Il nostro amico Andrei (meglio noto nel mondo come Saker) lancia la proposta di creare un sito parificato al suo famoso blog internazionale. Il sito svrà come nome “Storia del popolo ortodosso”, e sarà articolato in tre sezioni:
1) Informazioni di base sulla Chiesa ortodossa;
2) Storia e prospettive delle Chiese ortodosse locali nel mondo;
3) Studi sulle sofferenze inflitte ai cristiani ortodossi nella storia.
A tal fine, Saker chiede la collaborazione di esperti a livello internazionale, che possano contribuire alla crescita e al successo del sito.
Fin dal primo momento in cui abbiamo presentato il lavoro di Andrei, abbiamo sottolineato che il Saker Blog si distingue dalla media dei blog di contro-informazione nel mondo per il suo carattere dichiaratamente cristiano ortodosso, e ci fa piacere vedere questo suo scopo portato avanti con serietà e dedizione.
Presentiamo nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” un testo in russo e in italiano su una festa avvenuta un paio di mesi or sono, quando il popolo dei Lemko (i carpato-russi della Polonia) ha celebrato i 90 anni del ritorno all’Ortodossia dall’uniatismo, iniziato nel 1926 dal villaggio di Tylawa ai confini con la Slovacchia. Il popolo carpato-russo non smette di stupirci con la sua serietà e determinazione nella fede.
Presentiamo nella sezione “Ortoprassi” dei documenti la traduzione italiana di una lettera del vescovo Basil (Rodzianko) di San Francisco (+1999), sul tema spinoso delle diverse forme di ricezione dei convertiti nella Chiesa ortodossa. Abbiamo analizzato questo tema (tanto importante per i nuovi ortodossi in Italia) fin dai nostri primi lavori di traduzione: ora, accogliamo con piacere un testo che ci spinge a riflettere, oltre che sui requisiti formali delle precedenti appartenenze o delle particolarità dei riti, anche sullo stato interiore dei convertiti.
Dopo molti anni di impegno e sacrificio, il nostro caro fratello Andrea Buongiovanni è stato ordinato diacono a Pistoia domenica 27 novembre dal vescovo Antonij di Bogorodsk. Il suo cammino non è stato facile (ne sappiamo qualcosa per averne condiviso alcune tappe), e ora la sua fedeltà alla Chiesa è stata premiata dal servizio diaconale, per il quale aggiungiamo volentieri il nostro: Axios!
29/11/2016
I 10 monasteri più belli della Russia: una veduta invernale
Russia Insider ci presenta una galleria con vedute invernali sui 10 monasteri più belli della Russia (uno buddhista e nove cristiani ortodossi), visitabili in queste condizioni da chi non ha paura dell’inverno russo.
Il nostro caro padre Giovanni ha avuto il suo ufficio funebre anche in Moldova (a cui ha partecipato suo nipote, padre Oleg Plopan) e ora le sue spoglie attendono la risurrezione nel cimitero presso la chiesa della santa Trinità a Grătiești.
Eterna memoria! Veşnica pomenire! Вечная память!
28/11/2016
Il patriarca Kirill consacrerà la cattedrale del centro spirituale e culturale russo a Parigi
Il patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Rus' visiterà la Francia e la Svizzera dal 3 al 7 dicembre. Il 4 dicembre, il patriarca consacrerà la cattedrale della Trinità nel centro spirituale e culturale ortodosso di Parigi, e il 7 dicembre presiederà la celebrazione dell'80° anniversario della parrocchia della Risurrezione a Zurigo – ha annunciato venerdì ai corrispondenti di "Interfax-Religion" il direttore del servizio stampa patriarcale, il sacerdote Aleksandr Volkov.
Il Centro spirituale e culturale ortodosso russo di Parigi è stato aperto il 19 ottobre. Si trova su un sito di 4.200 metri quadrati nel 7° arrondisement della capitale francese, e si compone di quattro edifici: il centro culturale sul Quai Branly, un complesso educativo in Rue Université, un edificio amministrativo in Avenue Rapp, e la cattedrale della santa Trinità.
Il centro fa parte dell'ambasciata della Russia in Francia e gode d'immunità diplomatica.
Il centro si trova nella stessa zona della Torre Eiffel, del Palais Bourbon, del Grand Palais e del Musée d'Art Moderne de la Ville de Paris.
Jonathan Pageau ci guida attraverso una meditazione su due immagini di Cristo che rappresentano le due polarità opposte del suo disegno di salvezza, e fa notare come l’eccessiva polarizzazione su una delle due immagini provochi rischi di estremismo.
In questi giorni ci sono giunte due notizie relative a comportamenti patriarcali che ci sembrano nettamente speculari: da una parte il patriarca Kirill, in occasione del suo settantesimo compleanno, riceve i complimenti del patriarca Ilia II di Georgia perché la Chiesa russa riconosce la sovranità della Chiesa georgiana sull’Abkhazia, pur a fronte di una posizione molto filorussa degli ortodossi in Abkhazia.
D’altra parte, il patriarca Bartolomeo offre una dimostrazione di ingerenza negli affari interni di un’altra Chiesa autocefala, insistendo per un riconoscimento ufficiale del Sinodo di Creta da parte della Chiesa di Grecia, nonostante la presenza di voci discordi tra i vescovi di quest’ultima Chiesa.
Non ci piace in modo particolare metterci a fare pubblicità comparativa, tanto meno tra patriarchi, ma riteniamo importante segnalare quello che ci sembra un modo di gestire le relazioni inter-ortodosse in armonia con le istruzioni di Cristo ai suoi discepoli, e un modo che invece sembra discostarsene in modo temerario.
25/11/2016
L'album fotografico del patriarca: gli anni sovietici
Nell’occasione delle feste per i 70 anni del patriarca Kirill, il sito ufficiale del patriarcato e il portale Pravmir offrono un insolito album fotografico con i ricordi del patriarca e della sua famiglia (inclusi gli anni delle persecuzioni del padre e del nonno, entrambi sacerdoti), che riportiamo con le didascalie in russo e in italiano nella sezione “Testimoni dell’Ortodossia” dei documenti. Chi ha finora sofferto per gli insulti abbondantemente scagliati sul patriarca potrà trarne un certo motivo di sollievo, vedendo che sua Santità non è il primo della sua famiglia a essere stato maltrattato per la sua fede.
Il sito dell’Istituto norvegese di ricerca sulle attività culturali riporta una notizia di un certo interesse per i cristiani ortodossi: la riscoperta presso Trondheim delle fondamenta di una chiesa di legno in cui il re vichingo Olaf Haraldsson fu sepolto subito dopo essere stato dichiarato santo. La scoperta conferma i racconti delle saghe norrene sugli eventi degli inizi del cristianesimo in Norvegia: le Cronache dei re di Norvegia dello storico medievale islandese Snorri raccontano che un anno dopo il martirio di re Olaf Haraldsson nel 1030, il suo corpo fu sepolto a Trondheim, o come era nota al tempo, Nidaros. Ben presto ci furono notizie di miracoli attribuiti al re martire. Un anno dopo la morte, la bara fu esumata e aperta in presenza del nuovo re e di un vescovo, rivelando il corpo di re Olaf miracolosamente ben conservato. Olaf Haraldsson fu subito dichiarato santo per acclamazione popolare, e il suo corpo fu conservato presso l’altare maggiore della chiesa di san Clemente, che era stata costruita dallo stesso re Olaf pochi anni prima. In seguito il corpo fu spostato nella cattedrale, per fare posto al crescente numero di pellegrini dalla Norvegia e da altri paesi, mentre il culto di sant’Olaf cresceva in popolarità. La chiesa di san Clemente fu in seguito distrutta, e la sua località è rimasta un mistero – fino a oggi. Il sito ha un significato unico nella storia della Norvegia, la cui identità è stata largamente basata sul culto della santità del re e martire Olaf, iniziato proprio in questa chiesa.
Vi offriamo una galleria fotografica del momento triste ma pieno di amore del nostro ultimo commiato dallo ierodiacono Ioan, che per otto anni, prima come laico e quindi come monaco e ministro di culto, ha servito con generosità e purezza di cuore la nostra parrocchia. Ringraziamo Andrey per il servizio fotografico, che è riuscito a donare, come già per il funerale di Tatjana Mrkić dello scorso 31 ottobre, una possibilità di sentirsi presenti anche a quelli che ne sono stati impossibilitati da un giorno lavorativo.
Ci saranno ancora molte occasioni per parlare di padre Giovanni e per ricordarlo, a partire dalla continuazione del cammino dei quaranta giorni dopo la morte. Per ora, vogliamo richiamare l’attenzione su un particolare curioso che ci si è presentato davanti agli occhi quando il carro funebre è partito per l’ultimo viaggio terreno. Siamo rimasti stupiti nel vedere che il carro funebre aveva una targa che terminava con le lettere “GOD”: ci è parso come se Dio stesso avesse voluto prendere in carico il nostro caro fratello e portarlo con sé nel suo Regno eterno...
23/11/2016
Vladyka Innokentij di Vilnius è diventato metropolita
Da molti anni attendevamo che un klobuk bianco fosse imposto sul capo del nostro caro vladyka Innokentij...
Di lui ricordiamo non solo i pazienti anni di lavoro nella diocesi di Chersoneso e il bene che ha voluto a tutti noi in Italia, ma anche il suo grande contributo alla risoluzione dei problemi della diaspora, nel processo di riconciliazione con la Chiesa russa all'Estero.
A vladyka, dal profondo del cuore, il nostro AXIOS!
Padre Andrew Phillips ci introduce una figura che, anche se non ancora ufficialmente canonizzata, costituisce un baluardo di intercessione per gli ortodossi che vivono in Finlandia. Madre Maria di Helsinki, al secolo Anna Aleksandrovna Taneeva (nella foto) fu una dama di compagnia dell’imperatrice Aleksandra Romanova, nonché una delle fonti della vita della famiglia imperiale alla caduta dell’Impero Russo. Possiamo leggere il saggio introduttivo su madre Maria in traduzione italiana nella sezione “Testimoni dell’Ortodossia” dei documenti.