In attesa di aprire un blog correlato al suo e in lingua spagnola dedicato in particolare ai problemi geopolitici dell’America Latina, Saker ci presenta un primo rapporto dalla situazione latino-americana. Dopo avere apprezzato le sue attente analisi della crisi ucraina, presentiamo anche questo rapporto (che dopo una sezione introduttiva globale sull’America Latina, si focalizza in particolare sulle situazioni del Venezuela e del Brasile) in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti. Questo testo può iniziare a farci capire perché si sta creando un’immensa rete di sviluppi di legami tra Russia e America Latina (che a suo tempo porteranno anche a corrispettivi sviluppi dell’Ortodossia russa in quello che oggi sembra tuttora il continente meno segnato da presenze ortodosse).
La festività odierna della Santa Protezione è stata istituita in un periodo piuttosto tardivo, e commemora un evento del X secolo. Per molti cristiani può essere un utile insegnamento per imparare un giusto atteggiamento ecclesiale di fronte alle apparizioni mariane.
Il blog Fos Ilaron ci offre in un breve articolo i punti essenziali dell’evento che ha dato origine alla festa.
Un articolo di Damir Marinovic da Russia Insider, che presentiamo nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti, ci aiuta a capire un aspetto davvero paradossale della presente rivoluzione ucraina: le statue di Lenin, il leader che ha avviato il processo dell’ucrainizzazione sovietica e ha donato agli ucraini la Novorossija, sono abbattute in tutto il paese proprio dagli estremisti di quel nazionalismo ucraino che dovrebbe considerare Lenin il suo più grande benefattore degli ultimi cento anni. Non potrebbe essere più stridente il paragone con la Russia, dove invece la Chiesa ortodossa guida risolutamente ma pacificamente la proposta di seppellire la mummia del suo più grande persecutore, l’idolo del bolscevismo.
13/10/2014
Occupazioni di chiese ortodosse in Ucraina occidentale
Siamo nei giorni di una nuova ondata di violenze contro le chiese ortodosse in Ucraina occidentale, quella che per chi crede ancora alle favole, ha fatto una “scelta di civiltà” e ha voluto “allinearsi ai valori democratici dell’Europa”. I messaggi degli estremisti ucraini non lasciano molto spazio a diverse interpretazioni.
Le occupazioni sono già iniziate: guardate questo video girato nella città di Turka della regione di Leopoli, dove domenica 5 ottobre gli ortodossi sono venuti a riprendere possesso della loro chiesa occupata la domenica precedente con la connivenza della polizia locale, mentre gli occupanti hanno nuovamente bloccato l’ingresso. Confrontate i volti, le espressioni e gli atteggiamenti di tutti i partecipanti a questo video davvero prezioso per capire la verità del dramma ucraino.
12/10/2014
Una visione ortodossa della storia in due documenti
Presentiamo due recenti articoli dal blog del sito Orthodox England: il primo, nella sezione “Geopolitica ortodossa”, si intitola Un avvertimento dalla storia futura e contiene, sotto il pretesto di una narrazione storica scritta fra alcuni decenni, un avvertimento sulle infiltrazioni sataniche nella cultura dell’Occidente contemporaneo. Il secondo articolo, nella sezione “Confronti” dei documenti, ha per titolo La responsabilità internazionale della Chiesa ortodossa russa, e si occupa di sottolineare la scelta della parte costruttiva di una vera cultura cristiana ortodossa, che mai come in questo momento la Russia è chiamata a incarnare e a diffondere nel mondo.
11/10/2014
Lezioni dalle donne di un tempo e da quelle di oggi
Sull’ultimo numero della rivista online Orthodox England, uno dei parrocchiani della chiesa retta da padre Andrew Phillips ricorda le ragazze dei suoi tempi, in uno sguardo nostalgico ma che rivela una lezione profonda, e che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Etica” dei documenti. Per continuare con le lezioni dalle donne contemporanee, presentiamo nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti la trascrizione italiana di un video con la testimonianza di Stanislava, una giovane fiorista del Donbass che si è arruolata agli inizi di agosto nella milizia. Per capire come vedono il mondo le persone accusate di “terrorismo”, difficilmente si potrebbero trovare parole più semplici e toccanti di quelle di questa ragazza.
10/10/2014
Rapporto sulla situazione ucraina (8 ottobre 2014)
Il nostro amico Saker ha aperto il suo nuovo blog, dove la sua attività editoriale in rete potrà proseguire con minori problemi. Il precedente blog sulla piattaforma di Blogspot non sarà cancellato, ma tra poco tempo sarà “bloccato” come materiale d’archivio (peraltro, rimarrà una straordinaria testimonianza di oltre sette anni di “contro-storia”, utile a capire il ruolo della Russia nel mondo)
Inauguriamo anche noi le visite al nuovo blog presentando la traduzione italiana dell’ultimo rapporto di Saker sulla situazione ucraina, nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.
09/10/2014
Le bugie di Kiev sul numero dei morti in combattimento
Aggiustare le statistiche dei caduti in guerra è sempre stata un’arma propagandistica di ogni regime. Ma la giunta di Kiev, con la connivenza dei media occidentali sfacciatamente schierati, può permettersi di portare quest’arte a livelli impensati di raffinatezza. Tuttavia, ci sono sempre dati che contribuiscono a far scoppiare la bolla di sapone delle fandonie mediatiche. Alcune di queste le abbiamo già fatte notare in questi mesi, ma presentiamo volentieri, nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti il saggio di Charles Bausman per Russia Insider, che sottolinea un dato che non sarà mai ripetuto abbastanza: l’Ucraina ha perduto più soldati in mezzo anno di combattimenti di quanti ne abbia perduti nei nove anni della disastrosa campagna sovietica in Afghanistan. Solo una coscienza di quanto sia costata l’assurda “maidanizzazione” del paese può aiutarci a trovare gli anticorpi per evitare perdite ancor più tragiche in futuro.
Il portale Pravoslavije i Mir ci presenta una straordinaria testimonianza storico-fotografica dei luoghi santi della Chiesa russa, con fotografie scattate a un secolo di distanza.
Il grande fotografo e chimico Sergej Mikhailovich Prokudin-Gorskij (1863-1944, nella foto) fu uno dei pionieri della fotografia a colori nei primi due decenni del XX secolo, cosa che prova quanto la Russia pre-rivoluzionaria fosse all’avanguardia scientifica e tecnologica nel mondo. Le sue eccezionali fotografie dei luoghi santi russi, dalla Carelia al Caucaso, sono state recentemente “rivisitate” da artisti e studi fotografici contemporanei: il confronto tra foto distanti un secolo racconta la storia della Chiesa russa, e mostra quanto avanzata fosse la tecnica di Prokudin-Gorskij. Presentiamo l’articolo con galleria fotografica e didascalie in russo e in traduzione italiana nella sezione “Testimoni dell’Ortodossia” dei documenti.
07/10/2014
Come capire la “rivoluzione degli ombrelli” di Hong Kong
Saker presenta tra gli articoli del suo blog anche un utile contributo per capire la recente “rivoluzione” colorata in corso a Hong Kong, e che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti. Perché un articolo su Hong Kong dovrebbe influenzare particolarmente una visione geopolitica ortodossa? Proviamo a spiegarlo in due modi:
1) La Cina (inclusa Hong Kong) è oggi parte del territorio canonico della Chiesa ortodossa russa. Piaccia o non piaccia, l’immane sforzo di evangelizzazione ortodossa in preparazione nel paese più popolato del mondo passa anche attraverso questi eventi.
2) Come tutte le rivoluzioni colorate, le primavere arabe, e soprattutto l’Euromaidan, anche questo movimento segue alla lettera lo schema di destabilizzazione mondiale che abbiamo ormai visto ripetere fino alla nausea: stesse rivendicazioni artefatte, stessi estremismi, stessa politica di divisione e controllo, stessa macchina di disinformazione mediatica. Cambia solo il nemico immediato (la Cina invece della Russia), ma non è difficile vedere a Hong Kong la stessa regia dei fatti di Kiev.
Padre Andrew Phillips riporta sul dal blog del sito Orthodox England la notizia di una recente intervista all’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby (nella foto), in cui il primate della Comunione anglicana ammette la sua assenza di un incontro con Dio; di contro, la risposta di uno dei sacerdoti di San Pietroburgo, l’archimandrita Nektarij (Golovkin), insiste sulla presenza dei miracoli di Dio sentita nella vita di ogni fedele ortodosso. Presentiamo questo significativo confronto nell’omonima sezione del nostro sito.
Il nostro amico Ennio Bordato, nell’ottimo blog da lui curato, Russia.it, ci presenta Tatjana Zhdanoka (nella foto), europarlamentare russa dalla Lettonia, che ha ricevuto enormi e inqualificabili pressioni da parte dei capi del Parlamento Europeo per aver “osato” parlare fuori del coro a proposito del referendum della Crimea. Riportiamo l’accaduto, nelle parole della stessa signora Zhdanoka, nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.
05/10/2014
Che cosa ci rivela la battaglia per l'aeroporto di Donetsk
In questi giorni, a chi riceve notizie da Donetsk non saranno sfuggite quelle un po’ contraddittorie relative all’aeroporto della città, dato alternativamente per “quasi del tutto riconquistato” oppure “totalmente riconquistato dalle forze della Novorossija. Sia che il capitolo sia ormai chiuso, sia che resti poco per chiuderlo, l’episodio dell’aeroporto di Donetsk rimane comunque uno dei punti più inconcepibili di questa guerra già del tutto inconcepibile. Come sempre, Saker ci viene incontro con una spiegazione che ci aiuta a capire cosa sia successo in mesi di un assurdo assedio di una struttura priva di alcun valore strategico, in un’analisi che presentiamo nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.
Presentiamo nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti la versione russa e la traduzione italiana, corredate da fotografie e da un video, della recente testimonianza di un parroco di Lugansk, l'arciprete Aleksandr Ponomarev, pubblicata dal portale Pravoslavie.ru. È toccante sentire come hanno reagito agli orrori della guerra i parroci rimasti al loro posto a condividere le difficoltà e le angosce del loro gregge.