Vi presentiamo la traduzione italiana dell’editoriale di ottobre 2019 dal sito dell'OLTR, che analizza e sostiene le decisioni dell’arcivescovo Jean (nella foto, nel momento in cui il patriarca Kirill lo eleva al rango di metropolita), e saluta nella recente riunificazione di Rue Daru con la Chiesa russa il compimento profetico dell’invito fatto nel 2003 dal patriarca Alessio II a tutta l’Ortodossia russa dell’Europa occidentale.
04/11/2019
Fino a che punto la Chiesa può essere coinvolta nella politica?
Vi presentiamo nella sezione “Etica” dei documenti la traduzione italiana dei pareri di alcuni sacerdoti ortodossi russi sulla delicata questione dei coinvolgimenti nella vita ecclesiastica nella sfera politica.
03/11/2019
Il transgenderismo arriva in un sobborgo del Texas
Vi presentiamo nella sezione “Omiletica” dei documenti la traduzione italiana della predica tenuta la scorsa domenica da padre John Whiteford, che commenta il caso del piccolo James Younger (a destra nella foto), un bambino ortodosso del Texas che la madre vuole sottoporre a un dubbio iter di transgenderismo.
Il discorso del patriarca Kirill che vi abbiamo tradotto alcuni giorni fa, è stato commentato dal nostro amico George Michalopulos, con riferimento alla “vocazione speciale” della Russia di essere una roccaforte del cristianesimo ortodosso, senza particolari eccezionalismi, senza alcun disprezzo per gli altri popoli e paesi, ma con la consapevolezza di una responsabilità nel difendere la fede. Vi presentiamo in traduzione italiana le parole con le quali George, pur orgoglioso del suo retaggio di greco-americano, “sceglie la Russia”.
Con queste parole, la Chiesa ortodossa ucraina commenta il riconoscimento degli scismatici ucraini da parte dell'arcivescovo di Atene, come spiega l’articolo che vi abbiamo tradotto in italiano, e che riporta il comunicato ufficiale dalla Chiesa ucraina. Perché la Chiesa (solo in parte) autocefala di (non tutta la) Grecia non si sentisse sola nella divisione e nel tradimento, notiamo come sia stata nuovamente ufficializzata in Lettonia un’anti-chiesa sotto lo Scismarcato ecumenico, proprio quando l’Ortodossia era riuscita a diventare la religione principale del paese grazie agli sforzi del Patriarcato di Mosca. Non poteva durare così pacificamente, e qualcuno ha sentito il bisogno di portare a tre gli scismi sul territorio canonico della Chiesa russa, dopo quelli in Estonia e in Ucraina. Di fronte a questa trinità poco santa di attentati all’unità ortodossa, non ci resta che concludere, come ci insegna il detto francese, "plus ça change, plus c'est la même chose".
Chi l'avrebbe mai detto che il grido di lancio dei paracadutisti americani si sarebbe associato così bene al nome dell'arcivescovo d'Atene per quanto riguarda un salto nel vuoto?
Ebbene sì, sembrerebbe (a meno che qualcuno non abbia fatto circolare un falso) che Hieronymos d'Atene e di [non] tutta la Grecia abbia dato una risposta ufficiale alla lettera irenica d'elezione dello pseudo-metropolita Epifanij, compiendo proprio uno di quei gesti di riconoscimento degli scismatici che era stato diffidato dal compiere (non solo dal Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa, ma pure da un certo numero dei più intelligenti e lungimiranti dei suoi stessi vescovi).
Anche di questo atto seguiranno nei giorni a venire diverse interpretazioni e studi, e cercheremo di portarvi a conoscenza di tali sviluppi.
Per il momento, preferiamo invitarvi a mantenere la speranza e la calma nel cuore, con le parole di qualcuno che sa tuffarsi in abissi ben più profondi, perché protetto dal paracadute più sicuro che ci sia, il velo protettivo della Madre di Dio:
"Quando non possiamo risolvere da soli i nostri problemi, dobbiamo rivolgerci alla Madre di Dio e chiederle aiuto. Non ci sono situazioni senza speranza nella vita. Solo noi non vediamo una via d'uscita, perché siamo peccatori. Non abbiamo saggezza, discernimento e umiltà. Ma la Madre di Dio attraverso le sue preghiere ci aiuterà sempre e mostrerà la via d'uscita dalle situazioni in cui ci troviamo".
Il 29 novembre sono apparse casualmente insieme due interessanti interviste a parroci della Chiesa ortodossa russa:
1) il nostro amico padre Andrew Phillips è stato intervistato da un sito della Chiesa ortodossa serba, e vi presentiamo la versione italiana dell’intervista.
2) il nostro amico Sergej Mudrov, instancabile a girare per le parrocchie russe di tutta l’Europa, ha intervistato l’arciprete Vitalij Babushin (a destra nella foto), rettore della parrocchia del Patriarcato di Mosca a Stoccolma, e vi abbiamo preparato la traduzione italiana dell’intervista.
29/10/2019
I comportamenti del Fanar in Ucraina e al Monte Athos
Eccovi due altri approfondimenti sulla crisi ucraina:
1) la conversazione del diacono Sergej Geruk con l' arcivescovo Feodosij (Snigirev, nella foto) di Bojarka, portavoce della Chiesa ortodossa ucraina, sui rischi dello scisma e le speranze del mondo ortodosso;
2) la riflessione sulle ultime ipocrisie fanariote espresse al Monte Athos, dove i russi sono stati accusati di “nazionalizzare” il Monte Santo, in parole espresse paradossalmente in un eremo russo che negli ultimi decenni è stato grecizzato senza che da parte russa ci sia stata alcuna obiezione.
Vi presentiamo la traduzione italiana di un saggio di Sergej Soloviev, che esplora le condizioni dell’Ortodossia in India oggi e le prospettive del potenziale missionario nel paese.
A fine agosto vi avevamo accennato alla proposta di premiazione del “metropolita” Epifanij Dumenko da parte degli arconti greco-americani con il premio Atenagora per i diritti umani.
Il premio è stato assegnato sabato 19 ottobre, giorno in cui il mondo ortodosso, focalizzato sulle decisioni dei vescovi della Grecia, era opportunamente distratto. Noi stessi, di fronte alle notizie ben più ponderose dalla Grecia, abbiamo trascurato la premiazione per la farsa che era... ebbene, sembra che non siamo stati i soli.
Secondo un rapporto citato dal nostro amico George Michalopulos, di cui vi presentiamo la traduzione italiana, la stessa premiazione, accompagnata da un pranzo di gala, è stata disertata da oltre la metà degli stessi invitati opportunamente selezionati. Si ripete uno schema che abbiamo già visto molte, fin troppe volte: gente che pretende di parlare “a nome del popolo ortodosso” si ritrova poi in piccoli club per sessioni di congratulazioni reciproche.
Continuiamo a offrirvi aggiornamenti sulla situazione della crisi:
1) Il metropolita Kliment di Nezhin (nella foto, scattata quando ancora era arcivescovo) ci spiega in italiano come i trasferimenti di chiese agli scismatici provengano da decisioni del tutto artificiali e fittizie.
2) Un resoconto in traduzione italiana ci spiega che secondo i media greci la fiducia dei fedeli nella Chiesa di Grecia è scesa dall’80% al 36% in seguito all’interferenza del Fanar in Ucraina.
3) Terminiamo con il resoconto in italiano dello studio sulla questione ucraina inviato dal monastero athonita Grigoriou ai vescovi della Chiesa di Grecia, e dei commenti in puro stile neofascista del blog Phos Phanariou, che pur senza pubblicare lo studio (verosimilmente contrario all’invasione fanariota), si scaglia contro i monaci che perdono tempo di preghiera per occuparsi di ricerca ecclesiologica. Ecco una conferma che il Fanar non si limita a sostenere il fascismo in Ucraina, ma ne ha assimilato a fondo l’ideologia: “Non occorre cercare di studiare: basta pregare, obbedire, combattere”.
25/10/2019
Vescovi di Mosca e Costantinopoli si incontrano nel quartier generale antiocheno in America
Vi presentiamo in italiano la notizia di un incontro, avvenuto presso la sede dell’Arcidiocesi antiochena d’America a Englewood nel New Jersey, tra l’arcivescovo Elpidophoros (Lambriniadis) e il metropolita Ilarion (Alfeev). Anche se è un passo di distensione, finisce paradossalmente per confermare le parole del metropolita di Corfù che vi abbiamo riportato ieri, e cioè che tutti vogliono dialogare tranne il patriarca ecumenico.
24/10/2019
Il metropolita di Corfù: "tutti vogliono dialogare, tranne il patriarca ecumenico"
Vi presentiamo in traduzione italiana una notizia relativa all’intervista del metropolita Nektarios di Corfù, in cui emerge il carattere equilibrato e dialogico dei vescovi greci che si oppongono al riconoscimento degli scismatici ucraini, e che sono tutt’altro che un partito di fanatici, ma semplici arcipastori rispettosi dei canoni e aperti a soluzioni di dialogo.
Il nostro amico Claude Lopez-Ginisty richiama sul suo ottimo blog Orthodoxologie una panoramica sullo stato dell’Ortodossia francese, che vi presentiamo in italiano per un confronto pastorale sulle nostre rispettive situazioni.