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31/08/2012  I nostri iconografi: Iurie Braşoveanu  
31/08/2012  I nostri iconografi: Ovidiu Boc  
07/06/2012  I nomi di battesimo nella Chiesa ortodossa  
01/06/2012  Indicazioni per una Veglia di Tutta la Notte  
31/05/2012  La Veglia di Tutta la Notte  
28/05/2012  La preparazione al Matrimonio nella Chiesa ortodossa  
08/05/2012  La Divina Liturgia con note di servizio  
29/04/2012  La preparazione al Battesimo nella Chiesa ortodossa  
11/04/2012  CHIESE ORTODOSSE E ORIENTALI A TORINO  
 



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Sezione 1

Siti ufficiali delle Chiese Ortodosse nel mondo

 
Arciprete Vladimir Zelinskij: "Nessuno ha voluto scegliere"

Mentre circola la notizia che il Patriarcato di Mosca è disposto a modificare i suoi statuti per accogliere nel suo seno l’Arcivescovado di Rue Daru, presentiamo con piacere la lettera scritta dal nostro confratello e amico, l’arciprete Vladimir Zelinskij di Brescia (nella foto), nell’originale russo e nella nostra traduzione italiana. Oltre che un gradito resoconto dall’interno della situazione in atto in seno all’Arcivescovado, la testimonianza di padre Vladimir è di particolare importanza per i dati che offre all’estero sull’esperienza pastorale ortodossa in Italia.

 
Assegnato a Londra il vescovo Irenei

Padre Andrew Phillips ci dà la notizia che la ROCOR ha deciso di assegnare in permanenza il vescovo Irenei (Steenberg, nella foto) alla propria diocesi di Londra e dell’Europa occidentale. Il nuovo vescovo, che è di madrelingua inglese e ha già vissuto per 10 anni in Inghilterra, è una risposta a decenni di preghiere dei fedeli del Regno Unito e dell’Irlanda.

Unto many years! Многая лета! Per molti anni!

 
Esplode la violenza mentre l'Occidente rivolge la sua arma di sovversione sessuale contro la Georgia

Ancora una volta un colpo contro la Chiesa ortodossa, e ancora una volta con l’uso dell’arma impropria dell’ideologia LGBTeccetera: vi presentiamo in traduzione italiana l’articolo dell’analista greco-americano James George Jatras sulle conseguenze della guerra ibrida a Tbilisi, che può forse far capire l’assenza della Chiesa georgiana alle recenti celebrazioni in onore di vladyka Onufrij a Kiev.

 
Novinskij: gli sforzi di pacificazione della Chiesa ortodossa ucraina dovrebbero ridare fiducia al Donbass

Vi presentiamo in russo e in italiano il resoconto delle affermazioni di Vadim Novinskij (nella foto), capo del Blocco d’opposizione e fedele della Chiesa ortodossa ucraina, sul ruolo che la sua Chiesa ha e continuerà ad avere nel portare in Ucraina la pace e il ristabilimento della fiducia reciproca. Se non vi sentite preda di facili buonismi, paragonate attentamente le parole di Vadim Novinskij con le inqualificabili asserzioni di Svjatoslav Shevchuk sulla “nazione che ha più da guadagnare che da perdere nella guerra in Donbass”, e meditate su quale sia la Chiesa che vuole davvero il bene dei credenti e quella che vuole la loro eliminazione, o se preferite, quale sia la Chiesa di Cristo e quale quella di satana.

 
La Sacra Comunità indignata dalle azioni dei "chierici" della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" sull'Athos

Lo sforzo di prostituire il Monte Athos al ruolo di cassa di risonanza delle ideologie nazionaliste degli scismatici ucraini ha fatto perdere la pazienza non solo a noi, ma allo stesso Protaton (organo esecutivo centrale) del Monte Santo, che ora sta chiedendo al ministero degli esteri della Grecia di prendere provvedimenti contro l’arrivo di personaggi come il “metropolita” Mikahil Zinkevich (al centro della foto, mentre assieme ai suoi compagni di “pellegrinaggio”sfoggia le icone della sua fede cristiana ortodossa): possiamo leggere in russo e in italiano cosa stia veramente dando fastidio agli athoniti (e a tutti i cristiani ortodossi di buon senso).

 
L'arcivescovo Elpidophoros d'America, o la fine di tutte le illusioni sul Fanar

Vi presentiamo il testo russo e italiano dello studio di Arkadij Maler, membro della Commissione biblico-teologica sinodale del Patriarcato di Mosca, sulle conseguenze dell’elezione ad arcivescovo d’America di mons. Elpidophoros (Lambriniadis, nella foto), che a dispetto del nome sembra togliere ogni speranza che il corso del Fanar possa ritornare su binari di ecclesiologia ortodossa.

 

 
La “coscienza sporca” dell’ex metropolita Aleksandr (Drabinko)

Eccovi il testo russo e italiano del saggio di Sergej Komarov sulla trasformazione (in peggio) di un vescovo caduto nello scisma, attraverso l’analisi delle più evidenti contraddizioni nel comportamento dell’ex metropolita Aleksandr (Drabinko, nella foto), decaduto dall’episcopato della Chiesa ortodossa ucraina per il suo sostegno agli scismatici in occasione del “sinodo dei briganti” dello scorso dicembre a Kiev.

 
Valori occidentali: quelli del popolo o quelli delle élite?

Mentre il presidente Putin compie una visita di stato a Roma e in Vaticano nel silenzio infastidito dei media, padre Andrew Phillips ci aiuta con una sua riflessione sui valori che sono stati scambiati in questa visita.

 
Anelli sulla mano sbagliata?

Vi presentiamo in traduzione italiana un breve saggio sul rito del fidanzamento ortodosso del sacerdote Justin Lyon, parroco della chiesa di sant’Elia a Dubuque, nello Iowa.

Lo scambio degli anelli (che non è mai fatto dagli sposi stessi) e il loro posizionamento sulla mano destra degli sposi sono elementi che causano una certa curiosità tra i cristiani non ortodossi, che si chiedono il perché di queste “stranezze”. In realtà, questi elementi sono continuazioni dei riti nuziali dell’Antico Testamento, e il testo biblico, che padre Justin ci fornisce e ci commenta, aiuta a comprenderne il significato.

 
Quanti cristiani ortodossi vanno regolarmente in chiesa in Russia, e perché?

Vi presentiamo il testo russo e italiano dell’intervista all'arciprete Nikolaj Emel'janov (nella foto), capo ricercatore tra i sociologi della religione che si sono applicati a capire il problema della relazione tra appartenenza e partecipazione alla Chiesa ortodossa nella Russia post-sovietica. A nostro parere, i dati offerti da padre Nikolaj sono una lettura essenziale per chiunque voglia capire la Chiesa ortodossa russa di oggi.

 
Il peccato del divorzio

Nel rispondere a un’obiezione sulla disparità di attitudine della Chiesa verso gli omosessuali e i divorziati risposati, padre Lawrence Farley ha l’occasione di spiegare qualcosa sulla visione ortodossa del divorzio come peccato. Vi presentiamo la traduzione italiana del suo saggio, che ha il merito di chiarire come la posizione sul divorzio della Chiesa ortodossa di oggi non sia diversa da quella della Chiesa ai tempi dell’antico Impero cristiano, in cui il divorzio era legale e diffuso.

 
Una panoramica degli scismi ecclesiali in Ucraina

Vi presentiamo la traduzione italiana di quello che finora è il più accurato elenco fattuale a noi disponibile delle ramificazioni degli scismi ucraini, compilato da un vero esperto accademico, l’arciprete Rostislav Jarema di Leopoli (nella foto, di fronte al patriarca Kirill).

 
Decisioni sinodali in Russia e in Grecia

Due notizie del 9 luglio 2019 hanno a che fare con reazioni sinodali di chiese locali di fronte a crisi provocate dagli scismi:

1) Il Sinodo della Chiesa russa (nella foto) ha rilasciato un documento, che possiamo leggere in traduzione italiana commentata, in cui sostiene il Patriarcato di Serbia contro le intrusioni statali nella vita della Chiesa in Montenegro.

2) Come possiamo leggere in italiano, il Sinodo della Chiesa di Grecia non ha posto la questione ucraina all’ordine del giorno del proprio Concilio dei vescovi, che avrà luogo a ottobre.

 
6 esempi di bugie nella fondazione della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina"

Vi presentiamo il testo russo, romeno e italiano dell’analisi con cui Kirill Aleksandrov cerca di spiegarci la nube di menzogne alla base della struttura scismatica che il Fanar ha cercato di far passare agli occhi del mondo come “Chiesa ortodossa locale”. Non ci stanchiamo di denunciare queste menzogne, persuasi che “la verità ci farà liberi” (cfr Gv 8:32)

 
La Chiesa russa aggiunge 9 parrocchie alle diocesi straniere

Eccovi in italiano la notizia di una delle conseguenze della recente sessione del Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa a Valaam: la costituzione di un certo numero di nuove parrocchie specificamente aperte ai fedeli locali, nei due nuovi esarcati di recente fondazione. Il fatto che le parrocchie dell’esarcato del sud-est asiatico superino di 8 a 1 quelle del nostro esarcato in Europa occidentale non deve stupirci, perché da una parte gli impulsi missionari sono sempre più forti quando si è agli inizi (e le nostre chiese hanno diversi decenni d’anzianità in più rispetto a quelle asiatiche), e d’altra parte nelle nazioni dell’Estremo Oriente le scelte cristiane sono vissute in modo molto più cosciente che non nei nostri paesi.

 
La Brexit e il tracollo di Rue Daru: come la politica stranamente rispecchia la vita della Chiesa

Vi presentiamo in italiano la considerazione piuttosto interessante di un parallelo tra il disfacimento dell’Unione Europea e quello dell’Arcivescovado di Rue Daru, dissoluzioni che padre Andrew Phillips (nella foto) ha predetto da decenni, anche quando sembrava un inascoltato profeta di disgrazia. Il paragone è interessante, perché sia sul piano geopolitico sia su quello ecclesiastico-istituzionale riflette la crisi del modello del liberalismo europeo, e mostra come tale liberalismo sia incompatibile, se non a livello di vuote parole, con la difesa della tradizione cristiana.

 
Metropolita Antonij: Ogni parrocchia della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" deve pagare al Fanar una somma minima di 4000 €

Vi presentiamo in russo e in italiano la conferma della notizia della "tassa sul Tomos" che ora gli scismatici ucraini si trovano obbligati a pagare al Fanar: così trovano anche conferma le parole di Vladyka Onufrij, che parla di un Tomos di schiavitù invece che d'autocefalia.

 
Perché il Tomos degli scismatici è la misericordia di Dio

Sergej Komarov ci aiuta in russo e in italiano a capire perché il Tomos dato agli scismatici, pur essendo un momento tragico della storia dell’Ortodossia ucraina, può essere come il solco storto su cui Dio sa seminare dritto, rinsaldando la fede di quanti hanno dovuto subire questa imposizione.

 
Gli abiti clericali e monastici sono davvero importanti?

Vi presentiamo una riflessione di padre Lawrence Farley su un aspetto molto appariscente ma poco compreso della prassi cristiana: le conclusioni di questa riflessione sono che chi chiede l’abolizione dei segni distintivi dell’identità cristiana sta in realtà chiedendo l’abolizione di ciò che distingue la Chiesa dal mondo.

 
3 preti greci lasciano Costantinopoli per la ROCOR

Vi presentiamo la traduzione italiana di una notizia di cui avevamo già avuto dei cenni, ma che si è concretizzata pubblicamente solo di recente: continua lo stillicidio di preti che lasciano il Patriarcato di Costantinopoli per la Chiesa russa, e questa volta i nomi non sono limitati a convertiti occidentali o a russi di Rue Daru, ma iniziano a essere presenti anche dei preti di etnia greca.

 
Come l'imperatore Nicola II è stato onorato in Thailandia

Dopo la festa dei santi Martiri imperiali, vi presentiamo in traduzione italiana una storia del ricordo della famiglia imperiale russa nella Thailandia odierna.

 
I conflitti interconfessionali in Ucraina nel XX e XXI secolo

Vi presentiamo il testo russo e italiano di un accurato studio di padre Rostislav Jarema (nella foto), che dovrebbe farci capire molti retroscena della crisi ucraina riguardo al tema spinoso dei sequestri di chiese, e riguardo alla presenza problematica degli uniati nelle relazioni tra i cristiani.

 
Intervista di Tudor Petcu all’igumeno Ambrogio sui viaggi spirituali

Dopo un certo tempo di pausa, riprendiamo volentieri la collaborazione con il nostro amico Tudor Petcu (nella foto), sotto forma di un’intervista sul tema dei viaggi spirituali e dei pellegrinaggi, con un particolare interesse al valore di queste esperienze del quadro dell’Ortodossia in Occidente.

 
Dove sta la lealtà dei fedeli ucraini

Dopo tanta propaganda sull’indipendentismo ucraino che ci è stata propinata in tutte le salse, è ancora difficile credere che gli ortodossi ucraini in stragrande maggioranza, NON vogliano che la loro Chiesa diventi autocefala. Proviamo a corroborare questa tesi con un paio di dati:

1) La traduzione italiana delle dichiarazioni di Vadim Novinskij (nella foto), leader del Blocco d’opposizione parlamentare e fedele della Chiesa ortodossa ucraina, che spiega come la Chiesa canonica sia l’espressione più autentica della volontà del popolo ucraino; e

2) La notizia in italiano della cessazione virtuale delle “conversioni” alla Chiesa scismatica, coincisa (un dato di fatto di un certo interesse) con la fine del mandato presidenziale di Petro Poroshenko, che aveva fatto dell’ucrainismo scismatico uno dei motivi della sua campagna di rielezione.

 
Tornare alla Chiesa ortodossa o continuare nella massoneria?

In questi giorni sono stati resi pubblici molti retroscena e dibattiti sul futuro di Rue Daru, che si possono leggere (con diversi commenti a proposito) sul blog francese Parlons d’Orthodoxie. Uno di questi interventi, a firma di Anne Andronikof, è riportato da padre Andrew Phillips (che a Parigi ebbe tra i professori al Saint Serge proprio il padre di Anne), come un esempio di quelle osservazioni critiche che egli stesso aveva fatto trent’anni fa (quando a molti sembravano eversive), e che invece oggi provengono dalla maggioranza silenziosa dei fedeli dell’Arcivescovado. Vi presentiamo in versione italiana la lettera di Anne Andronikof con i commenti introduttivi di padre Andrew.

 
In che modo il patriarca Bartolomeo sta guarendo lo scisma e restaurando l'unità della Chiesa

Quali sono i veri scopi della rovinosa intromissione di Costantinopoli in Ucraina? Questa è la domanda che si pone il giornalista ucraino Aleksej Smirnov, in un’analisi che vi presentiamo in traduzione italiana. Per Smirnov, l’ostinata convinzione di aver portato pace e unione in Ucraina, anche di fronte a fatti che provano il completo fallimento di tali propositi, non ha a che fare con l’autostima del patriarca Bartolomeo o con il suo desiderio di salvare la faccia di fronte al disprezzo generale, ma piuttosto con il perseguimento della strategia a lungo termine del Fanar, che mira a rafforzare la posizione del Patriarcato di Costantinopoli e a stabilire la sua autorità sulle altre Chiese ortodosse locali.

 
Giustiniano chiuse davvero l'Accademia di Atene nel 529 d.C.?

Vi presentiamo la traduzione italiana di un articolo che parla di un dato storico spesso ripetuto in chiave anti-cristiana, ma al di là di ogni veridicità storiografica. L’imperatore Giustiniano (al centro nel celebre mosaico di Ravenna) aveva requisito alcune proprietà della ormai decadente Accademia di Atene, la scuola filosofica fondata da Platone, e aveva vietato i sacrifici pagani connessi a questa scuola. Questo dato è stato usato per accusare la Chiesa di ogni possibile oscurantismo e liberticidio di pensiero, mentre la realtà è piuttosto differente, come potrete notare leggendo l’articolo.

 
Il nostro sito presentato in francese

La spiegazione della parrocchia (il “manifesto” della nostra ragion d’essere) è da oggi disponibile anche in francese. Ringraziamo Maria Grazia per avere reso disponibile questo traguardo, che da tempo ci mancava di raggiungere. Ora possiamo presentare la nostra parrocchia ai lettori di tutti i paesi francofoni del mondo, rappresentati dalla collezione di bandierine nell’immagine.

 
Padre Nikolaj Danilevich: a capo di Costantinopoli c'è il patriarca di un impero che non esiste

Il portavoce della Chiesa ortodossa ucraina ci ricorda in russo e in italiano una scomoda verità che fa capire l’infondatezza delle posizioni del Fanar: la base di ogni pretesa primaziale di Costantinopoli poggia sulle fondamenta di un impero che non esiste più da oltre mezzo millennio. Ricordare la storia e imparare dalle sue lezioni è cosa buona, pretendere che gli altri vivano in un passato di proprio comodo è demenziale.

 
Un prete russo si sfoga: NON OSATE non venire in chiesa!

Vi presentiamo un video con trascrizione italiana di un’omelia dell’arciprete Andrej Tkachev (nella foto) in uno dei suoi momenti poco “politicamente corretti”, ma molto retti di fronte a Dio.

 

 
La buona battaglia: vita in un monastero ortodosso appartato

Eccovi il video di presentazione di un monastero ortodosso sui monti del Libano, con la sua vita quotidiana e le storie ed esperienze dei monaci. Non sono molte le occasioni che abbiamo in Italia di entrare da vicino a contatto con l’Ortodossia di matrice araba, per cui questo documentario è per noi ancor più prezioso.

 
Intervista di Tudor Petcu all’igumeno Ambrogio su Torino e l’Ortodossia

Vi presentiamo il testo dell’intervista del nostro amico Tudor Petcu (nella foto) sull’eredità ortodossa della città di Torino, le sue chiese, icone e tesori e scoperte che non tutti conoscono.

 
Balcani: le Chiese ortodosse risentono dell'onda d'urto della questione ucraina

Sul sito Religioscope del nostro caro amico Jean-François Mayer ci sono spesso analisi di grande accuratezza sull’Ortodossia. Ve ne abbiamo tradotta in italiano una di Jean-Arnault Dérens, che spiega in dettaglio tutte le conseguenze della crisi ucraina nella regione dei Balcani, già peraltro ricca di conflitti tra Chiese. Tali conseguenze vanno ben al di là di prese di posizione canoniche o di solidarietà verso i cristiani sofferenti in Ucraina, e possono contenere i semi di imprevedibili conflitti futuri.

 
Cronaca della processione della Croce a Kiev

Vi presentiamo in traduzione italiana la cronaca delle celebrazioni del 1031° anniversario del Battesimo della Rus’ di Kiev, che dimostrano abbastanza chiaramente quale sia la Chiesa che è erede di quella Rus’.

 
L'arca e il Titanic: perché politici e scismatici non possono affondare la Chiesa ortodossa ucraina

Con una splendida e azzeccata parabola biblico-storica, Taras Rebikov paragona la Chiesa ortodossa ucraina all’arca di Noè, e la struttura scismatica messa in piedi dal Fanar al Titanic. Possiamo seguire in italiano come la storia delle due “navi” ecclesiali procede rispettivamente verso la salvezza e verso il naufragio.

 

 
Intervista di Tudor Petcu all’igumeno Ambrogio sul ruolo della Russia

Il nostro amico Tudor Petcu (nella foto) ha voluto sottoporci una nuova intervista sul ruolo della Russia nel panorama ortodosso mondiale, in quello europeo occidentale e soprattutto in Italia.

 
Cosa dovrebbe aspettarsi la Chiesa dal nuovo parlamento dell'Ucraina

Vi presentiamo in traduzione italiana una nuova analisi di Kirill Aleksandrov sul quadro statale che si sta formando in Ucraina. Il partito del nuovo presidente, che ha ottenuto una schiacciante maggioranza, sembra non essere interessato a seguire le impopolari politiche di ingerenze religiose dei propri predecessori, e questo offre cauti motivi di speranza alla Chiesa.

 
Due visite virtuali ai monti santi dell'Ortodossia
A chi va in vacanza ad agosto, ma anche a chi non ci può andare, offriamo due pellegrinaggi virtuali, uno al Monte Athos e uno al Monte Sinai.
 
Un’altra glorificazione del nazismo tra gli scismatici ucraini legati a Costantinopoli

Continuano le giuste e doverose denunce della venerazione dei nazisti ucraini non solo tra gli uniati e i filaretisti, ma anche tra i membri di spicco di quella che il Fanar vorrebbe ora far accettare nel mondo come “Chiesa autocefala locale” della nazione ucraina. L’articolo di Matfey Shaheen, che vi abbiamo tradotto in italiano, è corredato da immagini e video che la dicono lunga a chi vuole vedere.

 
Altre due visite virtuali a monasteri

Continuiamo a proporvi pellegrinaggi virtuali, Il primo alla Lavra della Trinità e di san Sergio a Sergiev Posad, e il secondo all'isola di Patmos con il suo celebre monastero di san Giovanni Evangelista.

 
Il giorno del Battesimo della Rus': la grande processione della Croce e gli scismatici senza risorse

L’Unione dei giornalisti ortodossi ci offre un articolo che vi presentiamo in traduzione italiana, corredato di una videocronaca di momenti della grande processione della Croce del 27 luglio a Kiev.

 
Interviste di Tudor Petcu a due ortodossi spagnoli

Il nostro amico Tudor Petcu ci ha mandato il testo italiano delle interviste da lui fatte a due ortodossi spagnoli (nella foto), padre Víctor García e Francisco José Pino Rodriguez. Vi presentiamo le due interviste (assieme alla testimonianza di vita di padre Víctor), che offrono modelli della serietà dell’approccio degli spagnoli ortodossi alla loro chiamata.

 
Ancora altre visite virtuali ai monasteri della Romania

Nel mese preferito per visitare i monasteri, entriamo anche noi in alcuni dei più famosi monasteri della Romania. Il primo documentario ci porta ai più celebri monasteri della regione moldava, Suceviţa, Voroneţ e Moldoviţa; nel secondo documentario, intitolato “Dietro le mura del monastero”, possiamo ascoltare testimonianze personali di monache e monaci che parlano della loro scelta di vita.

 
Dal nazionalismo allo scisma: i percorsi degli ex chierici della Chiesa ortodossa ucraina

Vi presentiamo in traduzione italiana un articolo che delinea le storie tragiche dei due vescovi e dei due più famosi preti che hanno volontariamente lasciato la Chiesa ortodossa ucraina per aderire allo scisma fomentato dal Fanar. Anche queste storie (che terminano in un appello al ritorno alla comunione della Chiesa) ci illuminano sulla vera natura dell’autocefalismo ucraino.

 
La chiesa di Tutti i Santi a Strasburgo

L'archimandrita Filipp (Rjabykh), rettore della parrocchia di Tutti i Santi a Strasburgo, rappresentante del Patriarcato di Mosca al Consiglio d'Europa, racconta la storia della nuova chiesa, della sua biblioteca, e parla dei suoi parrocchiani.

 
Il metropolita Onufrij presiede la festa dell'icona di Pochaev alla storica Lavra di Pochaev

Vi presentiamo in traduzione italiana un resoconto corredato di fotografie della recente festa patronale della Lavra di Pochaev. Questi racconti e immagini non ci lasciano indifferenti: chi vi scrive era presente proprio alla stessa festa nell’anno 2000, come ospite personale niente meno che di vladyka Onufrij, che oggi presiede queste celebrazioni e che ha sempre un posto speciale nel nostro cuore.

 
La storia dell'Ortodossia in Germania. Intervista di Tudor Petcu a padre Stefan Gross

Ringraziamo il nostro amico Tudor Petcu per il testo italiano dell’intervista a padre Stefan Gross (nella foto), un sacerdote tedesco della Chiesa ortodossa bulgara.

 
Dal Tomos al controllo elettronico: a cosa dovrebbero essere pronti gli ortodossi

Vi presentiamo la traduzione italiana dell’articolo di Jaroslav Nivkin in cui la scelta della “Chiesa di stato” autocefalista in Ucraina è paragonata a una “prova tecnica dell’Apocalisse”, dove l’accettazione del Tomos (forzata in certe comunità rurali per far perdere diritti e sicurezza a chi sta con la Chiesa canonica) diviene un prodromo del “marchio della bestia” senza il quale si perde la propria identità sociale.

 
Cosa sono i libri deuterocanonici?

Padre John Whiteford risponde in dettaglio a una domanda che lascia spesso incuriositi quelli che si chiedono che cosa abbia di particolare la Bibbia degli ortodossi. Vi presentiamo in traduzione italiana i suoi commenti.

 
Arciprete Andrew Phillips: domande e risposte (giugno-luglio-agosto 2019)

Vi presentiamo la traduzione italiana di una lunga lista di domande e risposte, che copre tre mesi di discussioni di padre Andrew Phillips con i suoi corrispondenti dal mondo.

 
Due offerte per il futuro di Rue Daru

In questi ultimi giorni, si sono delineate le offerte di Mosca e di Costantinopoli all’Arcivescovado di Rue Daru, che vi presentiamo in un articolo che potremmo sommariamente riassumere così:

- Mosca, tramite una lettera del nostro metropolita Antonij (che potete leggere qui in formato PDF), conferma punto per punto l’offerta originale del patriarca Kirill di far passare l’Arcivescovado nel seno della Chiesa russa mantenendone tutte le prerogative esistenti.

- Costantinopoli, per mano di una lettera del metropolita Emmanuel di Gallia, propone di ridurre l’Arcivescovado a un vicariato della metropolia greca, che oltre alle già sperimentate difficoltà dal Fanar, sottopone la nuova struttura all’arbitrio del metropolita greco in Francia; la proposta, inoltre, è valida solo per quanto riguarda la Francia, a esclusione di tutte le parrocchie di Rue Daru situate altrove.

Lasciamo ai nostri sagaci lettori il compito di valutare quale delle due proposte sia seria e rispettosa, e quale invece, per usare un eufemismo, si situi qualche tacca al di sotto di tale livello.

 
I libri deuterocanonici nel Nuovo Testamento

Padre John Whiteford ci offre un’altra risposta sul tema dei libri deuterocanonici dell’Antico Testamento, che vi presentiamo in traduzione italiana. Questi libri, come ci spiega padre John, non sono citati direttamente nel Nuovo Testamento (così come non sono citati direttamente molti libri del canone ebraico dell’Antico Testamento), ma nei Vangeli e nelle Epistole vi sono molte allusioni e rimandi inequivocabili a testi che si trovano solo nei libri deuterocanonici, come la storia dei martiri maccabei (nell’icona) di cui oggi celebriamo la memoria.

 
Arcivescovo Jovan: dopo ciò che Costantinopoli ha fatto in Ucraina, da loro ci si può aspettare di tutto

Vi presentiamo in traduzione italiana alcuni commenti del metropolita Jovan (Vraniškovski, nella foto) di Ocrida sulle prospettive di risoluzione dello scisma macedone in relazione agli avvenimenti della crisi ucraina, che non lasciano molto spazio all’ottimismo.

 
Su cosa non si sono accordati Vladimir Zelenskij e il patriarca Bartolomeo?

Il recente incontro del nuovo presidente ucraino con il patriarca di Costantinopoli si è concluso con un nulla di fatto, ma ha fatto nascere speculazioni piuttosto ampie sui suoi fini reconditi. Vi presentiamo la traduzione italiana dell’analisi di Konstantin Shemljuk, che cerca di radiografare l’incontro dal punto di vista di un fedele della Chiesa ortodossa ucraina.

 
Metropolita Antonij: avere un simile primate è una grazia di Dio per noi

Vi presentiamo in traduzione italiana alcune parole del metropolita Antonij (Pakanich) di Borispol e Brovary riguardo a sua Beatitudine Onufrij, il metropolita di Kiev e di Tutta l’Ucraina, che siamo immensamente onorati di considerare come un autentico amico della nostra parrocchia. Concordiamo in pieno con le parole di vladyka Antonij, che ci spiega come nel momento più difficile della vita della Chiesa ortodossa ucraina un primate completamente dedito a Cristo è il miglior incoraggiamento che i credenti possano avere.

 
Analisi delle processioni della Croce a Kiev

Matfey Shaheen ci ha offerto una delle più dettagliate analisi delle recenti processioni a Kiev, aiutandoci a vedere la sostanziale differenza tra manifestazioni religiose di popolo e manifestazioni politiche ammantate di elementi religiosi. Vi presentiamo quest’analisi in traduzione italiana.

 
10 errori del patriarca Bartolomeo

Vi presentiamo la traduzione italiana dell’analisi di Kirill Aleksandrov sugli errori della gestione fanariota della crisi ucraina, errori a volte tanto evitabili e grossolani da fare del patriarca Bartolomeo il “primo senza eguali” a screditarsi di fronte all’intero mondo ortodosso.

 
Petizione di sostegno all’arcivescovo Jean (Renneteau) di Rue Daru

Vi presentiamo la traduzione italiana di una petizione online apparsa in francese, inglese e russo a sostegno dell’arcivescovo Jean (Renneteau), che il 7 settembre si troverà a dirigere una movimentata assemblea generale della sua arcidiocesi, di fronte alla proposta di accoglimento avanzata dalla Chiesa russa. Potete firmare anche voi la petizione (in forma esplicita oppure anonima), e unirvi alle centinaia di persone (ben oltre alle previsioni iniziali) che hanno già manifestato solidarietà al lavoro onesto e pacifico di monsignor Jean.

 
Nonostante i continui sequestri di chiese, la Chiesa ucraina è cresciuta di 184 parrocchie e 30 monasteri sotto il metropolita Onufrij

Eccovi la traduzione italiana di alcune novità registrate nel corso delle celebrazioni dei 5 anni dall’intronizzazione di vladyka Onufrij (nella foto) a metropolita di Kiev e di Tutta l’Ucraina: un vero pastore per la vera Chiesa.

 
Altri contributi per capire la crisi ucraina

Pensate davvero che il nostro sito vi abbia spiegato ormai di tutto e di più sull’Ucraina? Credete di avere imparato tutto quel che può sapere un osservatore non appiattito sul pensiero unico dei media atlantici? Vi sentite pronti a occupare una cattedra di ucrainologia in qualunque istituto di studi non retto da uniati galiziani? Ebbene, confidiamo di riuscire ancora a sorprendervi con qualcosa che non avevate ancora immaginato.

1) Il nostro amico George Michalopulos (nella foto), in uno dei suoi post sul blog Monomakhos che vi abbiamo tradotto in italiano, propone l’uso del termine ucrocefalia per definire il progetto fanariota in ucraina. Stanco di vedere storpiato il senso della parola autocefalia per descrivere qualcosa di radicalmente diverso, ci invita a usare questo neologismo per sottolineare che effettivamente quella che è stata chiamata “autocefalia dell’Ucraina” è tutt’altro che un’autocefalia, e ci ricorda che una Chiesa o è autocefala oppure non lo è (memorabili i suoi paragoni biologici: una ragazza o è vergine oppure non lo è, è una donna non può essere “solo un poco incinta”). Ci auguriamo che l’uso del termine ucrocefalia porti una ventata di aria pulita nel mondo ortodosso, e se servirà ad aprire un dibattito sulle attuali autocefalie “zoppe” come quella della Chiesa di Grecia, tanto meglio.

2) Sul versante geopolitico, leggete sul Saker blog italiano il lucido articolo d’analisi del nostro amico Saker sulle opzioni limitate che la nuova presidenza ucraina potrà offrire al futuro del paese.

 
Cristo ha fatto citazioni dalla Bibbia dei Settanta?

Padre John Whiteford continua a spiegarci le correlazioni tra il Nuovo Testamento e la Bibbia greca dei Settanta, che è la base dell’Antico Testamento usato nella Chiesa ortodossa. Vi presentiamo la traduzione italiana della sua breve spiegazione nella sezione “Domande e Risposte” dei documenti.

 
Ciechi all'improvviso: perché il Fanar non è più in grado di vedere la Chiesa ortodossa ucraina

In un’altra delle sue ottime analisi, Kirill Aleksandrov ci spiega in traduzione italiana il fenomeno della “cecità selettiva” che sembra avere colpito la gerarchia fanariota di fronte alla Chiesa ortodossa ucraina, che resta tuttora la presenza religiosa più ampia e significativa dell’Ucraina. Questo fenomeno è particolarmente preoccupante, e costituisce una delle più infami violazioni canoniche di cui il Patriarcato di Costantinopoli sarà prima o poi chiamato a rispondere.

 
Le Solovki mistiche

Vi presentiamo una miscellanea di foto d’autore sull’esperienza estiva delle isole Solovki, tra vita monastica, natura incontaminata e le bellezze della Tebaide del Nord.

 
Metropolita Luka: la polizia protegge le marce LGBT ma rimane passiva nei sequestri delle chiese

Il metropolita Luka (Kovalenko, nella foto) di Zaporozh'e, per il quale non abbiamo mai abbastanza parole di apprezzamento, mette il dito su una piaga che mina la credibilità delle forze dell’ordine dell’Ucraina: per i fenomeni di doppi standard che ormai conosciamo bene, quegli stessi poliziotti che prevengono qualsiasi disordine ai raduni per i diritti degli omosessuali, sono invece ciechi (o addirittura criminalmente omertosi) di fronte alle violazioni dei diritti dei credenti ortodossi. Vi presentiamo le parole di vladyka Luka in traduzione italiana.

 
Perché il patriarca Bartolomeo sta andando al Monte Athos

Ascoltiamo in traduzione italiana come Taras Rebikov ci spiega l’imminente viaggio del viaggio del patriarca Bartolomeo al Monte Athos, con la sua ragione apparente (la festa del bicentenario della chiesa del monastero Xenophontos) e il motivo reale della visita (ottenere alleati tra i monaci athoniti a sostegno della sua avventura anti-ecclesiale in Ucraina). Come conclude Rebikov nel suo saggio, se al Monte Athos hanno sempre pregato per il mondo, ora è giunto il momento perché nel mondo preghiamo per il Monte Athos.

 
Lettere aperte di due dei nostri metropoliti

Oggi ben due dei nostri metropoliti hanno dovuto mandare messaggi di una certa forza sotto forma di lettere aperte: il metropolita Luka (Kovalenko, a sinistra nella foto) di Zaporozh'e e Melitopol' si rivolge ai monaci del Monte Athos a proposito della prossima visita del patriarca Bartolomeo, di cui vi abbiamo parlato ieri, mentre il metropolita Sergij (Chashin, a destra nella foto) di Singapore e dell'Asia sud-orientale scrive al metropolita Amvrosios di Corea del Patriarcato di Costantinopoli, a proposito delle affermazioni da questi pubblicate sulla presenza della Chiesa russa in Corea e nel mondo.

 
Costantinopoli assegnerà al "metropolita" Epifanij Dumenko, persecutore della Chiesa ucraina, un premio per i diritti umani

Non abbiamo ulteriori commenti da fare sull’ipocrisia del Patriarcato di Costantinopoli: basta il titolo qui sopra, che potete trovare spiegato in italiano nella sezione “Confronti” dei documenti.

 
I sacramenti e i sacerdoti peccatori

Vi presentiamo in traduzione italiana la risposta di padre John Whiteford a un caso di grave dubbio relativo a un convertito che teme di non essere stato ricevuto davvero nella Chiesa perché il prete che lo aveva ricevuto ha apostatato. Il caso rientra nella risposta della Chiesa all’eresia donatista (nel quadro, le discussioni di sant’Agostino a riguardo), ed è estremamente attuale, perché tracce dell’eresia donatista si possono vedere in tutti i casi in cui si dubita della ricezione nella Chiesa ortodossa (o della “presenza della grazia” nella loro vita) di vari individui o gruppi di convertiti.

 
Che cosa implicano le decisioni sinodali della Chiesa greca sulla "Chiesa ortodossa dell'Ucraina"

All’approssimarsi dell’ultima sessione del Sinodo sella Chiesa di Grecia (26-28 agosto 2019) e durante tutta la sua durata, siamo stati letteralmente inondati di notizie sul riconoscimento della nuova struttura ucraino-fanariota da parte della Chiesa di Grecia. Tale riconoscimento è stato dato come “probabile”, “certo” e addirittura “ratificato”, quando la realtà è che c’è stato ancora una volta un rinvio della decisione, con abili mosse di scarico di responsabilità che il nostro amico George Michalopulos ha descritto con un’appropriata analogia come il gioco del “passaggio della patata bollente”. Per capire veramente cosa sia successo (e per passare in rassegna un po’ di esempi filo-fanarioti di fake news), vi presentiamo la traduzione italiana del saggio di Kirill Aleksandrov su questi giorni un po’ confusi.

 
Un uomo ritornato dalla morte alla vita

Vi presentiamo nella sezione “Testimoni dell’Ortodossia” dei documenti la traduzione italiana dei cenni biografici dell’archimandrita Parten (Aptsiauri, nella foto), uno dei grandi padri spirituali dell’Ortodossia georgiana del XX secolo.

 
Comunicato dell'arcivescovo Jean al clero di Rue Daru

Cari padri concelebranti,

in seguito alla decisione del santo Sinodo del Patriarcato ecumenico del 30 agosto 2019, di darmi un congedo canonico che io non ho richiesto, vi informo che io rimango l'arcivescovo del'Arcivescovado (secondo gli statuti di quest'ultimo) e che attendo dal Fanar ulteriori spiegazioni su tale congedo.

Inoltre, continuate in tutta serenità a commemorare il vostro arcivescovo.

+ Jean di Charioupolis,

arcivescovo ordinario

 
Perché la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" copia gli uniati e cerca l'approvazione dei nazionalisti galiziani

Eccovi la traduzione italiana di uno studio di Kirill Aleksandrov sulle strane nuove amicizie della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina", che con la sua politica di corteggiamento degli uniati sta perdendo non già il suo carattere di struttura ortodossa (che non ha mai avuto), ma le stesse pretese di rappresentare qualsiasi aspetto della Chiesa ortodossa al di là del suo nome.

 
La Belarus' è la prossima dopo l'autocefalia ucraina? Perché la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" concelebra con gli scismatici

Una delle ragioni per cui insistiamo a parlare della profonda malignità dell’autocefalismo ucraino è che quest’ultimo NON riguarda la sola Ucraina, ma può danneggiare la Chiesa ortodossa in tutto il mondo. Nel saggio di Konstantin Shemljuk che vi proponiamo in traduzione italiana, si analizzano i fenomeno della nascita di una “internazionale dello scisma” in cui Costantinopoli può pervertire i canoni e usare doppi standard a suo piacimento, per esempio condannando la presenza degli autocefalisti montenegrini in mezzo ai propri tirapiedi ucraini (per non causare un conflitto con la Chiesa serba) e contemporaneamente sostenendo la presenza tra di loro degli autocefalisti bielorussi (per portare avanti il proprio conflitto all’ultimo sangue con la Chiesa russa).

 
Sulla "canonicità" delle ordinazioni della "Chiesa ortodossa autocefala ucraina"

La "Chiesa ortodossa autocefala ucraina", guidata dall’ex prete del Patriarcato di Mosca Makarij (Maletich, nella foto) è una figura di importanza minore nella corrente crisi ucraina, ma è spesso citata in relazione alla provenienza assolutamente spuria delle sue ordinazioni, che sono state accettate dal Fanar senza un’ombra di seria indagine storica e teologica. Poiché al contrario c’è chi ha fatto i compiti, leggiamo in traduzione italiana i commenti di padre Nikolaj Danilevich, portavoce della Chiesa ortodossa ucraina canonica, sugli abissi di frode e immoralità che stanno alla base degli scismatici che il patriarca Bartolomeo pretende di aver "sanato".

 
Due notizie dall'episcopato americano

Domenica 1 settembre si è addormentato nel Signore l'arcivescovo Nikon (Liolin, nella foto a sinistra) di Boston e del New England, rettore della diocesi albanese della Chiesa ortodossa in America.

L'arcivescovo Nikon era in precedenza un prete sposato, divenuto vescovo nel 2002 dopo essere rimasto vedovo. A capo di una delle diocesi più piccole della OCA, aveva attraversato indenne i due ultimi decenni di gravi scandali di natura finanziaria e talora morale che avevano causato grandi problemi alla sua giurisdizione.

Il 30 agosto, il Santo Sinodo a Mosca ha approvato l'elezione all'episcopato di due vescovi ausiliari per la ROCOR negli Stati Uniti: uno, l'archimandrita Alexander (Belya), come vescovo di Miami, e l'altro, l'archimandrita James (Corazza, nella foto a destra), come vescovo di Sonora in California.

Padre James, convertito nel 1979 all'Ortodossia dal luteranesimo, serve alla cattedrale di San Francisco e si è occupato per anni di organizzare pellegrinaggi per chi desidera venerare le reliquie di san Giovanni Maksimovich.

All'arcivescovo Nikon: Eterna memoria!

Ai vescovi eletti Alexander e James: Per molti anni!

 
Fanar, Vaticano o Dipartimento di Stato: quali sono le forze dietro il Tomos della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina"

Qualche sforzo di “dietrologia” aiuta a capire le ragioni di tanti comportamenti che sono visti come dissonanti o incomprensibili. Soprattutto in questo mese di settembre, in cui vediamo intorno a noi diverse iniziative ecumeniche che cercano in modo piuttosto ingenuo di affrontare il tema della crisi ucraina, diamo un’occhiata alla traduzione italiana dell’articolo di Konstantin Shemljuk che cerca di offrire una valutazione più accurata dei giocatori attorno a questa complessa scacchiera internazionale.

 
In memoriam: arcivescovo Georgij Tarasov (1893-1981)

Prima dell’assemblea che dovrebbe decidere il futuro di Rue Daru, padre Andrew Phillips vuole ricordare la figura dell’arcivescovo Georgij (Tarasov, nella foto), da lui considerato uno dei vescovi più santi di questa giurisdizione e di tutta la diaspora russa. Vi presentiamo la traduzione italiana di questo ricordo nella sezione “Testimoni dell’Ortodossia” dei documenti.

 
"Il volto della dignità" o "il volto di Giano": perché Petro Poroshenko scommette sugli uniati

Vi presentiamo in traduzione italiana un’altra analisi di Kirill Aleksandrov sulla strana fluttuazione dell’interesse di Petro Poroshenko dagli autocefalisti ortodossi agli uniati, che in sé potrebbe essere un mero voltafaccia di interessi politici, ma che assume risvolti inquietanti quando si considera la parte attiva avuta dagli uniati nei tentativi di colpi di stato che hanno destabilizzato l’Ucraina.

 
4 modi in cui i genitori annoiano i loro figli fino a portarli fuori dal cristianesimo

In questi giorni in cui riprendono gli studi, molte chiese ortodosse si attivano per riaprire i propri programmi di scuola domenicale per i bambini, in vista di una loro educazione cristiana. Il portale Pravmir ha pensato anche di darci un avvertimento ospitando un articolo dell’autrice ed educatrice evangelica americana Natasha Crain, che ci aiuta a riflettere se proprio questo programma di scuole domenicali ripetitive, assieme a un’assenza di conversazioni con i figli sui temi di fede che li potrebbero davvero motivare, non faccia in realtà poco bene e molto male ai bambini, portandoli fuori della vita della Chiesa come effetto di semplice noia. Vi presentiamo la traduzione italiana dell’articolo di Natasha Crain nella sezione “Pastorale” dei documenti.

 
Il futuro di Rue Daru ancora in stallo

All'Assemblea generale di Rue Daru di sabato 7 settembre la votazione per passare sotto il patriarcato di Mosca ha registrato il 58,1% di voti a favore, ma questa maggioranza non ha raggiunto i due terzi necessari perché la delibera dell'Assemblea possa passare. Sarà pertanto necessaria un'altra votazione, e intanto l'Arcivescovado continuerà a vivere nella "terra di nessuno" di un'eparchia non riconosciuta.

In queste vicende si nota come l'eccessivo democratismo di queste procedure, che avrebbero dovuto estendersi a tutta la sterminata espansione della Chiesa russa secondo le delibere del Concilio del 1918 a Mosca, sia piuttosto inutile – e talora controproducente – nei casi di piccoli raggruppamenti di chiese in Occidente.

 
Una richiesta di preghiere

A funerale ormai avvenuto, per ragioni di riservatezza tutta torinese, vorrei chiedervi di pregare per il riposo dell’anima di mio padre, l’ingegner Guido Cassinasco (1923-2019, nella foto), che si è addormentato nel Signore venerdì scorso. Vi chiedo questo ricordo in preghiera anche e soprattutto perché mio padre è stato, in modo molto discreto, un grande benefattore della nostra parrocchia, permettendo che molte attività, incluso il sito parrocchiale, si potessero svolgere in modo più sereno e costruttivo. Se la vostra frequentazione di questo sito vi ha portato qualche beneficio, una preghiera sarà un segno di gratitudine davvero apprezzato.

Vostro in Cristo,

igumeno Ambrogio

 
Rue Daru al capolinea

Vi presentiamo in traduzione italiana le considerazioni di padre Andrew Phillips sui risultati della recente Assemblea generale dell’Arcivescovado di Rue Daru, e sulle immediate conseguenze dell’incapacità di questa riunione di arrivare a una decisione vincolante sulla proposta di riunificazione con la Chiesa russa.

 
A lezione di arti marziali da un metropolita

Il metropolita Mark di Vjatka e Slobodskoj, esperto di tecniche di arti marziali russe, mostra alcune di queste tecniche in occasione di una video-intervista, e cerca di spiegare la liceità del combattimento difensivo e la filosofia che sta dietro alla preparazione militare russa nei secoli.

 
Il pentimento non può essere sostituito o annullato

Vi presentiamo la traduzione italiana della lettera sulla chiesa scismatica ucraina inviata al Santo Sinodo greco da Demetrios Tselengidis (nella foto), professore di teologia dogmatica all'Università di Salonicco. Il professor Tselengidis si era già segnalato tre anni fa per uno studio critico del concilio di Creta, e continua a non fare sconti al Fanar sulla questione ecclesiologica ucraina.

 
Il clero della Chiesa greca pubblica una lettera aperta sulla "questione ucraina"

Il malsano attaccamento della Chiesa greca a tutto ciò che viene dal Fanar (che tiene di fatto la Chiesa greca in ostaggio di tutti i capricci patriarcali) ha ricevuto un duro colpo dalla lettera di 179 distinti chierici, monaci e laici della Chiesa di Grecia, di cui vi offriamo la traduzione italiana unita ad alcuni commenti in materia.

 
Due risposte alle proposte del metropolita Hierotheos

Le posizioni oggi totalmente filo-fanariote del metropolita di Nafpaktos Hierotheos (Vlachos, nella foto) hanno suscitato diverse obiezioni. È in parte a causa di queste posizioni che il professor Tselengidis ha scritto la sua lettera al Sinodo greco da noi tradotta l’altro ieri. Oggi vi presentiamo un altro paio di questi documenti di risposta:

1) la traduzione italiana del saggio del lettore americano Dyonisus Redington sulle due fallacie logiche del documento del metropolita Hierotheos;

2) la traduzione italiana dell’analisi di Konstantin Shemljuk sulla proposta del metropolita Hirotheos risolvere “alla greca” la crisi ucraina proponendo un’improponibile mescolanza di ortodossi e scismatici.

 
La realtà parallela del patriarca Bartolomeo

Esaminiamo i canoni che sono stati violati dal Patriarcato di Costantinopoli nel creare una giurisdizione parallela in Ucraina, nella traduzione italiana del saggio dell'arciprete Andrej Nikolaidi diffuso dall’Unione dei giornalisti ortodossi.

 
Decisione storica a Rue Daru

Vi presentiamo la traduzione italiana del comunicato dell’arcivescovo Jean (Renneteau, nella foto), che annuncia di avere preso la decisione del ricongiungimento dell’Arcivescovado di Rue Daru con il Patriarcato di Mosca, a partire da domenica 15 settembre 2019. Finalmente, dopo 95 anni, Rue Daru ritorna a casa per una decisione interna, per quanto sofferta.

Siamo anche noi consapevoli che ci saranno dei lealisti a oltranza del “si stava meglio quando si stava peggio”, che faranno notare usque ad nauseam che questa decisione è stata presa senza il consenso dei due terzi dell’assemblea generale, ma “solo” con il 58% dei voti favorevoli. A questi novelli paladini della legalità, ricordiamo che si sono schierati con un patriarca che ha preso unilateralmente la decisione di dare un’autocefalia a un paese che non glie l’aveva chiesta, contro il parere di “solo” i nove decimi dei fedeli del paese... e non diciamo altro, perché ai buoni intenditori si addicono poche parole.

 
Perché aderire alla Chiesa ortodossa russa?

Come sottolineato dallo stesso patriarca Kirill, con l’inizio di questo nuovo anno ecclesiastico la Chiesa ortodossa russa festeggia finalmente la sua riunificazione. Ora, a chi si accosta al cristianesimo ortodosso nei paesi del mondo occidentale, resta da rispondere alla domanda sul perché scegliere questa Chiesa locale a preferenza delle altre. Padre Andrew Phillips cerca di offrire una risposta, che vi abbiamo tradotto in italiano nella relativa sezione dei documenti. Padre Andrew si riferisce principalmente alla situazione nel Regno Unito, ma le sue conclusioni si applicano anche da noi, anzi in modo ancor più restrittivo, visto che in Italia è praticamente assente l’opzione della Chiesa antiochena, che invece offre nello scenario inglese un’alternativa di una certa rilevanza.

 
La Chiesa ortodossa ucraina ringrazia chierici e laici greci per il loro sostegno

In seguito alla lettera aperta di chierici e laici greci sulla questione ucraina, che da alcuni giorni ha cambiato molto del panorama della crisi ucraina all’interno della Chiesa di Grecia, vi pubblichiamo anche il testo italiano commentato della lettera con cui l’arciprete Nikolaj Danilevich, portavoce della Chiesa ucraina, ringrazia i fratelli greci per il loro sostegno.

 

 
Come gli scismatici sono utilizzati dal governo degli Stati Uniti contro la Chiesa ortodossa

Vi presentiamo la versione italiana dello studio di Aleksandr Voznesenskij, specialista dei movimenti scismatici dell’Ortodossia russa, che rivela la fitta rete di intrusioni in questi movimenti di potenti funzionari americani come John Herbst (nella foto), e il lavoro di lobbismo esercitato dai membri di questi gruppi scismatici per promuovere gli interessi geostrategici americani. L’ironia singolare è che il leit-motiv di queste organizzazioni scismatiche è l’accusa alla Chiesa russa di compromesso con i poteri politici...

 
Lettera pastorale dell'arcivescovo Jean del 17 settembre 2019

Vi presentiamo la traduzione italiana della lettera con cui mons. Jean (ora arcivescovo di Dubna nel Patriarcato di Mosca) cerca di far fronte alla “fronda” interna del Consiglio arcidiocesano di Rue Daru, mostrandone con pazienza le profonde contraddizioni. Mettiamo il testo nella sezione “Testimoni dell’Ortodossia”, perché monsignor Jean, nel dimostrare una benevola fermezza anche nei confronti di quelli che gli remano sistematicamente contro, sta dando una notevole prova di un carattere patristico di cui la Chiesa ha sempre un grande bisogno.

 
I 4 punti principali del riconoscimento degli scismatici ucraini da parte delle commissioni greche

Vi presentiamo la traduzione italiana dell’analisi di Matfey Shaheen su alcuni punti del lavoro delle commissioni istituite dalla Chiesa di Grecia per studiare il riconoscimento dell’autocefalia ucraina.

 
Il Tribunale amministrativo di Kiev ordina il reintegro della cittadinanza ucraina del vescovo Gedeon

Speriamo che vi ricordiate tutti del vescovo Gedeon (Kharon, nella foto) di Makarov, privato il 5 febbraio scorso della sua cittadinanza ucraina dal regime di Poroshenko, per la "colpa" di essere andato negli USA a parlare delle persecuzioni della Chiesa ortodossa ucraina alle autorità degli USA e dell'ONU.

Il 19 settembre, il Tribunale amministrativo distrettuale di Kiev ha dichiarato illegale la procedura del Servizio di immigrazione ucraino, ordinando la reintegrazione della cittadinanza ucraina al vescovo Gedeon.

Ora speriamo che vladyka Gedeon possa tornare al suo ruolo di abate del monastero delle Decime a Kiev (già oggetto di numerose persecuzioni), ma soprattutto, come vescovo che parla bene l'inglese, a informare il mondo di quel che accade ai fedeli ortodossi in Ucraina.

 
Appuntamento in Vaticano: Shevchuk e il patriarca Bartolomeo si sono incontrati per caso?

Vi presentiamo in traduzione italiana l’analisi di Konstantin Shemljuk sullo strano incontro tra due strutture che sembrano lavorare per l’unità dei cristiani in tutti i modi tranne quelli giusti e veri.

 
Il centro può reggere a causa della purificazione della Chiesa

Ascoltiamo in traduzione italiana alcuni commenti di padre Andrew Phillips sul processo di purificazione in atto negli ultimi anni nelle diverse ramificazioni della Chiesa ortodossa russa.

 

 
Il patriarca Bartolomeo e l'etnofiletismo

Il sito Orthodox Synaxis (che continua discretamente e con serietà a occuparsi del problema ecclesiologico nell’Ortodossia per cui ha iniziato l’anno scorso le sue attività) ha preparato uno studio sulle contraddizioni interne di un patriarcato che a parole si considera il nemico dell’etnofiletismo, ma nel proprio linguaggio e nelle proprie azioni dimostra di compiere proprio gli stessi atti di prevaricazione etnocentrica per i quali è pronto ad accusare le altre Chiese ortodosse locali. Vi presentiamo questo studio in traduzione italiana, sperando che queste ipocrisie non restino più nascoste.

 
Gli scismatici ucraini fanno pressioni sui fedeli di lingua romena perché si uniscano a loro

La popolazione di lingua romena della Bucovina ucraina è fortemente opposta agli scismatici ucraini (che annienterebbero volentieri questa minoranza, se i loro progetti di ucrainismo fossero portati alle loro logiche conseguenze). Tuttavia, nel loro sforzo di ingraziarsi i favori delle Chiese ortodosse locali, oggi gli scismatici arrivano al punto da corteggiare la Chiesa romena creando un “vicariato romeno” fittizio che non conta neppure una parrocchia (una sorta di variante clericale dei villaggi Potëmkin). Vi presentiamo in traduzione italiana uno studio su questo ulteriore livello di ipocrisia dello scisma ucraino.

 
Chierici greci che hanno concelebrato con il metropolita Onufrij e gli hanno dato una lettera di sostegno sono censurati da un vescovo greco

Una notizia al tempo stesso dolce e amara, di cui vi presentiamo la traduzione italiana, testimonia la profonda divisione che sta avvenendo nella Chiesa di Grecia. Sono sempre di più i fedeli e chierici greci che testimoniano la loro solidarietà con la Chiesa ucraina perseguitata, mentre si schierano contro di loro altri che non dicono – notate bene – che sia sbagliato essere solidali con la Chiesa ucraina perseguitata, ma che si deve essere fedeli “a prescindere” al Patriarcato ecumenico. In altre parole, “il nostro patriarca potrà anche sbagliare, ma noi dobbiamo essergli fedeli perché solo se siamo fedeli a lui siamo nella vera Chiesa”. A ben pensarci, questa è la stessa posizione erronea che gli ortodossi rimproverano ai cattolici romani...

 
Visita di padre Petru (Pruteanu) a Torino

Ci ha fatto molto piacere avere fra noi a Torino il nostro confratello padre Petru (Pruteanu, in centro nella foto) alla celebrazione della Liturgia della festa della Santa Croce. Padre Petru è stato per molti anni un grande ispiratore del nostro sforzo di divulgazione della fede ortodossa. Potrete trovare decine di articoli tradotti dal suo blog sul nostro sito (cercateli con la funzione di ricerca interna del sito usando il nome di padre Petru oppure il titolo del suo blog, teologie.net), con cui vi abbiamo presentato negli anni molte testimonianze interessanti, soprattutto nel campo principale trattato da padre Petru, la teologia liturgica e missionaria.

 
Sulla situazione dell'Arcivescovado dal punto di vista legale

Avere dei membri del Consiglio arcivescovile che gli remano contro sembra non aver scoraggiato più di tanto l’arcivescovo Jean (che se è arrivato al punto a cui è arrivato, deve avere avuto notevoli risorse di pazienza); tuttavia, quando la “fronda” di Rue Daru inizia a dichiararlo decaduto, o a far circolare missive “private” con velleità direttive, anche l’arcivescovo deve difendersi con un comunicato, che vi presentiamo in traduzione italiana.

 
Sentieri di scisma: il patriarca Bartolomeo condividerà il fato di Filaret?

Vi presentiamo la traduzione italiana di un attento studio di Taras Rebikov sulle possibili uscite dal vicolo cieco causato dal Fanar con la crisi ucraina, che ormai passano tutte per una condanna conciliare del patriarca Bartolomeo, salvo un possibile ma improbabile pentimento. Il parallelo con il comportamento scismatico di Filaret Denisenko è inquietante, e viene analizzato a fondo nell’articolo.

 
Domande e risposte (settembre 2019)

Vi presentiamo in traduzione italiana la più recente serie di domande e risposte dal blog di padre Andrew Phillips. I temi trattati sono la situazione della Chiesa di Costantinopoli (sottotitolata “la caduta dal primo tra eguali all'ultimo senza eguali”), il futuro della Chiesa ortodossa russa e l’insegnamento e la pratica dell’Ortodossia.

 
Vescovo greco: “Siamo della stessa razza di Costantinopoli, dobbiamo schierarci con il Patriarcato”

Quest’affermazione del metropolita Chrysostomos di Dodoni, che è discussa nell’articolo che vi presentiamo in traduzione italiana, riassume la tragica attitudine di una parte del mondo greco che non sa vedere i legami ecclesiali al di sopra di quelli razziali. In altre parole, non conta che un patriarca stia facendo qualcosa che dal punto di vista ecclesiale è sbagliato come l’inferno: la cosa importante è agire in base al legame etnico. La cosa davvero triste è che queste affermazioni provengano dagli ambienti del patriarcato che un secolo e mezzo or sono aveva condannato l’etnofiletismo (degli altri...)

 
I nuovi tormentatori di Cristo

Vi presentiamo in traduzione italiana uno studio del blog Orthodox Synaxis relativo ad alcune affermazioni del nuovo arcivescovo Makarios d’Australia (a destra nella foto) che dimostrano come la percezione dell’ecclesiologia ortodossa nel Patriarcato di Costantinopoli di oggi sia ormai diversa da quella di tutta la Chiesa ortodossa (incluso il Patriarcato di Costantinopoli di ieri), e che piuttosto che al ruolo di servitori di Cristo, al Fanar stanno iniziando ad aspirare a quello di suoi tormentatori.

 
Metropolita Seraphim dello Zimbabwe: dove potrebbe portare l'assenza di un dialogo sulla questione ucraina

Il metropolita Seraphim (Kykkotis, nella foto) dello Zimbabwe, uno dei vescovi greci del Patriarcato di Alessandria, ha fatto una dichiarazione riportata da Orthodox Synaxis, che vi offriamo in traduzione italiana. Anche se il discorso del metropolita Seraphim è parziale in un modo plateale (quando parla del dialogo “del nostro Patriarcato ecumenico e del Patriarcato di Mosca” si sente tangibilmente la differenza etnofiletista tra gli ortodossi di serie A e di serie B), lascia comunque trasparire la paura di uno scisma a livello globale e il desiderio generale delle Chiese ortodosse locali di risolvere la crisi ucraina in modo conciliare e secondo la prassi canonica.

 
L'incoronazione dello tsar dal Paraguay

Padre Andrew Phillips non è nuovo a regalarci storie immaginarie di un futuro che potrebbe succedere se si avverassero alcuni sogni a cui molti aspirano, per esempio se ci fosse un papa di Roma davvero-filo-ortodosso o una Chiesa ortodossa davvero locale in Europa occidentale; nel saggio che vi presentiamo oggi in traduzione italiana, padre Andrew cerca di ipotizzare come si potrebbe realizzare in un modo del tutto imprevisto ma plausibile il sogno di un ritorno della monarchia in Russia.

 
La guerra civile in Ucraina 100 anni fa

Arricchiamo la nostra sezione di geopolitica con la traduzione italiana di un attento sguardo sulla situazione dell’Ucraina dopo la rivoluzione bolscevica, che ci aiuta a capire l’immenso caos del paese e le forze di disgregazione del mondo russo in un periodo nel quale l’indipendentismo ucraino rappresentava una totale novità.

 
Testa o croce?

Vi presentiamo in traduzione italiana un breve saggio del nostro amico George Michalopulos che, da greco della diaspora, vede l’indecisione della Chiesa di Grecia riguardo al riconoscimento degli scismatici ucraini non tanto come un tentennamento diplomatico, ma come un’abile mossa di resistenza (non diversa da quella di Leonida alle Termopili) per far guadagnare ai propri fratelli tempo prezioso di fronte all’invasione di un nemico comune.

 
La Chiesa e la "formula di Steinmeier": che cosa attende gli ortodossi ucraini

Ora che l’Ucraina ha accettato la proposta di attuazione degli accordi di Minsk proposta dal presidente tedesco Steinmeier (un processo molto lento e difficile, ma comunque una garanzia di piccoli passi verso la pace), inizieranno ad apparire le attitudini delle diverse confessioni religiose nella guerra civile. Nell’analisi di Kirill Aleksandrov, che vi presentiamo in italiano nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti, vediamo come l’unica Chiesa ad aver coerentemente appoggiato i processi di pace è quella alla quale non ci vergogniamo di appartenere.

 
Come il riconoscimento della Chiesa autocefala dell'Ucraina influenzerà il futuro dell'ellenismo

Vi presentiamo in traduzione italiana l’articolo della giornalista freelance greca Sophia Iliadi, che analizza le conseguenze nefaste di un riconoscimento degli scismatici ucraini da parte del Concilio episcopale della Chiesa di Grecia.

 
Parole di pace dall’abate Tryphon

In giorni di pesanti conflitti all’interno della Chiesa ortodossa, è un balsamo per l’anima leggere le parole dell’abate Tryphon (nella foto), superiore del monastero della ROCOR a Vashon Island presso Seattle, che ci ricorda che simili conflitti sono sempre esistiti nella storia della Chiesa, e che tali conflitti non impediscono a Dio di prendersi cura di coloro che egli ama.

 
La Chiesa ortodossa russa pubblica una chiarificazione teologica sulla non canonicità della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina"

Proprio nei giorni in cui la Chiesa di Grecia si trova sospinta a discutere la questione del riconoscimento degli scismatici ucraini, arriva al momento giusto un documento di chiarificazione teologica sul perché questo riconoscimento sia inaccettabile. In questo testo, che vi presentiamo in russo, in romeno e in italiano, si possono vedere le caratteristiche migliori dei documenti prodotti dal nostro patriarcato: un’analisi seria, approfondita, priva di qualsiasi trionfalismo o argomentazione ad personam o con qualsivoglia riferimento etno-tribalista, ma piuttosto incentrata sull’importanza di mantenere immutata la fede e la pratica della Chiesa ortodossa.

 
Aggiornata la cronologia della crisi ucraina: 1 anno di copertura quotidiana degli eventi

La nostra cronologia della crisi ucraina, che non aggiornavamo più da un certo tempo (e ce ne scusiamo con i lettori) è stata portata al passo con gli articoli e i materiali caricati fino all’11 ottobre 2019, primo anniversario dell’infausta decisione fanariota di legittimare lo scisma in Ucraina (un gesto che, comunque finiscano le cose, sarà ricordato come una delle peggiori pagine della storia della Chiesa ortodossa). Vi abbiamo tenuti al corrente con molta cura, e se possiamo vantarci di un anno di lavoro ben fatto, possiamo affermare che non troverete in lingua italiana una copertura di questo tema più approfondita di quella che vi ha offerto (e che continua a offrirvi) il nostro sito.

 
Pubblicato il libro "L'altro lato del Tomos"

Vi presentiamo in russo e in italiano la notizia della pubblicazione di un libro davvero importante: nato come iniziativa dell'Unione dei giornalisti ortodossi per testimoniare le vessazioni ai credenti da parte degli scismatici ucraini, il libro "L'altro lato del Tomos" è divenuto, al di là delle intenzioni degli autori, uno specchio di ciò che è descritto nelle storie della Chiesa antica in cui si parla di cristiani perseguitati dal potere. Il libro è già stato tradotto in altre lingue: ci auguriamo che la versione greca, distribuita ai vescovi della Chiesa di Grecia poco prima del loro incontro conciliare sul riconoscimento degli scismatici, serva loro come utile materiale di riferimento e di discussione.

 
I greci si arrendono

Il Concilio episcopale della Chiesa di Grecia, con l’opposizione di soli sette metropoliti (che saranno probabilmente menzionati in relazione a san Marco di Efeso) ha deciso di riconoscere l’autocefalia della “Chiesa ortodossa dell’Ucraina” nella sua sessione straordinaria di sabato 12 ottobre. Avremo molto tempo per discutere la notizia, ma ora vogliamo lasciare la parola al nostro amico George Michalopulos, che incarna la posizione dei greci profondamente addolorati da questo evento, e che nel suo post che vi abbiamo tradotto in italiano ha saputo, con il suo abituale acume, individuare le vere ragioni di questa triste decisione.

 
Festa dei 40 anni della parrocchia di santa Parascheva

In questo video potete vedere la Divina Liturgia di sabato 12 ottobre, celebrata dal metropolita Iosif (Pop) di Parigi e dal vescovo Atanasie (Rusnac) di Bogdania, vicario della diocesi romena d'Italia, nel quadro della celebrazioni per i 40 anni della parrocchia ortodossa romena di santa Parascheva a Torino. Durante la Liturgia è stato ordinato prete padre Vasile Istina, da molti anni diacono alla parrocchia dell'Esaltazione della Santa Croce. I nostri preti e alcuni fedeli della parrocchia erano presenti a questo momento di gioia: saremo sempre grati e vicini a padre Gheorghe Vasilescu, alla presbitera Ilinca, alla loro famiglia e alla comunità parrocchiale, accanto ai quali abbiamo mosso anche noi i primi passi della crescita della nostra parrocchia.

La mulţi ani! Per molti anni! Ad multos annos!

 
In memoriam: cardinale Roger Etchegaray

Il 14 ottobre, giorno della festa della santa Protezione della Madre di Dio, è anche il quarantesimo giorno dal decesso di un grande amico dell’Ortodossia russa, che si affidava in modo speciale a quella protezione: sua Eminenza il cardinale Roger Etchegaray (Espelette, 25 settembre 1922 – Cambo-les-Bains, 4 settembre 2019), forse il più famoso basco dell’ultimo secolo.

I legami di sua Eminenza con la Chiesa russa sono fin troppi per poterli ricordare: ci sono stati molti incontri quando viveva a Roma, e alcuni di noi sono stati a trovarlo anche nella sua madrepatria, nei Paesi Baschi francesi. A noi piacerà sempre ricordarlo come ci aveva accolti nella sua casa romana, quando gli abbiamo regalato un’icona dei santi vescovi dei Paesi Baschi dipinta nella nostra parrocchia di Torino (potete vedere l’icona alle sue spalle nella foto) e quando ci ha fatto mille domande, con la sua agile e curiosa mente di “giovane” ultranovantenne, sulle interazioni tra le culture italiana, basca e dell’Europa dell’Est. Che il Signore lo riposi nella pace e gli conceda una gloriosa risurrezione.

Eterna Memoria! Memoire Eternelle! Betiko Memoria!

 
Άξιοι!

Pur nella tristezza della recente e riprovevole scelta del Concilio episcopale della Chiesa di Grecia, non dimentichiamo i metropoliti che si sono opposti a una decisione che sarà sicuramente ricordata come una pagina nera dell’Ortodossia greca. Onoriamo chi ha saputo resistere alle pressioni, sia tra i metropoliti presenti al Concilio ad Atene, sia tra quelli che hanno espresso il loro dissenso da lontano:

Andreas di Dryinoupolis, Pogoniani e Konitsa

Daniil di Kessariani, Vironos e dell’Imetto

Germanos dell’Elide e di Oleni

Kosmas d’Etolia e di Acarnania

Nektarios di Corfù, Passo e delle Isole Diapontiche

Nikolaos di Mesoghea e Lavreotiki

Seraphim di Karystia e Skyros

Seraphim di Citera e Anticitera

Seraphim del Pireo

Simeon di Nuova Smirne

 

 
I metropoliti di Citera e del Pireo dicono che non c'è stata votazione, né riconoscimento della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina"

Gli eventi relativi alla crisi ucraina si susseguono senza darci pace (e sì che vorremmo anche noi prenderci un po’ di relax e parlare di cose più edificanti per la fede, ma sarebbe da sconsiderati proporre stare ad ascoltare un’orchestra su una nave che sta rischiando di affondare). Cominciamo a sentire di vivere, come nell’augurio cinese, “in tempi interessanti” (in realtà l’augurio è un po’ una maledizione, perché nella filosofia cinese i “tempi interessanti” sono i tempi di conflitti).

In breve, dopo che il mondo ortodosso ha iniziato a riflettere su una grave decisione dell’episcopato della Chiesa di Grecia, stando alle recenti dichiarazioni dei metropoliti Seraphim di Citera e Seraphim del Pireo (nella foto), che vi presentiamo in italiano, questa decisione non avrebbe neppure avuto luogo! Non è la prima volta, negli ultimi mesi che le notizie provenienti dalla Chiesa di Grecia sono diffuse in modo distorto e poi smentite: la situazione, come dice il nostro amico George Michalopulos, è “più o meno chiara come il fango”. E questo potrebbe essere un bene, perché il Santo Sinodo del Patriarcato di Mosca, che dovrebbe riunirsi giovedì 17 ottobre, non prenderà misure reattive a meno che la Chiesa di Grecia non si esprima in modo chiaro e inequivocabile a favore del riconoscimento degli scismatici ucraini. Tempi interessanti, davvero... speriamo di ritornare quanto prima ai “tempi noiosi” dell’ordinaria missione ortodossa nel mondo.

 
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