Stanno aumentando le segnalazioni di assalti a luoghi di culto e sacerdoti della Chiesa ortodossa del Patriarcato di Mosca in Ucraina, secondo le ultime notizie riportate da Interfax.
Sono stati contati 36 tentativi di impossessarsi di chiese nelle regioni di Kiev, Ternopol, Kirovograd, Sumy, Chernovtsy, Zhitomir, Volinia, Vinnitsa, Khmelnitskij, Donetsk, Lugansk, Kharkov, Rovno, and Kherson; inoltre, l'Istituto segnala minacce di violenza e assalti a preti e attivisti della Chiesa ortodossa ucraina nelle regioni di Odessa, Sumy, Donetsk, Lugansk, Kiev e Zaporozh'e.
Gi esperti dicono che i fatti da loro raccolti sono solo ”la cima di un iceberg” e non danno un'idea reale della frequenza degli assalti contro la Chiesa e delle violazioni dei diritti civili e delle libertà dei credenti, a causa dell'omertà dei media secolari e religiosi dell'Ucraina.
04/08/2014
C'è ancora un posto per la Chiesa ortodossa russa nell'Ucraina post-Maidan?
Le notizie di persecuzioni e abusi perpetrati su singoli preti o chiese del Patriarcato di Mosca in Ucraina non ci devono distrarre da un aspetto grave e forse ancor più inquietante della crisi ucraina, ovvero le enormi pressioni esercitate dal governo sulla Chiesa ortodossa, che hanno già causato l’esilio di alcuni preti, e potrebbero anche degenerare in “purghe” di clero leale a Mosca. Ce ne parla un articolo pubblicato da RIA-Novosti e dal portale Pravoslavie.ru, che riportiamo in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.
03/08/2014
Una comparazione tra il misticismo di Francesco d'Assisi e quello di san Serafino di Sarov
Il portale russo Pravmir ha nuovamente segnalato in questi giorni un testo che da molti anni si trova in inglese sul sito Orthodox Christian Information Center, relativo alle esperienze mistiche di Francesco d’Assisi e di san Serafino di Sarov a confronto. Circa una quindicina di anni fa avevamo tradotto questo testo in italiano, e quindi lo abbiamo diffuso in un opuscolo nel corso degli anni; per il suo punto di vista alquanto aspro e il contenuto piuttosto settoriale, non avevamo ritenuto necessario riportarlo anche sul sito; tuttavia, dato che la segnalazione su Pravmir lo rimetterà in discussione nel mondo ortodosso occidentale, ora è opportuno aggiungere anche la nostra versione italiana, che potrete trovare nella sezione “Confronti” dei documenti.
Di fronte al dramma delle coscrizioni, che coinvolge sempre più famiglie ucraine con proteste contro la giunta da parte delle madri, molte famiglie ucraine (incluse quelle che hanno alcuni dei loro cari che vivono in Italia) si stanno chiedendo cosa fare.
Nikolaj Starikov, in una video-intervista, ricorda che l’Ucraina come la conoscevamo (e a cui i militari arruolati fino al febbraio 2014 avevano giurato fedeltà) non esiste più. Oggi esistono due progetti opposti proposti da due opposte fazioni, entrambe ugualmente illegittime oppure entrambe ugualmente legittime. L’unica fondamentale differenza è che la fazione al potere a Kiev sta passando le stesse leggi (discriminazione linguistica, pulizia etnica, delegittimazione di partiti politici, repressioni) che furono tipiche della Germania nazista.
Chi decide di combattere per una delle due parti in lotta in Ucraina deve pertanto SCEGLIERE la sua parte, e sopportarne le conseguenze. Chi porta armi e non vuole fare questa scelta, ha comunque un’opzione riconosciuta dal diritto internazionale: l’internamento nel territorio di un paese neutrale confinante fino al termine del conflitto. Presentiamo il filmato e la trascrizione italiana della video-intervista a Starikov nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.
Sergej Kolesnik, un giovane professionista ucraino che ha sempre vissuto nel Donbass, descrive senza mezzi termini perché si vergogna di essere ucraino, offrendo ai suoi lettori oltre una quarantina di ragioni per la maggior parte basate su dati di fatto e non su gusti o preferenze politiche. Ascoltiamo queste ragioni nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.
01/08/2014
A Taiwan una famiglia locale entra nella Chiesa ortodossa
Il portale Pravoslavie.ru riporta la notizia del battesimo di un gruppo di cinque taiwanesi, che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea”. È sempre interessante osservare l’espansione internazionale dell’Ortodossia, accolta con sincerità ed entusiasmo dai popoli più diversi.
Ecco, esattamente una settimana dopo, la sede della diocesi ortodossa di Gorlovka e Slavjansk in seguito a un successivo bombardamento, che lunedì 28 luglio ha ucciso "solo" un passante (comunque, una vittima civile di troppo, a cui l'esplosione ha strappato le gambe).
Cliccate sulla foto per vedere il filmato da YouTube:
Il giorno del bombardamento, per giunta, era la festa del santo principe Vladimir. Ecco come l'esercito nazionale ucraino festeggia il santo nazionale ucraino.
Questa si aggiunge alle mille storie di ingiustizie contro i civili che peseranno nei secoli futuri su quel che resterà dell'orgoglio nazionale ucraino. Noi qui in Italia possiamo farci una domanda: Che cosa sarebbe successo, nei media religiosi, laici e laicissimi "de noantri", se a essere bombardata in questo modo fosse stata la sede di una diocesi cattolica?
Da molto tempo non aggiungevamo informazioni sulla nostra parrocchia in altre lingue, e siamo davvero contenti di poterci presentare oggi anche in spagnolo. Grazie di cuore a Delia per questo lavoro di traduzione.
Non abbiamo pretese di padroneggiare tutte le lingue del mondo, ma ci teniamo a vivere la nostra parrocchia come un luogo dove i fedeli di QUALSIASI lingua, cultura e provenienza possono sentirsi a casa propria, e possono avere lo stesso diritto di cittadinanza. Non riusciamo a vedere la Chiesa in alcun altro modo.
31/07/2014
Le sanzioni anti-russe provocano i primi contraccolpi legali
La lingua russa ha un’espressione piuttosto buffa, испугать ежа голой задницей, ovvero “spaventare i porcospini con un sedere nudo”, che rende in modo abbastanza grafico l’idea di una minaccia vuota, le cui conseguenze possono essere piuttosto dolorose. Le sanzioni economiche contro la Russia sembrano incarnare piuttosto grottescamente questo detto. Se una politica di sanzioni può avere contraccolpi minori e un certo successo contro un paese di minori dimensioni e forza, la loro applicazione nei confronti di una nazione gigante come la Russia (per di più, una nazione che è stata letteralmente invasa nell’ultimo ventennio da investitori occidentali di ogni tipo) è già catastrofica nelle sue conseguenze immediate, ovvero la fine di molti partenariati economici. Se poi a queste conseguenze si aggiunge un contraccolpo legale, ovvero la perdita di quegli stessi diritti negati alla Russia estesa a tutti quelli che vi stanno investendo, l’impatto col porcospino può dare seri problemi al fondoschiena... scopriamo nella traduzione italiana di un articolo di Russia Today come la Duma di Stato russa (nella foto) sta meditando un disegno di legge per limitare i diritti economici dei paesi che hanno imposto sanzioni economiche alla Russia.
Sergej Glaz'ev (nella foto) è uno dei principali consiglieri economici del presidente russo Vladimir Putin. In un'intervista del 21 luglio con Alena Berezovskaja della rivista Rusinform, Glaz'ev discute la posizione della Russia nella geopolitica mondiale, nella geoeconomia, la crisi in corso in Ucraina e lo stato della nascente Novorossija. Presentiamo il testo originale russo dell'intervista e la nostra traduzione italiana (con alcuni riferimenti ad articoli di approfondimento rilevanti dal blog The Soul of the East di Mark Hackard) nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.
30/07/2014
Perché nell’esercito ucraino c’è chi merita rispetto e compassione
A differenza della propaganda ucraina, che non cessa di chiamare all’unisono (vero tratto di un regime dittatoriale) “terroristi” tutti gli oppositori di un territorio di oltre 6 milioni di abitanti, la Novorossija non è motivata da odio anti-ucraino (questo si sviluppa solo come reazione alle atrocità commesse soprattutto sui civili inermi). Là sanno benissimo che la maggioranza dei militari ucraini è composta da coscritti inviati al fronte come carne da cannone, e non dai fanatici nazisti delle squadre della morte al soldo degli oligarchi al potere. Il nostro amico Saker, nel suo blog, fa una seria analisi dei casi in cui i miliziani e la Russia trattano bene e rilasciano i militari ucraini catturati, dopo essersi assicurati che appartengano al primo di questi gruppi e non al secondo. Presentiamo nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti questa analisi, che comprende anche il video di un gruppo di coraggiose donne e anziani che fronteggiano pubblicamente un ufficiale di coscrizione in Bucovina.
Il monastero della santa Trinità e di sant’Antonio di Sija, che citiamo tra le nostre fonti russe on-line in lingua italiana, ha recentemente pubblicato la traduzione italiana di un interessante discorso sul monachesimo dello schi-archimadrita Ioachim (Parr), anch’egli citato in uno dei nostri collegamenti in un video di conversazione con l'arciprete Dimitri Smirnov a Mosca.
Abbiamo messo a posto alcune imperfezioni grammaticali nella traduzione, e presentiamo il testo del discorso di padre Ioachim nella sezione “Testimoni dell’Ortodossia” dei documenti. in questo testo, oltre a consigli di vita spirituale per i monaci e per tutti i cristiani, padre Ioachim racconta la straordinaria storia di un vescovo divenuto novizio al Monte Athos.
28/07/2014
Consacrata una chiesa a Gorlovka in mezzo alle esplosioni
Il sito della diocesi di Gorlovka e Slavjansk riporta la notizia della consacrazione della chiesa di Nostra Signora di Kazan, di cui riportiamo i dati e una galleria fotografica nella sezione "Figure dell'Ortodossia contemporanea" dei documenti. Invitiamo a osservare questa galleria di immagini (scattate dal diacono Mikhail Andreev), che oltre a offrire un ottimo resoconto di come si consacra una chiesa, mostra il vero carattere della popolazione ortodossa del Donbass.
Al termine della funzione di consacrazione, avvenuta con il rumore di sottofondo delle esplosioni, il primo celebrante, il metropolita Ilarion di Donetsk e Mariupol, ha sottolineato quanto sia alto il prezzo della pace per cui si prega in tutte le funzioni della Chiesa.
Священный синод РПЦ на заседании в пятницу принял решение о восстановлении празднования общецерковного дня трезвости, учрежденного еще до революции.
Ежегодно 11 сентября духовенство будет посвящать проповеди этой теме, "совершать молебное пение о страждущих недугом винопития". Синод также рекомендовал "по возможности, во взаимодействии с государственными и общественными организациями, осуществлять публикации и проводить мероприятия, направленные на поддержание трезвого образа жизни".
На заседании синода утверждена "Концепция Русской православной церкви по утверждению трезвости и профилактики алкоголизма". Разработан также специальный молебен "о страждущих недугом винопития или наркомании".
Возобновить общецерковный день трезвости предложил митрополит Крутицкий и Коломенсий Ювеналий.
День трезвости
Впервые такой праздник был установлен Святейшим правительствующим синодом в 1913 году. 11 сентября церковь празднует день усекновения главы Иоанна Предтечи - один из самых постных в году. Он связан с гибелью великого пророка - после пьяного пира Ирод приказал отсечь главу Иоанна Крестителя в ответ на просьбу своей любовницы и ее дочери.
Stiamo assistendo sui grandi portali della Chiesa russa all’inizio di un flusso un po’ più regolare di notizie e di opinioni a favore della Novorossija. Per il momento il flusso è ancora contenuto, e questo fa pensare che la Chiesa si stia ancora dando da fare per quanto possibile per azioni di pacificazione. Ma le speranze di soluzione pacifica sono sempre più ridotte, e la grande ondata di indignazione per le atrocità commesse dal regime ucraino è tutt’altro che sopita. Nel testo tratto dal portale Pravoslavie.ru, che riportiamo in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa dei documenti”, è data la parola a Vasilj Anisimov, portavoce della Chiesa ortodossa ucraina, che sembra avere perso le speranze di una riconciliazione tra il Donbass e Kiev.