In questa settimana si celebreranno i quaranta giorni dalla morte dei fedeli ortodossi di Gaza, che stavano dando rifugio ai loro conterranei sfollati nei locali attorno al loro monastero di san Porfirio.
Anche la Chiesa ortodossa è tra le vittime di questo conflitto, e a molti farebbe piacere conoscere un punto di vista dei cristiani ortodossi su quanto sta accadendo. Tra le molte pagine scritte sul tema, vi proponiamo un saggio scritto da Gail Sheppard, che gestisce assieme al marito George Michalopulos il blog Monomakhos.
Tra le ragioni che ci hanno spinti a dare la parola a Gail, queste sono le principali:
1) è un saggio scritto da una donna, e le donne hanno spesso un punto di vista di maggiore buon senso di fronte al pericolo di perdite di vite umane;
2) è stato scritto nel 2021, quindi è insospettabile di parzialità negli ultimi eventi, anche se (come accade sovente nelle riflessioni dei credenti) offre spunti per capire tali eventi in un modo più profondo; e infine
3) è un contributo dei gestori di un blog che ha saputo affermarsi negli anni come uno spazio di discussione davvero civile, in cui le diversità (a volte acute) di opinioni possono essere espresse senza censure, purché garbate.
Oggi parliamo ancora de L'arcipelago santo, che ha vinto la nomination per Miglior Film e numerosi altri premi al Great Lakes Christian Film Festival. Nell'intervista al direttore esecutivo del festival si comprende come la cinematografia cristiana sia tutt'altro che schierata con i media mainstream occidentali, e quanto ritenga importante la lezione spirituale della Russia.
Come vi abbiamo promesso alcuni giorni fa, vi presentiamo la recensione dettagliata dell'ultimo film di Sergej Debizhev dedicato al monastero di Solovetskij nel Mar Bianco. Questa recensione, opera di un americano che si è trasferito a vivere in Russia, cattura tutto il contrasto tra i valori in ascesa della Russia e quelli traballanti del mondo occidentale.
24/11/2023
Il seminario di Kazan' celebra il 300° anniversario
Vi presentiamo la notizia della celebrazione di un tricentenario che forse potrà sembrare poco rilevante a molti nostri ascoltatori, ma che crediamo abbia varie cose da insegnarci:
1) È un'istituzione educativa ortodossa in una regione della Russia in cui i cristiani ortodossi sono la minoranza (appena un terzo della popolazione, di fronte a oltre la metà composta da musulmani sunniti), e dove, nonostante il secolare rispetto interreligioso, i seminaristi sono storicamente istruiti come missionari.
2) La sua vita plurisecolare ha dovuto fare i conti con repressioni che mai si sono viste in altri paesi, e negli ultimi trent'anni ha dovuto rinascere praticamente dalle ceneri.
3) Nonostante sia in una regione secondaria lungo il Volga, attira l'attenzione internazionale degli ortodossi di tutto il mondo: alla celebrazione liturgica hanno partecipato i rappresentanti di cinque altre Chiese ortodosse autocefale, in alcune delle quali si fa fatica a mantenere in vita centri di studi teologici.
23/11/2023
I giorni più santi nel calendario dell'americanismo
Vi presentiamo un articolo di Walt Garlington che esamina le piccole tradizioni delle feste nazionali americane, confrontandole con il grande tesoro di tradizione delle feste cristiane ortodosse.
Ringraziamo Stefano per averci tradotto e messo a disposizione due recenti messaggi scritti dal metropolita Luka (Kovalenko, nella foto) di Zaporozh'e e Melitopol', e pubblicati sul suo canale Telegram. Conosciamo personalmente vladyka Luka, e abbiamo parlato molte volte sul nostro sito del suo rigore morale e della sua adesione alla verità: questo rende doppiamente penetrante il suo incoraggiamento ai suoi fratelli perseguitati della Chiesa ortodossa ucraina, e siamo sicuri che anche gli altri cristiani potranno profittare spiritualmente delle sue parole.
Dopo che le autorità americane hanno prodotto le più patetiche negazioni e scivolate sugli specchi a proposito delle persecuzioni religiose in Ucraina, sembra che il velo di omertà stia iniziando a squarciarsi in più punti:
1) L’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani (OHCHR), dopo aver esaminato 44 casi di procedimenti penali contro chierici della Chiesa ortodossa ucraina, ha identificato in 26 di essi (oltre la metà) gravi iniquità processuali.
2) La Commissione statunitense per la libertà religiosa internazionale (USCIRF) ha inchiodato il Servizio statale di etnopolitica (DESS) di Viktor Elenskij sulle sue violazioni delle leggi sulla libertà religiosa.
3) Il candidato alla presidenza degli USA Vivek Ramaswamy ha fatto strame delle pretese di democrazia dell'Ucraina, sulla base delle sue persecuzioni religiose.
19/11/2023
Un'altra condanna delle persecuzioni agli ortodossi ucraini
La politica anti-ortodossa dello stato ucraino è stata dichiarata inammissibile dal Sinodo (nella foto) della Chiesa ortodossa delle Terre Ceche e della Slovacchia. Vi presentiamo la notizia di questa condanna da parte di un'altra Chiesa locale di quell'Unione Europea che l'Ucraina pretende di nominare suo modello.
Sottoposta alle solite pressioni (ormai ripetute da oltre trent'anni) di passare sotto il Patriarcato di Romania, la Metropolia di Moldova ha annunciato in un recente incontro di vescovi e clero (nella foto) di voler mantenere il suo status attuale. In realtà sappiamo che chi muove le fila di queste pressioni si cura ben poco della Romania (e per nulla della Moldova), ma ha il solo scopo di distruggere la Chiesa russa nella sua dimensione universale, staccata dai nazionalismi e dalle partigianerie politiche. Il nostro plauso agli ortodossi moldavi che si trovano a sopportare questo peso.
Cliccate sull'immagine per vedere il trailer di un film di alto livello, Svjatoj Arkhipelag("L'arcipelago santo") sulla vita dei monasteri delle isole Solovetskij, o Solovki. Vi faremo avere a breve una recensione dettagliata di questo recente gioiello cinematografico.
Uniati e scismatici ucraini possono fare finta di essere i migliori degli amici, e andare a braccetto in qualsiasi iniziativa politica: di fronte alle loro figure storiche fondamentali, tuttavia, affiora la loro secolare inimicizia e diffidenza. Iosafat Kuntsevich (nell'immagine), il vescovo ortodosso rinnegato che fu tra i principali (e più crudeli) sostenitori dell'Unia di Brest, dovrebbe divenire un riferimento comune tra gli uniati (che lo amano al punto da considerarlo un "apostolo dell'unità") e gli ortodossi (che anche nella loro versione pataccara dei filaretisti, lo disprezzano come una delle figure più malevole del loro passato). L'inevitabile conflitto che ne è sorto mostra come, anche a dispetto della vernice superficiale dei movimenti politici come l'ucrainismo, le Chiese si qualificano per la loro fede trascendente, e non per motivazioni contingenti.
15/11/2023
Video del grande pellegrinaggio imperiale (1913), e una nota sui video del sito
Vi presentiamo una raccolta di filmati del pellegrinaggio fatto dalla famiglia imperiale russa nel 1913 in varie città, con accompagnamento di musiche d'epoca tratte da dischi di grammofono e cilindri di cera (nel segmento di Nizhnij Novgorod, dopo il minuto 9, è possibile ascoltare la voce stessa dell'imperatore Nicola II che ringrazia le truppe). Questi piccoli frammenti sono ciò che resta di filmati pre-rivoluzionari sulla famiglia imperiale, in gran parte distrutti dalle autorità sovietiche.
Nota sui video presentati nel sito
In seguito alle recenti procedure per proteggere questo sito da connessioni pericolose, è stata disabilitata la funzione di incorporamento (embedding) dei video. Il risultato è stato, purtroppo, che i video e i filmati (alcune centinaia) che in questi anni vi abbiamo presentato attraverso il sito sono diventati per ora inaccessibili. Siamo al lavoro per trasformare gli incorporamenti dei video in semplici rimandi ai video originali (l'intera sezione dei video del sito è già fruibile in tal senso), ma ci vorranno ancora molti giorni (e notti) per completare tutti i collegamenti. Se non riuscite ancora ad accedere a certi video, abbiate pertanto pazienza, e presto tutto tornerà accessibile. Se avete urgenza del rimando a un video particolare, segnalatecelo, e gli daremo la priorità.
14/11/2023
I doppi standard delle ri-ordinazioni degli scismatici al Fanar
Vi presentiamo il dilemma di padre Tarasij Petrunjak, un sacerdote ucraino della metropolia spagnola del Patriarcato di Costantinopoli. Costui, come altri chierici ex filaretisti, aveva lasciato gli scismatici ucraini nel 2004, e come quegli altri, era stato ricevuto come laico (perché così la Chiesa ortodossa fa con gli pseudo-ortodossi che presumono di creare delle contro-chiese) e ri-ordinato prete. Oggi si chiede perché quegli altri stessi ex filaretisti, il cui "sacerdozio", non valeva nulla nel 2004, abbiano potuto miracolosamente essere considerati validi sacerdoti dallo stesso patriarcato che aveva ritenuto nulli i suoi ordini, provenienti dalla stessa fonte. "Se una casa è divisa in se stessa, quella casa non può reggersi" (Mc 3:25), e la casa dell'ecclesiologia fanariota ha ormai perso da tempo le fondamenta.
Dopo circa quindici giorni di blocco dovuto a rischi di presenza di malware, siamo di nuovo online, e chiediamo scusa a tutti i nostri lettori per il disagio causato da questa interruzione (che purtroppo ha preso di sorpresa anche noi).
Siamo pronti a riprendere il nostro compito di informarvi sulla fede e sulla Chiesa ortodossa, e di tenervi aggiornati sulle novità che coinvolgono il mondo dei cristiani ortodossi. Un ringraziamento particolare a tutti quelli che, nelle scorse due settimane, ci hanno fatto sapere quanto è mancato loro il contatto con il nostro sito: siete davvero molti più di quanti immaginassimo noi stessi, e con il passare del tempo studieremo anche percorsi alternativi per tenervi informati.