Oggi termina la visita in Russia di sua Beatitudine il patriarca Giovanni X di Antiochia e di tutto l’Oriente. Ecco le notizie della visita in italiano dal sito del Dipartimento delle relazioni ecclesiastiche esterne:
Ora vorremmo invitare i nostri lettori a rispondere a questa domanda, soprattutto tenendo conto dell’attuale situazione di conflitto e di difficoltà in Medio Oriente:
Vi sembra un argomento da passare sotto silenzio?
Ah, no? Eppure, mentre nella scorsa settimana siamo stati rimpinzati di notizie su tutte le reazioni ecclesiali riguardanti l’Ucraina, incluse le attitudini prevalenti in Occidente, fino ai dettagli dei lanci di colombe in piazza San Pietro e di falchi in piazza Maidan, il silenzio sulla visita del patriarca Giovanni a Mosca pare un po’ più che distratto… pare assordante.
Guardiamo per non fare che un esempio come il 27 gennaio il sito di Radio Vaticana mette un annuncio dell’appello congiunto dei due patriarchi da Mosca riciclando essenzialmente la notizia di AsiaNews del 22 febbraio (3 giorni prima dell’inizio della visita patriarcale… si sono ricopiati perfino la foto!), e insistendo solo sulla richiesta della liberazione degli ostaggi, come se la Siria oggi non avesse alcun problema più grave.
Chissà quali conclusioni possiamo trarre... forse, dato che si è appena conclusa la Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani, dovremmo arguire che ciò che fanno i patriarcati ortodossi di Mosca e di Antiochia interessa poco perché – almeno loro due – sono già uniti?
Padre Seraphim Freeman, nel suo blog Glory to God for All Things, racconta un episodio di una parrocchiana battezzata da adulta che non si sente affatto una convertita, e passa a valutare il cambiamento avvenuto negli ultimi secoli nel concetto di conversione, dove l’elemento della scelta cosciente ha messo in ombra gli altri e più importanti aspetti della vita in Cristo. Presentiamo il post di padre Seraphim nella sezione “Pastorale” dei documenti.
Continuiamo il nostro lavoro di traduzione in italiano dal blog Typikon Days, questa volta con un articolo in cui si spiegano le prefeste e le postfeste (ovvero i periodi di lunghezza variabile prima e dopo ciascuna delle grandi feste), con particolare attenzione alle feste appena trascorse della Natività e della Teofania. Vediamo come l’innografia delle feste “colora” delle sue note particolari l’intero periodo, talvolta intrecciandosi in modo sapiente con le commemorazioni dei santi dei singoli giorni. L’articolo sulle prefeste e postfeste è nella sezione “Preghiera” dei documenti.
29/01/2014
I volontari che cercano e danno sepoltura ai soldati russi
Il blog Fos Ilaron ci parla di un fenomeno contemporaneo degno di ammirazione: la ricerca, da parte di volontari, dei resti dei dispersi caduti in guerra durante l'invasione tedesca della Russia negli anni '40. In questi gesti vediamo, oltre a un senso di gratitudine patriottica a chi ha dato la vita per il proprio paese, un senso di pietà ortodossa per i defunti, e anche un atto di compassione per diversi viventi, che riescono dopo tanto tempo a sapere qualcosa dei propri cari dispersi.
Mentre tutti i cristiani possono essere d’accordo sulla necessità di formare adeguatamente i giovani della propria comunità, non tutti si preoccupano della presenza in chiesa dei bambini piccoli (e di conseguenza, dei loro genitori). I cristiani ortodossi in Italia hanno statisticamente una presenza di neonati superiore alla media nelle loro parrocchie, e – non sarà mai ricordato abbastanza – quei neonati sono parrocchiani a pieno titolo e comunicanti! Vediamo dunque come poter attrezzare le nostre parrocchie a misura di bambino, nell’eccellente articolo di James Hargrave riportato su Pravmir, e che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Pastorale” dei documenti.
28/01/2014
Russia e Ucraina nelle “traduzioni” dei media occidentali
Dmitrij Babich scrive per La voce della Russia, cercando di smontare (una vera fatica d’Ercole) i miti che si formano grazie alla costante propaganda mediatica antirussa. Partendo dalle “traduzioni” delle dichiarazioni di Putin e dei disordini di Kiev, fa notare come le stesse notizie di agenzia appaiano abilmente manipolate. Presentiamo l’ultimo articolo della serie Miti sulla Russia di Dmitrij Babich nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.
Alla sera di venerdì 24 gennaio il clero, i cori e i parrocchiani di tutte le parrocchie ortodosse di Torino sono stati invitati a servire un Vespro nel Santuario della Consolata, una delle chiese storiche di Torino. Per la prima volta tutte le parrocchie ortodosse di Torino hanno avuto modo di celebrare assieme, in un modo che non scontenta neppure i più rigorosi critici delle celebrazioni ecumeniche. Un grazie particolare all'Arcidiocesi di Torino, che ha permesso questo momento fraterno, al quale speriamo che seguano altre celebrazioni inter-ortodosse. Per ora ecco alcune foto della funzione, tratte dalla pagina Facebook del Santuario della Consolata. Quando avremo un servizio fotografico più dettagliato della funzione, cercheremo di postarlo sul sito.
Il 23 gennaio, il sito della parrocchia di santa Caterina ha dato l'annuncio dell'inizio dei corsi per il nostro diacono Eugenio Miosi, che ora studia a San Pietroburgo presso la facoltà per gli studenti stranieri dell'Accademia teologica ortodossa. I nostri più cari auguri a padre Eugenio, impegnato nello studio della lingua russa e nella pratica liturgica sulle rive della Neva.
Su segnalazione del nostro confratello padre John Whiteford, abbiamo iniziato a leggere e ad apprezzare un piccolo gioiello di blog, Typikon Days, che aiuta i lettori di lingua inglese a districarsi nel complesso mondo delle regole liturgiche della Chiesa ortodossa. Lasciamo la parola all’autrice del blog: "Sono una laica ortodossa russa che ama il Tipico e le funzioni della Chiesa. Spesso noto fatti interessanti riguardo alle rubriche, e piuttosto di condividerli solo in un sussurro alla Veglia, ho pensato di iniziare a scriverne alcuni in un blog. Il mio obiettivo è di mostrare come le funzioni della Chiesa, quando sono servite in conformità con il Tipico, ci mostrano molte cose importanti, belle ed edificanti della nostra fede e della vita cristiana".
Seguiremo con attenzione Typikon Days, cercando di portare i frutti di queste segnalazioni anche ai lettori ortodossi di lingua italiana. Per ora iniziamo a presentare un articolo sulle particolarità della Teofania del 2014 nella sezione “Preghiera” dei documenti.
In un articolo del suo blog Mystagogy, John Sanidopoulos racconta l’impatto che il film Gesù di Nazaret di Franco Zeffirelli ha avuto sulla sua coscienza di giovane ortodosso greco-americano, e riporta sul suo blog una serie di considerazioni, inclusa un'intervista a Robert Powell, che ha interpretato Gesù nel film. Presentiamo la traduzione italiana dell’articolo nella sezione “Confronti” dei documenti, come testimonianza di una fonte cinematografica che, pur con alcuni limiti, continua a ispirare i cristiani in tutto il mondo ortodosso.
La pagina Facebook della nostra parrocchia ha avuto un picco di visite in seguito alla segnalazione dei monaci della Lavra delle Grotte di Kiev che si sono interposti tra i manifestanti e la polizia. Ricordiamo ai lettori che, mentre il “Patriarcato di Kiev” e la Chiesa greco-cattolica ucraina hanno incitato il popolo a protestare contro il governo (...sarà proprio un caso che le manifestazioni più violente siano iniziate il giorno dell’Epifania?), la Chiesa Ortodossa Ucraina del Patriarcato di Mosca è l’unica che non ha ufficialmente preso parte, ma ha fatto appelli alla pace e alle discussioni, offrendo persino le proprie sedi per i negoziati. A quanti non hanno gli occhi foderati di salo, non sarà difficile capire a quale Chiesa stia veramente a cuore il bene dell’Ucraina e del suo popolo.
25/01/2014
Commenti sui recenti fallimenti dell’idea ‘pan-ortodossa’
In una settimana focalizzata sul cammino dell’unità dei cristiani, non guasta una riflessione sull’unità intergiurisdizionale ortodossa. Due recenti notizie sembrano avere raffreddato una visione di dialogo tra giurisdizioni: la prima è la lettera del Sinodo dei vescovi della ROCOR all'assemblea episcopale in Nord America (lettera che abbiamo tradotto e pubblicato sul sito il 20 gennaio), e la seconda è l’uscita dei vescovi del Patriarcato di Antiochia dalle assemblee episcopali del mondo. Questi due eventi hanno suscitato molti commenti nel mondo; diamo spazio nella sezione “Confronti” dei documenti alle valutazioni di due sacerdoti della ROCOR, padre John Whiteford e padre Andrew Phillips, che nei loro rispettivi blog negli Stati Uniti e in Inghilterra, ci aiutano a comprendere le ragioni dietro a questi avvenimenti.
Nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea”, presentiamo, dal portale Pravoslavie.ru, il testo russo e la traduzione italiana dell’intervista all’igumeno Kiprian (Parts), che ha il compito di preparare le prosfore, o pani d’altare, al monastero Sretenskij di Mosca. L’intervista è ricca di dettagli sull’arte della preparazione dei pani della comunione, e di come questo lavoro possa essere un’offerta di santificazione.
Johann von Gardner, Il canto liturgico russo. Volume I: Culto e innografia ortodossi, a cura del diacono Massimo Ragazzi, La Casa di Matriona, 2013
Il diacono Massimo Ragazzi dell'Associazione Russia Cristiana ha curato l'edizione italiana dell'introduzione al sistema musicale della Chiesa russa, scritta da Johann von Gardner, una curiosa figura di musicologo ortodosso che negli anni '40 lasciò il monachesimo e l'episcopato nella Chiesa russa all'Estero per sposarsi. Fino alla morte nel 1984 continuò comunque a essere un'autorità negli studi di musica liturgica, e il suo libro è un valido primo passo per orientarsi nel mondo del canto ortodosso.
Per un costo sorprendentemente basso di 5 euro, questo volume riesce a offrire, oltre a un colpo d'occhio su un millennio di storia musicale russa, alcuni elementi di base troppo raramente sottolineati:
1) Ogni sistema musicale è legato a una lingua, e pertanto ogni popolo ortodosso tende inevitabilmente a sviluppare un sistema musicale basato sulla propria lingua, e talvolta anche su diverse varianti dovute ad accentazioni e tonalità del discorso.
2) Ogni popolo ortodosso sviluppa musiche differenti anche partendo dalle stesse basi storiche, tanto che le diversità tra i canti di popoli diversi non possono essere considerate in alcun modo come degenerazioni (cosa che purtroppo si tende ad attribuire al canto russo per i suoi sviluppi recenti). Un esempio portato dal libro (p. 54-55) è la divisione degli otto toni, che nel canto russo non sono più coppie di quattro toni "autentici" e dei loro corrispettivi "plagali" (come nei sistemi bizantino-greco e gregoriano), ma otto vere e proprie modalità indipendenti, dove delle antiche coppie di toni paralleli rimangono solo le vestigia di alcuni schemi melodici.
Ecco solo un paio di ragioni per leggere questo libro, e per riflettere sul futuro della musica ortodossa in un paese come l'Italia, dove ogni importazione di sistemi di canto provenienti dall'esperienza di lingue diverse dovrà necessariamente fondersi con nuovi elementi locali di metrica, sillabazione, modi di accentuazione di parole e frasi, e dare vita a qualcosa che sarà giocoforza differente dai sistemi oggi in uso.
23/01/2014
Lettera al Patriarcato Ecumenico sull'elezione dell'arcivescovo Job di Telmessos
Il 4 dicembre 2013, è stata spedita da Parigi al patriarca Bartolomeo di Costantinopoli e ai membri del Santo Sinodo al Fanar una lettera di chiarimento sulle circostanze controverse dell'elezione dell'arcivescovo Job. Il documento, messo on-line il 12 dicembre, è firmato da 90 rappresentanti di diverse chiese dell'Esarcato ed è disponibile in francese, inglese, tedesco, grecoe russo.
Su questa pagina di forum, oltre al testo della lettera al patriarca, si trova il testo (in francese e in inglese) della lettera che gli stessi delegati hanno inviato all'arcivescovo Job.
Non siamo riusciti per ora a trovare risposte in forma aperta o ufficiale alle lettere; saremo grati ai nostri lettori che ci notificheranno la fonte di eventuali risposte.