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GALLERIE FOTOGRAFICHE

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Sezione 1

Siti ufficiali delle Chiese Ortodosse nel mondo

 
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Impero Romano d'Oriente

La sua storia, religione, filosofia, i suoi rapporti con Venezia e il Sud Italia - punto di collegamento tra studiosi ed esperti di questo campo

http://www.imperobizantino.it

 
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La morte del buon senso

Un pezzo di umorismo certamente aspro ma molto profondo, "La morte del buon senso", è apparso anche su diversi siti parrocchiali, e si capisce bene il perché: il buon senso, che gli inglesi chiamano common sense (anche se viene da dubitare che sia poi proprio così comune) è uno degli elementi indispensabili per una crescita spirituale. Ripresentiamo l'elogio funebre del buon senso in versione italiana e in versione romena nella sezione "Umorismo Cristiano" dei documenti.

 
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RICETTE - Tiramisulasalute

Per concederci un autentico piacere della tavola senza violare le regole del digiuno ortodosso (e senza attentare alla nostra salute) ecco una variante del più iconico dolce italiano basato su una rivisitazione vegana della dottoressa Michela de Petris.

Ingredienti

• Biscotti secchi senza latte e uova

• Caffè d'orzo solubile

• Latte di riso

• Tofu vellutato

• Crema di mandorle (si può fare in casa frullando mandorle bianche)

• Cacao in polvere

Preparazione

Amalgamate il tofu vellutato con la crema di mandorle e un poco di latte di riso, fino a ottenere una consistenza cremosa.

Preparate un caffè d'orzo mescolando la polvere solubile con latte di riso tiepido.

Ammorbidite i biscotti nel caffè d'orzo e disponeteli in una teglia (o in ciotole monoporzione) alternandoli a strati di crema. Guarnite con il cacao in polvere.

Lasciate riposare in frigo almeno per qualche ora prima di servire: il gusto può farsi più interessante anche dopo un giorno o due (se riuscite a resistere al desiderio di mangiarlo subito...)

Ecco un dolce che, invece che tirare su il colesterolo, può aiutarci a tirare su le difese immunitarie!

 
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Storia dell'Ortodossia russa in Italia

Sito in russo dello storico Mikhail Talalay: panoramica di storia dell'Ortodossia russa in Italia

http://zarubezhje.narod.ru/italy/

 
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Per non dimenticare

L'archimandrita Nektarios (Serfes) di Boise, Idaho (USA) condivide con noi la devozione ai nuovi martiri e confessori del secolo scorso (tra cui i martiri della famiglia imperiale russa) e il sostegno ai cristiani serbi del Kosovo: è il presidente del fondo internazionale di sollievo del monastero di Dečani. Presentiamo nella sezione "Geopolitica ortodossa" dei documenti la traduzione italiana del suo articolo "In memoria dei 50 milioni di vittime dell’olocausto cristiano ortodosso".

 
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Due siti deicati al pellegrinaggio dei russi in Italia

http://maria-shurgina.narod.ru/

http://www.palomnik.it/

 

 
RICETTE - Tofu strapazzato

Per chi ama le uova strapazzate, sia come elemento di una colazione sia come aggiunta decorativa a diversi piatti, ecco un modo per sostituire le uova rimanendo in sintonia con il digiuno ortodosso, e proteggendo il nostro organismo dagli eccessi di colesterolo.

Ingredienti

• 500 g di tofu compatto

• 3 cucchiai di lievito alimentare

• Sale (a partire da ½ cucchiaino, e a gusto)

• Pepe bianco in polvere (a partire da 1/4 cucchiaino, e a gusto)

• Curcuma in polvere (a partire da 1/4 cucchiaino)

• 1 cucchiaino di aglio in polvere

• 1 cucchiaino di cipolla in polvere

Opzionali:

• ½ cucchiaino di kala namak (sale nero indiano)

• 2 cucchiaini di erba cipollina in pezzi, o altri mix di erbe fresche o secche

• Peperoncino secco in pezzi o in polvere

Preparazione

Schiacciate direttamente in una padella il tofu compatto (idealmente con le mani), finché non assomiglierà per consistenza alle uova strapazzate.

Aggiungete gli ingredienti in polvere, e mescolate bene. Il lievito alimentare aggiunge un sentore cremoso di formaggio, la curcuma fornisce il colore giallo, e il sale nero indiano (kala namak), ricco di zolfo, simula in modo praticamente perfetto (provare per credere) il sapore delle uova.

Fate cuocere nella padella. Alzate la fiamma se volete qualche leggera bruciatura sul fondo, altrimenti procedete a fuoco basso finché il composto non assumerà la consistenza che desiderate.

 
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Musica sacra ortodossa

Collezione di risorse musicali ortodosse

http://www.ortodossia-russa.net/music/index.html

 
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Il valore di un sorriso

Presentiamo nella sezione "Umorismo" dei documenti il classico testo "Un sorriso non costa niente..." in versione italiana, romena e russa. A Ion e Capitolina, figli del nostro diacono Padre Nicolae, nonché nostri maestri in questa materia, lasciamo il compito di illustrare il testo con uno dei loro accattivanti sorrisi in chiesa.

 

 
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RICETTE - Tom Yam (zuppa thailandese)

Il Tom Yam (zuppa piccante) è la più comune delle minestre della cucina thailandese. Anche se è definita "minestra", i thai la considerano come uno dei principali piatti di portata.

Esistono centinaia di varianti del Tom Yam, e ogni zona della Thailandia ha una sua ricetta speciale. Nell'uso locale thailandese, il Tom Yam è molto piccante.

In questa ricetta presentiamo una versione a base vegetale, lasciando la scelta sulla gradazione di quanto si desidera piccante il piatto finito. Gli ingredienti si possono trovare in Italia, tipicamente nei negozi di cibi asiatici.

Ingredienti (dosi per 4 persone)

• 1 lattina di pasta di latte di cocco (in senso stretto il latte di cocco si usa nelle varianti più robuste della zuppa, come il Tom Kha, o zuppa di galanga, mentre il Tom Yam generalmente lo omette; tuttavia, poiché i ristoranti thailandesi lo offrono spesso come opzione anche nel Tom Yam dei loro menu, ci sembra adeguato da usare, anche perché il latte di cocco aiuta a "spegnere" il forte piccante del peperoncino, a cui non tutti i nostri palati sono abituati).

• Pasta di curry thailandese (in versione di base oppure agropiccante)

• 2 lime (limoncini verdi tropicali) e 3-4 foglie di lime (chi non ha lime può usare i limoni in dosi leggermente maggiori, ma perderà il gusto particolare del lime)

• 2 gambi di citronella (freschi o surgelati) sottili, oppure 1 gambo grosso

• 200 g di funghi freschi (potete usare vari tipi, anche i comuni prataioli o champgnon bianchi)

• 2 cucchiai di salsa di pesce thailandese (colatura di acciughe), o in alternativa salsa di soia oppure salsa di soia e funghi 

• (per guarnizione) foglie di coriandolo fresco

• (opzionale) 1 radice di galanga

• un mix di ortaggi o germogli a vostra scelta, anche surgelati (come le buste di ortaggi da minestra), fino a 500 g o anche più

Preparazione (circa 15-20 minuti)

Versare in una pentola il contenuto della lattina di pasta di latte di cocco. Aggiungere l'equivalente di 3 lattine di acqua, o anche di più, a seconda della densità del latte di cocco. È possibile usare brodo al posto dell'acqua. Mescolare bene, per non lasciare grumi di pasta di latte di cocco, e iniziare a bollire.

Saltate i funghi in padella separatamente. Potete saltare anche il mix di verdure e germogli.

Quando il latte di cocco bolle, aggiungere i seguenti ingredienti:

• La pasta di curry, che è possibile acquistare già preparata, sia nella versione di base, che quella agropiccante (già addizionata di lime), perché la preparazione in giusta gradazione con cipolle, peperoni e altre spezie richiede molto tempo. La quantità è veramente da lasciare al gusto personale. Per chi non è abituato al piccante, è meglio non esagerare all'inizio.

• I gambi di citronella (che è meglio pestare con un pestello per far rilasciare più facilmente il profumo, e tagliare a segmenti di 3-4 centimetri).

• Le foglie di lime (se le foglie sono secche perdono aroma e ce ne vogliono di più). A parte si possono tagliare e spremere i lime freschi, e grattugiare parte della scorza di lime assieme agli altri ingredienti (la pasta di curry è già addizionata di scorza di lime, ma quando questa è fresca è un ingrediente aromatico che non guasta aggiungere).

• Se non avete problemi a usare una piccola quantità di un alimento di origine animale, potete aggiungere un cucchiaio di nam pla, o colatura di pesce (che è un estratto liquido dall'odore nauseabondo… ma che una volta aggiunto alla base di latte di cocco dà un sapore straordinario). Altrimenti potete usare una variante di salsa di soia o di salsa di soia e funghi, che è meglio aggiungere ai funghi mentre li saltate in padella.

• La radice di galanga tagliata a fettine larghe. Si tratta di un piccolo tubero simile allo zenzero, dall'intenso sapore resinoso. Aggiunge un sapore speciale di terra alla minestra (un'esperienza simile a una passeggiata in una pineta), ma non è obbligatorio. Quando si usa, cambia il nome stesso della zuppa: il galanga, o "Kha", fa assumere il nome di "Tom Kha" (zuppa di galanga). Il galanga non ha un vero sostituto: lo zenzero è la cosa più vicina, ma dà un risultato povero.

Continuate a bollire per 15 minuti, e aggiungete i funghi e le verdure che avrete saltato a parte. Tenete conto dei gusti di base delle verdure, e "aggiustate" i gusti del resto della zuppa: per esempio, le carote sono dolci, e può essere necessaria una riduzione del latte di cocco, o un'aggiunta di scorza di lime o altri ingredienti amari. I peperoni (non piccanti) sono solitamente un buon complemento a quelli già contenuti nella pasta di curry, e non richiedono particolari aggiustamenti.

All'ultimo momento aggiungete il succo dei lime (il cui aroma si perderebbe se fossero aggiunti prima).

Di ogni cosa è possibile aggiustare il gusto con opportuni dosaggi, soprattutto per quanto riguarda la pasta piccante di curry. Quando è molto piccante, il Tom Yam è considerato un ottimo rimedio naturale contro il raffreddore!

Prima di servire si può guarnire la zuppa con foglie di coriandolo fresco, e si possono togliere i gambi di citronella, le foglie di lime e i pezzi di radice di galanga, che non sono particolarmente mangerecci.

Potete servire la zuppa con ciotoline di riso di accompagnamento, che possono servire a placare la furia del curry per quelli che hanno voluto spingersi troppo nell'avventura del piccante! Per chi può procurarsi il riso thai profumato, l'accostamento è ancor più interessante.

Il risultato è un mix di profumi dolci, piccanti, aspri e resinosi, che rende questa zuppa un piatto davvero unico.

ทานให้อร่อยนะ (Thān h̄ı̂ xr̀xy na! Buon appetito!)

 
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Collezione di files di musica ortodossa

Risorse dalla tradizione russa

http://music.russianorthodox-stl.org/

 
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Il ruolo dei padrini di battesimo

Dalle pagine del sito Ortodoxia.md, abbiamo estratto un articolo sui doveri e sull'importanza del ruolo dei padrini di battesimo: lo presentiamo nel suo originale in lingua romena e nella nostra traduzione in lingua italiana nella sezione "Pastorale" dei documenti.

 
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RICETTE - Usi creativi della carta di riso vietnamita

La carta di riso (Bánh tráng) è una specialità culinaria del Vietnam del sud, in forma di gallette rotonde (o talvolta quadrate) composte da farina di riso mischiata con farina di tapioca, cotte alla piastra ed essiccate.

La carta di riso è davvero economica, in dispensa ha una durata molto lunga (purché sia conservata all'asciutto) ed è estremamente versatile negli usi di cucina.

In cucina, la carta di riso si usa per avvolgere ingredienti, tipicamente da sottoporre a cotture al vapore oppure a fritture, anche se per essere mangiata non necessita di un'ulteriore cottura, e quindi può servire come involto per sushi o per altri alimenti da consumare freddi.

Per donare elasticità alla carta di riso è sufficiente bagnarla in modo leggero. Questo effetto si può ottenere con una breve immersione in acqua: se non si vuole rischiare di renderla troppo appiccicosa, sarà sufficiente pressarla leggermente sui due lati con un asciugamano da cucina inumidito.

Una volta inumidita, la carta di riso diventa molto malleabile e adatta per avvolgere vari tipi di cibo.

Ecco un decalogo di usi interessanti della carta di riso, al di là del più semplice involtino fritto o al vapore, pubblicizzati dal food blogger francese Alex e da altri creatori di video culinari:

1) Usare un foglio inumidito di carta di riso al posto di un foglio di alga nori per avvolgere riso e altri ingredienti di un sushi.

2) Creare dei noodles di riso istantanei (essendo già cotti, sarà sufficiente immergerli nel brodo bollente e servirli) facendo passare i fogli di carta di riso asciutti nella macchina per la pasta: basta usare il rullo più fine, quello per i tagliolini.

3) Frullare la carta di riso asciutta in un robot da cucina per creare fiocchi di riso che possono servire per le impanature (un artificio utile se si vogliono avere impanature senza glutine).

4) Creare una versione alternativa della pasta fillo per la spanakopita o per piccoli samosa triangolari: è sufficiente avvolgere il ripieno in diversi strati, che cuoceranno in modo non dissimile da quello della pasta fillo.

5) Creare involtini dolci da cuocere al forno al vapore con combinazioni di banane, latte di cocco, mele e cannella, granella di noci/mandorle/nocciole e simili, cocco diraspato, semi di sesamo.

6) Creare un "bacon vegetale" senza grassi, disponendo strisce di carta di riso su carta da forno o su un foglio di silicone da forno, e ricoprendoli su un lato di un mix di salsa barbecue, senape e aceto.

7) Usare la carta di riso come una base per una pizza al padellino: quando la carta diventa opaca (e leggermente grigliata sul fondo) è pronta. I migliori risultati si hanno non sovraccaricando la "pizza" con gli altri ingredienti.

8) Cuocere in friggitrice ad aria dei bureki quadrati, larghi e piatti, con ripieno di patate schiacciate, insaporite con erbe e spezie.

9) Aggiungendo un ripieno già cotto, creare piccoli involtini che hanno l'aspetto di ravioli cinesi (dim sum), ma che non necessitano di cottura.

10) Creare un sostituto dei cannelloni usando la carta di riso al posto delle lasagne. I cannelloni saranno ancor più gustosi come avanzi del giorno dopo, quando la carta di riso avrà assorbito umori e sapori della farcitura.

 
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L'arpa di Davide

Musica e teologia come passi del medesimo cammino spirituale, sul blog del nostro confratello Padre Marco:

http://larpadidavide.blogspot.it/

 
Pratica di fede ortodossa

Testi in inglese su preghiera, prassi ed etica cristiana:‭ ‬per accedere ai testi andare alle singole voci del menu a tendina‭ "‬Living an Orthodox Life‭"

http://orthodoxinfo.com/praxis/

 
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Vita e icona di Sant'Alessandro di Centocelle

Domenica scorsa abbiamo potuto benedire l'icona di Sant'Alessandro di Centocelle (Civitavecchia), di cui custodivamo da molti anni un frammento delle reliquie. Riportiamo l'icona e la vita del santo nella sezione "Santi" dei documenti.

 
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prosphora.org

Il più completo sito dedicato esclusivamente alla preparazione del pane liturgico: una pratica che combina arte culinaria e preghiera.

http://www.prosphora.org/

 
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RICETTE - Vega-burger di avena e fagioli

Tra le moltissime ricette di burger vegetali disponibili in rete, ho scelto quella del blog I cook and paint, che richiede ingredienti di facile reperibilità. Le quantità sono sufficienti a fare 6 hamburger.

Ingredienti

1 carota piccola

1 gambo piccolo di sedano

1 cipolla media

1 spicchio d'aglio

1½ cucchiaino di sale

2 tazze di fiocchi d'avena (preferibilmente a cottura rapida)

½ tazza di farina integrale

1 cucchiaino di erbe secche

½ cucchiaino di pepe nero

1 lattina di fagioli (preferibilmente fagioli neri) scolati ma non risciacquati

1 cucchiaino di salsa di soia

Opzionale: funghi (secchi, trifolati o saltati) a pezzetti

Preparazione

Tagliate o sminuzzate carota, sedano, cipolla e aglio (per ottenere le dimensioni ideali nei pezzi, usando una grattugia a cassetta, grattate sedano e cipolla con la grattugia a fori medi, e carota e aglio con la grattugia a fori piccoli).

Raccogliete le verdure in una ciotola, aggiungete il sale e mescolate bene, schiacciando il composto in modo che il sale possa estrarre il liquido dalle verdure.

Mettete in un'altra ciotola i fiocchi d'avena (idealmente quelli sminuzzati, a cottura rapida: se avete solo i fiocchi d'avena interi, potete frullarli leggermente, per ridurli in una consistenza più minuta, ma non al punto di farne una farina). Mescolateli bene a secco con la farina integrale, le erbe e il pepe nero, finché sono ben combinati.

Aggiungete quindi i fagioli, il composto di verdure (senza scolare il liquido) e la salsa di soia. Se lo desiderate, potete aggiungere anche pezzetti di funghi ben sminuzzati. Schiacciate i fagioli con una forchetta (ma non troppo, in modo da lasciare ancora alcuni pezzetti di una certa consistenza) prima di amalgamare il tutto. Se la miscela sembra troppo densa, potete aggiungere un cucchiaio o due di acqua per facilitare l'impasto, ma fate attenzione alle aggiunte di acqua, che possono rendere molli gli hamburger.

Coprite la miscela con rotolo trasparente, e conservate in frigorifero per almeno un'ora, ma preferibilmente per tutta una notte. Questo tempo di marinatura consente lo sviluppo dei sapori, e fa assorbire l'umidità dall'avena e dalla farina integrale, rendendo la cottura molto più semplice.

Modellate il composto in 6 polpette piatte. Rosolate gli gli hamburger su ciascun lato per almeno 1 minuto in una padella antiaderente scaldata a fuoco medio-alto. Quando entrambi i lati saranno dorati, abbassate la fiamma al minimo e coprite con un coperchio.

Cuocete a fuoco basso e lento per 15 minuti su ciascun lato, controllando frequentemente per evitare che bruciature. Alla fine, gli hamburger dovrebbero essere ben cotti e leggermente più scuri rispetto alla fine della doratura iniziale: a questo punto sono pronti da servire nei panini con i vostri condimenti preferiti!

 
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Vox terrae - Vox angelorum

Raccolta di canti ortodossi di diverse tradizioni presentati attraverso video musicali

http://voxterraevoxangelorum.blogspot.it/

 
Chiesa cattolica italiana

Sito ufficiale della Conferenza episcopale italiana

http://www.chiesacattolica.it/cci/home.html

 
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La domenica Bizantina

Blog con le letture domenicali della Divina Liturgia (particolarmente adatto per le chiese ortodosse di tradizione greca)

http://domenicabizantina.blogspot.it/

 
Frammenti dalla vita di san Giovanni di Kronstadt

Da un Blog in lingua romena interamente dedicato alla figura di san Giovanni di Kronstadt, abbiamo estratto alcuni brani biografici nel testo originale romeno e li presentiamo in traduzione italiana, nella sezione "Santi" dei documenti.

L'icona riportata all'inizio dell'articolo biografico è quella che è stata dipinta per la nostra parrocchia nell'estate del 2012 da Ovidiu Boc.

 
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RICETTE - Vega-sandwich al frutto di giaca

Con un poco di pazienza e di arte culinaria (e gli ingredienti giusti) si possono "veganizzare" diversi popolari piatti di carne, rendendoli così ideali per il digiuno ortodosso. Uno dei più curiosi è una specialità del barbecue del Deep South americano (gli Stati Uniti sud-orientali), che ha come base la spalla di maiale sfilacciata (pulled pork), condita con salsa barbecue e con la salsa di maionese e verdure chiamata coleslaw.

La carne sfilacciata è il prodotto di un lungo processo di affumicatura e di cottura, nel quale il collagene che tiene insieme i fasci di muscoli si gelatinizza, e il grasso si fonde nella carne stracotta aumentandone il sapore. Le fibre muscolari così separate si "stracciano", separandosi sotto la pressione di una forchetta o delle dita in caratteristici filamenti. E proprio questa consistenza e questo sapore di base sono l'occasione per adattare uno dei più interessanti (e se vogliamo, dei più estremi) trucchi di "veganizzazione" dei cibi.

L'ingrediente indispensabile è il frutto di giaca (jackfruit in inglese, jacquier in francese), l'enorme frutto del sud-est asiatico che ha la caratteristica, una volta cotto, di assumere un sapore simile a quello della carne di maiale.

frutti di giaca al naturale

Per fortuna il frutto di giaca oggi si trova facilmente in Italia, in lattina, nei negozi di alimentari asiatici. Questa sua caratteristica di succedaneo della carne lo renderà verosimilmente sempre più richiesto. Non avrete che da andarne a comprare qualche lattina, che troverete anche molto a buon prezzo rispetto alla carne di maiale. Fate attenzione a scegliere la varietà di giaca "in brina" (ovvero in soluzione di acqua e sale, come il tonno al naturale) e non le varietà sciroppate, che renderebbero il prodotto finito troppo dolce.

frutti di giaca in lattina

I pezzi di frutto di giaca arrivano generalmente sotto forma di piccoli spicchi, composti di un torsolo centrale, una parte fibrosa e diversi semi, con involucri a strati (un po' come piccole cipolle):

Quella che serve al nostro scopo è la parte fibrosa: i torsoli e i semi con le loro bucce vanno scartati (potranno essere cotti separatamente per altre preparazioni), e le fibre vanno "sfilacciate" manualmente, avendo cura di separare semi e bucce. Se per caso qualche parte di buccia esterna di seme, dalla consistenza più fibrosa, resta confusa con i filamenti, non è un dramma: con il tempo e l'esperienza imparerete a separare in modo ideale ciò che serve per questa ricetta.

Tutto ciò che dovrete fare è cuocere le fibre in una soluzione di salsa barbecue (ed eventualmente un po' d'acqua se diventano troppo secche) per il tempo che vi pare opportuno a far assumere il tipico gusto di carne di maiale, salando a piacere. Se partite dal frutto fresco (difficile da trovare, e rapidamente deperibile) il tempo richiesto per il cambiamento di sapore è di circa un'ora. Con il frutto tagliato e messo in salamoia, è già avvenuta una pre-cottura (testimoniata dal cambiamento di colore dal colore giallo al crema/rosa), e il tempo di cottura potrà richiedere al massimo 40 minuti.

Potete cuocere le fibre e la salsa in forno su una teglia, oppure semplicemente in padella:

Ecco come fare la salsa barbecue:

Ingredienti

• 1 cipolla

• 2/3 spicchi di aglio (eventualmente affumicato)

• peperoncini piccanti

• melassa nera

• aceto bianco

• concentrato di pomodoro

• acqua

• sale

Preparazione

Tritate e fate saltare in un pentolino o in una padella la cipolla, poi aggiungete l'aglio tritato e alcuni peperoncini spezzettati, secondo il grado di piccante che desiderate. Quando la base aromatica inizia ad appassire, aggiungete parti uguali di melassa, aceto e concentrato di pomodoro (circa tre cucchiai di ognuno dei tre ingredienti) e lasciate cuocere aggiungendo acqua e salando a gusto. Avrete così la base nella quale mescolare e far cuocere le vostre fibre di giaca: ricordate sempre di rabboccare con un po' d'acqua se vi sembra che la vostra "carne" si stia seccando troppo.

Salsa coleslaw

Ecco invece come fare la salsa coleslaw:

Ingredienti

• 1 tazza di maionese di digiuno (potete usare le ricette presentate in questa sezione)

• 1 tazza di cavolo viola e 1 tazza di cavolo bianco, tritati finemente o grattugiati

• 1 tazza di carota grattugiata

• ½ tazza di cipolla tritata

Preparazione

Mescolate bene gli ingredienti, e teneteli come base dei sandwich. Naturalmente, potete fare una quantità maggiore di coleslaw e servire il resto come insalata o contorno.

2 o 3 lattine di frutto di giaca dovrebbero produrre abbastanza "carne" per guarnire una mezza dozzina di panini da hamburger. Non avrete che da tagliare i panini in due, stendere la coleslaw sul fondo, la "carne" di giaca al di sopra, e richiudere il panino. Se volete potete aggiungere una foglia di insalata o qualche fettina di avocado. A questo punto, godetevi un epico "barbecue quaresimale", e buona fortuna a convincere i vostri commensali che non stanno mangiando un panino con la carne!

 
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Sito ufficiale dell'Arcidiocesi cattolica di Torino

http://www.diocesi.torino.it

 
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Tone Tutor 101

Una risorsa per imparare le basi degli otto toni del canto russo

http://www.ocrb.org/products/tonetutor101

 
Padre Arsenio: una sceneggiatura teatrale, di Vincent R. Gaeta

Nella sezione "Testimoni dell'Ortodossia" dei documenti, presentiamo la traduzione italiana di una sceneggiatura teatrale che ruota attorno alla figura di Padre Arsenio (Streltsov), un testimone della fede perseguitata e incarcerata nei GuLag.

 
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RICETTE - Yetsom beyaynetu

Yetsom beyaynetu (amharico: የጾም በያይነቱ), o "piatto assortito di digiuno", chiamato anche etkəlt beyaynetu (አትክልት በያይነቱ), o "piatto assortito vegetale", è un piatto classico della cucina etiope, che riflette i sapori e i colori della cucina di digiuno, con numerose verdure, curry, patate e legumi.

La base di questo tripudio di sapori e colori è l'injera, un pane sottile e spugnoso a lievitazione naturale a base di farina di teff fermentata, che può fungere contemporaneamente da piatto, da posata e da cibo. A causa della sua lunga e lenta fermentazione, il sapore dell'injera è piacevolmente aspro e contrasta con la piccantezza delle spezie a cui spesso è abbinato.

Qui non offriamo le singole ricette di tutti i componenti del piatto assortito (ne trovate un paio in questa sezione, alle voci "ingudai wat", o stufato di funghi, e "shiro wat", o stufato di ceci), ma piuttosto ne presentiamo le varianti più comuni. Se avete la fortuna di avere vicino a voi un negozio di specialità etiopi o eritree, vi potrete trovare alcuni ingredienti (come le farine o i mix di spezie) dei cibi che compongono il beyanetu, e non di rado potrete farvi preparare l'injera su ordinazione, saltando il complicato processo di lievitazioni e fermentazioni della pasta che può durare più giorni.

I componenti

Ecco alcuni dei più comuni componenti del beyaynetu, che ovviamente possono variare molto a seconda delle cucine locali e della disponibilità di certi ingredienti.

  • yemisir wat (stufato di lenticchie)

  • tikil gomen (cavolo, carote e patate)

  • yekik alicha (piselli gialli spezzati con salsa alla curcuma)

  • dinich ena karat alicha (stufato di patate e carote)

  • shiro wat (stufato di farina di ceci, di cui potete vedere la ricetta in questa sezione; è il componente che occupa il centro del piatto, un posto che al di fuori dei giorni di digiuno è abitualmente riservato alla carne)

  • key sire (stufato di barbabietole)

  • fossolia (fagiolini)

  • timatim (insalata di pomodori)

Un aspetto interessante del beyaynetu è che tutto può essere preparato in anticipo, e quindi riscaldato e assemblato subito prima di servire.

Etichetta e filosofia dei pasti etiopi

Come per tutti i cristiani ortodossi, per gli etiopi e gli eritrei digiunare non significa astenersi da ogni cibo, anche se è diffusa l'usanza monastica di aspettare fino a tardi (attorno alle 3 del pomeriggio) prima di iniziare a mangiare e bere. I pasti tradizionali sono incentrati sulla generosità, sulla famiglia, sull'accoglienza e sulla comunità.

In un pasto comunitario sono importanti il rispetto e la condivisione, espressi nella forma stessa del beyanetu, con il tavolo da pranzo (o talvolta un tavolino rotondo di vimini, o mesob) occupato da un grande vassoio rotondo (gebeta) coperto da una larga forma di injera e diverse pile di ogni stufato. Tutto è alla portata di ogni commensale, che ha davanti a sé una propria injera arrotolata, da spezzettare per raccogliere i bocconi desiderati.

Ci sarà sempre un modo per lavarsi le mani prima e dopo il pasto, talvolta con una bacinella e una brocca portati al tavolo.

Anche se non è una regola rigorosa come nel mondo musulmano, è educato mangiare con la mano destra, ed evitare se possibile di usare la sinistra. È buona norma aspettare con pazienza che un anziano inizi a mangiare per primo, e limitarsi a mangiare il cibo più vicino a sé quando il beyaynetu è condiviso con gli altri. Quando si è finito il proprio rotolino di injera, e restano ancora tracce di cibo sull'injera centrale, non è sbagliato iniziare a spezzarla e a consumarla con i resti del cibo che l'ha impregnata.

Un gesto che può sembrare strano agli stranieri è il gursha, il boccone di cibo che un commensale più anziano, o un commensale che ha terminato di mangiare, mette con cura nella bocca di un'altra persona. È un gesto di rispetto che indica la generosità della condivisione, ed è cortese accettarlo.

 
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Santi, beati e testimoni

La più completa raccolta in rete di informazioni sui santi in italiano; un grande campo di interazione tra cattolici e ortodossi

http://www.santibeati.it/

 
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Metropolitan Cantor Institute

Sito della scuola di canto della diocesi cattolica rutena di Pittsburgh. Contiene indicazioni sulla tradizione del canto carpato-russo (prostopinije) con numerosi dati ed esempi. Alla sottopagina "Recordings" si trova una serie di registrazioni di canti in lingua inglese in formato mp3

http://www.metropolitancantorinstitute.org/

 
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Eletto il Nuovo Metropolita della Chiesa Ortodossa in America

L'arcivescovo Tikhon (al secolo Marc R. Mollard) di Philadelphia e della Pennsylvania orientale è stato eletto oggi, al 17° Concilio Pan-americano a Parma (Ohio) Metropolita della Chiesa Ortodossa in America. Non gli toccherà un compito facile, in una chiesa in crisi di identità per diversi recenti scandali e per i nuovi assetti delle chiese ortodosse di tradizione russa in Occidente. Avrà bisogno, così come ha chiesto nel suo breve intervento dopo l'elezione, delle preghiere e della solidarietà di tutti. Che il Signore lo custodisca per molti anni!

 
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RICETTE - Vellutata di sedano

La differenza tra "crema" e "vellutata" in una zuppa di verdure è che la verdura passata, in una vellutata, è arricchita da qualche tipo di panna. In questa ricetta mettiamo insieme il sedano, una verdura che raramente è usata come base principale di una zuppa o minestra, e un roux di farina e grasso vegetale (io propongo latte di cocco, ma sono possibili altre alternative). È un modo eccellente di consumare in una volta sola uno di quei grossi cespi di sedano che talvolta abbiamo in casa, e che rischiamo di usare solo in parte.

Ingredienti

• 1 cespo di sedano intero (con o senza le foglie, a vostra preferenza)

• 1 cipolla

• 1 patata

• 1 litro d'acqua

• 2 dadi vegetali

• latte di cocco e farina in quantità uguali (possono bastare 50 g di entrambi)

• (per guarnizione) crostini di pane

Preparazione

Mondate bene i gambi del sedano, poi tagliate a tocchetti sedano, cipolla e patata, e cuoceteli in 1 litro d'acqua con 2 dadi finché i pezzi saranno teneri.

Frullate bene le verdure, assicurandovi che non rimangano pezzi di filamento del sedano, e in un pentolino a parte preparate un roux di latte di cocco e di farina, mescolando con una frusta in modo che non si formino grumi. Aggiungete il roux alla zuppa e cuocete ancora per alcuni minuti, continuando a mescolare (o eventualmente, se usate un pimer, a frullare).

Il sedano è ricco di sodio allo stato naturale, perciò questa vellutata può non farci sentire il bisogno di aggiungere sale.

 
Collegium bulgaro Osanna

I nostri amici del Collegium bulgaro Osanna hanno sviluppato arrangiamenti musicali della Divina Liturgia in varie lingue dell’Europa orientale e occidentale, compreso l’italiano

http://www.osanna313.com/

 
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VIDEO - L'anziano Dobri Dobrev di Baylovo (Bulgaria)

Nella sezione "Video", abbiamo aggiunto una clip della vita di Dobri Dobrev, l'anziano bulgaro che è riuscito a diventare il maggior contributore della cattedrale ortodossa di Sofia passando anni a chiedere elemosine all'ingresso della chiesa. Il video (con sottotitoli in italiano) ci presenta una straordinaria testimonianza di fede.

 
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RICETTE - Zaalouk

Lo Zaalouk (in berbero ⵣⴰⵄⵍⵓⴽ, in arabo marocchino زعلوك‎) è un'insalata marocchina di melanzane grigliate (o cotte sul fuoco per dare il gusto affumicato) e pomodori, insaporiti con aglio e spezie. È una delle varianti del "caviale di melanzane", e si mangia di solito con il pane.

Ingredienti

• 1 melanzana

• 2 pomodori

• Aglio (1 spicchio grosso o 2 medi)

• (Opzionale) 1 peperone

• Sale

• Pepe

• Cumino in polvere

• Paprica (dolce, piccante e/o affumicata, a gusto)

• Concentrato di pomodoro

• Foglie di coriandolo o di prezzemolo

• Succo e/o fettine di limone

Preparazione

La ricetta originaria richiede una melanzana grigliata o affumicata a fiamma viva, ma se questo vi risulta faticoso, potete partire anche da crudo, aggiungendo la nota di affumicato con l'uso di paprica affumicata, o qualche goccia di fumo liquido.

Tagliate a cubetti la melanzana e i due pomodori, e se volete, anche un peperone. Mettete in padella, aggiungete uno o due spicchi d'aglio tritati, un cucchiaino di sale, uno di cumino in polvere e uno di paprica, e un cucchiaio di pomodoro concentrato.

Coprite la padella e cuocete a fuoco medio da 5 a 10 minuti. In caso di necessità, deglassate la padella con un poco di acqua o di brodo.

A fine cottura, coprite con foglie di coriandolo o prezzemolo tritate, e aggiungete a gusto succo di limone e/o una fettina di limone di guarnitura.

ⵙ-ⵜⴻⵣⵎⴻⵔⵝ-ⵏⵡⴻⵏ (S tezmert nwen) Buon appetito!

 
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Visita da San Pietroburgo

Oggi abbiamo avuto in visita nella nostra chiesa un'importante delegazione politico-diplomatica russa, con a capo Georgij Poltavchenko, governatore di San Pietroburgo, e Alexej Meshkov, ambasciatore della Federazione Russa in Italia. Non è la prima volta che accogliamo Georgij Poltavchenko a Torino: già il 10 maggio 2003, allora in qualità di Consigliere di Stato della Federazione Russa, aveva accompagnato l'arcivescovo Kliment di Kaluga a un pellegrinaggio alla Sindone, ma in quel giorno non aveva avuto tempo di visitare la nostra parrocchia. Gli anni trascorsi ci hanno dato tempo di accoglierlo di nuovo con una comunità parrocchiale ben più sviluppata: i mulini di Dio macinano lentamente, ma bene... e in Russia macinano con una finezza notevole!

Metteremo sul sito le fotografie di questa visita appena saranno disponibili.

 
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RICETTE - Za'atar: un'erba, un condimento

Uno dei più straordinari mix di spezie del Medio Oriente (diffuso soprattutto in Siria, Libano, Giordania e Palestina) condivide il nome di un'erba aromatica, tanto che a volte è difficile capire se si stia parlando dell'erba oppure del condimento. Si tratta dello za'atar (una parola araba trascritta anche come zaatar, zatar oppure zahtar, di solito con l'accento sulla prima sillaba).

L'erba ha il nome botanico di origanum syriacum oppure majorana syriaca, è già il nome duplice fa capire che l'aroma della pianta è piuttosto particolare, e si situa in un'area intermedia tra quelli dell'origano, della maggiorana e del timo. In ebraico è chiamato esob, o issopo, e curiosamente è proprio quell'issopo di cui parla la Bibbia come strumento di purificazione (per esempio, nel Salmo 50)

Il mix si prepara secondo vari dosaggi a seconda delle varianti locali in Medio Oriente, ma il più tipico prevede, assieme all'erba, semi di sesamo tostati, sommacco (o sumac, composto dai frutti secchi della rhus coriaria) e sale. L'erba porta le note aromatiche dei suoi oli essenziali come il timolo, i semi di sesamo aggiungono la loro oleosità dall'aroma di noce, e il sumac introduce un fondo aromatico di limone privo di acidità.

Ricetta

Un modo molto semplice per preparare lo za'atar a casa è di mantenere queste proporzioni:

• 2 cucchiai di erba di za'atar;

• 2 cucchiai di semi di sesamo tostati;

• 2 cucchiaini di sumac;

• mezzo cucchiaino di sale.

A seconda degli usi, gli ingredienti possono essere lasciati interi oppure tritati o pestati.

La migliore qualità di erba di za'atar è quella che contiene solo fogliette secche. Le qualità inferiori contengono anche gambi e rametti, che possono lasciare residui duri anche pestando l'erba in un mortaio. È sconsigliabile usare altre erbe al posto dello za'atar per il mix, ma chi non riuscisse a trovare l'erba giusta può ripiegare su un misto di timo, origano e maggiorana. Il sumac è forse la spezia più infernalmente difficile da trovare in Italia (nonostante, a nostra vergogna, la Sicilia sia piena di piante di sommacco, specialmente nelle province di Palermo e Trapani). Chi non abbia tempo e voglia di fare grandi fatiche per procurarsene, può avere un magro sostituto ripiegando sulla scorza di limone grattugiata e seccata.

Una volta mischiato e/o tritato, lo za'atar si conserva come la maggior parte delle spezie, per due anni o più.

Uso

Il modo più immediato di consumare questo mix di spezie è su pezzi di pane o focacce. Sono ideali a questo fine i pani arabi, la pita, il naan indiano, il puri georgiano e tutti i pani larghi, piatti e morbidi. Ecco un esempio di focacce arabe (manakish) allo za'atar:

Nello scenario italiano, possiamo provare questo mix su pani da bruschette, piadine, focacce e pizze: i risultati saranno interessanti e appetitosi!

I pani non esauriscono comunque l'orizzonte culinario di questa spezia altamente versatile: lo za'atar può essere aggiunto a zuppe come il gazpacho, a paste come la crema di hummus, alle insalate, alle patate arrosto e a tutta una serie di prodotti da forno. Per esplorare una serie di ricette basate sullo za'atar, c'è un intero sito dedicato a questa spezia: www.eatzaatar.com

"Mi aspergerai con issopo, e sarò purificato..." (Salmo 50)

 
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Monastero di Bose - Magnano (BI)

Comunità monastica di donne e uomini provenienti da chiese cristiane diverse, al servizio del dialogo ecumenico

http://www.monasterodibose.it

 
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Recensione: Il Typikon decifrato, di p. Job (Getcha)

Nella sezione "Figure dell'Ortodossia contemporanea" dei documenti presentiamo l'archimandrita Job (Getcha) e il suo contributo allo studio della Liturgia ortodossa: un libro dal titolo significativo, il Typikon decifrato, oggi disponibile in francese e in inglese, e che guida i lettori a scoprire le complessità, le stratificazioni e le apparenti contraddizioni delle ufficiature ortodosse. Ringraziamo padre Job (che speriamo di rivedere un giorno in visita a Torino) per il suo lavoro davvero prezioso per le nostre parrocchie e comunità.

 
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RICETTE - Zuppa di broccoli di Gordon Ramsay

Finora, darei il premio per il piatto quaresimale più semplice e rapido, e al tempo stesso di più sicuro effetto, alla zuppa di broccoli di Gordon Ramsay, composta da soli broccoli e acqua, più sale a piacere: davvero, come la definisce Ramsay, "easy beyond belief" (facile da non credere).

Vediamo il procedimento. Un cespo di broccolo serve abbondantemente due persone, e va privato del gambo, lasciando solo le cime, o alberelli. Non preoccupatevi se durante il taglio ne massacrate qualche pezzo, tanto poi si frulla tutto. Tuttavia, ricordate che i pezzi più o meno uniformi aiuteranno il broccolo a bollire in modo più uniforme.

Gettate le cime di broccolo in acqua bollente salata (Ramsay aggiunge sale prima e dopo avere aggiunto i broccoli) e lasciate bollire per circa 4 minuti. I broccoli saranno pronti quando il coltello passerà facilmente attraverso le cime, diventate morbide e di un colore verde brillante.

Scolate i broccoli, e mentre sono ancora caldi e fumanti metteteli nel frullatore (non aspettate, perché se si raffreddano, la consistenza della zuppa rimarrà granosa). Aggiungete circa la metà dell'acqua di cottura (fino a poco più di metà altezza del recipiente del frullatore), che è ricca del sapore e delle sostanze nutrienti dei broccoli. Frullate iniziando con alcuni impulsi singoli, aggiustate di sale alla fine, e... la zuppa è pronta per essere messa in recipienti di vario tipo, dai piatti fondi alle tazze da tè.

Qualche pezzo di noci tritate e sparse sulla zuppa aggiunge una buona consistenza, lasciando la stessa impressione di un'aggiunta di parmigiano grattugiato: provare per credere!

Ovviamente, chi desidera altri sapori potrà aggiungere spezie o erbe, ma l'aspetto grandioso di questa zuppa è proprio la sua estrema semplicità, che la fa stare dignitosamente da sola in un contesto di piatti di digiuno stretto.

Chi ha bambini che fanno i capricci a mangiare broccoli potrà presentare questo piatto fumante chiamandolo "zuppa di drago" o "zuppa di coccodrillo"... la novità inattesa renderà la zuppa irresistibile!

Non c'è settimana di Quaresima in cui non appaia questa zuppa sulla mia tavola, e in molte sere in cui ritorno stanco per qualche funzione durata molto a lungo in chiesa, è un toccasana per non passare troppo tempo a cucinare.

Enjoy your broccoli soup!

 
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Russia Cristiana

Associazione cattolica che ha lo scopo di diffondere in Occidente la conoscenza della tradizione spirituale, culturale e liturgica dell'ortodossia russa.

http://www.russiacristiana.org/

 
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Padre Teofilo nuovo parroco a Novara

È sempre un piacere veder sviluppare una comunità di cui abbiamo seguito la nascita e la crescita nel corso degli anni: dopo sei anni di vita, la comunità ortodossa di San Nicola il Taumaturgo a Novara (nella foto, la chiesa) ha ora il suo parroco: il Vescovo Nestor, con un decreto del 30 ottobre 2012, ha nominato il nostro confratello ieromonaco Teofilo (Barbieri) parroco della comunità. Oggi una delegazione della nostra parrocchia ha preso parte, alla Divina Liturgia, ai festeggiamenti dei fedeli di Novara. Auguriamo a padre Teofilo molti anni felici al servizio del Signore.

 
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