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Sezione 1

Siti ufficiali delle Chiese Ortodosse nel mondo

 
Gli aiuti russi e il tampone faringeopolitico

Date un'occhiata all'articolo di Paolo Mauri su InsideOver, “Gli aiuti russi e il nervo scoperto dell'Italia”, per due buone ragioni.

1) Potrete scoprire l'entità degli aiuti medici russi giunti su 15 voli in Italia:

120 specialisti di contenimento di rischi epidemiologici

100 ventilatori per terapie intensive

200.000 mascherine

1.000 tute protettive

2 apparati per processare 100 tamponi in un paio d’ore

1.000 tamponi veloci (2 ore)

100.000 tamponi normali

22 unità speciali per disinfezione

2) Vedrete le ragioni per cui gli aiuti russi, benché gratuiti, non sono considerati altruistici:

- i medici russi faranno esperienza in Italia per contenere meglio il rischio di contagio in Russia;

- i medici militari sono ospitati in basi NATO, che avranno occasione di osservare (leggi: spiare) dall'interno;

- si mostreranno le debolezze del sistema sanitario italiano e in generale dell'Occidente;

- sarà testata la tenuta dell'Italia come "ventre molle" dell'Europa (come se questo non fosse già un dato di pubblico dominio).

Ci avevano insegnato che a caval donato non si guarda in bocca. A quanto pare, il coronavirus ci porterà anche a rivedere la saggezza dei proverbi. Come ci faranno prima o poi imparare nei corsi di russofobia applicata, se il cavallo è donato da <shocked mode on> PUTIN!!! <shocked mode off>, allora non dovremo solo fare un accurato esame orale all’equino, ma intanto che ha la bocca aperta, praticargli pure l'indispensabile tampone faringeopolitico.

 
Operazione coronavirus 2: qualche altra cifra e riflessioni sull'anima

Vi presentiamo in traduzione italiana un altro serio e articolato saggio di Kirill Aleksandrov, con una serie di considerazioni sulla chiusura (anche forzata) delle chiese, sulle conseguenze del panico e su quanto uno stato (o un mondo) autoritario potrebbe influire sulla fede religiosa nei casi futuri di pandemia.

 

 
Un ricordo di un parroco

Passato un sabato dedicato alla memoria dei padri, vi invitiamo a leggere l'articolo di Adriano Frinchi in memoria di un sacerdote che ci ha lasciati, padre Andrej Parfenchik (nella foto), parroco a Palermo, deceduto poco più di un anno fa, il 12 marzo 2019. Avevamo dato un annuncio del decesso sul nostro blog, ma ci pare più giusto che a ricordarlo ora sia qualcuno che lo ha conosciuto bene e gli è stato accanto nel servizio pastorale in Italia.

 
Gli effetti strategici globali della pandemia da coronavirus

Vi presentiamo in traduzione italiana un articolo di geopolitica rilanciato in questi giorni dal blog Monomakhos. Nick Stamatakis è un giornalista e analista politico che parte da un punto di vista che sentiamo raramente: da greco-americano, cerca di coniugare la lealtà agli Stati Uniti con la fede cristiana ortodossa, ma al tempo stesso è altamente critico delle commistioni tra Chiesa e interessi politici che si possono vedere nel Patriarcato di Costantinopoli. Per quanto si possano trovare opinabili alcune linee della “storia futura” che Stamatakis cerca di delineare, le sue considerazioni sono degne di nota.

 
Autocefalia ucraina: appello all'unità o distruzione dell'unità della Chiesa?

Vi presentiamo in traduzione italiana una sintesi della crisi ucraina preparata del protopresbitero Anastasios Gotsopoulos (nella foto), che doveva essere letta come discorso in una scuola di Patrasso nei primi giorni di scuola del 2020, ma l’evento è stato cancellato per intervento di persone altolocate. Per fortuna il testo è stato tradotto e diffuso da alcuni monaci athoniti: leggetelo con attenzione (e con pazienza: è lungo, ma in questi giorni abbiamo certamente un po’ più tempo per leggere gli articoli fino in fondo!) e vi renderete conto del perché qualcuno abbia voluto silurare la denuncia pubblica fatta da questo nostro onesto e coraggioso confratello.

 
Eterna Memoria al vescovo Milutin di Valjevo

Si è addormentato nel Signore alla sera del 29 marzo il vescovo Milutin (al secolo Mihajlo Knezhević, nella foto) di Valjevo, già vescovo dal 2003 al 2006 della diocesi ortodossa serba d’Australia e Nuova Zelanda.

Vladika Milutin è il primo vescovo ortodosso di cui sia stata riportata una notizia di morte legata al Covid-19. Trovato positivo al virus, assieme a due sacerdoti della sua diocesi, era stato ricoverato al centro clinico Dragiša Mišović di Belgrado appena quattro giorni prima del suo decesso.

Riflettendo su questo triste primato, possiamo ricordare che nessuna categoria di servitori della Chiesa è esente dai rischi, anche fatali, dell'epidemia in corso.

Вјечнаја памјат! Eterna Memoria!

 
Una preghiera per un nostro medico

Il dottor Dmitri Selivanov (nella foto), anestesiologo in servizio all'ospedale Maria Vittoria di Torino, è per ora l'unico nella nostra parrocchia a essere risultato positivo al coronavirus. Da lunedì 30 marzo è sottoposto a terapia intensiva, e preghiamo il Signore (e chiediamo le preghiere di tutti voi) perché possa presto superare la crisi e tornare a riabbracciare la sua famiglia. Mentre preghiamo per lui, ricordiamo anche tutti i medici e infermieri che si stanno adoperando in questi giorni, mettendo a rischio le loro stesse vite, per venire in soccorso alla salute di tutti.

 
Il patriarca Kirill raccomanda di non andare alle funzioni

Nella predica di domenica 29 marzo, nella cattedrale di Cristo Salvatore, il patriarca Kirill ha dovuto fare una raccomandazione molto sofferta, chiedendo ai fedeli della Chiesa ortodossa russa di astenersi dal partecipare alle funzioni nei prossimi giorni, fino a quando non sarà data una speciale benedizione patriarcale.

(potete leggere il testo italiano della predica su questa pagina del blog "La Santa Rus'")  

Il patriarca ha citato l’impressione che gli ha fatto una lettera di una fedele in Italia, con cenni alle imprudenze commesse nel nostro paese da chi non pensava che il virus fosse una minaccia seria.

Pur assicurando che il clero continuerà a celebrare le funzioni, sua Santità invita tutti i fedeli a trasformare la propria casa in un deserto di preghiera, seguendo l’esempio della determinazione di santa Maria l’Egiziaca, di cui si fa memoria in questi giorni.

Il patriarca invita anche a ignorare tutti i preti che dicono diversamente, e dopo 51 anni di prediche e incoraggiamento alla gente ad andare spesso alle funzioni in chiesa, spera che tutti capiscano quanto sia difficile per lui dire oggi il contrario.

 
Coronavirus: "la Chiesa deve essere preparata a catastrofi su vasta scala"

Vi presentiamo la traduzione italiana dell’intervista del diacono Sergej Geruk all'arcivescovo Feodosij (Snigirjov) di Bojarka, che parte dalle diverse reazioni al coronavirus nella Chiesa (spesso polarizzate sui due estremismi opposti dello scientismo e del miracolismo) e analizza il comportamento che la Chiesa dovrebbe tenere in caso di minacce globali, che potrebbero in futuro essere peggiori rispetto all’attuale epidemia.

 
La pandemia di coronavirus può fare del bene ai cristiani?

Vi presentiamo in traduzione italiana un articolo di Taras Rebikov che risponde a una domanda che ci siamo fatti spesso in questi giorni, su quanto bene possa venire da una tragedia come quella che oggi vive il mondo intero. Forse potremo trovare in queste righe qualche risposta a cui noi stessi non avevamo pensato.

 
Il prete più rigoroso della Russia: non chiedetemi MAI un divorzio

Vi presentiamo un video con trascrizione italiana in cui l’arciprete Andrej Tkachev (nella foto) stigmatizza senza mezze misure (come suo solito) i matrimoni in chiesa fatti solo di apparenza e non di preparazione catechetica, impegni di vita ecclesiale e sforzi di fedeltà matrimoniale.

 
Due testi di padre Andrew Phillips su fede e coronavirus

Lasciamo volentieri la parola a sue saggi di padre Andrew Phillips che ci aiut a rettificare alcune delle nostre idee esagerate sull’attuale pandemia. Il primo testo, San Giovanni Climaco e il virus, ci ricorda come le vittime del coronavirus finora non abbiano ancora raggiunto i numeri di morti causati da due giorni di aborti nelle statistiche medie del nostro pianeta. Il secondo testo, Fede o isteria? Il significato spirituale del Covid-19, ci aiuta a esaminare i risultati della crisi sanitaria sulla maggioranza dei cristiani nominali che hanno una fede ancora superficiale.

 
Visita virtuale del Santo Sepolcro a Gerusalemme

Quest'anno, purtroppo, non vedremo la basilica del Santo Sepolcro affollata come in questa foto per la cerimonia della Santa Luce, ma già da ora possiamo fare una visita virtuale della basilica attraverso questi due collegamenti:

Visita virtuale numero 1

Visita virtuale numero 2

 
San Dionisio sull'epidemia di Alessandria

Vi presentiamo un testo di san Dionisio il Grande di Alessandria che parla dell’attitudine dei cristiani nelle epidemie di un tempo, nella speranza che ci sia di riflessione e di sostegno nelle epidemie di oggi.

 
Attorno a Mosca con un'icona miracolosa

Eccovi il video con trascrizione italiana del servizio giornalistico su una processione compiuta venerdì scorso attorno a Mosca, con una delle icone più amate della Russia, l'icona della Madre di Dio "della tenerezza" davanti alla quale pregava san Serafino di Sarov.

 
Matteo 6,26: guardate gli uccelli del cielo...

Date un'occhiata a questo breve ma straordinario video di una telecamera di sorveglianza: il 2 aprile 2020, il rettore della chiesa della Presentazione della Vergine a Teremki-1 (Kiev) è uscito da solo per il consueto krestnij khod (processione della croce) attorno alla chiesa. Non c'erano altri parrocchiani, ma è curioso vedere chi si è accodato alla processione.

Chi ci segue da un certo tempo potrà ricordare il video con il krestnij khod seguito dai gatti al monastero di Optina. Davvero, quando ci mancano le forze il Signore sa indicarci la strada da seguire anche attraverso il resto del creato.

 
Pasqua al 27 maggio?

Di fronte al possibile prolungamento della quarantena ben oltre ai giorni della Settimana Santa, la Chiesa di Grecia il 1 aprile e il Patriarcato di Antiochia il 4 aprile hanno deciso che le celebrazioni della notte di Pasqua saranno spostate alla notte tra il 26 e il 27 maggio, in occasione dell’Apodosi della Pasqua. L’Apodosi (letteralmente: “restituzione”) è il giorno conclusivo del periodo festivo che segue a una grande festa: nel caso della Pasqua, si tratta del quarantesimo giorno di festa, e della commemorazione dell’ultimo giorno completo trascorso da Cristo risorto assieme ai suoi discepoli (il giorno seguente è la festa dell’Ascensione).

Nell’uso ortodosso, al giorno dell’Apodosi si può fare una celebrazione pressoché uguale a quella del primo giorno della festa (perciò, una “seconda notte di Pasqua” è tutt’altro che un abuso). Purtroppo gli ortodossi non sono più abituati a celebrare la conclusione di un periodo festivo con la stessa solennità e devozione con cui celebrano il primo giorno, ma forse quest’anno, tra tante disgrazie, potremo imparare nuovamente a dare il giusto interesse ai giorni conclusivi di tutte le feste dell’anno liturgico.

 
Apocalisse rimandata: uno sguardo spirituale sul coronavirus

L'arciprete Igor' Rjabko ci offre in traduzione italiana alcune riflessioni su questi giorni che, pur nelle innegabili difficoltà, ci offrono alcune straordinarie opportunità spirituali da cogliere.

 
Lo stato greco permette le funzioni a porte chiuse

Dopo alcune incomprensioni e spiacevoli incidenti, lo stato greco ha accettato la richiesta del proprio Santo Sinodo nel permettere che i riti religiosi (estesi oltre alla Chiesa ortodossa a ogni religione rappresentata nel paese) siano celebrati a porte chiuse, da un numero non superiore a quattro persone.

Anche lo stato d'Israele permetterà la celebrazione dell'officio della Santa Luce (importante per tutto il mondo ortodosso) con una decina di partecipanti.

Se da una parte queste norme permetteranno la diffusione in streaming delle funzioni della Settimana Santa e della Pasqua a milioni di spettatori nel mondo, dovremo prima o poi chiederci il senso di queste funzioni registrate e trasmesse. Il termine stesso "liturgia" significa letteralmente "il lavoro del popolo", e per quanto una celebrazione ridotta al minimo e una diffusione mediatica possano essere utili strumenti di conoscenza, il senso della vita ecclesiale trasmessa in questo modo dovrà quanto prima divenire oggetto di riflessione e di discussione.

 
L’origine, la natura e il senso dell'attuale pandemia. Intervista a Jean-Claude Larchet di Orthodoxie.com

Vi presentiamo in traduzione italiana il testo dell’intervista della quale Jean-Claude Larchet (nella foto), verosimilmente il più famoso scrittore ortodosso di lingua francese, esamina il senso della pandemia di coronavirus e i suoi effetti nella nostra crescita spirituale.

 

 
I sacerdoti di Mosca danno la santa comunione a diversi pazienti con coronavirus

Vi presentiamo la notizia del primo servizio organizzato di sacramenti a domicilio che la Chiesa russa ha inaugurato per le vittime del virus in questo periodo d’isolamento. Da noi cose del genere sono impensabili su larga scala, ma potrebbero offrire ispirazione anche alle nostre necessità d’emergenza.

 
"Cristiani ai leoni": chi e come fa della Chiesa un nemico in tempi di epidemia

Vi presentiamo in traduzione italiana un’analisi di Konstantin Shemljuk che ci riporta alla situazione di sofferenza della Chiesa ortodossa ucraina. I pregiudizi contro di essa non si sono sopiti con i drammi della pandemia, ma si sono semplicemente spostati su un’accusa generalizzata (e falsa) di responsabilità nella diffusione del virus. Una ragione di più per non abbassare la guardia... non solo nei confronti del virus, ma anche nei confronti delle persecuzioni.

 
Un’iniziativa di preghiere domestiche

Un gruppo di parrocchiani della nostra chiesa (che desidera rimanere anonimo) ha preso l’iniziativa di coordinarsi e di iniziare una preghiera a casa alle 9 di sera. Se vi fa piacere raccogliere questo suggerimento, provate anche voi a “sintonizzarvi” alle 9 di sera, con un momento di preghiera a vostra scelta, assieme al nostro gruppo. La troviamo un’idea positiva e utile, perché a quell’ora la maggioranza dell’umanità sta a preoccuparsi davanti ai notiziari della sera (generamente poco rassicuranti), ed è importante che i cristiani riescano a diffondere un po’ di “buona novella” proprio in quei momenti.

 
L'arcivescovo Elpidophoros ribadisce pubblicamente la sua posizione sulla comunione aperta per i coniugi non ortodossi

Vi presentiamo in traduzione italiana un’ulteriore prova della notizia che vi abbiamo dato a fine febbraio, e cioè che l’arcivescovo Elpidophoros (Lambriniadis, nella foto) è pronto ad ammettere alla comunione i coniugi non ortodossi dei propri fedeli, in spregio al principio che per fare la comunione la Chiesa ortodossa richiede di essere in comunione. Possiamo avere la conferma di questa posizione dalle parole dello stesso arcivescovo, che vi presentiamo in un video recente. Qui sua Eminenza non solo enuncia la sua posizione, ma ne dà pure le motivazioni: non si tratta di un gesto di apertura o di solidarietà ecumenica (di fatto, quelli che lui vuole comunicare sono fedeli di altre Chiese, che egli farebbe passare in qualche modo come propri, e questo si chiama furto di greggi), ma di una pura e semplice costatazione economica, ovvero la necessità di contenere le perdite di fedeli dovute al fatto che i matrimoni con altri cristiani sono ormai al 65% del totale dei matrimoni celebrati dall’arcidiocesi. Se quel che a sua Eminenza preme di più è far crescere numericamente il proprio gregge, possiamo suggerire due soluzioni pratiche.

1 – Soluzione corretta: dato che il Patriarcato Ecumenico ci tiene così tanto al “dialogo dell’amore” con cattolici ed evangelici, potrebbe provare a imitarne un po’ di più le modalità missionarie. È un campo in cui ci sarebbe tanto, ma tanto lavoro da fare.

2 – Soluzione furbetta: poiché sua Eminenza sostiene che il mistico elemento che trasforma dei coniugi palesemente eterodossi in ortodossi è il fatto di essere diventati “uno” (o per usare la terminologia biblica, “una carne sola”) con il proprio coniuge ortodosso, potrebbe estendere il diritto di comunione anche ai genitori dei coniugi eterodossi (che, si presume, avranno dovuto diventare anch’essi “uno” per generare la persona trasformata misticamente in ortodossa). In un colpo solo (e tenendo conto che di solito i genitori sono disposti a fare generosi sacrifici per i propri figli...), vedrebbe i membri della sua arcidiocesi aumentare non solo del 65% del numero dei matrimoni celebrati, ma addirittura del 195%! Mica male!!!

 
Note di studio: il Minyan liturgico

Vi presentiamo in traduzione italiana una riflessione di quasi cinque anni fa, ma oggi divenuta attualissima con le chiese aperte a gruppi minuscoli di celebranti. Padre Sergej Sveshnikov (nella foto) analizza il concetto di Minyan, ovvero il numero minimo di dieci persone richieste dal giudaismo per la formazione di una sinagoga, o più genericamente per l’efficacia di una preghiera collettiva.

Quando Gesù parla di “due o tre riuniti nel suo nome”, di fatto abolisce il Minyan come prerequisito necessario per la celebrazione di riti e preghiere (e fa un servizio straordinario all’eguaglianza umana: il Minyan giudaico richiede che i dieci membri della sinagoga siano maschi adulti, mentre i “due o tre” possono essere anche donne o bambini). Tuttavia, non abolisce il valore positivo che il Minyan ha nella vita di una comunità: ogni cristiano può solo trarre beneficio dall’idea di sentirsi parte essenziale della costituzione di un nucleo di credenti. La riflessione di padre Sergej è oggi quanto mai importante.

 
Il metropolita del Montenegro e diversi chierici detenuti dalla polizia dopo aver celebrato la Domenica delle Palme

Vi presentiamo la notizia dell’ultimo attacco che il governo montenegrino ha sferrato contro la Chiesa in occasione della Domenica delle Palme, arrivando al punto di sottoporre il capo della metropolia del paese a un fermo di polizia.

 
Binecuvântarea darurilor alimentare de Paşti în casa
Având în vedere că o seamă de credincioși nu vor avea posibilitatea să iasă din casă la Învierea Domnului, Biserica având practica vremurilor de război și molimă, binecuvintează sfințirea prinoaselor în condiții casnice în felul următor: Înaintea de masa pascală se cântă de trei ori Troparul Învierii „Hristos a înviat din morți cu moartea pe moarte calcând și celor din morminte viață daruindu-le!”, după care se stropesc bucatele cu aghiasmă, rostindu-se iarăși de trei ori „În Numele Tatălui și al Fiului și al Sfântului Duh. Amin!”
 
Il metropolita Antonij offre consigli ai fedeli in quarantena

Il metropolita Antonij (Pakanich, nella foto) di Borispol e Brovary ci aiuta con una serie di suggerimenti appropriati a questo periodo, che vi presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Ortoprassi” dei documenti.

 
Auguri di una Pasqua insolita

Con un’immagine un po’ minimalista del nostro Venerdì Santo (ma anche la sepoltura del Signore fu piuttosto minimalista) vi porgiamo i nostri auguri più sinceri per quella che sarà per la maggior parte di noi la Pasqua più strana della nostra vita. Vi invitiamo a riflettere sul fatto che anche la risurrezione del Signore fu per i suoi discepoli l’evento più strano e imprevisto... non lasciatevi scoraggiare, la luce della Pasqua è più vicina di quanto abbiamo mai sperato.

 
MESSAGGIO DI PASQUA del patriarca di Mosca e di tutta la Rus' KIRILL

Agli arcipastori, pastori, diaconi, monaci e a tutti i fedeli figli della Chiesa ortodossa russa

Sacratissimi arcipastori, reverendi padri, venerabili monaci e monache, cari fratelli e sorelle!

CRISTO È RISORTO! Per la misericordia del Dio di ogni bontà, ci è stato concesso di raggiungere la risplendente notte di Pasqua e di allietarci ancora una volta nella gloriosa risurrezione di Cristo. Mi congratulo di cuore con tutti voi, miei cari, per questa grande festa e solennità delle solennità.

Quasi duemila anni ci separano dall'evento che ora commemoriamo. Tuttavia, ogni anno la Chiesa celebra la risurrezione del Signore con costante timore reverenziale, testimoniando instancabilmente la natura eccezionale di ciò che è accaduto nella grotta funeraria vicino alle mura dell'antica Gerusalemme.

L'intera via terrena del Figlio di Dio, dalla sua miracolosa incarnazione alla passione e a una terribile morte sulla croce, è l'adempimento della promessa del Creatore, che una volta fu data ai nostri antenati. Dio ha promesso di inviare al mondo colui che assumerà le nostre debolezze, si farà carico delle nostre sofferenze (Is 53,4) e salverà il suo popolo dai propri peccati (Mt 1,21). Il Signore ha ripetutamente confermato questa promessa attraverso i suoi profeti. Questa promessa è rimasta vera anche quando il popolo eletto si è ritirato dall'alleanza e ha violato la volontà del Creatore.

Nella risurrezione di Cristo, si è pienamente manifestato l'amore di Dio, poiché è finalmente superata la morte, l'ultima resistenza alla vera fonte della vita. Sebbene la morte fisica esista e uccida i corpi umani, non è più in grado di uccidere le nostre anime, cioè di privarci della vita eterna in comunione con il Creatore. La morte è sconfitta – il suo pungiglione è estratto (1 Cor 15,55). Il Signore ha catturato la prigionia (Ef 4,8) e ha fatto crollare l'inferno. Nessuna parola di rimane inefficace (Lc 1,37) – è davvero risorto, come ha detto (Mt 28,6)!

Quest'anno, i popoli della Terra stanno attraversando prove speciali. Un male distruttivo si è diffuso in tutto il mondo, raggiungendo i confini dei nostri paesi. Le autorità stanno adottando misure restrittive per prevenire la crescita esplosiva dell'epidemia. In alcuni paesi sotto la responsabilità pastorale del Patriarcato di Mosca, il culto pubblico, compresa la Divina Liturgia, è stato interrotto. Tuttavia, noi cristiani ortodossi non dovremmo scoraggiarci o disperare in queste difficili circostanze, né a maggior ragione lasciarci andare al panico. Siamo chiamati a preservare il mondo interiore e a ricordare le parole del Salvatore, pronunciate alla vigilia della sua passione espiatoria: "Voi avrete tribolazione nel mondo, ma abbiate fiducia; io ho vinto il mondo" (Gv 16,33).

La Pasqua è divenuta per l'umanità una transizione dalla schiavitù del peccato alla libertà del regno dei cieli, alla libertà della gloria dei figli di Dio (Rm 8,21). Solo grazie alla risurrezione del Salvatore otteniamo la vera libertà, che è evidenziata dal confine degno di ogni lode che Paolo ha segnato esortandoci: "State saldi nella libertà che Cristo ci ha dato" (Gal 5,1). Quante volte abbiamo letto o sentito queste parole? E ora pensiamo: oggi non viviamo come se non ci fosse affatto la risurrezione di Cristo? Non stiamo improvvisamente scambiando ciò che ci apre la ricchezza dell'eternità con infinite preoccupazioni, ancora una volta affascinati dal trambusto di questo mondo, soccombendo a paure passeggere e dimenticando i tesori spirituali incorruttibili e la vera chiamata di un cristiano a servire il Signore nella santità e nella verità davanti a lui (Lc 1,75)?

Tuttavia, la pietà pura e immacolata davanti a Dio Padre (Gc 1,27) consiste nel fatto che, seguendo l'esempio mostrato nel Vangelo dal buon pastore, accondiscendiamo l'uno all'altro con amore e pazienza, per aiutarci e sostenerci a vicenda nelle prove. Nessuna restrizione esterna dovrebbe dissolvere la nostra unità e portarci via quella vera libertà spirituale che tutti abbiamo ottenuto attraverso la conoscenza del Signore e Salvatore Gesù Cristo, che ha vinto la morte e ci ha dato l'opportunità di essere chiamati, e di essere, figli di Dio (1 Gv 3,1).

Tutti i fedeli figli della Chiesa hanno un solo cuore e una sola anima (At 4,32), poiché separatamente e insieme siamo membra del corpo di Cristo, e nulla può separarci dall'amore di Dio (Rm 8,39). Pertanto, quelli che oggi non hanno l'opportunità di andare in chiesa e di pregare per ragioni oggettive, devono sapere che sono ricordati e che si prega per loro. La fede ci dà il potere di vivere e di superare con l'aiuto di Dio vari disturbi e prove, incluso ciò che è entrato nella nostra vita attraverso la diffusione di un virus pericoloso.

Esorto caldamente tutti voi, miei cari, a intensificare le preghiere comuni affinché il Signore ci conceda, nonostante tutte le difficoltà, di rimanere partecipi alla vita liturgica di grazia della Chiesa, in modo che il mistero della santa eucaristia possa essere compiuto e i fedeli si possano accostare coraggiosamente alla vera fonte della vita, i santi misteri di Cristo, affinché i malati ricevano guarigione e i sani siano protetti da un'infezione pericolosa.

Crediamo che il Salvatore risorto non ci lascerà e ci invierà fermezza e coraggio per rimanere saldi nella fede e nel salvifico cammino terreno verso la vita eterna.

Mi congratulo vivamente con tutti voi, miei cari fratelli e sorelle, in occasione della luminosa festa della santa Pasqua, e vi esorto a mostrare costantemente l'immagine di veri discepoli del Salvatore, dando un buon esempio a quelli che vi circondano e proclamando la perfezione di "colui che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua ammirabile luce" (1 Pt 2,9), in modo da testimoniare tutti i giorni della nostra vita con le nostre azioni l'eterna potenza e fedeltà delle parole pasquali:

VERAMENTE CRISTO È RISORTO!

KIRILL, PATRIARCA DI MOSCA E DI TUTTA LA RUS'

Mosca, Pasqua di Cristo, anno 2020

 
Messaggio pasquale del metropolita Antonij

Messaggio pasquale dell'esarca patriarcale dell'Europa occidentale, il metropolita Antonij di Korsun e dell'Europa occidentale

Beneamati nel Signore confratelli arcipastori, venerabili padri, monaci e monache amati da Dio, cari fratelli e sorelle!

In questa luminosa notte di Pasqua, mi rivolgo a tutti voi per dire le parole di un saluto eternamente vivente, proveniente dalle profondità dei secoli: Cristo è risorto! – e con tutto il cuore mi congratulo con voi in occasione della festa della Pasqua del Signore!

Dopo aver attraversato il periodo salvifico della Grande Quaresima, ancora una volta ci è stato consentito di assistere al più grande miracolo avvenuto a causa dell'indescrivibile amore di Dio per il mondo da lui creato e per l'uomo – il miracolo della risurrezione del nostro Signore Gesù Cristo dai morti.

In questi giorni condividiamo l'uno con l'altro il gioioso annuncio della risurrezione del Salvatore e sentiamo parole di risposta che testimoniano la nostra comune irremovibile fede nel trionfo della vita eterna che brilla dal sepolcro vivifico.

Ricordiamo oggi che uno dei primi annunci che "Cristo è risorto!" nella storia della Chiesa del Nuovo Testamento lo fecero i santi apostoli, rivolgendosi al loro fratello – l'apostolo Tommaso. Udendo dai discepoli la testimonianza della recente apparizione del Salvatore risorto, egli non credette allora a queste parole. Non credette perché la notizia della risurrezione di Cristo non aveva cambiato nulla nella vita degli apostoli – pur avendo visto in prima persona il loro Maestro, essi, temendo quelli che lo avevano perseguitato, avevano continuato a rimanere in una stanza vicina, presi dalla paura e dall'orrore. Ma se Cristo è risorto dai morti – chi dovremmo temere ora? Per cosa soffrire? Perché deprimersi? La confessione della fede in Cristo risorto diventa convincente solo quando è supportata dall'esperienza spirituale personale, che non può che determinare parole e azioni, pensieri e sentimenti.

Voglio augurare a tutti noi, cari vladyki, padri, fratelli e sorelle, che l'annuncio di Pasqua "Cristo è risorto!" crei sempre in voi il riflesso più forte e vivido della vita, dandovi fede e speranza, rendendovi possibile essere partecipi dell'amore divino che ha vinto il male.

Non posso che dire che tutti oggi celebriamo la Pasqua del Signore in circostanze tristi. La prosecuzione dell'epidemia di coronavirus ha privato la maggior parte di noi della possibilità di visitare la chiesa nei giorni più santi e toccanti per ogni credente ortodosso, incluso il giorno della santa Resurrezione.

Rimanendo nelle nostre abitazioni, compiendo il podvig di accostarci a Dio in preghiera, rafforziamo le nostre intense petizioni a Cristo, il conquistatore della morte, affinché il pericolo receda, affinché i malati guariscano e gli afflitti siano confortati. Crediamo che il Signore ascolterà le preghiere della sua Chiesa e ci permetterà di riunirci di nuovo sotto le volte delle chiese a noi care, insieme, come prima, a offrirgli il sacrificio incruento, e anche a incontrarci con amici e parenti, con tutti quelli da cui siamo oggi separati.

Voglio rivolgere parole speciali per il clero dell'Esarcato dell'Europa occidentale – per arcipastori e pastori, che, nonostante le tribolazioni e le prove, mettendo a volte a rischio la vita e la salute, non cessano di compiere i servizi divini, sostengono quanto più possibile il gregge e sopportano numerose difficoltà. Un profondo inchino a voi per la vostra lealtà alla vocazione sacerdotale e per l'esempio che coraggiosamente mostrate nel vostro servizio a Dio e alla Chiesa in questi giorni difficili.

Sto rivolgendo queste righe a voi, miei cari, da Mosca, da dove, a causa delle circostanze, non sono più in grado di rientrare entro i limiti dell'Esarcato patriarcale dell'Europa occidentale. Condivido appieno i dolori del tempo presente, svolgendo i servizi divini in solitudine dietro le porte chiuse di una chiesa vuota, ma con tutto il mio cuore e la mia anima rimango con voi, in attesa del nostro incontro imminente. Offro le mie preghiere per voi e reciprocamente chiedo le vostre preghiere. Il Salvatore risorto dai morti può mantenerci tutti in buona salute. E possa quella luminosa gioia pasquale che, nonostante tutto, viviamo in questi giorni, illuminare sempre i nostri cuori.

CRISTO È RISORTO! VERAMENTE CRISTO È RISORTO!

Invoco su di voi la benedizione del Signore.

+ ANTONIJ,

Metropolita di Korsun e dell'Europa occidentale,

Esarca patriarcale dell'Europa occidentale

 
Il Fuoco Santo a Gerusalemme come non l'abbiamo mai visto

Come ogni anno da secoli, al Santo Sepolcro di Gerusalemme è disceso il Fuoco Santo. A causa dell'emergenza sanitaria, la basilica della Risurrezione, di solito stracolma di fedeli e pellegrini, aveva una presenza minimale di partecipanti alla funzione.

Pur nella tragedia (ricordiamo che la sopravvivenza economica e sociale dei cristiani della Terra Santa dipende in larga misura dai pellegrini), abbiamo avuto per la prima volta nelle nostre vite la possibilità di osservare gli aspetti essenziali della cerimonia della Santa Luce, senza rumori, senza confusione, senza alcun tipo di interferenza. Fose non ci sarà data una seconda occasione di assistere a un miracolo in diretta con altrettanta chiarezza: facciamone tesoro.

 
Che cosa rimpiangerò se le peggiori predizioni si avvereranno?

I drammi legati al coronavirus hanno avuto quanto meno il merito di scuoterci dal nostro torpore e di farci chiedere che ne sarà di noi se il mondo che ora conosciamo non potrà più riprendere il suo corso. In caso di eventi drammatici, leggiamo come comportarci da cristiani nel saggio di Ksenija Grinkova che vi presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Ortoprassi” dei documenti.

 
3 blitz della polizia nella notte della Pasqua ortodossa

Alla tristezza di una Pasqua ortodossa costretta ai minimi termini, si sono purtroppo aggiunti tre spiacevoli casi di cronaca giudiziaria. In tre parrocchie ortodosse romene (curiosamente una nel nord, una nel centro e una nel sud, così nessuna parte d'Italia è rimasta indenne) i controlli di polizia hanno rilevato la presenza di persone non autorizzate a funzioni che avrebbero dovuto essere celebrate solo a porte chiuse e senza la presenza di altri fedeli.

Le parrocchie sono a Trieste, ad Ancona e a Cavallari, presso L'Aquila.

parrocchia della Risurrezione, ospitata presso la chiesa della Regina del Rosario in Via dell'Istria a Trieste

parrocchia di san Dasio, ospitata presso la chiesa dell'Annunziata di via Podesti ad Ancona

parrocchia dei  santi Atanasio e Cirillo d'Alessandria, ospitata presso la chiesa dei santi Proto e Giacinto a Cavallari di Pizzoli (AQ)

Per chi abbia esperienza di cosa sia una notte di Pasqua in una chiesa ortodossa romena, i numeri dei fedeli presenti (28 a Trieste, una dozzina ad Ancona e 14 a Cavallari) possono sembrare ridicolmente ridotti, e se i fedeli fossero stati tutti a debita distanza di sicurezza (cosa perfettamente possibile, con quei numeri) in un momento in cui le rispettive chiese erano aperte e senza che all'interno si celebrassero funzioni, la loro presenza sarebbe stata legittima, o quanto meno sarebbe stata altamente opinabile una serie di sanzioni per spostamenti ritenuti "non necessari". Le sanzioni sono scattate per la compresenza delle funzioni in corso, che comunque le forze dell'ordine sembrano non aver turbato, attendendo il termine dei riti per gli accertamenti e le sanzioni.

Per aggiungere una nota di ulteriore rimpianto, nessuno dei controlli è avvenuto per iniziativa spontanea delle forze dell'ordine, ma in tutti e tre i casi gli interventi hanno fatto seguito a denunce di vicini che avevano visto l'afflusso di fedeli e udito celebrare i riti notturni dalle loro abitazioni. Forse questa potrebbe essere una cartina di tornasole di una diffidenza della popolazione locale verso molte comunità ortodosse, e al tempo stesso un monito per i nostri vescovi, affinché insistano che le nostre chiese siano viste come centri di testimonianza del Vangelo, e non come ghetti per stranieri.

 
Una denuncia delle montature della Tv ucraina “5 Kanal” contro la Chiesa

Il giornalista e video blogger Anatolij Sharij (nella foto), rifugiato politico dal regime di Poroshenko, ci aiuta a smontare le menzogne che ancora oggi si propagano nei media ucraini contro la Chiesa, accusata di violare le ordinanze sanitarie statali. Le “prove” mostrate a sostegno di queste accuse sarebbero video di vescovi che invitano la gente ad andare in chiesa e filmati di assembramenti di fedeli senza mascherine, montati trascurando appena l’insignificante fatto che i filmati documentano storie avvenute prima della pandemia e/o delle misure di contenimento. Leggiamo in traduzione italiana, nella sezione “Geopolitica” dei documenti, l’accusa contro questi inqualificabili esempi di prostituzione del giornalismo.

 
Dalla Settimana Luminosa del 2020

Assieme al suo augurio pasquale, padre Andrew Phillips ci fa avere in traduzione italiana le sue considerazioni su alcuni effetti di questa pandemia, ai quali i media nel mondo hanno prestato minore attenzione.

 
Padre Joseph Farooq e la Pasqua in quarantena

Dal Pakistan, padre Joseph Farooq (nella foto) ci aiuta con una riflessione sulle apparizioni del Signore risorto in una stanza chiusa, un tema quanto mai attuale in questi giorni. Il suo testo è corredato da un video nel quale possiamo sentire il tropario della Pasqua in lingua urdu (chi non afferra la portata missionaria di questo gesto, potrà pensare che si tratta di una testimonianza di fede cristiana ortodossa linguisticamente accessibile a circa otto volte il totale della popolazione dell’Italia).

 
La Chiesa andrà "online" a causa della quarantena?

Vi presentiamo la traduzione italiana del saggio di Sergej Khudiev sulle nuove dimensioni informatiche che la quarantena ha messo alla prova, e che pur essendo utili e promettenti, non potranno mai cancellare la necessità dell’incontro eucaristico tra i credenti.

 
La riserva eucaristica

In queste settimane si è sentito spesso il bisogno di portare la santa comunione a fedeli impossibilitati a partecipare alle funzioni, a venire in chiesa o anche solo a uscire di casa, Perciò è importante sapere come si è evoluta la pratica, già attestata nel periodo sub-apostolico, della comunione al di fuori del rito eucaristico.

Padre John Whiteford risponde a una serie di domande sulla riserva eucaristica, che si conserva in chiesa per comunicare i fedeli malati. La sua risposta è molto dettagliata, e comprende un’accurata spiegazione pratica su come si preparano le particole della comunione.

 
In memoriam: Giulietto Chiesa

Domenica 26 aprile è morto a 79 anni Giulietto Chiesa (nella foto), nato ad Acqui Terme (AL) il 4 settembre 1940. Come esperto di Russia, abbiamo avuto modo di seguirlo spesso negli ultimi anni, e ci siamo occupati di lui anche su questo blog. Anche se non era partito da una visione cristiana (un contrasto ironico con il suo cognome), la sua integrità di giornalista attaccato alla verità lo aveva visto schierato in molte campagne di contro-informazione per smontare i miti costruiti contro la Russia odierna. In questo campo, il suo lavoro è stato prezioso per tutti noi. Che il Signore lo accolga nella luce di quella verità per cui si è coraggiosamente battuto!

 
Un'affermazione che merita di essere ricordata

Il capo del dipartimento legale della Chiesa ortodossa ucraina, l'arciprete Aleksandr Bakhov (nella foto) si trova alle prese con l'ennesimo tentativo di sottrarre i più grandi monasteri alla Chiesa per metterli nelle mani degli scismatici.

Non stiamo a tediarvi con i dettagli del caso, che è più o meno sempre lo stesso (così come è sempre lo stesso l'esito negativo dei tentativi), ma il nuovo tentativo usa come pretesto il fatto che alla Lavra delle Grotte di Kiev ci sono dei monaci che sono risultati positivi al coronavirus.

Naturalmente si tratta di fumo negli occhi, perché non esiste alcuna ragione per correlare dei contagi a un'accusa di gestione negligente di un bene statale (e ancor meno per estendere questa correlazione a più di un luogo), ma richiamiamo la vostra attenzione su un'affermazione di padre Aleksandr, che mostra tutta l'inanità della richiesta di trasferire i monasteri agli scismatici:

"Perché i nostri monaci si ammalano? Perché abbiamo dei monaci. E perché i loro monaci non si ammalano? Perché non hanno dei monaci".

 
Il governatore della Puglia ringrazia il patriarca di Mosca per un invio di aiuti umanitari

Vi segnaliamo su Sputnik News l’articolo con video sui ringraziamenti del governatore della Puglia Michele Emiliano (nella foto) al patriarca Kirill, per aver sollecitamente risposto a una richiesta di aiuti con l’invio di 8 tonnellate di materiale sanitario per far fronte all’emergenza del coronavirus. Ancora una volta, la Chiesa ortodossa russa dimostra di non abbandonare i suoi amici nel momento del bisogno.

 
Un metropolita greco riapre le chiese di fronte all’ipocrisia del governo

Mentre nel mondo gli episcopati di molte Chiese si accordano con le autorità statali per l’implementazione delle misure di riapertura dei luoghi di culto, un’eccezione si è registrata in Grecia. Il metropolita Theoklitos (Lambrinakos, nella foto) di Stagoi (Kalambaka) e delle Meteore ha sottolineato i doppi standard del primo ministro Kyriakos Mitsotakis. Sabato 25 aprile, il primo ministro è sceso in piazza con molte persone per un concerto all’aperto ad Atene, e il giorno dopo il metropolita ha dichiarato:

 “Abbiamo obbedito allo stato per garantire la sicurezza di tutti noi; abbiamo preso misure, sigillato le chiese, messo a tacere le campane. Ma ieri abbiamo visto che quelli che hanno richiesto tali restrizioni, con a capo il primo ministro, si sono radunati con persone affini e molti altri per ascoltare musica”.

Il metropolita Theoklitos ha sottolineato che il concerto si è svolto senza misure di sicurezza o distanziamento sociale, mentre la Chiesa ha dovuto “contare i suoi fedeli sulle dita”. Tali doppi standard non dovrebbero essere tollerati, secondo il metropolita, che ha affermato:

“Questo è il motivo per cui stiamo aprendo le nostre chiese a partire da oggi, e chiunque voglia entrarci, può farlo”.

 
La Chiesa ortodossa russa piange i suoi chierici defunti per coronavirus

vescovo Veniamin (Korolёv) di Zheleznogorsk e Lgov, 55 anni (+26 aprile 2020)

arciprete Aleksandr Agejkin, rettore della cattedrale della Teofania a Mosca, 48 anni (+21 aprile 2020)

arciprete Vladimir Veriga, cappellano del Convento della santa Protezione a Sergiev Posad, 70 anni (+23 aprile 2020)

protodiacono Evgenij Trofimov della cattedrale della Teofania a Mosca, 62 anni (+25 aprile 2020)

diacono Alexander Gousev della chiesa dei santi Martiri imperiali a Reno (Nevada), operatore sanitario, 57 anni (+9 aprile 2020)

Вечная память! Eterna memoria!

 
Durante i tempi di contagio i preti fanno quel che devono fare

Riprendiamo in traduzione italiana un articolo di Terry Mattingly scritto agli inizi di marzo, prima delle chiusure imposte dal coronavirus. Nel giorno in cui ricordiamo chierici defunti in questa pandemia, ci sembra particolarmente rilevante questo articolo, che menziona un coraggioso prete antiocheno, padre Nicolas Yanney, morto di influenza spagnola per aver assistito fino all’ultimo i suoi parrocchiani ammalati nel 1918, e che ci ricorda la nostra attitudine verso l’eucaristia come dono di vita.

 
Considerazioni acustiche nel design di una chiesa ortodossa

Probabilmente nella maggior parte delle chiese ortodosse in Italia non ci poniamo neppure il problema dell’acustica interna, ma nella prospettiva della crescita delle parrocchie e della costruzione di nuovi luoghi di culto, è utile per lo meno iniziare a familiarizzarsi con i principi della propagazione del suono nelle chiese. Per esempio, avreste mai detto che la chiesa greco-ortodossa di cui vedete qui una fotografia della navata ha un’acustica interna disastrosa? Cerchiamo di capire questi principi con la traduzione italiana del saggio di Andrew Gould sull’acustica delle chiese.

 
Domande e risposte dalla corrispondenza (marzo-aprile 2020)

Padre Andrew Phillips risponde a domande su una vasta gamma di argomenti. In questo breve sunto delle risposte degli ultimi due mesi, i temi sono l’innamoramento, i convertiti, la storia dello scisma occidentale, la storia russa e l’arte moderna.

 
Il metropolita Ilarion offre consigli su cosa fare nell'auto-isolamento

Vi presentiamo in traduzione italiana i consigli offerti dal metropolita Ilarion di Volokolamsk alle domande giunte dagli spettatori del programma “La Chiesa e il mondo” sul modo migliore di passare i periodi di isolamento in casa.

 
I canti della quarantena della "corale improvvisata" della diocesi di Chersoneso

Nella nostra diocesi in Francia, un gruppo di coristi e coriste si è riunito in una "corale improvvisata" che ci aiuta a passare il periodo di isolamento con i canti di chiesa che riescono ad armonizzare a distanza. Ascoltate il risultato dei loro sforzi:

Tropario di Pasqua in greco, latino e slavonico

“Ecco lo sposo...”, tropario del Mattutino dei primi tre giorni della Settimana Santa

“Della tua mistica cena...”, cherubico del Giovedì Santo

“Nella carne hai dormito...”, esapostilario del Mattutino di Pasqua

Tropario di Pasqua in georgiano

 
Cinque lezioni spirituali dal coronavirus

Vi presentiamo in traduzione italiana una riflessione dell'arciprete Geoffrey Korz, che nota gli aspetti positivi e negativi delle reazioni dei cristiani ortodossi alla crisi del coronavirus, e le lezioni che tutti noi possiamo trarne, se lo vogliamo.

 
Visita virtuale dei monasteri del Monte Athos

Sul sito web Mountathos360.com, con un programma in greco, inglese e russo, è disponibile online un tour virtuale dei 20 principali monasteri del Monte Athos.

Con il tempo, il sito programma di mettere online anche le visite di diversi eremi, celle e grotte del Monte Santo.

 
Come un monastero in Michigan è rimasto aperto per la Pasqua senza alcuna restrizione

Vi presentiamo una notizia decisamente controcorrente rispetto a quelle che hanno coinvolto le chiese ortodosse a causa della recente pandemia: la storia di come il monastero di san Sabba nel Michigan ha potuto restare aperto per tutta la Quaresima, e perfino tenere nel suo chiostro (nella foto) una piena funzione della notte pasquale con il pieno supporto delle autorità e senza alcuna conseguenza dannosa.

 
Chiese di san Giorgio intorno al mondo – galleria fotografica

In onore di san Giorgio il Grande Martire (memoria: 23 aprile/6 maggio), OrthoChristian.com presenta una galleria di foto di alcuni tra i più bei luoghi di culto dedicati al santo, dalla Palestina al Caucaso, dalla Siberia al Texas.

 
Gli scismatici tentano di impadronirsi della chiesa canonica di un villaggio il giorno stesso in cui il rettore si addormenta nel Signore

Mai abbassare la guardia di fronte allo scisma fanariota in Ucraina: quando l’arciprete Leonid Delikatny (nella foto) si è addormentato nel Signore dopo aver difeso per un anno la sua chiesa (spesso con veglie notturne al gelo invernale) dagli attacchi degli scismatici, questi ultimi si sono ripresentati il giorno stesso della sua morte con smerigliatrici e piedi di porco, picchiando i parrocchiani in lutto e tentando di impadronirsi della chiesa. Vi presentiamo il resoconto in traduzione italiana, in memoria di padre Leonid e in sostegno ai suoi coraggiosi parrocchiani, sperando che l’indignazione per queste porcate pseudo-ecclesiali non venga meno in nessuno di noi.

 
Luci e ombre della nuova cattedrale militare della Russia

La chiesa che vedete in quest'immagine è la cattedrale delle forze armate della Russia, costruita nel Parco dei Patrioti vicino a Mosca.

Il 9 maggio 2020 (75° anniversario della vittoria nella Grande Guerra Patriottica) è il giorno previsto per la consacrazione della chiesa: le restrizioni dovute al coronavirus, se non faranno saltare la consacrazione in questo giorno altamente simbolico, ridurranno comunque fortemente la cerimonia e la sua portata pubblica.

La chiesa è studiata come il punto focale di un parco della rimembranza dei caduti russi in tutte le guerre, èd è circondata da giardini che servono come mausolei commemorativi di tutti i russi che hanno versato il loro sangue nei conflitti attorno al mondo.Il complesso include percorsi con memoriali fotografici di innumerevoli caduti, e anche testimonianze come la terra dei cimiteri in cui riposano soldati russi (una di queste urne proviene dal cimitero monumentale di Torino, dove sono sepolti diversi partigiani dell'Unione Sovietica morti in Piemonte).

Eccovi un video di presentazione della chiesa e del complesso memoriale.

La presenza di immagini sovietiche nelle vetrate (che riportano simboli delle forze armate) e in alcuni dei murali del percorso storico di rimembranza ha sollevato polemiche, come si poteva immaginare.

Un appello aperto al patriarca Kirill è stato firmato da decine di accademici russi, tra i quali il nostro amico Aleksej Lidov. Questi esperti, pur riconoscendo che le immagini sovietiche non hanno alcun ruolo iconografico nella chiesa, nondimeno mettono in guardia contro l'inclusione dello stalinismo in un contesto ecclesiale.

Aspettiamoci pure che questa iniziativa finisca sotto i riflettori della propaganda russofoba, e che vi finisca alla grande... ma almeno cerchiamo di sapere di che cosa si sta parlando.

 
Arciprete di 91 anni guarisce dal coronavirus

Con tante notizie tragiche che ci circondano, una notizia positiva tra i preti anziani non può che riportare speranza.

L'arciprete Vasilij Lesko (nella foto), di 91 anni, è stato dimesso il 6 maggio dall'ospedale di Borovlyany (regione di Minsk, Belarus') in seguito a 24 giorni di trattamento dopo essere stato trovato positivo al Covid-19. Per 7 di questi giorni è stato ricoverato in in terapia intensiva sotto ventilatore.

Padre Vasilij, che viveva presso il monastero di santa Elisabetta a Minsk, è tornato al suo villaggio natale per un periodo di convalescenza, e si dichiara pronto a tornare a un normale regime di preghiera.

 
Le domande che avete sempre voluto porre sul culto ortodosso

Padre Bill Olnhausen risponde in traduzione italiana alle domande principali che vengono a chi sperimenta il culto ortodosso: se sia vero che questo culto è immutabile, perché ha forme fisse, e naturalmente perché le funzioni sono così lunghe...

 
La Chiesa ucraina cresce anche sotto le persecuzioni perché i fedeli cercano Dio, non la politica

Le notizie di crescita di una Chiesa (soprattutto del numero di nuove comunità e di tonsure monastiche, entrambi segnali di una forte dedizione) sono sempre incoraggianti, ma quando giungono dalla Chiesa ucraina lo sono ancor di più, perché testimoniano la fede di un popolo che è disposto ad andare contro corrente rispetto alle pressioni politiche e mediatiche. Ascoltiamo l’ultimo rapporto da parte del metropolita Antonij (Pakanich, nella foto), cancelliere della Chiesa ortodossa ucraina canonica.

 
Che cosa è realmente accaduto in Russia a Pasqua

Vi presentiamo in traduzione italiana l’analisi del prof. John Burgess del Seminario teologico di Pittsburgh (uno degli esperti del risveglio religioso contemporaneo in Russia) sulle complesse dinamiche delle recenti funzioni pasquali del Patriarcato di Mosca. Ben lungi dall’appiattimento sulle disposizioni governative, si è vista una grande varietà di risposte e di adattamenti a regole spesso molto diverse tra loro: una ragione in più per ribadire che la Chiesa russa non fa ciò che le dice lo stato, ma ciò che le dice la tradizione cristiana.

 
Un uomo chiamato Gesù

Vi presentiamo in traduzione italiana una riflessione dell'arciprete Andrej Tkachev sugli aspetti umani del nostro Signore, con i sorprendenti legami che questi aspetti hanno con la vita e il comportamento di tutti noi.

 
La serie della grande arte cristiana russa

Il sito Russian Faith ha raccolto una galleria di oltre 150 opere d'arte di grandi pittori cristiani, dai nomi più celebri come sant'Andrej Rublev, a pittori della Russia pre-rivoluzionaria come Il'ja Repin e Mikhail Nesterov, ai più interessanti pittori recenti come Il'ja Glazunov e Pavel Ryzhenko.

Ogni dipinto ha un suo articolo dedicato in lingua inglese (che spesso riporta particolari dei quadri e talvolta altre opere dello stesso autore) e una visita a questa galleria ci apre vasti orizzonti sull'arte cristiana russa.

 
I copti devono cercare un’unione ecumenica con la Chiesa ortodossa russa prima di ogni altra Chiesa

Vi presentiamo in traduzione italiana un saggio in cui l’autore del blog Coptic Literature descrive la Chiesa ortodossa russa come il partner ideale del dialogo di riunificazione dei copti con l’Ortodossia calcedoniana.

Non sappiamo se l'autore copto sia consapevole che dopo la metà del XIX secolo vi fu un tentativo, simile a quello da lui idealizzato, di riunificazione tra ortodossi calcedoniani e non calcedoniani in Egitto. Il processo di riunificazione avrebbe comportato un reciproco riconoscimento dei due papi e patriarchi ortodossi locali (Kyrillos IV dei copti e Kallinikos dei greci), e verosimilmente vi avrebbe giocato un certo ruolo l'Impero Russo, tradizionale protettore dei cristiani del Medio Oriente.

Quel tentativo fu silurato dalla diplomazia britannica, anche allora terrorizzata da una crescita dell'influenza russa nella regione, ma a quanto sembra, anche quando cambiano i giocatori, la partita continua a rimanere la stessa...

 
Il commiato di Bergamo ai medici militari russi

Eccovi un breve video con i ringraziamenti della città di Bergamo all’equipe medica dell’esercito russo che ha offerto il suo aiuto per combattere il virus:

(Video non disponibile - chiedetevi perché) 

 
Arrivano i protocolli per la ripresa delle funzioni religiose

Il 15 maggio il sito del Ministero dell’interno ha dato la notizia della sottoscrizione di una serie di protocolli con le indicazioni per la ripresa delle funzioni religiose. Possiamo leggere qui in formato PDF il protocollo relativo alle comunità ortodosse.

 
Ucraina: nel piano di uscita dalla quarantena hanno preso in considerazione anche i circhi ma non la Chiesa

Chi può essere confuso dalle indicazioni (non sempre chiare) che l’Italia ha dato per la ripresa delle attività religiose farà bene a ricordare che l’Ucraina non ha dato NESSUNA direttiva in proposito, come lamenta il cancelliere della Chiesa ortodossa ucraina, il metropolita Antonij (Pakanich, nella foto) in un articolo che vi presentiamo in traduzione italiana.

 
"Comunione online": perché no?

In questi giorni si sono visti alcuni casi di “sacerdoti” scismatici ucraini che sono arrivati a proporre ai loro fedeli collegati online di consacrare il pane e vino “a distanza”, nelle loro case, Questa aberrazione, che ha subito provocato imbarazzanti smentite e prese di distanza da parte delle stesse gerarchie scismatiche, è l’oggetto di una nuova analisi di Kirill Aleksandrov che vi presentiamo in traduzione italiana, per offrire una riflessione sulle implicazioni di un ulteriore abuso pseudo-ecclesiale.

 
La Chiesa russa apre 96 hotline per aiutare i bisognosi in Russia e altrove

Il vescovo Panteleimon (Shatov), a capo del Dipartimento sinodale della beneficienza e del servizio sociale della Chiesa russa, noto da anni sul nostro sito, sta oggi dirigendo un servizio di grande importanza nella crisi del coronavirus, con quasi cento linee telefoniche dedicate all’assistenza per fornire a chi chiama un’ampia gamma di aiuti, dal cibo alle medicine, dal supporto psicologico al contatto con i sacerdoti. Vi presentiamo in traduzione italiana il resoconto dell’iniziativa.

 
L'arcivescovo Antonij di Ginevra e dell'Europa occidentale

Ricordiamo uno dei più significativi testimoni dell'Ortodossia in Occidente: l'arcivescovo Antonij (Bartoshevich), in un post recente di padre Andrew Phillips, che era stato ordinato da lui al sacerdozio nel 1991.

Nel 2013 avevamo già pubblicato un suo ricordo scritto da Bernard Le Caro, e questo nuovo articolo ne è un ideale complemento.

 
La Chiesa romena rifiuta i cucchiai monouso per la comunione anche nei tempi di pandemia

Con la ripresa delle eucaristie pubbliche, si vede riesumare ancora una volta la questione dell’uso del cucchiaio liturgico nella comunione ortodossa.

Nella Chiesa ortodossa romena si era recentemente aperto un dibattito sulla liceità dei cucchiai monouso, ma nelle recenti direttive patriarcali, tale pratica viene rifiutata nel modo più categorico, come possiamo leggere in traduzione italiana in un articolo dedicato a questo tema.

 
Cristianesimo strano: intervista a Rod Dreher

Vi presentiamo in traduzione italiana una recente intervista per il New York Times a Rod Dreher, il giornalista ortodosso americano che conosciamo su questo sito fin dal 2013. Sul tema del fascino delle “religioni strane” nell’America contemporanea, Dreher analizza i caratteri con cui l’Ortodossia fa colpo su credenti e ricercatori insoddisfatti dal panorama del cristianesimo occidentale.

 
Eterna memoria all'arcivescovo Pimen di Suceava

Nella notte tra il 19 e il 20 maggio, l'arcivescovo Pimen di Suceava (al secolo Vasile Zainea, nella foto) si è addormentato nel Signore dopo un mese di ricovero per complicazioni legate al coronavirus. A 90 anni era il vescovo più anziano della Chiesa romena.

Eterna la sua memoria! Veșnica lui pomenire!

 
Due vescovi della Chiesa russa rimossi dall'amministrazione delle loro diocesi

Per decisione patriarcale, i due vescovi Ignatij (Tarasov, a sinistra) di Kostomuksha e Kem e Ignatij (Buzin, a destra) di Armavir e Labinsk sono stati rimossi dall'amministrazione delle loro diocesi fino al termine di un procedimento del tribunale ecclesiastico nei loro confronti.

I casi giudiziari di entrambi i vescovi sono secretati, per cui, al di là del riferimento ad accuse ben documentate di offese incompatibili con la carica episcopale, non ci è dato di sapere altro a proposito.

Questa notizia dovrebbe farci pensare, quando ci capita di criticare i vescovi russi perché li riteniamo troppo formalisti e schematici nelle loro decisioni. Può darsi che questo sia un prezzo da pagare per seguire regole che sono in realtà a tutela di tutti noi, e che impediscono ai vescovi di abusare dei loro poteri.

 
Termina la quarantena al convento di santa Elisabetta a Minsk

Vi presentiamo in traduzione italiana le ultime notizie dalle nostre sorelle del convento di santa Elisabetta a Minsk (nella foto), dove la riapertura delle chiese e dei laboratori ha riportato la vita e il lavoro a molte centinaia di persone.

 
Video di sostegno agli ortodossi perseguitati in Montenegro da 30 paesi intorno al mondo

Не дамо светиње ("non cederemo i nostri luoghi santi") è un video di sostegno alla Chiesa ortodossa serba e ai fedeli in Montenegro sotto persecuzione. Avviato dal teologo serbo Krsto Stanišić, comprende i messaggi di sostegno da persone di 30 nazioni diverse: per l’Italia, parla il nostro caro amico e webmaster ortodosso, Domenico Oliveri.

 
Padre Giovanni Guaita sull’utilità spirituale del Coronavirus

Ringraziamo Adriano Frinchi per aver diffuso sul blog La Santa Rus’ la riflessione di padre Giovanni Guaita (nella foto) sul valore dela crisi del cornavirus nella vita di uno ieromonaco ed eremita urbano.

 
Riflessioni sulle pandemie, le quarantene, le paure e la divina Provvidenza

Vi presentiamo in traduzione italiana un lungo saggio in due parti di padre Valerij Dukhanin, che prende in rassegna tutte le pandemie che hanno funestato l’umanità nell’ultimo millennio, focalizzandosi sulla situazione in Russia, ma senza dimenticare diversi altri paesi. Le storie da lui raccontate e le conseguenze dei fatti narrati ci servono da guida preziosa per trarre un insegnamento spirituale dai tempi della pandemia presente.

 
Ai confini della realtà

I giorni della riapertura delle chiese hanno visto scene degne del famoso telefilm di fantascienza: Gail Sheppard, la moglie del nostro amico George Michalopulos, ci offre una riflessione sulle condizioni assurde in cui si trovano i fedeli ortodossi, soprattutto in America, dove sembra che certi vescovi si stiano occupando molto più della disinfezione dei corpi che della salvezza delle anime. Se siete pronti anche voi a fate un tuffo ai confini della realtà, provate anche voi a leggere questo saggio, e buon viaggio nel mondo del paradossale!

 
900.000 visitatori

Il 25 maggio 2020 (appena passato l’ottavo anniversario del rinnovo del nostro sito) abbiamo superato i novecentomila visitatori, con una media di oltre centododicimila all’anno. Vi ringraziamo tutti per le vostre visite, che per noi sono molto preziose, e vi incoraggiamo a continuare a usare i contenuti del sito per aiutarci ad arrivare al traguardo del milione, che con questo passo sarà raggiunto in meno di un anno.

 
Quando il patriottismo può trasformarsi in fascismo

Ascoltiamo in traduzione italiana l’ammonimento del metropolita Antonij (Pakanich, nella foto) di Borispol e Brovary sulle degenerazioni del patriottismo, che in pochi paesi contemporanei sono tanto evidenti quanto in Ucraina.

 
L’anziano Gabriele (Urgebazde) e il grano infuocato

Vi presentiamo in traduzione italiana l’intervista che il nostro amico Konstantine Tsertsvadze ha fatto a Tamuna Gochiashvili, iconografa e discepola del santo anziano Gabriele (Urgebazde). L’intervista racconta alcuni episodi edificanti e un miracolo dell’anziano georgiano, oltre alla descrizione di un’icona dedicata ai santi protettori dalle epidemie.

 

 
Un documento di etica sociale dal Patriarcato di Costantinopoli

Il Patriarcato di Costantinopoli, 20 anni dopo la pubblicazione dei "Fondamenti della concezione sociale della Chiesa ortodossa russa", ha prodotto (grazie a un gruppo di accademici della propria arcidiocesi americana) un documento di etica sociale che almeno nei circoli ortodossi (o forse in quelli dell’ecumenismo) farà parlare un bel po’ di sé. Vi presentiamo ben tre testi a proposito:

- Una recensione critica del documento da parte degli editori del blog Orthodoxy and Heterodoxy;

- Una comparazione tra questo documento e il precedente testo della Chiesa ortodossa russa, da parte di Andrej Vlasov dell’Unione dei giornalisti ortodossi;

- Una nota del blog Orthodox Synaxis, che trova nel documento un importante spunto di autocritica nel condannare il razzismo e il filetismo.

 
La "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" volterà le spalle a Poroshenko?

Il recente scandalo che sta distruggendo quel che resta della reputazione dell’ex presidente ucraino, accusato niente meno che di alto tradimento per aver praticamente consegnato l’Ucraina in mani americane, avrà verosimilmente conseguenze nel mondo ortodosso. Nel saggio di Kirill Aleksandrov che vi presentiamo in traduzione italiana, si esaminano le opzioni rimaste agli scismatici ucraini: dissociarsi dall’artefice della loro fortuna, oppure ignorare ipocritamente lo scandalo.

 
Eterna memoria all'arcivescovo Agapit

l'arcivescovo Agapit di Stoccarda (al secolo Alexander Horáček, nella foto), tedesco di origini ceche, si è addormentato nel Signore il giorno della festa dell'Ascensione: da anni soffriva di cuore.

Facciamo le nostre condoglianze a tutta la diocesi tedesca della ROCOR, e in particolare a sua Eminenza il metropolita Mark di Berlino, che perde con lui un infaticabile aiutante.

Eterna memoria! Вечная память! Ewige Erinnerung!

 
Il segreto dell'universo nella "Trilogia cosmica" di C.S. Lewis

Un particolare ringraziamento ad Alessandro Gnocchi che ha voluto proporci un'intervista sul blog Ricognizioni, a proposito dei risvolti spirituali delle opere fantascientifiche di C.S. Lewis (nella foto), apologeta cristiano noto in tutto il mondo.

 
Il venerabile Brandano il Navigatore, abate di Clonfert e taumaturgo

Vi presentiamo in traduzione italiana la storia di un santo tanto straordinario per la civiltà umana quanto poco conosciuto (almeno in Italia): san Brandano, il coraggioso monaco irlandese del V-VI secolo a cui sono attribuite le fondazioni di molti monasteri in Irlanda e nelle Isole britanniche, oltre a viaggi documentati dalla Francia all’Islanda, e verosimilmente fino al continente americano. Questo tipo di monachesimo missionario e pionieristico è perfettamente in linea con il progresso del cristianesimo ortodosso attraverso i secoli.

 
Intrighi del Fanar nella Chiesa delle Terre ceche e Slovacchia

Jakub Jiří Jukl, segretario della Chiesa ortodossa delle Terre ceche e della Slovacchia, è una voce preziosa che ci aiuta a capire quanto sta succedendo in questa Chiesa locale poco conosciuta. Abbiamo già ospitato alcuni saggi del dott. Jukl sul nostro sito, e ora presentiamo in traduzione italiana un resoconto delle interferenze del Patriarcato di Costantinopoli, che continuano ancora oggi in spregio alle stesse norme (già piuttosto restrittive) che il Fanar ha voluto imporre agli ortodossi cecoslovacchi.

 
Una duplice richiesta di preghiere

Il nostro confratello padre Angelo ci chiede preghiere per viventi e per defunti: a Cheboksary, capitale della Repubblica di Ciuvascia, si è addormentato nel Signore per complicazioni da coronavirus il novantenne metropolita Varnava (al centro nella foto), mentre è in rianimazione il suo abate francese, l’archimandrita Vasilij (Pasquiet, a sinistra nella foto) di cui abbiamo parlato in un articolo del nostro sito. Preghiamo che il Signore accolga nella gloria vladyka Varnava (che aveva fama di grande santità di vita) e che faccia tornare in forze padre Vasilij, che ha ancora tanto da insegnarci.

 
Due saggi sulla psicosi del cucchiaio eucaristico

In queste settimane di ripresa dalla quarantena pochi argomenti del culto ortodosso sembrano più scottanti di quello della comunione con il cucchiaio, tanto da far pensare che quando il Covid-19 sarà solo un lontano ricordo, il virus della cucchiaiofobia continuerà a mietere vittime. Per questo vi abbiamo preparato due traduzioni di saggi che cercano di gettare luce e sanità mentale sull’argomento, scritti rispettivamente dall'arciprete John Whiteford (a destra nella foto) e dalla presbitera Eugenia Scarvelis Constantinou (a sinistra nella foto). Le loro considerazioni dovrebbero essere studiate in ogni parrocchia ortodossa nel nostro paese.

 
Perché i russi chiamarono il loro monarca "tsar"

Appena dopo la festa della Repubblica, può sembrare insolito e un po’ provocatorio presentarvi in traduzione italiana un articolo sulla carica imperiale russa. Tra i tanti stati del mondo, tuttavia, la Russia è l’unico in cui la restaurazione della monarchia è ancora presa sul serio, e noi facciamo bene a familiarizzarci con i dati di base di questa monarchia.

 
Di cosa hanno bisogno le parrocchie ortodosse per ritornare alla normale vita liturgica?

Vi presentiamo in traduzione italiana l’appello di un lettore del blog Monomakhos, che invita i cristiani ortodossi in America a chiedere ai propri vescovi che cosa sarà necessario perché abbiano termine le restrizioni che ora deformano la vita ecclesiale ortodossa. Riteniamo che queste domande abbiano senso anche per i cristiani ortodossi fuori dall’America.

 
La mancanza di riconoscimento porta la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" a cercare nuovi modi di sopravvivere

La struttura degli scismatici ucraini si è formata in una frenetica ricerca al riconoscimento, e il mancato successo in questo campo la porta a barcamenarsi tra influssi politici e aperture all’ecumenismo, fino a tentare improbabili percorsi di avvicinamento agli uniati. Vi presentiamo in traduzione italiana il parere in proposito del giornalista Jurij Molchanov.

 
1500 anni di monachesimo georgiano — il monastero di san Shio-Mgvime

Eccovi la presentazione di uno dei più antichi e famosi monasteri della Georgia, il monastero di san Shio-Mgvime (o monastero di san Shio delle grotte) con la breve storia del suo fondatore, le sue vicende storiche e una bella galleria di foto.

 
Una visita alla cappella di santa Ksenija di Pietroburgo, al cimitero di Smolensk

Vi presentiamo un articolo con fotogalleria che testimonia il flusso incessante di pellegrini alla tomba della beata Ksenija di Pietroburgo.

 
La leadership e la Chiesa tra cinquant'anni

Partendo dalla sua esperienza di ricerca della Chiesa autentica, padre Andrew Phillips ci invita a osservare il cammino verso un’Ortodossia genuinamente locale e al tempo stesso genuinamente internazionale, in un saggio che vi presentiamo in traduzione italiana.

 
Un deputato ucraino chiede agli scismatici ucraini di canonizzare George Floyd, vittima della brutalità della polizia

Vi presentiamo in traduzione italiana una notizia che fa riflettere, assieme ad alcune note molto pertinenti del nostro confratello, l’ipodiacono Claude Lopez Ginisty, curatore del blog Orthodoxologie. Spesso abbiamo notato quanto gli opposti tendano a toccarsi, e nella strana devozione di un nazionalista ucraino verso i moti di protesta dei neri americani, vediamo l’altrettanto strana assimilazione del nazionalismo ucraino filo-nazista con movimenti apertamente filo-marxisti come Black Lives Matter. La considerazione sugli opposti che si toccano è resa ancor più paradossale dall’aperto rifiuto dei nazionalisti ucraini di tutto quanto ricordi il loro passato comune con la Russia sovietica, ispirata a quello stesso marxismo a cui ora questi nazionalisti guardano come un esempio negli Stati Uniti.

 
Concelebrazione dei metropoliti a Parigi

Lunedì 8 giugno (festa dello Spirito Santo) i nostri metropoliti Jean e Antonij hanno concelebrato la Liturgia alla cattedrale della santa Trinità a Parigi. Un piccolo gesto che segna il ritorno alla normalità, non solo dalla quarantena di pochi mesi di quest’anno, ma anche dalla quarantena giurisdizionale durata molti decenni, in cui momenti come questo sarebbero stati impossibili.

 
Mosca ha più di 200 chiese in onore di san Nicola. Eccone alcune

Vi presentiamo un pellegrinaggio fotografico alle più famose chiese dedicate a san Nicola a Mosca. Notate che, per l’estensione dell’area metropolitana di Mosca, alcune di queste chiese possono essere distanti tra loro quanto due capoluoghi di province contigue in Italia.

 
Le conseguenze del coronavirus

Padre Andrew Phillips ci aiuta in un suo saggio ad analizzare le conseguenze della recente pandemia nel mondo del lavoro, nella gestione economica, nei rapporti sociali, e a valutare i disordini sociali degli ultimi giorni come reazioni ai tentativi di controllo globale della popolazione del pianeta.

 
Perché il Fanar ha scelto di appoggiare il Majdan americano?

Quando l’arcivescovo Iakovos (Koukouzis) del patriarcato di Costantinopoli fu l’unico leader ecclesiastico a manifestare a fianco di Martin Luther King nella marcia di Selma in Alabama nel 1965, il suo gesto ebbe un grande peso sociale e politico, ma le sue ragioni erano chiare. La sua appartenenza alla minoranza greca oppressa in Turchia lo portava a essere solidale con gli afroamericani discriminati negli Stati Uniti del sud, e la sua amicizia con Martin Luther King era sincera e costante.

Oggi, la presenza dell’arcivescovo Elpidophoros (Lambriniadis) alle manifestazioni del movimento Black Lives Matter (nella foto) sembra avere tutt’altro fine, e invece di un chiaro sostegno a una parte oppressa della popolazione americana, sembra una mossa politica con fini di sostegno elettorale alla prossima campagna presidenziale. In questo, il “Majdan americano” assume molti e sinistri paralleli con quello ucraino, che possiamo verificare nell’analisi di Jaroslav Nivkin che troviamo in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

 
Il movimento LGBT "monopolizza" l'arcobaleno – simbolo dell'alleanza e del popolo di Dio

L’arciprete Aleksandr Klimenko (nella foto) ha fatto a un canale televisivo ucraino un’affermazione che da molto tempo speravamo di ascoltare in forma pubblica, e che vi presentiamo in traduzione italiana: l’arcobaleno, ormai consolidato come un simbolo dei diritti del movimento LGBT, è in realtà plagiato dai simboli di quella stessa Bibbia che oggi potrebbe essere pericoloso citare come esplicita fonte di condanna delle relazioni omosessuali.

 
Le regole alimentari dell'Ortodossia: seconda parte

(cliccate sulla foto per avviare il video)

Proseguiamo il viaggio nel mondo dell’alimentazione dei cristiani ortodossi, che abbiamo iniziato nel gennaio 2020 con un video introduttivo. Nel secondo video che potete vedere qui sopra, parliamo degli elementi della nutrizione, con qualche riferimento a ciò che la tradizione ortodossa propone nella sua cucina di digiuno.

 
Il patriarca Kirill consacra la nuova cattedrale per le forze armate (+ VIDEO)

Alla domenica di Tutti i Santi, il patriarca Kirill ha consacrato la cattedrale militare a cui vi abbiamo fatto cenno il mese scorso, con un ritardo dovuto alle restrizioni della pandemia.

Vi presentiamo in traduzione italiana i fatti di cronaca più importanti legati a quest’evento, assieme a un video con la predica patriarcale. Naturalmente, come prevedevamo nel precedente articolo del nostro blog, si sono già scatenate le polemiche relative a tutti i livelli di interazione tra Chiesa, stato e forze armate. Se non riusciamo a trovare le risposte giuste a tutte queste polemiche, cerchiamo almeno di comprendere a cosa si stanno riferendo.

 
Cristo avrebbe lavato i piedi degli afroamericani al Majdan nero?

Vi presentiamo in traduzione italiana un saggio di Konstantin Shemljuk che ci aiuta a riflettere sugli strani gesti di auto-umiliazione di cui sentiamo parlare a proposito dei recenti tumulti negli Stati Uniti. È importante che riusciamo a discernere tra i segni che ci ha mostrato il Signore e i segni solo esteriormente simili che vengono invece sfruttati a fini politici.

 
C'è del marcio negli Urali

La Chiesa ortodossa russa è turbata in questi giorni da notizie provenienti da un monastero a Sredneuralsk, nella diocesi di Ekaterinburg, dove uno dei padri confessori, lo schema-igumeno Sergej (Romanov, nella foto) si trova in stato di sospensione per dichiarazioni estremiste e sediziose. Questi fatti hanno una ricaduta anche nella nostra chiesa a Torino, non fosse altro per il fatto che una delle sorelle del monastero è stata per molti anni una nostra parrocchiana. Vi presentiamo in traduzione italiana la notizia che riporta lo stato attuale delle cose, e che ci serve da monito sulle figure ecclesiastiche che pensano di saperla più lunga della Chiesa, mettendosi in conflitto con la gerarchia per ragioni che hanno ben poco a che fare con la fede ortodossa.

 
Petizione in difesa di un sacerdote serbo espulso dal Montenegro

Il governo di Milo Đukanović continua la sua politica repressiva e fratricida contro la Chiesa nel proprio paese, negando i permessi di soggiorno a preti che da anni servono in parrocchie e monasteri. Oggi abbiamo almeno l’occasione di dire la nostra, firmando una petizione a difesa di padre Siniša Smiljić (nella foto) e della parrocchia della città costiera di Ulcinj. La petizione online costa solo pochi secondi del nostro tempo: firmiamola, e diffondiamo l’appello!

 
Un altro triste caso di filetismo nella diaspora

Il 16 giugno, il metropolita Jean (Renneteau, nella foto a sinistra) ha ricevuto una lettera del metropolita Gerasime (Sharashenidze, nella foto a destra) di Zugdidi e Tsaishi, presidente del dipartimento degli affari esteri del patriarcato di Georgia, in relazione alla prossima apertura sotto Rue Daru di una parrocchia da affidare a un chierico georgiano, l'archimandrita Hierotheos (Margvelashvili).

La lettera, che potere vedere riprodotta in questa pagina di Orthochristian.com, definisce l'apertura di questa parrocchia georgiana come "totalmente inaccettabile".

Questa sfuriata ci sembra tutt'altro che sincera: è un segno evidente di una politica di "due pesi e due misure", dato che una parrocchia ortodossa georgiana ha operato in Parigi dal 1929 sotto Costantinopoli, come si può leggere sul sito della parrocchia di santa Nino, "secondo il principio territoriale (e non etnico) per la delimitazione delle chiese locali, e seguendo i canoni del IV Concilio ecumenico". Ora, se il principio valeva per Costantinopoli, ci chiediamo perché debba esserci oggi un doppio peso proprio quando Rue Daru è tornata sotto Mosca. Se invece vogliamo accettare il principio un po' realista e un po' razzista che la Chiesa georgiana dovrebbe avere l'esclusiva dei chierici della propria nazionalità, allora ci aspettiamo che in Italia arrivi una simile lettera all'arcidiocesi greca, che dal 2004 ha nel suo clero un parroco georgiano.

Da una parte, rinnoviamo il nostro sostegno a vladyka Jean e speriamo che nessuno gli voglia più fare rimostranze per il cognome o il passaporto dei suoi preti. Dall'altra, facciamo le nostre condoglianze alla Chiesa ortodossa georgiana, che ha perso un'altra preziosa opportunità di presentare i propri chierici come testimoni del Vangelo, e non come rabbini di ghetti etnici.

 
"Unità ortodossa dell'Ucraina": provocazione, progetto mediatico o assurdità?

La barca degli scismatici ucraini fa ormai acqua da tutte le parti, e per darle una nuova rispettabilità, o per lo meno perché non si notino le falle, niente di meglio di un ente accademico che si prefigge lo scopo di unire gli ortodossi in Ucraina: questo scopo, come possiamo leggere in traduzione italiana nell’analisi di Kirill Aleksandrov, sarà cercato in tutti i modi tranne quello giusto, del pentimento degli scismatici e del loro ritorno alla Chiesa.

 
Un prete ortodosso parla della razza

I recenti disordini sociali degli Stati Uniti usano le discriminazioni razziali come pretesto, ma la cruda verità è che non esiste alcuna vera ragione di razzismo alla base dei tumulti. Leggiamo in traduzione italiana cosa ha da dire padre Joseph Gleason (nella foto) a proposito della schiavitù nella storia cristiana, per farci un’idea di quanto le manifestazioni odierne avvengano su basi fortemente falsate.

 
Perché i russi costruiscono chiese su treni e navi?

Negli anni scorsi vi abbiamo presentato alcune chiese ortodosse create in luoghi abbastanza estremi. Oggi rispondiamo a una domanda piuttosto semplice sulle chiese “mobili” dell’Ortodossia russa. La risposta alla domanda è abbastanza evidente: viste le dimensioni sterminate della Russia, una chiesa in grado di viaggiare è anche in grado di servire più fedeli rispetto a una chiesa radicata in un luogo fisso. Osserviamo comunque la varietà delle chiese mobili russe, con l’aiuto di una galleria fotografica.

 
Vadim Novinskij racconta come è diventato un diacono della Chiesa

Dal nostro sito abbiamo seguito il deputato ucraino Vadim Novinskij (nella foto) in diverse occasioni, e lo abbiamo sempre visto in primo piano a difendere i diritti della Chiesa ortodossa ucraina, di cui è un fedele, in tutte le occasioni in cui la Chiesa è perseguitata o discriminata. Ora il fatto che è stato ordinato diacono non ci causa stupore, ma può far ritornare a galla vecchie polemiche sull’incompatibilità tra clero e vita politica: a chi si preoccupa, ricordiamo che le regole che descrivono tale incompatibilità si applicano ai chierici che lasciano il servizio alla Chiesa per dedicarsi alla politica, ma non scoraggiano in alcun modo il contrario. Per questo la decisione del metropolita Onufrij di ordinare il nuovo diacono senza imporgli il ritiro dalla politica ci sembra particolarmente rilevante.

 
Poliziotti in Montenegro lasciano il lavoro piuttosto che usare la violenza contro fedeli e cittadini ortodossi

Vi presentiamo in traduzione italiana la notizia delle dimissioni di due poliziotti montenegrini che hanno preferito perdere il lavoro piuttosto che opprimere i loro compaesani e fratelli di fede.

 
In memoriam: metropolita Sofronij (Dmitruk)

il 22 giugno, dopo una lunga malattia, si è addormentato nel Signore all'età di 80 anni il metropolita Sofronij (Dmitruk, nella foto) di Cherkassy e Kanev.

Il metropolita Sofronij era noto come radicale sostenitore dell'autocefalia ucraina, tanto da arrivare a fare dichiarazioni nazionaliste che hanno amareggiato molti. Tuttavia, a riprova che la Chiesa non si ingerisce nelle idee e preferenze politiche, non ha mai abbandonato il suo legame canonico, e non è mai stato osteggiato dalla Chiesa ucraina.

Quando gli chiesero perché non avesse partecipato allo schema autocefalista del Patriarcato di Costantinopoli, rispose di non averne alcun bisogno, perché tale "autocefalia" era solo una finzione. Se solo tanti indipendentisti irretiti dagli scismatici avessero seguito il suo esempio, oggi la causa dell'indipendenza ecclesiale ucraina avrebbe delle basi un po' più solide.

Eterna memoria!

 
Come i vichinghi hanno trovato il cristianesimo

La vicenda dei vichinghi costituisce un affascinante capitolo della storia della Chiesa ortodossa, che mette in contatto i popoli della costa atlantica, attraverso l’antica Rus, con l’Impero Romano d’Oriente. In un saggio storico di Artem Perlik, leggiamo in traduzione italiana come le popolazioni scandinave hanno abbracciato la fede cristiana.

 

 
Sulla questione dell'influenza occidentale nell'eredità teologica di san Pietro Mogila

Il vescovo Sil'vestr (Stojchev), rettore dell'Accademia teologica di Kiev, ci aiuta a rettificare alcuni dei preconcetti che circondano la figura di san Pietro Mogila, il vescovo grazie al quale l'Ortodossia ucraina riuscì a riscattarsi da una condizione di subordinazione nella Confederazione polacco-lituana del XVII secolo. Possiamo leggere in traduzione italiana il testo del vescovo Sil'vestr, e farci un’idea più corretta di uno dei santi più sottovalutati della Chiesa ortodossa.

 
"I genitori di mia moglie hanno assunto un assassino e un mago per vendicarsi di me" – una vera storia d'amore di un sacerdote indiano

Ci fa sempre piacere avere notizie del nostro amico indiano ortodosso del Maharashtra, padre Clement Nehamaiyah, di cui abbiamo già presentato sul nostro sito una toccante testimonianza di vita. Oggi continuiamo questa testimonianza con un nuovo articolo autobiografico di padre Clement e di sua moglie Ekaterina.

 
Perché la "condanna della schiavitù" sta combattendo oggi contro la Chiesa

Vi presentiamo in traduzione italiana un’altra acuta analisi di Kirill Aleksandrov, che vede nei vandalismi contro i (veri o presunti) simboli della schiavitù una perversione del messaggio cristiano di libertà, e in ultima analisi un attacco diretto a tutto quanto la Chiesa ha fatto nei millenni per liberare tutti noi dalla più atroce delle schiavitù: quella del peccato.

 
Consacrati i due vescovi ausiliari di Rue Daru

I padri Syméon (Cossec) ed Elisée (Germain), eletti all’episcopato il 24 gennaio, sono stati consacrati vescovi vicari per Rue Daru, che dopo tanti decenni di ostacoli e rifiuti torna ad avere un sinodo episcopale. Vi presentiamo la notizia della recente consacrazione corredata da foto e da video.

 
La Chiesa cattolica e le proteste di massa negli USA e in Ucraina: caratteristiche comuni

Approfondiamo, nella traduzione italiana di un articolo di Konstantin Shemljuk, le relazioni pericolose della Chiesa cattolica romana con i disordini negli Stati Uniti, e gli inquietanti paralleli che questi comportamenti hanno con quelli tenuti dagli uniati ucraini sul Majdan di Kiev.

 
1 luglio: la nuova Costituzione della Federazione Russa

Raramente possiamo presentare una notizia di geopolitica interessante come quella della nuova Costituzione russa, che padre Andrew Phillips ci spiega come un giro di volta contro il laicismo imperante di oggi. Leggiamo in traduzione italiana quanto questa notizia sia importante per gli ortodossi nei paesi occidentali.

 
Sono stati resi noti i dettagli della celebrazione del Battesimo della Rus' nel 2020

Il coronavirus continua a far vittime tra i cristiani ortodossi, portando via questa volta alla già martoriata Chiesa ucraina le celebrazioni annuali del Battesimo della Rus'. Tuttavia, come riporta la notizia che vi presentiamo, la gioia della festa sarà comunque espressa da un servizio di preghiera con uno scampanio festivo in tutte le chiese e monasteri della Chiesa ortodossa ucraina.

 
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