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04/10/2023  Scoperte, innovazioni e invenzioni russe  
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02/07/2015  Come imparare a distinguere le icone eterodosse  
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17/03/2013  UNA GUIDA ALL'USO DEL SITO (aggiornamento: aprile 2015)  
21/02/2013  Funerali e commemorazioni dei defunti  
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31/08/2012  I nostri iconografi: Ovidiu Boc  
07/06/2012  I nomi di battesimo nella Chiesa ortodossa  
01/06/2012  Indicazioni per una Veglia di Tutta la Notte  
31/05/2012  La Veglia di Tutta la Notte  
28/05/2012  La preparazione al Matrimonio nella Chiesa ortodossa  
08/05/2012  La Divina Liturgia con note di servizio  
29/04/2012  La preparazione al Battesimo nella Chiesa ortodossa  
11/04/2012  CHIESE ORTODOSSE E ORIENTALI A TORINO  
 



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Sezione 1

Siti ufficiali delle Chiese Ortodosse nel mondo

 
Ai cattolici tradizionalisti

Vi presentiamo, tratte da una discussione teologica in Internet, alcune considerazioni che un cristiano ortodosso rivolge a quanti si definiscono cattolici tradizionalisti, e attaccano quel papa che secondo il loro pensiero dovrebbe essere la garanzia dell’inattaccabilità della loro fede.

 
Metropolita Onufrij: Non abbiate paura! Siamo nella Chiesa fondata da Cristo

Vi presentiamo in italiano un resoconto delle parole di incoraggiamento da parte di Vladyka Onufrij alla riunione diocesana di Kiev del 23 dicembre.

 
L'autocefalia polacca: l'interferenza di Costantinopoli negli affari interni della Chiesa ortodossa russa

Vi presentiamo la traduzione italiana di un articolo pubblicato sulla Rivista del Patriarcato di Mosca addirittura nel 1950, e che illustra una pagina di storia che vi avranno sicuramente tenuto nascosta: l’interferenza del Patriarcato di Costantinopoli nel dare un’autocefalia non canonica a una parte della Chiesa russa (... vi sembra una storia familiare?), approfittando del sostegno di un governo anti-russo e calpestando la lettera e lo spirito dei canoni ortodossi.

 
La "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" celebra il Natale di nuovo calendario perché "il Majdan ha simboleggiato questo"

Vi presentiamo in traduzione italiana le elucubrazioni dell’anti-metropolita della Volinia Mikhail Zinkevich (nella foto) sul valore del nuovo calendario come elemento di allineamento ai “valori europei”.

La fedeltà al vecchio calendario non è la caratteristica più importante della Chiesa ortodossa, ma acquista tanto maggior valore quanto l’abbandono del vecchio calendario per il nuovo diventa un criterio di “nuova ortodossia” politica.

 
Sviluppi della crisi ucraina in Africa

Alcuni giorni fa vi abbiamo dato la notizia di una lettera aperta di 27 sacerdoti ortodossi africani del Patriarcato d’Alessandria, che hanno manifestato obiezioni al riconoscimento degli scismatici ucraini da parte del loro patriarca. Ora vi presentiamo in italiano la notizia che i vescovi greci di questi sacerdoti li stanno già sottoponendo a censure ecclesiastiche e a minacce di deposizione (mentre l’arcivescovo Jonah di Kampala, etnicamente ugandese, non li sanziona affatto). Vi invitiamo a tenere presente gli aspetti non solo tribalisti, ma francamente razzisti, di tali provvedimenti.

D’altra parte, a Mosca, il Santo Sinodo (nella foto) si è riunito per decidere alcuni passi molto importanti e delicati, tra cui l’accettazione della proposta del patriarca Theophilos III di Gerusalemme, di tenere un incontro pan-ortodosso relativo alla crisi ucraina ad Amman in febbraio. In particolare, a proposito della crisi ucraina e delle sue ramificazioni in Africa, sono state prese decisioni riguardanti le limitazioni delle concelebrazioni e il fato di alcune chiese di rappresentanza. Possiamo conoscere l’elenco di queste decisioni in traduzione italiana.

 
Intervista di Tudor Petcu a Ulrich Peter Trappe

Il nostro amico Tudor Petcu ci ha fatto avere un’altra intervista, questa volta a Ulrich Peter Trappe (nella foto), filosofo di Berlino convertito all’Ortodossia dal luteranesimo. Ve la presentiamo nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti.

 
Canti di Natale dei monaci di Svjatogorsk

Eccovi alcuni canti natalizi dalla Lavra di Svjatogorsk, nel Donbass settentrionale.

 
Un nuovo Ieratico missionario

Eccovi in romeno e in italiano la presentazione di un nuovo libro di culto pensato proprio per l’adattamento delle funzioni ortodosse alle necessità pastorali delle nostre parrocchie, adattamento che non significa “mutilazione” delle funzioni, ma ripresentazione in un formato catechetico. Il Liturghier (Ieratico) missionario è frutto di oltre un decennio di studi e di competenza liturgica del nostro confratello padre Petru (Pruteanu). Il testo è apparso in lingua romena (che, giova ricordarlo, è la madrelingua della maggioranza degli ortodossi che oggi vivono in Italia), ma può aiutare tutti a spiegare il senso delle funzioni ortodosse, a trovare soluzioni pratiche ad aspetti paradossali del culto (per esempio, un’alternativa all’uso delle preghiere vesperali nelle Liturgie dei Presantificati servite al mattino) e a capire che la Tradizione non è una ripresentazione pedissequa di forme ormai prive di significato, ma la fedeltà a un messaggio sempre vivo nel tempo.

 
Conclusioni

Per il termine di un anno ricco di sorprese e cambiamenti, non troviamo un contributo migliore del testo, che vi presentiamo in traduzione italiana, con cui padre Andrew Phillips tira le fila della propria vita e parla dei miracoli ai quali ha potuto recentemente assistere.

 
Celebrazioni del NATALE ORTODOSSO 2019/2020

Sabato 4 Gennaio

ore 17 - Veglia

Domenica 5 Gennaio - Domenica prima del Natale

ore 10 - Divina Liturgia

Lunedì 6 Gennaio - Vigilia di Natale

ore 10 - Divina Liturgia della Vigilia

ore 17 - Veglia del Natale (Grande Compieta e Vespro + Mattutino)

(non celebreremo funzioni durante la notte)

Martedì 7 Gennaio - NATALE DEL SIGNORE

ore 10 - Divina Liturgia

Buon Natale! Cu Nașterea Domnului! С Рождеством Христовым! გილოცავ შობა-ახალ წელს!

 
Uno sguardo indietro al 2019

Vi presentiamo in traduzione italiana il bilancio che i redattori del sito OrthoChristian.com (il mirror inglese del sito Pravoslavie.ru, legato al complesso del monastero Sretenskij di Mosca) danno uno sguardo all'anno passato. Osserviamo assieme a loro gli avvenimenti e i frutti del loro lavoro di informazione, che per una piccola parte (per quanto possono le nostre risorse umane e di tempo) sono disponibili anche ai lettori italiani sulle pagine di questo sito.

 
Vescovi russi e romeni consacrano la prima pietra di una nuova chiesa in Ungheria

Vi presentiamo la notizia di una funzione episcopale congiunta: la posa della prima pietra della chiesa a Hévíz in Ungheria. Al di là del valore sempre positivo dei nuovi luoghi di culto che si aprono, la collaborazione tra vescovi di diversi patriarcati dimostra che tutto è possibile per chi vuole vivere fraternamente, e chi usa come pretesto il principio del “singolo vescovo per un singolo territorio”, generalmente perché vuole in quel territorio comandi il proprio vescovo, ha ancora molta strada da fare sul cammino della fratellanza cristiana.

 
Patriarca Kirill: "Nessuno dovrebbe rimanere in disparte da ciò che sta accadendo in Montenegro e nell'Ortodossia nel mondo"

Eccovi in traduzione italiana la notizia dell’appello del patriarca Kirill a sostenere in tutti i modi possibili i cristiani ortodossi del Montenegro contro la legge-vergogna che mira a sequestrare le proprietà della Chiesa canonica.

 
Montenegro: politici scomunicati, i fedeli scendono in piazza, i vescovi fanno sentire la loro voce (+ VIDEO)

Eccovi in italiano l’articolo sulle proteste in Montenegro per la legge-vergogna che vorrebbe rubare i beni secolari della Chiesa canonica per metterli a disposizione del governo e degli scismatici ad esso allineati. Non scordiamo l’appello del patriarca Kirill a fare tutto il possibile per sostenere i cristiani ortodossi del Montenegro, e ricordiamoci che basta davvero poco (meno del tempo che impieghiamo per leggere questo articolo e guardare il video allegato) per scrivere un messaggio di protesta. A Roma abbiamo due ambasciate del Montenegro, presso la Repubblica Italiana e presso la Santa Sede: sono i due luoghi istituzionali migliori a cui inviare (per fax, e-mail o per buona vecchia posta cartacea) lettere di indignazione per una legge tanto ingiusta e ripugnante.

 
Eterna memoria a padre Lucian Roșu

L’ingresso nel 2020 ha portato un grave lutto ai cristiani ortodossi di Torino: padre Lucian Roșu (nella foto qui a lato) si è addormentato nel Signore dopo anni di lotta contro la leucemia, un calvario che non gli ha impedito di sviluppare la più attiva parrocchia ortodossa in città, di aiutare i più poveri e diseredati nel suo lavoro secolare, e di essere un marito e un padre esemplare. Ci stringiamo attorno alla presbitera Amalia, ai suoi figli, Iulia, il diacono Alexandru, Pavel e Nicolae, e a tutta la parrocchia: a tutti mancherà profondamente la sua umiltà, disponibilità e serenità anche di fronte alle circostanze più difficili. Abbiamo iniziato a ricordarlo anche nelle nostre funzioni (qui sotto trovate un paio delle foto della prima Panichida che abbiamo servito per lui).

Eterna la sua memoria!

Veșnica lui pomenire!

 
Presentazione della parrocchia in arabo

Con grande piacere e con immenso rispetto e ammirazione per i nostri fratelli cristiani ortodossi di lingua araba, aggiungiamo la presentazione della nostra parrocchia in arabo. Quello dell’Ortodossia di lingua araba (che non si esaurisce certamente nella bandiera libanese che usiamo per rappresentarla) è uno dei volti meno conosciuti in Italia, e ci farebbe solo bene approfondirlo. Speriamo che da questi piccoli segni di stima possano seguire buoni contatti in futuro.

 
Una preghiera per ogni necessità

Come piccolo regalo di Natale ai sacerdoti ortodossi che si trovano in difficoltà quando arrivano richieste di preghiere per varie necessità personali, offriamo una preghiera dal Molitfelnic romeno, con le sue varianti e le traduzioni italiane.

 
Tomos, scisma e fede rafforzata: gli 8 eventi di punta del 2019

Vi presentiamo in traduzione italiana il saggio di Kirill Aleksandrov che passa in rassegna gli eventi dell’anno passato (positivi e negativi) che hanno avuto il maggior impatto sulla Chiesa ortodossa in Ucraina e nel mondo.

 
La storia dell'Ortodossia in Ungheria

Dopo che abbiamo fatto qualche giorno fa un cenno a una nuova chiesa in Ungheria (nella foto: la cattedrale della Dormizione a Budapest), il nostro amico Tudor Petcu ci ha chiesto di mettere a disposizione dei lettori del sito il saggio storico scritto anni fa da padre Andrew Phillips. Lo facciamo volentieri, e ringraziamo Tudor per questa attenzione.

 
"I racconti di un pellegrino russo" e l'insegnamento del vescovo Ignazio (Brjanchaninov) sulla preghiera

I Racconti di un pellegrino russo sono molto conosciuti nel mondo cattolico (dove si potrebbe ipotizzare che siano il libro più noto di spiritualità ortodossa), ma sono anche un’opera che è trattata dagli autori spirituali russi con molta cautela. Questa cautela ha le sue ragioni, ed è pressoché ignorata tra i lettori cattolici, così come è ignorato sant’Ignazio (Brjanchaninov), che tra i vescovi russi è quello che ha spiegato meglio le ragioni dell’attenzione ai metodi di preghiera troppo “facili”. Vi presentiamo in traduzione italiana il testo di un’intervista ad Aleksej Il'ich Osipov, il più famoso docente di teologia della Chiesa russa contemporanea: il professore narra di come aveva messo in guardia nel 2004, a una delle conferenze internazionali della Comunità di Bose, le persone troppo entusiaste di una messa in pratica dello stile del pellegrino russo.

 
Fotografie dalla Liturgia di Natale

Vi presentiamo una nuova galleria fotografica con le immagini della Liturgia del giorno di Natale, e ringraziamo come sempre il nostro caro amico Alberto Ceoloni per averci aiutato a fissare e a diffondere questi momenti.

 
Il primate greco aveva accusato il patriarca Bartolomeo di usurpazione di potere

Vi presentiamo in traduzione italiana un commento sulla notizia data su Facebook dal blogger Aleksandr Voznesenskij, che ha ritrovato una dichiarazione del defunto arcivescovo Christodoulos di Atene (nella foto), che già nel 2004 accusava il patriarca Bartolomeo di voler passare illegalmente da un primato d’onore a un inaccettabile primato di potere.

 
Gli antiocheni non deludono: il caso di padre Aaron Warwick

Padre John Whiteford ci racconta come il metropolita Joseph e l’arcivescovo Basil (nella foto) dell’Arcidiocesi antiochena d’America abbiano dovuto prendere provvedimenti contro un loro sacerdote che ha scritto un articolo diseducativo e anti-cristiano sotto il pretesto di un approccio pastorale al tema dell’omosessualità, e ha finito per offrire armi alla piccola lobby che sta cercando di introdurre un pensiero pro-LGBT nella Chiesa ortodossa. Vi offriamo il saggio di padre John in traduzione italiana, per aiutarvi a essere pronti a quando le stesse suggestioni di “tolleranza pastorale” si faranno strada anche nelle Chiese ortodosse in Italia.

 
Testimonianze di fede dal Montenegro e dal Kosovo

Lo ieromonaco Ignatij (Shestakov), referente del monastero Sretenskij di Mosca per i rapporti con la Chiesa serba, ha preparato un'accurata rassegna (corredata di galleria fotografica) delle proteste della popolazione del Montenegro alla legge-vergogna che espropria i beni della Chiesa (nella foto, la preghiera pubblica della sera di domenica 12 gennaio nella capitale Podgorica). Vi abbiamo preparato la traduzione italiana dell'articolo di padre Ignatij, nella speranza che aiuti altre persone ad attivarsi contro questa ingiustizia di cui il mondo dei media non parla.

Dal Kosovo, invece, accogliamo volentieri l’ultima intervista all’abate Sava di Dečani, che vi presentiamo in traduzione italiana per darvi un’idea della situazione attuale del Kosovo, anche questa, non sorprendentemente, trascurata dai media.

 
Il vescovo di Pinerolo omette il Credo alla Messa dell'Epifania: un parere di parte ortodossa

Eccovi alcuni commenti su un gesto avvenuto la scorsa settimana a Pinerolo (nella foto: la cattedrale di San Donato), che ha scatenato una buriana di polemiche. Se certi gesti si fanno per rispetto degli altri credenti (tra cui gli ortodossi), forse la migliore soluzione sarebbe consultare detti credenti prima di compiere tali gesti.

 
La risposta del patriarca Bartolomeo al patriarca Theophilos

Vi presentiamo in italiano il testo della lettera di risposta del patriarca di Costantinopoli all’invito alla Sinassi dei primati prevista a febbraio ad Amman, insieme ai commenti del curatore del sito Orthodox Synaxis.

Attenzione: la lettura del testo della lettera non è adatta alle persone facilmente impressionabili, mentre la lettura dei commenti che la precedono non è adatta a chi è ancora convinto che insomma, ecco, forse, quasi, diciamo, probabilmente la posizione del patriarca Bartolomeo sia ancora ricuperabile nel contesto dell’ecclesiologia della Chiesa ortodossa.

 
Ἔτι καὶ ἔτι... il patriarca Bartolomeo e l'eresia dell'etnofiletismo

Ancora e ancora, dalle parole stesse del patriarca Bartolomeo, ci giungono conferme della sua caduta in un’eresia condannata, per ironia, dal suo stesso patriarcato, e ancora e ancora siamo obbligati, in qualità di cristiani ortodossi, a denunciare questi rischi di eresia, per non compromettere la nostra stessa fede ortodossa. Eccovi due articoli specifici su questo punto: lo studio di Kirill Alexandrov sul perché il patriarca Bartolomeo incita all'odio etnico, e le considerazioni del blog Notes on Arab Orthodoxy sull’aberrazione di una “nazione eletta dell'Ortodossia”.

 
Due scismi: perché in Bulgaria sono riusciti a fare quel che in Ucraina non hanno potuto fare?

Vi presentiamo in traduzione italiana uno studio di Kirill Aleksandrov che ci offre un paragone che aspettavamo da lungo tempo, comparando attentamente l’attuale scisma dalla Chiesa ucraina con quello dalla Chiesa bulgara, avvenuto negli stessi decenni e risolto in un modo che in Ucraina non si è potuto fare. Scopriamo perché...

 
Il fallimento dell'esperimento di "riunificazione" degli scismatici senza pentimento

Eccovi in italiano un altro saggio di Kirill Aleksandrov sui frutti bacati del tentativo di "riunificare" gli scismatici ucraini con la Chiesa ortodossa, stigmatizzato come un tentativo di "perfezionare il Vangelo".

 

 
Tour virtuale della Lavra di Svjatogorsk

Cliccate sull’immagine per accedere a un tour virtuale della Lavra di Svjatogorsk, il più famoso dei monasteri dell’Ucraina orientale, sulla riva del fiume Donets, non distante da dove nacque il santo vescovo Ioann di Shanghai e San Francisco.

 
Le regole alimentari dell'Ortodossia: un'introduzione

(cliccate sulla foto per avviare il video)

Con la festa della Teofania, termina il periodo festivo caratterizzato, tra l’altro, da grandi mangiate. Ritornano i giorni di digiuno, e abbiamo voluto iniziare una serie di video sull’alimentazione dei cristiani ortodossi, perché proprio le regole di digiuno sembrano spaventare tanti (sia quelli che sono già ortodossi sia quelli che si interessano all’Ortodossia). Speriamo di compiere assieme a voi qualche piccolo viaggio attraverso il mondo della cucina ortodossa, mettendo assieme scienza, arte culinaria, molte diverse culture e un generale apprezzamento dei doni che Dio ci offre per vivere bene.
 
Continua il traffico di Tomos: possibili implicazioni

Il governo della Macedonia del Nord (nella foto, l’attuale e il precedente primo ministro macedone con il patriarca Bartolomeo) sta compiendo grandi passi diplomatici con il Fanar per ottenere per la propria Chiesa nazionale l’autocefalia (o per lo meno, il surrogato che passa con questo nome tra gli ideologi del “primo senza pari”) data agli scismatici ucraini, e il governo del Montenegro, come vi abbiamo già evidenziato, cerca di fare lo stesso. Quali possono essere le conseguenze per tutta l’Ortodossia dell’adozione da parte fanariota di una vera e propria “internazionale degli scismi”? Stiamo arrivando a una sempre più chiara separazione tra “fanarodossia” e Ortodossia, come spiegato nella traduzione italiana del saggio di Kirill Aleksandrov in materia.

 
Una “lettera aperta” anonima contro padre Josiah Trenham

La separazione tra pecore e capri nella Chiesa ortodossa, che vediamo attuarsi sempre più marcata in campo ecclesiologico, sta interessando parallelamente anche il campo morale. Da una parte si promuove l’ordine del giorno del “primo senza pari” (il cavallo di Troia per far entrare nella Chiesa ortodossa l’ideologia papista), dall’altra l’ordine del giorno della “inclusività pastorale” (il cavallo di Troia per far entrare nella Chiesa ortodossa l’ideologia LGBT). Curiosamente, entrambi gli ordini del giorno possono godere dell’appoggio dei poteri costituiti del politically correct. Occorre naturalmente demonizzare chiunque sia tanto audace da resistere, e una delle vittime eccellenti è padre Josiah Trenham (nella foto), accusato in modo piuttosto codardo da uno dei suoi confratelli con una “lettera aperta anonima” (l’equivalente letterario del tirare una pietra e nascondere la mano che l’ha tirata) a causa della sua posizione inflessibilmente tradizionale sull’omosessualità. Padre John Whiteford ha composto una lunga riflessione in difesa di padre Josiah, e noi ve l’abbiamo volentieri tradotta in italiano nella sezione “Etica” dei documenti.

 
Una vita per lo tsar: Grigorij Efimovich Rasputin-Novy

Vi presentiamo nella sezione “Testimoni dell’Ortodossia” dei documenti la traduzione italiana di un nuovo ritratto a lungo atteso di Grigorij Rasputin (nella foto), come non lo avete mai conosciuto finora (anche se già nell’estate del 2016 vi avevamo già offerto un articolo che anticipava questa biografia). Padre Andrew Phillips si basa per questo ritratto su solide prove documentali e sul lavoro paziente di storici ecclesiastici e statali degli ultimi decenni, che se valgono le loro credenziali, hanno contribuito a ripulire completamente la reputazione di uno dei personaggi più calunniati della storia.

 
Il tribunale obbliga il servizio immigrazione a reintegrare la cittadinanza del vescovo Gedeon

Passo dopo passo, stiamo assistendo al ritorno in Ucraina di un po’ di legalità: questa voltya è il caso del vescovo Gedeon (Kharon) nella foto, di cui abbiamo denunciato lo scorso febbraio la deportazione. Ora, la corte d’appello ucraina ha imposto il reintegro della cittadinanza di Vladyka Gedeon al servizio immigrazione della sua regione (la Volinia), come da notizia che vi riportiamo in traduzione italiana.

 
Il metropolita Ilarion rilascia un'intervista sugli obiettivi della sua visita a Gerusalemme

Vi presentiamo in traduzione italiana il testo dell’intervista del metropolita Ilarion (Alfeev, nella foto) a RIA Novosti a proposito del suo viaggio a Gerusalemme, dove oltre alla commemorazione delle vittime del genocidio nazifascista, un importante momento è il colloquio con il patriarca Theophilos a proposito dell’incontro dei primati ortodossi ad Amman.

 
"Hanno tirato le sorti sui miei indumenti" – La panaghia del defunto primate canonico ucraino donata agli uniati dall'ex segretario scismatico Drabinko

Matfey Shaheen ci ha preparato un ritratto impietoso ma sincero dell’ex metropolita Aleksandr (Drabinko, a sinistra nella foto) e della sua caduta da assistente del metropolita di Kiev Vladimir (Sabodan, a destra nella foto) a scismatico alla ricerca di una ribalta, anche a costo di corteggiare gli uniati.

 
Sul vero pericolo di creare un idolo e di perdere Dio

Vi presentiamo in traduzione italiana alcune riflessioni del metropolita Antonij (Pakanich, nella foto) sulla creazione di idoli.

 
L'Ortodossia può esistere senza il Patriarcato di Costantinopoli?

Eccovi in anteprima la traduzione italiana di un articolo di Jaroslav Nivkin sul sito dell’Unione dei giornalisti ortodossi, per ora ancora non tradotto in lingue occidentali. Il tema del primato di Costantinopoli inizia ad assomigliare a un argomento morto e ormai sviscerato da tutte le parti, ma è importante che i cristiani ortodossi possano comprendere le ragioni della più grave crisi che oggi sta danneggiando la Chiesa.

 
Eterna memoria: arciprete Vsevolod Chaplin

Domenica 26 gennaio 2020, dopo aver celebrato la Divina Liturgia nella sua parrocchia a Mosca, si è addormentato nel Signore padre Vsevolod Chaplin (nella foto), che avrebbe compiuto 52 anni il prossimo 31 marzo.

Padre Vsevolod, che assieme al protodiacono Andrej Kuraev era forse il più noto tra i rari chierici celibi (cioè non sposati né monaci) della Chiesa russa, aveva ricoperto dal 2009 al 2015 la carica di capo del Dipartimento sinodale del Patriarcato di Mosca per le relazioni tra Chiesa e società (un ruolo di grande interesse per la promozione del messaggio cristiano nella cultura contemporanea).

Ci piace ricordare che padre Vsevolod è stato uno dei primi chierici russi a visitare la nostra chiesa quando nel 2001 ci eravamo appena insediati nella sede attuale, e da allora lo abbiamo sempre seguito con interesse, traducendo e pubblicando i suoi vibranti frammenti, le sue interviste, le sue dichiarazioni pubbliche, i suoi resoconti di eventi contemporanei, i suoi commenti sulla lingua liturgica o sui pericoli della teologia della diaspora. Ci è dispiaciuto quando nel 2015 si è dimesso dal Dipartimento per le relazioni tra Chiesa e società, ma abbiamo notato che, nonostante la ragione da lui dichiarata per le dimissioni fossero le sopraggiunte incomprensioni con il patriarca, padre Vsevolod ha continuato a servire la Chiesa fino all'ultimo in tutte le sue altre capacità.

Che Dio lo riposi in pace, e dia a noi la saggezza di capire i messaggi che ha voluto insegnarci con tanta costanza.

Eterna Memoria! Вечная память!

 
Due nuovi vescovi francesi

Il mattino del 24 gennaio, all'Assemblea Generale dell'Arcivescovado all'Istituto Saint-Serge, si sono svolte le elezioni dei nuovi vescovi ausiliari.

Da 132 votanti, l'archimandrita Syméon (Cossec, a sinistra) ha ricevuto 111 voti, e lo ieromonaco Elisée (Germain, sulla destra) 121 voti.

Ricordiamo che padre Syméon era già stato pre-eletto dall'Assemblea nel 2013 in una rosa di tre candidati alla carica di arcivescovo: poi il Santo Sinodo di Costantinopoli bocciò la sua candidatura senza addurre motivazioni.

A pochi mesi dal rientro di Rue Daru nella Chiesa russa, ecco risolto con la massima semplicità (e senza alcuna interferenza) uno dei problemi che ha afflitto l'Arcivescovado per decenni: l'assenza di un vero e proprio comitato episcopale, previsto dagli statuti e mai permesso dal Fanar.

 
Veniamo tutti dal Cattolicesimo: vecchi e nuovi miti degli uniati

Una delle più profonde ferite della crisi ucraina è venuta dall’uso “disinvolto” delle informazioni per cercare di sostenere le tesi più insostenibili. Purtroppo, le assurdità delle pretese del Fanar e degli scismatici ucraini si basano pesantemente sulle assurdità delle pretese degli uniati. Qui non parliamo di semplici differenze di visione o di interpretazione, ma di vere e proprie manipolazioni dei fatti, di cui Vadim Zadorozhnyj ci offre una rassegna nel suo articolo sulla propaganda uniate contemporanea.

 
Che cos'ha il patriarca che manca a Cristo? In cosa il Fanar e la Chiesa ortodossa russa non sono d'accordo

Vi presentiamo in traduzione italiana l’articolo di Andrej Vlasov sulle posizioni diverse e incompatibili che la Chiesa ortodossa russa e il Patriarcato di Costantinopoli hanno sul tema del primato nella Chiesa. A voi il compito di concludere quale delle due posizioni sia in armonia con la tradizione ortodossa.

 
Siamo davanti allo spettacolo di una Chiesa che si sta disintegrando?

Dal blog Notes on Arab Orthodoxy, vi abbiamo tradotto in italiano un articolo di Raymond Rizk, rappresentante del movimento giovanile del Patriarcato di Antiochia, che ci presenta riflessioni interessanti provenienti dall’Ortodossia araba, purtroppo sempre poco conosciuta e poco ascoltata.

 
5 problemi spinosi con cui l'Ortodossia si confronta

I rapporti tra le Chiese locali e le loro diocesi, le giurisdizioni sulla diaspora, i Dittici, le dipendenze delle Chiese dalle politiche statali e l’interpretazione dei Canoni dei Concili ecumenici: ecco cinque piaghe nel corpo mistico di Cristo che Andrej Vlasov cerca garbatamente di toccare in un saggio di cui vi offriamo la traduzione italiana.

 
Solo un vescovo che ha dimenticato il Vangelo può proclamare al mondo il suo primato

Il metropolita Luka (Kovalenko, nella foto) di Zaporozh'e continua a parlar chiaro sulla crisi ucraina in una dichiarazione che vi abbiamo tradotto in italiano nella sezione “Confronti” dei documenti.

 
Le SS "Galizia", gli uniati, l'olocausto e la vita in uno stato di menzogne

Vi presentiamo in traduzione italiana l’articolo di Taras Rebikov che spiega come episodi di glorificazione del nazismo sono ancora più che presenti in Ucraina occidentale, sotto la copertura e la compiacenza dei greco-cattolici.

 
San Giovanni di Shanghai era "scismatico"?

Il metropolita Emmanuel (Adamakis), in un tentativo di difendere l’indifendibile e di scrollarsi di dosso l’immagine di fomentatore dello scisma in Ucraina, ha pensato di ricorrere alla tattica ben nota (ma indegna di un cristiano) di scaricare le proprie colpe sulla controparte, accusando la Chiesa russa di aver accolto santi “scismatici” come san Giovanni di Shanghai e San Francisco (nell’icona). Poiché l’accusa è grave, dovrà essere grave anche la risposta: leggiamo in traduzione italiana come Bernard Le Caro ci spiega che le storie delle rotture ecclesiali relative alla Chiesa russa all’estero e quelle relative agli scismatici ucraini non sono nemmeno lontanamente paragonabili.

 
Il Concilio in Giordania: speranze e prospettive

Siamo arrivati a febbraio, e il tema della riunione dei primati ortodossi ad Amman si fa immediato e importante: qui il nucleo del problema non è più la situazione in Ucraina o un conflitto tra patriarcati, ma la testimonianza stessa dell’Ortodossia, minacciata da rigurgiti di papismo e di etnofiletismo che ormai non è più caritatevole passare sotto silenzio. Vi presentiamo in traduzione italiana le considerazioni di padre Vadim Leonov, storico della Chiesa, e le proposte di dialogo del lettore Dionysius Reddington: troviamo significativo notare come due persone tanto diverse (dal centro dell’Ortodossia russa a Mosca all’isolata città di Lubbock nel Texas) siano giunte a suggerire strategie tanto simili per la risoluzione della crisi presente.

 
Il metropolita di Poltava battezzerà personalmente i bambini delle famiglie numerose

La pratica di affidare a un patriarca o un vescovo importante la celebrazione di certi battesimi ha illustri precedenti nella storia, ed è stata usata per motivi missionari (memorabili il casi delle decine di migliaia di battesimi celebrati dall’arcivescovo Makarios di Cipro nella sua visita in Kenia nel 1957) o più prosaicamente per ragioni pastorali. Una di queste ragioni è il contenimento della crisi demografica, con la promessa che i figli di famiglie numerose avranno un battezzatore e un padrino d’eccezione. Il metropolita Filipp di Poltava, che conosciamo personalmente e che stimiamo, e l’ultimo che si è aggiunto alla lista di cui diamo la notizia nella sezione “Pastorale” dei documenti.

 
Al servizio degli imperi: dove sarà portato il Fanar dai nuovi padroni

Vi presentiamo in traduzione italiana un saggio dell'arciprete Vladimir Puchkov sul servilismo del Patriarcato di Costantinopoli nei confronti dei poteri dominanti, e sul danno che tale situazione sta portando alla Chiesa.

 
Sulla de-sovietizzazione della Chiesa ortodossa russa

Uno degli indizi più sicuri della stabilità mentale di padre Andrew Phillips, che non fa mistero della sua fedeltà alla Chiesa ortodossa russa, è la sua disponibilità a metterne in discussione i difetti, senza rinnegare tale fedeltà. Vediamo nella traduzione italiana di uno dei suoi ultimi saggi come difendersi da tre tristi tracce del retaggio sovietico (imperialismo, centralizzazione burocratica e superstizione) che ancora fanno capolino nel mondo ortodosso russo.

 
Con Cristo, amore e gioia spirituale: come vivono i fedeli dopo essere stati scacciati dalle loro chiese

Leggiamo in traduzione italiana una grande testimonianza cristiana da parte dei fedeli delle chiese sequestrate dagli scismatici ucraini. Questo esempio dovrebbe risuonare in tutto il mondo, non da ultimo come avvertimento ai cristiani ortodossi troppo compiaciuti delle loro realizzazioni materiali.

 
L'antico legame spirituale tra Ucraina e Siria

Vi presentiamo la traduzione italiana di un interessante articolo sui legami tra Ortodossia siriana e ucraina, che parte dal fatto poco noto che il primo metropolita di Kiev (san Michele, nell’icona) era un siriano, e giunge a molte storie dei nostri tempi.

 
Il Fondo metropolitano del Dipartimento di Stato: perché la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" ha creato una struttura di beneficenza

Vi presentiamo in traduzione italiana un altro saggio di Kirill Aleksandrov, che esamina la provenienza del nuovo fondo caritatevole degli scismatici ucraini. Non ci stupisce tanto la sfacciataggine del Dipartimento di Stato americano, che finanzia apertamente la struttura di beneficenza mirata tra l’altro alla “reintegrazione del Donbass” (ovvero, a leggere tra le righe, a provvedere soft power politico in un territorio in cui gli Stati Uniti non hanno alcun potere): ci stupisce invece – e molto – il silenzio assordante di tutti quelli che per decenni hanno martellato (e si permettono ancora di martellare) la Chiesa russa con accuse di asservimento a politiche statali.

 
Metropolita Antonij: ogni cristiano è un combattente per l'unità della Chiesa

Di fronte alle minacce all’unità della Chiesa, secondo un messaggio del metropolita Antonij (Pakanich, nella foto) di Borispol e Brovary, cancelliere della Chiesa ortodossa ucraina, ogni cristiano è chiamato a difendere questa unità. Il primo attentato all’unità ha luogo nella nostra interiorità, come possiamo leggere nella traduzione italiana delle parole di sua Eminenza.

 
Questioni di famiglia: gli aborti

Partendo dal resoconto di un evento parrocchiale (una raccolta di firme per il de-finanziamento dell’aborto come servizio sanitario) in una chiesa rurale della Russia, il catechista Andrej Gorbachev ci mette di fronte con una certa angoscia quanto sia basso il livello di evangelizzazione tra i fedeli ortodossi, che da una parte sono molto osservanti delle regole rituali della Chiesa, e dall’altra parte non riescono a fare un collegamento tra il messaggio evangelico e il diritto alla vita dei nascituri. Leggiamo in traduzione italiana questo scioccante ma importante resoconto, e riflettiamo sul lavoro che ancora ci aspetta nello sviluppare una coscienza cristiana.

 
L'incontro di Amman: la manovra del Fanar influenzerà la legittimità delle decisioni del Concilio?

Vi presentiamo in traduzione italiana le considerazioni di Konstantin Shemljuk sulle reazioni e sulle prospettive del Concilio in preparazione ad Amman: in particolare, ripercorreremo i momenti in cui i patriarchi di Gerusalemme hanno convocato autorevoli concili, nel primo e nel secondo millennio, per difendere la fede ortodossa messa in pericolo dalle tendenze eretiche di alcuni patriarchi di Costantinopoli.

 
Non ci sono piani per trasferire le Lavre delle Grotte di Kiev e di Pochaev, afferma il ministro della cultura ucraino

Vi presentiamo nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti la notizia che l’attuale governo ucraino non si dichiara interessato (a differenza del precedente) al trasferimento agli scismatici dei due monasteri chiave dell’Ortodossia ucraina. Se da una parte questa è la fine di un incubo per tanti fedeli, per noi è il segno che non dobbiamo mai abbassare la guardia e trascurare le minacce alla Chiesa.

 
Il patriarca-catholicos Ilia II della Georgia non prenderà parte alla Sinassi dei primati ad Amman

Vi presentiamo in traduzione italiana la notizia del rifiuto di sua Santità Ilia II (Ghudushauri-Shiolashvili, nella foto), patriarca-catholicos di Tutta la Georgia, di partecipare al Concilio ad Amman. Alleghiamo anche copia del documento, scritto in inglese, nel quale il patriarca afferma la sua astensione dall’incontro con cui peraltro si dichiara in accordo e a cui augura successo in modo inequivocabile. Speriamo di riuscire in futuro a leggere tra le righe di questo documento per comprenderne meglio le ragioni.

 
Gli arconti del Patriarcato di Costantinopoli: di chi sono al servizio?

Vi presentiamo in traduzione italiana un articolo su un’organizzazione tanto potente quanto poco conosciuta all’interno del mondo ortodosso, e su quanto questa organizzazione sia tanto fedele agli interessi del Patriarcato di Costantinopoli quanto poco legata agli interessi dell’Ortodossia in generale, o se per questo neppure ispirata agli stessi principi della morale cristiana. Qui vediamo un rischio simile a quei tipi di “militanza” che hanno reso ambigui tanti ordini e movimenti nati nella sfera del Cattolicesimo romano.

 
"Lo scisma non si rimuove con un tratto di penna e un sigillo del Fanar"

Come portavoce della Chiesa ortodossa ucraina, l'arciprete Nikolaj Danilevich (nella foto) conosce bene le dinamiche della crisi ed è tra i più attenti nel valutarne i danni e le prospettive future. Vi presentiamo in traduzione italiana le sue considerazioni, sottolineando soprattutto la sua affermazione che finora niente di positivo è stato prodotto dalla nuova struttura scismatica, mentre la Chiesa canonica, pur messa alle strette da provocazioni, persecuzioni e pastoie legali, ha saputo rianimarsi in diversi modi. Ecco un modo di valutare gli alberi osservando i loro frutti.

 
Il crepuscolo della coscienza

Un confronto ancor più drammatico di quello tra fede in Dio e ateismo è quello tra la vera fede e la superstizione: scopriamo come difenderci dai tranelli di quest’ultima nel saggio di padre Andrej Tkachev che proponiamo in traduzione italiana nella sezione “Ortoprassi” dei documenti.

 
Ultimi colpi di scena nella crisi ucraina

La crisi ucraina non ci lascia mai privi di colpi di scena, da ogni provenienza.

Mentre da una parte il Sinodo della Chiesa bulgara, in uno stringato messaggio del 21 febbraio, annuncia senza alcuna spiegazione che non manderà rappresentanti ad Amman per la Sinassi dei primati della prossima settimana, dall’altra il Consiglio di Stato della Grecia (la corte suprema del paese, nella foto) annuncia che il 6 marzo prenderà in considerazione la denuncia dell’Unione ortodossa pan-ellenica, che chiede di ribaltare il riconoscimento degli scismatici ucraini da parte della Chiesa di Grecia. L’assenza di votazioni al Concilio episcopale di Atene il 12 ottobre 2019, secondo l’organizzazione pubblica greca, ha violato le procedure conciliari: quale che possa essere il risultato della procedura giudiziaria, il ricorso dimostra la profonda spaccatura che la crisi ucraina è riuscita a generare nella società greca, e forse serve a spiegare come Chiese come quella georgiana o quella bulgara siano restie a prendere posizione per evitare che analoghe spaccature attraversino anche le loro società.

Intanto, e per una volta senza particolari colpi di scena, il patriarca Theophilos III di Gerusalemme annuncia ai membri del suo Santo Sinodo le reazioni positive del patriarca Youhanna X di Antiochia riguardo all’incontro ad Amman.

 
L'arcivescovo greco d'America dichiara la comunione aperta per i coniugi non ortodossi

Il sito Orthochristian.com ha pubblicato ieri una notizia scioccante che parla di una dichiarazione dell’arcivescovo Elpidophoros (Lambriniadis, nella foto) d’America a una conferenza di sostenitori dell’Arcidiocesi. Se tale dichiarazione è stata veramente sostenuta (e Orthochristian.com ben raramente diffonde notizie non comprovate), l’arcivescovo sembrerebbe parificare i coniugi eterodossi dei matrimoni misti ai fedeli ortodossi, non più per una loro libera scelta di fede, ma semplicemente per il legame matrimoniale. Ci rimarrebbe da augurarci una sua smentita, ma recentemente abbiamo visto dal Fanar fin troppi bordeggiamenti nei confronti della tradizione ortodossa (e fin troppi tentativi di appropriarsi di fedeli che non gli competono) per nutrire molte speranze in tal senso.

 
Il patriarca di Antiochia rifiuta di partecipare al Concilio dei primati ad Amman

Con l’ultimo colpo di scena, ovvero il rifiuto del patriarca Giovanni X (Yazigi, nella foto) di partecipare alla Sinassi dei primati ad Amman, ora sono chiare le posizioni ufficiali di tutte le Chiese ortodosse a proposito della riunione convocata per trovare una soluzione alla crisi ucraina.

La posizione antiochena (di cui possiamo leggere la notizia in traduzione italiana) si basa sul timore di incrementare una divergenza tra fratelli, e usa l’argomento della mancanza di unanimità in modo non dissimile da quanto ha affermato il patriarca Ilia della Georgia. Era stato proprio il patriarca di Antiochia, poco più di un anno fa nella sua visita a Mosca, a lanciare a tutte le Chiese ortodosse l’esortazione a essere chiare sulla loro posizione riguardo alla crisi ucraina. Ora sembra che questa chiarezza sia raggiunta, almeno per determinare chi può e vuole ritrovarsi a discutere il problema, e chi non vuole (o non può) farlo.

 
Aggiornamento sulla Chiesa di Antiochia e la riunione di Amman

Rispetto alla notizia che vi abbiamo dato ieri, sono venute alla luce alcune delle ragioni del rifiuto del Patriarcato di Antiochia a partecipare alla riunione in Giordania: il contenzioso sul Qatar (che aveva portato anche al ritiro di Antiochia dalla riunione di Creta nel 2016) non è stato ancora sanato, nonostante siano stati ripresi i negoziati in proposito, e questo tema, poco trattato dalla stampa ortodossa a livello mondiale, è ancora ostativo a una riunione come quella prevista ad Amman. Possiamo leggere in traduzione italiana l’aggiornamento della notizia dato da OrthoChristian.com.

 
Video-intervista: Putin sull'Ucraina

Nella seconda delle trasmissioni "20 domande a Vladimir Putin", Andrej Vandenko di TASS intervista il premier russo sul tema dell'Ucraina. Possiamo ascoltare le domande e le risposte di Putin (in russo con sottotitoli inglesi) e leggerle nella nostra trascrizione italiana.

 
Un appello per un aiuto: una chiesa vicino a Cambridge

Il nostro confratello, l’arciprete Andrew Phillips, ha trovato una chiesa nei dintorni di Cambridge, dalla quale potrebbe essere servita un’ampia zona dell’Inghilterra. Per l’acquisto e la messa a punto del luogo di culto, ha fatto un appello ai benefattori, così come aveva fatto per la chiesa acquistata e messa in funzione a Norwich (di cui potete leggere l’appello e la notizia dell’inaugurazione dopo un anno), e noi offriamo ancora volentieri la nostra partecipazione a padre Andrew: la chiesa di Norwich, infatti, non soltanto è stata acquistata e messa a punto nei tempi previsti, ma padre Andrew si è anche adoperato per formare e per far ordinare un prete locale, padre Spasimir Ivanov, che noi stessi abbiamo conosciuto a Colchester. Non abbiamo dubbi che lo stesso percorso sarà attuato anche a Cambridge, e riconosciamo l’importanza di una nuova parrocchia vicino a un centro universitario di fama mondiale, che attira studenti e ricercatori da tutti i paesi.

 
La più ampia processione a sostegno della Chiesa serba tenuta in Montenegro

Eccovi la foto della processione tenuta in sostegno all'Ortodossia canonica domenica 23 febbraio davanti alla cattedrale di Podgorica.

Apprendiamo con piacere che la processione è stata guidata dal nostro confratello, l'archimandrita Sava (Janjić), abate del monastero di Dečani, che ha potuto offrire una riflessione sull'importanza dei luoghi santi, non solo in Kosovo e Metohija, ma anche in Montenegro.

Ci fa piacere sentire che anche cattolici e musulmani del Montenegro sostengono la causa degli ortodossi, e che il numero delle persone che scende in piazza per manifestazioni pacifiche nel paese è intorno a 200.000, quasi un terzo della popolazione del paese.

 
Coronavirus cinico e baro

Un nostro confratello monaco del monastero di Visoki Dečani ci ha fatto avere una bellissima riflessione, scritta mentre è in Italia ad aiutare le famiglie di bambini malati in accordo alla benedizione del suo vescovo. Il tema del rischio di infezione ci porta più vicino al centro del nostro essere, dove incontriamo le nostre paure e le nostre speranze, e la nostra umanità si rivela nei suoi aspetti più squallidi e in quelli più nobili.

 
Metropolita Ilarion: l'assenza di alcune Chiese ad Amman non renderà l'incontro meno significativo

La quantità di notizie provenienti da Amman supera di gran lunga la nostra capacità di riportarvele: per ora, nell’attesa di metabolizzare le informazioni, lasciamo la parola in russo e in italiano al metropolita Ilarion di Volokolamsk, che spiega a grandi linee in un’intervista a Interfax Religion che cosa dovrebbe essere e che cosa non è questa riunione di primati ortodossi.

 
L’incontro di Amman: questioni e risultati

Vediamo i primi frutti della riunione dei primati ortodossi ad Amman attraverso l’elenco dei problemi più acuti dell'Ortodossia, enumerati dal patriarca Kirill durante la sessione, e attraverso il comunicato stampa che riassume le deliberazioni dei partecipanti. Da qui iniziano a delinearsi gli interessanti parallelismi con l’incontro di Creta nel 2016, un tema che ci auguriamo quanto prima di analizzare per voi.

 
I tesori del Sinai e dell'Athos disponibili online

I tesori dell'arte e della spiritualità ortodossa sono sempre più alla nostra portata, grazie a due progetti di divulgazione:

The Icons of Sinai rende disponibili online oltre 1000 icone del monastero di santa Caterina sul Monte Sinai, la più grande collezione al mondo di icone di epoca pre-iconoclastica.

Tutte le icone sono disponibili da scaricare e da usare per scopi di insegnamento e di ricerca.

Athos Kivotos, un sito in bulgaro, inglese, greco, russo e serbo, presenta 2.200.000 tra documenti, manoscritti, libri e fotografie provenienti dal Monte Athos, la cui eredità culturale è ora accessibile al costo di poche sessioni di navigazione online.

 
Risultati principali dell'incontro di Amman

La redazione dell'Unione dei giornalisti ortodossi ci propone un riassunto dei risultati della Sinassi dei primati ad Amman, con le note di ciò che è presente e ciò che non è presente nel comunicato finale della riunione.

 
Domande e risposte dalla corrispondenza (dicembre 2019 - febbraio 2020)

Eccovi in traduzione italiana due mesi di risposte di padre Andrew Phillips alle domande dei suoi corrispondenti, suddivise in due gruppi di questioni, uno relativo al rapporto tra la Chiesa e il mondo esterno, e l’altro dedicato alla Chiesa al suo interno.

 
La vita monastica è sempre stata un esempio per i laici

Per iniziare bene la Grande Quaresima, riflettiamo sulla vita monastica come modello della vita cristiana, con l’aiuto della traduzione italiana dell’intervista allo ieromonaco Faddej (Pestov, nella foto), ​​confessore dell’eremo di san Nilo di Stolobny.

 
Il Montenegro e il metropolita di Kiev: la verità contro la politica

Il metropolita Onufrij di Kiev è stato accolto nella sua visita in Montenegro da folle oceaniche, che vedono nella sofferenza degli ortodossi ucraini uno specchio della loro stessa tragedia: osserviamo, nella traduzione italiana dell’analisi di Konstantin Shemljuk, come i fedeli di entrambi i paesi oppongano alle mire politiche la semplice verità di Cristo.

 
Beati e muti: l’attitudine dei cristiani verso gli animali

Fin dall’inizio della Bibbia, il rapporto degli esseri umani con gli animali inizia a essere messo in questione. Per sviluppare un’attitudine corretta verso il regno animale, e in particolare con quegli animali che sono diventati da millenni compagni di strada delle nostre vite, occorre una riflessione profonda. Ringraziamo il saggio di Marina Birjukova, che riproduciamo in traduzione italiana nella sezione “Ortoprassi” dei documenti, che ci fornisce diversi elementi utili per questa riflessione.

 
Sul perdono: sette facili passi

La Domenica del perdono è appena passata, ma in momenti di conflitto anche tra gli stessi cristiani ortodossi, non ci farà male ripassare qualcosa sul senso del perdono man mano che procediamo nella Grande Quaresima. Vi riportiamo in traduzione italiana i sette punti che in questi giorni il nostro amico George Michalopulos ha riassunto dal saggio sul perdono di padre Konstantin Kobelev (un cappellano di prigione di Mosca), pubblicato lo scorso anno su Orthochristian.com.

 
Governi cristiani pro-famiglia?

Vi presentiamo nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti la traduzione italiana del saggio di Allan Carlson, uno dei fondatori del Congresso mondiale delle famiglie, che delinea una nuova frontiera degli attivisti cristiani nei movimenti e nei partiti che sostengono la famiglia come indispensabile elemento di base della società. Di particolare interesse per i cristiani ortodossi, questi movimenti li stanno riportando a una partecipazione attiva alla vita politica, dalla quale erano stati esclusi dai regimi comunisti e nella quale non erano considerati degni di nota dai liberalismi seguiti a tali regimi.

 
Intervista ad Alessandro Barbero sullo scisma del 1054

Vi segnaliamo questo video, che risale esattamente a due anni fa, in cui lo storico Alessandro Barbero offre alcuni spunti interessanti per approfondire la conoscenza del grande scisma che nel 1054 divise l’Oriente e l’Occidente cristiani.

 
“Il papa di Hitler” e l’ecumenismo: perché il Vaticano ha tolto il segreto sui materiali compromettenti su Pio XII

La recente decisione vaticana di aprire gli archivi segreti su papa Pio XII sembra non avere molti legami con la Chiesa ortodossa, ma li potrebbe acquisire alla luce degli equilibri di potere nella dirigenza cattolica, e ai tentativi di unione tra cattolici e ortodossi per ora soltanto idealmente collegati al 2025, quando cadrà il diciassettesimo centenario del Concilio di Nicea. Approfondiamo questi delicati equilibri nel saggio di Kirill Aleksandrov che vi proponiamo in traduzione italiana nella nostra sezione dei confronti.

 
Messaggio del vescovo Irenei sul coronavirus

Ci è stato chiesto spesso in questi giorni se ci sono direttive ecclesiali per far fronte all’emergenza del coronavirus: ci è sembrato particolarmente interessante il messaggio del vescovo Irenei (Steenberg, nella foto) di Londra e dell'Europa Occidentale, della ROCOR. Vi presentiamo il messaggio in traduzione italiana, sperando che sia utile non solo alla nostra comunità parrocchiale, ma anche al mondo che cerca una giusta attitudine cristiana in questi momenti difficili.

 
Il metropolita Onufrij parla di un monaco da lui conosciuto, che ha mangiato solo cavoli e pane per 30 anni

Vi presentiamo una storia raccontata da vladyka Onufrij, che dovrebbe aiutare a rafforzare le buone risoluzioni di tutti quelli che hanno scelto di affrontare il digiuno quaresimale con rinnovato impegno e serietà.

 
Un argomento a favore dell’Ortodossia canonica: l’inattività degli scismatici in Quaresima

La Grande Quaresima è un periodo in cui gli ortodossi intensificano le attività di preghiera: i fedeli della Chiesa ortodossa ucraina non sono da meno, inclusi quelli che hanno perso le loro chiese e che cercano luoghi temporanei per riunirsi a pregare. Di contro, le chiese prese con la forza dagli scismatici, come quella recentemente sequestrata nel villaggio di Susval in Volinia (nella foto) restano chiuse, per mancanza di preti, o di fedeli, o semplicemente di interesse. Come testimonia l’arciprete Roman Klin, rettore della chiesa del villaggio di Baranovka a Zhitomir, teatro di un tentativo di sequestro a fine febbraio del 2019, i fedeli sono all’opera nella loro crescita spirituale, mentre gli scismatici non hanno costruito e non costruiranno nulla, perché sono essenzialmente dei non credenti, travestiti per interesse da attivisti religiosi.

Testimonianze come queste ci spingono a continuare a sostenere i fedeli della Chiesa canonica nel loro sforzo di difendere i loro diritti e la loro libertà di manifestare in pace e sicurezza i frutti della fede.

 
Prima chiesa russa consacrata nelle Filippine

Vi offriamo un breve resoconto della consacrazione della chiesa parrocchiale di san Serafino di Sarov nella città di Makalangote sull'isola di Mindanao.  Si tratta di un momento felice per molte ragioni:

- Un prima chiesa che giunge a compimento testimonia un lungo cammino di missione e di crescita pastorale;

- Questo evento vede sbocciare la pianta derivata da un seme lasciato 70 anni or sono da san Giovanni di Shanghai, nella sua breve presenza nelle Filippine

- La nuova parrocchia è il punto di arrivo del cammino di fede fatto da membri della Chiesa filippina indipendente, che fin dagli inizi del XX secolo ha cercato per le Filippine un’alternativa al cattolicesimo romano di cui non riconosceva più l’ortodossia apostolica. L’evento testimonia la capacità della Chiesa ortodossa russa di captare e valorizzare questi fermenti di ricerca di verità.

- Il vescovo che ha consacrato la chiesa, il metropolita Pavel (Fokin, al centro nella foto), ha prestato servizio anche in Italia ed è venuto in visita un paio di volte alla nostra parrocchia di Torino ai tempi in cui era rettore della parrocchia di san Nicola a Roma.

 
Segnalateci i vostri interessi per questo sito

In questi giorni (che molto curiosamente coincidono con un periodo in cui i cristiani dovrebbero restringere le loro attività e avere più attenzione alla loro vita interiore) abbiamo visto un notevole  aumento del numero dei nostri lettori. Perciò, se consultate il nostro sito più frequentemente, anche noi siamo disposti a fare uno sforzo in più per venire incontro ai vostri interessi. Segnalateci che cosa desiderate vedere sul nostro sito (per lo meno, nel ragionevole campo delle competenze di un sito parrocchiale ortodosso...), e faremo il possibile per accontentarvi. Attendiamo le vostre segnalazioni (una e-mail al parroco sarà sufficiente) e speriamo che il sito vi possa fare adeguata compagnia.

 
Un uomo che è prigioniero dei turchi e degli USA dovrebbe determinare il corso della Chiesa?

Vi presentiamo in traduzione italiana il saggio di Panayiotis Katramados che elenca le conseguenze disastrose del nuovo corso del patriarca Bartolomeo, e che sottolinea l’insofferenza crescente degli ortodossi greci che non sopportano più di dovere essere pedine di un gioco nel quale la loro voce non viene ascoltata.

 
Preghiere nei tempi di epidemie

Padre Dimitri, il fondatore della nostra parrocchia, ci ha messo a disposizione il testo di un Moleben (l'officio di intercessione modellato sullo schema del Mattutino) adatto ai casi di epidemie e di contagio.

Ecco una serie di preghiere che si possono fare comodamente a casa propria, e quindi sono adatte a chiunque sia costretto a rimanere isolato.

Chi non riesce a officiare il Moleben completo, può trovare più comodo recitare la preghiera finale, che può aggiungere in questi tempi alla lista delle proprie preghiere quotidiane:

Signore nostro Dio, getta uno sguardo dall'alto della tua santità per accogliere la preghiera dei tuoi servi indegni e peccatori, noi che per le nostre iniquità abbiamo provocato la tua collera, irritato la tua compassione e suscitato le tue minacce; calma la tua ira, ritira la tua spada minacciosa che invisibilmente ci ferisce, risparmia i tuoi poveri servi, non mandare alla morte le nostre anime mentre ci prosterniamo davanti a te, nostro Dio misericordioso, propizio e ben disposto, con un cuore contrito, piangente e pentito. Poiché tuo è il perdono e la salvezza, o nostro Dio, e noi innalziamo gloria a te, al Padre, al Figlio e al santo Spirito, ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amen.

 
La tradizione è importante? Sulle usanze e sulle regole della Chiesa

In risposta alla richiesta di alcuni nostri lettori (ringraziamo in particolare Gianbattista), vediamo un punto di vista sulla tradizione cristiana da parte delle Chiese antico-orientali, con la versione italiana del saggio scritto da padre Bedros Shetilian (nella foto), rettore della chiesa armena di san Gregorio a Springfield, nel Maine.

 
(In)definizioni liturgiche: Perché non possiamo celebrare due liturgie nello stesso giorno

In questi giorni di quarantena sono saltati in Italia quasi tutti i programmi delle funzioni eucaristiche. Anche nel dramma di una situazione d’emergenza, però, le difficoltà ci portano a riflettere sul valore della partecipazione alla Liturgia e alla santa comunione nelle nostre vite. Qui ci viene provvidenzialmente in aiuto il nostro confratello padre Petru, di cui vi offriamo in romeno e in italiano le considerazioni sul perché non celebriamo la Divina Liturgia più di una volta al giorno. Questi principi teologici che animano la Liturgia dovrebbero essere anche quelli che animano noi stessi, quando ci sforziamo di trovare soluzioni alternative alle limitazioni poste dalle circostanze esterne sulla nostra vita cristiana.

 
La riunificazione della metropolia di Kiev con la Chiesa russa: come e perché è avvenuta

Sergej Kravets (nella foto) è il direttore del centro scientifico religioso dell'Enciclopedia Ortodossa, nonché del recente sforzo di documentazione storica relativa al passaggio della metropolia di Kiev sotto la Chiesa russa alla fine del XVII secolo. Vi presentiamo in traduzione italiana il testo di un’intervista in cui spiega in dettaglio la ricerca che ha portato a fare luce su quegli eventi. Il fatto che metta in guardia dai riduzionismi storici delle versioni fanariote ci pare piuttosto evidente: più interessante e importante, invece, ci sembra quando fa notare che sta diffondendosi non solo in Russia, ma anche in Serbia, Romania, Georgia e Bulgaria una storiografia ortodossa non più susserviente agli interessi di parte di Costantinopoli, e non più disposta a lasciare l’ultima parola alle autorità greche in ogni aspetto della fede ortodossa.

 
L'arcidiocesi greca crea un vicariato slavo con molteplici chierici deposti e sospesi

Vi presentiamo la notizia della creazione negli Stati Uniti di un’altra “nicchia etnica” sotto Costantinopoli, il “vicariato slavo”, che a differenza delle nicchie già istituite in passato (diocesi carpato-russa, diocesi ucraina, diocesi albanese e vicariato palestinese), è guidato interamente da persone censurate, sospese o deposte dalla Chiesa russa, quand’anche non nei guai con la giustizia americana per minuzie come i traffici umani di immigrati... Prendiamo atto del nuovo corso di cosmopolitismo dei fanarioti, e rimaniamo sintonizzati per vedere se anche questa sarà un’altra di quelle cattive mode americane che prima o poi si estendono anche ai paesi europei.

 
Dichiarazione del Santo Sinodo sulla diffusione dell'infezione da coronavirus

Patriarchia.ru, 11 marzo 2020

Il documento è stato adottato alla sessione del Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa l'11 marzo 2020.

Il Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa rileva con preoccupazione la diffusione dell'infezione da coronavirus nel mondo e le sue conseguenze per milioni di persone, molte delle quali non solo hanno affrontato la minaccia di infezione, ma hanno anche sperimentato le conseguenze socio-economiche di questo fenomeno.

I membri del Santo Sinodo esprimono le loro condoglianze alle famiglie e ai cari delle vittime di questa malattia in Cina, Corea del Sud, Iran, Italia, Francia, Germania, Spagna e altri paesi.

Il Signore benedice gli sforzi dei medici e dei volontari che sviluppano e implementano misure mediche e preventive volte ad aiutare i pazienti e a prevenire l'ulteriore diffusione della malattia.

In tempi di epidemie, la Chiesa ortodossa russa ha sempre svolto il suo ministero di testimonianza, senza rifiutare a nessuno la cura spirituale e la piena partecipazione ai suoi sacramenti. Chiediamo moderazione, mantenendo la sobrietà e la calma nella preghiera, prestando attenzione al fatto che il credente non dovrebbe soccombere al panico e alle paure associate alla diffusione di informazioni non verificate sull'infezione.

Allo stesso tempo, è inaccettabile prendere alla leggera l'infezione da coronavirus, trascurare le prescrizioni mediche, ignorare le misure preventive, mettendo a rischio d'infezione se stessi e gli altri.

Il Santo Sinodo considera importante l'osservanza coerente e rigorosa delle misure sanitarie e igieniche preventive nelle parrocchie e nei monasteri, specialmente in quelle regioni in cui la situazione epidemiologica è ufficialmente riconosciuta come difficile, compreso l'uso più ampio di soluzioni sanitarie per la disinfezione delle superficie delle icone baciate dai credenti, e l'uso di bicchieri monouso per la purificazione della bocca dopo la comunione.

Se l'infezione da coronavirus si diffonde in una regione specifica, si possono prendere ulteriori misure preventive in consultazione con la gerarchia.

Il Santo Sinodo invita gli arcipastori, i pastori, i monaci e i laici della Chiesa ortodossa russa a intensificare la preghiera per il superamento della malattia e il dono di forze ai medici che la combattono.

 
Metropolita Luka: io sarò il primo a dire agli scismatici pentiti "Cristo è in mezzo a noi"

Il metropolita Luka di Zaporozh'e e Melitopol' passa per essere uno dei “falchi” dell’episcopato ucraino riguardo allo scisma, ma come possiamo leggere in una sua recente dichiarazione, sa essere sorprendentemente colomba nei confronti di chi si pente e ritorna alla Chiesa, e ricorda ai suoi fedeli che la preghiera per il ritorno degli scismatici e il loro accoglimento nella Chiesa dopo che si sono pentiti costituiscono uno dei doveri di tutti noi.

 
Appello del metropolita Antonij sul coronavirus

Appello dell'esarca patriarcale dell'Europa occidentale,

il metropolita ANTONIJ di Korsun e dell'Europa occidentale,

agli arcipastori, ai pastori, ai monaci e ai laici

dell'Esarcato dell'Europa occidentale

Vostre Eminenze e vostre Grazie, beneamati padri, fratelli e sorelle in Cristo!

Alla vigilia della seconda settimana della Santa quaresima, rivolgo un appello a tutti voi in relazione alla difficile situazione che si è sviluppata negli stati che compongono il territorio canonico dell'Esarcato patriarcale dell'Europa occidentale.

La situazione ha colpito molti, nella sua marcia sulla faccia della terra, ed è entrata dalla porta della nostra casa comune, diventando non solo la causa di gravi malattie, ma anche di morti tragiche.

In questo momento difficile, nessuno di noi ha il diritto di rimanere indifferente al dolore che ha colpito l'umanità. Chiedo a tutti voi, cari vladyki, padri, fratelli e sorelle, di intensificare le preghiere affinché il Signore misericordioso metta fine alla diffusione della malattia, garantisca la guarigione ai malati e consoli gli afflitti. Petizioni appropriate possono essere offerte a ogni Divina Liturgia al termine dell'ectenia di supplica intensa.

Come credenti cristiani ortodossi, sappiamo che la causa principale di qualsiasi malattia è il peccato umano, attraverso il quale sono entrate nella vita delle persone la malattia, la sofferenza e la morte. D'altra parte, una diffusione così rapida del coronavirus ha cause abbastanza comuni, e dobbiamo tenere anche queste in considerazione. A questo proposito, esorto tutti voi a seguire coscienziosamente le norme igieniche appropriate che possono proteggere dalle infezioni di una malattia grave.

Alla luce delle misure preventive adottate dalle autorità statali, vi chiedo di seguire rigorosamente le istruzioni volte a prevenire lo sviluppo dell'epidemia, nonché di comprendere decisioni così difficili per tutti noi, che, in particolare, impongono restrizioni temporanee alla vita liturgica della Chiesa.

Possa il Signore rafforzarci tutti in questi giorni difficili ed estenderci la sua misericordia.

Vi invio la benedizione di Dio.

+ ANTONIJ,

metropolita di Korsun e dell'Europa occidentale,

esarca patriarcale dell'Europa occidentale

14 marzo 2020

 
I consigli di un monaco per chi è costretto a stare in casa

Le restrizioni imposte a tutta l'Italia per contenere il nuovo coronavirus ci fanno vivere momenti imprevisti e poco confortevoli.

Stare a casa, al di là della serenità passeggera dei primi giorni di “ferie forzate”, può presto farci vivere momenti di noia e di disperazione. Qui possono essere d’aiuto le persone che fanno dell'isolamento un loro stile e ideale di vita: i monaci e le monache.

Eccovi i suggerimenti del vostro parroco, che da monaco al servizio di una parrocchia ha avuto molte occasioni di riflettere sul tema dell’isolamento in casa, e forse (giudicate voi...) può aiutarvi a passare al meglio questo periodo.

 
Il coronavirus e il calice: possiamo essere infettati oppure no?

Dopo la prima domenica in cui in tutta Italia sono state interrotte le celebrazioni eucaristiche pubbliche, è ora di rispondere alla domanda che serpeggia nell’animo di tutti i credenti: “rischio il contagio se ricevo la comunione?” Vi presentiamo in traduzione italiana il saggio di Konstantin Shemljuk, che con il tempismo, la competenza e l’obiettività dimostrate finora in grande misura dall’Unione dei giornalisti ortodossi, analizza le posizioni contrarie, favorevoli e neutrali all’idea di un contagio eucaristico, e quindi ci lascia liberi di trarre le nostre conclusioni personali, dopo averci adeguatamente informati.

 
I fedeli della Chiesa ortodossa ucraina descrivono il loro primate in poche parole: "il nostro padre"

Eccovi alcune delle più belle testimonianze su vladyka Onufrij, con una ripresa video durante la recente processione della Croce a Vinnitsa. Nel video si chiede ai fedeli di descrivere il metropolita Onufrij in tre parole: osservate e ascoltate cosa rispondono i fedeli! Da parte nostra, aggiungiamo volentieri tre parole, che non sono nostre, ma che abbiamo ascoltato personalmente dai fedeli nell’estate del 2000, quando eravamo ospiti di vladyka Onufrij a Chernovtsy: "ангел во плоти" ("angelo nella carne").

 
La nostra chiesa a volo di drone

Ieri vi abbiamo presentato una lista di suggerimenti su come impiegare il vostro tempo di quarantena, ma non avremmo mai immaginato di aggiungere entro 24 ore il consiglio: “state a casa e fate volare il vostro drone”!

Ebbene, è proprio quel che ha fatto oggi il nostro iconografo Ovidiu, che ha trovato un modo davvero singolare per venire in chiesa (beh, almeno al di sopra di essa...) senza violare le raccomandazioni ministeriali. E nel fare questo viaggio, ci ha lasciato quattro belle fotografie che vogliamo condividere con voi. Ben fatto, Ovidiu, e largo alla creatività umana nel vivere l’isolamento nel modo migliore!

 
La Russia e il coronavirus: un parere di buon senso

La russofobia non si contiene neanche con le misure di quarantena, e di fatto si espande nel nostro paese con tutta una serie di narrative non verificabili.

Tuttavia, la Provvidenza divina non ci fa mancare validi anticorpi, e oggi ve ne presentiamo uno sotto forma di un video di Stefano Tiozzo, fotografo, viaggiatore e youtuber torinese residente in Russia (ma per ora bloccato in isolamento in Italia), che ci spiega con la sua esperienza di cose russe come stiano andando davvero le cose in Russia in tema di pandemia.

Ringraziamo Stefano per il suo prezioso contributo di mediazione culturale, e continuiamo a seguirlo con interesse.

 
San Cipriano di Cartagine sulle epidemie

Con alcuni brani del De Mortalitate di san Cipriano di Cartagine, per i quali ringraziamo il nostro lettore Alessandro, possiamo vedere come i cristiani, prima ancora di uscire dalla clandestinità dei primi secoli di persecuzioni, si interrogavano già sul senso delle epidemie e sulla giusta attitudine da conservare di fronte alla diffusione delle malattie.

 
Sulla costruzione di imperi

Vi presentiamo una riflessione di padre Andrew Phillips sugli imperi secolari destinati alla distruzione: questa categoria include anche progetti presentati come ecclesiastici, ma che in realtà non cercano altro che potere e affermazione sulla Terra.

 
Bizantino americano

Vi presentiamo la traduzione italiana di una intervista ad Andrew Gould, l’architetto americano di chiese ortodosse che vi abbiamo già fatto conoscere in diversi articoli, e che continua a nostro parere a presentare l’approccio ideale dell’armonizzazione tra la fedeltà alla tradizione ortodossa e la ricerca di quanto c’è di più vero e autentico nelle culture locali.

 
Reazioni alla quarantena tra le Chiese ortodosse

Le Chiese ortodosse di tutto il mondo affrontano in vari modi le emergenze dovute al coronavirus. Oggi vediamo come in Romania la Chiesa si fa carico dell’assistenza agli isolati, offrendo cibo, visite domiciliari e spazi di quarantena nei monasteri e nei centri sociali delle diocesi. In Montenegro, la protesta contro la legge-vergogna statale non si può più esprimere attraverso le processioni di piazza, e ha invece assunto la forma di un grande coordinamento di preghiere domestiche.

 
Tour virtuale della cattedrale della santa Trinità a Tbilisi

Approfittiamo dell’isolamento per fare qualche pellegrinaggio nei luoghi più belli della cristianità ortodossa: oggi vi proponiamo la cattedrale della santa Trinità (Sameba) a Tbilisi, che potrete visitare in un tour virtuale da diverse angolazioni e in diverse tipologie.

 
Preghiera in caso d'epidemia
 
Signore nostro Dio, che sei ricco di misericordia e che con diligente sapienza guidi la nostra vita, ascolta la nostra preghiera, ricevi il nostro pentimento per i nostri peccati, metti fine alla nuova malattia contagiosa (alla nuova epidemia), proprio come mettesti fine al castigo del tuo popolo ai tempi di re Davide. Tu che sei il medico delle nostre anime e dei nostri corpi, accorda la salute a quanti si sono ammalati, facendo sì che si rialzino rapidamente dal loro letto di dolore, in modo che possano glorificare te, misericordioso Salvatore, e proteggi quanti sono in buona salute da ogni malattia. Benedici, rafforza e custodisci, Signore, per la tua grazia, tutti quelli che, con amore per gli uomini e spirito di sacrificio, si prendono cura dei malati nelle loro case o negli ospedali. Allontana ogni malattia e sofferenza dal tuo popolo e insegnaci ad apprezzare la vita e la salute come doni che provengono da te. Concedi a noi, Signore, la tua pace e ricolma i nostri cuori di una fede irremovibile nella tua protezione, con speranza nel tuo aiuto e con amore per te e per il prossimo. Poiché a te si addice di avere misericordia di noi e salvarci, o nostro Dio, e noi innalziamo gloria a te, al Padre, al Figlio e al santo Spirito, ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amen.

* * *

Го́споди Бо́же на́ш ! Услы́ши с высоты́ свята́го Твоего́ Престо́ла на́с, гре́шных и недосто́йных рабо́в Твои́х, бла́гость Твою́ греха́ми свои́ми прогне́вавших и милосе́рдие Твое́ удали́вших, и не взыску́й с рабо́в Твои́х, но отврати́ стра́шный гне́в Тво́й, справедли́во на́с пости́гший, прекрати́ па́губное наказа́ние, удали́ стра́шный ме́ч Тво́й, неви́димо и безвре́менно на́с поража́ющий, и пощади́ несча́стных и сла́бых рабо́в Твои́х, и не обрека́й на сме́рть души́ на́ши, в покая́нии прибега́ющих с истомле́нным се́рдцем и со слеза́ми к Тебе́, Бо́гу Милосе́рдому, мольба́м внима́ющему и переме́ну подаю́щему. И́бо Тебе́ принадлежи́т ми́лость и спасе́ние, Бо́же на́ш, и Тебе́ славосло́вие прино́сим, Отцу́ и Сы́ну и Свято́му Ду́ху, ны́не и при́сно и во ве́ки веко́в. Ами́нь.

 
Il coronavirus non dovrebbe privarci dell'amore per Dio

Vi presentiamo in traduzione italiana alcune parole di riflessione del vescovo Viktor (Kotsaba, nella foto) di Baryshevka, vicario del metropolita di Kiev. La pandemia ci porta di fronte alla necessità di sacrifici, e questo dovrebbe farci comprendere ancora più a fondo la scelta più importante per i cristiani, la scelta di Cristo stesso e dell'amore per Dio, con cui i primi cristiani si dichiaravano pronti a sacrificare (e spesso sacrificavano davvero) la propria stessa vita.

 
Segretario di Epifanij: noi abbiamo speranza negli antisettici, la Chiesa ortodossa ucraina nella preghiera

L’emergenza del coronavirus sta portando alla superficie molte contraddizioni e identità celate. In un post di Facebook che il segretario di Epifanij Dumenko si è lasciato scappare in questi giorni, ha deriso la Chiesa canonica per avere invitato ad affidarsi a Dio e alla preghiera nella crisi pandemica, mentre il clero degli scismatici è reclutato nella preparazione di... antisettici. Il post è stato frettolosamente cancellato, ma l’attitudine è chiara. Ancora una volta, nel deridere la Chiesa per la sua scelta “retrograda”, la nuova anti-chiesa segue i passi delle anti-chiese di tutti i tempi, che si sono presto dissolte nelle società laiciste e anticristiane da cui speravano di essere sostenute.

 
La Chiesa in situazioni d'emergenza

Diverse Chiese nel mondo stanno facendo fronte all'emergenza del coronavirus a seconda dei gradi di pericolo di contagio e delle decisioni dei rispettivi stati. Vi presentiamo oggi per una riflessione sul nostro immediato futuro il caso della Chiesa ortodossa ucraina, che è costretta a un rapporto estremamente attento con le autorità statali.

 
Il coronavirus come prova della fede e della fedeltà alla Chiesa

Vi presentiamo la traduzione italiana del saggio dell'arciprete Sergej Uspenskij, che esamina come la crisi del coronavirus metta in discussione la fedeltà stessa dei cristiani alla loro vocazione. Dalla percezione dei pericoli legati alla comunione oppure alle riunioni in chiesa all’accettazione del rischio di morte da parte dei primi cristiani e dei martiri di tutti i tempi, le parole di padre Sergej coprono molti campi e ci invitano a serie riflessioni.

 
Il primate della Chiesa ortodossa ucraina benedice tutte le eparchie a prendere parte nel controllo della pandemia

Vi presentiamo la notizia di un interessamento attivo del metropolita Onufrij nel campo della prevenzione del contagio. Alcuni possono rimanere colpiti da un simile intervento, avendo sentito parlare di vladyka Onufrij essenzialmente come uomo di preghiera. Possiamo rassicurare tutti che questo interesse alla salute non è assolutamente una novità né una mossa politica: chi ha seguito vladyka Onufrij nelle sue visite pastorali sa bene che dopo ogni celebrazione della Liturgia, anche nella più remota delle parrocchie, sua Beatitudine non manca mai di fare una visita agli ospedali locali, portando parole di fede e di conforto ma anche, dove possibile, aiuti di materiale igienico e sanitario. Chiunque ha visto lo stato degli ospedali ucraini nell’ultimo ventennio, inoltre, sa che questo è uno dei settori più bisognosi di un aiuto cristiano. La sollecitudine del metropolita pertanto è più che giustificata anche in questo caso.

 
Istruzioni sinodali per il contenimento del coronavirus

Vi presentiamo in russo e in italiano il testo delle istruzioni della Chiesa ortodossa russa, approvate dal Santo Sinodo il 17 marzo, in cui si raccomandano le principali modalità di contenimento delle infezioni nelle chiese. Pur avendo il carattere di raccomandazioni e non di obblighi (infatti in diverse aree ci possono essere livelli diversi di precauzioni a seconda del grado di pericolo e delle prescrizioni legali locali) le istruzioni sono molto utili e dettagliate, e possono essere d’aiuto a un migliore comportamento in tutte le nostre chiese.

 
Coronavirus e questione ucraina: due saggi di padre Zechariah Lynch

Per dimostrare che la Chiesa si prende cura dei problemi di oggi senza dimenticarsi di quelli di ieri, eccovi in traduzione italiana due saggi dello stesso autore, padre Zechariah Lynch (a destra nella foto) della ROCOR. Nel primo saggio, padre Zechariah cerca di confutare alcuni luoghi comuni che vedono nell’isolamento da coronavirus un parallelo con le esperienze ascetiche dei Padri del deserto. Nel secondo saggio, avvalendosi delle sue origini in parte greche, padre Zechariah si appella agli ortodossi greci perché non mettano i privilegi politici (ideali) di Costantinopoli al di sopra delle sofferenze (reali) degli ortodossi ucraini canonici.

 
Andare in chiesa a pregare è uno stato di necessità?

Uno dei punti lasciati oscuri (forse volutamente) dal decreto ministeriale che proibisce le funzioni pubbliche su tutto il territorio italiano è il ruolo delle chiese aperte (esplicitamente permesse dalle interpretazioni ministeriali del decreto stesso). Se le chiese possono restare aperte (pur nel rispetto delle distanze sanitarie di sicurezza) chi può andarci? Vi invitiamo a leggere l’articolo di Andrea Zambrano su La Nuova Bussola Quotidiana in cui il giudice Giacomo Rocchi (nella foto) spiega come recarsi in chiesa sia proprio un caso di necessità, per la tutela della libertà di culto come diritto primario del cittadino.

 
Sulla chiusura delle chiese

Padre Sergej Sveshnikov (nella foto) ha scritto delle parole illuminanti, e potenzialmente profetiche, su cosa può accadere alle chiese in tutto il mondo come conseguenza delle azioni intraprese dai vari governi per contenere il coronavirus. Chi decide cosa sia essenziale e cosa non lo sia, per esempio, riguardo al diritto, sancito nella maggior parte degli ordinamenti giuridici, di riunirsi a scopi di culto? La santa comunione è essenziale per un fedele quanto il tabacco lo è per un fumatore? Scopriamo i dettagli di quanto tutto ciò dovrebbe preoccuparci, nel saggio in due parti di padre Sergej, che non a caso ricopre il ruolo di cappellano ortodosso presso il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti.

 
Metropolita Jean: a Costantinopoli, "mi è stato sempre detto che non siamo qui per svolgere opera missionaria"

Ascoltiamo in traduzione italiana cosa dice il metropolita Jean (Renneteau, nella foto) di Dubna a proposito della vocazione missionaria dell’arcivescovado di Rue Daru e della doccia fredda riversata dal Fanar su tale vocazione.

 
Articolo numero 1200 su questo blog: ringraziamenti da aprile 2019 ad aprile 2020

Padre Andrew Phillips ha deciso di dedicare l’articolo numero 1200 del blog di Orthodox England a diversi temi per cui essere grato, tra cui la completa riunificazione dei rami della Chiesa russa, l’arrivo a Londra di un nuovo vescovo residente dopo molti decenni, e la fondazione della nuova parrocchia presso Cambridge. Mentre vi presentiamo l’articolo di padre Andrew in traduzione italiana, vi ricordiamo che le voci del nostro blog parrocchiale sono ormai quasi 3900... forse per festeggiare il numero 4000 dovremo segnalare anche noi le cose di cui dobbiamo essere grati? Fateci sapere il vostro parere a proposito!

 
Che cosa pensare delle Liturgie trasmesse online?

Di fronte alle proposte di celebrare liturgie online per i fedeli isolati a casa, vi presentiamo due pareri di una certa cautela: le considerazioni di Konstantin Shemljuk sull’anormalità della trasposizione online del culto cristiano, comunemente visto come estensione dell’Incarnazione divina, e le obiezioni dell'arciprete John Klingel all’efficacia del culto in live streaming in tutti i casi che non siano i più estremi.

 
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