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Sezione 1

Siti ufficiali delle Chiese Ortodosse nel mondo

 
Al passo con san Patrizio e san Gregorio di Tours

Nell’occasione della festa di san Patrizio (17/30 marzo), il  portale Pravoslavie.ru ha diffuso un’omelia di padre Seraphim Rose, pronunciata 39 anni fa, ma di una straordinaria attualità, proprio perché insiste sull’aspetto senza tempo della vera vita spirituale ortodossa. Presentiamo la traduzione italiana dell’omelia nella sezione “Santi” dei documenti.

 
"Calpestare la morte"? Note di traduzione dei testi liturgici

All'avvicinarsi della Pasqua, i cori e i cantori ortodossi riprendono a provare il canto di uno dei più diffusi inni della Chiesa: il Tropario pasquale.

Una delle espressioni più forti, ma al tempo stesso più equivocate, del Tropario, è quella di Cristo che "calpesta la morte" (e per mezzo della morte, niente di meno). Esaminiamo più da vicino quest'espressione, e il senso di ambiguità che spesso lascia nelle menti degli ascoltatori, nel saggio che presentiamo nella sezione “Domande e risposte” dei documenti.

 
Perché i non commemoratori sbagliano

Dopo aver parlato del caso del vescovo Longhin, abbiamo ricevuto alcune richieste di delucidazioni sul fenomeno dei monaci che hanno iniziato a non commemorare il patriarca Kirill, e ci è stato chiesto cosa ne pensiamo. Per la risposta, lasciamo la parola a padre Andrew Phillips, che ancora una volta riesce, senza mezzi termini, a spiegare le obiezioni a questo fenomeno ancor meglio di quanto avremmo saputo fare noi stessi.

 
I gatti di Optina partecipano a una processione della croce

Chiunque conosce bene i gatti sa che sono animali ben difficili da irreggimentare. In particolare, è raro che seguano in gruppo un uomo in assenza di qualche immediato interesse, come per esempio qualcosa da mangiare, e anche in tal caso un gruppo di gatti tende a essere piuttosto caotico. Osservate invece i gatti del monastero di Optina quando seguono in modo piuttosto disciplinato il monaco che, per tradizione interna del monastero, esegue quotidianamente un krestnij khod (processione con la croce) attorno agli edifici monastici. Provate voi stessi a spiegarvi le ragioni di questo comportamento che non potrebbe essere più educato e rispettoso se al posto dei gatti ci fossero esseri umani:

 
Più di 50.000 fedeli a Mosca hanno venerato le reliquie di san Luca della Crimea

Una delle più becere conseguenze delle sanzioni anti-russe ha avuto come effetto collaterale una notevole espressione di fede ortodossa.

Le reliquie del santo vescovo Luca di Simferopoli sono state richieste per la venerazione in Grecia. Per l'embargo idiota sui voli dalla Crimea, le reliquie non hanno potuto viaggiare direttamente da Simferopoli alla Grecia, e hanno dovuto passare per Mosca (per fare un paragone in termini italiani, è come se qualcosa in viaggio da Napoli alla Sicilia fosse stato obbligato a passare per Torino).

Tuttavia, la tappa a Mosca ha permesso a ben 50.000 persone in due giorni di venire a venerare le reliquie del santo. Presentiamo in russo e in italiano l'articolo tratto da Pravoslavie.ru con le testimonianze di questo inaspettato ma intenso pellegrinaggio.

 
La gente non digiuna perché non conosce il significato della Quaresima

In una video-intervista condotta dal monaco Rafail (Popov), l'arcivescovo Mark di Berlino risponde ad alcune domande sulla mancanza di una pratica più regolare del digiuno quaresimale, e ci invita a vedere la Grande Quaresima come un periodo di molteplici possibilità di sforzo spirituale, ma soprattutto di gioia nel sentirci connettere nuovamente con le radici del nostro spirito. Presentiamo il video e il testo russo e italiano dell’intervista nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti.

 
Due tributi a san Marco di Efeso

1) Nella Liturgia del 20 marzo 2016 (festa del trionfo dell’Ortodossia), alla cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca, il patriarca Kirill ha fatto un significativo accenno alla figura di san Marco di Efeso, nel cui giorno di festa era stato intronizzato 7 anni fa. Presentiamo il video con la traduzione italiana nella sezione “Santi” dei documenti, come una buona risposta a quanti sostengono che il patriarca, con il documento di Cuba, ha venduto la fede ortodossa.

2) Il 4 aprile, è apparso in rete un Inno Acatisto a san Marco d'Efeso in italiano, senza citazioni di una fonte, ma che con una breve ricerca abbiamo appurato che proviene da una versione romena. Poiché la traduzione di questo inno dal romeno in italiano ci è sembrata (per essere generosi) piuttosto dadaista, abbiamo pensato di fare una traduzione più razionale e di metterla in testo bilingue accanto all’originale romeno tra i testi delle funzioni. Ricordiamo che san Marco di Efeso è stato uno dei primi ospiti della sezione dei santi dei documenti, fin dalla prima versione del nostro sito.

 
La situazione della chiesa russa di Cannes

Il blog di discussione Parlons d'Orthodoxie ha messo in rete un resoconto con un’ampia documentazione sulle vicende della chiesa di San Michele Arcangelo a Cannes, una delle chiese che si sono trovate nei recenti conflitti di attribuzione di proprietà delle chiese ortodosse russe della Costa Azzurra. Presentiamo il resoconto in traduzione italiana nella sezione “Confronti” dei documenti.

 
Il futuro degli ortodossi russi nella diaspora

Osservando i movimenti storici e contemporanei della diaspora ortodossa russa, padre Andrew Phillips cerca di vedere se ci sono schemi che possono far prevedere la creazione di quelle metropolie continentali desiderate dal patriarca Kirill: possiamo seguire le osservazioni di padre Andrew in traduzione italiana nella sezione “Pastorale” dei documenti.

 
Soros sta co-optando le chiese in Georgia a spingere per il nuovo ordine mondiale

Se volete identificare un’influenza contraria in tutto il mondo al diritto di sovranità nazionale, non sbagliate a indicare la rete di fondazioni e organizzazioni non governative che fa capo a George Soros. Non che quest’influenza riesca comunque a conquistare il cuore delle nazioni: tre giorni fa è passato a maggioranza di quasi due terzi il referendum olandese per bloccare l'accordo di associazione tra UE e Ucraina, visto come una capitolazione di sovranità che trasformerebbe ancor di più UE e Ucraina in marionette di poteri globalisti. Il risultato olandese è ancor più incoraggiante, visti i miliardi spesi dalla propaganda delle fondazioni di Soros per convincere che la vera minaccia al benessere del mondo è l’ingerenza putiniana (potete osservare qui la propaganda di Soros appesa in tutte le stazioni ferroviarie olandesi). Ma nonostante questi risultati negativi, la macchina propagandistica di Soros (che può contare su quantità mostruose di capitali) non si interrompe; anzi, sta cercando di mietere successi in Georgia bersagliando proprio il clero ortodosso, come potrete leggere nell’articolo di Alex Newman da Pravoslavie.ru, che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti. Quando una nazione tradizionalmente ortodossa viene spinta a rinunciare alla propria sovranità attraverso un’azione di propaganda mirata al suo clero, tutti i cristiani ortodossi devono essere immediatamente richiamati a fare molta, molta attenzione...

 
“Ri-cristianizzare” la Russia

Il blog Public Orthodoxy, curato dal Centro di studi cristiani ortodossi dell’Università di Fordham, si pone l’obiettivo di “costruire un ponte tra il mondo ecclesiastico, accademico e politico”. Molto in tema con questo obiettivo è l’ultimo articolo del Rev. John P. Burgess (nella foto), un pastore presbiteriano docente al Seminario teologico di Pittsburgh, premiato per le sue ricerche sul ruolo della Chiesa ortodossa russa nel plasmare una nuova identità nazionale per la Russia post-comunista. Seguiamo nella traduzione italiana dell’articolo del prof. Burgess le ragioni per intravedere una speranza nel compito epocale di ri-cristianizzare la Russia.

 
Intervista al presidente Assad, 30 marzo 2016

Presentiamo nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti il video con trascrizione in italiano della recente intervista al presidente Bashar Al-Assad realizzata da Dmitrij Kiselëv, il giornalista russo che abbiamo già visto intervistare il patriarca Kirill e di cui abbiamo descritto il coinvolgimento nelle sanzioni anti-russe. Assad non solo conferma di essere un vero statista, ma offre anche ai veri statisti di tutto il mondo consigli su come conservare le proprie nazioni.

 
Due immagini della nostra Quaresima

un momento dopo la fine della Liturgia di domenica 10 aprile 2016

L’icona dei santi dell’Italia del nord-ovest

(in corso di realizzazione)

 
Essere nero e ortodosso: parte della mia storia

John R. Gresham, Jr. (nella foto) è un pastore e predicatore battista convertito all’Ortodossia. In un articolo riportato da Pravoslavie.ru, che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea”, parla delle sue origini di cristiano afro-americano e di come le istanze di giustizia sociale e la particolare spiritualità dei neri d’America si integrano bene nella visione multietnica e non esclusivista del cristianesimo ortodosso, che anzi ha esempi vivi di santità africana ancora oggi noti in tutto il mondo.

 
Eterna memoria: archimandrita Pëtr (Afanas'ev)

Al mattino di lunedì 11 aprile 2016, dopo aver ricevuto la comunione, si è addormentato nel Signore l'archimandrita Pëtr (Afanas'ev), superiore del monastero Zaikonospasskij di Mosca, e curatore del coro patriarcale maschile "Blagozvonnitsa". Padre Pëtr e il suo straordinario coro erano stati ospiti della nostra chiesa il 2 ottobre del 2012, e da allora eravamo rimasti in contatto. Ricorderemo l'archimandrita Pëtr per la sua abilità nel diffondere il messaggio del Vangelo attraverso il canto, non solo sacro, ma anche popolare e patriottico.

 
Testimonianza di padre John Tanveer dal Pakistan

Il 27 marzo 2016, un attentato suicida nel parco Gulshan-e-Iqbal a Lahore, in Pakistan, ha provocato oltre 70 morti e 300 feriti (soprattutto donne e bambini). Nonostante sia stato dichiarato che la maggioranza delle vittime era costituita da musulmani, la percentuale di vittime cristiane è stata altissima: in quel giorno i cristiani cattolici e protestanti avevano infatti celebrato la Pasqua, e il parco era pieno di famiglie cristiane che prendevano parte ai giorni di festeggiamenti pasquali. Tra i testimoni della tragedia c’è stato l’unico prete ortodosso di Lahore, padre John Tanveer (nella foto), che ha scritto un breve resoconto degli eventi e delle tragiche conseguenze e difficoltà, che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “testimoni dell’Ortodossia” dei documenti.

 
Una serie di video sulla nostra nuova icona

Andando in fondo alla nostra pagina dei video, potrete vedere una serie di filmati che riprendono il nostro iconografo Ovidiu al lavoro sull’icona dei santi ortodossi dell’Italia del nord-ovest. Per il momento i video testimoniano solo le fasi originali del lavoro; contiamo, con il passare del tempo, di presentarvi il progresso dell’opera.

 
La controversia su Stalin

Presentiamo in traduzione italiana un recente post del blog di Saker sulla storiografia relativa a Stalin e sui recenti tentativi di revisionismo della figura di Stalin nel contesto della storia dell’Unione Sovietica e più in generale della storia russa. L’intervento di Saker è stato generato da una recente serie di video sulla storia di Stalin prodotta dal nostro comune amico Jimmie Moglia, e sottolinea l’importanza di non dimenticare un periodo tanto tragico quanto importante della vita della maggioranza dei cristiani ortodossi nel mondo. 

 
Intervista all'artista Pavel Rizhenko, il maestro del realismo patriottico russo

Abbiamo già presentato sul nostro blog una collezione dei più significativi quadri di Pavel Rizhenko (nella foto), in un articolo dedicato al carattere spirituale russo. Pavel Rizhenko, morto a soli 44 anni nel 2014, è stato un personaggio estremamente significativo per chi cerca di comprendere l’anima russa e il ruolo specifico di un artista credente: vogliamo lasciargli ancora la parola in un’intervista da lui rilasciata nel 2011, e che presentiamo in russo e in italiano nella sezione “Testimoni dell’Ortodossia” dei documenti.

 
Nuove rivelazioni sulla morte di Litvinenko

Da ben 10 anni i media anti-russi non cessano di riproporci qualche variazione sul tema della responsabilità di Putin nell’assassinio dell’ex agente dell'FSB Alexander Litvinenko. Solo le anime davvero ingenue possono pensare che queste accuse non abbiano una ripercussione sulla Chiesa ortodossa russa, che è da un decennio oggetto di sottili diffamazioni. Pertanto, è un sollievo vedere il recente servizio di Russia Insider, che ha pubblicato in esclusiva l’intervista al capitano Paul Barril (nella foto), ex ufficiale dei reparti speciali francesi e consulente di sicurezza, che spiega in modo chiaro e puntuale il giro di pericolose frequentazioni che portarono alla morte di Litvinenko, e scagiona Putin e il governo russo da ogni responsabilità. Anche se non è compito di un sito parrocchiale addentrarsi nei retroscena dei delitti spionistici, è certamente nostro dovere cristiano cercare di riparare a un danno da diffamazione, se c’è stato. Per chiedersi se c’è stato davvero, possiamo ponderare l’articolo di Russia Insider e il video, che presentiamo in traduzione e con trascrizione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

 
Documento della ROCOR sul prossimo sinodo di Creta

Anche il Sinodo della Chiesa ortodossa russa fuori della Russia (nella foto), con un documento pubblicato il 13 aprile, ha aggiunto la sua voce (critica, ma pacata e teologicamente ben argomentata) al coro delle voci che obiettano ai testi e alle procedure della prossima riunione pan-ortodossa a Creta.

Presentiamo nella sezione “Confronti” il documento in traduzione italiana, introdotto dalle note di padre Andrew Phillips in materia.

 
Un nuovo sito sulle traduzioni liturgiche

Segnaliamo la nascita del sito “Liturgia ortodossa in italiano”, che raccoglierà i contributi degli sforzi ormai più che trentennali di traduzione italiana dei riti ortodossi da parte del nostro confratello, l’arciprete Antonio Lotti.

Al fondo del testo della Liturgia di san Giovanni Crisostomo, c’è una preziosa sezione di commenti e spiegazioni di scelte redazionali, che nessun traduttore o aspirante tale d’ora in poi potrà permettersi il lusso di ignorare.

Ci sentiamo pienamente in accordo con la visione del futuro delle traduzioni liturgiche espressa in questi commenti:

La revisione costante del testo è quanto serve a garantire progressi: non va fermata; essa è agli antipodi della pretesa di fissare il processo delle traduzioni liturgiche in libri, spesso costosi, ma anche inutili, perché presto abbandonati; tale processo si fermerà solo al conseguimento di un reale ed ampio consenso.

 
Oles' Buzina (Kiev, +16 aprile 2015)

A un anno dal suo assassinio, ricordiamo Oles' Alekseevich Buzina con questo video tradotto e sottotitolato per l'occasione dal team italiano del blog di Saker:

 
"La Chiesa è la cosa più importante che i protestanti ricevono nell'Ortodossia"

Per la serie Il cammino verso Dio, padre Georgij Maksimov ha fatto un’altra video-intervista, questa volta a un confratello proveniente dal protestantesimo pentecostale. Padre Igor' Zyrjanov (nella foto), dopo 18 anni passati nel protestantesimo (di cui 12 da pastore) offre una toccante testimonianza della sua conversione all’Ortodossia, e fornisce molti spunti per capire le differenze tra la mentalità ortodossa e quella protestante. Presentiamo il video dell’intervista assieme al testo russo e italiano nella sezione “Confronti” dei documenti.

 
Procede il lavoro sull’icona dei santi dell’Italia nord-occidentale

L'icona dei nostri santi locali inizia a prendere forma e colori:

Inoltre, abbiamo inserito nella collezione dei video il quarto filmato sulla realizzazione dell'opera.

 
Eterna memoria al metropolita Simeon

Il centro stampa del Santo Sinodo della Chiesa ortodossa bulgara ha annunciato il 16 aprile 2016 la morte del metropolita Simeon (al secolo Hristo Dimitrov Kostadinov, nato a Varna il 17 settembre 1926).

Il metropolita Simeon era stato ordinario della Chiesa ortodossa bulgara per l'Europa Occidentale e Centrale (compresa l'Italia), e aveva avuto cura di questo largo territorio dal 1979 al 2013, anno in cui ha chiesto di essere messo a riposo per motivi di salute.

Il metropolita Simeon è stato uno di quei vescovi che hanno esteso una mano amica agli ortodossi italiani, e purtroppo, come nel caso del metropolita serbo Jovan, questa bontà e disponibilità non ha trovato una risposta di fiducia e di pazienza, ma piuttosto un malaccorto tentativo di sfruttamento. Oggi potremmo avere un piccolo nucleo di ortodossi italiani canonicamente affiliati alla Chiesa bulgara, forse perfino con un vescovo italiano, invece di una congerie di chiesuole che combattono attorno alla misera eredità di una "Chiesa ortodossa in Italia" che non ha saputo fare altro che correre dietro qualsiasi scisma, e si è trasformata in una congerie di scismi qualsiasi.

Di fronte a tutte queste lezioni della nostra storia recente, non ci resta che ringraziare i vescovi come i defunti metropoliti Simeon e Jovan, e forse, dove applicabile, imparare a chiedere loro scusa.

Упокой, господи, душата на Твоя раб Симеон, Високопреосвещенствий митрополит Западно- и Средноевропейски, и всели душата му сред Твоя клир небесен. Амин.

 
Sulle divisioni passate dell'emigrazione ortodossa russa

Padre Andrew Phillips risponde a una domanda di un suo lettore sulle divisioni dell’Ortodossia russa evidenziando gli aspetti storici positivi e negativi, la fedeltà o meno alla tradizione della Chiesa, e le prospettive future. Presentiamo la versione italiana delle considerazioni di padre Andrew nella sezione “Domande e risposte” dei documenti.

 
In memoriam: metropolita Costantino (Papastephanou)

Il 17 aprile 2016 si è addormentato nel Signore il metropolita Costantino (Papastephanou, nella foto) del patriarcato di Antiochia, che dopo decenni di servizio sacerdotale a Damasco e in Libano, era stato eletto alla sede arcivescovile di Baghdad, Kuwait e penisola arabica, guidandola dal 1969 al 2014. La sua figura di vescovo etnicamente greco in una chiesa a maggioranza araba ha dimostrato un’apertura al cosmopolitismo da cui si farebbe bene a imparare (vale la pena ricordare che non ci sono vescovi etnicamente arabi nelle Chiese ortodosse a maggioranza greca, e nello stesso patriarcato di Gerusalemme, la stragrande maggioranza araba ha ottenuto un vescovo etnicamente arabo solo con grandi sforzi e sacrifici). Inoltre, il fatto che fosse proprio il metropolita Costantino ad avere cura delle presenze ortodosse nel Golfo Persico rende ancora più subdola l’ingerenza episcopale greca nel Qatar che ha precipitato il conflitto ancora irrisolto tra i patriarcati di Antiochia e di Gerusalemme. Che il Signore ci aiuti a fare tesoro di esempi come quello del metropolita Costantino. Eterna memoria!

 
Inno Acatisto a san Serafino di Sarov

Presentiamo nella sezione dei testi delle funzioni l’inno Acatisto a san Serafino di Sarov in versione trilingue. I nostri ringraziamenti ad Anna Rita per il suo lavoro di preparazione del testo.

In questo documento la parte slavonica è corredata di accenti: con questo veniamo incontro a una richiesta che ci hanno già fatto in molti, ma che abbiamo esitato a preparare finora, perché se non si dispone di un file di testo già preparato, la trasformazione di un testo con i caratteri accentati è molto lunga e dispendiosa, e perché i testi così trasformati non sono più rintracciabili con facilità attraverso le ricerche in rete. Se tuttavia per ragioni pratiche qualcuno trovasse più utile sottoporci i testi slavonici con gli accenti, non avremo problema a mettere a disposizione anche questi.

 
Novità da Milano e dintorni

La nostra parrocchia madre di Milano ha avuto di recente alcuni avvenimenti che hanno coinvolto anche noi:

Domenica 10 aprile, un gruppo di pellegrini da Milano è venuto in pellegrinaggio a Torino e ha partecipato alla Liturgia con noi. Qui possiamo vedere la galleria fotografica del pellegrinaggio e leggere il diario dell’evento scritto dalla nostra iconografa Lilia.

Domenica 17 aprile, alla chiesa di santa Caterina a Roma, il diacono Ion Dodon è stato ordinato al sacerdozio dal nostro vescovo Antonio. Ora, con sacerdoti italiani, russi e moldavi ordinati al suo servizio, la nostra parrocchia madre realizza appieno la sua vocazione multietnica.

Il seminario di Prizren ha organizzato una visita in Italia per gli studenti più anziani, che abbiamo avuto modo di rivedere lunedì 18 aprile a Milano, dopo la nostra visita in Kosovo nel 2013.

 
Metropolita Ilarion: i critici dell'incontro del patriarca con il papa vogliono spingere la Chiesa verso lo scisma e l'isolamento

Interfax-religion.ru  – Sergiev Posad, 20 aprile 2016

La Chiesa russa è preoccupata per la campagna contro il patriarca Kirill dopo l'incontro all'Avana con il papa di Roma Francesco.

"Non si può considerare che farisaica la campagna condotta in questi ultimi tempi contro il primate della Chiesa ortodossa russa, sua Santità il patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Rus', dopo l'incontro che ha avuto con il papa di Roma Francesco il 12 febbraio 2016 all'Avana e la dichiarazione che hanno firmato in comune", ha detto mercoledì 20 aprile presso l'Accademia teologica di Mosca il metropolita Ilarion, capo del Dipartimento sinodale per le relazioni ecclesiastiche esterne.

Il  metropolita ha precisato che ha in mente prima di tutto "la dichiarazione di un vescovo, di alcuni membri del clero e alcuni laici, i discorsi dei partecipanti a due incomprensibili manifestazioni organizzate a San Pietroburgo e Mosca, oltre a lettere di protesta giunte al patriarcato, al Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne e ad altre istituzioni sinodali. (...) Queste lettere, visibilmente "ricopiate", ripetono le stesse accuse, riprese da un autore all'altro.

Tutte queste dichiarazioni, proteste e accuse hanno il solo scopo di dimostrare che l'incontro del patriarca con il papa contraddice i canoni ortodossi, l'insegnamento dei Padri della Chiesa e le regole della vita della Chiesa ortodossa russa".

Dopo aver ricordato che il tema principale dell'incontro dei due primati è stata la difesa dei cristiani del Medio Oriente, il metropolita si è chiesto il motivo per cui questi "fanatici dell'Ortodossia" non hanno organizzato una manifestazione per sostenere gli sfollati e raccogliere fondi per venire in aiuto ai migranti. "Invece, organizzano indegni incontri scismatici che condannano le azioni di pace del primate della nostra Chiesa ed esortano a non commemorare il patriarca nelle liturgie. Che cos'è questa, se non l'espressione di fariseismo e ipocrisia?" Secondo il metropolita, i critici spingono la Chiesa "verso l'isolamento e lo scisma, e vogliono trasformarla in una setta, così come lo sono i loro incontri".

"Queste persone agiscono contro la posizione civica attiva che oggi è quella della Chiesa. Vogliono che il patriarca non incontro nessuno, che non intervenga da nessuna parte, che non abbia alcun alleato, che rimanga isolato. Idealmente, vorrebbero vedere la nostra Chiesa come alcune concordie di vecchi credenti che non hanno alcun contatto con il mondo esterno e dove il potere appartiene ai parrocchiani".

In conclusione il metropolita ha invitato i manifestanti a "riorganizzarsi, pentirsi e cessare di attirare gli ingenui e i creduloni con i loro orrori che hanno nulla a che fare con la realtà".

 
La battaglia per l'anima dell'Europa

Partendo da una domanda sulla mancanza di attrazione della Chiesa ortodossa tra le masse degli europei occidentali, padre Andrew Phillips delinea in un saggio le differenze tra una vecchia Europa condizionata dagli schemi cattolico-romani e protestanti (magari con un interesse al confronto con l’Ortodossia, ma prigioniera dei suoi stessi modelli) e una nuova Europa ormai del tutto secolarizzata e priva di radici, che paradossalmente, quando riesce a farsi le giuste domande spirituali (compito tutt’altro che facile), può ricevere l’Ortodossia senza pregiudizi.

 
Dieci cose da ricordare per la Settimana Santa

Presentiamo nella sezione “Ortoprassi” dei documenti un breve promemoria delle cose che ci possono aiutare a intensificare la nostra esperienza della Settimana Santa, un momento in cui la Chiesa ortodossa ha tanto da offrire a chi ne frequenta le funzioni. L'autore del saggio, padre Theophan Whitfield, è il parroco della chiesa di san Nicola a Salem, nel Massachusetts.

 
Una testimonianza della fedeltà di Dio

Ricordate Clement Nehamaiyah, l’ortodosso indiano di cui abbiamo tradotto l’anno scorso un articolo sulla missione ortodossa in India? In questi giorni, sta circolando nel mondo una sua ulteriore testimonianza, relativa a fatti di fede e difficoltà personali, che ci ha lasciato la stessa profonda impressione. La presentiamo volentieri in traduzione italiana nella sezione “testimoni dell’Ortodossia” dei documenti, e lo facciamo con ancor più convinzione, perché è stato lo stesso Clement a chiedercelo, mettendosi in contatto con noi per ringraziarci della prima traduzione. Ecco una prova di Ortodossia all’opera nei giorni nostri: i cristiani di Chandrapur e di Torino che riescono a sentirsi in sintonia mentre guardano alla Russia per ispirazione spirituale, nel pieno rispetto delle rispettive culture e identità, ma uniti insieme da una pienezza di fede.

 
Il miracolo della chiesa del profeta Elia a Chernobyl

In occasione dei 30 anni dalla tragedia di Chernobyl, presentiamo in traduzione italiana un breve resoconto di una delle tante manifestazioni miracolose che avvennero attorno al disastro ecologico: l’arresto senza una ragione di una nube radioattiva che stava per investire una città, e i livelli incredibilmente bassi di radiazioni che si rilevano nella chiesa vicina al punto del miracolo.

 
Aggiornamenti dalla parrocchia

Ecco lo stato dell'icona dei santi locali alla Domenica delle Palme:

Ed ecco come appariva la chiesa con la fantastica illuminazione della sera del Lunedì Santo:

 
Salvate l'Europa dal terrorismo – andate in chiesa

Iben Thranholm, la giornalista e teologa danese che abbiamo presentato in una riflessione sui comportamenti dei politici e in un saggio sul centro della cristianità, ci aiuta oggi a vedere le radici del terrorismo non in un conflitto tra religioni (in questo caso, dovrebbe avere oltre un millennio di ritardo sugli inizi tra i conflitti storici tra cristiani e musulmani), ma piuttosto del laicismo nichilista contemporaneo, e identifica la cura in una seria ripresa di una morale cristiana, come si sta cercando di fare nella Russia contemporanea (dove, guarda caso, mancano quegli elementi di tensione ai margini della società islamica che imperversano invece in occidente). Presentiamo il testo di Iben Thranholm in traduzione italiana nella sezione “Confronti” dei documenti.

 
Due ulteriori punti di vista sul Concilio

Presentiamo nella sezione “Confronti” dei documenti due testi apparentemente contraddittori, ma che in realtà, a nostro avviso, dicono le stesse cose in due linguaggi necessariamente distanti. Il primo è una notizia d'agenzia su alcune parole di Vladimir Legojda (nella foto), portavoce del Patriarcato di Mosca, che sottolinea la disponibilità della Chiesa russa a esaminare le critiche ragionevoli del prossimo Concilio di Creta. Il secondo testo è una riflessione di padre Andrew Phillips sugli aspetti contraddittori del Concilio, che pur non prendendo in esame i singoli documenti, ne mostra i discutibili presupposti. Entrambi i testi, sia quello diplomaticamente garbato, sia quello profeticamente caustico, sottolineano che il Concilio di Creta manca degli elementi qualificanti per un autentico concilio ortodosso.

 
Messaggio pasquale del patriarca Kirill

Quest'anno, il messaggio pasquale del patriarca di Mosca è disponibile non solo a partire dal giovedì santo, ma in ben 21 lingue! Complimenti al team di traduttori del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne, che ci offre il messaggio in italianoin russo e in romeno/moldavo.

 
Una foto del giovedì santo

Il crocifisso nel centro della chiesa attende i fedeli per la funzione serale del giovedì santo:

(Per saperne di più sul crocifisso, leggete la notizia del suo dono alla nostra parrocchia nel marzo del 2014)

 
Intervista ad Andrew Korybko

Vogliamo fare un regalo pasquale speciale ai nostri lettori, presentando la traduzione italiana di una splendida intervista ad Andrew Korybko (nella foto), l’analista politico slavo-americano di cui abbiamo presentato alcune analisi di alto livello. Oltre a spiegare perché un politologo occidentale si trova a suo agio in Russia, l’intervista esamina con ricchezza di dettagli quello che ogni cristiano ortodosso dovrebbe sapere sulla civiltà serba.

 
Disceso il fuoco santo a Gerusalemme

Come ogni anno, alla funzione celebrata il Sabato Santo al Sepolcro di Cristo, è sceso il fuoco santo. 20 aerei sono decollati dalla Terra Santa per portare il fuoco in vari paesi, tra cui l'Italia.

 
 
Aggiornamento sull’icona

Ecco il progresso dell'icona dei santi dell'Italia del nord ovest alla notte di Pasqua. Se non vi sembra molto cambiata dalla settimana precedente, osservate come a numerose delle figure sono stati aggiunti dettagli molto minuziosi.

 
Cristo è Risorto!

Abbiamo celebrato la Risurrezione del Signore in modo tranquillo e dignitoso, nonostante la forte pioggia nella notte di Pasqua ci abbia “lavato” via centinaia di partecipanti. I tempi sono davvero cambiati: per tenere lontani i primi cristiani dalle loro celebrazioni, occorrevano furiose persecuzioni, oggi basta un po’ di acqua piovana... comunque, chi ha partecipato non ha avuto modo di esserne scontento:

Siamo già in grado di darvi alcune immagini della prima parte della funzione pasquale, grazie come sempre al nostro amico Alberto Ceoloni, che ringraziamo per il suo servizio fotografico, inserito nella sezione delle nostre foto.

Dobbiamo anche ringraziare tutti i visitatori del sito per il regalo che ci hanno fatto! Proprio alla notte di Pasqua, il contatore ha doppiato la quota di 350.000 visitatori. Per ringraziarvi tutti, e per suggerirvi qualche interessante modo di condividere la gioia della Risurrezione, vi offriamo questo video di un flash-mob pasquale girato 5 anni fa in un centro commerciale di Beirut.

Vi presentiamo anche in anteprima la pagina Facebook di un gruppo appena costituito, Ortodossi nel mondo:

La pagina è gestita da un team di giovani ortodossi (per il momento ci limitiamo a dirvi che si tratta di un gruppo ben motivato con competenze in diverse lingue), che hanno in programma numerose iniziative interessanti, per portare il messaggio del cristianesimo ortodosso a un vasto pubblico di ricercatori e di persone curiose e interessate. Segnatevi la loro pagina Facebook, e se potete, date a questi bravi ragazzi un incoraggiamento (qualche visita o commento, un “mi piace”, una recensione, un link su altre pagine e risorse...), se lo meritano davvero.

CRISTO È RISORTO! VERAMENTE È RISORTO!

ХРИСТОС ВОСКРЕСЕ! ВОИСТИННУ ВОСКРЕСЕ!

HRISTOS A ÎNVIAT! ADEVĂRAT A ÎNVIAT!

ქრისტე აღსდგა! ჭეშმარიტად აღსდგა!

 
Il design di una chiesa ortodossa nel paese degli amish

Andrew Gould, il designer americano di chiese ortodosse che abbiamo più volte segnalato sul nostro sito, presenta un nuovo progetto per la cappella di uno dei monasteri greco-ortodossi di fondazione athonita nell’Ohio, nel cuore delle campagne abitate dagli amish. Dal precedente edificio, un’imitazione scadente ed eccessiva di modelli greci classici, si passa ora a una struttura che, pur rispettando rigorosamente le forme di una chiesa ortodossa antica, si inserisce armoniosamente nel contesto architettonico e culturale americano. Presentiamo la traduzione italiana dell’articolo di Andrew Gould nella sezione “Pastorale” dei documenti, consapevoli che questo articolo è importante anche per l’Italia. Infatti testimonia la capacità ortodossa di liberarsi dalle brutture epocali di un passato decadente e di riprendere la pienezza della tradizione anche nell’architettura ecclesiastica. Dato che agli ortodossi in Italia sono spesso assegnati luoghi di culto che risentono della devastazione culturale operata nelle chiese cattoliche degli ultimi cinquant’anni, non sarà male fare appello a tutte le capacità di rigenerazione degli spazi sacri a nostra disposizione.

 
Sviluppi ortodossi in Cina e in Africa

Presentiamo in traduzione italiana due articoli dal portale Pravoslavie.ru. Il primo è un resoconto pasquale di una celebrazione ortodossa tenuta a Harbin in Manciuria, che non è certamente la prima funzione di questi anni, ma è estremamente significativa perché è stata condotta da padre Aleksandr Yu Shi (nella foto), il primo prete della Repubblica Popolare Cinese ordinato dopo un’interruzione di ben 60 anni. È il segno di una rinascita dell’Ortodossia, che ora può svilupparsi in Cina senza problemi.

Il secondo articolo documenta il viaggio dei più impensabili missionari: i membri del club dei “lupi della notte”, i motociclisti ortodossi russi che abbiamo già incontrato in altri momenti di testimonianza. In un viaggio di ben un anno e mezzo, i motociclisti hanno visitato numerose chiese ortodosse nel continente africano, portando loro icone e altri doni, oltre a una straordinaria testimonianza di interessamento e di vicinanza.

 
Proteggiamo il patriarca del mondo ortodosso russo!

In uno degli interventi sul suo blog, che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Confronti” dei documenti, padre Andrew Phillips spiega le ragioni per la Chiesa russa all’estero di sostenere il proprio patriarca (nella foto) e il proprio patriarcato, contro quelle influenze che vorrebbero riuscire a inserire i “valori europei” (di fatto, valori anticristiani) nella vita della Chiesa.

 
L'Italia ha trovato un modo di aggirare l'embargo del cibo in Russia

Presentiamo in russo e in italiano nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti un curioso articolo, che dimostra come l'inventiva e la capacità di arrangiarsi (comune agli italiani quanto ai russi) è riuscita ad aggirare il muro delle sanzioni e delle contro-sanzioni e a portare in Russia tecnologia alimentare italiana. Da parte italiana sarà ridotta un poco la pesante perdita che i produttori alimentari hanno subito con l’embargo del cibo europeo alla Russia, ma sarà certamente la Russia a trarne il massimo vantaggio, sviluppando una sua autonomia di produzione alimentare. Qui si vede la differenza tra gli effetti deleteri e sconsiderati delle sanzioni economiche contro la Russia (che danneggiano indiscriminatamente tutti i produttori) e gli scopi precisi e oculati delle contro-sanzioni, che invece incoraggiano la Russia a creare un settore produttivo interno in un’area prima fortemente indebolita.

 
Note sull'Ortodossia indonesiana

Presentiamo in russo e in italiano alcune storie ed esperienze della vita dei cristiani ortodossi in Indonesia, attraverso il diario di viaggio di padre Georgij Maksimov, che quando era diacono è stato a servire nelle chiese rette dallo ieromonaco Ioasaf (Tandibilang). Il diario di padre Georgij è ricco di incontri, esperienze, storie di conversione, di attività e difficoltà pastorali e di una immensa potenzialità missionaria.

 
Annunciata la delegazione del patriarcato di Mosca a Creta

Il Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa ha deciso l'elenco dei partecipanti al Concilio pan-ortodosso del 18-27 giugno, secondo le regole stabilite a Istanbul nel marzo 2014, che prevedono che il primate di ogni Chiesa sia accompagnato da una delegazione di non più di 24 vescovi.

Il servizio stampa patriarcale ha comunicato la lista dei membri della delegazione che accompagnerà il patriarca Kirill:

Sua Beatitudine il metropolita Onufrij di Kiev e di tutta l'Ucraina ;
Metropolita Juvenalij di Krutitsy e Kolomna;
Metropolita Vladimir di Chisinau e di tutta la Moldova;
Metropolita Aleksandr di Astana e del Kazakistan, capo del distretto metropolitano del Kazakistan;
Metropolita Vikentij di Tashkent e dell'Uzbekistan, capo del distretto metropolitano centro-asiatico;
Metropolita Varsonofij di San Pietroburgo e Ladoga, cancelliere del patriarcato di Mosca;
Metropolita Pavel di Minsk e Zaslavl, esarca patriarcale di tutta la Bielorussia;
Metropolita Ilarion di Volokolamsk, presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del patriarcato di Mosca;
Metropolita Agafangel di Odessa e Izmail;
Metropolita Aleksandr di Riga e di tutta la Lettonia;
Metropolita Tikhon di Novosibirsk e Berdsk;
Metropolita Sergij di Ternopol' e Kremenets;
Metropolita Kirill di Ekaterinburg e Verkhotur'e;
Metropolita Merkurij di Rostov e Novocherkassk;
Metropolita Mitrofan di Lugansk e Alchevsk, presidente del Dipartimento per le relazioni esterne della Chiesa ortodossa ucraina;
Metropolita Georgij di Nizhny Novgorod e Arzamas;
Metropolita Antonij di Borispol' e Brovary, amministratore delegato della Chiesa ortodossa ucraina;
Arcivescovo Mark di Berlino, Germania e Gran Bretagna;
Arcivescovo Innokentij di Vilnius e Lituania;
Arcivescovo Gurij di Novogrudok e Slonim;
Arcivescovo Serafim di Sendai;
Arcivescovo Ioann di Magadan e Sinegorsk;
Vescovo Lazar di Narva e Peipsi;
Vescovo Antonij di Bogorodsk.

Qualche commento sulla lista

Come era prevedibile, la rappresentanza della Chiesa ortodossa russa è quanto mai estesa, in modo da sottolineare il carattere internazionale e multietnico della Chiesa.

La cosa più interessante è che solo un terzo dei vescovi dirige sedi episcopali della Federazione Russa. Tutte le Chiese ad autonomia locale sono rappresentate:

- Ucraina (5 vescovi, incluso il primate e uno dei vescovi del Donbass)
- Bielorussia (due vescovi, incluso il primate)
- Moldova (il primate, e in più anche il metropolita Vikentij di Tashkent è moldavo)
- Kazakistan (il primate)
- Uzbekistan e repubbliche centro-asiatiche (il primate)
- Tutti gli stati baltici (i primati di Lettonia e Lituania, incluso il nostro ex-arcivescovo Innokentij, e per l'Estonia un vescovo ausiliare, a causa dell'età del metropolita Kornilij)
- Giappone (un vescovo)
- Chiesa Russa al di fuori della Russia, o ROCOR (un vescovo, in rappresentanza di un sinodo esteso dall'Europa alle Americhe all'Oceania)
- Ultima ma non da meno, l'Italia (nonostante l'assenza di qualsiasi statuto di autonomia; per strano che possa sembrare, è così... L'UNICO paese dell'Europa Occidentale assegnato in esclusiva a un vescovo della delegazione è proprio il nostro).

Molti si chiederanno perché manca un vescovo della Chiesa Ortodossa in America, che non è invitata al Concilio in quanto il Patriarcato Ecumenico si rifiuta di accettare il suo status di Chiesa autocefala, ritenendola tuttora una "metropolia sotto Mosca". In tal senso, sarebbe stato logico includere almeno un rappresentante dell'OCA (magari lo stesso primate, il metropolita Tikhon) nella delegazione, per lasciarle una rappresentatività visibile nel Concilio. Perché non si è agito in tal modo? Non possiamo riuscire a leggere le menti dei componenti del Santo Sinodo, ma ci viene da pensare quanto segue. La dichiarazione di autocefalia è un riconoscimento di piena indipendenza. Aggirare questo riconoscimento con un'operazione di inclusione nel Concilio "dall'alto" equivarrebbe proprio a negare l'indipendenza della OCA. Così come è composta ora la delegazione (e non ci dimentichiamo che due dei suoi membri, i metropoliti Pavel di Minsk e Merkurij di Rostov, sono stati vescovi delle parrocchie patriarcali russe in Nord America), l'assenza di vescovi della OCA equivale a una dichiarazione molto esplicita: "Non li facciamo entrare dalla finestra, perché vogliamo che entrino dalla porta".

In questo Concilio che, purtroppo, non sarà rappresentativo di tutte le diocesi ortodosse (e quindi ci chiediamo a che titolo definirlo "pan-ortodosso"), possiamo almeno ammettere che la Chiesa ortodossa russa ha schierato una squadra che parla con la voce più ampia possibile. Un grazie particolare da parte nostra per aver voluto assegnare all'Italia una parte fin troppo grande in questo consesso.

 
Novità post-pasquali

Finita la Settimana Luminosa, vi aggiorniamo su un evento avvenuto a Torino nei giorni dopo la Pasqua ortodossa: la tournée del gruppo di giovani cantanti e danzatori russi (dai 10 ai 15 anni) “Gli angeli della pace”, che si sono esibiti in diversi luoghi della città. Qui il gruppo canoro si esibisce presso la Sala delle colonne del municipio di Torino, e canta una versione pasquale del noto canto natalizio ucraino Небо і Земля (Il cielo e la terra), che abbiamo già presentato sul nostro blog oltre un anno fa.

Il video fa parte del canale Youtube del gruppo Ortodossi nel mondo, che già vi abbiamo segnalato alcuni giorni fa, e che vi invitiamo a salvare tra i vostri preferiti, perché gli autori intendono mettere molta energia nella preparazione di video introduttivi alla Chiesa ortodossa e al suo messaggio.

Eccovi inoltre l’avanzamento dell’icona dei santi locali, come si presentava nel sabato dopo la Pasqua:

Eccovi anche un video piuttosto curioso, in cui uno dei visitatori della chiesa prende l’iniziativa di filmare un momento della realizzazione dell’icona.

Eccoci infine alla Panichida celebrata dopo la Liturgia alla Domenica di san Tommaso (in occasione della “Pasqua dei beati”, di cui abbiamo parlato in passato): cliccate sulla fotografia qui sotto per avviare il video.

 
La Russia: una 'civiltà capace di risorgere dalle ceneri come una fenice'

Da un'intervista al politologo ceco Oskar Krejci, presentiamo in traduzione italiana una serie di considerazioni sulla capacità della Russia di rinascere, come la mitologica fenice, dalle ceneri dei fuochi che essa stessa ha generato. Questa capacità va presa in seria considerazione da tutti coloro che riflettono sul ruolo della Russia nel mondo.

 
2016: il punto di svolta?

Dopo avere lanciato alcuni giorni fa un invito a sostenere il ruolo unico del patriarca Kirill nella resistenza ai “valori occidentali”, oggi padre Andrew Phillips sottolinea ciò che dovrebbe fare il patriarca per essere approvato dalla coscienza popolare come leader spirituale del mondo ortodosso. Il programma si riduce a due gesti, fortemente simbolici nella loro portata: l’uscita (motivata) della Chiesa ortodossa russa dal Consiglio ecumenico delle Chiese, e la resistenza ai documenti del futuro Concilio che contengano elementi fuorvianti o contrastanti con la dogmatica ortodossa. Presentiamo volentieri la traduzione italiana dell’articolo di padre Andrew, che anche quando ha parole di lode per qualcuno, è sempre pronto a osservare onestamente quali possono essere i suoi punti deboli.

 
Un pastore protestante a Kaliningrad abbraccia l'Ortodossia

Presentiamo in russo e in italiano la recente notizia di un giovane pastore protestante di Kaliningrad, Nikita Eremeev (nella foto), che è stato ricevuto nella Chiesa ortodossa. Vi invitiamo a meditare sul suo paragone tra il protestantesimo come esodo nel deserto e la Chiesa ortodossa come terra promessa, e richiamiamo la vostra attenzione sulla difficoltà espressa dal nuovo convertito: la discrepanza tra l’Ortodossia letta nei libri e quella sperimentata nei comportamenti dei cristiani ortodossi.

 
L'anima di Tony Blair può essere salvata?

Padre Andrew Phillips dedica ai suoi lettori serbi un post veramente singolare, di un argomento diverso da quelli da lui trattati finora. Padre Andrew si è già espresso più volte sulle responsabilità di politici come Tony Blair (nella foto) quali veri e propri criminali di guerra, ma oggi si spinge a suggerire una buona via perché l’ex premier britannico possa sfuggire a un tribunale ben più severo di quelli sui crimini di guerra: una proposta per ottenere il perdono del popolo serbo, forse l’unico tra i popoli da lui massacrati che avrebbe la levatura morale per perdonarlo... se vedesse in lui una pari statura morale.

 
Lo storico che sta riscrivendo il passato dell'Ucraina

Presentiamo nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti alcuni dati su Volodymyr Viatrovych, un giovane storico e responsabile degli archivi dei servizi segreti ucraini. Viatrovych sta contribuendo, agli ordini della giunta ucraina, a epurare la storia dell'Organizzazione dei nazionalisti ucraini (OUN) e dell'esercito insurrezionale ucraino (UPA), due corpi che furono appena una tacca meno criminali e genocidi degli ustascia croati durante la seconda guerra mondiale. Naturalmente, se questa operazione avrà successo, il mondo sarà un luogo meno sicuro in cui vivere. Pertanto, facciamo la nostra parte, almeno ad aiutare a non dimenticare.

 
È ora di ripensare i ministeri universitari ortodossi?

Può sembrare strano mettersi a dare direttive di pastorale universitaria ortodossa in Italia, dove per ora gli studenti universitari ortodossi cresciuti nel paese sono pochissimi, e quelli “di importazione”, come gli studenti greci, sono drasticamente diminuiti nel corso degli ultimi anni. Ma prevenire è sempre meglio che curare, e uno sguardo alla crisi dei ministeri universitari ortodossi in America (dove su ogni 10 studenti, 6 abbandonano la Chiesa ortodossa negli anni della formazione universitaria) può servire a prepararci ai compiti che ci toccheranno negli anni a venire. Presentiamo pertanto le riflessioni sulla pastorale universitaria di Andrew Estocin nella sezione “Pastorale” dei documenti.

 
Sull'Ortodossia di Iona: un'intervista all'arcivescovo George di Londra

Padre Andrew Phillips non è nuovo a cercare di immaginare un’Ortodossia utopistica del futuro: lo ha già fatto quando ha cercato di ipotizzare un papa di Roma che volesse tornare alla fede ortodossa, o quando presenta un’intervista a un futuro metropolita ortodosso dell’Europa occidentale. Su questa falsariga, ha scritto di recente un’altra intervista immaginaria (ma non troppo) a un arcivescovo ortodosso delle Isole Britanniche e dell’Irlanda. In questa prospettiva futura (utopistica) racconta i drammi e le difficoltà (reali) nel creare un’Ortodossia locale e libera, che è a portata di mano, SE i fedeli ortodossi in Europa occidentale vorranno vivere con coraggio e serietà la loro vocazione.

 
Contro-propaganda in stile russo

In un interessante e spassoso saggio pubblicato sul sito di The Unz Review, il nostro amico Saker ci spiega come la Russia riesce a contrastare la propaganda antirussa occidentale. Mentre nei paesi dell’Occidente si cerca di offrire un’informazione alternativa, in Russia si offre il più ampio spazio a tutti i commentatori più russofobi (alla faccia di chi afferma che in Russia non c’è libertà di parola), perché il miglior modo di screditare certi personaggi non è offrire punti di vista diversi, ma proprio lasciare che tali critici parlino a ruota libera. Tra la popolazione russa, questo metodo di immunizzazione funziona benissimo. Presentiamo il saggio di Saker in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

 
Padre Michael Li si è addormentato nel Signore

Forse vi ricorderete dell’arciprete mitrato Michael Li, protagonista di un’intervista tradotta sul nostro sito un anno fa. Il sito della ROCOR pubblica la notizia del suo decesso in Australia il 12 maggio 2016. La notizia di per sé, per quanto triste, sembra piuttosto naturale, soprattutto per un prete di quasi 55 anni di sacerdozio (era stato ordinato prete a Pechino nel 1952). Era l’ultimo prete rimasto di quelli dell’antica Missione russa di Pechino, chiusa negli anni della rivoluzione culturale cinese. Per chi vuole vedere le cose in una prospettiva centrata sull’eternità, è singolare che padre Michael sia vissuto proprio tanto a lungo da poter assistere all’ordinazione del primo prete ortodosso cinese della nuova generazione, padre Aleksandr Yu Shi, e alla prima Pasqua da lui celebrata a Harbin. Dio non ha voluto lasciare i cinesi ortodossi senza un loro prete in servizio, anche a fronte di un’attesa durata più degli anni dell’esodo di Israele nel deserto.

 
Aggiornamento sull’icona

Ecco come l’icona dei santi locali si presentava alla domenica delle Mirofore:

 
Due vescovi della ROCOR e i Vecchi Credenti russi in Oregon

Presentiamo nella sezione “Confronti” dei documenti la prima parte di un racconto di fede e di riconciliazione. John Hudanish (nella foto), un americano convertito all’Ortodossia, ha avuto a che fare con i Vecchi Credenti fin da quando, come giovane insegnante di russo, fu scelto per educare i bambini delle comunità dei Vecchi Credenti “senza preti” dell’Oregon. Il suo racconto testimonia i viaggi dei Vecchi Credenti attorno al mondo, gli incontro con i vescovi della ROCOR, il passaggio delle comunità dei “senza preti” alla Concordia dei Belokrinitsy, e i protagonisti e le vicende di un dialogo che continua tra varie difficoltà. Vi auguriamo buona lettura, e vi invitiamo a tenervi in ascolto per seguire domani, accanto al racconto di John Hudanish, un supplemento di considerazioni storiche e teologiche e una straordinaria galleria fotografica.

 
Documenti e fotografie di 35 anni tra i Vecchi Credenti

Come promesso, continuiamo ad approfondire la storia recente dei Vecchi Credenti in America attraverso l’articolo di John Hudanish, l’insegnante cresciuto per 35 anni a contatto con la comunità dei Vecchi Credenti dell’Oregon. Ora l’articolo è corredato di un supplemento dell’autore (una serie di considerazioni storiche per capire a fondo il fenomeno del Vecchio Rito russo) e di un’affascinante galleria fotografica che testimonia anni di pazienti sforzi di dialogo e conoscenza reciproca. Da questa galleria vogliamo trarre appena l’ultima foto (qui a fianco), che ritrae John Hudanish e sua moglie Elizabeth accanto a padre Nikola Yakunin e a sua moglie Marfa, tanto cari alla memoria della nostra parrocchia, che hanno passato ben due inverni a Torino per organizzare la locale parrocchia di Vecchio Rito.

 
Consacrata la cattedrale russa a Madrid

Domenica 15 maggio, i nostri vescovi Nestor e Antonij hanno consacrato a Madrid la cattedrale dedicata a santa Maria Maddalena, una data quanto mai adatta alla santa patrona, essendo la Domenica delle sante Mirofore. La chiesa è costruita in modo da essere particolarmente luminosa, ma stando alle foto dell’evento, una luminosità speciale ha benedetto questa consacrazione. Dall’album fotografico dell’evento, vogliamo riportare qui sotto una singola foto che ritrae i nostri vescovi indubbiamente sovraesposti, ma anche visibilmente ispirati:

Senza alcuna pretesa di miracolo, queste immagini ci ricordano cosa dovrebbe essere una chiesa ortodossa (e segnatamente una cattedrale in un paese dell’Occidente): un centro di irradiazione della luce di Cristo nel mondo.

 
Intervista a “Volti del Donbass”

Il 19 novembre 2014, il gestore del blog Volti del Donbass ha voluto farci un’intervista che è stata al tempo stesso un’occasione per un’interessante discussione e un sostegno reciproco tra chi si occupa di informazione al di fuori dei grandi circuiti mediatici. Oggi è passato esattamente un anno e mezzo da quell’intervista, che vogliamo riproporre anche sul nostro sito per chi l’avesse saltata a suo tempo, visto che tratta di alcuni argomenti ancora di grande attualità.

 
Il cristiano più "figo" della Russia

Il brano di cui vi presentiamo oggi la traduzione italiana, una testimonianza dal taglio insolito ma potente, vede protagonisti due personaggi dei quali abbiamo già parlato: Iben Thranholm, la giornalista e teologa danese che si sta occupando di rivalutare la Russia dal punto di vista religioso, e Aleksandr Zaldostanov (nella foto), il leader del club di motociclisti russi I Lupi della Notte, che ha fatto del suo look da “figo” un veicolo per parlare di Cristo a una gioventù in cerca di veri valori.

 
Come deve essere una chiesa contemporanea per la Russia ortodossa?

Presentiamo nella sezione “Pastorale” dei documenti la versione russa e la traduzione italiana della più recente intervista a un celebre architetto di chiese, Andrej Anisimov (nella foto), che ci porta attraverso la molteplicità delle costruzioni di chiese a Mosca e in Russia, offrendo molti spunti che potranno tornare utili ai cristiani ortodossi (e perché no, forse anche agli altri cristiani...) in Italia.

 
Ultimo aggiornamento sull'icona dei santi locali

 
4 anni di attività del sito

Siamo giunti a 4 anni dal momento del rinnovo del nostro sito parrocchiale, anni nei quali abbiamo offerto su base quotidiana notizie, aggiornamenti e documenti relativi alla vita della Chiesa ortodossa in Italia e nel mondo.

- il contatore è arrivato a 360.000 visite, corrispondenti a una media di oltre 246 visite al giorno sul periodo complessivo dei 4 anni (il numero dei visitatori, ora di circa 400 al giorno, è stato sempre in lento e costante aumento).

- il sito presenta oltre 4600 pagine tra voci di blog, documenti e altri materiali (le pagine presentate in più lingue secondo il nostro sistema trilingue italiano/russo/romeno contano comunque come un documento singolo). Speriamo che questo indichi un panorama di approfondimento abbastanza vasto.

Grazie a tutti i nostri lettori, e in particolare a quanti ci aiutano con segnalazioni di materiale interessante o fanno riferimento al nostro sito in rete.

 
Sull'espulsione di Dugin dalla Grecia

Il politologo russo Aleksandr Gel'evich Dugin (nella foto) è stato respinto alla frontiera greca mentre stava viaggiando verso il Monte Athos per i festeggiamenti del millenario del monachesimo russo sul Monte Santo.

La notizia ha ricevuto eco anche in Italia, come una riprova della discriminazione dell'Unione Europea verso chi si permette di avere un'idea politica diversa dall'unipolarismo americano.

Non abbiamo dubbi che sia così, ma ci preme ricordare come l'ossessione occidentale per le idee eurasiatiche di personaggi come Dugin sia in fondo una farsa politico-ideologica.

Noi da anni ripetiamo che Dugin, presentato come "l'ideologo del Cremlino", "il mentore di Putin" e così via, non ha accesso a Putin, a differenza dei suoi detrattori dell'ala liberale russa. Per chi ancora non vuole crederci, ma ha mantenuto un briciolo di coscienza critica, il seguente video potrebbe essere illuminante:

Putin si permette di sbugiardare due elementi di spicco del liberalismo filo-americano in Russia: Aleksej Venediktov, caporedattore ebreo di Ekho Moskvy, canale radio liberale che attacca quotidianamente Putin e il governo russo, e Vladimir Kulistikov, direttore generale della compagnia televisiva NTV ed ex collaboratore di Radio Svoboda, emittente apertamente finanziata dalla CIA. Se è pur vero che Putin li sbugiarda (essenzialmente per sottolineare il livello di liberalismo e di pluralismo di informazione nella Russia di oggi), bisogna notare dove lo fa: Venediktov è a tavola con lui, e Kulistikov è a colloquio privato con lui nel suo studio. Siamo in attesa di una prova altrettanto evidente di una vicinanza di Dugin al presidente russo, a un livello almeno lontanamente equivalente.

 
Il "modello di mitezza" e lo schiaffo ad Ario

Terminata la festa di san Nicola che vede arrivare in Italia migliaia di pellegrini da tutto il mondo, riflettiamo su un "paradosso ortodosso" che si può facilmente notare nella storia del grande santo.

Accanto a una lusinghiera caratterizzazione del santo come "immagine di mitezza" (in slavonico образ кротости, in greco εἰκόνα πραότητος), risalta il tutt'altro che mite schiaffo dato da san Nicola ad Ario l'eresiarca al Concilio di Nicea. Come riconciliare il paradosso comprendendo a un livello più profondo lo zelo per Dio? Cinque membri del clero ortodosso russo ci aiutano in questo compito nell’articolo che presentiamo in traduzione italiana nella sezione "Santi" dei documenti.

 
Ortodossia ed evoluzione

Chi ha seguito negli anni questo blog parrocchiale sa che non abbiamo mai parlato a lungo del tema dell'Ortodossia in rapporto alla teoria dell'evoluzione. Quando abbiamo presentato qualche voce a proposito, abbiamo preferito prendere le distanze sia dall'evoluzionismo sia dal creazionismo. E lo abbiamo fatto di proposito, perché l'argomento è altamente contraddittorio e presta il fianco a numerose strumentalizzazioni.

I primi a formulare una critica ortodossa dell'evoluzionismo (tra cui padre Seraphim Rose) lo hanno fatto in un contesto americano fortemente colorato da un creazionismo protestante ancor più estremista dell'evoluzionismo materialista. Queste posizioni influenzate da elementi fortemente sbilanciati sono in seguito passate ad ambienti ortodossi come quelli della Russia contemporanea, dove hanno prodotto polemiche francamente inutili, in cui dottrine non in linea con la visione cristiana ortodossa sono confutate con argomentazioni altrettanto eterodosse.

In questi giorni, il blog The Soul of the East ha ospitato un articolo di Martin Kalyniuk, che tenta di mettere in guardia da questi estremismi opposti: presentiamo volentieri questo articolo in traduzione italiana nella sezione "Confronti" dei documenti.

 
Sulla comunione alla Liturgia dei Presantificati

Accogliamo con molto piacere un nuovo articolo dal blog del nostro confratello padre Petru (Pruteanu) che esamina alcuni recenti documenti episcopali in tema di Liturgia dei Presantificati. Poiché i temi da lui trattati toccano tutta una serie di usi (e di abusi) da noi sperimentati nel corso degli anni, riteniamo il suo contributo doppiamente importante. Presentiamo l’originale romeno e la traduzione italiana dell’articolo di padre Petru nella sezione “Preghiera” dei documenti.

 
I fedeli ortodossi imperiali

La rinascita dell’Ortodossia e di un senso di sovranità cristiana in Russia è un fenomeno molto incoraggiante, ma padre Andrew Phillips invita a vederla come una mera tappa in un percorso di ricostruzione ben più profondo, del quale possiamo (e dovremmo) sentirci partecipi e corresponsabili. Leggiamo qualcosa di più su questo percorso nell’ultimo saggio di padre Andrew.

 
Due video di iconografia e canto sacro

Ecco i due ultimi video ripresi durante la celebrazione della Divina Liturgia di martedì 24 maggio (santi Cirillo e Metodio): le inquadrature riprendono l'icona dei santi locali, mentre il Coro del Collegium Bulgaro OSANNA canta il Canone eucaristico:

VIDEO 1

VIDEO 2

 

 

 
Cristiani ortodossi che hanno salvato ebrei nell'olocausto

Nella sezione “Testimoni dell’Ortodossia” dei documenti, aggiungiamo la traduzione italiana di un articolo che cerca di fare una lista (tuttora incompleta) dei cristiani ortodossi tra i giusti di Yad Vashem, i non ebrei che si adoperarono per salvare gli ebrei dalle persecuzioni naziste. Noi abbiamo presentato in dettaglio la storia di uno di loro, Chiune Sugihara, ma siamo contenti di mettere a disposizione una lista più estesa.

 
Ancora due video di iconografia e canto sacro

Vi presentiamo altri due video ripresi durante la celebrazione della Divina Liturgia di mercoledì 25 maggio (festa di Mezza Pentecoste), con inquadrature dell'icona dei santi locali, mentre il coro bulgaro canta (in italiano) l'inno conclusivo della seconda antifona della Divina Liturgia, "Figlio unigenito e Verbo di Dio...", attribuito all'imperatore Giustiniano:

VIDEO 1

VIDEO 2

 
La decisione di sposarsi

Presentiamo nella sezione “Etica” dei documenti la traduzione italiana della prima di una serie di conversazioni sul matrimonio denominate Grammatica familiare. L’arciprete Pavel Gumerov, riflettendo sulla sua esperienza pastorale, delinea i principali problemi che si affrontano nella vita matrimoniale cristiana, e risponde ad alcuni interrogativi comuni sulla vita di coppia.

 
Concerto del Collegium bulgaro OSANNA

Alla sera di giovedì 26 maggio, il coro del Collegium bulgaro OSANNA ha tenuto un concerto nella nostra chiesa:

Ecco i filmati dei canti in sei lingue (laddove non specificato, i canti sono in slavonico):

Dopo il termine del concerto, i coristi si sono intrattenuti con noi per un ben meritato momento di agape fraterna:

 
Un fatto scomodo: i combattenti del Donbass nel 2014 erano al 78% cittadini ucraini

Presentiamo in traduzione italiana un recente articolo di Anatoly Karlin, che fa notare un clamoroso passo falso del sito nazionalista ucraino Mirotvorets (il “pacificatore”... un titolo da leggere alla luce dei principi della neolingua orwelliana). Pubblicando una lista di dati personali dei combattenti della Novorossija del 2014 (uno dei punti più bassi a cui può scendere il giornalismo di parte) il sito maidanista si è lasciato scappare il non indifferente dato che il 78% degli schedati è di nazionalità ucraina. In un colpo solo, ha azzerato due anni di martellante propaganda russofoba, che indicava nei combattenti del Donbass dei meri mercenari russi. Questo fatto conferma la validità della contro-propaganda in stile russo: per screditare certi personaggi non occorre neppure provocarli, basta lasciarli parlare.

 
Intervista a padre Basile (Pasquier) di Cheboksary

Padre Basile (Pasquier, nella foto), francese di nascita e cattolico di formazione, è divenuto ortodosso e ora dirige in Russia il monastero della città di Cheboksary, nella Repubblica dei Ciuvasci. Nell’intervista che abbiamo tradotto in italiano insiste sull’unità e indivisibilità della Chiesa, e sul ritorno a quell’unità oggi disponibile a tutti.

 
Il patriarca Kirill e Putin al Monte Athos (Foto)

Presentiamo un piccolo foto-reportage della visita del patriarca Kirill e del presidente Vladimir Putin al Monte Athos, nel corso delle celebrazioni del millennio del monachesimo russo sul Monte Santo.

 
Il contributo di un blogger alla diffusione della fede ortodossa

Un anno fa, ad Atene, si è tenuta una prima conferenza internazionale dedicata ai media informatici e alla pastorale ortodossa, un tema di grande attualità in questi anni. In particolare, è stato dato risalto all’importanza dei blog ortodossi come mezzo di legame tra tutte quelle persone che non hanno una chiesa o comunità ortodossa nelle loro vicinanze, e che vivono in uno stato di pericoloso isolamento. A trattare questo tema per il mondo di lingua francese era il nostro amico Claude Lopez-Ginisty (nella foto), che ha tenuto una relazione che vi presentiamo con il video in traduzione italiana nella sezione “Pastorale” dei documenti.

 
Perché il popolo di Vladimir Putin lo ama

Presentiamo nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti la traduzione italiana di una complessa e acuta analisi di Vladimir Putin fatta da Christopher Caldwell, basata sui dati di alcune delle biografie più equilibrate del leader russo, come potrebbe fare qualsiasi giornalista occidentale ben informato dei fatti e non al soldo di interessi anti-russi.

 
Un'immagine inquietante a Creta

In questi giorni sta diventando virale nel web ortodosso la denuncia di un sacerdote di Patrasso, il protopresbitero Anastasios Gotsopoulos, relativa a un particolare dell’Accademia Ortodossa di Creta, il luogo dove tra pochi giorni sarà ospitato il Concilio pan-ortodosso. Nel salone d’ingresso dell’Accademia, proprio accanto alla cappella, è esposto un pannello in vetro colorato di R. Bleninger:

La denuncia di padre Anastasios parte dal carattere sincretista di quest’opera, fondato sull’equivalenza salvifica delle “religioni monoteiste”, un concetto in totale disaccordo con la dottrina della Chiesa. Nello stesso locale, sono esposti due dipinti e un bassorilievo raffiguranti Prometeo incatenato, di cui padre Anastasios fa notare un parallelo profetico con l’attesa di un redentore, ma anche l’appropriazione dello stesso personaggio come simbolo di una lotta occulta contro la rivelazione divina. La presenza di queste opere d’arte in un luogo che dovrebbe ospitare i rappresentanti dell’episcopato ortodosso (particolarmente a fronte dell’assenza nel locale di una singola icona di Cristo) lancia un messaggio inequivocabilmente preoccupante. Chi ha visto i frutti più dissacranti legati al Concilio Vaticano II poteva sperare che almeno al Patriarcato Ecumenico avessero imparato la lezione... Padre Anastasios chiude la sua denuncia (peraltro estremamente rispettosa, in un autentico stile ecclesiale) augurandosi che le discutibili opere d’arte siano rimosse dall’Accademia non solo durante il Concilio, ma anche in futuro.

 
Principi d'addestramento dei futuri iconografi

L’iconografo Aidan Hart, di cui abbiamo presentato diversi saggi, ha offerto nei giorni scorsi un corposo articolo in due parti sul blog Orthodox Arts Journal, in cui delinea i principi e le linee guida che gli iconografi di oggi e domani dovrebbero conoscere, e con cui dovrebbero saper operare, soprattutto in un periodo in cui la richiesta di buone icone cresce non solo nel mondo ortodosso (con la crescita del numero di chiese nel mondo) ma anche da parte degli altri cristiani. Consapevoli che una buona iconografia è una delle maggiori testimonianze dell’Ortodossia, presentiamo il doppio articolo in traduzione italiana nell’omonima sezione dei nostri documenti.

 
Il Sinodo Pan-ortodosso di Creta – Dove andrà?

Alla notizia recente (1 giugno) del ritiro della Chiesa bulgara dal Sinodo di Creta (di fatto una richiesta di revisione o rinvio, che però arriva quando non c’è più tempo per revisionare o rinviare la riunione), si ripropongono le varie obiezioni al Sinodo e alle sue procedure che abbiamo cercato di monitorare nei mesi passati. Il nostro confratello padre Petru (Pruteanu) ha offerto sul suo blog Teologie.net una serie di considerazioni molto opportune, che presentiamo nell’originale romeno e in traduzione italiana nella sezione “Confronti” dei documenti.

 
I più importanti suggerimenti per un appuntamento con una donna russa

Uno dei compiti di una parrocchia ortodossa – oggi sempre più ricca di coppie miste – è quello di operare un’attenta mediazione culturale per le coppie portatrici di diversi valori. Le due parti di una coppia devono essere aiutate a capire una logica che è differente solo per l’apporto di culture diverse. Una “guida a far colpo su una donna”, anche se piuttosto insolita in un ambiente parrocchiale, può essere un aiuto non privo di valore per promuovere questa mediazione culturale. Presentiamo la curiosa guida in traduzione italiana nella sezione “Confronti” dei documenti.

 
Il monachesimo non è un passatempo per la pensione

Il metropolita Antonij (Pakanich) di Borispol e Brovary (a destra, nella foto) risponde ad alcune domande sulla scelta monastica, partendo dalla sua decisione presa nel proprio villaggio natale, e discute dell’importanza di una scelta cosciente e matura... ma non nella prospettiva di un hobby per gli ultimi anni di vita. Presentiamo l’intervista a sua Eminenza il metropolita nell’originale russo e in traduzione italiana nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti.

 
Benedetta la chiesa ortodossa romena di Lucca

Giovedì 2 giugno 2016, la parrocchia ortodossa romena di Lucca ha visto i suoi locali consacrati in via definitiva in una celebrazione alla quale hanno preso parte cinque vescovi del patriarcato di Romania. Ecco il filmato dell’evento:

Ci complimentiamo con il parroco, padre Liviu, e con tutti quelli che hanno reso possibile questo evento, perché è un evento storico: il primo caso in cui un locale di chiesa in Italia è stato interamente riconvertito allo stile liturgico ortodosso romeno.

Ci permettiamo tuttavia di ricordare che questo è solo un primo stadio. Aver ricreato un ambiente canonicamente corrispondente in tutto a una chiesa della Romania è importante, ma dovrà essere integrato, quanto prima, da due altri importantissimi passi:

1 – Lo sviluppo di una vita liturgica in lingua italiana (facciamo presente che i fedeli di questa chiesa vivono già in un ambiente di lingua italiana sotto OGNI altro aspetto della loro vita).

2 – La venerazione dei santi ortodossi locali (di cui la Toscana non è priva), che non sarà certamente impossibile a una parrocchia che si è scelta come patrono un santo africano del terzo secolo.

 
La magia, la liturgia e il prete

Un confronto tra esperienza religiosa ed esperienza magica ha occupato il pensiero di molti studiosi, e spesso ci si è spinti a paragonare le figure del mago e del sacerdote per capire i tratti distintivi dei due. Paradossalmente, i parallelismi tra esperienza magica e liturgica sono stati più accentuati nel caso del sacrdozio cattolico (dove è più forte la tendenza a sistematizzare e razionalizzare l’esperienza sacra, aprendo così la via a costruzioni parallele con le teorie della magia) che non in quello ortodosso (dove il maggior rispetto per l’ineffabilità del mistero libera anche da pericolosi parallelismi). Padre Gregory Jensen ci propone un interessante saggio di approfondimento di questo tema, che abbiamo tradotto in italiano nella sezione “Confronti” dei documenti.

 
Dichiarazione della segreteria del Santo Sinodo antiocheno

La segreteria del Santo Sinodo del patriarcato di Antiochia ha comunicato via Facebook in arabo, francese e inglese una decisione molto esplicita dei motivi per cui anche la Chiesa di Antiochia, dopo quella bulgara, non parteciperà al Concilio previsto a Creta tra due settimane. Presentiamo la traduzione italiana di questo testo, che spiega in modo chiaro quanto siano state discutibili le fasi di preparazione finale a questa riunione episcopale.

 
La Chiesa ortodossa in Togo

Attraverso l’intervista di Tudor Petcu all'ipodiacono Jacques Agbodjan, apprendiamo qualcosa della crescita nell’ultimo decennio (a partire dal 2005) della Chiesa ortodossa in una delle più piccole nazioni dell’Africa. Sentiamo un moto di solidarietà con questa chiesa locale che conta appena un migliaio di fedeli, quattro comunità e un solo parroco residente, e che è già funestata – nelle parole dello stesso intervistato – da uno “sciame” di chiese ortodosse non canoniche, provenienti dai paesi europei (inclusa, purtroppo, anche l’Italia). Presentiamo la traduzione italiana dell’intervista nella sezione “Pastorale” dei documenti, e invitiamo tutti gli ortodossi in Italia (in particolare quelli che sanno il francese) a sostenere la missione ortodossa nella Repubblica del Togo.

 
L'economia nel contesto della globalizzazione: la Chiesa ortodossa russa si pronuncia in campo di economia contemporanea

Vi invitiamo a leggere questo articolo sul recente documento del patriarcato di Mosca in materia di economia, dove di fronte a una dichiarazione di incompatibilità della Chiesa con il modello della globalizzazione unipolare, si prospetta un modello multipolare di valori tradizionali e di rispetto delle culture, fortemente radicato nella sovranità di ogni paese.

 
Aggiornamento sull'icona dei santi locali

Ecco l'icona alla vigilia della festa dell'Ascensione del Signore:

 
Si addensano nuvole sul Concilio di Creta

Nella festa dell’Ascensione del Signore, l’Assemblea dei vescovi della Chiesa ortodossa serba ha richiesto di posporre il Concilio (ormai sempre meno pan-)ortodosso di Creta (qui i comunicati in serbo e in inglese, corredati dalla lettera del patriarca Ireneo al patriarca Bartolomeo di Costantinopoli).

Da parte nostra, proponiamo due letture in traduzione italiana per capire meglio la situazione corrente. La prima, di carattere giornalistico e irenico, anche se poco entusiasta, è intitolata Tristi dettagli del processo pre-conciliare, di Andrej Zolotov, e la seconda è un saggio di padre Andrew Phillips (nel suo consueto stile, diretto e senza mezzi termini), dal titolo Il Fanar è sul punto di cadere in uno scisma?

 
Lettera di padre Touma Bitar sul Concilio

Tra le riflessioni sul Concilio di Creta, si sta diffondendo in questi giorni la lettera scritta dall’archimandrita Touma (Bitar, nella foto) al patriarca Giovanni X di Antiochia. Oltre a un’attenta analisi delle obiezioni teologiche sui documenti del Concilio, padre Touma non ha esitazioni nell’individuare le radici dei conflitti legati al Concilio nell’irresponsabile ecclesiologia del patriarcato di Costantinopoli. Possiamo leggere le sue osservazioni in traduzione italiana nella sezione “Confronti” dei documenti.

 
In Ucraina si prepara ancora un altro scisma ortodosso

Con tante Chiese ortodosse che rifiutano di partecipare al Concilio di Creta (venerdì 10 giugno è stato il turno della Georgia), viene da chiedersi perché la Chiesa russa, che è quella che meno di tutte avrebbe bisogno di questo Concilio (sia perché è la sola che ha i mezzi e le infrastrutture per ospitare un vero Concilio di tutti i vescovi ortodossi, sia perché potrebbe produrre documenti di qualità ben più alta) continui a essere così conciliante rispetto all’idea di parteciparvi. Il blogger Miroslav Gorskij ha scritto per Korrespondent.net un saggio per spiegare quella che per lui è la ragione più logica: è ricattata dal patriarcato di Costantinopoli, che potrebbe suscitare uno scisma ripetendo in Ucraina le stesse dinamiche dello scisma estone del 1996. In questo caso, la Chiesa russa sceglierebbe la partecipazione al Concilio come male minore, anche perché in Ucraina tutti hanno sofferto già abbastanza per essere oggetto di un nuovo teatro di conflitto. Ovviamente si tratta solo di un’ipotesi (e dovrà essere verificata alla luce delle decisioni prese dalla Chiesa russa nella prossima riunione straordinaria del Santo Sinodo prevista per lunedì 13 giugno), ma presenta molti elementi credibili: presentiamo il saggio di Miroslav Gorskij nell’originale russo e nella nostra traduzione italiana nella sezione “Confronti” dei documenti.

 
Una nuova testimonianza di cammino verso l’Ortodossia

Fa sempre piacere ascoltare una voce che racconta come ha avuto luogo il suo cammino verso l’Ortodossia. Mario Marchisio, già affermato scrittore di saggi su letteratura, poesia e arte, non ha avuto bisogno di particolari incoraggiamenti a narrare il suo incontro con la Chiesa ortodossa nel libro Ricerca di Dio e retta Fede, che si può acquistare on-line da E-bay.

Per gentile concessione dell’autore, proponiamo qui la pagina di prefazione del libro:

UNO SGUARDO NUOVO

Una sera d’aprile, entrai in una chiesa ortodossa ed ebbi occasione di assistere alla Divina Liturgia. Era la vigilia di Pasqua, sette giorni dopo la celebrazione di quella cattolica. Alle prime ore del mattino, il lunghissimo rito si stava esaurendo e allorché l’officiante si mise a impartire le benedizioni finali compresi di essere diventato un altro uomo. La Liturgia ortodossa mi aveva trasformato in un ortodosso.

La tristezza e la malinconia che mi affliggevano da tempo durante la messa cattolica e le sue cervellotiche omelie, la sensazione di trovarmi fra un gruppo di estranei preoccupati soltanto di timbrare il cartellino virtuale che ne certificasse la presenza, l’atmosfera a metà strada fra l’obitorio e l’assemblea condominiale, da cui sottrarsi nel giro di mezz’ora; tutto questo, e molto altro, svanì, riducendosi in fretta a un fastidioso cumulo di ricordi sfocati.

Rievocare quell’esperienza notturna è un atto dovuto, non solo perché essa avrebbe poi causato in me un mutamento di prospettiva religiosa, ma anche e soprattutto perché in mancanza di quella notte di Pasqua avrei ormai abbandonato il cristianesimo, che da sempre identificavo con la fede propugnata dalla Chiesa cattolica. Se sono rimasto cristiano, e ho evitato di cadere nell’abisso della miscredenza, lo devo dunque alla mano invisibile che volle guidarmi davanti all’iconostasi.

 
Il metropolita Kallistos suggerisce di rimandare il Concilio

Il metropolita Kallistos (Ware), già indicato come membro della delegazione del patriarcato di Costantinopoli al Concilio di Creta, suggerisce in un’intervista (riportata da fonti in francese e in romeno) che sarebbe meglio rinviare il Concilio a un momento migliore, a causa dell’assenza di diverse Chiese locali. Il metropolita sottolinea come vi sia un bisogno che la Chiesa ortodossa trovi una voce unita su alcuni temi, come l’organizzazione delle sedi episcopali della diaspora o le relazioni con i non ortodossi, mentre certi temi come il digiuno (incluso tra gli argomenti conciliari) non necessitano veramente di alcuna formulazione nuova, e altri temi come il calendario (escluso dagli argomenti conciliari) sono semplicemente inopportuni da discutere in tale sede.

 
Il Sinodo pan-ortodosso di Creta e la metropolia di Bessarabia

Sul nostro sito ci siamo occupati poco fino a oggi del fenomeno della metropolia di Bessarabia, che è un caso molto marginale nel mondo ortodosso (ma non per i moldavi...), e ci siamo limitati a tradurre in italiano il documento che chiarifica la posizione del patriarcato di Mosca a proposito.

In questa settimana il caso è tornato alla ribalta, dopo che la Chiesa ortodossa romena ha nominato i suoi delegati al Sinodo di Creta, con la clamorosa esclusione del metropolita di Bessarabia Petru (Paduraru, nella foto) e del suo vescovo ausiliare Antonie di Orhei. Di fronte all’indignazione del clero della metropolia di Bessarabia per questa omissione, padre Petru (Pruteanu) ha formulato una brillante ed esauriente risposta, che al tempo stesso aiuta a capire le dinamiche della risoluzione dei conflitti inter-ortodossi. La presentiamo in romeno e in italiano nella sezione “Confronti” dei documenti.

 
Guy Mettan: le radici della russofobia? L'anti-Ortodossia!

Il giornalista svizzero Guy Mettan (nella foto) è divenuto un buon esperto della Russia a partire dal 1994, quando l’adozione di una bambina russa gli ha aperto un mondo prima sconosciuto, o meglio, conosciuto per stereotipi falsi. Le sue ricerche lo hanno portato ad approfondire il fenomeno della russofobia (a cui ha dedicato un libro), e a concludere che la russofobia di oggi ha radici essenzialmente religiose: non è altro che la trasposizione della precedente propaganda della Chiesa di Roma contro la Chiesa e l’Impero romano d’Oriente, sfruttata tale e quale dai poteri moderni. Presentiamo un’intervista a Guy Mettan in russo e in italiano nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

 
Decisione del Santo Sinodo russo sul Concilio di Creta

Nel pomeriggio di lunedì 13 giugno, il Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa si è riunito in sessione straordinaria per discutere della situazione creatasi con il rifiuto di alcune Chiese ortodosse di prendere parte al Concilio pan-ortodosso a Creta. Il Sinodo ha deciso di sostenere le ragioni delle Chiese antiochena, georgiana, serba e bulgara e di chiedere un rinvio del Concilio. Qui potete leggere la dichiarazione del Santo Sinodo nell’originale russo e nella nostra traduzione italiana.

 
Due pericoli nel mondo ortodosso di oggi: gli abusi della confessione e della preghiera del cuore

In questi ultimi giorni abbiamo incontrato due articoli che sottolineano due pericoli nella pratica spirituale ortodossa: l’abuso della confessione slegata dal pentimento (che si ritrova più spesso tra i fedeli di famiglia ortodossa) e l’abuso della preghiera del cuore slegata dalla disciplina ecclesiale (che si ritrova più spesso tra i convertiti all’Ortodossia). Il primo testo è dell’archimandrita Vassilios (Papavassiliou) e il secondo dell’arciprete Andrew (Phillips), entrambi sacerdoti ortodossi in Inghilterra. Il problema, beninteso, non è nella confessione né nella preghiera interiore in sé, ma nella loro pratica “sganciata” dal contesto della vita spirituale ortodossa, cosa che le trasforma in due esempi di esercizio ascetico fine a se stesso. Per questo motivo, ci sembra importante includere entrambi i documenti nella sezione “Ortoprassi”.

 
Come non trasformare il Concilio in una parodia

Assieme alla decisione del Santo Sinodo russo di chiedere un rinvio del Concilio pan-ortodosso, il sito Pravoslavie i Mir ha iniziato a presentare alcune analisi di un certo buon senso di chierici e laici ortodossi. Tra questi ultimi, un nostro caro amico, il professor Aleksej Lidov (nella foto), ha voluto offrire alcune osservazioni che ricordano uno dei grandi “temi dimenticati” del Concilio: la difesa del cristianesimo. Presentiamo il saggio del prof. Lidov in russo e in italiano nella sezione “Confronti” dei documenti.

 
Intervista al metropolita Ilarion sul Concilio

Sua Eminenza il metropolita Ilarion (Alfeev) ha rilasciato a Maria Finoshina di Russia Today una video-intervista che aiuta a capire le attitudini del Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa nel chiedere il rinvio del Concilio di Creta. Presentiamo il video assieme alla trascrizione in italiano nella sezione “Confronti” dei documenti.

 
Prosegue il lavoro dell'icona

Con questo video ha inizio la fase conclusiva e più impegnativa della pittura della nostra icona dei santi locali, ovvero i volti dei santi. Si parte dalla stesura di un colore di base.

 
La delegazione della Chiesa ortodossa serba andrà a Creta, ma potrebbe lasciare il Concilio

Presentiamo la traduzione italiana della nuova dichiarazione del Santo Sinodo della Chiesa ortodossa serba (nella foto): il Sinodo ha deliberato la partecipazione della propria delegazione al Concilio di Creta, ma con la severa condizione che le obiezioni portate dalle Chiese non partecipanti siano oggetto di una seria discussione conciliare, senza la quale (o in presenza di una esautorazione delle Chiese non presenti) la delegazione serba abbandonerà il Concilio.

 
Il Concilio pan-ortodosso non dovrebbe assomigliare a un Congresso del Partito Comunista

Padre Filipp Il'jashenko (nella foto), docente di storia all’Università San Tikhon di Mosca, propone in un testo che presentiamo in russo e in italiano alcuni paralleli storici di un certo interesse tra le procedure previste per il Concilio di Creta e la vera prassi conciliare antica, dove nel paragone, per essere buoni, possiamo dire che il Concilio di Creta non fa la figura migliore.

 
Racconto di un viaggio a Patmos

Ringraziamo di cuore Stefano, che ci ha inviato il racconto di un pellegrinaggio davvero interessante: poco tempo dopo il suo ingresso nella Chiesa ortodossa, ha potuto infatti visitare l’isola di Patmos, “la Gerusalemme dell’Egeo”, di cui possiamo approfondire anche noi i tesori spirituali grazie alle sue esperienze di viaggio.

 
Due autorevoli voci alla vigilia del Concilio

Presentiamo il testo russo e la traduzione italiana del messaggio inviato dal patriarca Kirill ai partecipanti al Concilio di Creta, nonché il testo russo e la traduzione italiana dell’intervista rilasciata al metropolita Onufrij, primate della Chiesa autonoma ucraina. Le due voci più autorevoli del patriarcato di Mosca spiegano concisamente la posizione della Chiesa ortodossa russa e la sua attitudine non negativa (pur nel rifiuto di prendervi parte) all’incontro che si terrà a Creta.

 
Da dove viene il blocco nel Sinodo panortodosso?

Padre Petru (Pruteanu) ci ha lasciato alcune delle più interessanti critiche del periodo pre-conciliare odierno. Ora aggiunge ancora un saggio, che presentiamo nell’originale romeno e in traduzione italiana, sulle difficoltà più basilari del processo della sinodalità ortodossa, e su cosa si dovrebbe fare (forse utopisticamente, ma bisogna ribadirlo) perché tale processo porti a risultati positivi.

 
L'officio funebre: storia e attualità

Nonostante in questi giorni sia piuttosto impegnato nell’analisi del Sinodo di Creta, padre Petru (Pruteanu) ci ha voluto offrire un saggio della sua competenza liturgica con risvolti pastorali e missionari, che presentiamo nell’originale romeno e in traduzione italiana nella sezione “Preghiera” dei documenti.

Anche se non sappiamo quanto effetto possa avere il suo invito al ricupero delle Liturgie abbinate ai funerali, apprezziamo la sua insistenza sul legame tra il funerale e una vita vissuta nella Chiesa. In particolare, la sua denuncia di vari abusi legati a una mal compresa pietà per i defunti è radicata nella sua insistenza che si sta facendo troppo poco per catechizzare i cristiani sul senso della morte. Se i fedeli nominali sono distrutti dal dolore, secondo padre Petru (e in questo concordiamo con lui in pieno) “non è perché è morta loro una persona cara, ma perché non capiscono niente di morte e di risurrezione”.

 
Perché le chiese sono decorate con rami di betulla nel giorno di Pentecoste?

Uno dei tratti distintivi della Pentecoste in una chiesa ortodossa è la presenza di vegetazione al di là dei consueti addobbi floreali. Foglie e rami, letti di erba e ghirlande di fiori alle icone sono solo alcuni dei vari modi in cui le chiese ortodosse cambiano aspetto nei giorni della festa di Pentecoste. I russi (che non hanno mai bisogno di chiedere scusa se fanno le cose alla grande) arrivano a portare in chiesa anche interi alberi di betulla. L’arciprete Boris Stark (1909-1996, nella foto) ci ha lasciato in uno dei testi delle sue prediche una spiegazione semplice e chiara di questa usanza, che presentiamo nell’originale russo e in traduzione italiana nella sezione “Ortoprassi” dei documenti.

 
I "fossili liturgici"

Padre John Whiteford ci aiuta a capire il senso di parti della Liturgia che sembrerebbero oggi anacronistiche, e che sono pertanto denominate "fossili liturgici": ci spiega il senso del congedo dei catecumeni (anche in un’era in cui i catecumeni non sono più una presenza generalizzata) e del mantenimento del segreto eucaristico (anche in un’era in cui chiunque può sapere ogni dettaglio della Liturgia), in un saggio che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Domande e Risposte” dei documenti.

 
Per capire qualcosa dei conflitti del Concilio di Creta

Da diversi mesi stiamo cercando di presentare riflessioni sul Concilio di Creta che possano aiutare a capire che non è tutto oro quel che luccica. Ci auguriamo di avere offerto una visione per lo meno pluralista, e siamo particolarmente contenti di aver lasciato la parola ai rappresentanti del patriarcato di Antiochia, dai quali è venuta finora la critica più seria e teologicamente articolata all’intero processo conciliare. Già un anno fa, nel giugno del 2015, il libro di George Ghandour La strada per il Grande Concilio ortodosso faceva notare che le modalità di questo Concilio erano niente meno che destabilizzanti per la stessa ecclesiologia ortodossa:

"la mancanza di partecipazione di tutti i vescovi ortodossi nel lavoro di questo incontro [i.e., l'incontro dei primati ortodossi al Fanar nel marzo 2014] e il ricorso al principio di un voto per ogni Chiesa autocefala è in contrasto con la tradizione conciliare ortodossa e con l'ecclesiologia ortodossa, in cui si afferma che ogni vescovo è responsabile della Chiesa locale (diocesi) per la quale fu consacrato, e che il Concilio è l'incontro delle chiese in cui i vescovi siedono in qualità di pastori di un popolo specifico e custodi della retta fede della Chiesa universale. Forse questa soluzione, che è stata inventata per mantenere l'equilibrio tra Costantinopoli e Mosca, costituisce un grave pericolo per l'ecclesiologia ortodossa, in quanto cancella di fatto la teologia del vescovo locale, sostituendola con una teologia della collettività dei vescovi di una singola Chiesa autocefala, che presume avere opinioni omogenee – di fatto, un'opinione sola – e questo è qualcosa che l'Ortodossia non ha assolutamente mai conosciuto nella sua storia".

Oggi vogliamo lasciare la parola ai commenti di un prete ortodosso antiocheno, moderatore di un forum ortodosso di lingua inglese, che ha cercato di spiegare le radici dei conflitti in un modo molto semplice e diretto. Abbiamo volentieri tradotto in italiano questi commenti molto acuti nella sezione “Confronti” dei documenti.

 
Antiochia non ha mai dato l'assenso alla convocazione del Concilio

La scansione del documento dice, al posto riservato alla firma di Antiochia:

"La Chiesa di Antiochia ha un'opinione contraria e pertanto non firma".

Ringraziamo l’agenzia stampa Romfea per avere rivelato quello che noi sapevamo già, ma di cui non si è voluta dare notizia alla stampa. Ci auguriamo che i soloni vaticanisti che hanno sproloquiato in questi giorni sul Concilio di Creta boicottato da Mosca vogliano trarne le dovute conseguenze, e magari ammettere che se non sapevano di questo semplice dato di fatto, sono degli ignoranti irresponsabili; se lo sapevano, invece, sono complici di una mistificazione; in entrambi i casi, dopo avere diffamato una Chiesa con qualcosa di più di un centinaio di milioni di membri, farebbero cosa carina a chiedere scusa.

 
Putin e la sua visione del futuro

Phil Butler, autore di un articolo sugli attacchi alla religione della Russia, che abbiamo già presentato sul nostro sito, ci offre un saggio che vuole analizzare l’influenza del filosofo Ivan Il’in (uno degli autori preferiti del presidente Putin) nella ricerca di una possibile “terza via” diversa sia dal comunismo sia dal capitalismo, centrata sulla realtà spirituale dell’uomo. Presentiamo il saggio di Phil Butler in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti. 

 
Il Concilio pan-ortodosso rende la vita difficile ai media

Samuel Lieven, per La Croix, Kolymbari (Creta), 20 giugno 2016

Cronaca del Concilio 1. Dei 140 giornalisti accreditati presso il patriarcato di Costantinopoli, diverse decine hanno gettato la spugna dopo che il patriarca di Mosca ha rinunciato a venire a Creta, ma anche a causa di un'organizzazione complicata.

Priva di esperienza in questo settore, la Chiesa ortodossa ha preferito rendere l'evento quanto più possibile bloccato, il che rende difficili le condizioni di lavoro dei giornalisti presenti.

la tenda dove i giornalisti aspettano pazientemente al margine del Concilio pan-ortodosso (Samuel Lieven)

La sala stampa è una grande tenda eretta ai piedi dell'Accademia ortodossa, a quindici metri da una spiaggia cretese da cartolina. Fin qui, tutto va bene. Ma dentro, i quaranta gradi a mezzogiorno, l'aria condizionata guasta e la carenza di infrastrutture hanno già messo alla prova i nervi dei giornalisti più determinati a coprire il "santo e grande" Concilio, che si tiene dalla mattina di lunedì 20 giugno fino a sabato 25 giugno, sotto la presidenza del patriarca ecumenico Bartolomeo di Costantinopoli.

"Gli organizzatori hanno commesso un grave errore bloccando tutto"

L'annuncio che il patriarca Kirill di Mosca non sarebbe stato presente aveva già seriamente sgonfiato l'appetito delle redazioni internazionali, che privilegiano una lettura politica dell'evento. "L'agenzia per la quale lavoro sporadicamente non mi ha commissionato altro che un resoconto per lunedi e sembra poco interessata al seguito", dice Stefanis, un giornalista greco presente a Heraklion alla vigilia del Concilio per la celebrazione della Pentecoste.

Quanto agli inviati speciali a Kolymbari, la località all'altra estremità di Creta dove si tengono le sedute del Concilio, si sono trovati fin dall'apertura di fronte a un dispositivo di sicurezza che impedisce l'accesso ai 200 vescovi e metropoliti che partecipano al Concilio. Debitamente scortati in gruppi di dieci, i giornalisti non hanno potuto entrare che per soli tre minuti in aula quando il patriarca Bartolomeo ha pronunciato il suo testo di apertura, appena il tempo per un selfie o per fare qualche foto...

"Gli organizzatori hanno commesso un grave errore bloccando tutto", sostiene Andromaca Nikoulara, giornalista della televisione pubblica greca, che non ha lesinato sulle risorse con l'invio di una grande squadra per garantire la trasmissione in diretta per cinque ore. Una delusione. A parte i fotografi del patriarcato, nessun'altra fotocamera è stata ammessa all'interno. "La recente esperienza della visita di papa Francesco e del patriarca Bartolomeo a Lesbo ha tuttavia dimostrato che è possibile combinare le esigenze di sicurezza e il contatto con il pubblico e i media".

Niente pubblico

Di pubblico, non ce n'era neppure alla celebrazione di Pentecoste, in cui i primati erano soli nella cattedrale di san Mina a Heraklion. "Che segnale di comunione si vuole inviare? Comunione con chi?", si chiede un altro giornalista greco.

A essere messa in causa è un'organizzazione subappaltata alle staffette americane del patriarcato di Costantinopoli, che è incapace di assicurare lo svolgimento di un tale evento con il proprio denaro, o di fare affidamento su un'infrastruttura che non ha. "La Grecia, che ospita l'evento, non ha più soldi", conclude Gheorghios Ferdis, giornalista greco specializzato nell'Ortodossia. "Il patriarcato cerca dunque il denaro e le risorse altrove".

Costituita da una sequenza di chiese indipendenti (dieci sono presenti a Creta sulle 14 invitate), l'Ortodossia non ha l'esperienza del Vaticano nell'organizzazione degli eventi.

Alcuni media generalisti

Se i media greci, confessionali o generalisti, costituiscono il grosso delle troupe sotto la tenda, alcuni media europei malgrado tutto hanno fatto il viaggio. Hildegard Suehling anima in Germania un programma laico dedicato alle religioni sulla catena WDR5. "Già molte in Germania a causa di un'immigrazione antica, le comunità ortodosse sono rafforzate dal recente afflusso di profughi dal Medio Oriente. Il dieci per cento tra loro è costituito da cristiani, di cui la maggior parte è legata al patriarcato ortodosso di Antiochia".

Christian Rathner, della televisione pubblica austriaca, stima a 400.000 il numero di ortodossi nel suo paese. Come in Germania, le conversioni all'Ortodossia aumentano con il numero di rifugiati. Abbastanza da alimentare per lui l'interesse del grande pubblico per il mondo ortodosso.

In ogni caso, anche l'accesso ai lavori del Concilio può ancora rischiare di complicarsi nei prossimi giorni. Le sessioni di lavoro dei vescovi si terranno questa volta completamente al chiuso fino alla presentazione del messaggio finale. Questo sarà sabato 25 giugno, e a quel punto, la tenda dal fascino di una serra tropicale potrebbe ben essersi svuotata... 

 
Storia della Russia in fotografie

Presentiamo un articolo introduttivo che annuncia la nascita di un nuovo portale web con 80.000 fotografie della Russia dal 1860 al 2000, a cura del Museo d'arte multimediale di Mosca. Il portale è di uso semplice, anche per chi non sa il russo, e aiuta ad approfondire ogni ricerca legata alla storia del paese più grande del mondo.

 
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