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Attacchi dell'alleanza tra Dipartimento di Stato e Fanar: in Georgia e a Gerusalemme resisteranno?

Eccovi il resoconto dell’offensiva che tutti dovevamo aspettarci, nella traduzione italiana del saggio di Konstantin Shemljuk, che ci elenca i retroscena della recente visita del segretario di Stato americano Mike Pompeo ad autorità accuratamente selezionate nel mondo ortodosso.

 
Io sono il primo senza eguali: il patriarca Bartolomeo ha deciso di cambiare ecclesiologia

Ci sembrava di aver parlato con molta, forse con troppa schiettezza quando alcuni giorni fa abbiamo apertamente denunciato il papismo che affiora apertamente nell’ecclesiologia del patriarca Bartolomeo. Ora siamo contenti di non essere i soli su queste posizioni di denuncia (su cui non abbiamo alcuna pretesa di originalità o di esclusiva), e lasciamo volentieri all’analisi di Kirill Aleksandrov il compito di spiegare in modo più attento e approfondito il tema che abbiamo introdotto.

 
Come la Chiesa ortodossa russa ha portato via metà della Chiesa polacca: la seconda risposta all’arcivescovo Chrysostomos

Eccovi la seconda puntata dell’analisi di Pavel Darovskij, che dopo averci fatto un’accurata e provvidenziale lezione su ciò che avviene davvero in Ossezia del Sud e in Abkhazia, smonta con diligenza un altro degli strafalcioni del primate cipriota sulle presunte malefatte della Chiesa russa in Polonia.

A quelli che si sentono un po’ stanchi di queste incessanti risposte, e magari vorrebbero dirci “E va bene, l’abbiamo capito che i membri della mafia fanariota sono dei contaballe, ma che bisogno avete di scagliarvi continuamente contro le loro affermazioni?”, possiamo soltanto ricordare questo passo da Le lettere di Berlicche (n. 23), in cui il diavolo ricorda al suo sottoposto:

“Non si deve permettere agli esseri umani di accorgersi che tutti i grandi moralisti sono inviati dal Nemico non a informare gli uomini ma a ricordare loro, a riaffermare le banalità morali primordiali contro il continuo occultamento che ne facciamo noi. Noi facciamo i sofisti: egli fa sorgere un Socrate a rispondere loro”.

 
Un blog ortodosso di considerazioni sui cattolici tradizionali

TradCatholic Watch ("La sentinella sul Cattolicesimo tradizionale") è un nuovo blog di un nostro corrispondente di madrelingua inglese che, dopo diversi anni di frequentazione del mondo del tradizionalismo cattolico, ha ritenuto opportuno offrire un punto di vista ortodosso in questo campo che interessa sempre più cattolici in crisi.

Il primo articolo del blog è la disamina di una figura che ha parlato (spesso a sproposito) dell'Ortodossia: Ann Barnhardt (nella foto), che dopo avere attaccato con forza per anni i sedevacantisti (ovvero quei cattolici convinti che la sede romana sia attualmente vacante) si è spostata su posizioni non molto dissimili, che oggi sono definite "benevacantiste" (ovvero la convinzione che Benedetto XVI sia ancora papa e le sue dimissioni siano invalide).

Ovviamente, non sono tanto le idee di Ann Barnhardt sul papato romano a interessarci, quanto la scarsa serietà delle sue informazioni di base sulla Chiesa ortodossa. Anche chi non conosce l’inglese potrà seguire il nuovo blog attraverso le traduzioni automatiche, e avere un quadro più chiaro di cosa stia succedendo a molti cattolici privi di un punto di riferimento.

 
Un uomo si riconosce dalla sua compagnia, o perché ci separiamo dal patriarca Bartolomeo

Vi presentiamo in traduzione italiana le riflessioni di uno dei vescovi canonici ucraini, l'arcivescovo Bogolep di Aleksandrija e Svetlovodsk, che si interroga sulla logica di un patriarca che considera lui e i suoi confratelli delle nullità, e al tempo stesso collabora a imporre le volontà di politici anti-cristiani che stanno perseguitando la Chiesa.

 
Vescovo cipriota annuncia l’inizio del rovesciamento del regime sinodale della Chiesa

Il metropolita Isaias di Tamassos (nella foto) ribadisce la sua posizione senza compromessi nel non riconoscere gli scismatici ucraini, un tema che tocca la struttura stessa della fede ortodossa, e spiega come questi tempi possano essere risolti solo con la ricerca di una piena e profonda sinodalità, che ora si sta iniziando a perdere, a scapito di una ricerca di soluzioni affrettate di convenienza.

 
Un’iconostasi professionale per una chiesa di missione

Nell’estate 2016 vi abbiamo presentato un modello di iconostasi per una chiesa di missione realizzato da Andrew Gould in America. Oggi vi presentiamo con una piena galleria fotografica di dettagli un modello avanzato della stessa tipologia di iconostasi, adatto a chiese di uso temporaneo e progettato in modo da essere realizzato in massa per le chiese agli inizi.

 
Una copia dannosa dell'Ortodossia viene creata davanti ai nostri occhi

Il metropolita Antonij (Pakanich, nella foto) di Borispol e Brovary, cancelliere della Chiesa ortodosa ucraina, lamenta la creazione di un altro simulacro dell’Ortodossia, come lo è stato l’uniatismo. Seguiamo in traduzione italiana le sue parole, e sottolineiamo che il metropolita Antonij ha già ricordato come questa crisi nell’Ortodossia non abbia a che fare con conflitti tra greci e slavi (dopo tutto, gli scismatici ucraini sono tanto slavi quanto gli ortodossi canonici), ma tra chi è a favore di Cristo e chi è contrario.

 
Come la crisi ucraina complica la vita alla Chiesa di Cipro

Eccovi due saggi di Konstantin Shemljuk sulle conseguenze della recente caduta della Chiesa di Cipro nel problema dello scisma ucraino: nel primo saggio vediamo le ragioni di chi obietta al riconoscimento degli scismatici da parte dell'arcivescovo Chrysostomos; nel secondo osserviamo le minacce di ritorsioni verso i vescovi obiettori, e tutte le contraddizioni interne di tali minacce alla luce della prassi canonica ortodossa.

 
Le parole di due primati

Il patriarca Kirill e il metropolita Onufrij non parlano molto spesso, ma quando lo fanno le loro parole hanno un certo peso. Oggi vi presentiamo una selezione delle ultime prediche del patriarca e una recente intervista al metropolita di Kiev per valutare il loro insegnamento.

 
Il monachesimo ortodosso in Italia

Dal mese di dicembre inizia una nostra collaborazione con il portale Hristos.it attraverso la nuova rubrica Riflessioni di uno ieromonaco.

Il primo testo che offriamo ai lettori di entrambi i nostri sforzi editoriali riguarda il monachesimo ortodosso in Italia, un tema che occupa una parte non indifferente dei nostri progetti per il futuro.

 
Il suono del colore

Vi presentiamo una vasta galleria di immagini con le più significative opere di Anatolij Alëshin, docente di iconografia all'Accademia teologica di Mosca.

 
Ritorno senza pentimento: è possibile l'unità con eretici e apostati?

In questi giorni la nostra Chiesa piange la perdita di uno dei suoi più amati vescovi, Iov (Tyvonjuk), proveniente da Pochaev in Ucraina ma per decenni metropolita a Cheljabinsk in Russia: di lui manteniamo uno straordinario ricordo per la sua semplicità e umiltà. Nei giorni in cui lo incontrammo alla Lavra di Pochaev (dove era stato tonsurato e dove ritornava ogni anno per le festività) era inseparabile dai suoi confratelli più giovani nell’episcopato, Onufrij (oggi primate della Chiesa ortodossa ucraina) e Fjodor (Gajun), oggi metropolita di Kamenets-Podolskij e Gorodok. Proprio il metropolita Fjodor ha preparato sul suo sito diocesano un articolo che vi presentiamo in traduzione italiana, e che riassume molto bene la ragione dello scisma ucraino e dell’impossibilità di riassorbirlo attraverso un “colpo di mano” del Fanar: chi ha lasciato la comunione con la Chiesa è il benvenuto a rientrarvi, ma solo a condizione di pentirsi  del gesto compiuto, una cosa che finora non si è vista.

 
La Chiesa ortodossa ucraina si aspetta persecuzioni alla visita del patriarca Bartolomeo quando il primo ministro rivela che l'Ucraina finanzia gli scismatici

Ora più che mai gli ortodossi in Ucraina e in tutto il resto del mondo devono alzare il livello di guardia, perché la prevista visita (di stato) del patriarca Bartolomeo a Kiev sarà senz’altro usata per giustificare altri abusi e violazioni di diritti. Leggiamo i particolari in traduzione italiana per renderci conto di come questo appello all’attenzione non venga solo da alcuni giornalisti in cerca di notizie forti, ma dalla stessa leadership della Chiesa ortodossa ucraina.

 
Euromajdan: è davvero la "vittoria del bene sul male" per i cristiani?

Dopo i proverbiali sette anni di disgrazie, riflettiamo su chi ancora sta sostenendo l’Euromajdan in Ucraina come un trionfo della luce sulle tenebre. In un saggio di Kirill Aleksandrov in traduzione italiana, vediamo come la principale voce che aiuta a non farsi incantare dalle sirene nazionaliste è ancora quella della Chiesa ortodossa ucraina.

 
Una conversazione con l'iconografo Anatolij Aleshin

Noi non siamo mai stati troppo convinti dell’assolutizzazione del principio che “le icone non devono essere firmate”. Se da una parte questo principio aiuta a creare uniformità in un contesto di fraternità di monaci (dove le lodi a un singolo monaco o novizio iconografo possono fare più male che bene alla fraternità), dall’altra parte è di grande interesse seguire il percorso formativo dei singoli iconografi (che comunque, in un’era di informazioni diffuse come la nostra, difficilmente riuscirebbero a restare anonimi). Siamo contenti di offrirvi in traduzione italiana un resoconto del cammino formativo di Anatolij Alëshin (nella foto), l’iconografo di vi cui abbiamo presentato pochi giorni fa la galleria delle opere.

 

 
Senza gli ortodossi ma con i cattolici: quale unità cerca il Fanar?

Leggiamo in traduzione italiana un’analisi di Konstantin Shemljuk sulla recente festa di sant’Andrea al Fanar, in cui l’assenza delle altre Chiese ortodosse, accostata alla notevole presenza cattolica romana, fa presagire un futuro nel quale un Patriarcato di Costantinopoli ormai del tutto isolato promuoverà iniziative di riunione sempre meno sentite e apprezzate dagli ortodossi.

 
È possibile un glossario ortodosso in italiano?

Sul portale Hristos.it, vi abbiamo preparato la seconda delle nostre Riflessioni di uno ieromonaco, dedicata alla ricerca di un glossario che spieghi in modo comprensivo la terminologia ortodossa al pubblico italiano.

 
Firmato un accordo sulle comunità provenienti dall’ex esarcato di Rue Daru

Il 4 dicembre 2020, a Parigi, il metropolita Jean (Renneteau) di Dubna e il metropolita Emmanuel (Adamakis) di Gallia hanno firmato un comunicato congiunto sulla pacifica convivenza e sull’assenza reciproca di rivendicazioni tra le comunità dell’ex esarcato di Rue Daru che hanno seguito la loro arcidiocesi sotto la Chiesa ortodossa russa, e quelle che hanno preferito transitare come vicariato di tradizione russa sotto il metropolita Emmanuel nel Patriarcato di Costantinopoli. Salutiamo con favore questo nuovo sviluppo, che mette termine a diversi spiacevoli contenziosi legali degli ultimi anni, e chiude definitivamente una funesta politica del “piede in due scarpe”.

 
Un attentato alla memoria comune di serbi e macedoni

Uno degli aspetti meno felici dei nuovi autocefalismi è costituito dai continui sforzi di riscrivere la storia e di cancellare ogni traccia di radici comuni che il popolo appena indipendente ha con la sua Chiesa madre. Lo abbiamo visto in tutte le sfumature dell’ucrainismo contemporaneo, e lo vediamo oggi in un episodio piuttosto patetico: in un monastero macedone, gli affreschi (nella foto) dei più noti santi della Chiesa serba sono stati “ritoccati” con i nomi di santi greci o russi. Il gesto, oltre che sciatto, è ancor più triste per il fatto che gli ortodossi serbi non sono mai stati contrari alle istanze autonomistiche dei macedoni (a cominciare dal loro stesso nome) o al loro diritto a esprimere la propria identità linguistica, storica o culturale.

 
Intervista al metropolita Ilarion sulle pretese papiste di Costantinopoli

Il metropolita Ilarion (Alfeev, nella foto) di Volokolamsk ha rilasciato un’intervista a RIA-Novosti, che vi presentiamo in russo e in italiano. Le sue considerazioni ci sono note, ma hanno una particolare autorevolezza dovuta al suo ruolo di membro del Sinodo e portavoce della Chiesa ortodossa russa nei dialoghi tra cristiani.

 
Qual era l’albero del giardino dell’Eden, e perché Gesù lo maledice?

Per due volte, durante i momenti culminanti della caduta e della redenzione, un albero di fico assume un ruolo prominente (per la verità, il racconto della caduta ne nomina solo le foglie, ma è logico dedurre – come fece la più antica esegesi – che le foglie provenissero dallo stesso albero del frutto proibito). Vi presentiamo un breve saggio che analizza questi due episodi, e offre un’interpretazione cristiana ortodossa di un gesto di Gesù che pochi sanno spiegare.

 
La terza unione di Costantinopoli con Roma: si chiarificano i contorni

Nell’osservare la politica del riavvicinamento tra Roma e Costantinopoli, tutto fa presagire un’unione di tipo prettamente politico. Ma la storia ha già conosciuto due episodi simili, che cerchiamo di analizzare e di paragonare al caso presente attraverso il saggio di Kirill Aleksandrov che vi proponiamo nella sezione “Confronti” dei documenti.

 
"I migliori anni della mia vita sono stati quelli in cui ho servito come ieromonaco"

Il metropolita Onufrij ha fatto una dichiarazione in occasione del suo trentesimo anniversario di servizio episcopale: gli anni più ricchi e pieni della sua vita sono stati quelli in cui ha iniziato a servire come prete. Abbiamo sentito noi stessi vladyka Onufrij ricordare episodi della sua vita monastica, e possiamo confermare che questa dichiarazione corrisponde accuratamente a quel che ci aveva raccontato due decenni or sono.

 
Pace in terra a quali uomini?

Ci sono pervenute di recente alcune domande riguardo alla traduzione dell’annuncio natalizio di Luca 2:14, che i cattolici hanno recentemente visto cambiare nelle loro funzioni liturgiche, dagli “uomini di buona volontà” agli “uomini che egli ama”. Cosa hanno da dire gli ortodossi a proposito? Scopriamolo nella nostra risposta a queste domande.

 
Il metropolita Luka commenta le parole dell’igumeno di Vatopedi sul conflitto tra Fanar e Chiesa ortodossa russa

Di fronte alle affermazioni dell’igumeno di Vatopedi, l’archimandrita Ephraim (Kutsu), che il Monte Athos non può far niente nel conflitto tra la Chiesa russa e il Fanar, il metropolita Luka di Zaporozh’e ricorda che qui non ci troviamo in una questione di dispute territoriali, ma di un eclatante disprezzo dei canoni ecclesiali, accompagnato da reali persecuzioni. La risposta del metropolita Luka, come sempre di una disarmante franchezza, ricorda le scelte che l’igumeno Ephraim poteva fare, e non ha fatto.

 
Il capo del Fanar si era vantato di 25 vescovi pronti a passare sotto di lui

Alla fine di agosto del 2018, ha avuto luogo al Fanar l’estremo tentativo di riconciliazione bilaterale tra i patriarcati di Mosca e di Costantinopoli prima che la disgraziata iniziativa dell’autocefalia ucraina gettasse, ancora una volta nella storia, il mondo ortodosso nel caos. I contenuti di quella riunione (che, a meno di un improbabile dietro-front fanariota, sarà pure ricordata come l’ultimo incontro tra i patriarchi Kirill e Bartolomeo) non sono stati divulgati, ma in una recente intervista il metropolita Ilarion di Volokolamsk ne ha rivelato un dettaglio significativo: il patriarca Bartolomeo era convinto che 25 vescovi (un quarto dell’episcopato ucraino) sarebbero passati sotto la nuova struttura ecclesiale che intendeva fondare. Il patriarca Kirill azzardò che si sarebbe trattato di uno o due vescovi. I fatti hanno confermato chi dei due avesse ragione, e nelle parole del metropolita Ilarion, presente all’incontro, “il patriarca Bartolomeo è stato male informato, in primo luogo, dagli scismatici ucraini, in secondo luogo, dalle autorità ucraine di allora e, in terzo luogo, dai suoi consiglieri incompetenti”.

 
Pubblicati online documenti unici sulle chiese e cappelle demolite di Mosca

Un’altra testimonianza della Chiesa russa pre-rivoluzionaria è ora disponibile in rete, grazie a un progetto educativo che pubblica i dati di 20 chiese e cappelle distrutte a Mosca dai bolscevichi, e di cui vi riportiamo la notizia.

 
Un'iconostasi retrattile

Aidan Hart ci spiega alcuni accorgimenti per creare un’iconostasi pieghevole, che può essere montata e smontata con il minimo sforzo: questo artificio è molto utile per tutti quegli ortodossi che devono condividere i locali di una chiesa priva di iconostasi, e sono tenuti a rimuovere i propri arredi alla fine delle loro funzioni.

 
Un appello all'unità dalla Chiesa ortodossa polacca sofferente

Vi presentiamo in traduzione italiana il testo del recente appello della Chiesa ortodossa polacca all’unità inter-ortodossa, con una dovuta prefazione che ricorda come tale Chiesa sia sempre stata in prima linea a difendere la Chiesa ucraina canonica. Solo con questa premessa si può capire un appello all’unità: infatti, molti appelli al dialogo provenienti da fonti che non si sforzano di capire la crisi ucraina suonano come appelli alla pacificazione tra il ladro e il derubato, senza l’indispensabile condizione che il ladro restituisca la refurtiva.

 
Il sentiero di Сhrysostomos: sulla tragedia del primate che ha diviso la sua Chiesa

In una nuova analisi di Konstantin Shemljuk, leggiamo in traduzione italiana come si avveri il detto che chi va con lo zoppo impara a zoppicare. Dopo il suo voltafaccia sulla questione ucraina, l’arcivescovo Chrysostomos di Cipro ha cominciato a evitare le sensate critiche teologiche del suo operato, e si è chiuso in un circolo vizioso di auto-giustificazione che ricorda molto da vicino quello dell’anti-patriarca Filaret a Kiev.

 
La missione russa a Taiwan sviluppa una lingua cinese ecclesiastica

L’idea di una lingua ecclesiastica separata da quella di uso corrente non suona strana alla maggior parte degli ortodossi, e in Cina si sta vivendo uno sviluppo simile: leggiamo in traduzione italiana (per ora in italiano di uso corrente, non in italiano ecclesiastico) come questo fenomeno sia possibile.

 
Il Tomos dello scisma: l'anniversario del "concilio d'unificazione" della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina"

A due anni dall’infausto pseudo-concilio che ha portato a divisioni a non finire nel mondo ortodosso, la “Chiesa ortodossa dell’Ucraina” sta iniziando a implodere, ma il suo “primate” ha fatto una dichiarazione sorprendentemente veritiera: “il futuro dell'intera Ortodossia dipende dalla nostra Chiesa – se ci sarà o meno la pace nella Chiesa ortodossa”. Consapevoli che la crisi ucraina è stato proprio questo – la creazione di una pseudo-chiesa talmente fasulla che il suo mero riconoscimento provoca davvero la fine della pace e del futuro dell’Ortodossia – leggiamo in traduzione italiana l’accurata analisi di Konstantin Shemljuk su cosa è successo in questi due anni.

 
Domande sulla "canonicità" della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" da un suo "vescovo": il punto di vista di Mikhail Zinkevich

Spesso, per capire le contraddizioni degli esponenti della pseudo-Ortodossia, è sufficiente farli parlare. Una recente intervista del “metropolita” degli scismatici in Volinia, Mikhail Zinkevich, offre materiale più che sufficiente per un’attenta analisi di Kirill Aleksandrov, che vi presentiamo in traduzione italiana.

 
"Vi aspetto a Samtavro". Prima della versione inglese

Nel resoconto del pellegrinaggio dell’icona dei santi Serafino e Gabriele, di cui vi abbiamo parlato nel maggio del 2019, vi abbiamo accennato al film biografico sull’anziano Gabriele (Urgebadze) della Georgia. Il film è stato ora completato in inglese, e noi possiamo presentarvelo con un’introduzione in italiano in un video integrale, grazie al diritto di trasmissione via internet concesso al portale Orthochristian.com. Ci associamo alla gioia degli autori del film, e segnaliamo la loro richiesta di aiuti per continuare l’opera di diffusione del film in altre lingue (magari – perché no? – anche in italiano), e per far conoscere al mondo il più straordinario padre spirituale ortodosso georgiano dei nostri tempi.

 
Intervista di Kathimerini al metropolita Ilarion (Alfeev)

Eccovi in traduzione italiana un testo più esteso delle recenti dichiarazioni del metropolita Ilarion di Volokolamsk, di cui vi abbiamo illustrato alcuni dettagli la scorsa settimana. Le parole di vladyka Ilarion sono un riassunto di tutte le affermazioni più autorevoli della Chiesa ortodossa russa sul tema della crisi ucraina di questi ultimi due anni.

 
Un creatore di una realtà alternativa: 5 fatti sulle bugie di Dumenko al "Concilio" della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina"

Alla recente riunione del suo “episcopato”, il capo degli scismatici ucraini di Costantinopoli ha elencato una serie di sfacciate bugie, che sono state oggetto di un’analisi di Konstantin Shemljuk che vi riportiamo in traduzione italiana. Più che nascondere la vera natura dello scisma ucraino, queste affermazioni rivelano la vocazione di un creatore di una “nuova verità”, un affabulatore che non si preoccupa più neppure di vedere le sue tesi sbugiardate dalla logica e dal buon senso, perché sta creando una realtà alternativa modellata sul proprio capriccio (non sarebbe fuori luogo rileggere a questo proposito la recente analisi del nuovo corso del Fanar alla luce del postmodernismo, che vi abbiamo presentato il mese scorso).

 
I canoni dei Concili ecumenici limitano il potere del capo del Fanar

Vi offriamo in traduzione italiana le riflessioni del vescovo Sil'vestr (Stojchev, nella foto) di Belogorod, rettore dell'Accademia teologica e del Seminario di Kiev, che ci aiuta a comprendere come le fonti canoniche usate dal Fanar per giustificare il suo primato sono in realtà misure di contenimento di tali pretese.

 
Verso la missione mondiale della Chiesa di Dio

In un breve saggio, padre Andrew Phillips ci ricorda  come gli attuali conflitti nel mondo ortodosso abbiano in realtà liberato un immenso sforzo missionario, in cui i rappresentanti dell’Ortodossia in Occidente (sì, anche noi...) possono avere un grande compito nel fornire alla stessa gerarchia della Chiesa la focalizzazione giusta per parlare ai cuori di chi ha bisogno della profondità e dell’autenticità della fede ortodossa.

 
Il patriarca tratta due temi pastorali

Vi presentiamo due articoli che trattano interventi del patriarca Kirill su tempi pastorali di una certa importanza. Il primo è relativo alla presenza dei preti sui social network, cosa che sua Santità incoraggia come terreno di missione e sostegno, ma su cui invita a una grande cautela (scopriamo il perché...). I secondo è relativo a piccole riforme dello slavonico ecclesiastico che sostituiscano termini non più usati nel linguaggio corrente (incidentalmente, è un percorso che lo slavonico ecclesiastico ha già fatto più volte nella storia della Chiesa), pur senza rinunciare alla lingua liturgica specifica di tutti i popoli slavi.

 
Perché la Chiesa ortodossa ucraina insegna ad amare, mentre la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" insegna a picchiare

Il titolo non è un’esagerazione: ora i sequestri di chiese non sono nemmeno più giustificati da “vescovi” scismatici che ne spazzano gli aspetti vergognosi sotto il tappeto, ma ufficialmente incoraggiati e definiti “atti sacri”: leggete, per togliervi ogni dubbio, l’articolo di Kirill Aleksandrov che spiega le nuove frontiere ideologiche dei briganti di Costantinopoli in Ucraina.

 
Ci sono enormi prospettive per la missione in Papua Nuova Guinea

Vi presentiamo in traduzione italiana l’intervista di Sergej Vinogradov a padre Kirill Shkarbul, che testimonia un inatteso interesse per l’Ortodossia in una paese che finora non ha avuto presenze di chiese ortodosse, e approfondisce la nostra conoscenza della missione ortodossa di Taiwan, dalla quale si occupa di testimoniare il Vangelo in altri paesi.

 
Presentazione della parrocchia in piemontese

Finalmente estendiamo le nostre radici anche nelle tradizioni linguistiche regionali con la presentazione della parrocchia in piemontese.

L’autore della pagina è il professor Mauro Tosco, linguista dell’Università di Torino e cultore del piemontese. Ringraziamo Mauro per il suo "travaj bin fait", e per averci ricordato che un messaggio non può essere universale se non ha il dovuto rispetto per la cultura locale.

 
Uno ieromonaco e una parrocchia nelle Filippine passano da Costantinopoli a Mosca

Mentre il più anziano sacerdote e unico ieromonaco del Patriarcato di Costantinopoli nelle Filippine, padre Philemon (Castro, nella foto), assieme alla parrocchia da lui fondata, si unisce alla già ragguardevole schiera di chierici che hanno lasciato la Chiesa di Costantinopoli per quella russa in protesta per la pirateria fanariota in Ucraina, il suo ex-vescovo archivia il suo caso dichiarando il prete e la parrocchia “non canonici”. Leggiamo il resoconto di questa notizia in traduzione italiana, e riflettiamo pure sul pericolo dell’introduzione di questo nuovo termine della neo-lingua del Fanar: da domani, l’appellativo “non canonico”, generalmente usato per le anti-chiese che rifiutano per qualsiasi motivo la comunione con la Chiesa ortodossa, potrà essere rivolto anche a noi! La nostra colpa sarà di pretendere di essere ortodossi non costantinopolitani entro le acque territoriali fanariote, che a parere di chi le rivendica, dovrebbero coprire il 110% della superficie del nostro pianeta.

 
10 pietre miliari della Chiesa del 2020: i risultati dell'anno trascorso

L’Unione dei giornalisti ortodossi, attraverso un riassunto in 10 punti di Kirill Aleksandrov, ci riporta ai principali eventi del 2020 vissuti dalla Chiesa ortodossa ucraina nel suo sforzo di testimoniare la fede ortodossa.

 
La Verità o il Fanar: cos'è più caro ai monaci contemporanei del Santo Monte Athos

Vi presentiamo in traduzione italiana l’analisi di Konstantin Shemljuk sul rischio che corrono gli ortodossi che vogliono rifarsi sempre e comunque al Monte Athos come bussola per l’orientamento della loro fede. Voci monastiche che non sanno esprimersi in difesa della verità di fronte allo stupro dell’ecclesiologia ortodossa potranno difficilmente essere punti di riferimento di vita spirituale.

Vogliamo ricordare ai nostri lettori che, almeno nel caso di questo testo, la versione italiana (a cura della nostra parrocchia) è stata preparata prima dell’uscita della traduzione inglese presente sul sito dell’Unione dei giornalisti ortodossi. Questo dovrebbe aprire gli occhi a chi sospetta che gruppi come l’Unione dei giornalisti ortodossi (che non riesce neppure a permettersi un traduttore inglese a tempo pieno) operino con fondi governativi russi o supporti di simile calibro.

 
Sacerdote greco di Costantinopoli si unisce alla Chiesa russa a causa della crisi ucraina (+ VIDEO)

Salutiamo il nuovo anno con la traduzione italiana (corredata da un video in inglese) della notizia del passaggio di padre Ioannis Fortomas (nella foto), un sacerdote della Chiesa di Grecia in diaspora (e quindi “in  prestito” al Patriarcato di Costantinopoli), che ha avuto dal suo vescovo in Grecia una benedizione a un cambio di giurisdizione ed è stato accolto sotto la diocesi canadese della ROCOR. Questi casi rari si stanno moltiplicando, e tutto fa presagire che stiamo vedendo solo la punta di un iceberg. Per ora, vi invitiamo a leggere la storia di padre Ioannis, ad ascoltare (per quelli che sanno l’inglese) le argomentazioni con cui spiega apertamente perché non riusciva più a sostenere il patriarca Bartolomeo nella sua coscienza ecclesiale, a pregare per lui e a sostenerlo in ogni modo possibile: è infatti già sotto attacco dei partigiani del Fanar, che non avendo ragioni teologiche o canoniche per confutarlo, stanno iniziando a diffamarlo come vittima di una non meglio specificata “propaganda russa”.

 
Oggi molti sono portati alla Chiesa attraverso le icone

L'archimandrita Luka (Golovkov, nella foto) è il fratello maggiore del nostro ex vescovo, il metropolita Mark di Rjazan', nonché preside della Scuola di iconografia alla Lavra della Trinità e di san Sergio (uno degli insegnanti della scuola, Anatolij Aleshin, è stato l’oggetto di un nostro recente articolo). Ora vi presentiamo in traduzione italiana l'intervista di Olga Lunkova all'archimandrita Luka, che ci offre la testimonianza di un insegnamento profondo e permeato di vita spirituale.

 
"Quando si vede la tenacia degli irlandesi, si capisce da dove Tolkien ha preso i suoi hobbit"

Vi presentiamo in italiano la recente intervista di Vladimir Basenkov a padre Ioann Kazadoev, uno dei preti russi che servono in Irlanda: possiamo osservare molte similarità tra la gestione pastorale e l’approccio alla missione nelle sue parrocchie e in molte altre chiese ortodosse dei paesi occidentali.

 
I drappeggi delle pareti della chiesa
I nostri iconografi hanno appena terminato un lavoro significativo di abbellimento della chiesa: la fascia del drappeggio pittorico sulla parte inferiore delle pareti. Con pochi e semplici elementi, questo rivestmento riesce a offrire un'atmosfera molto più attraente all'interno della chiesa, oltre a costituire la base per altre opere pittoriche che speriamo di realizzare in futuro. Ringraziamo Ovidiu e Vladislav per la loro paziente opera, e vi invitiamo a prendere visione delle fasi del loro lavoro sotto forma di galleria fotografica.
 
Appello del patriarca Kirill all'arcivescovo di Cipro

Eccovi la notizia di un’insolito intervento diretto del patriarca Kirill sul tema della crisi ucraina, con un’appello all’arcivescovo Chrysostomos di Cipro, dopo che quest’ultimo ha mosso una serie di accuse velenose e infondate contro la Chiesa russa (di cui vi abbiamo presentato le confutazioni nei tre saggi di Pavel Darovskij sul tema dei rapporti con la Chiesa georgiana, polacca e romena).

 
Come la Chiesa ortodossa russa ha preso diocesi alla Chiesa romena: la terza risposta all'arcivescovo Chrysostomos

Dopo i due capitoli dedicati alla confutazione delle accuse dell’arcivescovo Chrysostomos di Cipro sulle presunte malefatte della Chiesa russa nei confronti della Chiesa georgiana e di quella polacca, vi presentiamo ora il terzo articolo della serie dei saggi di Pavel Darovskij, dedicato alle tensioni con la Chiesa romena per le questioni della sovranità ecclesiale sulle regioni moldave e ucraine ai confini della Romania.

 
Annunciamo il nuovo anno suonando le campane: non una professione ma uno stato dell'anima

Non avevamo finora trattato in dettaglio sul nostro sito il tema del suono delle campane, che è una delle forme di arte sacra meno conosciute. Vi presentiamo ora in traduzione italiana l’intervista di Elena Nasledysheva a Bogdan Berezkin (nella foto), direttore della scuola campanaria di Minsk.

 
Messaggio di Natale del patriarca Kirill

Messaggio di Natale

del patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Rus'

agli arcipastori, pastori, diaconi, monaci

e a tutti i figli fedeli della Chiesa ortodossa russa

2021

Beneamati nel Signore arcipastori,

reverendi presbiteri e diaconi,

monaci e monache amati da Dio,

cari fratelli e sorelle!

Mi congratulo di cuore con tutti voi per la luminosa festa della Natività di Cristo.

Oggi la Chiesa celeste e terrena trionfa, allietandosi per la venuta nel mondo del nostro Signore e Salvatore, e offre lode e ringraziamento a Dio per la Sua misericordia e amore per l'umanità. Ascoltiamo con trepidazione spirituale le parole del canto: "Cristo è nato – glorificatelo! Cristo dal cielo – andategli incontro!" (irmo del canone della Natività di Cristo). Con devozione e speranza, guardiamo la grotta di Betlemme, dove in una misera mangiatoia giace Dio bambino avvolto in fasce.

Veramente in questo giorno si è avverato "il grande mistero della pietà: Dio si è manifestato nella carne, è stato giustificato nello Spirito, si è mostrato agli angeli" (1 Tim 3:16). È impossibile addentrarsi fino alla fine con la mente nel mistero dell'Incarnazione. È impossibile comprendere appieno come colui che è la fonte della vita per tutto ciò che esiste è ora riscaldato dal respiro degli animali! Il Creatore dell'universo si umilia, assumendo la forma della creazione!

Il Figlio di Dio diventa il Figlio dell'uomo!

"Non indagate su come avvenga avverte il santo Giovanni Crisostomo – laddove Dio vuole, è vinto l'ordine della natura. Voleva, poteva, discendere e salvare. Tutto obbedisce a Dio. Colui che è nasce oggi, e Colui che è diventa ciò che non era. Pur essendo Dio diventa uomo senza smettere di essere Dio" (Sermone per la Natività del nostro Salvatore Gesù Cristo).

Celebrando la festa salvifica per il mondo della Natività di Cristo, riflettiamo sul suo duraturo senso spirituale e sul suo significato chiave per tutta l'umanità. E questo è vero. Ma è anche importante rendersi conto della dimensione personale che ha per ciascuno di noi il mistero dell'Incarnazione, perché non è un caso che ci rivolgiamo in preghiera al Signore, chiamandolo nostro Salvatore.

Sappiamo per esperienza che l'uomo non è capace di vincere il male in se stesso, non importa quanto ostinatamente cerchi di farlo. Il peccato che ha colpito profondamente l'anima e danneggiato la natura umana non può essere superato da nessuna pratica spirituale o addestramento psicologico. Solo Dio è in grado di guarire e riportare l'intera persona alla bellezza originale. "Perché il nostro Signore si è rivestito di carne?" – si chiede il venerabile Efrem il Siro, e risponde: "Affinché la carne stessa assapori la gioia della vittoria e si compia e conosca i doni della grazia ... così che le persone, come sulle ali, ascendano a lui e in lui solo trovino la pace" (Esegesi dei quattro Vangeli, cap. 1). L'Incarnazione di Cristo libera dalla schiavitù del peccato e apre la strada verso la salvezza.

"Io come luce sono venuto nel mondo, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre" (Gv 12:46), testimonia il Signore. Come la brillante stella di Betlemme, che ha portato a Gesù Dio bambino i sapienti orientali da paesi lontani, noi cristiani, essendo veri figli e figlie della luce (Gv 12:36), siamo chiamati a illuminare questo mondo con la luce della fede (Mt 5:14), in modo che quelli che ci circondano, vedendo un esempio della nostra fermezza e coraggio, pazienza e nobiltà spirituale, generosità e amore non ipocrita per il prossimo, "diano gloria a Dio nel giorno della sua visita" (1 Pt 2:12).

Oggi, quando i popoli della terra stanno vivendo una difficile prova di una nuova malattia, quando i cuori delle persone sono presi dalla paura e dall'ansia per il futuro, è particolarmente importante per noi rafforzare la preghiera comunitaria e privata, offrire al Signore un'opera speciale di buone azioni. Molti dei nostri fratelli e sorelle sono ora privati ​​dell'opportunità di andare in chiesa a causa di una dannosa epidemia. Offriamo le nostre preghiere per loro al Creatore misericordioso, in modo che rinnovi la loro forza mentale e fisica, garantisca ai malati una pronta guarigione e invii il suo aiuto ai medici e a tutti gli operatori sanitari che combattono disinteressatamente per la loro salute e la loro vita.

Ricordiamoci che nessun problema può spezzare lo spirito di una persona se questa mantiene una fede viva e si affida a Dio in ogni cosa. Pertanto, le prove che ci hanno colpito sono accettabili senza mormorare, perché se speriamo in lui, saremo santificati, poiché Dio è con noi (officio della Grande Compieta), come canta la Chiesa di Cristo in questi giorni sacri del Natale. Preghiamo che la luce incorruttibile della Divinità illumini la misera caverna della nostra vita, così che i nostri cuori contriti e umili, come la mangiatoia di Betlemme, ricevano con riverenza il Salvatore venuto al mondo.

Non è angusto per Dio stare nel cuore di una persona, se questo è pieno d'amore. "L'operatore d'amore sarà convivente degli angeli e regnerà con Cristo", testimonia il venerabile Efrem il Siro (Discorso sulle virtù e sui vizi, 3). Che i giorni santi della festa diventino un momento speciale per noi per fare buone azioni. Usiamo questa benedetta opportunità e glorifichiamo la nascita di Gesù Cristo mostrando misericordia verso i nostri vicini, aiutando chi è nel bisogno, confortando le persone in lutto e, forse, prima di tutto, quelli che soffrono di infezione da coronavirus o per le sue conseguenze.

Possa il Signore illuminare i popoli della terra con la luce della Sua conoscenza, possa benedirli con la pace e possa aiutare tutti noi a realizzare la nostra responsabilità comune per il presente e il futuro del pianeta. Possa il divino bambino nato inviare amore e armonia alle nostre famiglie, possa proteggere i nostri giovani e tutti noi dai peccati e dagli errori pericolosi. Ancora una volta, mi congratulo sinceramente con voi, miei cari, per la festa radiosa della Natività di Cristo e auguro a tutti voi buona salute, gioia infinita e generoso aiuto da parte di Dio – la vera Luce, che illumina ogni uomo che viene al mondo (Gv 1:9). Amen.

Kirill

patriarca di Mosca e di tutta la Rus'

Mosca,

Natività di Cristo

anno 2020/2021

 
Messaggio di Natale del metropolita Antonij

Messaggio di Natale

dell’esarca patriarcale dell’Europa occidentale,

metropolita Antonij di Korsun e dell’Europa occidentale

 

 

Benemati confratelli nel Signore, arcipastori, presbiteri e diaconi, monaci e monache, cari fratelli e sorelle!

Mi congratulo di cuore con tutti voi per la festa della Natività di Cristo!

Dopo molti giorni di digiuno, siamo stati di nuovo onorati di raggiungere questo santo giorno e di inchinarci con riverenza alla mangiatoia in cui si rivela il Signore, giunto “per noi uomini e per la nostra salvezza”.

Dio si è compiaciuto di bussare alla porta di un mondo che non lo aspettava, che non lo ha accettato, che fin dai primi giorni della vita del divino bambino ha scatenato tutta la sua malizia contro colui che ha portato la salvezza sulla terra nella mitezza e nell’umiltà e ha aperto all’umanità le porte del regno dei cieli. Tuttavia, nonostante tutta la profondità del male umano, è stato sconfitto dall’amore di Dio, e questa grande vittoria è la garanzia di una speranza duratura.

Quest’anno andiamo incontro alla festa della Natività di Cristo in circostanze difficili. La pandemia di infezione da coronavirus ha notevolmente cambiato le nostre vite. Ciò che sembrava così banale e familiare oggi è divenuto improvvisamente inaccessibile. Ciò a cui prima non davamo peso ha rivelato un valore precedentemente nascosto. Forse non abbiamo mai pensato seriamente a quanto significhino per noi la salute, la comunicazione con i familiari e gli amici, la preghiera nella chiesa di Dio, tutte le volte che il cuore ci comanda. Oggi, sopportando molte privazioni e avversità, stiamo imparando a dare un nuovo valore alla nostra vita.

Stando alle soglie del nuovo anno e riassumendo i risultati dell'anno che se ne va, impariamo, sulle orme del retaggio del santo apostolo Paolo, a ringraziare Dio per ogni cosa e a vedere in ogni cosa l'azione della sua ineffabile provvidenza, che ci conduce sulla via del regno dei cieli.

Guardando le prove che hanno colpito l’umanità, noi, da credenti, non ci perdiamo d’animo, e ora, stando davanti al presepe del Natale, guardiamo con speranza al divino bambino che tende verso di noi le sue mani. Crediamo che il Signore che ha infranto le porte dell’inferno e ha vinto la morte con la morte libererà presto il mondo dalla dannosa epidemia, garantirà la guarigione ai malati e consolerà chi si trova nel dolore.

Vi rivolgo, cari vladyki, padri, fratelli e sorelle, le mie più sincere congratulazioni per la Natività di Cristo e per l’anno nuovo che viene. Possa il prossimo anno essere per tutti noi pacifico e benedetto.

+ ANTONIJ,

metropolita di Korsun e dell’Europa occidentale,

esarca patriarcale dell’Europa occidentale

Natività di Cristo, 2020/2021

 
Рождественское послание Предстоятеля Украинской Православной Церкви

Архипастырям, пастырям, монашествующим и всем верным чадам Украинской Православной Церкви:

Христос рождается, славите!

Сердечно поздравляю всех Вас: боголюбивые архипастыри и пастыри, благочестивые иноки и инокини, дорогие братья и сестры, — с великим мироспасительным праздником Рождества по плоти Господа Бога и Спасителя нашего Иисуса Христа.

Сегодня Святая Православная Церковь молитвенно воспоминает и прославляет великую благочестия Тайну — явление Бога во плоти (1 Тим. 3, 16). Тайна пришествия в мир Мессии Христа берёт свое начало из Рая, от того трагического события, когда наши прародители Адам и Ева преступили заповедь Божественной любви. Не желая раскаяться, Адам и Ева отступили от Бога, а через свое самооправдание они стали еще и богопротивниками. Чтобы не нарушать свободу прародителей и не заставлять их жить с Тем, против Кого они восстали, Господь вывел их из Рая в скорбный и опустошенный мир, где они поняли свою личную душевную опустошенность. Они поняли, но было уже поздно: до реставрации своей внутренней опустошенности им нужно было выпить чашу скорби до конца. И они с благодарностью и покаянием пили свою чашу. Адам всю жизнь возводил свои глаза в сторону Рая, плакал и говорил слова: «Раю мой, Раю, мой сладчайший Раю!». Адам и его потомки плакали, скорбели и терпеливо ожидали того благословенного дня, когда, по Божию слову, Семя Жены сотрет голову змия (Быт. 3, 15), диавола, когда на землю придет Избавитель и восставит, реставрирует опустошенность человеческих душ. И это время настало. В мир пришел Сын Божий.

Святое Евангелие о Рождестве Христовом возвещает так. Во время царствования римского императора Августа, который владел на то время и Иудеей, вышло повеление сделать перепись по всей земле (Лк. 2, 1). Матерь Божия, Которая носила в Своем чреве Спасителя, восхотевшего взять от Нее человеческую природу, вместе с Ее земным ангелом-хранителем — Иосифом Обручником — пришла из Назарета в Вифлеем, чтобы здесь, в городе Давида, им, как потомкам Давида, пройти перепись. И поскольку в это время для переписи в Вифлеем пришли все потомки Давида, то в гостиницах были заняты все места. А Пресвятой Деве пришло время родить. Тогда они пошли за город, в пещеру, куда в непогоду прятались пастухи, и там, в бедной пещере, Матерь Божия родила Спасителя мира, Божия Сына, Который восхотел стать Сыном Человеческим. Пресвятая Дева Мария повила Богомладенца и положила Его в ясли, к которым были привязаны, по пророчеству Исайи, вол и осёл (Ис. 1, 3): осёл, который нес Пресвятую Деву из Назарета в Вифлеем, и вол, которого праведный Иосиф Обручник взял для того, чтобы его продать, когда будут нужны средства для жизни.

В то время на поле, недалеко от благословенной пещеры, пастушки стерегли стада. Им явился Ангел Божий, и слава Господня осияла их. Пастушки пришли в страх, но Ангел Божий успокоил их и сказал: «Не бойтесь, я возвещаю вам великую радость, которая будет всем людям, потому что ныне родился… в городе Давидовом Спаситель, Который есть Христос Господь; и вот вам знак: вы найдете Младенца в пеленах, лежащего в яслях» (Лк. 2, 9–12). И вдруг с Ангелом явилось многочисленное воинство Небесное, которое славило Бога и пело дивную песнь: «Слава в вышних Богу, и на земле мир, в человецех благоволение» (Лк. 2, 14). Когда святые Ангелы отошли на Небо, пастушки сказали друг другу: «Пойдем в Вифлеем и посмотрим, что там произошло, о чём нам возвестил Господь» (Лк. 2, 15). Пастушки первые из земнородных пришли в Вифлеемскую пещеру, нашли там Богомладенца, повитого и лежащего в яслях, и рассказали Пресвятой Деве Марии и Иосифу Обручнику всё, что возвестил им Ангел о Святом Младенце (Лк. 2, 15–17).

После этого к Богомладенцу Христу пришли с поклоном три восточных царя: один из Персии, один из Аравии и один из Эфиопии. Они увидели чудесную звезду на Небе и поняли, что в мир пришел Избавитель, Которого ожидали все племена земные. Цари-волхвы пришли на поклонение Богомладенцу Христу в самый день Рождества. Они принесли с собой дары: золото, ладан и смирну. Золото как Царю, ладан как Первосвященнику, а смирну как символ того, что Первосвященник Христос Самого Себя принесет в жертву за спасение человечества. Отдав дары и поклонение Богомладенцу Христу, волхвы вернулись в свою землю, а Ирод лукавый начал искать Богомладенца, чтобы убить Его. Несчастный Ирод не знал, что Христос, Который родился в Вифлееме, родился не для того, чтобы быть царем Иудейским. Христос является Царем всей земли и Неба, и Он не хочет властвовать над людьми, как этого желают земные цари. Он хочет обнять всех людей и согреть их Своей Божественной любовью. Христос Спаситель пришел на землю не для того, чтобы сделать нас рабами, а для того чтобы освободить нас от рабства. Христос Спаситель взял на Себя наши грехи, которые порабощали нас, истребил их на Кресте и сделал нас свободными в полном и настоящем смысле этого слова. Христос Спаситель не только освободил нас от рабства греху, Он также научил нас, как мы должны жить, чтобы сохранять свою духовную свободу: что мы должны делать, а что мы не должны делать. Всё это учение Спасителя записано в святой Книге, которая называется Евангелие.

Каждый раз, когда мы празднуем Рождество Христово, мы с любовью воспоминаем историю этого славного события. История Христова Рождества по внешнему виду — простая и скромная, но в простоте и скромности Господь открывает нам Свою мудрость, величие и силу. Богомладенец Христос еще лежит в яслях, а уже волнуются земные цари. Восточные цари, движимые любовью к Истине, приходят с дарами и поклоняются Богомладенцу. Лукавый Ирод охвачен страхом, но вместо того чтобы прийти и разумно поклониться Богомладенцу и через это укрепить себя и свое царство, впадает в безумие и ищет убить Его. Римский император Август, перед которым трепетал весь мир, также послужил таинству Боговоплощения: он сделал перепись населения, не подозревая, что главным в этом было не то, чтобы пересчитать своих подданных, а то, чтобы привести Божию Матерь в Вифлеем, чтобы исполнилось пророчество, которое возвещало, что Христос Мессия родится в Вифлееме.

Явление Ангелов в Рождественскую ночь, их слова и песнопения свидетельствуют о величии Таинства Христова Рождества, которое взволновало не только землю, но и Небо.

В эти святые дни, молитвенно вспоминая и прославляя Тайну Рождества нашего Спасителя и Бога, мы присоединяемся к всемирному торжеству и вместе со всеми православными христианами поклоняемся нашему Спасителю и смиренно благодарим Его за любовь к нам, грешным людям. Мы смиренно молимся, чтобы Сын Божий, Который «нас ради, человек, и нашего ради спасения сошел с Небес и воплотился от Духа Святого и Марии Девы» (Символ веры), сошел к нашим немощам, простил нам наши грехи, наше омрачение, из-за которого мы сегодня одобряем и принимаем противоестественные законы, которыми мы уничтожаем сами себя. Мы молимся, чтобы Господь просветил нашу духовную слепоту, чтобы мы видели и любили не свою правду, а правду Божию, которая является совершенной, вечной и единственно полезной для нас. Мы молимся, чтобы Господь укрепил нас и дал нам силы достойно перенести те испытания и болезни, которые сегодня потрясают весь мир и причиной которых, к сожалению, являются наши всечеловеческие грехи.

В этот светлый день, когда мы воспоминаем пришествие в мир Бога, по слову свт. Григория Богослова, возвеселимся с трепетом и радостью: с трепетом — по причине наших грехов, а с радостью — по причине надежды (Свт. Григорий Богослов. Том 1. Слово 38. Стр. 522. СПб, 1912 г.), надежды на Божию милость, силу и человеколюбие.

Еще раз сердечно поздравляю всех Вас, дорогие братья и сестры, с праздником Рождества Христова. Желаю всем здоровья, спасения и Божия благословения. Пусть мир и Божие благоволение, воспетые Ангелами в Рождественскую ночь, наполняют наши сердца, наши семьи, нашу Украинскую землю и весь мир. Аминь.

С Рождеством Христовым!

Смиренный

† Онуфрий

Митрополит Киевский и всея Украины

Рождество Христово,

2020/2021 гг.,

г. Киев

 
La cripta della cattedrale di san Sava a Belgrado

Eccovi come pensiero di Natale un viaggio in un luogo che molti non hanno ancora visto: la cripta della nuova cattedrale di san Sava a Belgrado, in un video che presenta anche la cupola a mosaico appena terminata e alcune riprese dall'esterno della chiesa.

 
Il patriarca Bartolomeo accusa il patriarca Kirill di papismo

Ormai in piena fase di negazione della realtà, il patriarca Bartolomeo conferma il detto che “la miglior difesa è l’attacco”, e in assenza di argomentazioni concrete, usa la ben nota tattica di gettare fumo negli occhi dei suoi accusatori, rivolgendo loro le stesse accuse. Vi presentiamo in traduzione italiana un breve resoconto di questa vicenda, ricordando che chi ricorre a questa tecnica è generalmente chi non ha più alcuna freccia al suo arco, e ha ormai abdicato anche alla comune decenza di presentare una posizione ragionata.

 
Che cosa accadrà alle Lavre di Kiev e Pochaev se saranno sequestrate dalla "Chiesa ortodossa dell'Ucraina"?

Uno degli aspetti più tragici e meschini dello scisma ucraino è la bramosia di luoghi che non solo si vorrebbe sottrarre a chi li usa, ma che si vorrebbe anche assegnare a chi non è in grado di usarli: è il caso delle Lavre delle Grotte di Kiev e di Pochaev. Vediamo nell’analisi di Konstantin Shemljuk come gli scismatici ucraini abusino dei pochi luoghi monastici da loro occupati, e chiediamoci cosa ne sarebbe dei due più significativi centri monastici ortodossi ucraini, se si realizzasse su di loro il piano piratesco del Fanar.

 
Se Bandera è vostro padre, che cos'è la Chiesa per voi?

Ecco una seria domanda che gli ucraini davvero ortodossi pongono a quelli che pretendono di esserlo: un recente spettacolo dei preti scismatici ucraini (che oggi si ammantano dell’autocefalia farlocca del Fanar, ma sono rimasti gli stessi scismatici di prima) rimette in discussione le loro vere lealtà. Leggiamo in traduzione italiana le obiezioni al canto “Il nostro padre è Bandera, l'Ucraina è la madre”, eseguito da “chierici” di Dumenko a Ivano-Frankovsk, una delle città dell’Ucraina occidentale più funestate dall’uniatismo e dalla pseudo-Ortodossia.

 
Il primate russo è sicuro che il Fanar abbia riconosciuto la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" sotto pressione esterna

Quand’è che si fa un favore a qualcuno definendolo un criminale, piuttosto che dirgli che si sbaglia? Quando si conoscono bene le circostanze del crimine e le forze che stanno dietro al criminale. La recente affermazione del patriarca Kirill in un’intervista natalizia può sembrare molto sprezzante, ma è di fatto la ricerca di un’attenuante per la colpevolezza delle azioni di un suo confratello patriarca che, senza enormi pressioni, non avrebbe mai agito come lo abbiamo visto fare.

 
Bisogna essere con Cristo anche nei giorni di dolore e persecuzione (+VIDEO)

Vi presentiamo una notizia in traduzione italiana con un video della predicazione di sua Beatitudine il metropolita Onufrij, che ci ricorda come il nostro impegno di cristiani è quello di stare accanto al nostro Signore nei giorni di gioia e di speranza, così come in quelli di dolore e disperazione.

 
I canti pasquali di un monaco cieco

Vi presentiamo il video con il canto del Canone di Pasqua da parte del nostro confratello, il monaco Jeremija di Visoki Dečani. Padre Jeremija è uno dei due monaci non vedenti della fraternità monastica di Dečani, e come potete osservare dal filmato, segue i canti su uno spartito in Braille. Ascoltandolo, abbiamo l’impressione che forse sia il mondo a essere cieco...

 
Sulle 5 tesi del patriarca Kirill

Le interviste televisive sono un gran mezzo per capire le motivazioni umane: molti nemici della verità si rivelano più facilmente intervistandoli, che non cercando di confutare tutte le loro menzogne. Da questo punto di vista, l’intervista del 6 gennaio all’ex metropolita Aleksandr Drabinko sul canale YouTube Drozdov è davvero uno spaccato rivelatore di tutte le contraddizioni degli scismatici ucraini. Drabinko dice che il metropolita Onufrij "manca di una coscienza patriottica perché vede tutto attraverso le Sacre Scritture", rivela i giochi di potere nell'episcopato della sua attuale "Chiesa", e sottolinea come quest'ultima non sia riconosciuta con serietà nemmeno da quelli che l'hanno promossa.

Il patriarca Kirill, invece, non è un nemico della verità. Le sue posizioni nell’intervista di Natale al canale televisivo “Rossija” non sono contraddittorie e sono molto più degne di considerazione, anche se possono essere discutibili. Di fatto le discute, in un saggio che vi presentiamo in traduzione italiana, anche Andrej Vlasov dell’Unione dei giornalisti ortodossi, che non è d’accordo sull’importanza che il patriarca pone nella crisi del Covid, né sul fatto che non collega direttamente questa crisi al problema del controllo globale. Tuttavia, anche se può avere elementi di legittimo dissenso, si vede come un autentico giornalista ortodosso sa apprezzare le parole di un autentico patriarca ortodosso.

 
Eterna memoria: metropolita Filaret (Vakhromeev)

Il 12 gennaio, all’età di 85 anni, si è addormentato nel Signore il metropolita Filaret, esarca emerito della Bielorussia. Al secolo Kirill Vakhromeev, era nato a Mosca il 21 marzo 1935 in una famiglia di insegnanti di musica di origini nobiliari. Il suo servizio alla Chiesa è troppo lungo per essere elencato qui, ma vale la pena ricordare che tra i suoi innumerevoli compiti si è occupato anche delle parrocchie in Europa occidentale, prima come arcivescovo di Berlino dal 1973, e poi, da poco nominato metropolita di Minsk nel 1978, con la direzione della diocesi di Korsun. Ebbe modo di dimostrare la tempra di un vero servitore di Cristo dopo essere stato letteralmente scacciato in malo modo quando aveva voluto fare una visita privata alla chiesa di Rue Daru a Parigi: ne parlò in seguito con un sorriso come una grande lezione d’umiltà... che il Signore ci conceda altre persone come lui alla guida della sua Chiesa.

Вечная память! Вечная памяць! Eterna memoria!

 
Perché non c’è una Bibbia ortodossa in italiano?

È apparso su Hristos.it il nostro contributo di riflessione su una questione che ci siamo sentiti riproporre fin troppe volte: la mancanza di una Bibbia ortodossa in lingua italiana, le ragioni della sua assenza, e i passi che dobbiamo ancora fare perché questo proposito si realizzi.

 
Il manifesto di Drabinko: cosa sono realmente la Chiesa ortodossa ucraina e la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina"

Vi presentiamo in traduzione italiana un’analisi della recente intervista all’ex metropolita Aleksandr (Drabinko), a cui va il merito di saper evidenziare le falsità degli scismatici ucraini da lui sostenuti, meglio di quanto possano farlo i più attenti critici.

 
La Chiesa romena non ha cambiato posizione sull'Ucraina, afferma il consigliere patriarcale, nonostante l'affermazione di Dumenko

Per gli scismatici ucraini è facile sfruttare la parcellizzazione delle Chiese ortodosse locali per auto-promuoversi: basta affermare che tutte li sostengono, e l’onere della prova ricade poi su chi deve smontare le loro menzogne. Ma smontare menzogne come queste non è neppure troppo complicato: basta chiedere alle Chiese in questione, come ha fatto Orthochristian.com con il Patriarcato di Romania, e si scopre che la presunta montagna di sostegno ha partorito il proverbiale topolino.

 
Quaranta scuse per non entrare nella Chiesa ortodossa

Chiudiamo i giorni santi del Natale con qualcosa di leggero: una lista di quaranta scuse per non diventare cristiani ortodossi, assieme alle relative risposte, che, anche se spesso ironiche, sono tutt’altro che ridicole: esprimono infatti la profondità della nostra fede, che è il cardine della nostra vita.

 
Convergenza attraverso la purificazione: il futuro dell'Ortodossia russa post-sovietica e post-emigrazione

In un saggio che vi abbiamo tradotto in italiano, l’arciprete Andrew Phillips ci offre una lezione per il futuro attraverso l’analisi delle debolezze di un’Ortodossia russa un tempo divisa tra i drammi del mondo sovietico e quelli del mondo dell’emigrazione. La purificazione di entrambi gli estremismi, secondo padre Andrew, ha messo la Chiesa russa in grado di appoggiare la crescita dell’Ortodossia in tutto il mondo.

 
Una grave inondazione distrugge le mense diocesane del Kosovo

Alla vigilia della Teofania, quando il mondo ortodosso si prepara a richiedere al Signore la discesa sulle acque del suo Spirito vivifico, purtroppo le acque hanno portato distruzione e paura ai già tanto martoriati cristiani serbi in Kosovo e Metohija. Vi presentiamo la notizia delle recenti inondazioni, che purtroppo hanno avuto tra le vittime alcune delle cucine popolari che offrono cibo agli abitanti delle enclavi più isolate. Per chi vuole saperne di più su questa iniziativa, suggeriamo di visitare questa pagina con annesso video. La nostra parrocchia ha già raccolto un primo contributo, e continua ad adoperarsi per la raccolta di fondi per i bisognosi, assistiti dai nostri fratelli monaci della Chiesa serba.

 
Un nuovo mondo? I cristiani e il "sistema digitale di credito sociale"

Nella sezione “Etica” dei documenti, vi presentiamo in traduzione italiana un’analisi di Nazar Golovko sulle pressioni che si stanno facendo per l’introduzione in Ucraina di un sistema di controllo digitale dell’accettabilità sociale dei cittadini, sul modello cinese, tale da far apparire la non troppo defunta Unione Sovietica come un paradiso del libero pensiero. Naturalmente, il punto preoccupante non è tanto l’ipocrisia dello stato ucraino contemporaneo, che professa di voler coprire la maggior distanza dal sistema comunista mente ne adotta servilmente i peggiori modelli: è piuttosto il fatto che simili modelli si avvicinano molto pericolosamente al sistema di controllo descritto dall’Apocalisse riguardo al regno dell’Anticristo, e questo è un pericolo che ogni cittadino di ogni stato del mondo potrebbe dover affrontare un giorno.

 
Le tendenze moderne nell’architettura ecclesiastica

Vi presentiamo in traduzione italiana l’intervista di Olga Lunkova allo storico dell’arte Andrej Jakhnin, che deplora la perdita di contatto di molti architetti di chiese in Russia con una vera vita ecclesiale, unica garanzia per non far uscire la fantasia artistica al di fuori delle vere funzionalità (quelle liturgiche) dei luoghi di culto. Notiamo come in Russia siano disponibili pochi architetti ecclesiastici, perché il gran numero di chiese in costruzione riduce la disponibilità sul mercato dei professionisti più autentici. Ecco perché possono trovare spazio le proposte che Jakhnin definisce per mera cortesia “strane” (come il progetto nell’immagine qui a fianco). Notiamo comunque che le chiese ortodosse che si costruiscono senza rispetto dei canoni si possono davvero contare nel mondo sulle dita di poche mani, mentre le chiese cattoliche e protestanti degne di menzione nei musei dell’orrore potrebbero oggi riempire diverse enciclopedie.

 
Cosa sta preparando Biden per noi?

Il nuovo presidente degli Stati Uniti causa non poche inquietudini tra i cristiani che non si vogliono allontanare dalla loro fede e morale tradizionale. Tra questi, i cristiani ortodossi hanno anche ragione di sentirsi minacciati da una commistione tra religione e politica che sta avendo effetti devastanti nella Chiesa. Eccovi pertanto in traduzione italiana un’analisi di Kirill Aleksandrov su cosa possiamo aspettarci da questo nuovo mandato presidenziale.

 
Disinformazione e notizie false

Il tema delle fake news (notizie false) sembra aver ottenuto un interesse del tutto contemporaneo, ma stando a una riflessione di padre Theodore Bobosh, un prete in pensione della Chiesa ortodossa in America, ci troviamo di fronte a un dramma già ampiamente documentato nel Nuovo Testamento. Approfondiamo questo argomento in traduzione italiana nella sezione “Etica” dei documenti.

 
Obbedienze di Diveevo: fotografie dell'inizio del XX secolo

Uno straordinario album fotografico, sopravvissuto alle devastazioni della rivoluzione russa, testimonia la vitalità del convento di san Serafino a Diveevo e ricorda come, anche con la rinascita della Chiesa in questi decenni, siamo ancora lontani dal vedere di nuovo qualcosa di analogo a quanto ci descrivono queste fotografie.

 
Il culmine di una ricerca di quindici anni

Jesse Dominick, il redattore di Orthochristian.com, ha intervistato padre James Siemens, un prete canadese della Chiesa greco-cattolica ucraina che a dicembre è stato ricevuto nell’Ortodossia alla cattedrale di Rue Daru. Vi presentiamo in traduzione italiana l’intervista, ricca di storie di vita di fede, di impegno pastorale e di ricerca teologica.

 
Un nuovo progetto di aiuti per i cristiani in Kosovo e Metohija

Alcuni giorni fa vi abbiamo dato la notizia delle inondazioni che hanno devastato le terre del Kosovo e Metohija, togliendo opportunità di sopravvivenza ai serbi ortodossi isolati nelle enclavi. Vi abbiamo promesso un interessamento speciale da parte della nostra parrocchia, e ora vi annunciamo l’apertura del progetto “Turin for Kim” (Torino per Kosovo e Metohija), di cui si possono leggere tutti i dettagli su questa pagina del sito dell’Associazione Amici di Dečani. Attraverso questo progetto, per tutto l’anno 2021, potremo dare un contributo per salvare dalla disperazione una o più famiglie di cristiani ortodossi in difficoltà. Per offrire un contributo via IBAN non dovete essere necessariamente legati alla nostra parrocchia, e la vostra offerta sarà considerata a tutti gli effetti una donazione ai fini fiscali. Anche piccole somme fanno la differenza per una famiglia che è stata portata sull’orlo della disperazione.

 
La liturgia eucaristica e il suo legame con le agapi o mense fraterne

In un momento in cui si sente la mancanza di fraternizzazione, torniamo a parlare del tema delle agapi, che vi abbiamo presentato anni fa in uno studio del nostro confratello padre Petru (Pruteanu). Oggi possiamo leggere in romeno e in italiano padre Petru che risponde a domande sulla fattibilità dei pasti fraterni consumati nel contesto parrocchiale dopo le funzioni liturgiche.

 
Il riconoscimento dei diritti LGBT: "amore" per le persone o rinuncia alla fede?

Mentre i vescovi della Chiesa cattolica romana si adeguano al revisionismo protestante e in nome di una battaglia per i diritti demoliscono ogni residuo di autorità delle Scritture, Kirill Aleksandrov ci richiama a una riflessione sugli inquietanti paralleli che ha l’attuale forzatura dell’ideologia LGBT con la forzatura del sacrificio all’imperatore nei primi secoli dell’Impero romano: un gesto nel quale gli stessi pagani non credevano veramente, ma che serviva a espellere dalla società quelli che non erano disposti a rinnegare un’autorità superiore a quella mondana.

 
Non ne sappiamo abbastanza sul virus e sul vaccino, ma ricordatevi di confidare in Dio – metropolita Luka di Zaporozh'e

Il metropolita Luka (Kovalenko, nella foto) di Zaporozh'e e Melitopol' interviene sul tema del Covid e del vaccino con la sua competenza di chirurgo, ricercatore medico e pastore di anime. Ascoltiamo in traduzione italiana i suoi consigli e moniti di assoluto buon senso.

 
L'archimandrita Alexander (Cutler), un chierico statunitense trasferitosi in Ucraina, si è addormentato nel Signore

Ricordiamo in traduzione italiana la figura di un prete monaco americano che, dopo una vita di servizio tra chiese e monasteri negli Stati Uniti, ha scelto di passare i suoi ultimi anni in Ucraina, dando un esempio di fraternità internazionale e di fede all’Ortodossia in una regione travagliata da uniati e scismatici.

 
Due domande e risposte sulla Chiesa ortodossa russa contemporanea

Padre Andrew Phillips risponde a un paio di domande sulle “correnti” (di tendenze spesso opposte) in seno alla Chiesa russa contemporanea e sugli effetti del ritorno alla fede nella Russia di oggi.

 
Istruzioni spirituali del metropolita Filaret di Minsk

In ricordo del recentemente scomparso metropolita Filaret (Vakhromeev) di Minsk, riportiamo una selezione di sue citazioni e immagini nella sezione “Testimoni dell’Ortodossia” dei documenti.

 
Una chiesa cattolica del XVI secolo a Granada è stata trasferita alla Chiesa ortodossa russa

In Spagna, a differenza che in Italia, è ben difficile che un locale di culto cattolico, anche se poco usato, sia concesso in uso ad altri cristiani. Questo da una parte ha spinto i cristiani ortodossi, molto più che in Italia, a darsi da fare per creare luoghi di culto autonomi (possiamo vederne un esempio con la chiesa di Torrevieja, di cui vi abbiamo parlato nella primavera del 2018). D'altra parte, questa fatica ha fatto sì che la Chiesa ortodossa si sia sviluppata in Spagna molto più lentamente che in Italia. Eppure, sembra che questa tendenza stia cambiando: nel mese di gennaio 2021, è stata concessa in uso al Patriarcato di Mosca una chiesa del XVI secolo a Granada, di cui vi offriamo la notizia in traduzione italiana.

 
Perché molti ortodossi del Patriarcato di Costantinopoli (inclusi alcuni monasteri del Monte Athos) non obbediscono al loro patriarca sulla questione dell’autocefalia ucraina?

Vi presentiamo nella sezione delle domande e risposte dei nostri documenti alcune riflessioni in risposta a un nostro caro corrispondente cattolico, confuso dalla gestione delle crisi nella Chiesa ortodossa.

 
Come la Chiesa ortodossa russa avrebbe fatto intrusione in America: la quarta risposta all'arcivescovo Chrysostomos

In un mega-articolo originariamente pubblicato in due parti, vi abbiamo condensato in traduzione italiana il quarto e ultimo saggio di Pavel Darovskij sulle affermazioni dell'arcivescovo Chrysostomos di Cipro, relativo alle presunte illiceità dell’autocefalia data da Mosca alla Chiesa ortodossa in America. Questo articolo chiude la serie di analisi delle accuse alla Chiesa russa nei rapporti con le Chiese georgiana, polacca e romena. Tralasciamo tutti i commenti personali che potrebbero sorgere nella nostra coscienza sulle figure meschine come quella dell'arcivescovo Chrysostomos, ma non possiamo non ricordare che abbiamo un dovere esplicito di non dire falsa testimonianza (è uno dei comandamenti di base che dobbiamo seguire), e speriamo che tutto questo materiale riceva dovuta considerazione quando saremo chiamati a valutare da che parte sta la verità storica nel mondo ortodosso.

 
Il patto rotto

Il blog Monomakhos ha ricevuto un paio di giorni fa un messaggio da un gruppo di sacerdoti anonimi della Chiesa ortodossa in America, che denuncia l’attitudine anti-ecclesiale (e francamente ai limiti del demenziale) del proprio episcopato nei tempi della crisi del Covid, e che vi abbiamo tradotto in italiano. Normalmente, le migliori regole dell’etichetta ecclesiale suggerirebbero di cestinare subito un messaggio anonimo, ma qui l’anonimato si giustifica ampiamente con le minacce di ritorsioni e provvedimenti episcopali. In pratica, i sacerdoti accusano i loro vescovi di avere svenduto la cura delle anime per andare dietro alla cura delle norme sanitarie, e ci sono molte tristi verità dietro questa denuncia.

 
Aggiornata la cronologia della crisi ucraina

Avendo avuto a disposizione alcune ore di tempo, abbiamo aggiornato a oggi la nostra cronologia della crisi ucraina, a cui abbiamo aggiunto circa un anno e mezzo di documenti e collegamenti che vi abbiamo pazientemente presentato dal 2019 al 2021. Se da una parte il ritardo nell’aggiornamento testimonia la nostra scarsa disponibilità di tempo ed energia (quando dobbiamo fare una scelta tra darvi un’ultima notizia oppure organizzare i dati per riferimenti futuri, preferiamo darvi la notizia corrente), dall’altra parte la mole del materiale ci indica come questa crisi ecclesiale sia la minaccia più grave alla Chiesa ortodossa dei nostri tempi.

 
Finestra sull’eremo

Il portale Hristos.it offre ai suoi lettori una nuova rubrica, “Finestra sull’eremo”, con la quale potremo vedere dall’interno la vita di un monastero della Chiesa ortodossa serba. È un’opporunità rara, perché non sono molti i monasteri ortodossi secolari il cui abate parla perfettamente l’italiano. Il nostro caro confratello, lo ieromonaco Andrej del monastero di Visoki Dečani, è stato da pochi mesi promosso a igumeno del monastero di Crna Reka, uno degli storici insediamenti monastici dell'eparchia di Ras e Prizren (la diocesi che copre il territorio del Kosovo e Metohija, anche se Crna Reka si trova a pochi chilometri entro i confini della Repubblica serba). Osservate il primo video, “Teofania”, per vedere i monaci che lasciano l’eremo per andare a fare la benedizione delle acque della sorgente, e preparatevi ad altri sguardi attraverso questa “finestra” davvero provvidenziale per il pubblico di lingua italiana.

 
Chiesa ortodossa ucraina, monachesimo morto ed Epifanij il misericordioso: su cosa Kuraev ha ragione e su cosa ha torto

Vi presentiamo in traduzione italiana il saggio di Kirill Aleksandrov sulla recente intervista al diacono sospeso Andrej Kuraev, che l’intervistatore ha voluto strumentalizzare e farne un sostenitore dell’autocefalismo ucraino, con effetti quanto meno curiosi.

 
Patriarca Kirill: osservate i comandamenti per resistere alle prove apocalittiche di oggi

In una predica tenuta lunedì 1 febbraio 2021, il patriarca Kirill ha collegato l’osservanza dei comandamenti divini al superamento delle prove apocalittiche che stiamo vivendo.

 
Diversi scismatici si sono pentiti dei sequestri di chiese a Rovno

Il metropolita Antonij (Pakanich), cancelliere della Chiesa ortodossa ucraina, rivela una notizia davvero positiva: un gruppo di scismatici nell’Ucraina nord-occidentale ha espresso pentimento per avere sequestrato una chiesa, affermando di non aver capito sul momento quel che stavano facendo. Ecco una riprova che il ritorno degli scismatici alla Chiesa è perfettamente possibile, se si effettua nel modo tradizionalmente accettato.

 
I preti dovrebbero avere un solo scopo sui social media: condurre le persone a Cristo

Eccovi alcune riflessioni sui consigli del patriarca Kirill al recente incontro diocesano di Mosca, rivolta ai preti con una presenza sui social media: come i sacerdoti dovrebbero sottolineare sempre la partecipazione alla vita parrocchiale, senza basarsi su “parrocchie virtuali” illusorie, e senza cercare compensi per la propria attività online.

 
L'Ucraina torna al tempo della persecuzione della Chiesa

L'arcidiacono Andrej Palchuk (nella foto) di Odessa mette i fedeli sull’avviso di nuove possibili persecuzioni, dopo un recente “sinodo” degli scismatici che si legge in tutto e per tutto come un programma politico di prevaricazione.

 
Il metropolita Athanasios ai credenti ucraini: rimanete fedeli al metropolita Onufrij

Il metropolita Athanasios (Nikolaou, nella foto) di Limassol ha inviato al popolo ortodosso ucraino un commovente messaggio di solidarietà, dopo essere rimasto edificato dalle recenti testimonianze di fede dei cristiani perseguitati della Chiesa canonica.

 
Un appello a essere fedeli all'Ortodossia e all'ellenismo

Padre Ioannis Fortomas, il prete greco di cui vi abbiamo annunciato a Capodanno il passaggio alla ROCOR, non intende  far dimenticare la sua voce, e ha scritto un appello che vi presentiamo in traduzione italiana, in cui il nuovo corso del Patriarcato di Costantinopoli è indicato non solo come pseudo-Ortodossia, ma anche come perversione del vero ellenismo.

 
Il nazionalismo non è cristiano

Nella sezione “Etica” dei documenti vi presentiamo in traduzione italiana una riflessione sulla necessità dei cristiani di evitare il nazionalismo: una lezione molto importante nel mondo ortodosso di oggi, come ci insegna il dramma della crisi ucraina. Studiamo diversi riferimenti biblici per iniziare a considerare quello che negli obiettivi delle nostre vite appartiene a Cesare e ciò che è dovuto a Dio.

 
I problemi del cambiamento di nome della Chiesa ucraina

Vi abbiamo tradotto due articoli di analisi sul tema apparentemente di sottigliezza burocratica, ma in realtà di devastante impatto sociale e religioso, dei tentativi di rinominare la Chiesa ortodossa ucraina in "Chiesa ortodossa russa in Ucraina". La prima analisi, di Konstantin Shemljuk, riguarda le possibili intimidazioni ai giudici che devono difendere la Costituzione ucraina da questa proposta legale (che, oltre che una porcata morale di prim’ordine, è palesemente anticostituzionale); la seconda analisi, di Kirill Aleksandrov, spiega in dettaglio perché i veri ortodossi ucraini non possono accettare questo nuovo nome, neppure se presentato come innocuo espediente politico.

 
Come fu eletto il patriarca Athenagoras

Fin da un articolo di otto anni fa, il nostro sito ha cercato di spiegare come la figura del patriarca Atenagora (grande eroe del riavvicinamento ecumenico tra cattolici e ortodossi) sia giunta alla ribalta esclusivamente per motivi politici. Un recente articolo dello storico ortodosso americano Matthew Namee, che vi presentiamo in traduzione italiana, conferma questi dati con osservazioni parallele dalla storia dei magnati greci del mondo del cinema americano.

 
Il problema principale del mondo ortodosso contemporaneo

Con la sua abituale sincerità, unita a una buona conoscenza della situazione interna della Chiesa ortodossa, padre Andrew Phillips ci presenta un’analisi piuttosto accurata dei suoi punti deboli, che ci spinge a rivalutare il nostro grado di impegno cristiano.

 
Una mano tesa alla Chiesa Apostolica Armena

Il giorno della festa del Santo Incontro, abbiamo avuto il piacere di avere la visita di un gruppo dei fedeli armeni di Torino, accompagnati da padre Tirayr Hakobyan, parroco della chiesa dei santi 40 martiri di Sebaste a Milano.

Ormai la comunità armena di Torino si è sviluppata abbastanza per avere una propria vita di culto, e la nostra parrocchia offre volentieri tutto il supporto possibile per far nascere una chiesa armena a Torino. Per noi è solo un modo di applicare l’insegnamento del nostro Signore sull’ospitalità cristiana, ma speriamo anche di realizzare i sogni dei ponti fra Torino e l’Armenia, coltivati da molti nostri concittadini nell’ultimo secolo (il più illustre di questi è sicuramente il dottor Nishan Der Stepanian, ancor oggi noto ai torinesi per aver insegnato loro la lavorazione dello yogurt, e che dal 1915 al 1918 pubblicò a Torino il periodico Armenia, intermente in italiano, che servì a sensibilizzare il popolo italiano al genocidio degli armeni).

In attesa di incontrare spesso a Torino padre Tirayr, vi invitiamo a conoscerlo attraverso questa intervista da lui rilasciata nello scorso mese di ottobre presso la chiesa armena di Milano.

 
In che modo il suo “difensore in prima linea” protegge l’Ortodossia?

Vi presentiamo in traduzione italiana l’analisi di Konstantin Shemljuk sulle ultime affermazioni dell’arcivescovo Elpidophoros (Lambriniadis, nella foto). L’autore della tanto discussa tesi del “primo senza eguali” è giunto a definire il suo patriarca “difensore in prima linea dell’Ortodossia”: Shemljuk valuta ogni possibilità di questa “difesa”, per lasciarci convinti che l’Ortodossia non ha oggi bisogno di alcun nemico particolare, vista l’entità del danno che le infliggono i “difensori” come il patriarca Bartolomeo e i suoi seguaci.

 
l'Unione degli avvocati ortodossi è stata fondata per proteggere la Chiesa ucraina perseguitata

Dopo l'Unione dei giornalisti ortodossi, che in questi anni ha fatto tanto per informare sulla crisi ucraina da parte della Chiesa canonica perseguitata, è nata anche un’unione di legali, che si batterà per proteggere i diritti di comunità, chierici e fedeli che hanno sofferto i soprusi da parte dei briganti sostenuti da Costantinopoli. Vi presentiamo la notizia in traduzione italiana, sperando che anche questo gruppo possa contribuire a ripristinare la verità e la giustizia per gli ucraini ortodossi.

 
L'ordinazione non canonica di un diacono georgiano da parte del patriarca Bartolomeo danneggia i rapporti con la Chiesa georgiana

Attraverso l’ordinazione (nella foto) di un diacono della Chiesa georgiana privo di lettere dimissoriali (una violazione di prim’ordine del dritto canonico), il patriarca Bartolomeo continua la normale linea della logica fanariota: i canoni non sono più le norme che regolano la convivenza dei cristiani ortodossi, ma sono ciò che il Trono ecumenico vuole che sia, a seconda delle sue convenienze. E a farne le spese non solo le singole Chiese locali (come in questo caso la Chiesa georgiana), ma tutta la Chiesa ortodossa nel suo insieme.

 
Il metropolita Porfirije di Zagabria eletto nuovo patriarca della Chiesa serba

Giovedì 18 febbraio il Concilio dei vescovi della Chiesa ortodossa serba ha eletto come proprio quarantesiesimo patriarca il cinquantanovenne metropolita Porfirije (al secolo Prvoslav Perić, nella foto) di Zagabria e Lubiana, già igumeno del monastero di Kovilj presso Novi Sad, vescovo titolare di Jegar (Eger, in Ungheria) e vicario dell'eparchia di Bačka.

Molti anni al nuovo patriarca!

 
I falsi pastori e il Vangelo: si possono raccogliere fichi dai rovi?

Vi presentiamo in traduzione italiana un’altra analisi di Kirill Aleksandrov, ricca di diversi dati sui protagonisti dello scisma ucraino, che mostra quanto siano vane le speranze di tutti quanti ancora aspettano qualche buon risultato dal piano ucraino dei fanarioti.

 
5 importanti scoperte bibliche di archeologi contemporanei

Vi presentiamo una breve rassegna di Oleg Karpenko, della rivista Foma, e di Sergej Kovach, insegnante dell'Accademia teologica di Kiev. Le recenti scoperte archeologiche che confermano le narrazioni della Bibbia ci aiutano a reintegrare i racconti delle Sacre Scritture nella storia del mondo e nei nostri punti di riferimento personali.

 
Perché 'Orthodox England' e perché la Chiesa fuori dalla Russia?

Osserviamo in traduzione italiana le risposte di padre Andrew Phillips ad alcune domande sulle sue scelte di fede e di attività sul web, oltre che sulla specificità della ROCOR nello sviluppo della Chiesa ortodossa nel mondo.

 
"Smettetela di provocarci!" – Costantinopoli impone alla Chiesa cecoslovacca di rinunciare all'autocefalia data nel 1951 da Mosca

È veramente triste vedere come le pretese di primato “senza eguali” di Costantinopoli si siano ormai ridotte al livello del bullismo da strada. Se questa affermazione può sembrarvi esagerata, e se non vi sentite deboli di stomaco, leggete il testo della recente lettera del patriarca Bartolomeo all’arcivescovo Mikhail di Praga (nella foto), che vi presentiamo in traduzione italiana assieme ad alcune opportune note di spiegazione.

 
Lo spettro della terza unione con i cattolici non è più uno spettro

Eccovi in traduzione italiana l’analisi di Kirill Aleksandrov su un tema che per tanti anni è stato visto come pura utopia, ma che con l’approssimarsi dell’anno 2025 (e del centenario del primo Concilio di Nicea) rischia di far naufragare il dialogo tra ortodossi e cattolici sugli scogli delle pretese fanariote.

 
Due dichiarazioni edificanti

Mentre la crisi ucraina continua a portare dolore da gli ortodossi in Uncraina e altrove, vi presentiamo due dichiarazioni che aiutano a riprendere coraggio. Il metropolita Isaias di Tamassos (nella foto) afferma in un’intervista che se ci sono influenze indebite sulla Chiesa di Cipro, queste non vengono certo dalla Chiesa russa; il metropolita Onufrij di Kiev e di tutta l’Ucraina, ricevendo in un congresso alla Lavra delle Grotte i rappresentanti delle comunità perseguitate da sequestri e intimidazioni, ha ricordato loro che la loro resistenza è la prova della loro fedeltà a Dio e alla Chiesa.

 
L'ellenismo nel contesto della storia cristiana

Padre Ioannis Fortomas è davvero un dono dal cielo per l’Ortodossia russa. Come figlio della Chiesa greca che ha avuto il coraggio di ribellarsi alle ingiustizie del Fanar, nessuno può accusarlo di avere capito male il senso spirituale del suo popolo. Anzi, sono proprio le persone come lui a poter far capire a tutti gli ortodossi la vera profondità del messaggio dell’Ortodossia greca, che oggi il Patriarcato di Costantinopoli sta travisando per fini meschini. Oggi vi presentiamo in traduzione italiana una sua introduzione al tema dell’ellenismo, a cui seguiranno altri approfondimenti, sui quali speriamo di rimanere sintonizzati.

 
Direi a Bartolomeo: presto lei guarderà Dio negli occhi, cosa gli dirà?

Vi presentiamo una testimonianza di prim’ordine, da parte della presbitera Uljana Taborovets (nella foto) del villaggio di Berest'e, regione di Rovno, che in qualità di vittima di sequestri e persecuzioni ha partecipato al recente congresso alla Lavra delle Grotte di Kiev.

 
Che cosa faranno gli scismatici ucraini dopo il loro ritorno alla Chiesa canonica?

Uno dei caratteri della vera Chiesa – che, dopo tutto, è l’arca della salvezza – è di avere in sé un posto per tutti, anche per gli scismatici che vogliono fare ritorno alla Chiesa pur mantenendo le loro simpatie politiche. Padre Nikolaj Danilevich (nella foto) ci offre una prospettiva di come gli scismatici ucraini, se il loro desiderio è veramente un’Ucraina a misura d’Occidente, possono perseguire quello scopo nella Chiesa canonica, senza creare false chiese dividendo i fedeli.

 
In che modo i cristiani spiegano la necessità del battesimo?

Eccovi in traduzione italiana la risposta a una serie di quesiti sulla necessità del battesimo, che ci sono stati posti da diverse persone che si stanno accostando alla Chiesa ortodossa. Più ancora che una serie di spiegazioni sulla modalità della ricezione nella Chiesa, siamo convinti che sia importante iniziare a ripensare il battesimo, e riuscire a spiegare chiaramente ciò che il battesimo è e ciò che non è: solo a quel punto avremo la possibilità di parlare delle varietà di pratiche battesimali nella storia e di come queste siano state viste in modi differenti.

 
Nemmeno gli studenti sono immuni dal terrore dello scisma ucraino

Il recente convegno che ha dato voce a Kiev ai cristiani perseguitati della Chiesa canonica riserva molte sorprese. Per esempio, abbiamo avuto la testimonianza di una studentessa della Bucovina, Khristina Veluschak (nella foto), che oltre alle minacce in chiesa ha subito un costante bullismo a scuola, in un ambiente che per legge dovrebbe essere neutrale verso tutte le posizioni religiose.

 
Lo scopo della creazione della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" è la distruzione dell'Ortodossia

In un suo recente rapporto, di cui vi offriamo una notizia in italiano, l'arcivescovo Leonid (Gorbachev, nella foto) di Vladikavkaz e dell'Alania ci ricorda che lo scisma ucraino è tutt’altro che un trascurabile problema locale, ma forse la più grave minaccia per la Chiesa ortodossa dai tempi della rivoluzione russa.

 
Costantinopoli ha agito contro la tradizione ecclesiale in Ucraina

La prima intervista al nuovo patriarca Porfirije (nella foto) conferma la posizione della Chiesa ortodossa serba, non dalla parte di un patriarcato o di un altro, ma a favore dell’ordine canonico della Chiesa.

 
Eterna memoria al vescovo Atanasije

Il 4 marzo 2021, all'età di 83 anni, si è addormentato nel Signore a Trebinje sua Grazia Atanasije (al secolo Zoran Jevtić, nella foto), vescovo emerito di Zahumlje e dell'Erzegovina.

Era stato tonsurato monaco nel 1960 da san Justin Popović, aveva studiato a Halki, ad Atene e a Parigi, ed era un esperto patrologo e traduttore biblico. Per molti anni è stato docente e decano della facoltà teologica di Belgrado, nonché un autore piuttosto conosciuto nel mondo teologico.

La Chiesa ortodossa serba perde con lui una delle sue voci più lungimiranti e profetiche.

Eterna Memoria! Вјечнаја памјат!

 
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