Dopo alcune settimane frenetiche di raccolta di fondi, è stata chiusa la sottoscrizione per il piccolo Denis Zvarich, che potrà ora venire in Italia per il trapianto che gli salverà la vita. Grazie a tutti quelli che hanno contribuito alla raccolta attraverso l'appello che abbiamo messo sul sito lo scorso 11 febbraio. La situazione di Denis può continuare a essere monitorizzata attraverso la pagina di VKontakte http://vk.com/club43317606, dove sono segnati anche altri casi di bambini che chiedono aiuto dall'Ucraina e dalla Russia.
Chi salva un bambino, salva il mondo intero!
07/03/2013
Arciprete Andrew Phillips: corrispondenza e conversazioni del marzo 2013
Dal blog del sito Orthodox England, presentiamo nella sezione “Confronti” dei documenti la recente serie di risposte dell’arciprete Andrew Phillips su diversi temi interessanti: i pericoli che corrono i neofiti nella Chiesa ortodossa, i compromessi tra l’Ortodossia e la mentalità moderna in Russia e in Occidente, il movimento eurasiatico e le sue radici geopolitiche, la situazione della Siria e del Medio Oriente.
Il nostro viaggio nel mondo ortodosso ci porta oggi in un monastero femminile in Olanda. Nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” presentiamo la storia del convento di Asten e della sua fondatrice e badessa, madre Maria. Ripercorriamo nella sua memoria molti anni di sforzi per la fondazione di monasteri ortodossi nei paesi dell’Europa occidentale. Ricordando che la salute della vita monastica è la chiave della salute della Chiesa ortodossa locale, notiamo come questi sforzi di vita monastica, per quanto difficili, sembrano di fatto andare al di là di tutti i problemi di chiusure, diffidenze e divisioni tanto facili da vedere alla superficie dei fenomeni dell’Ortodossia.
Presentiamo nella sezione “Confronti” dei documenti due testi che ci aiutano a capire da una parte l’originalità del culto cristiano rispetto alle altre religioni, e dall’altra parte a vedere la continuità del culto ortodosso dal modello neo-testamentario: il primo testo, La risurrezione di Gesù Cristo e i miti dei culti misterici, ripreso in questi giorni dal portale pravoslavie.ru, ci aiuta a capire la differenza tra la fede cristiana della risurrezione e le dottrine di morte e rinascita dei culti misterici, grazie alle citazioni del libro The Resurrection of the Son of God, del vescovo anglicano N. T. Wright (opera conosciuta e discussa anche in Russia). Il secondo testo, La Liturgia eucaristica nelle antiche chiese domestiche, ci mostra i sorprendenti paralleli tra il culto dei primi cristiani nelle case private e quello odierno nelle chiese ortodosse. Entrambi i testi provengono dal blog On Behalf of All and For All curato da Vincent Martini, che serve come suddiacono in una chiesa ortodossa antiochena dell’Arkansas.
Ieri mattina si sono svolti i funerali dell'archimandrita Livio (Tassello), superiore del monastero di San Basilio a Revello (CN), fondato nel 1992 e dal 1996 sotto la giurisdizione della Sacra Arcidiocesi Ortodossa d'Italia. Padre Livio aveva iniziato proprio a Torino il suo cammino verso l'Ortodossia. Preghiamo Dio di concedergli il riposo nel Suo Regno, e porgiamo le nostre condoglianze allo ieromonaco Gabriele (Invernizzi) e ai fedeli che frequentano il monastero.
Presentiamo nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti l’intervista di padre Andrew Damick a Jonathan Jackson, attore della soap opera General Hospital, musicista e interessante figura di convertito alla fede ortodossa. L’intervista mantiene il tono un po’ informale e rilassato di un colloquio radiofonico (ma non per questo è meno ricca di spunti interessanti sul cammino della fede cristiana, l’esperienza del culto ortodosso e un approccio da credente all’arte della recitazione), ed è corredata da un breve video con un ringraziamento che non si vede spesso quando un giovane attore riceve un premio cinematografico.
03/03/2013
La deportazione degli ortodossi delle Isole Aleutine
Campi di concentramento, deportazioni di popolazioni di minoranza... uno scenario di normale pulizia etnica del XX secolo, compiuto non nell’Impero Ottomano, non nell’Unione Sovietica, ma negli Stati Uniti contro cittadini statunitensi, e per di più ortodossi! È accaduto davvero nelle Isole Aleutine, dove la popolazione locale fu deportata senza alcuna umanità (e soprattutto senza alcuna vera ragione) per tutta la durata della guerra con il Giappone. Scopriamo qualcosa di più su questa “tutela democratica” delle minoranze ortodosse nell’articolo sugli aleutini ortodossi nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.
Il flusso di visitatori del sito cresce... se il 10 gennaio abbiamo toccato quota 10.000 dopo meno di 8 mesi dal rinnovo del sito, adesso siamo arrivati a quota 15.000 in meno di due mesi! Le cifre non sono da capogiro, ma testimoniano che chi desidera informarsi sulla Chiesa ortodossa e la sua vita, soprattutto a partire da testi in lingua italiana, trova sempre più materiale utile sul nostro sito parrocchiale! Grazie a tutti quelli che ci visitano: ricordate che molto di quello che vedete di nuovo dipende anche dai vostri commenti e dalle vostre richieste di informazioni.
Sappiamo che il nostro sito è visitato da diverse persone che stanno contemplando un ingresso nella Chiesa ortodossa. Come aiutare queste decisioni? Madre Thekla, una monaca russa che è stata badessa di un piccolo monastero in Inghilterra, offre in una lettera qualche consiglio a un non meglio identificato individuo sulla via della conversione. Leggiamo la lettera di Madre Thekla nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti.
01/03/2013
VIDEO - Aleksandr Dugin: i poteri dietro alle Pussy Riot
Non tutti amano la figura del politologo russo Aleksandr Gel'evič Dugin (Mosca, 7 gennaio 1962), le cui liaisons dangereuses con diversi estremismi non ne fanno certamente un modello ideale per i cristiani ortodossi. Tuttavia, quando analizza il fenomeno del “ricatto globale delle Pussy Riot”, c’è ben poco con cui non ci sentiamo d’accordo. Dugin identifica come bersaglio di questa guerra di opinione proprio la sinfonia tra Stato e Chiesa in Russia, l’unico serio tentativo contemporaneo di restaurare l’idea di Stato portata avanti per oltre un millennio dai cristiani ortodossi nell’Impero Romano d’Oriente.
Presentiamo il video con le parole di Aleksandr Dugin (in russo, con sottotitoli in inglese) e la traduzione completa del video in italiano nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.
La sera di sabato 23 febbraio 2013 si è addormentato nel Signore sua Emimenza Adrian (al secolo Aurel Hriţcu, nato a Ştiubieni nel distretto di Botoşani il 22 febbraio 1926), già arcivescovo degli ortodossi romeni di Francia e di Europa occidentale. Il suo funerale ha avuto luogo martedì 26 febbraio al monastero di Pogleţ, nel comune di Corbasca, distretto di Bacău, dove aveva espresso il desiderio di essere sepolto. Dalla sua eparchia missionaria di Parigi (dove è rimasto in carica fino al 1992), l'arcivescovo Adrian ha seguito in Italia la nascita e lo sviluppo delle prime parrocchie della Chiesa Ortodossa Romena, che si sono evolute oggi nella più ampia e diffusa diocesi ortodossa nel nostro paese. Quanti di noi hanno conosciuto l'arcivescovo Adrian ricordano la sua carica di profonda umanità e comprensione paterna.
Eterna la sua memoria! Veşnica lui pomenire!
01/03/2013
Abune Mathias di Gerusalemme eletto nuovo patriarca degli ortodossi etiopi
Giovedì 28 febbraio 2013 l'Arcivescovo Mathias (al secolo Aba Teklemariam Asrat, nato nel 1934 del calendario etiopico - 1940/41 nel nostro calendario - nella regione del Tigrè), abate del monastero etiopico di Gerusalemme, è stato eletto come sesto patriarca della Chiesa Ortodossa Tewahedo Etiopica. Abune Mathias sarà intronizzato come patriarca domenica 3 marzo alla cattedrale della santa Trinità ad Addis Abeba.
Auguri di molti anni al patriarca Mathias!
28/02/2013
Le oscenità in cattedrale vanno bene a Mosca, ma NON a Parigi!
La settimana scorsa, a Parigi, una manifestazione delle attiviste Femen nella cattedrale di Notre Dame a Parigi ha stabilito uno stretto parallelo con il gesto simile delle Pussy Riot nella cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca, nello stesso periodo dello scorso anno. Ci si sarebbe aspettati una reazione “laica”, “democratica” e “pluralista” da parte delle stesse autorità francesi che l’anno scorso condannavano l’attitudine “oscurantista” della Russia verso le Pussy Riot… andiamo a vedere le reazioni di bigottismo e intolleranza dei governanti francesi (gli stessi dell’anno scorso!) nei confronti dell’episodio parigino, raccontate da Dmitrij Babich in un articolo della radio La voce della Russia, che presentiamo nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti. La morale della (patetica) favola è sempre uguale: le donne che compiono oscenità in Russia, magari in una cattedrale ortodossa, devono essere tutelate con tutta la forza dell’establishment “democratico”, mentre le donne che fanno le stesse cose in una capitale dell’Occidente… sono teppiste da condannare.
28/02/2013
Visita dell'icona della Madre di Dio "delle sette spade"
Alla Liturgia di martedì 26 febbraio, abbiamo avuto per la seconda volta in chiesa la visita dell'icona della Madre di Dio "Semistrelnaja" (delle sette spade), in questi giorni in pellegrinaggio in diverse città italiane. Ringraziamo di cuore l'archimandrita Ambrogio (Makar), i nostri fratelli della parrocchia di Sant'Ambrogio a Milano e tutti gli accompagnatori che hanno portato in Italia l'icona miracolosa.
Nota: le fotografie che accompagnano questa notizia mostrano l'icona piuttosto sfocata: non è un difetto delle macchine fotografiche, ma un effetto della continua effusione di olio profumato dall'icona.
27/02/2013
Intervista a Juha Molari, ex pastore luterano finlandese ricevuto nella Chiesa Ortodossa Russa
Nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti, presentiamo un’intervista di Interfax a Juha Molari, ex pastore della Chiesa luterana finlandese convertito all’Ortodossia nella Chiesa russa, dopo la sua attività di denuncia degli estremismi dei separatisti ceceni che agiscono liberamente in Finlandia. Nel caso di Juha Molari possiamo vedere all’opera uno dei paradossi della moderna democrazia, l’intolleranza del liberalismo: la propaganda di un separatismo che giustifica ogni terrorismo (fino a proporsi come mandante della strage di bambini di Beslan), e il relativo lobbysmo politico, sono “espressioni di opinione” degne di tutela legale, mentre la denuncia di queste posizioni fatta da un singolo pastore è una “violazione di diritti” meritevole di deposizione ecclesiastica e di disinteresse giudiziario. Segnaliamo il fatto che Juha Molari non è l’unico finlandese che, pur avendo nel suo paese una Chiesa ortodossa “autonoma” locale, preferisce ricorrere al Patriarcato di Mosca, in cui vede molti meno compromessi con il “mondo alla rovescia” delle Chiese occidentali.