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31/05/2012  La Veglia di Tutta la Notte  
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08/05/2012  La Divina Liturgia con note di servizio  
29/04/2012  La preparazione al Battesimo nella Chiesa ortodossa  
11/04/2012  CHIESE ORTODOSSE E ORIENTALI A TORINO  
 



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Sezione 1

Siti ufficiali delle Chiese Ortodosse nel mondo

 
Eletto il nuovo arcivescovo di Cipro

Al mattino del 24 dicembre 2022, il metropolita Georgios (Papachrysostomou, nella foto) di Paphos è stato eletto nuovo arcivescovo di Cipro, ottenendo la maggioranza (11 voti) del voto del Santo Sinodo. Il voto dei vescovi ha ribaltato il voto popolare dei fedeli, che aveva indicato come favorito, con più del doppio dei voti degli altri candidati, il metropolita Athanasios (Nikolaou) di Limassol.

Buona notizia: la Chiesa di Cipro ha di nuovo un primate.

Cattiva notizia: il nuovo arcivescovo è un sostenitore degli scismatici ucraini e dei "legami eterni" di Cipro con il Patriarcato di Costantinopoli. Questo significa non solo che si approfondirà lo scisma con la Chiesa ortodossa russa, ma che potremo aspettarci numerose storie di dissenso tra gli ortodossi ciprioti, la cui voce popolare si è dichiarata chiaramente ostile alla politica filo-fanariota.

Per di più, sarà difficile attribuire tale voce popolare all'influenza russa, poiché l'elezione popolare è stata "sterilizzata" con l'esclusione di tutti gli ortodossi dell'isola privi di cittadinanza cipriota, cosa che ha impedito il voto a numerosi ortodossi russi, sostenitori del metropolita Athanasios.

 
Difendiamo il Natale!

In un momento in cui gli ortodossi di nuovo calendario hanno già festeggiato il Natale, e quelli di vecchio calendario attendono di farlo, vi presentiamo una serie di articoli apologetici che ci aiutano a spazzare via i pregiudizi e le falsificazioni sulle origini pagane della Natività di Cristo e a riscoprire le origini bibliche, patristiche e puramente cristiane di tante usanze della Chiesa, fino allo stesso albero di Natale.

 
"Nonno Herman"

Con questo soprannome, con cui i nativi chiamavano il famoso missionario sant'Herman dell'Alaska, è intitolata l'intervista al padre ierodiacono Herman (Murog, nella foto) del monastero di Valaam, che vi presentiamo in traduzione italiana. Il racconto di padre Herman è significativo per molti dettagli: nato nella stessa città e tonsurato nello stesso monastero del santo, ha avuto alcuni anni fa l'occasione di fare un pellegrinaggio sulle terre di missione del suo omonimo e celebre confratello.

 
Pane eucaristico: lievitato o azzimo?

Vi presentiamo una breve spiegazione storica e teologica dell'uso del pane eucaristico lievitato e azzimo nelle diverse tradizioni locali cristiane.

 
I buoni propositi per l'anno nuovo del governo ucraino: la chiusura di due chiese della Lavra di Kiev

Alla sera di sabato 24 dicembre il metropolita Pavel (Lebed') di Vyshgorod e Chernobyl', abate della Lavra delle Grotte di Kiev, ha annunciato ai fedeli di essere stato avvisato che il 31 dicembre sarà l'ultimo giorno in cui alla Chiesa ortodossa ucraina sarà concesso di officiare nella cattedrale della Dormizione e nella chiesa della Trapeza (refettorio), i due principali luoghi di culto del complesso monastico.

La Lavra delle Grotte di Kiev, museo statale durante il regime comunista, nella parte superiore (che comprende le chiese principali) è dal 1988 una proprietà dello stato ucraino affittata alla Chiesa.

Ora, con l'intenzione di non rinnovare i contratti di locazione in scadenza, il governo ucraino condanna le chiese principali della Lavra alla chiusura, e a lungo tempo al degrado, poiché gli scismatici filo-governativi non hanno nemmeno il personale per poter tenere le chiese in ordine (per non parlare di fedeli per riempirle).

Come ci si poteva aspettare, la notizia è stata data senza nemmeno un decente preavviso. Perfino alle badanti è richiesto di notificare la cessazione del loro servizio con due settimane d'anticipo!

Se dobbiamo andare indietro nel tempo a una chiusura completa (senza nemmeno la trasformazione in un museo statale) dei luoghi di culto della Lavra, dobbiamo ritornare al tempo dell'occupazione di Kiev da parte delle truppe tedesche dal 1941 al 1944. Quanta saggezza nel detto francese Plus ça change, plus c'est la même chose ("Più le cose cambiano, più rimangono le stesse")...

 
Perché Dio è un "lui", non una "lei"

Vi presentiamo un saggio teologico di un nostro amico sacerdote dalla Florida, padre Johannes Jacobse, che spiega come i tentativi odierni di esplorare la femminilità di Dio, lungi dall'approfondire la fede cristiana, finiscono per esserne una perversione.

 
Tre testimonianze delle persecuzioni contro la Chiesa ortodossa ucraina

Vi presentiamo una raccolta di tre testimonianze sofferte ma autentiche di quanto gli ortodossi stiano subendo in Ucraina: il metropolita Luka di Zaporozh'e, che usando come metafora un evento reale, riflette sulle tragiche conseguenze della mancanza di buon senso; il metropolita Pavel di Vyshgorod, che attende alla Lavra delle Grotte di Kiev conseguenze pari a quelle del regime ateo del passato, e padre Tarasij Petrunak, un prete ucraino che serve sotto il Patriarcato di Costantinopoli in Spagna e si appella alla sua stessa gerarchia per combattere lo scempio di queste persecuzioni.

 
Il mondo e la Chiesa dopo il 2022

Inauguriamo il nuovo anno con una riflessione ad ampio raggio su ciò che aspetta il mondo ortodosso: una riflessione che ci ha voluto offrire padre Andrew Phillips, come sempre attento ai dettagli ma capace di una visione globale.

 
150 chiese danneggiate da riparare

In un articolo con testimonianze fotografiche e video, vediamo i risultati dei danni alle chiese nelle zone interessate dai combattimenti dei primi 7 mesi del conflitto del 2022 in Ucraina, oltre ai dettagli delle prospettive delle loro riparazioni, nelle parole di padre Nikolaj Balashov.

 
Il popolo curdo e il cristianesimo

I lettori di più lunga data del nostro blog ricorderanno l'intervista del 2014 a Serafim Maamdi, un curdo nato a Tbilisi e battezzato a Mosca, che è stato discepolo di padre Daniil Sysoev, e che in seguito è stato tonsurato monaco. Vi presentiamo ora la traduzione italiana dell'intervista che gli è stata fatta sulle difficoltà e le prospettive della sua predicazione del vangelo tra i curdi.

 
Celebrazioni del NATALE ORTODOSSO 2022/2023
 
Venerdì 6 Gennaio – Vigilia del Natale
 
ore 10 – Divina Liturgia della Vigilia
 
ore 17 – Veglia del Natale (Grande Compieta e Vespro + Mattutino)
 
(non celebreremo funzioni durante la notte)
 
 
Sabato 7 Gennaio – NATALE DEL SIGNORE
 
ore 10 – Divina Liturgia
 
Al termine della Liturgia, ci sarà lo spettacolo di Natale dei bambini della parrocchia
 
 
ore 17 – Veglia
 
Domenica 8 Gennaio - Domenica dopo la Natività / Sinassi della Madre di Dio 
 
ore 10  – Divina Liturgia
 
Buon Natale! Cu Nașterea Domnului! С Рождеством Христовым! გილოცავ შობა-ახალ წელს!
 
I preti dovrebbero celebrare il matrimonio di chiunque lo richieda?

Vi presentiamo le risposte di 5 sacerdoti russi a una domanda drammatica che tiene sulle spine molti parroci. La varietà di queste risposte (dalla più positiva alla più cauta alla più negativa) ci mostra che nella vita pastorale, quando dai principi di deve passare ai casi concreti della vita reale (non solo i casi degli sposi, ma anche quelli delle parrocchie e delle comunità cristiane in cui essi crescono), non tutto è così scontato come potrebbe sembrare a prima vista.

 
La lotta contro la Chiesa: dall'immagine del "nemico" a un rasoio alla gola

Il 2023 si è aperto con il primo spargimento di sangue di un prete ucraino in chiesa (un altro tentativo era stato sventato alla Liturgia di domenica 25 dicembre 2022). Se un intervento tempestivo di forze dell'ordine e sanitari ha salvato la vita al prete, siamo comunque a un passo dalla morte per persecuzione religiosa in un paese di cui i nostri media declamano i "valori europei". Leggiamo nell'articolo di Konstantin Shemljuk la dinamica dell'evento alla luce della campagna mediatica di demonizzazione della Chiesa ortodossa ucraina.

 
"Sono venuto a Singapore per studiare e sono diventato prete"

Vi presentiamo in traduzione italiana l'intervista di Dar'ija Kuprjakhina al sacerdote Evgenij Shmelev (nella foto, con sua moglie Anna), che racconta la vita di un russo entrato nella Chiesa in età adulta, e che ha iniziato a servirla nel più improbabile dei paesi tropicali.

 
Messaggi di Natale

Messaggio di Natale del patriarca KIRILL di Mosca e di tutta la Rus'

agli arcipastori, pastori, diaconi, monaci e a tutti i fedeli figli della Chiesa ortodossa russa

Beneamati nel Signore, arcipastori, reverendi presbiteri e diaconi, monaci e monache amati da Dio, cari fratelli e sorelle,

Oggi, mentre la Chiesa celeste e terrena nell'unità conciliare glorifica Dio incarnato, porgo i miei più cordiali saluti a tutti voi nella grande e radiosa festa della Natività del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo.

Ancora una volta guardiamo indietro agli eventi accaduti a Betlemme più di duemila anni fa, vedendo il mite Bambino che giace nella mangiatoia, circondato dalla sua purissima Madre, il giusto Giuseppe e i pastori che furono i primi ad ascoltare la buona novella del Salvatore che viene nel mondo. Ci uniamo alle schiere celesti nel lodare l'Altissimo Creatore che attraverso il Figlio da lui generato ha concesso agli uomini pace e buona volontà.

San Gregorio il Teologo rivela l'essenza stessa di questa festa, dicendo: È questo che celebriamo oggi, la venuta di Dio nell'uomo... affinché possiamo ritornare a Dio (Orazione 38). Davvero, il regno dei cieli è vicino (Mt 3:2); colui che era tanto atteso a Silo (Gen 49:10) è venuto sulla terra per adempiere le antiche profezie; ci è nato un bambino, ci è stato dato un figlio... e il suo nome sarà... Dio potente, Padre eterno, Principe della pace (Is 9:6).

Vi lascio la pace, vi do la mia pace: non come la dà il mondo, ve la do io (Gv 14:27), ci dice Cristo. Che tipo di pace è quella che il Signore ha concesso all'uomo e di cui cantavano gli angeli al momento della nascita del Salvatore? Da allora ci sono state meno inimicizie o conflitti nel mondo? Sentiamo tutt'intorno: pace, pace, quando non c'è pace, come scrive il profeta Geremia (Ger 8:11). Tuttavia, la vera pace di Dio che è scesa sulla terra con la Natività di Cristo supera ogni comprensione (Fil 4:7) e non è influenzata dalle circostanze esterne o dalle afflizioni e difficoltà di questa vita transitoria. Questa invincibile pace interiore è in Dio stesso che, fattosi uomo come noi in tutto tranne che nel peccato, è non solo attivo, ma visibilmente presente nella storia umana. Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi, pieno di grazia e di verità (Gv 1:14). Il Signore è vicino, miei cari, non dimentichiamolo mai e rallegriamoci! In lui è la nostra forza, la nostra ferma speranza e il nostro conforto spirituale in tutte le vicissitudini della vita.

Venerando il miracolo della divina Incarnazione nella sua umile grandezza e magnificando il Salvatore venuto nel mondo, non possiamo allo stesso tempo non essere turbati dalle continue ostilità che adombrano le feste del santo Natale, perché, come nota san Paolo, se un membro soffre, tutte le membra soffrono con esso (1 Cor 12:26). In mezzo a tutte le difficoltà che hanno colpito i popoli della Rus' storica, è della massima importanza per noi dimostrare con i fatti la nostra dedizione alla nostra vocazione cristiana e mostrare amore reciproco. A volte può sembrare che il bene sia debole e impotente e che quel poco che facciamo non possa fare la differenza. Ma non è vero.

C'è un principio indiscutibile della vita spirituale: l'amore si moltiplica quando ci dedichiamo agli altri, offrendo il nostro tempo, aiuto economico o anche solo attenzione. Così non solo trasformiamo il mondo che ci circonda, ma troviamo anche qualcosa di prezioso dentro di noi. In questo principio semplice ma efficace risiede il segreto della pace genuina e della vera felicità che ogni persona si sforza di raggiungere. Questa felicità non si trova in terre lontane, come pensano alcuni, inseguendo illusioni di benessere materiale e di una vita senza dolori. La vera felicità sta nel condividere l'amore e la gioia con coloro che ci circondano e con le buone opere glorificando Dio che si è incarnato perché avessimo la vita e l'avessimo in abbondanza (cfr Gv 10:10). Quando lasciamo entrare Cristo e gli permettiamo di agire in noi, la pace e il riposo benedetti vengono a regnare nella nostra anima (cfr Mt 11:29) e diventiamo partecipi del regno di Dio che è in noi (cfr Lc 17:21).

Vogliamo abbracciare il Signore che è nato? Se è così, abbracciamo gli afflitti e consoliamo i sofferenti. Vogliamo toccare Cristo ed essere come i saggi dell'Oriente che portano i doni graditi al divino Bambino? Se è così, diamo il nostro amore e la nostra cura ai nostri simili, mostriamo misericordia e aiutiamo i bisognosi e sosteniamo coloro che si sono persi d'animo. Ciò che avete fatto a uno di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me (Mt 25:40), dice il Salvatore.

Sant'Efrem il Siro definisce il Natale la notte della riconciliazione che calma tutto. Audacemente, esclama: in questa notte che è dei mansueti, nessuno sia arrogante o superbo! In questo giorno di perdono non esigiamo pedaggi! In questo giorno di gioia non diffondiamo tristezza! (Inni sulla Natività, 1).

Ascoltiamo queste sorprendenti parole del "profeta del deserto siriano" e apriamo i nostri cuori al Signore che si è incarnato per noi. Rallegriamoci, poiché lo stesso Re e Signore dell'universo è sceso docilmente sulla terra per concederci la salvezza e la vita eterna. Quindi, rispondendo con gratitudine al grande amore del Creatore, santifichiamo le nostre anime sopportando pazientemente le prove, con la preghiera sincera e con le buone opere per la gloria di Dio.

Ancora una volta rivolgo le mie felicitazioni a tutti voi, miei cari, nella radiosa festa della Natività di Cristo, augurandovi forza nel corpo e nello spirito e il generoso aiuto del divino Bambino Gesù, e augurando incessante gioia e benessere alle vostre famiglie. Possa il Creatore, che ama l'umanità, il vero Signore della storia, mostrare la sua misericordia sui popoli della Santa Rus' e benedire tutti noi con la pace affinché con una bocca e un cuore concordi diamo lode al Salvatore incarnato, portando una sincera testimonianza che Dio è con noi!

KIRILL

PATRIARCA DI MOSCA E DI TUTTA LA RUS'

Natale 2022/2023

Mosca

Messaggio di Natale del metropolita Nestor di Korsun e dell'Europa occidentale, esarca patriarcale dell'Europa occidentale

Beneamati nel Signore, fratelli arcipastori, pastori, diaconi, onorabili monaci e monache, fratelli e sorelle!

In questa santa notte di Natale, siamo chiamati ad alzarci, andare a Betlemme e adorare Dio, che per noi ha sminuito se stesso, ha preso forma di servo (Fil 2:7) e si è fatto uomo.

Da chi altro dovremmo andare? Le nostre vite sono cambiate in modo così irreversibile. Sembra che non ci sia nulla di affidabile, stabile, veritiero.

Ricorda, una volta l'apostolo Pietro, a nome di tutti i discepoli, esclamò: Signore, da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna (Gv 6:68).

Non ci sono ancora parole di vita eterna nella grotta di Betlemme. Ma lì troveremo Cristo stesso.

È buio e freddo nella grotta e il vapore sale dal respiro degli animali. Questi sono silenziosi mentre la paglia scricchiola e il Bambino dorme, adagiato in una mangiatoia nelle vicinanze di Betlemme. Dalla consapevolezza di ciò, dalla semplice contemplazione di questa immagine, la speranza e la gioia prendono vita nei nostri cuori e la pace regna nelle nostre anime.

Il Salvatore ha detto nell'ultimo colloquio con i discepoli: Vi lascio il mondo, vi do la mia pace; Non come la da il mondo, io la do a voi (Gv 14:27).

In effetti, non come il mondo... E non appena deviamo anche un po' negli elementi del mondo, in questo cerchio esteriore, ci perderemo. E perderemo la capacità di ascoltare Cristo. Ma egli ci dice: Non sia turbato il vostro cuore, non abbiate paura. (Gv 14:27).

La pace di Cristo sia con voi, miei cari.

Conosco le vostre fatiche e preghiere, so quanto fate per rimanere esseri umani, per preservare la fratellanza e l'amore nelle nostre parrocchie e comunità, per accogliere coloro che ora vengono da noi bisognosi di aiuto e conforto.

Possa la Natività di Cristo, questa festa della luce, rafforzarci tutti nella nostra vita, nel servizio, nella preghiera. L'amore è più forte della rabbia, più forte della morte. Dio è con noi e non ci lascerà.

Buon Natale!

NESTOR

metropolita di Korsun e dell'Europa occidentale

Parigi, Natale 2022/2023

 
I 7 monasteri maschili più grandi e maestosi in Russia (saggio fotografico)

Come nostro regalo per le feste, vi portiamo in un viaggio fotografico attraverso alcuni dei più straordinari monasteri ortodossi. Buon Natale!

 
Una musica sacra ortodossa dal suono veramente americano

Padre Ernesto Obregon (nella foto), sacerdote cubano della Chiesa ortodossa in America, è il curatore del blog OrthoCuban e l'autore di diversi saggi pastorali che abbiamo avuto il piacere di tradurre per il nostro sito (andateveli a ricuperare, perché parlano di temi importanti come le guerre, i vaccini, i media, le vocazioni, i preti lavoratori e molto altro). Oggi vi traduciamo un suo articolo sull'inculturazione musicale, che parte da canti ortodossi eseguiti sulle armonie della musica popolare degli Appalachi (un mix di culture di immigrati in America da Inghilterra, Scozia, Irlanda, Germania e perfino dall'Africa). Mostrando come l'Ortodossia si adatta alle diverse musiche locali così come si adatta alle diverse lingue locali, padre Ernesto augura ulteriori passi nello sviluppo di una musica ortodossa che sappia richiamare le armonie tradizionali delle culture europee occidentali.

 
Cosa tengono nei loro armadi i persecutori della Chiesa?

Konstantin Shemljuk ci offre in un suo saggio geopolitico-religioso quattro esempi di politici ucraini che sarebbero buffi nella loro passata fedeltà a Mosca, se le loro ipocrite accuse odierne alla "Chiesa di Mosca" non fossero tragicamente pericolose (e potenzialmente letali).

 
Le Chiese i cui capi non si sono piegati alle autorità saranno perseguitate

Riportiamo le affermazioni del nostro amico metropolita Longhin (Jar, nella foto) di Banceni, che ribadisce nel suo sermone natalizio l'importanza della canonicità ortodossa. Questa è tutt'altro che una questione di preferenza giurisdizionale o istituzionale, ma la capacità di non vendersi ai poteri di questo mondo. Le sue amare ma autentiche parole ci ricordano che l'indipendenza della Chiesa procura sempre persecuzioni.

 
Il metropolita Neophytos non partecipa all'intronizzazione del primate

Salutiamo con gratitudine l'esempio di preghiera e di fermezza del metropolita Neophytos (Masouras, nella foto) di Morphou, che ha disertato la cerimonia di intronizzazione del suo nuovo primate (l'arcivescovo Georgios di Cipro) per rimanere in preghiera per la Chiesa ortodossa ucraina perseguitata, e ha dimostrato che nel mondo ortodosso greco ci sono ancora vescovi che non piegano la schiena davanti ai persecutori degli ortodossi canonici.

 
Il concetto di tempo nella scienza e nella Bibbia

Il fisico bulgaro Valentin Velchev ci conduce in un affascinante viaggio in due episodi nel mistero del tempo, con riflessioni sulle principali teorie scientifiche a riguardo (il tempo è un campo di studio scientifico nel quale si è appena iniziato a scoprire alcune proprietà curiose), e sulle diverse interpretazioni del ruolo del tempo nella creazione biblica.

 
L'Europa smantella le croci, la Russia parla a favore dei cristiani dell'Unione Europea: una storia tedesca di Natale

Prima di una riunione dei ministri degli Esteri del G7 nella città tedesca di Münster, un crocifisso nella sala storica della riunione è stato rimosso senza alcuna ragione ufficiale (nella foto, il crocifisso incriminato). È significativo che la più forte protesta in favore dei cristiani tedeschi sia giunta dalla Chiesa ortodossa russa a Mosca. Vi presentiamo la cronaca dell'evento e le riflessioni su chi sia oggi a difendere i diritti dei cristiani nel mondo.

 
L'ultima funzione della Chiesa ortodossa ucraina nell'Alta Lavra: sono tornati i tempi dei bolscevichi?

Vi presentiamo la video-analisi di Jaroslav Nivkin, con la nostra traduzione italiana, che dettaglia un evento capace di strappare lacrime anche ai più insensibili: la funzione serale tenuta il 31 dicembre 2022, quando i fedeli ortodossi ucraini hanno potuto pregare per l'ultima volta nella chiesa della Trapeza (ovvero del Refettorio) nella Lavra superiore delle Grotte di Kiev. Poi, le chiese dell'Alta Lavra sono state bloccate con catene e lucchetti, in attesa di ospitare, quando farà comodo al regime, le "funzioni" dei pagliacci asserviti al potere politico (e benedetti dal Fanar). Sono ufficialmente tornati i tempi di un secolo fa, in cui in una minoranza simbolica di chiese espropriate ai fedeli, i sovietici ospitavano di tanto in tanto, quando faceva comodo al regime, le "funzioni" dei pagliacci della "Chiesa vivente" asserviti al potere politico (e benedetti dal Fanar).

Sappiamo che ci saranno sempre sedicenti cristiani ortodossi disposti a giustificare anche queste porcate: noi invece ci stringiamo accanto al metropolita Onufrij (che la grazia di Dio ha voluto donarci anche come caro amico della nostra parrocchia) e al popolo ucraino sofferente, e invitiamo chi se la sente a vivere il momento finale delle preghiere del 31 dicembre, quando i fedeli della Lavra si sono messi a cantare spontaneamente il Tropario pasquale e l'annuncio della Risurrezione di Cristo.

 
Racconto di due culture (America e Russia)

Il nostro amico Jimmie Moglia (nella foto) ci offre una comparazione delle attitudini culturali delle due ex 'superpotenze', che cerca di spiegare perché la cultura americana è oggi ostaggio di un nichilismo che invece la cultura russa riesce a contrastare con un certo successo.

 
Che cosa hanno in comune il metropolita Onufrij e Jeremiah Denton

I nostri lettori sanno bene chi sia il metropolita Onufrij, ma si chiederanno chi sia Jeremiah Denton (nella foto, a sinistra). Si tratta dell'ammiraglio e senatore americano che, quando fu fatto prigioniero di guerra in Vietnam e fu mostrato in un video propagandistico, avvertì il mondo delle condizioni dei prigionieri di guerra scandendo la parola "tortura" con il battito delle sue palpebre in codice Morse.

Ebbene, che cosa hanno in comune con lui il metropolita Onufrij e la Chiesa ortodossa ucraina? Sono tutti ostaggi di guerra le cui parole vanno attentamente soppesate, ed è quello che fa in un suo saggio Gail Sheppard, moglie di George Michalopulos e co-redattrice del blog Monomakhos.

 
Vescovi russi e macedoni concelebrano per la prima volta dall'autocefalia della Chiesa ortodossa macedone

Il 12 gennaio 2023, l'arcivescovo Stefan di Ohrid e il nostro metropolita Antonij (al centro e a destra nella foto) sono stati i protagonisti della prima concelebrazione tra vescovi russi e macedoni dal 1962. Dopo un anno passato fra tante tragedie, piccoli segni come questo ci ricordano l'importanza dell'unità dei cristiani ortodossi e ci rinnovano nella speranza che anche noi, al nostro più semplice livello, abbiamo voluto accogliere.

 
Jordan Peterson sul cristianesimo ortodosso

Ascoltiamo un parere sui cristiani ortodossi di Jordan Peterson (nella foto), il popolare psicologo e docente canadese che ha fatto forse più di tutti per contrastare il liberalismo accademico contemporaneo. Nell'analisi del professor Peterson le caratteristiche principali del cristianesimo occidentale sono le mutevoli credenze cognitive, mentre il cristianesimo ortodosso mantiene la fede come esperienza vissuta.

 
Sta covando uno scisma a Cipro?

Vi presentiamo in traduzione italiana una riflessione del nostro amico George Michalopulos sugli ultimi sviluppi della situazione a Cipro (e nel resto del mondo ortodosso), dopo che il metropolita Neophytos di Morphou (nella foto) non si è presentato all'intronizzazione del suo primate, sostenitore degli scismatici ucraini. Il proseguimento di questa crisi, che dura ormai da oltre 4 anni, finirà prima o poi per provocare l'intervento risolutore di un Concilio.

 
La maggior parte delle Chiese ortodosse locali continua a riconoscere il metropolita canonico Onufrij di Kiev e di tutta l'Ucraina, ignorando il cittadino Sergej Dumenko

Il vescovo Irinej (Bulović, nella foto) di Bačka ci offre un punto sulla situazione della Chiesa ucraina che delinea come alle radici delle persecuzioni in corso ci sono ragioni essenzialmente religiose e inter-ecclesiali.

 
Un giocatore ortodosso di hockey sostiene la sua fede, rifiutando di indossare una maglia LGBTQ

Vi presentiamo la storia di coraggio di Ivan Provorov (nella foto), difensore dei Philadelphia Flyers che ha preferito rimanere fedele alla sua fede ortodossa invece di trasformarsi in propagandista dell'omossesualismo rampante, e per questo si è guadagnato l'odio della stampa asservita ai "diritti" politicamente selezionati, e allo stesso tempo la solidarietà delle persone comuni.

 
"Il metropolita Hilarion era umile, ma nelle questioni della Chiesa era fermo come una roccia"

Vi presentiamo in traduzione italiana un ricordo personale del defunto primo ierarca della ROCOR, il metropolita Hilarion (Kapral, nella foto), nelle parole del metropolita Mark (Arndt) di Berlino e Germania, che per molti anni gli è stato vicino.

 
Eterna memoria: vescovo Tikhon (Fitzgerald)

Vi presentiamo il necrologio di uno dei primi ispiratori del nostro sito, il vescovo Tikhon (Fitzgerald, nella foto) della Chiesa ortodossa in America, che si è addormentato nel Signore al mattino di domenica 22 gennaio 2023, a 89 anni. Ormai da molti anni a riposo, sua Grazia Tikhon era stato uno dei primi vescovi ortodossi ad apparire su Internet, non solo con un insieme di ottimi saggi (i suoi manuali sulle celebrazioni sono stati utilissimi alle parrocchie ortodosse in tutto il mondo), ma anche con interventi diretti su varie versioni di forum ortodosso online. Gli dobbiamo molto, e gli siamo grati degli apprezzamenti che ci ha più volte espresso, mentre nella nostra parrocchia erano curate le versioni italiane di alcuni suoi scritti.

Memory Eternal! Eterna memoria!

 

 
L'abominio della desolazione nei luoghi santi di Kiev

Dalla statua di Giove nel tempio di Gerusalemme ai tempi di Antioco IV ai musei dell'ateismo nelle chiese profanate in Unione Sovietica, si ripetono nella storia i segni profetici di ciò che Gesù chiamava "l'abominio della desolazione nei luoghi santi" (Mc 13:14). Con quello che abbiamo visto a Kiev nelle ultime settimane, era solo una questione di tempo prima che il segno della fine dei tempi si materializzasse un'altra volta il 23 gennaio in un concerto blasfemo, tenuto proprio nella chiesa del refettorio della Lavra delle Grotte.

Vi presentiamo la triste notizia in traduzione italiana.

 
"Hitler non è arrivato a tanto, quanto hanno fatto le autorità ucraine"

Ci voleva un tedesco nato negli anni nel regime nazista come il metropolita Mark (Arndt, nella foto) di Berlino, per lanciare un avviso al mondo che le attuali persecuzioni anti-ortodosse del regime ucraino sono giunte più in là di quanto abbia mai fatto Hitler ai suoi tempi.

 
Il metropolita Antonij parla all'ONU delle persecuzioni della Chiesa ucraina

Il nostro metropolita Antonij (Sevrjuk, nella foto) è stato coinvolto in un appello al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, che nonostante la propaganda unilaterale e imperante, mostra ancora una certa preoccupazione per le sorti degli ortodossi canonici in Ucraina.

 
La Lavra di Kiev risponde alle affermazioni degli scismatici: siamo fedeli alla Chiesa e al metropolita Onufrij

Vi presentiamo la risposta che ogni essere umano di buon senso si aspettava da parte dei monaci della Lavra delle Grotte di Kiev: possono togliere loro i luoghi di culto (come già avevano fatto i comunisti un secolo fa), ma le loro anime non sono in vendita, e la loro fedeltà resta all'Ortodossia piuttosto che alla fanarodossia.

 
'Oltre il fiume quieto': un canto popolare russo

Eccovi un video dell'esibizione spontanea su un treno di una canzone popolare, da parte di ragazze che fanno parte del gruppo indipendente di studenti Beloe Zlato ('oro bianco').

Beloe Zlato ha sede a Mosca e si esibisce regolarmente nelle città russe, anche in posti casuali: nei treni, nella metropolitana, nei centri commerciali, nelle strade, sotto la neve che cade.

Trascrizione della canzone:

Oltre il fiume quieto e il boschetto di betulle

sta sbocciando il primo fiore di primavera
e io esprimo un semplice desiderio,
e fatto il segno della croce, guardo a est:
il cielo si scolora in un'alba scarlatta
e l'eterno sole si leva sul mondo
e un uccello bianco vola sulla terra
e porta dai cieli il perdono di Dio,
e un uccello bianco vola sulla terra
e porta dai cieli il perdono di Dio,
e qualcosa di grande si apre al mio cuore,
impossibile da afferrare nella mia vita;
è dolce e tranquillo come nell'infanzia
quando mia madre mi abbracciava,
è dolce e tranquillo come nell'infanzia
quando mia madre mi abbracciava;
una santa preghiera discende con lacrime,
l'amore di Cristo riempie la tristezza,
e in quel momento la mia anima tocca
il grande universo dal nome di Rus'.
 
"Zelenskij commette un atto di nazismo"

L'analista politico ed ex deputato romeno Gelu Vișan (nella foto) ha accusato pubblicamente Zelenskij di comportamento nazista, in riferimento alle persecuzioni e alle misure di ritorsione verso la Chiesa ucraina canonica. Quanto dovremo aspettare perché anche i politici (o per lo meno gli ex politici) del nostro paese dimostrino di avere gli attributi per saper fare altrettanto?

 
VIDEO: La strada per lo scisma

In questo video possiamo vedere una preziosa testimonianza del dramma degli ortodossi ucraini, con un'eccellente traduzione italiana. Il canale originale, Russia Today, è oscurato in Italia (guardiamo il video, e chiediamoci il perché...). Un ringraziamento e un incoraggiamento al piccolo canale di Elisabetta Scalisi, che come tante persone attente e sensibili, vuole che in Italia non si chiudano gli occhi sulle sofferenze di molti innocenti.

 
Lo Stato che combatte la Chiesa si autodistruggerà

È sempre un piacere avere notizie di padre Dimitrij Sidor (nella foto), portavoce e anima spirituale del popolo russino. Vi presentiamo in traduzione italiana le sue considerazioni sul destino degli stati che perseguitano la Chiesa, assieme al filmato della predica originale in cui padre Dimitrij esprime queste idee, nel suo solito modo pacato ma senza compromessi.

 
Come il Fanar sta usando la guerra in Ucraina per consolidare il proprio potere

Altre affermazioni del patriarca Bartolomeo (Archondonis, nella foto) che rasentano l'assurdo, altre confutazioni nell'analisi di Konstantin Shemljuk che vi presentiamo in traduzione italiana. Leggete pure, valutate da che parte stiano le pecore e da che parte stiano i capri, e decidete da che parte stare. Purtroppo non è possibile rimanere neutrali in un conflitto in cui una delle parti mira al mantenimento della Chiesa e l'altra alla sua distruzione.

 
Altre due vittime nei monasteri ortodossi del Donbass

Osservate queste figure: si tratta dello ieromonaco Bonifatij e della monaca del grande abito Savva, che facevano parte degli abitanti del monastero della Dormizione nel villaggio di Nikolsko'e, distretto di Volnovakha (a sud-ovest di Donetsk).

Dal mese di marzo 2022, il complesso monastico è stato bombardato quasi quotidianamente, e L'80% dei suoi edifici è danneggiato e distrutto. Padre Bonifatij è stato ucciso durante il massiccio bombardamento della sera del 31 gennaio, e madre Savva è morta alla mattina del 1 febbraio per le ferite riportate nella stessa occasione.

Per chi non si ricorda di quale monastero stiamo parlando, o di quale sia il suo calvario, invitiamo a rivedere questo articolo con video dell'aprile 2022.

 
Il calo delle nascite minaccia il futuro della civiltà cristiana

Un saggio di Thomas Ertl, che vi presentiamo in traduzione italiana, mette il dito sulla piaga del crollo della natalità del mondo (ex) cristiano occidentale, facendo notare come la crisi dipenda dal rifiuto del rapporto con Dio e con la sua rivelazione.

 
"La famiglia è un luogo in cui dovresti sacrificare i tuoi interessi per il bene del tuo prossimo"

Vi presentiamo in traduzione italiana l'intervista di Aleksandra Gripas al sacerdote Viktor Gavrish (nella foto con la famiglia), che ci aiuta a riflettere sulle modalità di costruzione di una famiglia cristiana in cui il lavoro (anche quello al servizio della Chiesa) si possa armonizzare con i desideri di crescita personale e di relazione umana di ciascuno dei suoi membri.

 
R.I.P.: metropolita Ioannis (Zizioulas)

Il 2 febbraio 2023 si addormentato nel Signore all'età di 92 anni il metropolita Ioannis (Zizioulas, nella foto) di Pergamo. È difficile fare un elogio funebre di un uomo che era tanto conosciuto nel mondo come portavoce ortodosso, quanto negativo per la conoscenza di una vera Ortodossia patristica. L'accettazione acritica delle sue opere teologiche da parte dei cattolici romani si può forse giustificare, ma sarà importante ricordare che tali opere non rappresentano la dottrina del cristianesimo ortodosso, quanto piuttosto un geniale (per quanto malaccorto) tentativo di conciliare i principali punti di differenza tra l'Ortodossia e il cristianesimo occidentale. Per chi voglia analizzare quanto sia stata pericolosa la teologia di Zizioulas, suggeriamo di partire da questo articolo presente sul nostro sito.

Che il Signore lo riposi in pace, e al tempo stesso permetta ai lettori di non farsi un'idea erronea dell'Ortodossia a partire dalle sue opere.

 
La Chiesa russa risponde alle accuse del patriarca Bartolomeo in un discorso di dicembre

Vi presentiamo in traduzione italiana il testo di un discorso tenuto dal patriarca Bartolomeo a una conferenza politica ad Abu Dhabi, nonché la recente risposta del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne della Chiesa ortodossa russa. Vi preghiamo di leggere con attenzione entrambi i testi (anche se, a seconda delle vostre posizioni, uno dei due potrebbe causarvi seri problemi digestivi). Vi renderete conto di quanto la polarizzazione del mondo ortodosso sia pressoché irreversibile, e di come oggi chi vuole essere un cristiano ortodosso sia obbligato a fare una scelta tra uno di questi due poli.

 
Una proposta dei romeni a favore della Chiesa ortodossa ucraina: un campanello d'allarme per le autorità ucraine

Vi presentiamo in traduzione italiana la notizia della mobilitazione di forze politico-sociali della Romania a favore delle comunità di lingua romena della Chiesa ortodossa ucraina. Di per sé questa sensibilità è comprensibile e fino a un certo punto fa onore a quelle parti della società romena che provano solidarietà nei confronti delle persone del proprio sangue che vivono in un paese confinante. Peccato che lo stesso livello di solidarietà non sia stato espresso anche da altri paesi dell'Unione Europea verso una Chiesa che sta subendo persecuzioni ingiuste in tutta l'Ucraina, e non solo nelle aree della minoranza di lingua romena!

 
Dio è amore?

Per un cristiano abituato a leggere nel Nuovo Testamento che Dio è amore (1 Gv 4:8), sentirsi dire che Dio NON è amore, e proprio da un prete ortodosso, può essere scioccante. Tuttavia, dobbiamo capire di che cosa stiamo parlando.

Così come il vitello d'oro dell'Esodo non è un nuovo dio, ma piuttosto la ridefinizione del vero Dio, altrettanto assistiamo ai nostri tempi alla ridefinizione dell'amore in qualcosa che non ha niente a che vedere con l'amore divino, ma ne è piuttosto la perversione.

Leggiamo in traduzione italiana cosa ha da insegnarci padre Joseph Gleason su questo tema apparentemente così controverso.

 
5 modi russi di indossare un velo (e non sembrare una babushka)

Vi presentiamo un singolare panorama dei veli femminili nell'uso russo. Al di là del comprensibile interesse folcloristico, speriamo che questa rassegna sia utile a quelle donne che, dovendo entrare in una chiesa ortodossa in cui la tradizione del velo non è stata abbandonata, si sentano più a proprio agio nello scegliere un look preferito.

 
Presentazione di "Ritorno alle sorgenti"

Eccovi il video dell'ultima diretta streaming delle edizioni Monasterium, in cui Paolo Gulisano introduce il libro autobiografico di Alessandro Gnocchi, appena pubblicato dalla casa editrice. Poiché il testo parla proprio di una conversione all'Ortodossia, il contenuto di questa conversazione ci sembra estremamente interessante e significativo.

 
La Chiesa romena riconosce l'autocefalia macedone

Vi presentiamo la notizia di un ulteriore sviluppo dell'accoglimento degli ortodossi macedoni all'interno nell'ecumene ortodosso.

 
Ucraina: la sfida del nuovo calendario all'Ortodossia

Uniati e scismatici dell'Ucraina stanno facendo oggi tutti i passi per far transitare le loro comunità al nuovo calendario; una magistrale analisi di Kirill Aleksandrov spiega il fenomeno partendo dalle contraddizioni del portavoce della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina", Ivan ("Evstratij", in cosplay monastico) Zorja, che difendeva a spada tratta il mantenimento del vecchio calendario nel 2016 (allora era portavoce del "patriarcato di Kiev", ma un raggruppamento scismatico vale l'altro: di fatto entrambi valgono zero), mentre oggi, a distanza di 7 anni, non trova una sola ragione per non passare al nuovo calendario. Si dice che in 7 anni le cellule dei nostri corpi si rinnovino completamente, e quindi è verosimile che nessuna parte del portavoce di oggi sia consapevole delle posizioni del portavoce di ieri. Per la verità le cellule cerebrali dovrebbero rimanere immutate, ma evidentemente questo non ha conseguenze su Zorja. Al netto dell'ironia, il saggio di Kirill Aleksandrov ci offre preziose considerazioni sulle conseguenze devastanti di tale politica ecclesiastica per l'Ortodossia, e sul rischio di una nuova falsa unione con Roma, priva di qualsiasi serietà teologica o spirituale.

 
Gli scismatici ucraini si stabiliscono sul Monte Athos

Prosegue imperterrito il piano per dividere l'Ortodossia tra quelli che accettano e quelli che non accettano i capricci del Fanar. Ci spiace vedere il Monte Athos, che dovrebbe essere un simbolo dell'unità monastica dei popoli ortodossi, soggiacere a questi piani senza alzare la propria voce in favore della canonicità e della conciliarità dell'Ortodossia, e permettere ai propri monasteri la "scelta autonoma" se accettare gli ortodossi ucraini perseguitati o gli scismatici ucraini persecutori.

 
La Chiesa ortodossa russa rompe i rapporti con le denominazioni occidentali che riconoscono i matrimoni LGBT

Lo ieromonaco Stefan (Igumnov, nella foto), segretario per le relazioni inter-cristiane del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, ha dato l'annuncio che la Chiesa ortodossa russa ha interrotto i contatti con le comunità cristiane occidentali (parti del mondo luterano e anglicano) che hanno riconosciuto il matrimonio tra persone dello stesso sesso. Aderire a Cristo o al movimento LGBT sta diventando sempre di più una scelta polarizzante, che paradossalmente ha sempre di meno a che fare con le proprie preferenze sessuali, e sempre più spesso con prese di posizione di carattere religioso.

 
Unia 2.0: la Chiesa greco-cattolica ucraina e la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" sono diretti verso una "nuova unità"

Konstantin Shemljuk ci offre una rassegna aggiornata delle affermazioni del capo degli uniati ucraini, l'arcivescovo Svjatoslav Shevchuk, in tema di una prossima unificazione con gli scismatici ucraini sostenuti dal Fanar. Le argomentazioni di Shevchuk si smontano da sole con un minimo di logica e di conoscenze storiche, ma aprono prospettive inquietanti sulle relazioni tra i cristiani in Ucraina e altrove.

 
Biancaneve e la regina malvagia

Chi l'ha detto che non si può raccontare la geopolitica ai bambini attraverso le fiabe? Nel corso dei secoli, le fiabe sono state usate per far affrontare ai piccoli le realtà più atroci, come l'abbandono dei minori, il cannibalismo, l'incesto... i sottili giochi della ricerca del potere mondiale sembrano poca cosa, a confronto. Eccovi dunque una fiaba adattata alle tragedie dei nostri giorni, raccontata dal nostro anonimo confratello che scrive per il Saker blog.

 
Il tribunale di Kiev decide di demolire la chiesa della Decima

Ricordate la storia dei coraggiosi monaci che si erano frapposti tra la polizia e i manifestanti durante i tumulti del Majdan di Kiev, e avevano fermato gli scontri con le loro preghiere? Il loro monastero ha la propria chiesa (nella foto) sul sito dell'antica chiesa della Decima, il più antico luogo di culto cristiano della città. Dal 2014 il monastero è nel mirino del regime di Kiev (il suo abate, il vescovo Gedeon, è stato il primo dei vescovi ucraini a essere privato della cittadinanza, quando questo atto di discriminazione faceva ancora notizia). Ora, per mano dello stesso ministro della cultura (o della mancanza di cultura, a seconda dei punti di vista), il monastero ha avuto un'ingiunzione legale di demolizione, perché si trova su un antico sito archeologico. Se immaginate che la giunta di Zelenskij non abbia alcun interesse a far ricostruire l'antica chiesa, o a sostituire il monastero esistente con un altro luogo di culto (anche affidato agli scismatici nazionalisti)... avete immaginato giusto. In un paese che chiede soccorsi internazionali in una guerra, il primo obiettivo del regime è la distruzione dei monasteri ortodossi. Ecco una cosa che dovremmo ricordare a chiunque sostiene ancora la necessità di supporto all'Ucraina.

 
Le autorità stanno seminando le idee di Lenin

Negli anni passati, per accentuare la propria vocazione "europea", lo stato ucraino si è adoperato ad abbattere le statue di Lenin e a rinominare le vie a lui dedicate: questa operazione, tuttavia, è solo di facciata. In realtà il leninismo la fa ancora da padrone a Kiev, e come agli inizi dell'URSS orchestra una serie crescente di persecuzioni religiose. Il metropolita Kliment (Vecherja, nella foto) di Nezhin e Priluki rilancia questo allarmante paragone quando commenta la recente decisione di demolire il monastero della Decima di Kiev come "un affronto ai cristiani ortodossi ucraini".

 
Prima ordinazione di un curdo etnico al sacerdozio cristiano ortodosso

Il 4 febbraio 2023 è avvenuta presso il monastero di santa Nina nello stato del Maryland, USA, l'ordinazione a ieromonaco di padre Madai (Maamdi, nella foto a destra), di cui vi abbiamo parlato agli inizi di gennaio. Oggi, con l'ordinazione di un prete della loro etnia, anche i curdi possono entrare a buon diritto nella famiglia liturgica dei popoli ortodossi.

 
Contro i teorici della cospirazione

Vi presentiamo una riflessione su un tema che talvolta tocca anche la sfera del cristianesimo ortodosso, in particolare in riferimento alle persecuzioni dei cristiani. Se è vero che molte delle sofferenze in questo mondo hanno cause metafisiche, perché sono il riflesso della continua lotta del nemico contro il piano di Dio, dobbiamo fare attenzione a chi si alimenta di teorie dei complotti e non riesce ad accettare che il male nel mondo sia una conseguenza inevitabile della caduta, finendo quindi per cercare sempre nuove vittime a cui attribuire le origini dei mali.

 
Un consiglio di lettura: Mistagogia del Santo Spirito

Passato il giorno di festa di san Fozio (6/19 febbraio), vogliamo proporvi una lettura patristica che offra un'idea della più autentica teologia ortodossa.

Il patriarca Fozio (813-893 ca.) di Costantinopoli, che fu uno degli uomini più eruditi del suo tempo, è legato a doppio filo alle polemiche con i latini, tanto che ancora oggi alcuni sedicenti apologeti del cattolicesimo romano (sedicenti, perché in maggior parte in rotta con la sede romana odierna) si divertono a usare l'appellativo "foziani" per indicare i cristiani ortodossi. Il termine è paradossale, perché (proprio come questi polemisti di area cattolica) ben pochi ortodossi conoscono il patriarca Fozio, o tanto meno hanno letto una sola riga dei suoi scritti.

L'opera teologica più significativa di san Fozio è la Mistagogia del Santo Spirito, che per tanto tempo è stata colpevolmente messa da parte e ignorata (forse proprio per aiutare a propagare una "leggenda nera" nei confronti del colto patriarca). Oggi, tuttavia, abbiamo a disposizione un'edizione critica in lingua italiana della Mistagogia, a cura di Valerio Polidori, al quale vanno i nostri più sentiti ringraziamenti per la sua opera paziente e precisa.

Vi invitiamo a leggere la Mistagogia del Santo Spirito, che riesce a spiegare meglio di qualunque altra grande opera teologica perché il Filioque sia davvero un'eresia, e che ci aiuta a considerare che il vero dialogo ecumenico deve basarsi sulla comprensione delle verità della fede cristiana, e non su interessi contingenti.

 
La Chiesa romena, il Fanar e la questione dell'autocefalia

L'ultima analisi di Kirill Aleksandrov prende in attenta considerazione il recente documento del Santo Sinodo romeno in cui si riconosce l'autocefalia della Chiesa macedone, e al tempo stesso si delinea una procedura con la quale si potrebbe "bypassare" l'anacronistica pretesa del Fanar di decidere in modo autocratico le autocefalie nel mondo e rimettere questo procedimento al consenso fraterno delle Chiese ortodosse. La procedura è ancor più interessante alla luce di una nuova unificazione con il cattolicesimo romano presentata dal Fanar su basi esclusivamente politiche e non teologiche.

 
In che tipo di "Oikoumene" vengono trascinati gli ucraini?

Vi presentiamo un saggio di Konstantin Shemljuk che prende in considerazione la spinta verso il nuovo calendario in Ucraina come gioco politico di integrazione europea ("l'Oikoumene spirituale occidentale", per usare le parole di Andrij Jurash, ambasciatore ucraino presso la Santa Sede).

 

 
Alessandro Gnocchi: apostasia o conversione?

Le dirette della casa editrice Monasterium proseguono con un incontro tra Alessandro Gnocchi e il prof. Giovanni Zenone, incentrato sul libro Ritorno alle sorgenti (su cui speriamo di soffermarci di più in futuro) e sul non facile cammino di un italiano che abbraccia la fede ortodossa.

 
La guerra e la pace per san Nicola del Giappone

Il santo vescovo Nicola (Kasatkin, 1836-1912, nella foto), evangelizzatore ortodosso del Giappone, si trovò a vivere nel bel mezzo del conflitto russo-giapponese del 1904-1905, che sotto tanti aspetti è simile a quello russo-ucraino di oggi. Sul piano internazionale, chi è ancora convinto che l'Occidente agisca in base a criteri etici di libertà e indipendenza, può riflettere sul fatto che nel 1904 il Giappone invase la Russia a tradimento, e tutto l'Occidente si schierò compatto a favore... del Giappone!

La posizione di san Nicola a Tokyo nel 1904 non è diversa da quella in cui si trovano ora i vescovi della Chiesa ortodossa ucraina, o i vescovi del Patriarcato di Mosca in luoghi fortemente allineati come i paesi baltici: la lezione di san Nicola, che si ritirò dalla vita pubblica e continuò a pregare per la sua patria mentre dava ai suoi fedeli giapponesi la benedizione di combattere per la loro patria, è di estrema rilevanza per la situazione odierna, e per ogni momento in cui un fedele si ritrova suo malgrado coinvolto in una guerra.

 
Il Rito del perdono

Alla sera della domenica prima della Grande Quaresima, è uso celebrare in chiesa il Rito del perdono. Anche se il rito in sé e di una assoluta semplicità (tre frasi, con una variazione sulla seconda frase se a condurre il rito ci sono più preti), ci siamo resi conto che non esiste in rete un testo di questo rito in più lingue. Eccovi perciò un aiuto, con la nostra richiesta di perdono!

RITO DEL PERDONO

Rettore: Beneditemi, padri santi e fratelli, e perdonate me, peccatore, per tutto ciò in cui ho peccato in questo giorno e in tutti i giorni della mia vita, in parole, azioni, pensieri e in tutti i miei sentimenti.

Lettore: Che Dio ti perdoni, padre santo; Perdona anche noi peccatori, e dacci la tua benedizione.

(se ci sono più preti) Che Dio vi perdoni, padri santi; Perdonate anche noi peccatori, e dateci la vostra benedizione.

Rettore: Che Dio ci perdoni con la sua benedizione e abbia misericordia di tutti noi.

ЧИН ПРОЩЕНИЯ

Настоятель: Благословите мя, отцы святии и братия, и простите ми, грешному, елика согреших в сей день и во вся дни живота моего словом, делом, помышлением и всеми моими чувствы.

Чтец: Бог простит тя, отче святый. Прости и нас, грешных, и благослови.

(если священников больше) Бог простит вас, отцы святии. Простите и нас, грешных, и благословите.

Настоятель: Благодатию Своею Бог да простит и помилует всех нас.

RITUL IERTĂRII

Starețul: Binecuvîntați-mă, sfinți părinți și frați, și iertați-mă pe mine, păcătosul, care am păcătuit în această zi și în toate zilele vieții mele prin cuvînt, faptă, gînd și toate sentimentele mele.

Citețul: Dumnezeu să te ierte, părinte sfinte. Iartă-ne pe noi păcătoșii și binecuvîntează.

(dacă sunt mai mulți preoți) Dumnezeu să vă ierte, părinți sfinți. Iertați-ne și pe noi păcătoșii și binecuvîntați.

Starețul: Prin harul Său Dumnezeu să ne ierte și să aibă milă de noi toți.

 

 
Doppia commemorazione nelle funzioni dei greci

In una conferenza stampa sull'Arcidiocesi greco-ortodossa d'America e sulla sua visione per il futuro, l'arcivescovo Elpidophoros (Lambriniadis, nella foto) ha annunciato che da ora in poi i sacerdoti della sua arcidiocesi faranno menzione del patriarca ecumenico e dell'arcivescovo in tutte le celebrazioni ecclesiastiche.

Questa pratica non è una novità per la Chiesa russa, che da secoli è abituata alla doppia commemorazione del patriarca e del vescovo locale, non solo in una determinata diocesi, ma in tutto il mondo. Tale pratica nacque per la necessità di identificare chiaramente, nei tempi dello scisma dei Vecchi Credenti, quali comunità erano all'interno della Chiesa patriarcale e quali se ne erano distaccate. La sterminata distesa dell'Impero Russo, di fronte all'arrivo di nuovi vescovi, magari provenienti da migliaia di chilometri di distanza, giustificava ampiamentecapire quali vescovi non fossero in comunione con il patriarcato. Forse, con il livello delle comunicazioni odierne in America, l'iniziativa dell'arcivescovo Elpidophoros nasce da altre necessità, ma quali che siano i motivi, questo non crea problemi alla Chiesa russa. Purtroppo non si può dire il contrario: nella nostra esperienza pluridecennale, abbiamo perso il conto dei rappresentanti del Patriarcato di Costantinopoli (a partire dall'attuale metropolita Polykarpos), che ci hanno letteralmente esauriti a furia di accuse contro la "pratica non canonica dei russi" di commemorare assieme i patriarchi e i vescovi locali. Ora che anche a casa loro stanno facendo la stessa cosa "non canonica" (in realtà, semplicemente tardiva rispetto agli usi antichi), speriamo che approfondiranno la conoscenza dell'arte (mai sviluppata a sufficienza) di guardare nel proprio piatto.

 
La Chiesa macedone/di Ohrid rilascia una dichiarazione sul suo nome e sulla sua autocefalia

In questi mesi si sono susseguite molte dichiarazioni ufficiali sullo status ecclesiale degli ortodossi macedoni, ma sembra che si sia fatto poco sforzo per chiedere a loro stessi come considerano la loro nuova situazione all'interno dell'ecumene ortodosso. Vi presentiamo un breve saggio sulle dichiarazioni della Chiesa macedone a proposito del suo rapporto con le Chiese sorelle.

 
Funzioni feriali della Grande Quaresima

Nella Grande Quaresima, da mercoledì 1 marzo a mercoledì 5 aprile 2021, oltre alla Veglia del sabato e alla Liturgia della domenica, avremo funzioni in questi giorni:

Ogni mercoledì, ore 18: Liturgia dei Presantificati

Ogni giovedì, ore 19: Inno Acatisto a san Nicola

Ogni venerdì, ore 10: Liturgia dei Presantificati

 
Canonizzazione locale di padre Seraphim (Rose)

Quando si realizza un sogno di lunga data, è difficile rimanere impassibili. Oggi vi presentiamo la realizzazione di un nostro sogno, attesa da quasi trent'anni: lo ieromonaco Seraphim (Rose, nell'icona), modello di conversione dell'Occidente all'Ortodossia, ha avuto la sua prima canonizzazione locale tra i santi, nella diocesi di Akhalkalaki, Kumurdo e Kari della Chiesa ortodossa georgiana. Il promotore e nostro caro amico, il metropolita Nikoloz (Pachuashvili), ha avuto l'opportunità di avere come concelebrante uno dei discepoli di padre Seraphim, il vescovo Gerasim (Eliel) della Chiesa ortodossa in America. Vi presentiamo la notizia assieme a un video della cerimonia di canonizzazione.

 
Perché una rete neurale comprende i pericoli dell'interdizione di una Chiesa, ma gli umani no?

L'Unione dei giornalisti ortodossi ha provato a chiedere alla più popolare rete di intelligenza artificiale, la rete neurale ChatGPT, una valutazione delle sanzioni statali contro la Chiesa ortodossa ucraina. La sorprendente risposta è una salutare doccia fredda di buon senso sulle politiche ucraine.

 
Diretta streaming: la preghiera cristiana

Il nostro caro amico Valther ci ha proposto un altro incontro in streaming sul tema della preghiera cristiana. Buona visione! Ricordiamo a tutti gli interessati agli approfondimenti sui temi della fede di fare un salto sul canale YouTube Teologia Uno: non sarete delusi dalla ricchezza dei suoi contenuti!

 
La pratica dell'esorcismo nella Chiesa ortodossa: storia e controversie odierne

vista la scarsità di fonti attendibili sulle pratiche esorcistiche nella Chiesa ortodossa, vi presentiamo la traduzione italiana dell'articolo introduttivo del lettore Ioann Malov, che tratta l'argomento con rigore e buon senso.

 
Le chiese ortodosse galleggianti nel XX secolo

Dalla prima chiesa-battello sul Mar Caspio (nella foto) alle chiese-battello che prestano servizio oggi sul Volga e sul Don, la storia delle chiese galleggianti costituisce una pagina affascinante dell'attività pastorale e missionaria dell'Ortodossia russa. Vi presentiamo in traduzione italiana l'articolo di Anastasia Parkhomchik, ricco di informazioni e di immagini di questo curioso fenomeno.

 
La "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" e il Vaticano stanno sviluppando relazioni: perché?

Vi presentiamo un'altra analisi di Kirill Aleksandrov, che prende in considerazione il recente cambiamento di attitudine del Vaticano nei confronti degli scismatici ucraini, e che cerca di tracciare le linee di una riunificazione cercata per motivi del tutto diversi da un autentico dialogo di fede e morale.

 
In questo grande servizio: una difesa teologica e politica della monarchia

Alcuni santi anziani del XX secolo hanno profetizzato il ritorno della monarchia in Russia, cosa che sembrava irrealizzabile alcuni decenni fa, ma che ora potrebbe non essere più uno sviluppo così inverosimile. D'altra parte, assieme a tante immagini deformanti presentate dai media, la monarchia rischia di essere fraintesa anche dai cristiani ortodossi. Vi presentiamo in traduzione italiana il saggio di Ryan (Silouan) Hunter, un politologo ortodosso americano, sulla monarchia come migliore forma di governo per l'incarnazione degli ideali cristiani in una nazione.

 
Siamo obbligati a scegliere tra stare con la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" o pregare negli scantinati

Il metropolita Feodosij (Snigirev, nella foto) di Cherkassy e Kanev ci parla del nuovo livello di persecuzione a cui sono sottoposti i fedeli della Chiesa ortodossa ucraina. Non facciamoci ingannare: siamo ormai arrivati al trattamento a cui erano sottoposti i cristiani nell'antico Impero Romano, o nella recente Unione Sovietica.

 
Perché chiamare i sacerdoti "padre"? Gesù non ha forse detto di non farlo?

Riprendiamo un'obiezione piuttosto comune tra chi ha letto il capitolo 23 del Vangelo di Matteo, ma dimostra purtroppo con queste parole di non avere letto il resto delle Sacre Scritture. Padre Joseph Gleason ci offre una risposta radicata nello stesso testo biblico a cui fanno appello gli oppositori al titolo di "padre".

 
L'ideologia transgender è anticristiana, antiscientifica e marxista

Vi presentiamo una coraggiosa riflessione di padre Zechariah Lynch sul tema dell'ideologia transgender e delle sue radici nella cultura nichilista del marxismo. Ci auguriamo che queste parole possano portare argomentazioni sensate a chi non vuole sottostare a un'imposizione di un'ideologia insensata e distruttiva.

 
Un nuovo blog sui santi ortodossi

Vi presentiamo Parola ortodossa, un blog di brevi vite e detti di santi ortodossi: il nome è ispirato alla rivista "The Orthodox Word", fondata da padre Seraphim (Rose). L'autore, Grigorij, è sagrestano di una chiesa in Russia e segue con interesse l'Ortodossia di lingua italiana, in cui ha notato una scarsità di informazioni di base sui santi, in particolare i nuovi martiri della Chiesa russa del XX secolo. Oggi, di fronte alle trite accuse sui "russi invasori", ricordiamoci e parliamo di questa invasione, quella dei santi nei calendari: un numero di testimoni della fede superiore a quello di tutte le persecuzioni dei cristiani nei primi secoli.

 
La Chiesa ortodossa ucraina sarà completamente espulsa dalla Lavra delle Grotte di Kiev entro la fine di marzo

Eccovi la cronaca di un ulteriore passo sul cammino verso la distruzione totale della Chiesa ortodossa ucraina. È sempre più chiaro che dietro lo stato ucraino e il Fanar si trova ben di più del potere degli oligarchi o dei politici americani: c'è un potere che non sarà appagato fino alla scomparsa definitiva della Chiesa di Cristo.

 
L'arcivescovo Pimen esorta i cristiani a difendere la Lavra delle Grotte di Kiev

L'arcivescovo Pimen (Vojat, nella foto) di Rovno e Ostrog ha lanciato un appello a tutti i cristiani a difendere la Lavra delle Grotte di Kiev, in tutti i modi legali, anche di fronte a un'azione di esproprio del tutto illegale.

L'arcivescovo, che è stato monaco della Lavra, ricorda come un governo nemico di Dio sta lasciando un luogo santo senza preghiera, come già hanno fatto sovietici e nazisti nel corso del XX secolo.

 
Approfondimenti sulla crisi della Lavra delle Grotte di Kiev

L'affronto ultimo ai monaci delle Grotte di Kiev sta facendo parlare il mondo ortodosso, ed è bene che se ne parli con informazioni dettagliate. Eccovi tre testi utili a farvi un quadro della situazione:

1) Un saggio di Konstantin Shemljuk sul futuro della Lavra in base ai precedenti storici delle violazioni in epoca sovietica.

2) La notizia dell'appello del patriarca Kirill alle autorità civili e religiose in favore della fratellanza monastica della Lavra.

3) Un'analisi di Kirill Aleksandrov sulle ambigue dichiarazioni dell'esarca del Fanar in Ucraina, il vescovo Mikhail di Comana.

 
La Lavra delle Grotte di Kiev nella testimonianza del vero popolo ucraino

Vi presentiamo un articolo con foto e video che mostrano l'affluenza dei fedeli alla Lavra delle Grotte di Kiev nella seconda domenica di Quaresima, appena dopo che era stata diffusa la notizia dell'intenzione di sfrattare la Chiesa dal complesso. Come sempre, giudicate voi stessi dove stia la Chiesa di Cristo e dove siano i suoi nemici.

 
Padre Seraphim Rose e i segni dei tempi

In tempi di paura del futuro, è utile una riflessione sui segni dei tempi. Vi riportiamo in versione italiana un discorso dello ieromonaco Seraphim (Rose, nella foto), recentemente canonizzato, sugli insegnamenti ortodossi su come riconoscere gli ultimi tempi quando arriveranno. Padre Seraphim, a differenza di molti autori moderni, prendeva molto sul serio la profezia, e ne espose sempre l'interpretazione alla luce degli insegnamenti patristici.

 
36 progetti per nuove chiese da costruire a Mosca

Mentre lo stato ucraino si sta dando da fare per distruggere la vita della propria Chiesa, nella (em)pia illusione che questo gli offra una patente di "democrazia", lo stato russo continua a sostenere il progetto delle 200 chiese a Mosca, modello della rinascita cristiana di tutto il paese. Vi presentiamo alcuni dei passi più recenti in questa direzione.

 
Che cosa hanno fatto in questo trentennio i monaci alla Lavra delle Grotte di Kiev

Vi presentiamo una galleria di foto della Lavra delle Grotte di Kiev, una testimonianza del lavoro che monaci e fedeli hanno compiuto alla Lavra dalla caduta dell'URSS fino a oggi.

 
Anna Evgrafova Donsante: una madre da ricordare

Ringraziamo di cuore il nostro lettore Angelo per la segnalazione della storia di Anna Evgrafova Donsante (nella foto), giunta da Mosca ad Avezzano (AQ), protagonista di un gesto di coraggio che tutti noi dovremmo ricordare.

Anna, alla sua terza gravidanza, ha avuto la possibilità di salvarsi la vita con una terapia che avrebbe ucciso il bambino che aveva in grembo. Anche se per una scelta del genere la morale cristiana non l'avrebbe condannata, ha voluto salvare comunque la vita di suo figlio portando a termine la gravidanza, e soccombendo al male il 13 marzo 2023.

Diamo un'occhiata alla notizia e alle riflessioni su questa storia, e quando valutiamo questi gesti, pensiamo alle parole di Gesù: "Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici". (Gv 15:12-17)

 
Padre Dimitrij Sidor di nuovo nel mirino della polizia

Ormai le nostre novità sugli ortodossi ucraini si suddividono tra testimonianze di fede e persecuzioni. Di padre Dimitrij Sidor (nella foto) abbiamo parlato in un articolo alla fine dello scorso gennaio, e ora ci troviamo costretti a riportare le vessazioni della polizia che lo accusa di "incitazione all'odio": potete riprendere il discorso di fine gennaio (o qualunque discorso di padre Dimitrij, se per questo) e vedere se ci trovate anche un singolo accenno di incitazione a odio e inimicizia. Ma tant'è: in questa riscrittura orwelliana della realtà anche la difesa dei perseguitati può essere fatta passare come persecuzione. Rinnoviamo a padre Dimitrij tutta la nostra stima e le nostre preghiere.

 
VIDEO: Come cucinare le prosfore

La monaca Matrona (Jhepchirchir) del Kenya, di cui abbiamo visto l'arrivo a Mosca tra le immagini dell'Esarcato d'Africa, ci insegna in questo video a cucinare le prosfore in stile russo.

 
8 bugie raccontate dai nemici della Chiesa ortodossa ucraina

Diamo voce in traduzione italiana alla denuncia di Nicholas, un coraggioso ortodosso americano, che cerca di riportare un poco di onestà (cosa tremendamente difficile, ma comunque possibile) in quel che si sa a proposito degli ortodossi ucraini. A noi il compito si far si che questa denuncia non resti inascoltata.

 
Aggiornamenti dalla Lavra delle Grotte di Kiev

Vi abbiamo tradotto e selezionato due notizie recenti sulle misure persecutorie del governo ucraino verso i monaci delle Grotte di Kiev:

1) Il metropolita Onufrij (nella foto, a destra), impossibilitato ad appellarsi alle autorità del paese (il presidente Zelenskij si è negato al colloquio con i vescovi della Chiesa ortodossa ucraina con la ridicola scusa di un allarme antiaereo), si rivolge ai fedeli chiedendo loro di intercedere per i monaci, perché la preghiera dei credenti prevalga laddove si vanifica la fiducia "nei principi... in cui non c'è salvezza" (Ps 145:2 LXX).

2) Il metropolita Kliment ha avvisato della chiusura delle Grotte (la serie di celle e tombe sotterranee che dà il nome alla Lavra di Kiev, in cui sono conservati i corpi di oltre 150 santi monaci), con il pretesto specioso di un inventario, e della chiusura forzata (senza neppure un pretesto) di altre tre chiese del complesso della Lavra.

 
Chi ha paura dei blogger ortodossi?

Vi presentiamo in traduzione italiana una riflessione dell'arciprete Andrew Moore, parroco ortodosso in Montana, a proposito delle reazioni negative verso un certo numero di blogger ortodossi da parte della gerarchia della sua stessa giurisdizione (la Chiesa ortodossa in America). A quanto pare, i blogger "scomodi" sono quelli che difendono più strenuamente la purezza della fede ortodossa e le norme della morale cristiana, ovvero, per dirla in modo semplice, quelli che fanno il lavoro che in un mondo normale spetterebbe proprio ai vescovi! Andatevi a leggere le parole di questa riflessione, e tenetele a mente, quando lo stesso tipo di reazioni si vedrà anche dalle nostre parti... nelle parole di padre Seraphim Rose, "è più tardi di quanto pensiate!"

 
Due saggi di padre Zechariah Lynch sulla crisi ucraina

Padre Zechariah Lynch (nella foto) ci è molto vicino: come noi, è un occidentale che ben conosce le tentazioni del mondo, della carne e del diavolo; come noi, ha vissuto in Ucraina e gode dell'amicizia del metropolita Onufrij; come noi, non gli ci vuole molto per capire il gioco perverso alla base della crisi ucraina, alla quale ha dedicato due saggi che vi abbiamo tradotto, e i cui titoli sono molto esaustivi:

1) L'Ucraina, l'America e la sovversione del cristianesimo ortodosso, un'analisi delle sofferenze dell'autentica Chiesa ortodossa in Ucraina (perseguitata proprio perché autentica).

2) Roma, Costantinopoli, Kiev e l'Unione dell'Uomo, una messa in guardia contro i pericoli della falsa unione che si sta costruendo sulle basi di questa crisi.

 
"Visita al Minotauro", ovvero: perché i padri sinodali sono andati dal presidente?

Prendendo spunto dal celebre romanzo e film poliziesco sovietico che parla della resistenza a una natura mostruosa interiore, Konstantin Shemljuk ci offre una spiegazione dell'inaspettata (e fallita) visita al presidente Zelenskij dei membri del Santo Sinodo della Chiesa ortodossa ucraina, analizzandone in dettaglio le motivazioni.

 
VIDEO: Che cosa hanno fatto in 30 anni i monaci alla Lavra delle Grotte di Kiev

Dopo che vi abbiamo offerto la galleria di fotografie che paragona la Lavra delle Grotte di Kiev alla fine del regime sovietico e oggi, vogliamo presentarvi un video con questi cambiamenti trattati in maggior dettaglio.

 
L'angolo della satira: Passa anche tu al lato oscuro della Grazia!

È stata diffusa la notizia che il patriarca Bartolomeo ha fatto alla Chiesa ortodossa ucraina l'offerta di sottomettersi a lui, "per non avere più problemi". Questo ci ricorda tanto, e amaramente, l'offerta data ai primi cristiani, "per non avere più problemi", di gettare un grano d'incenso nel braciere del culto dell'imperatore... con l'unica differenza che a quei tempi erano le autorità pagane a lasciare ai cristiani questa opzione di rinnegamento della fede.

Poiché il patriarca Bartolomeo passa ancora per leader cristiano, e poiché ogni nostra critica al suo operato ci attirerebbe altrettante accuse di "mancanza di carità cristiana", per esprimere il nostro disappunto non ci resta che il sacrosanto ricorso al diritto di satira. Ecco la nostra prima vignetta:

Fateci sapere cosa ne pensate... abbiamo ancora altro materiale satirico a nostra disposizione, e ci dispiacerebbe tenerlo nel cassetto, se i nostri lettori ne sentono il bisogno!

 
Zelenskij non si è degnato di incontrare i padri sinodali: cosa succede alla Chiesa?

Vi presentiamo un articolo con video in cui Jaroslav Nivkin spiega il gesto di umiliazione fatto dal presidente ucraino ai membri del Santo Sinodo della Chiesa ortodossa ucraina, nonché le conseguenze di questo gesto a tutti i livelli.

 
Il metropolita di Zaporozh'e inizia un digiuno totale contro la persecuzione della Chiesa ortodossa ucraina

Per far valere i propri diritti, i credenti possono lottare con tutti i mezzi pacifici e legali a loro disposizione, e il metropolita Luka (Kovalenko, nella foto) di Zaporozh'e è uno che non ha mai avuto paura di lottare. Il suo ricorso al digiuno (o allo sciopero della fame, a seconda dei punti di vista) giunge tre giorni prima dello sgombero forzato della Lavra delle Grotte di Kiev, e il metropolita, che di formazione è medico, sa bene che tre giorni di digiuno totale sono perfettamente fattibili da parte dei fedeli più determinati. In questo, possiamo dargli una mano anche noi!

 
Sul servire Dio in Mongolia

Lasciamo per un giorno i drammi dell'Ucraina, e trasferiamoci in un paese in cui i russi sono generalmente amati e non disprezzati (nonostante la popolazione locale non sia russa né ortodossa), e dove si vive serenamente come nella "minoranza" dei paesi (circa l'87% del pianeta) non allineati con la propaganda del conflitto in corso. Padre Antonij Gusev (nella foto) è il rettore della parrocchia ortodossa di Ulan Bator, e racconta la sua esperienza pastorale in un'intervista in due parti fatta da Vladimir Basenkov.

 
Sostegno alla Chiesa canonica ucraina dal mondo ortodosso

Sono davvero molte le manifestazioni di sostegno giunte alla Chiesa ortodossa ucraina. Non abbiamo il tempo non solo di tradurle, ma neppure di elencarle tutte. Qui di seguito vi presentiamo solo alcune delle più recenti prese di posizione da parte di primati, vescovi e superiori monastici di una decina di Chiese ortodosse locali attorno al mondo.

- Il monastero della santa Trinità a Jordanville e la diocesi americana orientale della ROCOR pubblicano un appello in difesa della Chiesa ortodossa ucraina perseguitata e della confraternita della Lavra delle Grotte di Kiev.

- Il monastero della Trasfigurazione (diocesi romena della OCA) pubblica un appello video a favore dei monaci e degli studenti che lavorano alla Lavra delle Grotte di Kiev.

- Il patriarca Giovanni X (Yazigi) di Antiochia estende il supporto della Chiesa antiochena alla Chiesa ortodossa ucraina perseguitata

- Il patriarca-catholicos Ilia II (Ghudushauri-Shiolashvili) della Georgia scrive al patriarca Bartolomeo in difesa della Chiesa ortodossa ucraina e della fratellanza della Lavra delle Grotte di Kiev.

- Il metropolita Isaak (Barakat) di Germania e d'Europa centrale del Patriarcato di Antiochia invita a pregare e ad alzare la voce in difesa della fratellanza della Lavra delle Grotte di Kiev.

- Il vescovo Siluan (Mrakić) della Chiesa ortodossa serba in Australia e Nuova Zelanda chiede alle autorità australiane di alzare la voce in difesa della Chiesa perseguitata e della confraternita della Lavra delle Grotte di Kiev.

- Il metropolita Mikahil (Dilovski) di Konstantia e gli abati e badesse di otto monasteri della Chiesa ortodossa bulgara ricordano come gli attacchi alla Chiesa ortodossa ucraina e alla Lavra delle Grotte di Kiev sono attacchi all'intera Chiesa.

- Il patriarca Porfirije (Perić) della Chiesa ortodossa serba fa un appello contro il terrore di stato nei confronti della Chiesa ortodossa ucraina.

- Il metropolita Tikhon (Mollard), primate della OCA, denuncia le persecuzioni religiose contro la Chiesa ortodossa ucraina.

- Il metropolita Jonah (Paffhausen) della ROCOR, ex primate della OCA, invita a respingere la tirannia che per brama di potere sta perseguitando la Chiesa ucraina e la Lavra delle Grotte di Kiev.

- Il metropolita Seraphim (Stergioulas) di Kythira invita il Santo Sinodo della Chiesa di Grecia e tutte le Chiese locali a intervenire contro la persecuzione della Chiesa ortodossa ucraina e della Lavra delle Grotte di Kiev.

- Il vescovo Fotije (Sladojević) di Zvorničko e Tuzla (Bosnia ed Erzegovina) chiede alle Nazioni Unite di fare la loro parte per proteggere la Chiesa ortodossa ucraina perseguitata e i monaci della Lavra delle Grotte di Kiev.

- L'arcivescovo Theodosios/Attallah (Hanna) di Sebastia del Patriarcato di Gerusalemme ricorda che la persecuzione della Chiesa ortodossa ucraina è la persecuzione dell'intera Chiesa, e che deve finire ora.

 
I credenti pernottano alla Lavra, bloccando i tentativi di sfratto dei monaci

La foto che vedete è di un piccolo gruppo di quei credenti ucraini che, da quando l'intimazione di sfratto dei monaci è diventata operativa, vanno a prendere posto nelle chiese e negli edifici della Lavra, pronti a passarvi anche la notte, bloccando i tentativi di "inventario" dei funzionari governativi, e rendendo impossibile uno sfratto forzato... se non con mezzi di violenza della polizia.

Facciamo notare che una simile manovra non sarebbe possibile se la maggioranza della popolazione di Kiev non fosse pronta a questo gesto e alle sue possibili conseguenze. Un'ulteriore riprova che il regime di Zelenskij e gli scismatici fanarioti stanno in realtà agendo contro l'esplicita volontà del popolo ucraino.

 
La taroccata di Bartolomeo

Vi presentiamo un articolo di Gail Sheppard, co-curatrice del blog Monomakhos assieme al marito George Michalopulos, che compara la vera Chiesa ortodossa ucraina alla creazione farlocca del patriarca Bartolomeo.

 
I fedeli della diocesi di Zaporozh'e al patriarca Bartolomeo: "Lei non è un buon pastore"

Vi presentiamo il testo di un messaggio inviato al patriarca Bartolomeo da chierici e fedeli di una delle diocesi più significative della Chiesa ortodossa ucraina. Non si tratta di un appello, perché i fedeli non hanno più nulla da chiedere, ma rimarrà comunque un importante documento di denuncia di cui dovranno tenere conto in seguito gli storici della Chiesa ortodossa.

 
Due scritti di padre Andrew Phillips

Vi presentiamo due brani dell'arciprete Andrew Phillips (nella foto): uno studio sulle visioni profetiche attorno al conflitto in corso in Ucraina, e una nuova serie di risposte ai corrispondenti attorno al mondo, su temi che spaziano dalla dogmatica alla Scrittura, dalla pastorale a un occhio attento sui problemi odierni dei cristiani ortodossi.

 
Il caso del metropolita Pavel: giustizia selettiva all'opera?

Se c'è una cosa che il nostro Signore Gesù Cristo ha stigmatizzato con tutta la sua forza, questa è l'ipocrisia. Per mantenere una parvenza di legalità, il regime ucraino ha condannato in un processo-lampo il metropolita Pavel (Lebed, a destra nella foto), accusato di violazione della legge sull'odio interreligioso a causa delle sue parole di condanna degli scismatici ucraini e del patriarca Bartolomeo. Allo stesso tempo, persone che hanno meritato ben di più ai sensi della medesima legge ucraina, dopo aver vomitato ingiurie e bestemmie contro la Chiesa ortodossa canonica del paese, godono di libertà e di una perfetta impunità. Scopriamo i dettagli nell'analisi di Kirill Aleksandrov, che riporta punto per punto le rispettive dichiarazioni (NB: contenuti non adatti a lettori troppo sensibili).

 
Questa è una battaglia spirituale

Il nostro amico George Michalopulos ci offre un punto di vista sulla crisi della Lavra di Kiev, a partire dalle immagini circolate in questi giorni, in particolare il video di una ragazza che prega in ginocchio, circondata da nazionalisti che danzano al ritmo di canzonacce e la scherniscono: un segno che dovrebbe chiamarci a scegliere quale sarà la nostra posizione in questo dramma.

 
Opposizione alla Lavra: perché i sostenitori di Epifanij non hanno bisogno di un santuario

Nell'analisi di Jaroslav Nivkin che vi presentiamo oggi, vediamo come gli assalitori della Lavra sono tutt'altro che cristiani, e perfino di poco valore come aderenti ad altre fedi. La domanda sollevata da questo saggio è chiara: che cosa se ne fanno, persone del genere, di un complesso monastico e di reliquie di santi?

 
Una bambina difende coraggiosamente la sua fede ortodossa alla Lavra delle Grotte di Kiev

La bambina nell'immagine, Dasha (diminutivo di Darija) ha forato gli schermi dei video in tutto il mondo (almeno in quelle parti del mondo dove le immagini dei credenti ucraini non sono censurate) con una testimonianza di fede più chiara di quella di molti adulti. Vi presentiamo l'articolo con i video della coraggiosa resistenza di questa bambina e della corista Katja (diminutivo di Ekaterina), di cui abbiamo parlato nei giorni scorsi. Che peccato che un paese che cerca di darsi un'identità urlando "gloria agli eroi!" non sappia riconoscere i propri veri eroi nemmeno quando li ha davanti agli occhi...

 
Ricordi di vita nella Lavra delle Grotte di Kiev

Per capire l'importanza della resistenza dei credenti ucraini, cerchiamo di studiare come si vive la vita monastica alla Lavra delle Grotte di Kiev. Vi invitiamo a dare un'occhiata a una galleria fotografica che testimonia le ultime due tonsure monastiche, avvenute quando i monaci erano già stati colpiti dallo sfratto. Inoltre, vi abbiamo tradotto un articolo autobiografico dell'archimandrita Siluan (Pasenko), che ha passato alla Lavra la maggior parte della sua vita.

 
L'angolo della satira: Gli ortodossi italiani e i doni di Dio

Poiché le persecuzioni contro la Chiesa ortodossa ucraina non accennano a diminuire, anzi si moltiplicano su tutto il territorio dell'Ucraina, con cattedrali sequestrate, chiese rase al suolo con bulldozer e date alle fiamme, e altre piccole soperchierie assortite, e non una sola voce si leva dal Fanar contro queste nefandezze, ricorriamo di nuovo al legittimo diritto di satira con una storiella edificante:

 

Gli ortodossi italiani e i doni di Dio

Vedendo quanto è difficile per gli abitanti dei paesi dell'Europa occidentale diventare cristiani ortodossi, Dio decretò che tutti questi ortodossi occidentali avrebbero ricevuto dei doni speciali:

"Farò gli ortodossi inglesi sereni e flemmatici; gli ortodossi francesi volitivi e galanti; gli ortodossi tedeschi obbedienti e scrupolosi; gli ortodossi svizzeri puntuali e precisi; gli ortodossi italiani intelligenti, onesti e fanarioti!"

Sentendo questa decisione, gli angeli del cielo obiettarono: "Signore, hai dato solo due doni a tutti gli altri, e tre agli italiani! Non è giusto, dovresti ritirare uno dei doni agli ortodossi italiani..."

Dio rispose: "I doni divini, una volta dati, non possono essere ritirati... tuttavia, avete ragione anche voi. Farò dunque in modo che ciascuno degli ortodossi italiani possa scegliere due dei tre doni, e non di più:

gli ortodossi italiani intelligenti e fanarioti non saranno onesti; gli ortodossi italiani onesti e fanarioti non saranno intelligenti, e gli ortodossi italiani intelligenti e onesti non saranno fanarioti!"

 
Voci monastiche dall'Ucraina

Eccovi due testimonianze da monaci sotto attacco in Ucraina:

1) la badessa Serafima (Shevchik, nella foto) di Odessa riporta gli inviti continui (e non solo lei) a passare dalla parre degli scismatici o del Fanar;

2) il metropolita Pavel (Lebed) ha fatto un appello ai monaci della Lavra delle Grotte di Kiev (di cui è abate, ma non gli è concesso essere nel monastero durante i suoi arresti domiciliari), chiedendo ai fratelli di non lasciare la Lavra per nessun motivo.

 
Il provocatore e il prete

Oggi che vediamo molte tristi provocazioni nei confronti dei credenti, c'è una barzelletta agrodolce che può farci riflettere.

Un provocatore entrò in chiesa e iniziò a deridere il parroco. Poiché il prete non accettava di stare al suo gioco, l'uomo lo colpì in faccia, e poi si mise a ridere dicendo: "Forza, padre, porgi l'altra guancia, come è scritto nel tuo libro!"

Massaggiandosi la guancia, il prete chiese all'uomo: "allora devo comportarmi con te come è scritto nel Vangelo?" Il provocatore disse: "Ma certo! Ti sfido a farlo!"

Il prete esitò per un minuto. Poi sospirò e improvvisamente colpì l'uomo proprio alla mascella! Il bullo cadde sul pavimento della chiesa, massaggiandosi la guancia, controllando se aveva ancora tutti i denti. Il prete disse: "Matteo 7,2: Con la misura con la quale misurate sarete misurati..."

Il Vangelo è un grande libro, perché ha la risposta a qualsiasi domanda. Se solo la gente lo leggesse davvero.

 
Kiev: la fede sotto attacco

In una delle dirette streaming del canale di Monasterium, abbiamo discusso con Alessandro Gnocchi della Lavra delle Grotte di Kiev, della sua storia millenaria e delle sue difficoltà, presentando la nuova edizione del Paterikon delle Grotte di Kiev.

L'audio è parzialmente difettoso a causa di problemi con la linea, ma ci auguriamo, per quel che si riesce a sentire, di avere offerto qualche spunto di riflessione e un incentivo a conoscere qualcosa di più delle vite di oltre 150 straordinari santi.

 
Dobbiamo proteggere i nostri luoghi santi ma non avere rabbia nei nostri cuori

Vi presentiamo le parole di incoraggiamento che il metropolita Onufrij ha rivolto ai crdenti della regione di Khmelnitskyj, che hanno avuto la loro cattedrale sequestrata, e che si possono applicare a tutti quei fedeli della Chiesa ortodossa ucraina che hanno sofferto ingiustamente in questi tempi.

 
La Chiesa ucraina consacra per la prima volta il proprio crisma

Vi presentiamo la cronaca di un gesto che ha un certo significato nella Chiesa ortodossa, e di cui verosimilmente sentiremo parlare ancora negli anni che vengono: la preparazione del santo crisma per mano del metropolita Onufrij nel Giovedì Santo del 2023.

 
Kiev: Pasqua blindata dalle autorità

Senza nemmeno uno straccio di motivazione plausibile (come poteva esserci al tempo del Covid), l'amministrazione di Kiev ha imposto un coprifuoco dalla mezzanotte alle 5 del mattino di domenica: sarà consentito l'ingresso nelle chiese solo ai chierici, e sarà incoraggiata la trasmissione delle funzioni online. Anche negli altri orari saranno possibili restrizioni alle riunioni di fedeli, perché, ricoprendosi della foglia di fico della scusa bellica, hanno scoraggiato gli assembramenti alle benedizioni dei cestini pasquali e alle funzioni memoriali. È facile capire contro chi è rivolta questa misura...

 
Messaggi di Pasqua - 2023

Messaggio pasquale del Patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Rus' agli arcipastori, ai pastori, ai diaconi, ai monaci e a tutti i fedeli figli della Chiesa ortodossa russa

Benemati nel Signore, arcipastori, reverendi presbiteri e diaconi, monaci e monache amati da Dio, cari fratelli e sorelle,

Mi rivolgo a tutti voi, cristiani ortodossi che vivete in molti paesi del mondo, che ora siete nelle chiese o pregate nelle vostre case, per salutarvi nella grande festa della santa Pasqua con il cuore pieno di gioia spirituale e per proclamare vittoriosamente secondo l'antica tradizione:

Cristo è risorto!

È proprio con queste parole che da duemila anni la santa Chiesa proclama trionfante la buona novella della salvezza donata da Dio. In esse c'è il fuoco della nostra fede, la forza dell'amore, il fondamento della speranza, la pietra angolare della Chiesa, il cuore del messaggio del Nuovo Testamento al mondo, la luce immutabile dell'illuminazione e la fonte dell'ispirazione, il nucleo della vita cristiana e tutto il nostro futuro.

Qualunque cosa accada nel nostro mondo in continua evoluzione, a volte irrequieto e lacerato dai conflitti, qualunque difficoltà e prova ci capitino, sappiamo, crediamo e predichiamo che la gioia pasquale nel Salvatore risorto rimane infallibile e vittoriosa.

Qual è il significato di questa più grande festa cristiana? In nome di cosa e perché il Figlio di Dio è sceso sulla terra, ha preso forma di servo (Fil 2:7), ha patito sofferenze, è stato crocifisso sulla croce ed è risorto dai morti? E cosa dobbiamo fare noi, uomini del XXI secolo, per diventare veri partecipi ed eredi della vittoria di Cristo sulla morte?

La Chiesa ci dà risposte a queste domande, testimoniando che per mezzo del Figlio di Dio incarnatosi nella beatissima Vergine l'inferno è fatto prigioniero, Adamo è risuscitato dai morti, la maledizione è annullata, Eva è liberata, la morte è uccisa, e a noi è data la vita (Teotochio domenicale, Stichire alle Lodi, Tono 2). In verità, il Signore ci vivifica con il suo amore, ci libera dalla paura della morte e della corruzione, guarisce le nostre infermità spirituali e corporali, ci sostiene nelle difficoltà e nelle prove, ci consola nelle afflizioni e nei dolori e ci aiuta a seguire la via della salvezza che conduce alla vita eterna, quando Dio asciugherà ogni lacrima dagli occhi, e la morte non ci sarà più, né ci sarà più lutto, né pianto, né dolore (Ap 21:4).

Dopo aver compiuto l'impresa della redenzione, attraverso il suo sacrificio sulla croce e la gloriosa risurrezione, il Signore ha aperto a tutti le porte del paradiso. Da quel momento in poi e fino ad oggi, a ogni essere umano viene data l'opportunità di abbracciare con tutto il cuore Cristo come il vero Dio e Salvatore che concede la forza benedetta per condurre una vita di rettitudine e partecipare attivamente alla trasfigurazione del mondo.

Riflettendo sulla festa di Pasqua, san Nicola di Serbia, eminente teologo del secolo scorso, ha scritto: Cristo è risorto – questo significa che la vita è più forte della morte. Cristo è risorto – questo significa che il bene è più forte del male. Cristo è risorto – questo significa che tutte le difficoltà nella vita sono risolte (Pensieri sul bene e sul male). E questa gioia pasquale, che è la gioia della comunione con Dio e della costruzione di una vita nuova (Rm 6:4) sulla base del bene e della giustizia, tocca il cuore di milioni di cristiani, spingendoli a compiere opere di carità e misericordia, aiutandoli a superare le avversità, confortandoli nelle prove, dando speranza ai disperati e rafforzando i deboli di cuore.

Nella radiosa festa della Pasqua, offriamo a Dio preghiere speciali per chi si trova nelle zone di combattimento. Come cristiani non possiamo rimanere indifferenti alle difficoltà e ai pericoli dei nostri fratelli e sorelle i cui cuori sono bruciati dal fuoco della lotta intestina. Innalziamo così le nostre fervide suppliche al Signore, affinché con la sua misericordia e amorevolezza guarisca le ferite del corpo e, soprattutto, spirituali, dia conforto in ogni dolore e conceda una pace duratura e giusta ai popoli fraterni provenienti dallo stesso fonte battesimale del Dnepr.

La vita terrena del Salvatore è stata piena di fatica e di amore sacrificale per le persone, e noi siamo chiamati a diventare come lui nel servire il nostro prossimo, poiché ogni virtù, anche la più piccola, ogni sforzo per vincere il nostro egoismo per il bene di un'altra persona, ci avvicina a Dio – fonte della vita e dell'immortalità – e quindi ci rende più felici.

Possa il Signore risorto, che secondo la sua promessa di verità rimane assieme ai suoi fino alla fine del mondo (Mt 28:20), concedere a noi, peccatori e infermi, ma assetati di giustizia e desiderosi di salvezza, di ereditare la vita beata dopo di noi completare il nostro cammino terreno, affinché possiamo regnare nelle dimore celesti preparate fin dalla fondazione del mondo (Mt 25:34), insieme con i santi, nella sua gloria eterna (sant'Ambrogio di Milano, Inno "Ti lodiamo, o Dio") . Questa gioiosa anticipazione del Regno dell'amore che viene, di Dio che è tutto in tutti (1 Cor 15:28), è ciò che la Chiesa predica in ogni tempo e ancor più nel radioso tempo pasquale.

Ascoltiamo la voce salvifica della Chiesa che ci chiama attraverso il santo Apostolo Paolo a celebrare la Pasqua non con il vecchio lievito, il lievito della malizia e della perversità, ma con gli azzimi della sincerità e della verità (1 Cor 5:8). Ascoltiamo e cerchiamo di vivere secondo i comandamenti divini, mediante la verità del Vangelo e le nostre buone azioni e tutta la nostra vita testimoniando a vicini e lontani che Cristo è veramente risorto, e a lui si addice ogni gloria, onore e adorazione nei secoli dei secoli. Amen.

+ Kirill, patriarca di Mosca e di tutta la Rus'

Pasqua 2023

Messaggio pasquale dell'esarca patriarcale dell'Europa occidentale, Nestor, metropolita di Korsun e dell'Europa occidentale

Beneamati nel Signore, confratelli arcipastori e pastori,

fratelli e sorelle!

Cristo è risorto!

La Pasqua di Cristo è il trionfo dell'Amore.

Abbiamo conosciuto l'amore che Dio ha per noi, scrive l'apostolo Giovanni, e vi abbiamo creduto. (1 Gv 14:6) Alla fine credettero, in tutta la loro pienezza, perché erano convinti dall'esperienza che l'Amore di Dio è onnipotente e illimitato.

Nell'Antico Testamento si diceva che l'amore è forte come la morte. Ma nel Nuovo Testamento è più forte della morte – la morte è stata ingoiata per la vittoria (1 Cor 15:54).

E in questa santa notte di Pasqua, vorrei rivolgere a tutti voi un appello molto semplice: conosciamo questo amore, teniamolo insieme, ne siamo testimoni in un mondo sempre più stupito dall'indifferenza e dall'insensibilità.

Resistiamo ai folli e criminali tentativi di diffondere odio e inimicizia tra le persone, tra i popoli, conserviamo la capacità di amarci, perdonarci, fidarci gli uni degli altri.

Se non abbiamo una fiamma interiore, se il nostro cuore non arde, se non abbiamo amore, allora qual è il significato del nostro ministero, della nostra missione, della nostra permanenza nei vari paesi, città e villaggi dell'Europa occidentale?

Se il sale perde il suo sapore, lo buttano via (Lc 14:35).

Possa il Signore risorto darci tutta la forza e la saggezza per preservare la santa Ortodossia, per preservare la nostra Chiesa, le nostre diocesi, monasteri, parrocchie e comunità in uno spirito di amore, unità e pace.

Buona Risurrezione di Cristo a tutti voi, miei cari.

Cristo è risorto! Veramente è risorto!

Parigi, Pasqua 2023

Messaggio pasquale del metropolita Onufrij di Kiev e di tutta l'Ucraina

Cristo è risorto!

Con queste parole sante ed eternamente vive, mi congratulo con tutti voi – arcipastori e pastori amati da Dio, pii monaci e monache, cari fratelli e sorelle – per la nostra più grande festa cristiana, la luminosa e gloriosa Risurrezione del nostro Signore, Dio e Salvatore Gesù Cristo.

"Contemplata la risurrezione di Cristo, adoriamo il Signore santo, Gesù, l'unico senza peccato" (Inno pasquale) – con queste parole la santa Chiesa si rivolge a noi con amore, invitandoci rispettosamente a questa celebrazione pasquale, la celebrazione della grande vittoria dell'Amore divino sulla malizia umana.

L'amore è vita e la malizia è morte, quindi la festa della luminosa risurrezione di Cristo è un grande giorno per celebrare la vittoria della vita sulla morte. Come dice san Gregorio di Nissa, la morte è distrutta dalla vita.

La festa della santa Pasqua di quest'anno, come quella dell'anno scorso, la celebriamo tra i rumori dei colpi di cannone, i lamenti delle madri che piangono per i loro figli uccisi, le mogli per i loro mariti defunti e gli orfani per i loro genitori morti. Con nostro grande dispiacere, la Russia continua la sua guerra contro l'Ucraina.

Tuttavia, nessuna tragedia può oscurare la gioia della Pasqua. Dio, nostro Creatore e Salvatore, per il suo amore per noi peccatori, è venuto sulla terra, ha assunto la nostra natura umana deforme, si è caricato di tutti i nostri peccati e, attraverso la sua sofferenza volontaria e la morte sulla croce, li ha distrutti e come grande vincitore è gloriosamente risorto dai morti. La luminosa risurrezione di Cristo è divenuta l'inizio di una nuova, bella e luminosa era dell'esistenza umana sulla terra.

Attraverso la Sua gloriosa risurrezione, il nostro Salvatore e Signore Gesù Cristo ha distrutto l'inferno e ha annientato il potere della morte. D'ora in poi, le persone che credono in Cristo risorto e lo amano, che vivono secondo i suoi santi comandamenti, diventano irraggiungibili dall'inferno: l'inferno non può possederli e la morte fisica diventa un sonno temporaneo dal quale ognuno di noi si risveglierà nel giorno della risurrezione generale quando il Signore verrà sulla terra per compiere il suo giusto Giudizio.

Coloro che vivono con Cristo e in Cristo sono ricolmi della meravigliosa grazia divina, che li rende vincitori del male. Tali persone, anche in mezzo alle tentazioni e alle lotte spirituali, restano salde e dicono insieme all'Apostolo: 'Dov'è, o morte, la tua vittoria? Dov'è, o morte, il tuo pungiglione?' e ringraziano umilmente Dio che ha dato loro la vittoria per mezzo del nostro Signore Gesù Cristo (1 Cor 15:55-57).

Alcune persone pensano che quanti amano Cristo e vivono in Cristo dovrebbero essere protetti da Cristo, come Vincitore sulla morte, dalle tentazioni terrene e dal male, in modo che nulla di male possa toccarli. Ma non è così. Il cristianesimo non libera una persona dalle tentazioni di questo mondo; dà a una persona la piena forza della grazia per superare degnamente le tentazioni. La grazia di Dio rende il credente invincibile. Negli ultimi giorni del suo ministero salvifico, il nostro Salvatore e Signore ha detto queste parole: "In questo mondo avrete tribolazioni. Ma fatevi coraggio! Io ho vinto il mondo" (Gv 16:33). Queste parole furono rivolte non solo agli Apostoli ma anche a tutti i seguaci di Cristo, compresi noi, figli fedeli della santa Chiesa ortodossa ucraina, che fa parte della Chiesa Ortodossa Una, Santa Cattolica e Apostolica, la Chiesa che abbraccia tutta la terra con l'amore di Cristo.

Oggi il Signore, nella sua misericordia, ha permesso che alcuni dolori e prove colpissero la nostra santa Chiesa, e attraverso queste prove ci dà l'opportunità, la possibilità di diventare più forti e spiritualmente perfetti. Alcuni di noi, di fronte all'ingiustizia, cercano di trovare nella vita una dimensione in cui non ci siano dolori e prove moderni. Certo, tali sentieri esistono e possono essere trovati, ma dobbiamo ricordare che le strade spaziose conducono all'inferno, mentre le porte del Regno dei Cieli sono anguste e strette (Mt 7:13-14). Se vogliamo essere veri seguaci del nostro Signore Gesù Cristo risorto, non dovremmo preoccuparci di ciò che la gente dice di noi, ma piuttosto dovremmo preoccuparci di non avere il male nelle nostre anime, in modo che ciò che la gente dice di noi sia falso. Così ci insegna la Sacra Scrittura: "Carissimi, non siate sorpresi per l'incendio di persecuzione che si è acceso in mezzo a voi per provarvi... Ma se uno soffre come cristiano, non ne arrossisca; glorifichi anzi Dio per questo nome". (1 Pt 4:12-19)

Ancora una volta, mi congratulo con tutti voi, cari fratelli e sorelle, per il grande giorno della luminosa Risurrezione di Cristo. Durante questi giorni santi, ringraziamo umilmente il signore Dio, nostro Creatore, per il suo amore infinito per noi umani caduti. Con la sua saggezza e bellezza spirituale, il Signore ha compiuto l'impresa della nostra salvezza e, attraverso la sua Risurrezione, ha aperto la via al paradiso e all'eterna vita beata per ogni persona. Oggi ci rallegriamo insieme ai santi Apostoli e alle Mirofore, che furono i primi ad ascoltare la notizia che Cristo è risorto! Queste due parole sacre risuonarono in tutto il mondo e cambiarono il mondo. E oggi ci chiamano a cambiare noi stessi: a scacciare la rabbia e l'odio dai nostri cuori e a riempirli di amore per Dio e gli uni per gli altri, a confortare l'orfano e tendere una mano a chi è nel bisogno.

Possa il nostro Salvatore e Signore, che è risorto gloriosamente dai morti e, attraverso la sua risurrezione, ha risuscitato il nostro antenato caduto, continuare a risuscitarci e mantenerci tutti nella bontà e benedire la nostra terra con la pace. Felice santa Pasqua, felice grande giorno della luminosa Risurrezione di Cristo!

Cristo è veramente risorto!

Umile Onufrij,

metropolita di Kiev e di tutta l'Ucraina

 
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