Recentemente il nostro sito ha avuto valutazioni al tempo stesso dolci e amare. Da una parte, ci è stato detto che la quantità di informazioni sulla Chiesa ortodossa che stiamo rendendo disponibili da ormai due anni è tale da qualificarsi praticamente come un'enciclopedia dell'Ortodossia in italiano. Questo ci gratifica di tante notti insonni passate a cercare, analizzare, comparare e tradurre informazioni.
Ci è stato anche detto che questa quantità di informazioni genera sgomento tra i lettori, e porta loro più confusione che comprensione sulla vita della Chiesa. Sarà vero? Premesso che ci sono aree della vita della Chiesa che nessun flusso di informazioni esterne potrà mai svelare, perché vanno sperimentate in altro modo, ci siamo davvero preoccupati dell'eventualità di fare un disservizio, piuttosto che un servizio, alla Chiesa.
Ci siamo un tantino rassicurati leggendo un articolo che ci segnala il nostro amico John Sanidopoulos nel suo blog Honey and Hemlock, ricordando come le stesse preoccupazioni sui moderni flussi di informazione via Internet fossero già state sollevate nel XVI secolo dallo scienziato ginevrino Conrad Gessner a proposito dei... libri stampati. Offriamo la traduzione italiana di questo articolo, come nostro contributo alla discussione sull'etica dell’informazione, nella sezione "Etica" dei documenti.
28/03/2014
Nella Chiesa Russa criticano gli uniati per la connivenza nelle ingerenze occidentali negli affari dell'Ucraina
Nel Patriarcato di Mosca sono state mosse critiche agli ucraini greco-cattolici per le intromissioni nella politica.
"Nella persona del suo arcivescovo supremo Svyatoslav Shevchuk, così come già l'ex arcivescovo Lyubomyr Husar, che ora è a riposo, hanno preso una posizione molto chiara fin dall'inizio del dissenso civile, che in seguito si è sviluppato, purtroppo, in un conflitto armato sanguinoso", ha detto il capo del Dipartimento sinodale per le relazioni ecclesiastiche esterne, il metropolita Hilarion di Volokolamsk, nel programma "La Chiesa e il mondo" sul canale televisivo "Russia-24".
Nelle sue parole, gli uniati non hanno solo sostenuto la cosiddetta integrazione europeam "ma hanno anche chiesto ai paesi occidentali in intromettersi più attivamente nella situazione in Ucraina".
"L'arcivescovo Svyatoslav Shevchuk non ha esitato ad andare negli Stati Uniti con il falso patriarca Filarete (Denisenko), si è recato negli uffici del Dipartimento di Stato e ha chiesto l'ingerenza degli Stati Uniti negli affari ucraini", ha detto il metropolita.
Nello stesso tempo la Chiesa ortodossa ucraina, ha proseguito, ha preso la posizione che la Chiesa dovrebbe essere un luogo per persone di diverse convinzioni politiche, tranne quelle apertamente estremiste e ultra-nazionaliste.
La Chiesa ortodossa canonica ha posto per tutti. Non sta da una sola parte della barricata. Unisce tutti, e, quando è necessario, si frappone tra i rivali come hanno fatto i monaci che sono usciti all'aperto e si sono frapposti tra le parti, rischiando la loro vita e la loro salute, per evitare spargimenti di sangue tra due parti in conflitto", ha ricordato il metropolita.
Ha anche detto che l'uniatismo come "progetto speciale della Chiesa cattolica è stato sempre percepito dagli ortodossi in modo estremamente negativo perché, in realtà, gli uniati sono persone vestite da ortodossi, che osservano riti ortodossi, ma sono cattolici".
Secondo lui, questo stato sui generis dà un certo margine di manovra sia agli stessi greco-cattolici sia al Vaticano.
"Per esempio, ho avuto occasione di parlare della posizione dei greco-cattolici agli alti funzionari del Vaticano, ai quali ho chiesto: Come è possibile che la Chiesa greco-cattolica sia a tal punto solidale con gli scismatici da realizzare congiuntamente con loro dimostrazioni, preghiere e visite? A questo mi hanno risposto, sono autonomi, noi in Vaticano non li controlliamo", ha detto il metropolita, aggiungendo che, allo stesso tempo, il Vaticano non ritiene possibile dissociarsi dalle azioni degli uniati.
Parlando dell'inizio di un dialogo tra la Chiesa canonica e le entità non canoniche in Ucraina, ha espresso il parere che questo dialogo abbia prospettive.
28/03/2014
“Dimmi con chi vai, e ti dirò chi sei” (senza commenti)
L'arcivescovo cattolico romano di Philadelphia Charles Chaput, il metropolita-arcivescovo Stefan Soroka della Chiesa Greco-Cattolica Ucraina di Philadelphia, e il metropolita Antony (Scharba) della Chiesa Ucraina Ortodossa degli USA (Patriarcato Ecumenico) presiedono al servizio per la pace in Ucraina nella cattedrale greco-cattolica ucraina dell'Immacolata Concezione a Philadelphia, 16 marzo 2014.
27/03/2014
L'Occidente si isola ulteriormente: la Russia affronta il suo destino orientale
In una valutazione geopolitica ad ampio raggio, padre Andrew Phillips evidenzia i risultati di uno spostamento dell’asse dell’interesse russo all’India e alla Cina, mentre l’Unione Europea sarà lasciata indietro come pedina sacrificabile, e quanto meno vedrà i risultati di questo cambiamento di paradigma come una corrispondente perdita. Presentiamo il saggio di padre Andrew nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.
Padre John Whiteford risponde alla consueta obiezione protestante se la venerazione della Croce compiuta nella Chiesa ortodossa (e che è al centro del nostro culto nella domenica appena passata e in tutto il corso di questa settimana) si possa interpretare come idolatria. Riportiamo le considerazioni di padre John nella sezione “Domande e risposte” dei documenti.
15 anni fa, il 24 marzo 1999, la NATO ha cominciato a bombardare la Serbia, e, infine, ha consegnato il Kosovo, il cuore storico della Serbia, a terroristi islamici. Prima di questo, la NATO si è schierata con i croati contro i serbi, con i musulmani bosniaci contro i serbi, e in Egitto si è schierata con i fratelli musulmani contro i copti e i cristiani ortodossi, e in Siria, si è schierata con i jihadisti contro i cristiani ortodossi siriani. Ora si sta schierando con gli uniati e gli scismatici contro gli ortodossi in Ucraina. È un peccato che un'organizzazione sorta per frenare l'espansione comunista sia diventata così chiaramente anti-cristiana ortodossa in ogni occasione.
26/03/2014
San Gregorio Palamas, Agostino e i "centocinquanta capitoli"
Il trattato intitolato “centocinquanta capitoli”, attribuito a san Gegorio Palamas, occupa un posto importante nella Filocalia, ed è pertanto tra i principali testi di riferimento di chi vuole approfondire la dottrina ortodossa della preghiera. Proprio in quest’opera si trovano alcuni passi che fanno pensare a un’influenza diretta del pensiero agostiniano. Dobbiamo forse pensare che Gregorio Palamas, apologeta del pensiero ortodosso contro le visioni neoplatoniche agostiniane e tomiste, usasse le stesse fonti dei suoi avversari? Oppure qualcun altro può aver interpolato un suo testo con citazioni dirette dalle opere di sant’Agostino, che san Gregorio verosimilmente non conosceva? O magari siamo in presenza di un’opera di un altro autore, successivo al periodo della controversia sull’esicasmo, che scrisse un trattato (certamente ortodosso) con citazioni agostiniane, opera che fu poi attribuita a san Gregorio Palamas? Il metropolita Hierotheos di Nafpaktos ci aiuta a comprendere le ipotesi sulla generazione di questo importante libro, in un saggio che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Confronti” dei documenti.
26/03/2014
Ministero degli Esteri russo: Mosca sconcertata per le reazioni a una rapina a cittadini russi su un treno in Ucraina
Persone in divisa dell'esercito insurrezionale ucraino durante un controllo sul treno Mosca-Chişinău hanno costretto i passeggeri con passaporto russo a consegnare soldi e gioielli
"Sembra che in Ucraina si stia ritornando all'anarchia dell'inizio del XX secolo. Con sgomento dei passeggeri del treno 965 Mosca-Chişinău, che il 21 marzo ha fatto una sosta presso la stazione ferroviaria della città di Vinnitsa, sulle autovetture sono salite persone in divisa dell'esercito insurrezionale ucraino e si sono messe a fare un "controllo dei documenti". Ai passeggeri che presentavano passaporti russi, questi li costringevano a consegnare denaro e gioielli. I rapinatori si giustificavano con "ragioni politiche". È sconcertante che i tentativi di presentare una denuncia per rapina alla polizia locale siano stati inutili. La polizia si è rifiutata di accettare tali denunce. Ecco che razza di "stato di diritto" si sta formando oggi in Ucraina - ha detto in un comunicato il ministero degli Esteri.
25/03/2014
Perché i luterani si stanno convertendo all'Ortodossia?
Il viaggio verso l’Ortodossia di diversi luterani, soprattutto di area conservatrice, ha spinto il blogger luterano Jordan Cooper a tenere una conferenza online sulle ragioni di queste conversioni. Giudicando questa conferenza in parte viziata da pregiudizi, Gabe Martini cerca di spiegare la corretta attitudine ortodossa verso le verità dogmatiche e la discussione teologica, sottolineando come molte di quelle che sono considerate in modo assiomatico come “verità di fede ortodossa” sono in realtà opinioni legittime, anche diffuse o maggioritarie, ma non necessariamente da sottoscrivere come l’unica spiegazione ortodossa di molti punti del pensiero teologico. Presentiamo la traduzione italiana del saggio di Gabe Martini nella sezione “Confronti” dei documenti.
25/03/2014
I ruteni si appellano a Putin chiedendo un intervento di pace
La natura banditesca della giunta al potere a Kiev sta divenendo sempre più chiara con il moltiplicarsi degli appelli da parte della popolazione vessata in varie parti dell’Ucraina. La lettera spedita a Putin da Pjotr Getsko, coordinatore della rete dei ruteni e leader popolare della Rus’ Carpatica, evidenzia dove sta la vera popolazione che compie proteste pacifiche, e dove stanno invece i criminali che dovrebbero essere colpiti dalla riprovazione di tutto il mondo. Riportiamo l’originale russo e la traduzione italiana della lettera di Pjotr Getsko nella sezione “Geopolitica Ortodossa” dei documenti.
Pjotr Getsko, leader legittimo e pacifico dei carpato-russi, i veri discriminati in Ucraina
In una seria comparazione tra vie mistiche cristiane e indo-buddhiste, Valerij Dukhanin analizza per Pravoslavie.ru una serie di aspetti dello yoga e delle pratiche collegate ad aspetti religiosi non cristiani (anche laddove queste pratiche sono disassociate dal loro contesto religioso), spiegando come l’integrazione indiscriminata di elementi dipendenti da altre religioni può causare caos nella vita del cristiano ortodosso. Se è vero che una persona cresciuta nel mondo indiano può capire questi pericoli ed esercitare un certo grado di discernimento automatico (si veda l’articolo da noi pubblicato lo scorso giugno, a proposito di yoga e fede cristiana), è vero che la maggior parte degli abitanti di paesi di tradizione cristiana NON ha questi mezzi di autodifesa, anche (e soprattutto!) se si interessa alla pratica dello yoga. Troviamo perciò molto utile partire dagli avvertimenti dell’articolo di Valerij Dukhanin, che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Confronti” dei documenti.
24/03/2014
Il discorso di Putin che i nostri politici non faranno mai
Il discorso di Vladimir Putin al Forum di Valdai il 19 settembre 2013 aveva un filo conduttore molto semplice, e un avvertimento molto serio: l’Occidente sta negando le proprie radici e i propri valori morali. Le accuse che seguono da questo avvertimento non sono altro che l’osservazione delle conseguenze di questo atteggiamento denunciato da Putin senza mezzi termini. Ora che la demonizzazione di Putin nei nostri paesi sembra non essere mai stata così intensa (come, di converso, la sua popolarità non è mai stata così alta), non è fuori luogo segnalare il discorso del 2014.
Con tanti discorsi sul fenomeno delle conversioni all’Ortodossia, forse un testo dedicato al perché NON convertirsi può far alzare qualche sopracciglio: eppure, bisogna ammettere che esistono motivi sbagliati per le conversioni, così come esistono motivi sbagliati per fare pressoché qualsiasi cosa (giusta o sbagliata che sia) nel mondo.
Analizziamo perciò queste ragioni sbagliate nel testo preparato da Gabe Martini sul suo blog On Behalf of All, e che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Pastorale” dei documenti.
Il blog della parrocchia della Natività della Madre di Dio a Padova annuncia l’inizio di regolari celebrazioni il sabato e la domenica a Ferrara, Rovigo ed Este: ce ne rallegriamo per i fedeli, e siamo ancor di più contenti che il prete assegnato a questo compito sia padre Oleg Vascautan, amico della nostra parrocchia di Torino. Non solo conosciamo e apprezziamo padre Oleg, ma lo consideriamo un buon modello di capacità di integrazione e di obbedienza ecclesiale (doti nelle quali purtroppo non si sono distinti alcuni dei suoi confratelli). Auguriamo a padre Oleg e alla sua famiglia successo nel ministero pastorale, e non faremo mancare loro il nostro sostegno.
Divina Liturgia a Rovigo il 15 marzo 2014...
...e un ricordo della visita di padre Oleg e della sua famiglia a Torino, dove sono sempre i benvenuti
22/03/2014
Andrej Zubov: la caduta di una stella della politologia russa
Andrej Borisovich Zubov, storico della Russia del XX secolo e uno dei massimi esperti mondiali sul Daghestan e l'area nord-caucasica, è da anni un attento osservatore dei rapporti tra Chiesa e società russa. Quest'anno, in un suo articolo del 1 marzo su Vedomosti.ru, intitolato Это уже было ("È già accaduto"), ha paragonato la situazione attuale della Crimea all'annessione (Anschluss) dell'Austria e dei Sudeti da parte di Hitler. L'articolo ha creato un'enorme onda di indignazione e di riprovazione tra molti dei suoi stessi studenti, tra i quali anche membri del clero ortodosso.
La cosa ci dispiace personalmente, perché da anni consideriamo Andrej Borisovich un amico della nostra parrocchia, e perché queste sue analisi politiche, che NON condividiamo, esprimono per lo meno un desiderio di fondo di difesa della pace. Ci associamo tuttavia a quanti rimproverano al professor Zubov di aver usato un pessimo paragone storico, che si allinea alla campagna di demonizzazione mediatica contro la Russia, mettendo Putin e Hitler sullo stesso livello proprio quando l'Ucraina è governata dopo il recente colpo di stato dall'unico governo apertamente neonazista d'Europa.