I rifugiati cristiani da Mosul, che ora vivono nei campi a Levo in Iraq, tengono una sessione di preghiera per le migliaia di altri cristiani che hanno dovuto abbandonare Mosul a causa del gruppo terroristico che si fa chiamare Stato Islamico. L'ONU stima che 50.000 cristiani siano ora sfollati.
Nonostante la perdurante situazione di insicurezza, alcune famiglie cristiane stanno tornando a Mosul, riferisce l'Agenzia Fides, riportando i dati del sito cristiano iracheno ankawa.com.
I quartieri orientali di Mosul sono stati il luogo di recenti attentati suicidi che hanno lasciato almeno nove morti. Tuttavia, almeno tre famiglie cristiane armene sono tornate alle loro case in precedenza abbandonate.
La cattura jihadista di Mosul il 9 giugno 2014 ha visto l'abbandono di massa delle case dei cristiani, molti dei quali sono stati poi catturati dai jihadisti. I cristiani in fuga hanno cercato rifugio in altri villaggi, soprattutto in quelli del Kurdistan iracheno. Gli ultimi dieci leader cristiani sono stati scacciati dai militanti il 7 gennaio 2015, quando si sono rifiutati di denunciare la loro fede nel Signore Gesù Cristo e di adottare la religione anticristiana dell'islam.
Il monastero di Sant'Elia del VI secolo, che si trova nei pressi di Mosul, è stato distrutto dai militanti dell'ISIS nel 2016. Nel frattempo, nel mese di ottobre, la vicina città di Bartella è stata ripresa dalle mani dei militanti jihadisti, e le campane della chiesa locale hanno risuonato per la prima volta dall'estate del 2014, quando i 15.000 residenti erano fuggiti.
Il 15 febbraio 2017 cade il terzo anniversario del battesimo di Mahmud Bušatlija (nella foto), un economista di Belgrado che ha scelto di ritornare al cristianesimo ortodosso in occasione dei 500 anni dalla conversione all’islam di un suo antenato, un nobile montenegrino. Presentiamo nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” la traduzione italiana della storia di questo battesimo alquanto significativo.
Padre Sergej Sveshnikov (nella foto) di cui da tempo non presentavamo novità, ha scritto di recente sul suo blog un articolo che ci aiuta a pensare, e che sarà utile a chiunque carica qualche scritto su Internet: il tema è la pubblicazione dei nostri scritti, in particolare quelli di contenuto teologico. Presentiamo l’articolo di padre Sergej in traduzione italiana nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti.
Presentiamo nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti due saggi di padre Andrew Phillips su temi morali e sulle loro conseguenze nel mondo e nella storia: Fake News, sul fenomeno mondiale della bugia, e Contro Mammona, sulla continua tentazione delle ricchezze.
In una strategia di sterminio di tutti i combattenti carismatici del Donbass, dopo l'assassinio di Aleksej Mozgovoj, Pavel Dremov e Arsen Pavlov (Motorola), l'8 febbraio 2017 è stato assassinato nel suo ufficio il tenente colonnello "Givi" (al secolo Mikhail Sergeevich Tolstykh, di origini georgiane, nato a Ilovaisk nel Donbass, il 19 luglio 1980).
Al di là di ogni possibile motivazione di rappresaglia o anche di comune vendetta, queste azioni non sono altro che terrorismo. Se il fine di tale terrorismo è quello di fiaccare la resistenza del Donbass, tuttavia, il risultato è ben misero, come ricorda Ruslan Ostashko in questa puntata dei suoi "Cinque minuti di buon senso".
11/02/2017
Monaco Kiprian: stare in battaglia è più facile che essere un monaco
L’articolo-intervista di Valeria Mikhailova che vi presentiamo in traduzione italiana parla della vita civile, militare, politica e monastica dell’ultimo soldato insignito del titolo di eroe dell’Unione Sovietica, Valerij Anatol’evich Burkov, divenuto oggi monaco Kiprian (nella foto). Ogni momento della vita di questo coraggioso uomo passato da soldato della sua patria a soldato di Cristo è un incoraggiamento per chi ha perso la speranza.
10/02/2017
La chiesa di santa Caterina consacrata in Tanzania
Una nuova chiesa, dedicata alla santa grande nartire Caterina, è stata consacrata in Tanzania, come riporta Romfea. La nuova chiesa è la trentunesima nell'arcidiocesi di Irinoupolis del Patriarcato di Alessandria.
Sua Eminenza l'arcivescovo Dimitrios (Zaharengas) d Irinoupolis celebrato la consacrazione con la benedizione del papa e patriarca Theodoros II di Alessandria e di tutta l'Africa. Il vescovo è arrivato al villaggio di Tanagkozi, dove ha celebrato il rito accompagnato da sacerdoti indigeni, e in presenza delle monache Anastasia ed Ecaterina della metropolia di Moldova, di volontari ortodossi provenienti da Grecia, Inghilterra, Serbia e Italia, e da centinaia di ortodossi convertiti dalla zona.
La consacrazione è stata seguita da un pasto di agape per tutti i partecipanti, per i rappresentanti degli enti locali, per gli insegnanti e per centinaia di bambini indigenti della zona.
La nuova chiesa è stata costruita con donazioni inviate dall'archimandrita Timotheos (Sakkas) del monastero del Paraclito a Oropos in Attica, Grecia, e dai suoi figli spirituali.
Tudor Petcu ha intervistato il metropolita Serafim (Joantă, nella foto a sinistra) della Germania a proposito dell’archimandrita Serafim (Popescu, nella foto a destra), un padre spirituale romeno meno noto al grande pubblico, ma che visse accanto a testimoni della fede del calibro dei padri Arsenie (Boca) e Teofil (Părăian). Presentiamo il testo romeno e la traduzione italiana dell’intervista.
Presentiamo la traduzione italiana di un testo in cui padre Andrew Phillips analizza le diverse attitudini che hanno distinto quei membri della Chiesa ortodossa russa che se ne sono allontanati dopo la riconciliazione tra ROCOR e Chiesa patriarcale nel 2007, identificando tali attitudini nel rigetto degli ideali della fede, dell'imperatore e della Rus'.
Tudor Petcu ci ha inviato il testo della sua intervista a Emanuela Fogliadini (nella foto), in cui si parla del significato dell'icona cristiana e delle origini bizantine dell'icona cattolica. Emanuela Fogliadini, nota teologa cattolica e profonda conoscitrice del mondo ortodosso, si interessa all'eredità ortodossa del mondo cattolico, e sostiene che sarebbe più che necessario un ritorno dell'arte iconografica cattolica all'Ortodossia. Da parte nostra, vorremmo che un tale ritorno non si limitasse alla sola iconografia, ma per aprire una base di dialogo c’è già materiale in abbondanza!
06/02/2017
Il mantenimento delle sanzioni: un parere da Russia Insider
Di fronte alla prospettiva che la presidenza di Donald Trump possa non togliere le sanzioni alla Russia, la redazione di Russia Insider offre un parere piuttosto positivo, notando come l’isolamento economico della Russia ne ha di fatto irrobustito i settori produttivi agricoli e manifatturieri. Questo parere concorda con diverse analisi precedentemente presentate dal nostro blog, e l’intera idea che la Russia si sviluppi meglio da sola che con il sostegno dell’Occidente è sufficiente a gettare una luce piuttosto sinistra sull’autenticità di tale sostegno. Presentiamo le considerazioni redazionali di Russia Insiderin traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.
Giovedì 2 febbraio abbiamo avuto in visita a Torino Anna Tuv, protagonista di una storia straziante tra i crimini di guerra contro la popolazione civile del Donbass, di cui avevamo parlato in un nostro post dell'agosto 2015, e di cui si possono facilmente trovare versioni in italiano di racconti e video (basta digitare il suo nome sui motori di ricerca). Anna è stata alla nostra chiesa, dove abbiamo servito una Panichida per le vittime della sua famiglia e altre vittime legate alla tragedia del Donbass. Alla sera, presso la sede torinese dell'Associazione Piemonte-Grecia, Anna ha potuto offrire la sua testimonianza personale ai torinesi interessati alla sua vicenda. Ringraziamo come sempre il Centro di Iniziative per la Verità e la Giustizia per l'organizzazione di una serata che rispecchia l'alto profilo di impegno civico dei suoi membri e sostenitori.
04/02/2017
La parrocchia della Chiesa ortodossa russa a Venezia potrebbe perdere la chiesa
2 febbraio 2017. INTERFAX – La parrocchia del patriarcato di Mosca dedicata alla sante donne mirofore a Venezia potrebbe presto ritrovarsi sulla strada.
"Purtroppo, non abbiamo una nostra chiesa. Nel 2003, su nostra richiesta, la diocesi cattolica ci ha dato un luogo temporaneo di culto – l'antica chiesa di San Giovanni Decollato, in cui la parrocchia si trova tuttora", – ha detto giovedì in un'intervista a "Interfax-Religion" il rettore della parrocchia, l'arciprete Alexey Yastrebov.
Secondo lui, alla comunità è stata promessa entro un certo tempo l'assegnazione di questa o di un'altra chiesa per uso permanente sulla base di un contratto di locazione a lungo termine.
"Purtroppo, le promesse a lungo termine che abbiamo sentito da parte delle autorità cattoliche della città non sono state adempiute, e nessuna chiesa è ancora stata assegnata alla parrocchia. Invece, bisogna liberare in breve tempo l'attuale edificio, in quanto sarebbe necessario per i bisogni spirituali di una congregazione femminile" – ha detto il sacerdote.
Ha detto che nel centro storico scarsamente popolato di Venezia c'è una grande abbondanza di chiese chiuse o poco usate.
"Siamo stati anche disposti a prendere in considerazione l'opzione dei una chiesa che richiede un restauro costoso, ma abbiano atteso condizioni accettabili di contratto, vale a dire, un noleggio a tempo molto lungo, per esempio 99 anni, e non 19 come ci hanno offerto. Numerose richieste rivolte alle autorità secolari allo stesso modo non hanno ancora dato alcun risultato. Dal comune avremmo bisogno di un pezzo di terra. Ogni sindaco di Venezia si è sentito in dovere di promettere di aiutarci, ma non se n'è fatto nulla," – ha detto l'interlocutore dell'agenzia.
Secondo lui, la regione Veneto, che si presenta come filo-russa, "non si affretta ad aiutare la Russia: dal dire al fare c'è di mezzo il mare".
"La regione ha al suo attivo una ex chiesa, ma per ragioni sconosciute, non ci dà una risposta alla nostra richiesta di informazioni su di essa, anche se il suo grado di distruzione è tale che dovrebbero essere solo interessati solo ad affidarcela, salvando in tal modo un monumento di storia e di cultura", – ha detto il parroco.
Nel 2017 si compiono i 234 anni dalla fondazione della prima chiesa russa nella penisola italiana. Si trattava di una chiesa domestica presso l'ambasciata russa nella Repubblica di Venezia, fondata per decreto dell'imperatrice Caterina la Grande.
L'attuale comunità del patriarcato di Mosca a Venezia esiste da 14 anni e, secondo padre Alexey, "è un faro spirituale per settemila fedeli". La parrocchia conduce un'attiva vita sociale: in particolare, è stata una delle prime in Italia a prendere parte all'azione del "nastro di san Giorgio", organizzando in occasione della ricorrenza della vittoria nella sala da concerto centrale di Venezia una serata musicale, alla presenza di una sala piena, e per la prima volta in Italia, l'8 maggio 2016 ha tenuto la processione del "reggimento degli immortali" con la partecipazione dei parrocchiani.
Tudor Petcu – che ringraziamo di cuore per i suoi contributi sempre interessanti e di alto livello – ci ha fatto avere un breve saggio sul padre Arsenie Boca (1910-1989, nella foto), una delle personalità più interessanti della resistenza anticomunista del XX secolo, e dello spirito romeno in generale. Presentiamo nella sezione “Testimoni dell’Ortodossia” dei documenti il saggio di Tudor Petcu, che colma una lacuna del nostro sito, in cui non avevamo ancora affrontato la figura di questo straordinario confessore della fede.
Presentiamo nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti il testo dell’intervista che Tudor Petcu ha realizzato a Bertrand Vergely (nella foto), filosofo ortodosso francese.
Del nostro amico Tudor Petcu, abbiamo aggiornato il testo delle Riflessioni sulla vita e sullo spirito, aggiungendo in appendice alle riflessioni la versione romena e italiana di una poesia della madre, Liliana Petcu.