Викарий Киевской Митрополии епископ Макаровский Гедеон (Харон)
Настоятеля Десятинного монастыря, который сообщил Конгрессу США о гонениях на каноническую Церковь и притеснениях верующих в Украине, СБУ задержала в киевском аэропорту.
Наместника Десятинного монастыря УПЦ, епископа Макаровского Гедеона (Харона) задержали в аэропорту «Борисполь» и собираются депортировать, сообщил в Facebook секретарь владыки Гедеона протодиакон Антоний.
«Куда депортируют неизвестно, т.к. он является гражданином Украины. Родился он в Украине. И на данный момент он лишен гражданства, и куда депортировать – непонятно», – поделился протодиакон Антоний.
Он попросил у верующих УПЦ молитв о епископе Гедеоне.
протодиакон Антоний
Секретарь иерарха канонической Церкви сообщил СПЖ, что у сотрудников Государственной пограничной службы Украины вопросов к наместнику Десятинного монастыря не возникло.
Задержание иерарха УПЦ произвела СБУ, которая изъяла у него загранпаспорт и объявила его «утерянным», рассказал протодиакон Антоний. Тот факт, что по якобы «утерянному» документу владыка Гедеон вылетел из Украины, и по нему же прошел пограничный контроль в США, у сотрудников правоохранительных органов не вызвал ни тени мущения. Представители Службы безопасности также заявили, что епископ Гедеон лишился гражданства Украины и решается вопрос о его депортации.
«Нахожусь в аэропорту "Борисполь", где меня не пустили, мотивируя тем, что "гражданство скасовано, недействительно". Хотя 15 дней тому назад я вылетал, никаких проблем не было. Никаких решений судов не было, ни решений Президента не было. Просто мотивируя тем, что паспорт якобы был мой потерян. Но заявлений я не давал. Ничего, – прокомментировал позднее в Facebooke случившееся с ним сам викарий Киевской митрополии. – Просто такое религиозное и политическое давление и беспредел, который сегодня происходит в Украине».
5 февраля 2019 года викарий Киевской Митрополии, наместник Десятинного монастыря Рождества Пресвятой Богородицы епископ Макаровский Гедеон (Харон) ознакомил Конгресс США с фактами дискриминации канонической Церкви властями Украины. Владыка Гедеон также передал Госсекретарю США Майклу Помпео и американским конгрессменам официальное воззвание УПЦ, в котором Церковь просит рассмотреть случаи нарушения прав и свобод верующих.
Тогда на вопрос журналистов о том, не усилят ли власти Украины давление на Церковь и на самого епископа после его выступления в Конгрессе США, владыка ответил, что может быть всякое. Но добавил, что надеется – с помощью Правительства Америки ситуация стабилизируется.
14/02/2019
Metropolita Ilarion di Volokolamsk: L'Athos di fronte a una scelta
Vi presentiamo il testo russo e italiano dei commenti del metropolita Ilarion (Alfeev) sulla situazione del Monte Athos a seguito del “pellegrinaggio” degli scismatici ucraini, con note sul valore dell’Athos come salvaguardia di verità e canonicità.
14/02/2019
I media: il patriarca Bartolomeo sta per riorganizzare tre arcidiocesi
Eccovi il testo russo e italiano della notizia che il patriarca Bartolomeo sta per riorganizzare le diocesi d’America, Gran Bretagna e Australia (che radunano la parte più ampia – e più ricca – della diaspora greca sotto Costantinopoli). Al di là della sostituzione dei loro arcivescovi ormai anziani, il tempismo e l’estensione di queste riorganizzazioni fanno pensare molto facilmente a un desiderio di aumento del controllo patriarcale diretto sulla diaspora.
13/02/2019
La Sacra Comunità del Monte Athos discute degli scismatici ucraini, non prende decisioni
Mentre il “bollettino di guerra” dei danni causati dagli scismatici ucraini continua con i monasteri di Dochiariu e Zografu che chiudono le porte davanti alla delegazione scismatica, la questione ha dovuto essere discussa anche al massimo livello gestionale della Montagna Santa. La Sacra Comunità athonita si è riunita lunedì 11 febbraio per discutere su come gestire le visite di tali rappresentanti, ma non ha preso alcuna decisione concreta, segno di una mancanza di consenso. Vi presentiamo la traduzione italiana di uno dei resoconti più recenti, con nuovi sviluppi che si profilano nei prossimi giorni a causa della visita annunciata per la festa dell’Incontro del Signore (2/25 febbraio) del “metropolita” Epifanij, alla sempre più disperata ricerca di sostegno internazionale per la sua pseudo-chiesa.
12/02/2019
Il patriarca Bartolomeo è una minaccia per l’Oriente ortodosso!
Vi presentiamo la versione russa e italiana dell’articolo di denuncia di Dimitrios Anagnostou, apparso sul blog Aktines (una voce greca severamente critica del Fanar) e sul giornale Orthodoxos Typos. È importante vedere come anche tra i teologi laici della Chiesa greca non manchino voci che sanno intravedere il rischio di eresia di un papismo orientale, e non si fanno problemi a denunciare tale rischio.
Padre Andrew Phillips ci offre una serie di domande e risposte utili ai nuovi arrivati per orientarsi in una chiesa e per lasciarsi dietro diverse illusioni e pregiudizi.
11/02/2019
La visita di una delegazione di ucraini scismatici crea torbidi al Monte Athos
In questi giorni, una delegazione della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina", guidata dal "vescovo" Pavlo (Juristij) di Odessa e Balta, sta girando il Monte Athos con una benedizione (di fatto, un ordine) di visitare tutti i monasteri athoniti da parte del patriarca Bartolomeo.
Poiché il patriarca non è uno stupido, e sa bene che alcuni monasteri hanno già dichiarato che chiuderanno le porte di fronte alla nuova struttura scismatica, la "benedizione" a questa visita suona come un vero e proprio ultimatum del Fanar a tutti quelli che al Monte Athos si oppongono all'ingerenza costantinopolitana in Ucraina.
Finora, il risultato della visita "fraterna" sembra più un bollettino di guerra che un racconto di un pellegrinaggio. Contiamo le vittime:
- Alla sera di giovedì 7 febbraio e al mattino di venerdì 8 febbraio, il monastero Pantokratoros accetta di concelebrare le funzioni serali e la Liturgia con il "vescovo" Pavlo. Si tratta della prima volta in cui a un membro della gerarchia del "patriarcato di Kiev" è permesso compiere un simile atto sul Monte Athos.
- Venerdì 8 febbraio, la confraternita di Nuova Esfigmenu (ritenuta dalla Sacra Comunità athonita la legittima autorità sul monastero di Esfigmenu, occupato da scismatici vecchio-calendaristi), accoglie il "vescovo" Pavlo per la venerazione delle reliquie nella propria cappella. Anche se non c'è stata una concelebrazione, l'esposizione delle reliquie per venerazione è un gesto che di norma non si fa nelle visite di eterodossi e scismatici, e ci si sarebbe aspettati almeno dai monaci di Nuova Esfigmenu una certa sensibilità di fronte a casi di scismatici occupanti di chiese...
"Davanti ai nostri occhi, uno ad uno, i monasteri dell'Athos si uniscono agli scismatici e commettono un incredibile tradimento degli ortodossi in Ucraina che sono perseguitati, ricattati, picchiati, cacciati dalle loro stesse chiese". Vladyka Amvrosij rivela anche che la delegazione scismatica ha ricevuto dal patriarca Bartolomeo l'ordine di visitare tutti i monasteri del Monte Athos.
- Sabato 9 febbraio l'archimandrita Evlogij, igumeno del monastero di san Panteleimon, fa chiudere le porte del monastero e vieta alla delegazione scismatica l'ingresso sul territorio del monastero russo, dove "non riconoscono il loro sacerdozio e non prevedono di farlo in futuro".
- Il portavoce della Chiesa ortodossa ucraina, l'arciprete Nikolaj Danilevich, denuncia la "desacralizzazione dell'Athos" con parole che dovrebbero rimanere per sempre nei nostri cuori:
"Semplici parroci sposati in Ucraina occidentale, con numerosi bambini, non hanno paura di perdere le loro chiese, non hanno paura di essere espulsi dalle loro chiese, sono costretti a servire nelle case, ma rimangono fedeli alla Chiesa, al loro giuramento sacerdotale, mostrano lo stesso podvig dei confessori, non vanno tra gli scismatici, e alcuni monaci dell'Athos che non hanno famiglie, che non rischiano nulla, che potrebbero essere un modello di fedeltà alla Chiesa, hanno paura di testimoniare la verità".
Padre Nikolaj fa anche notare che, negli stessi giorni in cui i rappresentanti degli scismatici sono a Monte Athos, il governatore dell'Athos Kostas Dimtsas è ad Atene a incontrare l'ambasciatore americano (ed ex ingegnere del colpo di stato del Majdan) Geoffrey Pyatt. Padre Nikolaj conclude che in qualche modo non ne è sorpreso. Neppure noi, batjushka...
- Dalle notizie dell’ultima ora provenienti da Interfax e dall’Unione dei giornalisti ortodossi, sette monaci del monastero di Vatopedi, di origine russa, ucraina e moldava, hanno lasciato Vatopedi domenica 10 febbraio in segno di protesta, dopo che la delegazione scismatica è stata accolta a Vatopedi, e sono passati al monastero di san Panteleimon. Dalle fonti giornalistiche, parrebbe che anche tra i monaci greci di Vatopedi ci sia un forte dissenso nei confronti dell’attitudine della leadership del monastero verso gli scismatici.
10/02/2019
La mia vita, l'ultima battaglia e il Nuovo Mondo Ortodosso
Da molti giorni padre Andrew Phillips non aveva postato novità sul suo blog: come abbiamo scoperto, è a causa di un suo viaggio in Ucraina, dal quale non è tuttavia rientrato senza qualche interessante novità da raccontarci. Vi presentiamo la versione italiana di una serie di suoi ricordi e riflessioni, in cui vede come “ultima battaglia” della sua vita la lotta per la libertà degli ortodossi ucraini dalle persecuzioni a cui sono oggi sottoposti.
10/02/2019
Fedeli della Chiesa ortodossa ucraina stanno in preghiera continua per due settimane nella regione della Bucovina
Vi presentiamo la traduzione italiana del racconto di una preghiera comunitaria in un villaggio a nord di Chernovtsy. I parrocchiani della chiesa della Dormizione nel villaggio di Vaslovitsy (nella foto), minacciati di espropriazione della loro parrocchia per una una decisione illegale della comunità territoriale laica, hanno trasformato la chiesa in un luogo di preghiera continua (più che “sit-in”, potremmo usare il neologismo “pray-in”), da cui hanno tratto serenità e ispirazione.
09/02/2019
Commenti sul forum virtuale degli arconti sull'autocefalia ucraina
Vi presentiamo la traduzione italiana di un’attenta recensione del recente forum sull'autocefalia ucraina. Jesse Dominick, uno dei principali traduttori in inglese di Orthochristian.com, analizza tutte le fasi della conversazione virtuale, che per ora è l’unico momento in cui uno dei principali attori della crisi (il metropolita Emmanuel di Gallia) è stato chiamato a rendere pubblicamente ragione delle scelte intrusive del Patriarcato di Costantinopoli.
08/02/2019
I bordi decorativi – un'aggiunta di bellezza in una chiesa ortodossa
Vi presentiamo la traduzione italiana di un articolo su un aspetto insolito ma interessante delle “arti minori” della decorazione delle chiese ortodosse: i bordi decorativi, che spesso riescono a trasformare gli interni delle chiese, offrendo loro un carattere vibrante e affascinante.
07/02/2019
Immagini dal decennale dell’intronizzazione del patriarca Kirill
Vi invitiamo a osservare la galleria fotografica con le immagini dalla celebrazione dei 10 anni dall’intronizzazione del patriarca Kirill (nella cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca), lasciando che le immagini parlino da sole.
07/02/2019
Arcivescovo Juraj di Michalovce e Košice: le Chiese sono pronte a incontrarsi e affrontare insieme la questione ucraina
L'arcivescovo Juraj (Stránský, nella foto) di Michalovce e Košice è stato uno dei delegati della Chiesa di Cechia e Slovacchia alle recenti celebrazioni a Mosca in onore del patriarca Kirill: nelle ultime settimane, è stato a Kiev a sostenere il metropolita Onufrij a nome della sua Chiesa. Oggi vi presentiamo in russo e in italiano un’intervista a vladyka Juraj, in cui si delineano alcune delle direzioni che le Chiese ortodosse vogliono prendere a proposito della crisi ucraina.
Il sito Orthodox Synaxis, creato espressamente per discutere la recente crisi ucraina, ha cercato di offrire anche uno spunto per l’uscita dall’impasse provocata dalla decisione unilaterale del Sinodo di Costantinopoli, cercando una via d’uscita nelle parole del metropolita Emmanuel al forum virtuale del 26 gennaio, e nella formulazione dello stesso Tomos del 6 gennaio. Anche se ci sono dubbi che a questo punto possa funzionare un compromesso pacificatore, vale senz’altro la pena di considerare questa proposta, che vi presentiamo in traduzione italiana.
Gli inizi di febbraio hanno visto due momenti di solennità a Mosca e a Kiev: al decennale dell’intronizzazione del patriarca Kirill a Mosca erano presenti i rappresentanti di quasi tutte le Chiese ortodosse locali (potremmo dire, “tutti tranne Costantinopoli” e quelle Chiese come Grecia, Cipro e Albania che non hanno neppure il diritto di mandare rappresentanti all’estero senza il benestare del Fanar). All’intronizzazione del “metropolita” Epifanij a Kiev erano presenti solo rappresentanti del Patriarcato di Costantinopoli (potremmo dire, “Costantinopoli tranne tutti”), ma non mancava il capo degli uniati.
Possiamo osservare qualche immagine delle due rispettive celebrazioni, l'intronizzazione a Kiev del "metropolita" Epifanij e la celebrazione, avvenuta due giorni prima a Mosca, del decennale dell'intronizzazione del patriarca Kirill. A un occhio non addestrato, sembra che la differenza fondamentale sia solo quantitativa, nel numero di vescovi e partecipanti, e si potrebbe essere tentati di concludere che, essendo Kiev più piccola di Mosca, tutto sia in proporzione... ebbene, no. Diamo un’occhiata alla piazza davanti alla cattedrale di Santa Sofia durante l’intronizzazione:
Riconoscete quella piazza che, nel giorno del “concilio d’unificazione”, era piena così?
Chissà dove saranno finiti i “fedeli” che volevano la “loro” Chiesa autocefala a metà dicembre... E non si può nemmeno dire che i problemi fossero di ordine climatico (il 15 dicembre non faceva tanto più caldo del 3 febbraio) oppure lavorativo (l’intronizzazione era il 3 febbraio, di domenica).