Una delle ragioni per cui la nuova “chiesa” ucraina non è per nulla una chiesa è il fatto che è formata da scismatici impenitenti. Di fronte a questo dato indubbio e oggettivo, ci sono sostenitori dell’autocefalia ucraina, tra cui l’archimandrita Cyril Hovorun, che cercano di aggirare l’ostacolo postulando che il pentimento non è realmente necessario per guarire uno scisma, e usano come specchietto per le allodole la riconciliazione relativamente pacifica tra Mosca e la ROCOR. Vi presentiamo la traduzione italiana dell’articolo di Anna Stickles, che conferma che invece il pentimento vi fu eccome, da entrambe le parti, e che sottolinea il valore del pentimento nel processo di guarigione degli scismi.
04/02/2019
Il tesoro dell'Ortodossia. Intervista di Tudor Petcu a Massimo Anichini
Ringraziamo Tudor Petcu per averci fornito un’altra intervista a un ortodosso italiano, questa volta a un amico che conosciamo da molti anni, il fiorentino Massimo Anichini. Vi presentiamo l’intervista nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea”, augurando ogni bene a Massimo e a sua moglie Oksana.
04/02/2019
Ortodossi ucraini di fronte a scismatici nazionalisti
Eccovi un video che ha avuto una certa diffusione nei giorni scorsi, ma che meriterebbe di diventare virale. Gli attivisti di Pravyj Sektor, giunti a convincere il nuovo arcivescovo di Vinnitsa e i suoi chierici a passare alla "chiesa" scismatica, fanno scena muta davanti alle semplici richieste di recitare il Credo e il Padre Nostro.
Trascrizione in italiano:
- Sai dire il Credo?
- Lo sai? "Credo in un solo Dio Padre..."
- Di' la preghiera "Padre nostro".
- Dilla - Padre nostro.
- Dilla. [Lo chiede anche l'arcivescovo Varsonofij]
- Non sai dire "Padre nostro"?
- A memoria!
- Vuoi impicciarti di affari di chiesa, e non sai dire il "Padre nostro"?
- Dilla - Padre nostro.
- Pensaci, e non sentirti insultato.
- Ma non sai dire il Credo e il Padre Nostro.
- Vi sono riassunti i dogmi della nostra fede.
- Pravyj Sektor, dove sono le vostre voci?
[Seguono canti ecclesiastici]
03/02/2019
Il silenzio delle Chiese: come lo spirito del papismo penetra nell'Ortodossia
Vi presentiamo in russo e in italiano uno studio molto profondo sullo sviluppo del papismo fanariota, che dovrebbe servire a farci riflettere tutti sui pericoli che sta correndo il mondo ortodosso.
02/02/2019
Il patriarca Giovanni X ha invitato le Chiese ad alzare la voce contro l’illegalità del Fanar
Il patriarca Giovanni X (Yazigi, nella foto) di Antiochia e di tutto l’Oriente, è in questi giorni a Mosca per le celebrazioni dei 10 anni dall’intronizzazione del patriarca Kirill. Come primate più anziano nei dittici, ha presieduto oggi la Divina Liturgia, la prima occasione da diversi secoli in cui a una Liturgia concelebrata da 3 patriarchi non è stato commemorato il patriarca di Costantinopoli. Dopo la Liturgia, ha fatto un appello alle Chiese ortodosse locali a farsi sentire contro le illegalità del Fanar. Vi presentiamo in russo e in italiano l’articolo di Ekaterina Filatova a proposito di questo appello, e per una volta tanto, dobbiamo fare un sincero complimento al patriarca Bartolomeo: è riuscito a riunire il mondo ortodosso (sia pure nell’indignazione per le sue piraterie) come nessuno era ancora riuscito, a memoria dei nostri contemporanei.
02/02/2019
Il patriarca Kirill discute la situazione della Chiesa ortodossa ucraina con i delegati delle Chiese locali
Vi presentiamo in russo e in italiano il resoconto dell’incontro del patriarca Kirill con le delegazioni delle Chiese che hanno partecipato al decennale della sua intronizzazione. Nel corso dell’incontro, il patriarca ha letto una dichiarazione sulla situazione in Ucraina, alla quale i delegati hanno risposto con i saluti delle loro Chiese. In questo incontro non c’erano i primati ortodossi giunti alle celebrazioni (i patriarchi Giovanni di Antiochia e Irenej di Serbia, e i metropoliti Rostislav di Cechia e Slovacchia e Tikhon della O.C.A.), che hanno avuto incontri personali con il patriarca Kirill. Nel video allegato al resoconto potete sentire la dichiarazione patriarcale, seguita dai saluti dei seguenti vescovi:
Per il patriarcato di Alessandria, il metropolita Theophilaktos di Tripoli;
Per il patriarcato di Georgia, il metropolita Andria di Gori e di Ateni;
Per il patriarcato di Romania, il metropolita Nifon di Târgovişte (il suo traduttore è padre Evgenij Rogoti, che abbiamo incontrato in un articolo sulla chiesa russa a Bucarest)
Per il patriarcato di Bulgaria, il metropolita Kiprian di Stara Zagora (notiamo nella delegazione bulgara anche il metropolita Daniil di Vidin, di cui abbiamo potuto sentire il parere sullo scisma in Ucraina);
Per la Chiesa autocefala di Polonia, l’arcivescovo Abel di Lublino e Chełm (di cui abbiamo trattato il sostegno alla Chiesa canonica in Ucraina)
Era presente all’incontro anche il rappresentante del patriarcato di Gerusalemme, l’archimandrita Stephanos (Dispirakis).
02/02/2019
Alberto Fazolo: "La soluzione in Donbass? Aiutiamo l'Ucraina a liberarsi"
Vi segnaliamo dal Saker Blog Italiano l'intervista della nostra cara amica Elvia Politi ad Alberto Fazolo (nella foto), autore del libro In Donbass non si passa e buon conoscitore dei dolori che il popolo ucraino sta soffrendo in questi anni.
Il punto sottolineato da Alberto ci sta particolarmente a cuore, e cioè che l'Ucraina potra ritrovare la sua vera libertà e dignità solo se aiutata a liberarsi dal proprio interno della componente "neofascismatica" (l'espressione non è di nostra invenzione, ma esprime perfettamente l'essenza del problema) che la tiene in ostaggio.
01/02/2019
Il patriarca Irinej di Serbia sull'Ucraina: "Come se una bomba fosse stata lanciata in casa"
Vi presentiamo in russo e in italiano alcune considerazioni del patriarca di Serbia Irinej (Gavrilović, nella foto), appena giunto a Mosca per la celebrazione del decennale del patriarca Kirill, alla quale seguiranno discussioni sulla crisi ecclesiale ucraina.
01/02/2019
La Chiesa russa apre circa 1000 nuove parrocchie ogni anno
Al momento della celebrazione dei dieci anni dalla sua intronizzazione, il patriarca Kirill può dirsi soddisfatto di avere raggiunto un importante obiettivo del suo servizio patriarcale: l’aumento della rinascita delle parrocchie, che al momento in cui divenne patriarca si aprivano al ritmo di 300 all’anno (quasi una al giorno). Il ritmo oggi si è più che triplicato, e se si mantiene così, permetterebbe di ripristinare la situazione della Chiesa pre-rivoluzionaria in non più di 30 anni.
01/02/2019
I delegati del Fanar non hanno potuto influenzare l'atteggiamento della Chiesa georgiana nei confronti della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina"
Gli argonauti non tornano sempre dalla Colchide al Bosforo avvolti in un vello d’oro... la missione del metropolita Emmanuel (Adamakis) presso la Chiesa ortodossa georgiana, di cui vi presentiamo il resoconto in russo e in italiano, non ha sortito alcun risultato nel temperare la diffidenza degli ortodossi georgiani verso la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina", e noi non sappiano se sorridere amaramente per questo prevedibile fiasco, o piuttosto per la patetica giustificazione della missione come mera informazione sui dettagli della decisione di Costantinopoli sull'autocefalia ucraina, "e nessuna pressione o imposizione della propria opinione": evidentemente, al Fanar non hanno ancora imparato a informare le altre Chiese ortodosse delle proprie decisioni mediante l’invio di documenti via e-mail...
Vi presentiamo il testo russo e italiano della conversazione di Sergej Geruk con l'arcivescovo Feodosij (Snigirjov, nella foto) di Bojarka, il vicario della diocesi di Kiev che abbiamo già incontrato nel recente articolo su Ortodossia e Fanarodossia, e che ci introduce a un mondo di informazioni su come le azioni del Patriarcato di Costantinopoli sono state vissute dai fedeli ucraini.
31/01/2019
Pareri sulla crisi ucraina alla Sacra Comunità del Monte Athos
Sulla pagina Facebook di Sergij Shumilo, direttore dell’Istituto internazionale del retaggio athonita in Ucraina, si possono trovare alcune informazioni sulla discussione riguardo alla situazione ucraina che ha avuto luogo il 28 gennaio presso la Sacra Comunità del Monte Athos.
Alla riunione della Sacra Comunità (nella foto), la richiesta del patriarca Bartolomeo di inviare una delegazione di osservatori all'intronizzazione del primate della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" è stata sostenuta solo da 5 dei 20 anti-prosopoi (rappresentanti) dei monasteri athoniti, i rappresentanti dei monasteri greci Xenofontos, Kutlumussiu, Iviron, Pantokratoros e Stavronikita [*]. Il rappresentante del monastero Xenofontos, che all'inizio ha sostenuto la proposta presentata, dopo la discussione alla Comunità ha preso la posizione della maggior parte dei monasteri. Un'informazione nei media, che parlava di 7 monasteri a favore dell’invio della delegazione, non ha trovato conferma. Alla riunione mancavano i rappresentanti della Grande Lavra, di Simonos Petra e di Dochariu.
I rappresentanti di Filotheu e Karakalu hanno dichiarato che i loro monasteri chiuderanno le porte in caso di visita all'Athos del "metropolita" Epifanij (Dumenko). Assieme a loro, il monastero bulgaro Zografu e il monastero serbo Hilandari esprimono sostegno al metropolita Onufrij come unico primate canonico in Ucraina. I monasteri che non sostengono l'iniziativa del patriarca di Costantinopoli spiegano che il tomos d'autocefalia non è stato dato all'interezza della Chiesa ucraina, e si preoccupano del fatto che il tomos è stato fornito a un "ramo scismatico". Si è deciso di approfondire la preghiera per l'Ucraina e di attendere che i patriarchi e i primati delle Chiese ortodosse locali decidano su questo tema, conservando nel frattempo l'unità spirituale con il Patriarcato ecumenico.
[*] I più informati riconosceranno in questa lista i nomi dei cosiddetti monasteri 'patriarcali', ovvero quei monasteri athoniti in cui il patriarca Bartolomeo ha avuto una forte influenza nell'elezione e nella promozione degli igumeni.
30/01/2019
La storia politica segreta del Patriarcato ecumenico
Vi presentiamo la traduzione italiana di un articolo di Matfey Shaheen, che approfondisce il tema delle interferenze del governo degli Stati Uniti nel Patriarcato di Costantinopoli come un episodio della dipendenza di Costantinopoli dai poteri dei paesi occidentali.
30/01/2019
Altre voci si esprimono sulla controversia ucraina
Il 28 gennaio il Santo Sinodo della Chiesa Ortodossa in America (nella foto), pur cercando di mantenere un approccio dialogico nella contesa, ha negato il riconoscimento alla struttura scismatica dell’Ucraina; nello stesso giorno, la Sacra Comunità del Monte Athos, con voto di maggioranza di 13 dei 20 monasteri, ha deciso che non invierà rappresentanti all’intronizzazione del “metropolita” Epifanij il prossimo 3 febbraio.
30/01/2019
Dimissioni del presidente dell'Istituto Saint-Serge
Jean-François Colosimo (nella foto) si è dimesso domenica 27 gennaio dalla carica di presidente dell'Istituto Saint-Serge.
Citando come ragioni delle dimissioni non le recenti avversità finanziarie, ma la mancanza di visione e di ambizione, Colosimo cerca di spiegare in una lettera aperta i problemi che restano da risolvere: l'immaturità di troppe menti, la nostalgia illusoria, lo stato di ritiro e di anarchia del microcosmo ortodosso legato all'istituto, la dipendenza dal soccorso di protestanti e cattolici.
L'Istituto Saint-Serge, con un comunicato del 28 novembre 2018, è stato l'unica istituzione collegata a Rue Daru a optare per la fedeltà al patriarca Bartolomeo dopo la dissoluzione dell'Esarcato.