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08/05/2012  La Divina Liturgia con note di servizio  
29/04/2012  La preparazione al Battesimo nella Chiesa ortodossa  
11/04/2012  CHIESE ORTODOSSE E ORIENTALI A TORINO  
 



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GALLERIE FOTOGRAFICHE

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Sezione 1

Siti ufficiali delle Chiese Ortodosse nel mondo

 
Aggiornamenti dalla parrocchia

Ecco lo stato dell'icona dei santi locali alla Domenica delle Palme:

Ed ecco come appariva la chiesa con la fantastica illuminazione della sera del Lunedì Santo:

 
Salvate l'Europa dal terrorismo – andate in chiesa

Iben Thranholm, la giornalista e teologa danese che abbiamo presentato in una riflessione sui comportamenti dei politici e in un saggio sul centro della cristianità, ci aiuta oggi a vedere le radici del terrorismo non in un conflitto tra religioni (in questo caso, dovrebbe avere oltre un millennio di ritardo sugli inizi tra i conflitti storici tra cristiani e musulmani), ma piuttosto del laicismo nichilista contemporaneo, e identifica la cura in una seria ripresa di una morale cristiana, come si sta cercando di fare nella Russia contemporanea (dove, guarda caso, mancano quegli elementi di tensione ai margini della società islamica che imperversano invece in occidente). Presentiamo il testo di Iben Thranholm in traduzione italiana nella sezione “Confronti” dei documenti.

 
Due ulteriori punti di vista sul Concilio

Presentiamo nella sezione “Confronti” dei documenti due testi apparentemente contraddittori, ma che in realtà, a nostro avviso, dicono le stesse cose in due linguaggi necessariamente distanti. Il primo è una notizia d'agenzia su alcune parole di Vladimir Legojda (nella foto), portavoce del Patriarcato di Mosca, che sottolinea la disponibilità della Chiesa russa a esaminare le critiche ragionevoli del prossimo Concilio di Creta. Il secondo testo è una riflessione di padre Andrew Phillips sugli aspetti contraddittori del Concilio, che pur non prendendo in esame i singoli documenti, ne mostra i discutibili presupposti. Entrambi i testi, sia quello diplomaticamente garbato, sia quello profeticamente caustico, sottolineano che il Concilio di Creta manca degli elementi qualificanti per un autentico concilio ortodosso.

 
Messaggio pasquale del patriarca Kirill

Quest'anno, il messaggio pasquale del patriarca di Mosca è disponibile non solo a partire dal giovedì santo, ma in ben 21 lingue! Complimenti al team di traduttori del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne, che ci offre il messaggio in italianoin russo e in romeno/moldavo.

 
Una foto del giovedì santo

Il crocifisso nel centro della chiesa attende i fedeli per la funzione serale del giovedì santo:

(Per saperne di più sul crocifisso, leggete la notizia del suo dono alla nostra parrocchia nel marzo del 2014)

 
Intervista ad Andrew Korybko

Vogliamo fare un regalo pasquale speciale ai nostri lettori, presentando la traduzione italiana di una splendida intervista ad Andrew Korybko (nella foto), l’analista politico slavo-americano di cui abbiamo presentato alcune analisi di alto livello. Oltre a spiegare perché un politologo occidentale si trova a suo agio in Russia, l’intervista esamina con ricchezza di dettagli quello che ogni cristiano ortodosso dovrebbe sapere sulla civiltà serba.

 
Disceso il fuoco santo a Gerusalemme

Come ogni anno, alla funzione celebrata il Sabato Santo al Sepolcro di Cristo, è sceso il fuoco santo. 20 aerei sono decollati dalla Terra Santa per portare il fuoco in vari paesi, tra cui l'Italia.

 
 
Aggiornamento sull’icona

Ecco il progresso dell'icona dei santi dell'Italia del nord ovest alla notte di Pasqua. Se non vi sembra molto cambiata dalla settimana precedente, osservate come a numerose delle figure sono stati aggiunti dettagli molto minuziosi.

 
Cristo è Risorto!

Abbiamo celebrato la Risurrezione del Signore in modo tranquillo e dignitoso, nonostante la forte pioggia nella notte di Pasqua ci abbia “lavato” via centinaia di partecipanti. I tempi sono davvero cambiati: per tenere lontani i primi cristiani dalle loro celebrazioni, occorrevano furiose persecuzioni, oggi basta un po’ di acqua piovana... comunque, chi ha partecipato non ha avuto modo di esserne scontento:

Siamo già in grado di darvi alcune immagini della prima parte della funzione pasquale, grazie come sempre al nostro amico Alberto Ceoloni, che ringraziamo per il suo servizio fotografico, inserito nella sezione delle nostre foto.

Dobbiamo anche ringraziare tutti i visitatori del sito per il regalo che ci hanno fatto! Proprio alla notte di Pasqua, il contatore ha doppiato la quota di 350.000 visitatori. Per ringraziarvi tutti, e per suggerirvi qualche interessante modo di condividere la gioia della Risurrezione, vi offriamo questo video di un flash-mob pasquale girato 5 anni fa in un centro commerciale di Beirut.

Vi presentiamo anche in anteprima la pagina Facebook di un gruppo appena costituito, Ortodossi nel mondo:

La pagina è gestita da un team di giovani ortodossi (per il momento ci limitiamo a dirvi che si tratta di un gruppo ben motivato con competenze in diverse lingue), che hanno in programma numerose iniziative interessanti, per portare il messaggio del cristianesimo ortodosso a un vasto pubblico di ricercatori e di persone curiose e interessate. Segnatevi la loro pagina Facebook, e se potete, date a questi bravi ragazzi un incoraggiamento (qualche visita o commento, un “mi piace”, una recensione, un link su altre pagine e risorse...), se lo meritano davvero.

CRISTO È RISORTO! VERAMENTE È RISORTO!

ХРИСТОС ВОСКРЕСЕ! ВОИСТИННУ ВОСКРЕСЕ!

HRISTOS A ÎNVIAT! ADEVĂRAT A ÎNVIAT!

ქრისტე აღსდგა! ჭეშმარიტად აღსდგა!

 
Il design di una chiesa ortodossa nel paese degli amish

Andrew Gould, il designer americano di chiese ortodosse che abbiamo più volte segnalato sul nostro sito, presenta un nuovo progetto per la cappella di uno dei monasteri greco-ortodossi di fondazione athonita nell’Ohio, nel cuore delle campagne abitate dagli amish. Dal precedente edificio, un’imitazione scadente ed eccessiva di modelli greci classici, si passa ora a una struttura che, pur rispettando rigorosamente le forme di una chiesa ortodossa antica, si inserisce armoniosamente nel contesto architettonico e culturale americano. Presentiamo la traduzione italiana dell’articolo di Andrew Gould nella sezione “Pastorale” dei documenti, consapevoli che questo articolo è importante anche per l’Italia. Infatti testimonia la capacità ortodossa di liberarsi dalle brutture epocali di un passato decadente e di riprendere la pienezza della tradizione anche nell’architettura ecclesiastica. Dato che agli ortodossi in Italia sono spesso assegnati luoghi di culto che risentono della devastazione culturale operata nelle chiese cattoliche degli ultimi cinquant’anni, non sarà male fare appello a tutte le capacità di rigenerazione degli spazi sacri a nostra disposizione.

 
Sviluppi ortodossi in Cina e in Africa

Presentiamo in traduzione italiana due articoli dal portale Pravoslavie.ru. Il primo è un resoconto pasquale di una celebrazione ortodossa tenuta a Harbin in Manciuria, che non è certamente la prima funzione di questi anni, ma è estremamente significativa perché è stata condotta da padre Aleksandr Yu Shi (nella foto), il primo prete della Repubblica Popolare Cinese ordinato dopo un’interruzione di ben 60 anni. È il segno di una rinascita dell’Ortodossia, che ora può svilupparsi in Cina senza problemi.

Il secondo articolo documenta il viaggio dei più impensabili missionari: i membri del club dei “lupi della notte”, i motociclisti ortodossi russi che abbiamo già incontrato in altri momenti di testimonianza. In un viaggio di ben un anno e mezzo, i motociclisti hanno visitato numerose chiese ortodosse nel continente africano, portando loro icone e altri doni, oltre a una straordinaria testimonianza di interessamento e di vicinanza.

 
Proteggiamo il patriarca del mondo ortodosso russo!

In uno degli interventi sul suo blog, che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Confronti” dei documenti, padre Andrew Phillips spiega le ragioni per la Chiesa russa all’estero di sostenere il proprio patriarca (nella foto) e il proprio patriarcato, contro quelle influenze che vorrebbero riuscire a inserire i “valori europei” (di fatto, valori anticristiani) nella vita della Chiesa.

 
L'Italia ha trovato un modo di aggirare l'embargo del cibo in Russia

Presentiamo in russo e in italiano nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti un curioso articolo, che dimostra come l'inventiva e la capacità di arrangiarsi (comune agli italiani quanto ai russi) è riuscita ad aggirare il muro delle sanzioni e delle contro-sanzioni e a portare in Russia tecnologia alimentare italiana. Da parte italiana sarà ridotta un poco la pesante perdita che i produttori alimentari hanno subito con l’embargo del cibo europeo alla Russia, ma sarà certamente la Russia a trarne il massimo vantaggio, sviluppando una sua autonomia di produzione alimentare. Qui si vede la differenza tra gli effetti deleteri e sconsiderati delle sanzioni economiche contro la Russia (che danneggiano indiscriminatamente tutti i produttori) e gli scopi precisi e oculati delle contro-sanzioni, che invece incoraggiano la Russia a creare un settore produttivo interno in un’area prima fortemente indebolita.

 
Note sull'Ortodossia indonesiana

Presentiamo in russo e in italiano alcune storie ed esperienze della vita dei cristiani ortodossi in Indonesia, attraverso il diario di viaggio di padre Georgij Maksimov, che quando era diacono è stato a servire nelle chiese rette dallo ieromonaco Ioasaf (Tandibilang). Il diario di padre Georgij è ricco di incontri, esperienze, storie di conversione, di attività e difficoltà pastorali e di una immensa potenzialità missionaria.

 
Annunciata la delegazione del patriarcato di Mosca a Creta

Il Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa ha deciso l'elenco dei partecipanti al Concilio pan-ortodosso del 18-27 giugno, secondo le regole stabilite a Istanbul nel marzo 2014, che prevedono che il primate di ogni Chiesa sia accompagnato da una delegazione di non più di 24 vescovi.

Il servizio stampa patriarcale ha comunicato la lista dei membri della delegazione che accompagnerà il patriarca Kirill:

Sua Beatitudine il metropolita Onufrij di Kiev e di tutta l'Ucraina ;
Metropolita Juvenalij di Krutitsy e Kolomna;
Metropolita Vladimir di Chisinau e di tutta la Moldova;
Metropolita Aleksandr di Astana e del Kazakistan, capo del distretto metropolitano del Kazakistan;
Metropolita Vikentij di Tashkent e dell'Uzbekistan, capo del distretto metropolitano centro-asiatico;
Metropolita Varsonofij di San Pietroburgo e Ladoga, cancelliere del patriarcato di Mosca;
Metropolita Pavel di Minsk e Zaslavl, esarca patriarcale di tutta la Bielorussia;
Metropolita Ilarion di Volokolamsk, presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del patriarcato di Mosca;
Metropolita Agafangel di Odessa e Izmail;
Metropolita Aleksandr di Riga e di tutta la Lettonia;
Metropolita Tikhon di Novosibirsk e Berdsk;
Metropolita Sergij di Ternopol' e Kremenets;
Metropolita Kirill di Ekaterinburg e Verkhotur'e;
Metropolita Merkurij di Rostov e Novocherkassk;
Metropolita Mitrofan di Lugansk e Alchevsk, presidente del Dipartimento per le relazioni esterne della Chiesa ortodossa ucraina;
Metropolita Georgij di Nizhny Novgorod e Arzamas;
Metropolita Antonij di Borispol' e Brovary, amministratore delegato della Chiesa ortodossa ucraina;
Arcivescovo Mark di Berlino, Germania e Gran Bretagna;
Arcivescovo Innokentij di Vilnius e Lituania;
Arcivescovo Gurij di Novogrudok e Slonim;
Arcivescovo Serafim di Sendai;
Arcivescovo Ioann di Magadan e Sinegorsk;
Vescovo Lazar di Narva e Peipsi;
Vescovo Antonij di Bogorodsk.

Qualche commento sulla lista

Come era prevedibile, la rappresentanza della Chiesa ortodossa russa è quanto mai estesa, in modo da sottolineare il carattere internazionale e multietnico della Chiesa.

La cosa più interessante è che solo un terzo dei vescovi dirige sedi episcopali della Federazione Russa. Tutte le Chiese ad autonomia locale sono rappresentate:

- Ucraina (5 vescovi, incluso il primate e uno dei vescovi del Donbass)
- Bielorussia (due vescovi, incluso il primate)
- Moldova (il primate, e in più anche il metropolita Vikentij di Tashkent è moldavo)
- Kazakistan (il primate)
- Uzbekistan e repubbliche centro-asiatiche (il primate)
- Tutti gli stati baltici (i primati di Lettonia e Lituania, incluso il nostro ex-arcivescovo Innokentij, e per l'Estonia un vescovo ausiliare, a causa dell'età del metropolita Kornilij)
- Giappone (un vescovo)
- Chiesa Russa al di fuori della Russia, o ROCOR (un vescovo, in rappresentanza di un sinodo esteso dall'Europa alle Americhe all'Oceania)
- Ultima ma non da meno, l'Italia (nonostante l'assenza di qualsiasi statuto di autonomia; per strano che possa sembrare, è così... L'UNICO paese dell'Europa Occidentale assegnato in esclusiva a un vescovo della delegazione è proprio il nostro).

Molti si chiederanno perché manca un vescovo della Chiesa Ortodossa in America, che non è invitata al Concilio in quanto il Patriarcato Ecumenico si rifiuta di accettare il suo status di Chiesa autocefala, ritenendola tuttora una "metropolia sotto Mosca". In tal senso, sarebbe stato logico includere almeno un rappresentante dell'OCA (magari lo stesso primate, il metropolita Tikhon) nella delegazione, per lasciarle una rappresentatività visibile nel Concilio. Perché non si è agito in tal modo? Non possiamo riuscire a leggere le menti dei componenti del Santo Sinodo, ma ci viene da pensare quanto segue. La dichiarazione di autocefalia è un riconoscimento di piena indipendenza. Aggirare questo riconoscimento con un'operazione di inclusione nel Concilio "dall'alto" equivarrebbe proprio a negare l'indipendenza della OCA. Così come è composta ora la delegazione (e non ci dimentichiamo che due dei suoi membri, i metropoliti Pavel di Minsk e Merkurij di Rostov, sono stati vescovi delle parrocchie patriarcali russe in Nord America), l'assenza di vescovi della OCA equivale a una dichiarazione molto esplicita: "Non li facciamo entrare dalla finestra, perché vogliamo che entrino dalla porta".

In questo Concilio che, purtroppo, non sarà rappresentativo di tutte le diocesi ortodosse (e quindi ci chiediamo a che titolo definirlo "pan-ortodosso"), possiamo almeno ammettere che la Chiesa ortodossa russa ha schierato una squadra che parla con la voce più ampia possibile. Un grazie particolare da parte nostra per aver voluto assegnare all'Italia una parte fin troppo grande in questo consesso.

 
Novità post-pasquali

Finita la Settimana Luminosa, vi aggiorniamo su un evento avvenuto a Torino nei giorni dopo la Pasqua ortodossa: la tournée del gruppo di giovani cantanti e danzatori russi (dai 10 ai 15 anni) “Gli angeli della pace”, che si sono esibiti in diversi luoghi della città. Qui il gruppo canoro si esibisce presso la Sala delle colonne del municipio di Torino, e canta una versione pasquale del noto canto natalizio ucraino Небо і Земля (Il cielo e la terra), che abbiamo già presentato sul nostro blog oltre un anno fa.

Il video fa parte del canale Youtube del gruppo Ortodossi nel mondo, che già vi abbiamo segnalato alcuni giorni fa, e che vi invitiamo a salvare tra i vostri preferiti, perché gli autori intendono mettere molta energia nella preparazione di video introduttivi alla Chiesa ortodossa e al suo messaggio.

Eccovi inoltre l’avanzamento dell’icona dei santi locali, come si presentava nel sabato dopo la Pasqua:

Eccovi anche un video piuttosto curioso, in cui uno dei visitatori della chiesa prende l’iniziativa di filmare un momento della realizzazione dell’icona.

Eccoci infine alla Panichida celebrata dopo la Liturgia alla Domenica di san Tommaso (in occasione della “Pasqua dei beati”, di cui abbiamo parlato in passato): cliccate sulla fotografia qui sotto per avviare il video.

 
La Russia: una 'civiltà capace di risorgere dalle ceneri come una fenice'

Da un'intervista al politologo ceco Oskar Krejci, presentiamo in traduzione italiana una serie di considerazioni sulla capacità della Russia di rinascere, come la mitologica fenice, dalle ceneri dei fuochi che essa stessa ha generato. Questa capacità va presa in seria considerazione da tutti coloro che riflettono sul ruolo della Russia nel mondo.

 
2016: il punto di svolta?

Dopo avere lanciato alcuni giorni fa un invito a sostenere il ruolo unico del patriarca Kirill nella resistenza ai “valori occidentali”, oggi padre Andrew Phillips sottolinea ciò che dovrebbe fare il patriarca per essere approvato dalla coscienza popolare come leader spirituale del mondo ortodosso. Il programma si riduce a due gesti, fortemente simbolici nella loro portata: l’uscita (motivata) della Chiesa ortodossa russa dal Consiglio ecumenico delle Chiese, e la resistenza ai documenti del futuro Concilio che contengano elementi fuorvianti o contrastanti con la dogmatica ortodossa. Presentiamo volentieri la traduzione italiana dell’articolo di padre Andrew, che anche quando ha parole di lode per qualcuno, è sempre pronto a osservare onestamente quali possono essere i suoi punti deboli.

 
Un pastore protestante a Kaliningrad abbraccia l'Ortodossia

Presentiamo in russo e in italiano la recente notizia di un giovane pastore protestante di Kaliningrad, Nikita Eremeev (nella foto), che è stato ricevuto nella Chiesa ortodossa. Vi invitiamo a meditare sul suo paragone tra il protestantesimo come esodo nel deserto e la Chiesa ortodossa come terra promessa, e richiamiamo la vostra attenzione sulla difficoltà espressa dal nuovo convertito: la discrepanza tra l’Ortodossia letta nei libri e quella sperimentata nei comportamenti dei cristiani ortodossi.

 
L'anima di Tony Blair può essere salvata?

Padre Andrew Phillips dedica ai suoi lettori serbi un post veramente singolare, di un argomento diverso da quelli da lui trattati finora. Padre Andrew si è già espresso più volte sulle responsabilità di politici come Tony Blair (nella foto) quali veri e propri criminali di guerra, ma oggi si spinge a suggerire una buona via perché l’ex premier britannico possa sfuggire a un tribunale ben più severo di quelli sui crimini di guerra: una proposta per ottenere il perdono del popolo serbo, forse l’unico tra i popoli da lui massacrati che avrebbe la levatura morale per perdonarlo... se vedesse in lui una pari statura morale.

 
Lo storico che sta riscrivendo il passato dell'Ucraina

Presentiamo nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti alcuni dati su Volodymyr Viatrovych, un giovane storico e responsabile degli archivi dei servizi segreti ucraini. Viatrovych sta contribuendo, agli ordini della giunta ucraina, a epurare la storia dell'Organizzazione dei nazionalisti ucraini (OUN) e dell'esercito insurrezionale ucraino (UPA), due corpi che furono appena una tacca meno criminali e genocidi degli ustascia croati durante la seconda guerra mondiale. Naturalmente, se questa operazione avrà successo, il mondo sarà un luogo meno sicuro in cui vivere. Pertanto, facciamo la nostra parte, almeno ad aiutare a non dimenticare.

 
È ora di ripensare i ministeri universitari ortodossi?

Può sembrare strano mettersi a dare direttive di pastorale universitaria ortodossa in Italia, dove per ora gli studenti universitari ortodossi cresciuti nel paese sono pochissimi, e quelli “di importazione”, come gli studenti greci, sono drasticamente diminuiti nel corso degli ultimi anni. Ma prevenire è sempre meglio che curare, e uno sguardo alla crisi dei ministeri universitari ortodossi in America (dove su ogni 10 studenti, 6 abbandonano la Chiesa ortodossa negli anni della formazione universitaria) può servire a prepararci ai compiti che ci toccheranno negli anni a venire. Presentiamo pertanto le riflessioni sulla pastorale universitaria di Andrew Estocin nella sezione “Pastorale” dei documenti.

 
Sull'Ortodossia di Iona: un'intervista all'arcivescovo George di Londra

Padre Andrew Phillips non è nuovo a cercare di immaginare un’Ortodossia utopistica del futuro: lo ha già fatto quando ha cercato di ipotizzare un papa di Roma che volesse tornare alla fede ortodossa, o quando presenta un’intervista a un futuro metropolita ortodosso dell’Europa occidentale. Su questa falsariga, ha scritto di recente un’altra intervista immaginaria (ma non troppo) a un arcivescovo ortodosso delle Isole Britanniche e dell’Irlanda. In questa prospettiva futura (utopistica) racconta i drammi e le difficoltà (reali) nel creare un’Ortodossia locale e libera, che è a portata di mano, SE i fedeli ortodossi in Europa occidentale vorranno vivere con coraggio e serietà la loro vocazione.

 
Contro-propaganda in stile russo

In un interessante e spassoso saggio pubblicato sul sito di The Unz Review, il nostro amico Saker ci spiega come la Russia riesce a contrastare la propaganda antirussa occidentale. Mentre nei paesi dell’Occidente si cerca di offrire un’informazione alternativa, in Russia si offre il più ampio spazio a tutti i commentatori più russofobi (alla faccia di chi afferma che in Russia non c’è libertà di parola), perché il miglior modo di screditare certi personaggi non è offrire punti di vista diversi, ma proprio lasciare che tali critici parlino a ruota libera. Tra la popolazione russa, questo metodo di immunizzazione funziona benissimo. Presentiamo il saggio di Saker in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

 
Padre Michael Li si è addormentato nel Signore

Forse vi ricorderete dell’arciprete mitrato Michael Li, protagonista di un’intervista tradotta sul nostro sito un anno fa. Il sito della ROCOR pubblica la notizia del suo decesso in Australia il 12 maggio 2016. La notizia di per sé, per quanto triste, sembra piuttosto naturale, soprattutto per un prete di quasi 55 anni di sacerdozio (era stato ordinato prete a Pechino nel 1952). Era l’ultimo prete rimasto di quelli dell’antica Missione russa di Pechino, chiusa negli anni della rivoluzione culturale cinese. Per chi vuole vedere le cose in una prospettiva centrata sull’eternità, è singolare che padre Michael sia vissuto proprio tanto a lungo da poter assistere all’ordinazione del primo prete ortodosso cinese della nuova generazione, padre Aleksandr Yu Shi, e alla prima Pasqua da lui celebrata a Harbin. Dio non ha voluto lasciare i cinesi ortodossi senza un loro prete in servizio, anche a fronte di un’attesa durata più degli anni dell’esodo di Israele nel deserto.

 
Aggiornamento sull’icona

Ecco come l’icona dei santi locali si presentava alla domenica delle Mirofore:

 
Due vescovi della ROCOR e i Vecchi Credenti russi in Oregon

Presentiamo nella sezione “Confronti” dei documenti la prima parte di un racconto di fede e di riconciliazione. John Hudanish (nella foto), un americano convertito all’Ortodossia, ha avuto a che fare con i Vecchi Credenti fin da quando, come giovane insegnante di russo, fu scelto per educare i bambini delle comunità dei Vecchi Credenti “senza preti” dell’Oregon. Il suo racconto testimonia i viaggi dei Vecchi Credenti attorno al mondo, gli incontro con i vescovi della ROCOR, il passaggio delle comunità dei “senza preti” alla Concordia dei Belokrinitsy, e i protagonisti e le vicende di un dialogo che continua tra varie difficoltà. Vi auguriamo buona lettura, e vi invitiamo a tenervi in ascolto per seguire domani, accanto al racconto di John Hudanish, un supplemento di considerazioni storiche e teologiche e una straordinaria galleria fotografica.

 
Documenti e fotografie di 35 anni tra i Vecchi Credenti

Come promesso, continuiamo ad approfondire la storia recente dei Vecchi Credenti in America attraverso l’articolo di John Hudanish, l’insegnante cresciuto per 35 anni a contatto con la comunità dei Vecchi Credenti dell’Oregon. Ora l’articolo è corredato di un supplemento dell’autore (una serie di considerazioni storiche per capire a fondo il fenomeno del Vecchio Rito russo) e di un’affascinante galleria fotografica che testimonia anni di pazienti sforzi di dialogo e conoscenza reciproca. Da questa galleria vogliamo trarre appena l’ultima foto (qui a fianco), che ritrae John Hudanish e sua moglie Elizabeth accanto a padre Nikola Yakunin e a sua moglie Marfa, tanto cari alla memoria della nostra parrocchia, che hanno passato ben due inverni a Torino per organizzare la locale parrocchia di Vecchio Rito.

 
Consacrata la cattedrale russa a Madrid

Domenica 15 maggio, i nostri vescovi Nestor e Antonij hanno consacrato a Madrid la cattedrale dedicata a santa Maria Maddalena, una data quanto mai adatta alla santa patrona, essendo la Domenica delle sante Mirofore. La chiesa è costruita in modo da essere particolarmente luminosa, ma stando alle foto dell’evento, una luminosità speciale ha benedetto questa consacrazione. Dall’album fotografico dell’evento, vogliamo riportare qui sotto una singola foto che ritrae i nostri vescovi indubbiamente sovraesposti, ma anche visibilmente ispirati:

Senza alcuna pretesa di miracolo, queste immagini ci ricordano cosa dovrebbe essere una chiesa ortodossa (e segnatamente una cattedrale in un paese dell’Occidente): un centro di irradiazione della luce di Cristo nel mondo.

 
Intervista a “Volti del Donbass”

Il 19 novembre 2014, il gestore del blog Volti del Donbass ha voluto farci un’intervista che è stata al tempo stesso un’occasione per un’interessante discussione e un sostegno reciproco tra chi si occupa di informazione al di fuori dei grandi circuiti mediatici. Oggi è passato esattamente un anno e mezzo da quell’intervista, che vogliamo riproporre anche sul nostro sito per chi l’avesse saltata a suo tempo, visto che tratta di alcuni argomenti ancora di grande attualità.

 
Il cristiano più "figo" della Russia

Il brano di cui vi presentiamo oggi la traduzione italiana, una testimonianza dal taglio insolito ma potente, vede protagonisti due personaggi dei quali abbiamo già parlato: Iben Thranholm, la giornalista e teologa danese che si sta occupando di rivalutare la Russia dal punto di vista religioso, e Aleksandr Zaldostanov (nella foto), il leader del club di motociclisti russi I Lupi della Notte, che ha fatto del suo look da “figo” un veicolo per parlare di Cristo a una gioventù in cerca di veri valori.

 
Come deve essere una chiesa contemporanea per la Russia ortodossa?

Presentiamo nella sezione “Pastorale” dei documenti la versione russa e la traduzione italiana della più recente intervista a un celebre architetto di chiese, Andrej Anisimov (nella foto), che ci porta attraverso la molteplicità delle costruzioni di chiese a Mosca e in Russia, offrendo molti spunti che potranno tornare utili ai cristiani ortodossi (e perché no, forse anche agli altri cristiani...) in Italia.

 
Ultimo aggiornamento sull'icona dei santi locali

 
4 anni di attività del sito

Siamo giunti a 4 anni dal momento del rinnovo del nostro sito parrocchiale, anni nei quali abbiamo offerto su base quotidiana notizie, aggiornamenti e documenti relativi alla vita della Chiesa ortodossa in Italia e nel mondo.

- il contatore è arrivato a 360.000 visite, corrispondenti a una media di oltre 246 visite al giorno sul periodo complessivo dei 4 anni (il numero dei visitatori, ora di circa 400 al giorno, è stato sempre in lento e costante aumento).

- il sito presenta oltre 4600 pagine tra voci di blog, documenti e altri materiali (le pagine presentate in più lingue secondo il nostro sistema trilingue italiano/russo/romeno contano comunque come un documento singolo). Speriamo che questo indichi un panorama di approfondimento abbastanza vasto.

Grazie a tutti i nostri lettori, e in particolare a quanti ci aiutano con segnalazioni di materiale interessante o fanno riferimento al nostro sito in rete.

 
Sull'espulsione di Dugin dalla Grecia

Il politologo russo Aleksandr Gel'evich Dugin (nella foto) è stato respinto alla frontiera greca mentre stava viaggiando verso il Monte Athos per i festeggiamenti del millenario del monachesimo russo sul Monte Santo.

La notizia ha ricevuto eco anche in Italia, come una riprova della discriminazione dell'Unione Europea verso chi si permette di avere un'idea politica diversa dall'unipolarismo americano.

Non abbiamo dubbi che sia così, ma ci preme ricordare come l'ossessione occidentale per le idee eurasiatiche di personaggi come Dugin sia in fondo una farsa politico-ideologica.

Noi da anni ripetiamo che Dugin, presentato come "l'ideologo del Cremlino", "il mentore di Putin" e così via, non ha accesso a Putin, a differenza dei suoi detrattori dell'ala liberale russa. Per chi ancora non vuole crederci, ma ha mantenuto un briciolo di coscienza critica, il seguente video potrebbe essere illuminante:

Putin si permette di sbugiardare due elementi di spicco del liberalismo filo-americano in Russia: Aleksej Venediktov, caporedattore ebreo di Ekho Moskvy, canale radio liberale che attacca quotidianamente Putin e il governo russo, e Vladimir Kulistikov, direttore generale della compagnia televisiva NTV ed ex collaboratore di Radio Svoboda, emittente apertamente finanziata dalla CIA. Se è pur vero che Putin li sbugiarda (essenzialmente per sottolineare il livello di liberalismo e di pluralismo di informazione nella Russia di oggi), bisogna notare dove lo fa: Venediktov è a tavola con lui, e Kulistikov è a colloquio privato con lui nel suo studio. Siamo in attesa di una prova altrettanto evidente di una vicinanza di Dugin al presidente russo, a un livello almeno lontanamente equivalente.

 
Il "modello di mitezza" e lo schiaffo ad Ario

Terminata la festa di san Nicola che vede arrivare in Italia migliaia di pellegrini da tutto il mondo, riflettiamo su un "paradosso ortodosso" che si può facilmente notare nella storia del grande santo.

Accanto a una lusinghiera caratterizzazione del santo come "immagine di mitezza" (in slavonico образ кротости, in greco εἰκόνα πραότητος), risalta il tutt'altro che mite schiaffo dato da san Nicola ad Ario l'eresiarca al Concilio di Nicea. Come riconciliare il paradosso comprendendo a un livello più profondo lo zelo per Dio? Cinque membri del clero ortodosso russo ci aiutano in questo compito nell’articolo che presentiamo in traduzione italiana nella sezione "Santi" dei documenti.

 
Ortodossia ed evoluzione

Chi ha seguito negli anni questo blog parrocchiale sa che non abbiamo mai parlato a lungo del tema dell'Ortodossia in rapporto alla teoria dell'evoluzione. Quando abbiamo presentato qualche voce a proposito, abbiamo preferito prendere le distanze sia dall'evoluzionismo sia dal creazionismo. E lo abbiamo fatto di proposito, perché l'argomento è altamente contraddittorio e presta il fianco a numerose strumentalizzazioni.

I primi a formulare una critica ortodossa dell'evoluzionismo (tra cui padre Seraphim Rose) lo hanno fatto in un contesto americano fortemente colorato da un creazionismo protestante ancor più estremista dell'evoluzionismo materialista. Queste posizioni influenzate da elementi fortemente sbilanciati sono in seguito passate ad ambienti ortodossi come quelli della Russia contemporanea, dove hanno prodotto polemiche francamente inutili, in cui dottrine non in linea con la visione cristiana ortodossa sono confutate con argomentazioni altrettanto eterodosse.

In questi giorni, il blog The Soul of the East ha ospitato un articolo di Martin Kalyniuk, che tenta di mettere in guardia da questi estremismi opposti: presentiamo volentieri questo articolo in traduzione italiana nella sezione "Confronti" dei documenti.

 
Sulla comunione alla Liturgia dei Presantificati

Accogliamo con molto piacere un nuovo articolo dal blog del nostro confratello padre Petru (Pruteanu) che esamina alcuni recenti documenti episcopali in tema di Liturgia dei Presantificati. Poiché i temi da lui trattati toccano tutta una serie di usi (e di abusi) da noi sperimentati nel corso degli anni, riteniamo il suo contributo doppiamente importante. Presentiamo l’originale romeno e la traduzione italiana dell’articolo di padre Petru nella sezione “Preghiera” dei documenti.

 
I fedeli ortodossi imperiali

La rinascita dell’Ortodossia e di un senso di sovranità cristiana in Russia è un fenomeno molto incoraggiante, ma padre Andrew Phillips invita a vederla come una mera tappa in un percorso di ricostruzione ben più profondo, del quale possiamo (e dovremmo) sentirci partecipi e corresponsabili. Leggiamo qualcosa di più su questo percorso nell’ultimo saggio di padre Andrew.

 
Due video di iconografia e canto sacro

Ecco i due ultimi video ripresi durante la celebrazione della Divina Liturgia di martedì 24 maggio (santi Cirillo e Metodio): le inquadrature riprendono l'icona dei santi locali, mentre il Coro del Collegium Bulgaro OSANNA canta il Canone eucaristico:

VIDEO 1

VIDEO 2

 

 

 
Cristiani ortodossi che hanno salvato ebrei nell'olocausto

Nella sezione “Testimoni dell’Ortodossia” dei documenti, aggiungiamo la traduzione italiana di un articolo che cerca di fare una lista (tuttora incompleta) dei cristiani ortodossi tra i giusti di Yad Vashem, i non ebrei che si adoperarono per salvare gli ebrei dalle persecuzioni naziste. Noi abbiamo presentato in dettaglio la storia di uno di loro, Chiune Sugihara, ma siamo contenti di mettere a disposizione una lista più estesa.

 
Ancora due video di iconografia e canto sacro

Vi presentiamo altri due video ripresi durante la celebrazione della Divina Liturgia di mercoledì 25 maggio (festa di Mezza Pentecoste), con inquadrature dell'icona dei santi locali, mentre il coro bulgaro canta (in italiano) l'inno conclusivo della seconda antifona della Divina Liturgia, "Figlio unigenito e Verbo di Dio...", attribuito all'imperatore Giustiniano:

VIDEO 1

VIDEO 2

 
La decisione di sposarsi

Presentiamo nella sezione “Etica” dei documenti la traduzione italiana della prima di una serie di conversazioni sul matrimonio denominate Grammatica familiare. L’arciprete Pavel Gumerov, riflettendo sulla sua esperienza pastorale, delinea i principali problemi che si affrontano nella vita matrimoniale cristiana, e risponde ad alcuni interrogativi comuni sulla vita di coppia.

 
Concerto del Collegium bulgaro OSANNA

Alla sera di giovedì 26 maggio, il coro del Collegium bulgaro OSANNA ha tenuto un concerto nella nostra chiesa:

Ecco i filmati dei canti in sei lingue (laddove non specificato, i canti sono in slavonico):

Dopo il termine del concerto, i coristi si sono intrattenuti con noi per un ben meritato momento di agape fraterna:

 
Un fatto scomodo: i combattenti del Donbass nel 2014 erano al 78% cittadini ucraini

Presentiamo in traduzione italiana un recente articolo di Anatoly Karlin, che fa notare un clamoroso passo falso del sito nazionalista ucraino Mirotvorets (il “pacificatore”... un titolo da leggere alla luce dei principi della neolingua orwelliana). Pubblicando una lista di dati personali dei combattenti della Novorossija del 2014 (uno dei punti più bassi a cui può scendere il giornalismo di parte) il sito maidanista si è lasciato scappare il non indifferente dato che il 78% degli schedati è di nazionalità ucraina. In un colpo solo, ha azzerato due anni di martellante propaganda russofoba, che indicava nei combattenti del Donbass dei meri mercenari russi. Questo fatto conferma la validità della contro-propaganda in stile russo: per screditare certi personaggi non occorre neppure provocarli, basta lasciarli parlare.

 
Intervista a padre Basile (Pasquier) di Cheboksary

Padre Basile (Pasquier, nella foto), francese di nascita e cattolico di formazione, è divenuto ortodosso e ora dirige in Russia il monastero della città di Cheboksary, nella Repubblica dei Ciuvasci. Nell’intervista che abbiamo tradotto in italiano insiste sull’unità e indivisibilità della Chiesa, e sul ritorno a quell’unità oggi disponibile a tutti.

 
Il patriarca Kirill e Putin al Monte Athos (Foto)

Presentiamo un piccolo foto-reportage della visita del patriarca Kirill e del presidente Vladimir Putin al Monte Athos, nel corso delle celebrazioni del millennio del monachesimo russo sul Monte Santo.

 
Il contributo di un blogger alla diffusione della fede ortodossa

Un anno fa, ad Atene, si è tenuta una prima conferenza internazionale dedicata ai media informatici e alla pastorale ortodossa, un tema di grande attualità in questi anni. In particolare, è stato dato risalto all’importanza dei blog ortodossi come mezzo di legame tra tutte quelle persone che non hanno una chiesa o comunità ortodossa nelle loro vicinanze, e che vivono in uno stato di pericoloso isolamento. A trattare questo tema per il mondo di lingua francese era il nostro amico Claude Lopez-Ginisty (nella foto), che ha tenuto una relazione che vi presentiamo con il video in traduzione italiana nella sezione “Pastorale” dei documenti.

 
Perché il popolo di Vladimir Putin lo ama

Presentiamo nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti la traduzione italiana di una complessa e acuta analisi di Vladimir Putin fatta da Christopher Caldwell, basata sui dati di alcune delle biografie più equilibrate del leader russo, come potrebbe fare qualsiasi giornalista occidentale ben informato dei fatti e non al soldo di interessi anti-russi.

 
Un'immagine inquietante a Creta

In questi giorni sta diventando virale nel web ortodosso la denuncia di un sacerdote di Patrasso, il protopresbitero Anastasios Gotsopoulos, relativa a un particolare dell’Accademia Ortodossa di Creta, il luogo dove tra pochi giorni sarà ospitato il Concilio pan-ortodosso. Nel salone d’ingresso dell’Accademia, proprio accanto alla cappella, è esposto un pannello in vetro colorato di R. Bleninger:

La denuncia di padre Anastasios parte dal carattere sincretista di quest’opera, fondato sull’equivalenza salvifica delle “religioni monoteiste”, un concetto in totale disaccordo con la dottrina della Chiesa. Nello stesso locale, sono esposti due dipinti e un bassorilievo raffiguranti Prometeo incatenato, di cui padre Anastasios fa notare un parallelo profetico con l’attesa di un redentore, ma anche l’appropriazione dello stesso personaggio come simbolo di una lotta occulta contro la rivelazione divina. La presenza di queste opere d’arte in un luogo che dovrebbe ospitare i rappresentanti dell’episcopato ortodosso (particolarmente a fronte dell’assenza nel locale di una singola icona di Cristo) lancia un messaggio inequivocabilmente preoccupante. Chi ha visto i frutti più dissacranti legati al Concilio Vaticano II poteva sperare che almeno al Patriarcato Ecumenico avessero imparato la lezione... Padre Anastasios chiude la sua denuncia (peraltro estremamente rispettosa, in un autentico stile ecclesiale) augurandosi che le discutibili opere d’arte siano rimosse dall’Accademia non solo durante il Concilio, ma anche in futuro.

 
Principi d'addestramento dei futuri iconografi

L’iconografo Aidan Hart, di cui abbiamo presentato diversi saggi, ha offerto nei giorni scorsi un corposo articolo in due parti sul blog Orthodox Arts Journal, in cui delinea i principi e le linee guida che gli iconografi di oggi e domani dovrebbero conoscere, e con cui dovrebbero saper operare, soprattutto in un periodo in cui la richiesta di buone icone cresce non solo nel mondo ortodosso (con la crescita del numero di chiese nel mondo) ma anche da parte degli altri cristiani. Consapevoli che una buona iconografia è una delle maggiori testimonianze dell’Ortodossia, presentiamo il doppio articolo in traduzione italiana nell’omonima sezione dei nostri documenti.

 
Il Sinodo Pan-ortodosso di Creta – Dove andrà?

Alla notizia recente (1 giugno) del ritiro della Chiesa bulgara dal Sinodo di Creta (di fatto una richiesta di revisione o rinvio, che però arriva quando non c’è più tempo per revisionare o rinviare la riunione), si ripropongono le varie obiezioni al Sinodo e alle sue procedure che abbiamo cercato di monitorare nei mesi passati. Il nostro confratello padre Petru (Pruteanu) ha offerto sul suo blog Teologie.net una serie di considerazioni molto opportune, che presentiamo nell’originale romeno e in traduzione italiana nella sezione “Confronti” dei documenti.

 
I più importanti suggerimenti per un appuntamento con una donna russa

Uno dei compiti di una parrocchia ortodossa – oggi sempre più ricca di coppie miste – è quello di operare un’attenta mediazione culturale per le coppie portatrici di diversi valori. Le due parti di una coppia devono essere aiutate a capire una logica che è differente solo per l’apporto di culture diverse. Una “guida a far colpo su una donna”, anche se piuttosto insolita in un ambiente parrocchiale, può essere un aiuto non privo di valore per promuovere questa mediazione culturale. Presentiamo la curiosa guida in traduzione italiana nella sezione “Confronti” dei documenti.

 
Il monachesimo non è un passatempo per la pensione

Il metropolita Antonij (Pakanich) di Borispol e Brovary (a destra, nella foto) risponde ad alcune domande sulla scelta monastica, partendo dalla sua decisione presa nel proprio villaggio natale, e discute dell’importanza di una scelta cosciente e matura... ma non nella prospettiva di un hobby per gli ultimi anni di vita. Presentiamo l’intervista a sua Eminenza il metropolita nell’originale russo e in traduzione italiana nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti.

 
Benedetta la chiesa ortodossa romena di Lucca

Giovedì 2 giugno 2016, la parrocchia ortodossa romena di Lucca ha visto i suoi locali consacrati in via definitiva in una celebrazione alla quale hanno preso parte cinque vescovi del patriarcato di Romania. Ecco il filmato dell’evento:

Ci complimentiamo con il parroco, padre Liviu, e con tutti quelli che hanno reso possibile questo evento, perché è un evento storico: il primo caso in cui un locale di chiesa in Italia è stato interamente riconvertito allo stile liturgico ortodosso romeno.

Ci permettiamo tuttavia di ricordare che questo è solo un primo stadio. Aver ricreato un ambiente canonicamente corrispondente in tutto a una chiesa della Romania è importante, ma dovrà essere integrato, quanto prima, da due altri importantissimi passi:

1 – Lo sviluppo di una vita liturgica in lingua italiana (facciamo presente che i fedeli di questa chiesa vivono già in un ambiente di lingua italiana sotto OGNI altro aspetto della loro vita).

2 – La venerazione dei santi ortodossi locali (di cui la Toscana non è priva), che non sarà certamente impossibile a una parrocchia che si è scelta come patrono un santo africano del terzo secolo.

 
La magia, la liturgia e il prete

Un confronto tra esperienza religiosa ed esperienza magica ha occupato il pensiero di molti studiosi, e spesso ci si è spinti a paragonare le figure del mago e del sacerdote per capire i tratti distintivi dei due. Paradossalmente, i parallelismi tra esperienza magica e liturgica sono stati più accentuati nel caso del sacrdozio cattolico (dove è più forte la tendenza a sistematizzare e razionalizzare l’esperienza sacra, aprendo così la via a costruzioni parallele con le teorie della magia) che non in quello ortodosso (dove il maggior rispetto per l’ineffabilità del mistero libera anche da pericolosi parallelismi). Padre Gregory Jensen ci propone un interessante saggio di approfondimento di questo tema, che abbiamo tradotto in italiano nella sezione “Confronti” dei documenti.

 
Dichiarazione della segreteria del Santo Sinodo antiocheno

La segreteria del Santo Sinodo del patriarcato di Antiochia ha comunicato via Facebook in arabo, francese e inglese una decisione molto esplicita dei motivi per cui anche la Chiesa di Antiochia, dopo quella bulgara, non parteciperà al Concilio previsto a Creta tra due settimane. Presentiamo la traduzione italiana di questo testo, che spiega in modo chiaro quanto siano state discutibili le fasi di preparazione finale a questa riunione episcopale.

 
La Chiesa ortodossa in Togo

Attraverso l’intervista di Tudor Petcu all'ipodiacono Jacques Agbodjan, apprendiamo qualcosa della crescita nell’ultimo decennio (a partire dal 2005) della Chiesa ortodossa in una delle più piccole nazioni dell’Africa. Sentiamo un moto di solidarietà con questa chiesa locale che conta appena un migliaio di fedeli, quattro comunità e un solo parroco residente, e che è già funestata – nelle parole dello stesso intervistato – da uno “sciame” di chiese ortodosse non canoniche, provenienti dai paesi europei (inclusa, purtroppo, anche l’Italia). Presentiamo la traduzione italiana dell’intervista nella sezione “Pastorale” dei documenti, e invitiamo tutti gli ortodossi in Italia (in particolare quelli che sanno il francese) a sostenere la missione ortodossa nella Repubblica del Togo.

 
L'economia nel contesto della globalizzazione: la Chiesa ortodossa russa si pronuncia in campo di economia contemporanea

Vi invitiamo a leggere questo articolo sul recente documento del patriarcato di Mosca in materia di economia, dove di fronte a una dichiarazione di incompatibilità della Chiesa con il modello della globalizzazione unipolare, si prospetta un modello multipolare di valori tradizionali e di rispetto delle culture, fortemente radicato nella sovranità di ogni paese.

 
Aggiornamento sull'icona dei santi locali

Ecco l'icona alla vigilia della festa dell'Ascensione del Signore:

 
Si addensano nuvole sul Concilio di Creta

Nella festa dell’Ascensione del Signore, l’Assemblea dei vescovi della Chiesa ortodossa serba ha richiesto di posporre il Concilio (ormai sempre meno pan-)ortodosso di Creta (qui i comunicati in serbo e in inglese, corredati dalla lettera del patriarca Ireneo al patriarca Bartolomeo di Costantinopoli).

Da parte nostra, proponiamo due letture in traduzione italiana per capire meglio la situazione corrente. La prima, di carattere giornalistico e irenico, anche se poco entusiasta, è intitolata Tristi dettagli del processo pre-conciliare, di Andrej Zolotov, e la seconda è un saggio di padre Andrew Phillips (nel suo consueto stile, diretto e senza mezzi termini), dal titolo Il Fanar è sul punto di cadere in uno scisma?

 
Lettera di padre Touma Bitar sul Concilio

Tra le riflessioni sul Concilio di Creta, si sta diffondendo in questi giorni la lettera scritta dall’archimandrita Touma (Bitar, nella foto) al patriarca Giovanni X di Antiochia. Oltre a un’attenta analisi delle obiezioni teologiche sui documenti del Concilio, padre Touma non ha esitazioni nell’individuare le radici dei conflitti legati al Concilio nell’irresponsabile ecclesiologia del patriarcato di Costantinopoli. Possiamo leggere le sue osservazioni in traduzione italiana nella sezione “Confronti” dei documenti.

 
In Ucraina si prepara ancora un altro scisma ortodosso

Con tante Chiese ortodosse che rifiutano di partecipare al Concilio di Creta (venerdì 10 giugno è stato il turno della Georgia), viene da chiedersi perché la Chiesa russa, che è quella che meno di tutte avrebbe bisogno di questo Concilio (sia perché è la sola che ha i mezzi e le infrastrutture per ospitare un vero Concilio di tutti i vescovi ortodossi, sia perché potrebbe produrre documenti di qualità ben più alta) continui a essere così conciliante rispetto all’idea di parteciparvi. Il blogger Miroslav Gorskij ha scritto per Korrespondent.net un saggio per spiegare quella che per lui è la ragione più logica: è ricattata dal patriarcato di Costantinopoli, che potrebbe suscitare uno scisma ripetendo in Ucraina le stesse dinamiche dello scisma estone del 1996. In questo caso, la Chiesa russa sceglierebbe la partecipazione al Concilio come male minore, anche perché in Ucraina tutti hanno sofferto già abbastanza per essere oggetto di un nuovo teatro di conflitto. Ovviamente si tratta solo di un’ipotesi (e dovrà essere verificata alla luce delle decisioni prese dalla Chiesa russa nella prossima riunione straordinaria del Santo Sinodo prevista per lunedì 13 giugno), ma presenta molti elementi credibili: presentiamo il saggio di Miroslav Gorskij nell’originale russo e nella nostra traduzione italiana nella sezione “Confronti” dei documenti.

 
Una nuova testimonianza di cammino verso l’Ortodossia

Fa sempre piacere ascoltare una voce che racconta come ha avuto luogo il suo cammino verso l’Ortodossia. Mario Marchisio, già affermato scrittore di saggi su letteratura, poesia e arte, non ha avuto bisogno di particolari incoraggiamenti a narrare il suo incontro con la Chiesa ortodossa nel libro Ricerca di Dio e retta Fede, che si può acquistare on-line da E-bay.

Per gentile concessione dell’autore, proponiamo qui la pagina di prefazione del libro:

UNO SGUARDO NUOVO

Una sera d’aprile, entrai in una chiesa ortodossa ed ebbi occasione di assistere alla Divina Liturgia. Era la vigilia di Pasqua, sette giorni dopo la celebrazione di quella cattolica. Alle prime ore del mattino, il lunghissimo rito si stava esaurendo e allorché l’officiante si mise a impartire le benedizioni finali compresi di essere diventato un altro uomo. La Liturgia ortodossa mi aveva trasformato in un ortodosso.

La tristezza e la malinconia che mi affliggevano da tempo durante la messa cattolica e le sue cervellotiche omelie, la sensazione di trovarmi fra un gruppo di estranei preoccupati soltanto di timbrare il cartellino virtuale che ne certificasse la presenza, l’atmosfera a metà strada fra l’obitorio e l’assemblea condominiale, da cui sottrarsi nel giro di mezz’ora; tutto questo, e molto altro, svanì, riducendosi in fretta a un fastidioso cumulo di ricordi sfocati.

Rievocare quell’esperienza notturna è un atto dovuto, non solo perché essa avrebbe poi causato in me un mutamento di prospettiva religiosa, ma anche e soprattutto perché in mancanza di quella notte di Pasqua avrei ormai abbandonato il cristianesimo, che da sempre identificavo con la fede propugnata dalla Chiesa cattolica. Se sono rimasto cristiano, e ho evitato di cadere nell’abisso della miscredenza, lo devo dunque alla mano invisibile che volle guidarmi davanti all’iconostasi.

 
Il metropolita Kallistos suggerisce di rimandare il Concilio

Il metropolita Kallistos (Ware), già indicato come membro della delegazione del patriarcato di Costantinopoli al Concilio di Creta, suggerisce in un’intervista (riportata da fonti in francese e in romeno) che sarebbe meglio rinviare il Concilio a un momento migliore, a causa dell’assenza di diverse Chiese locali. Il metropolita sottolinea come vi sia un bisogno che la Chiesa ortodossa trovi una voce unita su alcuni temi, come l’organizzazione delle sedi episcopali della diaspora o le relazioni con i non ortodossi, mentre certi temi come il digiuno (incluso tra gli argomenti conciliari) non necessitano veramente di alcuna formulazione nuova, e altri temi come il calendario (escluso dagli argomenti conciliari) sono semplicemente inopportuni da discutere in tale sede.

 
Il Sinodo pan-ortodosso di Creta e la metropolia di Bessarabia

Sul nostro sito ci siamo occupati poco fino a oggi del fenomeno della metropolia di Bessarabia, che è un caso molto marginale nel mondo ortodosso (ma non per i moldavi...), e ci siamo limitati a tradurre in italiano il documento che chiarifica la posizione del patriarcato di Mosca a proposito.

In questa settimana il caso è tornato alla ribalta, dopo che la Chiesa ortodossa romena ha nominato i suoi delegati al Sinodo di Creta, con la clamorosa esclusione del metropolita di Bessarabia Petru (Paduraru, nella foto) e del suo vescovo ausiliare Antonie di Orhei. Di fronte all’indignazione del clero della metropolia di Bessarabia per questa omissione, padre Petru (Pruteanu) ha formulato una brillante ed esauriente risposta, che al tempo stesso aiuta a capire le dinamiche della risoluzione dei conflitti inter-ortodossi. La presentiamo in romeno e in italiano nella sezione “Confronti” dei documenti.

 
Guy Mettan: le radici della russofobia? L'anti-Ortodossia!

Il giornalista svizzero Guy Mettan (nella foto) è divenuto un buon esperto della Russia a partire dal 1994, quando l’adozione di una bambina russa gli ha aperto un mondo prima sconosciuto, o meglio, conosciuto per stereotipi falsi. Le sue ricerche lo hanno portato ad approfondire il fenomeno della russofobia (a cui ha dedicato un libro), e a concludere che la russofobia di oggi ha radici essenzialmente religiose: non è altro che la trasposizione della precedente propaganda della Chiesa di Roma contro la Chiesa e l’Impero romano d’Oriente, sfruttata tale e quale dai poteri moderni. Presentiamo un’intervista a Guy Mettan in russo e in italiano nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

 
Decisione del Santo Sinodo russo sul Concilio di Creta

Nel pomeriggio di lunedì 13 giugno, il Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa si è riunito in sessione straordinaria per discutere della situazione creatasi con il rifiuto di alcune Chiese ortodosse di prendere parte al Concilio pan-ortodosso a Creta. Il Sinodo ha deciso di sostenere le ragioni delle Chiese antiochena, georgiana, serba e bulgara e di chiedere un rinvio del Concilio. Qui potete leggere la dichiarazione del Santo Sinodo nell’originale russo e nella nostra traduzione italiana.

 
Due pericoli nel mondo ortodosso di oggi: gli abusi della confessione e della preghiera del cuore

In questi ultimi giorni abbiamo incontrato due articoli che sottolineano due pericoli nella pratica spirituale ortodossa: l’abuso della confessione slegata dal pentimento (che si ritrova più spesso tra i fedeli di famiglia ortodossa) e l’abuso della preghiera del cuore slegata dalla disciplina ecclesiale (che si ritrova più spesso tra i convertiti all’Ortodossia). Il primo testo è dell’archimandrita Vassilios (Papavassiliou) e il secondo dell’arciprete Andrew (Phillips), entrambi sacerdoti ortodossi in Inghilterra. Il problema, beninteso, non è nella confessione né nella preghiera interiore in sé, ma nella loro pratica “sganciata” dal contesto della vita spirituale ortodossa, cosa che le trasforma in due esempi di esercizio ascetico fine a se stesso. Per questo motivo, ci sembra importante includere entrambi i documenti nella sezione “Ortoprassi”.

 
Come non trasformare il Concilio in una parodia

Assieme alla decisione del Santo Sinodo russo di chiedere un rinvio del Concilio pan-ortodosso, il sito Pravoslavie i Mir ha iniziato a presentare alcune analisi di un certo buon senso di chierici e laici ortodossi. Tra questi ultimi, un nostro caro amico, il professor Aleksej Lidov (nella foto), ha voluto offrire alcune osservazioni che ricordano uno dei grandi “temi dimenticati” del Concilio: la difesa del cristianesimo. Presentiamo il saggio del prof. Lidov in russo e in italiano nella sezione “Confronti” dei documenti.

 
Intervista al metropolita Ilarion sul Concilio

Sua Eminenza il metropolita Ilarion (Alfeev) ha rilasciato a Maria Finoshina di Russia Today una video-intervista che aiuta a capire le attitudini del Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa nel chiedere il rinvio del Concilio di Creta. Presentiamo il video assieme alla trascrizione in italiano nella sezione “Confronti” dei documenti.

 
Prosegue il lavoro dell'icona

Con questo video ha inizio la fase conclusiva e più impegnativa della pittura della nostra icona dei santi locali, ovvero i volti dei santi. Si parte dalla stesura di un colore di base.

 
La delegazione della Chiesa ortodossa serba andrà a Creta, ma potrebbe lasciare il Concilio

Presentiamo la traduzione italiana della nuova dichiarazione del Santo Sinodo della Chiesa ortodossa serba (nella foto): il Sinodo ha deliberato la partecipazione della propria delegazione al Concilio di Creta, ma con la severa condizione che le obiezioni portate dalle Chiese non partecipanti siano oggetto di una seria discussione conciliare, senza la quale (o in presenza di una esautorazione delle Chiese non presenti) la delegazione serba abbandonerà il Concilio.

 
Il Concilio pan-ortodosso non dovrebbe assomigliare a un Congresso del Partito Comunista

Padre Filipp Il'jashenko (nella foto), docente di storia all’Università San Tikhon di Mosca, propone in un testo che presentiamo in russo e in italiano alcuni paralleli storici di un certo interesse tra le procedure previste per il Concilio di Creta e la vera prassi conciliare antica, dove nel paragone, per essere buoni, possiamo dire che il Concilio di Creta non fa la figura migliore.

 
Racconto di un viaggio a Patmos

Ringraziamo di cuore Stefano, che ci ha inviato il racconto di un pellegrinaggio davvero interessante: poco tempo dopo il suo ingresso nella Chiesa ortodossa, ha potuto infatti visitare l’isola di Patmos, “la Gerusalemme dell’Egeo”, di cui possiamo approfondire anche noi i tesori spirituali grazie alle sue esperienze di viaggio.

 
Due autorevoli voci alla vigilia del Concilio

Presentiamo il testo russo e la traduzione italiana del messaggio inviato dal patriarca Kirill ai partecipanti al Concilio di Creta, nonché il testo russo e la traduzione italiana dell’intervista rilasciata al metropolita Onufrij, primate della Chiesa autonoma ucraina. Le due voci più autorevoli del patriarcato di Mosca spiegano concisamente la posizione della Chiesa ortodossa russa e la sua attitudine non negativa (pur nel rifiuto di prendervi parte) all’incontro che si terrà a Creta.

 
Da dove viene il blocco nel Sinodo panortodosso?

Padre Petru (Pruteanu) ci ha lasciato alcune delle più interessanti critiche del periodo pre-conciliare odierno. Ora aggiunge ancora un saggio, che presentiamo nell’originale romeno e in traduzione italiana, sulle difficoltà più basilari del processo della sinodalità ortodossa, e su cosa si dovrebbe fare (forse utopisticamente, ma bisogna ribadirlo) perché tale processo porti a risultati positivi.

 
L'officio funebre: storia e attualità

Nonostante in questi giorni sia piuttosto impegnato nell’analisi del Sinodo di Creta, padre Petru (Pruteanu) ci ha voluto offrire un saggio della sua competenza liturgica con risvolti pastorali e missionari, che presentiamo nell’originale romeno e in traduzione italiana nella sezione “Preghiera” dei documenti.

Anche se non sappiamo quanto effetto possa avere il suo invito al ricupero delle Liturgie abbinate ai funerali, apprezziamo la sua insistenza sul legame tra il funerale e una vita vissuta nella Chiesa. In particolare, la sua denuncia di vari abusi legati a una mal compresa pietà per i defunti è radicata nella sua insistenza che si sta facendo troppo poco per catechizzare i cristiani sul senso della morte. Se i fedeli nominali sono distrutti dal dolore, secondo padre Petru (e in questo concordiamo con lui in pieno) “non è perché è morta loro una persona cara, ma perché non capiscono niente di morte e di risurrezione”.

 
Perché le chiese sono decorate con rami di betulla nel giorno di Pentecoste?

Uno dei tratti distintivi della Pentecoste in una chiesa ortodossa è la presenza di vegetazione al di là dei consueti addobbi floreali. Foglie e rami, letti di erba e ghirlande di fiori alle icone sono solo alcuni dei vari modi in cui le chiese ortodosse cambiano aspetto nei giorni della festa di Pentecoste. I russi (che non hanno mai bisogno di chiedere scusa se fanno le cose alla grande) arrivano a portare in chiesa anche interi alberi di betulla. L’arciprete Boris Stark (1909-1996, nella foto) ci ha lasciato in uno dei testi delle sue prediche una spiegazione semplice e chiara di questa usanza, che presentiamo nell’originale russo e in traduzione italiana nella sezione “Ortoprassi” dei documenti.

 
I "fossili liturgici"

Padre John Whiteford ci aiuta a capire il senso di parti della Liturgia che sembrerebbero oggi anacronistiche, e che sono pertanto denominate "fossili liturgici": ci spiega il senso del congedo dei catecumeni (anche in un’era in cui i catecumeni non sono più una presenza generalizzata) e del mantenimento del segreto eucaristico (anche in un’era in cui chiunque può sapere ogni dettaglio della Liturgia), in un saggio che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Domande e Risposte” dei documenti.

 
Per capire qualcosa dei conflitti del Concilio di Creta

Da diversi mesi stiamo cercando di presentare riflessioni sul Concilio di Creta che possano aiutare a capire che non è tutto oro quel che luccica. Ci auguriamo di avere offerto una visione per lo meno pluralista, e siamo particolarmente contenti di aver lasciato la parola ai rappresentanti del patriarcato di Antiochia, dai quali è venuta finora la critica più seria e teologicamente articolata all’intero processo conciliare. Già un anno fa, nel giugno del 2015, il libro di George Ghandour La strada per il Grande Concilio ortodosso faceva notare che le modalità di questo Concilio erano niente meno che destabilizzanti per la stessa ecclesiologia ortodossa:

"la mancanza di partecipazione di tutti i vescovi ortodossi nel lavoro di questo incontro [i.e., l'incontro dei primati ortodossi al Fanar nel marzo 2014] e il ricorso al principio di un voto per ogni Chiesa autocefala è in contrasto con la tradizione conciliare ortodossa e con l'ecclesiologia ortodossa, in cui si afferma che ogni vescovo è responsabile della Chiesa locale (diocesi) per la quale fu consacrato, e che il Concilio è l'incontro delle chiese in cui i vescovi siedono in qualità di pastori di un popolo specifico e custodi della retta fede della Chiesa universale. Forse questa soluzione, che è stata inventata per mantenere l'equilibrio tra Costantinopoli e Mosca, costituisce un grave pericolo per l'ecclesiologia ortodossa, in quanto cancella di fatto la teologia del vescovo locale, sostituendola con una teologia della collettività dei vescovi di una singola Chiesa autocefala, che presume avere opinioni omogenee – di fatto, un'opinione sola – e questo è qualcosa che l'Ortodossia non ha assolutamente mai conosciuto nella sua storia".

Oggi vogliamo lasciare la parola ai commenti di un prete ortodosso antiocheno, moderatore di un forum ortodosso di lingua inglese, che ha cercato di spiegare le radici dei conflitti in un modo molto semplice e diretto. Abbiamo volentieri tradotto in italiano questi commenti molto acuti nella sezione “Confronti” dei documenti.

 
Antiochia non ha mai dato l'assenso alla convocazione del Concilio

La scansione del documento dice, al posto riservato alla firma di Antiochia:

"La Chiesa di Antiochia ha un'opinione contraria e pertanto non firma".

Ringraziamo l’agenzia stampa Romfea per avere rivelato quello che noi sapevamo già, ma di cui non si è voluta dare notizia alla stampa. Ci auguriamo che i soloni vaticanisti che hanno sproloquiato in questi giorni sul Concilio di Creta boicottato da Mosca vogliano trarne le dovute conseguenze, e magari ammettere che se non sapevano di questo semplice dato di fatto, sono degli ignoranti irresponsabili; se lo sapevano, invece, sono complici di una mistificazione; in entrambi i casi, dopo avere diffamato una Chiesa con qualcosa di più di un centinaio di milioni di membri, farebbero cosa carina a chiedere scusa.

 
Putin e la sua visione del futuro

Phil Butler, autore di un articolo sugli attacchi alla religione della Russia, che abbiamo già presentato sul nostro sito, ci offre un saggio che vuole analizzare l’influenza del filosofo Ivan Il’in (uno degli autori preferiti del presidente Putin) nella ricerca di una possibile “terza via” diversa sia dal comunismo sia dal capitalismo, centrata sulla realtà spirituale dell’uomo. Presentiamo il saggio di Phil Butler in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti. 

 
Il Concilio pan-ortodosso rende la vita difficile ai media

Samuel Lieven, per La Croix, Kolymbari (Creta), 20 giugno 2016

Cronaca del Concilio 1. Dei 140 giornalisti accreditati presso il patriarcato di Costantinopoli, diverse decine hanno gettato la spugna dopo che il patriarca di Mosca ha rinunciato a venire a Creta, ma anche a causa di un'organizzazione complicata.

Priva di esperienza in questo settore, la Chiesa ortodossa ha preferito rendere l'evento quanto più possibile bloccato, il che rende difficili le condizioni di lavoro dei giornalisti presenti.

la tenda dove i giornalisti aspettano pazientemente al margine del Concilio pan-ortodosso (Samuel Lieven)

La sala stampa è una grande tenda eretta ai piedi dell'Accademia ortodossa, a quindici metri da una spiaggia cretese da cartolina. Fin qui, tutto va bene. Ma dentro, i quaranta gradi a mezzogiorno, l'aria condizionata guasta e la carenza di infrastrutture hanno già messo alla prova i nervi dei giornalisti più determinati a coprire il "santo e grande" Concilio, che si tiene dalla mattina di lunedì 20 giugno fino a sabato 25 giugno, sotto la presidenza del patriarca ecumenico Bartolomeo di Costantinopoli.

"Gli organizzatori hanno commesso un grave errore bloccando tutto"

L'annuncio che il patriarca Kirill di Mosca non sarebbe stato presente aveva già seriamente sgonfiato l'appetito delle redazioni internazionali, che privilegiano una lettura politica dell'evento. "L'agenzia per la quale lavoro sporadicamente non mi ha commissionato altro che un resoconto per lunedi e sembra poco interessata al seguito", dice Stefanis, un giornalista greco presente a Heraklion alla vigilia del Concilio per la celebrazione della Pentecoste.

Quanto agli inviati speciali a Kolymbari, la località all'altra estremità di Creta dove si tengono le sedute del Concilio, si sono trovati fin dall'apertura di fronte a un dispositivo di sicurezza che impedisce l'accesso ai 200 vescovi e metropoliti che partecipano al Concilio. Debitamente scortati in gruppi di dieci, i giornalisti non hanno potuto entrare che per soli tre minuti in aula quando il patriarca Bartolomeo ha pronunciato il suo testo di apertura, appena il tempo per un selfie o per fare qualche foto...

"Gli organizzatori hanno commesso un grave errore bloccando tutto", sostiene Andromaca Nikoulara, giornalista della televisione pubblica greca, che non ha lesinato sulle risorse con l'invio di una grande squadra per garantire la trasmissione in diretta per cinque ore. Una delusione. A parte i fotografi del patriarcato, nessun'altra fotocamera è stata ammessa all'interno. "La recente esperienza della visita di papa Francesco e del patriarca Bartolomeo a Lesbo ha tuttavia dimostrato che è possibile combinare le esigenze di sicurezza e il contatto con il pubblico e i media".

Niente pubblico

Di pubblico, non ce n'era neppure alla celebrazione di Pentecoste, in cui i primati erano soli nella cattedrale di san Mina a Heraklion. "Che segnale di comunione si vuole inviare? Comunione con chi?", si chiede un altro giornalista greco.

A essere messa in causa è un'organizzazione subappaltata alle staffette americane del patriarcato di Costantinopoli, che è incapace di assicurare lo svolgimento di un tale evento con il proprio denaro, o di fare affidamento su un'infrastruttura che non ha. "La Grecia, che ospita l'evento, non ha più soldi", conclude Gheorghios Ferdis, giornalista greco specializzato nell'Ortodossia. "Il patriarcato cerca dunque il denaro e le risorse altrove".

Costituita da una sequenza di chiese indipendenti (dieci sono presenti a Creta sulle 14 invitate), l'Ortodossia non ha l'esperienza del Vaticano nell'organizzazione degli eventi.

Alcuni media generalisti

Se i media greci, confessionali o generalisti, costituiscono il grosso delle troupe sotto la tenda, alcuni media europei malgrado tutto hanno fatto il viaggio. Hildegard Suehling anima in Germania un programma laico dedicato alle religioni sulla catena WDR5. "Già molte in Germania a causa di un'immigrazione antica, le comunità ortodosse sono rafforzate dal recente afflusso di profughi dal Medio Oriente. Il dieci per cento tra loro è costituito da cristiani, di cui la maggior parte è legata al patriarcato ortodosso di Antiochia".

Christian Rathner, della televisione pubblica austriaca, stima a 400.000 il numero di ortodossi nel suo paese. Come in Germania, le conversioni all'Ortodossia aumentano con il numero di rifugiati. Abbastanza da alimentare per lui l'interesse del grande pubblico per il mondo ortodosso.

In ogni caso, anche l'accesso ai lavori del Concilio può ancora rischiare di complicarsi nei prossimi giorni. Le sessioni di lavoro dei vescovi si terranno questa volta completamente al chiuso fino alla presentazione del messaggio finale. Questo sarà sabato 25 giugno, e a quel punto, la tenda dal fascino di una serra tropicale potrebbe ben essersi svuotata... 

 
Storia della Russia in fotografie

Presentiamo un articolo introduttivo che annuncia la nascita di un nuovo portale web con 80.000 fotografie della Russia dal 1860 al 2000, a cura del Museo d'arte multimediale di Mosca. Il portale è di uso semplice, anche per chi non sa il russo, e aiuta ad approfondire ogni ricerca legata alla storia del paese più grande del mondo.

 
Recensione cinematografica: Cirillo e Metodio – Apostoli degli Slavi

Presentiamo nella sezione “Pastorale” dei documenti la recensione di un film sui due santi che più di tutti hanno segnato il cammino della pastorale ortodossa: i fratelli Costantino (noto con il nome moastico di Cirillo) e Metodio, oggetto nel 2013 di un film e di una serie televisiva di co-produzione internazionale (con una parte assegnata anche all’Italia!) e con base nella Repubblica Ceca. Anche se non è il massimo come produzione cinematografica e televisiva, rimane comunque una preziosa testimonianza di una storia ortodossa poco conosciuta dal grande pubblico.

 
Due figure inquietanti dietro il Concilio di Creta

Il protopresbitero Alexander Karloutsos e il politico Alex Rondos (nella foto) sono due personaggi di grande importanza per il patriarcato di Costantinopoli, e gestiscono i flussi di cassa dalla ricca arcidiocesi greca d’America e una rete impressionante di influenze internazionali. In questi giorni, il loro contributo all’organizzazione del Concilio pan-ortodosso è stato di estrema importanza. Quello che davvero lascia molto inquieti è l’estensione delle loro attività, che mette alcuni enti benefici della Chiesa ortodossa pericolosamente vicini alle organizzazioni che manovrano le rivoluzioni colorate e le destabilizzazioni internazionali, a partire da quelle nei Balcani. Il sito di analisi Katehon ha pubblicato due allarmanti articoli su questi personaggi, e noi presentiamo le traduzioni in italiano di questi articoli nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti. Questi dati giustificano i nostri dubbi su quali siano le Chiese ortodosse veramente libere.

 
Risposta del patriarcato di Antiochia al portavoce del Concilio di Creta

In questi giorni, uno dei rappresentanti del patriarcato di Costantinopoli (incidentalmente, una nostra conoscenza), agendo come portavoce della segreteria del Concilio di Creta, ha fatto alcune dichiarazioni relative all’assenza del patriarcato di Antiochia. Tali dichiarazioni hanno provocato una secca smentita del metropolita Damaskinos del Brasile, che abbiamo tradotto in italiano nella sezione “Confronti” dei documenti.

 
Sulla 'de-giudaizzazione' del cristianesimo

Sull'onda del dialogo inter-religioso degli ultimi decenni, in diversi cristiani è sorto il dubbio che la Chiesa abbia perso qualcosa, rinunciando a seguire molte delle regole della legge di Mosè (regole indubbiamente seguite dai primi cristiani, che iniziarono la predicazione della Chiesa all'ombra del Tempio di Gerusalemme). Rispondiamo a un nostro corrispondente riguardo a questo processo di 'de-giudaizzazione' del cristianesimo, in un articolo che presentiamo nella sezione "Domande e risposte" dei documenti.

 
Un dialogo su cristianesimo e reincarnazione

Il gruppo Ortodossi nel mondo ci propone un video nel quale cerchiamo di dare alcune risposte ai giovani in ricerca, che si chiedono se il cristianesimo è compatibile con la reincarnazione:

 
Nel patriarcato di Mosca hanno sottolineato a Costantinopoli l'irrilevanza delle regole della democrazia nella vita della Chiesa

Mosca. 25 giugno. Interfax

Nella Chiesa ortodossa russa hanno ricordato al patriarcato di Costantinopoli l'incompatibilità delle tradizioni della democrazia nelle decisioni conciliari.

La ragione per la discussione sono state le parole dell'arcivescovo costantinopolitano che ha ricordato che tutte le decisioni prese nel forum inter-ortodosso a Creta saranno obbligatorie per tutte le Chiese ortodosse, comprese quelle che hanno rifiutato di parteciparvi.

"Purtroppo, in un paese democratico, non tutti partecipano alle votazioni. Questo significa che il voto che ha avuto luogo in un tale paese è illegittimo?", ha detto l'arcivescovo Giobbe di Telmisso in un briefing dopo la sessione di venerdì del forum, rispondendo alla domanda di una giornalista russa.

"Capisco che l'atmosfera a Creta sia tesa, e comunicare con i giornalisti sia estenuante. Tuttavia mettere a confronto un concilio ecclesiale con una procedura di elezione democratica mi sembra maldestro e difficilmente rilevante, sulle labbra di un portavoce di un concilio", ha detto sabato in proposito al corrispondente di Interfax-Religion il vice capo del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, l'arciprete Nikolaj Balashov.

"Nella Chiesa non c'è democrazia, fin dal primo secolo, e non ci sarà mai", ha aggiunto, spiegando che la democrazia è il potere del popolo e nella Chiesa "il potere appartiene a Dio."

Secondo il sacerdote, "se si cerca di verificare i canoni ecclesiastici secondo il loro rispetto degli standard democratici, si ottiene una grande confusione."

"Qualsiasi democratico che si rispetti avrebbe chiesto a vladyka Giobbe qual è la durata del suo mandato e quando tale mandato perderà la sua legittimità; infatti, dal punto di vista della democrazia, ogni potere irrevocabile è un male. E da noi le donne non solo elette all'episcopato. Che democrazia è questa?" ha detto il rappresentante della Chiesa russa.

Ha inoltre ricordato ai sostenitori di Costantinopoli che nelle elezioni democratiche una piccola percentuale di maggioranza porta già a una convincente vittoria, come è stato il caso con Brexit, di cui si è pure discusso durante la conferenza stampa a Creta.

"Ma nella Chiesa c'è un meccanismo decisionale del tutto diverso", ha detto il sacerdote, ricordando le parole del primo concilio apostolico: "Abbiamo deciso, lo Spirito Santo e noi..."

"Perché i vescovi possano parlare così, deve esserci l'unanimità, una concordia comune", ha detto l'intervistato all'agenzia.

L'incontro, che doveva essere un Concilio pan-ortodosso, si è aperto il 20 giugno e durerà fino al 25 giugno: vi hanno partecipato i capi di dieci delle 14 chiese ortodosse.

In precedenza, le Chiese bulgara, antiochena, georgiana, serba e russa sono state favore del rinvio del Concilio per la risoluzione delle controversie e il completamento de progetti di suoi documenti. Tuttavia, il Patriarcato di Costantinopoli ha respinto l'iniziativa e ha insistito che fosse condotto come da programma. Di conseguenza, hanno preso parte al forum Chiese che rappresentano una minoranza dell'episcopato, del clero e dei fedeli del mondo ortodosso.

Per questo il capo del Dipartimento sinodale per le relazioni esterne, il metropolita Ilarion, in un'intervista a Interfax-Religion, ha detto che se il Concilio avrà ancora luogo in questa situazione", non avrà carattere né autorità pan-ortodossi".

I partecipanti discutono sei temi: il rapporto della Chiesa ortodossa con il resto del mondo cristiano, il digiuno, il matrimonio, la missione della Chiesa nel mondo moderno, la cura degli ortodossi nella diaspora, la proclamazione dell'autonomia delle Chiese ortodosse.

 
Il trono di spade e la morte dell'Occidente

Giunti al momento del finale di stagione della popolare serie televisiva Game of Thrones (in Italia Il trono di spade), presentiamo alcune osservazioni sullo spettacolo da un punto di vista cristiano tradizionale. Un articolo di Gunnar Bjornson, scritto per il sito Katehon all'inizio di quest'ultima stagione televisiva, analizza la serie come specchio della decadenza della letteratura fantasy, utilizzata in questo contesto per rispecchiare la morte della cultura cristiana. Alle interessanti valutazioni dell'articolo, che abbiamo tradotto in italiano nella sezione "Confronti" dei documenti, vogliamo aggiungere solo una nostra osservazione: in questo mondo fantastico estremamente dettagliato, che pesca a piene mani da immagini della storia medievale (feudale) dell'Europa occidentale e anche da civiltà antiche dell'Asia e dell'Africa, non c'è un solo riferimento alla storia europea, asiatica o africana del cristianesimo ortodosso. Questo ci sembra un dato da sottolineare.

 
Come sono stati convocati e tenuti i Concili ecumenici

Attendendo qualche considerazione finale sul Concilio di Creta, presentiamo in romeno e in italiano un saggio storico di padre Petru (Pruteanu), che ci accompagna in un breve esame di tutti gli elementi rilevanti degli antichi Concili ecumenici, per un doveroso confronto storico con quello che vediamo accadere oggi. 

 
Aggiornamento sull'icona dei santi locali

Iniziano a delinearsi i volti dei santi:

 
Dopo il Concilio...

Dopo avere offerto la carrellata storica degli elementi rilevanti di tutti i Concili ecumenici, padre Petru (Pruteanu) trae le conclusioni di ciò che è venuto fuori da Creta, con i principali risvolti positivi e negativi, e soprattutto la rilevanza teologica delle affermazioni sinodali. Presentiamo le considerazioni conclusive di padre Petru nell’originale romeno e in traduzione italiana nella sezione “Confronti” dei documenti.

 
L'ossessione bolscevica dell'invenzione dell'Ucraina

Presentiamo la traduzione italiana di un piccolo ma esauriente testo sulla formazione dello stato ucraino nel XX secolo, che riporta alcuni dati storici meno noti, ma non per questo meno rilevanti, tipo il fatto che non è mai esistito uno stato ucraino prima della rivoluzione bolscevica. L’autore, Vladislav Sotirović, è docente di scienze politiche a Vilnius, nonché attivo blogger di saggistica geopolitica.

 
I Padri greci e la cultura secolare

Presentiamo la traduzione italiana di un saggio sull’attitudine dei Padri di lingua greca verso l’istruzione e la filosofia pagana del loro tempo. L’autrice, Eirini Artemi, ricercatrice di teologia e filologia classica all’arcidiocesi ortodossa di Atene, spiega accuratamente come i Padri siano riusciti ad accettare il pensiero greco a loro contemporaneo, pur respingendo quegli elementi cultuali e religiosi del paganesimo che sono in contrasto con la fede cristiana.

 
Qualche altro giorno di pausa

Come già abbiamo fatto lo scorso anno, andiamo ancora a trovare padre Andrew Phillips alla parrocchia di san Giovanni il Taumaturgo a Colchester, in occasione della festa patronale. Questo significa anche qualche giorno di assenza di novità sul sito, ma vi preghiamo di non scoraggiarvi: lo scorso anno siamo tornati dall’Inghilterra con spunti nuovi e interessanti, e speriamo di avere anche quest’anno la stessa ispirazione. Per chi soffre di assuefazione alle nostre novità quotidiane... può essere un momento giusto per fare un po’ di ripasso di tutto quello che in questi anni abbiamo lasciato a disposizione dei lettori sul nostro sito.

 
Una regola di preghiera

Dopo la nostra pausa, eccoci di ritorno, con la traduzione italiana di alcuni consigli di san Teofane il Recluso (che scriveva lettere a figli e figlie spirituali che vivevano nel mondo) su come creare una propria regola domestica di preghiera e come trarne il massimo beneficio.

 
Metropolita Onufrij: come raggiungere la pace tra tutti i popoli

Presentiamo il testo russo e la traduzione italiana di un articolo sul metropolita Onufrij di Kiev e la sua recente omelia sugli operatori di pace: il testo ci offre spunti di riflessione in questi giorni in cui il conflitto in Ucraina ha subito una recrudescenza.

 
Di ritorno dall'altro mondo

Presentiamo il testo in russo e la trascrizione in italiano della video-intervista di padre Georgij Maksimov a Vasilij Lazarev (nella foto), che ha cambiato completamente la sua vita dopo un’esperienza ai confini della morte. Abbiamo già da tempo presentato sul nostro sito un’esperienza di pre-morte vissuta da un autore russo del XIX secolo, e vi invitiamo a paragonarla con quella di questo testimone dell’Ortodossia dei nostri giorni, per vedere se e quanto queste esperienze abbiano un carattere immutabile nel tempo.

 
La Chiesa russa accoglie con favore la chiusura della 'Chiesa di Scientology di Mosca'

Russia Insider, 6 luglio 2016

La Chiesa ortodossa russa ha accolto con favore una sentenza della Corte suprema russa, che ieri ha confermato la legittimità della chiusura della "Chiesa di Scientology di Mosca".

"Il sostegno da parte della Corte suprema alla legittimità della chiusura della cosiddetta Chiesa di Scientology è visto come un precedente importante che dimostra la determinazione dello stato a non riconoscere come religiose quelle organizzazioni che utilizzano i sentimenti religiosi della gente per scopi maligni", ha detto a Interfax-Religion il portavoce della Chiesa ortodossa russa Vakhtang Kipshidze.

La sentenza nel caso degli scientologi non è una violazione della libertà di religione in quanto "è stato dimostrato in tribunale che l'attività stessa di questa organizzazione è un affronto alla libertà umana in quanto tale", ha detto Kipshidze.

La Chiesa ortodossa russa viene regolarmente in contatto con persone la cui appartenenza a sette totalitarie le ha lasciate profondamente ferite spiritualmente e mentalmente, e ha rovinato la loro vita e la loro felicità, ha detto il portavoce. "Questo è il motivo per cui noi vediamo la decisione contro Scientology come una misura diretta a proteggere la libertà e la dignità dei cittadini russi", ha detto Kipshidze.

Il 29 giugno la Corte suprema russa ha emesso una sentenza definitiva che conferma la chiusura della "Chiesa di Scientology di Mosca" per inadempienza ai requisiti per un'organizzazione religiosa.

Il tribunale di primo grado aveva ritenuto che l'attività della organizzazione religiosa era piuttosto di natura societaria e a scopo di lucro, cosa che è in contrasto con gli obiettivi di un'organizzazione religiosa. "Nel frattempo, l'organizzazione ha ricevuto preferenze fiscali ingiustificate da parte dello Stato", come riportano i fascicoli del caso.

 
Un miracolo poco noto di san Giovanni di Kronstadt

Il generale Dzambolat Abatsiev (1857-1939), aiutante di campo dell'imperatore Alessandro III, era a Livadia (luogo di villeggiatura estiva degli ultimi sovrani russi in Crimea), dove l'imperatore era malato, e dove sarebbe morto il 1 novembre 1894.

Padre Giovanni era stato chiamato al capezzale dell'imperatore morente il 17 ottobre per dargli la comunione e l'unzione degli infermi. Il padre era già noto per le sue cure miracolose e la gente accorreva da tutto l'impero per vederlo - ortodossi, ma anche musulmani ed ebrei. Si ebbero centinaia di casi di guarigioni.

Una sera una signora chiese al generale Abatsiev di farle avere un incontro con padre Giovanni, e il generale decise di andare a trovarlo alle 5 di mattina. Nonostante l'ora mattutina una piccola folla si era riunita all'esterno della dimora del taumaturgo, compresi alcuni tatari locali a cui la polizia non permetteva di avvicinarsi.

Sulla porta di casa una donna tatara piangeva e la polizia non capiva cosa volesse. Abatsiev, che era nato in Ossezia e conosceva il tataro, chiese alla donna che cosa desiderasse. La donna spiegò che aveva portato il marito malato, che giaceva in un carretto sulla strada, e lo pregò di lasciar avvicinare il "mullah Giovanni". Abatsiev trovò padre Giovanni nelle sua preghiere del mattino, anche se erano le 5, e gli parlò della donna tatara. Padre Giovanni chiese di lasciarla entrare.

Attraverso Abatsiev, padre Giovanni chieste alla donna se credeva in Dio e alla sua risposta positiva, disse: "Pregheremo insieme, tu prega al modo tuo, e io pregherò al modo mio". Quando padre Giovanni ebbe finito la sua preghiera, benedisse la donna tatara con un segno della croce e poi Abatsiev uscì con lei, e con loro grande stupore, videro il marito malato venire verso di loro perfettamente guarito.

 
La kasha russa come filosofia di vita

La kasha (pappa di cereali) è per i russi ciò che la pasta è per gli italiani. Vediamo in un articolo di Kristina Bausman (un'americana ortodossa) come questo piatto semplice ma creativo ha plasmato la cultura del popolo russo, assieme a un video che abbiamo tradotto in italiano. Buona visione e... Приятного аппетита! (Buon appetito!)

 
Una lezione di storia ortodossa: la successione dei patriarchi di Costantinopoli

Uno dei retroscena del Concilio di Creta e dell’ansia di tenerlo a tutti i costi nei tempi prestabiliti (anche in assenza della rappresentanza di oltre i tre quarti degli ortodossi nel mondo) può essere l’età avanzata e lo stato di salute cagionevole del patriarca Bartolomeo, cosa che riapre la questione della sua successione, e rivela diverse tensioni nell’episcopato del Fanar. Per capire queste tensioni, riapriamo un capitolo di storia poco studiato, e osserviamo le cause delle rivalità odierne nelle radici della successione al trono patriarcale di Costantinopoli per oltre quattro secoli e mezzo, in una lezione che presentiamo nella sezione “Domande e risposte” dei documenti. Apprenderemo come patriarchi come Cirillo V (Lukaris, nell'immagine) potevano ascendere al trono, essere deposti o costretti a dimettersi, e attendere con il supporto delle loro fazioni un'opportunità per essere reinsediati come patriarchi, anche più volte. Queste rivalità per il trono ci insegnano qualcosa delle radici storiche della cultura istituzionale del patriarcato di Costantinopoli.

 
Sulle origini delle lettere Ὁ ὬΝ nell'aureola di Cristo

L’abitudine di vedere nelle icone ortodosse di Cristo l’aureola con la croce e le iniziali greche della frase Ὁ ὬΝ (Colui che è) è tanto radicata da far trascurare che queste lettere sono un’aggiunta molto tardiva, risalente a ben oltre gli inizi del secondo millennio. Padre Steven Bigham ci porta in un viaggio di scoperta delle origini e del significato simbolico di quest’iscrizione, in un saggio che abbiamo tradotto in italiano nella sezione “Testimoni dell’Ortodossia” dei documenti.

 
Dalla nostra parrocchia al Monte Athos

Il gruppo dei nostri parrocchiani che in questi giorni è in pellegrinaggio al Monte Athos, guidato dal nostro diacono Nicolae, ci invia alcune foto, assieme ai loro saluti e alle loro preghiere per noi:

 

 
Il santo che portava sempre un'icona del Salvatore

dal blog A Reader's Guide to Orthodox Icons, 18 gennaio 2015

Nell'icona: sant'Antonio di Martqopi, lo Stilita

Il 19 gennaio celebra la memoria di un santo georgiano: il venerabile Antonio di Martqopi, lo Stilita. Si tratta di uno dei tredici Padri siriani che si stabilirono in Georgia nel corso del VI secolo per predicare il Vangelo e ai quali è attribuito lo sviluppo del monachesimo in Georgia. Sant'Antonio era conosciuto perché portava sempre con sé un'icona del Salvatore "non fatta da mani umane", ed è notevole che i monaci giunti in Georgia per evangelizzare usassero icone per questo scopo. Infatti, l'icona originale "non fatta da mani umane" era stata determinante nel causare la conversione di Edessa.

Un nobile pagano che aveva incontrato il santo mentre questi reggeva l'icona ed era circondato da cervi (la vicinanza agli animali selvatici è una caratteristica di molti santi asceti) fu condotto dalla paura a far rimuovere l'icona da Antonio tagliandogli le mani. Questo fu miracolosamente evitato e tale evento contribuì a convincere molti della verità del cristianesimo.

Dopo aver stabilito monasteri, Sant'Antonio trascorse gli ultimi anni della sua vita in solitudine, ritirandosi nel deserto e vivendo in cima a una colonna (da cui viene il suo titolo di stilita), anche se non poté impedire a molte persone di andare da lui con richieste e in cerca di consigli. Dopo il suo riposo, sant'Antonio fu sepolto nel monastero da lui fondato - tenendo sempre nelle mani l'icona del suo Salvatore.

 
Una tesi di dottorato sulla storia liturgica

Il sito della Sacra Arcidiocesi Ortodossa d'Italia e Malta ha pubblicato in formato PDF la tesi di dottorato del 2005 del nostro confratello, il protopresbitero Iosif Restagno, dal titolo Liturgia e Sacerdozio nel Costituirsi della Tradizione Bizantina Ortodossa. Vi invitiamo a scaricare il documento, a salvarlo e soprattutto a leggerlo, perché l’approccio del testo è esattamente quel che serve a far capire, attraverso l’esperienza liturgica della Chiesa ortodossa, le radici della tradizione cristiana dimenticata nel nostro paese.

 
La processione della croce in tutta l'Ucraina e la preghiera per la pace

Nel mese di luglio, il metropolita Onufrij di Kiev e di tutta l'Ucraina ha indetto un duplice Krestnyj Khod (processione della croce) attraverso il paese.

La processione ha luogo in due percorsi paralleli, che a partire dai due più famosi santuari della Madre di Dio nell'est e nell'ovest dell'Ucraina, convergono sulla Lavra delle Grotte di Kiev.

Il primo percorso è partito domenica 3 luglio (festa di Tutti i Santi della Rus') dalla Lavra di Svjatogorsk, nella regione di Donetsk, e il secondo percorso è partito mercoledì 6 luglio dalla Lavra di Pochaev, nella regione di Ternopol'.

partenza da Svjatogorsk (3 luglio)

partenza da Pochaev (6 luglio)

L'arrivo a Kiev dei due percorsi della processione è previsto per mercoledì 27 luglio, con una celebrazione comune il 28 luglio in occasione della festa del Battesimo della Rus'.

Tutti sono invitati a partecipare alla processione in misura delle loro capacità, a partire dai fedeli delle 12 eparchie ucraine attraversate dalla processione. Chiese e monasteri lungo il percorso si danno da fare per offrire ospitalità e cibo ai pellegrini, così come sono invitate a fare tutte le persone di buona volontà che incontreranno la processione.

Il metropolita Onufrij ha benedetto tutti quelli che non potranno prendere parte fisicamente al percorso a recitare quotidianamente la preghiera della processione, che ne esprime lo spirito:

МОЛИТВА

Господу Вседержителю о мире и прекращении междоусобной вражды

Владыко Вседержителю, Господи многомилостивый, приими коленопреклонныя молитвы и смиренныя слезы наша, приносимыя пред Святым Алтарем Твоим в сие время беды и скорби народа Твоего, приими предстательство всех святых сродников наших, коих призываем ныне на помощь и заступление, дабы свет любве Твоея, явленныя на Кресте Твоем, просветил всякаго человека страждущаго в мире сем, во тьме вражды и беззаконий сущем.

Приими ходатайство святаго и благовернаго князя Владимира, крестителя и просветителя земли нашея; приими молитву страстотерпцев святых Бориса и Глеба, научающих не поднимати руки своея на брата своего; приими заступничество угодников Твоих Антония и Феодосия и с ними всех преподобных мужей и жен, слезами покаяния души свои паче снега убеливших; приими подвиги новомучеников и исповедников, страданиями своими спасительную веру в Тя нам сохранивших; приими прошения всех святых Церкве Твоея, трудами своими землю нашу освятивших. Наипаче приими молитвенный Покров Пресвятыя Матере Твоея, Владычицы нашея Богородицы и Приснодевы Марии, Ея же непостыдным предстательством люди Твоя многажды избавленни быша от всякия вражды и междуусобныя брани.

Услыши ны, Боже, Спасителю наш, и милостив, милостив буди Владыко ко всем страждущим и обремененным, и остави нам долги наша, научая и нас оставляти обиды должником нашим, и преклони гнев Твой на милость Твою, усмиряя всякия крамолы и нестроения в державе нашей, яко Ты еси един благий и человеколюбивый Бог наш, и Тебе славу возсылаем Отцу и Сыну и Святому Духу, ныне и присно и во веки веков. Аминь.

PREGHIERA

Al Signore onnipotente, per la pace e la cessazione del conflitto civile

O Sovrano onnipotente, Signore molto misericordioso, accetta le nostre preghiere nel tempo del nostro dolore, offerte a te davanti al tuo santo altare con le ginocchia piegate e con umili lacrime. Accetta le suppliche di tutti i nostri santi fratelli, che noi oggi chiamiamo a intercedere per noi e aiutarci, in modo che la luce del tuo amore, rifulsa dalla tua Croce, illumini ogni uomo e donna che soffre in questo mondo oscurato da ostilità e lotte.

Accetta la supplica del santo e retto credente principe Vladimir, che ha battezzato e illuminato la nostra terra; accetta le preghiere dei santi sofferenti della passione Boris e Gleb, che ci insegnano a non alzare la nostra mano contro un nostro fratello; accetta l'intercessione dei tuoi santi Antonio e Teodosio, e con loro di tutti i venerabili padri e madri, che con lacrime di pentimento hanno reso la loro anima più bianca della neve; accetta l'eroismo dei nuovi martiri e confessori, che con le loro sofferenze hanno conservato per noi la fede salvifica in te; accogli le richieste di tutti i santi della tua Chiesa, che hanno consacrato la nostra terra con le loro fatiche. E soprattutto accetta la protezione di preghiera della tua santissima Madre, la nostra Sovrana, Madre di Dio e sempre Vergine Maria, per la cui immancabile intercessione il tuo popolo è stato salvato molte volte in passato da ogni ostilità e conflitto civile.

Ascoltaci, o Dio, nostro Salvatore, e abbi misericordia, o clemente Signore, di tutti coloro che soffrono e sono oppressi, e rimetti a noi i nostri peccati, insegnandoci anche a perdonare coloro che peccano contro di noi, e trasforma la tua collera in misericordia, calmando ogni agitazione e conflitto nella nostra terra [nella terra ucraina], poiché tu sei il nostro Dio di misericordia e compassione verso l'umanità e a te innalziamo la gloria, al Padre, al Figlio e al santo Spirito, ora e sempre, e nei secoli dei secoli. Amen.

 

 
Le profezie di san Paisios e il loro uso improprio

Il 12 luglio sono stati commemorati i 16 anni dal decesso dell’anziano Paisios del Monte Athos, canonizzato nel gennaio del 2015. Molti tra quelli che hanno conosciuto personalmente padre Paisios deplorano l’uso sconsiderato che è stato fatto di alcune sue affermazioni profetiche (particolarmente in chiave catastrofista); vi presentiamo la traduzione in italiano delle parole di un confratello di padre Paisios, il monaco athonita Mosè, che cerca di presentare le profezie del santo anziano in una chiave più equilibrata.

 
Il gusto amaro del Sinodo di Creta

Padre Petru (Pruteanu) ci lascia alcune considerazioni conclusive (in gran parte su una nota chiave di delusione, ma non prive di interessanti dettagli) sul recente Sinodo di Creta, che presentiamo in romeno e in traduzione italiana nella sezione “Confronti” dei documenti.

 
Documentario sul monastero russo del Monte Athos

Proprio mentre i pellegrini dalla nostra parrocchia ritornano dal Monte Athos, vi invitiamo a vedere questo filmato del canale TV Sojuz sul monastero russo di san Panteleimone.

 
Bentornato a uno dei nostri iconografi

Siamo contenti di ridare il benvenuto a Torino al nostro amico iconografo, Iurie Braşoveanu, che negli ultimi due anni ha vissuto e lavorato a Venezia.

Approfittando della calma dell'estate, Iurie avrà tempo di realizzare icone per chi vuole servirsi della sua arte. Per il momento, ha a disposizione un'icona del santo martire Emiliano di Durostoro, la cui festa cade proprio nei prossimi giorni (18/31 luglio) e di cui vi proponiamo un anticipo qui sotto.

Se volete mettervi in contatto con Iurie per quest'icona o per altri lavori, trovate i suoi dati nella pagina dei contatti del sito.

 

 
Il patriarca nero: la verità su Filarete

Sono pochi i momenti in cui ci sentiamo di esclamare "...era ora! " all’apparizione di qualche nuovo video sull'Ortodossia, ma oggi è arrivato uno di questi momenti. Vi presentiamo il video con trascrizione italiana del documentario Il patriarca nero (Черный Патриарх), che ripercorre la vita del famigerato Mikhail Denisenko (o come lo chiamano i poveretti in stato di ingenuità o di delusione, il "patriarca Filarete"), probabilmente la peggiore persona che il mondo ortodosso contemporaneo abbia prodotto.

Vi invitiamo a vedere tutto il documentario, e a leggerne attentamente la trascrizione italiana.

Da parte nostra, vogliamo semplicemente far notare che tutti (o quasi) questi tratti infami dell'anti-patriarca per eccellenza dei nostri tempi ci erano già noti da molti anni (e cosa ancor più interessante, nessuno è riuscito in questi anni a contro-argomentarli in maniera anche lontanamente soddisfacente), ma finora non erano disponibili in italiano, pertanto qualsiasi illuso nel nostro paese poteva ancora appellarsi all'ignoranza per credere che il "patriarcato di Kiev" fosse qualcosa di ortodosso, o almeno di quasi ortodosso. D'ora in poi, da ogni italiano che voglia cercare nel filaretismo una scappatoia per una "Ortodossia facile", l'unica forma di giustificazione che accetteremo sarà la malafede.

 
Vittime ortodosse dell'attentato di Nizza

Tra le vittime dell'attentato terrorista che ha insanguinato le strade di Nizza nella notte tra il 14 e il 15 luglio 2016, si conta il lettore e sacrestano della cattedrale di san Nicola, Igor' Sheleshko, oltre a due ospiti provenienti dalla parrocchia della Natività del Signore ad Anversa (tra cui l'insegnante della scuola domenicale della parrocchia, Natal'ja Dmitrievna Otto), invitati a Nizza dal rettore della cattedrale, l'arciprete Andrej Eliseev.

Il lettore Igor' è ricordato da Pierre de Fermor, presidente dell'Associazione degli amici della cattedrale di Nizza, come "un uomo di una bontà infinita".

Insieme al patriarca Kirill e al vescovo Nestor, ci stringiamo attorno alle vittime e ai loro cari, pregando per i nostri fratelli di fede e per tutti quelli che sono stati strappati alla vita da questo gesto terrorista.

 
Dal monastero di Jordanville a una prigione di massima sicurezza in Australia

Per il sito ROCOR Studies il diacono Andrej Psarev ha intervistato il lettore Ivan Jigalin (nella foto), membro dell’antica immigrazione russa in Australia, che ha studiato al seminario di Jordanville negli Stati Uniti, e che poi ha trovato lavoro in patria nell’insolito ruolo di guardia carceraria. Possiamo leggere in russo e in italiano come Ivan Jigalin paragona la disciplina della sua vita odierna nel carcere a quella che ha vissuto negli anni di studi teologici al seminario e all’adiacente monastero della Santa Trinità.

 
Arcivescovo Mikhail di Ginevra: "La Russia è sempre viva nel cuore degli uomini"

L’arcivescovo Mikahil (Donskov), a capo della diocesi dell’Europa occidentale della ROCOR, è stato un gradito ospite della nostra chiesa alcuni anni fa. Presentiamo in traduzione italiana la sua ultima intervista, in cui parla della storia della ROCOR e del ruolo della sua diocesi nel sostegno alla causa del Donbass.

 
Un nuovo vescovo per la ROCOR

Il Sinodo del 15 luglio a Mosca (verbale № 52 delle minute del sinodo) ha accettato all’episcopato l'archimandrita Irenei (Steenberg), di cui abbiamo avuto occasione di tradurre sul nostro sito una lezione sull'approccio alla missione.

Padre Irenei, che è stato approvato come vescovo di Sacramento (vicario dell'arcivescovo Kyrill di San Francisco), è il quinto vescovo non slavo dell'attuale episcopato della ROCOR, e conosce bene l'Europa, avendo passato diversi anni in Inghilterra per studi teologici.

 
Eterna memoria alle vittime di Nizza

Mentre nelle chiese di Nizza si elevano preghiere alla memoria dei defunti della strage terroristica, e i sopravvissuti stringendosi in preghiera, trovano la forza di chiedere a Dio il perdono anche per l'attentatore, ricordiamo le vittime ortodosse a noi note:

il lettore Igor' Sheleshko (ex militare dell'Armata russa, 47 anni, 4 figli)

padre Andrej Eliseev mostra al cellulare la foto dei suoi ospiti di Anversa, l'insegnante della scuola domenicale Natalia Otto e Roman Akmalian

 
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