In questa domenica cade il ricordo del santo monaco martire Atanasio di Brest, ucciso dai cattolici nel 1648 per la sua opposizione all’Unia. Presentiamo un cenno biografico di questo straordinario santo in traduzione italiana nella nostra sezione dedicata ai santi.
17/09/2016
La decapitazione di san Giovanni Battista e l'11 settembre
Quando la festa della Decapitazione del Battista cade di domenica, come è avvenuto quest’anno, si possono sentire diverse prediche interessanti. Il nostro confratello e amico di lunga data, padre John Whiteford, ha tenuto un’interessante omelia che abbiamo tradotto in italiano nell’omonima sezione dei documenti. Il fatto che nel calendario giuliano questa festa dai risvolti tragici e penitenziali coincida con il giorno di lutto nazionale americano è fin troppo facile da notare, e ormai non fa più notizia; è invece molto interessante – e profetico – che alcuni decenni prima san Giovanni di Shanghai e San Francisco abbia voluto proporre questa dedicazione per la cattedrale nazionale americana della ROCOR, quasi in previsione di un richiamo al pentimento tanto necessario nella società americana e occidentale contemporanea.
16/09/2016
Il misterioso centro di spionaggio russo al Monte Athos
È obbiettivamente facile prendere in giro la paranoia antirussa quando questa si occupa di temi come le invasioni militari; ci sono poi riservati momenti di particolare ilarità quando gli aiuti russi ai monasteri del Monte Athos vengono visti come la copertura di un’immensa operazione spionistica. Vediamo con i nostri stessi occhi come questa incredibile bufala sia stata davvero presentata sul settimanale conservatore inglese The Spectator, e come sia stata smontata da un blogger davvero esperto di cose russe, in un divertente articolo che abbiamo tradotto in italiano nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.
Nella notte tra il 13 e il 14 settembre 2016, proprio mentre entravamo nel nuovo anno della Chiesa, ci ha lasciati uno dei più anziani ortodossi torinesi, il nostro caro fratello Arnaldo Morra. Tra due settimane, avrebbe compiuto 46 anni di vita nella Chiesa ortodossa, nella quale era entrato nel 1970. Il suo legame con la Chiesa ortodossa era ancor più antico: già da giovane si era sentito chiamato a farne parte, e per anni ne aveva frequentato le funzioni laddove poteva (spesso fuori Torino), in un periodo in cui un ortodosso italiano era considerato una bizzarria. La sua fede e determinazione hanno convinto anche sua madre Maria a divenire ortodossa nel 1983. Pochi dei nostri fedeli possono vantare il titolo di “testimone dell’Ortodossia” quanto lo ha meritato Arnaldo. Che il Signore lo riposi in pace, e lo faccia giungere a una gloriosa risurrezione. Eterna memoria!
13/26 settembre 1970: Arnaldo Morra è ricevuto nella Chiesa ortodossa da padre Gregorio Baccolini, allora sacerdote della chiesa del patriarcato di Mosca a Torino
Padre Andrew Phillips ci accompagna in una riflessione sul vero impero cristiano (di cui la Russia di oggi è l’erede) e sull’anti-impero carolingio (di cui l’odierna Unione Europea è purtroppo un tentativo di prosecuzione), in un breve saggio che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.
Continua l’opera di evangelizzazione ortodossa in Africa, questa volta in Ruanda, con il battesimo di 118 nuovi cristiani da parte del vescovo Innocenzo (Byakatonda, nella foto). Numeri come questi, di centinaia o addirittura di migliaia di battesimi per volta, sono normali in Africa, e dovrebbero aiutarci a pensare a quanto il punto focale della pastorale ortodossa si sia sta spostando dai nostri paesi in cui anche solo un individuo o una famiglia che vuole entrare nella Chiesa ortodossa suscita così grande curiosità. Vi proponiamo il servizio sul battesimo in Ruanda in traduzione italiana nella sezione “Pastorale” dei documenti.
13/09/2016
Appello del primo ierarca della ROCOR per aiutare i rifugiati alla Lavra di Svjatogorsk
È già da tre anni che l'Ucraina è colpita da terribili lotte intestine. Dei civili stanno morendo, emigrando, e diventando profughi. Molti residenti della regione di Donetsk sono costretti a cercare rifugio nella Lavra della santa Dormizione a Svjatogorsk.
Il monastero di Svjatogorsk è sempre stato il cuore spirituale dell'Ucraina orientale, e oggi è anche un centro di misericordia per tutto il Donbass. Non appena è scoppiato il conflitto, la Lavra di Svjatogorsk, con la benedizione del superiore del monastero, il metropolita Arsenij, ha iniziato a ospitare civili le cui vite erano in pericolo. La foresteria dei pellegrini è stata trasformata in alloggio per i rifugiati. Nel bel mezzo della guerra, hanno vissuto nella Lavra fino a 1.000 rifugiati, di cui la maggior parte è stata alimentata gratuitamente dal monastero.
Ora la Lavra di Svjatogorsk Lavra ospita 200 persone che, a causa di varie circostanze, trovano impossibile il ritorno a casa. Tra loro ci sono bambini con le loro madri, donne anziane, disabili e persone che non hanno un posto dove tornare – le loro case sono state distrutte o sono ancora in grave pericolo per i continui combattimenti. La periferia di Donetsk è un chiaro esempio di questo pericolo. Molte persone hanno vissuto nella Lavra già da due anni. All'inizio del conflitto militare, la Lavra di Svjatogorsk ha attratto generose donazioni in contanti, cibo e vestiti, ma oggi l'aiuto è limitato ed estremamente raro.
Cari fratelli e sorelle! In questo doloroso momento per i nostri fratelli e sorelle in Ucraina, non possiamo restare in disparte. Vi esorto ad intensificare le vostre preghiere per la pace nella terra ucraina a lungo sofferente, di fornire tutta l'assistenza possibile, e di raccogliere donazioni per la Lavra della santa Dormizione a Svjatogorsk, che è diventata casa per molti rifugiati. La scadenza della raccolta è la fine di ottobre. Le parrocchie devono inviare i fondi raccolti al suddiacono Georgij Vladimirovich Schatilov, tesoriere del Sinodo episcopale.
Invoco su tutti voi e sulle vostre opere di misericordia la benedizione di Dio!
+ HILARION
metropolita dell'America orientale e di New York,
Primo ierarca della Chiesa ortodossa russa fuori dalla Russia
12/09/2016
A proposito della metropolia degli uniati in Italia
Mezzo anno fa, commentando la chiusura del Russicum, vi abbiamo dato con una certa anteprima la notizia della proposta di una metropolita unificata per i cattolici orientali in Italia, e del panico che questa voce stava suscitando.
In un articolo del 6 settembre sul suo blog, Sandro Magister fa il punto della situazione della prevista "Chiesa cattolica dei bizantini in Italia", che vorrebbe pretendere di unificare Chiese di tradizioni diverse, usi diversi, lingue diverse, calendari diversi e storie diverse.
Il comprensibile risultato di questa "sete di unità" è una levata di scudi generale, per la quale rimandiamo all'articolo di Sandro Magister, e per chi voglia approfondire, alle fonti delle Chiese cattoliche orientali coinvolte.
Che cosa insegna, a noi, questa buriana ecclesiale? Ciò che abbiamo sempre ripetuto come ortodossi, e cioè che un'unità artefatta non ha alcun valore.
Se giurisdizioni minoritarie che da cinquecento anni sono sotto la continua influenza omologatrice della Curia romana reagiscono con così tanto furore alla proposta di essere ulteriormente standardizzate, quanto più le Chiese dei popoli ortodossi, che custodiscono la pienezza delle loro tradizioni cristiane, vedranno proposte del genere come indecenti: un punto sul quale dovrà riflettere con molta attenzione chiunque si imbarchi in prospettive di dialogo tra cristiani.
Ricordate la nuova chiesa del monastero Sretenskij di Mosca, dedicata ai nuovi martiri e confessori, di cui abbiamo presentato i progetti nel marzo del 1013? Ora la costruzione della chiesa è giunta a buon punto, e nell’occasione della festa patronale del monastero, celebrata l’8 settembre, è stata montata la cupola centrale. Si spera di poter consacrare la chiesa in occasione del centenario della rivoluzione che è costata tanto sangue, proprio su uno dei più cruenti luoghi di persecuzioni del passato regime. Vi presentiamo in russo e in italiano la notizia, corredata da una bella galleria fotografica.
Per tutti quelli che pensano che il conflitto nel Donbass sia terminato solo perché è sparito dalle prime pagine, presentiamo la trascrizione italiana della video-intervista a un padre di famiglia reso vedovo e vittima di mutilazioni dai bombardamenti sui civili. Il video è opera di Aleksej Valer’evich Zhuravko (il coraggioso giornalista ed ex-difensore civico dei disabili al Parlamento di Kiev, privato di tutte le sue cariche e distinzioni per aver preso le difese delle vittime), che ha pregato di dare a questo appello la massima diffusione. Rispondiamo volentieri alla richiesta di Aleksej Valer’evich, sperando che le tragedie della popolazione civile del Donbass possano presto concludersi.
Presentiamo un’altra serie di domande con le risposte di padre Andrew Phillips in traduzione italiana: di nuovo, ripercorrendo le tappe della sua vita nell’Ortodossia su un percorso di 48 anni, padre Andrew ci porta a valutare molti fenomeni dell’Ortodossia in Occidente, e a chiarire la ragione di certe scelte.
Lo ieroschimonaco Sampson (Sievers, nella foto) è noto in Russia come autore di scritti spirituali. Nel 1998, vent’anni dopo la sua morte, una domanda per la sua canonizzazione è stata respinta, e alcune note un po’ inquietanti nella recente ricerca storiografica sembrano confermare la prudenza che la Chiesa ha voluto usare nei suoi confronti. Con la forte polarizzazione tra seguaci e oppositori che si verifica di solito di fronte ai più famosi padri spirituali, sarà forse difficile arrivare a fare chiarezza sul caso di padre Sampson, ma proviamo almeno a offrire qualche spiegazione nella sezione “Testimoni dell’Ortodossia” dei documenti.
Tudor Petcu (nella foto), scrittore, giornalista e ricercatore poliglotta con un vasto curriculum di studi, è un dottorando alla Facoltà di Teologia dell'Università di Bucarest. Tra i suoi campi di interesse ci sono anche le storie di conversione all’Ortodossia, che ha raccolto in varie occasioni (per esempio, sul sito Journey to Orthodoxy). Oggi vi presentiamo il testo in italiano dell’intervista a padre Ambrogio (in attesa della versione in romeno), focalizzata sull’approccio all’Ortodossia, sulla bellezza dell’Ortodossia e sulle conversioni.
Aggiungiamo ancora una pagina di presentazione della parrocchia, questa volta in georgiano (ქართული, k’art’uli). La nostra gratitudine va in particolare a Tatia e Alexi, che con questo contributo semplice ma straordinario hanno gettato un ponte tra la nostra parrocchia e il loro popolo, così tanto ricco di santi ortodossi.
Padre Michael Gillis, parroco ortodosso in Canada, esamina al rientro dalle vacanze una serie di tematiche riguardanti il ruolo dei preti nelle parrocchie, il rispetto per loro da parte dei laici e i “diritti” che potrebbero pensare di rivendicare. Le sue considerazioni, e le conclusioni sulla necessità di guadagnare il rispetto attraverso l’amore per il proprio gregge, sono da tenere in considerazione in ogni parrocchia. Presentiamo la traduzione italiana dell’articolo di padre Michael nella sezione “Ortoprassi” dei documenti.