Con la ricchezza di simboli e immagini della Pasqua, rischia di passare sotto silenzio un elemento di tradizione estremamente antica (attribuito agli stessi apostoli del Signore): l’artos, o pane pasquale (nella foto), che ha un ruolo veramente unico nei giorni della Settimana Luminosa, ed è distribuito ai fedeli nella domenica di san Tommaso. Vediamo in un articolo con foto e video tutte le fasi della preparazione di questo pane.
08/05/2021
Un vescovo serbo spiega come risolvere il problema dello scisma nell'Ortodossia
Il vescovo Irinej (Bulović, nella foto) di Bačka offre le possibili vie d’uscita dallo scisma creato dalla crisi ucraina. Analizziamo le sue valutazioni e chiediamoci come questo apparente vicolo cieco troverà la sua soluzione.
07/05/2021
Come incollare una riproduzione di un'icona su una tavola
Uno dei tipi di bricolage più semplici e al tempo stesso più richiesti tra i cristiani ortodossi è la realizzazione di riproduzioni di icone (che non mancano mai nelle nostre case) su un supporto di legno. Vediamo come realizzare in modo pratico quest’attività.
Anche nella piena gioia della Pasqua, non dimentichiamo le sofferenze dei nostri fratelli cristiani, e vi presentiamo un articolo di Raymond Ibrahim (uno dei maggiori esperti di storia dei cristiani perseguitati in Medio Oriente) sui rischi di una recrudescenza del genocidio degli armeni, un rischio acuito dal conflitto dell’Artsakh nel 2020.
Per più di un anno il mondo intero è stato tormentato dall'epidemia del coronavirus, ma allo stesso tempo l'Ucraina salvata da Dio sopporta la propria croce.
Nel mondo noi tutti confessiamo la Via Crucis del nostro Signore Gesù Cristo, attraversando questo momento difficile. Ma affidandoci alla parola di Dio, pronunciata all'apparizione della Santa Croce del Signore al santo pari agli apostoli Costantino il Grande, "In hoc signo vinces", crediamo fermamente e sappiamo che se riusciamo a crocifiggere le nostre sofferenze sulla Croce del Signore, dopo ogni crocifissione avremo una risurrezione. Solo dopo la sofferenza, quando una persona è crocifissa insieme a Cristo, arriva la Risurrezione.
Per questa occasione, oggi, nel Grande e Santo Lunedì, proprio all'inizio della Settimana Santa, qui in Slovacchia, nella cattedrale ortodossa della città di Košice, vogliamo congratularci con sua Beatitudine il metropolita Onufrij di Kiev e di tutta l'Ucraina – il primate canonico della Chiesa ortodossa ucraina – e con il suo gregge, affidatogli da Dio, per l'imminente luminoso trionfo del Signore Gesù Cristo sulla morte, la paura, la malattia e il peccato.
Condividendo con voi la gioia e la speranza, aspettiamo di incontrarci di nuovo con voi e di concelebrare con voi, vostra Beatitudine, e di essere benedetti dalle vostre parole.
In questa occasione, già anticipando il trionfo di Cristo, ci togliamo la maschera e diciamo con gioia a voi e a tutti: Cristo è Risorto! Veramente è Risorto!
Sacratissimi arcipastori, reverendi pastori e diaconi, venerabili monaci e monache, cari fratelli e sorelle!
In questo giorno eletto e santo, pieno di gioia pasquale e di meravigliosa luce, si trasmette da bocca a bocca e da cuore a cuore il vangelo che afferma la vita:
CRISTO È RISORTO!
Con queste parole professiamo una fede incrollabile in colui che il Venerdì Santo è stato innalzato sulla Croce, sui cui hanno fatto il lamento insieme ai discepoli le donne mirofore, pregando davanti alla Sindone. Oggi, insieme alle schiere angeliche, a dimostrazione dell'unità della Chiesa terrena e celeste, proclamiamo solennemente: “Oggi è la salvezza per il mondo, poiché è risorto Cristo, qual onnipotente” (Canone di Pasqua, Irmo della Quarta Ode).
La Pasqua del Signore è la prova più chiara della sapienza di Dio e dell'amore incommensurabile del Creatore per la stirpe umana. L'inizio della storia, come sappiamo, fu oscurato da una tragedia spirituale: con la caduta dei progenitori, le porte del Paradiso furono chiuse agli esseri umani e da allora la sofferenza e la morte sono diventate una conseguenza inevitabile della peccaminosità dell'uomo. Ma, avendo perso la comunione con Dio, la fonte della vita, gli esseri umani non hanno perso la sua bontà e il suo amore.
Allo stesso tempo, come scrive Nicola Cabasila, un santo del XIV secolo, “l'amore di Dio era incommensurabile e non c'era alcun segno per esprimerlo” (Sette discorsi sulla vita in Cristo, Discorso VI). L'amore si rivela nel fare del bene al prossimo e nella disponibilità a sopportare volontariamente difficoltà, costrizioni e persino sofferenze per lui, e il Salvatore manifesta entrambe le cose. Con la sua incarnazione rinnova la natura umana, danneggiata dal peccato, mentre con la sofferenza della Croce ci libera dal potere del male. “Così abbiamo ricevuto la vita in Cristo”, conclude il venerabile Efrem il Siro, “abbiamo mangiato il corpo del Signore invece del frutto dell'albero..., lavati dalla maledizione per mezzo del suo sangue giusto e della speranza della risurrezione... viviamo la sua vita” (Interpretazione dei quattro Vangeli, 21).
La risurrezione del Salvatore ha aperto all'umanità le porte del Regno dei cieli e ha colmato la nostra esistenza terrena di significato eterno. Il Signore si è donato a tutti quelli che credono in lui come esempio di virtù e di incorruttibilità acquisita, affinché tutti quelli che si salvano seguano le sue orme, come scrive al riguardo san Massimo il Confessore (Ambigua, 42). E per questo dobbiamo già qui, sulla terra, imparare a respirare l'aria dell'eternità, essendoci spogliati dell'uomo vecchio con le sue azioni (Col 3,9), organizzando la nostra vita secondo il Vangelo e partecipando ai misteri della santa Chiesa – come eredi delle grandi promesse di Dio.
La fede nella risurrezione del Salvatore spegne la fiamma delle ansie quotidiane e consente di elevarsi al di sopra della vanità mondana, aiuta a respingere le tentazioni del peccato e superare le varie paure. In risposta all'amore divino, siamo chiamati a mostrare un “amore che viene da un cuore puro, da una buona coscienza e da una fede non finta” (1 Tim 1,5). In risposta alla sua misericordia – siamo chiamati a mostrare misericordia alle persone intorno a noi. In risposta alla sua cura – siamo chiamati a prenderci cura dell'ordinamento della vita pubblica secondo gli alti ideali evangelici.
La celebrazione della Pasqua, attraversando i confini nazionali e statali, unisce spiritualmente milioni di cristiani che vivono in diversi paesi. Questo coro terreno dalle molte voci, insieme alla schiera delle forze celesti disincarnate, rende lode al Signore Gesù, che ha versato il suo sangue per tutti e ha redento il mondo a un prezzo vivificante (Ottoeco, Tono 6°, stichiro del sabato mattina).
Questo ringraziamento di anno in anno, di secolo in secolo, di millennio in millennio, risuona vittoriosamente su tutta la terra – suona nonostante le tentazioni, le difficoltà e le prove. Non si ferma nemmeno oggi, quando il mondo soffre di un'epidemia distruttiva.
In questo momento difficile, è particolarmente importante sostenere chi è malato e debole, chi piange per la perdita dei propri cari, chi ha perso il proprio sostentamento, chi non può venire in chiesa. Forniremo tutto l'aiuto possibile ai sofferenti, non passeremo indifferenti a chi ha bisogno di partecipazione umana, attenzione e cura.
Più recentemente, a causa di misure epidemiche, molti di noi non hanno potuto partecipare alle funzioni. L'esperienza che abbiamo maturato ha dimostrato quanto sia importante apprezzare e utilizzare ogni opportunità per partecipare alla preghiera comune, ai servizi divini e ai santi misteri, soprattutto alla Divina Eucaristia, che ci unisce a Cristo e tra di noi.
Miei cari, mi congratulo sinceramente con voi per la grande festa della Pasqua e vi auguro buona salute e generosità da parte di Gesù il Datore di vita. Possa il Signore misericordioso concedere a tutti noi di prendere veramente parte al giorno senza tramonto del suo Regno e di testimoniare con gioia: CRISTO È RISORTO! VERAMENTE CRISTO È RISORTO!
KIRILL
PATRIARCA DI MOSCA E DI TUTTA LA RUS'
Pasqua di Cristo, 2021
02/05/2021
Messaggio di Pasqua dell'esarca patriarcale dell'Europa occidentale, il metropolita Antonij di Korsun e dell'Europa occidentale
Benemati nel Signore, confratelli arcipastori, reverendi padri, monaci e monache amati da Dio, cari fratelli e sorelle!
Mi congratulo di cuore con voi per la grande e luminosa festa della Pasqua del Signore! Ancora una volta, il Salvatore del mondo ci ha concesso di raggiungere questo giorno ivocato e santo e di ascoltare l'annuncio pasquale che conferma la vita, e che con un sentimento di esultanza rivolgo ora a tutti voi: Cristo è risorto! Veramente Cristo è risorto!
Dopo aver percorso con il Signore la via degli ultimi giorni della sua vita terrena, ora ci troviamo davanti alla Tomba vivificante, dalla quale ha brillato la luce della salvezza. Il perdono di Dio ha sconfitto il male umano che aveva inchiodato il Salvatore sulla Croce, l'amore di Cristo si è rivelato più forte della morte stessa, la generosità del Padre celeste si è riversata abbondantemente su tutte le persone, aprendo le porte del Regno eterno a tutti. Non c'è gioia più grande della partecipazione attiva a questa grande vittoria, che, secondo la parola dell'apostolo, ha vinto il mondo e ha liberato la creazione dal sigillo del peccato che la dominava!
Purtroppo anche quest'anno stiamo celebrando la gioiosa festa della Pasqua in circostanze difficili. L'epidemia continua ancora a rappresentare un pericolo per la nostra salute e colpisce aspetti della nostra vita che prima sembravano così banali e familiari, inclusa persino la possibilità di visitare liberamente la chiesa di Dio e di partecipare ai servizi divini.
Nel giorno della luminosa risurrezione di Cristo, preghiamo, con audacia e speranza inestinguibile, il Salvatore che ha vinto la morte con la morte, perché metta presto fine all'epidemia, perché doni della forza ai medici che stanno lottando contro la malattia, per la guarigione degli ammalati, per la consolazione di coloro che sono addolorati per la perdita dei propri cari.
Ancora e ancora congratulandomi con tutti voi, cari vladyki, padri, fratelli e sorelle, in occasione della festa della Pasqua di Cristo, vi auguro buona salute, pace e gioia luminosa nel Signore Risorto!
Cristo è risorto! Veramente Cristo è risorto!
+ ANTONIJ,
Metropolita di Korsun e dell'Europa occidentale,
Esarca patriarcale dell'Europa occidentale
01/05/2021
Messaggio pasquale di Sua Beatitudine il metropolita Onufrij
Mi congratulo di cuore con tutti voi : arcipastori e pastori amati da Dio, pii monaci e monache, cari fratelli e sorelle, – in occasione della nostra più grande festa cristiana, la gloriosa risurrezione del nostro Signore Dio e Salvatore Gesù Cristo.
La Risurrezione di Cristo è una Pasqua eterna, è la festa delle feste e la solennità delle solennità. La risurrezione di Cristo è davvero il più grande giorno santo cristiano. San Gregorio il Teologo ha scritto che la festa della risurrezione di Cristo "supera di gran lunga tutte le altre celebrazioni, non solo tutte quelle umane e temporali, ma anche le altre feste che celebrano Cristo, proprio come il sole supera le stelle" (Opere di San Gregorio il Teologo. San Pietroburgo, 1912, vol. 1. p. 662).
La risurrezione di Cristo è il trionfo della vittoria della vita sulla morte, è la festa della vita, e poiché la vita è il dono più prezioso che è stato fatto a una persona, la Pasqua è anche la festa più grande, perché nella gloriosa risurrezione, il Figlio di Dio, il nostro Salvatore, ci ha restituito la vita eterna che un tempo avevamo perduto.
Che amore meraviglioso e straordinario ha Dio per l'uomo! L'uomo aveva peccato e non poteva continuare a vivere nel paradiso; nonostante ciò, l'Amore divino è disceso dal cielo alla terra, verso l'uomo caduto, si è incarnato e ha fatto ciò che noi peccatori avremmo dovuto fare. L'Amore divino ci ha purificati e redenti con Dio, si è sacrificato per noi. L'Amore divino sulla Croce ha vinto i nostri peccati, scendendo con l'uomo all'inferno e distruggendolo con lo splendore della gloria divina. L'Amore divino ha risuscitato la natura umana e le ha restituito il Paradiso perduto. Il venerabile Teodoro lo Studita ha detto che la risurrezione di Cristo ha portato gioia al mondo intero, perché attraverso la sua risurrezione "Cristo ha aperto il paradiso e lo ha reso accessibile a tutti. Oh, profondità impensabile! Oh, altezza insondabile! Oh, mistero... che supera il potere della mente!" (Opere di Teodoro lo Studita, Omelia durante la santa e grande settimana di Pasqua. 2011. Vol.2. P. 379). La malizia diabolica non poteva comprendere l'amore di Dio per l'uomo caduto; fu solo quando Cristo fu risorto, che il diavolo si rese pienamente conto di essere stato sconfitto, ma era troppo tardi, tutto era compiuto: l'inferno era distrutto, il potere della morte sconfitto e il paradiso restituito all'uomo, e lui, il astuto tentatore, era legato dai legami delle tenebre infernali (2 Pietro 2:4).
Questa grande vittoria è chiamata la vittoria della vita, e ciò che è meraviglioso in questa vittoria è che Dio ha dato questa vittoria all'uomo. San Nikolaj di Serbia dice che "nessun conquistatore, tsar o voivoda terrestre vuole che la sua vittoria gli venga tolta e attribuita a un altro; solo il Risorto estende la sua vittoria a ciascuno di noi con entrambe le mani e non si arrabbia ma si rallegra quando la sua vittoria fa vincere anche noi" (San Nicola di Serbia, Conversazioni sul Santo Vangelo. Mosca, 2018. Libro 1 , p. 186).
Quanto furono benedette le sante donne mirofore, che furono le prime a ricevere la notizia della risurrezione di Cristo. In seguito ai tragici eventi della crocifissione del loro divino Maestro, dopo la sua morte e la sua sepoltura, le donne mirofore giunsero al sepolcro vivificante la mattina presto.
Erano confuse e il loro cuore era pieno di profonda tristezza. All'improvviso sentirono un terremoto e videro un angelo che rotolò via la pietra dall'ingresso del sepolcro e vi si sedette sopra. Vedendo il timore delle sante donne, l'angelo le calmò e disse: "Non temete, poiché so che cercate Gesù, il crocifisso. Non è qui: è risorto! Andate subito e dite ai suoi discepoli che è risorto dai morti e vi precede in Galilea; là lo vedrete" (Mt 28:5-7).
Le sante donne mirofore capirono che il loro maestro divino era il Messia, Dio venuto sulla terra per redimere l'umanità e risorto dai morti. Le mirofore lo annunciarono volentieri agli apostoli, e poi i santi apostoli diffusero questa buona notizia in tutto il mondo. La predicazione degli apostoli sul Cristo risorto ha cambiato il mondo. Le persone che hanno accolto Cristo risorto mediante la fede hanno cominciato a costruire la propria vita non secondo la voce delle proprie passioni, ma secondo la voce di Dio, che aveva risuscitato i morti. In Cristo risorto gli uomini hanno trovato la sorgente divina dell'acqua viva, che disseta la sete spirituale e sfocia nella vita eterna. In Cristo risorto, le persone hanno trovato il potere divino che trasforma una persona da qualcosa di brutto e sfigurato a qualcosa di bello, forte e nobile, utile sia per sé che per chi le sta intorno.
In questi santi giorni pasquali, ringraziamo in modo particolare il nostro Salvatore e Signore, che disceso dal cielo per noi uomini e per la nostra salvezza, si è incarnato, ha sofferto ed è risorto dai morti; per il fatto che il Signore ci ha dato l'onore di credere in lui e il privilegio di essere chiamati cristiani. Preghiamo umilmente che il Cristo risorto ci dia la determinazione e il coraggio di costruire la nostra vita secondo i suoi santi comandamenti e le sue leggi, che nella loro essenza si esprimono nei due comandamenti dell'amore: amore per Dio e amore per il nostro prossimo affinché diventiamo cristiani non solo di nome ma anche attraverso le nostre azioni terrene.
Ancora una volta, mi congratulo con tutti voi, cari fratelli e sorelle, in questo grande e glorioso giorno della risurrezione di Cristo. Auguro a tutti voi salute, pace, gioia e salvezza. Possa il Cristo Risorto, nostro Salvatore e Signore, custodirvi e ricolmarvi della forza spirituale a cui ogni uomo anela, ma che solo Dio possiede; la forza necessaria per superare tutte le difficoltà, le malattie e le paure della vita di cui il mondo è oggi gravato e che incontriamo sul cammino della vita durante i nostri vagabondaggi terreni.
Per la santa risurrezione, perdoniamoci quindi a vicenda, come Dio ci ha perdonati, abbracciamoci con amore, come Dio ci ha abbracciati, e cantiamo l'inno pasquale di vittoria: "Cristo è risorto dai morti, con la morte ha vinto la morte, e a chi giace nei sepolcri ha elargito la vita!" (Tropario della Pasqua). Amen.
Veramente Cristo è risorto!
Umile
Onufrij
Metropolita di Kiev e di tutta l'Ucraina
30/04/2021
Il fuoco sacro nella Scrittura, nella storia e nella scienza
William DiPuccio, un professore ortodosso italoamericano dell'Ohio, offre ai nostri lettori in grado di seguire un video in inglese questa sua conferenza con molte informazioni utili sul fenomeno del fuoco sacro di Gerusalemme, il miracolo annuale con le più lunghe attestazioni nella storia.
29/04/2021
Le ore delle celebrazioni del Grande Sabato e della notte della Risurrezione
Quest’anno le restrizioni della pandemia costringeranno in vari luoghi a cambiare gli orari delle funzioni pasquali. Per venire incontro alla comprensibile confusione dei fedeli (ma anche dei celebranti), il nostro confratello padre Petru (Pruteanu, nella foto) ci ha preparato un ottimo studio, che vi presentiamo in romeno e in italiano. Se le funzioni della Pasqua ortodossa sembrano complicate (e lo sono!) il miglior modo per apprezzarle davvero è studiarle e cercare di capirle.
28/04/2021
Se il potere eserciterà pressioni sulla Chiesa ortodossa ucraina, milioni di persone scenderanno in piazza
L'arcivescovo Leonid (Gorbachev, nella foto) di Vladikavkaz e dell'Alania, in una recente intervista, loda la resistenza dei credenti ucraini ricordando come siano disposti a lottare per esprimere la loro fede e i loro diritti, così come hanno fatto i loro fratelli in Montenegro.
27/04/2021
Perché scismatici e uniati chiedono ora la pace nel Donbass?
Negli anni passati siamo stati testimoni delle posizioni più guerrafondaie tra quelli che rivestono il nazionalismo ucraino di una parvenza religiosa (ovvero scismatici sedicenti ortodossi e uniati). Ora gli stessi fanatici della guerra stanno belando come miti agnelli in favore della pace. Cosa c’è di vero in tutto questo? Che parte ha in tutto questo la sindrome di Festinger, o “dissonanza cognitiva” tra le idee dei nazionalisti e la realtà delle cose? Scopriamolo in un saggio di Kirill Aleksandrov che ci offre anche gli esempi di coerenza delle dichiarazioni del metropolita Onufrij e degli ortodossi ucraini autentici.
26/04/2021
Scisma, vicolo cieco e un tragico errore: un punto di vista dalla Chiesa di Cipro sul Tomos della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina"
Il metropolita Nikiforos (nella foto) di Kykkos e Tillyria è uno dei membri più anziani e rispettati del Sinodo della Chiesa di Cipro, oltre che l’autore di un libro che spiega gli errori del patriarca Bartolomeo nella questione ucraina. Vi presentiamo l’analisi di Konstantin Shemljuk, che riassume i contenuti del libro.