Padre Andrew Phillips torna a riflettere, in un saggio che vi presentiamo in traduzione italiana, sul futuro dell’Ortodossia russa nei nostri paesi. Perfino le giurisdizioni che vivono in maggior simbiosi reciproca (come la ROCOR e il suo patriarcato) hanno problemi a integrarsi, e talvolta hanno lasciato uno strascico di cattive amministrazioni pastorali, e questi problemi vanno affrontati, prima o poi.
27/12/2017
Il patriarca annuncia un accordo sullo scambio di prigionieri nel Donbass
In una dichiarazione rilasciata dopo il suo recente incontro al monastero Danilovskij di Mosca con i leader delle autoproclamate repubbliche popolari di Donetsk e di Lugansk, nonché il capo del movimento pubblico "Scelta ucraina: il diritto del popolo", Viktor Medvedchuk, sua Santità il patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Rus' ha parlato dell'accordo raggiunto su tutti i dettagli dello scambio di prigionieri nel Donbass, come riferisce RIA-Novosti.
"Spero che lo scambio di prigionieri che avverrà possa dare inizio a questo processo, perché le liste non includono tutti coloro che rimarranno in cattività per qualche tempo, ma esprimo la fervida speranza che questo primo passo sia continuato con ulteriori sforzi per liberare tutti i prigionieri", ha affermato il patriarca.
Il patriarca ha anche espresso la sua convinzione che il conflitto nel Donbass non è necessario, e serve solo a indebolire tutti i partecipanti: "Nessuno ha bisogno di questo conflitto, che indebolisce chiunque sia coinvolto. Ma soprattutto, questo conflitto sacrifica molte persone; entrambe le parti sono tenute a sforzarsi per porvi fine ".
Come ha detto il leader di Donetsk, Aleksandr Zakharchenko, Kiev trasferirà 306 uomini alle guardie civili e 74 torneranno in Ucraina. Lo scambio è previsto per il 27 dicembre.
"Spero che la parte ucraina si attenga alle sue promesse", ha aggiunto Zakharchenko.
Il 15 novembre, durante una visita al Monastero di Nuova Gerusalemme, al di fuori di Mosca, Medvedchuk aveva chiesto al presidente Vladimir Putin di sostenere attivamente la proposta di uno scambio di prigionieri tra Kiev e Donetsk. Ha anche riferito che Kiev, Donetsk e Lugansk avevano accettato un elenco di prigionieri da scambiare. Il rappresentante presidenziale russo per il gruppo di contatto, Boris Grizlov, ha osservato che Kiev ha qui la sua ultima possibilità di tornare al processo negoziale, poiché le autorità ucraine "hanno interrotto i precedenti accordi sui prigionieri".
Il patriarca Kirill ha anche notato quanto profondamente il conflitto affligge la Chiesa ortodossa russa, con i fratelli ortodossi che combattono gli uni contro gli altri.
"Questa è una questione molto importante per la Chiesa ortodossa russa, perché il nostro gregge è da entrambe le parti. Ci sono i nostri fedeli da entrambe le parti. Chi piange tanto quanto la Chiesa russa riguardo a tutto ciò che sta accadendo, quando il fratello alza una mano contro il fratello? Vorrei sottolineare in particolare la necessità di una rapida soluzione pacifica a questo problema... E apprezzo molto la partecipazione costruttiva di entrambe le parti nell'accordo su quelle posizioni sulle quali possiamo dire, oggi, di avere finalmente concordato", ha detto sua Santità ai giornalisti.
26/12/2017
Il compito teme il maestro: riflessioni su una classe con Vladimir Gorbik
Presentiamo la traduzione italiana del resoconto di una classe di canto per direttori e cantori di coro, tenuta a Los Angeles alla fine dello scorso mese di agosto. Il conduttore delle lezioni è stato Vladimir Gorbik, il maestro di canto russo di cui abbiamo già trattato la figura e gli insegnamenti un paio di anni fa. Ci rincuora sapere che simili esperienze di scuola corale sono oggi possibili anche da noi in Italia.
Presentiamo nella sezione “Confronti” dei documenti la traduzione italiana di una riflessione di padre Andrew Phillips sul feudalesimo come chiave della rovina dell’Occidente cristiano e del suo allontanamento dalla vera Chiesa e dalla vera santità.
24/12/2017
I filaretisti scacciano i bambini disabili da un asilo, gli ortodossi li aiutano a crescere
Il 2 agosto 2017 la sede del centro “Prometeo” di Zaporozh’e, che aiuta bambini con sindrome di Down, paralisi cerebrale e autismo, è stata requisita dalle autorità per farne la casa del clero del “patriarcato di Kiev” in città. Il “vescovo” Fotij ha personalmente chiuso la posta dello stabile in faccia ai bambini disabili, ai loro genitori e ai collaboratori del centro.
Il personale del centro si è rivolto al vero vescovo ortodosso della città, il metropolita Luka (Kovalenko, ben noto anche nella nostra parrocchia), che si è subito adoperato perché questo centro potesse avere un nuovo locale, inaugurato il 19 dicembre per la festa di san Nicola, come riporta il sito della Chiesa ortodossa ucraina.
La lezione da imparare è importante e urgente: la pseudo-ortodossia non è solo un movimento che si diletta a occupare chiese ortodosse con la forza, ma è un cancro per la società civile del proprio paese.
Padre John Whiteford risponde a una perplessità sulle nuove idee di papa Francesco a proposito della traduzione del Padre Nostro, in un modo che potrebbe interessare anche ai traduttori delle preghiere ortodosse in lingua italiana.
22/12/2017
Una collezione di immagini sulle stazioni di pedaggio
L'artista Anna Ignatieva ha prodotto una serie di immagini digitali sul tema delle stazioni di pedaggio, o мытарства (mytarstva), della tradizione popolare ortodossa.
Noi non amiamo parlare molto di questo tema, che è tuttora controverso, forse al di là di ogni ragionevole misura, ma non ci dispiace questa collezione, anche se (pur nel loro aspetto fumettistico), le immagini risultano piuttosto inquietanti (come è giusto che siano, dato che trattano del peccato e dei suoi effetti sulle nostre anime), perché in questo modo si ridimensiona l'intera discussione escatologica sulla realtà ultima delle stazioni di pedaggio, riportandola sul terreno molto meno conflittuale delle immagini poetiche.
Diamo la parola a padre Andrew Phillips con la traduzione italiana di un saggio in cui spiega gli ingredienti per la lotta per restaurare il mondo cristiano messo in pericolo dall’Occidente.
20/12/2017
I cristiani in Unione Sovietica: Intervista di Enzo Biagi all'arcivescovo Kirill di Smolensk
Il nostro corrispondente Giuseppe, infaticabile ricercatore di video storici, ci segnala una vera chicca: tra i documentari di RAI scuola, è riuscito a ritrovare l’intervista di Enzo Biagi del 1990 all’allora arcivescovo di Smolensk e Kaliningrad – e oggi patriarca – Kirill. Osservare le condizioni della Chiesa ortodossa russa di 27 anni fa è un ottimo modo per iniziare una riflessione sulla stessa Chiesa di oggi.
Israel (Adam) Shamir, il cristiano ortodosso di origine ebrea di cui abbiamo già ospitato alcuni saggi, ci parla di Gerusalemme dopo la controversa dichiarazione del presidente Trump, guidandoci in un’attenta analisi delle posizioni contrapposte, dei conflitti e degli stati d’animo in un paese tanto cruciale quanto conflittuale nei rapporti umani in tutto il mondo. Presentiamo la traduzione italiana del saggio di Israel Shamir nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.
18/12/2017
Câte zile de post trebuie să ţinem înainte de a merge la spovedanie?
Dacă mergeţi în a 40-a zi de post, 40 de zile. Dacă mergeţi în prima zi, o zi de post şi, în următoarele 39 de zile, continuaţi postul. Cu alte cuvinte, când e de postit, e de postit! Ideea aceasta cu spovedania şi postul de dinainte de spovedanie este una dintre ‒ iertaţi-mi cuvântul prost ‒ idolatrizările legate de Ortodoxia noastră, una dintre falsele rigorisme pe care le-am impus, pentru că sunteţi de foarte multe ori tentaţi să ziceţi: „nu mă duc la spovedit, pentru că am mâncat azi după-masă nu ştiu ce. Nu fac aia, că...”.
Dacă e să fim sinceri, trebuie să recunoaştem că uneori ne mai şi ascundem după rigorile astea, în încercarea de a sta cât mai departe de ceea ce trebuie să facem. Postul trebuie să te apropie de spovedit, iar spovedania trebuie să te apropie de post. N-ai postit până te-ai spovedit? Posteşti după ce te-ai spovedit! N-ai postit până te-ai împărtăşit? Te împărtăşeşti şi posteşti! Sunt unele lucruri cu adevărat recuperabile în Biserică şi ‒ Slavă Domnului! ‒ postul este unul dintre ele.
(Preot Conf. Dr. Constantin Necula, Creștinism de vacanță, Editura Agnos, Sibiu, 2011, p. 219)
Ringraziamo il nostro confratello, l’archimandrita Martin (de Caflisch) per un’interessante biografia dell’arcivescovo Serafim (Rodionov, nella foto), che ci ha fatto avere nella ricorrenza dei 20 anni dalla nascita di vladyka Serafim al cielo. Nella sezione “Testimoni dell’Ortodossia”, potete leggere in russo e in italiano la vita di questo vero e proprio apostolo dell’Ortodossia in Italia.
16/12/2017
Un anno dalla consacrazione della cattedrale della santa Trinità a Parigi
La parte in inglese del portale Pravoslavie.rusegnala l'apertura di due parrocchie ucraine in Portogallo (a Braga e a Torres Novas) negli ultimi 2 mesi.
La caratteristica singolare di queste nuove parrocchie è che sono state aperte con la benedizione del metropolita Onufrij di Kiev e con il consenso del vescovo Nestor di Korsun. Si realizza così una sinergia tra una parte significativa della Chiesa russa, con le sue particolarità locali ma senza i privilegi dell’autocefalia (che le darebbero il diritto di aprire parrocchie nella diaspora in modo indipendente), e l’autorità del vescovo locale, il cui diritto di prestare il proprio assenso non viene negato. In tal modo, la Chiesa ortodossa ucraina può gestire in modo sostanzialmente autonomo la pastorale dei propri flussi migratori, e dimostrare al mondo che l’autocefalia di Kiev, tanto bramata dai gruppi scismatici, non aggiungerebbe granché di rilevante a quello che è già in funzione oggi.
Il sistema di autocefalia promosso da Mosca (che ha preferito dare le vere e proprie autocefalie solo a Chiese nazionali al di fuori dell’area di influenza di Mosca, come Polonia, Cecoslovacchia e Nord America) può piacere o non piacere, ma va valutato con attenzione in un paragone con il modello parallelo promosso da Constantinopoli, che invece propone l’autocefalia di Chiese come quella greca, albanese e cipriota, ma al tempo stesso privandole del diritto di organizzare una propria diaspora, compito avocato a sé dalla sede patriarcale.
14/12/2017
Il programma delle 200 chiese a Mosca costruisce la sua chiesa più grande fino a ora
Vi abbiamo già presentato tre anni fa un testo sul programma delle 200 chiese a Mosca, un progetto che sta cercando di ricostruire una parte delle chiese della capitale distrutte dal regime sovietico. Oggi qualcosa è cambiato nel progetto, e stiamo vedendo la costruzione di chiese molto più grandi di quelle del programma originale. Leggiamo in traduzione italiana il resoconto di questo sviluppo.