La nostra cronologia della crisi ucraina, che non aggiornavamo più da un certo tempo (e ce ne scusiamo con i lettori) è stata portata al passo con gli articoli e i materiali caricati fino all’11 ottobre 2019, primo anniversario dell’infausta decisione fanariota di legittimare lo scisma in Ucraina (un gesto che, comunque finiscano le cose, sarà ricordato come una delle peggiori pagine della storia della Chiesa ortodossa). Vi abbiamo tenuti al corrente con molta cura, e se possiamo vantarci di un anno di lavoro ben fatto, possiamo affermare che non troverete in lingua italiana una copertura di questo tema più approfondita di quella che vi ha offerto (e che continua a offrirvi) il nostro sito.
Vi presentiamo in russo e in italiano la notizia della pubblicazione di un libro davvero importante: nato come iniziativa dell'Unione dei giornalisti ortodossi per testimoniare le vessazioni ai credenti da parte degli scismatici ucraini, il libro "L'altro lato del Tomos" è divenuto, al di là delle intenzioni degli autori, uno specchio di ciò che è descritto nelle storie della Chiesa antica in cui si parla di cristiani perseguitati dal potere. Il libro è già stato tradotto in altre lingue: ci auguriamo che la versione greca, distribuita ai vescovi della Chiesa di Grecia poco prima del loro incontro conciliare sul riconoscimento degli scismatici, serva loro come utile materiale di riferimento e di discussione.
11/10/2019
La Chiesa ortodossa russa pubblica una chiarificazione teologica sulla non canonicità della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina"
Proprio nei giorni in cui la Chiesa di Grecia si trova sospinta a discutere la questione del riconoscimento degli scismatici ucraini, arriva al momento giusto un documento di chiarificazione teologica sul perché questo riconoscimento sia inaccettabile. In questo testo, che vi presentiamo in russo, in romeno e in italiano, si possono vedere le caratteristiche migliori dei documenti prodotti dal nostro patriarcato: un’analisi seria, approfondita, priva di qualsiasi trionfalismo o argomentazione ad personam o con qualsivoglia riferimento etno-tribalista, ma piuttosto incentrata sull’importanza di mantenere immutata la fede e la pratica della Chiesa ortodossa.
In giorni di pesanti conflitti all’interno della Chiesa ortodossa, è un balsamo per l’anima leggere le parole dell’abate Tryphon (nella foto), superiore del monastero della ROCOR a Vashon Island presso Seattle, che ci ricorda che simili conflitti sono sempre esistiti nella storia della Chiesa, e che tali conflitti non impediscono a Dio di prendersi cura di coloro che egli ama.
09/10/2019
Come il riconoscimento della Chiesa autocefala dell'Ucraina influenzerà il futuro dell'ellenismo
Vi presentiamo in traduzione italiana l’articolo della giornalista freelance greca Sophia Iliadi, che analizza le conseguenze nefaste di un riconoscimento degli scismatici ucraini da parte del Concilio episcopale della Chiesa di Grecia.
08/10/2019
La Chiesa e la "formula di Steinmeier": che cosa attende gli ortodossi ucraini
Ora che l’Ucraina ha accettato la proposta di attuazione degli accordi di Minsk proposta dal presidente tedesco Steinmeier (un processo molto lento e difficile, ma comunque una garanzia di piccoli passi verso la pace), inizieranno ad apparire le attitudini delle diverse confessioni religiose nella guerra civile. Nell’analisi di Kirill Aleksandrov, che vi presentiamo in italiano nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti, vediamo come l’unica Chiesa ad aver coerentemente appoggiato i processi di pace è quella alla quale non ci vergogniamo di appartenere.
Vi presentiamo in traduzione italiana un breve saggio del nostro amico George Michalopulos che, da greco della diaspora, vede l’indecisione della Chiesa di Grecia riguardo al riconoscimento degli scismatici ucraini non tanto come un tentennamento diplomatico, ma come un’abile mossa di resistenza (non diversa da quella di Leonida alle Termopili) per far guadagnare ai propri fratelli tempo prezioso di fronte all’invasione di un nemico comune.
Arricchiamo la nostra sezione di geopolitica con la traduzione italiana di un attento sguardo sulla situazione dell’Ucraina dopo la rivoluzione bolscevica, che ci aiuta a capire l’immenso caos del paese e le forze di disgregazione del mondo russo in un periodo nel quale l’indipendentismo ucraino rappresentava una totale novità.
Padre Andrew Phillips non è nuovo a regalarci storie immaginarie di un futuro che potrebbe succedere se si avverassero alcuni sogni a cui molti aspirano, per esempio se ci fosse un papa di Roma davvero-filo-ortodosso o una Chiesa ortodossa davvero locale in Europa occidentale; nel saggio che vi presentiamo oggi in traduzione italiana, padre Andrew cerca di ipotizzare come si potrebbe realizzare in un modo del tutto imprevisto ma plausibile il sogno di un ritorno della monarchia in Russia.
04/10/2019
Metropolita Seraphim dello Zimbabwe: dove potrebbe portare l'assenza di un dialogo sulla questione ucraina
Il metropolita Seraphim (Kykkotis, nella foto) dello Zimbabwe, uno dei vescovi greci del Patriarcato di Alessandria, ha fatto una dichiarazione riportata da Orthodox Synaxis, che vi offriamo in traduzione italiana. Anche se il discorso del metropolita Seraphim è parziale in un modo plateale (quando parla del dialogo “del nostro Patriarcato ecumenico e del Patriarcato di Mosca” si sente tangibilmente la differenza etnofiletista tra gli ortodossi di serie A e di serie B), lascia comunque trasparire la paura di uno scisma a livello globale e il desiderio generale delle Chiese ortodosse locali di risolvere la crisi ucraina in modo conciliare e secondo la prassi canonica.
Vi presentiamo in traduzione italiana uno studio del blog Orthodox Synaxis relativo ad alcune affermazioni del nuovo arcivescovo Makarios d’Australia (a destra nella foto) che dimostrano come la percezione dell’ecclesiologia ortodossa nel Patriarcato di Costantinopoli di oggi sia ormai diversa da quella di tutta la Chiesa ortodossa (incluso il Patriarcato di Costantinopoli di ieri), e che piuttosto che al ruolo di servitori di Cristo, al Fanar stanno iniziando ad aspirare a quello di suoi tormentatori.
02/10/2019
Vescovo greco: “Siamo della stessa razza di Costantinopoli, dobbiamo schierarci con il Patriarcato”
Quest’affermazione del metropolita Chrysostomos di Dodoni, che è discussa nell’articolo che vi presentiamo in traduzione italiana, riassume la tragica attitudine di una parte del mondo greco che non sa vedere i legami ecclesiali al di sopra di quelli razziali. In altre parole, non conta che un patriarca stia facendo qualcosa che dal punto di vista ecclesiale è sbagliato come l’inferno: la cosa importante è agire in base al legame etnico. La cosa davvero triste è che queste affermazioni provengano dagli ambienti del patriarcato che un secolo e mezzo or sono aveva condannato l’etnofiletismo (degli altri...)
Vi presentiamo in traduzione italiana la più recente serie di domande e risposte dal blog di padre Andrew Phillips. I temi trattati sono la situazione della Chiesa di Costantinopoli (sottotitolata “la caduta dal primo tra eguali all'ultimo senza eguali”), il futuro della Chiesa ortodossa russa e l’insegnamento e la pratica dell’Ortodossia.
30/09/2019
Sentieri di scisma: il patriarca Bartolomeo condividerà il fato di Filaret?
Vi presentiamo la traduzione italiana di un attento studio di Taras Rebikov sulle possibili uscite dal vicolo cieco causato dal Fanar con la crisi ucraina, che ormai passano tutte per una condanna conciliare del patriarca Bartolomeo, salvo un possibile ma improbabile pentimento. Il parallelo con il comportamento scismatico di Filaret Denisenko è inquietante, e viene analizzato a fondo nell’articolo.
29/09/2019
Sulla situazione dell'Arcivescovado dal punto di vista legale
Avere dei membri del Consiglio arcivescovile che gli remano contro sembra non aver scoraggiato più di tanto l’arcivescovo Jean (che se è arrivato al punto a cui è arrivato, deve avere avuto notevoli risorse di pazienza); tuttavia, quando la “fronda” di Rue Daru inizia a dichiararlo decaduto, o a far circolare missive “private” con velleità direttive, anche l’arcivescovo deve difendersi con un comunicato, che vi presentiamo in traduzione italiana.