Il 17 settembre 2015, il sito GreekReporter.com ha dato la notizia (riportata dal portale Pravoslavie.ru e in diversi siti del mondo ortodosso) di uno dei vescovi della Grecia settentrionale, il metropolita Damaskinos di Didymoteicho, Orestiada e Soufli (nella foto), che ha cercato di vietare una serie di usanze popolari in occasione di matrimoni e battesimi, chiamando tali usanze "anticristiane" e "incomprensibili".
Le condizioni poste dal metropolita sono state elencate in una lista e distribuite alle chiese della diocesi: questa è una prassi perfettamente legittima di ordine ecclesiale, anche se abbiamo numerosi dubbi sulla fondatezza delle obiezioni del metropolita, così come sono state riportate dalla stampa.
Fin dall’inizio del nostro sito parrocchiale, abbiamo sempre tenuto in alta considerazione la memoria di padre Gregorio Cognetti, il nostro primo decano. Siamo dispiaciuti che negli ultimi anni sia stato diffuso in rete così poco dei suoi scritti, spesso molto brillanti. Oggi vogliamo proporvi uno dei primi articoli pubblicati sul bollettino (significativamente intitolato Il ritorno) della parrocchia di san Marco di Efeso a Palermo. In questo scritto breve ma intenso padre Gregorio analizza la comune fallacia logica di ritenere che “tanto basta credere in Dio” per giustificare ogni reale assenza di fede. Presentiamo l’articolo intitolato Un solo Dio: una sola Fede nella sezione "Confronti" dei documenti.
23/09/2015
La Chiesa russa e la Francia: intervista al vescovo Nestor
Il blog Parlons d'Orthodoxie riporta un’intervista al vescovo Nestor (Sirotenko), che per alcuni anni è stato il nostro ordinario per l’Italia, e che ricordiamo con affetto. L’intervista è stata data alla rivista cattolica “La Nef” (La nave), e in alcuni punti si fa sentire un influsso terminologico tipicamente cattolico romano, tra cui gli accenni alla “Chiesa indivisa” del passato, tanto da farci venire qualche dubbio su dove finiscano le parole dell’intervistato e abbiano inizio quelle dell’intervistatore. Il testo (che abbiamo tradotto in italiano nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti) è comunque interessante, e ci fa ritornare con piacere vicini a un amico che mantiene un buon ricordo di quando è stato vescovo per l’Italia.
L’interpretazione allegorica (più spesso chiamata “tipologica” nel contesto ortodosso) è uno dei modi tradizionali di interpretazione delle Scritture, presente nello stesso Nuovo Testamento (per esempio, nell’unico punto in cui Gesù spiega una delle sue stesse parabole, e in diverse occasioni delle lettere di san Paolo). Il cristianesimo occidentale, nel periodo medioevale, ha portato all’eccesso questo tipo di interpretazione, creando paralleli tipologici molto inappropriati (per esempio, vedere Marta e Maria di Betania come le tipologie della vita attiva e contemplativa, laddove nella tradizione ortodossa sono semplicemente i tipi dell’affanno mondano e dell’ascolto della parola del Signore). Come reazione, il mondo protestante ha visto l’interpretazione allegorica con estremo sospetto, quand’anche non con rifiuto (nonostante la sua indisputabile presenza nelle stesse Scritture). Padre John Whiteford, in una delle sue risposte che abbiamo tradotto in italiano, cerca di spiegare il ruolo e l’importanza di questo modello di interpretazione nel contesto patristico ortodosso.
Al momento della crisi in Crimea nella primavera del 2014, il portale Pravoslavie.ru ha ripreso un articolo da The Economist in cui si parla delle cause che hanno scatenato la guerra di Crimea. Pochi sanno che questo conflitto, in cui è facile vedere uno scontro di blocchi religiosi, ha avuto una causa unicamente religiosa, legata alla tutela dei luoghi di pellegrinaggio in Terra Santa. Presentiamo l’articolo in questione in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.
20/09/2015
Uno studio sulla generosità dei fedeli ortodossi in America
Alexei Krindatch (nella foto), nato a Mosca nel 1966, è un noto sociologo della religione, specializzato nella rinascita religiosa dello spazio post-sovietico, e in seguito nello studio del cristianesimo ortodosso in America. I suoi studi hanno drasticamente ridimensionato le pretese avanzate da diverse giurisdizioni ortodosse riguardo alla loro diaspora americana, tanto da farlo impiegare come consulente ufficiale della conferenza inter-episcopale ortodossa degli Stati Uniti. In tale veste, ha diretto il primo censimento degli ortodossi nel paese nel 2010-2011.
Di recente, ha prodotto un rapporto sulla generosità nelle parrocchie ortodosse negli Stati Uniti, che analizza in dettaglio le modalità in cui i fedeli sostengono economicamente le loro parrocchie e altre iniziative religiose e caritative, e offre suggerimenti alle parrocchie per accrescere la generosità dei loro fedeli.
Il dato più interessante di questo rapporto è costituito dalla media delle offerte per famiglia, dalla quale risulta che la famiglia media di fedeli contribuisce alla propria parrocchia circa 2.000 dollari all’anno, corrispondenti alla media del 3% dei propri introiti. Dai dati emerge una generosità leggermente maggiore tra i convertiti all’Ortodossia, che sono anche i più disposti a seguire l’ideale della decima.
Ringraziamo Alexei, che abbiamo potuto ascoltare in diverse conferenze (anche qui a Torino) e che ci ha comunicato diverse idee interessanti sullo sviluppo dell’Ortodossia in Occidente, e ci auguriamo che le sue ricerche siano utilizzate in modo sempre più diffuso.
20/09/2015
Il tribunale blocca l’ingresso in Russia di un milione di opuscoli dei testimoni di Geova
I pubblici ministeri dei trasporti del nord-ovest hanno frenato la diffusione di materiali proibiti portati in Russia per l'organizzazione dei testimoni di Geova.
In particolare, il pubblico ministero dei trasporti Leningrado-Finlandia ha presentato una querela per chiedere che la letteratura giunta al punto di controllo automobilistico internazionale Svetogorsk nel marzo 2015 sia riconosciuta come estremista. Il destinatario della letteratura è il Centro amministrativo dei testimoni di Geova in Russia, come riportato dal servizio stampa del pubblico ministero dei trasporti del nord-ovest.
Oltre un milione di opuscoli è stato trovato in un veicolo da trasporto stradale durante le visite doganali. Una valutazione di esperti di questi materiali ha mostrato che essi contengono istruzioni di prova o di giustificazione del rifiuto dei cittadini di assolvere i loro doveri civili e fanno appello all’ostilità contro persone di diversa appartenenza religiosa.
Per evitare la consegna di questa letteratura, il giudice ha accolto la richiesta del pubblico ministero di sequestrare i beni. Un’inchiesta di violazione amministrativa è stata aperta dalla dogana di Vyborg nei confronti del trasportatore dei materiali sulla base di "mancato rispetto di divieti o restrizioni all'importazione di merci nel territorio dell’Unione doganale". È in corso un'inchiesta amministrativa.
19/09/2015
Arciprete Andrew Phillips: Domande e risposte dalla corrispondenza recente (settembre 2015)
Padre Andrew risponde a domande sul ritorno dei socialisti di vecchio stampo nelle sinistre europee già prese in ostaggio dai neocon, sul caos delle nuove immigrazioni musulmane in Europa, sulle accuse velate alla cooperazione tra Chiesa e stato in Russia recentemente espresse dal patriarca Bartolomeo, sulla prossima conferenza inter-ortodossa al Fanar, sul 'retaggio' sovietico, sui pericoli del nazionalismo e sulle prospettive di restaurazione di un Impero cristiano. Presentiamo le domande e risposte in traduzione italiana nell’omonima sezione dei documenti.
Dal bollettino della cattedrale della ROCOR a Washington DC (una chiesa che si distingue per un ottimo contributo alla catechesi ortodossa in Internet), presentiamo, nella sezione “Ortoprassi” dei documenti, la traduzione italiana di un articolo sul simbolismo del pane e sulla sua importanza per il legame eucaristico tra la vita umana e la vita divina.
18/09/2015
Il buon senso del patriarca di Gerusalemme irrita gli estremisti ucraini
Una delegazione del partito radicale ucraino di Oleg Ljashko si è presentata in udienza dal patriarca Teofilo III di Gerusalemme, evidentemente per cercare di ottenere da lui qualche dichiarazione favorevole alla loro causa. Tra le varie fonti, citiamo la notizia dell’incontro da Interfax-Religion, in russo e in inglese.
La prova di quanto gli estremisti ucraini siano fuori contatto con la realtà non sta tanto nel loro proposito di cercare alleati nei luoghi più improbabili, quanto nella loro indignazione di fronte alle parole di assoluto buon senso pronunciate dal patriarca Teofilo (le stesse parole che avrebbe detto qualsiasi leader ortodosso sano di mente e non direttamente coinvolto nei conflitti di Kiev), parole che hanno subito quasi come altrettanti insulti:
- Fermate la guerra;
- Riconciliatevi con i russi, con i quali formate un solo popolo;
- Trovate il modo di sostenere il metropolita Onufrij e l’unica autentica Chiesa ortodossa ucraina;
- Non sprecate tempo con i seguaci del perduto anti-patriarca Filarete.
La nostra stima al patriarca Teofilo per la sua risposta seria e controllata, e le nostre condoglianze agli estremisti ucraini per la nemmeno troppo prematura dipartita della loro presa sulla realtà.
17/09/2015
Una proposta su fede ortodossa e cittadinanza russa
Abbiamo accennato alcune volte sul nostro sito al tema dell’accoglienza di profughi che si rifugiano in Russia per scappare da persecuzioni anticristiane; sembra che il deputato russo Mikhail Degtjarjov (nella foto) abbia preso sul serio questo argomento, proponendo emendamenti di legge per facilitare l'ottenimento della cittadinanza russa ai cristiani ortodossi, come cita l’articolo di Russia Insider che abbiamo tradotto in italiano nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.
San Giovanni Damasceno (nell’icona) non è solo stato uno dei più eloquenti espositori delle dottrine della Chiesa ortodossa, ma anche uno di quelli che ebbero maggiore esperienza diretta della fede islamica, in un periodo in cui tutti cercavano di farsi un’idea di quella nuova religione.
Le sue critiche, di cui presentiamo un estratto nella sezione “Confronti” dei documenti, possono sembrare oggi ormai obsolete, ma hanno il vantaggio di considerare l’islam come un’eresia del cristianesimo: perciò, san Giovanni inchioda l’apologetica musulmana sullo stesso terreno della continuità della fede abramica vantata dall’islam, e ne chiede le garanzie (piuttosto carenti, in verità) alla luce delle stesse profezie che i cristiani usano come fondamento della loro fede.
15/09/2015
Le reliquie incorrotte dei santi Giobbe e Anfilochio di Pochaev
Presentiamo nella sezione “Santi” dei documenti un breve cenno biografico in russo e in italiano dei santi monaci Giobbe (igumeno del monastero di Pochaev nei difficili anni degli inizi del XVII secolo) e Anfilochio (il più famoso degli ieromonaci di Pochaev nel XX secolo, recentemente canonizzato), con un accenno alle loro reliquie incorrotte.
15/09/2015
Perché i cristiani ortodossi celebrano il nuovo anno il primo giorno di settembre (1/14 settembre)
Gabe Martini riflette sulla storia dell’Indizione, la ricorrenza del primo giorno di settembre che segna il nuovo anno della Chiesa, osservando come questo capodanno ecclesiastico si inserisce nelle festività del raccolto e della riconoscenza a Dio per la sua provvidenza nel mondo, e costituisce pertanto un’occasione logica e appropriata per l’inserimento delle preghiere contemporanee in tema di salvaguardia del creato. Presentiamo il saggio di Gabe Martini nella sezione “Ortoprassi” dei documenti.
Il concetto di soft power, coniato all’inizio degli anni ’90 da Joseph Nye, politologo della Commissione trilaterale, si riferisce al complesso di interdipendenze con cui uno stato può costruire consenso senza ricorrere alla forza diretta. Nell’analisi di Nye il soft power era visto essenzialmente come un modo per estendere la supremazia americana, ma nel contempo un elemento molto interessante ha agito in modo speculare per rafforzare l’immagine della Russia nel mondo. Questo elemento, che piaccia o no, è costituito proprio dalla Chiesa ortodossa russa e dai valori morali da questa sostenuti. In una magistrale analisi di Nicolai Petro (nella foto), che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti, osserviamo questo sottile gioco di interdipendenze che si snoda attorno alle diverse intepretazioni (civile e religiosa) del concetto di “mondo russo” (russkij mir).