Presentiamo nella sezione “Santi” dei documenti un breve articolo sui padri Kollyvades, notevoli figure monastiche del Monte Athos del XVIII secolo, il cui più famoso rappresentante fu senza dubbio san Nicodemo l’Agiorita (nell’icona), il compilatore della Filocalia. Poco conosciuti fuori del mondo greco, hanno avuto una notevole influenza sulla Chiesa ortodossa degli ultimi secoli, rappresentando una delle più autentiche risposte ortodosse all’illuminismo ateo.
Il recente saggio di padre Andrew Phillips sul passato dell’Ortodossia in Inghilterra e sul futuro dell’Ortodossia nella diaspora ha colpito nel segno, e molti hanno iniziato a far avere i loro commenti, a cui ha fatto seguito un altro testo. Qui padre Andrew ha voluto spiegare le motivazioni della sua posizione, considerata da molti estremista, ma incentrata sulla fedeltà alla Tradizione della Chiesa. Presentiamo queste spiegazioni in traduzione italiana nella sezione “Pastorale” dei documenti.
Presentiamo nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti la traduzione italiana di una serie di considerazioni di Tatzhit Mikhailovich sulla situazione e le prospettive future della nazione ucraina, apparse di recente sul blog di Saker. Ricordandoci come una nazione è un’idea che non ha bisogno di alcun fondamento reale, ma solo di essere creduta da un numero sufficiente di persone (una distinzione molto importante tra la nazione e l’etnicità, che invece si basa su fattori ben più dimostrabili), l’autore ci spiega la forza dell’idea della nazione ucraina, facendone alcuni paralleli ipotetici piuttosto curiosi. Quanto al futuro del paese, questo dipenderà certamente da come sarà vissuta o modificata l’idea nazionale ucraina da parte dei suoi stessi sostenitori.
Più volte, anche in riferimento alla Russia di oggi, abbiamo fatto cenno al dibattito se la monarchia possa considerarsi la forma di governo ideale di una società cristiana. Padre John Whiteford risponde alla domanda con la sua competenza biblica e patristica, in un breve saggio che abbiamo tradotto in italiano nella sezione “Domande e risposte” dei documenti.
La Chiesa ortodossa condivide con le Chiese non calcedoniane uno spazio di “ortosfera” che dovrebbe spingerci alla mutua conoscenza, al supporto nelle difficoltà (soprattutto nel caso dei conflitti in Medio Oriente) e all’aiuto attivo in una miriade di occasioni. Tuttavia, non dobbiamo chiudere gli occhi sul fatto che esistono ancora divisioni dogmatiche, che abbiamo sottolineato sul nostro sito con gli studi di Mina Monir, un copto calcedoniano.
Per aiutarci a capire queste divisioni dogmatiche (nonché il triste fatto che i tanti dialoghi degli scorsi decenni non hanno fatto praticamente nulla per affrontare tali divisioni), il portale Pravoslavie.ru ha recentemente ripresentato il saggio di padre Theodoros Zisis (nella foto) sulle posizioni di san Giovanni Damasceno sui non calcedoniani, che abbiamo tradotto in italiano nella sezione “Confronti” dei documenti.
La chiesa del Salvatore a Park Avenue (Manhattan, New York) è stata conosciuta e apprezzata per decenni come esempio di come anche in una parrocchia cattolica contemporanea si può inserire un dignitoso piano iconografico ortodosso. Questa chiesa è stata indicata in tutto il mondo come modello... finché l'attuale parroco ha iniziato a distruggere l'iconografia, in un incomprensibile desiderio di quello che è stato chiamato "wrekovation" (ibrido tra wreck, "disastro", e renovation, "rinnovamento").
Ecco come appare la chiesa in due foto, prima e dopo la "cura":
In questa pagina possiamo sentire la disperazione di uno dei tre iconografi di fronte allo scempio fatto al suo lavoro.
Come lettori di questo blog (ortodossi, cattolici sensibili alle icone e altre persone interessate), possiamo almeno firmare la petizione on-line che chiede al cardinale Dolan di New York di salvare le icone.
Il 26 luglio 2015 il sacerdote Roman Nikolaev (a sinistra) di 41 anni, rettore della chiesa di santa Tatiana nel distretto di Obolon' a Kiev, è stato assalito in casa sua e ferito alla testa con armi da fuoco. È morto il 29 luglio in ospedale, stesso giorno in cui è stata trovata morta madre Alevtina (nella foto a destra), 62 anni, monaca del monastero dell'Ascensione (noto come monastero Florovskij) di Kiev. Madre Alevtina aveva avuto la benedizione di recarsi, in preparazione di un intervento chirurgico, nel suo appartamento di Kiev, dove poteva avere a disposizione l'acqua calda assente al monastero. Il suo cadavere è stato ritrovato con le mani legate e segni di torture.
Immaginiamoci cosa si scatenerebbe sui media se la stessa cosa fosse accaduta in una delle capitali dell'Europa occidentale... benvenuti a Kiev, la nuova frontiera della “scelta di civiltà europea”.
31/07/2015
Minatori ucraini costruiscono una chiesa alla profondità di 800 metri
Il blog I sentieri dell’icona, che non abbiamo mai ringraziato come si deve per le parole di apprezzamento che vi sono state più volte espresse nei confronti del nostro sito parrocchiale, ci ha offerto il mese scorso un interessante diagramma dei paramenti sacerdotali. Poiché ci sembra un buon aiuto alla comprensione di quelle particolarità che rendono unici i paramenti ortodossi della tradizione russa (il duplice epigonatio, la mitra sacerdotale, le particolarità della croce e del felonio), abbiamo pensato di tradurre le didascalie originariamente in inglese, e di metterle a disposizione in traduzione italiana nella sezione “Preghiera” dei documenti. A I sentieri dell’icona, il nostro incoraggiamento per la preziosa opera editoriale.
Fadi e Rana sono due tra i 2.000 rifugiati siriani rientrati da poco nella loro città di Homs, a nord di Damasco. Dando uno straordinario segno di tenacia e di speranza nel futuro, hanno voluto sposarsi nella chiesa del monastero di san Giorgio, devastata dai conflitti.
A Fadi e a Rana, e a tutti i siriani che ci danno una testimonianza di fede ortodossa contro ogni disperazione, i nostri complimenti. مبروك!
Il dialogo di Cristo con la donna samaritana (nel capitolo 4 del Vangelo di Giovanni) è una delle più lunghe letture nell’anno della Chiesa, ricca di particolari e di significati profondi, e già da molti anni ne abbiamo messo in rete un testo di omelia domenicale. Così come troviamo una ricchezza di insegnamento nelle parole del racconto, anche l’icona della Domenica della Samaritana (nell’immagine, un’icona greca e una russa a confronto) presenta alcuni particolari interessanti, tra cui la forma del pozzo di Giacobbe. L’iconologo Jonathan Pageau, in un recente post che abbiamo tradotto in italiano nella sezione “Testimoni dell’Ortodossia” dei documenti, offre spiegazioni che ci permettono di analizzare un particolare di questa icona, e, attraverso questo particolare, di approfondire il significato di questo straordinario dialogo evangelico.
“...avete notato come mariti e martiri sono quasi la stessa parola?”, diceva una barzelletta sulla vita coniugale. Eppure, un elemento di martirio (=testimonianza di Cristo) e di sacrificio è essenziale per iniziare a parlare di matrimonio cristiano, e per sottolineare cosa ha di unico il matrimonio ortodosso, purtroppo perso nella concezione giuridica medioevale del matrimonio tra i cristiani occidentali. Scopriamo questa dimensione nel breve saggio di padre Sergej Sveshnikov che presentiamo nella sezione “Ortoprassi” dei documenti.
27/07/2015
La situazione dell'Ortodossia inglese e una visione per il futuro dell'Ortodossia russa in Europa
Nella recente visita in Inghilterra, abbiamo chiesto a padre Andrew Phillips di offrirci un quadro più chiaro di come la Chiesa Ortodossa si è radicata negli ultimi decenni nel Regno Unito, e di quali sono state le lezioni più importanti apprese (anche in chiave negativa) dal passato. Pur consapevole che una storia obiettiva comprende molti aspetti polemici, padre Andrew si è messo al lavoro a stendere una ricostruzione storica delle presenze ortodosse nel suo paese, in particolare quelle in cui a vario titolo sono entrati anche ortodossi locali. Tuttavia, non ha voluto tracciare un quadro storico fine a se stesso, ma lo ha integrato con una visione del futuro dell’Ortodossia, non solo in Gran Bretagna e Irlanda, ma in tutta l’Europa occidentale. Siamo lieti di presentare il saggio di padre Andrew in traduzione italiana nella sezione “Pastorale” dei documenti, e speriamo che dalle sue proposte di un cammino verso una metropolia ortodossa russa dell’Europa occidentale vengano anche passi che potremo percorrere fattivamente nella nostra comunità parrocchiale.
26/07/2015
Intervista ad Andrej Gukov, ex seguace di Nikolaj Roerich
Nella ricerca sincretistica di spiritualità non cristiane, alcune figure russe hanno avuto un certo influsso in Occidente. La prima di queste figure è senza dubbio Helena Blavatsky, la fondatrice della Società Teosofica, e un secondo posto tocca a due coniugi, Nicholas e Helena Roerich (o Rerikh, a seconda delle traslitterazioni). Viaggiatori e orientalisti estremamente discutibili (il loro interesse per l’Asia centrale era sfruttato dai bolscevichi a fini spionistici), sono oggi noti per lo più per i quadri molto evocativi dipinti dal marito e per i libri di messaggi “canalizzati” dalla moglie. In un’intervista ricca di dettagli e di profonde considerazioni, padre Georgij Maksimov intervista Andrej Gukov, uno dei russi che sono rimasti per anni affascinati dagli insegnamenti dei Roerich, scoprendone infine la superficialità una volta ritornato in contatto con l’Ortodossia. Presentiamo l’intervista ad Andrej Gukov in russo e in italiano nella sezione “Confronti” dei documenti.
25/07/2015
Un vescovo ortodosso convince una ragazza a non gettarsi da un ponte
Nella sua diocesi in Bielorussia, una ragazza di 19 anni si è arrampicata sull'arcata di un ponte pedonale sul fiume Sozh, e piangendo ha minacciato di saltare da un'altezza di oltre 30 metri. Nonostante l'intervento della polizia, la chiave della risoluzione del dramma è stato vladyka Stefan, che ha il suo ufficio vicino al ponte, e che ha convinto la ragazza a non gettarsi, a entrare nell'ufficio della diocesi e a parlare con lui, accettando un aiuto psicologico. Il vescovo ha rifiutato di fare commenti, dicendo semplicemente "non sono un eroe".