Come promessa, il nostro amico Tudor Petcu ci ha fatto avere la sua intervista a padre Rafail Lukacs (nella foto), che ci offre non solo preziosi dati sull’Ortodossia in Ungheria, ma anche elementi della storia personale di padre Rafail e spunti preziosi su come l’Ortodossia sia un patrimonio di tutti i popoli. Vi presentiamo l’intervista in romeno e in italiano nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti.
Il Saker blog italiano ci presenta alcuni fatti poco noti sulla Russia, che possono mettere in discussione l’idea preconcetta che abbiamo di questo paese.
Padre Rafail Lukacs (nella foto) è l’unico prete ortodosso ungherese in Romania, rettore della chiesa del villaggio di Păsăreni nel distretto di Mureş. Il nostro amico Tudor Petcu ha avuto modo di intervistarlo, e in attesa di avere un testo più dettagliato su di lui, ha raccolto da parte di padre Rafail una breve nota storica sull’Ortodossia in Ungheria, che pubblichiamo volentieri in traduzione italiana nella sezione “Pastorale” dei documenti.
Dopo oltre 5 anni di lavoro assiduo, siamo finalmente giunti al traguardo delle 6000 pagine del nostro sito parrocchiale, tra articoli, documenti, voci del blog e altro materiale. Molte di queste pagine (come la maggior parte delle voci del blog) sono abbastanza corte, ma alcuni documenti sono piuttosto estesi, e tutto il materiale corrisponde comunque a migliaia di pagine a stampa, tanto da non far sfigurare la definizione data da uno dei nostri lettori, del nostro sito come una piccola enciclopedia dell’Ortodossia. Speriamo di essere stati utili a fornire un primo passo verso la Chiesa ortodossa ad alcuni di quelli che la stavano cercando, e un approfondimento della propria fede a chi ha già iniziato il suo cammino cristiano ortodosso.
Al mattino di sabato 17 settembre 2017, il Signore ha chiamato a sé il trentaquattrenne Nabeel Qureshi, apologeta americano di origine pachistana noto per la sua conversione al cristianesimo dall’islam di matrice Ahmadiyya. Abbiamo seguito le sue spiegazioni con molto interesse, apprezzando il modo intelligente e pacato di presentare le sue ragioni (come per esempio in questo video), e il suo coraggio di affrontare una malattia terminale perseverando sino alla fine nella sua testimonianza di fede. Non smetteremo di ascoltare attentamente le sue parole, che continuano a risuonare attraverso le persone che gli sono state vicine (primo tra tutti il suo amico David Wood) e attraverso tante anime che hanno risposto alla sua stessa chiamata. Che il Signore lo riposi nella pace e lo conduca a una gloriosa risurrezione.
In uno dei suoi brevi saggi che presentiamo in traduzione italiana, padre Andrew Phillips cerca di spiegarci la via maestra della Chiesa tra i pericoli del razionalismo e dell’irrazionalismo, solo apparentemente opposti, ma in realtà entrambi contrari alla vera fede e alla vera scienza, perché privi di una dimensione di santità.
15/09/2017
Abba Isacco il Siro, il santo "ingiustamente accusato"
Presentiamo una serie di considerazioni del protopresbitero Ioannis Photopoulos sulla figura di sant’Isacco il Siro, un santo di cui abbiamo pochi dati biografici ma ottimi e solidi insegnamenti ascetici, e che la tradizione della Chiesa ritiene un Padre perfettamente ortodosso. Di fronte ad alcune identificazioni della figura di sant’Isacco con un vescovo nestoriano probabilmente a lui posteriore, si sono sprecati i tentativi di giustificarlo in modi quanto meno dubbi. Lo scritto di padre Ioannis non esita a entrare in polemica con i teologi che esprimono questi tentativi (tra cui i metropoliti Ilarion Alfeev e Kallistos Ware), ma più che questa polemica a noi preme di presentare una difesa dell’ortodossia e dell’appartenenza ecclesiale di uno dei più importanti istruttori ascetici della Chiesa.
14/09/2017
La più famosa vittima ortodossa dell’Inquisizione romana
Nell’intervista a Tudor Petcu sulla storia dell’Ortodossia in Italia, che abbiamo pubblicato il 7 luglio 2017, scrivevamo: “ci sono confessori della fede ortodossa e addirittura martiri, che hanno sofferto per l’Ortodossia in diverse zone d’Italia, ma le loro vite non sono pubblicizzate adeguatamente”. Ora abbiamo avuto dal nostro confratello padre Eugenio un articolo che ci aiuta a colmare questa lacuna. Oggetto dell’articolo è un martire non ufficialmente canonizzato, l’arcivescovo Macario di Macedonia, che fu impiccato e bruciato a Roma per nessun’altra colpa che quella di professare la fede ortodossa in Italia.
Nel pomeriggio dell’11 settembre 2017 si è addormentato nel signore l’arcivescovo Feofan di Berlino (al secolo Oleg Ivanovich Galinskij). Nato l'8 luglio 1954 nella città di Belaja Tserkov presso Kiev, e aveva studiato chimica a Dnepropetrovsk prima di entrare al seminario e all’accademia di Leningrado. Dopo la consacrazione episcopale nel 1987 e alcuni anni di servizio in Russia e in Cecoslovacchia, era stato assegnato ad aver cura delle parrocchie patriarcali russe in Germania, un compito che ha seguito per 25 anni. Nel 2010 abbiamo avuto il piacere di ospitarlo nella nostra chiesa per le celebrazioni del pellegrinaggio alla Sindone (potete vederlo nella relativa galleria fotografica).
Вечная память! Eterna memoria!
12/09/2017
La chiesa dei nuovi martiri a Mosca come rifiuto dello stalinismo e del leninismo
Il professor Paul Robinson dell’Università di Ottawa, autore del blog Irrussianality (un riuscito gioco di parole che sottolinea le nostre fobie irrazionali della Russia) si è messo all’opera a smontare un altro controsenso della russofobia imperante: quello che vede imperi stalinisti in ricostruzione ogni volta che la Russia riesce a sollevare un poco la testa. Dopo un viaggio a Mosca e una visita alla chiesa dei nuovi martiri al monastero Sretenskij, Robinson fa notare come la presenza di Putin alla consacrazione di questa chiesa segna il ripudio più netto dello stalinismo. Leggiamo questi appunti di diario di viaggio in traduzione italiana nella sezione “Testimoni dell’Ortodossia” dei documenti.
11/09/2017
I neopagani sono attivi nei partiti d'opposizione in Russia
Di fronte ai media che ci martellano a senso unico il mantra delle relazioni pericolose della Chiesa ortodossa russa con la politica, presentiamo in traduzione italiana l’articolo ben documentato e illuminante di Vladislav Maltsev sulle commistioni politiche dei neopagani russi, un insieme di movimenti effimeri e recenti che conta al massimo alcune decine di migliaia di aderenti. A differenza della Chiesa ortodossa (che conta decine di milioni di aderenti), i neopagani russi sembrano presi da una vera e propria frenesia di commistioni politiche, apparentemente con forze molto diverse tra loro (nazionalisti, liberali, comunisti e neonazisti), ma tutte unite nello sforzo di minare l’unità statale della Russia e la sua sovranità. Questo articolo è davvero un utile antidoto alle visioni in bianco e nero della Russia e della sua identità religiosa.
Padre Hans Jacobse (nella foto) offre una risposta intelligente e accurata a un dilemma che spesso si pone nelle nostre chiese ortodosse: a che punto della Liturgia predicare? Le abitudini in uso sono due: dopo il Vangelo e alla fine della Liturgia. Quest’ultima è a volte vista come un espediente per poter predicare anche ai ritardatari, ma ci sono ragioni più profonde per preferire la predicazione subito dopo il Vangelo. Scopriamo queste ragioni nella traduzione italiana del saggio di padre Hans.
09/09/2017
La sfida dei ministri di culto dalla doppia vocazione
In un paese come l’Italia, in cui tanti preti e diaconi ortodossi devono vivere dei frutti di un loro lavoro secolare, è importante capire cosa comporta avere un ministro di culto dalla vocazione “doppia”, per evitare soprattutto il pericolo più grave: lo sfinimento. Leggiamo le considerazioni di padre Ernesto Obregon in traduzione italiana nella sezione “Pastorale” dei documenti.
Padre Andrew Phillips ci aiuta a fare un paragone tra la Corea del Nord e gli Stati Uniti d’America evidenziando una serie di pericoli sociali che vengono di solito associati ai nordcoreani, e dimostrando che gli stessi pericoli si possono associare senza particolari giochi di prestigio mentali anche agli americani: un’utile lettura, che possiamo trovare in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti
La scorsa domenica abbiamo letto in chiesa un brano apparentemente poco significativo della prima Lettera ai Corinzi (16:13-24), composto di semplici saluti ed esortazioni ai fedeli. Eppure, anche le parti meno appariscenti delle Sacre Scritture rivelano spesso insegnamenti profondi. Il riferimento ad Aquila e a Priscilla e alla “chiesa che si raduna nella loro casa” ha spinto l’arciprete John Moses a scrivere una predica che abbiamo tradotto in italiano nella sezione “Pastorale” dei documenti. Oltre a fornire interessanti dati su questa antica chiesa domestica, infatti, padre John ci sfida a dimostrare quale sia oggi la nostra comprensione del senso di comunità, essenziale perché le nostre chiese possano sopravvivere.