Presentiamo oggi due testi che parlano dei primi preti ortodossi "locali" in Inghilterra e negli Stati Uniti. Mentre il primo caso, quello dell'archimandrita Nicholas (Gibbes) ci parla di un uomo che ha trovato nella Chiesa ortodossa una profonda dimensione interiore (ed è stato iniziatore di un movimento di ortodossi inglesi ancor oggi attivo), i due casi americani, quelli dei padri James Chrystal e Nicholas Bjerring, sono storie tragiche di persone che non hanno saputo integrarsi nella vita della Chiesa, e l'hanno abbandonata. Sicuramente ai due preti in America mancò la necessaria esperienza ecclesiale, ma forse mancarono anche gli esempi positivi; al contrario, padre Nicholas modellò la sua intera missione sul modello dei martiri imperiali russi, che aveva conosciuto da vicino.
La storia di padre Nicholas (Gibbes) è raccontata dall'arciprete Andrew Phillips nella sezione "Testimoni dell'Ortodossia", mentre le storie dei padri James Chrystal e Nicholas Bjerring si trovano in un testo della sezione "Pastorale" dei documenti. Chi oggi è sulla strada di una conversione all'Ortodossia ha molto da imparare da queste storie, sia da quella a lieto fine che da quelle più negative.
26/03/2013
Padre Gavrilo (Vučković) e il suo ministero in Internet
L'archimandrita Gavrilo (Vučković), abate del monastero ortodosso serbo di Lepavina e curatore del suo ricchissimo sito multilingue, risponde ad alcune domande di un'intervista tracciando la nascita e lo sviluppo del suo efficiente ministero missionario in rete, fin dagli inizi stessi della diffusione del Web alla fine degli anni '90. Presentiamo la traduzione italiana dell'intervista a padre Gavrilo nella sezione "Pastorale" dei documenti.
il sito della Diocesi di Chersoneso riporta l'ordinazione al presbiterato, durante la Divina Liturgia della Domenica del Trionfo dell'Ortodossia (24 marzo 2013), del diacono Alexei Cărpineanu, per la comunità dei santi Pietro e Paolo nella città di Como (misteriosamente localizzata dal sito diocesano in "Italia centrale").
Padre Alexei, che abita in Val Pellice con la presbitera Lilia e i loro quattro figli, è stato a lungo parrocchiano della nostra chiesa a Torino, dove sono stati battezzati i suoi tre figli più piccoli. Durante questi anni, abbiamo avuto modo di apprezzare la bontà del suo carattere e il suo servizio devoto e disinteressato. Auguriamo a padre Alexei un felice servizio pastorale, in cui non gli mancherà mai il sostegno della nostra comunità parrocchiale.
25/03/2013
Una formula per risultati magici: una visione cattolica del dialogo tra Cristo e il giovane ricco
Dall'elezione di Papa Francesco, abbiamo sentito molti discorsi sulla povertà radicale: ospitiamo volentieri un testo con una visione di questo tema che viene dal mondo cattolico romano. Usando come occasione la vicenda di una coppia di anziani coniugi e del loro insolito rapporto con il denaro, l'autore di questa storia ci spiega come si può basare una visione della povertà sulla semplice accettazione delle parole del nostro Signore sulla perfezione. Auguriamo una buona lettura di questa storia sulla vera ricchezza, nella sezione "Ortoprassi" dei documenti.
Cliccate sul riquadro del video che trovate qui sotto per aprire il filmato di una Divina Liturgia presso la cattedrale di San Panteleimone, la più grande delle chiese del complesso di Novyj Afon (nuovo Athos) presso Sukhumi, in Abkhazia. Costruito nel XIX secolo, l'edificio della chiesa ha sofferto nell'ultimo secolo, e si vedono ancora tracce di un lungo abbandono. Ma pure in un tempio che avrebbe bisogno di ingenti riparazioni, e con mezzi piuttosto rudimentali (come si può vedere dalla semplicità dell'altare e dell'iconostasi, la funzione testimonia tutta la vitalità dell'Ortodossia contemporanea. La pietà dei fedeli e l'età media dei cantori (la Liturgia è cantata in lingua abkhaza, con parti in slavonico ecclesiastico) sono particolari degni di interesse.
24/03/2013
La coliva - il suo significato e la sua preparazione
Un’usanza molto diffusa nella tradizione cristiana ortodossa, collegata con la memoria dei defunti, è la preparazione della coliva, un dolce a base di grano bollito e miele, di cui esistono molte varianti locali. Nella sezione “Ortoprassi” dei documenti, presentiamo un articolo di spiegazione sulla coliva, in cui si spiega la tradizione della nascita di questo curioso dolce (nascita che si commemora proprio al primo sabato della grande Quaresima, appena passato) e si offrono alcuni consigli pratici per la sua preparazione.
La sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti si arricchisce oggi di un nuovo articolo biografico in russo e in traduzione italiana: Lilija Karimova è una pittrice della regione di Cheljabinsk, specializzata in elementi decorativi di chiese, apprezzata in diversi paesi del mondo, e… musulmana.
In Russia può essere un po’ insolito, ma non è certo spettacolare vedere musulmani che aiutano nella crescita di Chiese cristiane ortodosse. In Italia e in molti paesi dell’Occidente suona un po’ come una cosa dell’altro mondo… chiediamoci se non siamo piuttosto noi un “altro mondo” che ha bisogno di prendere dalla Russia un modello di società davvero civile.
22/03/2013
L’anziano Epifanio sulla Liturgia dei Presantificati
La Liturgia dei Presantificati (che la tradizione ortodossa assegna a san Gregorio I, papa di Roma) è una funzione di grande e profonda bellezza, forse il modo più solenne di impartire la santa Comunione in tutto il culto ortodosso. La sua assegnazione ai giorni feriali della Grande Quaresima non ne fa, purtroppo, una funzione molto frequentata, ma vale comunque la pena riscoprirne il valore e trovare modi per viverne più intensamente la celebrazione.
Tra tutte le difficoltà nei dialoghi teologici tra i cristiani, c’è una tendenza a vedere quelli tra ortodossi calcedoniani e non calcedoniani come un’isola felice, quasi priva di vere controversie. Di fatto però queste esistono, e possono perfino portare a conversioni per motivi teologici, come è accaduto al giovane egiziano Mina Monir, di cui presentiamo un articolo biografico nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti.
È possibile (e ce lo auguriamo) che le incomprensioni che gli ortodossi non calcedoniani riservano alla loro controparte “bizantina” derivino da una mancanza di schemi concettuali in cui collocare alcuni dei fondamenti teologici dell’Ortodossia calcedoniana (tra cui il concetto di theosis, tanto osteggiato nella Chiesa copta contemporanea). In tal caso, le storie come quella di Mina Monir sottolineano quanto lavoro deve essere ancora fatto per giungere a una soddisfacente comprensione reciproca.
Segnaliamo l'articolo di Milena Faustova per La Voce della Russia, Una piccola Russia sotto il cielo della Città Eterna, del 19 marzo. In questi giorni la comunità ortodossa russa di Roma ha vissuto molti momenti intensi, con le numerose visite collegate con l'elezione del nuovo papa.
Un fenomeno aberrante, presente nelle parti più marginali dell’Ortodossia in vari paesi, è quello dei cosiddetti "battesimi correttivi", ovvero la pretesa di "rettificare" attraverso un battesimo (spesso fatto in modo clandestino) la presunta irregolarità nella ricezione di un convertito all’Ortodossia senza un rito battesimale completo. L’Ortodossia ha una pratica molto complessa di ricezione dei convertiti (per una spiegazione dettagliata, si può leggere questo documento), e i "battesimi correttivi", come tutte le soluzioni semplicistiche, non fanno altro che rispondere a problemi psicologici, offrendo vacui "sensi di sicurezza" che niente hanno a che fare con la mente della Chiesa. Queste pratiche disgraziate (in tutti i sensi del termine) sono molto rare in Italia, ma conviene aiutare a renderle ancora più rare ascoltando quel che ha avuto da dire a riguardo padre Seraphim Rose (un autore spesso citato a sproposito da ortodossi sedicenti "tradizionalisti"). Presentiamo l’articolo di padre Seraphim, citato dal blog Mystagogy di John Sanidopoulos, nella sezione "Confronti" dei documenti.
Quando si parla degli abitanti della striscia di Gaza, si menziona spesso un’esigua minoranza di cristiani locali (lo 0,1% della popolazione), ma si omette sistematicamente di dire che questi cristiani sono in maggioranza ortodossi, e che la loro chiesa ha oltre 1600 anni di vita ininterrotta. Entriamo anche noi oggi in questa chiesa, dedicata a san Porfirio, evangelizzatore della città. Ascoltiamo le voci di questi cristiani completamente isolati (spesso anche dai loro confratelli in Cisgiordania) nell’articolo-intervista che presentiamo nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.
20/03/2013
La Chiesa Ortodossa Bulgara nominata al premio Nobel per la pace
Secondo il sito del Patriarcato di Bulgaria, la Chiesa Ortodossa Bulgara è stata nominata al premio Nobel per la pace che sarà assegnato nell'ottobre 2013 a Oslo.
Quest'anno ricorrono 70 anni da quando la Chiesa ortodossa a Sofia alzò coraggiosamente la voce in difesa degli ebrei della Bulgaria, minacciati di deportazione in Germania, e sfidò con successo tutte le pressioni dei nazisti.
L'iniziativa di nominare la Chiesa bulgara al Nobel per la pace è del membro onorario dell'Assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa, l'onorevole Lychezar Toshev.
Richiamiamo l'attenzione sulle due interessanti immagini che il servizio stampa del Patriarcato ha scelto: in entrambe si vede sua Santità al coro, impegnato come qualsiasi cantore o lettore. Le immagini sono importanti, e non sono affatto semplicemente di figura: capita spesso, infatti, nella Chiesa russa, che un vescovo non altrimenti impegnato nella funzione si metta a servire con semplicità al leggio come cantore o lettore, talvolta per dare egli stesso l'esempio di come svolgere gli offici divini, talvolta solo per sottolineare quale grande importanza ha l'innografia nel culto ortodosso.
19/03/2013
Cappellano in Antartide: intervista allo ieromonaco Pavel (Geljastanov)
Abbiamo già parlato, in un articolo di alcuni mesi fa, della chiesa ortodossa russa presso la stazione polare antartica di Bellingshausen. Oggi, dopo che l’Italia è stata imbiancata da un velo di insolita neve primaverile, torniamo a visitare questa chiesa vicina ai ghiacci perenni, dove proprio ora sta iniziando una lunga stagione invernale. Lo ieromonaco Pavel (Geljastanov) del monastero Novospasskij di Mosca è uno dei cappellani che hanno prestato servizio per oltre un anno in Antartide. Durante il periodo di riposo passato al monastero di Santa Elisabetta di Minsk, ha rilasciato un’interessante intervista da “missionario ai confini del mondo”, che riportiamo nell’originale russo e nella nostra traduzione italiana nella sezione “Pastorale” dei documenti.