Con questa immagine la Metropolia di Moldova ha dato il suo annuncio del decesso del nostro ierodiacono Ioan, ricordandolo come “un degno servitore dell’altare”.
Ecco le date delle ultime funzioni presso la nostra chiesa:
Lunedì 21 novembre, ore 19: Panichida del nono giorno
Martedì 22 novembre, ore 9.30: Divina Liturgia con il servizio del funerale.
Alla conclusione del funerale, intorno alle 12 di martedì, il corpo di padre Giovanni sarà portato in Moldova, lasciando tra noi il suo ricordo (eterna sia la sua memoria!) e i semi di risurrezione che la sua vita ha piantato nelle nostre.
Il nostro fratello Stefano, che già ci ha inviato resoconti della sua vita attraverso i pellegrinaggi a Patmos e al Monte Athos, ci offre un racconto del suo viaggio verso la fede ortodossa, che vi presentiamo volentieri nella sezione "Figure dell'Ortodossia contemporanea" dei documenti. Grazie a Stefano e a tutti i coraggiosi credenti che non tengono la lanterna della loro fede sotto un moggio, ma anzi ne condividono la luce con tutti quelli che conoscono.
In questi giorni in cui la morte di un caro fratello ci ha riaperto gli occhi su domande di fondamentale importanza, ci interroghiamo sul nostro destino eterno. La pretesa di sapere chi è salvato e chi è dannato (o al contrario, la convinzione di non sapere alcunché a riguardo) è sempre presente tra le tentazioni che ci possono venire, e padre Lawrence Farley cerca di condurci attraverso il complesso confine tra le probabilità e le certezze: vi presentiamo le sue risposte in traduzione italiana.
18/11/2016
Il monumento al principe Vladimir a Mosca provoca ira a Kiev
La scorsa settimana abbiamo menzionato l’inaugurazione del monumento al principe Vladimir a Mosca. Ora ci giunge la notizia che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti – che la giunta di Kiev ha protestato per l’appropriazione indebita del “proprio” principe (quest’ultimo veniva da Novgorod nel lontano nord, ma questo evidentemente non conta). Se da una parte la reazione pare fin troppo prevedibile, ci sembra una notizia positiva: quando si arriva alla guerra dei capricci, è segno che le altre munizioni sono agli sgoccioli.
Molti ricordano il nostro caro padre Giovanni con questo volto, quando, ancora con il nome di battesimo di Nicolae, ha servito per anni la nostra parrocchia in modo eccellente come starosta. Il suo aspetto è poi cambiato, ma la bontà del suo sguardo è rimasta sempre la stessa.
Vi aggiorniamo sulle funzioni di commemorazione funebre (Panichide):
1) Giovedì sera dopo l’Acatisto a san Nicola (ore 19.30 circa)
2) Sabato sera dopo la Veglia (ore 19.30 circa)
3) Domenica dopo la Liturgia (ore 12 circa)
Il rito della deposizione della bara sarà domenica alle 15.30 alle camere mortuarie dell’Ospedale Molinette (ingresso da via Santena 5).
Il funerale completo avrà luogo nella nostra chiesa in uno dei giorni successivi, in una data che annunceremo quando saranno completati i documenti per il trasporto della bara in Moldova.
17/11/2016
Il coraggio dei vescovi bulgari di fronte ai nazisti
Presentiamo nella sezione “Testimoni dell’Ortodossia” la traduzione italiana della storia dei coraggiosi vescovi bulgari, i metropoliti Stefan e Kirill (nella foto), che si opposero alla deportazione e al confino degli ebrei della Bulgaria (unico paese alleato dell’Asse a rifiutare la politica dello sterminio, grazie soprattutto all’opera di convincimento della Chiesa).
Riprendiamo un saggio del nostro confratello, l’arciprete Andrew Phillips (che è particolarmente vicino alla nostra parrocchia per il lutto che stiamo vivendo).
Basandosi sulle esperienze della sua vita, padre Andrew riesce a dare alla cosiddetta “scuola di Parigi”, molto diversificata per correnti, periodi e personaggi, un comune denominatore, e a identificarne le presenti e passate debolezze. Presentiamo il saggio in traduzione italiana nella sezione “Confronti” dei documenti.
Abbiamo programmato per martedì 15 ottobre alle ore 18 la Panichida del terzo giorno dal riposo nel Signore del nostro padre Giovanni. Aspettiamo in chiesa tutti quelli che vogliono partecipare. Per ora non siamo ancora certi delle date e orari dei funerali, anche se speriamo di avere un momento alla domenica pomeriggio, per permettere la partecipazione più piena dei fedeli.
15/11/2016
Le icone serbe contemporanee del monastero di Žiča
Vi presentiamo un’interessante collezione di icone serbe dipinte nello studio iconografico della Lavra reale di Žiča, e recentemente esposte a San Pietroburgo, per commemorare non solo gli 800 anni dalla fondazione del monastero, ma anche i legami fraterni tra la Russia e la Serbia.
Con una delle sue ultime fotografie, e con il cuore gonfio di troppi sentimenti, salutiamo la nascita alla vita eterna del nostro confratello, lo ierodiacono Ioan.
Padre Giovanni ci ha lasciati nel pomeriggio di domenica 13 novembre, dopo una lotta nobile e serena contro le complicazioni insorte dopo il suo trapianto di fegato (eseguito peraltro ottimamente dalla straordinaria equipe del professor Salizzoni).
Vi faremo sapere ulteriori notizie quanto prima; per ora, ricordatelo nelle vostre preghiere: che Dio lo riposi nella sua pace e gli doni una gloriosa risurrezione.
13/11/2016
Un'immagine dello tsar Nicola II trovata sotto il ritratto di Vladimir Lenin
Vi raccontiamo nella sezione “Testimoni dell’Ortodossia” dei documenti una curiosa storia da San Pietroburgo: al momento di restaurare un quadro di Lenin in una scuola, ci si è resi conto che il quadro di Lenin era stato dipinto sul retro di un ritratto dell’imperatore Nicola II: finito il restauro, ci si è ritrovati un ritratto double-face unico al mondo, testimone di due epoche diverse e di due mondi in conflitto.
Il marchese Astolphe de Custine aveva scritto, tra le sue celebri critiche alla Russia, la frase "grattez le Russe, et vous verrez un Tartare" (grattate il russo, e ci troverete sotto un mongolo): ora possiamo dire, in un senso molto reale, "grattate il comunista, e ci troverete sotto un ortodosso".
Nel pomeriggio di giovedì 10 novembre abbiamo avuto il piacere di accogliere in chiesa due ospiti di una certa fama: l’arciprete Maksim Volynets e lo ierodiacono Feofil (Bogoljubov), che stanno compiendo una visita in Italia che combina il pellegrinaggio e la tournée di concerti.
Padre Feofil è uno stimato musicista e cantore (lo era ancor prima di prendere i voti monastici, con il suo nome al secolo di Andrej Bogoljubov), e ci ha offerto un saggio della sua arte con un canto di pellegrinaggio, in uno stile musicale reminiscente dell’antico salterio.
I padri sono stati contenti della visita alla nostra chiesa, di cui hanno ammirato l’acustica, e ci hanno proposto di essere tra noi domenica 18 dicembre, quando verranno ancora nel nord Italia per alcuni concerti. Chi ha apprezzato questo canto del pellegrino potrà gradire di fermarsi il 18 dicembre dopo la nostra Liturgia domenicale per ascoltare il repertorio di questo artista monastico davvero unico.
In questi ultimi giorni ci sono arrivate due notizie che si situano agli estremi opposti di un’attitudine ecclesiale ortodossa, o anche semplicemente cristiana o umana. Mentre a Mosca il patriarca Kirill inaugurava assieme al presidente Putin e alle autorità civili e culturali della Russia un monumento al santo principe Vladimir, a Kiev lo pseudo-patriarca Filarete dichiarava che gli abitanti del Donbass dovranno espiare col sangue il loro peccato di… federalizzazione.
Offriamo alla vostra considerazione la traduzione italiana delle parole del patriarca e dei deliri dell’anti-patriarca. A noi sembra abbastanza chiaro chi dei due rappresenti lo spirito della santa Rus’ kievana e chi rappresenti l’inferno, ma forse non tutti ne sono ancora convinti... repetita iuvant.
10/11/2016
Padre Andrew Phillips su Trump e sulla Russia rossa e bianca
Presentiamo nella sezione “Geopolitica ortodossa” le traduzioni italiane di due recenti saggi dell’arciprete Andrew Phillips: un commento sulla vittoria elettorale di Donald Trump e sulle sue conseguenze in un mondo che dimostra sempre meno di amare la tirannia del ‘globalismo’, e un’analisi del conflitto tra la Russia ‘rossa’ e la Russia ‘bianca’ del XX secolo, ormai morte, ma i cui veri eredi si trovano gli uni con gli altri più spesso in accordo che in disaccordo sul progetto della ricostruzione della santa Rus’.