Vi presentiamo in traduzione italiana la recente analisi di Kirill Aleksandrov su una delle figure più equivoche del Patriarcato di Mosca, l'archimandrita Kirill (Govorun, nella foto) e sui suoi recenti sotterfugi per proporre una via alternativa (ma comunque scismatica e auto-disfattista) alle tensioni nella Chiesa ucraina di oggi.
20/03/2022
Celebrazione archieratica della Liturgia armena a Torino
Ringraziamo di cuore sua Eminenza l'arcivescovo Khajag Barsamian (nella foto) per aver voluto visitare Torino e presiedere la celebrazione quaresimale della Santa Liturgia (Surp Badarak) della Chiesa Apostolica Armena, ospitata presso la nostra parrocchia. Ci auguriamo che quest'evento (a nostra memoria, la prima celebrazione episcopale della Chiesa Apostolica Armena in Torino) possa ripetersi con regolarità. Chi vuole maggiori dettagli può già trovare un paio di video della celebrazione sulla pagina Facebook della Comunità armena di Torino, e confidiamo che nei prossimi giorni si aggiungano altri video e fotografie.
19/03/2022
Risposte dell'arciprete Andrej Tkachev alle domande di un canale televisivo serbo
Vi presentiamo l'intervista in tre parti rilasciata il 5 gennaio 2022 a Sputnik Serbia dall'arciprete Andrej Tkachev (nella foto), che nel suo solito stile senza compromessi spiega il ruolo della Chiesa russa e di quella serba nel conflitto di civiltà contemporaneo. Corrediamo il testo con il video dell'intervista, sperando che YouTube non censuri il canale di padre Andrej come ha fatto recentemente (e vergognosamente) con il canale Spas, reo di fare catechismo secondo la tradizione della Chiesa "sbagliata". Se così dovesse accadere (e sarebbe un segno di persecuzione anticristiana da ultimi tempi), segnatevi e andatevi a rivedere almeno la trascrizione italiana della parole di padre Andrej, un ucraino che dal 2014 ha dovuto lasciare il suo paese per la sua malaugurata abitudine di dire sempre la verità.
18/03/2022
Nemmeno il fronte comune umanitario fa cessare le persecuzioni degli ortodossi in Ucraina
Gli appelli degli ultimi giorni all'azione comune a favore dei sofferenti in Ucraina non sono riusciti a fermare la politica degli scismatici ucraini: laddove possibile, e con mezzi tanto squallidi quanto patetici, continuano a sequestrare luoghi di culto della Chiesa ucraina canonica come hanno fatto in tutti questi anni, sperando nella continuazione del disinteresse generale. Vi presentiamo uno di questi ultimi eventi, sui quali non abbiamo mai taciuto, né intendiamo tacere ora.
Vi presentiamo le notizie di un video-discorso tenuto dal metropolita Antonij (Pakanich), cancelliere della Chiesa ortodossa Ucraina, e di una predica con video tenuta dal metropolita Arsenij (Jakovenko, nella foto), abate della Lavra di Svjatogorsk, i cui edifici erano stati danneggiati il giorno prima da un bombardamento, per fortuna senza vittime.
16/03/2022
Aggiornamenti al viaggio tra le iconostasi in Italia
Fin dalla sua compilazione nel 2015, il nostro "Viaggio tra le iconostasi ortodosse in Italia" è stato uno dei nostri articoli più apprezzati e visitati. In questi sette anni abbiamo aggiunto di tanto in tanto alcune fotografie e aggiornamenti, ma solo in questi giorni (in parte per spezzare la tensione del periodo presente ritornando alla contemplazione di ciò che riteniamo sacro) abbiamo deciso di fare una completa revisione della pagina: abbiamo scoperto molti cambiamenti, e possiamo dare il benvenuto a numerose nuove iconostasi, portando la nostra lista tra i 200 e i 300 esempi. Guardate di nuovo la pagina con tutte le novità, e tornate a visitarla nei prossimi giorni, perché abbiamo in preparazione decine di nuove segnalazioni da inserire!
15/03/2022
La guerra è una prova di amore verso Dio e verso il prossimo
Vi presentiamo il video con trascrizione italiana dell'appello alla ragionevolezza e all'aiuto reciproco fatto dal metropolita Onufrij alla Liturgia della Domenica dell'Ortodossia.
15/03/2022
Il giornalista ortodosso Jan Taksjur è in un centro di detenzione a Kiev, ha bisogno di aiuto
Mentre oggi spadroneggiano sui nostri media giornalisti saccenti che ci spiegano tutto di un'Ucraina che non conoscono, un vero esperto locale di problemi ucraini, Jan Taksjur (nella foto), che abbiamo menzionato alcune volte anche sul nostro sito, è in stato d'arresto senza alcun motivo palese. In un paese dove per anni dei giornalisti con la schiena dritta hanno pagato con la vita, non lasciamo che la retorica di massa ci faccia dimenticare che quelli che non sono stati uccisi stanno ancora soffrendo.
14/03/2022
La Chiesa aiuta a organizzare un corridoio umanitario a Mariupol'
La Chiesa ortodossa ucraina, nelle persone dei metropoliti Onufrij e Luka (che per chi se ne fosse scordato, sono le due principali presenze dall'Ucraina al Santo Sinodo di Mosca), sta partecipando a un corridoio umanitario per fornire aiuti di cibo e medicinali alla città di Mariupol', e per aiutare a evacuare i civili che vogliono abbandonare le zone a rischio. Vi offriamo i dettagli di questa operazione.
13/03/2022
Patriarca Porfirije: La guerra tra i nostri fratelli è pericolosa per il mondo intero
Il patriarca Porfirije (Perić, nella foto) di Serbia ha qualcosa di profondo da dire riguardo al conflitto in corso in Ucraina, e le sue parole hanno un peso, perché parlano per esperienza diretta del passato conflitto in Jugoslavia, e delle conseguenze che questo continua oggi ad avere. Ascoltiamo le parole del patriarca, che in questo momento sta pregando il suo popolo, ancora provato e impoverito dalla guerra, di non dimenticare i propri fratelli che soffrono.
Dietro richiesta del nostro confratello, padre Giovanni Festa (nella foto), segnaliamo il seguente contrappunto all'omelia del patriarca Kirill, scritto il 9 marzo da sua Eminenza il metropolita Jean (Renneteau) di Dubna, arcivescovo delle Chiese ortodosse di tradizione russa in Europa occidentale:
Abbiamo più volte lodato la forza morale del metropolita Jean, come si può verificare con qualsiasi semplice ricerca sul nostro sito. Lo abbiamo lodato anche quando ha preso posizione contro i suoi stessi confratelli che si sono comportati in un modo poco caritatevole e contrario alla tradizione ortodossa russa. In questo caso lo ringraziamo per questa sua Lettera aperta, che dimostra che nella Chiesa ortodossa russa non vige un "pensiero unico", magari in senso contrario, ma analogo a quello dal quale siamo stati inondati nelle ultime settimane. Avendo già sentito parole simili a quelle di sua Eminenza da fin troppe parti, riteniamo comunque prioritario il punto sottolineato dal patriarca, che una pace ottenuta senza giustizia non è la pace del Vangelo.
Dalla fine di febbraio, i media del mondo sedicente libero sono stati in allerta a pretendere dichiarazioni dal patriarca di Mosca, pronti, secondo il noto detto "damned if you do, damned if you don't", a condannarlo per ogni suo momento di silenzio, e al proferire delle sue prime parole, a condannarlo ancor più duramente per quel che dice, a prescindere da cosa abbia detto veramente.
Il 6 marzo, alla Domenica del Perdono, le parole del patriarca sono effettivamente risuonate piuttosto chiare, e si sono viste due reazioni: le prevedibili distorsioni da parte della grancassa mediatica del "pensiero unico" occidentale, e il meno prevedibile silenzio delle autorità della Chiesa russa nel mondo, forse spiazzate dal dover spiegare parole e posizioni che possono essere facilmente distorte.
Dobbiamo dare atto alla redazione del blog Ricognizioni (che non sapremo mai ringraziare abbastanza) di aver pubblicato il testo italiano in forma integrale dell'omelia del patriarca Kirill nella Domenica del Perdono.
Da parte nostra, vi presentiamo la traduzione italiana dell'omelia della sera del primo martedì di Quaresima, che non è la versione "soft", o "dietetica", della prima predicazione, ma l'interiorizzazione degli stessi principi. Quelli che si sentono risvegliati dai temi della prima omelia, avranno modo di trasporli nel loro cammino spirituale attraverso la seconda.
11/03/2022
I programmi di assistenza della Chiesa ortodossa ucraina
Iniziano ad arrivare numerosi rapporti sulle forme di aiuto che la Chiesa ortodossa ucraina sta fornendo alle persone in stato di necessità, siano essi civili, militari, profughi, feriti o quant'altro. Vi presentiamo qui sotto una lista di segnalazioni dall'Unione dei giornalisti ortodossi, limitata alla parte inglese del loro sito: la quantità di rapporti in continuo arrivo ci impedisce al momento di farne traduzioni autonome, ma confidiamo che chi vuole utilizzare un traduttore automatico possa comprenderne almeno i punti essenziali.
In seguito alla formazione dell'Esarcato russo dell'Africa, il patriarcato d'Alessandria ha risposto a quella che ha visto come un'azione non canonica con una serie di ancor più egregie violazioni dei canoni, quale la decisione di "deporre" dal sacerdozio due preti russi che non hanno mai fatto parte del proprio clero. La risposta di padre Georgij Maksimov alla sua "deposizione" è disponibile a chi sa il russo sul suo canale YouTube; per capire invece la posizione ufficiale della Chiesa russa, vi presentiamo in traduzione italiana il testo della risposta del patriarca Kirill agli appelli del patriarca Theodoros per l'annullamento dell'Esarcato patriarcale d'Africa.
09/03/2022
La Lavra di Svjatogorsk continua ad accogliere e ospitare centinaia di rifugiati
Come nel 2014, la Lavra della santa Dormizione di Svjatogorsk continua a ricevere e ospitare centinaia di rifugiati.
Nel 2014, i rifugiati delle province di Donetsk e Lugansk sono fuggiti dalla guerra per rifugiarsi nel monastero, e ora sono raggiunti dai residenti delle città della provincia di Kharkov, come riferisce il Dipartimento sinodale per i monasteri e il monachesimo della Chiesa russa.
Secondo il servizio stampa del monastero, nell'ultima settimana sono arrivate al monastero 269 persone, tra cui 120 bambini. La maggior parte dei rifugiati è costituita da famiglie numerose in fuga da varie città e paesi. Fino a venerdì, c'erano 342 rifugiati presi in carico nella Lavra.
I fedeli ortodossi ucraini hanno risposto ai bisogni dei profughi, inviando al monastero pacchi umanitari di cibo, vestiti, pannolini, medicine, ecc.
Grazie al suo lavoro con i rifugiati, la Lavra è diventata anche un centro di conversione all'Ortodossia. Per esempio, nel 2014 OrthoChristian ha riferito che più di 30 rifugiati sono stati battezzati nel monastero.