È terminata la celebrazione della festa del santo re Stefano di Decani, che è anche la Slava del monastero. Il patriarca Irinej è da poco partito assieme al vescovo Teodosije, con un vero commiato di un padre dai suoi figli, lasciando la solita quantità di ricordi che ci vorrà tempo per incasellare nella nostra memoria.
Ricorderemo a lungo nella nostra parrocchia una Liturgia patriarcale nella quale il parroco ha avuto l’onore di essere il secondo prete concelebrante, come si può vedere nella seguente foto, appena caricata sulla pagina Facebook del seminario teologico di Prizren:
Il nuovo konak (edificio monastico) è stato ufficialmente inaugurato, e il regno di Norvegia, che ne ha finanziato la costruzione, ha avuto le massime onorificenze di gratitudine da parte della Chiesa ortodossa serba.
Mi accompagnano le molte impressioni raccolte (almeno per il giorno della festa, tutte positive!) tra i rappresentanti del corpo diplomatico, i militari, i pellegrini (di cui un gruppo dall’Italia) e gli amici del monastero. Spero di riuscire a raccogliere nel corso dei giorni che verranno alcune di queste testimonianze (è in preparazione un filmato in cui sono stati inclusi anche alcuni secondi di una mia intervista personale) e di metterle a vostra disposizione: restate in ascolto…
25/11/2013
Che cosa significa questo gesto della mano nelle icone?
Spesso ci troviamo di fronte a icone - soprattutto di Gesù Cristo - in cui si raffigura un particolare gesto con le mani. Per capirne il significato simbolico e le probabili origini, immergiamoci nella lettura di un articolo di spiegazione che presentiamo nella sezione "Testimoni dell'Ortodossia" (di fatto, il gesto è una testimonianza di fede cristiana ortodossa) dei documenti.
Il resoconto di oggi da Decani deve essere più breve, perché resta poco tempo prima della Veglia della festa patronale. Gli ospiti importanti stanno iniziando ad arrivare; da poco è giunto sua Santità il Patriarca Irinej, che dopo la dossologia di benvenuto nella chiesa sta visitando il nuovo konak (edificio di abitazione dei monaci), offerto in parte grazie a una generosa donazione del governo norvegese, ma frutto degli sforzi di tutti. C’è ancora un embargo sulle immagini dei nuovi quartieri monastici, che dovrebbe durare fino alla loro benedizione da parte del patriarca e all’inaugurazione ufficiale, ma credo di poter già condividere alcune delle impressioni della visita che mi hanno concesso di fare ieri ai locali. In parte la nuova costruzione monastica riesce a offrire un poco d’isolamento all’interno del complesso di Decani, ormai visitato da sempre più persone: tutto, in questo “monastero all’interno del monastero”, parla di serietà e di mentalità monastica autentica: costruzioni sobrie ma solide, fatte per durare, realizzate con cura ma senza sprecare nulla, nella consapevolezza che tutti quelli che hanno donato qualcosa per il monastero lo hanno fatto a grande costo personale. I nuovi quartieri danno anche testimonianza della devozione espressa dalla comunità, che per oltre due decenni ha dovuto vivere piuttosto allo stretto.
Le notizie non si fermano, purtroppo, al momento di gioia della festa: questa mattina ho avuto la prima occasione di fare una visita - che mi era stata impossibile dieci anni fa - alle poche enclave serbe ancora rimaste in Metohija. Le sensazioni sono troppo complesse per essere descritte in breve: in particolare, le continue notizie di violazioni di diritti umani (che farebbero inorridire chiunque in Italia) meriteranno qualche ulteriore approfondimento. Per ora, affidiamo al santo re Stefano (che da sovrano secolare era molto sensibile al grido di dolore del suo popolo) le speranze che ancora portiamo nel cuore.
PS. Un ringraziamento a tutti i lettori del sito, che da questa mattina ci hanno fatto superare il numero di 50.000 visite totali! Da parte nostra, continuiamo a darci da fare per offrire a tutti un servizio utile e di qualità.
Lo ieromonaco Petru (Pruteanu) ci accompagna in un'altra serie di considerazioni sul tema - che abbiamo già trattato in alcune occasioni, anche in saggi tradotti dal suo blog - della frequenza della comunione eucaristica e del rapporto tra confessione e comunione. Padre Petru ci avvisa di fare attenzione alle facili generalizzazioni (tanto più quelle che vorrebbero dividere artificialmente gli ortodossi fra "tradizionalisti" e "liberali"), e analizza quattro di versi tipi di approccio pastorale, delineando quello che a suo avviso è il più indicato. Riportiamo il testo romeno e la traduzione italiana del saggio di padre Petru nella sezione "Ortoprassi" dei documenti.
Presentiamo nella sezione "Geopolitica ortodossa" dei documenti un commento dell'arciprete Andrew Phillips sulla recente decisione dell'Ucraina di fermare il processo del suo inglobamento nella Comunità Europea. Le considerazioni di padre Andrew, benché note nel cuore della cosiddetta "ortosfera", sono probabilmente ignorate (quando non deliberatamente travisate) dai media dell'Europa occidentale: vale la pena di riflettere sul perché un paese gande e popoloso all'incirca quanto l'Italia non ha alcun interesse di entrare a condividere la nostra condizione.
Di ritorno in Kossovo e al monastero di Decani dopo dieci anni, ho molto lavoro da fare per metabolizzare i cambiamenti di questa terra, con la quale mi sono tenuto peraltro in stretto contatto in tutto questo periodo. Il monastero sfida il passaggio dei tempi e dei regimi politici ed economici, continuando a essere un faro d’ispirazione spirituale; il santo re Stefano continua a proteggere il suo popolo, e sotto molti aspetti il monastero è ancora quello che ho visto per la prima volta, arrivando sotto scorta militare una notte di fine novembre di dieci anni fa.
Non immaginavo, invece, di vedere un altro aspetto sostanzialmente immutato: la precarietà.
C’è una preoccupante mancanza di visione per quanto riguarda il futuro dei cristiani ortodossi marginalizzati e sofferenti. Questa mancanza di visione è ben visibile nel risultato delle recenti elezioni. I serbi del Kossovo hanno appena perso la possibilità di esprimere candidati propri a livello amministrativo locale (l’unico campo in cui la loro voce può contare qualcosa in questo paese), suddivisi tra l’oltranzismo nazionalista dei boicottaggi (e della deplorevole demonizzazione di quanti hanno voluto comunque esprimere un voto), e la polverizzazione dei voti validi tra diversi candidati in concorrenza tra loro. Non ho potuto far altro che annuire (amaramente) quando mi è stato detto che la sopravvivenza dell’Ortodossia serba in Kossovo, in queste circostanze autolesioniste, è la più evidente prova dell’esistenza di Dio.
Ora fervono i preparativi per la celebrazione della festa patronale del monastero, con l’attesa di ospiti davvero importanti. Restate in ascolto… intanto, ecco alcune foto dalla recente Liturgia della festa dei santi Arcangeli al monastero:
Anche in lingua italiana, come in inglese, si legge talvolta la terminologia "scrittura di icone" per tradurre il greco "iconografia". Questa terminologia strana e convoluta ha fatto nascere teorie altrettanto strane sul fatto che le icone "non si dipingono, ma si scrivono". Cerchiamo di fare chiarezza in questo equivoco esclusivamente linguistico con un articolo tratto dal sito Orthodox History, che presentiamo in traduzione italiana nella sezione "Ortoprassi" dei documenti.
Da domani, per circa una settimana, gli aggiornamenti del sito saranno fatti non da Torino, bensì dal Kossovo, dove una nostra visita era da lungo tempo attesa. Da una parte potrebbero esserci alcuni ritardi nelle novità quotidiane, e ce ne scusiamo in anticipo con i nostri lettori; d’altra parte speriamo che le novità possano acquistare ulteriore profondità con un apporto da parte della prospettiva della Chiesa ortodossa serba.
22/11/2013
Celebrazione nelle Filippine sulle orme di san Giovanni il Taumaturgo
In questi giorni in cui le Filippine sono al centro dell’attenzione del mondo intero, ricordiamo anche le presenze - vecchie e nuove - di cristiani ortodossi nell’arcipelago. Da oltre due mesi è apparso in rete il resoconto, con un album fotografico, del recente viaggio nelle Filippine dell’arciprete Seraphim Bell (un prete americano della ROCOR, oggi missionario in Nepal). Il racconto parla della celebrazione di una Divina Liturgia sull'isola di Tubabao (all’estremità sud-orientale di Samar, sul golfo di Leyte), dove dopo la seconda guerra mondiale vissero per alcuni anni 5.000 profughi russi, tra i quali san Giovanni Maksimovich. Presentiamo nella sezione “Pastorale” dei documenti la traduzione italiana del racconto di padre Seraphim, che ci aiuta a vedere gli eventi del passato e del presente nell’ottica del disegno provvidenziale dell’evangelizzazione ortodossa nel mondo.
21/11/2013
40° anniversario della parrocchia del Patriarcato di Mosca a Bologna
Il 17 novembre a Bologna, l'arcivescovo Mark di Egor'evsk ha presieduto alla celebrazione del 40° anniversario della parrocchia di san Basilio il Grande. La comunità della Chiesa ortodossa russa nella capitale della regione Emilia-Romagna - una delle più grandi in Italia - è stata fondata con gli sforzi dell'archimandrita Marco (Davitti) e riunisce credenti ortodossi di diverse nazionalità sotto l'omoforio del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus'.
Alla liturgia festiva hanno concelebrato con l'arcivescovo Mark gli archimandriti Antoniy (Sevryuk) e Dimitri (Fantini), il rettore della parrocchia padre Serafino (Valeriani), il rettore della parrocchia moldava di Bologna padre Trifon Bulat e altri sacerdoti in pellegrinaggio. All'inizio della funzione nella chiesa è stato portato dalla cattedrale il reliquiario dei primi martiri di Bologna, patroni della città - i santi Vitale e Agricola.
Prima dell'inizio della Liturgia Vladyka ha tonsurato lettori due parrocchiani a Bologna - Andrea Della Lena Guidiccioni e Aleksandr Gusljakov. Al Piccolo Ingresso, in considerazione della sua assidua fatica pastorale, al chierico della parrocchia, il sacerdote Sergij Averin, è stato assegnato il diritto di indossare la kamilavka. Dopo il Grande Ingresso, l'arcivescovo Mark ha ordinato al sacerdozio il chierico della parrocchia dei santi Sergio, Serafino e Vincenzo a Milano, lo ierodiacono Siluan (Yaroslavtsev). Durante la funzione è stata celebrata la preghiera funebre per il sempre memorabile archimandrita Marco (Davitti).
Al termine della Liturgia è stata celebrata la venerazione dell'arca con le sacre reliquie, dopo di che Vladyka si è congratulato il clero e i parrocchiani per la festa. In ricordo di preghiera l'arcivescovo ha donato alla parrocchia un'icona dei santi martiri imperiali. Vladyka ha inoltre accolto con favore alla funzione il rettore della cattedrale cattolica di Bologna, ringraziando il sacerdote per aver portato le reliquie dei santi martiri di Bologna per la venerazione dei fedeli ortodossi.
L'incontro dell'arcivescovo con il clero e i parrocchiani è continuato al pasto festivo.
Il Metropolita Hilarion (Kapral), primo ierarca della Chiesa russa all'estero, ha compiuto una visita pastorale a Puerto Rico dall'8 al 13 novembre 2013. La meta principale della visita sono state le celebrazioni dei servizi divini nella comunità ortodossa di san Giovanni Climaco, temporaneamente ospitata nei locali messi a disposizione da padre Gregorio Justiniano presso la sua hacienda. La visita ha incluso anche incontri con le autorità e la popolazione della città di San German, e un'intervista alla radio locale.
La Divina Liturgia di domenica 10 novembre è stata servita principalmente in spagnolo, e molti dei fedeli locali sono stati particolarmente commossi dagli sforzi di sua Eminenza di pregare nella loro lingua. "Per me è stata una cosa molto importante ascoltare il metropolita servire nella mia lingua", dice il diacono Isidoro Valle, appena ordinato; "ho parlato con alcuni dei partecipanti alla funzione che non erano ortodossi, ed erano molto impressionati: 'è venuto a parlarci nella nostra lingua', li sentivi dire".
Il metropolita ha anche preso parte a una fiesta locale, organizzata presso i locali della comunità nella speranza di familiarizzare la popolazione con la fede ortodossa, e con l'uso di elementi di cultura locale: cibo, musica, lingua, arte, e così via.
"Abbiamo voluto mostrare alla gente della comunità locale che la nostra Chiesa è una Chiesa di libertà", ha detto padre Gregorio. "Possiamo condividere musica, arte e cucina senza alcun peccato. Le denominazioni protestanti a Puerto Rico insegnano alla gente che bere un bicchiere di vino o ascoltare musica secolare è un peccato. Una delle cose più belle dell'Ortodossia è che crediamo nella libertà che ci è stata data da Dio. La fede ortodossa non guarda con disprezzo alla cultura locale, ma la abbraccia".
20/11/2013
Assemblea generale del clero delle parrocchie del Patriarcato di Mosca in Italia
Sabato 16 novembre, a Milano, sotto la presidenza dell'arcivescovo Mark di Egor'evsk si è tenuta un'assemblea generale del clero che serve nelle parrocchie del Patriarcato di Mosca in Italia.
L'incontro si è aperto con la preghiera, "Re celeste", e quindi l'amministratore delle parrocchie si è rivolto ai partecipanti all'incontro con un discorso di apertura. Vladyka ha dato alcune statistiche sulle comunità della Chiesa ortodossa russa in Italia, annunciando i più importanti eventi del periodo dopo l'ultima riunione. L'arcipastore ha anche parlato del suo incontro, nel settembre di quest'anno, con il clero moldavo che serve nel paese.
Nel suo intervento, l'arcivescovo Mark ha toccato una serie di questioni pratiche. In particolare, è stato preparato un modello di un certificato per i chierici dell'Amministrazione delle parrocchie del Patriarcato di Mosca in Italia. Il certificato in russo e italiano, con una fotografia del chierico e la firma del vescovo ordinario, timbrato, servirà come documento principale per identificare un sacerdote appartenente alla struttura canonica della Chiesa ortodossa russa nella Repubblica italiana.
Vladyka ha anche annunciato l'imminente lancio della versione pilota del sito dell'Amministrazione. La rappresentanza delle parrocchie in Italia su internet conterrà informazioni di carattere generale sull'amministrazione, la gestione e le attività quotidiane, una banca dati regolarmente aggiornata delle parrocchie, e racconterà la vita delle comunità. Per decisione dell'assemblea è stato nominato responsabile del funzionamento del sito l'arciprete Alexey Yastrebov. La versione in lingua italiana sarà supervisionata dall'igumeno Ambrogio (Cassinasco) e dallo ieromonaco Teofilo (Barbieri), quella moldava dall'arciprete Sergiu Popescu e dall'arciprete Ioann Grebanosu. Responsabile per il dipartimento "Pellegrinaggi" è stato nominato l'igumeno Alexey (Nikonorov). La gestione complessiva del sito sarà effettuata dalla segreteria dell'Amministrazione .
I partecipanti alla riunione hanno anche ascoltato le relazioni dei respondabili per l'opera sociale e la catechesi, e hanno poi discusso varie questioni pratiche. In particolare, si è deciso di sviluppare un formulario comune dei certificati di battesimo e di matrimonio in russo, italiano e moldavo, e preparare opuscoli che raccontano questi sacramenti.
L'incontro, che è durato più di tre ore, si è concluso con una lista di istruzioni e con il canto della preghiera "Dostojno est'".
Nella stessa serata, l'arcivescovo Mark è arrivato a Bologna, dove ha officiato il Grande Vespro presso la parrocchia di san Basilio il Grande.
20/11/2013
Un punto di vista di un nuovo ortodosso sulla "Sola Scriptura"
Il portale Pravoslavie.ru ha scelto tra i temi del suo blog un articolo che riflette il suo cammino verso l'Ortodossia: la reazione al principio protestante del basarsi sulla sola Bibbia come criterio di fede (un principio che isola le Sacre Scritture dal contesto di quella stessa Chiesa apostolica che le ha prodotte). Abbiamo già presentato sul nostro sito una lunga analisi del fenomeno della Sola Scrittura, del nostro confratello padre John Whiteford. Aggiungiamo anche, nella sezione "Confronti" dei documenti, la nostra traduzione italiana del saggio di Ryan Adams.
19/11/2013
Testimonianze di fede ortodossa attraverso eventi sportivi
Il portale Pravoslavie.ru riporta le notizie di due eventi che presentiamo nella sezione "Figure dell'Ortodossia contemporanea" dei documenti, nei quali le fede ortodossa è presentata attraverso la partecipazione a gare e competizioni. Nella prima storia, padre Athanasios, un cappellano militare greco, partecipa alla maratona di Atene correndo in tonaca. Nella seconda, una nave costruita sul modello delle navi vichinghe della Rus' arriva in "crociera" fino in Tasmania una nave costruita sul modello delle navi vichinghe della Rus' arriva in "crociera" fino in Tasmania, dove l'equipaggio aiuta a costruire una chiesa ortodossa.
18/11/2013
Il significato degli oggetti tenuti dai santi nelle icone
Osserviamo in un’ampia analisi fatta sul blog A Reader's Guide to Orthodox Icons una varietà di elementi tenuti nelle icone da particolari categorie di santi, oppure da santi individuali. Questi oggetti ci parlano della storia delle categorie o delle singole vite dei santi raffigurati, e indicano generalmente gli strumenti della salvezza legati a tali santi. Presentiamo nella sezione “Santi” dei documenti la traduzione italiana dell’articolo.