Rubrica

 

Informazioni sulla chiesa in altre lingue

Mirrors.php?fotossezPage=73&locale=it&id=205  Mirrors.php?fotossezPage=73&locale=it&id=602  Mirrors.php?fotossezPage=73&locale=it&id=646  Mirrors.php?fotossezPage=73&locale=it&id=647  Mirrors.php?fotossezPage=73&locale=it&id=4898 
Mirrors.php?fotossezPage=73&locale=it&id=2779  Mirrors.php?fotossezPage=73&locale=it&id=204  Mirrors.php?fotossezPage=73&locale=it&id=206  Mirrors.php?fotossezPage=73&locale=it&id=207  Mirrors.php?fotossezPage=73&locale=it&id=208 
Mirrors.php?fotossezPage=73&locale=it&id=3944  Mirrors.php?fotossezPage=73&locale=it&id=7999  Mirrors.php?fotossezPage=73&locale=it&id=8801  Mirrors.php?fotossezPage=73&locale=it&id=9731  Mirrors.php?fotossezPage=73&locale=it&id=9782 
Mirrors.php?fotossezPage=73&locale=it&id=11631         
 

Calendario ortodosso

   

Scuola domenicale della parrocchia

   

Ricerca

 

In evidenza

04/10/2023  Scoperte, innovazioni e invenzioni russe  
14/03/2020  I consigli di un monaco per chi è bloccato in casa  
11/11/2018  Cronologia della crisi ucraina (aggiornamento: 3 febbraio 2021)  
30/01/2016  I vescovi ortodossi con giurisdizione sull'Italia (aggiornamento: 21 dicembre 2022)  
02/07/2015  Come imparare a distinguere le icone eterodosse  
19/04/2015  Viaggio tra le iconostasi ortodosse in Italia  
17/03/2013  UNA GUIDA ALL'USO DEL SITO (aggiornamento: aprile 2015)  
21/02/2013  Funerali e commemorazioni dei defunti  
10/11/2012  I padrini di battesimo e il loro ruolo nella vita del figlioccio  
31/08/2012  I nostri iconografi: Iurie Braşoveanu  
31/08/2012  I nostri iconografi: Ovidiu Boc  
07/06/2012  I nomi di battesimo nella Chiesa ortodossa  
01/06/2012  Indicazioni per una Veglia di Tutta la Notte  
31/05/2012  La Veglia di Tutta la Notte  
28/05/2012  La preparazione al Matrimonio nella Chiesa ortodossa  
08/05/2012  La Divina Liturgia con note di servizio  
29/04/2012  La preparazione al Battesimo nella Chiesa ortodossa  
11/04/2012  CHIESE ORTODOSSE E ORIENTALI A TORINO  
 



Inizio  >  GALLERIE FOTOGRAFICHE
GALLERIE FOTOGRAFICHE

Clicca sull'immagine per aprire la galleria

Condividi:
 
 
Sezione 1

Siti ufficiali delle Chiese Ortodosse nel mondo

 
La tragica guerra civile russa

In un contributo che è al tempo stesso informativo dal punto di vista storico e brillante nel cogliere le conseguenze spirituali delle scelte umane, padre Andrew Phillips ci aiuta a scoprire aspetti poco noti del conflitto civile che si è scatenato dopo la rivoluzione russa (una guerra con più protagonisti di quelli che siamo stati abituati a considerare), e a capire il ruolo fondamentale della monarchia russa, e ciò che avrebbe potuto succedere se non fosse stata rovesciata a tradimento. Presentiamo la traduzione italiana del saggio di padre Andrew nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

 
L'attore Cary Tagawa diventa ortodosso a Mosca

Cary-Hiroyuki Tagawa è un attore giapponese-americano di una certa fama, celebre soprattutto per ruoli di personaggi negativi: lo abbiamo visto a fianco di Sean Connery nel film Sol Levante (1993), dove ha interpretato il playboy mafioso Eddie Sakamura; il suo ruolo più noto è quello dello stregone malvagio Shang Tsun nel film Mortal Kombat. Difficilmente diverrà popolare in Occidente per il suo ruolo molto positivo nel film russo Ierej-San (in uscita il 26 novembre 2015), in cui interpreta padre Nikolaj Nakamura, un prete ortodosso giapponese che aiuta la popolazione di una città russa a combattere la corruzione.

Ancor meno nota rimarrà in Occidente la sua scelta religiosa: dopo due anni di frequentazione di chiese ortodosse per studiare l’ambientazione del film, ha deciso di chiedere il battesimo nella Chiesa ortodossa: la funzione, nella quale ha ricevuto il nome di Panteleimon, è stata officiata il 12 novembre 2015 dal metropolita Ilarion di Volokolamsk.

  

il battesimo del servo di Dio Panteleimon Tagawa

In un’intervista rilasciata all’inizio della produzione del film, nel 2013, ringrazia i suoi collaboratori Ivan Okhlobystin e Pjotr Mamonov (entrambi, come lui stesso, personalità profondamente religiose), e annuncia di avere intrapreso un viaggio di scoperta della Chiesa ortodossa russa, aiutandosi a creare il personaggio da lui recitato attraverso ripetute visite a chiese e cattedrali. Il profondo effetto delle chiese, unito al rispetto, comune alle culture russa e giapponese, per la dignità e l’onore dei veri guerrieri, lo hanno condotto alla decisione di abbracciare l’Ortodossia.

   

Tagawa dopo il battesimo e in una scena del film

Tagawa ha pure annunciato la sua decisione di chiedere la cittadinanza russa. “Non sto seguendo la nuova moda”, ha annunciato in una conferenza stampa, alludendo verosimilmente al pugile americano Roy Jones Jr e all’attore francese Gerard Depardieu. “Sto seguendo il mio cuore. Queste non sono decisioni facili da prendere né in America, né in qualunque altra parte del mondo. Questa per me sarà una nuova sfida”.

 
Gaffe del patriarca Bartolomeo in Bulgaria

Il Patriarca Ecumenico ha creato un serio scandalo nel corso della sua visita ufficiale in Bulgaria, dove è stato insignito della medaglia Stara Planina, il più alto riconoscimento offerto dal governo del paese.

Al termine del suo discorso di accettazione del premio, ha colto di sorpresa gli organizzatori (tra cui il presidente della Repubblica, Rosen Plevneliev) chiedendo la restituzione degli oggetti religiosi bizantini rimossi dalle truppe bulgare da chiese e monasteri delle metropolie di Serres, Xanthi e Drama (nel nord della Grecia) durante le guerre balcaniche.

La polemica ha spinto il primo ministro bulgaro Boiko Borisov ad annullare l'incontro con il patriarca Bartolomeo, il cui comportamento è stato definito dal leader del Partito Socialista Mihail Mikov "un insulto ai cittadini e ai cristiani bulgari".

Ovviamente, siccome nei conflitti balcanici ci sono almeno tot capita quot sententiae (quand’anche le opinioni non siano ben di più dei singoli individui), le rivendicazioni del patriarca sugli oggetti “rubati da truppe di occupazione” hanno scatenato l’ovvia risposta da parte bulgara: “Nulla è stato rubato dalle chiese greche. I beni appartenevano a congregazioni etniche bulgare sotto il Patriarcato di Costantinopoli, che si rifugiarono in Bulgaria durante la guerra, portandosi dietro i loro beni mobili, sapendo di perdere per sempre le loro case e le loro chiese”.

Lasciando da parte ogni considerazione sulla maleducazione di un simile discorso in un momento di ospitalità, notiamo che le parole del patriarca Bartolomeo hanno anche riaperto ferite che vanno ben al di là del discorso dei beni ecclesiastici: “Dopo la guerra, tutte le iscrizioni bulgare nelle chiese del nord della Grecia furono cancellate e cambiate con iscrizioni greche. Nella regione bulgara del Mar Nero e a Plovdiv, invece, sono state mantenute le iscrizioni greche, come qualsiasi visitatore può controllare”.

I commentatori più maliziosi si sono chiesti come mai il Patriarca Ecumenico non abbia mai fatto discorsi simili di restituzione quando è stato accolto dai cattolici a Roma o a Venezia.

 
Le donne nei cori delle chiese

La risposta a una domanda sulle strane parole di san Paolo a proposito delle donne che dovrebbero tacere in chiesa (1 Cor 14:34) spinge padre John Whiteford a fare alcune interessanti considerazioni sul ruolo femminile nei cori ecclesiali, e addirittura alla loro direzione (nella foto, la giovane direttrice di un coro ecclesiale russo). Presentiamo la risposta di padre John in traduzione italiana nella sezione “Domande e Risposte” dei documenti

 
Intervista a Rostislav Ishchenko sull'Ucraina, le elezioni e le sanzioni

Abbiamo imparato ad apprezzare le analisi geopolitiche di Rostislav Ishchenko (nella foto), responsabile del Centro d'analisi e previsioni dei sistemi, e ne abbiamo tradotta in italiano una recente, che tratta delle recenti elezioni ucraine e dell’inevitabile processo di collasso e dissoluzione dello stato ucraino. La particolarità di questa analisi è di essere ospitata, come altre analisi di Ishchenko, nel programma “Ukrainskij vopros” (“La questione ucraina”) del tele-canale ortodosso “Spas”: questo testimonia che il desiderio di una profonda comprensione della geopolitica dei paesi ortodossi non è affatto un capriccio, ma una necessità viva per orientare il proprio percorso di fede e di vita spirituale.

 
La Chiesa ortodossa russa: ieri e domani

Padre Andrew Phillips condivide con noi alcuni ricordi delle resistenze al processo di unificazione della Chiesa russa culminato nel 2006, e ci proietta nel cammino arduo ma possibile della restaurazione della Santa Rus (della quale anche i nostri paesi europei occidentali sono chiamati a divenire una parte, attraverso la restaurazione della loro tradizione ortodossa). Presentiamo il saggio di padre Andrew in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

 
Intervista al metropolita Antonij di Borispol sui danni delle occupazioni di chiese alla vita in Ucraina

Il metropolita Antonij di Borispol, responsabile amministrativo della Chiesa Ortodossa Ucraina, ha già parlato sul nostro sito delle occupazioni di chiese da parte di scismatici ed estremisti; ora, in un’intervista molto rivelatrice, che presentiamo in russo e in traduzione italiana, spiega il danno che queste occupazioni creano nell’animo degli abitanti dell’Ucraina, confusi da un falso patriottismo fino ad arrivare a spaccare le stesse famiglie dei fedeli.

 
Rue Daru: capitolo finale?

In un’analisi che non lascia indifferenti, e che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Confronti” dei documenti, padre Andrew Phillips cerca di rintracciare le cause dell’attuale conflitto di autorità all’interno dell’Esarcato russo di Costantinopoli in eventi da lui vissuti in prima persona, accaduti trentacinque anni fa ai tempi dell’arcivescovo George Wagner (nella foto). Anche se tali eventi sono ormai lontani nel tempo (tanto che è una vera sfida trovare un membro dell’Esarcato in Italia che li abbia vissuti di persona), la loro lezione non dovrebbe essere passata sotto silenzio, perché ne va della credibilità di ogni iniziativa missionaria ortodossa in Occidente.

 
San Costantino: dalla leggenda alle ingiurie

San Costantino è sicuramente uno dei santi più importanti nella storia del cristianesimo ortodosso, ma anche uno dei più criticati, ai limiti della diffamazione. Quali che siano le motivazioni di queste critiche, spesso hanno alle spalle una lettura estremamente viziata ed erronea delle fonti storiche. Padre Konstantinos Strategopoulos ci aiuta a rivedere la figura di san Costantino valutando le fonti storiche e la storiografia antica, sia cristiana sia pagana, che con la singola eccezione di un autore posteriore di 150 anni è unanimemente favorevole all’imperatore e al suo operato. Presentiamo la traduzione italiana della conferenza di padre Konstantinos nella sezione “Santi” dei documenti.

 
Condoglianze per il lutto di un amico
Il nostro amico Saker ha dovuto "congelare" per un certo tempo il suo blog a causa della morte della madre. A lui e a tutti i suoi cari le nostre condoglianze e le nostre preghiere: che il Signore le doni il riposo e una gloriosa risurrezione.
 
Poche persone nel mondo hanno fatto tanto quanto Saker per sensibilizzare l'opinione pubblica in modo attento e coscienzioso. Oltre alla solidarietà umana e cristiana per la sua perdita, il miglior tributo che possiamo fare a Saker è di andare a rivedere i suoi articoli e le sue analisi, tradotte sul blog del Saker team italiano, e in parte anche sul nostro sito parrocchiale.
 
Nella Georgia occidentale si rianima la vita ascetica

Oggi vi portiamo in visita a uno dei luoghi monastici più belli del mondo: il pilastro di Katskhi, in Imerezia (Georgia centro-occidentale), una formazione rocciosa alta oltre 40 metri, su cui per secoli c’è stata una presenza monastica, e dove il monaco Maksim (Kavtaradze) vive come stilita dei nostri giorni.

Presentiamo nella sezione dedicata ai “Testimoni dell’Ortodossia” un paio di articoli in russo e in italiano, con un video e una galleria fotografica di questo straordinario insediamento monastico. 

 
2300 chiese parrocchiali in Grecia sono ora senza sacerdoti

Una notizia potenzialmente esplosiva circolata negli ultimi giorni ci fa riflettere sul ruolo del clero ortodosso nel mondo. Per chi ha sotto gli occhi da decenni la crisi di vocazioni al sacerdozio cattolico romano (e l’Italia non è il paese messo peggio sotto questo aspetto), la notizia che in Grecia il 22% delle parrocchie ortodosse è ora senza prete può non fare una grande impressione, ma paragonata con la situazione ordinaria delle chiese ortodosse nel mondo, è un’immensa tragedia. La ragione della scarsità di preti in Grecia è stata identificata nella mancanza di stipendi statali a causa della crisi economica (in Grecia la Chiesa ortodossa è religione di stato, e i preti sono funzionari pagati dal governo), ma forse non è sbagliato sospettare anche un certa influenza della secolarizzazione dei costumi, che ha portato tanti greci da una visione basata sui valori religiosi a una più edonistica basata sulle sicurezze materiali. Presentiamo la notizia in traduzione italiana nella sezione “Pastorale” dei documenti.

 
Iniziati al Cremlino di Mosca i lavori di demolizione del palazzo del Presidio

In questa settimana sono iniziati i lavori di demolizione del palazzo del Presidio, o "Edificio 14" del Cremlino di Mosca. Si tratta del palazzo costruito negli anni '30 per ospitare il Presidio del Soviet Supremo, il più alto corpo legislativo dell'Unione Sovietica.

Per costruire il palazzo del Presidio, furono rasi al suolo i monasteri Chudov (maschile) e Voznesenskij (femminile), oltre al piccolo palazzo imperiale, un tempo sede del metropolita di Mosca. La distruzione dei monasteri era parte della campagna staliniana di ateismo di stato.

Al termine della demolizione, inizierà una delle più ambiziose campagne di scavi archeologici sulle fondamenta degli edifici, e quindi seguirà la ricostruizione dei due monasteri con le annesse chiese (ma non del palazzo imperiale) e la restaurazione dell’antica piazza del Cremlino, proposte dal presidente Putin nel 2014.

Questo acquerello storico mostra, da destra a sinistra, il monastero Chudov, il piccolo palazzo imperiale e il convento dell'Ascensione (Voznesenskij), demoliti per ordine di Stalin nel 1929.

Uno stato disposto a demolire un palazzo di queste dimensioni per lasciare il posto alla restaurazione di due monasteri non lascia dubbi sulla sua serietà di riconnettersi alle sue radici cristiane.

 
I russi in America: storia di un fallimento coloniale

Il nostro prolifico confratello Marco ci ha fatto dono di un saggio sulla genesi dell'Ortodossia americana attraverso le colonie russe d'Alaska. Mentre vi invitiamo a leggere il saggio fornito da Marco, vi offriamo un altro approfondimento nella sezione “Pastorale” dei documenti, con la traduzione italiana di un testo sulle colonie russe in America, unica voce del blog Russian Colonies in America. Pur presentando la storia dell’America russa in chiave di fallimento coloniale, il saggio accenna al carattere russo privo di odio e di pregiudizio verso i popoli locali, che ha paradossalmente favorito, nonostante tutti i fallimenti economici e politici, la radicazione del cristianesimo ortodosso tra i nativi nel nord-ovest americano.

 
Perché il Qatar vuole ingraziarsi la Russia

Il Qatar non è sotto accusa solo per essere il pomo della discordia nella contesa tra due patriarcati ortodossi, ma è anche uno dei principali artefici del terrorismo di stampo wahabita, da quello di vent’anni fa in Cecenia a quello di oggi in Siria. Per questo, la recente pubblicazione di una lettera incredibilmente favorevole alla Russia da parte di un’autorevole organizzazione islamica con sede in Qatar, l'Unione internazionale degli studiosi musulmani, suona quasi incredibile. Ma quali sono i motivi di questo improvviso voltafaccia? Cerchiamo di scoprirli nel saggio che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

 
Una risposta ortodossa al "caso Charamsa"

Da circa un mese si è acceso un dibattito sulla sessualità dei preti cattolici dopo la pubblica dichiarazione di omosessualità di un funzionario della Congregazione per la Dottrina della Fede, il polacco mons. Krzysztof Charamsa (nella foto). Anche la Chiesa ortodossa ha una risposta da offrire a questo dibattito, che possiamo leggere nella traduzione italiana delle parole di padre Lawrence Farley, riportata nella sezione “Etica” dei documenti.

 
Come i nemici della Russia traggono beneficio dall'abbattimento del Su-24

Il blogger russo Egor Kholmogorov (nella foto) si occupa di geopolitica ortodossa: le sue posizioni sono un po' troppo nazionaliste per suscitare la nostra simpatia (concordiamo con il nostro confratello padre Andrew Phillips quando sostiene che il nazionalismo russo è uno dei principali ostacoli alla rinascita della Santa Rus'), ma i suoi commenti sul recente abbattimento del bombardiere russo Sukhoi Su-24 sul suolo siriano ci sembrano caratterizzati da una notevole dose di buon senso. Nella speranza che il buon senso non venga a mancare quando è necessario, presentiamo il testo di Kholmogorov in russo e in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti

 
Putin mi ha insegnato una lezione su come essere simile a Cristo

Quando martedì la Turchia ha teso un un'imboscata al SU-24 russo e lo ha abbattuto, il mondo ha trattenuto il respiro.

Questa "pugnalata alla schiena dai complici dei terroristi", come ha dichiarato Putin, avrebbe scatenato la terza guerra mondiale?

Nonostante il folle gesto di guerra della Turchia, Putin non ha fatto piani per iniziare una guerra contro la Turchia e i suoi complici della NATO.

Non c'è dubbio che la decisione di Putin di non reagire con forza militare nasca da una strategia politica.

Eppure tuttavia, può anche essere vista come un atto sacrificale.

Putin e la Russia hanno ricevuto un duro colpo e hanno scelto di porgere l'altra guancia. Non perché la Russia sia debole, timorosa o incapace di rispondere con forza letale. Ma Putin ha scelto di sconfiggere il male maggiore del terrorismo invece di vendicarsi.

Putin ora invita i suoi nemici a cooperare per sconfiggere la minaccia del terrorismo. Questo è simile a Cristo che sopporta il dolore e la vergogna della croce per salvare il mondo. La Russia sembra seguire lo stesso percorso.

La decisione politica di Putin è un'espressione di superiorità morale e di mitezza che scaturisce dall'essere poveri in spirito, il primo passo della sequela di Cristo e una fondamentale virtù spirituale cristiana. La società di cui è il leader possiede il fondamento cristiano da cui sorge tale statura.

Putin mi ha insegnato non solo che cosa significa essere simile a Cristo - martedì, la sua risposta simile a Cristo ha salvato il mondo intero dalla guerra.

Grazie a Dio per il signor Putin.

Iben Thranholm

Russia Insider, 26 novembre 2015

 

 

 

Iben Thranholm è una giornalista danese che ha fatto studi teologici e scrive di questioni religiose. Attualmente sta scrivendo un libro sull'Ortodossia russa. Vive a Copenhagen.

 

 

 

 

 
Come romanzare la catastrofe

I recenti sforzi della Fondazione Eltsin di presentare gli anni ‘90 in Russia attraverso occhiali rosa sono indubbiamente un’opera di revisionismo storico, e chi vede questi sforzi in Russia non fa molta fatica a capire che il loro scopo non è benefico né educativo. Può essere importante per noi in Occidente (soprattutto quelli che hanno vissuto negli anni ‘90, nei quali della Russia di Eltsin non si diceva pressoché altro che bene) rivalutare l’impatto devastante che gli anni ‘90 hanno avuto su tutti i paesi dell’ex-URSS. Dovremmo farlo soprattutto noi che viviamo nella Chiesa ortodossa, consci che sotto Eltsin hanno avuto finalmente termine le persecuzioni statali contro la religione. Questo risultato, per noi importantissimo, non deve accecarci al fatto che tale libertà è stata pagata a un prezzo spaventosamente alto, di cui in Occidente abbiamo saputo poco o niente. Presentiamo pertanto con piacere la traduzione italiana del saggio di Nina Kuprjanova pubblicato sul blog The Soul of the East, che ci aiuta a ridimensionare una leggenda poco credibile.

 
Alcuni greci riprendono in considerazione le profezie dell'anziano Paisios sul conflitto tra Russia e Turchia

Gli eventi militari di questi giorni sul confine turco-siriano stanno richiamando nella coscienza dei cristiani ortodossi le profezie enunciate dall’anziano Paisios del Monte Athos sullo smembramento della Turchia. Vediamole ricapitolate in un breve articolo che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa”dei documenti.

 
I 10 miti più comuni sul Giorno del ringraziamento

Il Giorno del ringraziamento è visto come una festa tipicamente americana (intendendo con questo non solo gli Stati Uniti: anche il Canada ha un sua festa analoga, in una data leggermente anteriore), ma in realtà ha una valenza abbastanza universale, poiché nasce dai momenti in cui, terminati tutti i raccolti, ci si prepara ad affrontare la stagione fredda. Proprio perché NON è un evento legato a una fede particolare, è stato abbellito nel corso dei secoli di numerosi elementi mitologici. Per scarsa conoscenza (o per una visione parziale della storia), tali miti ci sono presentati come fatti storici (e talora come principi religiosi), ed è opportuno imparare a sfatare tali miti, come fa l’articolo del blog Mystagogy che vi presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Ortoprassi” dei documenti.

 
Parole dei grandi Padri dell'Ortodossia sulla necessità della comunione frequente

Siamo di nuovo nel periodo del digiuno della Natività. Molti fedeli ortodossi abituati a fare la comunione una volta ogni periodo di digiuno torneranno a comunicarsi in una di queste domeniche dopo quello che è normalmente il più lungo periodo di astinenza dalla comunione di tutto l’anno. Il fatto che questi fedeli siano genuinamente convinti di fare il loro dovere cristiano testimonia quanto lavoro c’è ancora da fare perché i fedeli conoscano la dottrina cristiana sui santi misteri. Oggi lasciamo parlare quattro grandi Padri della Chiesa sul tema della comunione frequente, in una raccolta che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Ortoprassi” dei documenti.

 
La vita in Crimea 20 mesi dopo la riunificazione con la Russia

L'amico e collaboratore di Saker che si fa chiamare con lo pseudonimo di “Auslander” è un americano che da molti anni vive in Crimea. Lo abbiamo già incontrato l’anno scorso in un rapporto sugli sfollati del Donbass raccontato con estrema tensione. In questi giorni, in cui la Crimea è ritornata sotto i riflettori per gli attentati terroristici che hanno fatto saltare i cavi (in Ucraina) su cui passava l’energia elettrica (proveniente dalla Russia) diretta alla penisola. Auslander ha offerto una serie di resoconti di prima mano al blog di Saker, dai quali abbiamo scelto e tradotto in italiano un racconto piuttosto generico, che si addentra fin nelle minuzie della vita quotidiana di una famiglia che vive alla periferia di Sebastopoli. Leggetelo con attenzione... è un racconto della vita in Crimea che NON vi presenteranno i media italiani!

 
Un interessante picco di visite

Sono rare le occasioni in cui il nostro sito attira più di 600 visitatori al giorno. Questo traguardo è stato raggiunto sabato 28 novembre senza che nessuna ragione particolare (neppure l’inizio del digiuno della Natività) lo facesse sospettare. Questo ci rincuora sul fatto che i nostri contributi continuano a suscitare interesse e – lentamente ma costantemente – ad attirare nuovi lettori. Grazie a tutti per questa dimostrazione di stima!

 
Un ortodosso americano nella Virginia del Settecento: Philip Ludwell III

Tra le pretese di evangelizzazione ortodossa del continente americano disputate tra i russi nel nord-ovest e, ben prima, i vichinghi nel nord-est, suona un po’ strano, e perfino umoristico, che il primo convertito americano all’Ortodossia di cui si ha notizia si trovi tra le piantagioni della Virginia nella prima metà del XVIII secolo. Il colonnello Philip Ludwell III (nella foto, in un ritratto giovanile) è il protagonista di una storia di conversione estremamente interessante, che vi proponiamo in una breve compilazione in italiano nella sezione “Testimoni dell’Ortodossia” dei documenti.

 
L’arcivescovo Job è stato sollevato dalla guida dell’Esarcato

Sabato 28 novembre il Santo Sinodo del Patriarcato Ecumenico ha sollevato l'arcivescovo Job di Telmessos dalle sue funzioni a Parigi, trasferendolo alla posizione di rappresentante del Patriarcato al Consiglio Ecumenico delle Chiese, in attesa dell’assegnazione di compiti al di fuori della Francia. Il locum tenens dell’Esarcato, in attesa dell’elezione del nuovo arcivescovo, è il vescovo Jean di Charioupolis.

 
Un'intervista all'iconografa Julia Bridget Hayes

Andrew Gould ha intervistato per conto del blog Orthodox Arts Journal un'artista che i lettori del nostro sito hanno già incontrato: si tratta dell'ortodossa sudafricana Julia Bridget Hayes (nella foto), figlia del nostro amico il padre diacono Stephen Hayes. Oggi Julia vive in Grecia, dove lavora come iconografa con uno stile piuttosto singolare e interessante, spiegato in dettaglio nell’intervista che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti. L’intervista è arricchita da una notevole collezione di riproduzioni di icone dell’autrice.

 
La Turchia sta muovendo guerra alla Russia in Crimea, in Caucaso e in Asia centrale? Sputnik News intervista Saker

Una delle prime analisi dedicate da Saker alla presente tensione tra Russia e Tuchia, dopo i giorni in cui ha dovuto assentarsi per il suo recente lutto in famiglia, è l’intervista da lui rilasciata a Sputnik News, che ci offre un quadro del ruolo turco nel complesso scenario mediorientale. Presentiamo la traduzione italiana dell’intervista nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

 
L'icona della Natività

Entrati nel digiuno del Natale, cerchiamo di fissare la nostra attenzione sulla festività in arrivo attraverso l’esame dell’icona della festa, che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Testimoni dell’Ortodossia” dei documenti.

 
Il "coming out" del nostro amico Saker

Prima o poi doveva accadere... come lui stesso aveva previsto, l’identità del nostro amico e corrispondente Saker non poteva essere mantenuta nascosta per un tempo indefinito. Oggi, a causa delle ripicche di un paio di ex-collaboratori che hanno iniziato a diffamarlo, Andrei Raevsky (nella foto) ci svela qualcosa dei suoi dati personali, lasciandoci – come lettori del suo blog e co-interessati alla sua causa – l’opzione di chiedergli fin da subito una sua piena biografia, oppure di attendere una più definitiva “uscita allo scoperto” da lui programmata per il maggio del 2017, nel decimo anniversario della sua attività di blogger. Possiamo leggere il suo appello in traduzione italiana nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti.

 
Dunque, pensi di voler essere la moglie di un prete?

Vi presentiamo nella sezione “Ortoprassi” dei documenti la traduzione italiana di un articolo sulle aspettative che circondano la vita della moglie di un prete. La fonte è il blog PresbyteraAnonyma, tenuto da una moglie di sacerdote che, nella sua esperienza trentennale, ha visto troppo poca attenzione alla formazione dell’importante ruolo che può avere una presbitera nella vita di una parrocchia. Questa formazione è importante in tutto il mondo, e a nostro avviso ancor più indispensabile in Italia, dove la mancanza di una cultura legata alle mogli del clero rende il loro compito ancor più difficile e impegnativo.

 
Il miglior amico del prete: un calendario 2016 con preti russi e i loro gatti

I calendari che raffigurano preti non sono una novità in Italia, dove dal 2003 il fotografo veneziano Piero Pazzi pubblica annualmente un calendario con foto di preti cattolici a Roma. In Russia, invece, è stata accolta con una certa sorpresa un calendario del 2016 che raffigura sacerdoti ortodossi in compagnia dei loro gatti, ideato da Ksenija Luchenko, una giornalista del sito Pravmir. Vi presentiamo l’insolito prodotto editoriale nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti.

 
Notizie da Odessa e dall’Ucraina

Padre Andrew Phillips ci scrive alcune delle prime impressioni del suo recente viaggio a Odessa, dove ha potuto constatare il grado di dissoluzione del paese, e dedurre l’imminenza di quella fine che ormai non è più limitata al campo delle profezie. Vi presentiamo la traduzione italiana dell’articolo di padre Andrew, e sempre da Odessa, aggiungiamo la traduzione di una notizia che fa pensare: la rimozione del busto del granduca Konstantin Romanov dall'Accademia Militare di Odessa. La furia della distruzione dei monumenti sovietici in Ucraina si estende ora ai monumenti dei campioni del bolscevismo, e dimostra come l’obiettivo della giunta di Kiev non è tanto la distruzione dell’ideologia ormai morta del comunismo, quanto della memoria storica della Rus’.

 
Aleksej Osipov: Lezioni sulla vita spirituale

Presentiamo nella sezione “Ortoprassi” dei documenti una traduzione italiana di alcune lezioni del professor Osipov sulla vista spirituale, non solo riguardo a diversi aspetti dell’ascesi personale, ma anche sull’interazione con un istruttore spirituale e sui rischi che questa interazione può comportare.

 
Riunione diocesana a Milano

Martedì 8 dicembre si è tenuta a Milano la nostra riunione annuale del clero diocesano, con una settantina di partecipanti in rappresentanza di 67 parrocchie e comunità. Per la prima volta ha presieduto il nostro vescovo Antonio, da poco consacrato.

 
Padre Seraphim Rose: l'Ortodossia sugli altri cristiani

Presentiamo nella sezione “Confronti” dei documenti una serie di considerazioni di padre Seraphim Rose a proposito dell’attitudine che i cristiani ortodossi dovrebbero avere nei confronti di tutti gli altri cristiani, e dei credenti in generale.

 
Un aiuto per Natale ai bambini del Donbass

Chi si sente in vena di una buona azione per Natale, può sostenere gli sforzi che i nostri amici dell’associazione Aiutateci a salvare i bambini hanno intrapreso – tra le mille loro iniziative – in aiuto dei bambini del Donbass, tra i quali si trovano ancora tanti profughi in condizioni sanitarie disperate.

 
Il Concilio curioso

Già nell’aprile del 2007, padre Andrew Phillips proponeva in uno dei suoi saggi che un eventuale Concilio inter-ortodosso fosse tenuto al monastero di Nuova Geusalemme sul fiume Istra, presso Mosca. Questa idea (che già era stata proposta dal patriarca Nikon nel XVII secolo, per cui padre Andrew non si vanta di essere particolarmente innovatore in materia) avrebbe liberato il mondo ortodosso dall’impasse di un Concilio preparato per un tempo troppo lungo in luoghi troppo inappropriati per discutere di questioni troppo irrilevanti.

Purtroppo, però, si è voluto convergere a tutti i costi sull’idea del Concilio pan-ortodosso proposta dal patriarcato di Costantinopoli, e l’idea stessa ha visto in tempi recenti così tante battute d’arresto da far sospettare davvero che il Concilio sia boicottato dai suoi stessi promotori. In un saggio che vi presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Confronti” dei documenti, scopriamo l’interazione con il Concilio programmato per il mese di maggio 2016 di una lunga serie di fattori: i conflitti e la rottura tra i patriarcati di Gerusalemme e di Antiochia, il dibattito sull’omosessualità nelle discussioni pre-conciliari, le ingerenze in Ucraina del patriarcato di Costantinopoli, una strana statua del patriarca Bartolomeo (nella foto) eretta da lui stesso, l’ostilità verso un sinodo di una Chiesa autocefala e la creazione di un contro-sinodo, l’incidente diplomatico in Bulgaria, la rimozione di un esarca a Parigi, le tensioni russo-turche e ultimo ma non da meno – proprio nei giorni in cui papa Francesco ha inviato al Fanar un’inaccettabile proposta di intercomunione tra cattolici e ortodossi – il via libera alla canonizzazione dell’arcivescovo Serafim di Sofia, che denunciò l’ecumenismo nel 1948 a Mosca.

I dubbi che parlano di una cancellazione del Concilio sono più fitti che mai, e vale la pena prenderne coscienza.

 
La nascita della tragedia moderna

Presentiamo nella sezione “Confronti” dei documenti la traduzione italiana di un saggio sulle origini delle catastrofi moderne, in cui Alejandro Sandoval analizza la dissoluzione della coscienza cristiana dell’Europa occidentale a partire dal grande scisma del 1054. La perdita dell’esperienza vivente dei santi non può che essere una conseguenza della perdita del legame con la fonte stessa della santità. Tanto basta perché i termini stessi legati alla fede e ai valori cristiani perdano il loro senso e siano cooptati da altri sistemi per i propri fini.

 
Declino e Caduta della Russia sotto il Regime di Putin

In un divertente e al tempo stesso istruttivo colpo d'occhio sulla Russia contemporanea, il Saker Blog italiano ci presenta una spassosa lezione sulla presunta "arretratezza della Russia" nella propaganda occidentale paragonata alla realtà dei fatti.

 
I panni sporchi dell’Occidente si pubblicano in Famiglia (Cristiana)

Intervista di Marco Bordoni a Fulvio Scaglione per Sakeritalia.it

C’è un giornale occidentale in cui si fa il contropelo ogni giorno alla politica estera di Barack Obama, in cui si condanna senza mezze misure il doppio standard della coalizione a guida USA e in cui si dice che il governo ucraino è una compagnia di giro a libro paga della CIA. Il giornale che invoca un processo per i crimini di Tony Blair e di George Bush, che spiega come l’intervento russo in Siria sia l’unico legittimo e ragionevole, che definisce il Presidente degli Stati Uniti “il miglior nemico dell’ISIS”. Non è un qualche foglio clandestino, distribuito negli scantinati del più bieco complottismo, ma niente meno che Famiglia Cristiana, la “corazzata delle parrocchie”, che il vice redattore e responsabile esteri, Fulvio Scaglione (nella foto), sta portando alla ribalta utilizzando un sistema di marketing tanto efficace quanto poco utilizzato: dire la verità.

...il resto è da leggere (assolutamente!) sul Saker blog italiano

 
Una preghiera che sarà MOLTO utile nelle nostre chiese...

da ortodoxia.md

Rugăciune pentru obţinerea unui loc de muncă

Doamne, Dumnezeul nostru, Cel ce ai intemeiat pământul şi l-ai încredinţat să fie sub stăpânirea omului care – cu înțelepciunea primită de la Tine – să se arăte a fi un bun iconom și sfințitor al zidirii Tale, până ce vor fi întemeiate un cer nou și un pământ nou, potrivit cuvintelor Scripturii care zice: „Toate sunt ale voastre” și iarăși: „Iată, Eu le înnoiesc pe toate”, Stăpânitorule al cerului și al pământului, Care dai înțelepciune, știință și pricepere omului pentru ca să lucreze cu mînile lui și să descopere cu mintea lui darurile pământului care sunt date de Tine, Dumnezeul nostru, spre folosul oamenilor, Te rugăm, Creatorule a celor văzute și a celor nevăzute, binecuvântează pe robul Tău (N) care cu credință se roagă Ție, prin noi smeriții și nevrednici, pentru dobândirea unui loc de muncă, pentru că Tu Însuți ai poruncit omului ca prin osteneală să se hrănească în toate zilele vieții lui. Ajută pe robul Tău (N) în căutările lui și-i împlinește rugăciunea, pentru că din prisosul lui să dea și celor care nu au, și ferește-l în viață de vrajmașii văzuți și nevăzuți, de piedicile oamenilor răi și de primejdiile de tot felul, cu harul și cu îndurările și cu iubirea de oameni ale Unuia-Născut Fiului Tău, cu Care ești binecuvântat, cu Preasfântul și Bunul și de viață Făcătorul Tău Duh, acum și pururea și în vecii vecilor. Amin.

Preghiera per ottenere un posto di lavoro

O Signore, nostro Dio, che hai posto le fondamenta della terra, e l'hai affidata al dominio dell'uomo affinché – con la saggezza da te ricevuta – dimostri di essere un buon amministratore e santifichi la tua creazione, fino a quando non saranno creati un nuovo cielo e una nuova terra, secondo le parole della Scrittura che dice: "Tutte le cose sono vostre" e ancora: "Ecco, io rinnoverò tutto", o Sovrano del cielo e della terra, che dai all'uomo la sapienza, la conoscenza e la comprensione perché lavori con le sue mani e scopra con la sua mente i doni della terra dati da te, nostro Dio, per il bene degli uomini, noi ti preghiamo, o Creatore delle cose visibili e invisibili, benedici il tuo servo (N) che con fede ti prega, per mezzo di noi umili e indegni, affinché ottenga un posto di lavoro, poiché tu stesso hai comandato all'uomo di faticare per guadagnarsi il cibo in tutti i giorni della sua vita. Aiuta il tuo servo (N) nella sua ricerca e accogli la sua preghiera, perché dalla sua abbondanza possa dare a chi non ha, e custodiscilo dai nemici visibili e invisibili, dagli ostacoli di uomini malvagi e dai pericoli di ogni genere, con la grazia e le indulgenze e l'amore per gli uomini del tuo Figlio unigenito, con il quale sei benedetto, assieme con il santissimo, buono e vivifico tuo Spirito, ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amen.

 
Tensione in crescita tra le Chiese di Grecia e di Costantinopoli

Abbiamo sentito da pochi giorni un parere molto lucido di padre Andrew Phillips sulle ragioni che spingono alla cautela verso le proposte del Concilio pan-ortodosso del 2016. Per sottolineare come queste non siano solo visioni personali di padre Andrew, ma come siano anzi basate su dati di dominio pubblico, presentiamo in russo e in traduzione italiana la notizia data dal portale Pravoslavie.ru sulle tensioni tra la Chiesa autocefala di Grecia e il Patriarcato Ecumenico. La notizia fa menzione anche di altri fattori presi in considerazione da padre Andrew, tra i quali la politica belligerante turca e i conflitti tra i patriarcati di Antiochia e Gerusalemme.

 
Contributi alla comprensione di una visione ortodossa

Perché alcuni autori ortodossi, che pure si presentano come rispettati accademici, sono semi-sconosciuti e non molto apprezzati tra i più devoti fedeli ortodossi, mentre altri autori, radicati nel monachesimo e nella pietà ortodossa, sono invece sempre popolari? Padre Andrew Phillips cerca di spiegarlo in un articolo dedicato alla teologia reale e irreale, che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Confronti” dei documenti. La medesima contrapposizione è anche oggetto di un secondo articolo, dedicato alle reazioni degli ortodossi russi alla rivoluzione, e che presentiamo come complemento ideale al primo saggio. Aggiungiamo anche la versione russa dell’articolo di padre Andrew La Chiesa ortodossa russa: ieri e domani, che abbiamo messo sul blog lo scorso 17 novembre.

 
Un ricordo di Pavel Dremov

Sabato 12 dicembre, il giorno dopo il suo matrimonio, Pavel Dremov (nella foto), comandante dei cosacchi della milizia di Pervomajs'k (Repubblica popolare di Lugansk), è stato ucciso in un attentato sulla strada tra Pervomajs'k e la sua città natale di Stakhanov.

Le dinamiche dell'attentato sono fin troppo simili a quelle dell'assassinio del comandante Aleksej Mozgovoj per non far pensare a un preciso disegno. Di Pavel Dremov si parlerà forse più attentamente in futuro. Di lui vogliamo ricordare il dono inaspettato di un'icona che ha voluto fare alla nostra chiesa in cambio di un (davvero modesto) aiuto umanitario per la popolazione locale, e il suo detto che ha saputo incarnare sino alla fine, "meglio morire come uomini liberi che vivere come schiavi".

Павел Леонидович Дремов: Вечная память!

 
Perché i cristiani non celebrano le feste ebraiche?

Una domanda lecita, in un contesto di fede che ha le sue origini in un lontano passato, è perché in quel contesto non si continua a celebrare le feste più antiche di quel passato. Eric Jobe, uno specialista di studi biblici nella Chiesa Ortodossa in America, ci spiega come le feste cristiane sono viste come compimento delle feste ebraiche, con una particolare focalizzazione su Cristo. Presentiamo la risposta di Eric Jobe in traduzione italiana nella sezione “Domande e risposte” dei documenti.

 
Due approfondimenti su paesi del Medio Oriente

Il blog di Saker, una delle nostre migliori fonti di analisi geopolitiche, ha pubblicato in inglese il saggio di Ghassan Kadi Qatar unplugged (Il Qatar svelato). Questo testo, che vi presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti, ci offre ulteriori spiegazioni del ruolo di questo minuscolo emirato, apparentemente ininfluente nello scenario mondiale della Chiesa ortodossa, e che tuttavia riesce a creare uno scisma tra due patriarcati ortodossi, a mettere in crisi il futuro Concilio inter-ortodosso, e ad avere un ruolo di primo piano nello sterminio dei cristiani in Siria e in Iraq.

Dal Saker blog italiano, invece, vi presentiamo un video di YouTube sottotitolato in italiano con un’introduzione all’Iran come non ne avrete mai viste (ovvero, al 100% russa e ortodossa).

 
Sulla castità e la convivenza prematrimoniale

Padre Pavel Gumerov affronta ad ampio raggio la risposta alla domanda molto delicata su come spiegare i danni che vengono dalla convivenza pre-matrimoniale, e si serve di dati di ricerche fatte sia in Russia che in Occidente, che sottolineano l’effetto in larga misura negativo dei rapporti prematrimoniali (anche in una coppia che desidera semplicemente un “periodo di prova” prima del loro matrimonio). Presentiamo la traduzione italiana della risposta nell’omonima sezione dei documenti.

 
Il metropolita Ilarion celebra la Liturgia secondo il Rito Antico

Domenica 13 dicembre 2015, in occasione della festa del santo apostolo Andrea il Primo Chiamato, il metropolita Ilarion di Volokolamsk, Presidente del Dipartimento delle relazioni ecclesiastiche esterne del patriarcato di Mosca e della Commissione per le parrocchie di Rito Antico, ha celebrato la Divina Liturgia alla chiesa della santa Protezione a Rubtsovo, dove opera il Centro patriarcale per la tradizione liturgica vetero-ritualista.

 
Conversioni all’Ortodossia: fallimenti e successi

Nel corso degli anni di attività del nostro sito, abbiamo presentato le conversioni all’Ortodossia sotto molti aspetti: storie personali e di gruppo, analisi degli ambienti in cui queste conversioni hanno avuto luogo, saggi sui pericoli e sulle difficoltà relative al processo di conversione.

Una serie di dati che ancora ci manca, purtroppo, è una valutazione quantitativa attendibile dei convertiti all’Ortodossia. In un saggio dedicato ai fallimenti e ai successi, padre Andrew Phillips si spinge a valutare il numero degli ortodossi “nativi” dei paesi dell’Europa occidentale in poche decine di migliaia di persone: un numero certamente impressionante se si dovessero radunare tutti assieme in una grande celebrazione, ma al contempo piuttosto ininfluente se confrontato con i numeri degli ortodossi “di tradizione”, provenienti tra l’altro dall’immigrazione dall’Europa dell’Est. Nel saggio, che presentiamo in traduzione italiana della sezione “Pastorale” dei documenti, padre Andrew analizza gli elementi di fallimento e di successo relativi a diverse categorie di ortodossi occidentali.

Una via presentata come ideale per i convertiti dei nostri paesi è quella dei cosiddetti “riti occidentali”, su cui ci siamo soffermati alcune volte sul nostro sito. Sotto una forma o un’altra, l’Ortodossia di rito occidentale ci è stata proposta a più riprese nel corso dell’ultimo secolo, e ci viene proposta ancora oggi. Non è male, pertanto, ascoltare una voce critica che proviene dal continente americano, dove ha visto la Chiesa episcopaliana (ovvero, la parte americana della comunione anglicana) spezzarsi irrimediabilmente attorno a due forme rituali che avrebbero dovuto convivere pacificamente. Temendo lo stesso tragico epilogo, l’autore del blog Western Rite Critic, pur con un occhio solidale con gli ortodossi di rito occidentale, ci mette in guardia dalle conseguenze di uno sdoppiamento rituale in un saggio di particolare profondità e complessità, che offriamo in traduzione italiana come monito a tutti quelli che pensano che un rito occidentale ortodosso sia una via privilegiata per i convertiti occidentali all’Ortodossia.

 
Una prospettiva ortodossa sul destino eterno degli animali

Un membro di una parrocchia ortodossa, entrato nella Chiesa da pochi anni, dimostra che con semplicità e con alcune serie letture di argomenti teologici, può offrire una risposta a una domanda apparentemente banale ma certamente sentita come la preoccupazione sulla partecipazione alla vita eterna di un animale a cui abbiamo voluto bene. Offriamo questa risposta in traduzione italiana nell’omonima sezione dei documenti.

 
Ultime contraddizioni vaticane

I festeggiamenti per i 50 anni di dialogo tra cattolici e ortodossi avrebbero fatto sperare in qualche frutto, magari modesto, che parlasse di avanzamento del processo di dialogo e di vero avvicinamento, ma da quanto si legge negli ultimi documenti vaticani sembra tirare davvero una cattiva aria. Maurizio Blondet, citando l’autore cristiano ortodosso Israel (Adam) Shamir, si lamenta in questo articolo dell’inquietante documento vaticano che sembra chiudere le porte a ogni pretesa cristiana di annunciare la salvezza al popolo ebraico. Al tempo stesso, la dichiarazione nella recente lettera al patriarca Bartolomeo, che “non vi è più alcun impedimento alla comunione eucaristica” tra cattolici e ortodossi, dopo che in ben 50 anni NON UNO degli scogli di contesa dogmatica (o di seria differenza pratica o pastorale) è stato rimosso, è davvero profondamente scoraggiante. Il nostro confratello svizzero, il suddiacono Claude Lopez-Ginisty, che cura il blog Orthodoxologie e che si definisce “pravoslave irenique”, ha scritto a proposito di tale documento un articolo che sembra apparentemente contraddire il suo approccio irenico, ma che noi troviamo del tutto giustificato. Presentiamo la traduzione italiana dell’articolo di Claude nella sezione “Confronti” dei documenti.

 
Intervista a Claude Lopez-Ginisty sui santi

Ieri abbiamo presentato il nostro amico Claude Lopez-Ginisty (nella foto) in un articolo in un articolo decisamente (e, a nostro avviso, necessariamente) polemico, poiché in una confusione su ciò che ci unisce e ci divide dagli altri cristiani, si fa un grande disservizio al dialogo. Tuttavia, per confermare la sua autodefinizione di “ortodosso irenico”, vogliamo far vedere anche un suo lato molto profondo e accattivante: la venerazione dei santi, alla cui intercessione ha dedicato un libro enciclopedico. Il sito Religioscope, dell’altro nostro amico ortodosso svizzero, Jean-François Mayer, lo ha intervistato alcuni anni fa a proposito del libro, che è ancora disponibile all’acquisto. Presentiamo l’intervista in traduzione italiana nella sezione “Santi” dei documenti.

 
Ucraina: il Paese in guerra con la propria Storia

I lettori del nostro blog saranno certamente più informati della media riguardo alla fenomenologia dell'Ucraina, ma ogni tanto fa bene tornare a lezione e ripetere alcune notizie di base. Il saggio di Cesare Corda pubblicato sul Saker blog italiano, è un piccolo gioiello che aiuta a tenere fermi i punti davvero fermi di una storia obiettiva. Non solo da leggere, ma da far leggere!

 
Arciprete Gregorio Cognetti: Teosi o Deificazione

Riprendiamo un altro testo di padre Gregorio Cognetti tratto dalle pagine de Il ritorno, bollettino della parrocchia di san Marco d’Efeso a Palermo. Il testo si intitola Teosi o Deificazione, e tocca il cuore stesso dello scopo della nostra vita cristiana, e il perché questo scopo è visto in modo nettamente diverso nella Chiesa ortodossa e nelle teologie cristiane occidentali.

 
R.I.P.: Piero Cazzola

Il 13 dicembre ci ha lasciati il prof. Piero Cazzola, rinomato docente di lingua e letteratura russa, nonché uomo di raro garbo e spirito. Ha lasciato alla città di Torino un certo numero di memorie e di studi sul soggiorno in città di Aleksandr Suvorov, oltre a preziose testimonianze sulla venuta di famosi viaggiatori russi in Italia. La nostra parrocchia gli deve molta riconoscenza.

Eterna memoria! Вечная память!

 
Come si fa un'icona scolpita

Jonathan Pageau, sul blog Orthodox Arts Journal, ci accompagna attraverso tutte le fasi della realizzazione di un’affascinante opera d’arte: un’icona scolpita in legno di tiglio con dorature, che raffigura l’episodio del capitolo 14 del Vangelo di Matteo, in cui Cristo trae Pietro dalle acque. Oltre che a spiegarci le tecniche di lavorazione, Jonathan Pageau (che abbiamo già presentato in diversi saggi sul nostro blog) ci parla anche delle riflessioni teologiche suscitate dall’icona, che si riflettono sulle scelte dei particolari artistici e che sono a loro volta innescate da tali particolari, portando il lavoro interiore della contemplazione dell’icona a una grande complessità. Presentiamo la traduzione italiana del saggio nella sezione “Testimoni dell’Ortodossia” dei documenti.

 
La cattedrale russa di Nizza ritrova il suo splendore

Il 19 dicembre, in occasione della festa di san Nicola, sono riprese le funzioni all’interno della cattedrale ortodossa russa di Nizza, riportata al suo splendore dopo un restauro costato 14 milioni di euro.

 
I legami spirituali russi

Partendo da una considerazione fatta da Putin sui legami spirituali ("legami" nel senso di collante, cemento, e non nel senso di semplici connessioni) che tengono assieme il popolo russo, lo scrittore e giornalista Igor' Lebedev ha fatto un'analisi straordinariamente ricca e dettagliata di questi legami, che presentiamo nell'originale russo e in traduzione italiana nella sezione "Testimoni dell'Ortodossa" dei documenti. Se volete capire tutto quello che non vi hanno mai spiegato del carattere spirituale specifico dei russi... questa è la vostra occasione! Per un effetto ancora più profondo, il testo è corredato da una miscellanea dei più bei quadri del recentemente defunto pittore Pavel Rizhenko (1970-2014), maestro del realismo patriottico russo.

 
Il digiuno della Natività e le feste natalizie

Mantenere il digiuno del Natale è particolarmente arduo per gli ortodossi che seguono il vecchio calendario: infatti, non solo sono invitati ai banchetti e alle feste del periodo pre-natalizio, oggi sempre più frequenti, ma ci si aspetta la loro partecipazione anche a pasti di Natale di amici non ortodossi, oppure ortodossi di nuovo calendario. Come trovare un equilibrio tra dovere religioso e vita sociale accanto ai nostri cari? Non esiste una misura uguale per tutti, perché questo dipende dall’ambiente in cui viviamo e lavoriamo, dall’importanza e dalla vicinanza dei legami con chi non digiuna con noi, e così via: alcune indicazioni utili sono offerte da padre John Whiteford in una risposta del suo blog, che abbiamo tradotto in italiano per tutti gli interessati.

 
La fine dell'Ucraina

Partendo da una considerazione sulle ragioni per cui gli stati artificiali non sopravvivono, padre Andrew Phillips ci guida a osservare come uno stato che ancora molti considerano come unitario sia ormai un conglomerato di regioni assolutamente indipendenti retta da un potere centrale assolutamente nominale (se non vi riesce di immaginare un paese simile, allora pensate a Somalia, Kosovo, Afganistan, Iraq, Libia, e chiedetevi quale intervento straniero ha trasformato questi paesi in quel che sono ora). Possiamo leggere il testo di padre Andrew in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

 
Una nuova generazione

I recenti licenziamenti di due influenti portavoce del patriarcato di Mosca, il giornalista Sergej Chapnin e l’arciprete Vsevolod Chaplin (nella foto) sono stati accompagnati da una serie di illazioni, polemiche e dietrologie tanto intense da far venire il capogiro. Notiamo che chi più pontifica, tanto meno conosce i protagonisti della vicenda. Chi scrive ha avuto contatti epistolari con Sergej Chapnin e ha potuto fare alcune conversazioni con padre Vsevolod (uno dei primi visitatori della nostra attuale chiesa a Torino), ma non si sognerebbe mai di millantare una conoscenza delle stanze dei bottoni del patriarcato, tale da poter “spiegare” i motivi degli allontanamenti. Come sempre, apprezziamo il buon senso di padre Andrew Phillips, che ha una conoscenza delle dramatis personae (incluso il patriarca) ben superiore alla nostra, e che suggerisce di vedere questi allontanamenti non tanto come epocali contese personali, quanto come lo specchio del cambiamento di mentalità di questa generazione, che non è più quella in cui i primi esponenti di una Chiesa ormai libera si sono fatti strada (con un margine molto largo di manovra) a ricostruire le strutture di un patriarcato stremato da oppressioni e persecuzioni. Offriamo le considerazioni di padre Andrew in traduzione italiana nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti.

 
La nuova ed eterna alleanza

Peter Papoutsis (nella foto) è un avvocato americano di famiglia greco-ortodossa, appassionato di studi biblici. Come traduttore di una versione delle Sacre Scritture in inglese dal textus receptus greco, conosce molto bene il messaggio di san Paolo, e ha saputo offrire una critica ortodossa coerente e teologicamente ben articolata del recente documento vaticano sul dialogo ebraico-cristiano, di cui abbiamo segnalato alcuni giorni una valutazione di Maurizio Blondet. Le ragioni per cui i cristiani ortodossi non possono accettare questo documento vanno al di là della semplice reazione a un rifiuto circostanziale della missione cristiana nei confronti degli ebrei: nella critica offerta da Peter Papoutsis, scopriamo come il documento ha di fatto sostituito un altro Vangelo a quello che Cristo ha affidato ai suoi apostoli. Presentiamo la traduzione italiana del saggio di Papoutsis nella sezione “Confronti” dei documenti.

 
I rischi più gravi del collasso dell’Ucraina

Con la sua esperienza di meccaniche di collasso societario, Dmitry Orlov (nella foto) non ha difficoltà ad applicare tali schemi alla situazione attuale dell’Ucraina, e non ha da essere profeta per diagnosticare una fase terminale. Ma le conseguenze più gravi per cui Orlov ha ragione di temere il collasso non sono di carattere politico o economico, bensì di tragedia nucleare. L’Ucraina ha ben 19 reattori nucleari ad alto rischio di danno e di possibile fusione (immaginiamo l’incidente di Chernobyl moltiplicato per varie volte), e l’attuale situazione sta spingendo all’aumento di tutti i rischi relativi al malfunzionamento. Scopriamo come, nella traduzione italiana del saggio di Orlov nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

 
Un augurio a padre Igor' Vyzhanov
L'arciprete Igor' Vyzhanov (nella foto) è stato sollevato per decreto sinodale dal compito di rettore della chiesa del santo apostolo Andrea a Napoli, e posto al servizio del patriarca Kirill. Ci dispiace sempre quando uno dei nostri confratelli deve terminare un servizio di molti anni in Italia, ma siamo sicuri che padre Igor' avrà un ruolo ancora più importante di collegamento tra il centro della Chiesa ortodossa russa e le nostre comunità. Многая Лета!
 
Il metropolita Onufrij sollecita la fine della guerra delle informazioni contro la Chiesa ortodossa ucraina

Interfax-Religion - Pravoslavie.ru, 29 dicembre 2015

Il metropolita Onufrij di Kiev e di tutta l'Ucraina parla della campagna informativa contro la Chiesa ortodossa ucraina.

"Oggi tutti noi siamo testimoni della guerra informativa apertamente pianificata, che è condotta contro la Chiesa ortodossa ucraina, utilizzando informazioni incontrollate e talvolta anche calunniose", ha detto il primate in occasione della riunione annuale della diocesi di Kiev, stando a quanto comunica il servizio stampa della Chiesa ortodossa ucraina.

Secondo lui, tali azioni portano a "crescenti tensioni nella società e minacciano la sicurezza interna e la stabilità nel paese".

Il metropolita ha esortato i chierici a denunciare attivamente le informazioni false e "certamente, la vostra vita non dovrebbe dare alcun motivo per discussioni giornalistiche o pubbliche, dovreste essere più attenti possibile, non motivare situazioni di conflitto, prestare la massima attenzione al vostro gregge".

 
Tre contributi alla comprensione del Medio Oriente

Mentre finisce un anno che non è stato facile e sereno, offriamo ai nostri lettori una serie di ricapitolazioni basate su eventi del Medio Oriente:

1) dal blog di Saker abbiamo tradotto il saggio La verità sul fondamentalismo islamico di Nureddin Shami, che ci porta a considerare come alcune distorsioni terminologiche del messaggio coranico hanno generato una visione che continua a produrre mostri bellicosi.

2) sempre dal blog di Saker, abbiamo tradotto un breve saggio intitolato L'Impero Ottomano colpisce ancora, che ci svela alcune delle inquietanti mire della Turchia di oggi (i cristiani ortodossi dovrebbero essere molto preoccupati di queste mire espansionistiche, che si possono riassumere in una sola parola: Grecia).

3) Da Russia Insider, abbiamo un saggio in traduzione italiana della giornalista e teologa danese Iben Thranholm, che nota come la Russia si stia ponendo come protettrice dei cristiani perseguitati in tutto il mondo, in modo da non far più apparire improbabile che il centro della cristianità possa passare da Roma a Mosca.

 
Il podvig di un pellegrino

Iniziamo il nuovo anno con un corposo articolo autobiografico. Il nostro confratello padre John Whiteford, che ci è noto dalle sue numerose risposte a domande sulla fede e la prassi della Chiesa ortodossa, ha raccolto molti episodi del suo cammino di fede in un ampio saggio intitolato “Il podvig di un pellegrino”. Il riferimento letterario del titolo è al celebre romanzo seicentesco di John Bunyan, Il pellegrinaggio del cristiano. Il termine slavo podvig è usato per indicare gli sforzi ascetici con un’enfasi sul coraggio e sull’eroismo. Poiché proprio ieri, nell’articolo sul fondamentalismo islamico, abbiamo letto che uno dei doveri più urgenti è trovare un senso della parola araba jihad che non risenta di elementi militaristi, chissà che non possiamo trovare uno spunto nel podvig dei cristiani ortodossi.

Alcuni degli elementi che leggiamo in questo racconto biografico ci sono già noti dall’intervista di John Anton a padre John Whiteford che abbiamo tradotto oltre due anni fa, ma siamo lieti di presentare in termioni più estesi la vita del nostro amico padre John come un buon esempio di cammino verso l’Ortodossia.

 
Una visione ortodossa della sessualità

Padre Josiah Trenham (nella foto) parroco della chiesa di sant’Andrea a Riverside in California, è uno degli ortodossi americani più prolifici (e non solo nei termini di una notevole produzione teologica, ma anche come padre di dieci figli). Seguiamolo in una seria panoramica sulla visione ortodossa della sessualità, che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Etica” dei documenti.

 
Un messaggio per il nuovo anno: fuggite dagli estremi!

Partendo dalla foto dgli anziani Cleopa (Ilie) e Justin (Popovich), Padre Andrew Phillips ci insegna come sia sempre possibile un’armonia tra ortodossi che seguono sostanziali differenze come quelle del calendario. L’armonia è divenuta con il tempo più difficile, a causa delle posizioni estreme che hanno assolutizzato tali differenze, fino al punto di dubitare della fede ortodosssa di chi non la pensa allo stesso modo. Leggiamo la traduzione italiana di un saggio che ci aiuta a capire le motivazioni di questi estremismi, e a tenerci in guardia da loro.

 
Celebrazioni del NATALE ORTODOSSO 2015/2016

Icona della Natività del Signore, di Nadia Lavrova

 

Mercoledì 6 Gennaio
 
Vigilia di Natale
 
ore 10  - Divina Liturgia della Vigilia (Vespro + Liturgia di san Basilio il Grande)
 
ore 17 - Veglia del Natale (Grande Compieta + Mattutino)
 
(non celebreremo funzioni durante la notte)
 
Giovedì 7 Gennaio 
 
NATALE DEL SIGNORE
 
ore 10 - Divina Liturgia del Natale
 
 
Buon Natale! Cu Nașterea Domnului! С Рождеством Христовым!
 
I vecchi credenti dell'Australia: vita e destino

L’articolo di Aleksej Murav'ev sui vecchi credenti russi in Australia è un piccolo gioiello di testimonianze storiche e sociali, utile non solo per la città in Europa occidentale con la maggior concentrazione di vecchi credenti (per chi ancora non lo sapesse, questa città è Torino), ma anche per tutti luoghi in cui un’emigrazione ortodossa si trova prima o poi a fare i conti con la società circostante (integrazione, assorbimento culturale,adattamento linguistico). Per il suo valore di testimonianza e di elemento di comprensione, presentiamo l’articolo nell’originale russo e in traduzione italiana nella sezione “Pastorale” dei documenti.

 
L'arcivescovo Luka protesta per la proposta di stravolgere il Natale in Ucraina

cenni da un articolo di Pravoslavie.ru (russo e inglese)

L'arcivescovo Luka (Kovalenko, nella foto) di Zaporozh'e e Melitopol, in una conferenza stampa il 2 gennaio, ha espresso preoccupazione per la proposta di spostare la data della festa del Natale dal 7 gennaio al 25 dicembre del calendario civile.

In un paese in cui la stragrande maggioranza dei cristiani (inclusi gli uniati) segue il vecchio calendario, una simile proposta sarebbe insensata, nient'altro che uno dei tentativi di spaccare la società ucraina dietro il pretesto dell'Euro-integrazione.

È interessante che il promotore dell'iniziativa non sia altri che l'ex-presidente del parlamento (e ora segretario del consiglio della difesa) della giunta di Kiev: Aleksandr Turchinov, che in quanto battista fa parte di una delle poche esigue minoranze che in Ucraina celebra il Natale secondo la data gregoriana. Ci si può a buon diritto chiedere quale attinenza abbia la data del Natale con le competenze del segretario per la difesa nazionale, e quanta parte abbia invece l'imposizione della volontà di una minoranza arrogante sulla maggioranza della popolazione. 

 
Che cosa significa quando cantiamo "eterna memoria" alle funzioni di commemorazione funebre?

Il canto che chiude le commemorazioni funebri ortodosse, “eterna memoria”, è una delle espressioni più affascinanti del culto ortodosso, ma al tempo stesso lascia anche molto perplessi: si sta forse cercando una sorta di immortalità di compensazione nei discendenti dei defunti? A queste perplessità risponde John Sanidopoulos in un articolo del suo blog Mystagogy, che abbiamo tradotto in italiano nella sezione “Domande e risposte” dei documenti.

 
Messaggio di Natale di sua Santità il patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Rus' agli arcipastori, pastori, diaconi, monaci e a tutti i fedeli figli della Chiesa ortodossa russa

patriarchia.ru

In questo si è manifestato l'amore di Dio per noi:

Dio ha mandato il suo unigenito Figlio nel mondo,

perché noi avessimo la vita per lui.

 (1 Gv 4:9)

Sacratissimi arcipastori, reverendi padri, onorati monaci e monache, cari fratelli e sorelle!

Da un cuore pieno di gioia per il Figlio di Dio incarnato, mi rivolgo a tutti voi congratulandomi con voi nell'occasione della luminosa e vivificante festa del Natale del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo.

"Gloria negli eccelsi a Dio, e sulla terra pace, e tra gli uomini la benevolenza!" (Lc 2:14). Glorificando di anno in anno l'indicibile accondiscendenza del Salvatore nei nostri confronti,

Noi, come i pastori di Betlemme che hanno udito dall'angelo "una grande gioia, che sarà per tutto il popolo" (Lc 2:10), ci affrettiamo a vedere con gli occhi spirituali il Messia, la cui venuta hanno predetto i gloriosi profeti e che una gran moltitudine di uomini e donne ha atteso.

Ed ecco che l'Atteso da tutti i popoli, secondo le parole del profeta Aggeo (Ag 2:7) ha svuotato se stesso, prendendo forma di servo, facendosi simile agli uomini (Fl 2:7). Il Creatore dell'universo non sceglie per sé un palazzo imperiale, una dimora da sovrano di questo mondo, un castello da ricchi e da famosi. Non cerca neppure un luogo in un albergo. Il Figlio di Dio nasce in una grotta per bestie da soma, e da culla gli serve una mangiatoia per animali.

Che cosa può essere inferiore alla grotta e più umile delle fasce, tra le quali ha rifulso la ricchezza della divinità? Scegliendo per il mistero della nostra salvezza la povertà ultima (come dice l'Ipacoe della festa), Cristo non accetta intenzionalmente quei valori che sono considerati tanto importanti nel nostro mondo: il potere, la ricchezza, la gloria, la provenienza nobile e lo stato sociale. Ci propone un'altra legge di vita, la legge dell'umiltà e dell'amore, che vincono l'orgoglio e la cattiveria. In conformità con questa legge la debolezza umana, unita con la grazia di Dio, diviene quella forza, contro la quale nulla possono il potere e la sovranità di questo mondo. La forza di Dio non si manifesta nella grandezza terrena e nel benessere mondano, ma nella semplicità e nell'umiltà del cuore.

Secondo le parole del venerabile Serafino di Sarov, "il Signore cerca cuori pieni di amore per Dio e per il prossimo – ecco l'altare su cui gli piace stare... Figlio, dammi il tuo cuore, – dice il Signore – e tutto il resto te lo darò in sovrappiù, perché nel cuore dell'uomo può essere contenuto il regno di Dio" (Discorso sullo scopo della vita cristiana). Il Signore non si tiene lontano dai poveri e dai senza tetto, non disprezza quelli che hanno pochi soldi o un lavoro di scarso prestigio, e ancor più, non disprezza chi ha una disabilità fisica o una grave malattia. Tutto ciò in sé non avvicina né allontana l'uomo da Dio, perciò non deve provocarci tristezza o divenire causa di una disperazione mortale. Il Salvatore chiama noi stessi. Figlio mio! Figlia mia! Dammi il tuo cuore – così egli ci chiama (Prov 23:26).

La mirabile festa della Natività del Signore ci ricorda la necessità di seguire senza indugio Cristo, che è venuto perché l'uomo abbia la vita, e l'abbia in abbondanza (Gv 10:10) è che è la singola via retta e verità innegabile e vita vera (Gv 14:6). Che nessuno di noi si spaventi per le difficoltà che incontriamo in modo inevitabile, e che nessuno di noi si disperi per le prove che dobbiamo affrontare, poiché Dio è con noi! Dio è con noi e dalla nostra vita scompare la paura. Dio è con noi e noi otteniamo pace e gioia nell'anima. Dio è con noi e noi compiamo la nostra missione terrena con una forte speranza in lui.

Seguendo Cristo, l'uomo va contro alle forze di questo mondo. Non si sottomette alle tentazioni che incontra, e con determinazione distrugge gli ostacoli del peccato che si trova sul suo cammino. È solo il peccato che ci allontana da Dio e rende la nostra vita davvero amara. È il peccato che, bloccando la luce dell'amore divino, ci getta in numerose disgrazie e abbrutisce i nostri cuori nelle relazioni con le altre persone. Il peccato si vince solo per mezzo della grazia dello Spirito Santo, che ci è donata attraverso la Chiesa. La potenza di Dio accettata da noi, trasforma il nostro mondo interiore e ci aiuta a corrispondere alla volontà del Signore nel trasformare il mondo esteriore. Ecco perché quelli che si sono distaccati in un modo o in un altro dall’unità ecclesiale perdono la capacità di produrre frutti buoni nella verità, come un albero disseccato.

Vorrei rivolgere una parola particolare agli abitanti dell'Ucraina. Il conflitto fratricida che è comparso sulla terra dell'Ucraina non deve dividere i figli della Chiesa, seminando l'odio nei cuori. Un vero cristiano non può odiare né i vicini, né i lontani. "Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico; ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni" (Mt 5:43-45). Che queste parole del Salvatore diventino per tutti noi una guida nella vita e che la cattiveria e il disprezzo per gli altri non trovino mai un posto nella nostra anima.

Mi appello a tutti i figli della Chiesa ortodossa multietnica della Rus' perché preghino in modo speciale per la fine quanto più rapida e piena della guerra in Ucraina, per la guarigione delle ferite del corpo e dell'anima provocate dalla guerra tra le persone. Chiediamolo a Dio con sincerità, sia in chiesa sia in casa. Preghiamo allo stesso modo anche per quei cristiani che vivono lontano dal nostro paese e che hanno sofferto in seguito a conflitti armati.

In questa notte di Natale piena di luce e nei giorni santi che verranno lodiamo e glorifichiamo il nostro Salvatore e Signore, che si è compiaciuto di venire nel mondo per il suo grande amore per gli uomini. Come i magi biblici, portiamo a Cristo il bambino divino i nostri doni: al posto dell'oro – il nostro amore sincero, al posto dell'incenso – la calda preghiera, al posto della mirra – la buona e sollecita attitudine verso i vicini e i lontani.

Mi congratulo ancora una volta con voi tutti, cari miei, nell'occasione della luminosa festa del Natale del Signore, così come del nuovo anno che inizia, augurandovi in preghiera la grande misericordia e generosità del signore Gesù, il portatore di molti doni.

+KIRILL, PATRIARCA DI MOSCA E DI TUTTA LA RUS'

Natività del Signore 2015/2016

Mosca

 
I 10 principali vantaggi per celebrare il Natale secondo il calendario giuliano
1. Ti vendono le decorazioni al 75% di sconto.
2. Non hai concorrenza per le migliori luci di Natale di tutto l'isolato: vinci tu. Sei l'unico che le ha.
3. Riciclare i regali è molto più facile. Vestiti e oggetti elettronici non sono vecchi di un anno.
4. 75% di sconto su tutto lo shopping di Natale!
5. Non è necessario uccidere un albero, basta chiedere al vicino cattolico di raccogliere il suo albero il 6 gennaio.
6. Al Natale di nuovo calendario puoi prenderti una vacanza senza preoccuparti che ti chiedano di andare in chiesa, se è un giorno feriale.
7. Non ti devi preoccupare di un ciccione vestito di rosso che monopolizza tutta l'attenzione in quel giorno.
8. I tuoi colleghi non hanno alcuna scusa per augurarti "buone vacanze" per non confondersi con le feste di altre religioni.
9. Meno automobilisti ubriachi sulla strada durante il ritorno dalla veglia di Natale.
10. Atei e miscredenti non possono dirti che il 25 dicembre è pagano (dal loro punto di vista è già gennaio).
 
Un augurio speciale...

... a tutti i nostri fratelli cristiani in Siria (qui rappresentati in una foto che la dice lunga, con il presidente Assad e sua moglie che hanno passato il Natale del nuovo calendario in una delle chiese ortodosse del paese)

 
Sul calendario giuliano, la tradizione della Chiesa e la difesa della fede

Ieri, nello spirito leggero e scherzoso di una festa, abbiamo affrontato la questione dei vantaggi del calendario giuliano in termini umoristici. Tuttavia, c’è molto da dire su questi vantaggi anche su un piano più serio e approfondito. Cerchiamo di capire questo tema con un articolo che ci spiega molto anche dell’attitudine dei russi nei confronti del calendario.

Lo storico Pavel Kuzenkov (nella foto), docente all'Università statale di Mosca e in numerose istituzioni accademiche ortodosse, ha compiuto studi approfonditi e pubblicato libri sulla storia del calendario ecclesiale. Presentiamo nella sezione "Ortoprassi" dei documenti il suo ultimo articolo, pubblicato solo pochi giorni fa dal portale Pravoslavie.ru, nell’originale russo e in traduzione italiana.

 
Padre Michael Johnson: osservazioni sul rito occidentale e gli ortodossi

Lo scorso 18 dicembre abbiamo presentato un articolo dal blog Western Rite Critic, che analizzava i rischi di uno sdoppiamento rituale all’interno di una singola comunione ecclesiale. Non è stata la prima volta, e non sarà l’ultima, in cui ci occupiamo del fenomeno pur minoritario del rito occidentale all’interno della Chiesa ortodossa; in primo luogo perché ci troviamo in un paese occidentale, e in un paese che ha avuto un ruolo non da poco nel determinare le forme cultuali dell’Occidente cristiano; in secondo luogo, perché siamo chiamati a rendere ragione della speranza che è in noi (1 Pt 3:15), non solo nelle questioni di fede, ma anche in quelle di culto (lex orandi, lex credendi est).

Oggi vogliamo fare un passo indietro nella storia, e riprendere in traduzione italiana le osservazioni di padre Michael Johnson (nella foto), un sacerdote ortodosso dell’area di Seattle, scritte in un bollettino del clero di ben vent’anni fa, nel 1996. Il testo inglese di queste osservazioni è stato finora disponibile sul sito della cattedrale della santa Trinità di San Francisco (che tra i molti testi di argomento liturgico ha anche numerose testimonianze critiche sul rito occidentale). A nostro parere le osservazioni di padre Michael sono ancora tutte valide, e meritano di essere prese in considerazione da tutti gli ortodossi, anche se finora hanno trovato ben poche risposte (e scarso desiderio di aprire un dibattito onesto in materia).

 
Sul finanziamento delle chiese

Padre Andrew Phillips ci conduce in una breve rassegna dei metodi di finanziamento delle chiese e delle possibili opzioni e obiezioni relative alla gestione economica delle parrocchie ortodosse: il costo delle candele, il sostentamento dei parroci, i rapporti con lo stato, le tariffe sulle funzioni e varie altre considerazioni. Alla fine, ci lascia con una proposta da lui ritenuta la migliore metodologia di finanziamento.

 
Il metropolita Hierotheos di Nafpaktos sul prossimo sinodo pan-ortodosso e altri temi d’attualità

John Sanidopoulos ci ha presentato nel suo blog Mystagogy una recente intervista al metropolita Hierotheos (Vlachos, nella foto) di Nafpaktos, a proposito di temi s’attualità per la Chiesa greca. Il buona parte la discussione è centrata sul futuro sinodo pan-ortodosso, nel quale il metropolita (uno dei più eruditi vescovi greci) lamenta l’assenza di una visione teologica. Altri temi trattati comprendono i casi dei sacerdoti “volontari” e gli impegni reciproci di Chiesa e stato, nonché la progressiva secolarizzazione dei costumi e dei valori nel popolo greco. Presentiamo la traduzione italiana dell’intervista nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti.

 
La "vocazione" della moglie del prete

Presentiamo nella sezione “Pastorale” dei documenti la traduzione italiana di una serie di estratti dal libro della presbitera Athanasia Papadimitriou sul ruolo delle mogli dei preti nella Chiesa ortodossa. Questo argomento non è molto trattato nel mondo ortodosso in generale, e lo è ancor di meno nel mondo ortodosso in Italia, per cui giudichiamo indispensabile approfondire la conoscenza della metà meno appariscente – ma non per questo meno importante – di ogni famiglia sacerdotale ortodossa.

 
La Chiesa antica venerava le icone?

Padre John Whiteford risponde a un’obiezione comune tra i protestanti di oggi, che quando si rendono conto che le icone hanno un fondamento teologico, accettano a malincuore l’idea che le icone non siano idoli, ma comunque non vogliono venerarle. Ricercando le radici della venerazione delle icone nella Chiesa antica, padre John ci fornisce un saggio che possiamo leggere in traduzione italiana nella sezione “Domande e risposte” dei documenti.

 
Come la Russia festeggia il Natale ortodosso

Osserviamo nella sezione "Testimoni dell'Ortodossia" un reportage fotografico delle celebrazioni del Natale appena trascorso in Russia... intanto, la festa continua!

 
Un calendario dedicato alle nostre parrocchie

È disponibile il calendario da muro del 2016 con le date corrispondenti alle feste del calendario giuliano e le indicazioni dei periodi di digiuno. Il calendario riporta anche le foto delle chiese di Milano, Musadino (VA), Padova, Parma, Piacenza, Pistoia, Rovereto e Torino, dove nello scorso novembre è passata in visita la delegazione della Settimana della diaspora ortodossa moldava in Italia. Copie del calendario si possono trovare presso tutte queste chiese, inclusa la nostra.

 
Sugli errori comuni nell'Ortodossia

dello ieromonaco Seraphim (Rose) di Platina, 1934-1982

Un grosso errore che possiamo fare con la nostra Ortodossia è essere troppo larghi, troppo "liberali" nei suoi riguardi. Questo deriva dall'ignoranza. Alcuni ortodossi pensano che la Chiesa ortodossa non sia altro che l'equivalente russo o greco della Chiesa episcopaliana; con una tale idea, naturalmente, non faremo molto sforzo per portare a chiunque alla fede ortodossa. Questo è l'errore del movimento ecumenico, che organizza incontri e conferenze con le Chiese non ortodosse, non con l'obiettivo di portarla alla vera fede dell'Ortodossia, ma su una base di amicizia mondana, per parlare delle cose secondarie che abbiamo in comune con loro, e per sorvolare sulle differenze che ci separano e su una consapevolezza di ciò che può portare a desiderare la fede ortodossa. Questo non vuol dire che tutti gli incontri tra cristiani ortodossi e non ortodossi, anche a livello ufficiale, siano sbagliati – ma solo che, come normalmente praticati, questi incontri non sono una testimonianza ortodossa ai non ortodossi, come dovrebbero essere.

Con tutto il rispetto per le opinioni dei non ortodossi, noi non viviamo rettamente la nostra fede ortodossa se non mettiamo gli altri in qualche modo a conoscenza i ciò che è differente nell'Ortodossia. Questo non significa necessariamente discussioni e polemiche circa gli aspetti della fede, anche se questo potrebbe sorgere dopo che gli altri si sono interessati all'Ortodossia. Il modo in cui uno conduce la propria vita ortodossa, se uno è serio sul rispetto dell'impegno di essere un cristiano ortodosso, è già una testimonianza per gli altri...

Ancora un altro errore fatto dagli ortodossi contemporanei è quello che si potrebbe chiamare la "mentalità della fortezza": abbiamo la verità dell'Ortodossia, e i tempi sono così cattivi che la nostra attività principale ora è di difendere questa verità contro i nemici da ogni lato. Spesso questa mentalità esagera nella ricerca di "traditori" e "eretici" in mezzo agli stessi cristiani ortodossi, e molto spesso è così preoccupata della sua "correttezza" e della "scorrettezza" degli altri, che le rimane molto poca forza per predicare il Vangelo della salvezza anche solo agli ortodossi, tanto meno a quelli di fuori della Chiesa.

Ora, l'Ortodossia è davvero il corretto insegnamento e il corretto culto a Dio, ed è per questo che è così facile cadere in questa tentazione. Ma dobbiamo ricordare che Cristo stesso era costantemente accusato di essere "scorretto" dai capi dei sacerdoti e dai farisei del suo tempo, e dobbiamo ricordare che la correttezza di per sé non è nulla, e può anche farci perdere la nostra anima, se prima di tutto non abbiamo qualcosa di molto più fondamentale e profondo – la "sola cosa necessaria" per la nostra salvezza. Questo "qualcosa" potrebbe essere chiamato "la fede viva," ed è inscindibile da qualcosa che oggi è molto carente nella Chiesa – il fervore evangelico. Se abbiamo trovato la vera fede dopo la nostra spesso ardua ricerca, non possiamo fare a meno di condividerla con gli altri. (The Orthodox Word, 2002, n. 226, pp. 247-248, 250-251)

 
Un incontro fuori da una chiesa...

Quando era piccolo, sua nonna gli diceva spesso: "Figliolo mio, quando sarai grande e sentirai un peso sull'anima – va' in chiesa, lì ti sentirai meglio".

Quando crebbe, la vita diventò del tutto insopportabile, gli venne in mente il consiglio della nonna e andò in una chiesa.

Qualcuno si avvicinò e gli disse: "Non tenere le mani così"!

Arrivò un altro: "Non ti mettere lì!"

Un terzo lo spostò: "Non devi vestirti così!"

Poi venne una donna e gli disse: "Ragazzo, è meglio se esci dalla chiesa, vai a comprarti un libro su come ti devi comportare qui, e solo allora ritorna!".

Il giovane uscì dalla chiesa, si sedette su una panchina e iniziò a piangere. All'improvviso udì una voce: "Perché piangi, figlio mio?"

Alzò lo sguardo e vide Cristo.

"Signore! Non mi lasciano entrare in chiesa", disse.

Gesù lo abbracciò: "Non piangere. Non lasciano entrare neppure me..."

 
Intervista a Vladimir Putin del giornale tedesco Bild

Durante le vacanze del Natale ortodosso, un team di giornalisti tedeschi del Bild-Zeitung ha intervistato il presidente Putin a Sochi. L’intervista, condotta molto bene da entrambe le parti, non solo segna un gradito cambio di registro dalla precedente linea, ormai da due anni virulentemente russofoba, della stampa tedesca, ma mostra anche che il punto di vista russo è ben capito da chi ha un certo peso nell’Unione Europea. Una parte importante dell’intervista riguarda lo status dei paesi dell’Europa dell’Est (che, assieme quelli dell’ex-Unione Sovietica, comprendono la stragrande maggioranza dei cristiani ortodossi del mondo). L’intervista, che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti, è stata commentata magistralmente da Alexander Mercouris su Russia Insider e sul blog di Saker.

 
Ancora sulla comunione nelle grandi feste

Padre Petru (Pruteanu) continua – con ogni ragione, a nostro avviso – a deprecare il malcostume di tanti preti ortodossi di allontanare i fedeli dalla comunione, a volte con ragioni pretestuose inventate da loro stessi, come la pretesa “regola” che non ci si deve comunicare nelle grandi feste (come il Natale) perché chi si comunica non digiuna dopo la comunione (!). Simili stupidaggini, purtroppo, sono più diffuse di quanto dovrebbero, e padre Petru arriva a invitare i vescovi a rimproverare i preti che privano i fedeli di una vita sacramentale con ragioni tanto pretestuose. Presentiamo l’originale romeno e la traduzione italiana del saggio di padre Petru nella sezione “Ortoprassi” dei documenti.

 
Terminato il restauro al monastero di Nuova Gerusalemme

Al termine dei restauri, la cattedrale della Risurrezione al Monastero di Nuova Gerusalemme è di nuovo pronta per il culto. Fondato nel XVII secolo dal patriarca Nikon presso la città di Istra, a 40 chilometri a ovest di Mosca, il complesso monastico è stato concepito come un’immagine della Terra Santa (la cattedrale, di forma circolare, è ispirata al Santo Sepolcro di Gerusalemme), e idealmente, come un punto di riferimento per tutti gli ortodossi del mondo. Sarà interessante monitorare quali proposte saranno diffuse attraverso questo centro spirituale altamente rappresentativo.

 
Celebrazioni dell'EPIFANIA ORTODOSSA 2016

Lunedì 18 Gennaio

Vigilia dell'Epifania

ore 10 - Benedizione delle Acque

ore 17 - Veglia dell'Epifania (Grande Compieta + Mattutino)

Martedì 19 Gennaio

EPIFANIA - BATTESIMO DEL SIGNORE

ore 10 - Divina Liturgia

 
I pericoli della teologia di Parigi

Il metropolita Hierotheos di Nafpaktos analizza la produzione teologica centrata attorno all’Istituto san Sergio da una prospettiva di posizioni dogmatiche patristiche, e giunge alla conclusione che l’impostazione della scuola parigina ribalta la dogmatica ortodossa ponendosi vicina alle dottrine cattolico-evangeliche. Forse non è poi così strano che questa scuola sia tanto amata dagli studiosi di teologia delle confessioni occidentali, che vi ritrovano in qualche modo i propri stessi principi... Presentiamo le note del metropolita Hierotheos in traduzione italiana nella sezione “Confronti” dei documenti.

 
Il Natale dei militari russi in Siria

6 gennaio: celebrazione della Veglia del Natale per i militari russi della base aerea di Hmeymim in Siria

(NB: l'immagine è di una celebrazione più recente, posteriore al 2020. Il video originale non è più disponibile - chiedetevi perché)

 
La parrocchia ortodossa di Rito Antico di San Nicola a Torino

Una delle comunità ortodosse meno note a Torino è quella dei Vecchi Credenti. A noi sembra un vero peccato che non sia più conosciuta in città. Se due settimane fa siamo stati capaci di aprire ai lettori torinesi una finestra sulla vita dei Vecchi Credenti dell'Australia, non possiamo non ricordare che una comunità simile vive proprio al nostro fianco, mantenendo a Torino le antiche tradizioni ortodosse della Russia.

Non è che le informazioni su questa comunità (in gran parte formata dai Vecchi Credenti russi della Romania) siano assenti dalla rete, ma sono difficilmente rintracciabili dai non addetti ai lavori... abbiamo pertanto raccolto diverse informazioni dal blog internazionale Old Believers, e le presentiamo nella sezione "Figure dell'Ortodossia contemporanea" in un reportage fotografico della parrocchia ortodossa di Rito Antico di San Nicola a Torino.

 
Considerazioni sul futuro Concilio e sulla fine dell’UE

Padre Andrew Phillips, a partire dalle reazioni che ha sperimentato recentemente in Ucraina, ci presenta alcune altre novità sulle reazioni all’idea del prossimo Sinodo pan-ortodosso, e arriva anche a ipotizzarne il futuro esito. In un altro saggio, ci parla della recente dichiarazione del metropolita Atanasio di Limassol sulla prevedibile fine dell’Unione Europea (“una questione di quando, non di se”), spiegando alcune delle ragioni che portano a questa fine.

 
Ali Khamenei visita una famiglia cristiana iraniana a Natale

Cerchiamo di essere attenti a monitorare le attitudini verso i cristiani dei governi dei diversi paesi a maggioranza islamica, di cui abbiamo presentato un paio di esempi in Egitto e in Siria. Ora riportiamo da Pravoslavie.ru la notizia e il video della visita dell’ayatollah Khamenei a una famiglia di iraniani cristiani a Teheran, nell’originale russo e in traduzione italiana.

 
Una proposta ortodossa per un incontro di preghiera nella S.P.U.C. (Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani)

Nelle numerose occasioni in cui è richiesta una presenza ortodossa nelle funzioni della Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani, gli ortodossi possono limitarsi a una partecipazione come ospiti (e talvolta come predicatori ospiti) in chiese non ortodosse. Ma se agli ortodossi è richiesto di tenere un incontro di preghiera nelle loro chiese… che fare? Abbiamo voluto venire incontro a queste esigenze sempre più diffuse in Italia, proponendo un incontro composto da un’antologia di preghiere esclusivamente tratte dalla tradizione ortodossa. Se questa soluzione può accontentare gli ambienti ortodossi più rigorosi in termini di incontri interconfessionali, offriamo volentieri la nostra proposta nella sezione “Confronti” dei documenti. In caso che non sia considerata adeguata, la nostra resta comunque una modesta proposta, senza alcuna pretesa di avere offerto l’ultima parola nel dibattito dell’attitudine ortodossa verso il fenomeno della riunificazione dei cristiani.

 
300.000 visitatori

Questa mattina abbiamo avuto il piacere di vedere il contatore dei visitatori del sito doppiare quota 300.000. Un grazie di cuore a tutti quelli che ci hanno permesso di raggiungere questo traguardo!

 
Recensione: Santi di tutti i giorni

Abbiamo tradotto una recensione del bestseller religioso russo degli ultimi anni già nel 2012, quando è apparsa l’edizione inglese. Oggi, poco tempo dopo l’apparizione della versione italiana, ne presentiamo una nuova recensione, scritta con maestria e sensibilità dal nostro parrocchiano Mario, che ringraziamo per il suo contributo.

 
Il ponte 'impossibile' sullo stretto di Kerch

I russi si sono segnalati negli ultimi anni per la creazione di ponti moderni e avveniristici. Ora hanno avviato i lavori del doppio ponte ferroviario e stradale di 19 chilometri che collegherà la Crimea alla regione di Krasnodar, rendendo obsoleto il collegamento con l’Ucraina attraverso l’istmo di Perekop. I media ucraini, invece, dopo aver pontificato (absit iniuria verbo) per un paio d’anni sulle incapacità ingegneristiche dei russi, mantengono ora uno strano e imbarazzato silenzio sull’opera in costruzione. Per capire il perché di questo comportamento, e apprendere una lezione su come la propaganda influenza la percezione di milioni di persone, leggiamo la traduzione italiana dell’articolo di Ricky Twisdale da Russia Insider, che riportiamo nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

 
Che cosa è andato storto in Occidente?

Il 2016 porta una prospettiva più chiara del futuro della Chiesa, con posizioni sempre più delineate in una scelta tra civiltà cristiana ortodossa e una parvenza di “civiltà” che si sta rivelando sempre più anti-cristiana. Osserviamo questo contrasto nell’analisi di padre Andrew Phillips, che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

 
Kosovo: per non dimenticare

Il nostro amico Francesco (nella foto, accanto ai padri Sava e Pietro al monastero di Dečani) condivide sul sito del CIVG le sue emozioni in occasione della morte balorda di un serbo delle enclavi del Kosovo, rimasto ucciso mentre puliva un inutile fucile in una terra che ha già visto troppa violenza. Questo dramma è un’occasione per tutti noi per riflettere sul destino di fratelli cristiani che non dovremmo abbandonare. E per non dimenticare, vediamoci anche l’ottimo film del 2015 Enklava (Enclave), che descrive in modo dettagliato e commovente la tragedia dei serbi del Kosovo attraverso gli occhi di un bambino.

 
In memoriam: arciprete Serge Poukh (+19/1/2016)

Nel giorno della festa della Teofania, l'arciprete mitrato Serge Poukh (nella foto), fondatore della chiesa dei santi Pietro e Paolo in Lussemburgo, si è addormentato nel Signore.

Padre Serge ha avuto l'insolito onore di essere un iniziatore dell'Ortodossia in una delle nazioni dell'Europa occidentale. Le nostre condoglianze vanno a sua moglie, matushka Emilie (di cui abbiamo tradotto una toccante intervista nello scorso anno), al nuovo parroco padre Georges (che assieme ad alcuni fedeli è stato in pellegrinaggio a Torino la scorsa estate), ai parrocchiani e a tutti i fedeli ortodossi del Lussemburgo.

Вечная память! Mémoire éternelle!

 
Intervista ad Anna Dao Bin, vietnamita ortodossa

Padre Georgij Maksimov continua a discutere con diversi convertiti all’Ortodossia nella trasmissione Il mio cammino verso Dio. Questa volta l’intervistata è Anna Dao Bin, vietnamita (ma nata a Kiev ai tempi dell’Unione Sovietica), che dopo aver passato periodi in diversi paesi (inclusi Corea del Sud e Vietnam) ora studia diplomazia internazionale a Mosca. Il suo racconto di conversione all’Ortodossia è di un’affascinante sincerità, e offre molti spunti utili per capire l’attitudine protestante verso la Chiesa ortodossa. Presentiamo la videointervista nell’originale russo e in traduzione italiana nella sezione “Confronti” dei documenti.

 
Inaugurazione della cattedrale restaurata a Nizza - servizio video

La funzione di inaugurazione della cattedrale di Nizza dopo il restauro è stata tenuta dai nostri vescovi Nestor e Antonij. Possiamo vederne alcune parti assieme a vari commenti nel servizio video in russo, dal primo canale TV:

 
Intervento di sua Santità il patriarca Kirill alla riunione dei primati delle Chiese ortodosse locali

Vi invitiamo a leggere il testo russo e le versioni romena e italiana dello splendido intervento tenuto dal patriarca Kirill in occasione della riunione dei primati ortodossi a Chambesy il 22 gennaio. Senza omettere alcuno dei trascorsi più controversi della turbolenta preparazione pre-conciliare, sua Santità li ha elencati senza alcun desiderio di ricerca di colpevoli tra i presenti (parlando piuttosto di una metodologia inefficace per la preparazione di un Concilio pan-ortodosso), e anzi spingendo a trovare soluzioni pacifiche e sensate.

 
Il progetto di distruzione della Chiesa ortodossa russa

Presentiamo una riflessione di padre Andrew Phillips sui tentativi di distruggere la Russia attraverso la distruzione della Chiesa ortodossa russa, una tattica che continua senza sostanziali modifiche da secoli; un punto cruciale di questa distruzione è il tentativo di rimozione in tutti i modi del patriarca (nella foto), fallimentare di fronte a un genuino supporto popolare.

 
Perché la Russia non potrà mai essere sconfitta

William Wedin, uno psicologo clinico di New York, che analizza dal suo punto di vista professionale i comportamenti e le attitudini degli americani rispetto ai russi, giunge a identificare nella fede cristiana ortodossa (come quella vissuta in modo semplice da Putin) il fattore che rende la Russia imbattibile. Presentiamo l’articolo di Wedin in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

 
Un libro illustrato per gli ortodossi cinesi

È da poco uscito un libro illustrato in cinese, adatto sia ai bambini che ai nuovi fedeli della Chiesa ortodossa, che parla di una famiglia ortodossa cinese nel contesto della preparazione alla Liturgia. Presentiamo nella sezione “Pastorale” dei documenti il testo russo e la traduzione italiana dell’articolo che parla di questa curiosa novità.

 
Visita del patriarca Kirill alla cattedrale russa di Ginevra

Durante i giorni passati a Ginevra per l’incontro preparatorio del Sinodo pan-ortodosso, il patriarca Kirill ha avuto modo di celebrare nella cattedrale dell’Esaltazione della Croce: questa è stata la prima funzione patriarcale nella chiesa dai tempi della sua fondazione. Vedendo il video della funzione, con il breve discorso tenuto da sua Santità ai presenti, si capiscono i legami che ha con questa chiesa, fin dagli anni in cui fu inviato a Ginevra come giovane vescovo (anni in cui il patriarcato e il sinodo dei russi all’estero erano ancora divisi da profonde diffidenze).

Dalle testimonianze di questa celebrazione, ci siamo resi conto che quasi tutti i protagonisti, dalla delegazione patriarcale (oltre a sua Santità, i metropoliti Onufrij e Ilarion, l’arciprete Nikolaj Balashov) al clero ospitante (l’arcivescovo Mikhail, gli arcipreti Pavel Tsvetkov ed Emilian Pocinoc) sono stati a vario titolo e in diverse occasioni ospiti in Piemonte, a Torino e nella nostra stessa parrocchia. Anche sulle rive del lago di Ginevra, pertanto, ci sentiamo davvero a casa nostra.

 
La Crimea e i tatari

La popolazione minoritaria dei tatari di Crimea è stata citata più volte (e spesso a sproposito) nel corso delle polemiche sullo status internazionale della Crimea. Per renderci conto della situazione attuale di questo popolo, seguiamo una recente intervista a Refat Dedarov (nella foto), capo del distretto di Bakhchisaraj, che presentiamo nell’originale russo e in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

 
Kupol – icona del cielo

Il nostro amico Adriano, che gestisce il blog Fos Ilaron, ci presenta in italiano e in russo un delizioso racconto di viaggio in una chiesa ortodossa a Kiev, non lontano dalla Lavra delle Grotte. Questa chiesa dedicata alla Natività della Madre di Dio, ma popolarmente nota come ‘Kupol’, ci fa pensare al valore del cielo sulla terra in periodi di conflitto e sofferenza. Il nostro ringraziamento ad Adriano per il permesso di riportare il suo articolo, e per i contributi di alto livello che ci offre costantemente.

 
Il metropolita Mark lava i pavimenti di un ospedale

Il sito della metropolia di Rjazan’ dà la notizia che il metropolita Mark, accompagnato dai professori e dagli studenti del seminario, è andato a lavare i pavimenti del pronto soccorso dell’ospedale locale. Riportiamo la notizia in russo e in italiano nella sezione “Testimoni dell’Ortodossia”, perché ha proprio il valore di testimonianza che nessun lavoro è indegno, anche per i grandi personaggi della Chiesa.

Anche se questa pulizia non è un’iniziativa personale di vladyka Mark (è già una consuetudine del seminario di Rjazan’), e non è neppure una cosa inaudita in Russia (le giornate di volontariato collettivo sono uno dei migliori ricordi del periodo sovietico), si tratta precisamente di una delle cose che si adattano perfettamente alla personalità del nostro ex arcivescovo, che non disdegna di servire a tavola il suo clero e i fedeli.

Per capire l’attitudine di vladyka Mark verso il servizio, la semplicità e la modestia, abbiamo pensato di riportare in russo e in italiano, nella sezione “Pastorale”, il testo di una sua intervista del 2012, quando non era ancora diventato arcivescovo per l’Italia, ma era già noto per lo stile di vita che lo vede impegnato con lo stesso zelo tanto all’altare patriarcale quanto al servizio dei malati.

 
Lista fotografica dei vescovi ortodossi

Alla recente riunione del Consiglio Episcopale Ortodosso d’Italia e Malta (nella foto, i vescovi partecipanti), che si è incontrato a Venezia il 28 gennaio, è stato stilato un comunicato stampa con la lista dei vescovi ortodossi canonici in Italia.

In questi mesi c'è stata una notevole confusione mediatica sui vescovi ortodossi in Italia, e diamo il benvenuto a questo documento, che pure ci sembra aver trascurato alcune Chiese canoniche. In particolare, è stato escluso l’Esarcato russo di Costantinopoli (forse perché in questo momento è governato da un locum tenens, ma si tratta comunque di un vescovo canonico, che ha senza dubbio in cura parrocchie in Italia). I lettori del nostro blog sanno che nel corso degli anni non abbiamo risparmiato critiche a Rue Daru, ma al tempo stesso non ci fa piacere vedere i nostri fratelli dell’Esarcato discriminati, soprattutto quando si tratta di offrire un’autorevole garanzia di appartenenza alla comunione della Chiesa. Altre due giurisdizioni (il Patriarcato di Antiochia e la Chiesa russa all’Estero) hanno una presenza minimale in Italia, ma ci sembra opportuno non trascurarle.

Offriamo pertanto, nella sezione introduttiva dei documenti, una breve galleria fotografica dei vescovi ortodossi con giurisdizione sull'Italia, che cercheremo di tenere aggiornata nel tempo.

 
Atlante dei monasteri ortodossi in America

Grazie ai risultati delle pazienti ricerche del nostro amico Alexei Krindatch, sta per essere pubblicato nel mese di febbraio l’Atlante dei monasteri ortodossi in America, che può già essere pre-ordinato sul sito della della Holy Cross Bookstore, la libreria dell’Arcidiocesi greca d’America.

L’opera descrive oltre 80 insediamenti monastici (23 dei quali in dettaglio), ed è corredata da mappe, un centinaio di fotografie, indicazioni per le visite e i pellegrinaggi, e diverse testimonianze di vita monastica.

Il lettore potrà essere colpito dal fatto che molti degli insediamenti monastici descritti nel libro hanno solo da uno a tre abitanti fissi, e che il numero di monaci e monache che vivono in questi luoghi supera di poco le 500 persone.Tenuto conto che gli ortodossi sono in Nord America una piccola minoranza, e che l’espansione delle loro chiese è un fenomeno relativamente recente, soprattutto dell’ultimo secolo, non si tratta comunque di un dato irrilevante.

 
"Misericordia di pace"

Partendo da una delle frasi meno chiare della Liturgia di san Giovanni Crisostomo (niente meno che la prima espressione corale dell’anafora eucaristica), padre John Whiteford ci aiuta a capire la storia e le versioni di queste parole, e ne offre una spiegazione teologica, che presentiamo in versione italiana nella sezione “Preghiera” dei documenti.

 
Minaccia armata al Monastero di Dečani

Riportiamo la segnalazione di un grave fatto di cronaca segnalato sul sito degli amici di Dečani: un gruppo di quattro uomini armati è stato arrestato proprio davanti al portone del monastero.

Ringraziamo Dio per due cose: primo, perché non ci sono state conseguenze più gravi, e secondo, perché questo evento fa breccia nel muro di bugie sulla pacificazione del Kosovo, un muro che deve essere necessariamente abbattuto perché si possa fare qualsiasi cosa di significativo per una pace che negli ultimi diciassette anni non è mai stata vista nella regione.

 
Un catechismo ortodosso per bambini (e non solo)

Rispondendo a un invito a sviluppare un catechismo ortodosso per bambini, mettiamo volentieri in rete la scansione di un testo che ci ha accompagnato per anni in fotocopie pazientemente diffuse tra le nostre comunità: il libretto I divini uffici, sacramenti e usi ortodossi. Sotto diverse forme, il testo è già disponibile in rete in varie lingue. Per chi ha una necessità immediata di far circolare privatamente un testo illustrato per bambini (ma anche per visitatori curiosi di lingua italiana), si può ottenere facilmente un libretto da stampare. Per chi sogna catechismi più corposi, questa può essere comunque una buona base di partenza, e ispirare scrittori e disegnatori a sviluppare cose simili.

 
Padre Theodoros Zisis: sul Santo e Grande Concilio

Padre Theodoros Zisis (nella foto) è un testimone privilegiato quando si parla dell’imminente Concilio pan-ortodosso, in quanto ha partecipato ad alcuni dei suoi lavori preparatori per conto della Chiesa autocefala di Grecia. In una sua recente lezione, di cui presentiamo il filmato e la trascrizione italiana nella sezione “Confronti” dei documenti, padre Theodoros ci offre un autorevole punto di vista della Chiesa greca sulle difficoltà e contraddizioni (purtroppo tenute molto a lungo sotto silenzio) che circondano il Concilio. Pur senza concordare in tutto sulle posizioni di padre Theodoros, che immaginiamo rispecchino un sentire diffuso in Grecia, apprezziamo la competenza e la pacatezza con cui affronta numerosi temi controversi. Ci auguriamo di vedere i temi del Concilio discussi più spesso, prima che questo abbia effettivamente luogo. 

 
Il Patriarcato di Costantinopoli si scusa con la Chiesa ortodossa ucraina per l’arrivo non autorizzato di suoi vescovi in Ucraina

Pravoslavie.ru - Unione dei giornalisti ortodossi, 31 gennaio 2016

Il Patriarcato di Costantinopoli ha promesso di smettere di inviare i suoi emissari in Ucraina senza il consenso delle più alte autorità della Chiesa ortodossa ucraina. Sua Beatitudine il Metropolita Onufrij di Kiev e di tutta l'Ucraina ne ha parlato nel suo discorso alla riunione dei vescovi della Chiesa ortodossa ucraina il 29 gennaio, secondo quanto riportato da un corrispondente dell'Unione dei giornalisti ortodossi.

Secondo il primate della Chiesa ortodossa ucraina, la questione delle visite non autorizzate da parte di rappresentanti del Patriarcato di Costantinopoli è stata sollevata nel corso della riunione pre-conciliare dei primati delle Chiese ortodosse locali a Chambesy. I rappresentanti del Patriarcato di Costantinopoli hanno promesso che non ci saranno ulteriori visite non autorizzate in Ucraina o celebrazioni insieme agli scismatici da parte del loro clero.

 
FotosSez.php?locale=it&fotossezPage=1 FotosSez.php?locale=it&fotossezPage=72   69 70 71 72 73 74 75 76 77 78 di 103  FotosSez.php?locale=it&fotossezPage=74 FotosSez.php?locale=it&fotossezPage=103  
Inizio  >  GALLERIE FOTOGRAFICHE