Chi ha ancora qualche dubbio sul totale asservimento del Patriarcato di Costantinopoli agli interessi politici degli Stati Uniti (con buona pace del principio di separazione tra chiesa e stato a cui questi ultimi dovrebbero fare riferimento) può trovare interessanti queste due testimonianze:
1) la relazione dello storico ortodosso americano Matthew Namee sulla dipendenza del patriarca Athenagoras (nella foto, con il presidente Truman) dai servizi segreti americani, attraverso lo studio di documenti da poco desecretati;
2) lo studio del giornalista ucraino Konstantin Shemljuk, che passa in rassegna tutte le recenti intromissioni del Dipartimento di Stato americano nella creazione della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" scismatica.
06/12/2019
“L’ostruzionismo liturgico” dei vescovi fanarioti al Santo Sepolcro
Vi riportiamo in italiano la notizia dell’ultima curiosa forma di ricatto sui pellegrini della Chiesa ortodossa russa in Terra Santa e di pressione sul Patriarcato di Gerusalemme: i vescovi del Patriarcato di Costantinopoli (che finora brillavano per la loro assenza ai pellegrinaggi a Gerusalemme), hanno iniziato una serie un po’ improbabile di pellegrinaggi liturgici al Santo Sepolcro, con il doppio effetto di impedire le celebrazioni simultanee di vescovi e chierici della Chiesa russa, e di mettere in imbarazzo costante i loro confratelli greci della Custodia del Santo Sepolcro. Ancora una volta, il Fanar dimostra la sua vocazione di Chiesa madre amorevole utilizzando il pellegrinaggio come arma di eversione.
05/12/2019
Metropolita Feodor: l'apostasia è un risultato della mancanza di rispetto verso i canoni ecclesiali
Vi presentiamo la traduzione italiana delle considerazioni del metropolita Feodor (Gajun, nella foto) di Kamenets-Podolskij sui rischi delle scissioni tra gli ortodossi odierni. Siamo lieti di lasciare la parola anche a vladyka Feodor, che conosciamo personalmente da molti anni, e concordiamo con la sua tesi che spesso sono i delitti “minori” di riformismo e modernismo che a lungo andare causano le crisi di scisma ed eresia come quella che stiamo vivendo ora.
Abbiamo già trattato in dettaglio sul nostro sito delle obiezioni ortodosse alla pratica della cremazione dei defunti, e vi abbiamo postato altre considerazioni con un video dimostrativo. Vi presentiamo ora in italiano la risposta di padre John Whiteford a una domanda relativa a un problema che può verificarsi sempre più spesso: come rispondere alle richieste di genitori o parenti stretti che chiedono a un cristiano ortodosso di occuparsi della cremazione dei loro resti.
03/12/2019
Gli ultimi sono diventati i primi: cosa possono imparare i patriarchi dai parrocchiani della Chiesa ortodossa ucraina
Vi presentiamo in traduzione italiana un articolo di Sergej Komarov sulle conseguenze della crisi ucraina, che stanno portando gli ultimi (i semplici fedeli ucraini) a diventare i primi (confessori della fede) e i primi (vescovi, teologi, padri spirituali) a diventare gli ultimi, con il tradimento delle norme della Chiesa e delle parole da loro stessi pronunciate in precedenza.
02/12/2019
I primati "greci" rimpiangono di avere dato al Fanar un tale potere
Finalmente ci arriva, attraverso il quotidiano "Ορθόδοξος Τύπος", una notizia che da lungo tempo attendevamo: la presa di coscienza dei primati del mondo ortodosso "greco" (quelle Chiese del mondo mediterraneo che in un modo o in un altro gravitano attorno al Patriarcato di Costantinopoli) che il loro continuo cedimento ai capricci del Fanar (soprattutto attorno alla gestione del Concilio di Creta) non ha fatto altro che innescare una bomba che ora incombe su tutta l’Ortodossia. Il primate che ha fatto queste rivelazioni al quotidiano ortodosso greco rimane anonimo, ma la sua identità non è poi così rilevante: a volte basta che un solo bambino abbia il coraggio di dire che l’imperatore (in questo caso, il patriarca della città imperiale) è nudo, perché tutti si accorgano di poter recuperare il buon senso perduto.
02/12/2019
La persecuzione non ha fatto altro che consolidare i fedeli dell'Ucraina
Il metropolita Arsenij (Jakovenko, nella foto) di Svjatogorsk, invitato a Cipro per un congresso sul monachesimo, ha rilasciato una dichiarazione a proposito delle persecuzioni della Chiesa ucraina, che in ultima analisi sono riuscite a rafforzarla. La testimonianza di un vescovo come il metropolita Arsenij, che dirige uno dei monasteri più colpiti dal conflitto (la Lavra di Svjatogork, che si trova nel Donbass settentrionale, è da anni un rifugio per centinaia di profughi) è di particolare valore per convalidare queste affermazioni.
01/12/2019
Domande e risposte dalla corrispondenza (novembre 2019)
Vi presentiamo in traduzione italiana le risposte di padre Andrew Phillips alle ultime domande dei suoi corrispondenti, su temi riguardanti la Chiesa e il suo insegnamento, e su una serie di dilemmi geopolitici.
30/11/2019
Il Tomos è divenuto il muro di Berlino spirituale per l'Ucraina
L'arciprete Nikolaj Danilevich (nella foto) ci spiega le ragioni per cui il Tomos dato agli scismatici ucraini si può paragonare al muro di Berlino: costruito unilateralmente, divenuto un simbolo della disunione che continua, non solo nella propria terra, ma in tutto il mondo, non fa altro che ritardare l’inevitabile crollo della parte che l’ha voluto.
29/11/2019
Dal Patriarcato di Gerusalemme: Rivestitevi di una tunica d'umiltà e accettate l'appello del patriarca
Eccovi in italiano la notizia della richiesta del metropolita Timotheos (Margaritis, nella foto) di Bostra, esarca del Patriarcato di Gerusalemme a Cipro, di non rifiutare la proposta di un incontro dei primati ad Amman, per uscire dall’impasse provocato dalla crisi ucraina.
28/11/2019
Lo scisma in Ucraina: cosa dovrebbe fare un laico?
Vi presentiamo in traduzione italiana la risposta di padre John Whiteford alle domande di un fedele ortodosso in America (ma fatte le debite distinzioni, le domande potrebbero benissimo arrivare da un fedele in Italia), che chiede cosa fare di fronte alla spaccatura sempre crescente all’interno del mondo ortodosso a causa della crisi ucraina.
Il gruppo dei pellegrini della nostra parrocchia ci ha inviato le immagini del proprio viaggio: dalla partenza nella notte tra venerdì e sabato scorso, alla visita a Betlemme, al bagno nel fiume Giordano.
27/11/2019
Cosa può aspettarsi la Chiesa? A cosa dovrebbero prepararsi i credenti?
Vi presentiamo in traduzione italiana una breve intervista del metropolita Antonij (Pakanich, nella foto) di Borispol e Brovary, cancelliere della Chiesa ucraina, riguardo al tradimento e ai doveri dei cristiani ortodossi nella difficile situazione ecclesiastica presente.
Avete mai sognato di visitare le più famose grotte monastiche della Chiesa ortodossa? Ora potete vivere parte del sogno in questo video, mentre percorrerete le grotte accompagnati dal canto dei fratelli del monastero, che accompagnano la celebrazione del Moleben ai santi (circa 150!) della Lavra delle Grotte di Kiev.
26/11/2019
Come aiutare la Chiesa e come mandarla in corto circuito
Giovedì 21 novembre, ricevendo a Mosca il premio per gli sforzi per l'unità ecclesiale intitolato alla memoria del patriarca Alessio II, il patriarca Theophilos III (Giannopoulos, nella foto) di Gerusalemme ha proposto di tenere un incontro dei primati delle Chiese ortodosse ad Amman (il Regno di Giordania è nel territorio canonico del Patriarcato di Gerusalemme) per consigliarsi reciprocamente sul mantenimento della comunione eucaristica.
La Chiesa russa, nonostante si consideri parte offesa per l’invasione dell’Ucraina da parte di Costantinopoli, ha accolto favorevolmente la proposta. Altre Chiese che stanno chiedendo a gran voce l’intervento di un Concilio ecumenico, come quella di Albania, non possono che considerare quest’iniziativa un passo nella giusta direzione. D’altra parte, l’imbarazzante silenzio da parte del Fanar è stato interrotto dall’arcivescovo Hieronymos di Atene, che ha dichiarato che non parteciperà ad alcuna riunione dei primati non convocata dal patriarca di Costantinopoli, perché solo quest’ultimo ha il diritto di convocare i concili ecumenici (prerogativa vantata dal solo Fanar e basata su un’evidente falsità storica, perché finora nessun Concilio ecumenico della storia dell’Ortodossia è mai stato convocato da un arcivescovo o patriarca di Costantinopoli) o qualsiasi altro tipo di sinassi dei primati.
Mentre cerchiamo di resistere alla tentazione di assegnare all’arcivescovo Hieronymos il titolo di primo tirapiedi (πρωτοτσιράκι) del Trono ecumenico, riflettiamo sulla situazione di vicolo cieco nel quale questo tipo di ragionamento sta spingendo la Chiesa ortodossa. Ecco il nuovo Comma 22 dell’ecclesiologia fanariota: “Se un patriarca di Costantinopoli compie degli illeciti, solo un Concilio ecumenico può sanzionarlo o deporlo; tuttavia, solo il patriarca di Costantinopoli ha il diritto di convocare il concilio che potrebbe sanzionarlo o deporlo per gli illeciti da lui stesso compiuti” (nei termini dell'ordinamento penale italiano, questo sarebbe equivalente a poter perseguire il furto solo dietro querela del ladro). Benvenuti nella fantasilandia del diritto canonico e del buon senso!