Sono passati circa due mesi da quando il Patriarcato di Costantinopoli ha decretato, senza neppure una consultazione preventiva, lo scioglimento del suo Esarcato delle chiese russe in Europa occidentale. Nonostante l’Arcidiocesi avesse chiesto tempo, per esprimere legalmente il proprio parere su questa nuova situazione, fino alla convocazione della propria assemblea diocesana il prossimo 23 febbraio, il Fanar non ha perso tempo. Con un “Atto di dipendenza canonica“ del 12 gennaio, il Sinodo di Costantinopoli avvisa tutti i chierici del “già Esarcato” che da ora in poi devono commemorare i “pastori locali”, e avvisa detti “pastori” di prendersi cura “immediatamente e senza tardare nell’inserimento canonico ed amministrativo delle Parrocchie di Tradizione Russa nei propri confini”. I “pastori locali” non si sono fatti aspettare, e hanno iniziato a inviare a preti e diaconi lettere di intimazione a cessare di commemorare l’arcivescovo Jean, a unirsi al clero delle metropolie greche locali, e a consegnare tutti i documenti e registri parrocchiali. A Rue Daru, come a Buckhingam Palace ai tempi della regina Vittoria, sono rimasti not amused, e hanno dovuto rispondere con un comunicato del Consiglio arcivescovile in cui si sottolinea l’irregolarità di tali atti, e si ribadisce che la futura assemblea diocesana è l’unico organo competente a ratificare definitivamente tale scioglimento. Per chi vuole provare a leggere tra le righe, la qualificazione dell’arcivescovo Jean come “presidente dell’Unione diocesana che è la persona giuridica del diritto francese che assicura la comunione di tutte le parrocchie e comunità dell’arcivescovado” può essere letta in termini più prosaici come un avvertimento a non pasticciare con la legge secolare.
All’assemblea del 23 febbraio, ovviamente, saranno valutate le offerte di presa in carico di Rue Daru da parte di Mosca, della ROCOR e della Romania. Per sottolineare la sua libertà di scelta, il comunicato ricorda che l’assemblea diocesana, fondata nel 1921, è una struttura antecedente all’accettazione di Rue Daru nel Patriarcato di Costantinopoli, e afferma che l’Arcivescovado si trova oggi de jure nella situazione in cui si trovava prima di tale accettazione.
21/01/2019
Il Medio Oriente ortodosso incassa colpi e resiste
Il patriarca Teofilo III di Gerusalemme (nella foto) non ha concelebrato alla Teofania con gli scismatici ucraini, nonostante le pressioni subite da Costantinopoli, da Israele e dagli Stati Uniti.
Il patriarca Giovanni X di Antiochia ha ribadito il suo pieno supporto alla Chiesa ortodossa ucraina canonica e alla Chiesa ortodossa russa, nonostante abbiano avuto inizio, come confermato di recente dal presidente Assad, tentativi artificiali di chiedere l’autocefalia del Libano per dividere il patriarcato di Antiochia.
Di fronte alle note distinzioni tra le ecclesiologie ortodossa, cattolico-romana e protestante, padre Andrew Phillips, in un saggio che vi abbiamo tradotto in italiano, suggerisce di elencare l’ecclesiologia fanariota come quarto modello, che presenta un ibrido di elementi cattolici e protestanti che la qualifica come una vera e propria visione differente della Chiesa.
21/01/2019
Il significato spirituale della Romania nell'orizzonte di un compositore irlandese. Intervista a Shaun Davey a cura di Tudor Petcu
Il nostro amico Tudor Petcu ci ha fatto avere il testo italiano della sua interessante intervista al musicista irlandese Shaun Davey (nella foto), i cui contatti con la tradizione popolare romena hanno portato a condivisioni di percorsi musicali e a una scoperta dell’Ortodossia.
Come se non bastassero le espropriazioni violente, i graffiti infamanti, gli incendi dolosi e altre amenità simili, l'accoglienza dei nazionalisti ucraini alla Chiesa ortodossa ucraina ormai comprende anche le bombe. Durante la veglia della Teofania alla cattedrale della trasfigurazione di Sumy (sotto, nelle foto), una bomba è stata fatta esplodere nel nartece, per fortuna senza vittime.
In questo video, di fronte a una chiesa recentemente sequestrata dai radicali di Svoboda a Zhitomir, potete vedere i due atteggiamenti dei fedeli e dei nazionalisti. Il prete legittimo è tenuto fuori dalla chiesa e strattonato, e quando lui e i fedeli si accontentano, con mitezza e coraggio, di pregare all'esterno, le loro preghiere sono sommerse dal canto dell'inno nazionale ucraino, da parte dei nuovi "fedeli" oggi incoraggiati dalla paterna protezione del Fanar.
20/01/2019
10 motivi per cui il Patriarcato ecumenico ha fatto un enorme errore in Ucraina
Sulla pagina Facebook del Greek and Russian club, George Selinski ha pubblicato un’accurata analisi ripresa dal portale Pravoslavie i Mir, e che vi abbiamo tradotto in italiano per offrirvi un ulteriore punto di vista sul ruolo disastroso del Patriarcato di Costantinopoli in Ucraina.
Vi presentiamo un video di padre Georgij Maksimov con trascrizione italiana, dove vengono rivisitate le ragioni che possono far pensare al recente Tomos come a una truffa, che promette autocefalia portando sottomissione. Tuttavia, le riflessioni di padre Georgij non si fermano qui, e prendono in considerazione un certo numero di argomenti mai trattati pubblicamente fino a ora, tra cui il futuro delle parrocchie del “patriarcato di Kiev” in numerosi paesi del mondo (inclusa l’Italia). Queste riflessioni fanno del testo di padre Georgij una lettura affascinante anche per chi pensava di aver visto tutti i lati della crisi ecclesiale ucraina.
19/01/2019
La Chiesa ortodossa ucraina offre consigli su come mantenere la sicurezza spirituale in una situazione di scisma
Il metropolita Antonij (Pakanich, nella foto) di Borispol e Brovary aiuta a comprendere le reazioni corrette che i fedeli dovrebbero avere nei confronti delle ingiustizie che vediamo perpetrare in Ucraina: partecipare assiduamente alla vita della Chiesa (le “chiese” degli scismatici attraggono più che altro cristiani ortodossi nominali e indifferenti), non fidarsi delle polemiche dei social network,e cercare di difendere la verità e la giustizia sotto una guida spirituale. Presentiamo in russo e in italiano i consigli di vladka Antonij.
18/01/2019
Patriarca Irinej: "Noi non appoggiamo né Costantinopoli né la Russia, ma aderiamo ai canoni" (+ VIDEO)
Vi presentiamo un video con la trascrizione italiana delle dichiarazioni fatte dal patriarca Irinej di Serbia, che sottolinea ancora come non ci troviamo di fronte a un conflitto di partiti tra “russi” e “greci”, ma tra il rispetto e il disprezzo per l’Ortodossia.
18/01/2019
70 trasferimenti alla "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" su quasi 13.000 parrocchie non sono "su larga scala"
L'arciprete Aleksandr Bakhov (nella foto), che dirige il Dipartimento legale della Chiesa ortodossa ucraina, ridimensiona per noi in russo e in italiano le notizie mediatiche sui trasferimenti “in massa” di luoghi di culto alla nuova struttura fabbricata dal Fanar. Di fatto, quando si realizzano quante pressioni e intimidazioni sono in atto nell’Ucraina di oggi, ci si rende conto di quanto invece sia notevole la fedeltà degli ortodossi ucraini alla Chiesa canonica.
Il monastero di Nuova Gerusalemme (nella foto), di cui abbiamo offerto una presentazione alcuni giorni fa, è visto dall’arciprete Andrew Phillips come una sede ideale per una Chiesa ortodossa russa del XXI secolo. Con argomenti che vi abbiamo tradotto in italiano, padre Andrew ci invita a immaginare una dimensione internazionale dell’Ortodossia che riprenda il sogno del patriarca Nikon, che voleva in questo monastero, oltre che una meta di pellegrinaggio, anche un luogo dove i patriarchi ortodossi potessero riunirsi in libertà e in parità.
17/01/2019
Metropolita Ilarion: La Chiesa ortodossa russa ha avuto origine a Kiev, non a Mosca, né a San Pietroburgo
Vi presentiamo il testo russo e italiano dell’intervista rilasciata dal metropolita Ilarion (Alfeev) a Russia Today il 14 gennaio, con diverse notizie “dall’interno” su come le Chiese ortodosse autocefale del mondo (che vladyka Ilarion visita regolarmente) stanno reagendo agli illeciti di Costantinopoli in Ucraina.
17/01/2019
Nonno Filaret, Bandera e gli uniati: 16 tesi dell'ex esarca del Fanar
L’arcivescovo Daniil di Pamphylon (al secolo Volodymyr Zelinskij, nella foto), uno dei due ex esarchi inviati dal Fanar per preparare la struttura della nuova chiesa in Ucraina, ha rilasciato un’intervista al servizio ucraino della BBC, da cui l’Unione dei giornalisti ortodossi è riuscita a estrapolare alcune delle più inconcepibili tesi che siano mai state pronunciate, e che per chi ha lo stomaco abbastanza forte da seguirle, vi presentiamo in russo e in italiano. Ancora una volta si conferma la verità del detto giornalistico secondo cui, per screditare certi individui, non è necessario confutare le loro tesi: è sufficiente lasciarli parlare.
16/01/2019
I sequestri delle chiese: come le comunità possono opporsi ai razziatori
Kirill Aleksandrov dell’Unione dei giornalisti ortodossi ci spiega in russo e in italiano come le autorità ucraine stiano tentando il tutto per tutto per sequestrare le chiese ortodosse e convincere le comunità a passare alla nuova struttura scismatica ucraina. In questi tempi di prova, occorre essere quanto mai vigili e capire la situazione.
16/01/2019
Il clero del decanato di Gertsa della diocesi di Chernovtsy riporta pressioni dalle autorità
Vi presentiamo la versione russa e italiana dell’appello fatto dal clero del decanato di Gertsa e del monastero di Banceni nella Bucovina ucraina (persone e luoghi che conosciamo bene). Anche tra di loro, che pure sono quasi tutti appartenenti alla minoranza di lingua romena, il nazionalismo ucraino sta esercitando pressioni, al punto da spingerli a fare propaganda per la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" scismatica. Finora la diocesi di Chernovtsy non ha inviato documenti di sostegno alla Chiesa canonica o al metropolita Onufrij, e questo non perché abbiano dei dubbi, ma perché la lealtà della diocesi a vladyka Onufrij (che vi è stato vescovo locale per oltre trent’anni) è pressoché assoluta. Il fatto che anche in Bucovina si tenti di far vacillare la fedeltà alla Chiesa canonica può essere un confortante segnale che gli scismatici non sanno davvero più che pesci pigliare.