Ringraziamo madre Cornelia (Rees) per un articolo davvero illuminante che ci aiuta a valutare correttamente una recente querelle mediatica. Putin, avrebbe fatto un paragone inappropriato tra cristianesimo e comunismo, e un semisconosciuto vescovo a riposo, vladyka Evtikhij (Kurochkin), avrebbe fatto un appello pubblico a non votarlo. Le due notizie sono entrambe lucciole divenute lanterne, nella più autentica tradizione antigiornalistica, in cui le migliori balle sono proprio le micro-verità opportunamente dilatate. Potete esaminare il chiarimento di madre Cornelia, che vi presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Confronti” dei documenti.
Presentiamo un dato storico argomentato da padre Dmitrij Smirnov: il numero incredibilmente grande di preti ortodossi uccisi sotto il comunismo, e che avrebbero potuto salvarsi la vita accettando di rinunciare al loro sacerdozio. Il fatto che invece scelsero piuttosto di morire testimonia la grandezza di chi si mette al seguito di Cristo il Vincitore sapendo anche accettare il ruolo di Cristo la Vittima.
Vi presentiamo in romeno e in italiano alcune risposte di padre Petru (Pruteanu) a domande riguardanti l’aghiasma (ovvero l’acqua santa) e la sua santificazione in chiesa, incluse le ragioni per utilizzarla in feste e in luoghi particolari.
27/01/2018
Prete ucraino scismatico si pente e ritorna alla Chiesa ortodossa
La Chiesa ortodossa ucraina si rallegra del ritorno nei suoi ranghi di un altro prete scismatico. Anatolij Stanislavovich Vasilenko ha offerto il suo pentimento per essere stato un membro del sedicente "patriarcato di Kiev" ed è tornato alla vera Chiesa di Cristo in Ucraina sotto la guida di sua Beatitudine il metropolita Onufrij di Kiev e di tutta l'Ucraina, come riporta il sito della diocesi di Ovruch.
L'ex sacerdote del "patriarcato di Kiev" sotto l'autoproclamato "patriarca" Filaret, consapevolmente, e assieme alla maggioranza dei suoi parrocchiani, ha offerto il suo pentimento nella chiesa della santa Protezione a Korosten, in Ucraina, a 98 miglia a nord-ovest di Kiev, la presenza dell'amministratore diocesano, il metropolita Vissarion di Ovruch e Korosten.
"Io, Anatolij Stanislavovich Vasilenko, ho realizzato la gravità del mio peccato di scisma, essendo un "prete" della cosiddetta chiesa del "patriarcato di Kiev", scrive padre Anatolij nella sua lettera di pentimento, datata 11 gennaio. "Chiedo a sua Eminenza di ricevere il mio sincero pentimento. Voglio essere un umile servitore nella santa Chiesa di Dio", scrive l'ex prete.
Vasilenko continua a dire che, leggendo un certo numero di libri teologici, si è convinto della presenza di una sola Chiesa unificata e della necessità di aderirvi. Nota che è stato particolarmente commosso dalla lettura dei santi Ignazio di Antiochia, Cipriano di Cartagine e Giovanni Crisostomo.
Ringraziamo di cuore il nostro amico Tudor Petcu (nella foto) per l’intervista a un ortodosso italiano, Marco Simeone Castellano, parrocchiano della chiesa di san Sebastiano a Pomezia, in provincia di Roma. Presentiamo il testo dell’intervista nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti.
George Michalopulos (nella foto) riflette sul perché i temi e i commenti del suo blog, Monomakhos, siano così critici dell’Arcidiocesi greco-ortodossa d’America, e di conseguenza del Patriarcato ecumenico, nonostante il blog nei suoi primi anni si fosse piuttosto soffermato su una critica dall’interno alla gestione della Chiesa Ortodossa in America. Le sue riflessioni lo portano a identificare la ragione nello sciovinismo verso i convertiti non greci, un’attitudine autolesionista nei confronti dei valori greci di philòtimo (amore per l'onore) e philoxenìa (ospitalità). Presentiamo le considerazioni di George Michalopulos nella sezione “Pastorale” dei documenti, nel formato di un video con trascrizione italiana.
I temi del successo e della felicità sono osservati da padre Andrew Phillips in un quadro che tiene conto delle relazioni umane, della gelosia e delle trasformazioni interiori, e che vi presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Ortoprassi” dei documenti.
23/01/2018
Metropolita Vladimir di Pochaev: “Gli assalti ai luoghi santi non resteranno impuniti”
Presentiamo nella sezione “Testimoni dell’Ortodossia” dei documenti il testo russo e la traduzione italiana di un’intervista al metropolita Vladimir (Moroz, nella foto), abate della Lavra di Pochaev. Oltre a offrire dati sulle persecuzioni suite dal monastero (dai tempi dei tartari e dei turchi fino all’attuale regime), spiega come il monastero sia sempre stato protetto dall’alto e ci offre spunti di riflessione su ciò che accade a chi assalta e dissacra chiese e luoghi di preghiera.
22/01/2018
Una dichiarazione pubblica sulle diaconesse ortodosse da parte di chierici e laici preoccupati
Poco meno di un anno fa, vi abbiamo presentato la notizia di una chirotesia di diaconesse effettuata dal patriarca Teodoro II di Alessandria in una chiesa del Katanga.
A partire da questo caso isolato, e al di fuori del contesto missionario africano, si è sviluppato un movimento di incoraggiamento all’ordinazione delle diaconesse, dietro la quale è facile vedere le ben note ideologie del femminismo e dell’ugualitarismo di gender. Tale movimento ha creato una reazione di molti ortodossi di spicco, soprattutto in America, di cui presentiamo la dichiarazione pubblica in traduzione italiana nella sezione “Confronti” dei documenti.
Presentiamo la traduzione italiana di un saggio di padre Andrew Philips sull’Impero cristiano, che al di la delle utopie storiche può essere un ideale di società che accomuna tutti i cristiani ortodossi.
Ricordiamo Oliver Ivanović (nella foto), il politico serbo del Kosovo assassinato davanti al suo ufficio di Mitrovica il 16 gennaio 2018. Lo avevamo conosciuto al monastero di Decani (zona di cui era originario) nelle nostre visite, e apprezzavamo il suo impegno per una soluzione negoziale dei conflitti che, pur nell’opposizione alla creazione forzata del Kosovo indipendente, aveva in mente la difesa dei diritti della popolazione serba oppressa. Con lui scompare uno dei pochi leader serbi in grado di parlare albanese (oltre che inglese e anche italiano... a nostra vergogna: quanti lo conoscevano in Italia?). Le dinamiche sono in modo inquietante simili a quelle dell’assassinio di Oles’ Buzina a Kiev il 16 aprile 2015 2015: un cristiano ortodosso pacifico, di profondità intellettuale, che dà fastidio nel clima di uno stato devastato da un’insensata rivoluzione a guida americana, e la cui stessa esistenza minaccia l’imposizione di un conflitto demagogico. Anche di fronte a questo delitto, non possiamo che rispondere “nessuno è dimenticato – nulla è dimenticato”.
Вјечнаја памјат! Kujtesa e përjetshme! Memory eternal! Eterna memoria!
Jurij Kot (nella foto) è un giornalista ucraino, uno dei tanti costretti a vivere a Mosca per poter esprimere liberamente un’opinione sul suo paese: scopriamo quale sia questa opinione nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti, con la traduzione italiana di uno dei suoi ultimi testi pubblicati su Facebook.
Roman Iljushenko ci porta con lui a un pellegrinaggio natalizio al monastero di Diveevo, che vi presentiamo in russo e in italiano nella sezione “Testimoni dell’Ortodossia” dei documenti.
18/01/2018
Padre Theodoros Zisis: “non stiamo facendo appelli per uno scisma”
Presentiamo oggi la traduzione italiana di un articolo che spiega le ragioni di padre Theodoros e di altri sacerdoti della Chiesa greca di sospendere la commemorazione del loro vescovo, in polemica con l'accettazione da parte di quest'ultimo del Concilio di Creta. Tuttavia, come fa notare padre Theodoros, questa sospensione della commemorazione non è un crimine contro l'unità della Chiesa, ma piuttosto una riaffermazione di tale unità, che pur nel dissenso teologico rifiuta di entrare in scisma, di creare sinodi alternativi e giurisdizioni parallele. L’esempio di padre Theodoros è un monito a quanti hanno scelto in vari luoghi (Italia compresa) la scorciatoia dell’Ortodossia non canonica ammantandosi di giustificazioni teologiche ed ecclesiologiche.