Il giornalista Sergej Khudiev (nella foto) analizza l’impatto dell’interruzione della comunione eucaristica con Costantinopoli. Possiamo leggere in russo e in italiano come cerca di spiegare perché questa decisione, seppure impopolare, sia giusta e doverosa.
In questi giorni ci preme di lasciar parlare quanto più possibile le voci più autentiche della Chiesa in Ucraina, che testimoniano come la proposta dell’autocefalia, lungi dall’aiutare gli ortodossi nel paese, li danneggia. Da una diocesi tragicamente divisa dalla guerra, il metropolita Mitrofan (Nikitin) di Gorlovka e Slavjansk (a sinistra nella foto) ci spiega in russo e in italiano perché i fedeli sono ridotti a ostaggi di un gioco politico, e l’arcivescovo Kliment (Vecherja) di Nezhin e Priluki (a destra nella foto), un portavoce ufficiale della Chiesa ucraina, ci offre in russo e in italiano una panoramica dei retroscena della crisi.
Il 20 ottobre 2018 si è addormentato nel Signore il nostro confratello padre Barsanuphe (Ferrier, nella foto), un ortodosso francese che ha contribuito non poco allo sviluppo del monachesimo nel suo paese, dirigendo un eremo (lo skit del Santo Spirito a Le Mesnil Saint-Denis) e aiutando la formazione di due monasteri femminili, grazie alla determinazione di alcune sue figlie spirituali. Padre Barsanuphe ci è stato vicino con il suo sostegno e le sue preghiere durante le fasi di formazione delle nostre parrocchie, e lo ricorderemo sempre con affetto.
Vi presentiamo il testo russo e la traduzione italiana di un’intervista al metropolita Sergij (Gensitskij, nella foto) di Ternopol' e Kremenets, fatta nel 2014 dopo gli aventi del Majdan, ma ancora del tutto attuale nella situazione presente. Vladyka Sergij (che ha conosciuto il nostro clero italiano già quando serviva come diacono di cattedrale a Smolensk, e che noi stessi abbiamo incontrato a Pochaev), è uno dei confessori della fede nelle aree più oppresse dall’uniatismo e dagli scismatici. Leggiamo con attenzione le sue parole, nella consapevolezza che sono questi i testimoni di fede che vengono danneggiati dalle proposte unilaterali di Costantinopoli, e che per risolvere i loro drammi non hanno bisogno di autocefalia, ma piuttosto di sostegno da parte degli altri ortodossi.
Dopo avervi fornito un riassunto della prima intervista rilasciata dal metropolita Ilarion (Alfeev) subito dopo la riunione del Santo Sinodo a Minsk, eccovi il testo russo e la traduzione italiana dell’intervista immediatamente successiva, rilasciata mercoledì 17 ottobre al servizio russo della BBC. Oltre a spiegare le ragioni della dichiarazione sinodale e le circostanze attorno alla sua stesura, il metropolita Ilarion illustra alcune delle conseguenze della rottura della comunione ecclesiale con il patriarcato di Costantinopoli.
In questi giorni di scambi così frenetici di documentazione nel mondo ortodosso, rischiamo di non stare al passo con tutto quanto ci sembra importante comunicarvi. Pertanto, vi offriamo ben due documenti relativi al pericolo dei doppi standard: una predica contro lo scisma del “vecchio” Filaret Denisenko (al centro nella foto, quando era ancora legittimo metropolita di Kiev), risalente al 1990, e che sembra fatta apposta per accusare il “nuovo” Filaret dei suoi crimini anti-ecclesiali, e quindi un’analisi della duplicità con cui il Patriarcato di Costantinopoli non interviene nell’autocefalia dei macedoni per non invadere i confini canonici della Chiesa serba, e allo stesso tempo interviene nell’autocefalia degli ucraini (per ragioni molto meno genuine) invadendo i confini canonici della Chiesa russa.
20/10/2018
Dichiarazione del Santo Sinodo della ROCOR sulla crisi ucraina
Presentiamo la versione russa e la nostra traduzione italiana della Dichiarazione con cui il Santo Sinodo della ROCOR (nella foto) sostiene l’analogo documento del Sinodo tenuto a Minsk il 15 ottobre. Anche se a molti può parere scontato che la ROCOR sostenga Mosca, chi conosce un po’ di storia recente dell’Ortodossia sa che ci sono state spesso linee molto divergenti tra i due Sinodi, e che ancora permangono settori in cui l’attitudine rispettiva è piuttosto differente (uno tra tutti, il campo dei rapporti ecumenici). Pertanto, troviamo importante segnalare anche la voce di un’Ortodossia russa tanto slegata dai meccanismi di potere socio-politico della Russia, da non poter essere seriamente accusata di interessarsi all’Ucraina per giochi di potere terreno.
20/10/2018
Versione romena della Dichiarazione del Santo Sinodo del 15 ottobre
Dopo aver presentato le versioni russa e italiana della Dichiarazione sinodale relativa all’intrusione del Patriarcato di Costantinopoli in Ucraina, aggiungiamo ora anche la versione romena, ringraziando per questo lavoro il nostro confratello padre Sergiu Popescu, parroco a Imola e a Parma. Poiché è volontà del nostro nuovo vescovo Ioann che il testo della Dichiarazione sia spiegato e commentato nelle nostre parrocchie dopo la Liturgia di domenica 21 ottobre, ci pare che sia molto importante diffonderne anche la versione in lingua romena, che è la madrelingua della maggioranza dei chierici (e verosimilmente, anche dei fedeli) del Patriarcato di Mosca in Italia.
19/10/2018
Metropolita Jonah: "Pentitevi, e fermate questa pazzia"
Il metropolita Jonah (Paffhausen, nella foto), trovandosi nella posizione unica di vescovo a riposo e di ex primate di una Chiesa autocefala (il suo passaggio alla ROCOR è del 2015), ha molto da dire sulla recente crisi ucraina, e lo fa con tutto il candore di un americano che conosce le responsabilità del governo del suo paese in questo complicato gioco geopolitico. Possiamo leggere in traduzione italiana il parere di vladyka Jonah, che è apparso domenica 14 ottobre sulle pagine di alcuni blog indipendenti, e che ha suscitato un certo scalpore tra i lettori.
18/10/2018
Metropolita Ilarion: il Patriarcato di Costantinopoli si è auto-distrutto come centro di coordinamento nella Chiesa ortodossa
Il primo pronunciamento pubblico del metropolita Ilarion (Alfeev) di Volokolamsk dopo il Santo Sinodo tenuto lunedì 15 ottobre a Minsk è stato tanto duro quanto chiaro. Abituati a pronunciamenti molto calmi e diplomatici da parte sua (dopo tutto, è il suo ruolo come portavoce di un dipartimento di relazioni ecclesiastiche), le sue parole, che possiamo leggere in russo e in italiano nella sezione “Confronti” dei documenti, ci lasciano un segno di particolare autorevolezza. Al di là delle possibili posizioni e contrapposizioni ufficiali, è evidente che dovrà passare molta acqua sotto i ponti del Bosforo prima che il Patriarcato Ecumenico riacquisti credibilità come istituzione di garanzia nel mondo ortodosso.
17/10/2018
Dichiarazione del Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa in relazione all'invasione del Patriarcato di Costantinopoli sul territorio canonico della Chiesa russa
Presentiamo nella sezione “Confronti” dei documenti il testo completo della Dichiarazione del Sinodo del 15 ottobre a Minsk, di cui abbiamo offerto un'anticipazione ieri, nell’originale russo e nella nostra traduzione italiana.
16/10/2018
Il Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa riconosce l'impossibilità di continuare nella comunione eucaristica con il Patriarcato di Costantinopoli
Nella riunione del Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa, tenutasi il 15 ottobre 2018 a Minsk, è stata adottata la Dichiarazione del Santo Sinodo in connessione con l'invasione del Patriarcato di Costantinopoli sul territorio canonico della Chiesa ortodossa russa.
I membri del Santo Sinodo hanno riconosciuto l'impossibilità di continuare nella comunione eucaristica con il Patriarcato di Costantinopoli.
La dichiarazione, in particolare, dice: "L'accettazione nella comunione di un'altra Chiesa locale di scismatici e di una persona colpita da anatema con tutti i "vescovi"e i "chierici" da questi ordinati, è un assalto alle eredità canoniche altrui, un tentativo di farli rinunciare alle proprie decisioni e impegni storici – tutto questo porta il Patriarcato di Costantinopoli al di fuori dei confini canonici e, con nostro grande dolore, ci rende impossibile continuare nella comunione eucaristica con i suoi vescovi, clero e laici".
"D'ora in poi, e fino a quando il Patriarcato di Costantinopoli rifiuterà di intraprendere le sue decisioni anti-canoniche, per tutti i chierici della Chiesa ortodossa russa è impossibile la concelebrazione con il clero della Chiesa di Costantinopoli, e per i laici la partecipazione ai sacramenti celebrati nelle sue chiese", afferma il documento.
Il Santo Sinodo ha anche esortato i Primati e i Santi Sinodi delle Chiese ortodosse locali a valutare correttamente i sopracitati atti anti-canonici del Patriarcato di Costantinopoli e a cercare insieme le vie d'uscita dalla più grave crisi che sta lacerando il corpo della Chiesa una, santa, cattolica e apostolica.
16/10/2018
Vladyka Ioann (Roshchin) eletto nuovo vescovo per l'Italia
Il Sinodo del 15 ottobre 2018 a Minsk ha deciso (Verbale № 77) la nomina di un nuovo vescovo per l'Italia, liberando l'arcivescovo Antonij (Sevrjuk) dal compito di amministratore delle parrocchie del Patriarcato di Mosca in Italia, ed eleggendo con il titolo di "Vescovo di Bogorodsk" sua Grazia il vescovo Ioann (Roshchin), finora amministratore delle parrocchie patriarcali negli Stati Uniti con il titolo di vescovo di Naro-Fominsk.
Vladyka Ioann, al secolo Georgij Evgen'evich Roshchin, è nato a Mosca il 22 ottobre 1974, e ha compiuto studi di legge e di lingua inglese, e quindi di teologia in Russia, Stati Uniti e Romania, con diverse specializzazioni, tra cui il dialogo ecumenico (con la Chiesa etiopica) e inter-religioso (con l'islam sciita).
Nella nostra parrocchia a Torino è conosciuto in modo particolare, perché è stato collega di studi del nostro vice-parroco, padre Victor Matveev.
Un sincero ringraziamento all'arcivescovo Antonij per l'attenzione e la benevolenza che ha avuto per noi in questi anni, e un benvenuto di cuore a vladyka Ioann alla nostra guida. Possa san Giovanni di Shanghai e San Francisco (in onore del quale è stato tonsurato) guidare il nostro nuovo vescovo a essere una luce di fede ortodossa nel nostro paese. Многая лета! Unto many years! Per molti anni!
15/10/2018
Metropolita Ilarion: le decisioni di Costantinopoli non hanno a che fare con la storia, ma con il brigantaggio
A due soli giorni dalla data del Sinodo della Chiesa ortodossa russa a Minsk, il metropolita Ilarion (Alfeev) ha risposto a una serie di domande sulla crisi ucraina nel programma tv "La Chiesa e il mondo" di Russia-24. In attesa di notizie dal Sinodo, vi presentiamo il testo russo e la traduzione italiana dell’intervista.
14/10/2018
Metropolita Antonij, cancelliere della Chiesa ortodossa ucraina: "Il Sinodo di Costantinopoli ha scioccato l'intero mondo ortodosso"
In un breve comunicato di cui vi presentiamo la traduzione italiana, il metropolita Antonij di Borispol e Brovary (nella foto) spiega le conseguenze del comportamento del Patriarcato ecumenico e dei danni da esso causati causati all'Ortodossia in Ucraina.