A partire da un recente rapporto di Aleksandr Shchipko, il politologo russo del Dipartimento sinodale per i rapporti con la società e i media (di cui vi abbiamo presentato le posizioni sul patriarca Bartolomeo e sulla subcultura ortodossa liberale), vi presentiamo in traduzione italiana alcune note di Pavel Darovskij, che con rammarico ma al tempo stesso con realismo nota la fine di un’era di dialogo teologico e augura che si passi quanto prima agli appelli alla scelta dell’Ortodossia diretti a quei cattolici romani che non si sentono più a casa nella propria appartenenza ecclesiale.
16/11/2020
Un vescovo cipriota pubblica un libro con la posizione ortodossa sulla questione ucraina secondo i sacri canoni
Vi presentiamo la notizia della pubblicazione in greco di un libro in cui il metropolita Nikiforos di Kykkos della Chiesa ortodossa di Cipro spiega le basi canoniche della questione ucraina.
15/11/2020
Le "ordinazioni" della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" come problema per il Fanar
Partendo da una recente ordinazione episcopale al Fanar, vediamo nell’analisi di Konstantin Shemljuk che cosa questo gesto significhi per la presunta autocefalia ucraina e per il valore delle ordinazioni degli scismatici.
14/11/2020
Come ripristinare la comunione tra il Fanar e Mosca
Per i molti che sperano e pregano per un risultato positivo della crisi ucraina, ecco cosa insegna lo stesso metropolita Onufrij in una recente intervista. Come bonus per voi lettori, e in ricordo del metropolita Amfilohije del Montenegro, vi presentiamo anche la soluzione proposta da quest’ultimo oltre un anno fa, in un video con trascrizione italiana.
13/11/2020
Chi è che il patriarca Bartolomeo tollera in Ucraina e che cosa offre in cambio
In un’altra delle magistrali analisi della crisi ucraina da parte di Kirill Aleksandrov, vi presentiamo in traduzione italiana uno dei motivi di confronto a cui siamo tutti prima o poi tenuti a rispondere nella nostra coscienza: come riconoscere gli ortodossi in Ucraina a partire dai loro frutti.
12/11/2020
L'anniversario del riconoscimento della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" in Grecia: illusioni di Chiesa e di unità
Leggiamo in traduzione italiana la spiegazione di Konstantin Shemljuk sui guai che ha portato un anno intero di riconoscimento degli scismatici ucraini da parte del primate della Chiesa di Grecia.
Proprio così, avete letto bene: "Una vita nel giorno", e non "Un giorno nella vita", come avreste immaginato. Non si tratta di un errore di copiatura o di traduzione: l'effetto iperbolico è proprio voluto da padre Andrew Phillips, che ci insegna come un normale giorno (feriale) di un prete ortodosso può compendiare un'intera vita, se vissuto con la dovuta intensità. Proviamo a seguire questo giorno in traduzione italiana nella sezione "Pastorale" dei nostri documenti.
11/11/2020
Solo alcuni primati ma non i Sinodi delle Chiese sostengono il Tomos
L’arcivescovo Leonid (Gorbachev, nella foto) di Vladikavkaz ci offre una spiegazione sul perché i recenti riconoscimenti primaziali degli scismatici ucraini, anche se tristi e dolorosi, non preoccupano più di tanto la Chiesa russa: infatti, sono decisioni personali di singoli primati sottoposti a pressioni, e non decisioni sinodali che impegnano l’intero corpo delle Chiese da questi presiedute: questa è ecclesiologia ortodossa pura e semplice.
Da due notizie recenti vediamo come si possono mantenere rapporti di equità (se non sempre buone relazioni) tra Chiese ortodosse che si sostengono e che non si sostengono a vicenda:
A) Il Patriarcato di Mosca sa di poter contare sulla lealtà del Patriarcato di Antiochia, e un esempio è la recente visita in Libano del metropolita Varsonofij (Stoljar, nella foto a sinistra) di Vinnitsa, che ha consegnato aiuti (la Chiesa ucraina è perseguitata e maltrattata, ma i disastri del Libano dopo la tragica esplosione del 4 agosto a Beirut sono un’emergenza ancor più importante), e ha raccolto l’indignazione dei vescovi antiocheni per l’interferenza del patriarca Bartolomeo in Ucraina.
B) A differenza dei vescovi antiocheni, il patriarca Theodoros di Alessandria ha fatto un voltafaccia dalla lealtà verso la Chiesa ucraina alla lealtà verso gli scismatici, e questo ha causato altrettanta indignazione tra i suoi chierici, tra i quali oltre un centinaio ha già chiesto di passare sotto Mosca; tuttavia, la richiesta è stata frenata, perché creare una doppia giurisdizione nel territorio canonico di un’altra Chiesa ortodossa (anche per ragioni di giusta indignazione) sarebbe contrario ai canoni, e farebbe scendere Mosca allo stesso livello a cui si è abbassato il Fanar.
09/11/2020
“Voi sostenete dei bestemmiatori rivestiti di paramenti sacerdotali”
Nel mese di dicembre 2019, il metropolita Luka (Kovalenko, nella foto) di Zaporozh’e aveva scritto una severa lettera all’arcivescovo Chrysostomos di Cipro, in cui deprecava la sua politica “cerchiobottista” di fronte alla crisi ucraina. Sempre contenti di potervi offrire i documenti più autentici e profetici dell’Ortodossia contemporanea, a suo tempo vi abbiamo presentato quella lettera sul nostro sito. Ora che l’arcivescovo Chrysostomos si è liberato della politica dei colpi simultanei al cerchio e alla botte, e ha deciso di abbracciare lo scisma senza riserve, non poteva mancare un appunto, in toni egualmente profetici, da parte del metropolita Luka. Sempre al servizio della verità e della vostra comprensione degli eventi, vi presentiamo ora il testo della lettera più recente.
08/11/2020
Roma chiama, Costantinopoli risponde. L’inquietante dialogo
Ringraziamo il blog Ricognizioni per aver apprezzato e voluto commentare e ripubblicare la recente analisi di Konstantin Shemljuk, che abbiamo presentato sul nostro sito il 29 ottobre. Ci fa piacere che questo tema sia stato ritenuto importante da una voce non diretta principalmente a un pubblico di cristiani ortodossi, ma molto attenta a scrutare i risvolti inquietanti dell'attualità religiosa.
07/11/2020
Le azioni del Fanar e la postmodernità: tutto combacia
Quando si inizia ad abdicare alla verità e al buon senso a favore dei propri interessi, il processo di degradazione nichilista che ne consegue non può che portare al caos e all’autodistruzione. Nell’analisi di Kirill Aleksandrov, che vi presentiamo in traduzione italiana, ripercorriamo le tappe della caduta di un faro dell’Ortodossia (un fanale, di nome e di fatto) nelle tenebre della dissoluzione postmoderna della verità.
06/11/2020
Domande dalla corrispondenza recente (ottobre 2020)
Eccovi le ultime risposte di padre Andrew Phillips ai suoi corrispondenti sul Covid, sul defunto metropolita Amfilohije, sulla crisi di Cipro, sull’interesse per la Chiesa ortodossa tra i cattolici conservatori, sui crimini verso la Chiesa ortodossa e sulla crescita di un’Ortodossia occidentale.
05/11/2020
L'icona della madre di Dio di Kazan' e l'unità nazionale
Madre Cornelia (Rees), monaca ortodossa americana che vive a Mosca, riesce facilmente a vedere sottili analogie tra il suo paese d’origine e il suo paese d’adozione: riflettendo sulle polarizzazioni che dividono la società americana a un grado allarmante in questi giorni elettorali, nota come il giorno delle elezioni americane coincida in Russia con una festività che richiama in modo molto speciale all’unità nazionale. Vi presentiamo in traduzione italiana le riflessioni di madre Cornelia.
04/11/2020
L'arcivescovo Juraj ricorda gli ortodossi italiani
La scorsa domenica, l'arcivescovo Juraj (Giorgio) di Michalovce e Košice della Chiesa ortodossa delle Terre Ceche e della Slovacchia ha celebrato una Divina Liturgia molto significativa per gli ortodossi in Italia.
La celebrazione è avvenuta nella cattedrale ortodossa della città di Košice, in Slovacchia orientale, e si è dovuta tenere a porte chiuse (la Slovacchia è uno dei paesi più restrittivi del culto nei tempi del Covid); parti della Liturgia sono state in greco, in latino e in italiano, e come potete ascoltare nella registrazione disponibile alla pagina https://www.youtube.com/watch?v=O2OpehyhrWI, al minuto 38:29 è incluso un saluto agli ortodossi italiani, per il quale ringraziamo sua Eminenza di tutto cuore.