Vi presentiamo in traduzione italiana i commenti del metropolita Nikiforos di Kykkos (nella foto), della Chiesa di Cipro, che aiutano a comprendere un po’ meglio la strana ambiguità della posizione del Sinodo cipriota sulla questione ucraina. Per spiegare la crisi ucraina usando la metafora di un furto, è come se il Sinodo della Chiesa di Cipro avesse condannato il furto in maniera inequivocabile, e poi, senza dire nulla sul ladro, avesse proseguito lanciando ogni sorta di rimproveri al derubato... uno scenario in cui non riusciamo a vedere molta utilità in una “mediazione” offerta dai fratelli di Cipro. È nostra convinzione che il mondo dell’Ortodossia greca non direttamente soggetto al Fanar dovrebbe, prima di tentare mediazioni nei casi di conflitto tra Mosca e Costantinopoli, avere le idee molto chiare su chi preferisce sostenere nei casi di conflitto tra Costantinopoli e la verità.
22/02/2019
Poroshenko partecipa a una concelebrazione tra Costantinopoli e gli uniati nel New Jersey
Vi presentiamo il testo italiano di una notizia che conferma come il “servizio all’unità dei cristiani” offerto da Costantinopoli sia per ora riuscito a servire solo la causa nazionalista ucraina, come una “toppa nuova sul vestito vecchio” (cfr Mt 9:16) che riesce a creare danni in casa ortodossa tanto quanto in casa cattolica.
21/02/2019
L'arcivescovo Mark di Berlino e della Germania ha inviato una lettera aperta all'Assemblea dei vescovi ortodossi canonici della Germania
Vi presentiamo il testo russo e italiano della lettera in cui l’arcivescovo Mark (Arndt, nella foto) di Berlino e della Germania ha ribadito l’uscita della ROCOR dalle iniziative inter-ortodosse presiedute dal Patriarcato di Costantinopoli nel territorio della sua diocesi, e, cosa ancor più interessante, l’apertura di un dialogo di riconciliazione affine a quello con cui fu ristabilita la comunione canonica tra la ROCOR e il Patriarcato di Mosca nel 2007. Uno dei punti più sconvolgenti del conflitto è, a parere di vladyka Mark, la presenza della firma del vescovo locale di Costantinopoli in Germania, il metropolita Avgoustinos, sul “disgraziato” (in russo злополучный, in inglese unholy) Tomos del 6 gennaio. Tali sviluppi potrebbero avere ricadute anche da noi, visto che la firma precedente a quella del metropolita Avgoustinos sul “disgraziato” Tomos è quella di un certo metropolita Gennadios d’Italia e di Malta.
21/02/2019
Metropolita Daniil di Vidin: lo scopo di Costantinopoli è di imporre la sua autorità su tutta la Chiesa
Il metropolita Daniil (Nikolov, nella foto) di Vidin continia a essere una delle voci più chiare che si oppongono (non solo nella Chiesa bulgara, ma nell’Ortodossia mondiale) alle pretese di supremazia della sede patriarcale di Costantinopoli, e ce ne parla in un ulteriore articolo, che vi presentiamo in traduzione italiana, sottolineando il grave pericolo a cui la crisi ucraina assoggetta l’intera Chiesa ortodossa.
20/02/2019
Il Santo Sinodo di Cipro si pronuncia sulla questione ucraina
Il Santo Sinodo della Chiesa autocefala di Cipro (nella foto) ha prodotto il 18 febbraio un documento sulla crisi ecclesiale in Ucraina, di cui vi presentiamo un riassunto commentato in italiano. Accanto a un chiaro messaggio di non riconoscimento degli scismatici ucraini, il documento del Sinodo cipriota sembra voler dare un colpo al cerchio e uno alla botte accusando la Chiesa russa per l’interruzione della comunione, nonché per la mancata presenza al concilio di Creta (cosa piuttosto illogica, perché il tema dell’autocefalia, tanto centrale nella crisi ucraina, non era neppure in discussione a Creta). Può darsi che le affermazioni vengano dal desiderio della Chiesa di Cipro di offrirsi come mediatrice della crisi, un ruolo che per ora non sembra particolarmente convincente.
Vi presentiamo la traduzione italiana dell’intervista al metropolita Tikhon (Mollard, al centro nella foto) di tutta l'America e del Canada, primate della OCA, rilasciata durante le conversazioni con i monaci del monastero Sretenskij di Mosca.
Vi presentiamo in russo e in italiano un racconto di viaggio di Vasilij Fadeev, un autore russo di libri sui Padri del deserto. La destinazione è la Serbia più nascosta, quella che ha visto formare il carattere di un popolo estremamente resistente e leale, e intimamente vicino a quello russo.
18/02/2019
Chiesa greco-cattolica ucraina: La posizione del Fanar dà il via libera a servire a un singolo altare
Il responsabile per l’ecumenismo della Chiesa greco-cattolica ucraina, padre Igor’ Shaban (nella foto), fa alcune affermazioni sul ruolo di Protos del patriarca ecumenico, che servirebbe a confermare il ruolo primaziale del vescovo di Roma e aprirebbe la strada alla tanto sperata unità dei cristiani (naturalmente, previa accettazione della posizione romana). Queste parole hanno a nostro parere un grande valore per determinare se VOI che le leggete siete ortodossi (o per lo meno, se lo è la vostra ecclesiologia). Leggete con attenzione le affermazioni di padre Igor’, che vi presentiamo in russo e in italiano: se siete deboli di stomaco, o se avete appena mangiato, tenete accanto a voi un sacchetto di carta... in caso di effetti spiacevoli, almeno non potrete dire che non vi abbiamo preavvisati. A seconda delle vostre reazioni, avrete una prova efficace del vostro grado di ortodossia:
- Se vi sentite di condividere appieno le idee di padre Igor’, allora non siete ortodossi, anche se magari occupate un seggio nel Santo Sinodo di Costantinopoli.
- Se all’idea di condividere le idee di padre Igor’, rispondete “nemmeno morti!”, allora complimenti, avete passato la prova e siete ortodossi (o per lo meno, lo è la vostra ecclesiologia).
18/02/2019
Intervista di Tudor Petcu a Rico Vitz sulla Romania
Il nostro amico Tudor Petcu ci ha inviato il testo di un’ulteriore conversazione con il dottor Rico Vitz (nella foto), il filosofo ortodosso americano di cui vi abbiamo già presentato un’intervista due anni fa. Il nuovo colloquio ha avuto origine dalla recente visita del dott. Vitz in Romania per un congresso teologico, e offre alcuni spunti utili sull’interazione di un convertito occidentale con un paese di tradizione ortodossa.
17/02/2019
Cosa c'è dietro alla deportazione del vescovo Gedeon
Vi abbiamo dato l’altro ieri la notizia della deportazione dall’Ucraina di uno dei vescovi della Chiesa ortodossa ucraina, vladyka Gedeon (Kharon, nella foto) di Makarov, di ritorno dagli USA, dove aveva testimoniato al Congresso delle persecuzioni in atto nel suo paese. Oggi vi presentiamo in russo e in italiano un articolo di spiegazioni delle ragioni di questa apparentemente insolita espulsione.
L’archimandrita Luka (al secolo Mark Murianka, nella foto) è stato per molti anni l’igumeno del monastero della Santissima Trinità a Jordanville, nello stato di New York: il principale monastero della ROCOR nel mondo. Padre Mark, come il suo predecessore, il metropolita Lavr (Shkurla), viene da una famiglia carpato-russa, e come Vladyka Lavr è stato eletto alla carica di vescovo di Syracuse (la città nello stato di New York esonima della nostra Siracusa in Sicilia). La sua consacrazione ha avuto luogo a Jordanville martedì 12 febbraio, nell’occasione della festa dei Tre Santi Ierarchi. Tra i vescovi consacratori, assieme al metropolita Hilarion della ROCOR, notiamo con piacere la presenza del nostro amico il metropolita Luka di Zaporozh’e, che condivide con il nuovo vescovo il nome monastico. Vi presentiamo la versione italiana dell’articolo, con ben tre video del processo di nomina e di elezione del vescovo Luka.
Многая лета! Unto many years! Per molti anni!
16/02/2019
Il nuovo sito multilingue del monastero di Visoki Dečani
Non mancate di mettere tra i vostri preferiti il nuovo sito multilingue del monastero di Visoki Dečani, tesoro di fede e vita monastica del Kosovo e Metohija, e centro di luce spirituale per innumerevoli comunità ortodosse nel mondo (inclusa la nostra parrocchia).
Il sito è accessibile in serbo (in caratteri cirillici e latini), inglese, russo, italiano e greco. Passate la voce e visitatelo spesso: buona navigazione sul nuovo sito!
15/02/2019
Il vescovo Gedeon (Kharon) della Chiesa ortodossa ucraina è stato deportato dall'Ucraina
il vescovo Gedeon (Kharon) di Makarov, vicario della metropolia di Kiev
Il rettore del monastero delle Decime, che ha informato il Congresso degli Stati Uniti sulle persecuzioni della Chiesa canonica e sull'oppressione dei credenti in Ucraina, è stato arrestato dalla SBU all'aeroporto di Kiev.
Il rettore del monastero delle Decime della Chiesa ortodossa ucraina il vescovo Gedeon (Kharon) di Makarov, è stato arrestato all'aeroporto di Boryspil e sta per essere deportato, ha detto su Facebook il protodiacono Antonij, segretario di vladyka Gedeon.
"Dove lo vogliano deportare non si sa, perché è un cittadino dell'Ucraina. È nato in Ucraina. E al momento è privato della cittadinanza, e dove lo vogliano deportare non è chiaro", ha condiviso il protodiacono Antonij.
Ha chiesto ai fedeli della Chiesa ortodossa ucraina preghiere per il vescovo Gedeon.
il protodiacono Antonij
Il segretario del vescovo della Chiesa canonica ha informato l'Unione dei giornalisti ortodossi che i funzionari del servizio di confine di stato dell'Ucraina non hanno fatto domande al rettore del monastero delle Decime.
La detenzione del vescovo della Chiesa ortodossa ucraina è opera della SBU, il servizio di sicurezza dell'Ucraina, che ha sequestrato il passaporto e lo ha dichiarato "perduto", ha detto il protodiacono Antonij. Il fatto che, secondo il presunto documento "perduto", Vladyka Gideon abbia volato fuori dall'Ucraina, e sia passato attraverso al controllo di confine degli Stati Uniti, non ha causato un'ombra di dubbio tra le forze dell'ordine. I rappresentanti del servizio di sicurezza hanno anche dichiarato che il vescovo Gideon aveva perso la cittadinanza ucraina e che la questione della sua deportazione era già stata decisa.
"Sono all'aeroporto di Boryspil, dove non mi è stato permesso entrare, citando il fatto che "la cittadinanza è scaduta e non è valida". Anche se sono volato via 15 giorni fa, non ci sono stati problemi. Non ci sono state decisioni giudiziarie, nessuna decisione del presidente. Solo che il mio passaporto era presumibilmente perduto. Ma non ho fatto alcuna dichiarazione. Niente", ha commentato in seguito su Facebook gli eventi lo stesso vicario della metropolia di Kiev. "Proprio questa è la pressione religiosa e politica e l'illegalità che sta accadendo in Ucraina oggi".
Il 5 febbraio 2019, il vescovo Gedeon (Kharon) di Makarov, vicario della metropolia di Kiev, rettore del monastero della Natività della Santissima Madre di Dio o "delle Decime", ha informato il Congresso degli Stati Uniti sui fatti di discriminazione della Chiesa canonica da parte delle autorità dell'Ucraina. Il vescovo Gedeon ha anche trasmesso al Segretario di Stato americano Michael Pompeo e ai membri del Congresso americano un appello ufficiale della Chiesa ortodossa ucraina, in cui la Chiesa chiede di considerare i casi di violazione dei diritti e delle libertà dei credenti.
Quindi, quando i giornalisti hanno chiesto se le autorità ucraine avrebbero aumentato la pressione sulla Chiesa e sul vescovo stesso dopo il suo discorso al Congresso degli Stati Uniti, vladyka ha risposto che poteva accadere qualsiasi cosa. Ma ha aggiunto che sperava che con l'aiuto del governo americano la situazione si sarebbe stabilizzata.
14/02/2019
Metropolita Ilarion di Volokolamsk: L'Athos di fronte a una scelta
Vi presentiamo il testo russo e italiano dei commenti del metropolita Ilarion (Alfeev) sulla situazione del Monte Athos a seguito del “pellegrinaggio” degli scismatici ucraini, con note sul valore dell’Athos come salvaguardia di verità e canonicità.