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L'isteria antirussa della presidente lituana Dalia Grybauskaitė

I pregiudizi sono davvero duri a morire, e quelli sulla Russia hanno la caratteristica di essere anche estremamente pericolosi. Per evitare di farci prendere da idee tendenziose, proviamo a considerare come in uno dei paesi dell’Unione Europea, la Lituania, i pregiudizi antirussi distorcono l’immagine stessa della nazione. In un articolo dedicato alla presidente lituana Dalia Grybauskaitė (nella foto), passata da una carriera nel PCUS a un’attitudine paranoica contro la Russia, vediamo lo specchio dei pregiudizi di molti altri paesi. Presentiamo l’articolo in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

 
Il problema dell'arte nell'Ortodossia anglofona: un saggio di recensione

Una riflessione sul ruolo dell’arte nell’Ortodossia è sempre importante, a maggior ragione quando gli ortodossi in Occidente si chiedono quali siano i passi da compiere in un mondo così vasto.

Abbiamo già accennato a questo tema, per esempio nelle parole di padre Seraphim Rose a proposito della cura per anima e spirito, o nelle note sui padri di Optina e sul loro approccio all’arte non religiosa.

Oggi Richard Barrett, in un articolo su Orthodox Arts Journal che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea”, ci porta in un viaggio attraverso alcune delle opere che cercano di dare una risposta al ruolo dell’arte e degli artisti nella cultura ortodossa.

 
Ci potrebbe essere un briciolo di verità nella propaganda ucraina?

Una delle ultime analisi storiche fatte da Saker ci aiuta a gettare un po’ di luce sulle differenze tra ucraini e russi (differenze reali, basate su processi storici seriamente provati, e non su idee mitizzate) e anche a capire qualcosa di più sulla complicata e controversa relazione storica tra russi e tartari. Presentiamo il saggio in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

 
Intervista al vescovo Filipp di Karasuk

Tra le sue interviste ai vescovi della Chiesa russa, il portale Pravmir ha incontrato diversi personaggi interessanti. Questa volta è il turno dell’intervista di Oksana Golovko al vescovo Filipp (Novikov) di Karasuk, una cittadina di interesse archeologico presso Novosibirsk, alla frontiera tra Russia e Kazakistan. Osserviamo come la vita di un semplice ragazzo della periferia di Mosca si trasforma gradualmente in un ruolo straordinario di servizio in tutti i campi sociali, assistenziali ed educativi, un modello per ogni evangelizzazione del XXI secolo. Presentiamo l’intervista a vladyka Filipp in russo e in traduzione italiana nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti.

 
L’inflazione in Ucraina al 272 per cento

The Vineyard of the Saker, 8 marzo 2015

L'inflazione in Ucraina è ufficiosamente al 272 per cento. E non lo dice una fonte di propaganda sponsorizzata dal Cremlino, o qualche blogger russo rabbiosamente nazionalista, ma il molto anglo-sionista Washington Post.. Nello stesso articolo, il WAPO afferma anche che la grivna è in caduta libera:

Si può solo tirare a indovinare se questa ammissione è fatta nella speranza di ottenere più finanziamenti per il regime di Kiev, oppure se la sua intenzione è quella di segnalare che è arrivato per tutti il tempo di abbandonare la nave, ma io sono personalmente molto più incline a credere a quest'ultima versione. Il WAPO di fatto dice che "è difficile sopravvalutare quanto sia in crisi l'Ucraina" e "l'inflazione annuale dell'Ucraina è già del 272 per cento, e, peggio ancora, acquista velocità. Infatti, il tasso di inflazione mensile è del 64,5 per cento, che si traduce in un'inflazione del 39.000 per cento in un anno, più che sufficiente per qualificarsi come stato di iperinflazione" (leggete l'articolo completo, è molto interessante).

Qualcuno crede ancora che questo regime di mostri nazisti sia autosufficiente?

Saker

 
Le comunità ortodosse del Lussemburgo

Il blog di discussione Parlons d’Orthodoxie riporta un articolo del Luxemburger Wort sulle parrocchie ortodosse in Lussemburgo. L’articolo è arricchito da tre belle serie di fotografie, che catturano momenti della vita dei cristiani ortodossi nel paese. La nostra versione italiana dell’articolo è disponibile nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti.

 
Altri contributi da Jimmie Moglia

Il blog italiano di Saker ci offre alcune sorprese da parte di Jimmie Moglia, di cui abbiamo presentato la settimana scorsa i video della storia dell’Ucraina.

Vi invitiamo ad andare a vedere questa voce del Saker blog italiano, dove potrete leggere un’intervista con l’autore, e scaricare in formato PDF uno dei suoi libri, “USA e getta”, una precisa analisi delle contraddizioni alla base della civiltà americana... e di molti dei disastri di cui oggi soffriamo le conseguenze.

 
Intervista all'arcivescovo Luka di Zaporozh'e

Martedì 10 marzo abbiamo avuto in visita alla nostra chiesa l’arcivescovo Luka (Kovalenko) di Zaporozh’e e Melitopol’ (nella foto, al termine di un Moleben di ringraziamento a san Massimo di Torino), una persona di grande profondità umana e spirituale. Ne abbiamo avuto una piena conferma discutendo con lui di molti temi. Ci fa piacere condividere questa figura anche con i nostri lettori, e abbiamo trovato un’interessante intervista fattagli nel maggio 2013 da Irina Levchenko, per il portale Pravoslavie i Mir. La presentiamo nell’originale russo e in traduzione italiana nella sezione “Figure dell’Ortodossia Contemporanea” dei documenti.

 
Lo stato post-sovietico e la santa Rus'

Padre Andrew Phillips ci aiuta a riflettere sulle nostre facili generalizzazioni riguardanti la Russia. Di fatto, la realtà dello stato post-sovietico (che non riguarda solo  la Russia, ma molti altri paesi) può essere molto lontana dall’ideale della santa Rus’, ma come ci fa notare padre Andrew (che è il primo a sottolineare le mancanze) vediamo come la Russia di oggi si sta per lo meno muovendo in direzione dell’ideale della santa Rus’, e questa non  è cosa da poco. Forse il processo non è ancora concluso nemmeno per portare la Federazione Russa a vantare il livello di “stato ortodosso”, ma la direzione è chiara. Presentiamo le considerazioni di padre Andrew nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

 
«Лишняя церковь»: власти Тернополя обложили налогом только один храм - православный

Pravoslavie.ru – Тернополь, 10 марта 2015 г.

Тернопольский городской совет решил указать на «лишнюю» церковь, сообщает пресс-служба УПЦ. Горсовет принял решение, согласно которому все объекты недвижимости, принадлежащие религиозным организациям, освобождаются от налога на недвижимость. Все, кроме одного.

Депутаты особо подчеркнули, что эта льгота не касается храмовых зданий Украинской Православной Церкви.

Такое открыто провокационное и противозаконное решение приняли депутаты Тернопольского городского совета на сессии 3 марта 2015, тем самым подтвердив пренебрежение к украинскому законодательству, которое определяет равнозначно отношение ко всем религиям со стороны государства, пишут на сайте УПЦ.

Комментируя решение Тернопольского городского совета, городской голова Сергей Надал подтвердил, что от уплаты налога на недвижимость освобождены все объекты, являющиеся культовыми сооружениями, - все, кроме «церквей Московского Патриархата».

Следует отметить, что на протяжении всех лет независимости Украины Тернопольский горсовет открыто пренебрегал конституционным правом верующих на создание религиозных общин, предоставив в областном центре только одно место для строительства храма Украинской Православной Церкви, говорится в сообщении УПЦ.

Своим последним решением городские депутаты подвергли налоговой дискриминации общину единственного в городе православного храма - кафедрального собора в честь мучениц Веры, Надежды, Любови и матери их Софии. Подобная ситуация является вопиющим примером дискриминации по религиозному признаку, которая требует четкой оценки со стороны международных правозащитных организаций.

К подобной попытке нарушить закон и совершить циничный самосуд над Церковью прибегли некоторые депутаты Киевского городского совета, однако мэр Киева отменил это одиозное решение, говорится в сообщении.

 
Patriarca Kirill: rinnegando la verità di Dio, roviniamo il mondo

Non è la prima volta che il patriarca Kirill concede un’intervista, e sul nostro sito abbiamo avuto modo di tradurre e seguire interessanti interviste come quella della Pasqua 2013 alla rivista Foma e quella del Natale 2013/2014 a Dmitrij Kiselёv di Rossija segodnja. Quella che vi presentiamo oggi è una novità mediatica assoluta: la prima intervista al patriarca Kirill in un contesto completamente secolare, raccolta da Andrej Vandenko per il sito dell’agenzia Tass. Come ogni intervista secolare che si rispetti, entra più a fondo nella vita personale del patriarca, rivelando aspetti noti a ben pochi (soprattutto in Italia) del suo passato, e provocando sua Santità a dare alcune risposte su temi scomodi di varia natura.

Presentiamo il testo originale russo e la nostra traduzione italiana dell’intervista di Andrej Vandenko al patriarca Kirill nella sezione “Figure del’Ortodossia contemporanea” dei documenti.

 
La guerra contro la Chiesa e la rivolta degli hobbit

Con una curiosa metafora tratta dai racconti di J. R. R. Tolkien, padre Andrew Phillips ricorda quelle piccole e insignificanti minoranze, come per esempio i cristiani ortodossi dell’Europa occidentale, che non abbandonano le radici della loro fede, e che con semplicità e buon senso costituiscono un baluardo contro la caduta del mondo nel caos globale. Avremo anche noi, come altrettanti hobbit trascurati dai grandi giochi di potere nel mondo, un ruolo da giocare nell’allontanamento di una catastrofe mondiale?

 
Una cartolina dal Monte Athos

I metropoliti Onufrij di Kiev e Ilarion di Volokolamsk concelebrano al monastero di san Panteleimone sul Monte Athos. In questo loro recente pellegrinaggio, li ha accompagnati il nostro segretario eparchiale padre Antoniy (Sevryuk), che riporta la notizia sul sito della chiesa di santa Caterina a Roma: che Dio conceda a entrambi i metropoliti la forza di portare avanti la loro testimonianza, e ai fedeli ortodossi di comprendere i loro avvertimenti.

 
La commissione pre-conciliare di Chambesy si spacca sul tema dell'omosessualità

Dopo le notizie dell'ingerenza del patriarcato di Costantinopoli in Ucraina e nella Chiesa cecoslovacca, ci aspettavamo altre interferenze di ogni tipo per creare divisioni nella Chiesa ortodossa. Ce ne aspettavamo letteralmente di tutti i colori, e non ci siamo stupiti più di tanto a vedere un dissidio a livello pre-conciliare assumere i colori... dell'arcobaleno gay!

Date un'occhiata (se necessario, con un traduttore automatico), a questo articolo del sito greco Dimokratianews, intitolato Η ομοφυλοφιλία, μήλον της έριδος για τους Ορθόδοξους Ιεράρχες στη Γενεύη (L'omosessualità, pomo della discordia tra i gerarchi ortodossi a Ginevra), che testimonia una nuova pietra di inciampo nella commissione pre-conciliare riunita dal 16 al 20 febbraio 2015 al centro del Patriarcato ecumenico a Chambesy presso Ginevra.

Parte del lavoro di preparazione al Concilio inter-ortodosso, previsto per l'estate del 2016, prevedeva la revisione di testi approvati ai tempi del blocco sovietico, in particolare il documento del 1986 sul contributo ortodosso in temi di pace, giustizia, libertà e fratellanza. Nel corso delle comprensibili proposte di eliminare gli anacronismi del testo, ha suscitato un totale scalpore la proposta del metropolita di Pergamo Ioannis Zizioulas di includere un emendamento sui diritti delle minoranze sessuali, sulla falsariga della legge anti-razzista (ma in sostanza anti-ortodossa) che la Comunità Europea aveva cercato di imporre nei propri paesi a maggioranza ortodossa. L'emendamento ha visto l'immediata opposizione dei metropoliti Ilarion del patriarcato di Mosca, Basilio del patriarcato di Antiochia e Amfilohije del patriarcato di Serbia.

Dopo oltre sette ore di dibattito, un emendamento di compromesso di "non-discriminazione delle minoranze di altro genere pur senza condividerne opinioni e principi" è stato proposto e votato dai rappresentanti delle chiese autocefale di Grecia e di Cipro e dei patriarcati di Costantinopoli, Gerusalemme e Alessandria. Neanche questo emendamento è passato, per l'opposizione delle Chiese russa, antiochena, serba, bulgara, georgiana e romena.

La posizione compatta del blocco che i soliti cinici chiamano "la mafia fanariota" è vista dall'articolo con un senso di vergogna, ma non è affatto una novità: le stesse spaccature si sono viste in problemi ecclesiologici vecchi (come le controversie sulla giurisdizione del patriarcato di Gerusalemme in Australia e in America) e nuovi (come il conflitto sulla giurisdizione nel Qatar).

I testi pre-conciliari dell'epoca sovietica rimarranno come testimonianza di un tempo in cui la maggioranza delle Chiese ortodosse non aveva la libertà di esprimere apertamente il proprio punto di vista. Ai nostri lettori lasciamo il compito di giudicare quali siano oggi le Chiese ortodosse non libere.

 
"Мои 17 лет пришлись на 1991 год"

Facebook, 3 марта 2015 г.

Мои 17 лет пришлись на 1991 год. Вся шваль, что сейчас критикует Путина, была у власти. Я не помню ничего, что они хорошего сделали. Я помню, как развалили мою страну, я помню, как люди годами не получали зарплату, как профессор ядерной физики работал у меня и мездрил шкуры косой, как моя мама, отработав 23 года старшей медсестрой детской реанимации, вытащившая с того света не один десяток детей, стала челноком-торгашем. Я помню банды ублюдков, собиравших дань, даже со старушек, торговавших семечками. Я помню, как в моем городе Нальчике похищение людей за выкуп было поставлено на поток, а мрази, этим занимавшиеся, считались уважаемыми людьми. Я помню, как американцев с радостью пускали на самые секретные военные об'екты, как, в угоду им, резали на куски самолеты, ракеты, подлодки и прочие достижения моей Родины. Я помню нищих стариков, просящих милостыню. Я помню униженных воинов-афганцев, искалеченных в боях, выполнивших приказ Родины и оплеванных сегодняшними либерастами.

Продолжать????? Я также помню, как, через две недели, после прихода к власти Путина, прекратились похищения людей. Помню, как чеченцы, которых лично я уважал всегда, из врагов России, переродились в ее верных воинов. Я вижу, как моя страна стала вновь строить газопроводы, самолеты, корабли и прочее. Я вижу, как мои сыновья, подобно мне в детстве, стали гордиться своей страной. Все познается в сравнении. Отсюда вопрос: Как у либерастов, продавших Родину, вообще поворачивается язык, что бы вякать про Путина всякую чепуху. Что они ему оставили, что бы гавкать , что "Путин развалил". Это, в первую очередь, их вина в том, что сейчас творится на Украине, это они создали эту ситуацию еще в 1991 году. Немцову и ему подобным, не то что памятник в центре Москвы, им вообще нельзя ставить памятники. Их нужно сжигать и пепел развеивать по ветру.

Обращаюсь к молодым: Не верьте либерастам, не смотрите на "звезд" (что вообще за слово дебильное), типа Ксюши Собчак, не берите пример с проституток и ублюдков. Они все врут. Мы - величайшая страна на свете. Поинтересуйтесь, сколько достижений, начиная от воинских подвигов и до науки, спорта и всего прочего, принадлежит нашим соотечественникам. Не позволяйте тем, кого мы научили мыться, учить нас культуре. Не позволяйте тем, кто родил фашизм, инквизицию и прочие зверства, учить нас человеколюбию. Тем, кто венчает пидоров в Храмах, учить нас человеческим ценностям. Мы - Россия, нам с ними не по пути."

Автор неизвестен" Но под этим может подписаться каждый, кто выжил во время перестройки...

 
Старец Ефрем Ватопедский: Прошу украинский народ держаться канонической Церкви (ВИДЕО)

Pravoslavie.ru, 16 марта 2015 г.

Святая Гора Афон, 16 марта 2015 г.

Игумен Афонского Ватопедского монастыря архимандрит Ефрем, обращаясь к украинскому народу со Святой Горы Афон, призвал «держаться канонической Церкви, канонического предстоятеля и канонического Синода». Об этом  сообщает пресс-служба УПЦ.

Старец Ефрем сказал эти слова во время встречи с Предстоятелем Украинской Православной Церкви Блаженнейшим митрополитом Онуфрием, который на прошлой неделе посетил Афон.

Старец поделился своим волнением по поводу событий в Украине.

«С большой болью переживаю за состояние Украины и со Святой Горы прошу украинский народ держаться канонической Церкви, канонического Предстоятеля и канонического Синода. Мы хотим, чтобы украинцы поддерживали каноническую Церковь. Это важно для спасения, подчиняться канонической Церкви», - сказал архимандрит Ефрем.

Афонский старец пожелал, чтобы украинской всегда был под покровом Божьей Матери.

«Смиренно молимся, чтобы украинский народ был защищен благодатью Иисуса Христа», - также сказал он.

13-14 марта делегация УПЦ во главе с ее Предстоятелем с паломническим визитом посетила Святую Гору Афон (Греция), где была вознесена молитва об украинском государстве и многострадальном народе. Блаженнейший владыка Онуфрий у афонских святынь молился о том, чтобы в Украине немедленно прекратилась война и наступил долгожданный мир.

 
Il mondo ortodosso di oggi è post-cristiano o pre-cristiano?

Padre Andrew Phillips non ha un grande rispetto (come noi, del resto) per quelle frange del mondo ortodosso che si fanno prendere dall’ansia di “integrarsi” nel mondo contemporaneo (ovvero ateo e visceralmente anticristiano), producendo quella che egli stesso definisce Halfodoxy, ovvero “mezzodossia”, un tiepido compromesso tra fede ortodossa e indifferentismo laicista.

Una domanda interessante che padre Andrew ci invita a esaminare è se tali frange si possono definire “post-cristiane”, ovvero ormai compromesse senza speranza in una visione non più cristiana, oppure “pre-cristiane”, ovvero non ancora compiutamente evangelizzate e ancora alla ricerca di una fede che riesca a dare le risposte ultime. Dalla risposta a questa domanda dipende molto del futuro dell’Ortodossia in Occidente. Presentiamo questo testo di padre Andrew nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

 
11 anni dal pogrom del Kossovo

Martedì 17 marzo è stato l’undicesimo anniversario della “notte dei cristalli” del Kossovo, un pogrom anti-sebo e anti-cristiano ortodosso programmato con cura e portato avanti sotto gli occhi largamente indifferenti della KFOR (con una notevole eccezione di intraprendenza e coraggio da parte del contingente italiano). Questo punto basso della barbarie umana è stato commemorato con graffiti apparsi sul muro del seminario di Prizren (un’offesa tutto sommato minore, ma che rompe un periodo di tranquillità che durava ormai da quattro anni):

Per non dimenticare, riproponiamo ai lettori del blog la serie completa dei nostri post del diario dal Kossovo del novembre 2013, con visite a molti dei punti chiave dell’area (incluso il seminario di Prizren).

 
Eterna memoria a padre Thomas Hopko

Padre Thomas Hopko, sacerdote nella Chiesa Ortodossa in America e decano emerito del St Vladimir's Theological Institute, si è addormentato nel Signore il 18 marzo 2015, dieci giorni prima del suo settantaseiesimo compleanno. Padre Thomas portava il titolo di protopresbitero, che nelle Chiese di tradizione russa come la sua è dato solo a sacerdoti sposati di eccezionale importanza e rango (nella Chiesa Ortodossa in America, il titolo è riservato a un singolo prete).

Padre Thomas era già comparso nei testi del nostro sito, ed è stato un punto di riferimento per tutte le persone di lingua inglese interessate all'Ortodossia, per le quali ha scritto una voluminosa quantità di risposte a domande e introduzioni alla fede ortodossa.

Chi desidera maggiori dettagli sulla sua biografia e sui suoi ultimi giorni, può consultare il blog curato dai suoi familiari.

 
Due risposte a domande su Scritture e sacramenti

Riportiamo nella sezione "Domande e risposte" dei documenti due recenti contributi dal blog di padre John Whiteford. Il primo, Che cosa succede in Esodo 4:24-26?, cerca di gettare luce su uno dei passi più strani e oscuri dell'Antico Testamento; il secondo, I sacramenti nella Bibbia, risponde ad alcune domande sul numero e la natura dei sacramenti, mortrando le basi bibliche della prassi sacramentale della Chiesa.

 
Аборт стал «европейской ценностью»

Pravoslavie.ru, 18 марта 2015 г.

Европейский Парламент принял резолюцию, которая признает аборт как фундаментальное право и как часть репродуктивных прав, несмотря на то, что этот вопрос остается в рамках национальной политики правительств стран членов ЕС. Так называемый Отчет Тарабелы, названный в честь бельгийского политика Марка Тарабелы, вышел за рамки дискусии о равенстве прав и перешел к радикальному изменению статуса аборта, приравняв его к важнейшим правам человека, сообщает сайт Россия Православная.

В целом ситуация движется к усилению проабортной риторики в странах ЕС и давлению на страны, которые защищают жизнь своих граждан до рождения. Параграф 45 Отчета Тарабелы гласит "поддерживает, что женщины должны иметь контроль над их сексуальными и репродуктивными правами ... иметь доступ к контрацепции и аборту..." Резолюция была принята во время сессии Европарламента в Старсбурге голосованием 441 против 205 и 52 воздержавшихся. Мера всецело поддержана Прогрессивным альянсом социалистов и демократов (Progressive Alliance of Socialists and Democrats) — социал-демократической фракцией Европейского парламента. Фракция существует под разными именами с момента создания Европарламента в 1953 году и до выборов 1999 года являлась самой многочисленной в парламенте. Настоящая фракция занимает второе место по числу членов Европейского парламента.

Отчет был назван "противоречивым", по мнению Федерации Католических Ассоциаций Семей поскольку относит аборт к фундаментальным правам человека и противоречит Хартии Европейского союза по правам человека. Первая статья Хартии гласит, что "Человеческое достоинство неприкосновенно. Оно подлежит уважению и защите". Вторая статья говорит, что "Каждый человек имеет право на жизнь". Хартия Европейского союза по правам человека является документом, закрепляющим некоторые основные права. Формулировка этого документа была согласована на уровне министров и была включена в проект конституции для Европы. Отчет Тарабелы вызвал протест среди христианской общественности ЕС и против него организован сбор подписей, на данынй момент под протестом подписались 170 тыс человек.

В четверг Европарламент будет принимать другой проабортный документ, под названием "Отчет Панцери" названный по имени автора, Пьера Антонио Панцери. Статья 15 этого документа признает аборт "средством спасения жизни женщины". В переводе с бюрократического языка ЕС "доступ к услугам репродуктивного здоровья" означает поддержку абортов, контроля над рождаемостью и растление несовершеннолетних.

Брюссель, 16 марта 2015 г.

 
Viaggio tra gli iconografi romeni contemporanei

Il blog Orthodox Arts Journal ci offre una panoramica di alcuni dei più significativi rappresentanti dell’iconografia romena di oggi. L’autrice del testo, madre Atanasia (Văetişi), è non solo l’igumena del monastero Stavropoleos di Bucarest, ma anche una docente di storia dell’arte religiosa, e ci fa notare come gli autori da lei selezionati, pur formati ai canoni più tradizionali dell’Ermeneutica della pittura (il tradizionale manuale per iconografi), sviluppano stili innovativi propri nell’affrontare diverse esigenze di una sempre più diffusa committenza di icone. Presentiamo il saggio sugli iconografi romeni nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti.

 
Videointervista a Oles’ Buzina

La scorsa settimana, Saker ci ha presentato un regalo di grande valore: un video di 90 minuti con una fitta intervista a Oles’ Buzina sulla storia e dell’Ucraina e la sua situazione attuale. Abbiamo avuto modo di ammirare la competenza di storico e la relativa imparzialità (merce rara, nell’Ucraina odierna) di Oles’ Buzina, di cui abbiamo già presentato sul nostro sito una dettagliata storia del campo di concentramento austro-ungarico di Talerhof.

Presentiamo questa magistrale lezione di storia ucraina (sulla quale concordiamo con Saker che finora niente di simile è stato disponibile ai lettori dei nostri paesi), assieme con l’introduzione di Saker e la nostra trascrizione del video in italiano, nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti. Ci scusiamo con i nostri lettori del lunedì (che sono i più assidui e numerosi) per aver caricato il testo con molte ore di ritardo sui nostri abituali aggiornamenti quotidiani: ci sono voluti tre giorni per terminare la trascrizione dell’intervista, ma confidiamo che sia uno sforzo ben speso!

 
Приднестровье отреагировало на заявление Порошенко об присоединении их к Молдове согласием, но при условии:

Cont.ws, 18 марта 2015 г.

Мы, жители Приднестровья, весьма удивлены были проявленной заботой по восстановлению исторических границ держав от Петра Порошенко и в свою очередь намерены выразить согласие, но при условии, что Украина вернется на историческую родину, то есть в Россию, чтобы восстановить целостную территорию русских земель. Что собственно и требуют уже больше года все Ваши граждане Украины.

Уважаемый Пётр Порошенко, мы удивлены, что Вы начали с интегрирования чужих держав, не начав со своей. Дабы нам показать пример, как надо примириться со своей исторической родиной, теперь Вы просто таки обязаны продемонстрировать на собственном поступке и восстановить историческую несправедливость развала великого Союза, сверх-ядерной державы.

В случае же если Вы откажите России возвращать по праву им принадлежащие русские земли, то мы вынуждены будем тоже Вам отказать, так как если Вы не находите сил вернуться домой, то какое Вы право имеете нас куда-то возвращать?

Искренне и с надеждой надеемся, что Вы возьметесь за ум и вернетесь в состав Российской Федерации, где люди начнут нормально жить, а не как сейчас лишь существуют и бедствуют.

С ув. жители Приднестровья.

 
La Chiesa bulgara depone un prete italo-americano in Alaska

La deposizione di un prete ortodosso è sempre un colpo al cuore. In particolare, per noi ortodossi in Italia, quando il prete è di radici italiane. Più di tutto, quando il prete è stato per anni nostro amico e corrispondente.

Padre Paisius De Lucia (nella foto), ora ridotto allo stato laicale dalla decisione della corte diocesana del patriarcato bulgaro in America del 21 marzo 2015, è stato fino a poche settimane fa il direttore di un progetto chiamato St. Innocent Academy a Kodiak, in Alaska. Prima della sua ricezione nella Chiesa bulgara, era stato parte del movimento dei cristiani californiani giunti all'Ortodossia grazie al messaggio di padre Seraphim Rose. Come tale, lo avevamo incontrato più volte nei viaggi da lui fatti in Italia.

Le vicende che lo hanno portato a questa deposizione sono legate ad accuse di giovani e studenti dell'accademia (se sono accuse sufficienti a convincere un tribunale ecclesiastico, riteniamo che siano di una solidità a tutta prova): accuse di abusi di vario genere, per fortuna non di natura sessuale, ma dovuti a un carattere tirannico e all'imposizione di malsani meccanismi di controllo legati alla direzione spirituale. La decisione della corte diocesana è molto discreta e bilanciata, e non desideriamo aggiungere nulla in merito, limitandoci a pregare per un confratello che ha evidentemente ecceduto nei compiti a lui affidati, ma che non per questo ha meno bisogno delle nostre preghiere, così come le meritano tutti coloro che hanno sofferto in questa triste vicenda.

 
Il Patriarcato di Mosca si impegna a monitorare le violazioni dei diritti dei cristiani ortodossi in Europa

interfax-religion, 10 marzo 2015 – pravoslavie.ru, 19 marzo 2015

Il Centro per il monitoraggio dei diritti e delle libertà dei cristiani ortodossi in Europa ha lanciato un sito web con il sostegno dell'ufficio di rappresentanza del Patriarcato di Mosca presso il Consiglio d'Europa.

Il sito in lingua inglese, Orthodoxrights.org, riporterà le informazioni sulle violazioni dei diritti e delle libertà dei cristiani ortodossi in Europa, nonché rapporti speciali, secondo il servizio stampa della rappresentanza del patriarcato russo nel Consiglio d'Europa.

Numerose violazioni dei diritti dei fedeli della Chiesa ortodossa ucraina sono stati segnalati nel 2014, e sono stati documentati in un rapporto speciale sull'Ucraina per il 2014, pubblicato sul sito web.

I risultati e le indicazioni sul lavoro da svolgere saranno forniti al Consiglio delle agenzie europee e al pubblico europeo, e si prevede che questo possa ampliare e specificare l'ordine del giorno del dialogo delle Chiese ortodosse con le organizzazioni internazionali europee e fornire fatti da utilizzare in varie discussioni pubbliche, dice il sito.

"Credo che tale lavoro avrebbe dovuto essere avviato molto tempo fa. Non ho familiarità con altre iniziative volte a monitorare regolarmente il rispetto dei diritti e delle libertà dei cristiani ortodossi in Europa. Allo stesso tempo, ci sono molti progetti per monitorare la libertà religiosa in Europa e nel mondo intero. Ma la situazione dei diritti dei cristiani ortodossi è scarsamente coperta da tali rapporti", ha detto l'igumeno Filipp (Rjabykh), rappresentante della Chiesa ortodossa russa al Consiglio d'Europa, secondo il servizio stampa.

Aggressività, discriminazioni e atti di violenza contro i cristiani ortodossi, in relazione con la loro fede, sono in crescita nella vita quotidiana, ha aggiunto. "Questo non proviene solo da rappresentanti dello Stato, ma sempre più da gruppi politici, religiosi e sociali, e da individui impegnati in attività estremiste", ha detto il sacerdote.

 
Appello del giornalista ucraino Anatolij Sharij

Abbiamo già parlato sul nostro sito di Anatolij Sharij, un giornalista ucraino "scomodo" (come dovrebbe essere ogni giornalista che si rispetti), ma di un notevole equilibrio, che sa trattare i fatti tragici e controversi con obiettività, e quelli manifestamente assurdi con umorismo.

Oggi Anatolij Sharij vive come rifugiato politico in Lituania, e rischia di perdere tale status semplicemente per aver osato criticare il governo ucraino. Osservate con attenzione il filmato del suo appello, una vera lezione di democrazia:

[NB. Video non disponibile - chiedetevi perché...]

 
Passatempi di una domenica pomeriggio nella Galizia occupata

Domenica 22 marzo 2015, regione di Ternopol

Dalla testimonianza di padre Vasilyi Moysyuk, sacerdote della chiesa ortodossa della Natività della Madre di Dio nel villaggio di Stinka, distretto di Buchatsk, regione di Ternopol:

Domenica 22 marzo 2015, alle 3 del pomeriggio, una dozzina di preti uniati in paramenti sacerdotali ha accompagnato il parlamentare di "Svoboda" Andriy Buchynskyi, assieme a una cinquantina di rappresentanti di "Pravy Sektor" in mimetica e passamontagna. Tale gruppo ha cercato di entrare nella chiesa ortodossa. I fedeli hanno chiuso loro in faccia i cancelli della chiesa, dicendo che la chiesa è aperta a tutti, ma chi vuole entrare a pregare deve entrare disarmato e a volto scoperto.

 
Intervista di Saker a Gilad Atzmon

Saker ha realizzato un’interessante intervista a Gilad Atzmon (nella foto), celebre jazzista di origini ebraiche, nonché uno dei più attivi critici del sionismo a livello mondiale. In uno scambio di idee che getta luce su molti aspetti legati a religione, identità, razzismo, etica e valori, aiutandoci a capire le ragioni della persistente presenza del sionismo nelle crisi contemporanee. Presentiamo la traduzione italiana dell’intervista nella sezione “Confronti” dei documenti.

 
Inquadrare la guerra di liberazione nel Donbass: oltre la destra e la sinistra, oltre i bianchi e i rossi

Il Saker blog italiano presenta un articolo di Nina Kuprianova che ci aiuta a capire il conflitto del Donbass al di là delle ideologie politiche che si è cercato a tutti i costi (e talvolta, purtroppo, a sproposito) di attribuire alle vicende dell'anno passato.

Non avremmo saputo far di meglio noi stessi, nel presentare i sottili aspetti dell'interazione della crisi ucraina del 2014 con il complesso simbolismo storico-religioso del paese, e raccomandiamo caldamente una lettura attenta dell'articolo a chi sente di avere ancora alcuni punti da connettere nel quadro generale.

 
L'origine del Pandemonio

Se c’è qualcuno competente a tracciare le origini dell’attuale crisi mondiale nel grande scisma dell’XI secolo, questi è padre Andrew Phillips. Seguiamolo in un parallelo storico, che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “confronti dei documenti”, e vediamo come il feudalesimo che ha strappato alla Chiesa l’intero Occidente cristiano è ancora all’opera, con altri nomi e vesti esteriori, ma con gli stessi identici programmi che spinsero i cavalieri teutonici (nell’immagine) a tentare la conquista (fallita) della Russia.

 
La crisi ucraina nel racconto di un ortodosso russo
Sul blog Settimo Cielo di Sandro Magister, uno dei più noti commentatori di novità religiose in Italia, è stata pubblicata il 26 febbraio una notevole lettera, in controtendenza alla vulgata sulla crisi ucraina (generalmente appiattita sulla versione degli uniati). Mentre ci scusiamo con i nostri lettori per averci messo un mese intero per notare e segnalare la notizia, facciamo i nostri complimenti a Magister per avere avuto l'onestà e il coraggio di presentare il punto di vista di un russo-francese davvero competente sugli affari dell'Ucraina.
 
La crisi ucraina nelle parole profetiche di due dei suoi startsy

Profezia di san Lavrentij di Chernigov (+19/1/1950)

Приходит  время, когда и недействующие храмы будут ремонтировать, оборудовать не только снаружи, но и внутри. Купола будут золотить как храмов, так и колоколен. А когда закончат всё уже, наступит время, когда воцарится антихрист... Все храмы будут в величайшем благолепии, как никогда, а ходить в те храмы нельзя будет.
...Все лжеучения выйдут наружу вместе с бесами и безбожниками тайными (католиками, униатами, украинцами-самосвятами и другими) и сильно на Украине ополчатся против канонической Православной Церкви, её единства и соборности. Этих еретиков будет поддерживать безбожная власть, а поэтому будут отнимать у православных церкви и верных избивать. Тогда Киевский митрополит (недостоин сего звания) вместе со своими единомышленными архиереями и иереями сильно поколеблет Церковь Русскую. Весь мир удивится его беззаконию и устрашится. Сам уйдёт в вечную погибель, как и Иуда. Но все эти наветы лукавого и лжеучения в Руси исчезнут, а будет Единая Церковь Православная Русская... В городе Киеве никогда не было Патриарха. Патриархи были и жили в Москве. Берегитесь самосвятской украинской группы (церкви) и унии.
Arriverà un momento in cui anche le chiese inutilizzate saranno restaurate, abbellite non solo all'esterno, ma anche all'interno. Le cupole delle chiese e dei campanili saranno dorate. Ma quando tutto sarà finito, arriverà il tempo in cui regnerà l'anticristo... Tutte le chiese sarannno al massimo splendore come mai prima, ma non sarà permesso entrarvi.
...Tutti i falsi insegnamenti usciranno all'aperto con i demoni e gli atei segreti (cattolici, uniati, ucraini autoconsacrati e altri) e in Ucraina prenderanno armi con forza contro la Chiesa Ortodossa canonica, contro la sua unità e la sua sobornost. Questi eretici saranno sostenuti da un'autorità senza Dio, e quindi porteranno via le chiese agli ortodossi e uccideranno i fedeli. Poi un metropolita di Kiev (indegno di questo titolo), insieme ai suoi vescovi e sacerdoti di una sola mente con lui, indebolirà fortemente la Chiesa della Rus'. Tutto il mondo sarà sbalordito e spaventato dalla sua iniquità. Egli stesso andrà alla perdizione eterna, come Giuda. Ma tutte queste calunnie del maligno e insegnamenti falsi scompariranno, e ci sarà una singola Chiesa Ortodossa nella Rus'... Nella città di Kiev non c'è mai stato un Patriarca. I patriarchi dimoravano e vivevano a Mosca. Fate attenzione ai gruppi degli ucraini autoconsacrati e all'unia.

Profezia dell'anziano Iona (Ignatenko) di Odessa (+18/12/2012)

– Через год после моей смерти начнутся большие потрясения, будет война. Продлится это два года. 
– А как все начнется? Америка нападет на Россию? 
– Нет. 
– Россия нападет на Америку? 
– Нет. 
– А что тогда? 
– В одной стране, которая меньше, чем Россия, возникнут очень большие нестроения, будет очень много крови. Продлится это два года. После чего будет русский царь. 
Как рассказывают, старец предсказывал, что первая Пасха после начала смуты на Украине будет кровавой, вторая – голодной, третья – победной. 
- Un anno dopo la mia morte ci sarà un grande sconvolgimento, ci sarà la guerra. Andrà avanti per due anni. 
- E come inizierà? L'America attaccherà la Russia? 
- No. 
- La Russia attaccherà l'America? 
- No. 
- E allora cosa? 
- In un paese più piccolo della Russia, ci sarà un grande disordine, ci sarà moltissimo sangue. Durerà due anni. Poi ci sarà uno tsar russo. 
Come raccontano, l'anziano predisse che la prima Pasqua dopo l'inizio dei Torbidi in Ucraina sarà una Pasqua di sangue, la seconda sarà una Pasqua di fame, la terza sarà una Pasqua di vittoria. 

 

 
...annuncio di un nuovo Maidan?

Il 26 marzo, Igor' Kolomojskij, oligarca di Dnepropetrovsk e indiscusso padrone del sud dell'Ucraina, ha fatto un appello al popolo ucraino, esortandolo a scendere in piazza il 28 marzo contro il regime di Poroshenko.

Naturalmente, ci sono aspetti sommamente ironici in questo appello, a cominciare dall'oligarca ebreo che invita alla lotta in giorno di sabato, per continuare con l'appello al popolo ucraino scritto rigorosamente in russo (ma lo dicevamo da tanto tempo, che per farsi capire in Ucraina bisogna parlare russo), per finire in bellezza con il più fantastico esempio di chutzpah che abbiamo visto negli ultimi anni: «Революция достоинства» продолжается!, ovvero "La rivoluzione della dignità" continua! Vista la "dignità" a cui abbiamo assistito nell'ultimo anno, ci scorre un brivido nella schiena al solo pensiero della sua "continuazione"...

Dobbiamo preparare i popcorn, come suggerisce con sarcasmo Russia Insider prevedendo un'altra orgia di rivoluzione in TV, oppure una coliva, in attesa di ben più tragiche conseguenze?

Sia quel che sia, sabato 28 sarà per noi un giorno di preghiera per la martoriata terra ucraina.

Aggiornamento: il testo dell'appello è scomparso dalla pagina di newsonline24.com.ua che lo ospitava, e una rettifica su Ukrainska Pravda invita a diffidare delle dichiarazioni di Kolomojskij non supportate da lui stesso sui suoi canali, come possibili provocazioni. Grazie allo staff di Russia Insider che ha subito segnalato il problema, e la sua indagine sulla veridicità della notizia.

 
Le Vite dei Santi: l'agiografia attraverso gli occhi di Tolkien

Un articolo di Nicholas Kotar in Orthodox Arts Journal, che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Santi” dei documenti, ci aiuta a capire quegli elementi leggendari nelle Vite dei santi, che rappresentano ancora oggi un ostacolo insuperabile per la mentalità razionalista. Curiosamente, è proprio un autore cattolico romano, il professor J. R. R. Tolkien (nella foto), che l’autore del saggio porta a testimone di una mentalità davvero ortodossa: una mentalità che sa integrare una visione fiabesca nella ricerca stessa della santità.

 
Una scuola per nuovi vescovi

È bello vivere in una Chiesa in cui anche i vescovi devono andare a lezione! Il sito del Dipartimento delle relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca ci annuncia che il metropolita Ilarion di Volokolamsk ha aperto il quinto corso avanzato per vescovi appena consacrati. I corsi, avviati con la benedizione del patriarca Kirill, aiutano i nuovi vescovi a familiarizzarsi con il lavoro di coordinazione delle diverse attività delle loro diocesi. Presentiamo nella sezione "Pastorale" dei documenti il testo russo e la traduzione italiana di questa notizia.

 
Rapporto speciale sulle violazioni dei diritti dei cristiani ortodossi in Ucraina nel 2014

Alcuni giorni fa vi abbiamo presentato le attività del Centro per il monitoraggio dei diritti e delle libertà dei cristiani ortodossi in Europa, sostenuto dall'igumeno Filipp (Rjabykh, nella foto), rappresentante della Chiesa ortodossa russa al Consiglio d'Europa.

Vi abbiamo preparato la traduzione italiana, con il relativo file in formato PDF, del primo documento importante diffuso da questo centro: il rapporto 2014 sulle violazioni dei diritti dei cristiani ortodossi in Ucraina nel 2014. Sarebbe bene diffondere questo documento il più possibile, per sottolineare i dati di fatto della persecuzione della Chiesa ortodossa in un paese in cui è paradossalmente la confessione maggioritaria.

 
Valori britannici

La critica più seria delle ipocrisie di un paese non può che venire, a nostro parere, da chi cerca di vivere il cuore spirituale del paese stesso. Per padre Andrew Phillips, che ha passato decenni a riscoprire la vera anima ortodossa dell’antica Inghilterra dietro pesanti distorsioni storiche, è facile spiegare quanto siano vuote le attuali ricerche di ‘valori britannici’, pensate in chiave anti-islamica, ma in realtà nate dall’ipocrisia di un paese che nega le sue stesse radici. Scopriamo cosa ha da dire a proposito padre Andrew nella traduzione italiana del suo saggio.

 
Imitare e non innovare: come salvaguardare l'integrità della fede ortodossa

Un articolo di blog che può sembrare duro, ma in realtà è teologicamente molto serio e di buon senso, dedicato alla critica ortodossa dell’icona della Sacra Famiglia ci ha spinto a tradurre un articolo contenente alcuni avvertimenti simili contro le innovazioni iconografiche legate a dottrine cattolico-romane ed evangeliche contrastanti con la fede ortodossa: lo potete trovare in traduzione italiana nella sezione “Confronti” dei documenti. Non è la prima volta che analizziamo icone discutibili e in contrasto con la fede ortodossa; è un argomento che anzi vorremmo riprendere più a fondo per aiutare a sgombrare il campo dal rischio di accettare come autenticamente ortodosse immagini più o meno deviate (e devianti).

 
Poroshenko ha mantenuto la parola: i bambini del Donbass non vanno a scuola

Dopo un anno di promesse sistematicamente non mantenute da parte della giunta ucraina (talvolta con catastrofiche conseguenze, come il mancato rispetto degli armistizi), alla fine ce l’hanno fatta a mantenere una delle promesse di Poroshenko, e proprio la più orrenda e disumana di tutte: quella di privare i bambini del Donbass della possibilità di andare a scuola. Seguite il tragico ma composto reportage fotografico con le riprese di Ol’ga Luzanova, che testimonia la distruzione unilaterale di una scuola modello, con i testi nell’originale russo e in traduzione italiana, nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

 
L'insegnamento della religione in una Moldova europea

Presentiamo nella sezione “Confronti” dei documenti il testo romeno e la traduzione italiana di alcune serie osservazioni di padre Petru (Pruteanu) riguardo all’insegnamento della religione in quella che è, per dati di percentuale dichiarata, la nazione più ortodossa della terra, eppure non riesce ancora a garantire un insegnamento religioso nelle scuole pari a quello fornito da paesi occidentali ben più indifferenti alla questione.

 
CALENDARIO PASQUALE 2015

Sabato 4 aprile (Risurrezione di Lazzaro)

h. 9.30 Ore Terza e Sesta
h.10 Liturgia di San Giovanni Crisostomo
h.17 Veglia con benedizione dei rami
 

Domenica 5 aprile (Domenica delle Palme)

h. 9.30 Ore Terza e Sesta
h.10 Liturgia di San Giovanni Crisostomo

 

Lunedì 6 aprile

h.10 Liturgia dei Presantificati
h.18 Mattutino

 

Martedì 7 aprile (Annunciazione)

h.10 Liturgia di San Giovanni Crisostomo
h.18 Mattutino

 

Mercoledì 8 aprile

h.10 Liturgia dei Presantificati
h.18 Officio dell'Olio Santo (Соборование)

 

Giovedì 9 aprile (Grande Giovedì)

h.10 Liturgia di San Basilio
h.18 Mattutino dei 12 vangeli della Passione

Venerdì 10 aprile (Grande Venerdì)

h.10 Ore Regali
h.18 Mattutino e processione dell'Epitafio

 

Sabato 11 aprile (Grande Sabato)

h. 10 Liturgia di San Basilio
h. 19 Lettura degli Atti degli Apostoli
h. 23.30 Officio di Mezzanotte e processione

 

Domenica 12 aprile - PASQUA

h. 0.00 Mattutino della Risurrezione
h. 1.30 Divina Liturgia

Alla fine della Liturgia: Benedizione dei cibi pasquali

Dopo la funzione seguirà il pranzo pasquale per tutti!

h. 10.00 Benedizione dei cibi pasquali

h. 18 Vespro pasquale

 

Lunedì 13 aprile

h.10 Divina Liturgia

 

CRISTO È RISORTO! VERAMENTE È RISORTO!

ХРИСТОС ВОСКРЕСЕ! ВОИСТИННУ ВОСКРЕСЕ!

HRISTOS A ÎNVIAT! ADEVĂRAT A ÎNVIAT!

 

 

 
Un ricordo di padre Giovanni Bugliari

Il portale italo-albanese Jemi, alla fine dello scorso gennaio, ha riportato con quasi un mese di ritardo la notizia del decesso (avvenuto a Santa Sofia d’Epiro il 23 dicembre 2014) di padre Giovanni Bugliari, l'arciprete della chiesa di san Michele Arcangelo in Via Giolitti, che per oltre un quarantennio si era occupato della pastorale dei cattolici orientali (in particolare degli italo-albanesi) a Torino e dintorni. La nostra comunità ha avuto contatti con padre Giovanni fino dagli anni ’90, quando avevamo chiesto il suo aiuto per stendere un importante capitolo del libro Cristiani d’Oriente in Piemonte. Sulle prime molto diffidente di questo progetto, padre Giovanni alla fine sciolse le sue riserve quando si rese conto che il nostro desiderio era unicamente di provvedere una corretta informazione accademica di base, e si rivelò uno dei più competenti e precisi collaboratori dell’opera. Da questa occasione vennero poi molti altri momenti di incontro e di dialogo, senza alcuna pretesa e con molto rispetto reciproco: una riprova che anche due mondi attraversati da conflitti reciproci, come quelli degli ortodossi e dei cattolici orientali, possono arrivare a un modus vivendi comune molto tranquillo. Non vorremmo dare l’impressione che tale tranquillità sia stata raggiunta spazzando sotto al tappeto le nostre reciproche differenze. Quando ci incontravamo, parlavamo con padre Giovanni di molti aspetti conflittuali, cercando di capire le nostre rispettive posizioni. Un esempio sono i nostri discorsi sulla pratica della ricezione nella Chiesa ortodossa di cristiani provenienti da altre confessioni tramite il battesimo: pratica che padre Giovanni riteneva insensata, e che noi, pur non approvando, cercavamo di spiegargli nelle sue complesse motivazioni storico-teologiche.

Ormai da diversi anni padre Giovanni aveva lasciato Torino e si era ritirato nella sua regione natale, ma la notizia della sua morte ci ha lasciato comunque un gran vuoto. Gli italo-albanesi di Torino e del Piemonte non potranno mai ringraziarlo abbastanza per avere lasciato loro una chiesa completamente rinnovata, e in condizioni impeccabili: proprio in questi giorni, in cui come d’abitudine i fedeli da lui serviti si radunano numerosi in chiesa in occasione del Triduo pasquale, lo ricordiamo anche noi con affetto. Che il Signore gli doni il riposo, e una gloriosa risurrezione.

 
Dottore, può ricucirmi addosso la Crimea?

In un giorno in cui si commemora un trionfo con aspetti ridicoli (l’ingresso del Signore a Gerusalemme a cavalcioni di un asino), possiamo permetterci anche noi di alleggerire la serietà della preparazione alla Pasqua con qualcosa di buffo. La satira teatrale che vi presentiamo nella sezione “Umorismo” dei documenti è semplice e diretta, ma riassume in modo molto accurato gli eventi dello scorso anno.

 
L'arcivescovo Mark di Egor'evsk sull'islamofobia

Людей, которые говорят плохо об исламе, трудно считать христианами. Это люди, для которых христианство, если и было религией их отцов, то давно перестало для них быть смыслом жизни и теми ценностями, которые они разделяют и о которых говорят с высоких трибун. По сути дела провоцируют антиисламские настроения те же люди, которые с легкостью могут сменить вектор атаки и направить свои усилия против христианства. Настоящие христиане, люди верующие, понимают, что такое религия, понимают, что такое святыни, понимают, что такое духовные ценности. Настоящий верующий никогда не будет глумиться над религиозными ценностями другой религии. Даже если это не его ценности, не его вера, не его бог.

Quelli che parlano male dell'islam, difficilmente possono essere considerati cristiani. Queste sono persone per le quali il cristianesimo, anche se è la religione dei loro padri, ha da tempo cessato di essere per loro il senso della vita e dei valori comuni che condividono e di cui parlano in pubblico. Infatti, a provocare sentimenti anti-islamici sono le stesse persone che possono facilmente cambiare bersaglio e concentrare i loro sforzi contro il cristianesimo. I veri cristiani, uomini di fede, capiscono cos'è la religione, capiscono cosa sono le cose sante, capiscono cosa sono i valori spirituali. Un vero credente non potrà mai prendere in giro i valori religiosi di un'altra religione. Anche se non si tratta dei suoi valori, della sua fede, del suo dio.

 

 
Padre Constantin Simon tonsurato al monachesimo

Nel giugno 2014 abbiamo parlato della ricezione nella Chiesa ortodossa di padre Constantin Simon, già vice-rettore del Pontificio Istituto Orientale, dopo 34 anni di sacerdozio nella comunione cattolico-romana.
 
Il 27 marzo 2015, con la benedizione del patriarca Kirill, padre Constantin è stato tonsurato ieromonaco da parte dell'igumeno Petr (Eremeev) del monastero Vysoko-Petrovskij di Mosca. Il santo patrono della tonsura è il santo metropolita Konstantin di Kiev e di tutta la Rus' (+ 1159), anche lui un immigrato nella Rus' (era greco).
 
Una memorabile lezione presidenziale di "storia ucraina" all'università di Chernigov

sputniknews.com, 2 aprile 2015

Dimostrando le sue conoscenze di storia davanti a studenti universitari, Petro Poroshenko ha sbagliato il calcolo degli eventi solo di qualche secolo.

Parlando agli studenti dell'Università Pedagogica Nazionale di Chernigov nel nord dell'Ucraina, il presidente Petro Poroshenko ha deciso di mostrare la sua conoscenza della storia e ancora una volta ha tentato di dimostrare la superiorità della nazione ucraina sulle altre nazioni:

"Penso che in Europa ci siano solo poche università in grado di tracciare la loro storia al 1700. Quando a Chernigov c'erano chiese vecchie di secoli, a Mosca c'era solo una palude", il presidente ha annunciato dal podio accompagnato dagli applausi degli studenti.

"Con questa dichiarazione, Poroshenko si è messo in una posizione piuttosto imbarazzante, in quanto Mosca è stata fondata nel 1147. Nella seconda metà del XIII secolo, Mosca divenne il centro di un principato indipendente, e all'inizio del XIV secolo, la residenza dei metropoliti fu spostata a Mosca, rendendo la città un centro religioso. Pertanto, rimane un mistero come una città che è stata fondata nel 1147, e all'inizio del XV secolo divenne un importante centro di commercio e artigianato, nel 1700 fosse solo una palude", hanno scritto i media ucraini.

I giornalisti hanno anche sottolineato che a quei tempi Chernigov era una parte dello stato russo.

"Tutto questo dimostra ancora una volta che Poroshenko ha problemi non solo con la storia, ma pure con la matematica", ha riferito un'agenzia di stampa ucraina.

 
Come farà la Russia a risorgere dai morti

Molti danno per scontata una risurrezione della Russia ortodossa, per lo meno sotto gli aspetti più esteriori della libertà religiosa; altri si stupirebbero di sentir parlare della Russia pre-rivoluzionaria (soprattutto da parte di un prete ortodosso come padre Andrew Phillips) come di un’entità che sarebbe meglio non far risuscitare... eppure, ci sono germi di morte anche in quella Russia nominalmente ortodossa di prima del 1917. Padre Andrew ci conduce a capire i rischi di morte insiti in quella società, così come nella più coerentemente anti-spirituale Unione Sovietica, per capire cosa servirà alla Russia per risorgere veramente. Presentiamo il saggio di padre Andrew in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti

 
Facebook sta iniziando a perseguitare il clero cristiano

Stiamo assistendo alle prime avvisaglie di persecuzione dei cristiani su Facebook... basandosi sulle regole che richiedono di non usare qualifiche professionali (le stesse regole che allo stesso tempo invitano gli utenti a identificarsi con il nome con cui si è abitualmente noti), stanno facendo scomparire le pagine di preti e monaci che si presentano con i loro nomi clericali. E il clero ortodosso non ne è esente: vi diamo qui appena due esempi.

1) L'abate Tryphon, superiore del monastero ortodosso di Vashon Island (stato di Washington, USA), ha trovato che la sua pagina personale su Facebook e quella del monastero erano state cancellate proprio all'inizio della Settimana Santa. In termini pratici, questo significa la perdita di comunicazioni con i 16.000 amici delle due pagine, l'impossibilità di ricevere messaggi da loro, e la sparizione di ogni commento pubblicato da padre Tryphon (a nome proprio o del monastero) sulle pagine degli amici.

2) È sparito nello stesso modo l'account del nostro amico e corrispondente, l'arciprete John Whiteford, che abbiamo imparato a conoscere e ad apprezzare nel corso di molti anni, soprattutto attraverso gli articoli di domande e risposte del suo blog.

Da buon blogger, padre John non è rimasto inattivo. Ecco la nostra traduzione della lettera da lui inviata ai responsabili di Facebook:

Ho generalmente avuto una buona esperienza con Facebook, e ho incoraggiato anche molte altre persone a utilizzarlo, ma la vostra fissazione di togliere ai sacerdoti del titolo di "padre" vi aliena molti cattolici, cristiani ortodossi e ortodossi orientali. Voi dite che volete che usiamo il nome con cui siamo conosciuti. Ebbene, "padre John" è il nome con cui io sono conosciuto. Togliere ai sacerdoti e ai monaci i nomi con i quali in realtà sono conosciuti è offensivo. È l'equivalente virtuale dei comunisti che vietavano ai chierici di vestirsi da chierici in pubblico.

Non avete niente di meglio da fare? Voi permettete qualcosa come 56 diversi "generi" di orientamento sessuale, ma non permettete al clero cristiano di essere chiamato con i nomi con cui è stato chiamato per secoli? Cosa avete per la testa, gente?

Ricordate solo questo: c'è stato un tempo in cui "Myspace" era grande, e guardatelo ora. Invece di alienare gli utenti, dovreste cercare di costruire legami di fedeltà, in modo che quando arriverà la prossima grande moda dei social media, la gente proverà ancora un po' di attaccamento a Facebook.

Sinceramente,

Padre John Whiteford

Naturalmente, anche da parte di altri utenti di Facebook si sta levando un'ondata di indignazione. Un gruppo fondato da cattolici (ma che cita anche le vittime tra gli ortodossi) ha superato i 13.000 "mi piace", e continua a informare a proposito.

È possibile firmare una petizione su change.org, per chiedere a Facebook di rivedere la propria posizione su questo abuso. La minuscola (ma molto più politicamente corretta rispetto ai cristiani...) lobby dei transgender ha ottenuto da Facebook che i propri rappresentanti possano mantenere le loro pagine con i loro "nomi d'arte", e ora siamo giunti al paradosso che una drag queen può avere una pagina Facebook con il nome "sorella tal dei tali", ma il vostro parroco sarà verosimilmente cancellato da Facebook per avere una pagina che lo identifica come "padre tal dei tali". Non sarà mai troppo tardi per firmare questa petizione, e per farla firmare ad altri!

UN APPELLO AI CRISTIANI ORTODOSSI CHE USANO FACEBOOK IN ITALIA

Ricordatevi quanta fatica avete fatto per caricare materiali (immagini, testi, segnalazioni, messaggi e così via) sulle vostre pagine Facebook. Prima che inizino a distruggere anche il vostro lavoro (e se non il vostro, quello di qualche prete, diacono o monaco/a che potreste avere tra i vostri amici e collegamenti), sarà ora che vi diate da fare con tutta la creatività che riuscite a esprimere. Vi suggeriamo noi un punto di partenza... ricordate il tormentone pubblicitario di George Clooney, "no Martini, no party"? Ebbene, che ne dite di unire le vostre voci alla campagna per far cambiare idea a Facebook, magari con lo slogan "no Padre, no Facebook"?

 
Superate le 200.000 visite

Dopo aver doppiato il traguardo dei duecentomila accessi unici, il nostro sito parrocchiale continua a crescere nell’interesse di chi lo consulta: le nostre proiezioni per il terzo anniversario del sito (23 maggio 2015) prevedono il raggiungimento di una media di 70.000 visite all’anno, con numeri in costante aumento. Grazie di cuore a tutti i nostri lettori!

 
L’icona della Panagia Prodromitissa

Il tema delle icone acheropite (non fatte da mano umana) è piuttosto interessante e rilevante per i pellegrini ortodossi che si preparano proprio in questi giorni a visitare Torino per la prossima ostensione della Sindone, o comunque sono interessati all’argomento. Nella tradizione ortodossa, sono diverse (anche se non numerosissime) le storie di icone apparse miracolosamente, e si riferiscono a diversi contesti storici e geografici. Vi presentiamo nella sezione “Testimoni dell’Ortodossia” il caso di un’icona del Monte Athos, la cui apparizione acheropita dei volti della santa Vergine e del bambino risale al 1863.

 
Momenti dal Mattutino delle Sante Sofferenze

Ringraziamo Ovidiu, che ci ha inviato alcune fotografie della funzione della sera del Giovedì Santo, in cui si leggono i Vangeli della Passione di Cristo. Vista la complessità e la ricchezza delle funzioni della Settimana Santa, è proprio un peccato (in tutti i sensi del termine) che le presenze a funzioni serali come questa siano tanto modeste, soprattutto a fronte della presenza oceanica nella notte di Pasqua... ma è comunque importante sentire che la parrocchia ha fatto il suo dovere per tutti quelli che vogliono sentirsi più vicini a Cristo in questi giorni tanto significativi.

 
Kiev attacca Donetsk... come previsto, al Venerdì Santo ortodosso

Tutti si aspettavano che anche il cessate il fuoco dei secondi accordi di Minsk venisse violato, dalla giunta che non ha mantenuto un solo impegno dichiarato (tranne quello di perseguitare i bambini del Donbass). Noi temevamo che il tradimento della parola si accompagnasse anche alla profanazione della fede religiosa, e così è stato: la nuova offensiva contro il Donbass è partita proprio al mattino del Venerdì Santo ortodosso. Il ricorso a questa piccineria strategica (da un paese che ha ormai cominciato a fare le liste di proscrizione dei suoi abitanti "a cui piace la Russia), unito al prevedibile fallimento della nuova offensiva militare, è un altro segno dei giorni contati del regime golpista.

 
La Chiesa invita i bambini dei profughi ucraini alle festività pasquali a Mosca

Il dipartimento sinodale per la carità e il ministero sociale del patriarcato di Mosca (quello che siamo già stati a visitare nella sua sede e nell’intervista al suo responsabile) si occupa dell’assistenza ai profughi del Donbass e dell’invio di aiuti umanitari per i più sofferenti. Il programma ha un’attenzione particolare ai bambini: nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti, presentiamo in russo e in italiano un’iniziativa di festa pasquale (ripetizione di una festa analoga tenuta a Natale) per ridare speranza ai bambini strappati alle loro case dalla guerra civile dello scorso anno.

 
Пасхальное послание Святейшего Патриарха Кирилла архипастырям, пастырям, диаконам, монашествующим и всем верным чадам Русской Православной Церкви

Святейший Патриарх Московский и всея Руси Кирилл обратился к архипастырям, пастырям, диаконам, монашествующим и всем верным чадам Русской Православной Церкви с традиционным Пасхальным посланием.

Возлюбленные о Господе собратья архипастыри, всечестные отцы, благочестивые иноки и инокини, дорогие братья и сестры!

С радостью приветствую вас древним и во все времена новым и жизнеутверждающим победным восклицанием:

ХРИСТОС ВОСКРЕСЕ!

В этом дивном созвучье поистине животворных слов — основание нашей веры, дар надежды, источник любви.

Еще вчера мы вместе с учениками Господа скорбели о смерти своего любимого Учителя, а сегодня со всем миром — видимым и невидимым — торжествуем: «Христос бо воста, веселие вечное» (Канон Святой Пасхи). Еще вчера, казалось, была потеряна последняя надежда на спасение, а сегодня мы обрели твердое упование на жизнь вечную в невечернем дне Царства Божия. Еще вчера призрак тления довлел над творением, ставя под сомнение сам смысл земного бытия, а сегодня мы возвещаем всем и каждому о великой победе Жизни над смертью.

Богодухновенный апостол Павел, говоря о значении чуда, произошедшего в ту далекую, но всегда близкую каждому христианину ночь, прямо указывает, что это событие — важнейшее для нашей веры. Ибо «если Христос не воскрес, то и проповедь наша тщетна, тщетна и вера ваша» (1 Кор. 15:14). Пасха Господня — сердцевина и непреоборимая сила христианства: она, по слову святителя Филарета Московского, творит надежду, воспламеняет любовь, окрыляет молитву, низводит благодать, просвещает мудрость, уничтожает всякое бедствие и даже саму смерть, придает жизни жизненность, делает блаженство не мечтой, а существенностью, славу — не призраком, но вечной молнией вечного света, все озаряющей и никого не поражающей (Слово в день Святой Пасхи, 1826 год).

С верой в Воскресение Христово неразрывно сопряжена и вера Церкви в то, что воплотившийся Сын Божий, совершив Искупление рода человеческого, разорвав оковы греха и смерти, даровал нам подлинную духовную свободу и радость воссоединения со своим Создателем. Сему бесценному дару Спасителя в полной мере причастны все мы, собравшиеся в эту светозарную ночь в православных храмах, дабы насладиться, по слову святителя Иоанна Златоуста, пиром веры.

Пасха — кульминация тернистого пути Спасителя, увенчанного страданиями и Голгофской Жертвой. Неслучайно и в святоотеческих, и в литургических текстах Христос многократно именуется «Подвигоположником нашего спасения». «Образ бо дах вам» (Ин. 13:15), — говорит Господь ученикам и призывает всех нас следовать примеру Его жизни.

Но как же мы можем подражать Спасителю? Каким может быть наш подвиг применительно к реалиям современной жизни? Сегодня, когда мы произносим это слово, в сознании людей нередко возникает образ некого легендарного воина, исторического деятеля или знаменитого героя из прошлого. Но смысл подвига заключается вовсе не в стяжании громкой славы или обретении всеобщего признания. Через подвиг, неизменно связанный с внутренним усилием и ограничением себя, мы имеем возможность опытно познать, чтó есть настоящая и совершенная любовь, ибо жертвенность, лежащая в основании любого подвига, есть высшее проявление этого чувства.

Господь призвал нас к подвигу деятельной любви, запечатленной в самоотверженном служении ближним, а наипаче тем, кто особенно нуждается в нашей поддержке: страждущим, больным, одиноким, унывающим. Если этот закон жизни, который так ясно был представлен и выражен в земной жизни Самого Спасителя, станет достоянием большинства, то люди будут по-настоящему счастливы. Ведь служа другим, человек обретает несравнимо больше, чем отдает: Сам Господь входит тогда в его сердце, и через приобщение Божественной благодати меняется вся человеческая жизнь. Как без труда нет святости, как без Голгофы нет Воскресения, так и без подвига невозможно подлинное духовно-нравственное преображение личности.

Когда же подвиг становится содержанием жизни не только отдельного человека, но и всего народа, когда в устремлении к гóрнему соединяются сердца миллионов людей, готовых защищать свою Родину, отстаивать высокие идеалы и ценности, тогда происходят поистине удивительные, чудесные и порою даже необъяснимые с точки зрения формальной логики вещи. Такой народ обретает огромную духовную силу, побороть которую оказываются неспособными никакие бедствия и враги. Ярким свидетельством правоты этих слов является Победа в Великой Отечественной войне, достигнутая самоотверженным подвигом нашего народа. 70-летие сей славной даты мы торжественно отмечаем в нынешнем году.

В скорбях и искушениях мы призваны сохранять спокойствие и бесстрашие, ибо нам даны великие и славные обетования о победе над злом. Нам ли унывать и отчаиваться! Мы составляем Церковь Христову, которую, по неложному слову Господа, не смогут одолеть даже врата ада (Мф. 16:18), и о нас свидетельствует Божественное Откровение, предрекая, что «отрет Бог всякую слезу с очей их, и смерти не будет уже; ни плача, ни вопля, ни болезни уже не будет, ибо прежнее прошло» (Откр. 21:3-4).

Молитвенно желаю всем вам, Преосвященные собратья архипастыри, всечестные отцы, дорогие братья и сестры, силы духа и твердости в вере, мира и неоскудевающей радости о Поправшем смерть Господе. Проникаясь светом Воскресения Христова и приобщаясь тайне пасхального чуда, поделимся же нашей торжествующей радостью с ближними и дальними, всем свидетельствуя о Восставшем из гроба Спасителе.

Пусть во все дни жизни нас неизменно согревают и утешают, даруют подлинную радость бытия и вдохновляют на добрые дела пламенные слова пасхального благовестия:

ХРИСТОС ВОСКРЕСЕ!

ВОИСТИНУ ВОСКРЕСЕ ХРИСТОС!

+КИРИЛЛ, ПАТРИАРХ МОСКОВСКИЙ И ВСЕЯ РУСИ

Москва

Пасха Христова

2015 год

 
Иже во святых отца нашего Иоанна Златоустаго, слово Огласительное во святый и светоносный день преславнаго и спасительнаго Христа Бога нашего Воскресения

Аще кто благочестив и боголюбив, да насладится сего добраго и светлаго торжества. Аще кто раб благоразумный, да внидет радуяся в радость Господа своего. Аще кто потрудися постяся, да восприимет ныне динарий. Аще кто от перваго часа делал есть, да приимет днесь праведный долг. Аще кто по третием часе прииде, благодаря да празднует. Аще кто по шестом часе достиже, ничтоже да сумнится, ибо ничимже отщетевается. Аще кто лишися и девятаго часа, да приступит, ничтоже сумняся, ничтоже бояся. Аще кто точию достиже, и во единонадесятый час, да не устрашится замедления: любочестив бо Сый Владыка, приемлет последняго якоже и перваго: упокоевает в единонадесятый час пришедшаго, якоже делавшаго от перваго часа. И последняго милует, и первому угождает, и оному дает, и сему дарствует, и дела приемлет, и намерение целует, и деяние почитает, и предложение хвалит. Темже убо внидите вси в радость Господа своего: и первии и втории, мзду приимите. Богатии и убозии, друг со другом ликуйте. Воздержницы и ленивии, день почтите. Постившиися и непостившиися, возвеселитеся днесь. Трапеза исполнена, насладитеся вси. Телец упитанный, никтоже да изыдет алчай, вси насладитеся пира веры: вси восприимите богатство благости. Никтоже да рыдает убожества, явися бо общее Царство. Никтоже да плачет прегрешений, прощение бо от гроба возсия. Никтоже да убоится смерти, свободи бо нас Спасова смерть. Угаси ю, Иже от нея держимый. Плени ада, Сошедый во ад. Огорчи его вкусивша плоти Его. И сие предприемый Исаиа возопи: ад, глаголет, огорчися, срет Тя доле. Огорчися, ибо упразднися. Огорчися, ибо поруган бысть. Огорчися, ибо умертвися. Огорчися, ибо низложися. Огорчися, ибо связася. Прият тело, и Богу приразися. Прият землю, и срете Небо. Прият еже видяше, и впаде во еже не видяше. Где твое, смерте, жало; где твоя, аде, победа? Воскресе Христос, и ты низверглся еси. Воскресе Христос, и падоша демони. Воскресе Христос, и радуются Ангели. Воскресе Христос, и жизнь жительствует. Воскресе Христос, и мертвый ни един во гробе. Христос бо востав от мертвых, Начаток усопших бысть. Тому слава и держава, во веки веков. Аминь.

 
Immagini dalle funzioni della notte di Pasqua

Vi presentiamo una nuova galleria fotografica con le immagini riprese dal nostro amico Alberto Ceoloni durante la notte di Pasqua (lettura degli Atti degli Apostoli, Officio di Mezzanotte, processione e Mattutino pasquale).

 
I custodi musulmani del Santo Sepolcro

Come ogni anno, anche in questa Pasqua ortodossa è disceso il fuoco santo a Gerusalemme (qui un breve video senza commenti, e un articolo con un video un po’ più lungo, con telecronaca). Prima che il tema del Santo Sepolcro cada in secondo piano nell’interesse collettivo, parliamo delle due famiglie dei custodi musulmani che hanno il compito di aprire e chiudere ogni giorno la porta d’ingresso, in un’intervista che presentiamo nella sezione “Confronti” dei documenti.

 

 
Un altro filmato sulla nostra chiesa

Il canale News&Events Turin ha messo in rete un breve filmato dalla nostra Liturgia della Domenica delle Palme (5 aprile 2015). Questo video si aggiunge al filmato invernale dell'esterno della chiesa del 29 gennaio 2012, realizzato dallo stesso canale. Abbiamo aggiunto entrambi i video nella nostra galleria dei video della parrocchia.

 
Editoriale dell’OLTR di aprile 2015

Nell’ultimo numero dell’editoriale dell’OLTR (il movimento per un’Ortodossia locale di tradizione russa), il presidente dell’associazione, Séraphin Rehbinder, analizza i nuovi sviluppi nell’esarcato di Rue Daru alla luce di diverse cause storiche, tra le quali il dibattito sulla “co-gestione” nella chiesa locale, nato dalle istanze del concilio locale di Mosca del 1917. Presentiamo la traduzione italiana di questo editoriale, che getta molta luce sulle potenzialità e sui problemi di una struttura ecclesiale ortodossa in Occidente, nella sezione “Confronti” dei documenti.

 
Cristo è risorto!

In una serie di domande e risposte dalla sua recente corrispondenza, padre Andrew Phillips offre spiegazioni sulla storia e l’identità della ROCOR, sul tema dei non ortodossi, sul mondo occidentale contemporaneo e sui misteri legati alla fine del mondo. La traduzione italiana delle domande e delle risposte di padre Andrew è disponibile nella sezione omonima dei documenti.

 
Si preparano i pellegrinaggi alla Sindone

A pochi giorni dall’ostensione della Sindone, la nostra parrocchia sta ricevendo una serie di richieste di assistere i pellegrini che verranno in visita a Torino nelle prossime settimane. Dalla cattedrale dei santi tre Ierarchi a Parigi hanno addirittura messo in rete l’invito al pellegrinaggio per il 1 maggio. Se da una parte l’assistenza ai pellegrini potrà prendere molto del nostro tempo (e ci scusiamo se per qualche volta questo significherà meno novità e aggiornamenti più brevi sul nostro blog), speriamo che la cosa ci porti anche molti altri momenti da condividere con tutti i nostri lettori, sotto forma di foto, video, testimonianze...

 
Santuari dissacrati: un diario dal Donbass

Il team internazionale dei blog di Saker è riuscito a inviare una rappresentante a fare un sopralluogo nel Donbass: si tratta di Dagmar Henn, l’attivista tedesca di cui abbiamo avuto modo di apprezzare l’analisi del ruolo della Germania nella crisi ucraina. Le prime impressioni di Dagmar ci giungono da una chiesa ortodossa devastata, che ha visitato scortata da un’altra donna nota ai lettori del nostro blog, Stanislava, la fiorista divenuta miliziana. Presentiamo nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti questo ritratto dalla città di Donetsk che è ancora sotto i bombardamenti (e c’è poco da stupirsene: è solo la Pasqua ortodossa...).

 
Oles' Buzina assassinato a Kiev

L'Ucraina ha perso uno dei suoi ultimi veri intellettuali indipendenti: al mattino di giovedì 16 aprile, Oles' Alekseevich Buzina, già noto ai lettori di questo blog, è stato assassinato nel cortile di casa sua a Kiev. Proprio il giorno prima, è stato assassinato davanti a casa sua l'ex-deputato del Partito delle Regioni e organizzatore del movimento Antimaidan, Oleg Kalashnikov.

Non è difficile fare due più due e capire a chi davano fastidio persone come Oles' Buzina. Molto più difficile sarà capire come quest'Ucraina da incubo riuscirà mai a riappropriarsi della sua vera storia e della sua travagliata identità, per le quali Buzina ha offerto un contributo di enorme valore.

Riposa in pace, Oles' Alekseevich: "Никто не забыт - ничто не забыто" ("Nessuno è dimenticato - nulla è dimenticato"). Le tue parole risuoneranno attraverso ognuno di noi.

Вечная память! Eterna memoria!

 
Doppi standard in versione albanese: La cittadinanza si concede agli allenatori, non agli arcivescovi

Dicembre 2011: Gianni de Biasi (nella foto, a sinistra), allenatore di football di nazionalità italiana (aveva portato squadre come il Modena, il Brescia e il Torino in serie A) assume il suo incarico di commissario tecnico della nazionale albanese.

Non risulta che abbia fatto domanda per la cittadinanza albanese. Eppure, dopo quasi 4 anni di lavoro, e dopo aver portato nel 2014 la squadra a vincere contro la nazionale portoghese nella partita di qualificazione agli Europei del 2016, viene insignito dal presidente Bujar Nishani del decreto presidenziale di cittadinanza albanese il 28 marzo 2015.

Giugno 1992: Anastasios Yannoulatos (nella foto, a destra), vescovo ortodosso di nazionalità greca (era stato a capo delle chiese di paesi come il Kenia, l'Uganda e la Tanzania nel patriarcato di Alessandria) assume il suo incarico di arcivescovo di Tirana, a capo di tutti i cristiani ortodossi del paese.

Appena arrivato in Albania, presenta la sua domanda per la cittadinanza albanese. Eppure, dopo quasi 23 anni di lavoro, e dopo aver dato prova di una totale fedeltà al paese, rifiutando per esempio di espatriare durante le sommosse del 1997, oggi non è ancora stato preso in considerazione per il decreto presidenziale di cittadinanza albanese.

 
La cattedrale di Smolnyj ritorna alla Chiesa ortodossa

La cattedrale della Risurrezione a Smolnyj (San Pietroburgo), opera di Bartolomeo Rastrelli, fa parte del complesso museale delle quattro cattedrali della capitale settentrionale della Russia (le altre sono quelle di sant'Isacco, della Risurrezione sul Sangue, o Spas na Krovi, e di san Sansone).

Trasformata in magazzino dai bolscevichi, e in seguito in sala da concerti, solo dal 2010 era stata riaperta al culto. Il 14 aprile 2105 Nikolaj Burov, direttore del museo delle quattro cattedrali, ha annunciato che la proprietà di Smolny, oggi statale, passerà alla diocesi di San Pietroburgo.

 
Non dimentichiamolo!

Oles' Alekseevich Buzina

Nato a Kiev il 13 luglio 1969

Assassinato a Kiev (via Degtjarevskaja 58) il 16 aprile 2015

Lascia una moglie, una figlia e un paese impazzito

Oggi cercano di farlo passare per "attivista filorusso", tanto per dimenticarlo più facilmente. Noi non lo dimentichiamo, e ricorderemo finché avremo voce che si trattava di un ucraino che amava la sua patria, che era cosciente della complessità e delle contraddizioni della sua terra, e che come uomo di cultura e di principi, non era disposto a bere supinamente le idiozie nazionalistiche oggi spacciate per storia ucraina. E non facciamoci illusioni... è solo per questo che lo hanno ucciso.

 
Benedetta la prima pietra della nuova cattedrale a Parigi

Martedì 14 aprile il vescovo Nestor di Chersoneso, assistito da padre Nicholas Rehbinder e da altri membri del clero, e con il supporto del coro della cattedrale dei tre Ierarchi, ha benedetto la prima pietra della nuova cattedrale che sorgerà a Parigi, in quai Branly, lungo la Senna.

 

 
Oles' Buzina ricordato da due colleghi

Presentiamo due ricordi di Oles' Buzina da parte di due persone che lo conoscevano, e che abbiamo già avuto modo di ascoltare e leggere sul nostro blog: il primo è Anatolij Sharij, giornalista e rifugiato politico in Lituania; il secondo è Rostislav Ishchenko, presidente del centro di analisi e previsioni dei sistemi, e rifugiato politico in Russia.

Il primo filmato è sottotitolato in italiano, grazie agli sforzi dello staff del Saker blog italiano; il secondo video è sottotitolato in inglese e tedesco.

 
Viaggio tra le iconostasi ortodosse in Italia

In questi anni, ci siamo spesso messi a curiosare in rete osservando la nascita e lo sviluppo di tante nuove iconostasi in diverse chiese ortodosse in Italia. Ci è venuto spesso l’idea di osservarle tutte in un colpo d’occhio generale, e approfittando di qualche momento libero in più durante la Settimana Luminosa, abbiamo analizzato attentamente tutte le iconostasi ortodosse che ci sia stato dato di poter osservare in rete o nelle nostre esperienze degli ultimi decenni.

Ne è risultato il più lungo resoconto di immagini e testi finora presentato sul nostro sito, che mettiamo molto deliberatamente nella sezione “Testimoni dell’Ortodossia” (infatti, riteniamo che poche cose abbiano più valore di un’iconostasi per offrire una testimonianza visibile e durevole di fede ortodossa). Il viaggio è stato lungo e complesso, ma anche gratificante, e ci ha lasciato molte speranze per il futuro dell’Ortodossia in Italia. Ci auguriamo che possa ispirare allo stesso modo anche i nostri lettori.

 
Le preghiere per i defunti nella Bibbia e nella tradizione

Con la domenica dopo la Pasqua (oppure il martedì successivo, secondo alcune varianti) riprendono le preghiere per i defunti sospese durante la Settimana Luminosa per riguardo alla Risurrezione. In questo giorni non sarà male riflettere anche sulle obiezioni protestanti alle preghiere per i defunti e al loro posto nelle Sacre Scritture, obiezioni a cui risponde padre John Whiteford in un saggio che presentiamo nella sezione “Domande e risposte” dei documenti.

 
Sulla denazificazione dell'Occidente

È abbastanza facile parlare di denazificazione di un regime che esalta apertamente il nazismo. Ma siamo in grado di vedere i valori razzisti e violenti che sono a fondamento del nazismo – e i loro frutti contemporanei – anche in tutto il processo rivoluzionario che ha segnato l’allontanamento del mondo occidentale dal cristianesimo ortodosso? Questo è quanto ci insegna a fare padre Andrew Phillips in un lucido saggio che presentiamo nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

 
Novità nel nostro viaggio tra le iconostasi

Grazie ad alcune novità, tra cui le gallerie fotografiche della Pasqua 2015 del sito della diocesi ortodossa romena d'Italia, abbiamo avuto molte buone sorprese nella nostra ricerca sulle iconostasi.

Infatti, per diverse chiese di cui non appariva ancora l'iconostasi (o di cui apparivano immagini parziali o sfocate) ora sono disponibili immagini che prima non avevamo a disposizione, e in alcuni casi vediamo anche gli sviluppi delle iconostasi che avevamo già descritto. Sono tutti sviluppi positivi, che testimoniano la crescita delle comunità. Aggiungiamo quindi nuove immagini e testi al nostro viaggio tra le iconostasi ortodosse, sperando che possa essere di aiuto e di ispirazione per i nostri lettori.

 
Eterna la tua memoria, Oles' Buzina!

Domenica 19 aprile i parenti e gli amici di Oles' Buzina lo hanno accompagnato alla sepoltura, prima al funerale alla cattedrale della Lavra delle Grotte di Kiev, quindi al cimitero di Baikove. La Chiesa ortodossa si prende cura delle preghiere per un suo figlio ingiustamente ucciso, e non lo farà solo a Kiev.

 

 
Un messaggio a sette miliardi di persone: la conferenza inter-ortodossa del 2016

Padre Andrew Phillips riflette sulla riunione inter-ortodossa previstoa per il 2016, analizzandone i possibili esiti, i rischi, e le potenzialità illimitate che vi si aprono, in un saggio che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Confronti” dei documenti.

 
Il pantheon dei “santi” ucro-nazisti

Usare le icone per fare propaganda a visioni politico-ideologiche è un vergognoso modo di svilire le immagini sacre. Se un'icona può mai essere usata per propagandare qualcosa, questo qualcosa può essere solo la fede cristiana. Fino a un certo punto, un’icona collettiva dei santi di un determinato paese o nazione può essere giustificata, e magari anche ispirare un senso di dignità patriottica. Ma il caso di pseudo-icona che Saker analizza in un articolo del suo blog, e che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti, è un caso che va al di là di qualsiasi legittimo sentimento patriottico. Qualunque cosa possiamo pensare dei tentativi di creare una mistica nazionale ucraina (e non ne pensiamo granché bene), dobbiamo protestare a gran voce contro abusi blasfemi dell’iconografia come quello di cui ci parla Saker. 

 
Олесь Бузина: Открытое письмо послу США (23 Января 2014)

segodnya.ua, 23 января 2014

Г-н Пайетт, я обращаюсь к вам по праву известного украинского писателя, никогда не бравшего и не просившего грантов у вашей страны.

Это письмо — моя личная инициатива. За ним не стоят политические партии или просьбы олигархических групп. Но, уверен, мое мнение совпадает с мыслями множества украинских граждан, которых вы упорно игнорируете. На днях, когда беспорядки на Европейской площади достигли апогея, в прессе появилось сообщение, что представитель Совета национальной безопасности США Кэтлин Хейден потребовала у правительства Украины ВЫВЕСТИ СПЕЦНАЗ из центра Киева. В противном случае она пригрозила украинцам санкциями, в том числе — невыдачей виз в вашу страну.

Полагаю, что в значительной степени ее позиция как представителя Белого дома определяется теми сообщениями, которые идут в Вашингтон из посольства США в Украине. То есть от вас, г-н посол. Но на данный момент порядок в столице сохраняется именно потому, что этот "спецназ" (то есть различные подразделения МВД) находится в центре столицы моей Родины, и я бы не хотел, чтобы он куда-либо уходил по совету иностранцев, ибо лидеры нашей оппозиции, как показала практика, не в состоянии контролировать различные группы боевиков. Донесите эту простую мысль до своего правительства.

Если же вы думаете иначе, откажитесь от украинской милицейской охраны вокруг вашего Посольства в Киеве и снесите железный ЗАБОР высотой минимум 4 метра, которым вы оградили свою новую резиденцию неподалеку от станции метро "Берестейская" на улице, совсем недавно носившей название Танковая. Зачем все эти излишние меры безопасности? Ведь в Киеве ничего опасного не происходит, кроме ПРАЗДНИКА ДЕМОКРАТИИ?

Возможно, вас удивит моя независимая позиция. Но я добился успеха в своей стране без иностранной помощи и верю в то, что мы сами без подсказок извне способны решить свои проблемы. Чем меньше американские чиновники будут вмешиваться во внутренние дела Украины, тем быстрее она войдет в число УСПЕШНЕЙШИХ стран мира.

 
Gli argomenti teologici della Chiesa ortodossa russa per gli anni dal 2015 al 2018

Leggendo il documento dell’ordine del giorno delle discussioni teologiche della Chiesa ortodossa russa nei prossimi anni, che presentiamo in italiano, in romeno e in russo nella sezione “Pastorale” dei documenti, rimaniamo stupiti dal grande numero di argomenti sui quali la Chiesa si interroga, e che non relega a commissioni semi-clandestine, ma sui quali anzi invita a un dibattito pubblico ampio e trasparente di ogni documento prodotto, prima di sottoporlo a un’approvazione sinodale. Ci associamo all’apprezzamento del nostro confratello, padre Petru (Pruteanu), che ha tradotto la versione romena dell’ordine del giorno, e che apprezza il modo con cui una Chiesa da alcuni definita “KGBista” non teme discussioni e perfino polemiche con argomentazioni civilizzate sui suoi stessi temi formativi.

 
Александр Захарченко: Киевская власть хочет не только уничтожить ДНР, но и превратить Украину в кладбище

Донецк, 23 апр — Донецкое агентство новостей

 Очередная волна мобилизации, которая готовится на Украине, принесет стране множество новых бесполезных смертей. Об этом заявил сегодня Глава Донецкой Народной Республики Александр Захарченко.

«Во всем мире, во все времена, мобилизация – это фактически начало войны, и Киев фактически официально объявил о подготовке к началу боевых действий, — сказал руководитель ДНР. — Это еще одно доказательство «миролюбия» украинских властей, которые не только нас хотят уничтожить, но и Украину хотят превратить в кладбище».

Захарченко призвал украинских матерей сделать все возможное для того, чтобы их дети не приняли участие в войне и не лишились своих жизней в угоду амбициям киевских политиков.

«Молодым людям, которых силой гонят в Донбасс на братоубийственную войну, хочу сказать: не становитесь убийцами, не гордитесь тем, что вас с оружием послали на стариков и женщин, — добавил Глава ДНР. — Я вам советую сдаться в плен. Мы вас напоим, накормим, вернем домой целыми и здоровыми. У вас дома могут быть неприятности, но зато вы будете живы».

 
Մեծ Եղեռն (Medz Yeghern, "il grande crimine"): 100 anni dal genocidio degli armeni

Il 24 aprile, si sono tenute tra gli armeni di tutto il mondo le commemorazioni del centenario del genocidio noto col nome di Medz Yeghern ("il grande crimine"), di cui il popolo armeno non ci chiede altro che di riconoscere l’esistenza. Noi lo facciamo volentieri, e anzi siamo fieri di vivere in un paese che riconosce ufficialmente il genocidio armeno. La presa di coscienza di questo immane sterminio di un popolo nei suoi paesi di origine può aprirci gli occhi su analoghi fenomeni quali il genocidio assiro e il genocidio dei greci del Ponto: tutte manovre volte all’annientamento dei cristiani in Medio Oriente, e che non dobbiamo dimenticare, considerando quel che avviene oggi sotto i nostri stessi occhi.

La fiamma eterna di Tsitsernakaberd a Erevan commemora il milione e mezzo di armeni sterminati a partire dal 1915 

 
Riunione del Consiglio Episcopale a Venezia

Il 23 aprile, in occasione della festa patronale della cattedrale di San Giorgio dei Greci a Venezia, si è tenuta una riunione del Consiglio Episcopale inter-ortodosso, suggellata da una concelebrazione eucaristica. Il nostro Arcivescovo Mark era rappresentato dall’archimandrita Antoniy (Sevryuk) segretario dell’Amminstrazione delle parrocchie del Patriarcato di Mosca in Italia.

Il Consiglio ha prodotto un messaggio, di cui possiamo leggere il testo in greco, in italianoin romeno e in russo.

 
Грузия вошла в десятку самых религиозных стран

pravoslavie.ru, 14 апреля 2015 г.

Авторитетный исследователь - Win / Gallup International Association - опубликовал результаты глобального опроса общественного мнения. В каждой стране было опрошено по тысяче человек. Социологи спрашивали, религиозны вы или нет. Результаты получились предсказуемыми и в то же время удивительными.

Как сообщает Информационно-аналитический портал Грузия Online, больше всего верующих проживают в Гане (96 процентов населения), Нигерии (93%), Армении (92%), Фиджи (92%), Македонии (90%), Румынии (89%), Ираке (88%), Кении (88%), Перу (86%), Бразилии (86%), Грузии (84%), Пакистане (83%), Молдове (83%), Колумбии (83%).

Россия попала в середину списка с показателем 55%. А меньше всего верующих в Китае (14%), Японии (16%), Чехии (20%), Турции (23%), Швеции (29%, Вьетнаме (30%), Австралии (37%), Франции (37%).

По индексу атеизма лидирует Китай. Убежденными атеистами здесь назвали себя 47% опрошенных. Далее идут: Япония (31%), Чехия (30%), Франция (29%), Южная Корея (15%), Германия (15%), Нидерланды (14%). Россия – на двадцатом месте с 6% атеистов.

Всего было опрошено 52 тысячи человек в 57 странах, в которых проживает 73% населения земного шара.

«Религия продолжает доминировать в нашей повседневной жизни, и мы видим, что общее число людей, считающих себя быть религиозным на самом деле довольно велико», - сказал президент Win / Gallup International Association Жан-Марк Леджер, комментируя итоги опроса.

 
Come ridimensionare i “grandi numeri” degli ortodossi in Guatemala

Nel nostro primo servizio sulla crescita dell’Ortodossia in Guatemala, abbiamo sottolineato lo straordinario sviluppo che ha portato spontaneamente alla Chiesa ortodossa un gruppo non canonico di origini cattolico-carismatiche, con il quale si era parlato nel 2010 dell’ingresso nell’Ortodossia di oltre mezzo milione di persone (una cifra spropositata, pari a quasi il 4% della popolazione del paese, e da allora ulteriormente gonfiata fino a parlare di 800.000 persone). Oggi, le stesse fonti ufficiali ridimensionano la cifra a circa 40.000 persone, suddivise in circa 100 luoghi di culto che servono circa 300 comunità rurali: ancora un numero notevole, beninteso, ma ben lontano dalle cifre inizialmente annunciate.

Il sito mayanorthodoxy.com aiuta a comprendere la situazione fornendo dati obiettivi, tra cui la scarsità di preti: dopo la morte dell’energico fondatore del gruppo, padre Andres Girón de Leon, nel 2014, il numero dei preti è ridotto a sei, e benché possano contare sull’indispensabile aiuto di alcune centinaia di catechisti nei villaggi, la loro stessa capacità di ammettere persone nella Chiesa non avrebbe permesso loro di raggiungere cifre così alte.

La seguente mappa offre un’idea della dislocazione delle comunità ortodosse, concentrate nella zona sud-occidentale del Guatemala e nelle aree confinanti del Messico:

Alla luce di questi dati, sarà opportuno trattare con ancor maggiore cautela la pretesa della missione della chiesa siro-ortodossa in Guatemala, di cui abbiamo fatto cenno, ricordando che questo movimento arriva addirittura a vantare due milioni di fedeli. Nonostante possa contare su un clero indubbiamente più numeroso, sospettiamo fortemente che anche qui assisteremo a drastici ridimensionamenti demografici.

 
Un calvario brutale. Un monaco parla della sua tortura

Anatolij Sharij continua dall’esilio a offrirci testimonianze delle sofferenze inflitte alla popolazione del Donbass, e questa volta lo fa attraverso il resoconto di un monaco ortodosso rapito il 3 marzo e torturato, e solo recentemente liberato. Presentiamo il racconto di padre Teofane (Kratirov) nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

 
La Chiesa e le armi

Uno degli argomenti in discussione in questi anni a Mosca (di cui abbiamo presentato la lista alcuni giorni fa) è “la giustificazione canonica della possibilità o impossibilità della benedizione ecclesiale di armi”. Per cercare di formarci un’opinione corretta a riguardo, cerchiamo di comprendere il problema attraverso la prospettiva storico-teologica che un sacerdote ortodosso cubano, padre Ernesto Obregon, ci illustra in breve nella sezione “Etica” dei documenti.

 
Sante mense, reliquiari, cibori e tabernacoli nella visione di un artista ortodosso

Aidan Hart (nella foto) è un iconografo e artista ortodosso inglese, che non si limita alla pittura, ma ha esplorato anche diverse forme d’arte e architettura ecclesiastica, tra cui le sculture a bassorilievo. Nei suoi studi, noti e apprezzati in tutto il mondo, una particolare enfasi è data all’arte ortodossa paleocristiana in Italia. Presentiamo una mini-serie con due di questi studi, molto dettagliati e illustrati, tratti dal blog Orthodox Arts Journal: il primo è dedicato a sante mense e reliquiari, il secondo a cibori e tabernacoli.

 
La battaglia per la civiltà europea

La restaurazione di un impero cristiano ortodosso in Russia (unico paese che realisticamente può portare a termine questo compito) è il tema della riflessione che ci offre padre Andrew Phillips, e che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti. Le conseguenze di questa vera e propria battaglia di civiltà sono analizzate non solo sul versante russo, ma anche in Europa occidentale e in altri paesi.

 
Un intenso giorno di pellegrinaggi

A riassumere tutti gli appuntamenti di oggi, con visite di pellegrini alla santa Sindone giunti a Torino da diverse parrocchie di Italia, Francia e Germania, la sola lista dei gruppi sarebbe troppo lunga per le forze che ci rimangono. Vi mostriamo qui l’ospite più illustre, l’arcivescovo Mark (Arndt) di Berlino e dell’Europa occidentale per la ROCOR, che abbiamo presentato in diverse occasioni sul nostro sito, e che oggi siamo stati lieti di accogliere tra noi.

 
Если Бог везде, то для чего мне ходить в церковь?

Один парень спросил священника:

– Если Бог везде, то для чего мне ходить в церковь?

На что тот ответил:

– Во всей атмосфере есть вода;  но когда тебе хочется пить,  ты должен идти к источнику или колодцу.

 
Apparentemente ora siamo tutti "ucrainofobi"

Partendo dalle dichiarazioni di Oles' Buzina (che non poteva certamente essere accusato di non amare la sua patria) andiamo alla scoperta della nuova frontiera della psichiatria contemporanea, apparentemente codificata dai matti stessi, scoprendo in un articolo da Russia Insider se soffriamo anche noi della nuova forma di patologia internazionale, la “ucrainofobia”. Non perdetevi lo spassoso test in 10 domande per scoprire se siete ucrainofobi anche voi!

 
Почаевскую Лавру хотят передать государству

pravoslavie.ru, Почаев, 28 апреля 2015 г.

Депутаты Тернопольского облсовета проголосовали за передачу Свято-Успенской Почаевской Лавры государству. Это произошло в Великий четверг,  когда Церковь  воспоминает предательство Иуды. В Лавре узнали о случившемся из СМИ.

Депутаты Тернопольского облсовета поддержали на сессии обращение к премьер-министру Украины Арсения Яценюка, пишут украинские СМИ, и обратились в Кабинет министров с требованием забрать святыню у Украинской Православной Церкви.

О том, что кельи и соборы комплекса хотят превратить в заповедник, в самой Лавре узнали из СМИ.

Митрополит Почаевский, наместник Свято-Успенской Почаевской Лавры Владимир прокомментировал украинскому изданию "Сегодня" ситуацию вокруг Лавры:

«В Великий Четверг святая Церковь воспоминает Тайную Вечерю и предательство Иуды, который за 30 сребреников продал Христа Спасителя. Эти события происходили двадцать веков назад. Время проходит, но лица и действия остаются прежними.

В нынешнем 2015 году, в Великий Четверг совершилось подобное. Депутаты областного совета, которые считают себя христианами, принимают нехристианские законы. Они хотят из Почаевской Лавры (духовный центр православных христиан) сделать музей истории. Чтобы обителью управляли не настоятель и братия, которые в 1240 году основали обитель, а директор и экскурсоводы».

«Этой проблеме уже не первый год. После того, как Украина обрела независимость и пошла оттепель в отношениях государства и Церкви, президенты и другие должностные лица издавали указы о возвращении Церкви того, что было забрано советским тоталитарным режимом.

В 2002 году тернопольские депутаты добились создания заповедника, невзирая на прежние распоряжения и заверения президентов и "ввергли" наш монастырь в состав Кременецко-Почаевского государственного историко-архитектурного заповедника.

В 2003 году ходатайством братии  Кабмин своим распоряжением вывел исторические сооружения Лавры из подчинения заповеднику, и передал их законному владельцу – Украинской Православной Церкви, в лице почаевских монахов.

Все это было скреплено договором на бесплатную аренду между Почаевской Лаврой и Госстроем на срок 49 лет, до 1 января 2052 года.

Надо заметить, что с 60-х годов до 2000 года Лавра платила арендную плату.

3 июля 2014 года Тернопольская облрада "ожила" и инициировала обращение к премьеру с просьбой аннулировать договор и вернуть строения Лавры в заповедник. Тогда их обращение осталось без ответа. И вот почти через год, 9 апреля 2015 года, на Страстной Седмице, когда Христова Церковь вспоминает последние дни земной жизни Христа Спасителя, снова депутаты взялись за прежнее».

 
Noi e loro – uno studio sull'odio e sull'amore

Riflettendo sull’anniversario della strage di Odessa, Saker ci aiuta a capire come la crisi ucraina non sia solo una delle tante crisi che dividono tra loro i popoli del mondo (e nelle quali si possono legittimamente valutare le ragioni degli uni e degli altri), ma piuttosto un’insorgenza di odio allo stato puro; un fenomeno che ogni sincero credente deve saper riconoscere e contrastare. Presentiamo le riflessioni di Saker nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

 
L'ultimo prete della missione di Pechino: conversazione con l'arciprete Michael Li

Abbiamo già avuto occasione di seguire padre Georgij Maksimov nelle sue interviste a chierici e fedeli della Chiesa ortodossa in diversi luoghi dell'Asia, dal Kurdistan all'estremo Oriente. Recentemente, per il portale Pravoslavie.ru, ha intervistato un rappresentante dell'Ortodossia cinese che oggi vive in Australia, ma che ha radici nell'antica missione di Pechino: l'arciprete Michael Li. Possiamo seguire la loro conversazione nell'originale russo e in traduzione italiana, e ammirare nella sezione "Testimoni dell'Ortodossia" dei documenti la storia di coraggio e di disarmante semplicità di un uomo che ha saputo mantenere la fede attraverso decenni di difficoltà.

 
Un documentario d’archivio sul Monte Athos

Ringraziamo il nostro amico Giuseppe per averci segnalato dagli archivi di RAI Scuola un documentario sul Monte Athos, realizzato nel 1983 da Vittorio Citterich. Dopo ben 32 anni questo filmato, che in altri contesti sarebbe stato un video storico, mantiene ancora tutta la sua freschezza di un viaggio alle radici spirituali dell’Ortodossia. Buona visione a tutti!

 
Pellegrinaggio del 1 maggio

Sul sito della parrocchia di santa Caterina e su quello della diocesi di Chersoneso sono apparse notizie e gallerie fotografiche sul pellegrinaggio alla Santa Sindone del 1 maggio 2015, che ha portato alla celebrazione della Divina Liturgia (nelle foto, il Grande Ingresso e il Credo) dei gruppi delle parrocchie di Roma, di Cagliari, di Piacenza e della regione parigina, assieme al clero e ai fedeli della nostra parrocchia. Inoltre, sono arrivati nel frattempo diversi gruppi delle parrocchie della Chiesa Russa all’Estero dalla Germania. Non è la prima, e non è l’ultima, delle celebrazioni delle quali vogliamo darvi notizia, ma è sicuramente una di quelle che ricorderemo con maggiore intensità.

 
Onorificenza patriarcale a Mikhail Talalay

Sempre dal sito della parrocchia di santa Caterina, apprendiamo della premiazione del nostro amico Mikhail Talalay con la medaglia patriarcale giubilare per il millenario di san Vladimir. Ci uniamo alle felicitazioni, conoscendo e apprezzando i molti meriti di Mikhail Grigor’evich nella divulgazione della storia e fenomenologia dell’Ortodossia russa in Italia.

 
Alla Russia, da una vittima di Scientology

Il canadese Gerry Armstrong (nella foto), uno degli storici fuoriusciti da Scientology (conobbe il suo fondatore Hubbard e ne fu archivista e biografo), testimonia il suo calvario legale e ci apre gli occhi sulle differenti posizioni verso Scientology degli Stati Uniti e della Russia, in una lettera aperta diretta a Vladimir Putin e ripresa dal portale Pravoslavie.ru, che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Confronti”  dei documenti.

 
Oles' Buzina sulla mancata conquista di Mosca nel 1941

Come tributo alla memoria di Oles' Buzina, e come ricordo adatto al Giorno della Vittoria, presentiamo in russo e in traduzione italiana, nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti, l'articolo di Buzina dedicato alle memorie di Otto Skorzeny (l’ufficiale delle SS più noto in Italia per la liberazione di Mussolini) che elencano le ragioni per cui i nazisti non presero Mosca nella loro campagna di Russia del 1941.

 
Immagini di pellegrinaggi a Torino

Eccovi alcune notizie di pellegrinaggi a Torino dei nostri fratelli di altre chiese, con i quali abbiamo avuto occasione di concelebrare.

1) Il 25 aprile sono stati da noi i fedeli delle parrocchie di san Nicola a Lecco e della santa Protezione a Como, guidati da padre Vitalij Korsakov. Qui la notizia, e qui di seguito le foto di due momenti della comunione e del pasto fraterno:

2) La sera dell’8 maggio, abbiamo avuto occasione di celebrare un Vespro e un Moleben con l’Acatisto della Passione nel duomo di Torino, davanti alla santa Sindone, assieme ai fedeli della parrocchia delle Mirofore a Venezia, guidati dall’arciprete Alexey Yastrebov. Qui la notizia, e qui di seguito una foto della celebrazione:

 
Come tradurre le tradizioni antiche in lingua moderna

Il blog "Cristianità ortodossa" ci presenta un articolo in cui un brillante sacerdote americano spiega come presentare un argomento tradizionale "datato" (in questo caso, le norme sull'abbigliamento femminile in chiesa) in un linguaggio comprensibile a un uditorio contemporaneo (soprattutto un uditorio di ragazzi) senza sacrificare né la tradizione in sé, né le sue interpretazioni più antiche, ma aggiungendo una spiegazione che suscita una reazione positiva dei più giovani.

Riteniamo questo tema di assoluta importanza per risolvere la perenne tensione fra "tradizionalismo" e "aggiornamento" nella Chiesa: non c'è alcun bisogno di abbandonare le tradizioni secolari, e neppure le loro interpretazioni più solidificate; se un'interpretazione fatta da un'angolazione diversa (e più comprensibile) non si pone in diretto contrasto con le precedenti, non è altro che una prova che le verità della Chiesa possono essere comprese da diversi punti di vista.

Correggendo alcune espressioni nella precedente traduzione, ma soprattutto riportando il testo a questo senso per noi prevalente di mediazione culturale della tradizione ortodossa (piuttosto che un mero discorso sul decoro nella chiesa) abbiamo deciso di presentare una nuova traduzione dell'articolo nella sezione "Ortoprassi" dei documenti.

 
Un segno di fede e un segno di coraggio

per certi gesti ci vuole fede

Il segno della croce del ministro Shojgu alla parata della Vittoria del 9 maggio 2015 a Mosca è l’oggetto di un’analisi di Saker che presentiamo nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

Il gesto è sorprendente in quanto nessun ministro della difesa russo aveva fatto altrettanto finora, e ancor più interessante in quanto Sergej Shojgu è di famiglia buddhista tuvana (anche se la voce di Wikipedia russa a lui dedicata cita un’intervista in cui dice di essere stato battezzato), e con la semplicità di questo gesto ha fatto vergognare i suoi predecessori nominalmente ortodossi.

Un altro gesto altrettanto significativo ha avuto luogo alla Verkhovna Rada di Kiev, quando nel giorno precedente, per commemorare la “vittoria sul nazismo” dell’Ucraina, Petro Poroshenko ha annunciato i nomi degli “eroi dell’operazione anti-terrorismo”. Tra tutti i presenti che si alzano e i molti che applaudono, gli unici a rimanere seduti sono il metropolita Onufrij di Kiev, il metropolita Antonij di Borispol e Brovary e il vescovo Iona di Obukhov:

per certi gesti ci vuole coraggio

Invece di vergognarsi della proclamazione di eroi neo-nazisti nel giorno della vittoria sul nazismo (una follia oggi possibile solo in Ucraina), la stampa del regime ha prevedibilmente attaccato i vescovi della Chiesa ortodossa ucraina. La risposta di vladyka Onufrij (in un ucraino che neppure i capi politici e militari della giunta riescono a padroneggiare) dimostra come in Ucraina l’unica forza rimasta a opporsi alla guerra insensata sia la Chiesa ortodossa.

 
Le preghiere ortodosse davanti alla Sindone al TG regionale

In occasione della funzione della sera dell'8 maggio nel duomo di Torino, TG Piemonte ha dedicato un servizio, trasmesso dall'edizione delle 14.00 del 9 maggio 2015. Potete cliccare sull'immagine qui sotto per aprire il servizio. La parte relativa alla nostra funzione inizia al minuto 6:11.

 
Alcune letture che fanno pensare

"Украина убивает лучших" (l'Ucraina uccide i migliori)

Per chi fosse interessato a sollevare un poco del velo di mistero (ammesso che ci sia realmente bisogno di sollevarlo) sull'assassinio di Oles' Buzina a Kiev, la lettura di una notizia di Ria apre inquietanti spiragli tra le connivenze tra l'estremismo nazionalista e i serivizi segreti ucraini.

Per una visione più approfondita del ruolo della Chiesa ortodossa russa nella vittoria sul nazismo, una serie di considerazioni del nostro amico Enrico Vigna, sul sito del Centro di Iniziative per la Verità e la Giustizia, ricorda aspetti sopiti della difficile vita della Chiesa nello stato sovietico, e aiuta a controbilanciare l'immensa mole di propaganda del mantra della "Chiesa asservita allo stato".

 
Intervista a Ksenija Kim, ortodossa coreana

Padre Georgij Maksimov ci parla in una delle sue video-interviste della comunità ortodossa coreana di Mosca, attraverso l’interessante racconto della vita e dell’impegno di una catechista: Ksenija Kim (nella foto). Dalle sue parole possiamo ricostruire l’esperienza dei coreani ortodossi a Mosca, e trarre un esempio delle particolarità linguistiche e culturali di un gruppo ben distinto dai russi e della sua integrazione nella realtà multietnica della più grande Chiesa locale del mondo. Presentiamo il video dell’intervista a Ksenija Kim, con la trascrizione in russo e la traduzione italiana, nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti.

 
Il Libro delle Ore e delle Lodi

L'associazione “Testimonianza Ortodossa” ha prodotto un libro che è molto, molto vicino a essere la realizzazione dei sogni degli ortodossi di lingua italiana: un’ampia compilazione di testi presi dall’Orologhion (la “spina dorsale” dell’officio quotidiano) e da altri testi di preghiera della Chiesa, incluse alcune tra le forme devozionali più recenti e diffuse.

L’indice del libro può servire a un’immediata valutazione dell’ampiezza dell’opera in quattro parti:

- la prima parte comprende una selezione di offici dall’Orologhion (inclusi alcuni tra i meno disponibili in lingua italiana, tra cui le varie forme del Mesonittico)

- la seconda parte contiene una miscellanea di materiale devozionale, tra cui le preghiere quotidiane, l’ufficio della Santa Comunione e un paio di canoni di preghiera, tra cui, insolita ma interessante scelta, il Grande Canone penitenziale di Sant’Andrea di Creta.

- la terza parte presenta gli inni più comunemente utilizzati alla domenica e nei giorni feriali, inclusi quelli legati al ciclo aurorale di undici settimane del Mattutino.

- la quarta parte contiene, in misura variabile, le innologie dei Minei, del Triodio e del Pentecostario, con una preferenza accordata alle grandi feste, di cui si includono parti del Mattutino e della Liturgia, tra cui le Antifone festive e il Vangelo.

Il libro presenta i vantaggi e gli svantaggi della letteratura di preghiera del tipo di compilazione, detto in russo Сборник e in italiano (per usare il termine più svilito dagli “esperti”) Compendio. Tra i vantaggi di un compendio, c’è l’indubbia possibilità di avere sotto mano una gran quantità di materiale utile e facilmente rintracciabile (qui l’indice è comodamente situato in fondo al volume, e anche se sarebbe stato più gradevole vederlo suddiviso nelle quattro parti del libro, è di immediato accesso. Chi ricorda l’incubo del posizionamento dell’indice nell’Anthologhion di tutto l’anno, misteriosamente incuneato tra la prefazione e l’inizio degli uffici, non potrà che essere grato per questo indice). Inoltre, i materiali del libro includono parti indubbiamente utili (si pensi ai vangeli delle Liturgie delle feste) che abitualmente non sono segnate nei libri delle innografie. Tra gli svantaggi, c’è la compresenza di materiale utilizzato quotidianamente o con grande frequenza, a fronte di testi che abitualmente si utilizzano molto raramente (per esempio il Grande Canone, assegnato a due soli momenti della Grande Quaresima). Inoltre, il testo, se usato con frequenza, può essere facilmente deperibile.

La presentazione editoriale del libro è assolutamente decorosa, in bicromia e con elementi decorativi e podlinniki di icone di diverse provenienze. Il rapporto qualità-prezzo merita un complimento, così come un elemento che non ci stanchiamo di sottolineare: le traduzioni di materiale a uso liturgico non devono necessariamente essere opera di “commissioni” raffazzonate ed eterogenee, in cerca di un’ufficialità oggi tutto sommato prematura; possono benissimo essere il frutto della fatica umile e tranquilla di singoli individui o piccoli gruppi informali, che presentano il loro lavoro all’esame e alla benedizione del proprio vescovo, come si è fatto con quest’opera.

Il testo è preso dai modelli della tradizione greca, ma non presenta particolari difficoltà di adattamento all’uso in altre chiese ortodosse: abbiamo apprezzato un certo sforzo di italianizzazione dei termini più tecnici delle innografie. Più di tutto, abbiamo apprezzato la brevità delle note sulla metodologia di traduzione (che prendono esattamente una pagina – una! – su circa 330). Non abbiamo nulla contro le note di metodologia, beninteso, ma riteniamo che il loro posto NON debba essere sulle pagine di un libro di preghiera: altrimenti, un’opera celebrativa rischia di divenire un’opera auto-celebrativa.

Vedremo sicuramente nei prossimi anni altri esempi, ampliamenti ed eventualmente miglioramenti dei testi di preghiera ortodossa in lingua italiana. Con questo libro, abbiamo l’impressione di essere sulla strada giusta.

 
По православным храмам Эстонии можно совершить виртуальный тур

pravoslavie.ru - Таллин, 29 апреля 2015 г.

Эстонская Православная Церковь Московского Патриархата объявила о запуске проекта, позволяющего пользователям Интернета совершить виртуальный тур по православных храмам Эстонии.

Основу проекта составляют интерактивные сферические панорамы. С их помощью вы сможете ознакомиться с внешним видом каждого из представленных храмов, рассмотреть уникальное убранство внутренних помещений, а также с высоты птичьего полета полюбоваться неповторимым видом церквей и их окрестностей.

Интернет-портал «Храмы Эстонской Православной Церкви — виртуальное знакомство» (hramy.ee) создан при финансовой поддержке Международного открытого грантового конкурса «Православная инициатива», сообщает BaltNews.ee.

На страницах ресурса представлены все храмы Эстонской Православной Церкви Московского Патриархата и Пюхтицкого Ставропигиального Успенского женского монастыря.

Помимо фотоматериалов на сайте вы найдете описания храмов и узнаете их историю.

Работы выполнены фирмой EDS Systems (360pano.eu) по заказу Эстонской Православной Церкви Московского Патриархата. Фотограф: Андрей Бодров. Аэрофотосъемки производились с участием skycam.ee. Всего было сделано 109 панорам.

Перейти на страницу проекта вы можете, пройдя по этой ссылке.

 
Il Vietnam tra Stati Uniti, Russia e Cina

Riportiamo nella sezione “Geopolitica ortodossa” la nostra traduzione italiana di un’analisi della storia del Vietnam negli equilibri del Sud-Est asiatico, apparsa qualche giorno fa sul blog di Saker. Anche se non accenna alla questione religiosa, questa eccellente analisi fa capire le ragioni del crescente interesse della Chiesa russa per lo sviluppo pastorale nella regione, e colma molti dei nostri vuoti nella conoscenza di una nazione di cui negli ultimi decenni si è parlato così tanto e capito così poco.

 
Il cosmonauta Hermaszewski sull'OUN-UPA: è impossibile riconoscere gli assassini come eroi

Le recenti leggi neo-naziste ucraine stanno alienando alla giunta di Kiev anche alcuni degli storici amici dell'indipendenza ucraina. Il generale Mirosław Hermaszewski (nella foto), primo cosmonauta polacco, porta nella storia della sua famiglia le ferite del genocidio dei polacchi della Volinia da parte dei nazionalisti ucraini, oggi glorificati come eroi dai loro stessi nipoti. Possiamo leggere l'intervista di RIA Novosti Ucraina al generale Hermaszewski, in russo e in italiano, nella sezione "Geopolitica ortodossa" dei documenti.

 
4 ragioni sbagliate per diventare cristiani ortodossi

Un articolo riportato dal portale Pravoslavie.ru analizza alcune delle ragioni superficiali che sono generalmente associate a un viaggio verso l’Ortodossia. È importante non solo conoscere queste ragioni superficiali, ma anche saper dare loro un’adeguata risposta, sottolineando i veri motivi interiori che spingono a diventare e rimanere cristiani ortodossi. Riportiamo la traduzione italiana dell’articolo nella sezione “Ortoprassi” dei documenti.

 
Come la nostra nazione è stata ingannata: gli ucraini si stanno trasferendo in Russia

Il giornalista Aleksej Zhuravko ha intervistato al confine tra Russia e Ucraina alcuni esponenti dell’esodo che non ci faranno vedere sui media italiani: le centinaia di migliaia di cittadini ucraini che passano il confine russo, per andare non certo in paradiso, ma per lo meno in uno stato normale, dove non c’è rabbia né razzismo né xenofobia (rispetto al paese della follia che hanno alle spalle, è già un bel passo avanti). Il pensiero comune di tutti questi profughi è che il loro attuale governo li ha ingannati. Presentiamo l’originale russo e la traduzione italiana dell’articolo di Zhuravko nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

 
Perché i russi non sorridono?

Iosif A. Sternin, professore di linguistica e stilistica all'Università di Stato di Voronezh, ci aiuta a capire un tratto curioso del carattere russo: la strana mancanza di sorrisi in un popolo che non è altrimenti noto per un carattere particolarmente cupo o triste. Una selezione delle note del professor Sternin, che riproduciamo in russo e in traduzione italiana nella sezione "Figure dell'Ortodossia contemporanea" dei documenti, sarà di aiuto a tutti quelli che hanno a che fare con il mondo russo, per capirne uno degli aspetti più enigmatici.

 
In memoria di Oles’ Buzina

Il canale YouTube di Vox Populi Evo ha preparato un video in memoria di Oles’ Buzina, di cui riportiamo la trascrizione italiana nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti, facendolo nostro in ogni singola parola, fino alla dedica finale, lasciata da un suo conterraneo tra i commenti in Internet:

La terra ti sia leggera, Oles'. E ti si apra il regno dei Cieli. Tu eri la coscienza di questa terra, un autentico patriota dell'Ucraina.

 
Опыт служения Русской Зарубежной Церкви существенно обогащает всю нашу церковь

Митрополит Иларион Волоколамский

rocorstudies.org – Москва, 29 января, 2015

В коротком перерыве между занятиями Межсоборного Присутствия выдалось пару минут во время которых Митрополит Иларион Волоколамский, Председатель Отдела внешних церковных связей Московского Патриархата, постоянный член Синода РПЦ ответил на вопрос редактора интернет-узла Вопросы Истории Русской Зарубежной Церкви, диакона Андрея Псарева:

Владыка, как Русская Зарубежная Церковь сейчас может обогатить, как она участвует во всей этой мозаике Русской Церкви?

Прежде всего я должен выразить радость, которая сопутствует всем моим встречам с духовенством, с архиереями и мирянами Зарубежной церкви, потому что это радость об обретенном общении. Хотя уже прошло время с 2007-го года, она не уменьшается. И мы радуемся возможности общаться с нашими братьями Зарубежной церкви. Мы особенно, конечно, радуемся всякой возможности сослужения – совместной молитвы и совместного причащения, потому что это то, чего мы были лишены на протяжении фактически восьмидесяти лет. И я думаю, что Русская Зарубежная Церковь вносит свой очень значимый и весомый вклад сейчас в развитие нашей церковной жизни, потому что в русском зарубежье сохранились многие традиции, которые в меньшей степени сохранились в каких-то других частях нашей церкви. И я думаю, что опыт служения Зарубежной церкви в инославном окружении, в трудных и стесненных условиях, конечно, очень существенно обогащает всю нашу церковь.

 
Due passi nel futuro dell'Ortodossia in Russia e in Europa

Padre Andrew Phillips ci ha offerto di recente due sguardi nel futuro, che abbiamo riportato nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

Il primo testo è un’intervista immaginaria a un futuro metropolita dell’Europa occidentale, che delinea in poche risposte una linea pastorale corrispondente al sogno del patriarca Alessio II del 2003, ossia una Metropolia ortodossa russa d’Europa.

Il secondo testo, che presentiamo in russo e in traduzione italiana, parla della profezia ormai ampiamente diffusa di un ritorno di un imperatore in Russia, garante della fede ortodossa e baluardo contro scenari apocalittici di apostasia.

 
Intervista a un ex testimone di Geova

Artemij Grigorjan (nella foto) è uno specialista di sette di San Pietroburgo, che ci aiuta a capire il lungo percorso di ritorno alla fede ortodossa dopo una vita tra i testimoni di Geova. In un’intervista condotta da padre Georgij Maksimov, che presentiamo in russo e in italiano nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti, ci spiega le tecniche di convinzione dei nuovi testimoni di Geova, il loro calvario nel lasciare l’organizzazione e le loro difficoltà nel riaccostarsi alla fede apostolica.

 
Come uccidere le rivoluzioni colorate

Andrew Korybko (nella foto), l’analista politico russo-americano che ha già aiutato i nostri lettori a capire i precedenti storici del caso della Crimea e a non confonderli con altri precedenti, oltre a offrirci preziosi spunti di comprensione del ruolo della Polonia nel Maidan, ora ci spiega in un articolo del blog di Saker che le recenti manifestazioni del Giorno della Vittoria hanno una valenza ancor più grande della mera amicizia tra la Russia e altri paesi: sono di fatto un “vaccino” contro l’influenza delle rivoluzioni colorate, che nell’ultimo decennio hanno distrutto la pace e la prosperità di tanti paesi nel mondo. Scoprite le ragioni di questo “antidoto” nella traduzione italiana dell’articolo di Korybko nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

 
Una significativa cartolina d'epoca

Questo incredibile edificio costruito su linee architettoniche di chiese bizantine è il padiglione della Serbia all'Esposizione mondiale di Torino del 1911. Edificato da maestranze torinesi su disegno del prof. Tanaserić dell'Università di Belgrado, resta una testimonianza unica di come il cristianesimo ortodosso abbia saputo specchiarsi sulle acque del Po, poco più di un secolo fa.

Dedichiamo l'immagine a chiunque abbia dubbi sulle possibilità di costruire una chiesa ortodossa a Torino o in altre parti d'Italia.

 
La cattedrale di san Sava a Belgrado

Il nostro confratello, padre Pavel Goreanu, celebra oggi con la sua parrocchia la festa patronale della Traslazione delle reliquie di san Nicola. Come regalo, gli dedichiamo nella sezione “Testimoni dell’Ortodossia” la nostra traduzione in italiano, assieme all’originale in romeno, di un suo articolo sulla cattedrale di san Sava a Belgrado, frutto dei suoi studi di teologia presso la facoltà centrale della Chiesa ortodossa serba. Abbiamo parlato in breve della cattedrale di san Sava nel nostro confronto tra le cattedrali ortodosse, ma siamo lieti di approfondirne la conoscenza in questo ottimo saggio accademico, e ringraziamo padre Pavel per la generosità con cui ce lo ha messo a disposizione.

 
Tre anni di attività continua del sito

A tre anni dal rinnovo del sito, abbiamo chiuso con una media di 72.000 accessi unici all'anno.

L'anno scorso, per il secondo "compleanno" del sito, la media annua delle visite era di 50.000, e questo testimonia una continua crescita di interesse che non fa altro che farci sentire ancor più invogliati a presentare materiale di qualità sulla Chiesa e sulla fede ortodossa. Grazie di cuore a tutti i lettori, vecchi e nuovi!

 
Uno stato miseramente fallito

Rostislav Ishchenko (nella foto), il direttore del centro d’analisi e previsioni dei sistemi, che abbiamo già seguito in un paio di casi sul nostro sito, analizza le cause del fallimento dell’Ucraina come stato. Presentiamo l'originale russo e la traduzione italiana (dalla versione inglese del blog di Saker) del suo saggio nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

Un’avvertenza per i lettori: il saggio di Ishchenko è molto realistico, e come tale, presenta considerazioni (e conclusioni) che non piaceranno a molti. Ma forse, proprio perché non mira a compiacere, bensì a informare, il suo valore è ancor più grande per tutti.

 
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