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08/05/2012  La Divina Liturgia con note di servizio  
29/04/2012  La preparazione al Battesimo nella Chiesa ortodossa  
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Sezione 1

Siti ufficiali delle Chiese Ortodosse nel mondo

 
Eterna memoria: metropolita Hilarion (Kapral)

Il 16 maggio 2022, all'età di 74 anni, si è addormentato nel Signore il metropolita Hilarion (al secolo Igor Kapral), primo ierarca della ROCOR.

Nato in Canada da immigrati ucraini della Volinia, e figlio spirituale del vescovo Sava (Saracević) di Edmonton, caro amico di san Giovanni di San Francisco, il metropolita era entrato in seminario a Jordanville a 19 anni, nel 1967. Monaco dal 1974 e vescovo dal 1984, servì in Pennsylvania e poi in Australia e Nuova Zelanda finché nel 2008 fu chiamato a succedere al metropolita Lavr (Shkurla) come primo ierarca della ROCOR. Uomo di grande bontà personale, ha aiutato molte integrazioni nella Chiesa di eterodossi, alcuni dei quali hanno purtroppo abusato della sua tolleranza e disponibilità.

Вечная память! Memory Eternal! Eterna memoria!

 
Gli "ortodossi" pro-LGBTQP (La nascita di una nuova religione, parte 2)

Vi presentiamo in traduzione italiana la seconda parte del saggio con cui padre John Whiteford ci mette in guardia da quelle figure che stanno prendendo in ostaggio la Chiesa ortodossa con temi di presunti “diritti civili” (in cui l'ideologia LGBT+ fa il paio con quella abortista, analizzata nella prima parte), per far nascere qualcosa che sarà ortodosso solo per l'usurpazione di tale nome.

 
Dopo che la guerra della NATO sarà finita

Vi abbiamo tradotto in italiano un altro degli articoli scritti di recente dal prete ortodosso che ha offerto contributi per il Saker blog, pur rimanendo anonimo. Pur con la consapevolezza di quanto sia rischioso scrivere pagine di storia futura, vediamo come quest'analisi tratti in modo molto accurato temi come il globalismo e problemi attuali come le sanzioni economiche e i loro effetti sul mondo.

 
Concelebrazione tra i primati delle Chiese serba e macedone

Eccovi il filmato di una Liturgia davvero storica alla cattedrale di san Sava a Belgrado. Segnatevi la data: giovedì 19 maggio 2022, questa diventerà una data chiave nella storia dell'Ortodossia. Se tre ore di video vi sembrano troppe, ricordate che per 55 anni gli ortodossi delle Chiese dell'ex Jugoslavia hanno aspettato questo momento!

 
Pace e guerra nella Chiesa ortodossa

vi presentiamo nella sezione "Etica" dei documenti una breve rassegna della posizione della Chiesa ortodossa su pace e guerra, un argomento che è stato trattato usque ad nauseam negli ultimi mesi, ma con poca attenzione a ciò che la Chiesa ortodossa crede veramente.

 
La riunione delle Chiese serba e macedone è la più grande gioia spirituale

Vi offriamo le considerazioni del metropolita Jovan (Vraniškovski, a destra nella foto) a proposito della recente riconciliazione ecclesiale tra serbi e macedoni.

 
La guarigione dello scisma macedone e la situazione ucraina

Di fronte alle facili teorie che lo scisma in Ucraina possa risolversi nello stesso modo in cui è stato risolto quello nell'ex Jugoslavia, Kirill Aleksandrov ci offre una preziosa analisi in cui ci spiega come le due situazioni siano in realtà molto diverse l'una dall'altra.

 
Sviluppi dell'Esarcato in Africa

Dopo quasi due mesi di silenzio (interamente per colpa nostra), torniamo a parlarvi della situazione dell'Ortodossia in Africa con una miscellanea di notizie che, siamo abbastanza sicuri, non avrete da altre fonti.

 
Il patriarca Porfirije annuncia l'autocefalia della Chiesa macedone

Foto: orthodoxianewsagency.gr

Martedì 24 maggio 2022 ha avuto luogo un'altra solenne Liturgia concelebrata dai vescovi serbi e macedoni, questa volta nella cattedrale di san Clemente di Ohrid a Skopje. Sua Santità il patriarca Porfirije ha annunciato oggi che il Concilio dei vescovi della Chiesa ortodossa serba ha approvato e riconosciuto l'autocefalia della Chiesa ortodossa macedone. Ora il Santo Sinodo delle Chiese serba e macedone lavorerà insieme su tutti i dettagli necessari e pianificherà una data in cui sarà data formalmente l'autocefalia. Se volete sentire l'annuncio del patriarca, e il minuto di fragoroso applauso che ne è seguito, andate al punto 2:38:15 del video della Liturgia.

 
Chiesa ortodossa ucraina e autocefalia: ne abbiamo bisogno o no?

Ancora una volta si cerca di presentare l'autocefalia degli ortodossi ucraini come il rimedio di tutti i mali del paese (come se non fosse bastata la lezione di poco più di tre anni or sono). Dato che gli ultimi di cui si vuole sentire la voce sono gli stessi ortodossi ucraini – soprattutto la loro maggioranza silenziosa – vediamo cosa ci dice il recente saggio di Nazar Golovko, che presenta molti dei punti più sottili di questo problema.

 
"Odio vaticano" e russofobia

Nelle parole del professor Slobodan Antonić (nella foto), che vi presentiamo in traduzione italiana, vediamo come la russofobia riesce a infiltrarsi perfino nel più filo-russo di tutti i popoli europei, quello serbo.

 
Il Concilio dichiara la piena indipendenza della Chiesa ortodossa ucraina

Il Concilio dei vescovi della Chiesa ortodossa ucraina, tenutosi a Feofanija il 27 maggio 2022, ha preso una decisione di piena indipendenza (che curiosamente non nomina neppure una volta la parola autocefalia, se non per negarla agli scismatici della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina"), e di cui vi riportiamo il testo completo dal rapporto dell'Unione dei giornalisti ortodossi.

 
La storia di una comunione miracolosa

Vi presentiamo una storia del tipo incredibile ma vero, che potrebbe succedere anche nei nostri casi di pastorale dei malati, in cui un desiderio di fede sembra trovare la propria risposta anche nelle circostanze più sfavorevoli.

 
Il patriarca Kirill commenta la situazione nella Chiesa ortodossa ucraina

In un editoriale dell'Unione dei giornalisti ortodossi, apprendiamo le vere parole del patriarca Kirill in risposta alla recente dichiarazione di indipendenza della Chiesa ucraina. Segnatevi queste parole, perché il commento originale del discorso del patriarca si trova sul canale televisivo ortodosso Sojuz (bannato da YouTube e dai media dell'Occidente "libero"), e perché, di conseguenza, la maggior parte dei vostri contatti sarà portata a credere alla bufala di una guerra interna nel Patriarcato di Mosca.

 
L'altra faccia della medaglia: pareri sul recente Concilio a Kiev

Alla fine del 2018, siamo stati inondati da pseudo-notizie di una "rottura tra la Chiesa ucraina e quella russa". Trattandosi di un'operazione di riciclo dei peggiori scismatici che il mondo ortodosso avesse visto nell'ultimo cinquantennio, avevano finito per crederci solo quelli che erano già partigiani di tali scismi, o pochi ingenui nostalgici dell'ecumenismo. Ma ora, dopo il Concilio tenuto venerdì scorso alla cattedrale di Feodosija (Kiev), dobbiamo prepararci a una seconda ondata di pseudo-notizie dello stesso genere, sostenute dai mesi di pseudo-notizie circolate negli ultimi tre mesi su qualsiasi cosa abbia a che fare con l'Ucraina. Per rispondere a chi ci tormenterà di nuovo con le notizie di una rottura (e a pensarci bene, per noi sarà davvero una rottura, ma non del genere che i nostri critici si aspettano...) possiamo intrattenerli con due notizie che vanificano le loro teorie di fronte all'ostinazione dei fatti concreti:

1) Il Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa ha appena espresso il proprio pieno sostegno alla Chiesa ortodossa ucraina, cosa che sarebbe quanto meno surreale se fosse avvenuta una vera rottura unilaterale; e

2) Diverse diocesi della Chiesa ortodossa ucraina stanno già pubblicando dichiarazioni in base alle quali, anche dopo il Concilio di venerdì scorso, non cambia nulla nel loro status ecclesiale.

 
Quo Vadis, signor Johnson?

Ci permettiamo una divagazione geopolitica con le considerazioni del prete ortodosso che offre contributi anonimi al Saker Blog: questa volta vi abbiamo tradotto in italiano un'analisi della figura di Boris Johnson e dei pericoli costituiti dai politici del suo tipo per il cristianesimo ortodosso.

 
Dichiarazione in controtendenza dalla Sacra Comunità del Monte Athos

La Sacra Comunità del Monte Athos (nella foto, la sede dell'Epistassia a Karyes) ha pubblicato il 24 maggio una dichiarazione dal contenuto esplosivo, proprio pochi giorni prima della visita del patriarca Bartolomeo sul Monte Santo.

In completa opposizione alle esternazioni antirusse del Fanar, la dichiarazione athonita non condanna l'invasione russa dell'Ucraina (non la menziona nemmeno) e dichiara che i monaci dell'Athos stanno intensificando le loro preghiere perché abbia fine il conflitto in Ucraina iniziato nel 2014. Sì, avete letto bene, "iniziato nel 2014". Ci fa piacere che anche le più alte autorità del Monte Santo siano d'accordo con la posizione che abbiamo sostenuto noi stessi fin da quella data, attirandoci la nostra parte di accuse e di insulti.

 
Le pressioni sulla Chiesa ortodossa ucraina continueranno dopo il Concilio?

Mentre molti si fanno domande sul futuro della Chiesa ortodossa ucraina dopo il Concilio del 27 maggio, non tutti si preoccupano di vedere che fine faranno le persecuzioni contro la Chiesa da parte degli scismatici e delle autorità politiche. L'ultima analisi di Kirill Aleksandrov si occupa proprio di questo delicato settore del futuro dell'Ortodossa in Ucraina.

 
R. I. P.: metropolita Gennadios (Limouris)

Il 1 giugno 2022 si è addormentato nel Signore il metropolita Gennadios di Sassima del Patriarcato di Costantinopoli. Al secolo Nikolaos Limouris, nato nel 1951 a Thessaloniki, era un canonista che vantava studi accademici in vari paesi, tra cui l'Italia. Poiché tra le diverse lingue che conosceva c'era anche l'italiano, era stato considerato come successore del suo omonimo confratello Gennadios (Zervos) alla cattedra episcopale di Venezia, quando l'attuale metropolita Polykarpos era stato assegnato alla cura pastorale della metropolia iberica. Che il Signore lo riposi in pace.

 
Reazioni al Concilio nella diocesi di Gorlovka

Il metropolita Mitrofan (Nikitin, nella foto) di Gorlovka e Slavjansk (finora la diocesi più martoriata dalla guerra civile in Ucraina) ha rilasciato alcuni commenti piuttosto illuminanti sul ruolo di tutte quelle diocesi della Chiesa ortodossa ucraina che non sono sotto il dominio del regime di Kiev. Vi invitiamo a osservare l'equilibrio e l'assenza di partigianeria di un vescovo ortodosso che vive quotidianamente storie tragiche, ma che non è sotto pressioni da parte di funzionari statali.

 
La Chiesa macedone riceve il tomos d'autocefalia dalla Chiesa serba

Con la consegna del tomos d'autocefalia (nella foto) il 5 giugno 2022, giunge a compimento il non facile cammino della Chiesa ortodossa macedone verso la sua piena indipendenza ecclesiale. Per la prima volta dal 1970, vediamo questo processo a opera di una delle Chiese ortodosse che finora non avevano ancora concesso l'autocefalia a una delle loro parti. Attendiamo ora le reazioni da parte delle altre Chiese ortodosse locali per vedere quali approveranno il sistema conciliare della tradizione ortodossa, e quali troveranno ragioni di obiettare.

 
Statistiche aggiornate sulla Chiesa ortodossa nel mondo

Padre Andrew Phillips ci ha fornito una serie di statistiche aggiornate sulla Chiesa ortodossa, dati che ci sono sempre utili per capire il fenomeno della presenza ortodossa nel mondo e soprattutto per saperlo spiegare con competenza.

 
Nuovi cambiamenti decisi dal Sinodo della Chiesa russa

Alla riunione del Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa il 6 giugno 2022, sono state prese molte decisioni.

Verbale n. 57

Dopo il viaggio del metropolita Ilarion di Volokolamsk (Alfeev, nella foto) in Ungheria, si esprime gratitudine al primo ministro ungherese Viktor Orbán per la sua ferma posizione riguardo all'inammissibilità di includere sua Santità il patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Rus' nell'elenco delle sanzioni dell'Unione Europea.

Verbale n. 58

Visto lo sviluppo della situazione dopo il Concilio della Chiesa ortodossa ucraina tenutosi a Kiev:

1. Si notano con rammarico le continue pressioni su vescovi, chierici, monaci e laici della Chiesa ortodossa ucraina da parte di rappresentanti delle autorità statali ucraine e della parte estremista della società ucraina.

2. Si esprime sostegno a tutti i vescovi, chierici, monaci e laici della Chiesa ortodossa ucraina, che, rendendosi conto della necessità di osservare il sistema canonico, si adoperano per aderire all'ordine determinato dalla Gramota di sua Santità il patriarca Alessio II di Mosca e di tutta la Rus' del 27 ottobre 1990, e alla norma canonica della commemorazione ai servizi divini del patriarca di Mosca e di tutta la Rus'.

3. Si ricorda che la decisione di cambiare lo status della Chiesa ortodossa ucraina può essere presa solo nell'ambito della procedura canonica, inclusa la decisione del Concilio locale della Chiesa ortodossa russa. Si sottolinea che le azioni non autorizzate per cambiare lo status della Chiesa ortodossa ucraina possono portare all'emergere di un nuovo scisma al suo interno. Su questo ha richiamato l'attenzione anche il Sinodo della Chiesa ortodossa ucraina, sottolineando nella sua dichiarazione del 12 maggio 2022 che qualsiasi discussione sulla vita della Chiesa ortodossa ucraina dovrebbe svolgersi all'interno del campo canonico e non dovrebbe portare a nuove divisioni nella Chiesa.

4. Si invitano tutti i vescovi, chierici, monaci e laici a un'intensa preghiera per la conservazione dell'unità della Chiesa.

Verbale n. 59

Il metropolita Platon di Feodosija e Kerch, il metropolita Lazar di Simferopol e della Crimea e il vescovo Aleksij di Dzhankoj e Razdolnenskjj hanno rivolto un appello al patriarca di Mosca e al Santo Sinodo chiedendo di trasferire le diocesi loro affidate sotto la diretta giurisdizione del patriarca e del Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa. Il Concilio della Chiesa ortodossa ucraina ha concesso ai vescovi diocesani "il diritto di prendere autonomamente decisioni su alcune questioni della vita diocesana che rientrano nella competenza del Santo Sinodo o del primate della Chiesa ortodossa ucraina, con conseguente informazione alla gerarchia, quando si ripresenterà l'opportunità" (comma 7 della delibera del Concilio). Sulla base della necessità di mantenere un effettivo collegamento canonico e amministrativo con le autorità ecclesiastiche centrali per il buon andamento della vita ecclesiale nelle diocesi servite dai predetti vescovi, e considerata l'impossibilità pratica di una comunicazione regolare tra queste diocesi e la metropolia di Kiev, le diocesi di Dzhankoj, Simferopol e Feodosija sono accettate in diretta subordinazione canonica e amministrativa al patriarca di Mosca e di tutta la Rus' e al Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa.

Sul territorio della Repubblica di Crimea e della città di Sebastopoli è formata la metropolita di Crimea, con a capo il etropolita Lazar di Simferopoli e della Crimea.

Verbale n. 61

Il metropolita Ilarion (Alfeev) di Volokolamsk succede al metropolita Mark (Golovkov) come amministratore della diocesi Budapest-Ungherese, Metropolita di Budapest e Ungheria [carica da lui peraltro già ricoperta dal 2003 al 2009, ndc], terminando le funzioni di presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne e di membro permanente del Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa, nonché di rettore del programma di studi dottorali dedicato ai santi isapostoli Cirillo e Metodio.

Il metropolita Antonij (Sevrjuk) di Korsun succede al metropolita Ilarion come presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne e come membro permanente del Santo Sinodo, assumendo il titolo di metropolita di Volokolamsk. Il metropolita Antonij mantiene temporaneamente la direzione dell'Esarcato dell'Europa occidentale e la carica di capo del Dipartimento patriarcale per le istituzioni estere.

La direzione della diocesi di Korsun è affidata all'amministrazione provvisoria dell'arcivescovo Nestor (Sirotenko) di Madrid e Lisbona. Il programma di studi dottorali dei santi Cirillo e Metodio è affidato all'arciprete Maksim Kozlov, presidente del Comitato educativo della Chiesa ortodossa russa, con il mantenimento delle sue precedenti posizioni.

 
Due saggi per capire la scacchiera del mondo

Vi presentiamo due sguardi molto acuti su un mondo che ancora oggi fatichiamo a comprendere: nel saggio L'operazione molto speciale l'anonimo prete ortodosso che scrive sul Saker blog ci delinea quell'autodistruzione (militare, politica, economica e culturale) dell'Occidente che i nostri media fanno tutto per mascherare, mentre nel saggio Come mai incolpare Putin sta aiutando Putin Dmitrij Orlov analizza passo per passo la follia dell'usare Putin come capro espiatorio per ogni male, cosa che contribuisce a renderlo, a dispetto dei suoi detrattori, la figura politicamente più ammirata nel mondo.

 
Il Sinodo della Grecia si oppone al nome e al territorio della Chiesa ortodossa macedone

Come era da prevedersi, il Santo Sinodo della Chiesa di Grecia (nella foto) ha espresso le sue riserve; anche se accoglie con favore la fine dello scisma macedone, contesta ogni particolare dell'autocefalia donata dalla Chiesa serba agli ortodossi macedoni: la libertà di scelta del proprio nome, la cura della propria diaspora, e il diritto stesso di una Chiesa madre di concedere l'autocefalia alle proprie Chiese figlie. Noi ci permettiamo, con la nostra abituale schiettezza, di aggiungere un quarto motivo alle obiezioni della povera Chiesa di Grecia: la recente questione macedone, se lasciata passare senza obiezioni, mostrerebbe a tutto il mondo la portata di una vera autocefalia, in netto contrasto con la sofferta e monca "autocefalia" che il popolo ortodosso della Grecia è stato costretto (ed è tuttora costretto) a negoziare con il Trono di Costantinopoli da oltre 200 anni.

 
Gli Stati Uniti superano di 10 volte le spese militari della Russia, ma alla fine sono uguali. Come mai?

Eccovi un altro eccellente saggio geopolitico di Dmitrij Orlov, che è in grado di rispondere a molte domande che vi siete posti sulle conseguenze più oscure dei conflitti dell'anno in corso, e che riesce a spiegare che in molti campi fa meno buio di quanto siamo portati a pensare.

 
La setta dei pacifisti dalla parte dei nazisti

A tutti quelli che negli ultimi mesi sono stati umiliati, emarginati e in vario modo bullizzati da un “pacifismo aggressivo” anti-russo farà certamente piacere leggere il saggio di Viktor Saulkin, responsabile del centro di informazione e analisi dell'organizzazione pubblica Moskovskie suvorovtsy, che vi presentiamo in traduzione italiana. Anche se sono dirette in primo luogo ai pacifisti russi che si definiscono ortodossi, le parole del saggio possono servire egregiamente anche a quei pacifisti che in Occidente si considerano a vario titolo cristiani.

 
Testimonianze oculari: l'eremo di Svjatogorsk è stato distrutto dall'artiglieria ucraina

Dalle ultime testimonianze, comprendiamo come uno dei più tristi e inutili attacchi a un monastero ortodosso nel Donbass, naturalmente subito attribuito ai russi dai media, è in realtà un gesto autodistruttivo delle forze armate ucraine.

 
L'atteggiamento della Chiesa nei confronti della pena capitale, nel passato e nel presente

Vi presentiamo un'intervista all'arciprete Vladislav Tsypin sulla pena di morte nella prospettiva cristiana ortodossa. Questo tema è ritornato d'attualità sia alla luce della recente esecuzione negli USA di Frank Atwood, un cristiano ortodosso condannato per l'omicidio di una bambina (di cui si è sempre dichiarato innocente), e della possibilità che alcuni mercenari e neonazisti ucraini siano condannati a morte dai tribunali militari russi.

 
Un singolare augurio per il giorno della Russia

Ecco la cartolina d'auguri che il Ministero degli Esteri della Federazione Russa ha pubblicato in occasione del Giorno della Russia (12 giugno 2022):

"Auguri per il Giorno della Russia!

Abbiamo gentilmente chiesto loro di non espandersi verso est...

Sinceramente vostro,

il Ministero degli Esteri"

 
Notizie gioiose per la diaspora della Repubblica di Moldova in Italia

Per la misericordia di Dio, nel giorno in cui la Chiesa ortodossa celebra lo Spirito Santo e vivifico, la parrocchia ortodossa dedicata al santo ierarca Nettario di Egina e a san Giovanni il Russo nella città di Parma è entrata a far parte della famiglia delle parrocchie ortodosse moldave in Italia.

Il 13 giugno 2022, nella sede diocesana di Bologna, il parroco padre Dimitrie Doleanschii ha ricevuto da sua Grazia Ambrozie, vescovo della diaspora moldava in Italia, la benedizione il decreto e il santo antimensio per il proseguimento dell'attività pastorale nella città di Parma.

 
Storia di un miracolo alla Liturgia pasquale

Vi presentiamo la storia di Natalija Afanas'eva, una donna affetta da una sordità che da anni i medici non avevano saputo curare, e che ha riacquistato l'udito al canto del Tropario pasquale in chiesa.

 
La verità sul conflitto in Ucraina raccontata da un vero reporter

Siamo molto grati a Paolo Gulisano per averci ricordato sul blog Ricognizioni la figura di Vittorio Nicola Rangeloni (nella foto), il reporter italiano di madre russa che dal 2015 ci racconta il Donbass come i nostri media non sanno (o non vogliono) spiegare.

Il libro di Rangeloni, Donbass. Le mie cronache di guerra, è del 2021, ma è in grado di spiegarci gli eventi di questo ultimo anno come poche altre analisi possono fare.

 
La Chiesa ortodossa ucraina e la domanda "dove siete stati per otto anni?"

Di fronte al clima di guerra di questi mesi in Ucraina, troviamo molto lecito fare la domanda "dove siete stati per otto anni?" alla maggior parte dei media, ai movimenti pacifisti, e a una serie di individui che si sono distinti per la loro prevedibile applicazione di doppi standard, come per esempio passare sotto silenzio otto anni di guerra chiamati "operazione anti-terrorismo" e poi strillare come ossessi perché alcuni mesi di guerra sono stati chiamati "operazione militare speciale".

Ttoviamo invece molto meno lecito accusare la Chiesa ortodossa ucraina per tali doppi standard, e perciò abbiamo volentieri tradotto il saggio di Nazar Golovko che cerca di riportare un po' di ragionevolezza riguardo a quella che in Ucraina è stata finora la più significativa istituzione davvero super partes.

 
Da una parte le parate del Pride, dall'altra le processioni della Croce

Il mese di giugno è dedicato in Occidente alle parate del Pride (ormai nemmeno più gay, resta solo l'orgoglio): il 18 ne è prevista una a Torino... e una pure a Kiev, ovviamente. In Russia, invece, ecco l'alternativa, che non ha come oggetto l'orgoglio ma il suo diretto opposto, l'umiltà, e i cui simboli sono la Croce di Cristo e le icone miracolose:

Per vedere qualcosa di più sulla processione di Velikoretskoe, che ha tenuto impegnati dal 3 all'8 giugno 23.000 partecipanti su un tragitto di 150 chilometri percorsi in andata e ritorno, date uno sguardo a questa pagina del portale Russian Faith.

 
Il metropolita Ilarion commenta il suo congedo dalla carica di capo dipartimento

Nelle recenti decisioni del Sinodo del 6 giugno 2022, la notizia che ha suscitato il maggior scalpore è quella del congedo del metropolita Ilarion (Alfeev, nella foto) dalla presidenza del Dipartimento delle relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca. Da una parte lo stupore è comprensibile perché il metropolita è uno dei volti internazionalmente più noti; d'altra parte la notizia ha provocato molte dicerie, e forse è meglio ascoltare lo stesso metropolita Ilarion mentre spiega il cambiamento che lo riguarda.

 
Di nuovo la diaspora

Traendo come spunti le polemiche delle ultime settimane sulle diaspore dei macedoni e degli e ucraini, padre Andrew Phillips (nella foto) ci guida a una riflessione sul modello ecclesiologico della diaspora ortodossa nel mondo, sui suoi pericoli e sulle ragioni di esserne preoccupati.

 
Un altro incontro teologico in streaming

Ringraziamo Valther per averci proposto, dopo la serata live sulle icone, un'altra serata di incontro online. Si tratta della prima di tre conversazioni sul passaggio da Cristo alla missione della sua comunità.

Buona visione, e vi ricordiamo di tenervi in contatto con il canale Teologia Uno e con la sua grande ricchezza di approfondimenti e proposte.

 
La Chiesa ortodossa ucraina e la diaspora: l'apertura delle parrocchie all'estero è ragionevole?

Riprendiamo a parlare di diaspora con un'analisi di Jaroslav Nivkin che copre le ragioni e i punti favorevoli e sfavorevoli dell'apertura di un servizio pastorale autogestito per gli ucraini che si trovano rifugiati nel resto del mondo.

 
La patologia delle sanzioni

Poiché prima o poi dovremo affrontare sulla nostra pelle (forse dai primi tempi dopo i razionamenti del petrolio degli anni '70) le conseguenze di sanzioni internazionali, non sarà male seguire padre Andrew Phillips in un breve saggio in cui impareremo qualcosa che forse non sapevamo sull'origine e sulla logica delle sanzioni.

 
Chiesa ortodossa ucraina e "Chiesa ortodossa dell'Ucraina": è possibile un'unione?

L'ultima analisi di Kirill Aleksandrov ci aiuta a districarci nel mare di dicerie che hanno fatto seguito al Concilio di Feofanija del 27 maggio 2022, e che prospettano una facile riunificazione della Chiesa canonica con gli scismatici ucraini. Scopriamo come questa unione non sia possibile principalmente per l'opposizione degli stessi scismatici.

 
Legalizzato in alcuni stati d'America un nuovo metodo di smaltimento dei resti umani: il compostaggio

Fin da uno dei nostri primi articoli abbiamo segnalato in dettaglio le obiezioni dei cristiani ortodossi alla cremazione dei defunti; abbiamo fatto seguito con altri studi e consigli, e non abbiamo mai fatto mistero della nostra convinzione che il trattamento dei defunti sia uno dei punti di maggiore testimonianza della fede cristiana. Oggi assistiamo a tentativi ancora più disumanizzanti della già piuttosto disumana cremazione, come il compostaggio dei cadaveri, di cui vi presentiamo alcune notizie recenti.

 
La cattedrale di Immerath: un esempio della distruzione delle radici cristiane in Europa occidentale

Vi presentiamo una testimonianza con foto di come una straordinaria chiesa cattolica è stata distrutta per fare spazio a uno squallido locale di culto, in una vicenda che ha a che fare con forti interessi economici e un ancor più forte disinteresse per la propria fede.

 
Ribaltata la sentenza Roe contro Wade: una battuta d'arresto alla guerra più crudele del mondo

24 giugno 2022: una data storica da ricordare, perché segna il ribaltamento di una sentenza che finora è stata la responsabile nei soli Stati Uniti di circa 60 milioni di morti (più o meno quanto la popolazione dell'Italia!), ed esclusivamente morti innocenti: nessuna guerra ha fatto tanta strage nella storia umana. La battaglia contro l'aborto non è per nulla conclusa, ma almeno oggi c'è una possibilità legale di affermare che il male non è più un "diritto". Grazie a Dio!

 
Un'analisi ortodossa del culto del "sacro cuore"

Vi presentiamo un saggio teologico di David Erhan, che esamina attentamente le obiezioni ortodosse al culto cattolico del sacro cuore, incluse le accuse di nestorianesimo, le dissonanze con la fede patristica, e le attribuzioni fallaci di un sostegno a questa dottrina nel quinto Concilio ecumenico.

 
I miti dal passato e la terza incarnazione della Russia dal 1721

Vi presentiamo in traduzione italiana l'ultimo saggio dell'anonimo prete ortodosso che contribuisce al Saker blog, questa volta con un'interessante rassegna di ciò che era veramente l'Impero Russo alla vigilia della rivoluzione bolscevica.

 
Recensione: "Tra cielo e Russia", di Sarah Riccardi-Swartz

Ci sono libri che sembrano trattare l'Ortodossia con il rigore scientifico di una ricerca sul campo, e danno l'impressione di raccontarla "dall'interno". Tuttavia, non è tutto oro quel che luccica. Il libro Tra cielo e Russia. Conversione religiosa e apostasia politica in Appalachia, di Sarah Riccardi-Swartz (nella foto) è tutt'altro che un'analisi accademica. Si tratta di un'opera polemica con coloriture politico-sociali, che pretende di dare un quadro di una giurisdizione estesa in tutto il mondo sulla base delle osservazioni in un singolo monastero e una singola parrocchia nella Virginia Occidentale. Per capire il potenziale di danno che certi studi pseudo-accademici possono fare, vi abbiamo tradotto in italiano la critica del testo apparsa sul blog di padre John Whiteford.

 
Enciclica sull'abrogazione di Roe contro Wade

Il metropolita Demetrius (al secolo Victor Kiriacou, nella foto) è a capo di una delle giurisdizioni dei vecchi calendaristi in America. Riportiamo la sua recente enciclica sul capovolgimento della sentenza Roe contro Wade. Pur senza avere alcuna simpatia per le "anti-chiese" che i vecchi calendaristi greci stanno disseminando qui e là per il mondo, riconosciamo un'autentica saggezza nelle parole del metropolita Demetrius a proposito dell'abominio dell'aborto, e ci auguriamo che anche i nostri vescovi abbiano il coraggio di esprimersi con la stessa chiarezza.

 
Per le autorità locali ucraine, bandire la Chiesa ortodossa ucraina è diventato "l'obiettivo numero uno"

Stiamo assistendo nel mondo a due fenomeni analoghi, in cui le forze del male, messe alle strette, si accaniscono contro il loro vero nemico. In America, abortisti scatenati (per i quali un bambino nel ventre materno non è un vero essere umano) stanno arrivando a devastare chiese tradizionali, mentre in Europa orientale, ucrainisti scatenati (per i quali un russo o un russofilo non è un vero essere umano) stanno già da tempo devastando chiese ortodosse canoniche, con una particolare recrudescenza in queste ultime settimane (questo è probabilmente un segno che per loro il tempo di attività senza freni sta per scadere). Vi presentiamo un rapporto sulle comunità ortodosse recentemente perseguitate, invitandovi a pregare assieme a noi perché le ingiustizie si fermino al più presto.

 
Un notevole esempio di unità ortodossa in America: l'opposizione alla consacrazione di Alexander Belya

Spesso sentiamo accusare la Chiesa ortodossa per la mancanza di unione tra le sue giurisdizioni, particolarmente nella diaspora. In netta controtendenza, il 27 giugno 2022 abbiamo visto un'unione insolitamente salda e aperta in opposizione alla proposta di consacrare vescovo Alexander Belya (a destra nella foto, accanto all'arcivescovo Elpidophoros e al patriarca Bartolomeo), il discusso archimandrita della ROCOR di cui vi abbiamo già raccontato il tradimento della Chiesa russa e la creazione di un vicariato slavo sotto l'Arcidiocesi greca d'America. Questa presa di posizione potrebbe sembrare del tutto marginale (per dirla con una spietata sincerità, la proposta della consacrazione di Belya non è certamente la peggiore porcata che il Fanar abbia fatto negli ultimi anni a scapito delle altre giurisdizioni ortodosse), ma può essere un segnale di come ora l'Ortodossia non sia più disposta a tollerare incursioni non canoniche del patriarcato di Costantinopoli nelle sfere delle altre Chiese locali.

 
Come dovremmo convivere ulteriormente con la Convenzione di Istanbul?

Il regime ucraino, come tutti hanno visto negli ultimi mesi, non ha niente più urgente da fare che imporre definitivamente su una popolazione in maggioranza ortodossa l'ideologia del gender propria dei liberali americani. Nel saggio di Andrej Vlasov che vi presentiamo, osserviamo quali sono i problemi della forzatura dell'ideologia del gender sulla società ucraina (o se per questo, su qualsiasi società) e quali sono i modi per opporsi a essa anche quando dovesse diventare parte del processo legale di una nazione.

 
Dialogo sulla storia dell'Ortodossia in Italia

Ringraziamo il nostro amico Tudor Petcu per una nuova opportunità di confronto sulla storia della Chiesa ortodossa nell'Italia contemporanea, e speriamo che questa forma di conversazioni video possa essere estesa a più relatori e portare un utile contributo alla conoscenza dell'Ortodossia nel nostro paese.

 
La Chiesa copta dona in uso alla Chiesa russa la chiesa del grande martire Mina

Il netropolita Leonid (Gorbachev, nella foto) ha potuto celebrare le sue prime Liturgie episcopali in Africa grazie a un gesto di condivisione della Chiesa copta, che ha permesso all'Esarcato dell'Africa del Patriarcato di Mosca di utilizzare a titolo gratuito la chiesa di san Mina a Giza, presso le grandi piramidi. Avremo certamente quelli che criticano questi gesti di aiuto nelle necessità, e sostengono che la Chiesa russa volta le spalle ai propri fratelli di fede accettando l'aiuto di una Chiesa che professa una diversa teologia: a loro non possiamo che rispondere di osservare gli altrettanto recenti gesti del Fanar in Vaticano, e chiedere se hanno ancora intenzione di proseguire su questa linea di ragionamento.

 
La disunione e l'Ucraina

Padre Andrew Pjillips ci offre un breve resoconto delle ultime sfide all'unità ortodossa, tra cui la recente controversia sulla consacrazione episcopale del discusso Alexander Belya, e ci spiega come queste interagiscono con la tragedia dell'Ucraina.

 
Nuovo film d'animazione: "Il miracolo dimenticato"

Il 16 luglio 2022 uscirà in russo un cartone animato dal titolo "Il miracolo dimenticato", dedicato alla memoria di san Sergio di Radonezh, che sarà anche uno dei protagonisti della storia. Vi presentiamo un'anteprima dell'opera, con il trailer cinematografico.

 
Le autocefalie romene e la nascita del moderno Patriarcato di Romania

Matthew Namee, lo storico ortodosso americano che abbiamo presentato più volte sul nostro sito, ha offerto un recente contributo per comprendere la storia dell'indipendenza dell'Ortodossia romena, che oggi in Italia costituisce la presenza ortodossa più estesa e organizzata. Avete letto bene il titolo, "le autocefalie romene", e non "l'autocefalia romena", perché il processo storico ha coinvolto diverse Chiese locali a vario titolo indipendenti le une dalle altre. Buona lettura!

 
Quando sono nate le Chiese autocefale di oggi?

Vi presentiamo una seconda analisi storica di Matthew Namee (per la verità, risalente a oltre un mese prima dello studio sulle autocefalie romene che vi abbiamo fornito ieri), che sarà probabilmente scioccante per molti lettori. Infatti, invece di rispondere al quesito sulla nascita delle Chiese autocefale odierne accettando semplicemente i dati e le date che le Chiese stesse forniscono, Namee si è addentrato nell'indagine storica chiedendosi piuttosto: "da quanto esistono, nella loro forma attuale, le Chiese ortodosse che oggi sono generalmente considerate autocefale?" La risposta scopre un mare di cambiamenti strutturali all'interno di tutte le Chiese ortodosse, che fa del loro governo un fenomeno storico insospettabilmente recente, e una vera sorpresa per infrangere alcuni miti di cui si circondano oggi molti cristiani ortodossi.

 
L'Africa e la Russia tra missione e geopolitica

Le novità che giungono dall'Africa tracciano un quadro piuttosto diverso (e non è una grande sorpresa) dallo scenario strombazzato dai media dell'Occidente: da una parte, i paesi africani mostrano un notevole livello di rispetto per l'Ortodossia russa, tanto che la Repubblica Centrafricana è ora il primo paese ad avere registrato l'Esarcato del Patriarcato di Mosca tra le sue religioni ufficiali; sul versante socio-economico, invece, leggiamo un'analisi di come e perché il continente africano stia resistendo a tutte le forme di sanzione contro la Russia.

 
Il Giorno della famiglia, dell'amore e della fedeltà (festa dei santi Pietro e Febronia) è ora festa federale in Russia

Mentre l'Occidente procede alla sua autodistruzione dedicando giorni di celebrazione all'omosessualità e alla transessualità, ed elevando aborto ed eutanasia al livello di diritti umani, la Federazione Russa celebra i valori eterni dell'umanità in una nuova festa di stato all'8 luglio: il Giorno della famiglia, dell'amore e della fedeltà, accompagnato alla memoria dei santi Pietro e Febronia di Murom (25 giugno/8 luglio), patroni del matrimonio. Per la nostra parrocchia è una doppia occasione di festa, perché il giorno coincide anche con la memoria liturgica del nostro patrono, san Massimo di Torino. Finora la nostra festa patronale è stata celebrata raramente all'8 luglio (a meno che questo non cada di domenica), perché il periodo, che coincide con le partenze per le vacanze estive, non è dei più propizi. Negli anni che verranno, tuttavia, speriamo di rilanciare l'importanza di questo giorno, intrecciando le memorie dei nostri santi con i valori umani e spirituali che essi hanno combattuto per sostenere.

 
Due saggi sui pericoli dell'Occidente

Nel giorno della festa di san Giovanni Battista, il Saker blog (la cui voce è tanto coraggiosa nel denunciare i potenti del nostro tempo così come lo era il Precursore del Signore nei confronti dei potenti del suo tempo) ci offre altri due saggi di suoi collaboratori:

1) il sacerdote ortodosso che contribuisce abitualmente al blog ci offre un saggio sull'arte di mentire, che sarebbe umoristico nelle sue conclusioni se si dimentica per un attimo l'enormità della rete di menzogne che ha reso virtualmente inservibili i nostri media;

2) Walt Garlington traccia un paragone molto appropriato tra i due secoli dalla fondazione della Rus' come potenza mondiale (secoli in cui il cristianesimo si diffuse e divenne centro di una cultura ancora viva oggi) e i due secoli dalla fondazione degli Stati Uniti, che a dispetto delle pretese di libertà religiosa, hanno segnato un declino e un tracollo delle radici spirituali trapiantate nel paese.

 
Il gioco "sottile" del Vaticano: politica e religione

Nell'ultimo saggio di Kirill Aleksandrov, esaminiamo le ragioni delle proposte dei viaggi di papa Francesco a Mosca e a Kiev, e a chi queste idee possono piacere o non piacere.

 
Eterna memoria: padre Ioann Gavrilov

   

 
Abbiamo avuto notizia dal fondatore della nostra parrocchia, l'archimandrita Dimitri (Fantini), della scomparsa di un nostro confratello russo che per numerosi anni ha avuto un compito pastorale in Piemonte. Padre Ioann Gavrilov (nelle foto, in una delle sue visite a Torino il 22 luglio 1999) era il rettore della cappella di santa Anastasia a Magliano Alfieri (CN), che aveva aiutato a realizzare nel 1997. Nato a Mosca nel 1944, era stato per lungo tempo pittore e restauratore di icone, compito che aveva continuato anche in campo cinematografico: sono opera sua le scenografie delle icone nel celebre film Andrej Rublev di Andrej Tarkovskij. Sotto il metropolita Pitirim, fu segretario e bibliotecario del Centro editoriale del Patriarcato di Mosca. Sacerdote da dopo la metà degli anni '80, si trasferì con la moglie Elena nel villaggio di Okhotino (distretto di Mishkin, diocesi di Jaroslavl). Oltre a restaurare la grande chiesa dell'Ascensione a Okhotino, collaborò con il nostro amico Pierre Tchakotine all'invio dei materiali e al montaggio della cappella lignea che costituisce tuttora l'unico edificio in stile ecclesiastico russo in Piemonte. Il 30 gennaio 2022 si è addormentato nel Signore, e a noi spetta il compito di valorizzare i suoi sforzi e di ricordare il suo esempio.
 
Вечная память! Eterna memoria!
 
L'arcivescovo Elpidophoros ha appena legittimato il matrimonio gay attraverso il battesimo?

Sabato 9 luglio 2022, in una chiesa della metropolia di Mesogaia e Lavreotiki in Grecia, l'arcivescovo Elpidophoros (Lambriniadis) ha celebrato i battesimi dei figli nati da madre surrogata di una celebre coppia di gay greco-americani. Se questo fosse stato il primo scandalo dell'arcivescovo, già sarebbe una pericolosa offesa alla tradizione ortodossa: considerando che questa non è che l'ultima goccia di un vaso di continue offese di un vescovo che (per citare solo alcune delle sue indecenze da noi segnalate) esalta statue di divinità pagane, afferma che ci possa essere salvezza senza Cristo e difende il diritto ad abortire, ci viene da pensare che, già quando Elpidophoros salì alla ribalta fanariota con il suo infame documento Primus sine paribus, la miglior cosa da fare per l'Ortodossia sarebbe stata chiuderlo in una cella monastica e buttar via la chiave.

Il primo a far circolare nel mondo ortodosso la notizia di questo battesimo ai limiti del sacrilegio è stato Nick Stamatakis su Helleniscope, di cui vi offriamo la traduzione italiana con alcuni commenti dell'autore dell'articolo.

 
Antonios di Glyfada: Elpidophoros mi ha ingannato!

La notizia che vi abbiamo presentato ieri, del battesimo dei figli surrogati di una coppia gay celebrato in Grecia dall'arcivescovo Elpidophoros d'America, non è qualcosa che possa passare inosservato alla coscienza dei greci che ci tengono alla tradizione ortodossa.

Ora che la prevedibile ondata d'indignazione popolare si sta diffondendo, il vescovo responsabile della chiesa in cui è stato celebrato il battesimo, il metropolita Antonios (Avramiotis, nella foto) di Glyfada si è affrettato a smarcarsi da Elpidophoros, asserendo pubblicamente che l'arcivescovo d'America gli ha taciuto il particolare status della famiglia per cui richiedeva di celebrare il battesimo. Il metropolita Antonios sostiene che, se fosse stato informato correttamente, avrebbe sottomesso questo caso molto particolare all'approvazione del Santo Sinodo.

 
Una critica ortodossa dell'esperienza carismatica moderna

Vi presentiamo uno studio del mondo carismatico e pentecostale, osservato da un prete ortodosso che si è convertito all'Ortodossia a partire da una comunità evangelica pentecostale, e che ha tutti gli strumenti per poter fare una critica storico-teologica di questo fenomeno contemporaneo.

 
Il governo del Montenegro approva il testo dell'accordo con la Chiesa serba

Dopo anni di fatiche e di conflitti, è arrivato il punto in cui il Montenegro ha finalmente riconosciuto i diritti della sua secolare Chiesa ortodossa. Vi presentiamo la notizia dell'evento, di disarmante semplicità, ma finora osteggiato con una ferocia irrazionale.

 
Una parabola

dal blog del sito Orthodox England, 12 luglio 2022

C'era una volta un sacerdote che ricevette la visita di satana. Satana promise al sacerdote fama e gloria, grandi ricchezze e potere. L'unica cosa era che in cambio satana voleva era la vista del prete, che accettando la sua offerta sarebbe diventato cieco. Tuttavia il prete fu tentato, pensando a tutta quella fama, a tutti i premi che avrebbe ricevuto, a quelle ricchezze e a quel potere.

Poiché non sapeva cosa fare, decise di andare dal suo vescovo e chiedergli cosa fare. Arrivato al palazzo del vescovo, che come notò era in un luogo molto ricco, fu accolto da un servitore. Quando il sacerdote domandò se il vescovo poteva vederlo, il servitore gli rispose: 'Puoi parlare con il vescovo, ma lui non può vederti: è cieco'.

 
I vescovi implorano ancora Elpidophoros: non fare di Belya un vescovo, la nostra cultura spezzata ha bisogno di una Chiesa unita

Il 13 luglio 2022 abbiamo avuto in America una seconda prova di unità inter-giurisdizionale ortodossa. Vi invitiamo a leggere anche questo documento e a chiedervi chi oggi stia esprimendo l'autentica fede ortodossa in Occidente.

 
Sull'amore: appunti di guerra del metropolita Luka

Il metropolita Luka (Kovalenko, nella foto) ci offre una riflessione in cui ricorda quale deve essere l'attitudine del cristiano, anche in tempi di conflitto.

 
"Posticipata" la consacrazione episcopale di Belya

Sembra che i ripetuti appelli dei rappresentanti di cinque giurisdizioni dell'Assemblea episcopale ortodossa d'America abbiano ottenuto parte del risultato richiesto: la prevista consacrazione episcopale del controverso ex-archimandrita Alexander Belya (nella foto), prevista per il 30 luglio, non avrà luogo.

Chi non è debole di stomaco può leggere le parole con le quali l'arcivescovo Elpidophoros commenta il fatto:

In uno spirito di attenta responsabilità per la conservazione dell'unità dei cristiani ortodossi negli Stati Uniti d'America, l'ordinazione episcopale di sua Grazia il vescovo eletto Alexander di Nicopolis è stata posticipata fino al raggiungimento di un consenso. Sua Eminenza l'arcivescovo Elpidophoros d'America è impegnato in un dialogo aperto di amore fraterno e comprensione con gli altri capi delle giurisdizioni dell'Assemblea dei vescovi ortodossi canonici degli Stati Uniti, mentre allo stesso tempo è determinato a dare priorità alla collaborazione e alla cooperazione costruttive.

Ripulendo le parole dalla loro patina di bava diplomatica, ecco cosa possiamo concludere:

1. L'arcivescovo Elpidophoros dichiara la sua "attenta responsabilità" per il mantenimento dell'unità ortodossa negli USA. Gli si potrà chiedere quanta attenzione ci voleva, per essere oggetto di un ultimatum ripetuto per ben due volte nelle ultime settimane. Anzi, gli si potrà chiedere con quale "responsabilità" di unità ortodossa aveva accettato in primo luogo nel suo clero uno spretato della Chiesa russa.

2. La consacrazione non è annullata, è "posticipata fino al raggiungimento di un consenso", che non avverrà mai, a meno che gli altri vescovi ortodossi d'America decidano di calpestare senza vergogna la tradizione e il diritto canonico della Chiesa. Ma siccome "niente è più definitivo del temporaneo", possiamo immaginare che l'arcivescovo Elpidophoros, ormai messo alla graticola anche dall'episcopato greco per il suo "grosso grasso battesimo gay in Grecia", abbia voluto riservarsi una possibilità di ripresentare Belya come auto-giustificazione, o magari come arma di ricatto.

3. "Dialogo aperto di amore fraterno e comprensione": per noi che abbiamo visto decenni di documenti vaticani ripieni di tali zuccherose espressioni, ma che non hanno portato a un singolo passo in avanti nel dialogo teologico tra Roma e l'Ortodossia, non sarà difficile immaginare che questo "dialogo" non sarà altro che la ripetizione ad nauseam dei privilegi del Fanar, ai quali ormai credono solo al Fanar.

4. Poiché spesso i documenti vanno letti anche per ciò che NON dicono, notiamo che la seconda delle obiezioni dei vescovi, la creazione del "vicariato slavo" in America, non è stata neppure presa in considerazione. Aspettiamoci simili "vicariati slavi" in tutto il mondo...

 
Cosa pensano gli ortodossi ucraini del "grosso grasso battesimo gay in Grecia"

Chi ritiene che siamo stati un po' troppo sarcastici nella nostra valutazione delle ultime eccentricità dell'arcivescovo Elpidophoros, può leggere il punto di vista prevalente nella Chiesa ortodossa ucraina, espresso nell'ultima analisi di Kirill Aleksandrov: preso atto di tale posizione di assoluta intransigenza (anche per le conseguenze nefaste che gesti come questo portano all'Ortodossia in Ucraina e nel resto del mondo), forse ritroverà nei nostri stessi commenti una certa bonaria mitezza...

 
La Trinità di Rublev ritorna alla Lavra per una serie di celebrazioni

Per la prima volta dopo oltre un secolo, l'icona della Trinità di Rublev (forse la più conosciuta tra le icone russe) ritorna per alcuni giorni nell'omonima cattedrale alla Lavra della Trinità e di san Sergio, dalla cui iconostasi fu rimossa nel 1920 a opera delle autorità sovietiche.

Nella notte tra il 16 e il 17 luglio, in occasione del 600° anniversario del rinvenimento delle reliquie di san Sergio, la Galleria Tretjakov di Mosca ha concesso il ritorno dell'icona, incapsulata in un vetro protettivo, per tutta la durata delle celebrazioni.

Questo evento è davvero epocale per la Chiesa russa, ma non si tratta del primo caso in cui i musei del paese permettono il ritorno del patrimonio ecclesiale sequestrato dai sovietici. La stessa Galleria Tretjakov ha permesso la riapertura sul suo territorio della chiesa di san Nicola in Tolmachi, dove è stata trasferita per venerazione la celebre icona della Madre di Dio di Vladimir, e dove la stessa Trinità di Rublev è esposta annualmente alla festa della Pentecoste.

 
Spiriti malsani o lo Spirito Santo?

Padre Andrew Phillips ci porta attraverso una rassegna, spesso poco gradevole da leggere ma importante da considerare con attenzione, dei rappresentanti della Chiesa che si comportano in modi indegni non perché siano particolarmente malvagi, ma perché il cammino della loro vita non prevede la ricerca e l'acquisizione dello Spirito Santo.

 
Quali forme insolite possono avere le chiese ortodosse?

Vi presentiamo un saggio di Anastasia Parkhomchik sulle chiese ortodosse dalle forme più strane, con alcune spiegazioni del perché di queste inconsuete scelte architettoniche.

 
Gli anime sono stati un errore e la Russia lo sa: i contenuti dannosi per i bambini continuano a essere banditi nel Paese

La Russia prende molto sul serio la tutela dei minori, e in questo settore tratta con severità un campo trascurato dalla maggior parte dei paesi occidentali: i cartoni animati ('anime') giapponesi, che spesso veicolano impunemente tra i minorenni i messaggi della peggior pornografia. Vi presentiamo un breve resoconto di come la Russia sa percepire con attenzione questo settore.

 
Le radici religiose della sfiducia della Russia verso l'Occidente

Vi presentiamo un breve saggio di Damir Marinovich che ci spiega cose che dovremmo già sapere a fondo, ma che non guasta ricordare nell'odierno clima di conflitto e di sfiducia.

 
La Chiesa russa fornisce l'acqua ai suoi fedeli in Tanzania

Il 21 luglio 2022, nel villaggio di Sokoine (Tanzania), sono iniziati i lavori per la trivellazione di un pozzo per fornire acqua pulita ai residenti locali.

La Chiesa russa fornisce assistenza umanitaria alla comunità ortodossa che si è trasferita dalla Chiesa d'Alessandria al Patriarcato di Mosca. A febbraio, il metropolita Leonid, esarca patriarcale d'Africa, aveva annunciato nel suo canale Telegram che il clero della Chiesa di Alessandria aveva bloccato ai residenti l'accesso all'unico pozzo con acqua pulita e aveva smesso di fornire medicinali.

   

   

 
La fede di una donna: santa Olga, madre dei santi di molte nazioni

Padre Andrew Phillips ci porta in un viaggio lungo l'impressionante discendenza spirituale di santa Olga: i santi della Rus' attraverso i secoli.

 
Helleniscope chiede le dimissioni di Bartolomeo e di Elpidophoros

Vi presentiamo l'appello con cui Nick Stamatakis di Helleniscope chiede le dimissioni del patriarca Bartolomeo e dell'arcivescovo Elpidophoros, aggiungendo alcuni dettagli sui recenti scandali che hanno fatto vacillare entrambe le figure.

 
Intervista a un sacerdote ferito a Donetsk

Vi presentiamo il video con trascrizione italiana dell'intervista di Elena Kozenkova a padre Viktor Pedchenko (nella foto), ferito il 23 giugno da un missile NATO dell'esercito ucraino mentre lavorava presso la sua chiesa a Donetsk.

 
Come se l'arcivescovo non avesse abbastanza problemi

L'arcidiacono John Chryssavgis è intervenuto a favore dell'arcivescovo Elpidophoros, con una difesa che crea più problemi di quanti ne voglia risolvere: vi presentiamo il punto di vista del nostro amico George Michalopulos a riguardo.

 

 
L'arcivescovo Stefan parla del nome della Chiesa macedone

In una recente intervista, l'arcivescovo Stefan (Veljanovski, nella foto) di Skopje ha fatto il punto su un aspetto che resta ancora controverso nella vicenda degli ortodossi macedoni, ovvero il loro stesso nome. Dalle parole dell'arcivescovo, che vi riportiamo in traduzione italiana, sembra che il problema, anche se non se ne vede una soluzione a breve termine, resterà tra i motivi di legittime differenze d'opinione che non precludono un'interazione tra popoli ortodossi.

 
Clero conservatore contro clero liberale?

Se avete assistito a tentativi di politicizzare i chierici ortodossi mediante l'applicazione di categorie di 'conservatori' e 'liberali' (o qualsiasi altra etichetta che i giochi politici del momento amino applicare agli uomini di Chiesa), ricreate una scala di valori attraverso i suggerimenti dell'arciprete Geoffrey Korz, che vi presentiamo in traduzione italiana, e che vi aiuteranno a categorizzare i chierici semplicemente come 'ortodossi' o 'non ortodossi'.

 
Il sistema patriarcale preserva le famiglie cristiane, il femminismo le distrugge: un sacerdote ortodosso russo spiega perché

L'arciprete Sergej Rybakov (nella foto) di Rjazan' ci offre nella sezione "Etica" un saggio in controtendenza (ma, come accennato nell'articolo di ieri, non "conservatore", bensì semplicemente ortodosso) sui fattori che favoriscono e du quelli che distruggono le famiglie.

 
La fine dell'Europa dei castelli e il primo giorno della libertà

Vi presentiamo un saggio del sacerdote ortodosso che scrive per il Saker blog, e che esamina gli eventi dell'Ucraina di oggi come l'ultima espressione del decadente feudalesimo che per un migliaio di anni ha funestato l'Europa (e l'Ortodossia).

 
Gli abitanti di Lisichansk descrivono i bombardamenti delle Chiese ortodosse per opera dell'esercito ucraino

Vi offriamo una testimonianza degli abitanti del Donbass che raccontano come l'esercito ucraino si sia accanito in modo demoniaco sulle chiese ortodosse (e solo sulle chiese ortodosse) dei loro paesi.

Con la progressiva liberazione del territorio ucraino sentiremo ancora molte di queste voci, che corroborano gli avvertimenti che abbiamo cercato di lanciare negli ultimi otto anni.

 
Notizie dal mondo ortodosso

Dalle istanze di giustizia in Ucraina alle conseguenze delle sanzioni all'appoggio alla Russia in Africa e nella maggior parte del mondo, padre Andrew Phillips ci aiuta a focalizzare alcune notizie che non vedremo trattate dai nostri media.

 
Bambino martire canonizzato in Bosnia

Slobodan Stojanović (nella foto), un bambino di 11 anni ucciso nel giugno 1992 da una donna islamista albanese, è stato canonizzato tra i nuovi martiri il 27 luglio per delibera del Concilio episcopale della Chiesa ortodossa serba. Vi presentiamo la notizia con il video della sua canonizzazione. Numerosi casi come questo ci spingono a riconsiderare tutto ciò che è stato raccontato pubblicamente sui conflitti nell'ex Jugoslavia.

 
Saluti dal Monte Athos

Padre Sofronio ci invia i suoi saluti dal Monte Athos, dove sta trascorrendo il mese di agosto presso una fraternità monastica a Kerasia. Lo ringraziamo, e chiediamo ai nostri monaci di tenerci nelle loro preghiere.

 
Sul battesimo dei bambini

Le polemiche sul battesimo celebrato in Grecia dall'arcivescovo Elpidophoros non si sono ancora placate, e partendo da questo spunto, padre Lawrence Farley ci offre un saggio sui requisiti di un battesimo, che comportano un'accettazione di una vita morale cristiana.

 
Lettera aperta all'arcidiacono John Chryssavgis

Padre Benigno Pardo, vice-parroco della chiesa di san Giona della Manciuria in Texas (dove è parroco il nostro amico padre John Whiteford), ha scritto una lettera aperta all'arcidiacono John Chryssavgis (nella foto), che vi presentiamo in traduzione italiana. Di fronte all'apologia delle azioni anti-ecclesiali dell'arcivescovo Elpidophoros, padre Benigno si limita a contrapporre in modo pacato le Sacre Scritture, la Tradizione della Chiesa e il buon senso.

 
Il declino e la caduta dell'Impero occidentale

Vi presentiamo in traduzione italiana un altro saggio del prete ortodosso che scrive per il Saker blog, e che ci offre molti spunti di riflessione sull'autodistruzione della nostra civiltà.

 
Riconoscimento del mondo LGBT o scisma: cosa sceglieranno le confessioni cristiane?

In un'analisi di Kirill Aleksandrov, vediamo come il tema del riconoscimento (spesso forzato) dei diritti LGBT stia spezzando le comunioni ecclesiali anglicana e cattolica, e stia rischiando di produrre effetti analoghi nella Chiesa ortodossa.

 
Esorcismo e santità

Vi presentiamo in traduzione italiana le prime due parti di una serie di conferenze pastorali dell'arciprete Gennadij Fast (nella foto), che approfondisce un campo sul quale ci sono state poste molte domande, sia come curiosità generica, sia in relazione alla prassi degli esorcismi nel cattolicesimo romano. Padre Gennadij riconduce l'esorcismo alla disciplina ascetica, ricordando come tutti abbiamo bisogno di vincere e scacciare i nostri demoni interiori.

 
La visione cristiana ortodossa sui trapianti d'organo

Vi presentiamo una riflessione (complessa, perché è complessa la materia che sta alla base) sul tema dei trapianti d'organo, e su ciò che la Chiesa ortodossa ha da dire a riguardo.

 
Epifanij Dumenko e il suo gruppo sono "ministri di forze politiche ostili"

Vi segnaliamo la recente dichiarazione dell'arcivescovo Theodosios (Hanna, nella foto) di Sebastia del Patriarcato di Gerusalemme, intervenuto in difesa del patriarca Kirill contro gli scismatici ucraini, ma soprattutto contro i loro burattinai.

 
Possessione e psichiatria, e l'eccesso di familiarità

Eccovi in traduzione italiana la terza parte delle conferenze pastorali dell'arciprete Gennadij Fast (nella foto) sugli esorcismi. Padre Gennadij risponde a due domande molto ben presenti nella pratica parrocchiale: quali sono i confini tra disturbi psicologici e possessioni, e come un eccesso di familiarità tra preti e fedeli possa generare relazioni umane malsane. Nelle risposte si esamina anche la possibilità che le persone che si cimentano nelle pratiche magiche possano trasmettere influenze maligne ai propri figli.

 
Battesimo di massa di ex protestanti celebrato in Malawi

Vi presentiamo la notizia di un gruppo di 29 ex protestanti del Malawi, inclusi dei pastori, che sono entrati nell'Ortodossia attraverso l'Esarcato d'Africa della Chiesa ortodossa russa. Queste notizie ci fanno riflettere: vediamo eterodossi che hanno aspettato proprio l'arrivo della Chiesa russa per chiedere di diventare ortodossi a loro volta, e da questo e simili casi potremo valutare quanto gli approcci del nuovo Esarcato offrano più stabilità di quelli del vecchio Patriarcato d'Alessandria.

 
"Non stiamo abolendo la lingua ucraina"

Vladimir Legojda (nella foto), presidente del Dipartimento sinodale per i rapporti tra Chiesa, società e media della Chiesa ortodossa russa, scrive nel suo canale Telegram di ritenere ragionevole preservare lo studio della lingua ucraina nei territori sotto il controllo della Federazione Russa.

Il Ministero dell'Istruzione della Federazione Russa ha riferito che gli scolari nei territori occupati dell'Ucraina potranno studiare la lingua ucraina come lingua madre o facoltativamente.

Chi non si è dimenticato la politica di strage linguistica e culturale degli ultimi otto anni nello stato ucraino (abolizione delle seconde lingue, divieto di insegnamento del russo, roghi di libri, terrorismo psicologico sui bambini e sui minori, e via elencando) potrà capire quali sono le condizioni di vita e di espressione personale nell'Ucraina "libera" e in quella "occupata".

 
Cosa dovrebbero pensare i cristiani ortodossi dei sogni?

Vi presentiamo una risposta a una domanda che spesso viene posta ai confessori, e che richiede una risposta seria ed equilibrata di fronte a una parte non razionale dell'esistenza umana.

 
Jan Taksjur rilasciato dalla custodia cautelare

Il 15 agosto, dopo 5 mesi di carcerazione preventiva a Kiev, il giornalista ortodosso Jan Taksjur (nella foto) è stato finalmente rilasciato, in attesa di giudizio. Il 10 marzo era stato arrestato dai servizi di sicurezza ucraini, accusato di tradimento e lasciato senza accesso a un avvocato o a cure mediche, sebbene sia malato di cancro.

Taksjur, fondatore del canale televisivo "Primo cosacco", è un convinto difensore della Chiesa ortodossa ucraina canonica: forse è questa la "minaccia alla sovranità dello stato ucraino" per cui è stato perseguito.

 
Il segno della croce nella Chiesa antica

Il lettore Ioann Malov ci propone una prospettiva storico-patristica della pratica del segno della croce tra i primi cristiani, per aiutarci a capire come uno dei più comuni gesti dei cristiani ortodossi abbia origini antichissime.

 
Dumenko è un laico? Cattivi segnali per la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" da Polonia, Grecia e Gerusalemme

Vi presentiamo un saggio di Jaroslav Nivkin sulle reazioni negative che gli scismatici ucraini continuano a causare nel mondo ortodosso, e sulle possibili soluzioni di un problema davvero profondo.

 
Stabilite le relazioni Chiesa-stato in Montenegro

Padre Ignatij Shestakov, lo ieromonaco del monastero Sretenskij di Mosca esperto nelle questioni della Chiesa serba, ci spiega in dettaglio la portata del recente accordo firmato tra la Chiesa serba e il governo del Montenegro, di cui riproduciamo il testo.

 
Gli scismatici gettano per la strada un prete vedovo con 6 figli

Tra le decine e decine di esempi di soprusi contro fedeli, chierici e comunità della Chiesa ucraina canonica, vi riportiamo un caso di particolare cinismo dalla regione di Leopoli, che mostra il volto del satanismo contemporaneo quando si trova di fronte l'Ortodossia che sa ancora resistergli.

 
Sui consigli dei monaci e sul nucleo familiare

Nella sua recente e improvvida apologia del battesimo dei figli surrogati della coppia gay in Grecia, che aveva provocato una presa di posizione della Sacra Comunità del Monte Athos, l'arcidiacono John Chryssavgis sostiene che i monaci non dovrebbero commentare la vita nel mondo, e che la preoccupazione per il nucleo familiare è estranea al cristianesimo ortodosso. Vi presentiamo la risposta di padre Jeremy McKemy della Chiesa ortodossa in America a queste affermazioni davvero estremiste.

 
"Una moglie ha bisogno di sentire la forza di un uomo". Uno stile di vita in famiglia: i Kim

Vi presentiamo la testimonianza di una famiglia sacerdotale, i Kim (nella foto) della diocesi di Samara, con i loro consigli di successo per la serenità del matrimonio e della vita familiare.

 
Dalla guerra si scade nel terrorismo

Un importante segnale che la guerra in Ucraina è ormai agli sgoccioli è dato dalle notizie delle ultime "operazioni" (in Crimea e nella centrale nucleare di Zaporozh'e), che hanno più il sentore di incursioni terroristiche che di operazioni militari, e purtroppo di veri e propri attentati contro i civili, di cui è stata vittima il 21 agosto Darya Dugina (nella foto accanto al padre, Aleksandr Dugin).

La cosa che ci coinvolge personalmente è il fatto che Darya Dugina (rimasta uccisa in un attentato verosimilmente mirato al padre) è stata ospite della nostra chiesa. Questo ci colpisce al cuore, mettendo una minaccia di terrore anche di fronte a persone che vivono al di sotto dei radar, e si limitano ad andare in chiesa e a esprimere il proprio parere.

Manteniamo Darya nelle nostre preghiere, e incoraggiamo suo padre Aleksandr (il cui ruolo di "ideologo del Cremlino" è una vera e propria esagerazione, come ci mostra il nostro amico Saker) a continuare il suo cammino di studioso senza arrendersi alla malvagità che ha voluto fare di lui un bersaglio.

Вечная память! Eterna memoria!

 
La "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" e Cipro: cosa è cambiato dopo la visita del metropolita Isaias al Fanar?

La visita del metropolita Isaias (Georgakis, nella foto) ti Tamassos al Fanar il 25 luglio ha fatto un certo scalpore tra i media ortodossi di lingua greca, perché il metropolita cipriota è stato uno dei più aperti oppositori della politica del Fanar nei confronti degli scismatici ucraini. Il suo caloroso incontro con il patriarca Bartolomeo ha portato a ipotizzare un cambio di schieramento, e il saggio di Konstantin Shemljuk, che vi presentiamo in traduzione italiana, analizza queste voci alla luce di una ben più probabile strategia di conciliazione in previsione delle elezioni di un nuovo arcivescovo di Cipro.

 
Intervista sull'Ortodossia in Cambogia

Vi presentiamo in traduzione italiana l'intervista di Jesse Dominick allo ieromonaco Paisie (Ipate), il prete moldavo che dirige il decanato della Chiesa ortodossa russa nel Regno di Cambogia, e che testimonia dello sviluppo e dei problemi dell'Ortodossia nel paese.

 
Sfiduciato il governo montenegrino dopo l'accordo con la Chiesa

Sabato 20 agosto, appena 17 giorni dopo la firma dello storico accordo con la Chiesa ortodossa serba, il governo di Dritan Abazović (nella foto) è caduto per un voto di sfiducia del parlamento del Montenegro. La causa della sfiducia è proprio l'accordo con la Chiesa, e non ci resta che concludere la storia con le parole dello stesso Abazović, che da musulmano di etnia albanese è l'ultimo che si possa accusare di favoritismo verso l'Ortodossia serba: "Non l'ho fatto per il potere ma per i cittadini, soprattutto per i fedeli ortodossi del Montenegro. Lo farei ancora, non ho bisogno di lodi", e "Sono molto orgoglioso di quel che abbiamo fatto in 100 giorni. Saremo ricordati come il governo che è durato di meno ma che ha preso le decisioni più difficili".

 
Eterna memoria al metropolita Kallistos (Ware)

Il 24 agosto 2022 si è addormentato nel Signore il metropolita Kallistos (al secolo Timothy Ware, nella foto), una figura che ha avuto un grande influsso sui convertiti occidentali all'Ortodossia, e che noi stessi abbiamo conosciuto e consultato su questioni pastorali (pubblicheremo alcuni dei consigli da lui offerti alla nostra parrocchia). Vi presentiamo la notizia del decesso e un articolo in memoria scritto da padre Andrew Phillips, che svela molti affascinanti retroscena della vita del metropolita, non sempre facile, ma vissuta con ammirevole bontà e dignità.

Eternal Memory! Eterna memoria!

 
La Chiesa ortodossa russa riconosce l'autocefalia macedone

Il 25 agosto il Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa ha formalmente riconosciuto la Chiesa ortodossa macedone-Arcidiocesi di Ohrid come Chiesa autocefala sorella, e ha iscritto il nome del suo primate, sua Beatitudine l'arcivescovo Stefan di Ohrid e Macedonia, nei sacri dittici.

Nel rapporto sinodale si legge: "I membri del Sinodo hanno espresso la speranza che la più giovane nella famiglia delle Chiese ortodosse autocefale, la Chiesa ortodossa macedone-Arcidiocesi di Ohrid, conservi fermamente la santa fede ortodossa nella purezza e integrità e mantenga la fedeltà alla tradizione canonica ortodossa".

 
La via della NATO verso la perdizione

Vi presentiamo in traduzione italiana nella nostra sezione di geopolitica la lucida analisi del nostro amico Srdja Trifković, che vede l'Alleanza atlantica di oggi spostarsi sempre più verso le idee e i comportamenti del disciolto Patto di Varsavia.

 
Venticinquesimo anniversario della processione di sant'Irinarco

Con la festa della Dormizione, giungono al termine le tradizionali processioni estive verso monasteri e luoghi di culto. Vogliamo presentarvi una galleria fotografica con oltre 130 immagini di una di queste processioni, tenuta lungo cinque giorni alla fine di luglio nei pressi di Velikij Rostov. Si tratta di una processione “piccola”, che non attira più di 3.500 pellegrini in tutto, ma che offre un significativo quadro della Russia ortodossa e dei suoi fedeli. Il pellegrinaggio ha come meta il luogo natale del venerabile Irinarco di Rostov, uno delle centinaia di santi di Rostov e Jaroslavl', che poco più di quattro secoli fa benedisse il principe Dmitrij Pozharskij nel tempo dei torbidi.

 
Consigli pastorali del vescovo Kallistos di Diokleia ai fedeli di Torino

Nell'agosto del 1998, il defunto metropolita (allora era ancora vescovo) Kallistos (Ware, nella foto) ha risposto con una minuziosa e benevola lettera a una serie di domande che gli avevamo sottoposto. A quel tempo cercavamo di valutare se fosse possibile avviare a Torino una parrocchia doppia dei patriarcati di Mosca e di Costantinopoli, sul modello di quella che da un quarto di secolo funzionava a Oxford sotto la sua guida. Il progetto non si realizzò (non per nostra mancanza di volontà), ma in memoria di mons. Kallistos troviamo utile riportare la sua lettera, assieme alla nostra traduzione italiana. Dal testo possiamo notare alcune cose molto importanti:

- La Chiesa ortodossa è tutt'altro che incapace di armonizzare diversi stili e tradizioni locali, come dimostrano le dettagliate descrizioni di una collaborazione durata oltre un quarto di secolo.

- Non manca neppure la volontà di realizzare una tale armonizzazione, soprattutto in luoghi di coabitazione di diverse diaspore. I cinici hanno fatto notare che l'esempio di Oxford funzionava perché il vescovo “greco” era inglese e quello “russo” era americano, ma questo va a tutto onore degli ortodossi dell'Occidente.

- Dalle sue stesse parole, mons. Kallistos appare come un vescovo di grande sensibilità pastorale e di profonda umanità, pronto ad accorrere con una squisita cura in aiuto di un gruppo di fedeli a quasi mille chilometri di distanza. Siamo davvero grati a Dio di averlo conosciuto e frequentato, e lo ricorderemo sempre come uno dei più importanti amici della nostra parrocchia.

- Ultimo ma non da meno, speriamo di mettere a tacere, con questi esempi del nostro stesso passato, le paure di chi ci ritiene ostili a priori nei confronti del Patriarcato ecumenico.

 
Tolkien e C.S. Lewis: aspetti delle loro vite personali che potreste non conoscere

Pochi sanno che il recentemente defunto metropolita Kallistos (Ware, nella foto) era rimasto uno degli ultimi professori di Oxford ad aver conosciuto personalmente John Tolkien e Clive Lewis, i due giganti della letteratura fantasy cristiana. Vi presentiamo in traduzione italiana una dettagliata intervista fatta nel 2007 a mons. Kallistos dal blogger americano Dean Arnold, autore di una sceneggiatura cinematografica sull'amicizia dei due grandi scrittori. Alcuni aspetti delle vite di Tolkien e Lewis sono trattati in questo dialogo da persone molto attente al rapporto dei due autori con la fede cristiana.

 
Le regole alimentari dell'Ortodossia: quarta parte

(cliccate sulla foto per avviare il video)

Proseguiamo il nostro cammino tra le regole alimentari della Chiesa ortodossa, con un paio di riflessioni sulla cucina che oggi passa per tradizionale (e che spesso tanto tradizionale non è) e su come mangiavano i nostri antenati, chiedendoci se l'alimentazione dei cristiani ortodossi (questa davvero tradizionale) non sia uno dei migliori aiuti per evitare i disastri alimentari dei nostri tempi.

 
Un riconoscimento internazionale per le foto della nostra chiesa

Il PX3 (Prix de la Photographie, Paris) ha assegnato al nostro amico Alberto Ceoloni il premio Silver in Press al concorso fotografico internazionale del 2022, per le foto della nostra vita parrocchiale.

Siamo lieti di questa forma di interesse per la nostra chiesa, e immensamente grati ad Alberto, che con pazienza e determinazione ha fissato in immagini i fondamentali anni degli inizi della parrocchia.

 
Le sanzioni contro il patriarca Kirill sono azioni di "Public Relations" politiche

Vladimir Legojda (nella foto), presidente del Dipartimento per le relazioni della Chiesa con la società e i mass media, ha dovuto intervenire pubblicamente ancora una volta per sottolineare quanto le sanzioni contro i leader ecclesiastici siano un tentativo piuttosto sporco di estendere la guerra in ambiti non correlati. Non invidiamo Vladimir Romanovich, che per la sua onestà finirà probabilmente per essere egli stesso oggetto di sanzioni, ma possiamo certamente schierarci con lui in quello che afferma.

 
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