Sul monte il Signore si fa vedere». L'angelo del Signore chiamò dal cielo Abramo per la seconda volta e disse: «Giuro per me stesso, oracolo del Signore: perché tu hai fatto questo e non hai risparmiato tuo figlio, il tuo unigenito, io ti colmerò di benedizioni e renderò molto numerosa la tua discendenza, come le stelle del cielo e come la sabbia che è sul lido del mare; la tua discendenza si impadronirà delle città dei nemici. Si diranno benedette nella tua discendenza tutte le nazioni della terra, perché tu hai obbedito alla mia voce». Abramo tornò dai suoi servi; insieme si misero in cammino verso Bersabea e Abramo abitò a Bersabea.
 
XI – Isaia 61:1-9
 
Lo spirito del Signore Dio è su di me, perché il Signore mi ha consacrato con l'unzione; mi ha mandato a portare il lieto annuncio ai miseri, a fasciare le piaghe dei cuori spezzati, a proclamare la libertà degli schiavi, la scarcerazione dei prigionieri, a promulgare l'anno di grazia del Signore, il giorno di vendetta del nostro Dio, per consolare tutti gli afflitti, per dare agli afflitti di Sion una corona invece della cenere, olio di letizia invece dell'abito da lutto, veste di lode invece di uno spirito mesto. Essi si chiameranno querce di giustizia, piantagione del Signore, per manifestare la sua gloria. Riedificheranno le rovine antiche, ricostruiranno i vecchi ruderi, restaureranno le città desolate, i luoghi devastati dalle generazioni passate. Ci saranno estranei a pascere le vostre greggi e figli di stranieri saranno vostri contadini e vignaioli. Voi sarete chiamati sacerdoti del Signore, ministri del nostro Dio sarete detti. Vi nutrirete delle ricchezze delle nazioni, vi vanterete dei loro beni. Invece della loro vergogna riceveranno il doppio, invece dell'insulto avranno in sorte grida di gioia; per questo erediteranno il doppio nella loro terra, avranno una gioia eterna. Perché io sono il Signore che amo il diritto e odio la rapina e l'ingiustizia: io darò loro fedelmente il salario, concluderò con loro un'alleanza eterna. Sarà famosa tra le genti la loro stirpe, la loro discendenza in mezzo ai popoli. Coloro che li vedranno riconosceranno che essi sono la stirpe benedetta dal Signore.
 
XII – IV Re (II Re nelle Bibbie cattoliche e protestanti) 4:8-37
 
Poi entra in casa e chiudi la porta dietro a te e ai tuoi figli. Versa olio in tutti quei vasi e i pieni mettili da parte». Si allontanò da lui e chiuse la porta dietro a sé e ai suoi figli; questi le porgevano e lei versava. Quando i vasi furono pieni, disse a suo figlio: «Porgimi ancora un vaso». Le rispose: «Non ce ne sono più». L'olio cessò. Ella andò a riferire la cosa all'uomo di Dio, che le disse: «Va', vendi l'olio e paga il tuo debito; tu e i tuoi figli vivete con quanto ne resterà».
Un giorno Eliseo passava per Sunem, ove c'era un'illustre donna, che lo trattenne a mangiare. In seguito, tutte le volte che passava, si fermava a mangiare da lei. Ella disse al marito: «Io so che è un uomo di Dio, un santo, colui che passa sempre da noi. Facciamo una piccola stanza superiore, in muratura, mettiamoci un letto, un tavolo, una sedia e un candeliere; così, venendo da noi, vi si potrà ritirare». Un giorno che passò di lì, si ritirò nella stanza superiore e si coricò. Egli disse a Giezi, suo servo: «Chiama questa Sunammita». La chiamò e lei si presentò a lui. Eliseo disse al suo servo: «Dille tu: "Ecco, hai avuto per noi tutta questa premura; che cosa possiamo fare per te? C'è forse bisogno di parlare in tuo favore al re o al comandante dell'esercito?"». Ella rispose: «Io vivo tranquilla con il mio popolo». Eliseo replicò: «Che cosa si può fare per lei?». Giezi disse: «Purtroppo lei non ha un figlio e suo marito è vecchio». Eliseo disse: «Chiamala!». La chiamò; ella si fermò sulla porta. Allora disse: «L'anno prossimo, in questa stessa stagione, tu stringerai un figlio fra le tue braccia». Ella rispose: «No, mio signore, uomo di Dio, non mentire con la tua serva». Ora la donna concepì e partorì un figlio, nel tempo stabilito, in quel periodo dell'anno, come le aveva detto Eliseo.
Il bambino crebbe e un giorno uscì per andare dal padre presso i mietitori. Egli disse a suo padre: «La mia testa, la mia testa!». Il padre ordinò a un servo: «Portalo da sua madre». Questi lo prese e lo portò da sua madre. Il bambino sedette sulle ginocchia di lei fino a mezzogiorno, poi morì. Ella salì a coricarlo sul letto dell'uomo di Dio; chiuse la porta e uscì. Chiamò il marito e gli disse: «Mandami per favore uno dei servi e un'asina; voglio correre dall'uomo di Dio e tornerò subito». Quello domandò: «Perché vuoi andare da lui oggi? Non è il novilunio né sabato». Ma lei rispose: «Addio». Sellò l'asina e disse al proprio servo: «Conducimi, cammina, non trattenermi nel cavalcare, a meno che non te lo ordini io». Si incamminò; giunse dall'uomo di Dio sul monte Carmelo. Quando l'uomo di Dio la vide da lontano, disse a Giezi, suo servo: «Ecco la Sunammita! Su, corrile incontro e domandale: "Stai bene? Tuo marito sta bene? E tuo figlio sta bene?"». Quella rispose: «Bene!». Giunta presso l'uomo di Dio sul monte, gli afferrò i piedi. Giezi si avvicinò per tirarla indietro, ma l'uomo di Dio disse: «Lasciala stare, perché il suo animo è amareggiato e il Signore me ne ha nascosto il motivo; non me l'ha rivelato». Ella disse: «Avevo forse domandato io un figlio al mio signore? Non ti dissi forse: "Non mi ingannare"?».
Eliseo disse a Giezi: «Cingi i tuoi fianchi, prendi in mano il mio bastone e parti. Se incontrerai qualcuno, non salutarlo; se qualcuno ti saluta, non rispondergli. Metterai il mio bastone sulla faccia del ragazzo». La madre del ragazzo disse: «Per la vita del Signore e per la tua stessa vita, non ti lascerò». Allora egli si alzò e la seguì. Giezi li aveva preceduti; aveva posto il bastone sulla faccia del ragazzo, ma non c'era stata voce né reazione. Egli tornò incontro a Eliseo e gli riferì: «Il ragazzo non si è svegliato». Eliseo entrò in casa. Il ragazzo era morto, coricato sul letto. Egli entrò, chiuse la porta dietro a loro due e pregò il Signore. Quindi salì e si coricò sul bambino; pose la bocca sulla bocca di lui, gli occhi sugli occhi di lui, le mani sulle mani di lui, si curvò su di lui e il corpo del bambino riprese calore. Quindi desistette e si mise a camminare qua e là per la casa; poi salì e si curvò su di lui. Il ragazzo starnutì sette volte, poi aprì gli occhi. Eliseo chiamò Giezi e gli disse: «Chiama questa Sunammita!». La chiamò e, quando lei gli giunse vicino, le disse: «Prendi tuo figlio!». Quella entrò, cadde ai piedi di lui, si prosternò a terra, prese il figlio e uscì.
 
XIII – Isaia 63:11-19, 64:1-5
 
Dov'è colui che lo fece salire dal mare con il pastore del suo gregge? Dov'è colui che gli pose nell'intimo il suo santo spirito, colui che fece camminare alla destra di Mosè il suo braccio glorioso, che divise le acque davanti a loro acquistandosi un nome eterno, colui che li fece avanzare tra i flutti come un cavallo nella steppa? Non inciamparono, come armento che scende per la valle: lo spirito del Signore li guidava al riposo. Così tu conducesti il tuo popolo, per acquistarti un nome glorioso. Guarda dal cielo e osserva dalla tua dimora santa e gloriosa. Dove sono il tuo zelo e la tua potenza, il fremito delle tue viscere e la tua misericordia? Non forzarti all'insensibilità, perché tu sei nostro padre, poiché Abramo non ci riconosce e Israele non si ricorda di noi. Tu, Signore, sei nostro padre, da sempre ti chiami nostro redentore. Perché, Signore, ci lasci vagare lontano dalle tue vie e lasci indurire il nostro cuore, così che non ti tema? Ritorna per amore dei tuoi servi, per amore delle tribù, tua eredità. Perché gli empi hanno calpestato il tuo santuario, i nostri avversari hanno profanato il tuo luogo santo? Siamo diventati da tempo gente su cui non comandi più, su cui il tuo nome non è stato mai invocato. Se tu squarciassi i cieli e scendessi! Davanti a te sussulterebbero i monti, come il fuoco incendia le stoppie e fa bollire l'acqua, perché si conosca il tuo nome fra i tuoi nemici, e le genti tremino davanti a te. Quando tu compivi cose terribili che non attendevamo, tu scendesti e davanti a te sussultarono i monti. Mai si udì parlare da tempi lontani, orecchio non ha sentito, occhio non ha visto che un Dio, fuori di te, abbia fatto tanto per chi confida in lui. Tu vai incontro a quelli che praticano con gioia la giustizia e si ricordano delle tue vie. Ecco, tu sei adirato perché abbiamo peccato contro di te da lungo tempo e siamo stati ribelli. Siamo divenuti tutti come una cosa impura, e come panno immondo sono tutti i nostri atti di giustizia; tutti siamo avvizziti come foglie, le nostre iniquità ci hanno portato via come il vento.
 
XIV – Geremia 31:31-34
 
Ecco, verranno giorni – oracolo del Signore –, nei quali con la casa d'Israele e con la casa di Giuda concluderò un'alleanza nuova. Non sarà come l'alleanza che ho concluso con i loro padri, quando li presi per mano per farli uscire dalla terra d'Egitto, alleanza che essi hanno infranto, benché io fossi loro Signore. Oracolo del Signore. Questa sarà l'alleanza che concluderò con la casa d'Israele dopo quei giorni – oracolo del Signore –: porrò la mia legge dentro di loro, la scriverò sul loro cuore. Allora io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo. Non dovranno più istruirsi l'un l'altro, dicendo: "Conoscete il Signore", perché tutti mi conosceranno, dal più piccolo al più grande – oracolo del Signore –, poiché io perdonerò la loro iniquità e non ricorderò più il loro peccato».
 
XV – Daniele 3:1-88
 
Il re Nabucodònosor aveva fatto costruire una statua d'oro, alta sessanta cubiti e larga sei, e l'aveva fatta erigere nella pianura di Dura, nella provincia di Babilonia. Quindi il re Nabucodònosor aveva convocato i sàtrapi, i governatori, i prefetti, i consiglieri, i tesorieri, i giudici, i questori e tutte le alte autorità delle province, perché presenziassero all'inaugurazione della statua che il re Nabucodònosor aveva fatto erigere.
I sàtrapi, i governatori, i prefetti, i consiglieri, i tesorieri, i giudici, i questori e tutte le alte autorità delle province vennero all'inaugurazione della statua che aveva fatto erigere il re Nabucodònosor. Essi si disposero davanti alla statua fatta erigere da Nabucodònosor. Un banditore gridò ad alta voce: «Popoli, nazioni e lingue, a voi è rivolto questo proclama: Quando voi udrete il suono del corno, del flauto, della cetra, dell'arpa, del salterio, della zampogna e di ogni specie di strumenti musicali, vi prosternerete e adorerete la statua d'oro che il re Nabucodònosor ha fatto erigere. Chiunque non si prosternerà e non adorerà, in quel medesimo istante sarà gettato in mezzo a una fornace di fuoco ardente».
Perciò tutti i popoli, nazioni e lingue, non appena ebbero udito il suono del corno, del flauto, della cetra, dell'arpa, del salterio e di ogni specie di strumenti musicali, si prosternarono e adorarono la statua d'oro che il re Nabucodònosor aveva fatto erigere.
Però in quel momento alcuni Caldei si fecero avanti per accusare i Giudei e andarono a dire al re Nabucodònosor: «O re, vivi per sempre! Tu hai decretato, o re, che chiunque avrà udito il suono del corno, del flauto, della cetra, dell'arpa, del salterio, della zampogna e di ogni specie di strumenti musicali, deve prosternarsi e adorare la statua d'oro: chiunque non si prosternerà e non l'adorerà, sia gettato in mezzo a una fornace di fuoco ardente. Ora, ci sono alcuni Giudei, che hai fatto amministratori della provincia di Babilonia, cioè Sadrac, Mesac e Abdènego, che non ti obbediscono, o re: non servono i tuoi dèi e non adorano la statua d'oro che tu hai fatto erigere».
Allora Nabucodònosor, sdegnato e adirato, comandò che gli si conducessero Sadrac, Mesac e Abdènego, e questi comparvero alla presenza del re. Nabucodònosor disse loro: «È vero, Sadrac, Mesac e Abdènego, che voi non servite i miei dèi e non adorate la statua d'oro che io ho fatto erigere? Ora se voi, quando udrete il suono del corno, del flauto, della cetra, dell'arpa, del salterio, della zampogna e di ogni specie di strumenti musicali, sarete pronti a prosternarvi e adorare la statua che io ho fatto, bene; altrimenti, in quel medesimo istante, sarete gettati in mezzo a una fornace di fuoco ardente. Quale dio vi potrà liberare dalla mia mano?».
Ma Sadrac, Mesac e Abdènego risposero al re Nabucodònosor: «Noi non abbiamo bisogno di darti alcuna risposta in proposito; sappi però che il nostro Dio, che serviamo, può liberarci dalla fornace di fuoco ardente e dalla tua mano, o re. Ma anche se non ci liberasse, sappi, o re, che noi non serviremo mai i tuoi dèi e non adoreremo la statua d'oro che tu hai eretto».
Allora Nabucodònosor fu pieno d'ira e il suo aspetto si alterò nei confronti di Sadrac, Mesac e Abdènego, e ordinò che si aumentasse il fuoco della fornace sette volte più del solito. Poi, ad alcuni uomini fra i più forti del suo esercito, comandò di legare Sadrac, Mesac e Abdènego e gettarli nella fornace di fuoco ardente. Furono infatti legati, vestiti come erano, con i mantelli, i calzari, i copricapi e tutti i loro abiti, e gettati in mezzo alla fornace di fuoco ardente. Poiché l'ordine del re urgeva e la fornace era ben accesa, la fiamma del fuoco uccise coloro che vi avevano gettato Sadrac, Mesac e Abdènego. E questi tre, Sadrac, Mesac e Abdènego, caddero legati nella fornace di fuoco ardente. Essi passeggiavano in mezzo alle fiamme, lodavano Dio e benedicevano il Signore.
Azaria si alzò e fece questa preghiera in mezzo al fuoco e aprendo la bocca disse:
«Benedetto sei tu, Signore, Dio dei nostri padri; degno di lode e glorioso è il tuo nome per sempre. Tu sei giusto in tutto ciò che ci hai fatto; tutte le tue opere sono vere, rette le tue vie e giusti tutti i tuoi giudizi. Giusto è stato il tuo giudizio per quanto hai fatto ricadere su di noi e sulla città santa dei nostri padri, Gerusalemme. Con verità e giustizia tu ci hai inflitto tutto questo a causa dei nostri peccati, poiché noi abbiamo peccato, abbiamo agito da iniqui, allontanandoci da te, abbiamo mancato in ogni modo. Non abbiamo obbedito ai tuoi comandamenti, non li abbiamo osservati, non abbiamo fatto quanto ci avevi ordinato per il nostro bene. Ora, quanto hai fatto ricadere su di noi, tutto ciò che ci hai fatto, l'hai fatto con retto giudizio: ci hai dato in potere dei nostri nemici, ingiusti, i peggiori fra gli empi, e di un re iniquo, il più malvagio su tutta la terra. Ora non osiamo aprire la bocca: disonore e disprezzo sono toccati a quelli che ti servono, a quelli che ti adorano. Non ci abbandonare fino in fondo, per amore del tuo nome, non infrangere la tua alleanza; non ritirare da noi la tua misericordia, per amore di Abramo, tuo amico, di Isacco, tuo servo, di Israele, tuo santo, ai quali hai parlato, promettendo di moltiplicare la loro stirpe come le stelle del cielo, come la sabbia sulla spiaggia del mare. Ora invece, Signore, noi siamo diventati più piccoli di qualunque altra nazione, oggi siamo umiliati per tutta la terra a causa dei nostri peccati. Ora non abbiamo più né principe né profeta né capo né olocausto né sacrificio né oblazione né incenso né luogo per presentarti le primizie e trovare misericordia. Potessimo essere accolti con il cuore contrito e con lo spirito umiliato, come olocausti di montoni e di tori, come migliaia di grassi agnelli. Tale sia oggi il nostro sacrificio davanti a te e ti sia gradito, perché non c'è delusione per coloro che confidano in te. Ora ti seguiamo con tutto il cuore, ti temiamo e cerchiamo il tuo volto, non coprirci di vergogna. Fa' con noi secondo la tua clemenza, secondo la tua grande misericordia. Salvaci con i tuoi prodigi, da' gloria al tuo nome, Signore. Siano invece confusi quanti mostrano il male ai tuoi servi, siano coperti di vergogna, privati della loro potenza e del loro dominio, e sia infranta la loro forza! Sappiano che tu sei il Signore, il Dio unico e glorioso su tutta la terra».
I servi del re, che li avevano gettati dentro, non cessarono di aumentare il fuoco nella fornace, con bitume, stoppa, pece e sarmenti. La fiamma si alzava quarantanove cubiti sopra la fornace e uscendo bruciò quei Caldei che si trovavano vicino alla fornace. Ma l'angelo del Signore, che era sceso con Azaria e con i suoi compagni nella fornace, allontanò da loro la fiamma del fuoco della fornace e rese l'interno della fornace come se vi soffiasse dentro un vento pieno di rugiada. Così il fuoco non li toccò affatto, non fece loro alcun male, non diede loro alcuna molestia.
Allora quei tre giovani, a una sola voce, si misero a lodare, a glorificare, a benedire Dio nella fornace dicendo:
«Benedetto sei tu, Signore, Dio dei padri nostri,
degno di lode e di gloria nei secoli.
Benedetto il tuo nome glorioso e santo,
degno di lode e di gloria nei secoli.
Benedetto sei tu nel tuo tempio santo, glorioso,
degno di lode e di gloria nei secoli.
Benedetto sei tu sul trono del tuo regno,
degno di lode e di gloria nei secoli.
Benedetto sei tu che penetri con lo sguardo gli abissi e siedi sui cherubini,
degno di lode e di gloria nei secoli.
Benedetto sei tu nel firmamento del cielo,
degno di lode e di gloria nei secoli.
Benedite, opere tutte del Signore, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedite, angeli del Signore, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedite, cieli, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedite, acque tutte, che siete sopra i cieli, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedite, potenze tutte del Signore, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedite, sole e luna, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedite, stelle del cielo, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedite, piogge e rugiade, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedite, o venti tutti, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedite, fuoco e calore, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedite, freddo e caldo, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedite, rugiada e brina, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedite, gelo e freddo, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedite, ghiacci e nevi, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedite, notti e giorni, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedite, luce e tenebre, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedite, folgori e nubi, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedica la terra il Signore,
lo lodi e lo esalti nei secoli.
Benedite, monti e colline, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedite, creature tutte che germinate sulla terra, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedite, sorgenti, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedite, mari e fiumi, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedite, mostri marini e quanto si muove nell'acqua, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedite, uccelli tutti dell'aria, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedite, animali tutti, selvaggi e domestici, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedite, figli dell'uomo, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedite, figli d'Israele, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedite, sacerdoti del Signore, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedite, servi del Signore, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedite, spiriti e anime dei giusti, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedite, santi e umili di cuore, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedite, Anania, Azaria e Misaele, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli,
perché ci ha liberati dagl'inferi,
e salvati dalla mano della morte,
ci ha liberati dalla fiamma ardente,
ci ha liberati dal fuoco.
 
Sito della memoria di Makij (Macchia Albanese)

Un sito che fa onore all'Arberia, alla Calabria e a tutto il mondo ortodosso

http://makj.jimdo.com/

 
Hristos.it

Uno sviluppo internazionale del portale "Calabria Ortodossa"

https://www.hristos.it/

 
Esicasmo.it

Un sito di fonti e risorse collegate alla preghiera del cuore (non ortodosso, ma con molta documentazione)

http://digilander.libero.it/esicasmo/ESICASM/INDICE.htm

 
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Un nuovo testo apologetico

Caricato nella sezione "Confronti" dei documenti il testo Perché sono un cristiano ortodosso; ovvero: come posso provare che la Chiesa Ortodossa è la Chiesa una, santa, cattolica e apostolica.

Il testo è tradotto dal blog di David Withun, "Pious Fabrications" (http://www.piousfabrications.com/), che analizza molti problemi di fede, morale, ragione e comportamento dal punto di vista di un cristiano ortodosso.

 
Mappa interattiva delle chiese del Patriarcato di Mosca al di fuori delle terre russe

http://karta.patriarchia.ru/

 
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RICETTE - Marinatura di cipolle rosse

Ecco un modo semplice per aggiungere una piacevole nota di colore rosa vivo e di sapore agrodolce a molti piatti.

Ingredienti

• Cipolle rosse (sono ideali quelle di Tropea, ma vanno bene di qualsiasi tipo)

• Acqua e aceto

• Aglio

• Spezie ed erbe

• Sale

• Zucchero

Preparazione

Tagliate le cipolle a fettine. Non è necessario farle troppo sottili: lo spessore dipenderà da come le volete presentare nei piatti finiti. Separate bene le fettine con le mani, e mettetele in un barattolo di vetro. Potete pressarle un poco, perché non occorre coprirle con una grande quantità di liquido.

Il liquido di marinatura, da bollire in un pentolino, deve essere composto da acqua e aceto: è preferibile usare aceto bianco, per dare alle cipolle finite il caratteristico e attraente colore rosato. Le proporzioni di acqua e aceto variano a seconda delle ricette, da due parti d'aceto per una d'acqua, a una parte d'aceto per tre d'acqua (più acqua si aggiunge, più si stemperano la nota acida e il colore rosa). Se volete sperimentare altre fonti di acidità, potete sostituire in tutto o in parte l'aceto con succo di limone e/o di lime.

Aggiungete un cucchiaio di zucchero e un cucchiaino di sale al pentolino di liquido, e un mix di aromi, spezie ed erbe a vostro gradimento. Potete includere nel pentolino uno spicchio d'aglio, una piccola cucchiaiata di grani di pepe, di pimento (allspice, o pepe della Giamaica), di semi di senape gialli, una foglia di alloro, timo e aneto.

Portate il liquido a ebollizione, lasciate bollire fino a 5 minuti, e versate il contenuto (inclusi aglio, spezie ed erbe) nel barattolo con le cipolle, fino a coprirle per bene. Chiudete il barattolo, lasciate raffreddare, e quindi conservate in frigorifero. Le cipolle si manterranno fresche per circa due settimane (a seconda di quanto acido si trova nel liquido di marinatura), e faranno una bella figura come complemento di molti piatti, ravvivandoli con note di acidità e di colore. Potrete usare anche il liquido di marinatura per aggiungere note vibranti alle vostre zuppe.

 
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Agape - ricette dal mondo ortodosso

Un viaggio nel mondo ortodosso attraverso la cucina

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Vespro della Genuflessione alla Domenica della santa Pentecoste

Le preghiere della Genuflessione (in greco, Gonyklisia) sono abitualmente inserite dopo il Grande Prochimeno del Vespro che si celebra alla sera della Domenica di Pentecoste; nell'uso parrocchiale, sono spesso anticipate alla fine della Divina Liturgia di Pentecoste.

 

Il sacerdote e i fedeli si inginocchiano a ogni invocazione "...piegando le ginocchia, preghiamo il Signore", inchinando profondamente il corpo e il cuore; il sacerdote recita le preghiere ad alta voce, e tutti si rialzano alle invocazioni "...rialzaci e custodiscici, o Dio, con la tua grazia".

NOTE

 

Questo testo trilingue è stato pensato per le comunità ortodosse in Italia, particolarmente quelle del Patriarcato di Mosca, in cui la Liturgia si celebra in più lingue.

 

Per ragioni di spazio e di praticità di lettura, e poiché nella maggior parte delle nostre chiese le preghiere hanno luogo al termine della Liturgia di Pentecoste, non è stata inclusa l'officiatura completa del Vespro della Genuflessione.

 

SIGLE E ABBREVIAZIONI

(per la parte italiana)

S. Parti del sacerdote

D. Parti del diacono (in assenza del diacono, spettano al sacerdote)

C. Parti del coro (e anche di tutti i fedeli)

 

 

 

D. Ancora e ancora, piegando le ginocchia, preghiamo il Signore.

C. Kyrie eleison.

Д. Паки и паки, приклоньше колена, Господу помолимся.

Х. Господи, помилуй.

D. Iară şi iară, plecînd genunchii, Domnului să ne rugăm.

C. Doamne miluieşte.

 

Prima preghiera della Genuflessione di Pentecoste

 

S. Signore immacolato, incorrotto, infinito, invisibile, inaccessibile, imperscrutabile, paziente, che solo possiedi l'immortalità e vivi nella luce inaccessibile, che hai creato il cielo, la terra, il mare e quanto racchiudono, che esaudisci ogni richiesta prima ancora che ti venga formulata, noi ti invochiamo e ti supplichiamo, Sovrano amico degli uomini, Padre del nostro Signore, Dio e Salvatore Gesù Cristo, che per noi uomini e per la nostra salvezza è disceso dal cielo, e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno di Maria, la sempre Vergine e gloriosa Madre-di-Dio; che in primo luogo ci ha istruito con le sue parole, quindi ci ha mostrato le sue opere, e una volta giunto il momento della sua salvifica Passione, a noi, suoi umili servi, indegni e peccatori, ha lasciato l'esempio di come offrire la supplica, chinando la testa e piegando le ginocchia per i nostri peccati personali e per le mancanze involontarie del popolo.

Tu stesso dunque, ricco di misericordia e di amore per gli uomini, ascoltaci nel giorno in cui ti invochiamo, e in modo particolare in questo giorno di Pentecoste, nel quale il nostro Signore Gesù Cristo, dopo essere asceso al cielo ed essersi assiso alla tua destra, o Dio e Padre, ha inviato sui suoi santi discepoli e apostoli lo Spirito Santo, che si posò su ciascuno di loro, e tutti furono ricolmi della sua grazia inesauribile. Proclamarono così in altre lingue le tue meraviglie ed esercitarono il dono della profezia. Ascolta perciò anche noi ora che ti invochiamo: ricordati di noi miseri e meritevoli di condanna, e nella tua consueta misericordia che intercede per noi, libera le nostre anime dalla condizione di prigionia in cui versano.

Accoglici, mentre prosternati a terra ti gridiamo: "Abbiamo peccato!". A te siamo affidati fin dalla nostra nascita, e fin dal seno di nostra madre tu sei il nostro Dio. Ma poiché i nostri giorni sono svaniti come un soffio, ora ci ritroviamo privi del tuo aiuto e senza possibilità di poter avanzare alcuna difesa. Non ci resta dunque che confidare nella tua bontà e gridarti: Non ricordare i peccati della nostra giovinezza né i nostri smarrimenti, purificaci dalle colpe nascoste, non respingerci quando giungerà la vecchiaia e non ci abbandonare quando verranno meno le nostre forze. Prima di fare ritorno alla terra rendici degni di convertirci a te e volgiti a noi nella tua benevolenza e nella tua grazia; misura i nostri peccati con il metro della tua misericordia. Signore, dall'alto della tua santa dimora volgi lo sguardo sul tuo popolo qui presente che attende la tua grande e generosa misericordia. Visitaci nella tua bontà, liberaci da ogni attacco del diavolo e rendi sicura la nostra vita con le tue sante e sacre leggi. Poni un angelo a custodia fedele del tuo popolo, riunisci tutti nel tuo regno, concedi il perdono a quanti ripongono in te la loro speranza e rimetti a loro e a noi ogni peccato; purificaci con la potenza del tuo Spirito Santo e sventa i piani che il nemico ordisce contro di noi.

С. Пречисте, нескверне, безначальне, невидиме, непостижиме, неизследиме, непременне, непобедиме, неизчетне, незлобиве Господи, един имеяй безсмертие, во свете живый неприступном: сотворивый небо и землю, и море, и вся созданная на них, прежде еже просити, всем прошения подаваяй, Тебе молимся, и Тебе просим, Владыко Человеколюбче, Отца Господа и Бога и Спаса нашего Иисуса Христа, нас ради человеков, и нашего ради спасения сшедшаго с небес, и воплотившагося от Духа Святаго и Марии Приснодевы, и Преславныя Богородицы: Иже первее убо словесы уча, последи же и делы показуя, егда спасительную страсть претерпе, подаде нам подписание смиренным, и грешным, и недостойным рабом Твоим, мольбы приносити Тебе, в выи и колен преклонениих, о своих гресех, и о людских неведениих. Сам Многомилостиве и Человеколюбче, услыши ны, воньже аще день призовем Тя, изряднее же в день сей пятдесятный, воньже по Вознесении Господа нашего Иисуса Христа на небеса, и седении одесную Тебе Бога и Отца, низпосла Святаго Духа на святыя Своя ученики и апостолы, Иже и седе на едином коегождо их, и исполнишася вси неистощимыя благодати Его, и глаголаша языки иными величия Твоя, и прорекоша. Ныне убо молящихся Тебе, услыши нас, и помяни нас, смиренных и осужденных, и возврати пленение душ наших, Твое милование имея о нас молящееся. Приими нас, припадающих Тебе, и вопиющих: согрешихом, к Тебе привержени есмы от утробы, от чрева матере нашея, Ты еси Бог наш. Но яко исчезоша в суете дние наши, обнажихомся Твоея помощи, лишихомся всякаго ответа, но дерзающе на щедроты Твоя, зовем: грехи юности нашея и неведения не помяни, и от тайных наших очисти нас, и не отрини нас во время старости, внегда оскудети крепости нашей: не остави нас, прежде даже нам в землю не возвратитися, сподоби к Тебе возвратитися, и вонми нам благоприятием и благодатию. Возмери беззакония наша щедротами Твоими, сопротив постави бездну щедрот Твоих множеству согрешений наших. Призри с высоты святыя Твоея Господи, на предстоящия люди Твоя, и чающия еже от Тебе богатыя милости. Посети нас благостию Твоею, избави нас от насильства диаволя: утверди живот наш святыми Твоими и священными законы. Ангела, верна хранителя пристави людем Твоим, всех собери в Твое Царствие. Даждь прощение уповающим на Тя: остави им и нам грехи. Очисти нас действом Святаго Твоего Духа: разруши яже на нас козни вражия.

D. Doamne, Cel ce eşti prea curat, neîntinat, fără de început, nevăzut, necuprins, de nepătruns cu mintea, neschimbat, neîntrecut, nemăsurat şi fără de răutate; Care singur ai nemurire, locuind în lumina cea neapropiată; Cel ce ai făcut cerul şi pămîntul şi marea şi toate cele zidite în ele; Care plineşti cererile, mai înainte de cerere; Ţie ne rugăm şi pe Tine Te chemăm, Stăpîne, Iubitorule de oameni, Părintele Domnului şi Dumnezeului şi Mîntuitorului nostru Iisus Hristos, Care pentru noi oamenii şi pentru a noastră mîntuire S-a pogorît din ceruri şi S-a întrupat de la Duhul Sfînt şi din pururea Fecioara Maria, Preaslăvita Născătoare de Dumnezeu; Care, mai întîi în cuvinte învăţînd, iar mai pe urmă şi cu fapta arătînd, cînd a răbdat patima Sa cea mîntuitoare, ne-a dat pildă nouă, smeriţilor şi păcătoşilor şi nevrednicilor robilor Tăi, să-Ţi aducem Ţie rugăciuni, cu capetele şi cu genunchii plecaţi, pentru păcatele noastre şi pentru greşealele cele din neştiinţă ale credincioşilor.

Însuţi, mult-Milostive şi Iubitorule de oameni, auzi-ne pe noi în orice zi Te vom chema, dar mai ales în ziua aceasta a Cincizecimii, în care Domnul nostru Iisus Hristos, după ce S-a înălţat la ceruri şi a şezut de-a dreapta Ta, Dumnezeule şi Părinte, a trimis pe Duhul Sfînt peste Sfinţii Săi Ucenici şi Apostoli, Care a şezut peste fiecare dintr-înşii, şi s-au umplut toţi de harul Lui cel neîmpuţinat, şi au grăit într-alte limbi măreţiile Tale şi au proorocit. Deci, auzi-ne pe noi, care acum ne rugăm Ţie, şi adu-Ţi aminte de noi, smeriţii şi osîndiţii, şi alungă robia sufletelor noastre, Cel ce cu milostivirea Ta mijloceşti pentru noi.

Primeşte-ne pe noi, care cădem înaintea Ta şi grăim: Greşit-am! Înaintea Ta suntem puşi din pîntecele maicii noastre; Tu eşti Dumnezeul nostru. Dar, pentru că s-au scurs în zădărnicie zilele noastre, am pierdut ajutorul Tău, şi ne aflăm lipsiţi de toată apărarea. Totuşi, nădăjduind în îndurările Tale, grăim către Tine: Păcatele tinereţilor noastre şi ale neştiinţei nu le pomeni, şi de cele ascunse ale noastre, curăţeşte-ne pe noi. Nu ne lepăda pe noi în vremea bătrîneţilor; cînd slăbeşte tăria noastră, nu ne părăsi pe noi. Mai înainte de a ne întoarce în pămînt, învredniceşte-ne să ne întoarcem la Tine şi caută spre noi cu bună-voinţă şi cu har. Cumpăneşte fărădelegile noastre cu îndurările Tale; pune adîncul îndurărilor Tale împotriva mulţimii păcatelor noastre. Caută din înălţimea Ta cea sfîntă, Doamne, spre poporul Tău, care stă înainte şi aşteaptă de la Tine multă milă. Cercetează-ne pe noi cu bunătatea Ta. Izbăveşte-ne pe noi de tirania diavolului. Întăreşte viaţa noastră cu poruncile Tale cele sfinte şi sfinţitoare. Înger credincios păzitor pune poporului Tău şi pe toţi ne adună în împărăţia Ta. Dă iertare celor ce nădăjduiesc în Tine. Iartă-le lor şi nouă păcatele. Curăţeşte-ne cu lucrarea Sfîntului Tău Duh. Strică meşteşugirile vrăjmaşului cele împotriva noastră.

 

Preghiera aggiuntiva (di San Basilio il Grande)

 

S. Benedetto sei Signore, Sovrano onnipotente, che hai illuminato il giorno con la luce del sole e hai rischiarato la notte con i bagliori del fuoco: tu che ci hai concesso di percorrere tutta la giornata e di avvicinarci all'inizio della notte, ascolta la nostra supplica e quella di tutto il tuo popolo e perdona a noi tutti i peccati volontari e involontari; accogli le nostre preghiere della sera ed effondi la tua copiosa misericordia e le tue indulgenze sulla tua eredità. Circondaci come di un baluardo dei tuoi santi angeli, armaci con le armi della tua giustizia, tienici nella roccaforte della tua verità, custodiscici con la tua potenza, liberaci da ogni sventura e da ogni assalto dell'avversario. Concedi che anche questa sera, con la notte che sopraggiunge, sia perfetta, santa, pacifica, senza peccato, senza inciampo, libera da fantasie notturne e così tutti i giorni della nostra vita: per l'intercessione della santa Madre-di-Dio e di tutti i santi che in ogni tempo ti sono stati graditi.

С. Благословен еси Господи Владыко Вседержителю, просветивый день светом солнечным, и нощь уяснивый зарями огненными, долготу дневную преити нам сподобивый, и приближитися начатком нощи: услыши моления наша, и всех людей Твоих, и всем нам простив вольныя и невольныя грехи. Приими вечерняя наша моления, и низпосли множество милости Твоея, и щедроты Твоя на достояние Твое. Остени нас святыми ангелы Твоими, вооружи нас оружием правды Твоея, огради нас истиною Твоею, соблюди нас силою Твоею, избави нас от всякаго обстояния, всякаго навета сопротиволежащаго. Подаждь же нам и настоящий вечер, с приходящею нощию, совершен, свят мирен, безгрешен, безсоблазнен, безмечтанен, и вся дни живота нашего: молитвами святыя Богородицы, и всех святых от века Тебе благоугодивших.

P. Binecuvîntat eşti, Doamne, Stăpîne Atotţiitorule, Care ai luminat ziua cu lumină de soare şi noaptea ai făcut-o să lucească cu sclipiri de foc; Care ne-ai învrednicit pe noi să trecem lungimea zilei şi să ne apropiem de începutul nopţii. Ascultă rugăciunea noastră şi a întregului Tău popor, şi ne iartă nouă, tuturor, păcatele noastre cele de voie şi cele fără de voie. Primeşte rugăciunile noastre cele de seară şi trimite mulţimea milei Tale şi a îndurărilor Tale peste moştenirea Ta. Ocroteşte-ne pe noi cu Sfinţii Tăi îngeri; întrarmează-ne pe noi cu armele dreptăţii Tale. Îngrădeşte-ne pe noi cu adevărul Tău; păzeşte-ne pe noi cu puterea Ta; mîntuieşte-ne de toată primejdia şi de tot vicleşugul celui potrivnic; şi ne dăruieşte nouă şi această seară, cu noaptea ce vine, şi toate zilele vieţii noastre, desăvîrşită, sfîntă, cu pace, fără de păcat, fără sminteală, fără nălucire; pentru rugăciunile Preasfintei Născătoarei de Dumnezeu şi ale tuturor Sfinţilor, care din veac Ţi-au plăcut Ţie.

 

D. Soccorrici, salvaci, abbi misericordia di noi, rialzaci e custodiscici, o Dio, con la tua grazia.

C. Kyrie eleison.

D. Facendo memoria della tuttasanta, purissima, più che benedetta, gloriosa Sovrana nostra Madre-di-Dio e semprevergine Maria insieme con tutti i santi, affidiamo noi stessi e gli uni gli altri e tutta la nostra vita a Cristo Dio.

C. A te, Signore.

S. È da te infatti l'aver misericordia di noi e darci salvezza, o Dio nostro, e a te innalziamo la gloria, al Padre, e al Figlio e al santo Spirito, ora e sempre, e nei secoli dei secoli.

C. Amen.

Д. Заступи, спаси, помилуй и сохрани нас, Боже, Твоею благодатию.

Х. Господи, помилуй.

Д. Пресвятую, пречистую, преблагословенную, славную Владычицу нашу Богородицу и Приснодеву Марию, со всеми святыми помянувше, сами себе и друг друга и весь живот наш Христу Богу предадим.

Х. Тебе, Господи.

С. Твое бо есть, еже миловати и спасати нас, Господи Боже наш, и Тебе славу возсылаем, Отцу, и Сыну, и Святому Духу, ныне и присно и во веки веков.

Х. Аминь.

C. Doamne miluieşte.

D. Apără, mîntuieşte, miluieşte, ridică-ne şi ne păzeşte pe noi Dumnezeule, cu harul Tău.

C. Doamne miluieşte.

D. Pe Preasfînta, curata, preabinecuvîntata, slăvita stăpîna noastră, de Dumnezeu Născătoarea şi pururea Fecioara Maria, cu toţi sfinţii pomenindu-o, pe noi înşine şi unii pe alţii şi toată viaţa noastră lui Hristos Dumnezeu să o dăm.

C. Ţie Doamne.

P. Că al Tău este a ne milui şi a ne mîntui pe noi, Dumnezeul nostru, şi Ţie slavă înălţăm, Tatălui şi Fiului şi Sfîntului Duh, acum şi pururea şi în vecii vecilor.

C. Amin.

 

Seconda preghiera della Genuflessione di Pentecoste

 

D. Ancora e ancora, piegando le ginocchia, preghiamo il Signore.

C. Kyrie eleison.

Д. Паки и паки, приклоньше колена, Господу помолимся.

Х. Господи, помилуй.

D. Iară şi iară, plecînd genunchii, Domnului să ne rugăm.

C. Doamne miluieşte.

 

S. Signore Gesù Cristo Dio nostro, quando eri ancora in questa vita con noi, hai donato agli uomini la tua pace e il dono del santissimo Spirito, elargiti per sempre ai tuoi fedeli in eredità inalienabile. In questo giorno tu hai effuso questa grazia in modo ancora più manifesto sui tuoi santi discepoli e apostoli schiudendo le loro labbra con lingue di fuoco. Per mezzo di loro tutto il genere umano ha potuto accogliere la rivelazione di Dio ciascuno con le proprie orecchie e con la propria lingua. La luce dello Spirito Santo ci ha così illuminati liberandoci dall'errore come si dissipano le tenebre; la distribuzione delle invisibili lingue di fuoco e la sua potenza soprannaturale ci hanno insegnato a credere in te e a celebrarti con il Padre e il santo Spirito come unico Dio, unica potenza, unica maestà. Tu dunque, che sei il riflesso del Padre, immagine inalterabile e immutabile della sua essenza e della sua natura, fonte di sapienza e di grazia, schiudi anche le mie labbra di peccatore e insegnami come e per cosa devo pregare. Tu conosci la moltitudine dei miei peccati, ma la tua misericordia sorpassa il loro numero che è grande. Ecco, con timore mi trovo alla tua presenza, gettando nell'abisso della tua misericordia l'angoscia della mia anima. Guida la mia vita, tu che con la tua parola e la tua potenza inesprimibile governi tutta la creazione. Tu che sei il porto sicuro dei naufraghi mostrami il cammino da percorrere. Concedi ai miei pensieri lo Spirito della tua sapienza, alla mia stoltezza lo Spirito di Intelletto, ricopri le mie opere all'ombra dello Spirito del tuo timore, rinnova nelle mie viscere uno Spirito retto e fortifica la debolezza della mia mente con lo spirito che rettamente la guidi, perché, guidato ogni giorno dal tuo Spirito buono verso ciò che è utile, io sia fatto degno di osservare i tuoi comandamenti e di avere sempre presente nella mente il tuo secondo avvento glorioso, quando tu ci chiederai ragione delle nostre opere.

Non permettere che io sia lusingato dalle attrattive di questo mondo, ma accresci in me il desiderio di godere dei beni futuri, perché tu stesso, Signore, hai promesso che chiunque avesse chiesto qualsiasi cosa nel tuo nome, certamente l'avrebbe ottenuta da Dio tuo coeterno Padre.

Per questo anche io peccatore, nel giorno della discesa del tuo Spirito Santo, supplico la tua bontà: perché quanto ho chiesto mi sia concesso per la salvezza. Sì, o Signore, tu elargisci con generosità ogni bene e doni con munificenza ben oltre le nostre richieste! Tu che sei pieno di compassione e di misericordia, tu che hai assunto la nostra natura ad eccezione del peccato e che ti sei fatto vittima per i nostri peccati, ti volgi anche con ammirevole bontà verso coloro che dinanzi a te flettono le ginocchia. Dona, o Signore, la tua misericordia al tuo popolo, ascoltaci dal tuo cielo santo, santificalo con la potenza della tua destra che dona salvezza, proteggilo all'ombra delle tue ali e non respingere l'opera delle tue mani! Contro te solo abbiamo peccato, Signore, ma è solo te che noi serviamo; non sappiamo adorare un Dio straniero e non possiamo, o Sovrano, tendere le nostre mani verso un altro Dio. Cancella le nostre iniquità, accogli la nostra supplica in ginocchio, tendi a tutti noi la tua mano che soccorre, ricevi la preghiera di noi tutti come incenso gradito accolto al cospetto della tua benevola maestà.

С. Господи Иисусе Христе Боже наш, мир Твой подавый человеком, и Пресвятаго Духа дар, еще в житии и с нами сый, в наследие неотъемлемое верным присно подаваяй: явленнейше же сию благодать Твоим учеником и апостолом днесь низпославый, и сих устне огненными утвердивый языки: имиже весь род человеческий боговедение своим языком в слух уха приимше, светом Духа просветихомся, и прелести якоже тмы изменихомся, и чувственных и огненных язык раздаянием, и преестественным действом, еже в Тя веры научихомся, и Тебе богословити со Отцем и Святым Духом, во едином Божестве, и силе, и власти озарихомся. Ты убо Отчее сияние, существа и естества Его неизменное и недвижимое начертание, источниче премудрости и благодати: отверзи и мне грешному устне, и научи мя, како достоит, и о ихже потреба молитися: Ты бо еси ведый многое грехов моих множество, но Твое благоутробие победит сих безмерное. Се бо страхом предстою Ти, в пучину милости Твоея отчаяние души моея поверг: окорми живот мой словом всю тварь неизреченною премудрости силою управляяй, тихое обуреваемых пристанище, и скажи ми путь, воньже пойду. Дух премудрости Твоея моим подаждь помышлением, Дух разума безумию моему даруяй, Духом страха Твоего моя осени дела, и Дух Правый обнови во утробе моей, и Духом Владычним мыслей моих поползновение утверди: да на всяк день Духом Твоим Благим к полезному наставляемь, сподоблюся творити заповеди Твоя, и Твое присно памятствовати славное пришествие, и истязательное содеянных нами. И да не презриши мя тленными сопрельщатися мира сего красными, но будущих восприятия желати укрепи сокровищ. Ты бо рекл еси Владыко: яко елика аще кто просит о Твоем имени, невозбранно приемлет от Твоего присносущнаго Бога и Отца. Темже и аз грешный в пришествии Святаго Твоего Духа, Твою молю благость, елика просих, воздаждь ми во спасение. Ей Господи, всякаго благодеяния богатый дателю, и подателю Благий, яко Ты еси подаваяй преизобильно ихже просим: Ты еси сострадателен и милостивый, Иже безгрешно быв плоти нашея общник, и приклоняющим к Тебе колена, приклоняяйся любоблагоутробне, очищение же быв грехов наших. Даждь убо Господи, людем Твоим щедроты Твоя: услыши нас с небесе святаго Твоего: освяти нас силою спасительныя десницы Твоея: покрый нас кровом крилу Твоею, да не презриши дел руку Твоею. Тебе единому согрешаем, но и Тебе единому служим. Не вемы кланятися богу чуждему, ниже простирати руки наша, Владыко, к богу иному. Остави нам согрешения, и приим наша коленопоклонная моления, простри всем нам руку помощи, приими молитву всех яко кадило приятное, восприемлемое пред Твоим преблагим Царством.

P. Doamne Iisuse Hristoase, Dumnezeul nostru, Care încă în această viaţă cu noi fiind, ai dat oamenilor pacea Ta, şi darul Preasfîntului Duh îl dăruieşti pururea celor credincioşi, spre moştenire nestricată iar astăzi, mai arătat, ai trimis acest dar Ucenicilor şi Apostolilor Tăi, şi ai întărit buzele lor cu limbi de foc, prin care tot neamul omenesc primind cunoştinţa de Dumnezeu în a sa limbă şi în auzul urechilor, ne-am luminat cu lumina Duhului şi am scăpat din înşelăciune, ca dintr-un întuneric; şi prin împărţirea limbilor de foc celor văzute, cu lucrarea cea mai presus de fire, ne-am învăţat a crede în Tine Dumnezeu, împreună cu Tatăl şi cu Duhul Sfînt: o Dumnezeire, o Putere şi o Stăpînire. Tu, dar, Cel ce eşti raza Tatălui şi chipul neschimbat şi nemutat al fiinţei şi al firii Lui, Izvorul înţelepciunii şi al harului, deschide-mi şi mie păcătosului buzele şi mă învaţă, cum se cuvine şi pentru ce trebuie să mă rog. Că Tu eşti Cel ce ştii mulţimea cea multă a păcatelor mele, dar milostivirea Ta va covîrşi noianul acestora; că, iată, cu frică stau înaintea Ta, punînd deznădăjduirea sufletului meu în faţa adîncului milei Tale. Îndreptează viaţa mea, Cel ce îndreptezi toată făptura cu cuvîntul şi cu puterea cea negrăită a înţelepciunii. Cel ce eşti liman lin al celor cuprinşi de valuri, şi-mi arată calea pe care să merg. Dă gîndurilor mele duhul înţelepciunii Tale; dăruieşte nepriceperii mele duhul înţelepciunii; adumbreşte faptele mele cu duhul temerii de Tine, duh drept înnoieşte întru cele dinlăuntru ale mele şi cu duh stăpînitor întăreşte alunecarea cugetului meu. Ca în toate zilele, fiind îndreptat, cu Duhul Tău cel bun, spre ceea ce este de folos, să mă învrednicesc a împlini poruncile Tale şi pururea să-mi aduc aminte de venirea Ta cea slăvită, care va cerceta faptele noastre; şi să nu mă laşi ca să mă amăgesc cu plăcerile cele stricăcioase ale lumii acesteia, ci întăreşte-mă să doresc cîştigarea bunătăţilor celor viitoare, că Tu ai zis, Stăpîne: Oricîte va cere cineva în numele Tău, fără împiedicare va lua de la Dumnezeu, Părintele cel împreună veşnic cu Tine.

Pentru aceasta, şi eu, păcătosul, la Pogorîrea Sfîntului Tău Duh, mă rog bunătăţii Tale: Cîte am cerut, dă-mi mie spre mîntuire. Aşa, Doamne, Care eşti dăruitor bun şi bogat, dătător de toată facerea de bine, împlineşte rugăciunea mea, căci Tu eşti îndurător, miluitor, părtaş fără de păcat al trupului nostru şi Te pleci cu iubire şi milostivire spre cei ce-şi pleacă la Tine genunchii, curăţind păcatele noastre. Pentru aceasta dă, Doamne, poporului Tău, îndurările Tale; auzi-ne pe noi din cerul cel sfînt al Tău; sfinţeşte-ne pe noi cu puterea dreptei Tale celei mîntuitoare; acoperă-ne pe noi cu acoperămîntul aripilor Tale; nu trece cu vederea făptura mîinilor Tale. Ţie Unuia am greşit, dar Ţie Unuia şi slujim. Nu ştim să ne închinăm vreunui dumnezeu străin, nici să tindem mîinile noastre, Stăpîne, la alt dumnezeu. Iartă-ne nouă greşealele, primeşte rugăciunile noastre, cele cu plecare de genunchi, tinde-ne nouă, tuturor, mînă de ajutor. Primeşte rugăciunea tuturor ca o tămîie bine-primită, ce se înalţă înaintea împărăţiei Tale celei prea bune.

 

 

Preghiera aggiuntiva (di San Basilio il Grande)

 

S. Signore, Signore, che ci hai liberati da ogni freccia che vola di giorno, liberaci anche da tutto ciò che si aggira nelle tenebre. Accetta il sacrificio vespertino, le nostre mani a te innalzate. Concedici di trascorrere senza macchia questo spazio di riposo notturno, senza sperimentare alcun male e liberaci da ogni turbamento e paura suscitati dal diavolo contro di noi. Dona alle anime nostre la compunzione e ai nostri pensieri di preoccuparsi dell'esame che farai nel tremendo e giusto tuo giudizio. Inchioda col tuo timore le nostre carni e mortifica le nostre membra che sono sulla terra: affinché anche nella quiete del sonno siamo illuminati dalla contemplazione dei tuoi giudizi. Allontana da noi ogni fantasia sconveniente e ogni dannosa concupiscenza. Destaci per il tempo della preghiera, corroborati nella fede e pronti a progredire nei tuoi decreti.

С. Господи, Господи, избавлей нас от всякия стрелы летящия во дни. Избави нас и от всякия вещи во тьме преходящия. Приими жертву вечернюю рук наших воздеяния. Сподоби же нас и нощное поприще без порока прейти неискушены от злых. И избави нас от всякаго смущения и боязни, яже от диавола нам прибывающия. Даруй душам нашим умиление, и помыслом нашим попечение, еже на страшнем и праведнем Твоем суде испытания. Пригвозди страху Твоему плоти наша, и умертви уды наша сущия на земли. Да и сонным безмолвием просветимся, зрением судеб Твоих. Отыми же от нас всякое мечтание неподобное и похоть вредну. Возстави же нас во время молитвы утверждены в вере, и преспевающия в заповедех Твоих.

P. Doamne, Doamne, Care ne-ai izbăvit pe noi de toată săgeata ce zboară ziua, izbăveşte-ne pe noi şi de tot lucrul ce umblă în întuneric. Primeşte ca o jertfa de seară ridicarea mîinilor noastre. Învredniceşte-ne să trecem şi vremea nopţii fără de prihană, neispitiţi de rele; şi ne izbăveşte pe noi de toată tulburarea şi îngrozirea ce ne vine de la diavol. Dăruieşte sufletelor noastre umilinţă şi cugetele noastre grijă de întrebarea ce ni se va face la Judecata cea înfricoşătoare şi dreaptă. Pătrunde cu frica Ta trupurile noastre şi omoară păcatul din mădularele noastre cele pămînteşti; ca şi în liniştea somnului să ne luminăm prin cugetarea la judecăţile Tale. Depărtează de la noi toată nălucirea necuviincioasă şi pofta cea vătămătoare. Şi ne scoală pe noi, la vremea rugăciunii, întăriţi în credinţă şi sporind în poruncile Tale.

 

 

D. Soccorrici, salvaci, abbi misericordia di noi, rialzaci e custodiscici, o Dio, con la tua grazia.

C. Kyrie eleison.

D. Facendo memoria della tuttasanta, purissima, più che benedetta, gloriosa Sovrana nostra Madre-di-Dio e semprevergine Maria insieme con tutti i santi, affidiamo noi stessi e gli uni gli altri e tutta la nostra vita a Cristo Dio.

C. A te, Signore.

S. Per la benevolenza e la bontà del tuo Unigenito Figlio, con il quale sei benedetto insieme al tuo santissimo, buono e vivifico Spirito, ora e sempre, e nei secoli dei secoli.

C. Amen.

Д. Заступи, спаси, помилуй и сохрани нас, Боже, Твоею благодатию.

Х. Господи, помилуй.

Д. Пресвятую, пречистую, преблагословенную, славную Владычицу нашу Богородицу и Приснодеву Марию, со всеми святыми помянувше, сами себе и друг друга и весь живот наш Христу Богу предадим.

Х. Тебе, Господи.

С. Благоволением и благостию единороднаго Сына Твоего, с Нимже благословен еси, с Пресвятым, и Благим, и Животворящим Твоим Духом, ныне и присно и во веки веков.

Х. Аминь.

C. Doamne miluieşte.

D. Apără, mîntuieşte, miluieşte, ridică-ne şi ne păzeşte pe noi Dumnezeule, cu harul Tău.

C. Doamne miluieşte.

D. Pe Preasfînta, curata, preabinecuvîntata, slăvita stăpîna noastră, de Dumnezeu Născătoarea şi pururea Fecioara Maria, cu toţi sfinţii pomenindu-o, pe noi înşine şi unii pe alţii şi toată viaţa noastră lui Hristos Dumnezeu să o dăm.

C. Ţie Doamne.

P. Cu bunăvoirea şi cu harul Unuia Născut Fiului Tău, cu Care bine eşti cuvîntat, împreună cu Preasfîntul şi Bunul şi de viaţă Făcătorul Tău Duh, acum şi pururea şi în vecii vecilor.

C. Amin.

 

Terza preghiera della Genuflessione di Pentecoste

 

D. Ancora e ancora, piegando le ginocchia, preghiamo il Signore.

C. Kyrie eleison.

Д. Паки и паки, приклоньше колена, Господу помолимся.

Х. Господи, помилуй.

D. Iară şi iară, plecînd genunchii, Domnului să ne rugăm.

C. Doamne miluieşte.

 

S. Cristo nostro Dio, sorgente perenne che stilla vita e luce, potenza creatrice coeterna al Padre, che hai portato a termine in modo perfetto tutta l'economia, il piano di salvezza predisposto per il genere umano, che hai infranto le catene indissolubili della morte e le porte degli inferi, che hai calpestato la moltitudine degli spiriti del male, che ti sei offerto per noi come sacrificio perfetto e doni come vittima il tuo corpo immacolato, integro e inaccessibile al peccato, per mezzo di questa vittima santissima e indicibile tu ci largisci la vita eterna. Tu sei disceso negli inferi e hai spezzato le serrature eterne, mostrando la via d'uscita a coloro che sedevano nelle tenebre. Nella tua divina sapienza hai preso nella rete e imprigionato il serpente dell'abisso, il principe del male, e lo hai incatenato nelle tenebre del tartaro, nel fuoco inestinguibile e nelle tenebre esterne, tenendolo immobile in quel luogo per mezzo della tua potenza infinita.

Gloriosa sapienza del Padre, che ti sei mostrato fermo sostegno degli oppressi e che hai illuminato quanti sedevano nelle tenebre e nell'ombra di morte, tu, Signore dell'eterna gloria, e Figlio prediletto del Padre altissimo, Luce eterna dell'eterna Luce, Sole di giustizia, ascolta noi che ti preghiamo. Concedi il riposo alle anime dei tuoi servi che ci hanno preceduti: i nostri padri, i nostri fratelli, gli altri congiunti secondo la carne e tutti quelli che hanno professato la nostra stessa fede e dei quali ora celebriamo il ricordo, poiché a te appartiene ogni realtà e nelle tue mani racchiudi i confini della terra. Sovrano onnipotente, Dio dei nostri Padri, Signore di misericordia, creatore di tutti gli esseri mortali e immortali, creatore di tutto il genere umano che viene al mondo e poi si dissolve, della vita e della morte, della vita che trascorriamo sulla terra e della vita futura. Tu misuri gli anni dei viventi e stabilisci l'ora della morte, fai discendere e risalire dagli inferi, leghi con la malattia e liberi con la salute, disponi il presente per il nostro bene e il futuro a nostro profitto. Tu fai rivivere con la speranza della risurrezione quelli che erano stati feriti dal pungiglione della morte. Sovrano di tutti, Dio nostro Salvatore, speranza di ogni uomo fino agli estremi confini della terra e, lontano, sul mare; tu stesso in questo giorno grande e salvifico di Pentecoste, ci hai rivelato il mistero della tua santa, coessenziale, coeterna, invisibile e inconfusa Trinità, inviando ed effondendo il tuo Spirito Santo che dona la vita in forme di lingue di fuoco sopra i tuoi santi apostoli, e li hai resi predicatori e testimoni dell'autentica rivelazione di Dio. In questa festa che conclude il mistero della nostra salvezza, ti sei degnato di ricevere le nostre preghiere di intercessione per quanti sono trattenuti negli inferi, donandoci la speranza che tu darai loro sollievo e riposo alle pene che li affliggono. Esaudisci noi miseri che ti supplichiamo e ti preghiamo: concedi il riposo alle anime dei tuoi servi defunti nel luogo della luce, del refrigerio e della tranquillità dove non c'è tristezza, né gemito, né pianto. Poni le loro anime nelle tende dei giusti e rendile partecipi della pace e della consolazione, perché non i morti ti loderanno, o Signore, né quanti si trovano negli inferi potranno offrirti azioni di grazie, ma noi, i viventi, ti benediciamo, ti supplichiamo e ti offriamo per le loro anime sacrifici e preghiere di intercessione.

С. Приснотекущий, животный, и просветительный источниче, соприсносущная Отцу содетельная сило, все смотрение за спасение человеческое прекрасне исполнивый, Христе Боже наш, смерти узы неразрешимыя, и заклепы адовы расторгнувый, лукавых же духов множество поправый. Приведый Себе о нас непорочное заколение, и тело давый пречистое в жертву, всякаго греха неприкосновенное же и непроходное, и страшным сим, и неисповедимым священнодействием живот нам вечный даровавый: во ад сшедый, и вереи вечныя сокрушивый, и во тме седящим восход показавый: началозлобнаго же и глубиннаго змия богомудростным льщением уловивый, и веригами мрака связавый в тартаре и огни негасимом, и во тме кромешней неисчетносильною Твоею затвердивый крепостию, великоименитая Премудросте Отчая, напаствуемым великий помощник явивыйся, и просветивый седящия во тме и сени смертней. Ты славы присносущныя Господи, и Отца Вышняго Сыне возлюбленный, присносущный Свете от присносущнаго Света, Солнце правды, услыши нас, молящихся Тебе, и упокой души рабов Твоих, прежде усопших отец и братий наших, и прочиих сродник по плоти, и всех своих в вере, о нихже и память творим ныне, яко в Тебе всех держава, и в руце Твоей содержиши вся концы земли. Владыко Вседержителю, Боже отец и Господи милости, рода смертнаго же и безсмертнаго, и всякаго естества человеческаго Содетелю, составляемаго же, и паки разрешаемаго, живота же и скончания, еже зде пребывания, и еже тамо преложения: лета измеряяй живым, и времена уставляяй смерти, низводяй во ад и возводяй, связуяй в немощи, и отпущаяй в силе, настоящая потребне строяй, и будущая полезно управляяй, смертным жалом уязвенных воскресения надеждами веселяяй. Сам убо Владыко всех, Боже Спасителю наш, надежде всех концев земли, и сущих в мори далече, Иже и в сей последний и великий спасительный день Пятдесятницы праздника, тайну Святыя и Единосущныя, и соприсносущныя, и неразделимыя, и неслиянныя Троицы показавый нам, и наитие и пришествие Святаго и Животворящаго Твоего Духа, в виде огненных языков на святыя Твоя апостолы излиявый, и благовестники тех поставивый, благочестивыя нашея веры, и исповедники и проповедники истиннаго богословия показавый. Иже и в сей всесовершенный и спасительный праздник, очищения убо молитвенная, о иже во аде держимых сподобивый приимати, великия же подаваяй нам надежды ослабления содержимым от содержащих я скверн, и утешению Тобою низпослатися. Услыши нас, смиренных, и Твоих раб молящихся Ти, и упокой души рабов Твоих, прежде усопших, на месте светле, на месте злачне, на месте прохлаждения: отонудуже отбеже всякая болезнь, печаль и воздыхание и учини духи их в селениях праведных, и мира и ослабления сподоби их: яко не мертвии восхвалят Тя, Господи, ниже сущии во аде исповедание дерзнут принести Тебе, но мы, живии, благословим Тя и молим, и очистительныя молитвы и жертвы приносим Тебе о душах их.

P. Izvorul cel pururea izvorîtor de viaţă şi de lumină, Putere ziditoare, împreună-veşnică cu Tatăl, Cel ce ai plinit cu prisosinţă toată rînduiala cea pentru mîntuirea oamenilor, Hristoase, Dumnezeul nostru; Care ai rupt legăturile cele nedezlegate ale morţii şi încuietorile iadului, zdrobind mulţimea duhurilor celor viclene; Cel ce Te-ai adus pe Tine pentru noi jertfa nevinovată, dîndu-Ţi spre junghiere trupul cel preacurat, neatins şi neîntinat de nici un păcat; şi prin această înfricoşătoare şi negrăită jertfire ne-ai dăruit nouă viaţă de veci; Cel ce Te-ai pogorît în iad şi ai sfărîmat încuietorile cele veşnice, şi celor ce şedeau în întuneric le-ai arătat ieşire, iar pe şarpele cel din adînc, începătorul răutăţii, l-ai vînat cu înţeleaptă meşteşugire dumnezeiască şi l-ai legat cu lanţurile întunericului în iad şi l-ai închis cu puterea Ta ce nemăsurată în focul cel nestins şi în întunericul cel mai din afară; Înţelepciunea Tatălui, Cea cu nume mare, Tu, Cel ce Te-ai arătat mare Ajutător al celor năpăstuiţi şi ai luminat pe cei ce şedeau în întuneric şi în umbra morţii, Tu, Doamne al slavei celei veşnice, Fiule iubit al Părintelui Celui Preaînalt, Lumină veşnică din Lumina veşnică, Soare al dreptăţii, auzi-ne pe noi care ne rugăm Ţie: Odihneşte sufletele robilor Tăi, ale părinţilor şi fraţilor noştri, care au adormit mai-înainte, şi ale celorlalte rudenii după trup şi ale tuturor celor de o credinţă cu noi, pentru care şi face acum pomenire, că stăpînirea Ta este peste toţi şi în mîna Ta ţii toate marginile pămîntului. Stăpîne Atotţiitorule, Dumnezeule al părinţilor şi Doamne al milei, Făcătorule al neamului celui muritor şi al celui nemuritor şi a toată firea omenească, ce se zideşte şi iarăşi se strică; Ziditorule al vieţii şi al morţii, al trăirii celei de aici şi al mutării celei de acolo; Cel ce măsori anii celor vii şi rînduieşti ceasul morţii; Care duci şi scoţi din iad; Cel ce legi în neputinţă şi dezlegi în putere; Care tocmeşti cele de aici spre trebuinţă şi orînduieşti cu folos cele viitoare; Care ai însufleţit cu nădejdea învierii pe cei vătămaţi cu boldul morţii, Însuţi, Stăpîne al tuturor, Dumnezeule, Mîntuitorul nostru, nădejdea tuturor marginilor pămîntului şi a celor ce sunt pe mare departe; Care şi în această mai de pe urmă, mare şi mîntuitoare zi a Cincizecimii ai arătat nouă taina Sfintei, Celei de o fiinţă şi pururea veşnice, nedespărţitei şi neamestecatei Treimi, şi ai vărsat pogorîrea şi venirea Sfîntului şi de viaţă Făcătorului Tău Duh, în chip de limbi de foc, peste sfinţii Tăi Apostoli; şi punîndu-i pe ei vestitori ai credinţei noastre celei creştineşti, i-ai arătat mărturisitori şi propovăduitori ai învăţăturii celei adevărate despre Dumnezeu; Care şi la acest praznic, cu totul desăvîrşit şi mîntuitor, ai binevoit a primi rugăciuni de mijlocire pentru cei ţinuţi în iad, dîndu-ne nouă mari nădejdi că vei trimite uşurare şi mîngîiere celor cuprinşi de întristări apăsătoare, auzi-ne pe noi, smeriţii robii Tăi, care ne rugăm Ţie, şi odihneşte sufletele robilor Tăi, celor mai dinainte adormiţi, în loc luminat, în loc cu verdeaţă, în loc de odihnă, de unde a fugit toată durerea, întristarea şi suspinarea; aşază sufletele lor în locaşurile drepţilor şi fă-i vrednici de pace şi de iertare. Căci nu morţii Te vor lăuda pe Tine, Doamne, şi nici cei din iad vor îndrăzni a-Ţi aduce Ţie mărturisire, ci noi, cei vii, Te binecuvîntăm, Te rugăm şi aducem Ţie rugăciuni de milostivire şi jertfe pentru sufletele lor.

 

 

Preghiera aggiuntiva

 

S. Dio grande ed eterno, santo e amico degli uomini, che ci hai fatti degni di stare in quest'ora al cospetto della tua inaccessibile gloria per cantare e lodare le tue meraviglie, sii propizio a noi, indegni tuoi servi e concedici la grazia di offrirti con cuore contrito, liberi da distrazioni la dossologia del trisagio e il ringraziamento per i grandi doni che ci hai fatto e che sempre ci fai. Ricòrdati, Signore, della nostra debolezza e non permettere che ci perdiamo per le nostre iniquità, ma usa la tua grande misericordia con la nostra piccolezza affinché, fuggendo il buio del peccato, camminiamo nel giorno della giustizia e rivestiti delle armi della luce, giungiamo al termine senza esser insidiati da alcuna insolenza del maligno e con franchezza rendiamo per tutto gloria a te, solo Dio vero e amico degli uomini. È infatti un tuo mistero in verità davvero grande, o Sovrano di tutti e Creatore, questo temporaneo dissolversi delle tue creature, che in seguito di nuovo si ricompongono e in eterno riposano. Per tutto ti rendiamo grazie: per il nostro ingresso in questo mondo e per il nostro esodo da esso, che, in virtù della tua verace promessa, ci induce a sperare la risurrezione e la vita intatta: possiamo noi goderne al tuo secondo futuro avvento. Perché tu sei anche l'autore della nostra risurrezione, giudice imparziale e amico degli uomini per ciò che riguarda le azioni della vita, Sovrano e Signore della ricompensa, tu che, come noi, hai partecipato di carne e sangue, nella tua somma condiscendenza e delle nostre passioni non colpevoli, sottomettendoti volontariamente alla tentazione, rivestendoti di viscere di compassione, divenendo spontaneamente nostro aiuto nelle tentazioni, in forza di ciò che hai sofferto venendo tu stesso tentato. È così che hai condotto anche noi alla tua stessa impassibilità. Ricevi dunque, o Sovrano, le nostre preghiere e suppliche, da' riposo al padre, alla madre, ai fratelli, alle sorelle e ai figli di ciascuno e a qualunque altro parente o congiunto e a tutte le anime che già riposano in attesa della risurrezione per la vita eterna. Colloca i loro spiriti e i loro nomi nel libro della vita, nel seno di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, nella regione dei viventi, nel regno dei cieli, nel paradiso di delizie, introducendole tutte, tramite i tuoi angeli luminosi, nelle tue sante dimore. Risuscita anche i nostri corpi nel giorno da te stabilito, secondo le tue sante e veraci promesse. Non vi è dunque morte, Signore, per noi tuoi servi alla dipartita dal corpo per venire a te, o Dio: è piuttosto il passaggio dalle sofferenze alla dolcezza, alla felicità, un passaggio al riposo e alla gioia; e se anche peccammo contro di te, sii propizio tanto a noi quanto a loro, perché nessuno è puro da macchia davanti a te, nemmeno se la sua vita fosse di un giorno, perché tu solo sulla terra sei apparso senza peccato, Signore nostro Gesù Cristo e grazie a te tutti speriamo d'ottenere misericordia e remissione dei peccati. Perciò, tu che sei buono e amico degli uomini, o Dio, condona, assolvi, perdona, a noi e a loro tutte le colpe, volontarie o involontarie, conosciute e sconosciute, manifeste e nascoste, in opere, pensieri o parole, in qualsiasi nostro comportamento e movimento. A chi ci ha preceduto dona liberazione e sollievo; a noi qui presenti da' la tua benedizione, concedendo a noi e a tutto il tuo popolo una fine buona, nella pace e alla tua tremenda e terribile venuta, apri per noi viscere di misericordia e di amore per gli uomini e facci degni del tuo regno.

С. Боже великий, и вечный, Святый, человеколюбивый, сподобивый нас в сей час стати пред неприступною Твоею славою, на пение и хвалу чудес Твоих, очисти ны недостойныя рабы Твоя, и подаждь благодать еже сокрушенным сердцем, невозносительно приносити Тебе Трисвятое славословие, и благодарение великих Твоих даров, яже сотворил еси к нам, и твориши всегда в нас. Помяни Господи немощь нашу, и да не погубиши нас со беззаконии нашими, но сотвори великую милость со смирением нашим, да греховныя тмы избежавше, во дни правды ходити будем, и одеявшеся оружием света, ненаветно пребудем от всякия козни лукаваго, и со дерзновением прославим о всех, Тебе единаго истиннаго и Человеколюбца Бога. Твое бо яко воистинну и великое вресноту таинство, Владыко всех, и Творче, временное решение Твоих тварей, и еже по сих совокупление, и упокоение еже во веки. Тебе благодать о всех исповедуем, о входех наших, яже в мир сей, и исходех, надежды нам воскресения, и жизни нетленныя, Твоим неложным обещанием предобручают, яже приимем в будущем втором пришествии Твоем. Ты бо еси и воскресения нашего Начальник, и поживших неумытный и человеколюбивый Судия, и мздовоздаяния Владыка и Господь, Иже и приобщивыйся нам приискренно плоти и крове, снизхождения ради крайняго: и наша страсти неотметныя, внегда волею во искус поставити, приим за милосердие щедрот, и в немже пострадал еси Сам искусився, искушаемым нам быв самообещанный помощник: темже и совозвел еси нас в Твое безстрастие. Приими убо Владыко, мольбы и моления наша, и упокой вся отцы коегождо, и матери, и чада, и братию, и сестры единородныя, и купнородныя, и вся прежде почившия души: в надежди воскресения жизни вечныя учини духи их, и имена в книзе животней, в недрех Авраама, и Исаака, и Иакова, в стране живых, в Царствии Небеснем, в раи сладости, светлыми ангелы Твоими, вводя вся во святыя Твоя обители, совоздвизаяй и телеса наша в день, воньже определил еси по святым Твоим и неложным обетованием. Несть убо Господи, рабом Твоим смерть, исходящим нам от тела, и к Тебе Богу нашему приходящим, но преставление от печальнейших на полезнейшая, и сладостнейшая, и на упокоение и радость. Аще же и что согрешихом к Тебе, милостив буди нам же и тем, зане ниедин есть чист пред Тобою от скверн, ниже аще един день живота его есть, разве Ты точию един, на земли явивыйся безгрешный Господь наш Иисус Христос: Имже вси уповаем милость получити, и оставление грехов. Сего ради нам же и онем, яко Благ и Человеколюбец Бог, ослаби, остави, прости грехопадения наша, вольная и невольная, яже в ведении и не в ведении, предъявленная и забываемая: яже в деянии, яже в помышлении, яже в словеси, яже во всех наших житиях и движениих. И отшедшим убо свободу и ослабу даруй, нас же сущих зде благослови, конец благий и мирный даруя нам же и всем людем Твоим, и милости и человеколюбия утробу отверзаяй нам, на страшном и ужасном Твоем пришествии, и Царствия Твоего достойных нас сотвори.

P. Dumnezeule cel Mare şi veşnic, Cel sfînt şi iubitor de oameni, Care ne-ai învrednicit pe noi să stăm şi în acest ceas înaintea slavei Tale celei neapropiate, spre cîntarea şi lauda minunilor Tale, îndură-Te de noi, nevrednicii robii Tăi, şi ne dă nouă har, ca să-Ţi aducem Ţie, cu inimă înfrîntă şi smerită, slăvirea cea întreit sfîntă şi mulţumită pentru darurile Tale cele mari, pe care le-ai făcut şi le faci totdeauna nouă. Adu-Ţi aminte, Doamne, de neputinţa noastră şi nu ne pierde pe noi pentru fărădelegile noastre, ci fă milă mare cu noi smeriţii, ca, scăpînd de întunericul păcatului, să umblăm în lumina dreptăţii şi, înarmîndu-ne cu armele luminii, să vieţuim nebîntuiţi de toată meşteşugirea vicleanului, şi cu îndrăzneală să Te preaslăvim pentru toate, pe Tine, Unul, Dumnezeul cel Adevărat şi Iubitor de oameni, căci într-adevăr şi cu dreptate este o mare taină a Ta, Stăpîne şi Făcătorul tuturor, risipirea cea vremelnică a făpturilor Tale, şi după aceea alcătuirea din nou şi odihna cea de veci. Ţie Îţi mulţumim pentru toate; pentru intrarea noastră în lumea aceasta şi pentru ieşirea din ea, care, după făgăduinţa Ta cea nemincinoasă, ne arvuneşte nouă de mai înainte nădejdea învierii şi a vieţii celei nestricăcioase, pe care fă ca să o dobîndim, la a doua venire a Ta, ce va să fie. Că Tu eşti şi începătorul învierii noastre şi Judecătorul nemitarnic şi iubitor de oameni pentru cele făcute în viaţă, Stăpîn şi Domn al răsplătirii; Care Te-ai făcut asemenea nouă, părtaş trupului şi sîngelui, prin smerirea cea mai adîncă, şi ai avut inimă plină de milostivire pentru pătimirile noastre cele fără de osîndă, prin aceea că Însuţi le-ai cercat de bunăvoie, Însuţi fiind cercat prin cele pătimite, Te-ai făcut ajutător de bunăvoie nouă, celor supuşi la încercări; pentru care ne-ai şi adus pe noi la a Ta nepătimire.

 

Primeşte deci, Stăpîne, cererile şi rugăciunile noastre şi odihneşte pe toţi părinţii fiecăruia, pe maici, pe fraţi, pe surori, pe fii, pe cei dintr-o rudenie şi dintr-o seminţie, şi toate sufletele care au adormit mai înainte în nădejdea învierii şi a vieţii de veci; şi aşează sufletele şi numele lor în cartea vieţii, în sînurile lui Avraam, ale lui Isaac şi ale lui Iacov, în latura celor vii, în împărăţia cerurilor, în raiul desfătării, ducîndu-i pe toţi, prin îngerii Tăi cei luminaţi, în sfintele Tale locaşuri, ridicînd împreună şi trupurile noastre, în ziua în care ai hotărît, după făgăduinţele Tale cele sfinte şi adevărate. Căci nu este, Doamne, moarte, pentru robii Tăi, cînd ieşim din trup şi venim la Tine, Dumnezeule, ci mutare de la cele mai pline de întristare la cele mai bune şi mai vesele, şi odihnă şi bucurie. Iar de am şi greşit Ţie ceva, fii milostiv şi nouă şi acelora, pentru că înaintea Ta nimeni nu este curat de întinăciunea, chiar de ar fi viaţa lui doar o singură zi. Că numai Ta singur Te-ai arătat pe pămînt fără de păcat, Domnul nostru Iisus Hristos, prin Care toţi nădăjduim să dobîndim milă şi iertare de păcate. Pentru aceasta, ca un Dumnezeu bun şi iubitor de oameni, dezleagă, lasă şi ne iartă nouă şi acelora, căderile în păcate, cele cu voie şi cele fără de voie, cele cu ştiinţă şi cele fără de ştiinţă, cele arătate şi cele ascunse, cele cu lucrul şi cele cu gîndul, cele cu cuvîntul şi cele din toate umbletele şi mişcările noastre. Şi celor care s-au mutat de aici mai înainte, dăruieşte-le izbăvire şi iertare; iar pe noi, care suntem aici, ne binecuvintează, dăruindu-ne sfîrşit bun şi paşnic şi nouă şi la tot poporul Tău şi, revărsînd asupra noastră îndurările milei şi ale iubirii de oameni, la venirea Ta cea înfricoşătoare şi de temut fă-ne vrednici de împărăţia Ta.

 

Preghiera aggiuntiva

 

S. Dio grande ed eccelso, che solo abiti la luce inaccessibile e possiedi l'immortalità, che hai fatto tutto il creato con sapienza, che hai separato la luce dalla tenebra, che hai posto il sole a dominio del giorno e la luna e le stelle a dominio della notte, che anche oggi hai concesso a noi peccatori d'accostarci al tuo volto nella confessione e offrirti la liturgia vespertina, tu stesso, Signore amico degli uomini, dirigi la nostra preghiera come incenso davanti a te e accoglila come soave profumo. Concedici sera e notte pacifiche; rivestici con le armi della luce; liberaci dallo spavento notturno e da tutto ciò che si aggira nella tenebra. Fa' che sia libero da ogni fantasia diabolica il sonno che hai donato a ristoro della nostra debolezza; sì, Sovrano di tutti, che concedi ogni bene, affinché anche sul nostro letto, nella compunzione, ci ricordiamo nella notte del tuo santissimo nome e illuminàti dalla meditazione dei tuoi precetti, ci leviamo in esultanza d'animo per glorificare la tua bontà, offrendo preghiere e suppliche alla tua amorosa compassione per i nostri peccati e per quelli di tutto il tuo popolo, che ti chiediamo di voler visitare, nella tua misericordia, per intercessione della santa Madre-di-Dio.

С. Боже великий и вышний, едине имеяй безсмертие, во свете живый неприступном, всю тварь мудростию создавый, разделивый посреде света, и посреде тмы. И солнце убо положивый во область дне, луну же и звезды во область нощи. Сподобивый нас, грешных, и в настоящий день предварити лице Твое во исповедании, и вечернюю Тебе службу принести. Сам Человеколюбче Господи, исправи молитву нашу, яко кадило пред Тобою, и приими ю в воню благоухания. Подаждь же нам настоящий вечер и приходящую нощь мирну: облецы ны оружием света, избави нас от страха нощнаго, и от всякия вещи во тме преходящия. И даруй нам сон, иже во упокоение немощи нашей даровал еси, от всякаго диавольскаго мечтания изменен. Ей Владыко, всех благих подателю, яко да и на ложах наших умиляющеся воспомянем и в нощи пресвятое имя Твое. И поучением Твоих заповедей озаряеми, в радости душевной востанем к славословию Твоея благости, молитвы и моления Твоему благоутробию приносяще о своих гресех, и о всех людех Твоих: ихже молитвами Пресвятыя Богородицы, в милости посети.

P. Dumnezeule cel Mare şi Preaînalt, Care singur ai nemurire şi locuieşti în lumina cea neapropiată; Cel ce ai făcut toată făptura cu înţelepciune; Cel ce ai despărţit lumina de întuneric şi ai pus soarele spre stăpînirea zilei, iar luna şi stelele spre stăpînirea nopţii; Cel ce ne-ai învrednicit pe noi, păcătoşii, ca şi în ziua de astăzi să întîmpinăm faţa Ta întru mărturisire şi să-Ţi aducem slujbă de seară; Însuţi, Iubitorule de oameni, Doamne, îndreptează rugăciunea noastră ca tămîia înaintea Ta şi o primeşte ca pe o mireasmă cu bun miros. Şi ne dă nouă această seară de acum şi noaptea care vine, cu pace. Înarmează-ne cu armele luminii. Izbăveşte-ne pe noi de frica de noapte, şi de tot lucrul ce se petrece în întuneric; şi ne dăruieşte nouă somnul, pe care ni l-ai dat spre odihnă, pentru neputinţa noastră, ferit de toată nălucirea diavolească. Aşa. Stăpîne al tuturor, Dătătorule de bunătăţi, dă-ne ca şi în aşternuturile noastre, umilindu-ne, să pomenim şi noaptea numele Tău cel preasfînt; şi cu gîndirea la poruncile Tale fiind luminaţi, să ne sculăm cu bucurie sufletească, spre slăvirea bunătăţii Tale, aducînd milostivirii Tale cereri şi rugăciuni pentru păcatele noastre şi ale întreg poporului Tău, pe care, pentru rugăciunile Preasfintei Născătoare de Dumnezeu, cu milă îl cercetează.

 

D. Soccorrici, salvaci, abbi misericordia di noi, rialzaci e custodiscici, o Dio, con la tua grazia.

C. Kyrie eleison.

D. Facendo memoria della tuttasanta, purissima, più che benedetta, gloriosa Sovrana nostra Madre-di-Dio e semprevergine Maria insieme con tutti i santi, affidiamo noi stessi e gli uni gli altri e tutta la nostra vita a Cristo Dio.

C. A te, Signore.

S. Poiché tu sei il riposo delle nostre anime e dei nostri corpi, e a te innalziamo la gloria, al Padre, e al Figlio e al santo Spirito, ora e sempre, e nei secoli dei secoli.

C. Amen.

Д. Заступи, спаси, помилуй и сохрани нас, Боже, Твоею благодатию.

Х. Господи, помилуй.

Д. Пресвятую, пречистую, преблагословенную, славную Владычицу нашу Богородицу и Приснодеву Марию, со всеми святыми помянувше, сами себе и друг друга и весь живот наш Христу Богу предадим.

Х. Тебе, Господи.

С. Ты бо еси упокоение душ и телес наших, и Тебе славу возсылаем, Отцу, и Сыну, и Святому Духу, ныне и присно, и во веки веков.

Х. Аминь.

C. Doamne miluieşte.

D. Apără, mîntuieşte, miluieşte, ridică-ne şi ne păzeşte pe noi Dumnezeule, cu harul Tău.

C. Doamne miluieşte.

D. Pe Preasfînta, curata, preabinecuvîntata, slăvita stăpîna noastră, de Dumnezeu Născătoarea şi pururea Fecioara Maria, cu toţi sfinţii pomenindu-o, pe noi înşine şi unii pe alţii şi toată viaţa noastră lui Hristos Dumnezeu să o dăm.

C. Ţie Doamne.

P. Că Tu eşti odihna sufletelor şi a trupurilor noastre, şi Ţie slavă înălţăm, Tatălui şi Fiului şi Sfîntului Duh, acum şi pururea şi în vecii vecilor.

C. Amin.

 

CONGEDO

 

Se le preghiere della Genuflessione sono fatte nel corso della Divina Liturgia di Pentecoste (per esempio, dopo la Preghiera all'Ambone), si termina con la consueta forma di congedo della Pentecoste ("Colui che ha inviato dai cieli il santissimo Spirito in forma di lingue di fuoco, sui suoi santi discepoli e apostoli, Cristo nostro vero Dio..."). Se invece le preghiere sono inserite nel Vespro, si usa solo in questa occasione la forma speciale di congedo:

 

S. Colui che dal seno del Padre si è annientato, ha assunto la nostra natura, l'ha divinizzata ed è quindi risalito ai cieli, sedendosi alla destra di Dio Padre e di là ha mandato sui suoi santi discepoli e apostoli lo Spirito divino, santo, consustanziale, di eguale potenza, di eguale gloria, coeterno, e per mezzo suo li ha illuminati, illuminando quindi tramite loro tutta la terra, Cristo, nostro vero Dio, per intercessione della purissima, santa Madre sua senza macchia, dei santi e gloriosi apostoli degni di ogni lode, portatori dello Spirito e araldi di Dio, e di tutti i santi, abbia misericordia di noi e ci salvi, qual buono e amico degli uomini.

C. Amen.

С. Иже от Отчих и Божественных недр истощивый Себе, и с небесе на землю сошедый, и наше все восприемый естество, и обоживый е, по сих же на небеса паки возшедый и одесную седый Бога и Отца: Божественнаго же и Святаго и единосущнаго, и единосильнаго, и единославнаго, и соприсносущнаго Духа низпославый на святыя Своя ученики и апостолы, и Сим просветивый убо их, теми же всю вселенную: Христос истинный Бог наш, молитвами Пречистыя и Пренепорочныя святыя Своея Матере, святых славных, прехвальных, богопроповедников, и духоносных апостолов, и всех святых, помилует и спасет нас, яко Благ и Человеколюбец.

Х. Аминь.

P. Cel ce din sînurile Tatălui S-a deşertat pe Sine şi din cer pe pămînt S-a pogorît şi a luat toată firea noastră cea omenească şi a îndumnezeit-o, iar după aceea iarăşi S-a suit la ceruri şi a şezut de-a dreapta lui Dumnezeu şi Tatălui, şi a trimis, peste Sfinţii Săi Ucenici şi Apostoli, pe Duhul cel dumnezeiesc şi Sfînt, Cel de o fiinţă şi de o putere, întocmai slăvit şi împreună-veşnic; şi printr-Însul i-a luminat pe ei şi prin ei pe toată lumea; Hristos, Adevăratul Dumnezeul nostru, pentru rugăciunile Preacuratei şi celei fără de prihană Sfintei Sale Maici, ale Sfinţilor, slăviţilor şi întru tot lăudaţilor, de Dumnezeu propovăduitorilor şi purtătorilor de Duh Apostoli, şi ale tuturor Sfinţilor, să ne miluiască şi să ne mîntuiască pe noi, ca un bun şi de oameni iubitor.

C. Amin.

 

 
Diocesi di Chersoneso (Patriarcato di Mosca)

http://www.egliserusse.eu/

 
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Parola ortodossa
Un blog di brevi vite e detti di santi ortodossi: il nome è ispirato alla rivista "The Orthodox Word", fondata da padre Seraphim (Rose)
 
 
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Sacra Arcidiocesi Ortodossa d'Italia (Patriarcato Ecumenico)

http://www.ortodossia.it

 
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VIDEO: Panichida per i bambini di Beslan

Caricato nella sezione Video il filmato della Panichida (officio di commemorazione funebre) per i bamini uccisi a Beslan (Ossezia del Nord), nell'ottavo anniversario dell'attentato terroristico che è costato la vita a centinaia di persone in uno dei capisaldi della fede cristiana ortodossa del Caucaso. Questo momento di commemorazione annuale è condiviso da molte delle nostre parrocchie in Italia.

 
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RICETTE - Melanzane brasate al miso piccante

Le melanzane sono spesso viste con sospetto dal cuoco principiante, perché richiedono tempo per essere liberate dal loro succo amaro. In particolare, quando ci resta una sola melanzana da cucinare, abbiamo comprensibili dubbi a prepararla assieme alle altre verdure. Voglio offrirvi un modo per trattare quella melanzana trasformandola in una vera esplosione di sapore.

Ingredienti

• 1 melanzana

• sale

• cipollotti

• 1 cucchiaio di pasta di miso

• 1 cucchiaio di salsa di soia

• 1 cucchiaio di aceto

• 1 cucchiaio di zucchero

• Brodo vegetale

• Salsa piccante

• Amido di mais

• 1 spicchio d'aglio e 1 pezzo di zenzero (oppure 1 cucchiaio di pasta d'aglio e zenzero)

Preparazione

Togliendo il picciolo, tagliate la melanzana in due metà e quindi a spicchi o cunei di 1-2 cm di spessore (si assottiglieranno in cottura). Lasciando la buccia, salate le superfici con sale grosso, e lasciate i pezzi in un colino per circa mezz'ora. Pressate bene i pezzi in un tovagliolo di carta, per far uscire il liquido amaro.

Intanto, preparate la salsa mescolando bene pasta di miso, salsa di soia, aglio, zenzero, aceto e zucchero in brodo vegetale. A vostro gradimento, mescolate assieme a questi ingredienti anche della salsa piccante.

Saltate i pezzi della melanzana in una padella antiaderente scaldata a fuoco alto, avendo cura di farli brunire per circa un paio di minuti su ogni lato. Se necessario, deglassate il fondo della padella con un poco d'acqua o di brodo, ma cercate di non far rimanere liquido sul fondo al momento in cui versate la salsa. Appena questa inizierà a fare vapore (sentirete in modo particolare gli aromi di aglio e zenzero), coprite la padella con un coperchio, riducete il fuoco a basso e lasciate cuocere per circa 10 minuti.

Intanto, tagliate a rondelle o pezzi fini uno o più cipollotti, e teneteli da parte come guarnizione finale. Preparate una soluzione addensante di poca acqua o brodo con amido di mais.

Togliete il coperchio, versate la soluzione di amido e lasciate addensare la salsa delle melanzane. Aggiungete in cima i cipollotti tritati come guarnizione, e servite!

Nota: se non volete perdere il valore nutrizionale probiotico dei fermenti del miso, potete aggiungerlo, diluito con poca acqua (quanto basta a dargli una consistenza pari a quella della salsa così come ottenuta dalla cottura), e mescolarlo al resto della salsa a fine cottura.

 
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Intervista a Ennio Bordato

La recente commemorazione delle vittime di Beslan ci ha spinto a fare alcune domande al promotore di questa e di molte altre benemerite iniziative, il nostro amico Ennio Bordato, presidente dell'Associazione Aiutateci a Salvare i Bambini Onlus. Presentiamo il cammino di Ennio sotto forma di intervista: ne emerge il ritratto di una appassionata ricerca di Dio attraverso l'aiuto ai più piccoli e indifesi, e un messaggio di speranza che vorremmo assolutamente diffondere.

 
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RICETTE - Mozzarella vegana

Per chi soffre particolarmente la mancanza di formaggio fresco, ecco una variante vegetale della mozzarella. Anche se un po' più grassa della crema di formaggio a base di legumi che vi ho presentato in questa sezione, in quanto è fatta in maggioranza di anacardi, nondimeno può essere una piacevole sorpresa per chi pensa che il digiuno ortodosso, o le diete vegane in genere, siano una campana a morte per il formaggio più amato dagli italiani.

Ingredienti

• 100 grammi di anacardi

• 200 ml di acqua

• 1 cucchiaio di lievito alimentare

• 1 ½ cucchiaino di aceto di mele

• 1 cucchiaino di sale

• ½ cucchiaino di glutammato di sodio

• ¼ cucchiaino di aglio in polvere

• 3 cucchiai di tapioca in polvere

Preparazione

Frullate gli ingredienti fino a ottenere un liquido cremoso. Gli anacardi da frullare dovrebbero idealmente essere crudi, ma è molto difficile comprare anacardi crudi, perché il seme crudo può essere tossico, per cui la maggior parte degli anacardi in commercio è stata già sottoposta a una tostatura preliminare. Per la durezza aggiunta da questo processo, e soprattutto per chi non ha un frullatore di potenza elevata o ad alta velocità, suggerisco di tenere gli anacardi in ammollo per un'intera notte, e/o di tenerli per una decina di minuti in acqua bollente.

Versate il liquido in una padella antiaderente ben calda, e mescolate continuamente con una spatola (idealmente di silicone) finché la tapioca inizierà a dare al composto una consistenza collosa. Lasciate raffreddare, e modellate i bocconcini di mozzarella con circa un cucchiaio di impasto, avendo cura di modellarlo con le mani bagnate, per non far appiccicare l'impasto alla pelle. Mettete poi i bocconcini in una soluzione di brina (acqua fredda con un poco di sale e di succo di limone), e lasciateli solidificare. Servite tagliando i bocconcini a fettine, e sistemandoli su bruschette, in insalate capresi o dovunque si impiega di solito la mozzarella cruda.

Una nota cromatica: se volete replicare il colore bianco della mozzarella, fate in modo di scegliere anacardi e lievito alimentare del tipo più bianco possibile, altrimenti la pasta può risultare un po' ingiallita (cosa che non ne pregiudica comunque il sapore).

 
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