Sergej Mudrov ci fornisce un’altra testimonianza di vita ortodossa in Occidente attraverso la traduzione italiana della sua intervista allo ieromonaco Anatolij (Kimbirskij, nella foto), che si è trasferito dalla Lavra delle Grotte di Kiev al servizio alla ROCOR a San Francisco. Padre Anatolij è un raro caso di prete sposato che in seguito alla dissoluzione del suo matrimonio ha continuato il suo servizio come prete monaco, e fa molte osservazioni pertinenti su entrambe le forme di servizio, così come sulle differenze tra paesi a maggioranza e a minoranza cristiana ortodossa.
18/09/2020
La Chiesa ortodossa in America mette in vendita la sua sede di rappresentanza
Già a febbraio del 2020 la OCA (Chiesa ortodossa in America) ha stabilito che la proprietà della sua cancelleria metropolitana a Syosset, presso il centro di Long Island nello stato di New York (nella foto), non è più finanziariamente sostenibile.
Dall'inizio di settembre la proprietà è in vendita, e chi vuole farsi un'idea della grandiosità del luogo, valutato sei milioni e mezzo di dollari, può vederlo sul sito dell'agenzia immobiliare che ne cura la vendita.
Prima che i soliti difensori della povertà (degli altri) gridino allo scandalo di una villa coloniale con 17 camere da letto e un parco di 60.000 metri quadrati usata come sede di rappresentanza di una chiesa con meno di centomila fedeli effettivi, occorre ricordare alcuni dati importanti:
1) la proprietà fu acquistata alla fine del 1957 per la somma nominale di un dollaro (!) da precedenti proprietari desiderosi di lasciare la casa a un ente caritativo. Anche con tutti i pagamenti delle tasse annesse al passaggio di proprietà, la sede costò alla Chiesa meno di un decimo del valore nominale.
2) alla fine degli anni '50 le chiese erano ancora piene (chi vuole accertarsene ha solo da paragonare le foto delle riunioni dei parrocchiani di allora con quelle di oggi), e il numero di fedeli effettivi era molto più alto di quello odierno, tale che una sede di rappresentanza come questa non risultasse sproporzionata alle finanze ecclesiali.
3) in quegli anni il metropolita Leonty era di base a New York, e la sede di Syosset era ragionevolmente al centro della sua diocesi locale e dell'intera metropolia americana da lui presieduta.
Forse fu proprio l'autocefalismo degli anni successivi a gettare fumo negli occhi dei successori del metropolita Leonty, che da una parte vollero portare a Washington la sede metropolitana per giustificare pienamente l'autocefalia americana (con il risultato spiacevole di un metropolita che aveva la sua residenza ufficiale in una diocesi diversa da quella da lui presieduta), e dall'altra vollero fare il passo più lungo della gamba sognando una Chiesa locale di cui non avevano le infrastrutture, mirando al prestigio diplomatico mentre già da almeno 50 anni avrebbero dovuto seriamente valutare un ridimensionamento pastorale e missionario.
Sia quel che sia, visto che le lezioni americane tendono spesso a riproporsi in Europa, possiamo imparare un'altra lezione su come NON sviluppare una Chiesa ortodossa autocefala dalle nostre parti.
17/09/2020
Due tipi di visite episcopali e due mentalità emergenti
Le visite tra vescovi e le loro concelebrazioni non sono solo un segno di contatto fraterno, ma anche di unità ecclesiale. Oggi, a causa delle sciagurate decisioni che hanno portato a un profondo conflitto nel mondo ortodosso, vediamo emergere due diverse mentalità, che notiamo in due visite episcopali recenti:
1) in Montenegro, la visita di due vescovi ucraini (nella foto) diventa occasione di confessare insieme la stessa fede perseguitata da governi anti-ecclesiali;
2) a Cipro, la visita del patriarca d’Alessandria causa problemi e imbarazzo non solo a causa del suo passato riconoscimento degli scismatici ucraini, ma ancor più per la mancata corrispondenza delle sue promesse con i suoi comportamenti effettivi.
A noi sembra chiaro quale delle due mentalità rifletta la genuinità del cristianesimo ortodosso, e quale sia il frutto dello scendere a patti con la mentalità di questo mondo.
16/09/2020
L'inevitabile lotta per l'inevitabile Chiesa locale
Come sempre, padre Andrew Phillips ci presenta una voce profetica per il futuro dell’Ortodossia. E come sempre, noi abbiamo il potere di facilitare questo futuro, oppure di ostacolarlo aggrappandoci a sogni che già più volte si sono dimostrati fallimentari. Leggiamo in traduzione italiana i suoi avvertimenti, che ci saranno utili se abbiamo orecchie per udire.
Vi presentiamo in traduzione italiana l’intervista all'archimandrita Markell (Pavuk, nella foto), insegnante e confessore all'Accademia Teologica e al Seminario di Kiev, che ci offre alcuni dati poco noti e un punto di vista molto genuino sullo status dell’Ortodossia in Ucraina.
14/09/2020
Il "loro" e il "nostro" cristianesimo: cosa accadrà domani?
È interessante vedere il cristianesimo occidentale attraverso gli occhi di un ortodosso ucraino timoroso che la sua Chiesa abbia a patire gli effetti del “progresso” che nei nostri paesi sta trasformando i credenti (o i pochi rimasti tali) in reliquie del passato. Vediamo in traduzione italiana cos’ha da dire Kirill Aleksandrov su un confronto come questo.
13/09/2020
Arnaud Gouillon, enfant terrible di un'Europa dalla memoria corta
Vi presentiamo in traduzione italiana un articolo sulla vita e sull’opera di Arnaud Gouillon (nella foto), fondatore di "Solidarité Kosovo" e provvidenziale aiuto nel rettificare i torti che il popolo serbo ha subìto negli ultimi decenni.
12/09/2020
L'Incontro dell'icona della Madre di Dio di Vladimir
Vi presentiamo la galleria fotografica della Veglia e della Liturgia alla recente festa patronale del monastero Sretenskij di Mosca. Al di là della solennità della funzione, vi invitiamo a notare come questi momenti siano una festa di tutto il popolo di Dio: uomini e donne, giovani e anziani, laici e chierici, monaci e famiglie, in un autentico riflesso del regno di Dio sulla terra.
11/09/2020
Sull'abbandono del sacerdozio da parte di Andreas Konanos
Partendo ancora dal caso dell’ex archimandrita Andreas (Konanos, nella foto), padre Valerij Dukhanin ci offre alcune riflessioni sull’effetto devastante che ha sui fedeli l’abbandono del ruolo di un loro pastore, oltre che sui rischi sulla vita spirituale di una carriera nella psicologia secolare.
10/09/2020
Le profezie dei santi Cosma d'Etolia e Paissio l'Agiorita sulla liberazione dei Balcani e di Costantinopoli
Le ultime vicende legate a Santa Sofia hanno riportato alla luce discussioni sulle profezie di san Cosma d’Etolia e dell’anziano Paissio del Monte Athos sul futuro di Costantinopoli. A questo proposito vi presentiamo in traduzione italiana un articolo di Athanasios Zoitakis, docente di storia della Chiesa a Mosca e redattore capo dell'edizione greca di Pravoslavie.ru.
09/09/2020
Il secolo del dominio di Costantinopoli sulla Chiesa moderna
Eccovi la traduzione italiana di una breve presentazione, fatta dal portale Russian Faith, di un saggio dello storico ortodosso americano Matthew Namee sul cambiamento di tendenza del Patriarcato ecumenico, spinto a cercare il predominio sul mondo ortodosso per cercare di riconquistare la base di fedeli e di sicurezza che il periodo post-ottomano gli aveva sottratto.
08/09/2020
Tolkien, uno sguardo cristiano sull’uomo e sul mondo
Ringraziamo Paolo Gulisano per l'intervista che ci ha fatto sulla visione cristiana di J.R.R. Tolkien (nella foto), e che ha presentato sul suo blog e sul blog Ricognizioni, dove già èra apparsa un'intervista sulla Trilogia cosmica di C.S. Lewis.
L'attore francese Gérard Depardieu, 71 anni, ha deciso di convertirsi all'Ortodossia ed è stato ricevuto in seno alla Chiesa ortodossa russa il 4 settembre 2020, per mezzo del battesimo, nella cattedrale di Rue Daru a Parigi.
Questi sono i fatti. Sulle opinioni inizieranno presto i conflitti, ai quali peraltro l'attore è abituato da anni. Per ora non possiamo che fare al nuovo ortodosso i nostri più cari auguri, e a sperare che riesca ad armonizzare in modo ideale la sua vita spirituale e il suo status di celebrità.
Pour de longues années! Многая лета! Per molti anni!
In un tempo di turbolenze sociali che potrebbero facilmente sfociare in nuove rivoluzioni, è utile farsi la domanda se "il popolo" ha ragione nella sua interezza. Seguiamo in traduzione italiana le considerazioni di padre Dmitrij Shishkin su questo argomento.