Il museo nazionale estone della città di Tartu, inaugurato la settimana scorsa alla presenza del presidente estone Ilves, ha tra i suoi reperti un incredibile strumento di tecnologia iconoclasta: una raffigurazione olografica della Vergine Maria, che i visitatori possono prendere virtualmente a calci, frantumandola.
A dimostrazione che la toppa è spesso peggio del buco, il presidente del partito d’opposizione conservatore, Mart Helme, ha chiesto che l’apparato per aspiranti iconoclasti sia rimosso quanto prima, non perché è un calcio in faccia (in tutti i sensi del termine) a ogni tipo di dignità e di sentimento umano, ma perché potrebbe creare “una reazione particolarmente negativa nella comunità di lingua russa in cui le tradizioni religiose sono particolarmente forti”, e questo iconoclasmo virtuale rischia di “ostacolare la loro integrazione”.
Ecco come prendere due piccioni con una fava: insegniamo ai figli della “democratica” Estonia a prendere a calci in faccia la Madre di Dio, e al tempo stesso riconosciamo il pericolo che i trogloditi russi non riescano a “integrarsi” nel paese: magari, se si arrabbiano, possiamo parificare la loro indignazione alle vendette stragiste degli islamisti...
05/10/2016
Cinque idee per gli studenti universitari ortodossi
Andrew Estocin, che ci ha condotti a una riflessione sui ministeri universitari, ci propone cinque idee per la vita degli studenti universitari ortodossi, che abbiamo tradotto in italiano nella sezione “Pastorale” dei documenti. Le idee sono altrettante sfide, perché gli studenti universitari devono essere incoraggiati a vivere la loro vista di studio, così come la loro vita di fede, con la forza della risposta a una sfida.
Presentiamo un documento molto interessante e – speriamo – provocante per la nostra concezione di dialogo tra cristiani e musulmani: la trascrizione italiana della conversazione tra padre Josiah Trenham, dell’Arcidiocesi antiochena d’America, e Robert Spencer (nella foto), il cattolico melchita che dirige il centro e il sito Jihad Watch. Le conoscenze di Robert Spencer negli aspetti meno gradevoli dell’islam sono un grande contributo all’apertura degli occhi, e anche padre Josiah, legato a una tradizione cristiana del Medio Oriente, ha contributi importanti da aggiungere alla conversazione. Anche se la Chiesa ortodossa russa ha un approccio differente al tema del rapporto con l’Islam, e non tutte le posizioni di Robert Spencer sembrano collimare con l’esperienza russa, i temi sollevati da questa conversazione (che si concentra sulla situazione in America e in Europa occidentale), sono nondimeno degni della massima attenzione.
03/10/2016
Искоренить раскол на Украине в свое время помешали США - представитель УПЦ
Преодолеть церковный раскол на Украине можно было еще 20 лет назад, но помешало давление посла США на Константинопольского патриарха Варфоломея.
Глава пресс-службы Украинской православной церкви Василий Анисимов в интервью радио "Радонеж" рассказал, как в 1997 году в Одессе проходила встреча патриарха Алексия II, патриарха Варфоломея и патриарха всея Грузии Илии II.
"Патриарх Варфоломей перед встречей кратко пообщался с журналистами, сказал, что на Украине существует богоотступный раскол, который является трагедией и для человека, в него попавшего, и для народа. Поэтому Вселенская православная церковь выступает с призывом ко всем раскольникам возвращаться в спасительное лоно Церкви Христовой, коей на Украине является УПЦ. Патриархи должны были подписать это обращение, раздать журналистам и дать пресс-конференцию. Пошли подписывать в патриаршую резиденцию монастыря", - вспоминает он.
Спустя некоторое время патриархи молча вышли, сели в машины и уехали.
"Выясняется, что в патриаршую резиденцию дозвонился посол США в Украине, потребовал к телефону патриарха Варфоломея, заявил ему, что США, которые содержат Константинопольскую патриархию, на Украине поддерживают филаретовский раскольничий "Киевский патриархат", и потребовал никаких обращений не подписывать. Одним звонком сорвал преодоление расколов, причем в циничной и унизительной для патриарха Варфоломея форме", - отметил В.Анисимов.
03/10/2016
Il nuovo commissario per i diritti dei bambini in Russia è una presbitera
Anna Kuznetsova, moglie di un sacerdote, madre di sei figli e direttrice della Fondazione per l’infanzia “Pokrov” di Penza, è stata scelta da Putin come nuovo difensore civico (ombudsman) per i diritti dei bambini della Federazione Russa. La sua posizione di matushka e il suo impegno per la cessazione dei fondi statali agli aborti l’hanno già resa una dei principali nemici dei liberali russi. Da parte nostra non possiamo fare altro che sostenerla con tutto il cuore.
Il sito di Maurizio Blondet ci presenta un racconto dal libro Santi di tutti i giorni: la storia di padre Alipij, il namestnik (rettore) del monastero di Pskov degli anni delle persecuzioni khrusceviane.
Invitiamo tutti quelli che non hanno ancora letto Santi di tutti i giorni a leggere con attenzione questa storia significativa (e se sarà per loro uno spunto per comprare il libro - letteralmente pieno di storie simili - tanto meglio).
Invitiamo soprattutto a ponderare con attenzione il protagonista di questa storia, per sapere cosa rispondere a quei poveretti che amano ancora parlare di un patriarcato asservito al potere bolscevico, e via farneticando.
Questi personaggi sono il patriarcato di Mosca degli anni più difficili, e sono i modelli e i padri spirituali delle guide del patriarcato di Mosca di questi anni. Accettateli entrambi, o rigettateli entrambi: non si può avere gli uni senza gli altri.
Ogni discorso sulle profezie e sulla possibilità di prevedere il futuro richiama inevitabilmente la figura di Nostradamus e delle sue strane Centurie. Vivendo in una città italiana che si è attribuita l’onore (e anche questo piuttosto controverso) di avere ospitato per un certo tempo il celebre medico occultista, abbiamo voluto aggiungere un commento di parte ortodossa: presentiamo il testo russo e la traduzione italiana del commento dello ieromonaco Iov (Gumerov) del monastero Sretenskij sulla figura di Nostradamus a confronto con la vera figura di un profeta della tradizione biblica.
Cindy Karos, che si occupa di iniziative inter-ortodosse nell’area di Minneapolis, approfitta di un’usanza locale americana (il mese dell’apprezzamento del clero) per invitare a rivalutare e sostenere il lavoro dei preti ortodossi e delle loro famiglie, notando come pochi posti di lavoro nel mondo hanno requisiti e programmi tanto esigenti e tanto benefici per la comunità. Presentiamo l’articolo di Cindy Karos in traduzione italiana nella sezione “Pastorale” dei documenti.
28/09/2016
Perché ci rivolgiamo direttamente alla Croce in preghiera come a una persona?
Uno degli aspetti curiosi delle preghiere ortodosse nelle feste della santa Croce (come nel caso dell’Esaltazione della santa Croce, appena trascorsa) sono le richieste rivolte direttamente alla Croce, come se fosse una persona. Perché questa personificazione di un oggetto che, per quanto dotato di un ricco valore simbolico, resta pur sempre un oggetto inanimato? L'arciprete Andrej Nikolaidi offre una risposta che presentiamo in russo e in italiano nella sezione delle domande e risposte dei documenti.
Ricordate la conversazione dell’arciprete Pavel Gumerov intitolata La decisione di sposarsi, che vi abbiamo proposto alcuni mesi fa nella sezione “Etica” dei documenti? Questo testo apparteneva a una serie intitolata Grammatica della vita familiare, offerta da padre Pavel come un ciclo di lezioni in video-conferenza. Oggi passiamo alla seconda lezione, dedicata al campo molto delicato e dibattuto dell’innamoramento e dei rapporti pre-matrimoniali, e offriamo le considerazioni di padre Pavel in traduzione italiana.
Nel processo che lentamente vede aprire nuove chiese ortodosse russe in tutta l'Europa occidentale, segnaliamo una piccola tappa della costruzione della chiesa di Tutti i Santi a Strasburgo: venerdì 9 settembre è stata installata sul portale principale della chiesa una cupola dorata sormontata da una croce. Si tratta solo della più piccola delle cupole nel complesso della nuova chiesa, ma offre una previsione precisa della guglia principale della chiesa, che sarà ultimata all'inizio del prossimo anno, e che sarà sormontata da una cupola con croce.
L'immagine della Chiesa visibile, che fa testimonianza e che non ha paura di espandersi in un Occidente sempre più in crisi porterà sicuramente le sue reazioni. Perfino cristiani ortodossi ingenui e benintenzionati si chiedono di tanto in tanto a cosa serva dorare una cupola, e se quell'oro non sarebbe meglio speso altrove. Tralasciando il fatto che lo spessore della doratura di una cupola è di un micron, per cui un'intera cupola richiede tanto oro quanto un comune monile da gioielleria, vorremmo chiedere quale oggetto d'oro ha mai avuto maggiore influenza e valore di richiamo su moltitudini di persone, rispetto alla cupola di una chiesa ortodossa russa.
Un altro elemento da non trascurare è che la chiesa di Strasburgo, a differenza di molte chiese costruite in Europa occidentale con i fondi statali dell'Impero Russo tra il XIX secolo e gli inizi del XX secolo, è costruita grazie a fondi privati, ai quali tutti possono partecipare.
Il nostro vescovo Antonij ci ha fatto visita per la celebrazione della Divina Liturgia, per la tonsura a lettore del nostro fedele consigliere parrocchiale Aleksandr Budkevich, e per la benedizione dell'icona murale dei santi dell'Italia del nord-ovest.
Vladyka Antonij è stato accompagnato dallo ieromonaco Amvrosij (Matsegora), rettore della chiesa di santa Caterina a Roma. Per l'occasione, è venuto da Milano a concelebrare con noi il fondatore della parrocchia, l'archimandrita Dimitri (Fantini), accompagnato dallo ieromonaco Siluan (Jaroslavtsev), di cui abbiamo celebrato l’onomastico, e il sacerdote Ioan Dodon. In rappresentanza dell’arcidiocesi cattolica torinese (che ci ha concesso generosamente in uso la chiesa) è stato con noi mons. Giuseppe Ghiberti.
Vogliamo lasciarvi qualche immagine e video di questa giornata così intensa per tutti (dall’inizio della celebrazione fino al momento del pranzo conviviale generosamente offerto dalla famiglia del nostro diacono Nicolae). I primi a mettere in rete le immagini e un resoconto della giornata (già prima dell’ora del Vespro) sono stati proprio il nostro vescovo e padre Amvrosij con una notizia sul sito della parrocchia di santa Caterina. Se un tempo di reazione rapida è una caratteristica di un buon vescovo, dobbiamo fare i nostri complimenti a vladyka Antonij!
Presentiamo la traduzione italiana di un saggio di padre Andrew Phillips, che come da sua abitudine, parte da elementi biografici (i frammenti di una fede perduta sperimentati fin dalla sua infanzia) per risalire ad argomenti di importanza generale (la ricostruzione dell’Impero cristiano).
Andrew Estocin, l’autore dell’articolo dal titolo piuttosto sconvolgente di cui vi proponiamo la traduzione italiana, è un saggista che abbiamo già incontrato in testi sulle assemblee parrocchiali e sulla pastorale universitaria. Basandosi sui dati della sua giurisdizione, l’Arcidiocesi greco-ortodossa d’America, che è una delle presenze ortodosse più attente a una pastorale educativa, Estocin conclude amaramente che il sistema dell’insegnamento parrocchiale ai bambini, iniziato per non perdere le giovani generazioni, di fatto non ha alcuna capacità di trattenere i giovani nella Chiesa e nella fede ortodossa. Può sembrare strano e piuttosto deludente presentare in Italia conclusioni simili, anche a fronte delle inevitabili obiezioni (“Eliminare la scuola domenicale? ...ma se ancora non l’abbiamo nemmeno fondata!”); nondimeno, queste conclusioni, provenienti dagli ambienti di una giurisdizione ortodossa che ha speso (o sprecato, a seconda dei punti di vista) milioni di dollari in scuole domenicali parrocchiali, possono servire ad aprirci gli occhi su molte cose, prima delle quali il fatto che l’efficienza organizzativa è un pessimo surrogato della santità.