Il 10 agosto 2023 si è addormentato nel Signore all'età di 85 anni il metropolita Daniel (al secolo Jude Nushiro, nella foto) di Tokyo, primate della Chiesa ortodossa autonoma del Giappone (日本ハリストス正教会教団, Nihon Harisutosu Seikyōkai Kyōdan).
Nato il 5 settembre 1938 in una famiglia ortodossa giapponese, studiò letteratura francese nella sua prefettura natale di Aichi e teologia al Seminario ortodosso di Tokyo. Dopo aver completato nel 1968 un magistero in teologia al St. Vladimir’s Seminary nello stato di New York, fu ordinato diacono e sacerdote.
Alla morte del metropolita Theodosius (Nagashima) fu chiamato tra i candidati all'episcopato poiché era rimasto vedovo. Poiché la Chiesa del Giappone ha numerosi chierici ma pochi monaci, i nuovi vescovi erano scelti abitualmente tra i preti vedovi: fu proprio il metropolita Daniel a cercare di risolvere il problema con la fondazione nel 2005 di una comunità monastica presso la cattedrale della Risurrezione a Tokyo.
Il metropolita Daniel fu consacrato all'episcopato a Tokyo dal patriarca Alessio II il 14 maggio 2000.
Alle elezioni patriarcali del 2008, sul sito consultivo dei laici ottenne un insolito successo, piazzandosi immediatamente dopo il metropolita Kirill: è probabile che il voto esprimesse un moto di protesta, in quanto si trattava dell'unico metropolita della Chiesa russa privo di legami personali con l'Unione Sovietica.
Vladyka Daniel lascia una notevole produzione letteraria e omiletica, nota per la sua chiarezza (i suoi scritti sono spesso impiegati in catechismi e opuscoli introduttivi sulla Chiesa) e il suo umorismo.
Eterna Memoria! 永遠の記憶 (Eien no Kioku)!
12/08/2023
Le prospettive dell'alleanza nelle donne antenate di Cristo
Vi presentiamo uno studio teologico sulla genealogia di Cristo in Matteo, e sulla presenza delle quattro singolari figure femminili che sembrano stonare con il resto della lista, ma che in realtà sono portatrici di insegnamenti spirituali di notevole profondità.
I lettori assidui del nostro sito conoscono la storia controversa di Alexander Belya, archimandrita deposto dalla ROCOR e passato sotto Costantinopoli, messo a capo di un "vicariato slavo" in America, proposto dall'arcivescovo Elpidophoros come vescovo vicario, provocando reazioni giunte fino a una minaccia di scioglimento dell'Assemblea dei vescovi ortodossi d'America. Ora è giunta la notizia che Elpidophoros intende comunque consacrare Belya all'episcopato. Per prevenire le reazioni dei vescovi contrari, ha offerto loro un compromesso in due punti:
1 - Che il nuovo vescovo non faccia parte dell'Assemblea episcopale americana (nonostante le regole dell'Assemblea dichiarino che tutti i vescovi operanti in America delle Chiese che fanno parte dell'Assemblea ne siano automaticamente membri).
2 - Che il nuovo vescovo non sia invitato alle attività dell'Assemblea, per non causare "sconforto" ai confratelli vescovi.
Speriamo che tali confratelli riescano a vedere attraverso la doppiezza e l'inganno di un simile subdolo compromesso, che in parole oneste sarebbe spiegato così:
"Cari confratelli, la nostra assemblea episcopale che io presiedo – e che DEVO presiedere, se no il mio Patriarcato fa i capricci e vi pianta tutti in asso – dovrà convivere (contro alle proprie stesse regole) con vescovi che io mi riservo unilateralmente di consacrare e porre a capo di nicchie etniche della mia giurisdizione, anche se tali vescovi sono chierici da voi spretati, anche se tali nicchie sono popolate da vostri disertori e sono composte da comunità a voi rubate e sottratte in vari modi. ma se questo vi crea 'sconforto', posso sempre non portarli con me ai ricevimenti e lasciare che voi guardiate dall'altra parte".
Più passa il tempo, più si rivela che il patriarcato di Costantinopoli è IL PROBLEMA dell'Ortodossia odierna.
Alessandro Gnocchi ci pone alcune domande sulle implicazioni religiose del conflitto in atto in Ucraina, in un video ospitato dal canale YouTube di Radio Giubbe Rosse:
Sabato 29 luglio, all'età di 53 anni, si è addormentato nel Signore padre Doru Fuciu (nella foto), da 20 anni parroco ortodosso di Cremona. Lo ricordiamo anche noi in modo personale, perché prima di arrivare a Cremona serviva presso le parrocchie romene di Torino. Padre Doru è stato un esempio di quei parroci ortodossi che hanno rappresentato il principale (e – come nel suo caso – spesso l'unico) referente ortodosso nei capoluoghi di provincia italiani: solo negli ultimi anni si è vista la moltiplicazione di chiese e comunità ortodosse in centri minori.
Un metropolita della Chiesa ortodossa ucraina fuori di prigione, uno dentro! La giostra del regime di Kiev continua a (non) stupirci con il suo trattamento carnevalesco della Chiesa e dei credenti.
1) Il metropolita Pavel (Lebed, nella foto a sinistra) è stato scarcerato dietro il pagamento dell'assurda cauzione di 33 milioni di grivnie (oltre 816.000 euro), che comunque lo stato ucraino ha fatto di tutto perché non venisse pagata, bloccando conti bancari, disturbando le raccolte nelle chiese e così via.
2) Il metropolita Ionafan (Eletskikh, nella foto a destra) di Tulchin è stato condannato a 5 anni di prigione da un tribunale di Vinnitsa, dopo che nello scorso ottobre i servizi segreti ucraini avrebbero scoperto letteratura "pro-Cremlino" nella sua residenza.
08/08/2023
Migliaia di fedeli alla festa dell'icona di Pochaev
Nonostante tutte le angherie in corso contro la Chiesa ortodossa ucraina, e i tentativi (nemmeno troppo nascosti) di impedire la partecipazione dei pellegrini con blocchi stradali, migliaia di fedeli si sono stretti attorno al metropolita Onufrij per la festa dell'icona di Pochaev. Vi presentiamo il resoconto della festa, con foto e video delle funzioni.
Alla festa della scoperta delle reliquie di san Serafino di Sarov, il 1 agosto, il convento di Diveevo risplende di tutta la bellezza dell'estate russa, raccolta nella galleria fotografica che oggi vi presentiamo.
Riprendiamo il video-corso di introduzione alla patrologia che ci offre il canale Teologia 1. Nella seconda lezione, il dottor Georgios Karalis ci aiuta a comprendere i termini come essenza, sostanza, persona e ipostasi, indispensabili per capire i temi dei grandi Concili ecumenici. Invitiamo chi desidera continuare a seguire il corso, con le nuove che saranno presentate gradualmente, ad a prire e salvare la playlist completa del corso.
05/08/2023
Due pareri autorevoli sui danni alle chiese in Ucraina
Oggi vi presentiamo due interventi di un certo peso e notevolmente "scomodi" per la narrativa che vorrebbe attribuire la responsabilità dei danni alle chiese in Ucraina non solo all'esercito russo (tesi ancora del tutto da dimostrare oggettivamente), ma addirittura alla stessa Chiesa ortodossa russa. Nel primo documento, traduciamo la risposta del patriarca Kirill alla lettera aperta dell'arcivescovo Viktor di Arziza, che ricorda come la cattedrale della Trasfigurazione danneggiata a Odessa era stata consacrata dallo stesso patriarca nel 2010 (siamo sicuri che questa è una notizia che non avrete avuto dai nostri media!); nel secondo documento, leggiamo la toccante intervista fatta all'arcivescovo Varsonofij (Vinnichenko, nella foto) di Novoazovsk, che spiega al clero di Pskov la resistenza dei fedeli del Donbass alle distruzioni che durano ormai dal 2014, e che non si sono ancora fermate.
Vi presentiamo in traduzione italiana una testimonianza di ciò che rischia la Chiesa ortodossa con gli abbracci ecumenici troppo poco riflessivi. Seraphim, un ex prete episcopaliano (ovvero, anglicano d'America) oggi laico ortodosso, ricorda la sua formazione di seminario e la caduta del suo ambiente ecclesiastico in una deformazione totale del messaggio cristiano, e mette in guardia tutti gli ortodossi dal rischio di seguire le stesse degenerazioni.
Proprio ieri vi abbiamo presentato la storia di un pastore delle Assemblee di Dio che è divenuto predicatore e missionario ortodosso a Porto Rico. Oggi vi conduciamo attraverso un percorso simile, che insiste nel porre ai protestanti quelle domande che li mettono con le spalle al muro sulla credibilità della loro idea di Chiesa.
02/08/2023
Come l'ex rettore di un seminario pentecostale ha portato l'Ortodossia a Porto Rico
In un'intervista in due parti che vi presentiamo in traduzione italiana, Tatiana Veselkina parla con l'arciprete Gregorio Justiniano (nella foto), il fondatore della missione ortodossa di lingua spagnola a Porto Rico.
01/08/2023
Perché tutti i "riformatori" della Chiesa si somigliano
Vi presentiamo un saggio di Konstantin Shemljuk che analizza il comportamento di quelle persone che, presentandosi come "riformatori", non fanno altro che danneggiare la Chiesa, a cui evidentemente non pensano di chiedere una giuda per il proprio stesso comportamento. Purtroppo, nel caso della Chiesa ortodossa ucraina oggi perseguitata, queste posizioni di "riforma" sono spesso gravemente dannose, e nella migliore delle ipotesi del tutto inutili.
Come antidoto al caldo che continua a rallentare i nostri ritmi, vi proponiamo un'esperienza polare con la traduzione italiana dell'articolo di Anastasia Parkhomchik sulla chiesa ortodossa russa della base antartica di Bellingshausen, che vi abbiamo già presentato negli anni passati in alcuni articoli e testimonianze.