Diverse parrocchie ortodosse in Occidente sembrano tormentate da un conflitto riguardo alle preghiere private (sacerdotali) della Liturgia: queste preghiere vanno recitate in segreto o a voce alta? I sostenitori delle preghiere recitate in segreto fanno notare che questa è la pratica ricevuta da secoli di tradizione ortodossa, e chi opta per le preghiere recitate a voce alta ricorda che questa pratica è ancora più anticamente attestata. Se dobbiamo esprimere una nostra preferenza personale, optiamo per le preghiere in segreto: nella nostra esperienza della Chiesa ortodossa oggi, l’ultima cosa che vogliamo augurare al culto ortodosso è un aumento del protagonismo dei suoi preti. Sentiamo comunque una valutazione dello ieromonaco Petru (Pruteanu) su questo tema, trattata con la precisione e l’equilibrio che caratterizzano i suoi studi storico-liturgici. Il saggio di padre Petru, nell’originale romeno e nella nostra traduzione italiana, è nella sezione “Preghiera” dei documenti.
01/05/2013
ЖУРНАЛЫ заседания Священного Синода от 25-26 декабря 2012 года - № 130
1. Одобрить «Последование Святаго Елеа, совершаемого поскору» к употреблению в тех случаях, когда Таинство Елеосвящения необходимо совершить над больными людьми, находящимися на стационарном лечении.
2. Опубликовать упомянутое «Последование» в официальных церковных средствах массовой информации, направить в Издательство Московской Патриархии для включения в богослужебные сборники и разослать в епархии для использования.
3. Напомнить архипастырям и пастырям о необходимости разъяснять значение Таинства Елеосвящения пасомым, принимающим в нем участие, особенно когда в дни Великого Поста оно совершается в монастырях и на приходах при большом стечении молящихся, и обращать внимание последних на то, что в отсутствии появления или обострения тяжелых заболеваний и травм, участие в этом Таинстве более одного раза в год свидетельствует о неверном его понимании.
30/04/2013
L'Ortodossia russa in America - un tempo di opportunità
La riconciliazione tra il Patriarcato di Mosca e la Chiesa russa all’Estero nel 2007 ha riconfigurato la condizione dell’Ortodossia russa in molti paesi. Forse nessuno di questi parsi è più significativo degli USA, dove si trova lo storico centro di Jordanville, che tanto ha significato nel corso del XX secolo per studi teologici, vita monastica e guida spirituale. Facciamo un salto all’interno di questo centro con la traduzione italiana di un recente articolo, che presentiamo nella sezione “Pastorale” dei documenti.
30/04/2013
Святейший патриарх Московский и всея Руси Кирилл поздравил епископа Нестора с 15-летием служения в священном сане
24 апреля 2013 года, в 15-летнюю годовщину со дня принятия епископом Нестором священного сана, Святейший патриарх Московский и всея Руси направил поздравительный лист Управляющему Корсунской епархией:
Его Преосвященству
Преосвященнейшему НЕСТОРУ,
епископу Корсунскому
Ваше Преосвященство!
Примите сердечные поздравления по случаю 15-летия Вашего служения в священном сане вкупе с пожеланиями крепости сил, бодрости духа и обильных милостей от Господа нашего Иисуса Христа.
Доброе начало Вашему пастырскому пути было положено в Большой келье преподобного Сергия, игумена земли Русской, где Вы получили богословское образование, приняли монашеский постриг и сопричислились клиру церковному. Изволением Премудрого Создателя Вам суждено было продолжить священнические труды во Франции. Исполняя послушание настоятеля Храма Христа Спасителя в Аньере, а затем - кафедрального храма Трех святителей в Париже, Вы стяжали ценный опыт духовного окормления и устроения приходской жизни.
Господь, призрев на Ваше усердие, соделал Вас преемником апостолов. Ныне, будучи правящим архиереем Корсунской епархии, Вы прилагаете немало усилий для преумножения духовного наследия Православия в Западной Европе, наставляете пасомых в здравом учении Христовом (см. Тит. 1, 9), дабы они спаслись и достигли познания истины (см. 1 Тим. 2, 4).
Молитвенным заступничеством Пречистой Богородицы да сохранит Вас Владыка мира в добром здравии на многая лета и да ниспошлет Свою неиссякаемую помощь в Ваших архипастырских трудах во благо Матери-Церкви.
Il metropolita Ilarion (Alfeev), nel numero di settembre 2011 della Rivista del Patriarcato di Mosca (Журнал Московской Патриархии) affronta il problema dell’uso di uno o più calici eucaristici alle Liturgie in cui concelebrano molti chierici e si comunicano molti fedeli. Questo problema non si pone abitualmente nella maggior parte delle nostre chiese in Italia, ma siccome ci auguriamo la crescita delle nostre comunità, non è male essere preparati anche a gestire la compresenza di più calici eucaristici secondo le soluzioni proposte dal metropolita Ilarion, che sono ben documentate storicamente, attente al rispetto della tradizione e della pratica, e di notevole buon senso.
Capita spesso, nelle chiese ortodosse in Italia, che i preti siano sollecitati a togliersi i paramenti dopo la Liturgia per metterli sulla testa dei fedeli, leggendo preghiere per la loro salute. Queste "preghiere di svestizione" (rugăciuni de dezbrăcare, in romeno), anche se rimandano al precedente biblico delle guarigioni effettuate dalle vesti degli apostoli (At 19:12), non hanno alcuna codificazione nella pratica liturgica ortodossa (le istruzioni della Divina Liturgia indicano inequivocabilmente al prete di rientrare "in pace" nel santuario al termine delle preghiere, per togliersi i paramenti), e sono al meglio un’esagerazione del preteso potere taumaturgico delle vesti dei santi (...ma quando mai agli apostoli è stato chiesto di togliersi i vestiti per metterli sui malati?), al peggio un abuso che copre da una parte l’ignoranza delle vere pratiche della Chiesa, e dona d’altra parte un "surrogato" di benedizione per quei fedeli che farebbero bene invece ad accostarsi alla confessione e alla comunione.
Padre Răzvan-George Topală (nella foto), sul giornale Monitorul de Suceava, ci parla di questo fenomeno nella sua esperienza pastorale, e spiega il vero senso dei paramenti liturgici. Presentiamo questo prezioso articolo, nell’originale in romeno e in traduzione italiana nella sezione "Ortoprassi" dei documenti.
La Corea è considerata un paese dove c’è spazio missionario per ogni confessione cristiana, ma spesso al prezzo di una certa concorrenza reciproca e di difficoltà economiche. Dal resoconto dell’anno 2000 fatto agli ortodossi australiani da padre Justin Kang, prete ortodosso coreano della Chiesa russa all’estero (minoritaria in Corea del Sud rispetto alla presenza ortodossa del Patriarcato Ecumenico), possiamo vedere alcune di queste difficoltà, scoprendo al tempo stesso come un approccio mite e debole può portare a numerose sorprese da parte della provvidenza divina. Presentiamo il resoconto di padre Justin Kang nella sezione “Pastorale” dei documenti.
26/04/2013
Sulla comunione a Pasqua e nella Settimana Luminosa
Con la fine della Grande Quaresima assistiamo, purtroppo, a un fenomeno preoccupante: il diradarsi della comunione tra i fedeli. Alcuni lo ritengono una conseguenza del diradarsi del numero dei fedeli (...e se invece ne fosse la causa?). Ma in alcune chiese ortodosse si assiste anche a una serie di scuse e pretesti per non comunicarsi neppure a Pasqua, e qui certamente il motivo non può essere la scarsità dei fedeli, tutt’altro.
Nella sezione “Pastorale” dei documenti, presentiamo nell’originale romeno e in traduzione italiana un saggio dello ieromonaco Petru (Pruteanu), che ringraziamo per la sua disponibilità a lasciarci fare le versioni italiane dei suoi scritti. Padre Petru analizza le attitudini verso la comunione nella Liturgia pasquale e nella Settimana Luminosa, ricordandoci (anche nelle parole dei canoni dei Concili) che la comunione in questo periodo è un atto doveroso. Speriamo che queste parole siano fatte circolare un po’ più di frequente, e magari ricordate anche dai preti ortodossi durante la loro predicazione pasquale.
Da poche ore è stato montato sulla parete orientale della navata settentrionale della chiesa un nuovo elemento pittorico, che accomoda sulla parete la croce da noi utilizzata nei giorni della venerazione della santa Croce. La pittura è una composizione di diversi elementi decorativi dell'antica tradizione russa, e ben si accompagna alla croce, dipinta per noi da un sacerdote russo di Vecchio Rito. Ringraziamo il nostro iconografo Ovidiu per questo lavoro.
L'ufficio diocesano per i media, che si occupa dell'istruzione del clero e dei fedeli della Chiesa Russa all'estero, ha preparato una lezione on-line sul tema della visione ortodossa della missione. La lezione, tenuta dall'archimandrita Ireneo (Steenberg), è stata filmata il 5 agosto 2012 nella cripta della cattedrale della Madre di Dio "Gioia di tutti gli afflitti" a San Francisco. Presentiamo il video della lezione (in inglese) con la nostra traduzione italiana nella sezione "Pastorale" dei documenti.
24/04/2013
A vent’anni dall’uccisione dei tre monaci di Optina
Il 18 aprile 2013 è caduto il ventesimo anniversario dell’uccisione dei padri Vasilij, Ferapont e Trofim di Optina Pustyn. Li ricordiamo nella testimonianza del loro amico Georgij Gupalo (oggi membro del consiglio editoriale della Chiesa Ortodossa Russa), nel resoconto in russo pubblicato da Pravmir.ru e nella nostra traduzione italiana, nella sezione “Testimoni dell’Ortodossia” dei documenti.
23/04/2013
Due filmati sulla Chiesa ortodossa a Reggio Calabria
Attraverso due video YouTube realizzati da padre Daniele Castrizio a Reggio Calabria, andiamo alla scoperta di un'isola di luce in un mare di desolazione urbana. I filmati non sono solo un invito a valorizzare quanto abbiamo di prezioso delle nostre radici ortodosse, ma anche e soprattutto una testimonianza per non trascurare il messaggio che la Chiesa ci offre continuamente. L'Ortodossia in Italia non soffre di mancanza di CULTURA (come sa chiunque ha seguito le lezioni di storia e di archeologia di padre Daniele), ma soffre di mancanza di COSCIENZA, e in questo campo occorre che ciascuno di noi si senta responsabile.
Una delle caratteristiche più visibili del culto ortodosso è il pane benedetto, di cui si fa grande uso al termine del rito eucaristico. Che cos’è davvero il pane benedetto, noto con il nome greco di antidoro, o con la variante romena anafură? Quando è stato introdotto nel culto della chiesa? Quali sono state le sue origini pratiche? Perché alcune chiese ortodosse lo benedicono con certe formule e gesti speciali, e altre no? A queste e altre domande cerca di rispondere lo ieromonaco Petru (Pruteanu), con una dettagliata analisi della storia e delle fonti liturgiche. Presentiamo l’articolo nell’originale romeno e nella nostra traduzione italiana, nella sezione “Ortoprassi” dei documenti.
Siamo nella Grande Quaresima, un periodo di ascesi, pentimento e preparazione per le sante feste della Pasqua. La Quaresima è anche un viaggio spirituale verso la Settimana Santa e la Risurrezione.
Ora, quando ognuno di noi manifesta un aumento di cura per l'anima, innalza preghiere e pensa di più al cammino percorso e alle buone opere, vi invitiamo a guardare il documentario "Un papà per 400 anime", un film dedicato a padre Mihail Jar (ora vescovo Longhin), abate del monastero di Bănceni in Ucraina, che per tutto ciò che fa e per tutto ciò che è, porta ogni giorno tanta gioia, amore, conforto e cura a centinaia di anime di bambini e non solo.
Cliccate sull'immagine qui sopra per un documentario (in lingua russa, con sottotitoli in romeno) realizzato da "Reporterii Realității" nel mese di aprile 2012.
La funzione del giovedì della settimana appena trascorsa (che comprende il Grande Canone di sant’Andrea di Creta e la lettura della vita di santa Maria Egiziaca) ci porta alcune lezioni sul nostro cammino spirituale. Ascoltiamo alcuni pensieri a proposito, da parte dell'arciprete Andrei Lemeshonok (padre spirituale del monastero di santa Elisabetta a Minsk), nell’originale russo e in traduzione italiana, nella sezione “Preghiera” dei documenti.