Nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti, presentiamo l’intervista all’arciprete Pimen Simon fatta dal diacono Andrej Psarjov per il sito Rocor Studies. Padre Pimen è il rettore della Chiesa della Natività a Erie, in Pennsylvania, l’unica parrocchia di vecchio rito rientrata in comunione con la Chiesa russa al di fuori dei confini storici dell’impero russo. L’intervista delinea la storia di questa comunità, in precedenza appartenente ai vecchi credenti asacerdotali (Pomortsy) nel suo duplice passaggio di integrazione, dapprima con la Chiesa Russa all’Estero e quindi, attraverso il recente processo di riconciliazione, con il Patriarcato di Mosca. Con rara lucidità e buon senso, padre Pimen analizza le problematiche della mentalità di isolamento, il valore dell’esperienza del vecchio rito, l’esigenza della missione ortodossa e l’interessante figura del vescovo Daniel di Erie, in una panoramica che ha molto da insegnare a tutti gli ortodossi che vivono nei paesi occidentali.
12/01/2013
VIDEO – Arrivo nella nostra chiesa dell’icona della Madre di Dio “Umilenie”
Il 26 dicembre scorso, l’icona miracolosa della Madre di Dio “Umilenie” ha fatto visita alla nostra parrocchia (si vedano le prime notizie e una piccola galleria fotografica alle voci del blog del 27 dicembre 2012). Nella sezione dei Video, aggiungiamo un filmato che ci ha messo a disposizione il nostro padre diacono Nicolae, in cui il custode dell’icona, Jurij, ci parla (in russo) della storia e del contesto di questa icona davvero singolare.
11/01/2013
L’arcivescovo Mark e la nuova chiesa russa a Praga
L’arcivescovo Mark di Egor’evsk (nella foto, assieme al Metropolita Cristoforo di Praga) ha rilasciato un’interessante intervista dopo la consacrazione (il 29 dicembre 2012) della nuova chiesa ortodossa russa a Praga. Chi si chiede perché (e in che modo) si aprono tante chiese ortodosse in Occidente, farà bene a leggere con interesse le parole di Vladyka Mark, che in qualità di responsabile delle parrocchie del Patriarcato di Mosca all’estero, è una delle persone più informate e competenti in materia. L’intervista (che parla anche delle nostre chiese in Italia) è nella sezione “Pastorale” dei documenti, nell’originale russo (tratto da patriarchia.ru) e nella nostra traduzione italiana.
Ieri il contatore del sito ha superato la soglia dei 10.000 visitatori, a partire dal rinnovo compiuto a fine maggio 2012. Questa cifra si riferisce ai veri e propri visitatori (nel gergo delle statistiche dei siti, “uniques”), e non ai singoli accessi (“hits”) a una o più pagine del sito. La media è di 1250 visitatori al mese, ovvero oltre una quarantina al giorno. E il numero dei visitatori cresce col tempo… Anche se la cifra non è spettacolare, è più che dignitosa per il sito di una parrocchia (MAGARI ci fossero, nella vita reale, più di quaranta visitatori al giorno in ognuna delle chiese ortodosse in Italia...). Questo ci incoraggia a continuare a fornire una documentazione utile a tutti quelli che sono interessati alla fede e alla vita della Chiesa. A tutti quelli che ci visitano, un grazie di cuore! Спаси Вас Господи! Vă mulţumim mult!
Presentiamo nella sezione “Ortoprassi” dei documenti il testo russo e la traduzione italiana di un’intervista sul tema del matrimonio fatta nel gennaio 2010 all’arciprete Maksim Kozlov, rettore della chiesa di santa Tatiana presso l'Università Statale di Mosca (MGU) e professore all'Accademia teologica di Mosca (MDA).
Padre Maksim (che abbiamo ascoltato alcuni giorni fa riguardo al tema dei rapporti tra ortodossi e cattolici), ci guida con rara competenza tra le sfide contemporanee all’istituzione del matrimonio e i problemi senza tempo che colpiscono coppie e famiglie, dalla ricerca di partner su Internet ai matrimoni con persone di altre fedi e con i non credenti, dai legami tra le diverse generazioni di una famiglia al ruolo dei confessori.
09/01/2013
Una parabola - la conversazione di un uomo con Dio
Dio risponde sempre alle preghiere? Ebbene sì, le preghiere sono SEMPRE esaudite... anche se non sempre nel modo che noi vorremmo. Dal sito russo Смысл жизни (Smysl zhizni, “Il senso della vita”), presentiamo un testo breve ma intenso nella sezione “Preghiera” dei documenti, nell’originale russo e nella traduzione italiana.
Nella nostra sezione dei Video, presentiamo il film del 2006 Ostrov ("L'isola"), diretto da Pavel Lungin e interpretato magistralmente da Pjotr Mamonov. Potrete trovare tra i Video il film completo doppiato in italiano, e il film in russo con i sottotitoli in romeno. Un piccolo capolavoro di spiritualità russa contemporanea disceso nel mondo del cinema, da vedere, da rivedere e da far vedere. Buona visione!
L'arcivescovo Gabriele di Comana (al secolo Guido de Vylder, nato a Lokeren in Belgio il 13 giugno 1946), ha rassegnato le dimissioni dalla guida dell'Arcivescovado per le Chiese Ortodosse Russe in Europa Occidentale, dove è stato vescovo dal 2001 e arcivescovo dal 2003. La sua richiesta di essere messo a riposo, a partire dal 15 gennaio, per motivi di salute deve spingerci a offrire le nostre preghiere per lui (anche un tumore maligno può arrestarsi o scomparire... se le nostre preghiere sono sincere e ferventi). La difficoltà di trovare un successore potrà rispecchiare una carenza di vita monastica, tema che deve far riflettere tutti gli ortodossi in Occidente. Mentre auguriamo a mons. Gabriel forza e salute, e a tutti i nostri fratelli dell'Esarcato russo di Costantinopoli un suo degno successore, non chiudiamo gli occhi sui problemi della stessa esistenza e della raison d'être di una "Chiesa ortodossa locale di tradizione russa" che vuole continuare a vivere separata dalla Chiesa russa.
08/01/2013
Intervista a Vladyka Mark (Golovkov) sulla pastorale dei giovani
Olga Kir’janova di Pravoslavie.ru ha intervistato nel febbraio del 2009 il vescovo (oggi arcivescovo) Mark di Egor’evsk a proposito del tema delicato e importante del lavoro della Chiesa con i giovani. L’intervista è interessante per i temi trattati (la missione, l’insegnamento, l’esempio, la responsabilità per i giovani e il loro impegno, la cultura religiosa, i club e le organizzazioni dei giovani, l’interesse per la politica, le preparazioni al matrimonio, le occasioni di incontro tra i futuri sposi, e altro ancora), e la presentiamo nella sezione “Pastorale” dei documenti, nell’originale russo e nella nostra traduzione italiana.
Le case attorno alla nostra chiesa hanno ospitato per oltre un secolo le Suore del Buon Pastore, che avevano fatto costruire la chiesa negli ultimi anni del secolo XIX. Oggi il complesso di case è in fase di trasformazione in unità abitative, concepite come un borgo che fa idealmente corona attorno alla chiesa. Il silenzio e la pace che caratterizza queste nuove case ha buone fondamenta su decenni di preghiere nelle case religiose, che continuano oggi con le preghiere dei fedeli ortodossi. Scopriamo come si presenterà il nuovo borgo attraverso il suo sito, http://www.borgohermada.com/, con progetti, video, riprese aeree e un'accurata descrizione di quello che si realizzerà nei prossimi anni attorno a noi.
Al posto di una favola di Natale, quest’anno raccontiamo una storia vera a lieto fine: come un prete, minacciato dall’incendio doloso della sua casa a Jaroslavl, si sia preoccupato per prima cosa di mettere in salvo i suoi tre gattini. Presentiamo la storia, come riportata dall’agenzia Interfax, nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti, nell’originale russo e in traduzione italiana. Il prete della storia è lo ieromonaco Serapion (Mit’ko), capo del Dipartimento missionario della diocesi di Jaroslavl. Di fatto, dietro l’incendio appiccato da ignoti alla casa di padre Serapion, può esserci stata l’ostilità verso il suo impegno missionario contro le sette, come si racconta in questo articolo. Una buona testimonianza di come padre Serapion pensa e parla attraverso la mente della Chiesa ci viene proprio dalla sua sensibilità per gli animali.
06/01/2013
Messaggio di Natale di sua Santità il Patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Rus’
Messaggio di Natale del Patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Rus’ agli arcipastori, pastori, diaconi, monaci e a tutti i fedeli figli della Chiesa Ortodossa Russa.
Amati nel Signore, sacratissimi arcipastori, reverendi presbiteri e diaconi, monaci e monache amati da Dio, fratelli e sorelle!
Ora la Santa Chiesa celebra il luminoso e gioioso mistero della nascita, dalla Purissima Vergine Maria, del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo.
Il Creatore, amando la sua creazione, si è manifestato nella carne, si è fatto uomo simile a noi in tutto fuorché nel peccato (cfr 1 Tim 3:16, Eb 4,15). Il bambino giace nella mangiatoia di Betlemme. Lo ha fatto per salvare il mondo dal declino spirituale e morale, per liberare gli esseri umani dalla paura della morte. Il Creatore ci offre il dono più grande di tutti: il suo amore divino, la pienezza della vita. In Cristo, diventiamo capaci di trovare la speranza, di vincere la paura, di raggiungere la santità e l’immortalità.
Egli viene nel nostro mondo tormentato dal peccato, per confermare, con la sua nascita, vita, sofferenza, morte in croce e gloriosa risurrezione, una nuova legge, un comandamento nuovo - il comandamento dell’amore. “Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri” (Gv 13:34), - il Signore ha rivolto queste parole ai suoi discepoli, e attraverso di loro al mondo: a coloro che vivevano a quel tempo, a chi vive ora, e a coloro che vivranno dopo di noi, fino alla fine dei tempi.
Ogni persona è chiamata a rispondere a questo comandamento nelle sue azioni. Proprio come Cristo ci ha mostrato la vera misericordia, la sua illimitata accondiscendenza per i nostri difetti, così anche noi dobbiamo essere persone misericordiose e accondiscendenti. È bene prestare attenzione non solo ai nostri familiari e vicini, anche se c’è bisogno di prendersi cura di loro in primo luogo (cfr 1 Tim 5:8), non solo ai nostri amici e a chi ha le nostre stesse idee, ma anche a chi non ha ancora raggiunto l’unità con Dio. Noi siamo chiamati a imitare l’amore del Salvatore, a pregare per quelli che ci maltrattano e ci opprimono (cfr. Mt 5:44), ad avere sempre nei nostri pensieri il bene di tutte le persone, della Patria e della Chiesa. Ognuno di noi, compiendo opere buone, può cambiare in meglio, almeno in piccola misura, la realtà circostante. Solo allora saremo più forti insieme. L’iniquità infatti non è in grado di vincere l’amore, così come le tenebre non sono in grado di assorbire la luce della vera vita (cfr Gv 1:5).
Nella storia della nostra Patria vi sono molti esempi di come il nostro popolo, ponendo la propria fiducia in Dio, abbia superato le difficoltà, uscendo in modo degno dalle prove più difficili.
Molti di questi eventi li abbiamo ricordati l’anno scorso. Abbiamo celebrato il 400° anniversario del superamento del Tempo dei Torbidi, che si è concluso con l’espulsione degli invasori e il ripristino dell’unità nazionale. È stato celebrato anche il 200 ° anniversario della guerra del 1812, durante la quale i nostri antenati combatterono l’invasione delle “dodici lingue” – l’enorme esercito raccolto da Napoleone in tutta l’Europa conquistata.
Il 2013 segnerà la celebrazione del 1025° anniversario del Battesimo della Rus’ sotto il santo grande principe Vladimir. L’adozione della fede ortodossa è stata l’inizio di una nuova era nella vita del nostro popolo. La luce della verità di Cristo, allora rifulsa sulle colline benedette di Kiev, ancora oggi illumina il cuore degli abitanti dei paesi della storica Rus’, guidandoci sul cammino delle buone azioni.
Riassumendo i risultati dello scorso anno, eleviamo grazie a Dio sia per la sua grande e ricca misericordia, sia per il dolore che ci ha permesso di sopportare. Nel corso della sua storia, la Chiesa non ha conosciuto lunghi periodi di prosperità: a tempi di pace e tranquillità sono immancabilmente seguiti momenti di avversità e di prove. Ma in tutte le circostanze, con le parole e con i fatti, la Chiesa ha proclamato la verità di Dio, e la proclama anche oggi, testimoniando che una società basata sui principi del profitto, del permissivismo, della libertà illimitata, della negligenza della verità eterne, del rifiuto dell’autorità, è moralmente malata ed è minacciata da molti pericoli.
Invito tutti con la pazienza data da Dio, anche alla preghiera per la Madre Chiesa, per il popolo di Dio, per la terra natale. Fate sempre memoria della parola dell’apostolo dei gentili: “Vigilate, state saldi nella fede, comportatevi da uomini, siate forti. Tutto si faccia tra voi nella carità” (1 Cor 16:13-14).
Di cuore mi congratulo con voi per la celebrazione di oggi, e in preghiera chiedo per tutti noi forza fisica e spirituale dal Cristo bambino, in modo che ciascuno di noi possa personalmente testimoniare al mondo che ora è nato il nostro Signore, e che Dio è amore (cfr 1 Gv 4:8). Amen.
Beneamati nel Signore, reverendi padri, cari fratelli e sorelle!
La Natività di Cristo è una festa speciale che di anno in anno non solo dona al mondo una gioia incomparabile, ma dà anche a ognuno di noi la possibilità di fermarsi, di rimanere in silenzio, di riflettere sulla propria vita, sul suo significato e il suo scopo, di metterci in relazione al fatto che il Signore rivela a noi in questa notte santa.
Oggi sentiamo le familiari parole angeliche - Gloria a Dio nel più alto dei cieli, e pace in terra, e tra gli uomini la benevolenza. (Lc 2, 14)
Benevolenza a tutte le persone che hanno vissuto e che vivono sulla terra.
Benevolenza agli uomini di Betlemme, tra i quali nessuno aveva accolto nella sua casa due viaggiatori stanchi - Giuseppe e Maria, l'anziano e la Vergine, che era sul punto di partorire.
Benevolenza agli abitanti di Gerusalemme, turbati dalla notizia della nascita del Messia, che inviano a Betlemme assassini pronti a spargere sangue innocente.
Benevolenza, che non sopprime e non sradica la malvagità umana, venuta in questo mondo con la nascita del nostro Signore Gesù Cristo, e che rimane in loro come una luce, che splende nelle tenebre, ma le tenebre non l'hanno accolta. (Gv 1, 14)
Questa benevolenza è Cristo stesso, nato in una notte fredda in una misera grotta, priva di calore e di conforto umano, deposto in una mangiatoia per il nutrimento del bestiame, come indicazione che Dio non ha bisogno di segni esterni di grandezza e di gloria per rivelare all'uomo la sua misericordia, il perdono e l'amore.
Per questo la grotta di Betlemme è stata in qualche modo un posto incredibilmente importante e significativo, che nessun altro nella storia può eguagliare. Soprattutto oggi, una volta l'anno, la grotta di Betlemme attira l'occhio della mente di molte persone, ricordando che il miracolo più grande è il cambiamento del cuore umano, la vittoria sul male, la capacità di una persona di rispondere positivamente all’amore, il compiacimento di un amore reciproco, della gratitudine e della fede.
Eccoci qui insieme in piedi di fronte a questa grotta. Rimaniamo fermi. Pensiamo, preghiamo, adoriamo. Non diciamo nulla.
La grazia del Signore Gesù Cristo nato dalla Vergine sia con tutti voi.
Una delle misure più importanti dell’evangelizzazione è certamente la conoscenza delle sacre Scritture. Anche se il culto ortodosso presenta una grande parte della Bibbia nelle parti innografiche e nelle preghiere delle varie funzioni, questo non impedisce ai credenti di cercare di familiarizzarsi meglio con il testo della Bibbia. E questo è possibile anche in chiese che non hanno una diffusione capillare di bibbie. Come? Scopriamolo nelle istruzioni dell’anziano Zosima, da I fratelli Karamazov, Dostoevskij, di cui presentiamo il testo russo e la traduzione italiana nella sezione “Pastorale” dei documenti.