Quando si parla degli abitanti della striscia di Gaza, si menziona spesso un’esigua minoranza di cristiani locali (lo 0,1% della popolazione), ma si omette sistematicamente di dire che questi cristiani sono in maggioranza ortodossi, e che la loro chiesa ha oltre 1600 anni di vita ininterrotta. Entriamo anche noi oggi in questa chiesa, dedicata a san Porfirio, evangelizzatore della città. Ascoltiamo le voci di questi cristiani completamente isolati (spesso anche dai loro confratelli in Cisgiordania) nell’articolo-intervista che presentiamo nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.
20/03/2013
La Chiesa Ortodossa Bulgara nominata al premio Nobel per la pace
Secondo il sito del Patriarcato di Bulgaria, la Chiesa Ortodossa Bulgara è stata nominata al premio Nobel per la pace che sarà assegnato nell'ottobre 2013 a Oslo.
Quest'anno ricorrono 70 anni da quando la Chiesa ortodossa a Sofia alzò coraggiosamente la voce in difesa degli ebrei della Bulgaria, minacciati di deportazione in Germania, e sfidò con successo tutte le pressioni dei nazisti.
L'iniziativa di nominare la Chiesa bulgara al Nobel per la pace è del membro onorario dell'Assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa, l'onorevole Lychezar Toshev.
Richiamiamo l'attenzione sulle due interessanti immagini che il servizio stampa del Patriarcato ha scelto: in entrambe si vede sua Santità al coro, impegnato come qualsiasi cantore o lettore. Le immagini sono importanti, e non sono affatto semplicemente di figura: capita spesso, infatti, nella Chiesa russa, che un vescovo non altrimenti impegnato nella funzione si metta a servire con semplicità al leggio come cantore o lettore, talvolta per dare egli stesso l'esempio di come svolgere gli offici divini, talvolta solo per sottolineare quale grande importanza ha l'innografia nel culto ortodosso.
19/03/2013
Cappellano in Antartide: intervista allo ieromonaco Pavel (Geljastanov)
Abbiamo già parlato, in un articolo di alcuni mesi fa, della chiesa ortodossa russa presso la stazione polare antartica di Bellingshausen. Oggi, dopo che l’Italia è stata imbiancata da un velo di insolita neve primaverile, torniamo a visitare questa chiesa vicina ai ghiacci perenni, dove proprio ora sta iniziando una lunga stagione invernale. Lo ieromonaco Pavel (Geljastanov) del monastero Novospasskij di Mosca è uno dei cappellani che hanno prestato servizio per oltre un anno in Antartide. Durante il periodo di riposo passato al monastero di Santa Elisabetta di Minsk, ha rilasciato un’interessante intervista da “missionario ai confini del mondo”, che riportiamo nell’originale russo e nella nostra traduzione italiana nella sezione “Pastorale” dei documenti.
19/03/2013
La monaca Maria (Gurko - 1935-2013) si è addormentata nel Signore
Il 10 marzo 2013 si è saputo che si è addormentata nel Signore una delle più anziane parrocchiane della Chiesa dei tre Ierarchi, ex segretaria dell'Esarcato della Chiesa ortodossa russa in Europa occidentale, la monaca Maria (al secolo Ekaterina Vasil'evna Gurko) .
Madre Maria - nipote dell'eroe della guerra russo-turca, il feldmaresciallo Iosif Gurko - era nata nel 1935 a Losanna (Svizzera) nella famiglia del Generale di Cavalleria Vasilij Iosifovich Gurko.
Nel 1937 morì Vasilij I. Gurko, padre della futura monaca Maria
Nel 1946, insieme con la madre Sofia Gurko (nipote del ministro della Giustizia di Francia Ludovic Trarieux) Ekaterina Vasil'evna si trasferì a Rabat (Marocco), dove lavorò come biochimica per il Ministero della Salute della Francia. Fu parrocchiana della chiesa della Risurrezione a Rabat.
Dopo la morte di sua madre tornò in Francia, dove continuò a lavorare in campo sanitario. Frequentò la chiesa dei tre santi Ierarchi a Parigi.
Nel 1983 l'esarca patriarcale dell'Europa occidentale, il metropolita Filaret di Minsk e Bielorussia (Vakhromeev) la tonsurò monaca con il nome di Maria, in onore di Santa Maria Egiziaca. La tonsura ebbe luogo nel monastero della Santa Dormizione a Zhirovich (Belarus').
Da quel momento la monaca Maria ebbe l'obbedienza di segretaria dell'esarca patriarcale dell'Europa occidentale.
Nel 1986 ebbe il titolo di Cavaliere dell'Ordine francese "L'ordre National de Mérite".
Nel 2013, nel suo 78° anno di vita a Parigi, la monaca Maria si è addormentata nel Signore. Eterna la sua memoria!
Il primo lunedì di Quaresima è chiamato il "lunedì puro" con riferimento alla pulizia dei nostri corpi (giorno di digiuno totale, per chi può farlo) e delle nostre attività. Non è male assecondare questo movimento con un poco di pulizia anche in questo sito: iniziamo a mettere ordine tra le varie pagine!
Il nostro sito parrocchiale (i cui inizi risalgono al 2002) ha avuto una grande espansione nell'ultimo anno. Per aiutare il visitatore a orientarsi tra i vari articoli che abbiamo raccolto, proponiamo una Guida all'uso del sito, nella sezione "Domande e risposte" dei documenti.
La guida è strutturata come una lista di domande, con tutte le curiosità che possono motivare i lettori del sito, e i relativi articoli a cui è possibile arrivare cliccando semplicemente sulla domanda relativa. Con questa guida (che cercheremo man mano di aggiornare in futuro) sarà possibile trovare più rapidamente i materiali desiderati.
In uno dei suoi "dialoghi sotto l'orologio", l’arciprete Dimitrij Smirnov conversa con una delle sue parrocchiane, Tatiana Mendes Corrêa, che racconta la sua vita di profuga dalla Guinea-Bissau e la sua integrazione nella società russa e nella Chiesa ortodossa. Il testo della conversazione è disponibile in russo e in traduzione italiana nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti.
Prima dell’inizio della Grande Quaresima, ci permettiamo ancora un momento di sana irriverenza, e presentiamo nella sezione “Umorismo cristiano” dei documenti la nostra traduzione italiana della barzelletta del prete disonesto e del funerale del cane, tratta dal blog Mystagogy di John Sanidopoulos.
E ora, dopo avere purificato la mente con l’igiene del riso, possiamo passare a un compito ben più importante di purificazione interiore. Come la tradizione della Chiesa ci richiede all’apertura del cammino quaresimale, chiediamo perdono a tutti quelli che possiamo avere turbato o ferito (con o senza intenzione) in queste pagine del sito.
In questi giorni in cui l’Argentina e tutto il Sud America stanno attirando l’attenzione dei media religiosi di tutto il mondo, non sarà fuori luogo osservare il fenomeno dell’Ortodossia in questo continente, nelle parole del vescovo Ioann (Berzins) di Caracas, che è alla guida delle parrocchie sudamericane della Chiesa russa all’estero. Lo scorso 19 gennaio, abbiamo presentato un’altra intervista allo stesso vescovo, rilasciata un anno fa alla rivista Neskuchnyj Sad. Ora possiamo integrare quei dati con quelli della recente intervista rilasciata dal vescovo Ioann ad Aleksej Reutskij per il Журнал Московской Патриархии. Presentiamo la nuova intervista nell’originale russo e in traduzione italiana nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti.
Un vescovo ortodosso aveva detto a uno dei suoi preti che si lamentava di dover apparire in abito talare nell’atmosfera quotidiana di un paese secolarizzato: “Cerca di indossare la tonaca per quanto puoi: è l’unica tua forma di predicazione nella quale non devi aprire bocca”.
Nella sezione “Ortoprassi” dei documenti, presentiamo una serie di considerazioni sul valore storico e attuale dell’abbigliamento clericale ortodosso.
da Patriarchia.ru (sito ufficiale del Patriarcato di Mosca)
14 Marzo 2013, h. 19:17
Sua Santità il Patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Rus' ha inviato i suoi auguri al Papa di Roma Francesco per la sua elezione al soglio della Chiesa Cattolica Romana
A sua Santità Francesco, Papa di Roma
Vostra Santità!
Mi congratulo di cuore per l'elezione all'eminente e responsabile servizio di primo ierarca della Chiesa Cattolica Romana. Sotto il vostro predecessore - Papa Benedetto XVI - le relazioni tra le Chiese Ortodossa Russa e Cattolica Romana hanno ricevuto un nuovo impulso e vi si è notato un dinamismo positivo.
Spero sinceramente che Vostra Santità vorrà promuovere la cooperazione tra le nostre Chiese in spirito di amore fraterno e di mutua comprensione.
Alla vostra ascesa al soglio papale, avete scelto il nome Francesco, che porta alla mente famosi santi della Chiesa Cattolica, e denota il vostro impegno di devozione sacrificale nell'alleviare le sofferenze del popolo e nella zelante predicazione del Vangelo. In questo risalta il vostro desiderio di continuare a lavorare per i poveri e per gli afflitti, in cui avete mostrato compassione e amore nel corso dei vostri numerosi anni di servizio in Argentina, portando il messaggio di Cristo crocifisso e risorto al mondo moderno.
Questo stesso servizio è ora una priorità anche per la Chiesa Ortodossa Russa, cosa che apre una possibilità di cooperazione e interazione con la Chiesa Cattolica Romana.
Oggi, ortodossi e cattolici sono chiamati a lavorare assieme per proteggere i cristiani che hanno bisogno di sostegno e solidarietà, in quanto maltrattati e perseguitati in varie parti del mondo. Sono necessari sforzi comuni anche per sostenere i valori morali tradizionali nelle società secolari moderne.
Vi prego di accettare, Vostra Santità, i miei migliori auguri di pace, forza spirituale e vigore fisico, e il generoso sostegno di Dio nel compimento della resposabilità del vostro servizio.
Nel nostro appuntamento delle letture bibliche del lunedì in parrocchia, abbiamo iniziato ad esaminare le figure più importanti del libro della Genesi. Oggi vogliamo condividere alcune delle considerazioni fatte in parrocchia con i lettori del sito.
Dopo avere letto le storie del ciclo di Noè e di Abramo, abbiamo sottolineato alcuni dei sorprendenti paralleli tra la storia di Noè dopo il diluvio e di Lot dopo la distruzione di Sodoma. Abbiamo evidenziato una lettura ipotetica dell’episodio della maledizione di Canaan, che potrà forse sorprendere chi è abituato alla consueta visione letterale della storia dei figli di Noè. Potete trovare il nostro tentativo di esegesi nella sezione “Omiletica” dei documenti (ci scusiamo per non avere sul sito una sezione dedicata apposta al tema dell'interpretazione delle sacre Scritture).
14/03/2013
Impressioni dei primi minuti del nuovo pontificato
Il nuovo papa Francesco (Bergoglio) ha iniziato il suo pontificato con segni che non possono non incuriosire e affascinare i cristiani ortodossi. Segni di preghiera e di umiltà, segni di rispetto per il suo predecessore (del cui pontificato la Chiesa ortodossa non ha mai avuto seriamente da ridire), segni di una sana ecclesialità (un servitore che chiede al popolo da lui servito di pregare Dio di illuminare il suo servizio), segni di mancanza di quel protagonismo papale che è stato per tanti secoli punto di inutile contesa. Ad multos annos, per ora, e speriamo di intravedere sempre più segni positivi nel cammino di fratellanza appena indicato!
Presentiamo nella sezione “Geopolitica Ortodossa” dei documenti due racconti di come la fede ortodossa riesce a manifestarsi anche nelle condizioni più difficili dopo i conflitti contemporanei. Il primo racconto, intitolato Il cielo in una cantoria, ci porta in una cattedrale ortodossa a Toronto, in Canada, dove ortodossi russi e georgiani hanno trovato un’intesa proprio negli sciagurati giorni della guerra dell’Ossezia del sud nel 2008.
Il secondo racconto, Una chiesa ortodossa in Afghanistan, ci presenta le vicende di una chiesa ortodossa costruita nel più impensabile dei luoghi: la base militare della NATO a Kandahar.
Il sito dell'Arcivescovado per le chiese ortodosse russe in Europa occidentale comunica i dati della riunione del Consiglio arcivescovile del 6 marzo 2013. Stando a quanto vi si dichiara, sua Santità il Patriarca Ecumenico Bartolomeo ha respinto la lista dei tre candidati alla successione del'arcivescovo Gabriele di Comana, ritenendo assenti le "condizioni di serenità (...) per poter procedere all'elezione di un nuovo arcivescovo". Secondo le nuove proposte patriarcali datate 4 marzo 2013, il metropolita Emmanuel (Adamakis), Locum tenens dell'Arcivescovado, assume temporaneamente il ruolo di esarca patriarcale. L'assemblea generale dell'Arcivescovado, prevista per il 30 marzo, potrà proporre un candidato al ruolo di vescovo vicario sotto il Metropolita Emmanuel.
Questo passo ormai inevitabile di integrazione forzata sotto una gerarchia greca è l'esatto parallelo della sorte della diocesi carpato-russa del Nord America, forzata lo scorso anno ad accettare un vescovo greco. In futuro ci ripromettiamo di osservare con attenzione il fenomeno di questo strano "localismo" ortodosso (il cui decorso attuale è stato peraltro abbondantemente previsto e descritto già da decenni).
Per approfondire l'evento e le sue ripercussioni, si può seguire in francese la discussione sul blog Parlons d'Orthodoxie e in russo un interessante articolo dei padri Dimitrj Ageev e Sergij Model su pravmir.ru.