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Sezione 1

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Recensione del libro "Gli ortodossi non canonici"

Presentiamo nella sezione "Confronti" dei documenti la recensione del libro Gli ortodossi non canonici, a cura dello ieromonaco Teofilo (Barbieri). Ringraziamo per la recensione lo staff del CESNUR (Centro Studi sulle Nuove Religioni) di Torino.

 
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Uscita dalla chiesa

 
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RICETTE - Focaccine di patate scozzesi

Le focaccine di patate ("Tattie scones") sono un classico elemento della colazione scozzese degli ultimi secoli. Si preparano in padella a partire da patate schiacciate e impastate con farina, e sono un modo ideale per consumare gli avanzi delle patate bollite.

Ingredienti di base

patate bollite e schiacciate

farina di frumento o d'avena (la proporzione ideale di patate e farina è 4:1)

Spesso le focaccine si fanno con gli avanzi delle patate bollite, ma usare patate appena bollite e ancora calde le rende più soffici e leggere. Se bollite le patate al momento, sarà sufficiente lasciarle riposare un poco perché perdano un poco di umidità sotto forma di vapore.

Ingredienti opzionali

Molte ricette richiedono di incorporare burro nell'impasto di patate e farina. Per mantenere le focaccine in linea con il digiuno ortodosso, potete usare qualche forma di grasso vegetale scaldato e disciolto (latte di cocco, burro di arachidi, tahina), oppure saltare del tutto quest'aggiunta.

Si aggiunge sale a gusto, talvolta nell'impasto, talvolta sulle focaccine appena passate in padella. Un mix di sale e glutammato di sodio (MSG) può aggiungere al salato una nota di sapidità (umami), che rende le focaccine ancor più appetitose.

Preparazione

Schiacciate bene le patate, con qualsiasi tipo di schiacciapatate oppure passandole attraverso un colino a maglie. Mescolate la farina un poco alla volta, all'incirca un cucchiaio alla volta, e modellate bene fino a ottenere un impasto sodo. Schiacciate l'impasto su una superficie non appiccicosa (idealmente un tagliere di legno) e spolverata con un poco di farina.

Se avete usato patate ancora calde, lasciate passare un po' di tempo (almeno 5 minuti) prima di appiattire l'impasto, perché altrimenti potrebbe creparsi in fase di raffreddamento. Stendete l'impasto (meglio con le mani che con un mattarello, e spolverando con farina di tanto in tanto), finché avrà un'altezza uniforme di qualche millimetro. Per creare una perfetta forma rotonda, pressate sull'impasto ormai steso un piatto (delle dimensioni del fondo della padella), e tagliate bene lungo il bordo.

Fate altri due tagli a croce per dividere la forma rotonda in quattro focaccine (a vostra preferenza potrete mettere in padella i quadranti separati, oppure lasciare l'impasto ancora leggermente attaccato, e separare i pezzi alla fine della cottura). Ricordate di fare anche alcuni buchi con le punte di una forchetta, per evitare la formazione di bolle in cottura.

Scaldate la padella a fuoco alto, poi riducete a fuoco medio quando depositate le focaccine. Non mettete olio o grassi, al massimo un po' di farina (che può non servire se la padella è antiaderente).

Cucinate per 4-5 minuti su ogni lato. Se la superficie delle focaccine è troppo brunita e l'interno è ancora poco cotto, occorre ridurre ulteriormente il calore di cottura.

Le focaccine si possono mangiare appena preparate, ma sono ideali da conservare (anche congelate) per un pasto successivo (per esempio, per averle già pronte a colazione). Si possono riscaldare in padella o addirittura nel tostapane.

Ith gu leòir! (pron. "ič gu lòor", "Mangiate in abbondanza!")

Ith do shàth! (pron. "ič do hah","Mangiate a sazietà!")

 
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Inno Acatisto alla Madre di Dio di fronte alla sua icona "Dalle tre mani"

 

Акафист Пресвятой Богородице

перед Её иконой “Троеручица”

Acatisto alla Madre di Dio

di fronte alla sua icona “Dalle tre mani”

 

 

 

Тропарь

 

Веселятся преславные народы, видя, Владычица Дева Богородица, Твою Пречудную и Чудотворную икону, и приемлют исцеления душевные и телесные по Твоей милости. Поэтому покланяемся Ей, усердно Тебе вопия: помилуй Благая Матерь меня смиренную и грешную рабу Твою и избавь мя от всякаго зла и искушения вражия, моли Сына Твоего Господа Иисуса, да спасшеся, небесное жительство получу человеколюбием и благодатию Его. Аминь.

 

АКАФИСТ

 

Кондак 1

 

Взбранной Воеводе, Богообрадованной Приснодеве Богородице, посетившей Гору Афонскую явлением чудотворным иконы Своея и многия милости Ею дарующей роду христианскому, похвальное возглашаем ныне пение: Ты же, о Богомати, яко имущая державу непобедимую и Матернее о нас попечение, предвари на помощь к нам и от всяких бед избави зовущих Ти:

 

Радуйся, Помощнице наша, Троеручною иконою Твоею нам помогающая.

 

Икос 1

 

Ангел земный и человек Небесный преподобный Иоанн Дамаскин от любве теплыя к Тебе, Богомати Владычице, икону Твою святую соорудити потщася и сию в келлии своей благоговейно поставив, пред нею сице Тебе в молитвах усердных глаголаше:

 

Радуйся, радость вечную - Спасителя миру рождшая;

 

Радуйся, всегубительнаго ада силу Рождеством Твоим поправшая.

 

Радуйся, пророческих глаголов исполнение принесшая;

 

Радуйся, Адама и Евы преступление загладившая.

 

Радуйся, Единаго от Троицы на руку Твоею нетрудно носившая;

 

Радуйся, Огнь Божества неопально во чреве Твоем вместившая.

 

Радуйся, Помощнице наша, Троеручною иконою Твоею нам помогающая.

Tropario

 

I gloriosi popoli si rallegrano vedendo, o Sovrana Vergine e Madre di Dio, la tua prodigiosa e miracolosa icona, e ricevono la guarigione dell’anima e del corpo per la tua misericordia. Pertanto, venerandola, ti acclamiamo di cuore: o buona Madre, abbi misericordia di me, tuo servo umile e peccatore, e liberami da ogni male e tentazione del nemico, prega il tuo Figlio, nostro Signore Gesù, affinché io mi salvi e ottenga la dimora celeste, per la sua grazia e il suo amore per gli uomini. Amen.

 

ACATISTO

 

Contacio 1

 

O condottiera pronta alla difesa, colma di grazia divina e sempre Vergine Madre di Dio, che hai visitato il monte Athos con l’apparizione della tua icona miracolosa e che per mezzo di essa hai dato molte grazie al popolo cristiano, ti proclamiamo ora un canto di lode: o Madre di Dio, tu che hai forza invincibile e cura materna per noi, accorri in nostro aiuto e libera da ogni pericolo quelli che esclamano a te:

 

Gioisci, nostra Ausiliatrice, che ci aiuti per mezzo della tua icona dalle tre mani.

 

Ico 1

 

Angelo terreno e uomo celeste, san Giovanni Damasceno, con fervente amore per te, o Madre di Dio Sovrana, preparata con grande cura la tua santa icona e installandola con pietà nella sua cella, di fronte a lei con ferventi preghiere così parlava a te:

 

 

Gioisci, tu che hai partorito la gioia eterna, il Salvatore del mondo;

 

Gioisci, tu che hai vinto con il tuo parto l’inferno che tutto divora.

 

Gioisci, tu che hai portato a compimento le parole dei profeti;

 

Gioisci, tu che hai partorito colui che ha fatto ammenda del delitto di Adamo ed Eva.

 

Gioisci, tu che senza sforzo hai portato tra le mani uno della Trinità;

 

Gioisci, tu che hai accolto nel tuo grembo il fuoco della divinità senza esserne bruciata.

 

Gioisci, nostra Ausiliatrice, che ci aiuti per mezzo della tua icona dalle tre mani.

 

 

Кондак 2

 

Видя преподобный Иоанн Дамаскин десницу свою, много писавшую в защиту чести и поклонения святых икон, по навету царя иконоборца немилостиво отсеченную, испроси ю от невернаго мучителя и, приложив к усеченному ея составу, пред честною иконою Твоею, Пречистая Дево, слезно моляшеся Ти, о еже исцелитися ей. Ты же, Всеблагая и Всемощная рода нашего Заступнице, молитву его скоро услышала еси и, во сне представ ему, исцеление усеченной руце его даровала еси, да благодарственно поет Богу: Аллилуиа.

 

 

Икос 2

 

Разум человеческий не может постигнути силу исцелений благодатных, иконою Твоею, о Богомати, чудесно являемых, не может изъяснити и чудо велие, како отсеченная десница преподобнаго во едину нощь цела и здрава обретеся, на ней же токмо червленный знак бывшия язвы оставлен бысть Врачебницею Благою, слышащею от нас сия похвалы:

 

Радуйся, скоро являющаяся Утешительнице скорбящих душ;

 

Радуйся, Радостотворная Посетительнице болезнующих сердец.

 

Радуйся, безнадежных страдальцев надеждою исцеления ободряющая;

 

Радуйся, врачами оставленных болезнующих на свои руце приемлющая.

 

Радуйся, усеченную десницу Божия избранника целу и здраву вышеестественно соделавшая;

 

Радуйся, яко ничтоже невозможно Тебе, Милосердая Предстательнице, нам всегда заступление показующая.

 

Радуйся, Помощнице наша, Троеручною иконою Твоею нам помогающая.

Contacio 2

 

Vedendo san Giovanni Damasceno la sua mano destra, che molto aveva scritto a tutela dell’onore e del culto delle sante icone, recisa senza misericordia a causa della diffamazione dell’imperatore iconoclasta, la richiese al carnefice infedele e, posta la mano sulla giuntura da cui era stata troncata, o purissima Vergine, davanti alla tua venerata icona con lacrime ti supplicò di guarirlo. E tu, tutta buona e onnipotente nostra interceditrice, hai ascoltato prontamente la sua preghiera e, fattolo cadere nel sonno, gli hai dato la guarigione della sua mano recisa, perché con gratitudine cantasse a Dio: Alleluia.

 

Ico 2

 

La mente umana non può comprendere il potere delle guarigioni piene di grazia, mirabilmente manifestate per mezzo della tua icona, o Madre di Dio, e non può chiarire il grande miracolo di come la mano destra mozzata del santo dopo una sola notte si sia ritrovata integra e sana, e su di essa solo un segno scarlatto della piaga sia stato lasciato dalla buona Guaritrice, che da noi ascolta questa lode:

 

Gioisci, consolatrice che presto ti manifesti alle anime afflitte;

 

Gioisci, visitatrice che crei gioia per i cuori malati.

 

Gioisci, tu che porti ai malati sfiduciati la speranza di guarigione;

 

Gioisci, tu che ricevi nelle tue braccia i malati abbandonati dai medici.

 

Gioisci, tu che in modo soprannaturale hai reso integra e sana la mano destra troncata del prescelto da Dio;

 

Gioisci, poiché nulla è impossibile a te, misericordiosa avvocata, che sempre ci mostri la tua intercessione.

 

Gioisci, nostra Ausiliatrice, che ci aiuti per mezzo della tua icona dalle tre mani.

 

 

Кондак 3

 

Силу десницы Всевышняго в исцелении усеченныя десницы своея познав богоглаголивый Иоанн, песньми красными воспе Тя, Владычице Всеблагая, и подобие усеченныя руки Своея приложи к целебному Твоему образу ради памяти всегдашния о великом чудеси. Тем ныне видима есть и именуется сия святая икона Твоя Троеручица, тремя руками, на ней описанными, проявляющая таинство Святыя Троицы, чудесы же, от Нея бывающими, всех приводящая хвалебно взывати ко Господу: Аллилуиа.

 

Икос 3

 

Имеяй велию ревность по Бозе, духоносный песнописец Святыя Церкве и Божественный славитель ея, сладкий преподобный Иоанн, хвалебными пении до конца жизни своея прославляше Твою к нему дивную милость, Богородительнице, в память же бывшаго чудесе плат, имже усеченная рука его обвернута бе, на главе своей ношаше, икону же Твою многоцелебную, яко наследие богатое, Святей Лавре преподобнаго Саввы Освященнаго по себе остави, да вси вернии зовут к изображенней на Ней Целительнице душ и телес сице:

 

 

Радуйся, врагов святыя православныя веры крепкая поборнице;

 

Радуйся, проповедников Евангельскаго учения покровительнице.

 

Радуйся, благочестивых христиан защите и похвало;

 

Радуйся, боголюбивых иноков утешение.

 

Радуйся, ведущим брань противу мира, плоти и диавола добрая споспешнице;

 

Радуйся, ревнующим о целомудрии и чистоте изрядная пособнице.

 

Радуйся, Помощнице наша, Троеручною иконою Твоею нам помогающая.

 

Contacio 3

 

Giovanni dal parlare divino, riconoscendo la potenza della mano destra dell’Altissimo nella guarigione della sua mano destra recisa, cantò a te con splendidi inni, O Sovrana tutta buona, e fissò un modello della sua mano recisa alla tua icona guaritrice per una perpetua memoria del grande miracolo. Così ora questa tua santa icona si chiama “delle tre mani”, a causa delle tre mani su di essa raffigurate, che glorificano il mistero della santa Trinità, mentre i miracoli da lei compiuti ci fanno gridare tutti un canto di lode al Signore: Alleluia.

 

Ico 3

 

Con grande ardore verso Dio, l’innografo portatore di spirito della santa Chiesa e suo divino glorificatore, il dolce e venerabile Giovanni, con canti di lode fino alla fine della sua vita glorificò la tua mirabile misericordia nei suoi confronti, o Genitrice di Dio, e in ricordo dell’avvenuto miracolo portò sul suo capo la sciarpa che aveva avvolto la sua mano tagliata, e lasciò la tua icona fonte di molte guarigioni come preziosa eredità alla santa Lavra del venerabile Sava il Santificato, perché tutti potessero rivolgersi a te, guaritrice delle anime e dei corpi, su di essa raffigurata, con queste parole:

 

Gioisci, potente campione contro i nemici della santa fede ortodossa;

 

Gioisci, patrona dei predicatori dell’insegnamento evangelico.

 

Gioisci, difesa e lode dei pii cristiani;

 

Gioisci, consolazione dei monaci che amano Dio.

 

Gioisci, buona accompagnatrice di chi combatte la battaglia contro il mondo, la carne e il diavolo;

 

Gioisci, potente aiuto di chi desidera la castità e la purezza.

 

Gioisci, nostra Ausiliatrice, che ci aiuti per mezzo della tua icona dalle tre mani.

 

 

Кондак 4

 

Буря недоумения смущает ми ум, како возмогу недостойными усты воспети славу Твою, Пречистая Дево, юже во иконе Твоей святей явила еси, даровавши ю нам в помощь и защиту от враг видимых и невидимых. Темже, величая неисчетныя милости Твоя к роду христианскому, исповедую чудеса Твоя и смиренномудренно пою Вседержителю: Аллилуиа.

 

Икос 4

 

Слышавше иноцы Святыя Лавры Саввы Освященнаго о великих добродетелях пришедшаго в Лавру на поклонение первосвятителя сербскаго Саввы, по внушению Твоему, Богомати, дароваша ему на благословение святую икону Твою Троеручицу, юже он со благоговением, яко дар многоценен, в страну Сербскую принесе, поучая паству свою звати Тебе:

 

Радуйся, от востока и до запада силу Всемогущества Христова иконою Твоею возвещающая;

 

Радуйся, болезни душевныя и телесныя иконою Твоею скоро врачующая.

 

Радуйся, Сербстей стране икону Твою в залог благоволения даровавшая;

 

Радуйся, чудесы Твоими Православие в ней крепко утвердившая.

 

Радуйся, Симеона Мироточиваго область благодатно посетившая;

 

Радуйся, Саввы первопрестольнаго паству Матерним Покровом Твоим приосенившая.

 

Радуйся, Помощнице наша, Троеручною иконою Твоею нам помогающая.

Contacio 4

 

Una tempesta di perplessità confonde la mia mente; come potranno le mie labbra indegne cantare la tua gloria, o purissima Vergine, che hai manifestato nella tua santa icona, data a noi come aiuto e protezione dai nemici visibili e invisibili? Perciò, magnificando le tue innumerevoli misericordie verso il popolo cristiano, confesso i tuoi miracoli, e umilmente canto all’Onnipotente: Alleluia.

 

Ico 4

 

I monaci della santa Lavra di san Sava il Santificato, udito delle grandi virtù dell’arcivescovo serbo Sava, venuto in pellegrinaggio alla Lavra, per tua ispirazione, Madre di Dio, gli diedero come benedizione la tua santa icona dalle tre mani, ed egli la portò con riverenza, come un dono senza prezzo, nella terra della Serbia, istruendo il suo gregge a cantare a te:

 

Gioisci, tu che da oriente a occidente hai annunciato con la tua icona la forza di Cristo onnipotente;

 

Gioisci, tu che con la tua icona hai guarito rapidamente le malattie dell'anima e del corpo.

 

Gioisci, tu che hai dato alla terra serba la tua icona in pegno della tua benevolenza;

 

Gioisci, tu che con i tuoi miracoli per mezzo di essa hai confermato con potenza l'Ortodossia.

 

Gioisci, tu che hai visitato con la grazia la terra di Simeone l'effusore di miro;

 

Gioisci, tu che hai adombrato con la tua materna protezione il gregge di Sava il primo ierarca.

 

Gioisci, nostra Ausiliatrice, che ci aiuti per mezzo della tua icona dalle tre mani.

 

 

Кондак 5

 

Боготечней звезде подобна явися икона Твоя, Богородительнице, по воли Твоей Святей на осля поставленная и отпущенная из Сербии, осляти никимже водиму, принесеся им на Гору Афонскую ко вратом обители Хилендарския, юже яко дар Небесный восприимше иноцы, поставиша в алтари соборныя церкве обители, зовуще во умилении глубоцем благих Подателю Богу: Аллилуиа.

 

Икос 5

 

Видевше иноцы хилендарстии Твое к ним благоволение, Преблагословенная Дево, в чудеснем пришествии к ним святыя иконы Твоея Троеручицы явленное, с радостию и любовию Ей поклоняхуся, целующе и песненно возглашающе Ти благохваления сицевая:

 

Радуйся, путеводительнице подвижников благочестия к Горнему Сиону;

 

Радуйся, пустыннолюбивых иноков приводящая к Небесному Иерусалиму.

 

Радуйся, безсловесное осля воли Твоей святей чудесно покорившая;

 

Радуйся, на осли икону Твою благодатную от Сербии на Афон дивно принесшая.

 

Радуйся, пустыню Афона благоуханием святыни исполнившая;

 

Радуйся, Хилендарскую обитель благоволением Твоим облагодатствовавшая.

 

Радуйся, Помощнице наша, Троеручною иконою Твоею нам помогающая.

Contacio 5

 

Come una stella guidata da Dio la tua santa icona è apparsa al Monte Athos, o Genitrice di Dio; caricata su un asino secondo la tua santa volontà e spedita dalla Serbia, e senza che nessuno conducesse l’asino, è giunta alle porte del monastero di Hilandar, dove i monaci l’hanno accettata come dono dal cielo e l’hanno posta nel santuario della chiesa principale del monastero, esclamando con profonda contrizione a Dio, datore dei beni: Alleluia.

 

Ico 5

 

Vedendo la tua benevolenza verso di loro, Vergine benedetta, manifesta nell’arrivo miracoloso della tua santa icona “dalle tre mani,” i monaci di Hilandar la venerarono con gioia e con amore, baciandola ed esclamando così a te con inni di lode:

 

Gioisci, guida dei pii asceti alla Sion nell’alto dei cieli;

 

Gioisci, tu che conduci i monaci che amano il deserto alla Gerusalemme celeste.

 

Gioisci, tu che hai miracolosamente addestrato un asino irrazionale con la tua santa volontà;

 

Gioisci, tu che hai mirabilmente portato la tua icona piena di grazia sull’asino dalla Serbia a Monte Athos.

 

Gioisci, tu che ricolmi il deserto del Monte Athos con la fragranza della santità;

 

Gioisci, tu che nella tua benevolenza hai accordato la grazia al monastero di Hilandar.

 

Gioisci, nostra Ausiliatrice, che ci aiuti per mezzo della tua icona dalle tre mani.

 

 

Кондак 6

 

Проповедует обитель Хилендарская на Афоне богатство милостей и щедрот Твоих, Богородице Дево, и светло красуется, имущи святую икону Твою Троеручицу во игумена себе, ибо таковая бысть воля Твоя, еже пребывати иконе Твоей тамо на игуменстем месте во храме Божием и в душах братии, от Тебе Единыя благословение на всякое послушание приемлющей и хвалебно зовущей тако благоволившему о них Творцу: Аллилуиа.

 

Икос 6

 

Возвестила еси волю Твою, Богомати, иноком хилендарским, разногласием во избрании игумена смущенным, чудесно поставивши святую икону Твою на игуменстем месте во храме Божием и открывши единому от них в видении, яко Сама Ты хощеши пребывати настоятельствующею в обители их иконою Твоею Честною, и да прочее не избирают себе игумена. Они же во умилении Душ и сердец обрадованнии возопиша к Тебе:

 

Радуйся, иноков благоподвизающихся Известная и Всемощная Покровительнице;

 

Радуйся, к Сыну Твоему и Богу теплая о них Предстательнице.

 

Радуйся, жезл игуменский в Хилендарстей обители невидимо приемшая;

 

Радуйся, обитель сию доселе целу и благоустроену сохраняющая.

 

Радуйся, страхом и благоговением сердца братии, благословение от иконы Твоея приемлющих, исполняющая;

 

Радуйся, неблагоговейныя и дерзостныя грозно наказующая.

 

Радуйся, Помощнице наша, Троеручною иконою Твоею нам помогающая.

Contacio 6

 

Il monastero di Hilandar sul Monte Athos proclama la ricchezza della tua misericordia e indulgenza, o Vergine Madre di Dio, ed è abbellito di splendore, avendo la tua santa icona “dalle tre mani” come propria badessa; è per tuo volere che la tua icona sta al luogo dell’abate nel tempio di Dio e nelle anime dei fratelli, che ricevono da te una benedizione per ogni obbedienza. E così esclamano a lode del Creatore, che mostra benevolenza verso di loro: Alleluia!

 

Ico 6

 

Hai annunciato la tua volontà, o Madre di Dio, ai monaci di Hilandar, che erano turbati da un disaccordo sull’elezione di un abate. Avendo posto miracolosamente la tua santa icona al luogo dell’abate nel tempio di Dio, hai rivelato a uno dei monaci in una visione che tu stessa desideravi essere la badessa del loro monastero attraverso la tua preziosa icona, e che da quel momento essi non avrebbero più dovuto scegliere tra loro un abate. Essi dunque, con contrizione nell’animo e gioia nel cuore ti hanno cantato:

 

Gioisci, rinomata e onnipotente protezione dei monaci dalla retta ascesi;

 

gioisci, tu che sei la loro fervente avvocata di fronte al tuo Figlio e Dio.

 

Gioisci, tu che hai invisibilmente ricevuto lo screttro igumenale nel monastero di Hilandar;

 

gioisci, tu che fino a oggi hai conservato il monastero in sicurezza e in buon ordine.

 

Gioisci, tu che ricolmi di timore reverenziale i cuori dei fratelli che hanno ricevuto benedizioni dalla tua icona;

 

gioisci, tu che punisci severamente gli irriverenti e gli insolenti.

 

Gioisci, nostra Ausiliatrice, che ci aiuti per mezzo della tua icona dalle tre mani.

 

 

Кондак 7

 

Хотя соделати не токмо Афон, но и все иныя страны православныя причастными благодати великих чудес, иконою Твоею Троеручною изливаемых и бываемых, Пречистая Владычице, тую во всех градех, весех, церквах и обителех иноческих распространила и дивными чудесы прославила еси. Темже вся верная чада святую икону Твою Троеручицу любовию чествуют и на ней вкупе с Тобою изображенному Христу усердно зовут: Аллилуиа.

 

Икос 7

 

Дивно являеши, Преблагословенная Дево, милости верным людем и святою иконою Твоею Троеручицею преславныя чудеса содеваеши силою Благодати Христовы: слепыя просвещаеши, разслабленныя укрепляеши, недужныя врачуеши и всем прибегающим к целебному Твоему образу скорую помощь Твою присно являеши, подвизающи звати к Тебе:

 

Радуйся, Святую Гору Афонскую в жребий Себе избравшая;

 

Радуйся, и вся страны православныя покровом милости Твоея осенившая.

 

Радуйся, Хилендарския обители Настоятельнице неизменная;

 

Радуйся, многих мест и пустынь сокровище исцелений неоскудное.

 

Радуйся, на Афоне, в России, Сербии и иных странах иконою Твоею преславно чудодействующая;

 

Радуйся, любящия и чтущия Тя от всяких бед избавляющая.

 

Радуйся, Помощнице наша, Троеручною иконою Твоею нам помогающая.

Contacio 7

 

Desiderando fare partecipe non solo il Monte Athos ma tutti i paesi ortodossi della grazia dei grandi miracoli operati dalla tua icona “dalle tre mani,” o purissima Sovrana, l’hai diffusa in tutte le città, villaggi, chiese e monasteri, e l’hai glorificata con insigni miracoli. Perciò tutti i tuoi figli fedeli onorano la tua santa icona “dalle tre mani” con amore, ed esclamano con ardore a Cristo, che vi è dipinto assieme a te: Alleluia!

 

Ico 7

 

Mirabilmente mostri misericordia al popolo fedele, o Vergine tutta benedetta, e attraverso la tua santa icona “dalle tre mani” hai operato gloriosissimi miracoli con la Potenza della grazia di Cristo: hai dato la vista ai ciechi, la forza ai paralitici e la guarigione agli infermi; e per tutti quelli che ricorrono alla tua immagine guaritrice sei sempre un pronto aiuto, portandoli a esclamare a te:

 

Gioisci, tu che hai scelto il santo Monte Athos come tuo retaggio;

 

gioisci, tu che hai adombrato tutte le terre ortodosse con la tua misericordiosa protezione.

 

Gioisci, perpetua badessa del monastero di Hilandar;

 

gioisci, tesoro abbondante di guarigione per molte terre e monasteri.

 

Gioisci, tu che con la tua icona hai operato in modo gloriosissimo miracoli al Monte Athos, in Russia e in Serbia e in altri paesi;

 

gioisci, tu che liberi dai pericoli quelli che ti amino e ti onorano.

 

Gioisci, nostra Ausiliatrice, che ci aiuti per mezzo della tua icona dalle tre mani.

 

 

Кондак 8

 

Странно есть видети иноки хилендарския, к иконе Твоей яко к игумену приходящия и от Нея благословения на послушания своя приемлющия. Но, о Всеблагая, якоже приемлеши их милостивно и благословляеши, тако и нас недостойных не лиши Матерняго Твоего милосердия и попечения, приими благоутробно молитвы наша пред святою иконою Твоею возносимыя, осени нас благословением Твоим благодатным, избави от всяких бед и скорбей и научи богоугодно пети Триединому Богу: Аллилуиа.

 

Икос 8

 

Весь мир преисполнен, яко звездами Богосветлыми, чудотворными иконами Твоими, Богородице Дево, в нихже яко Денница Лучезарная, икона Твоя Троеручица предивными чудесы благодатно сияет и согревает хладныя сердца наша знаменьми Твоего к нам милостиваго призрения. Сего ради чествуем Пречистаго Лика Твоего святое изображение и Тебе пред ним вопием:

 

Радуйся, Богообрадованная и Пренепорочная Приснодево;

 

Радуйся, Едина Чистая и Благословенная в Женах.

 

Радуйся, Нетленная и Неискусобрачная Агнца и Пастыря Мати;

 

Радуйся, прекрасная и светоносная палато святых Святейшаго Слова.

 

Радуйся, крине белоснежный и благовонный девства и чистоты;

 

Радуйся Царице и Владычице Небесе и земли.

 

Радуйся, Помощнице наша, Троеручною иконою Твоею нам помогающая.

Contacio 8

 

È strano vedere i monaci di Hilandar venire in processione alla tua icona come a un abate e da lei ricevere benedizioni per i loro compiti di obbedienza. Ma, o tutta buona, come tu li ricevi con misericordia e li benedici, allo stesso modo non privare noi indegni della tua materna compassione e sollecitudine, e accetta benevolmente le nostre preghiere, offerte di fronte alla tua santa icona. Ricoprici della tua benedizione colma di grazia e liberaci da ogni pericolo e afflizione, e insegnaci a inneggiare devotamente al Dio triuno: Alleluia!

 

Ico 8

 

Il mondo intero è colmo delle tue icone miracolose come di stelle divinamente radianti, o Vergine Madre di Dio; e tra queste la tua icona “dalle tre mani,” come la fulgida stella del mattino, risplende con grazia in straordinari miracoli e riscalda i nostri freddi cuori con le meraviglie della tua misericordiosa condiscendenza verso di noi. Per questo onoriamo la santa raffigurazione del tuo purissimo volto, esclamando davanti a lei:

 

Gioisci, colma di divina gioia e tutta immacolata semprevergine;

 

gioisci, o sola pura e benedetta fra le donne.

 

Gioisci, casta e innuba madre dell’Agnello e Pastore;

 

gioisci, splendido e luminoso palazzo del Verbo più santo dei santi.

 

Gioisci, giglio fragrante e bianco come la neve della verginità e della purezza;

 

gioisci, Regina e Sovrana del cielo e della terra.

 

Gioisci, nostra Ausiliatrice, che ci aiuti per mezzo della tua icona dalle tre mani.

 

 

Кондак 9

 

Всяк возраст верных благопользуется Твоим Матерним попечением, Всеблагая Владычице. Младенцы милосердно окормляеши, отроки невидимо руководствуеши, мужи во благочестии утверждаеши, старцы в немощех укрепляеши, всем же вся благая и душеполезная даруеши всесильным ходатайством Твоим у Престола Пресвятыя Троицы, Ейже благодарно поем: Аллилуиа.

 

Икос 9

 

Ветии человечестии не могут достойно восхвалити Тя, Богородице, Честнейшую Херувим и Славнейшую Серафим, рождшую Единаго от Троицы Христа Жизнодавца. Мы же, любовию к Тебе воодушевленнии, смиренномудренно дерзаем приносити Тебе песни таковыя:

 

Радуйся, Державная Заступнице рода христианскаго;

 

Радуйся, Благосердая Мати всех скорбящих и обремененных.

 

Радуйся, кротким сиянием Твоим мрак грехов и страстей наших разгоняющая;

 

Радуйся, на стези покаяния нас премудро наставляющая.

 

Радуйся, в грозный час смерти всем нам крепкая Защитнице;

 

Радуйся, добраго ответа нам пред Судиею Праведным усердная Ходатаице.

 

Радуйся, Помощнице наша, Троеручною иконою Твоею нам помогающая.

Contacio 9

 

I fedeli di ogni età si affidano alla tua cura materna, o Sovrana tutta buona: tu nutri misericordiosamente i bambini, guidi invisibilmente i giovani, confermi gli adulti nella pietà, rafforzi gli anziani nella loro debolezza e a tutti accordi ciò che è buono e utile all’anima, per la tua onnipotente mediazione dinanzi al trono della santissima Trinità, a cui cantiamo con gratitudine: Alleluia!

 

Ico 9

 

Gli oratori umani sono incapaci di lodarti degnamente, o Madre di Dio, che sei più insigne dei cherubini e senza confronto più gloriosa dei serafini; che hai generato uno della Trinità, Cristo il datore di vita. Ispirati dall’amore per te, osiamo umilmente offrirti questi inni:

 

Gioisci, tu che intercedi con potenza per il popolo cristiano;

 

gioisci, madre misericordiosa degli afflitti e degli oppressi.

 

Gioisci, tu che dissipi con il tuo mite splendore l’oscurità dei nostri peccati e passioni;

 

gioisci, tu che con ogni sapienza ci guidi sul sentiero della conversione.

 

Gioisci, potente difesa di tutti nella terribile ora della morte;

 

gioisci, nostra sicura speranza di una buona risposta di fornte al giusto giudice.

 

Gioisci, nostra Ausiliatrice, che ci aiuti per mezzo della tua icona dalle tre mani.

 

 

Кондак 10

 

Спасения залог даровася нам святая и всечестная икона Твоя, Богородительнице Дево, ибо, якоже древле прорекла еси Божественному евангелисту Луце, с нею и доныне сила Твоя благодатно пребывает, чудесы преславными веру в нас утверждает, недужныя безмездно врачует и на путь спасения души наша приводит, да зовем прославльшему имя Твое во Вселенней Царю Небесе и земли: Аллилуиа.

 

Икос 10

 

Стена еси девам и ликом иноческим, Богоневестная Дево, всем усердно к Тебе прибегающим, икону же Твою святую благоговейно чествующим, ибо сию дарова нам благих Податель Господь в помощь и врачевство недугом душевным и телесным и сим внушает пети Тебе:

 

Радуйся, добрая Младопитательнице дев и безматерних сирот;

 

Радуйся, иноков и инокинь благоскорбящих Предводительнице к наградам Небесным.

 

Радуйся, в узах и темнице седящих посещающая утешением благодатным;

 

Радуйся, благословение домов и супружеств благочестивых.

 

Радуйся, юных наставнице целомудрия и воздержания.

 

Радуйся, старцев приводящая к благому житию и мирней кончине.

 

Радуйся, Помощнице наша, Троеручною иконою Твоею нам помогающая.

Contacio 10

 

La tua santa e preziosissima icona, o Vergine Madre di Dio, ci è data come pegno di salvezza, poiché, così come hai profetizzato un tempo al divino evangelista Luca, il tuo potere colmo di grazia rimane in lei fino a oggi, rafforzando in noi la fede per mezzo dei suoi gloriosissimi miracoli, curando senza compenso i malati, e guidando le nostre anime sul sentiero della salvezza, affinché possiamo gridare al Re del cielo e della terra, che glorifica il tuo nome nei secoli dei secoli: Alleluia!

 

Ico 10

 

Tu sei un muro di difesa per vergini e monaci, o Vergine Sposa di Dio, e per tutti quelli che con zelo ricorrono a te e onorano con pietà la tua santa icona, poiché essa ci è stata data dal Signore, datore dei beni, come aiuto e cura dei mali dell’anima e del corpo; e ci ispira a cantare a te:

 

Gioisci, buona nutrice delle vergini e degli orfani;

 

gioisci, guida alle ricompense celesti per monaci e monache che bene sopportano le loro sofferenze.

 

Gioisci, tu che visiti con consolazione piena di grazia chi giace in catene e in prigione;

 

gioisci, benedizione delle case e dei pii matrimoni.

 

Gioisci, istruttrice dei giovani nella castità e nella temperanza;

 

gioisci, tu che guidi gli anziani a una buona vita e a un riposo pacifico.

 

Gioisci, nostra Ausiliatrice, che ci aiuti per mezzo della tua icona dalle tre mani.

 

 

Кондак 11

 

Пение молебное наше, Тебе пред Пречистым образом Твоим с верою и любовию возносимое, милостивно услыши, Госпоже Всемилостивая, и сохрани нас от тлетворных учений неверия и суеверия, ими же наветуется в нас святоотеческая православная вера, избави нас от лукавых совращений, сохрани нас и Отечество наше от всяких крамол и от всяких нестроений и злых развращений врагами веры и Отечества нашего воздвизаемых, и сподоби в любви и единомыслии со всеми верными чадами Святыя Христовы Церкве Богоприятно пети Создателю нашему: Аллилуиа.

 

Икос 11

 

Светоприемлемая свеща икона Твоя святая, Богородице Дево, мир весь сиянием чудес просвещает, сердца же наша любовию воспламеняет к Тебе, Пречистей и Преблагословенней Матери Сладчайшаго Господа нашего Иисуса Христа, даровавшаго нам Тебе в покров и защиту противу полчищ сатанинских, иже боятся и трепещут самаго имене Твоего, ведающе силу Твою, юже величаем и Тебе зовем:

 

Радуйся, враги наша видимыя и невидимыя премудро запинающая;

 

Радуйся, хулителей святыя православныя веры невидимо карающая.

 

Радуйся, духов злобы от нас державно отгоняющая;

 

Радуйся, преовладети им над нами не попускающая.

 

Радуйся, любовию к Богу и ближним нас воодушевляющая;

 

Радуйся, вся благая прошения наша скоро исполняющая.

 

Радуйся, Помощнице наша, Троеручною иконою Твоею нам помогающая.

Contacio 11

 

O misericordiosissima Signora, ascolta il nostro inno di supplica, che offriamo di fronte alla tua purissima imagine con fede e amore, e proteggici dagli insegnamenti perniciosi della mancanza di fede e della superstizione, dai quali la fede ortodossa dei santi Padri è calunniata tra noi. Liberaci dalle seduzioni maligne; proteggi noi e la nostra patria da ogni sollevazione, disordine e perversione causate dai nemici della fede e della nostra patria; e consentici, con amore e unità di mente, assieme a tutti i fedeli figli della santa Chiesa di Cristo, di cantare al nostro Creatore: Alleluia!

 

Ico 11

 

La tua santa icona, o Vergine Madre di Dio, illumina il mondo intero come una candela luminosa con lo splendore dei suoi miracoli, e infiamma i nostri cuori di amore per te, o tutta pura e tutta benedetta madre del nostro dolcissimo Signore Gesù Cristo, che ci ha dato te come protezione e difesa contro le orde sataniche. Queste, conoscendo il tuo potere, tremano di paura al tuo solo nome. Per questo noi ti manifichiamo e gridiamo a te:

 

Gioisci, tu che saggiamente sconfiggi i nostri nemici visibili e invisibili;

 

gioisci, tu che invisibilmente punisci i bestemmiatori della santa fede ortodossa.

 

Gioisci, tu che con potenza scacci lontano da noi gli spiriti maligni;

 

gioisci, tu che non permetti che prendano possesso di noi.

 

Gioisci, tu che ci ispiri con l’amore per Dio e per il prossimo;

 

gioisci, tu che velocemente accogli tutte le nostre degne richieste.

 

Gioisci, nostra Ausiliatrice, che ci aiuti per mezzo della tua icona dalle tre mani.

 

 

Кондак 12

 

Благодать свыше даровася святей иконе Твоей Троеручице, Владычице Преблагая: скорбящия утешати, болящия исцеляти, слепыя просвещати, разслабленныя укрепляти, верныя во благочестии утверждати, неверныя к познанию истины приводити, знаменьми и чудесы от нея бываемыми, яже воистину превосходят разумение человеческое и токмо верою постигаются, приводяща верныя души к немолчному славословию Творца, Богокрасною песнию: Аллилуиа.

 

Икос 12

 

Поем чудеса Твоя, благодатная Богородительнице, не таим щедрот Твоих, исповедуем благодеяния Твоя, прославляем неисчетную милость Твою к роду христианскому, юже велят вси концы земли, ибо от востока до запада хвально имя Твое святое, благословляемое от всех родов и в молитвах призываемое во всех странах. Тебе убо, сице прославленней и превознесенной Сыном Твоим и Богом, и мы хвалебно вопием:

 

Радуйся, тихое пристанище плавающих в пучине житейскаго моря;

 

Радуйся, треволнение страстей умиротворяющая Своим сердобольным участием.

 

Радуйся, во уныние и отчаяние впадших подъемлющая надеждою спасения;

 

Радуйся, сомнениями в вере колеблющихся вразумляющая знаменьми и чудесы.

 

Радуйся, в обителех иноческих подвизающимся богоугодно подательнице блаженнаго упокоения;

 

Радуйся, и в мире благочестно живущия не лишающая Твоего заступления.

 

Радуйся, Помощнице наша, Троеручною иконою Твоею нам помогающая.

Contacio 12

 

La grazia dall’alto è stata concessa alla tua santa icona “dalle tre mani,” o Sovrana tutta buona, per confortare gli afflitti, guarire i malati, dare la vista ai ciechi, rafforzare i paralitici, confermare i credenti nella pietà e portare i non credenti alla conoscenza della verità, con i segni e i prodigi che produce. Questi vanno al di là della nostra comprensione umana, si ottengono solo con la fede, e portano le anime fedeli a glorificare incessantemente il creatore con l’inno divinamente bello: Alleluia!

 

Ico 12

 

Cantiamo le tue meraviglie, o Madre di Dio piena di grazia. Non nascondiamo la tua generosità; confessiamo i tuoi atti di bontà e glorifichiamo la tua incommensurabile misericordia verso il popolo cristiano, conosciuta fino ai confini del mondo. Da oriente a occidente il tuo santo nome è glorificato con lode da tutte le generazioni, ed è chiamato in preghiera in ogni paese. Mentre sei glorificata e celebrata dal tuo Figlio e Dio, anche noi esclamiamo con lode:

 

Gioisci, calmo rifugio per chi naviga negli abissi del mare della vita;

 

gioisci, tu che calmi la tempesta delle passioni con la tua compassionevole cura.

 

Gioisci, tu che sollevi con la speranza della salvezza chi è caduto nell’abbattimento e nella disperazione;

 

gioisci, tu che insegni, per mezzo di segni e miracoli, a quelli che sono scossi nella fede a causa dei dubbi.

 

Gioisci, tu che offri beato riposo a chi si è sforzato di vivere la vita monastica in modo gradito a Dio;

 

Gioisci, tu che non privi della tua protezione quelli che vivono con pietà nel mondo.

 

Gioisci, nostra Ausiliatrice, che ci aiuti per mezzo della tua icona dalle tre mani.

 

 

Кондак 13

 

О Всепетая Мати Сладчайшаго Искупителя нашего Господа Иисуса Христа! Вонми гласу молебному, Тебе пред святою иконою Твоею нами смиренно возносимому, и Матернею молитвою Твоею к рождшемуся от Тебе Святых Святейшему Слову от всякия избави напасти и вечныя муки всех имя Твое молитвенно призывающих и о Тебе благодарно зовущих Богу: Аллилуиа.

 

Этот кондак читается трижды, затем икос 1 и кондак 1

Contacio 13

 

O Madre tutta inneggiata del dolcissimo redentore, il nostro Signore Gesù Cristo! Ascolta la voce delle nostre suppliche che umilmente eleviamo a te di fronte alla tua santa icona, e con la tua materna preghiera al Verbo più santo dei santi da te generato, libera da ogni tentazione e dall’eterno tormento tutti quelli che in preghiera invocano il tuo nome, e con gratitudine per te cantano a Dio: Alleluia.

 

Questo contacio si legge per tre volte, quindi si ripetono l’ico 1 e il contacio 1

 

 

После акафиста читать Молитвы Пресвятой Богородице перед Её иконой “Троеручица”

 

Молитва первая

 

О Пресвятая Госпоже Владычице Богородице, велие чудо святому Иоанну Дамаскину явившая, яко веру истинную - надежду несумненную показавшему! Услыша нас, грешных, пред чудотворною Твоею иконою усердно молящихся и просящих Твоея помощи: не отрини моления сего многих ради прегрешений наших, но, яко Мати милосердия и щедрот, избави нас от болезней, скорбей и печалей, прости содеянныя нами грехи, исполни радости и веселия всех, чтущих святую икону Твою, да радостно воспоем и любовию прославим имя Твое, яко Ты еси от всех родов избранная и благословенная во веки веков. Аминь.

 

Молитва вторая

 

О, Пресвятая и Преблагословенная Дево Богородице Марие! Припадаем и поклоняемся Ти пред святою троеручною иконою Твоею, воспоминая преславное чудо Твое исцелением усеченныя десницы праведнаго Иоанна Дамаскина, от иконы сея явленное, егоже знамение доныне видимо есть на ней, во образе третия руки, к изображению Твоему приложенный. Молимся Ти и просим Тя, Всеблагую и Всещедрую рода нашего Заступницу; услыша нас, молящих Ти ся, и якоже блаженного Иоанна, в скорби и болезни к Тебе возопившаго, услышала еси, тако и нас не презри, скорбящих и болезнующих ранами страстей многоразличных и к Тебе от души сокрушенныя и смиренныя усердно прибегающих. Ты зриши, Госпоже Всемилостивая, немощи наша, озлобление наше, нужду, потребу нашу в Твоей помощи и заступлении, яко отвсюду врагами окружена семы, и несть помогающаго, ниже заступающего, аще не Ты умилосердишися о нас. Владычице. Ей, молим Ти ся, вонми гласу болезненному нашему и помози нам святоотеческую Православную веру до конца дней наших непорочно сохранити, во всех заповедех Господних неуклонно ходити, покаяние истинное о гресех наших всегда Богу приносити и сподобитися мирныя христианския кончины и добраго ответа на Страшном Суде Сына Твоего и Бога нашего, Егоже умоли за нас Матернею молитвою Твоею, да не осудит нас по беззакониям нашим, но да помилует нас по велицей и неизреченной милости Своей. О, Всеблагая! Услыши нас и не лиши нас помощи Твоея державная, да Тобою спасение получивше, воспоем и прославим Тя на земли живых и рождшагося от Тебе Искупителя нашего, Господа Иисуса Христа, Емуже подобает слава и держава, честь и поклонение, купно со Отцем и Святым Духом, всегда, ныне, и присно, и во веки веков. Аминь.

Dopo l’Acatisto si leggono le preghiere alla tuttasanta Madre di Dio di fronte alla sua icona “Dalle tre mani”

 

Prima preghiera

 

O tuttasanta Signora e Sovrana Madre di Dio, tu che hai manifestato un grande miracolo a San Giovanni Damasceno, che mostrava vera fede e speranza incrollabile! Ascolta noi peccatori, che di fronte alla tua miracolosa icona preghiamo ardentemente e chiediamo il tuo aiuto: non respingere questa preghiera a causa dei nostri molti peccati, ma come madre di misericordia e di indulgenza, liberaci dalle malattie, dai dolori e dalle afflizioni, perdona i peccati da noi compiuti, ricolma di gioia e di letizia tutti quelli che onorano la tua santa icona, perché con gioia e con amore possano glorificare il tuo nome, tu che sei l'eletta di tutti i popoli e benedetta nei secoli dei secoli. Amen.

 

Seconda preghiera

 

O santissima e tutta benedetta Maria, Vergine Madre di Dio! Ci prosterniamo e ti veneriamo davanti alla tua santa icona, ricordando il tuo gloriosissimo miracolo della guarigione della mano tagliata di San Giovanni Damasceno, manifestato per mezzo della tua icona, di cui un segno è visibile finora nella forma di una terza mano, attaccata alla tua immagine. Ti preghiamo e ti supplichiamo, o tutta buona e generosa protettrice del genere umano: ascolta noi che ti preghiamo e, come hai ascoltato il beato Giovanni, che gridò a te nell’afflizione e nel dolore, così non disdegnare noi, che siamo nell’afflizione e nel dolore per le ferite di molteplici passioni, e che con ardore ci rivolgiamo a te con anime affrante e umiliate. Tu vedi, o Signora tutta misericordiosa, la nostra infermità e oppressione, e il nostro bisogno del tuo aiuto e protezione, poiché siamo circondati da nemici da ogni lato e non abbiamo altro aiuto o protezione se tu non avrai misericordia di noi, o Sovrana. Ti preghiamo: ascolta la voce del nostro dolore e aiutaci a mantenere incorrotta la fede ortodossa dei nostri santi Padri per il resto delle nostre vite; di camminare saldi in tutti i comandamenti del Signore; di mostrare sempre a Dio un vero pentimento per i nostri peccati; e di essere resi degni di una pacifica fine cristiana e di una buona difesa dinanzi al tremendo tribunale del tuo Figlio e nostro Dio. Supplicalo per noi, con le tue preghiere materne, di non condannarci per le nostre iniquità, ma di avere misericordia di noi secondo la sua grande e ineffabile misericordia. O tutta buona! Ascoltaci e non privarci del tuo aiuto potente, affinché, ottenuta per mezzo tuo la salvezza, noi che dimoriamo sulla terra possiamo lodare e glorificare te e colui che è nato da te, il nostro redentore, il Signore Gesù Cristo, a cui si addicono gloria e sovranità, onore e adorazione, assieme al Padre e al santo Spirito, in ogni tempo, ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amen.

 

 
Inno Acatisto a santa Matrona di Mosca
INNO ACATISTO ALLA BEATA ANZIANA MATRONA DI MOSCA 
 
AKAФИCT БЛAЖЕННОЙ CTAPИЦЕ MATPOHE MOCKOBCKOЙ

Contacio 1

Alla beata anziana Matrona, prescelta da Dio sin dalla tenerissima età e abbellita col dono della preveggenza, dei miracoli e della guarigione per grazia dello Spirito Santo e coronata in cielo dal Signore con una corona eterna, anche noi ortodossi intrecciamo sulla terra, una corona di lode composta da canti sacri, e tu, beata madre, accetta questo inno che sgorga dai nostri cuori grati e poiché hai familiarità dinanzi al Signore, liberaci da tutte le necessità, le urgenze, le sofferenze e le astuzie del nemico così che possiamo cantarti con amore:

Gioisci, beata anziana Matrona, mirabile taumaturga.

Ico 1

Alla tua nascita sei comparsa sulla terra in veste di angelo incarnato, anche se tutti ti vedevano priva di occhi fisici. Eppure il Signore, che rende saggi i ciechi e ama i giusti, ha illuminato i tuoi occhi spirituali in modo che potessi prevedere il futuro e il presente e guarire i sofferenti dalle loro molte malattie. Per cui gridiamo a te, madre:

Gioisci, tu prescelta da Dio sin dall’infanzia;

Gioisci, tu circondata sin da piccola dalla Grazie lucente dello Spirito Santo.

Gioisci, tu dotata sin da giovane del dono di compiere miracoli.

Gioisci, tu rischiarata dall’alto dalla Divina Sapienza. Gioisci, tu illuminata da occhi spirituali.

Gioisci, tu resa da Dio più saggia di coloro che vedono e sono saggi su questa terra.

Gioisci, beata anziana Matrona, mirabile taumaturga.

Contacio 2

Il sacerdote e il popolo presenti al tuo battesimo videro una colonna di vapore salire dal santo fonte battesimale e notarono un forte profumo. Così ti riconobbero giusta, donata da Dio e, col canto degli angeli, glorificarono Dio, che dà al suo popolo cose meravigliose e gloriosissime: Alleluia.

Ico 2

Poiché il suo riconoscimento era illuminato dall’alto, durante il tuo battesimo il sacerdote di Dio riconobbe la bimba da lui battezzata come contenitore della grazia divina e ti definì “bambina santa”. Pieni d’amore ti rechiamo dunque questo inno di lode:

Gioisci, tu bimba donata da Dio.

Gioisci, tu colma sin dal santo battesimo di gradevole profumo per grazia del santo Spirito.

Gioisci, tu definita santa fin dalla nascita, dal prete di Dio che ti ha battezzata.

Gioisci, tu cui Dio ha impresso la santa Croce sul corpo.

Gioisci, tu magnificata in terra da Dio col dono di compiere azioni miracolose.

Gioisci, tu coronata dal Signore in cielo con una corona imperitura.

Gioisci, beata Matrona, mirabile taumaturga.

Contacio 3

La Santa venne guidata sin da bambina dal suo giaciglio alle sante icone dalla potenza dell’Altissimo e parlava serena con loro, quasi fossero amici. Lodando Dio, che è solito procurarsi lode dalla bocca dei bambini piccoli, col balbettio della sua bocca, gli ha cantato con cuore puro: Alleluia.

Ico 3

Poiché da Dio hai avuto il dono della preveggenza, tu che hai rinunciato dalla nascita agli occhi fisici, hai previsto il futuro e il presente degli esseri umani con gli occhi spirituali aperti e, per questo, hai sopportato ironia e insulti di parenti e amici che udivano le tue parole. Da noi credenti, però, accetta questo inno di lode:

Gioisci, tu dotata di mirabile preveggenza.

Gioisci, tu che senza errore hai previsto l’invisibile e il lontano.

Gioisci, tu dotata da Dio del dono della profezia.

Gioisci, tu che con questo dono hai consolato molti.

Gioisci, tu che non hai chiesto nulla ai malati per la loro guarigione.

Gioisci, tu che hai sopportato insulti e disprezzo senza mormorare.

Gioisci, beata anziana Matrona, mirabile taumaturga.

Contacio 4

Una tempesta di dubbio e confusione mi avvolse: come posso io lodare ed esaltare la vita della santa Giusta se il Signore, che è meraviglioso nei suoi Santi, non m’istruisce, per intercessione della beata anziana Matrona, cosi che anch’io gl’innalzi in ringraziamento l’inno di lode: Alleluia

Ico 4

Quando gli esseri umani udirono da te, madre Matrona, profezie su ciò che sarebbe loro successo in vita, affluirono a te nei loro dubbi, necessità e miserie. E dopo aver ottenuto consolazione e consiglio assennato gridarono a te, con cuore grato:

Gioisci, tu buona, che sciogli i nostri errori e dubbi.

Gioisci, tu lenisci la nostra miseria.

Gioisci, tu ci consoli nelle tribolazioni.

Gioisci, tu ci insegni la pietà.

Gioisci, tu benevola, che guarisci senza compenso.

Gioisci, tu che metti in fuga ogni malanno.

Gioisci, beata anziana Matrona, mirabile taumaturga.

Contacio 5

Come stella guidata da Dio sei apparsa a Mosca capitale, beata madre Matrona. Simile a una pellegrina che qui non ha fissa dimora hai vagato da un luogo all’altro e hai guidato i dubbiosi alla conoscenza, hai recato sollievo ai sofferenti e ai malati guarigione, per cui gridano grati a Dio: Alleluia

Ico 5

Vedendo il flusso abbondante di miracoli e di guarigioni, che per grazia divina scorreva da te – i paralitici camminavano, quelli che giacevano immobili sui loro giacigli venivano guariti, quelli posseduti da spiriti della malvagità, venivano liberati – i sofferenti e i malati affluirono a te, madre, come verso un’inesauribile fonte di miracoli e a loro venne dato da bere in abbondanza. Consolati e guariti a te gridano, quindi, con cuore commosso: 

Gioisci, tu giusta, inviataci da Dio.

Gioisci, tu guaritrice, che risani tutte le nostre sofferenze.

Gioisci, tu ci aiuti con consigli utili all’anima.

Gioisci, tu fughi rapidamente ogni nostra preoccupazione e dubbio.

Gioisci, tu cacci i demoni dagli umani che soffrono.

Gioisci, tu ci porti sulla retta via che conduce a Dio.

Gioisci, beata anziana Matrona, mirabile taumaturga.

Contacio 6

Annunciatore della santità e rettitudine della tua vita, o beata, divenne il santo padre Giovanni di Kronstadt, quando alla gente in chiesa ordinò di separarsi e lasciar arrivare a lui la giovane Matrona che egli definì: “Colei che mi succederà”. Coloro che udirono ciò glorificarono Dio e con un canto celeste gridarono: Alleluia.

Ico 6

Nei cuori di coloro che non conoscono Dio e lo fanno adirare con numerosi peccati, per la tua intercessione, brillò la luce della grazia di Dio:

vedendo i miracoli operai da te, si volsero a Dio e ti esaltarono, beata anziana, con queste lodi:

Gioisci, tu glorifichi Dio coi tuoi miracoli.

Gioisci, tu riveli in essi la grandezza di Dio e la sua magnificenza.

 Gioisci, tu volgi a Dio le anime senza fede.

Gioisci, tu illumini con la luce di Dio i cuori oscurati dall’incredulità

Gioisci, tu c’insegni la conversione e i comandamenti di Dio.

Gioisci, tu c’insegni a glorificare Dio per tutto e a ringraziarlo.

Gioisci, beata anziana Matrona, mirabile taumaturga.

Contacio 7

Poiché in questi ultimi tempi vuole salvare la propria creatura, quando gli esseri umani, staccatisi da Dio, cadono in molti peccati gravi e trascurano di convertirsi, anche allora il Signore misericordioso invia i suoi santi nel mondo peccatore. Di quella sorta fu questa combattente e interceditrice, la beata anziana Matrona. Noi lodiamo la misericordia di Dio verso di noi peccatori e gli cantiamo grati: Alleluia.

Ico 7

Il Signore ha donato al popolo russo una nuova meravigliosa protettrice, un’interceditrice, guaritrice e intermediaria, una che succede ai santi che rifulsero un tempo sulla nostra terra e che inducono tutti a cantare così ai propri santi e alla beata anziana Matrona:

Gioisci, tu intermediaria della nostra salvezza.

Gioisci, tu che intenerisci alla misericordia il giusto giudice nel perdono dei nostri peccati.

Gioisci, tu fervente visitatrice delle sante Chiese e dei conventi.

Gioisci, tu protettrice degli impotenti, dei malati senza speranza e dei traditi inviataci da Dio.

Gioisci, tu infaticabile combattente contro le potenze demoniache e le loro astuzie.

Gioisci, tu martire incruenta di Cristo, vincitrice del peggiore tiranno, il diavolo.

Gioisci, beata anziana Matrona, mirabile taumaturga.

Contacio 8

Per coloro che non credevano e non capivano era un miracolo incomprensibile che una cieca potesse vedere, non solo il presente, ma anche conoscere esattamente il futuro, poiché non intendevano la potenza di Dio che arriva a compimento nella debolezza umana, eppure cantarono a Dio: Alleluia.

Ico 8

Tutta santa eri in Dio, anche se, col corpo, hai soggiornato in questo mondo peccatore e, sempre circondata da molti, sia credenti che increduli, pii ed empi, non hai respinto alcuno da te senza partecipazione e consolazione, ma piuttosto hai sopportato da molti insulti, offese, persecuzioni, tormenti e disprezzo. Non te ne sei lamentata, ma hai ringraziato Dio per tutto e così ci hai insegnato a portare la nostra Croce con pazienza. Noi quindi ti porgiamo questa lode:

Gioisci, tu che hai sopportato molte tribolazioni e sofferenze per la guarigione dei malati.

Gioisci, tu hai trascorso tutta la vita nella lotta contro gli spiriti impuri.

Gioisci, tu hai esercitato la misericordia verso coloro che soffrivano.

Gioisci, tu stavi ininterrottamente in fervorosa preghiera.

Gioisci, tu ti sei chinata sul tuo piccolo pugno e hai riposato così da seduta.

Gioisci, vegliando in spirito, tu hai trascorso intere notti in preghiera.

Gioisci, beata anziana Matrona, mirabile taumaturga. 

Contacio 9

Hai sopportato tribolazioni e sofferenze di ogni tipo, madre Matrona, poiché conducevi un instancabile combattimento contro le potenze dell’oscurità, le cacciavi da chi era posseduto dagli spiriti immondi e smascheravi le loro astuzie e le loro perfidie. Non hai mai mormorato, ma sino alla morte hai aiutato i sofferenti, i malati e i confusi e a Dio, il Signore che con la sua forza ti dava vigore, hai continuamente cantato: Alleluia.

Ico 9

Persino gli oratori esperti non riescono a lodare in modo adeguato i doni di grazia dello Spirito Santo concessi a te dall’alto, né riescono a vantare la santità della tua vita e i miracoli da te compiuti grazie alla potenza di Dio. Come possiamo allora noi - ciechi negli occhi spirituali - comprendere i decreti di Dio che si manifestano in te e cantarti e lodarti, madre, con labbra peccatrici? Eppure noi vogliamo - con le parole del salmista - lodare Dio nei suoi Santi e, animati da sincero amore per te, osiamo questa lode e a te gridiamo:

Gioisci, tu povera in spirito, poiché di quelli è il regno dei cieli.

Gioisci, tu hai percorso uno stretto sentiero.

Gioisci, come uccello celeste, tu hai volato da un luogo all’altro.

Gioisci, se anche gli uccelli hanno nidi, tu sulla terra non hai acquisito né casa, né tesori.

Gioisci, tu sei divenuta simile al Figlio di Dio in terra, che non aveva un luogo dove posare il capo.

Gioisci, poiché ora dimori assieme a Lui nelle paradisiache stanze del cielo.

Gioisci, beata anziana Matrona, mirabile taumaturga.  

Contacio 10

Nel desiderio di salvare tanti dalle sofferenze del corpo e dalle debolezze dello spirito, tu, giusta di Dio, hai trascorso intere notti inginocchiata in preghiera: pregando hai chiesto aiuto e forza a nostro Signore Gesù Cristo che, nel suo pellegrinaggio terrestre, ha piegato le ginocchia in preghiera davanti al Padre suo celeste e assieme agli angeli gli hai cantato: Alleluia. 

Ico 10

Baluardo e protezione sei stata nella tua vita, beata madre, per tutti coloro che si affrettano a te nel bisogno e nelle tribolazioni. Persino dopo la morte non hai smesso di intercedere davanti a Dio per gli esseri umani che vengono a te con fede. Ora, madre benevola, ascolta anche noi peccatori che siamo impediti da tribolazioni, sofferenze e afflizioni di molti tipi. Affrettati in nostro aiuto e con la tua santa intercessione volgi il Signore misericordioso a benevolenza verso tutti noi che ti gridiamo:

Gioisci, tu che intercedi fervida per noi presso Dio.

Gioisci, tu solerte soccorritrice di noi peccatori,

Gioisci, tu c’insegni a sopportare, grati, sofferenze e tormenti.

Gioisci, nel nostro sgomento tu c’ispiri in cuore pensieri amorevoli.

Gioisci, tu ci aiuti ad essere nella gioia grazie alla tua supplica.

Gioisci, tu non abbandoni né chi cade in ginocchio davanti alle tue ginocchia, né chi ti chiama da lontano.

Gioisci, beata anziana Matrona, mirabile taumaturga.

Contacio 11

Ora odi il canto angelico ultraterreno, onorabile madre Matrona, che già in terra eri onorata dal colloquio con gli angeli celesti. Insegna anche a noi a lodare convenientemente il Dio onorato nella Trinità, il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, al quale in cielo le schiere celesti cantano incessantemente ad alta voce: Alleluia.

Ico 11

La tua vita splende di luce radiosa, beata anziana Matrona, illumina l’oscurità di questo mondo sommamente vano e attira le nostre anime a te, perché rischiarate da un piccolo raggio della grazia divina, percorrano gradite a Dio lo stretto sentiero della vita pieno di dolore e raggiungano i portali del regno divino, dove tu, madre, come noi crediamo, hai preso dimora. Ascolta la voce di chi grida a te:

Gioisci, stella luminosa di Dio che c’illumina anche dopo la morte.

Gioisci, onorabile perla che ci illumini con lo splendore della tua santificazione.

Gioisci, roccia preziosa che rinforzi la nostra fede.

Gioisci, fiore profumato che colmi le nostre anime con il profumo dello Spirito Santo.

Gioisci, poiché tutta la tua vita è santa e giusta.

Gioisci, poiché anche la tua morte è preziosa agli occhi di Dio.

Gioisci beata anziana Matrona, mirabile taumaturga. 

Contacio 12

Sin da bambina hai ricevuto con abbondanza la grazia di Dio, beata madre, ed essa è sempre rimasta con te per tutti i giorni della tua vita: così hai guarito le debolezze, scacciato i demoni, previsto ciò che è invisibile e lontano e guidato tutti alla salvezza. Crediamo, senza dubbi, che anche da morta tu abbia sempre questa grazia. Per cui ci prosterniamo a te e preghiamo: non privare neppure noi, ancora pellegrini sulla terra, del tuo aiuto e della tua protezione. E così preghiamo il Signore di avere misericordia di noi e di salvare tutti quelli coloro che, con amore, gli innalzano il canto solenne: Alleluia.

Ico 12

Noi esaltiamo i tuoi miracoli, madre Matrona, lodiamo Dio che ti ha donato simile grazia e col profeta Davide cantiamo nel salmo: ai retti si addice la lode:

Gioisci, tu giusta, poiché Dio rende savi i ciechi.

Gioisci, tu saggia di Dio, poiché Dio protegge tutti coloro che lo amano.

Gioisci, amata da Dio, poiché il Signore si compiace del suo popolo.

Gioisci, tu che hai timore di Dio, poiché il Signore appaga il desiderio di coloro che lo temono.

Gioisci, tu pia, poiché i fedeli ti esalteranno nella gloria ed esulteranno sui loro giacigli.

Gioisci, beata anziana Matrona, mirabile taumaturga. 

Contacio 13

Beata madre, presta orecchio al canto di lode che ti abbiamo ora elevato e alla nostra supplica, poiché tu hai promesso di ascoltare coloro che ti invocano anche dopo la morte. Impetra dal nostro Salvatore, il Signore Gesù Cristo, la remissione dei nostri peccati, una fine cristiana della nostra vita e un benevolo giudizio davanti al suo terribile tribunale, perché anche noi, assieme a tutti coloro che hanno trovato pietà presso Dio, si divenga degni di lodare la Santa Trinità nei pascoli del Paradiso cantando: Alleluia.

(Questo contacio si legge tre volte, quindi seguono l’ico 1 e il contacio 1).

Magnificazione

Magnifichiamo te, santa e giusta anziana Matrona, e onoriamo la tua santa memoria; tu intercedi per noi presso Cristo nostro Dio.

Preghiera 1

Beata madre Matrona, ascoltaci e accogli ora anche noi peccatori che ti preghiamo, tu che, per tutta la vita, sei stata solita accogliere e ascoltare tutti i sofferenti e i tribolati che si affrettavano a te con fede e speranza nella tua assistenza e nel tuo aiuto, tu che accordi a tutti rapido soccorso e miracolosa guarigione. Possa la tua misericordia ora non scemare neppure dinanzi a noi indegni che, in questo mondo sommamente vano, finiamo per ribellarci e non troviamo né consolazione,né compassione nelle avversità dell’anima, né aiuto nelle sofferenze del corpo. Guarisci le nostre sofferenze, liberaci dalle tentazioni e dai tormenti del diavolo, che combatte appassionatamente nelle nostre membra, aiutaci a portare la nostra Croce e a non disonorare in noi l’immagine di Dio, a conservare la fede ortodossa sino alla fine dei nostri giorni e ad essere ricolmi di salda speranza in Dio e di amore per il prossimo. Aiutaci, dopo la dipartita da questa vita, a raggiungere il regno del cielo assieme a tutti coloro che sono piaciuti a Dio, per lodare la misericordia e la bontà del Dio celeste, esaltato nella Trinità del Padre e del Figlio e del santo Spirito nei secoli dei secoli. Amen,

Preghiera 2

Beata Matrona, con l’anima stai in cielo davanti al trono di Dio, ma col corpo riposi in terra e, tramite la grazia che ti viene concessa dall’alto, compi tanti miracoli! Ora volgi i tuoi occhi misericordiosi su di noi indegni che trascorriamo i nostri giorni in tribolazioni, sofferenze e peccati. Consola noi disperati, risana le nostre gravi debolezze, tu invitaci da Dio a causa dei nostri peccati! Liberaci dai molti bisogni e patimenti e prega il nostro Signore Gesù Cristo di perdonare tutti i nostri misfatti, le infrazioni della legge i peccati in cui siamo caduti e coi quali, dalla gioventù sino al giorno presente, abbiamo fatto adirare la Sua bontà, in modo che per la tua intercessione, otteniamo il perdono e la grande misericordia e lodiamo il Dio uno nella Trinità, il Padre, il Figlio e il santo Spirito, ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amen.

Кондак 1

Избранной Богом от младенческих пелен и даром прозорливости, чудотворения и исцеления благодатию Духа Святаго одаренной, блаженной старице Матроне, нетленным венцем от Господа на Небеси увенчанной, соплетаем и мы, православнии, на земли венец похвальный из песней духовных, ты же, блаженная мати, приими сие от наших сердец благодарных, и яко имущая дерзновение пред Господем, от всяких нас бед, скорбей, болезней и козней вражиих избавиви, да с любовию поем ти:

Радуйся, блаженная старице Матроно, предивная чудотворице.

Икоc 1

Ангел во плоти в рождестве твоем явилася еси на земли; аще и без телесных очес узрелася еси от всех, но Господь, умудряяй слепцы и праведных любяй, просвети духовная очеса твоя, да явишися предвидящая будущая, яко настоящая, и от всяких многообразных болезней страждущих исцеляющая. Мы же за сие зовем ти, мати, таковая:

Радуйся, от младенчества Богом избранная; Радуйся, благодатию Духа Святаго от пелен осиянная.

Радуйся, дарованием чудотворения измлада наделенная;

Радуйся, премудростию от Бога свыше одаренная.

Радуйся, телесных очес лишенная, очесы душевными просвещенная;

Радуйся, паче зрящих и мудрецов века сего Богом умудренная.

Радуйся, блаженная старице Матроно, предивная чудотворице.

Кондак 2

Видяще иерей и людие предстоящии при крещении твоем исшедый из святыя купели столп аки пара и обоняюще благоухание велие в храмине при сем, познаша тя праведницу, дарованную от Бога на земли, и прославиша Бога, творящаго дивная и преславная в людех Своих, ангельскою песнию: Аллилуиа.

Икоc 2

Разум имея свыше просвещенный, крестивый тя иерей Божий позна, яко чадо, крещаемое от него, есть сосуд Божия благодати, и тя младенца свята нарече. От нашего же усердия приносим ти похвалы сия:

Радуйся, чадо, Богом дарованное;

Радуйся от святыя купели благодатию Святаго Духа облагоуханная.

Радуйся, крестившим тя священнослужителем Божиим от рождения твоего святою нареченная;

Радуйся, крестом святым на теле твоем Богом запечатленная.

Радуйся, даром чудотворения от Бога прославленная на земли;

Радуйся, венцем неувядаемым от Господа увенчанная на Небеси.

Радуйся, блаженная старице Матроно, предивная чудотворице.

Кондак 3

Силою Вышняго в младенчестве святая со одра своего к иконам святым преношашеся, радующися, яко со други своими, и лепетом уст своих славящи Бога, навыкшаго из уст младенец совершати хвалу Себе, чистым сердцем поющи Ему: Аллилуиа.

Икоc 3

Имущи от Бога дар прозорливости, от рождения лишенная телесных очес, духовными открытыми очесы предрекала еси людем будущая, яко настоящая, терпящи насмешки и поругания от родных и близких, слышащих сия; от верных же приими сицевая:

Радуйся, дивная прозорливице;

Радуйся, невидимых и далече сущих неложная предсказательнице.

Радуйся, пророческим дарованием от Бога наделенная;

Радуйся, даром сим многая утешавшая.

Радуйся, за исцеление болящих ничесоже от них взимавшая;

Радуйся, насмешки и укорение за сие без ропота терпевшая.

Радуйся, блаженная старице Матроно, предивная чудотворице.

Кондак 4

Буря недоумения и смятения обыде мя, како возмогу восхвалити и прославити житие святыя праведницы, аще не Господь, дивный во святых Своих, молитвами блаженныя старицы вразумит мя, да воспою Ему и аз за сие хвалебную песнь: Аллилуиа.

Икоc 4

Слышавше людие от тебе, мати Матроно, предсказания о имеющих с ними в житии быти, стекахуся к тебе с недоуменьми, скорбьми и печальми своими и, утешение и совет благоразумен приимше, благодарным сердцем зовут ти:

Радуйся, заблуждений и недоумений наших добрая вразумительнице;

Радуйся, печалей наших утолительнице.

Радуйся, скорбей наших утешительнице;

Радуйся, благочестия учительнице.

Радуйся, благая безсребренице;

Радуйся, недугов всяческих прогонительнице.

Радуйся, блаженная старице Матроно, предивная чудотворице.

Кондак 5

Боготечная звезда явилася еси, мати блаженная Матроно, в стольном граде Москве, яко странница, не имущая зде пребывающаго града, с места на место иное преселялася еси, приносящи недоумевающим вразумление, страждущим ослабу, больным, исцеление, да благодарственно зовут Богу: Аллилуиа.

Икоc 5

Видевше обильную реку чудес и исцелений, от тебе истекающую Божиею благодатию: хромым хождение, разслабленным и на одре лежащим исцеление, бесноватым от духов злобы освобождение, устремишася к тебе, мати, яко к источнику чудес неисчерпаемому, страждущии и болящии и напоишася обильно;утешеннии же и исцелении, умиленным сердцем возопиша тебе:

Радуйся, праведнице, от Бога нам низпосланная;

Радуйся, целительнице, вся недуги наша исцеляющая.

Радуйся, душеполезными советы нам помогающая;

Радуйся, вся наша сомнения и недоумения скоро разрешающая.

Радуйся, бесов от человек страждущих изгоняющая;

Радуйся, на путь правый, к Богу ведущий, наставляющая.

Радуйся, блаженная старице Матроно, предивная чудотворице.

Кондак 6

Проповедник святости и праведности жития твоего, блаженная, явися святый отец Иоанн Кронштадтский, повелевая верующим людем в храме разступитися и пропустити к нему юную отроковицу Матрону, именуя ю смену свою и осьмый столп России. И прославиша Господа слышавшии о сем, возглашающе Ему небесную песнь: Аллилуиа.

Икоc 6

Возсияваше в сердцах неведущих Бога и грехи многими прогневляющих Его, молитвами твоими, свет благодати Божия, и, видяще чудеса, тобою совершаемая,

обращахуся ко Господу, ублажающе блаженную старицу сими славословии:

Радуйся, чудесы твоими Бога прославляющая;

Радуйся, величие Бога и славу Его в них нам открывающая.

Радуйся, души неверующих к Богу обращающая;

Радуйся, сердца, неверием помраченная, светом Божиим просвещающая.

Радуйся, покаянию и заповедем Божиим нас научающая;

Радуйся, прославляти и благодарити за вся Господа нас вразумляющая.

Радуйся, блаженная старице Матроно, предивная чудотворице.

Кондак 7

Хотя спасти творение Свое в последняя сия времена, егда вся сила вражия, за отступление от Бога и нераскаянность во многочисленных гресех, воста на творение Божие, посылает милосердный Господь в грешный мир угодников Своих, таковая бо подвижница и молитвенница явися блаженная старица Матрона. Прославим же милосердие Божие к нам, грешным, благодарно поюще Ему: Аллилуиа.

Икоc 7

Новую и дивную дарова Господь людем российским заступницу, молитвенницу, целительницу и ходатаицу за них к Богу по отшедших от мира сего старцех Оптины пустыни, святых Льве, Макарии и Амвросии, и святем праведнем Иоанне Кронштадтстем, подвизая всех угоднице Своей, блаженной старице Матроне, воспевати сице:

Радуйся, спасения нашего к Богу ходатаице;

Радуйся, о прощении грехов наших Судии Праведнаго умилостивительнице.

Радуйся, святых храмов и монастырей усердная посетительнице;

Радуйся, безпомощных и безнадежных больных и обидимых низпосланная Богом покровительнице.

Радуйся, с силами бесовскими и козньми их непрестанная воительнице;

Радуйся, безкровная мученице Христова, злейшаго мучителя, диавола, победительнице.

Радуйся, блаженная старице Матроно, предивная чудотворице.

Кондак 8

Странное чудо бысть неверующим и неразумным, како слепая может видети и знати не точию настоящая, но и будущая, не ведяху бо силы Божия, в немощи человечестей совершаемыя, ни еже пети Богу: Аллилуиа.

Икоc 8

Вся бывши святая в Бозе, аще телом и в мире сем грешнем пребываше, многими верными и неверными, благочестивыми и нечестивыми бяше всегда окружаема, никогоже без участия и утешения отрину от себе, терпящи от многих досаждения и обиды, гонения, скорби и укорения, не сетующи о сем, но за вся благодарящи Бога, понуждающи нас терпеливо нести крест свой. Мы же приносим ей благохваления таковая:

Радуйся, многия скорби и болезни за исцеление недужных претерпевшая;

Радуйся, в борьбе со духи нечистыми все житие свое проводившая.

Радуйся, от злых людей за сие хождения лишившаяся;

Радуйся, в молитве усердной непрестанно пребывавшая. Радуйся, на кулачке склонившися, и тако седяши почивавшая;

Радуйся, бодрствующи духом, вся нощи в молитве проводившая. Радуйся, блаженная старице Матроно, предивная чудотворице.

Кондак 9

Всякия скорби и болезни претерпела еси, мати Матроно, непрестанно борющися с силами тьмы, изгоняющи их от одержимых нечистыми духи, изобличающи козни и коварства их, и никогдаже пороптала еси, до самыя смерти помогающи страждущим, болящим и скорбящим, выну поющи Господу Богу, укрепляющему тя силою Своею: Аллилуиа.

Икоc 9

Ветии многовещаннии не возмогут достодолжно постигнути данных Богом тебе свыше даров благодати Духа Святаго и описати и прославити всю святость жития твоего и чудеса, силою Божиею тобою совершаемая. Тем паче како мы слепотствующая духовными очами можем постигнути судьбы Божия, на тебе совершаемыя, и грешными усты нашими воспети и прославити тя, блаженная мати?Но хотяще, по слову псалмопевца, хвалити Бога во святых Его, водвизаеми сердечною любовию к тебе, дерзаем на сие похваление и зовем ти:

Радуйся, нищая духом, яко таковых есть Царство Небесное;

Радуйся, узким и тернистым путем шествовавшая.

Радуйся, яко птица небесная, с места на место пролетавшая;

Радуйся, аще и птицы небесныя гнезда имут, ты же храмины, ниже сокровищ себе на земли не стяжавшая.

Радуйся, яко Сыну Божию, не имевшему где главу подклонити, уподобилася еси на земли;

Радуйся, яко с Ним ныне в обителех райских вселилася еси на Небеси.

Радуйся, блаженная старице Матроно, предивная чудотворице.

Кондак 10

Спасти хотящи многия люди от страданий телесных и душевных недуг, вся нощи проводила еси, праведнице Божия, в молитве коленопреклоненно, просящи помощи иукрепления у Господа нашего Иисуса Христа, в земнем странствии Своем преклонявшаго колена в молитве пред Отцем Небесным, поющи со Ангелы Ему: Аллилуиа.

Икоc 10

Стена и покров была еси при жизни, блаженная мати, всем к тебе в нуждах и скорбех прибегающим, но и по смерти не престала еси ходатайствовати пред Богом о людех, с верою приходящих к тебе. Услыши, благая мати, ныне и нас, многогрешных, скорбьми, болезньми и многими печальми одержимых, и потщися на помощь к нам святыми своими молитвами, умилостивляющи благоутробнаго Господа о всех, к тебе вопиющих:

Радуйся, теплая за нас Богу молитвеннице;

Радуйся, усердная о нас, грешных, к Богу предстательнице.

Радуйся, болезни и скорби терпети благодарно нас вразумляющая;

Радуйся, мысли благия в недоумениих наших на сердце нам полагающая.

Радуйся, молитвою твоею спастися нам помогающая;

Радуйся, далече телом от тебе сущих, но от души усердно тебе призывающих не оставляющая. Радуйся, блаженная старице Матроно, предивная чудотворице.

Кондак 11 

Пение неземное, ангельское слышаши ныне, мати честная Матроно, еще на земли живущи сподобившаяся, невидимо окружающим, беседовати со Ангелы небесными. Научи и нас, недостойных, како подобает славити Бога, в Троице почитаемаго, Отца и Сына и Святаго Духа, Емуже непрестанно на Небеси воинства небесная велегласно поют: Аллилуиа.

Икоc 11

Светозарным светом сияет житие твое, блаженная старице Матроно, освещающе мрак многосуетнаго мира сего, и влечет к себе души наша, да озарятся и они хотя малою лучею благодати Божия, и возмогут проити богоугодно скорбный и тесный жизненный путь, и достигнути врат Царствия Божия, идеже ты, мати, ныне, веруем, вселилася еси. Услыши глас тебе зовущих:

Радуйся, светильниче Божий, нас и по смерти просвещаяй;

Радуйся, бисере честный, блистанием святыни твоея нас озаряяй.

Радуйся, светом дел твоих добрых в православии нас укрепляющая;

Радуйся, цвете благовонный, Духом Святым души наша облагоухаяй.

Радуйся, яко все житие твое свято и праведно;

Радуйся, яко и смерть твоя пред Богом честна.

Радуйся, блаженная старице Матроно, предивная чудотворице. 

Кондак 12

Благодать Божию обильно еще от пелен восприяла еси, мати блаженная, сия же выну пребысть с тобою по вся дни: ты же недуги исцеляла еси, бесов изгоняла еси, невидимая и далече сущая предсказующи и на спасение всех наставляющи. Веруем несомненно, яко по смерти благодать сия наипаче пребывает с тобою, сего ради припадающе молимся:не лиши и нас, еще странствующих на земли, помощи твоея и заступления, просящи Господа помиловати и спасти всех, усердно Ему возносящих во святых храмех наших торжественное пение: Аллилуиа.

Икоc 12

Поюще чудеса твоя, мати Матроно, восхваляем Бога, даровавшаго тебе благодать таковую, и с пророком Давидом псаломски вопием, правым бо подобает похвала:

Радуйся, яко Господь любит праведники;

Радуйся, яко Господь умудряет слепцы.

Радуйся, яко хранит Господь вся любящия Его;

Радуйся, яко Господь благоволит в людех Своих.

Радуйся, яко Господь волю боящихся Его сотворит и молитву их услышит и спасет их;

Радуйся, яко восхвалятся преподобнии во славе и возрадуются на ложах своих.

Радуйся, блаженная старице Матроно, предивная чудотворице.

Кондак 13

О блаженная мати, услыши ныне воспеваемое тебе хвалебное пение и моление, обещавшая и по смерти слышати вопиющих к тебе, и испроси у Спасителя нашего Господа Иисуса Христа грехов наших прощения, христианския кончины жизни нашея и добраго ответа на Страшнем Судищи Его, да и мы со всеми помилованными Богом сподобимся в селениих райских славити Святую Троицу красным пением: Аллилуиа.

(Этот кондак читается трижды, затем икос 1 и кондак 1

Величание

Величаем тя, святая праведная старице Матроно, и чтем святую память твою, ты бо молиши о нас Христа Бога нашего.

Молитва 1

О блаженная мати Матроно, услыши и приими ныне нас, грешных, молящихся тебе, навыкшая во всем житии твоем приимати и выслушивати всех страждущих и скорбящих, с верою и надеждою к твоему заступлению и помощи прибегающих, скорое поможение и чудесное исцеление всем подавающи; да не оскудеет и ныне милосердие твое к нам, недостойным, мятущимся в многосуетнем мире сем и нигдеже обретающим утешения и сострадания в скорбех душевных и помощи в болезнех телесных: исцели болезни наша, избави от искушений и мучительства диавола, страстно воюющаго, помози донести житейский свой Крест, снести вся тяготы жития и не потеряти в нем образ Божий, веру православную до конца дней наших сохранити, упование и надежду на Бога крепкую имети и нелицемерную любовь к ближним; помози нам по отшествии из жития сего достигнути Царствия Небеснаго со всеми угодившими Богу, прославляюще милосердие и благость Отца Небеснаго, в Троице славимаго, Отца и Сына и Святаго Духа, во веки веков. Аминь.

Молитва 2

О блаженная мати Матроно, душею на небеси пред Престолом Божиим предстоящи, телом же на земли почивающи, и данною ти свыше благодатию различныя чудеса источающи. Призри ныне милостивным твоим оком на ны, грешныя, в скорбех, болезнех и греховных искушениих дни своя иждивающия, утеши ны, отчаянныя, исцели недуги наши лютыя, от Бога нам по грехом нашим попущаемыя, избави нас от многих бед и обстояний, умоли Господа нашего Иисуса Христа простити нам вся наша согрешения, беззакония и грехопадения, имиже мы от юности нашея даже до настоящаго дне и часа согрешихом, да твоими молитвами получивше благодать и велию милость, прославим в Троице Единаго Бога, Отца, и Сына, и Святаго Духа, ныне и присно и во веки веков. Аминь.

 

 
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Esarcato di Bielorussia

- russo
http://www.church.by/

 
25 maggio 2016 - Parte 4 - Panorama sull'icona dei santi dell'Italia del Nord-Ovest, mentre il coro del Collegium Bulgaro OSANNA canta l'inno conclusivo della seconda antifona della Divina Liturgia, "Figlio unigenito e Verbo di Dio..."

 
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Foto della chiesa da una prospettiva insolita

Caricata una nuova galleria fotografica con immagini dell'interno della chiesa prese dall'altezza delle volte delle navate laterali. L'effetto (soprattutto nell'ultima foto ad angolo allungato) è certamente interessante.

 
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RICETTE - Frittelle di mais thailandesi

Ho preso questa ricetta di un comune snack thailandese dal canale YouTube Hot Thai Kitchen di Pailin Chongchitnant: poiché la ricetta originale prevede la frittura in olio, vi presento una versione con frittelle cotte in padella, più salutari e adatte al digiuno ortodosso, ma non per questo meno appetitose.

Ingredienti

1 pannocchia fresca di grandi dimensioni (oppure 2 piccole)

½ tazza (125 g) di farina di grano

½ tazza (125 g) di farina di riso oppure di amido di mais, a scelta (la farina di riso produce una pastella leggera e asciutta, mentre l'amido di mais produce una pastella più croccante)

½ cucchiaino di sale

½ cucchiaino di bicarbonato di sodio

1 tazza e ½ (425 ml) di acqua ghiacciata

• ⅓ tazza (85g) di cocco grattugiato

1–2 cipollotti tagliati a pezzi piccoli

1 cucchiaino di semi di sesamo nero

Peperoncino in pezzi

Preparazione

Tagliate i chicchi di mais dalla pannocchia con un coltello affilato e metteteli in una ciotola. Se volete, potete congelare il nucleo della pannocchia e usarlo per fare una zuppa.

In un'altra ciotola, mescolate farina di grano, farina di riso o amido di mais, sale, bicarbonato, cocco grattugiato, cipollotti, semi di sesamo e peperoncino. Aggiungete una tazza di acqua ghiacciata e mescolate quel tanto che basta perché l'impasto sia uniforme, ma non di più (la miscelatura leggera e l'acqua ghiacciata rendono più soffice la pastella, perché non danno tempo al glutine contenuto nella farina di grano di legare con forza l'impasto: è lo stesso procedimento che si usa per fare la pastella del fritto giapponese, o tempura).

Se necessario (e solo se necessario) aggiungete altra acqua ghiacciata. L'impasto dovrebbe essere abbastanza morbido da poter essere versato, ma non tanto acquoso come quello delle crespelle. Se avete dei dubbi, state più dalla parte di un impasto troppo spesso: è più facile diluirlo con altra acqua, piuttosto che cercare di renderlo più spesso con aggiunta di altre farine.

Versate circa ¾ dell'impasto sul mais e mescolate bene. Se vi sembra che ci sia bisogno di altro impasto, aggiungetelo.

Versate su una padella calda un largo cucchiaio di impasto, e cuocete finché la superficie sarà bruno-dorata (circa 3-4 minuti), saltando la frittella dall'altra parte a metà cottura. Imparando a sistemare le frittelle in senso orario, riuscirete a risparmiare tempo: cuocendo assieme da 4 a 6 frittelle, potrete sistemarle con comodo sulla padella, e al momento in cui posizionerete l'ultima, la prima sarà già pronta per essere girata.

Nell'uso thailandese le frittelle si intingono in vari tipi di salsa piccante, come la Sriracha.

 
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Rito della tonsura monastica

RITUALE MONASTICO

 

Traduzione italiana dallo slavonico

(edizione sinodale del 1906)

igumeno Andrea (Wade), Torino, 2004

 

Compilato a cura

dell’igumeno Ambrogio

(Patriarcato di Mosca)

 

Torino, A.D. 2011

 

 

TONSURA AL RASSOFORATO

(Rito della vestizione della riassa e della camilavca)

 

Colui che desidera ricevere la riassa viene verso l’abate, e dopo aver fatto davanti a lui l’inchino abituale, si fa chiedere da questi se viene con ogni zelo alla vita monastica, e se questa sua intenzione è rimasta senza cambiamento dopo una considerazione di molti giorni, e quando gli ha promesso di rimanere senza ritorno in monastero in digiuno e preghiere, e di essere diligente con l’aiuto di Dio, per riuscire a fare il bene giorno e notte e in tutti i servizi comandatigli, prima di tutto l’abate gli comanda sistematicamente di fare prima l’elenco di tutti i suoi peccati; dopo aver ricordato tutti quelli da lui commessi fin dalla sua giovinezza, gli comanda di confessarsi al padre spirituale del monastero e di ricevere da lui l’assoluzione e, secondo l’ordine del padre spirituale, di essere pronto a comunicarsi ai divini misteri. E quando così è avvenuto, l’abate lo affida immediatamente a uno dei più sperimentati anziani del monastero, ordinandogli di aver cura attenta della sua anima, e di insegnargli la vita monastica. E comanda a colui che vuole essere rassoforo di essere sottomesso in tutto all’anziano, e di stimarlo e di obbedirgli come a un padre e a un maestro, e di ricevere istruzione dall’anziano come da Cristo stesso, e di avere fede in lui e amore per lui, e di rivelare la sua coscienza a lui attentamente tre volte al giorno e di confessare sempre le sue azioni e i suoi pensieri all’anziano e di mai celare alcunché, come davanti a Dio stesso, e di ricevere gli ordini e le istruzioni dell’anziano con amore come da Dio stesso, e sforzarsi con zelo di osservarli e compierli, e soprattutto, di non fare niente (neanche una cosa ottima) senza l’ordine e la benedizione dell’anziano.

Poi l’abate gli dà l’ordine ed egli entra nella chiesa con l’anziano. E quando l’abate e i fratelli vengono in chiesa, e quando cominciano le ore, l’anziano di cui sopra accompagna colui che vuole ricevere la riassa davanti all’abate e ambedue gli fanno una metania e gli baciano la destra come di solito, e ricevuta la benedizione fanno un inchino ai fratelli su ambedue i lati,  stanno davanti alle porte sante, fanno il segno della croce e s’inchinano tre volte. Poi baciano le sante icone, e dopo essersi inchinati, se ne vanno al loro posto.

Subito dopo cominciano a leggere le ore, e quando hanno finito, l’abate si riveste dell’epitrachilio e del felonio (e davanti a lui si tengono colui che vuole ricevere la riassa e il suo anziano, nel nartece davanti alle porte della chiesa), e fa l’inizio abituale.

         Benedetto il nostro Dio in ogni tempo, ora e sempre, e nei secoli dei secoli. I fratelli: Amen. Poi, l’ecclesiarca legge: Trisagio. Tuttasanta Trinità..., e dopo il Padre nostro..., l’abate: Poiché tuo è il regno..., e l’ecclesiarca dice: Venite, adoriamo..., tre volte.

Salmo di Davide, prima dell’unzione, 26:

Il Signore è mia illuminazione e mio salvatore: chi temerò? Il Signore è il protettore della mia vita: di chi avrò paura? Mentre si avvicinavano contro di me i malfattori per mangiare le mie carni, i miei oppressori e i miei nemici si estenuarono e caddero. Se si schiererà contro di me un esercito, non temerà il mio cuore; se insorgerà contro di me una guerra, in essa spero. Una cosa sola ho chiesto al Signore, questa ricercherò: abitare nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita, per contemplare la dolcezza del Signore e visitare il suo tempio santo. Poiché mi ha nascosto nella sua tenda nel giorno della mia sventura; mi ha messo al riparo nel segreto della sua tenda, sulla roccia mi ha innalzato. Ed ora, ecco, ha innalzato il mio capo sui miei nemici. Ho girato attorno e ho offerto nella sua tenda un sacrificio di lode: canterò e salmeggerò al Signore. Ascolta, Signore, la voce del mio grido, abbi misericordia di me, ascoltami. Di te ha detto il mio cuore: Cerca il Signore. Il mio volto ti ha cercato. Cercherò il tuo volto, Signore. Non distogliere da me il tuo volto, non allontanarti con ira dal tuo servo; sii mio aiuto, non abbandonarmi e non trascurarmi, o Dio mio salvatore. Poiché mio padre e mia madre mi hanno abbandonato, ma il Signore mi ha preso con sé. Insegnami, Signore, la via della tua legge e guidami per un retto sentiero a causa dei miei nemici. Non consegnarmi alle brame dei miei oppressori, perché sono insorti contro di me falsi testimoni e l’ingiustizia ha mentito a se stessa. Credo che vedrò i beni del Signore nella terra dei viventi. Sopporta e attendi il Signore; sii coraggioso e sia rafforzato il tuo cuore, sopporta e attendi il Signore!

Altro salmo, 50:

Abbi misericordia di me, o Dio, secondo la tua grande misericordia e secondo la moltitudine delle tue indulgenze cancella il mio delitto. Lavami del tutto dalla mia iniquità e purificami dal mio peccato. Perché io conosco la mia iniquità e il mio peccato davanti a me è sempre. Contro te solo ho peccato e il male davanti a te ho fatto, così che tu sia riconosciuto giusto nelle tue parole e vinca quando sei giudicato. Ecco che nelle iniquità sono stato concepito e nei peccati mi ha concepito mia madre. Ecco, la verità hai amato, le cose occulte e i segreti della tua sapienza mi hai manifestato. Mi aspergerai con issopo e sarò purificato, mi laverai e sarò fatto più bianco della neve. Mi farai udire esultanza e gioia, esulteranno le ossa umiliate. Distogli il tuo volto dai miei peccati e cancella tutte le mie iniquità. Un cuore puro crea in me, o Dio, e uno spirito retto rinnova nelle mie viscere. Non rigettarmi dal tuo volto, e il tuo spirito santo non rimuovere da me. Rendimi l’esultanza della tua salvezza e confermami con lo spirito sovrano. Insegnerò agli iniqui le tue vie e gli empi a te ritorneranno. Liberami dal sangue versato, o Dio, Dio della mia salvezza, e la mia lingua celebrerà con esultanza la tua giustizia. Signore, apri le mie labbra e la mia bocca annuncerà la tua lode. Certo, se tu avessi voluto un sacrificio lo avrei dato: di olocausti non ti compiacerai. Sacrificio a Dio è uno spirito contrito: un cuore contrito e umiliato Dio non lo disprezzerà. Benefica, Signore, nel tuo compiacimento Sion e siano riedificate le mura di Gerusalemme. Allora ti compiacerai del sacrificio di giustizia, dell’oblazione e di olocausti; allora offriranno vitelli sul tuo altare.

poi di nuovo: Trisagio..., e dopo il Padre nostro..., Tropario, tono 4:

O Dio dei nostri padri, che agisci sempre con noi secondo la tua mitezza, non privarci della tua misericordia, ma per le loro preghiere, dirigi la nostra vita nella pace.

Gloria, e ora, Teotochio:

Accorriamo ora con fervore alla Madre-di-Dio, noi peccatori e umili, e prosterniamoci, gridando in penitenza dal profondo dell’anima: O Sovrana, aiutaci, sii misericordiosa verso di noi: affrettati, poiché noi periamo per la moltitudine delle trasgressioni: non rimandare i tuoi servi a vuoto, poiché abbiamo te quale unica speranza.

Subito dopo, l’abate dice questa preghiera, dopo che il diacono ha detto:

Preghiamo il Signore, e tutti i fratelli: Kyrie, eleison.

Ti rendiamo grazie, Signore, nostro Dio, che per la tua grande misericordia hai liberato il tuo servo N. dalla vana vita del mondo, e lo hai chiamato a questo insigne impegno: concedigli inoltre di vivere degnamente in questa vita angelica, e custodiscilo dalle insidie del diavolo, e preserva pura la sua anima e il suo corpo fino alla morte, e concedigli di essere tuo tempio santo: insegnagli a ricordare sempre te e i tuoi comandamenti. E dagli umiltà e mitezza, per le preghiere della purissima Sovrana nostra, Madre-di-Dio e semprevergine Maria, e di tutti i tuoi santi.

E tutti i fratelli dicono: Amen.

Il diacono dice: Preghiamo il Signore,

e i fratelli: Kyrie, eleison.

L’abate legge la seconda preghiera:

Sotto il tuo giogo salvifico, o Sovrano, prendi il tuo servo N., e rendilo degno di essere annoverato nel gregge dei tuoi eletti. Vestilo dell’abito di santificazione; cingi i suoi fianchi di castità; manifestalo quale asceta di ogni continenza, compiendo in lui e in noi il dono delle tue grazie spirituali; per le preghiere della purissima Sovrana nostra, Madre-di-Dio e semprevergine Maria, e di tutti tuoi santi.

E i fratelli dicono: Amen.

L’abate prende da lui le forbici e tonsura i capelli del suo capo in forma di croce, dicendo:

      Nel nome del Padre, amen, e del Figlio, amen, e del santo Spirito, amen.

      Diciamo tutti per lui, Kyrie, eleison.

E tutti i fratelli cantano:

Kyrie, eleison, tre volte.

Poi l’abate lo veste della riassa, e pone la camilavca sul suo capo, senza dire niente, e quando lo ha vestito, l’abate dice: Pace a tutti, e i fratelli: E allo spirito tuo. Il diacono: Inchinate il vostro capo al Signore. E i fratelli: A te, Signore.

Mentre tutti chinano il capo, l’abate legge segretamente questa preghiera:

O santo Figlio buono del Padre buono, che tagli via l’orgoglio e rendi inefficaci gli attacchi del nemico, e riversi la gloria dell’umiltà sul capo dei santi, e li coroni della corona immarcescibile e incorruttibile della vita e dell’immortalità, e guidi sul cammino stretto, per cui entrarono i santi padri e ricevettero il luogo stesso del riposo! Tu, o Sovrano, Signore, Dio nostro, concedi la forza che viene da te e la grazia della tua divinità nello spirito, nell’anima e nel corpo del tuo servo N. che è venuto a te e ha ricevuto l’inizio della santa immagine nel tuo nome che santifica tutto; e santifica anche lui per mezzo del tuo nome onnipotente e buono.

Esclamazione: Poiché tu sei santo, o Dio nostro, e a te innalziamo la gloria, al Padre, e al Figlio, e al santo Spirito, ora e sempre, e nei secoli dei secoli.

I fratelli: Amen.

Ll’abate fa il congedo usuale del giorno. Dopo il congedo, prende per mano colui che è divenuto rassoforo, e lo consegna all’anziano, dicendo:

Ecco, ti consegno davanti a Dio questo principiante; istruiscilo          a vivere nel timore di Dio e in ogni buona azione. Prendi cura attentamente che la sua anima non perisca a causa della tua negligenza: poiché avrai da rispondere di lui a Dio nel giorno del giudizio.

A colui che è divenuto rassoforo, egli dice:

E tu, sottomettiti in tutto all’anziano come a Cristo, e sii paziente in tutto, e umile, obbediente, mite e silenzioso, e troverai grazia davanti a Dio, e ti salverai.

 

TONSURA AL PICCOLO MANTO

(Rito della piccola immagine, o mantello)

 

Dopo che si è battuto il piccolo simandro, quando i fratelli cominciano le ore, l’ecclesiarca e l’anziano di colui che deve essere tonsurato lo accompagnano nella chiesa, dopo che ha fatto una buona permanenza per molto tempo nella prova e nell’obbedienza all’anziano, e stando nel mezzo della chiesa si inchinano come di solito; poi vanno verso l’abate e si inchinano, e baciano la sua destra, e avendo preso da lui la benedizione, fanno tre prosternazioni fino a terra davanti alle porte sante; baciano le sante icone, stando di nuovo davanti alle porte sante fanno una prosternazione fino a terra, e rivolgendosi ai cori fanno anche a loro una prosternazione. Subito dopo, vanno nel nartece, e il principiante toglie i suoi abiti abituali, e i sandali, e la tunica, e si veste di un solo cilicio.

Si sappia che chiunque voglia essere tonsurato deve, ancor prima di venire in chiesa, confessare tutti i suoi peccati davanti al padre spirituale, e ricevere da lui l’assoluzione completa, ed essere pronto per la comunione ai purissimi misteri del corpo e del sangue di Cristo. Così infatti comanda il divino Dionigi l’Areopagita nel suo libro sulle sacre istituzioni ecclesiastiche nel capitolo 6, sul mistero della perfezione monastica.

Quando comincia la Divina Liturgia, il candiidato sta nel nartece; si cantano le antifone abituali, e dopo l’ingresso con il vangelo si legge il Contacio del giorno su Gloria, e su E ora si canta questo Tropario, tono 1.

Melodia speciale: La tua tomba, o Salvatore....

Affrettati ad aprirmi l’abbraccio paterno: ho sprecato la mia vita nella dissipazione; guardo verso la ricchezza inesauribile delle tue indulgenze, o Salvatore: non disprezzare ora il mio cuore divenuto misero. Poiché ti grido, Signore, in umiltà: ho peccato, Padre, contro il cielo e contro di te.

Mentre si canta questo, tutti i fratelli escono nel nartece, e, portando candele, procedono due a due, cantando piano il Tropario scritto qui sopra. Colui che deve essere tonsurato va ultimo di tutti, indietro, tra l’anziano e l’ecclesiarca, e vestito del solo cilicio, senza cintura, scalzo, e a capo scoperto, avendo le mani piegate sul petto come se fossero legate. E quando entra nella chiesa, si prosterna con la testa in giù verso oriente, una volta. Poi, quando arriva davanti all’ambone, si prosterna così un’altra volta e, arrivato davanti alle porte sante, cade per terra e giace giù, pregando in sé con fervore al Signore per il perdono dei suoi peccati, e perché lo riceva nell’ordine dei penitenti.

E quando si finisce di cantare il Tropario, il superiore dice ad alta voce al giacente:

Iddio misericordioso, come un padre che ama i suoi figli, vedendo la tua umiltà e il tuo vero pentimento, o figlio, ti riceve come il figlio prodigo penitente, mentre ti inchini a lui dal tuo cuore.

E subito egli s’inchina e rialza colui che giace, prendendolo con la mano destra, e questi si alza e sta in piedi, in modo semplice, guardando giù e tenendo le sue mani piegate sul petto, e piega il capo con riverenza verso il divino altare.

E l’abate lo interroga,dicendo:

Perché sei venuto, o fratello, prosternandoti al santo altare, e a questa santa compagnia?

Ed egli, inchinandosi, risponde:

Perché desidero la vita ascetica, reverendo padre.

Di nuovo, l’abate lo interroga:

Vuoi essere degno dell’immagine angelica e annoverato nel coro di quelli che vivono la vita monastica?

Ed egli risponde:

Sì, con l’aiuto di Dio, reverendo padre.

E l’abate dice:

Davvero hai scelto una cosa buona e beata, ma solo se la compi; le buone cose si acquistano con la fatica, e si dirigono con la sofferenza.

E subito l’abate lo catechizza con queste parole, dicendo:

Apri le orecchie del tuo cuore, o fratello, e ascolta la voce del Signore che dice: Venite a me voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo: prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, poiché io sono mite e umile di cuore, e troverete riposo per le vostre anime. Orsù, ad ogni domanda, rendi a Dio la risposta corrispondente con timore e gioia: tu sai bene, infatti, che il nostro stesso Salvatore, con la sua Madre tutta inneggiata, e i santi angeli, e tutti i suoi santi, sono venuti qui per ascoltare le parole che tu proferisci, perché quando verrà per giudicare i vivi e i morti, ti dia non secondo ciò che hai promesso e confessato, ma secondo il modo in cui hai osservato ciò che confessi. Quindi ora, se veramente vieni a Dio, con ogni attenzione rispondi a ciò che abbiamo da chiederti.

E subito dopo, lo interroga dicendo:

Vieni al Signore di tua libera intenzione e di tua libera volontà?

Risponde: Sì, con l’aiuto di Dio, reverendo padre.

Chiede: Non per qualche bisogno? o forzatura?

Risponde: No, reverendo padre.

Chiede: Rinunci al mondo e a ciò che è nel mondo secondo i comandamenti del Signore?

Risponde: Sì, reverendo padre.

Chiede: Rimarrai in questo monastero, o in quello che ti sarà ordinato dalla santa obbedienza, e nella vita ascetica, fino al tuo ultimo respiro?

Risponde: Sì, con l’aiuto di Dio, reverendo padre.

Chiede: Ti conserverai nella verginità e nella castità e nella pietà fino alla morte?

Risponde: Sì, con l’aiuto di Dio, reverendo padre.

Chiede: Conserverai fino alla morte l’obbedienza all’abate e a tutti i fratelli in Cristo?

Risponde: Sì, con l’aiuto di Dio, reverendo padre.

Chiede: Rimarrai tu fino alla morte senza possessi e nella povertà volontaria che si trova nella vita comune per amore di Cristo, non possedendo niente per te stesso, né conservandolo, eccetto per l’uso comune, e questo per obbedienza, e non per tua volontà?

Risponde: Sì, reverendo padre, vi rimarrò con il soccorso di Dio.

Chiede: Accetti tu tutti i tipici della vita monastica cenobitica, e le regole composte dai santi padri, e quelle a te date dal superiore?

Risponde: Sì, reverendo padre, li accetto e li bacio con amore.

Chiede: Sopporterai tu ogni angustia e sofferenza della vita monastica, per il regno dei cieli?

Risponde: Sì, con il soccorso di Dio, reverendo padre.

Poi l’abate gli espone questa catechesi:

Vedi, figlio, quali promesse tu fai al Sovrano, Cristo: infatti, gli angeli sono presenti invisibilmente, registrando questa tua confessione, della quale avrai anche da rendere conto alla seconda venuta del nostro Signore Gesù Cristo. Ora ti racconterò la vita perfetta, nella quale secondo somiglianza è manifestata la vita del Signore, rendendoti testimonianza di ciò che ti conviene accettare e di ciò che conviene fuggire: ecco, infatti, hai proposto, o figlio, di venire a servire il Signore. Inoltre, se vuoi essere un monaco, innanzitutto purificati da ogni sozzura della carne e dello spirito, perfezionando la santità nel timore di Dio: acquista l’umiltà, per mezzo della quale sarai erede dei beni eterni; abbandona la presunzione dell’uso della vita; abbi obbedienza verso tutti; non brontolare nei servizi che ti sono comandati; sii paziente nella preghiera; sii senza pigrizia nelle veglie; non lamentarti nelle tentazioni; non indebolirti nei digiuni, e sappi che ti conviene implorare Dio con la preghiera e il digiuno; non perdere la forza nelle malattie; ragiona contro i cattivi pensieri: il nemico, infatti, non deve presentarsi per proporti il ricordo della tua prima vita vissuta nel mondo e l’odio verso la vita di opere buone. Inoltre, ti conviene, adesso che inizi il cammino che porta al regno celeste, non tornare indietro, poiché non sarai indirizzato verso il regno celeste, quindi non preferire niente al di sopra di Dio: non amare né padre, né madre, né fratelli, né chiunque dei tuoi, né te stesso più che Dio, né il regno terrestre, né qualunque conforto o onore; non rifiutare la povertà, ma rimani in essa fino alla morte; non rifiutare l’animosità, né l’umiliazione della gente, né qualunque altra cosa che tu potrai immaginare come inconveniente, e così sarai impedito dal seguire Cristo; ma sempre guarda verso i beni di quanti vivono nella speranza in Dio, e contempla tutti i martiri e santi monaci di tutti i tempi, i quali con molti sudori e fatiche e tanto sangue e morte li hanno acquistati. E sopra tutte queste cose, abbi sempre nella tua mente le sofferenze salvifiche e la morte vivifica del nostro Signore Gesù Cristo, che egli sopportò volontariamente per la nostra salvezza, perché anche tu sopporti tutti i mali della vita monastica e l’angustia per la sua dolcezza. Sii poi sobrio in tutto, sopporta le sofferenze come un buon soldato: infatti, Cristo nostro Dio, ricco di misericordia, si è reso misero per noi, perché noi siamo arricchiti con il suo regno. Quindi conviene che anche noi lo imitiamo e per causa sua sopportiamo tutto, perseverando nei suoi comandamenti giorno e notte. Infatti, il Signore stesso disse: Se qualcuno vuole seguirmi, rinunci a se stesso, e prenda la sua croce, e mi segua, ciò che significa essere sempre pronto ad ogni compimento dei suoi comandamenti fino alla morte. Poiché avrai da soffrire fame e sete, sopportare scoraggiamento e oppressione, diffamazione e persecuzione, e portare il peso delle molte altre tribolazioni che caratterizzano la vita di coloro che sono in Dio. E quando soffri tutto questo, rallegrati, ha detto il Signore, poiché il tuo compenso è grande nei cieli: a lui sia gloria nei secoli. Amen.

Domanda: Confessi così tutto questo, nella speranza della forza di Dio, e prometti di rimanere in queste promesse fino alla fine della tua vita, con la grazia di Cristo?

Risposta: Sì, con l’aiuto di Dio, reverendo padre.

E dopo, l’abate subito gli dice:

Ora, Iddio generosissimo e grandemente misericordioso, che apre le purissime viscere della sua ineffabile bontà a tutti quelli che vengono a lui con desiderio e caldo amore, che disse: Anche se la donna dimentica i suoi figli, io invece non ti dimenticherò, e vedendo il tuo desiderio e aggiungendo alla tua proposizione la forza che viene da lui perché tu possa compiere i suoi comandamenti, ti accetti, ti abbracci e ti protegga, e ti sia un baluardo forte in faccia al nemico, una pietra di pazienza, una causa di consolazione, un datore di forza, un guadagno di serenità, un sostegno al coraggio, coricandosi e alzandosi con te, dando delizia e allegrezza al tuo cuore con la consolazione del suo santo Spirito, rendendoti degno inoltre della parte dei santi e venerabili padri nostri Antonio, Eutimio, Sabba, e Antonio e Teodosio delle Grotte, Sergio di Radonezh e di tutti gli altri padri venerabili che furono graditi a Cristo nel monachesimo (ma per le donne: della santa protomartire Tecla, Euprassia, Olimpia e di tutte le altre madri venerabili che furono gradite a Cristo nel monachesimo): con i quali possa anche tu ereditare il regno dei cieli, in Cristo Gesù nostro Signore: al quale appartengono la gloria e la maestà, il regno e la forza, con il Padre e il santo Spirito, ora e sempre, e nei secoli dei secoli.

I fratelli: Amen.

Quindi, il principiante inchina il suo capo. Il diacono dice: Preghiamo il Signore. I fratelli: Kyrie, eleison. Il superiore pone sopra il suo capo il libro e legge questa preghiera in modo udibile a tutti:

O Signore Dio nostro, che hai decretato essere degni di te quelli che hanno lasciato tutte le cose della vita, e i parenti e gli amici, e ti hanno seguito: accetta anche questo tuo servo N., che ha rinunciato a tutto ciò, secondo i tuoi santi comandamenti, e guidalo nella tua verità, lui che si prosterna a te con cuore fermo: circondalo con la forza del tuo santo Spirito, cosicché nessun intrigo del nemico possa agire su di lui, dandogli pazienza perché trovi sempre il tuo favore, per le preghiere della nostra purissima Sovrana Madre-di-Dio, e di tutti i santi, che ti furono graditi nei secoli.

Poiché è stato benedetto e glorificato il tuttoinsigne e magnifico tuo nome, del Padre, e del Figlio, e del santo Spirito, ora e sempre, e nei secoli dei secoli.

I fratelli: Amen. Subito, il diacono pone le forbici sul santo vangelo, e l’abate dice: Pace a tutti. Il diacono: Inchinate il vostro capo al Signore. I fratelli: A te, Signore.

E l’abate legge questa preghiera:

O Signore Dio nostro, speranza e rifugio di tutti quelli che sperano in te: ci hai mostrato vari cammini di salvezza per l’incarnazione del tuo Cristo, accetta il tuo servo N., che ha lasciato i desideri del mondo e si è offerto a te, o Sovrano, quale sacrificio vivo e accettabile: togli da lui ogni desiderio carnale e abitudine irrazionale, perché, deponendo i capelli insensibili egli possa anche deporre i pensieri e le azioni irrazionali, e sia reso degno di ricevere il tuo giogo soave e il tuo fardello leggero e di prendere la croce e seguirti, o Sovrano. Conservalo nella tua santità, e dagli una buona intenzione per osservare i tuoi santi comandamenti, annoverandolo al tempo appropriato al coro dei tuoi eletti, per la grazia e l’amore per gli uomini del tuo Figlio unigenito, con il quale sei benedetto, con il tuo Spirito santissimo, buono e vivifico, ora e sempre, e nei secoli dei secoli.

I fratelli: Amen.

Il superiore stende la mano destra verso il santo Vangelo, dicendo:

Ecco, Cristo è qui presente invisibilmente: vedi che nessuno ti obbliga di venire a questa immagine; vedi che tu di tua volontà vuoi il pegno della grande immagine angelica.

Risponde:

Sì, reverendo padre, di mia volontà.

Dopo la risposta, il superiore indica le forbici con la mano destra, dicendo tre volte:

Prendi le forbici e dammele.

      Per tre volte, dopo ogni volta che lo dice, il principiante prende le forbici e le dà al superiore, baciando la sua destra. Questi le prende e le pone sul santo Vangelo, e gli dice:

Ecco, tu le ricevi dalla mano di Cristo: vedi a chi fai le promesse e verso chi vieni, e a chi rinunci.

Il superiore prende le forbici dal santo Vangelo per l’ultima volta e dice:

Benedetto Dio, che vuole che tutti gli uomini si salvino, e vengano alla conoscenza della verità. Egli è benedetto nei secoli dei secoli.

I fratelli: Amen.

Subito, il superiore tonsura la sommità del suo capo in forma di croce, dicendo:

Il nostro fratello N. riceve la tonsura dei capelli del suo capo, che raffigura la rinuncia al mondo, e a tutto ciò che è nel mondo, e il rifiuto della sua volontà e di tutti i desideri carnali, nel nome del Padre, e del Figlio, e del santo Spirito: diciamo tutti per lui, Kyrie, eleison.

E i fratelli cantano tre volte:

Kyrie, eleison.

Il superiore, toccando con la mano destra il cilicio di cui è rivestito il principiante, e tenendolo, dice:

Il nostro fratello, N., è rivestito della tunica della povertà volontaria e dell’assenza di possesso, e della sopportazione di ogni miseria e angustia, nel nome del Padre, e del Figlio, e del santo Spirito: diciamo tutti per lui, Kyrie, eleison.

Lo segna in forma di croce; il principiante bacia il suo cilicio e la destra del superiore, e i fratelli cantano tre volte: Kyrie, eleison.

Il superiore prende il paramanto e la croce, tenendoli con la sinistra, e dice:

Il nostro fratello, N., riceve il paramanto in pegno dell’immagine angelica, per il ricordo perpetuo del giogo soave di Cristo che ha preso su di sé, e del fardello leggero che ha portato, e per frenare e legare tutti i desideri della sua carne; riceve pure il segno della croce del Signore sul suo petto, per il ricordo perpetuo delle sofferenze, l’umiliazione, gli sputi, le offese, le piaghe, la malevolenza, la crocifissione e la morte del Signore, Dio e Salvatore nostro Gesù Cristo, che egli soffrì volontariamente per noi, e perché in quanto possibile egli sia diligente nell’imitare tutto questo: nel nome del Padre, e del Figlio, e del santo Spirito: diciamo tutti per lui, Kyrie, eleison.

Li segna in forma di croce con la destra, e li pone sulle spalle e sul petto del principiante, mentre i fratelli cantano tre volte: Kyrie, eleison.

Poi, egli prende la riassa, e dice:

Il nostro fratello, N., si riveste della veste di letizia e di gioia spirituale, per togliere e calpestare ogni tristezza e confessione provenienti dai demòni, dalla carne e dal mondo: per la sua perpetua letizia e gioia in Cristo, nel nome del Padre, e del Figlio, e del santo Spirito: diciamo tutti per lui, Kyrie, eleison.

Fa il segno della croce con la mano destra sopra la riassa, e ne riveste il principiante, mentre i fratelli cantano tre volte: Kyrie, eleison.

Prendendo la cintura di cuoio e tenendola con la mano sinistra, dice:

Il nostro fratello, N., cinge i suoi fianchi con la forza della verità, per la mortificazione del corpo e il rinnovamento dello spirito, per essere sveglio e cauto, nel nome del Padre, e del Figlio, e del santo Spirito: diciamo tutti per lui, Kyrie, eleison.

Facendo il segno della croce sulla cintura, ne cinge il principiante, mentre i fratelli cantano tre volte: Kyrie, eleison.

Poi prende la mantia e, tenendola con la mano sinistra, dice:

Il nostro fratello, N., è rivestito della veste della salvezza e della corazza della giustizia, perché si astenga da ogni ingiustizia e allontani diligentemente i pensieri del suo ragionamento e le considerazioni della sua volontà; avendo sempre la memoria della morte nella sua mente, si consideri crocifisso al mondo e morto a ogni cattiva azione, ma si veda come vivo per sempre per ogni buona azione verso Cristo senza pigrizia, nel nome del Padre, e del Figlio, e del santo Spirito: diciamo tutti per lui, Kyrie, eleison.

Fatto il segno della croce sopra di esso con la mano destra, ne riveste il principiante, mentre i fratelli cantano tre volte: Kyrie, eleison.

Poi, prendendo il klobuk e tenendolo con la mano sinistra, dice:

Il nostro fratello, N., riceve l’elmo della salvezza e della speranza fiduciosa, per poter contrastare ogni intrigo del diavolo, e copre il suo capo con la copertura di umiltà e obbedienza perpetua, in figura dell’ascesi spirituale, e per deviare il suo sguardo, per non vedere la vanità, nel nome del Padre, e del Figlio, e del santo Spirito: diciamo tutti per lui, Kyrie eleison.

E dopo averlo benedetto, ne copre il capo del principiante, mentre i fratelli cantano tre volte: Kyrie, eleison.

Poi, prendendo i sandali, e tenendoli con la sinistra, dice:

Il nostro fratello, N., calza i sandali, per preparare la proclamazione di pace, per essere rapido e diligente per ogni obbedienza e ogni opera buona, nel nome del Padre, e del Figlio, e del santo Spirito: diciamo tutti per lui, Kyrie, eleison.

Dopo averli benedetti con la mano destra, lo calza, mentre i fratelli cantano tre volte,

Kyrie, eleison.

Quindi prende la corda da preghiera e, tenendola con la mano sinistra, dice:

Ricevi, o fratello N., la spada spirituale, che è la parola di Dio, per la preghiera di Gesù in perpetuo: infatti, tu devi avere sempre il nome del Signore Gesù nella tua mente, nel tuo cuore e sulle tue labbra, dicendo sempre: Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, abbi misericordia di me, peccatore: diciamo tutti per lui, Kyrie, eleison.

dopo aver benedetto la corda da preghiera con la mano destra, la dà al principiante, mentre i fratelli cantano tre volte: Kyrie, eleison.

Il principiante la prende e bacia la corda e la destra del superiore.

Il superiore prende la croce manuale e la tiene con la mano destra, e dice:

Ricevi, o fratello N., lo scudo della fede, la croce di Cristo, con la quale potrai spegnere ogni freccia fiammeggiante del maligno: e ricordati sempre che il Signore disse: Colui che vuole seguirmi, rinunci a se stesso, e prenda la sua croce, e mi segua: diciamo tutti per lui, Kyrie, eleison.

fa il segno della croce sul principiante con la croce e gliela dà. Questi riceve la croce con la mano destra e bacia la croce e la destra del superiore, mentre i fratelli cantano tre volte: Kyrie, eleison. Alla fine, prendendo la candela accesa, il superiore gliela dà, dicendo:

Prendi, o fratello, questa candela, e vedi che da ora in poi dovrai essere una luce per il mondo per la tua vita pura e benefica, e la tua buona moralità. Infatti, il Signore disse: Risplenda così la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre buone opere, e glorifichino il vostro Padre, che è nei cieli: diciamo tutti per lui, Kyrie, eleison.

E il principiante prende la candela e bacia la sua destra.

E dopo tutto questo, benedicendo il principiante con la mano destra, il superiore dice:

Il nostro fratello, N., ha ricevuto il pegno dell’immagine angelica, si è ammantato di tutte le armi di Dio, per poter vincere ogni forza e ogni battaglia dei principi e comandanti della tenebra di questo secolo, gli spiriti del male di sotto il cielo: nel nome del Padre, e del Figlio, e del santo Spirito: diciamo tutti per lui, Kyrie, eleison.

Tutti i fratelli cantano tre volte: Kyrie, eleison. Poi, il diacono dice: Preghiamo il Signore.

I fratelli: Kyrie, eleison.

Il superiore legge questa preghiera:

Signore Dio nostro, fa’ entrare questo tuo servo N. nella tua corte spirituale e arruolalo nel tuo gregge razionale: purifica il suo ragionamento dai desideri della carne e dalle vane illusioni di questa vita; e dagli di ricordare senza mai dimenticare i beni preparati per quelli che ti amano e che si sono crocifissi a questa vita, per il tuo regno. Poiché tu sei il pastore e il visitatore delle nostre anime, e a te innalziamo la gloria, al Padre, e al Figlio, e al santo Spirito, ora e sempre, e nei secoli dei secoli.

I fratelli dicono: Amen.

se si celebra la Divina Liturgia, allora il sacerdote celebrante, subito dopo l’ultima preghiera della tonsura, esclama: Poiché sei santo, o Dio nostro.... E i cori cantano: Santo Dio...; il prochimeno, l’apostolo e il vangelo della tonsura si leggono subito dopo quelli del giorno, e il resto del servizio divino si celebra tutto secondo l’ordine abituale. Il principiante riceve i divini misteri del corpo e del sangue del Signore, e dopo la preghiera dietro l’ambone e dopo: Benedirò il Signore..., i fratelli cantano questa Stichira, tono 1:

Riconosciamo, o fratelli, la forza del mistero: infatti, il Padre più che buono va incontro al figlio prodigo, che torna dal peccato alla casa del padre, e lo bacia e dona di nuovo la conoscenza della sua gloria, e compie un gaudio mistico per le altezze, sgozzando il vitello ingrassato, perché anche noi possiamo vivere degnamente insieme al Padre amico degli uomini che ha sgozzato il vitello, e alla gloriosa Vittima, il salvatore delle anime nostre.

E mentre cantano questo, i fratelli vengono avanti, due a due, secondo l’ordine, e baciano la croce e il fratello principiante, interrogandolo così: Quale è il tuo nome, o fratello? E il principiante risponde, dicendo il suo nuovo nome: N., qualunque nuovo nome abbia ricevuto. Ciascuno dei fratelli si inchina, e andando via gli dice: Possa tu essere salvato nell’ordine angelico. Dopo la fine del canto si fa il congedo.

 

Ma se il rito si fa fuori della Liturgia, subito dopo la preghiera finale il diacono dice la litania seguente:

In pace preghiamo il Signore.

I fratelli: Kyrie, eleison.

Per la pace dall’alto e per la salvezza delle anime nostre, preghiamo il Signore.

Per la pace del mondo intero, per la prosperità delle sante chiese di Dio e per l’unione di tutto, preghiamo il Signore.

Per il nostro fratello, N., e perché abbia la protezione e l’aiuto di Dio, preghiamo il Signore.

Perché egli possa realizzare l’intenzione dell’immagine monastica senza difetto, senza giudizio e senza inciampo, preghiamo il Signore.

Perché egli rimanga in ogni pietà, devozione e purezza, preghiamo il Signore.

Perché egli possa togliere il vecchio uomo e rivestirsi del nuovo, creato secondo Dio, preghiamo il Signore.

Per la remissione e il perdono dei suoi peccati, preghiamo il Signore.

Perché egli e noi siamo liberati da ogni afflizione, ira, e necessità, preghiamo il Signore.

Soccorrici, salvaci, abbi misericordia di noi, e custodiscici, o Dio, con la tua grazia.

Facendo memoria della tuttasanta, purissima, più che benedetta, gloriosa Sovrana nostra Madre-di-Dio e semprevergine Maria, insieme con tutti i santi, affidiamo noi stessi, e gli uni gli altri, e tutta la nostra vita a Cristo Dio.

I fratelli: A te, Signore.

Sacerdote: Poiché tu sei santo, o Dio nostro, e a te innalziamo la gloria, al Padre, e al Figlio, e al santo Spirito, ora e sempre, e nei secoli dei secoli.

I fratelli: Amen.

E cantano: Quanti in Cristo siete stati battezzati, di Cristo vi siete rivestiti. Alleluia.

Il diacono: Stiamo intenti. Il superiore: Pace a tutti. Il lettore: E al tuo spirito. Il diacono: Sapienza, stiamo intenti.

Il lettore: Prochimeno, tono 3:

Il Signore è la mia illuminazione e il mio Salvatore, di chi avrò paura?

Versetto: Il Signore è il difensore della mia vita: chi mai temerò? Il diacono: Sapienza. Il lettore: Lettura dalla lettera del santo apostolo Paolo agli Efesini. Il diacono: Stiamo attenti. E il lettore legge l’apostolo agli Efesini, capitolo 6, sezione 233:

Fratelli, attingete forza nel Signore e nel vigore della sua potenza. Rivestitevi dell'armatura di Dio, per poter resistere alle insidie del diavolo. La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti. Prendete perciò l'armatura di Dio, perché possiate resistere nel giorno malvagio e restare in piedi dopo aver superato tutte le prove. State dunque ben fermi, cinti i fianchi con la verità, rivestiti con la corazza della giustizia, e avendo come calzatura ai piedi lo zelo per propagare il vangelo della pace. Tenete sempre in mano lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutti i dardi infuocati del maligno; prendete anche l’elmo della salvezza e la spada dello Spirito, cioè la parola di Dio.

Il superiore dice: Pace a te.

Il lettore: E allo spirito tuo.

Il diacono: Sapienza, stiamo attenti.

Il lettore, il salmo di Davide.

Alleluia. Versetto:

      Ecco, il povero ha gridato, e il Signore lo ha ascoltato, e lo ha liberato da tutte le sue afflizioni.

Il diacono:

      Sapienza, in piedi, ascoltiamo il santo Vangelo.

Il superiore: Pace a tutti.

I fratelli: E allo spirito tuo.

Il superiore: Lettura dal santo vangelo secondo Matteo.

Il diacono: Stiamo attenti.

E il superiore legge il vangelo di Matteo, capitolo 10, sezioni 39 e 43:

Disse il Signore: Chi ama il padre o la madre più di me non è degno di me; chi ama il figlio o la figlia più di me non è degno di me; chi non prende la sua croce e non mi segue, non è degno di me. Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero.

Dopo il vangelo, il diacono dice questa litania:

Abbi misericordia di noi, o Dio, secondo la tua grande misericordia, noi ti preghiamo, ascolta e abbi misericordia.

Ancora preghiamo per la remissione e il perdono dei peccati del servo di Dio, N.

E il superiore esclama:

Poiché tu sei Dio misericordioso e amico degli uomini, e a te innalziamo la gloria, al Padre, e al Figlio, e al santo Spirito, ora e sempre, e nei secoli dei secoli.

I fratelli: Amen.

Subito i fratelli baciano la croce e il neotonsurato, e cantano la stichira scritta sopra:

Riconosciamo, o fratelli, la forza del mistero....

Dopo la stichira, il diacono dice: Sapienza.

I fratelli: Più insigne dei cherubini....

Il superiore: Gloria a te, Cristo Dio, speranza nostra, gloria a te.

I fratelli: Gloria, e ora.... Kyrie, eleison, tre volte. Benedici.

Il superiore fa il congedo:

Cristo nostro vero Dio, per le preghiere della sua purissima Madre, e dei santi e gloriosi apostoli degni di ogni lode, e dei venerabili e teòfori padri nostri Antonio e Teodosio delle Grotte, e degli altri che hanno brillato nella vita ascetica, e di tutti i suoi santi, abbia misericordia di noi e ci salvi, qual buono e amico degli uomini.

Conviene inoltre sapere che un tale monaco neotonsurato deve rimanere nella chiesa cinque giorni, senza occuparsi di alcun lavoro, eccetto la lettura, se sa leggere, rimanendo in considerazioni spirituali e in preghiera mentale.

 
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Metropolia di Moldova

- moldavo (romeno), russo, inglese
http://www.mitropolia.md/

 
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Icona di tutti i santi ortodossi dell’Italia del nord-ovest
Parte 5 – Inizia la pittura dei volti

 
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Due nuove pagine di presentazione in serbo

Il sito si arricchisce di due pagine di presentazione della parrocchia in serbo, una in caratteri cirillici e una in caratteri latini. Ringraziamo Marija per il suo generoso contributo al sito, e speriamo che la nostra parrocchia possa essere sempre vicina al popolo serbo, al quale ci legano anni di amicizia e di reciproco aiuto.

 
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RICETTE - Gazpacho

Il gazpacho (pron. "gaspàcio") è una zuppa fredda di verdure crude tipica della cucina spagnola e portoghese (ha le sue origini in Andalusia), ideale come piatto per un'estate calda. In origine si faceva con mortaio e pestello, ma oggi è più facile da realizzare con un frullatore (anche del tipo a immersione).

L'aspetto più interessante del gazpacho è che ne esistono letteralmente centinaia di varianti. Alla zuppa originale con aglio o cipolla e pane raffermo si sono aggiunti nel tempo alcuni ingredienti (basti pensare a pomodori e peperoni, originari delle Americhe) senza i quali oggi il gazpacho non sarebbe neppure immaginabile.

Qui non offro pertanto una singola ricetta, ma piuttosto alcune idee e consigli.

Ingredienti principali:

• pomodori, peperoni, cetrioli

• pane raffermo

• aglio/cipolla

• aceto

• sale

• basilico

Non è necessario usare tutti questi ingredienti, e se ne possono aggiungere altri come zucca o anguria, oppure una pesca matura. Si possono fare diverse sperimentazioni, finché si raggiunge un risultato soddisfacente.

Le proporzioni tra pomodori, peperoni e cetrioli determineranno il sapore e il colore della zuppa finale. I peperoni, tra le tre verdure di base, sono quelli che offrono la gamma più vasta di sapori, colori e piccantezza. Poiché rosso e verde, in uguali proporzioni, possono mescolarsi in un colore bruno che non è molto gradevole alla vista (soprattutto in una zuppa fredda), il migliore accorgimento è quello di ridurre le quantità di peperoni verdi se si usano pomodori e/o peperoni rossi, nonché pelare i cetrioli. I peperoni gialli, usati in aggiunta a pomodori e/o peperoni rossi, daranno alla zuppa una nota di arancio. Se desiderate un colore verde di base, potete usare peperoni e pomodori verdi, e se non vi dispiace una nota aggiuntiva di amaro, lasciare la buccia ai cetrioli. Aglio e cipolla (ci sono ricette con l'uno e con l'altra, o con entrambe) aggiungeranno una base aromatica, mentre il pane raffermo donerà alla zuppa una consistenza del tutto particolare. Il basilico può essere aggiunto nella preparazione, oppure come guarnizione finale.

Una chiave del successo del gazpacho è lasciare per un certo tempo i pezzi di verdure tagliati e conditi a marinare in frigorifero (possibilmente tutta una notte), prima di frullarli. Questo procedimento lega gli ingredienti, donando al gazpacho un sapore squisito.

¡Buen provecho! (Buon appetito!)

 
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Officio a Tutti i santi ortodossi glorificati in terra d'Italia

OFFICIO A TUTTI I SANTI ORTODOSSI

GLORIFICATI IN TERRA D'ITALIA,

COMMEMORATI LA PRIMA DOMENICA

 DOPO QUELLA DI TUTTI I SANTI (2a dopo Pentecoste)

Di P. GIORGIO ARLETTI, rettore della chiesa ortodossa "Tutti i Santi" in Modena. Novembre 1986

Premessa: nel n. 101 (I/1986) di "Le Messager Orthodoxe", il trimestrale diretto da N. Struve, è apparso un "Office a tous les Saints Orthodoxes glorifiès en terre de France", a firma di Jean Besse, uno dei collaboratori della rivista. Con il permesso dell'autore, pubblichiamo ora una versione italiana del suo ufficio, ad uso delle parrocchie italiane. 

GRANDE VESPRO

 

STICHIRE DEL LUCERNALE, TONO 1°

Venite, moltitudini ortodosse, cantiamo i nostri Padri nella Fede: martiri, ierarchi, ieromartiri, re e sacerdoti, monaci e monache, sante donne e pii fedeli, conosciuti e sconosciuti, che hanno fatto fruttificare il dono di Dio. Glorificati dal loro amore ed esempi luminosi per noi peccatori, essi intercedono per la nostra patria.

Venuti dall'Oriente e dall'Occidente, da Roma o nativi di questo suolo, voi avete battezzato con il vostro sangue la terra dei nostri antenati, o santi martiri. I cieli esultano e il nostro popolo vi acclama, in ricordo del vostro sacrificio. La vostra semenza di luce è germinata nell'ascesi e le virtù dei santi monaci, delle vergini e dei reclusi, dei pii principi e dei penitenti intonano con gli angeli cantici di lode.

Con quali inni glorificheremo i santi vescovi d'Italia? Gioielli splendenti della Sposa di Cristo, corone consacrate e specchi di pietà, sorgenti di guarigioni divine e dispensatori di beni spirituali, essi sono la garanzia della nostra salvezza.

TONO 2°

I Santi Pietro e Paolo hanno illuminato Roma con la luce di Cristo, portandovi il messaggio apostolico. A loro immagine, miriadi di pellegrini, dall'inizio dei secoli, hanno percorso le nostre terre e popolano i loro santuari. Essi si rendono dalle loro tombe araldi della salvezza, ancore della nostra Fede!

TONO 8°

Gioisci, coro di ierarchi invecchiati in lotte sacre! Di fronte ai "lapsi" il grande Marcello mostra la severità, Valerio di Ravenna contro Ario difende la Trinità, Ambrogio di Milano unisce dolcezza e persuasione, Eusebio di Vercelli sostituisce agli dèi pagani il culto di Verità, Gaudenzio di Brescia scrive i sermoni e Geminiano di Modena parla in difesa della Fede. Di ciascuno di essi, nel cuore dell'Occidente, risplende la stessa fede dell'Oriente.

Alessio il mendicante, per amore di Cristo rinuncia alle gioie di questo mondo effimero e si mortifica a Roma, nelle contrade calabre e siciliane brilla l'ascesi dei monaci purificati dal digiuno, Calogero, luce della Sicilia, insegna la vita angelica ai discepoli e al popolo, vivendo come Antonio nel deserto. Santi eremiti e monaci d'Italia, illuminate della luce di Cristo i nostri cuori ottenebrati.

GLORIA... TONO 5°

Gioisci, nuova Sion, popolo battezzato protetto dall'Altissimo; gioisci, terra splendida e multiforme, riflesso del Regno celeste, dono della munificenza divina. Gioisci, eredità di Cristo, acquisita da Paolo e da Pietro, Leone il Grande e Gregorio il Dialogo, Ambrogio, Eusebio, Massimo e Gaudenzio, Pietro Crisologo e Gennaro il Taumaturgo, che hanno insegnato l'Ortodossia della Fede e dei costumi. Gioisci, rifugio di perseguitati dagli iconoclasti, patria di Benedetto il Monaco e Scolastica, regno di principi cristiani. Che le loro intercessioni non manchino mai ai pii ortodossi che li invocano.

E ORA... DOGMATICO DEL TONO CORRENTE

INGRESSO con turibolo, seguito da tre letture:

Isaia, 43: 9-14

Si radunino insieme tutti i popoli e si raccolgano le nazioni. Chi può annunziare questo tra di loro e farci udire le cose passate? Presentino i loro testimoni e avranno ragione, ce li facciano udire e avranno detto la verità. Voi siete i miei testimoni - oracolo del Signore - miei servi, che io mi sono scelto perché mi conosciate e crediate in me e comprendiate che sono io. Prima di me non fu formato alcun dio né dopo ce ne sarà. Io, io sono il Signore, fuori di me non v'è salvatore. Io ho predetto e ho salvato, mi son fatto sentire e non c'era tra voi alcun dio straniero. Voi siete miei testimoni - oracolo del Signore - e io sono Dio, sempre il medesimo dall'eternità. Nessuno può sottrarre nulla al mio potere; chi può cambiare quanto io faccio?». Così dice il Signore vostro redentore, il Santo di Israele: «Per amor vostro l'ho mandato contro Babilonia e farò scendere tutte le loro spranghe, e quanto ai Caldei muterò i loro clamori in lutto».

Sapienza di Salomone, 3: 1-9

Le anime dei giusti sono nelle mani di Dio, nessun tormento le toccherà. Agli occhi degli stolti parve che morissero; la loro fine fu ritenuta una sciagura, la loro partenza da noi una rovina, ma essi sono nella pace. Anche se agli occhi degli uomini subiscono castighi, la loro speranza è piena di immortalità. Per una breve pena riceveranno grandi benefici, perché Dio li ha provati e li ha trovati degni di sé: li ha saggiati come oro nel crogiuolo e li ha graditi come un olocausto. Nel giorno del loro giudizio risplenderanno; come scintille nella stoppia, correranno qua e là. Governeranno le nazioni, avranno potere sui popoli e il Signore regnerà per sempre su di loro. Quanti confidano in lui comprenderanno la verità; coloro che gli sono fedeli vivranno presso di lui nell'amore, perché grazia e misericordia sono riservate ai suoi eletti.

Sapienza di Salomone, 5:15-6:3

I giusti vivono per sempre, la loro ricompensa è presso il Signore e l'Altissimo ha cura di loro. Per questo riceveranno una magnifica corona regale, un bel diadema dalla mano del Signore, perché li proteggerà con la destra, con il braccio farà loro da scudo. Egli prenderà per armatura il suo zelo e armerà il creato per castigare i nemici; indosserà la giustizia come corazza e si metterà come elmo un giudizio infallibile; prenderà come scudo una santità inespugnabile; affilerà la sua collera inesorabile come spada e il mondo combatterà con lui contro gli insensati. Scoccheranno gli infallibili dardi dei fulmini, e come da un arco ben teso, dalle nubi, colpiranno il bersaglio; dalla fionda saranno scagliati chicchi di grandine colmi di sdegno. Infurierà contro di loro l'acqua del mare e i fiumi li sommergeranno senza pietà. Si scatenerà contro di loro un vento impetuoso, li disperderà come un uragano. L'iniquità renderà deserta tutta la terra e la malvagità rovescerà i troni dei potenti. Ascoltate, o re, e cercate di comprendere; imparate, governanti di tutta la terra. Porgete l'orecchio, voi che dominate le moltitudini e siete orgogliosi per il gran numero dei vostri popoli. La vostra sovranità proviene dal Signore; la vostra potenza dall'Altissimo, il quale esaminerà le vostre opere e scruterà i vostri propositi.

LITIA

TONO 3°

Lodate, o popoli, le alte gesta e la pazienza dei testimoni di Cristo, che nei supplizi hanno ricevuto la corona dell'immortalità. Con gli Apostoli Pietro e Paolo, i protomartiri romani aprono lo stupefacente corteo. Achilleo, Nereo, Flavia Domitilla, Lino, Felicita, Perpetua, Sebastiano e tanti altri reggono le palme mistiche. A immagine della grande martire Agnese, Agata, Lucia e Cecilia accolgono fra i tormenti lo Sposo delle loro anime. Le reliquie di Gennaro di Pozzuoli, gloria del Meridione, sono portate in trionfo. Principi e popolo offrono templi e doni alla memoria dei martiri di Cristo. Che la loro intercessione, o Signore, consumi le nostre passioni e pacifichi le nostre anime!

TONO 6°

Quale città non ha il suo angelo celeste? Pietro e Paolo sono i corifei evangelici dell'Urbe, Grato d'Aosta e Geminiano di Modena illuminano i loro popoli, Ciriaco d'Ancona, Ambrogio di Milano e Petronio di Bologna battezzano i pagani. Nicola di Mira riceve a Bari un degno riposo ed espande sui credenti il taumaturgico miro; Prospero di Reggio Emilia e Apollinare di Ravenna illustrano le loro sedi come icone del Buon Pastore. Ai padri della patria, rivestiti della forza di Cristo, vanno le nostre lodi.

GLORIA... E ORA...

TONO 6°

Nuovi mèlodi sono apparsi fra di noi: con gli inni di papa Damaso si celebrano i trionfi dei martiri. Sotto le volte dei nostri cieli, i maestri di Roma e di Costantinopoli elevano cupole sacre. La Chiesa si accresce come un novello albero di Iesse del quale la Genitrice di Dio è l'arca immacolata.

APOSTICHI del Tono corrente

GLORIA... TONO 4°

Festeggiamo con fervore le memorie dei nostri Padri santi, degni delle nostre lodi e disponibili alle nostre richieste. Che una gioia spirituale animi le nostre labbra e converta i nostri cuori. Che il popolo cristiano si ricordi delle promesse del Battesimo. Orante e penitente, riconciliato con Cristo, impronti alle beatitudini le regole della sua vita e sia caro alla Madre di Dio che spesso lo ha visitato.

E ORA... TONO 5°

Gioisci, terra eletta fra tutte per la Sorgente di Luce che vi giunge con predilezione. Esulta, regno della Tutta Santa, campo di rose ove si stagliano le vergini consacrate, Agnese, Cecilia, Rosalia la Penitente, gioielli di purezza e spose del Re dei cieli, tuo Figlio e nostro Dio.

TROPARIO (APOLITICHIO) TONO 8°

Come un dono di grande valore, la Terra d'Italia ti offre, o Signore, tutti i Santi che l'hanno abbellita. Icona del Regno che verrà, ricca di intercessori, essa si appella alla tua tuttapura Madre, ai Santi Apostoli Pietro e Paolo e alle schiere dei martiri per rimanerti fedele nei secoli.

Congedo

MATTUTINO

 

Dopo "Dio è il Signore..." si canta il Tropario domenicale due volte, "Gloria..." l'Apolitichio dei Santi italiani che chiude il Vespro, "E ora..." e il Teotochio del Tono 8°.

POLIELEO

MAGNIFICAZIONE: Magnifichiamo voi, Santi ortodossi glorificati in Italia, e onoriamo la vostra santa memoria, supplicandovi di intercedere per noi presso Cristo nostro Dio.

IPACOE

Voi ci avete aperto il Paradiso spirituale, Santi di Dio, che siete l'anima e il fondamento della nostra patria. le vostre fatiche, le vostre sofferenze ed i vostri miracoli hanno acquisito a Cristo un nuovo popolo portatore di Dio. Per le preghiere dei nostri santi intercessori, o Signore, facci partecipi alle gioie del tuo Regno.

CANONE

ODE I

Gioisci, Italia, Galilea dal dolce clima, giardino della Madre del Salvatore, scettro di Suo Figlio, Cristo nostro Dio.

Meraviglioso prodigio: i Corifei degli Apostoli accorrono da Antiochia e dall'Ellade alla Roma dei Cesari e per Cristo soccombono come martiri, fra mille e mille altri.

È il sangue del calice che si espande dai corpi dei martiri teofori: dalle arene e dai circhi si alzano verso la città celeste le anime di tanti amici di Cristo.

O Madre di Dio, amica delle nostre terre, accogli le preghiere del tuo popolo.

ODE III

I figli del Vangelo rovesciano i falsi idoli e proclamano il messaggio del loro Maestro divino: Liberio il Papa innalza un tempio alla Madre di Dio e dove si innalzarono le urla degli straziati cristiani, si innalza ora la Croce del Salvatore.

Agostino, inviato dal Santo Leone, si lancia verso le terre pagane e in Anglia annuncia la Buona Novella.

La Madre di Dio è magnificata in ogni luogo ove si fermano i passi dei missionari. Dalle catacombe le reliquie dei martiri sono portate in splendide chiese; agli Apostoli e ai Santi vengono dedicati templi illustri ed i mosaici dell'insigne Ravenna illustrano i colori della Fede.

La tuttapura Madre di Dio è la nostra custode più sicura, rifugio per i peccatori e protezione invincibile per la Patria.

CONTACIO, TONO 3°

Attorno alla Madre dell'Eccelso e ai Santi Apostoli Pietro e Paolo si raccolgono tutti i Santi della nostra terra, pronti ad intercedere e a implorare l'Altissimo per la nostra salvezza.

ICO

I cori celesti si rallegrano: da venti secoli le nostre contrade ne aumentano il numero. Ai martiri si sono aggiunti ierarchi e monaci, principi e vergini, che intonano in onore di Cristo eterno un identico inno di gloria. La terra d’Italia esulta, ricca per il sacrificio, l'amore e la forza dei suoi Santi e delle sue Icone. Che le loro grazie si espandano nelle nostre anime.

ODE IV

Cantiamo gli astri brillanti dell'Ortodossia, le lire della teologia, i cantori della Trinità: Ambrogio, Gregorio Dialogo, Paolino di Nola, Siro di Pavia, Petronio di Bologna: le loro opere ci confermino nella vera Fede.

Dalla lontana Tessalonica, giungono a Roma gli Isapostoli Cirillo e Metodio e vi trovano l'amore della Fede indivisa. Dalle piagate province dell'Oriente, giungono i sostenitori delle Icone e trovano un popolo amico delle Sacre Immagini.

Rallegratevi Sardegna e Sicilia, ponti della Fede e vittime per la Fede: il sangue dei vostri martiri e le preghiere dei vostri vescovi sono balsami per i battezzati.

Come i Santi Martino e Sergio, Benedetto da Norcia vede la luce increata essere d'aureola ai santi misteri. Potente taumaturgo, distrugge gli idoli e rimprovera il barbaro Totila, trionfando sui nemici della Chiesa.

Sei tu, o Madre di Dio, che ispiri i tuoi servitori nella lotta implacabile contro le eresie. Guida invincibile, sii lodata sempre!

ODE V

Quali cantici intoneremo alla memoria eterna di Agata di Catania, la vergine consacrata le cui preghiere salvarono la città?

Da quando le tenebre delle barbarie scesero sulla nostra patria, cominciò la veglia ardente delle pie Elena, Galla Placidia e Teodolinda, amiche della Chiesa. Con Lorenzo ed i Santi Protomartiri romani, la coorte dei martiri accorre al medesimo richiamo.

Salutiamo con inni ispirati Felicita ed i suoi sette figli, Benigno di Todi e Valentino di Terni, Crisanto e Daria di Roma, Filarete di Palermo e Alessandro di Roma, Massimo e Vittorino dell'Aquila, Lucia di Roma con Fermo e Rustico di Verona, atleti della Fede ed emuli dei santi Apostoli Corifei.

Quante volte, o Madre di Dio, sei venuta a confortare sulla soglia dell'eternità i Tuoi figli marchiati dal segno della Croce ? Prega per noi, poveri peccatori, ora e nell'ora della nostra morte.

ODE VI

Beati discepoli degli Apostoli, sacratissimi ierarchi, Ambrogio a Milano, Leone a Roma, Paolino a NoIa, Eusebio a Vercelli, intercedete con lo ieromartire Ceccardo di Luni per il popolo che vi è stato affidato.

Tebaide calabra, Attica dell'Occidente, guardiana della vita salvifica insegnata dai Santi Padri, esulta in questo giorno! I cori dei tuoi asceti escono da trecentocinquanta monasteri e ci invitano a seguirli.

Uomini di silenzio e di pace, vasi di carità e fiaccole di preghiere, i monaci si consumano nell'amore del prossimo fra mille tentazioni. Che le loro mortificazioni e le loro fatiche siano per noi un soccorso permanente.

Purissima Sovrana, Regina dei monaci e delle anime consacrate: regna ancora fra di noi.

CONTACIO E ICO DELL'OTTOICO DOMENICALE

SINASSARIO

Nel giorno odierno, seconda Domenica dopo Pentecoste, festeggiamo tutti i Santi della terra italiana:

Silvestro di Roma, Teoctista di Sicilia, Severino di Napoli, Aldo di Pavia, Senatore di Calabria, Tatiana di Roma, Efisio di Cagliari, Marcello di Roma, Prisca di Roma, Sebastiano di Roma, Xenia di Roma, Feliciano di Foligno, Felicita di Roma e i suoi sette figli, Geminiano di Modena, Perpetua di Roma, Agata di Catania, Riccardo di Lucca, Marcello e Pancrazio di Sicilia, Scolastica di Norcia, Benigno e Valentino dell'Umbria, Archelao di Oristano, Modesto di Avellino, Valentino di Terni, Luca di Messina, Faustino e Giovita di Brescia, Leone il Grande di Roma, Leone di Catania, Leoluca di Vibo Valentia, Gregorio il Dialogo di Roma, Nicodemo di Reggio Calabria, Benedetto di Norcia, Alessio di Roma, Crisanto e Daria di Roma, Giacomo e Cirillo di Catania, Nicone di Taormina, Severo di Catania, Stefano di Rossano, Secondo di Asti, Giuseppe l'Innografo di Siracusa, Filarete di Palermo, Zeno di Verona, Martino di Roma, Daniele di Taormina, Gennaro, Festo, Desiderio, Sosso, Procolo, Eutichete e Acuzio di Benevento, Cleto e Marcellino di Roma, Liberale di Treviso, Mercuriale di Forlì, Erasmo di Formia, Ciriaco di Ancona, Vittore di Varese, Giustino di Chieti, Gherasimo di Reggio Calabria, Vito, Crescenzia e Modesto di Lucania, Teodosio di Siracusa, Arsenio di Reggio Calabria, Giulia di Livorno, Simeone di Siracusa, Severino, Severiano e Concordio di Spoleto, Tecla e Susanna di Salerno, Cassiano di Lodi, Massimo e Vittorino dell'Aquila, Ceccardo di Luni, Silvero e Ormisda di Frosinone, Leucio di Brindisi, Giulio e Giuliano di Novara, Agrippina di Roma, Massimo di Torino, Prospero di Reggio Emilia, Vigilio di Trento, Severo di Foggia, Cosma e Damiano di Roma, Potito di Napoli, Lucia e altri di Roma, Pancrazio di Taormina, Patemiano delle Marche, Paolino di Lucca, Ermagora e Fortunato di Gorizia, Rosalia di Sicilia, Vitaliano di Capua, Apollinare e Vitale di Ravenna, Giovanni e Faustino di Calabria, Parasceve di Roma, Eusebio di Vercelli, Emidio di Ascoli Piceno, Donato di Arezzo, Fermo e Rustico di Verona, Stefano, Sisto, Felicissimo e Agapito di Roma, Euplio di Catania, Elia di Calabria, Bartolomeo di Calabria, Cetteo di Pescara, Oronzo, Giusto e Fortunato di Lecce, Alessandro di Bergamo, Liberio di Roma, Fantino di Calabria, Abbondio di Corno, Elpidio del Piceno, Grato di Aosta, Autonomo di Calabria, Venerio di La Spezia, Eustazio di Matera, Nilo di Rossano, Petronio di Bologna, Ambrogio di Stilo, Nazario, Protasio, Gervasio e Celso di Milano, Sabino di Catania, Gabino, Proto e Ianuario di Sassari, Gaudenzio di Brescia, Anastasia di Roma, Giusto di Trieste, Leonardo di Campobasso, Baudolino di Alessandria, Bartolomeo di Rossano, Solutore, Avventore e Ottavio di Torino, Colombano di Bobbio, Gregorio di Agrigento, Bellino di Rovigo, Teodora e Giorgio di Rossano, Eligio di Siena, Cromazio di Aquileia, Bibiana di Roma, Ambrogio di Milano, Antusa di Roma, Sirio di Pavia, Lucia di Siracusa, Lorenzo di Sicilia, Melania di Roma, e di tutti e tutte coloro che sono noti a Dio.

STICHI:

Canterò agli amici del mio Signore, a tutti tesserò inni.

Per le preghiere della Tua Santa Madre, o Cristo Dio, e di tutti i tuoi Santi d’Italia, abbi misericordia di noi e salvaci, o unico Buono e Amico degli uomini. Amen.

ODE VII

È la clemenza del tuo cielo che si ritrova nella dolcezza dei tuoi Santi o splendida Italia. Ambrogio il Misericordioso ha illustrato il tuo nome nei suoi scritti dedicati a Cristo e Damaso ha cantato le glorie dei tuoi martiri negli inni da Dio ispirati.

Con le sante martiri, spose benedette del Signore, siano consolate le nostre anime!

Da Aosta a Siracusa, dal Tirreno all'Adriatico è predicata la Fede degli Apostoli. Leone il Coraggioso e Ambrogio il Cantore salvano la Patria; Geminiano il Taumaturgo e Benedetto l'Asceta si oppongono ai barbari nemici di Cristo: sia gloria a loro!

Con inni splendidi, il pio popolo ortodosso italiano onora la vera Croce del pio Costantino e le Icone dei pittori servi del Signore.

Come potrà restare indifferente la Madre di Dio a una terra ove la Croce del Figlio e le sue immagini sono venerate? Brandendo il legno sacro, otterremo la sua intercessione.

ODE VIII

Terra italiana, acquisita per la Fede di Pietro e di Paolo, di Ambrogio e di Leone, esulta dei tuoi santi dovunque presenti.

Nei secoli crudeli sono germinati gigli di dolcezza e di purezza quali la matrona Lea di Roma, discepola del grande Girolamo e fedele amica del Cristo; Gaudenzio, il dotto vescovo di Brescia, che difese Giovanni Crisostomo e Giovanni, il Papa che fu ucciso dall'ira di Teodorico.

Cantano le genti del Piceno le glorie di Elpidio, padre dei monaci, trionfatore sulle opere del nemico di Cristo.

L 'austera Lucania è divenuta città di Dio con il vescovo Gerardo ed i suoi asceti: novella Tebaide gloriosa.

Che le anime pure riflettano la tua intercessione, o Madre santissima e vigilante! Vieni in nostro soccorso.

ODE IX

Dall'Oriente giungono le venerate reliquie di Marco l'Apostolo e Venezia le racchiude in uno scrigno prezioso; a Bari è Nicola il Taumaturgo di Mira che trova riposo, protetto dalle ingiurie dei barbari e pregato da mille bocche. Le loro preghiere siano protezione alla nostra patria.

Nel cuore delle Marche è stato conservato come tesoro prezioso il capo del grande martire Demetrio e presso la tomba di Pietro ha riposato il capo del Santo Apostolo Andrea: entrambi ritornano ai fedeli ortodossi, condotti da mani pie.

A voi, martiri delle catacombe si rivolgono le nostre preghiere e a ognuno il pio popolo romano innalza templi insigni: Cecilia, Valeriano, Sebastiano, Agnese, Pudenziana, Callisto, Pancrazio pregate per noi!

Mille e più anni dopo i fasti del grande Costantino, i suoi successori ritornano nella nostra patria per tessere un dialogo d'amore ma soltanto il coraggioso Marco di Efeso rifiuta a Firenze il "Filioque". Vincitori dei discepoli delle eresie, salvaguardate la nostra Ortodossia!

Come terminare questo canto? Quali fiaccole celesti ammireremo ancora? Ve ne sono miriadi presso di noi. Possa la nostra intercessione rallegrare i nostri cuori. Sei Tu, Madre sovrana e Vergine, la regina di tutti i Santi, rivestita della tunica perfetta di Tuo Figlio, Nostro Dio.

ESAPOSTILARIO

La dolce Italia è la buona terra della parabola, ma i nostri peccati l'hanno resa incolta e sterile. Per le preghiere dei nostri Santi Padri, Cristo amico degli uomini, fai fruttificare ciò che è tuo.

LODI, TONO 4°

Porpora per le fiamme dello Spirito Santo e per il sangue dei martiri, fedeli seguaci dei Corifei Apostoli Pietro e Paolo, la nostra patria celeste chiede la nostra conversione e attende le nostre fatiche. Venite, moltitudini ortodosse, lavorate nella vigna del Signore.

Colonne e certezze del nostro popolo sono i nostri Padri nella Fede, trionfanti sui demoni, sugli errori e sulle passioni. Con tutti i Santi, imploriamoli per la nostra salvezza.

In mille luoghi della nostra terra, le sante icone della Madre di Dio hanno trovato rifugio e venerazione. Dalla misericordia della Tuttapura Vergine scendano le guarigione che il Signore dispensa alle anime e ai corpi.

Con gli apostoli Pietro e Paolo e tutti coloro che li hanno seguiti, cantiamo la divina Trinità che ha suscitato martiri e vergini, pastori e asceti, eroi e principi fedeli a Cristo  Dio.

Alla Liturgia: Epistola, Romani 2:10-16. Vangelo, Matteo 4:18-23. Tropario: vedi termine del Vespro. Canto di Comunione: Esultate, o giusti, nel Signore; ai retti si addice la lode.

 
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Sinodo della Chiesa Ortodossa Russa all'Estero

- russo
http://www.russianorthodoxchurch.ws

- inglese

http://www.synod.com/synod/indexeng.htm

 

 
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Documentario sui Vecchi Credenti della Romania

E' uscito il primo documentario in lingua italiana sui Russi Lipoveni, gli ortodossi di Vecchio Rito (o Vecchi Credenti) della Romania. Il documentario di Paolo Minelli è stato promosso dalla Società Dante Alighieri di Fabriano.

In 30 minuti, vediamo un tentativo garbato di sollevare il velo di tradizionale riservatezza che circonda i Lipoveni della Romania, presentando non solo i riti religiosi, ma anche la vita quotidiana, la storia, la cultura di un popolo che conta a Torino centinaia di rappresentanti.

 
Visita del vescovo Antonij di Bogorodsk - sabato 24 settembre 2016
Distribuzione della santa comunione ai fedeli

 
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RICETTE - Gelato di banana e ciliegia

Il gelato non è generalmente associato alla cucina del digiuno ortodosso, e solo recentemente l'uso di latte vegetale lo ha "sdoganato" dai cibi tradizionalmente legati a uova e latticini. Tuttavia, anche un gelato vegetale è ancora visto come un cibo complicato da preparare, e può avere effetti negativi sulla salute: è comunque ancora troppo grasso e presenta una quantità non indifferente di zuccheri aggiunti. Con questa ricetta, voglio mettervi in grado di produrre un gelato di sicuro successo in cucina, che sia semplice (solo due ingredienti di base!) e veloce da preparare, e al tempo stesso assolutamente sano e di basso impatto per chi deve tenere sotto controllo il consumo di zuccheri.

Tutto quello di cui avrete bisogno, per preparare una coppa di gelato, è una banana e una manciata di ciliegie mature (per dosi più grandi, tenete come regola una proporzione di 2 a 1 tra banane e ciliegie). Con l'esperienza, potrete introdurre alcuni altri ingredienti semplici per aumentare la pastosità del gelato (come per esempio un cucchiaio di cocco grattugiato e/o un cucchiaino di burro d'arachidi), oppure provare a usare altri tipi di frutta assieme alla banana, ma agli inizi vi consiglio di provare la versione più semplice, per familiarizzarvi con l'assoluta genialità di questo dolce.

La chiave del successo del gelato, che gli dà la cremosità, è costituita dalla banana, che DEVE essere congelata perché si formi il gelato (altrimenti uscirà fuori una crema di frutta, che di per sé non è male, ma... non è un gelato). Il modo più semplice di congelare la banana è di sbucciarla, tagliarla a rondelle e mettere le rondelle in un sacchetto da frigo o in un barattolo nel congelatore. In tal modo, si spezzerà facilmente quando la tirerete fuori dal congelatore: non è consigliabile congelare la banana intera, o in pezzi molto grandi, perché diventerà difficile lavorarla in seguito).

Sono sufficienti due ore di congelatore, ma se volete avere una scorta di banane per il gelato, potete fare diversi sacchetti o barattoli di pezzi di banana pronti per essere lavorati. Con il tempo le banane tenute nel congelatore possono scurire: non è grave, perché a dare il colore finale ci penseranno le ciliegie.

Le ciliegie migliori per il gelato sono quelle ben mature e intensamente colorate. Il lavoro più lungo è quello di privarle una a una del nocciolo: bisogna fare attenzione a non lasciarne nemmeno uno, perché questo potrebbe fare dei disastri durante la successiva frullatura. Se volete usare un trucco per sveltire il processo, procuratevi una bottiglietta il cui collo sia leggermente più piccolo delle ciliegie, ma in cui possono passare i noccioli. Sistemate le ciliegie una alla volta in cima alla bottiglietta, e fate pressione sulla cima della ciliegia (dove c'era l'attaccatura del picciolo) con un bastoncino (le bacchette cinesi sono ideali per questo). Il bastoncino spingerà il nocciolo della ciliegia nella bottiglietta, e poi potrete prendere la polpa della ciliegia in modo semplice e pulito.

Quando avrete snocciolato tutte le ciliegie, non vi resterà che tirare fuori le banane dal congelatore, mettere assieme banane e ciliegie e frullarle. Per esperienza, posso anticiparvi che un pimer a immersione fa questo lavoro più facilmente e dona una cremosità più intensa. Se invece usate un frullatore a ciotola, assicuratevi di continuare a frullare molto a lungo, finché il gelato non riesce ad assumere un notevole grado di pastosità.

A questo punto, il gelato è pronto da mangiare. Un suo difetto è che non è particolarmente adatto a essere congelato nuovamente (non manterrebbe la cremosità acquisita con la frullatura), ma sono certo che una volta che lo avrete assaggiato, non ve ne rimarrà molto da poter congelare!

Se desiderate prolungare il periodo del gelato oltre alla stagione delle ciliegie (o semplicemente se avete troppe ciliegie mature e volete conservarle), potete congelare anche le ciliegie. In tal caso, quando volete preparare il gelato, lasciatele scongelare un poco prima di abbinarle alla banana appena tolta dal congelatore.

Anche se la forma migliore per consumare la frutta resta quella del mangiare direttamente il frutto fresco (la frullatura libera molti zuccheri per un assorbimento più immediato, ed è per questo che un frutto intero è sempre più salutare di uno frullato, omogeneizzato o centrifugato), tuttavia teniamo presente che questo gelato è del tutto privo di zuccheri aggiunti, e pertanto rimane uno dei dolci più salutari da consumare.

 
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Inno Acatisto al nostro Padre tra i santi Massimo di Torino (25 giugno/8 luglio)

San Massimo di Torino

Contacio 1

Illustre ierarca del nostro Signore Gesù Cristo, * Tu sei vissuto a Torino sotto il regno di Onorio e Teodosio, * Hai vegliato con dolcezza e fermezza * Sul gregge di pecore razionali della tua diocesi, * E noi che celebriamo ora la tua santa memoria * Ti lodiamo dicendoti:

Gioisci, san Massimo, vescovo di Torino!

Ico 1

Modello di virtù ed esempio di pietà, * L'intera tua vita è stata dedicata a Dio; * Sei stato il dispensatore della sua luce * Sulla terra dei viventi dove hai camminato piamente verso il cielo; * Meravigliati dal tuo percorso luminoso nella Chiesa * Noi ti cantiamo a piena voce:

Gioisci, atrio del regno a venire!

Gioisci, altare vivente della castità!

Gioisci, pulpito della parola edificante!

Gioisci, torre che si eleva fino al cielo!

Gioisci, santuario della carità!

Gioisci, colonna della pura preghiera!

Gioisci, san Massimo, vescovo di Torino!

Contacio 2

Nel quarto secolo della nostra era, * Ti sei formato a Vercelli in terra d'Italia, * E della tua vita noi non sappiamo * Altro che ciò che hai fatto per la Chiesa di Cristo, * Per la maggior gloria di Dio, * al quale gridiamo: Alleluia!

Ico 2

Tu sei un membro di questa grande milizia dei santi ierarchi di Cristo * La cui pia esistenza non si distingue mai * Dalle loro opere di devozione e dai loro atti di carità. * Pertanto, pieni di ammirazione, gridiamo a te:

Gioisci, missionario del Dio altissimo!

Gioisci, portico dei misteri divini!

Gioisci, porta dell'ascesi cristiana!

Gioisci, pilastro della teologia!

Gioisci, tabernacolo della virtù!

Gioisci, oratorio della pura ascesi!

Gioisci, san Massimo, vescovo di Torino!

Contacio 3

Allevato dai tuoi genitori nella fede cristiana * Hai studiato diligentemente le Scritture * E sei diventato sacerdote dell'Altissimo, * Compiendo fedelmente il santo sacrificio della Divina Liturgia * E cantando a Dio: Alleluia!

Ico 3

Per la grazia delle tue qualità pastorali * Sei stato elevato alla dignità di ierarca della Chiesa * Sulla cattedra della città di Torino; * Sei stato il buon pastore di cui parla il Vangelo * Prendendoti sempre cura anche dei più piccoli del tuo gregge * Per questo noi ti lodiamo, acclamando:

Gioisci, candeliere che brilla nelle tenebre!

Gioisci, lampada che rischiara i fedeli!

Gioisci, cero che si consuma davanti a Dio!

Gioisci, leggio vivente della Scrittura!

Gioisci, punto di riferimento sulla strada per l'Eden!

Gioisci, faro che indica la strada!

Gioisci, san Massimo, vescovo di Torino!

Contacio 4

Conoscitore esperto delle Scritture, * Oratore senza pari per l'edificazione dei fedeli, * Hai operato continuamente nella preghiera e nell'ascesi * Per far avanzare il Regno di Dio nelle anime, * Acclamando sempre a lui: Alleluia!

Ico 4

Sei stato il rivestimento degli ignudi, * Il pane della terra e del cielo degli affamati, * La consolazione di chi piange, * La guarigione dei malati sulla terra dei viventi, * Il padre degli orfani del Regno esuli sulla terra; * E per questo noi ti cantiamo:

Gioisci, ardente confessione di fede!

Gioisci, incarnazione della pietà!

Gioisci, supplica davanti al Trono!

Gioisci, difesa orante nelle prove!

Gioisci, santo ricorso nelle avversità!

Gioisci, intercessione davanti all'altare!

Gioisci, san Massimo, vescovo di Torino!

Contacio 5

Conoscitore ammirevole dei santi Canoni della Chiesa di Cristo * Hai osservato come mantenerli fedelmente * E applicarli nelle tue azioni con il tuo gregge * Donando un santo esempio di una vita dedicata al Signore * E i santi che ora sono assieme a te cantano a Dio: Alleluia!

Ico 5

Hai ammaestrato il popolo di Dio * Le verità ineffabili della legge divina, * Dando, con la tua esistenza pia, il buon esempio * Che le tue parole hanno annunciato nelle tue molte omelie * Sei sempre stato un modello per chi si avvicina a te, * Padre santo che lodiamo nei nostri canti:

Gioisci, incenso dal gradito profumo!

Gioisci, guida di tutti gli sviati!

Gioisci, ambone della grazia di Cristo!

Gioisci, tribuna di ogni bontà!

Gioisci, cupola della predicazione!

Gioisci, pilota della nave sacra!

Gioisci, san Massimo, vescovo di Torino!

Contacio 6

Hai lottato per sradicare il paganesimo * E hai osservato che fosse eliminato il sincretismo * Perché la pura dottrina ortodossa della Chiesa * Prevalesse su tutto ciò che potrebbe danneggiarla * E i Padri della Chiesa hanno acclamato a gran voce con te a Dio: Alleluia!

Ico 6

Quando la tua città di Torino è stata minacciata da orde barbariche * È servita come rifugio alle popolazioni della campagna in fuga; * Hai esortato il tuo gregge a comportarsi sempre * Come discepoli degni del nostro Salvatore nella carità, * Ed è per questo che noi ti cantiamo:

Gioisci, pastore di tutte le pecore!

Gioisci, custode delle anime in pericolo!

Gioisci, protezione nelle avversità!

Gioisci, asilo in mezzo alle tentazioni!

Gioisci, rifugio del cielo su questa terra!

Gioisci, focolaio ardente del puro amore!

Gioisci, san Massimo, vescovo di Torino!

Contacio 7

Il cristianesimo del tuo tempo * Era presente principalmente nelle città; * Tu hai operato con zelo per Cristo * Affinché la buona novella del Vangelo * raggiungesse le campagne e i loro abitanti; * Allora il popolo dei credenti è entrato nella navata della Chiesa dicendo: Alleluia!

Ico 7

Hai scritto numerose omelie * spiegando in una maniera straordinariamente chiara * Le varie feste del nostro Signore Gesù Cristo * E il senso dei sacramenti salvifici della Chiesa * per l'edificazione delle anime dei tuoi fedeli * e noi ti lodiamo dicendoti:

Gioisci, mietitore nei campi di Cristo!

Gioisci, giardiniere delle anime cristiane!

Gioisci, tralcio della vigna divina;

Gioisci, frutteto dei puri frutti dell'ascesi!

Gioisci, serra della parola ardente!

Gioisci, giardino fiorito delle omelie!

Gioisci, san Massimo, vescovo di Torino!

Contacio 8

La tua parola è stata luminosa come quella di Cristo, * Di cui era un vero riflesso; * I santi del cielo e della terra gioiscono * Al sentir dire in una delle tue omelie * Che la chiarezza che diffonde la gioia del Signore è eterna; * Cristo splendeva ieri, * Oggi risplende ancora la sua luce, * E ora ringraziamo Dio, dicendo: Alleluia!

Ico 8

Sei stato un oratore particolarmente abile, * Ma le tue parole erano sempre sostenute * da azioni insigne di amore e di carità, * Poiché tu applichi nella tua vita * Le lezioni del Vangelo che hai dato al tuo gregge, * E per questo ora ti cantiamo:

Gioisci, bell'ostensorio della Parola!

Gioisci, catechesi incarnata nell'azione!

Gioisci, libro aperto del Santo Vangelo!

Gioisci, liturgo e servitore del Signore!

Gioisci, pietra d'altare e pietra angolare!

Gioisci, calice degli insegnamenti!

Gioisci, san Massimo, vescovo di Torino!

Contacio 9

Hai avuto una alta concezione del dovere episcopale e hai sostenuto * Che come le api i vescovi osservano la castità del corpo, * Offrono il cibo della vita celeste, * Usano il pungiglione della legge, * Sono puri nel santificare, * Miti nel restaurare e severi nel punire; * Mirable ierarca, con te lodiamo Dio cantando: Alleluia!

Ico 9

Non hai mai esitato a stigmatizzare le pecore del tuo gregge * Che, dimentiche della loro alta vocazione * E del tremendo giudizio temuto a venire, * approfittavano della sfortuna dei loro compagni; * Tu le hai di nuovo messe sulla strada giusta con le tue parole di pastore * E noi diciamo a te:

Gioisci, disprezzatore  del paganesimo!

Gioisci, sradicatore degli errori!

Gioisci, educatore dei pii cristiani!

Gioisci, buon maestro della vita devota!

Gioisci, virtuoso dell'omelia!

Gioisci, insegnante dell'Ortodossia!

Gioisci, san Massimo, vescovo di Torino!

Contacio 10

Instancabile scriba del Regno a venire, * Hai scritto molte omelie * Per pavimentare il cammino dei cristiani di tutti i tempi, * Come ormeggi luminosi nel mondo dei viventi * Donati alle anime dei pii cristiani, * Un assaggio della bellezza della vita a venire, * Ed essi ora cantano a Dio: Alleluia!

Ico 10

Le tue vaste conoscenze e la tua incessante celebrazione liturgica * ti hanno dato sottili interpretazioni dei sacramenti della Chiesa * E tu hai reso chiara con il tuo sapere la pratica del culto ortodosso; * Meravigliati dalla tua conoscenza delle cose divine, * Noi ti lodiamo così:

Gioisci, luce che illumina i fedeli!

Gioisci, fulgore del Vangelo!

Gioisci, balsamo sulle ferite di questo mondo!

Gioisci, ponte tra l'uomo e Dio!

Gioisci, soccorso in mezzo alle prove!

Gioisci, portale mistico della preghiera!

Gioisci, san Massimo, vescovo di Torino!

Contacio 11

Chi altri se non te, santo Padre * Ha saputo dire in modo così  giusto la bellezza del cristianesimo * Ed esaltare il fervore dei fedeli, dicendo: * Sì, Cristo è il nostro oggi, * Splendore vivente e senza declino, * E non cessa di abbracciare il mondo che sorregge, * E questa fiamma eterna sembra non essere che un giorno, * E l'eco delle tue omelie risuona in noi * Mentre gridiamo a Dio: Alleluia!

Ico 11

Nell'anno di grazia 451 * Il tuo nome si ritrova tra i vescovi al Concilio di Milano * E nel 465 a quello di Roma, * Onore distinto dovuto alla tua età e al tuo valore venerabile; * Il tuo nome è citato subito dopo il pio ierarca della sede di Roma; * Sei quindi tornato nella tua città per nascere al cielo; * come servo ammirevole del santo Maestro ti cantiamo:

Gioisci, sentinella sul'orlo del cielo!

Gioisci, soldato dell'esercito del Signore!

Gioisci, stratega dell'Ortodossia!

Gioisci, scudo della fede in Cristo!

Gioisci, barriera contro l'eresia!

Gioisci, custode dei dogmi salvifici!

Gioisci, san Massimo, vescovo di Torino!

Contacio 12

La tua bella vita in Cristo è stata irreprensibile; * Sei stato fedele servitore della Scrittura, * Il buon samaritano e il saggio amministratore del Vangelo; * hai fatto crescere il talento che il Signore ti ha affidato * E noi cantiamo con te a Dio: Alleluia!

Ico 12

Al termine di una vita di pietà e di servizio, * o santo vescovo della città di Torino, * Nella pace di Cristo e nella fervente preghiera * Hai reso al Dio della bontà la tua anima benigna * E ti sei riunito a lui nel Regno Celeste * Dove così cantano le tue lodi:

Gioisci, pellegrino sulla via del cielo!

Gioisci, raggio del Sole della Giustizia!

Gioisci, stella nel firmamento della Chiesa!

Gioisci, perfetto discepolo del Signore!

Gioisci, cammino che porta al Paradiso!

Gioisci, eco della grazia sulla terra!

Gioisci, san Massimo, vescovo di Torino!

Contacio 13

Mirabile ierarca di Cristo sulla terra dei viventi, * Pastore sublime dell'ovile della Chiesa, * La tua vita è stata un lungo pellegrinaggio verso il Regno * Al servizio dei fedeli della tua città episcopale, * Che con gioia esclama ora con te * Al Dio dell'amore e della compassione: Alleluia! (Questo Contacio viene letto per tre volte)

Si ripetono l'Ico 1 e il Contacio 1.

Preghiera al Padre nostro tra i santi Massimo, vescovo di Torino

O san Massimo di Torino, * mirabile ierarca di Cristo, * tu che non sei vissuto per altro che per condurre il tuoi fedeli * sul cammino ortodosso del Regno dei Cieli, * intercedi per noi presso il Dio di misericordia, * perché possiamo per la nostra piccola parte imitare il tuo pio esempio * e possiamo un giorno essere degni di unirci a te * in Paradiso, dove non cessa la lode del Padre e del Figlio e del santo Spirito * nei secoli dei secoli. *  Amen!

*

Acatisto composto alla gloria di Dio

E del suo santo ierarca Massimo di Torino

Da Claude Lopez-Ginisty

*

Fine, e gloria all'indivisa Trinità!

 
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Chiesa Ortodossa Macedone

- macedone

http://www.mpc.org.mk/

 
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Una nuova intesa con lo Stato italiano

Ieri pomeriggio (mercoledì 18 luglio 2012) il Senato ha approvato in via deliberante il disegno di legge n. 2233-B, relativo all'intesa con la Sacra Arcidiocesi Ortodossa l'Italia e di Malta. Anche se per la ratifica formale dell'intesa si attende ancora la firma del Presidente della Repubblica, il disegno di legge è già legalmente vincolante.

Questa approvazione segna il traguardo del primo itinerario di intesa tra lo Stato e una giurisdizione ortodossa in Italia. Complimenti e solidarietà ai nostri fratelli ortodossi del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli in questo giorno tanto atteso.

 
Visita del vescovo Antonij di Bogorodsk - sabato 24 settembre 2016
Benedizione dell'icona dei santi dell'Italia del nord-ovest

 
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RICETTE - Gnocchi alla vegana

Eccovi una versione di digiuno stretto del celebre piatto romano tradizionale. Con questi accorgimenti, al posto del classico detto romano "giovedì gnocchi" potremo dire tranquillamente "mercoledì e venerdì gnocchi" e gustarli in un giorno di digiuno!

Ingredienti (per 2 persone)

1 tazza (250ml) di latte vegetale a scelta

2 cucchiai da tavola di tahina (o in alternativa, burro d'arachidi)

noce moscata grattugiata

sale

½ tazza (60g) di semolino

1 cucchiaio da tavola di lecitina di soia e 1 cucchiaio da tavola di aceto o di succo di limone (o in alternativa, 1 cucchiaio di semi di chia e acqua)

lievito alimentare

granella fine di noci o di altri semi (mandorle, nocciole, etc.)

pan grattato (idealmente, usate il panko per la tempura, anche finemente tritato)

(opzionale½ cucchiaino di curcuma

(opzionale½ cucchiaino di zucchero

Preparazione

Fate bollire il latte vegetale in una pentola capiente. Unite un cucchiaio di tahina, il sale, la noce moscata e (se volete dare un colore giallo all'impasto) mezzo cucchiaino di curcuma (per bilanciare l'amaro della curcuma, riempite di zucchero il resto del cucchiaino).

Versate il semolino a pioggia mescolando continuamente con una frusta per evitare di formare grumi. Cuocete il composto finché si sarà rappreso (dovrà avere la consistgenza di una polenta spessa) e si staccherà dalle pareti della pentola.

Togliete dal fuoco, e incorporate un "pseudo-tuorlo d'uovo" (potete farlo usando un mix di lecitina di soia con aceto o succo di limone, sbattuto o frullato finché assume una consistenza spumosa, oppure un poco di semi di chia ammollati a lungo in acqua) e un poco di lievito alimentare, a gusto. Mescolate bene il composto per far amalgamare gli ingredienti aggiunti dopo la cottura.

Rollate in un foglio di carta forno fino a formare un cilindro uniforme di almeno 5 cm di diametro. Fate raffreddare il composto a temperatura ambiente (circa 10-15 minuti) e poi tagliate il cilindro a dischetti di non più di 2 cm di spessore.

Mentre il cilindro si raffredda, preparate una panatura con pan grattato e un cucchiaio di tahina, allungando con un po' d'acqua se risulta troppo densa.

Disponete i dischetti in file, leggermente sovrapposti, in una pirofila, dopo averli passati nella panatura.

Cuocete in forno statico a 180°C per 20 minuti, e appena tirati fuori dal forno spolverizzate con una granella fine di noci o di altri semi, che potete tostare leggermente in padella mentre i dischetti cuociono nel forno. Servite subito.

 
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Inno Acatisto a san Marco di Efeso

Inno Acatisto al santo ierarca Marco il Confessore, Metropolita di Efeso

 

Tropario al santo ierarca Marco d'Efeso, tono I:

Per la confessione della fede divina, la Chiesa ha trovato in te un grande operaio, o sacratissimo Marco degno di gran lode, poiché mantenendo le parole dei padri divini hai annientato le superstizioni dell'Occidente ottenebrato. Perciò intercedi presso Cristo Dio perché sia dato zelo a quelli che seguono la tua onesta vita.

Contacio 1

Venite, o amici dei martiri, lodiamo l'eletto e grande confessore, Marco il seguace della cattedra apostolica, pari agli apostoli e di una mente con  Giovanni Evangelista, e onoriamolo dicendo con lode:

Gioisci, san Marco, gran confessore e difensore dell'Ortodossia!

Ico 1

Seguace degli angeli ti sei mostrato, o Marco portatore di Dio, eletto fin dal grembo di tua madre, come una vera stella del mattino fra le stelle, e per questo ti lodiamo:

Gioisci, tu che sei scritto nei cieli sul libro della vita;

Gioisci, stella del mattino, fra i santi illuminatore;

Gioisci, tu che hai seguito gli angeli nella tua vita;

Gioisci, tu che ti sei fatto simile agli angeli per testimonianza;

Gioisci, tu che fin dalle fasce sei stato nutrito con latte spirituale;

Gioisci, tu che ti sei mostrato anziano nelle usanze;

Gioisci, lode della tua pia madre;

Gioisci, frutto di santa preghiera;

Gioisci, san Marco, gran confessore e difensore dell'Ortodossia!

Contacio 2

Re celeste, a te spetta la gloria, a te che mandi nei tempi di prova e di persecuzione illuminatori e guide, tra i quali negli ultimi tempi hai mandato anche san Marco, e tutti insieme ti dicono: Alleluia!

Ico 2

Come esempio di opere buone, di misericordia e di continenza sei stato donato da Dio al mondo, tu che non hai seppellito il tuo talento, ma l'hai moltiplicato per ricevere da Dio una buona risposta; noi ti preghiamo, ricevi questo canto:

Gioisci, pastore di Efeso;

Gioisci, illuminatore mandato da Dio;

Gioisci, esempio per tutti di opere buone;

Gioisci, tu che di continenza e misericordia ti sei rivestito;

Gioisci, amante della verginità;

Gioisci, poiché hai moltiplicato il dono da te ricevuto;

Gioisci, tu che hai ricevuto la buona risposta;

Gioisci, poiché le tue preghiere sono state esaudite;

Gioisci, san Marco, gran confessore e difensore dell'Ortodossia!

Contacio 3

Arrivando all'età dell'uomo perfetto non tanto con gli anni, ma con la saggezza dell'intelletto, ti sei mostrato come un raggio di luce della santa Trinità, che lodiamo con il canto: Alleluia!

Ico 3

Angelo terrestre e uomo celeste, con quale bocca possiamo lodarti e con quale voce possiamo narrare i doni che hai ottenuto da Dio, e per cui sei stato elevato alla cattedra di Efeso come una luce posta in un candelabro che illumina tutti, dai quali odi:

Gioisci, uomo perfetto ndalla saggezza;

Gioisci, poiché coloro che odono della ricchezza tuoi doni rstano meravigliati;

Gioisci, angelo terrestre e uomo celeste;

Gioisci, tu che sei degno tra i vescovi;

Gioisci, poiché con i tuoi sforzi ascetici hai ottenuto la purezza;

Gioisci, poiché hai unito l'amore e la verità;

Gioisci, poiché hai mostrato il filioque come eresia dei cattolici;

Gioisci, poiché dogmatizzando hai distrutto il primato papale;

Gioisci, san Marco, gran confessore e difensore dell'Ortodossia!

Contacio 4

Ricevendo la metropolia di Efeso che nei tempi antichi era stata la cattedra apostolica sui cui si è assiso il prediletto dal Salvatore, con lui ti sei sforzato con zelo di diventare simile a Cristo Dio, cantandogli: Alleluia!

Ico 4

Dall'inizio della tua carica pastorale, o mirabilissimo padre, da tutti sei stato riconosciuto come vero pastore, e tutti davano gloria a Dio e ti lodavano, dicendo:

Gioisci, vaso di gran prezzo di Cristo;

Gioisci, tu che con tal tua vita ti sei mostrato altamente devoto;

Gioisci, poiché hai parlato con parole luminose;

Gioisci, tu che ti sei opposto agli eretici fino all'effusione del sangue;

Gioisci, tu che sei fatto seguace degli apostoli;

Gioisci, tu che senza mitezza hai oppresso i demoni;

Gioisci, tu che riduci in cenere le parole dei latini;

Gioisci, tu che hai rimproverato i vescovi apostati;

Gioisci, san Marco, gran confessore e difensore dell'Ortodossia!

Contacio 5

Con il tuo beneplacito o Signore, per i nostri peccati sono arrivate su di noi difficoltà e persecuzioni, che giustamente riceviamo: ma ti preghiamo, ferma il castigo, placa l'ira, per le intercessioni di san Marco, per il quale ti lodiamo dicendo: Alleluia!

Ico 5

Quando il lupo nemico della Chiesa ha iniziato a dilaniare il gregge di Cristo, tu come un diamante duro ti sei opposto a lui, e per questo hai attirato su di te l'odio dei grandi di Roma. E accogliendo con gioia il tuo coraggio, ti benediciamo gridandoti:

Gioisci, fiaccola luminosissima della Chiesa;

Gioisci, tu che con la luce hai accecato gli eretici;

Gioisci, tu che hai chiamato tutti al pentimento;

Gioisci, tu che non ti sei piegato ai sinodi dei briganti;

Gioisci, tu che non sei stato seguito unicamente dagli animi impietriti;

Gioisci, tu che non hai esitato a rimproverarli con mitezza;

Gioisci, tu che con sante parole hai portato molti all'Ortodossia;

Gioisci, poiché non ti sei sottoposto alla menzogna dei cattolici;

Gioisci, san Marco, gran confessore e difensore dell'Ortodossia!

Contacio 6

L'imperatore bizantino Giovanni, chiedendo aiuto agli occidentali durante le ristrettezze del popolo in tempo di guerra, ha stretto amicizia con i latini, ma tu non hai mai voluto rafforzare questo consiglio; invece hai reso retta testimonianza e gloria a Cristo Dio dicendo: Alleluia!

Ico 6

Quando il papa ha invitato nella città di Firenze i vescovi ortodossi di tutto il mondo, sei stato invitato anche tu a quel sinodo malvagio: e ponendoti innanzi i dogmi eretici, ti hanno tentato ad accordarti con loro, ma tu non ne hai mai voluto sapere, anzi li hai subito rimproverati direttamente, e per questo ti lodiamo:

Gioisci, poiché hai convinto i latini di eresia;

Gioisci, poiché hai proceduto all'insegnamento al popolo ortodosso;

Gioisci, tu che non hai sopportato la divisione della Chiesa;

Gioisci, poiché non hai firmato l'unione con i cattolici;

Gioisci, coraggioso predicatore della Santa Tradizione;

Gioisci, poiché ti sei opposto all'unione con gli scismatici;

Gioisci, poiché hai sostenuto i sette sinodi;

Gioisci, poiché hai reso vane le ingratitudini dei cattolici;

Gioisci, san Marco, gran confessore e difensore dell'Ortodossia!

Contacio 7

Tu solo, o santo padre, sei stato in quel sinodo malvagio come un figlio della Luce, confessando il dogma dello Spirito Santo che procede solo dal Padre, ma è adorato assieme al Figlio, una sola divinità in tre ipostasi, a cui cantiamo: Alleluia!

Ico 7

Lo Spirito Santo che hai confessato secondo gli insegnamenti dei santi Padri, ha rafforzato te, da lui santificato, a sopportare la persecuzione e la solitudine, per cui senti cantare:

Gioisci, oro luminosissimo;

Gioisci, tu che sei stato saggiato nel fuoco;

Gioisci, che confessando ti sei salvato;

Gioisci, poiché hai oppresso i demoni;

Gioisci, fedele difensore della fede;

Gioisci, conservatore della Santa Tradizione;

Gioisci, esperto interprete delle Scritture;

Gioisci, luminosa guida delle folle;

Gioisci, san Marco, gran confessore e difensore dell'Ortodossia!

Contacio 8

Ti sei mostrato come un nuovo Mosè, e scendendo dal monte santo al popolo peccatore, hai distrutto il fondamento eretico e l'idolo che si sono fatti, gettandolo subito sotto la maledizione dei santi Padri su quelli che non sanno cantare a Dio: Alleluia!

Ico 8

I figli della maledizione eterna, vedendo che non ti piegavi alle loro decisioni, che non hanno mai potuto farti piegare alla malvagità, ti hanno rivolto accuse ingiuste e ti hanno mandato in esilio, e il popolo di retta fede, lontano da te, ti cantava:

Gioisci, distruttore degli eserciti eretici;

Gioisci, tu che hai spaventato i vili calunniatori papisti;

Gioisci, tu che risollevi gli ingannati che si umiliano;

Gioisci, ferita che tormenta i latini eretici;

Gioisci, perdizione degli anatemi ingiusti;

Gioisci, luce divina dei perseguitati a causa della giustizia;

Gioisci, guida e timoniere degli ortodossi;

Gioisci, degno abate dei monaci pii;

Gioisci, san Marco, gran confessore e difensore dell'Ortodossia!

Contacio 9

Non hai smesso, o padre, di scrivere lettere e insegnamenti pieni di Spirito Santo, in cui evidenziavi la evidenziando l'errore degli insegnamenti cattolici: per questo noi fedeli lodiamo Dio, cantando: Alleluia!

Ico 9

Hai scomunicato l'intera città di Costantinopoli, caduta nello stesso errore del papa di Roma, e il piccolo gregge che non ha scelto l'errore ha preso te come pastore, lodandoti con una sola voce:

Gioisci, stella che hai guidato gli increduli alla fede;

Gioisci, tu che hai illuminato il popolo;

Gioisci, vincitore di astuti inganni;

Gioisci, operatore di veri miracoli;

Gioisci, consolatore delle creature cadute;

Gioisci, colonna infuocata della fede;

Gioisci, tu che hai subito umiliazioni senza piegarti;

Gioisci, fondamento della retta fede;

Gioisci, san Marco, gran confessore e difensore dell'Ortodossia!

Contacio 10

Quando sei giunto in pellegrinaggio al santo Monte Athos, i santi padri hanno avuto da Dio notizia del tuo arrivo e tutti si sono rallegrati, venendo con zelo a chiedere la tua benedizione, e ti hanno reso testimonianza come singolo vescovo ortodosso, glorificando Dio con il canto: Alleluia!

Ico 10

I superiori del Monte Santo, giunti sull'isola di Lemno ove eri in carcere, ti hanno posto domande sulla retta fede, e ricevuta la tua risposta ortodossa, subito tutte le lavre del Monte Athos ti hanno rivolto un canto, lodandoti così:

Gioisci, tu che ti sei purificato nella verginità;

Gioisci, tu che ti sei illuminato nelle lotte ascetiche;

Gioisci, tu che con la confessione ti sei perfezionato;

Gioisci, tu che hai visto chiaro con la mente tramite l'esichia;

Gioisci, tu che hai purificato il cuore con la preghiera;

Gioisci, tu che hai ubbidito alla voce della coscienza;

Gioisci, poiché hai nutrito con lo spirito i sensi del corpo;

Gioisci, poiché non hai inquinato la tua anima;

Gioisci, san Marco, gran confessore e difensore dell'Ortodossia!

Contacio 11

Con quali lodo o parole si può raffigurare la gioia che hai causato ai fedeli in quei tempi di persecuzione, quando tutti, dopo Cristo Dio e la sua purissima Madre, si sono rivolti a te per aiuto, gridando a Dio: Alleluia!

Ico 11

Quando si sono intensificati i dolori e il corpo si è indebolito per il freddo e la fame, è caduta su di te una malattia che non ti ha lasciato sino alla fine, e per questo ti beatifichiamo:

Gioisci, tu che ci hai tratti dall'ombra delle passioni;

Gioisci, tu che ci hai condotti al porto spirituale;

Gioisci, tu che preghi per coloro che sono deboli nella fede;

Gioisci, insegnante di chi ama la verità e la giustizia;

Gioisci, tu che consoli quelli che giacgiono nell'umiliazione;

Gioisci, padre dei monaci che vivono nella sobrietà;

Gioisci, santo consigliere dei pii sacerdoti;

Gioisci, grande illuminatore dei vescovi ortodossi;

Gioisci, san Marco, gran confessore e difensore dell'Ortodossia!

Contacio 12

Con quali lodi possiamo declamare le tue meraviglie, o Signore, che hai rafforzato la folla dei martiri che hanno sofferto sangue per il Figlio tuo, Cristo Gesù, per cui cantiamo: Alleluia!

Ico 12

Oggi al tuo beato transito, o padre santo, tutti vogliono ascoltare la tua ultima parola, e tu, come un vero servitore di Dio, hai lasciato detto che al tuo funerale non venga alcuno di quelli che sono caduti nella falsa fede, e che al tuo sepolcro non serva nessuno dei calunniatori latini, poi con letizia ha reso l'anima a Dio, ma noi ti cantiamo:

Gioisci, poiché questo è per te un giorno di gioia;

Gioisci, poiché Cristo ti ha dato il regno dei cieli;

Gioisci, poiché molti miracoli avvengono alla tua tomba;

Gioisci, gioia di chi ama la pura verità;

Gioisci, venerabile padre illuminato dall'amore;

Gioisci, sole che mai tramonti;

Gioisci, pietra d'inciampo degli apostati di oggi;

Gioisci, tu che ci innalzi sul fondamento della fede ortodossa;

Gioisci, san Marco, gran confessore e difensore dell'Ortodossia!

Contacio 13

O San Marcio degno di ogni lode, ricevi queste poche lodi che ti offriamo con cuori umili, abbi misericordia di noi che ci gettiamo davanti a te in umile preghiera: affrettati ad aiutarci, poiché sono sorte indicibili persecuzioni e sofferenze, affinché insieme a te possiamo cantare a Dio: Alleluia! (Questo contacio si ripete 3 volte)

Si ripetono il Contacio 1 e l'Ico 1.

Acatistul Sfântului Ierarh Marcu Mărturisitorul, Mitropolitul Efesului

 

Troparul Sfântului Ierarh Marcu al Efesului, glasul 1:

Pentru mărturisirea dumnezeieștii credințe mare lucrător te-a aflat pe tine Biserica, sfințite Marcu prealăudate, căci prin păzirea slovelor dumnezeieștilor părinți ai zdrobit eresurile întunecatului Apus. Pentru aceasta pe Hristos Dumnezeu roagă-L să dăruiască râvnă celor ce-ți urmează cinstita viețuire.

Condacul 1

Pe alesul și marele mărturisitor veniți, iubitorilor de mucenici, să-l lăudăm, pe Marcu cel următor scaunului apostolesc, pe cel întocmai cu apostolii și de un obicei cu Ioan Evanghelistul, să-l cinstim cu laude zicând: Bucură-te, Sfinte Marcu, mare mărturisitor și apărător al ortodoxiei!

Icosul 1

Următor îngerilor te-ai arătat, de Dumnezeu purtătorule Marcu, și ales fiind din pântecele maicii tale, cu adevărat ca un luceafăr între stele te-ai arătat, pentru care te lăudăm:

Bucură-te, cel scris în cartea vieții cea din ceruri;

Bucură-te, luceafăr între sfinți luminător;

Bucură-te, că îngerilor cu viețuirea ai urmat;

Bucură-te, cel ce arhanghelilor cu mărturisirea te-ai asemănat;

Bucură-te, cel ce din scutece cu laptele duhovnicesc te-ai hrănit;

Bucură-te, că obiceiurilor bătrân te-ai arătat;

Bucură-te, lauda cuvioasei tale maici;

Bucură-te, rod al sfintei rugăciuni;

Bucură-te, Sfinte Marcu, mare mărturisitor și apărător al ortodoxiei!

Condacul 2

Împărate ceresc, slavă se cuvine Ție, Celui ce trimiți luminători și povățuitori la vremi de cumpănă și de prigoană, între care în vremurile cele de pe urmă l-ai arătat și pe Sfântul Marcu, dimpreună zicând Ție: Aliluia!

Icosul 2

Pildă de fapte bune, de milostenie și de înfrânare ai fost dăruit de Dumnezeu lumii, pe tine care nu ți-ai îngropat talantul, ci l-ai înmulțit spre a primi de la Dumnezeu răspuns bun, te rugăm, primește această cântare:

Bucură-te, păstorule al Efesului;

Bucură-te, luminătorule de Dumnezeu trimis;

Bucură-te, tuturor pildă de fapte bune;

Bucură-te, cel ce cu înfrânarea și cu milostenia te-ai împodobit;

Bucură-te, iubitorule de feciorie;

Bucură-te, că darul pe care l-ai primit l-ai înmulțit;

Bucură-te, că pentru răspuns bun te-ai îngrijit;

Bucură-te, că rugăciunea ta cu adevărat s-a împlinit;

Bucură-te, Sfinte Marcu, mare mărturisitor și apărător al ortodoxiei!

Condacul 3

Ajungând la vârsta bărbatului desăvârșit, nu atât cu anii, cât cu mintea cea înțelepțită, te-ai arătat ca o rază ce strălucești din lumina Sfintei Treimi, pe Care o lăudăm cu cântarea: Aliluia!

Icosul 3

Înger pământesc și om ceresc, cu ce gură te vom lăuda pe tine și cu ce glas vom putea povesti darurile tale ce ai luat de la Dumnezeu, pentru care ai fost ridicat la scaunul Efesului ca o lumină pusă în sfeșnic ce luminează tuturor, de la care auzi:

Bucură-te, bărbat desăvârșit în înțelepciune;

Bucură-te, că se minunează cei ce aud de bogăția darurilor tale;

Bucură-te, înger pământesc și om ceresc;

Bucură-te, cel ce vrednic ești întru arhierie;

Bucură-te, cel ce prin nevoințe te-ai adus întru curăție;

Bucură-te, că dragostea cu adevărul ai împreunat;

Bucură-te, că Filioque eres catolicesc ai arătat;

Bucură-te, că primatul papal dogmatisind l-ai surpat;

Bucură-te, Sfinte Marcu, mare mărturisitor și apărător al ortodoxiei!

Condacul 4

Vechea mitropolie a Efesului oarecând în vremurile vechi scaun apostolesc fiind în care a stat ucenicul cel iubit al Mântuitorului, tu primindu-l, cu acela te-ai sârguit a te asemăna lui Hristos Dumnezeu, cântându-I: Aliluia!

Icosul 4

De la începutul păstoriei tale, preaminunate părinte, de toți ai fost cunoscut ca fiind păstor adevărat și toți slăveau pe Dumnezeu și pe tine te lăudau, zicând:

Bucură-te, vas de mult preț al lui Hristos;

Bucură-te, ce cu viețuirea te-ai arătat multcuvios;

Bucură-te, ce prin cuvinte ai grăit luminos;

Bucură-te, ce până la sânge te-ai împotrivit ereticilor;

Bucură-te, că te-ai făcut următor Apostolilor;

Bucură-te, ce neîmblânzit ai asuprit pe demoni;

Bucură-te, cel ce cuvintele latinilor în cenușă le prefaci;

Bucură-te, că pe apostații ierarhi i-ai mustrat;

Bucură-te, Sfinte Marcu, mare mărturisitor și apărător al ortodoxiei!

Condacul 5

Cu voia Ta, Doamne, pentru păcatele noastre ai adus necazuri și prigoniri, pe care pentru dreptate le primim; dar Te rugăm, încetează bătaia, potolește mânia, pentru rugăciunile Sfântului Marcu, pentru care Te lăudăm zicând: Aliluia!

Icosul 5

Începând lupul cel depărtat de Biserică a sfâșia turma lui Hristos, tu, ca un diamant tare, i-ai stat împotrivă, pentru care ai atras asupra ta ura celor mai mari ai Romei; iar noi, fericindu-ți îndrăzneala, te binecuvântăm, strigându-ți:

Bucură-te, făclia prealuminată a Bisericii;

Bucură-te, cel ce cu lumină ai orbit ereticii;

Bucură-te, că la pocăință pe toți i-ai chemat;

Bucură-te, că tâlhăreștilor sinoade nu te-ai plecat;

Bucură-te, că doar cei învârtoșați nu te-au urmat;

Bucură-te, că nu ai pregetat cu blândețe a-i mustra;

Bucură-te, că prin cuvinte sfinte la ortodoxie pe mulți ai adus;

Bucură-te, că minciuna catolicilor nu te-a supus;

Bucură-te, Sfinte Marcu, mare mărturisitor și apărător al ortodoxiei!

Condacul 6

Împăratul Ioan al Bizanțului cerând ajutor apusenilor în nevoile poporului în vreme de război, legat-a prieteșug cu latinii, iar tu nicicum nu ai vrut a întări acest sfat, ci drept mărturiseai și-L slăveai pe Hristos Dumnezeu zicând: Aliluia!

Icosul 6

Chemând papa în cetatea Florenței pe ortodocșii arhierei din toată lumea, fost-ai și tu chemat la acel rău sobor; și punându-ți înainte dogmele eretice, te ispiteau să te învoiești cu ei, iar tu nicidecum nu ai voit a auzi de aceasta, ci îndată i-ai mustrat pe față, pentru care te lăudăm:

Bucură-te, că pe latini i-ai vădit de eres;

Bucură-te, că la învățarea norodului ortodox ai purces;

Bucură-te, că nu ai răbdat dezbinarea Bisericii;

Bucură-te, că nu ai semnat zapisul cu catolicii;

Bucură-te, voinic propovăduitor al Sfintei Tradiții;

Bucură-te, că te-ai împotrivit unirii cu schismaticii;

Bucură-te, că cele șapte soboare ți-au fost dreptar;

Bucură-te, că ale catolicilor cârteli zadarnice le-ai făcut;

Bucură-te, Sfinte Marcu, mare mărturisitor și apărător al ortodoxiei!

Condacul 7

Singur, sfinte părinte, te-ai aflat în acel nelegiuit sobor ca un fiu al luminii, mărturisind dogma Sfântului Duh Care purcede numai din Tatăl, dar închinat dimpreună cu Fiul, o singură Dumnezeire în trei ipostasuri, Căreia Îi cântăm: Aliluia!

Icosul 7

Duhul Sfânt pe Care L-ai mărturisit după învățăturile Sfinților Părinți te-a întărit pe tine, cel ce erai sfințit de El, spre a răbda prigoana și însingurarea, pentru care auzi:

Bucură-te, aur preastrălucit;

Bucură-te, că în foc te-ai lămurit;

Bucură-te, că mărturisind te-ai mântuit;

Bucură-te, că pe demoni i-ai asuprit;

Bucură-te, credincios apărător al credinței;

Bucură-te, păstrător al Sfintei Tradiții;

Bucură-te, tâlcuitor iscusit din scripturi;

Bucură-te, luminos povățuitor de mulțimi;

Bucură-te, Sfinte Marcu, mare mărturisitor și apărător al ortodoxiei!

Condacul 8

Ca altădată un nou Moise te-ai arătat, că din muntele cel sfânt pogorându-te către poporul cel păcătos, le-ai sfărâmat ereticul așezământ și idolul pe care și l-au făcut, aruncându-l degrabă sub blestemul Sfinților Părinți, pe cei ce nu știau să cânte lui Dumnezeu: Aliluia!

Icosul 8

Văzându-te fiii blestemului celui veșnic că nu te pleci hotărârilor lor, care nicidecum nu au putut a te pleca în vicleșuguri, au aruncat pricini nedrepte asupra ta, prin care în surghiun te-au trimis; iar poporul cel binecredincios departe de tine fiind, îți cânta:

Bucură-te, surpătorul ereticelor oști;

Bucură-te, înfricoșătorul netrebnicilor papistași hulitori;

Bucură-te, ridicătorul înșelaților ce se smeresc;

Bucură-te, rană mult chinuitoare latinilor eretici;

Bucură-te, pierzătorul anatemelor celor mincinoase;

Bucură-te, dumnezeiasca lumină a celor prigoniți pentru dreptate;

Bucură-te, povățuitor și cârmaci ortodocșilor;

Bucură-te, vrednic stareț al monahilor evlavioși;

Bucură-te, Sfinte Marcu, mare mărturisitor și apărător al ortodoxiei!

Condacul 9

Nu ai încetat, părinte, a scrie epistole și învățături care erau pline de Duh Sfânt, în care rătăcirea catoliceștilor învățături o arătai; pentru aceasta noi cei binecredincioși Îl lăudăm pe Dumnezeu, cântându-I: Aliluia!

Icosul 9

Toată cetatea Bizanțului căzută la un gând cu papa Romei o ai afurisit, iar mica turmă ce nu s-a învoit cu neadevărul pe tine te-a luat păstor, care cu un glas te laudă:

Bucură-te, stea ce ai condus pe necredincioși la credință;

Bucură-te, cel prin care se luminează norodul;

Bucură-te, izgonitorul de iscusite vicleșuguri;

Bucură-te, făcător de nemincinoase minuni;

Bucură-te, mângâietor al căzutelor făpturi;

Bucură-te, stâlp de foc al credinței;

Bucură-te, cel ce neclintit ai pătimit umilințe;

Bucură-te, temelia dreptei credințe;

Bucură-te, Sfinte Marcu, mare mărturisitor și apărător al ortodoxiei!

Condacul 10

În Sfântul Munte al Athonului venind spre închinare, înștiințare de la Dumnezeu primind sfinții părinți, de a ta venire toți s-au bucurat, care cu sârguință, spre a primi binecuvântare de la tine, un singur arhiereu ortodox pe tine te mărturiseau, slăvind pe Dumnezeu cu cântarea: Aliluia!

Icosul 10

Venind mai marele Sfântului Munte în insula Lymnos unde erai întemnițat, cu întrebări te-a cercetat despre dreapta credință, și primind răspunsul tău cel dreptmăritor, îndată toate lavrele din muntele Athonului ți-au viersuit cântare, lăudându-te așa:

Bucură-te, cel ce prin feciorie te-ai curățit;

Bucură-te, cel ce prin nevoințe te-ai luminat;

Bucură-te, că prin mărturisire te-ai desăvârșit;

Bucură-te, că prin isihie cu mintea ai văzut lămurit;

Bucură-te, că inima prin rugăciune ți-ai neprihănit;

Bucură-te, că de glasul conștiinței ai ascultat;

Bucură-te, că simțurile trupești cu duh le-ai adăpat;

Bucură-te, că sufletul nu ți-ai întinat;

Bucură-te, Sfinte Marcu, mare mărturisitor și apărător al ortodoxiei!

Condacul 11

Ce laude sau ce cuvinte pot zugrăvi bucuria pe care le-ai pricinuit-o celor drept-credincioși în vremurile acelea de prigoană, când toți, după Hristos Dumnezeu și Preacurata Lui Maică, pe tine ajutor te-au agonisit, strigând lui Dumnezeu: Aliluia!

Icosul 11

Întețindu-se relele chinuiri și trupul slăbindu-ți din pricina frigului și flămânzirii, abătutu-s-a asupra ta boala ce nu te-a lăsat până în sfârșit, pentru care te fericim cu unele ca acestea:

Bucură-te, cel ce din umbra patimilor ne-ai scos;

Bucură-te, că la liman duhovnicesc ne-ai adus;

Bucură-te, rugător pentru cei neiscusiți în credință;

Bucură-te, dascăl celor iubitori de adevăr întru dreptate;

Bucură-te, mângâietor celor ce zac întru umilințe;

Bucură-te, părinte al monahilor celor ce petrec în trezvie;

Bucură-te, sfânt povățuitor al preoților cuvioși;

Bucură-te, mare luminător al ierarhilor ortodocși;

Bucură-te, Sfinte Marcu, mare mărturisitor și apărător al ortodoxiei!

Condacul 12

Cu ce laude vom ritorisi minunile Tale, Doamne, Care ai întărit mulțimea mucenicilor ce au pătimit până la sânge pentru iubitul Tău Fiu, Iisus Hristos, de nu vom cânta: Aliluia!

Icosul 12

Astăzi la fericitul tău sfârșit, părinte sfinte, toți doresc să audă cuvântul tău cel de pe urmă, iar tu, ca un adevărat slujitor al lui Dumnezeu, poruncă ai lăsat ca la a ta îngropare nici unul să nu vină din cei căzuți în reaua credință, și nici la al tău mormânt să nu slujească nimeni din latinii cei hulitori, apoi cu veselie sufletul l-ai dat lui Dumnezeu, iar noi îți cântăm:

Bucură-te, că această zi este de bucurie pentru tine;

Bucură-te, că Hristos ți-a dat cereasca împărăție;

Bucură-te, că multe minuni se fac la al tău mormânt;

Bucură-te, bucuria iubitorilor de adevăr curat;

Bucură-te, preacuvios părinte de dragoste luminat;

Bucură-te, soare care niciodată nu apui;

Bucură-te, piatră de poticnire apostaților de azi;

Bucură-te, cel ce pe temeiul credinței ortodoxe ne înalți;

Bucură-te, Sfinte Marcu, mare mărturisitor și apărător al ortodoxiei!

Condacul 13

O, întru tot lăudate Sfinte Marcu, primește aceste puține laude ce le aducem din inimi smerite și te milostivește spre noi, cei ce cădem cu smerită rugăciune către tine; grăbește spre a ne ajuta, căci ridicatu-s-au prigoniri și dureri negrăite, ca dimpreună cu tine să cântăm lui Dumnezeu: Aliluia! (Acest condac se zice de trei ori)

Apoi se zic iarăși Icosul 1 și Condacul 1.

 

 

 
Chiesa Ortodossa Russa di Rito Antico

Sito della Metropolia di Mosca della Concordia di Belokrinitsa, dalla cui metropolia a Brailă (Romania) dipendono i Vecchi Credenti a Torino e in Italia

- russo
http://rpsc.ru/

 

 
Chiese del Patriarcato di Mosca in Italia

Sito ufficiale in italiano, russo e romeno (con lista aggiornata di chiese e comunità)

www.ortodossia.org

 
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Due martiri ortodossi del nazismo

Presentiamo nella sezione "Santi" dei documenti le vite di due martiri del nazismo: il vescovo Goradz di Praga e Alexander Schmorell di Monaco di Baviera. Tra i neomartiri del ventesimo secolo la lista delle vittime del comunismo è sterminata, ma proprio questo non deve farci dimenticare che la medaglia della moderna rivoluzione contro Dio ha avuto un'altra faccia, che - a differenza del bolscevismo - abbiamo avuto al potere proprio in casa nostra.

 
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Festa di Natale - 7 gennaio 2017
Un canto dei bambini della scuola domenicale

 
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RICETTE - Guacamole

Guacamole ("salsa di avocado") è una delle parole che ci vengono dal nahuatl, la lingua degli antichi aztechi. Il termine si pronuncia con la "g" iniziale muta nei paesi di lingua spagnola ("uacamòle"), ma in altre lingue come l'inglese e l'italiano è invalso l'uso di pronunciare la parola con la "g" iniziale sonora.

Il termine originale azteco, ahuacamolli, combina i termini ahuacatl ("avocado") e molli ("salsa"), e ci fa capire senza equivoci qual è la base di questa ricetta, in cui la polpa dell'avocado è schiacciata, assieme al sale, al succo di lime o di limone e a diverse altre verdure e spezie. La salsa era ottenuta con l'uso del molcajete (il tradizionale mortaio e pestello messicano), ma la si può fare comodamente schiacciando la polpa di avocado con una forchetta o (per dosi più abbondanti) con uno schiacciapatate.

Di per sé, un dignitoso guacamole "di base" può essere preparato unicamente con la polpa di un avocado e il succo di mezzo lime (o anche meno: nella cucina tradizionale messicana il lime è usato in proporzioni di mezzo lime per tre frutti di avocado). Il lime (che può essere sostituito dal limone) ha il compito importantissimo di non far ossidare la polpa di avocado, che lasciata all'aria ha una tendenza a brunirsi.

Gli aztechi aggiungevano anche sale marino alla base, e così possiamo fare anche noi: per chi deve limitare il sale nella dieta, ricordiamo che l'uso di succo di limone o di lime fresco aiuta a sentire di meno la necessità di aggiungere il sale nei cibi.

Il pepe nero macinato non era conosciuto dagli antichi aztechi, ma è entrato nell'uso delle ricette del guacamole come parte stessa della base.

Le varianti della ricetta sono innumerevoli: vediamo alcune cose che si aggiungono solitamente alla base:

• aglio, cipolla o scalogno, tritati fini o anche schiacciati, si amalgamano bene con l'avocado e gli danno una base aromatica forte; se si vuole conservare il colore verde dell'avocado, la migliore cipolla da usare è quella bianca (che è quella più tradizionale delle ricette messicane), oppure il cipollotto; spesso la cipolla bianca tritata finemente è sottoposta a un lavaggio, talvolta con un poco di succo di lime o aceto, per toglierne i composti pungenti provocati dal taglio;

• pomodori (anche i tomatillos messicani) tagliati a cubetti;

• peperoncino, sia messicano (come il jalapeño o l'habanero), sia di altre varietà, in polvere, tagliato a pezzetti o a strisce sottili, più o meno piccante a seconda dei gusti;

• foglie di coriandolo tritate (messicani e americani chiamano il coriandolo "cilantro": nome diverso, stessa erba), oppure coriandolo in semi o in polvere;

• cumino in semi o in polvere;

• basilico e altre erbe (tritate o per guarnizione);

• olive o capperi;

• aceto (base della variante venezuelana detta "guacasaca").

Il guacamole, pur essendo un piatto relativamente grasso, è ideale per il digiuno stretto ortodosso, perché il grasso dell'avocado non si presta a ulteriori aggiunte d'olio. Inoltre, l'alto potere saziante caratteristico dell'avocado lo rende ideale nei giorni in cui ci ripromettiamo di mangiare di meno. Una ciotola di guacamole è in grado di calmare gli stimoli della fame anche nei più voraci mangiatori... provare per credere!

Alcuni accorgimenti per trattare l'avocado

L'unico requisito indispensabile per un buon guacamole è che l'avocado sia ben maturo. Alcuni sostengono che il momento migliore sia quando l'avocado inizia a marcire (ovvero, quando sulla buccia iniziano a formarsi chiazze brune). Tuttavia, visto che nel mondo esistono letteralmente centinaia di varietà diverse di avocado, non ci sentiamo di dare regole generali. Un avocado comprato in negozio o al mercato è generalmente piuttosto duro, quindi conviene tenerlo in casa (meglio fuori frigo, se vogliamo che maturi più in fretta), e controllarne periodicamente la morbidezza esterna, facendo pressione sulla buccia (soprattutto sul fondo, che è l'ultimo ad ammorbidirsi) senza schiacciarla troppo.

Se invece abbiamo fretta di fare il nostro guacamole, ecco un trucco per rendere soffice un avocado ancora duro: racchiudere l'avocado in carta d'alluminio e metterlo in forno a 100 gradi dai 10 ai 15 minuti. Il frutto diventerà soffice e potrà essere lavorato facilmente, ma non avrà il gusto di un avocado maturo. Pertanto, è sempre meglio avere pazienza e attendere una maturazione naturale.

Il processo di ossidazione continua nel tempo, e se il succo di lime o di limone riesce a conservare la polpa dell'avocado abbastanza fresca per il tempo di un pasto, non è consigliabile tenere il guacamole molto più a lungo. Se il guacamole avanza da un pasto all'altro, o dalla sera alla mattina, il modo migliore di conservarlo è in un barattolo, coperto da uno strato di acqua (o acqua e succo di limone o lime). Al momento di servirlo, basterà far scolare l'acqua.

Un'ultima decisione: frullare o non frullare? Un singolo avocado si trasforma facilmente in guacamole schiacciandolo con una forchetta, ma per quantità più consistenti alcuni trovano più comodo mettere tutto nel frullatore. Gli esperti sostengono che questo procedimento ne rovina il gusto (esponendolo a un maggiore livello di ossidazione) e la particolare consistenza, per cui sarà meglio fare assaggi dei diversi tipi di preparazione, per trovare quello che riteniamo migliore.

¡Que aproveche! o ¡Buen provecho! (Buon appetito!)

 
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Chiese del Patriarcato di Mosca in Italia (2)

Dal sito di collegamento delle comunità ortodosse moldave della diocesi di Chersoneso, ha un elenco delle presenze del Patriarcato di Mosca in Italia

http://www.ortodoxmd.eu/cler-si-parohii/parohii-si-comunitati/italia/

 
Inno Acatisto a san Serafino di Sarov

CONTACIO 1

Taumaturgo eletto di Dio e mirabile santo di Cristo, tu sei rapido soccorritore e nostro intercessore, o venerabile  padre Serafino! Magnificando il Signore che ti ha glorificato, noi cantiamo la tua lode. Tu che hai grande ardire presso il Signore, libera da tutti i pericoli noi che cantiamo:

Gioisci, venerabile Serafino, taumaturgo di Sarov.

ICO 1

Fin dal principio, il creatore degli angeli ti ha eletto perché con la tua vita glorificassi il mirabile nome della santa Trinità: in verità, tu fosti un angelo sulla terra e un serafino nella carne, e hai fatto risplendere la tua vita come un luminoso raggio dell'eterno sole di giustizia. Considerando le tue opere degne di lode, con pietà e con gioia ti cantiamo:

Gioisci, regola di fede e di devozione;

Gioisci, modello di dolcezza e umiltà.

Gioisci, gloriosissima magnificazione dei fedeli;

Gioisci, tranquilla consolazione degli afflitti.

Gioisci, esempio amato, inneggiato dai monaci;

Gioisci, mirabilissimo soccorritore di chi vive nel mondo.

Gioisci, gloria e protezione della Russia;

Gioisci, santo gioiello della terra di Tambov.

Gioisci, venerabile Serafino, taumaturgo di Sarov.

CONTACIO 2

Vedendo il tuo amore ardente per la vita monastica, tua madre riconobbe che quella era la santa volontà del Signore per te, o santo padre Serafino. Offrendoti quale perfetta oblazione al Signore, perché tu seguissi la stretta via del monachesimo, lei ti benedisse con la sua santa croce, che in seguito portasti sul petto fino alla fine della tua vita, come segno del tuo grande amore per colui che per noi fu crocifisso, Cristo nostro Dio. A lui noi cantiamo con compunzione: Alleluia.

ICO 2

Santo di Dio, la conoscenza divina ti fu concessa e mai, fin dalla tua giovinezza, smettesti di progredire nella meditazione delle cose celesti. Per questo lasciasti la casa di tuo padre per il regno di Dio e la sua giustizia. Accetta quindi la nostra lode:

Gioisci, figlio scelto da Dio della città di Kursk;

Gioisci, figlio glorificato di pii genitori.

Gioisci, erede delle virtù di tua madre;

Gioisci, tu che da lei hai imparato la pietà e la preghiera.

Gioisci, tu che lei benedisse con la sua croce per la vita monastica;

Gioisci, poiché conservasti quella benedizione come una reliquia santa fino alla tua morte.

Gioisci, perché lasciasti la casa di tuo padre per amore del Signore;

Gioisci, perché non hai dato alcun valore alle meraviglie di questo mondo.

Gioisci, venerabile Serafino, taumaturgo di Sarov.

CONTACIO 3

Fin dalla tua giovinezza, o santo, la potenza dell'Altissimo ti ha protetto in verità. Quando cadesti dall'alto di una chiesa, il Signore ti preservò sano e salvo e durante una terribile malattia la Sovrana di questo mondo ti apparve e ti portò la guarigione dal cielo, perché avevi servito fedelmente Dio fin da giovane, cantandogli senza tregua: Alleluia.

ICO 3

Sentendo il richiamo alla vita angelica dei monaci, ti recasti in pellegrinaggio alla città santa di Kiev per venerare i santi della Lavra delle grotte. Avendo ricevuto dal venerabile Dositeo l'ordine di andare nel deserto di Sarov, venerasti quel santo luogo da lontano, con fede, poi vi restasti fino alla fine della tua vita gradita a Dio. E noi, meravigliati dalla Provvidenza di Dio verso di te, cantiamo con compunzione:

Gioisci, poiché hai rinunciato alle vanità del mondo;

Gioisci, poiché hai desiderato ardentemente la dimora celeste.

Gioisci, poiché con tutto il cuore hai amato Cristo;

Gioisci, poiché hai assunto il dolce giogo di Cristo.

Gioisci, poiché hai compiuto un'obbedienza perfetta;

Gioisci, poiché hai osservato fedelmente i santi comandamenti del Signore.

Gioisci, poiché in Dio hai rinsaldato lo spirito e il cuore con la preghiera;

Gioisci, infrangibile colonna di preghiera.

Gioisci, venerabile Serafino, taumaturgo di Sarov.

CONTACIO 4

Tu riducesti al silenzio la tempesta degli attacchi diabolici, percorresti fino in fondo la via stretta e difficile della vocazione monastica. Sostenesti il giogo della vita solitaria, della reclusione e del silenzio, passando nella veglia le tue notti. Così,per grazia di Dio, sei asceso di virtù in virtù, passando dalla vita attiva alla contemplazione divina, e sei giunto alle dimore eccelse, dove canti a Dio insieme agli angeli: Alleluia.

ICO 4

Sentendo parlare della tua santa vita e vedendola essi stessi, santo padre, Serafino, tutti i fratelli furono colti da meraviglia e vennero a te. Rivivendo nello spirito le tue parole e le tue lotte, glorificavano il Signore che nei suoi santi compie meraviglie. E noi tutti ti lodiamo con fede e amore, o santo padre e cantiamo:

Gioisci, perché ti sei dato totalmente in sacrificio al Signore;

Gioisci, perché hai raggiunto le vette dell'impassibilità.

Gioisci, vittorioso soldato di Cristo;

Gioisci, servo buono e fedele del divino Maestro.

Gioisci, tu che intercedi pieno di fiducia al cospetto del Signore;

Gioisci, perché supplichi senza tregua la Madre di Dio per noi.

Gioisci, giglio del deserto dal sublime profumo;

Gioisci, vaso sacro della grazia  di Dio.

Gioisci, venerabile Serafino, taumaturgo di Sarov.

CONTACIO 5

Una luce divina inondò la tua cella, mentre giacevi morente sul tuo letto di malattia; la purissima Vergine venne da te, assieme ai santi apostoli Pietro e Giovanni, e disse: “Questi è della nostra razza” e ti toccò il capo. Subito guarito intonasti riconoscente al Signore: Alleluia.

ICO 5

Quando il nemico del genere umano vide la tua vita pura e santa, decise di farti perire, o Serafino. Contro di te aizzò genti malvagie che ti assalirono crudelmente, lasciandoti in fin di vita. E tu, o padre santo, mite come un agnello, hai sopportato tutti quei dolori pregando il Signore per chi ti aveva ferito. Ecco perché, colmi di ammirazione per la tua mansuetudine, noi ti cantiamo:

Gioisci, tu che hai imitato Cristo nostro Dio in dolcezza ed umiltà;

Gioisci, tu che hai sconfitto il maligno con la tua benignità.

Gioisci, custode fervente della purezza dell'anima e del corpo;

Gioisci, abitante del deserto, colmato dei doni della grazia.

Gioisci, atleta di Dio, divinamente glorificato e chiaroveggente;

Gioisci, mirabile guida dei monaci, colmo della sapienza di Dio.

Gioisci, lode e gioia della santa Chiesa;

Gioisci, gloria e gioiello del monastero di Sarov.

Gioisci, venerabile Serafino, taumaturgo di Sarov.

CONTACIO 6

Il deserto di Sarov decanta i tuoi successi e le tue opere, o santo teoforo che hai trovato la grazia presso il Cristo, poiché la tua preghiera ha profumato i suoi alberi ed i suoi boschi. Emulo di Elia, il profeta di Dio, e di Giovanni il Battista, tu sei apparso come una pianta del deserto carica di frutti dello Spirito. Con il suo potere, hai compiuto opere numerose e meravigliose. Per questo i fedeli  cantano a Dio, dispensatore di beni: Alleluia.

ICO 6

In te, beato Serafino, è apparso un nuovo veggente-di-Dio, simile a Mosè, poiché compiendo il tuo servizio irreprensibile all'altare del Signore sei stato giudicato degno di contemplare Cristo che entra in chiesa, accompagnato dalle forze incorporee. Colti da meraviglia alla vista di questo segno della benevolenza di Dio verso di te, così ti cantiamo:

Gioisci, glorioso veggente-di-Dio;

Gioisci, illuminato dalla triplice luce.

Gioisci, fedele servitore della Santissima Trinità;

Gioisci, dimora piena della bontà dello Spirito Santo.

Gioisci, tu che hai visto faccia a faccia, con gli occhi del corpo, Cristo  con gli angeli:

Gioisci, tu che hai pregustato la dolcezza del paradiso con il tuo corpo perituro.

Gioisci, tu che sei saziato del pane di vita;

Gioisci, tu che ti sei abbeverato alla sorgente immortale.

Gioisci, venerabile Serafino, taumaturgo di Sarov.

CONTACIO 7

Il Signore, amico dell'uomo, desideroso di manifestare in te la sua ineffabile misericordia, ti ha rivelato in verità come una fiaccola divinamente luminosa, poiché con le tue opere e le parole tu hai condotto tutti gli uomini alla pietà e all'amore di Dio. Ecco perché, illuminati dallo splendore delle tue azioni e saziati dal pane dei tuoi insegnamenti, noi ti magnifichiamo con tutto il cuore e cantiamo a Cristo che ti ha glorificato: Alleluia.

ICO 7

Riconoscendo in te un nuovo eletto di Dio, i fedeli nella tribolazione e nella malattia accorrevano da lontano; e tu non li hai respinti, piegati sotto il loro fardello, ma hai compiuto guarigioni, dispensato consolazioni e innalzato per loro supplichevoli preghiere. Per questo la fama delle tue meraviglie si è diffusa in tutta la terra di Russia e così i tuoi figli spirituali ti glorificano:

Gioisci, nostro buon pastore;

Gioisci, padre dolce e pieno di misericordia.

Gioisci, medico pieno di grazie che ti adoperi al nostro soccorso;

Gioisci, guaritore compassionevole verso le nostre infermità.

Gioisci, pronto soccorritore nella disperazione e nelle avversità;

Gioisci, dolcissimo pacificatore delle anime deluse.

Gioisci, tu che precedi le cose future come se fossero presenti.

Gioisci, tu che discernendo i peccati nascosti li rivelavi ai penitenti.

Gioisci, venerabile Serafino, taumaturgo di Sarov.

CONTACIO 8

Un miracolo strano in te, o santo, noi contempliamo. Benché anziano e carico di impegni sei rimasto mille giorni e mille notti in preghiera su una pietra. Chi potrà narrare le crudeli malattie e i conflitti che hai sopportato, o padre beato, innalzando verso Dio le tue santi mani, sconfiggendo l'Amalec spirituale e cantando al Signore: Alleluia.

ICO 8

“O dolcissimo Gesù, mio unico desiderio, sei tu, sei tu la mia delizia”. Così, o padre, pregavi nel perfetto silenzio della solitudine. E noi, ottenebrati dalle vanità, che abbiamo trascorso tutta la vita nel peccato, celebriamo il tuo amore per il Signore e così ti cantiamo:

Gioisci, mezzo di salvezza per coloro che ti amano e ti onorano;

Gioisci, tu che conduci i peccatori al pentimento.

Gioisci, uomo di silenzio e mirabile eremita;

Gioisci, tu che con preghiere ardenti intercedi per noi.

Gioisci, tu che hai mostrato un amore infiammato per il Signore;

Gioisci, tu che bruci nel fuoco della preghiera gli strali del nemico.

Gioisci, cero perennemente acceso, che riluci nel deserto e nella solitudine;

Gioisci, tu che diffondi i doni dello Spirito come una lampada la sua luce.

Gioisci, venerabile Serafino, taumaturgo di Sarov.

CONTACIO 9

Tutti gli ordini angelici furono colti da meraviglia nella contemplazione di una strana visione: la Regina del cielo e della terra apparve a un vecchio che viveva da recluso. Gli ordinò di uscire dalla sua reclusione, di lasciare che il popolo ortodosso venisse a lui e di insegnare a tutti a cantare a Cristo Dio: Alleluia.

ICO 9

Anche i retori più illustri non potrebbero narrare la forza del tuo amore, o santo beato, poiché tu ti sei consacrato al servizio di chiunque accorresse a te, compiendo così l'ordine della Madre di Dio. Tu fosti il buon consigliere di chi era nel dubbio, il consolatore dei disperati, la saggia guida degli smarriti, il medico e il guaritore degli ammalati. Per questo noi cantiamo:

Gioisci, tu che hai lasciato il mondo e ti sei ritirato nella solitudine per conquistare le virtù;

Gioisci, tu che sei tornato dalla solitudine al monastero per potervi piantare i semi della virtù.

Gioisci, tu che sei stato illuminato dalla grazia dello  Spirito Santo;

Gioisci, tu che  fosti pieno di dolcezza ed umiltà.

Gioisci, tu che fosti un padre amorevole per tutti i figli che si affrettavano verso di te;

Gioisci, tu che hai dato loro, con le tue parole, l'amore, l'incoraggiamento e la compassione.

Gioisci, tu che hai chiamato la tua “gioia” e il tuo “tesoro” chi veniva a te;

Gioisci, tu che grazie al tuo santo amore sei stato giudicato degno delle gioie del Regno celeste.

Gioisci, venerabile Serafino, taumaturgo di Sarov.

CONTACIO 10

Giunto al termine della tua lotta per la salvezza, o santo, inginocchiato in preghiera, hai rimesso la tua anima pura nelle mani di Dio e gli angeli l'hanno condotta fino al trono dell'Onnipotente. Così puoi restare con tutti i santi nella gloria che non conosce tramonto, cantando un cantico di lode al Verbo, il più santo tra i santi: Alleluia.

ICO 10

La Vergine tutta pura, fortezza inespugnabile di tutti i santi e gioia dei monaci, ti è apparsa prima della morte, annunciandoti la novella del tuo prossimo viaggio verso Dio. E noi, meravigliati da questa visita della Madre di Dio, così ti cantiamo:

Gioisci, tu che vedesti faccia a faccia la Regina del cielo e della terra;

Gioisci, tu che fosti colmato di gioia dall'apparizione della Madre di Dio.

Gioisci, tu che ricevesti da lei la novella del tuo viaggio verso la dimora celeste;

Gioisci, tu che morendo da giusto hai mostrato la santità della tua vita.

Gioisci, tu che hai rimesso a Dio il tuo umile spirito mentre pregavi davanti all'icona della Santissima Madre;

Gioisci, tu che nel tuo trapasso indolore hai compiuto le tue predizioni.

Gioisci, tu che fosti cinto della corona dell'immortalità dalle mani dell'Onnipotente;

Gioisci, tu che hai ereditato con tutti i santi la beatitudine del paradiso.

Gioisci, venerabile Serafino, taumaturgo di Sarov.

CONTACIO 11

Innalzando una preghiera incessante alla santissima Trinità, tu ti sei rivelato, o santo, per tutta la vita come un grande atleta della pietà, accogliendo chi si era smarrito e guarendo chi era malato nell'anima e nel corpo. E noi, pieni di riconoscenza al Signore per la misericordia che ci mostra, senza tregua gli cantiamo: Alleluia.

ICO 11

O padre benedetto da Dio, nella tua vita hai dispensato la luce e dopo la tua morte hai brillato come una fiaccola splendente sulla terra di Russia, perché dalle tue reliquie hai fatto sgorgare innumerevoli miracoli per coloro che accorrevano a te con fede e amore. Per questo, o nostro intercessore ardente e taumaturgo, noi cantiamo:

Gioisci, tu che il Signore ha glorificato con una moltitudine di miracoli;

Gioisci, tu che hai brillato sul mondo intero con il tuo amore.

Gioisci, discepolo fedele dell'amore del Cristo;

Gioisci, consolazione di chiunque ricorreva al tuo aiuto.

Gioisci, fonte inesausta di miracoli;

Gioisci, guaritore dei malati e degli infermi.

Gioisci, pozzo inesauribile dalle miracolose acque;

Gioisci, tu che nel tuo amore hai abbracciato i confini della nostra terra.

Gioisci, venerabile Serafino, taumaturgo di Sarov.

CONTACIO 12

Consapevoli della grazia che abitava in te e della tua grande audacia davanti a Dio, noi ti imploriamo, o padre santo: implora al Signore di preservare la sua santa Chiesa dalla mancanza di fede e dallo scisma, dalla disperazione e dagli attacchi dei suoi avversari, perché attraverso te noi possiamo cantare a Dio, che ci ha colmato di grazie: Alleluia.

ICO 12

Noi esultiamo per la tua glorificazione, o santo, e ti chiamiamo beato perché sei il nostro intercessore, il nostro consolatore e il nostro potente difensore presso il Signore.

Ecco perché con amore proclamiamo:

Gioisci, orgoglio della Chiesa ortodossa;

Gioisci, scudo e fortezza della nostra patria.

Gioisci, guida che conduce tutti gli uomini al cielo;

Gioisci, nostre custode e protettore.

Gioisci, tu che hai operato una moltitudine di miracoli con la potenza di Dio;

Gioisci, tu che hai guarito numerosi malati con i tuoi paramenti.

Gioisci, tu che hai sconfitto tutti gli inganni del demonio:

Gioisci, tu che con la tua mansuetudine hai addomesticato le bestie selvatiche.

Gioisci, venerabile Serafino, taumaturgo di Sarov.

CONTACIO 13

O padre santo, potente taumaturgo e gloriosissimo santo, amato dal Signore, accetta l'umile preghiera che ti rivolgiamo. E poiché ora stai al cospetto del trono del Re dei re, nostro Signore Gesù Cristo, intercedi per tutti noi, affinché nel giorno del giudizio possiamo ottenere la sua misericordia e cantargli con gioia: Alleluia.

Questo Contacio si legge per tre volte, poi si ripetono l'Ico 1 e il Contacio 1.

Preghiera al venerabile Serafino di Sarov

O mirabile padre Serafino, potente taumaturgo di Sarov e pronto protettore di tutti coloro che ricorrono a te: nessuno è mai venuto da te invano, senza essere consolato nel tempo che hai trascorso sulla terra. Perché con tutti il tuo viso era dolce e la tua parola accogliente. In te si manifestava l'abbondanza di doni di guarigione e chiaroveggenza spirituale, l'arte di curare le anime ammalate. Così, quando alla fine del tuo impegno sulla terra Dio ti ha richiamato al riposo presso di lui, il tuo amore non ci ha mai abbandonati. Non è possibile enumerare i tuoi miracoli, che sono tanti quanti le stelle in cielo. Tu ti sei rivelato al popolo di Dio fino ai confini della terra, portandogli la guarigione. Per questo noi esclamiamo: o santo umile e dolce gradito a Dio, tu che intercedi con audacia presso di lui, tu che non respingi nessuno di coloro che ti invoca, rivolgi la tua potente preghiera al Signore delle schiere celesti, affinché rinsaldi la fede del popolo ortodosso, ci conceda tutto ciò che è necessario in questa vita ed utile alla salvezza dell'anima, ci preservi dalla caduta nel peccato e ci insegni il pentimento autentico, così  che potremo entrare senza imboscate nel regno di Dio, dove ora tu brilli nella gloria senza tramonto, e cantare con tutti i santi le lodi della Trinità, sorgente di vita, nei secoli dei secoli. Amen.

КОНДАК 1

Избра́нный чудотво́рче и преди́вный уго́дниче Христо́в, скорый помо́щниче и моли́твенниче наш, преподо́бне о́тче Серафи́ме! Велича́юще просла́вльшаго тя Го́спода, воспева́ем ти похва́льная. Ты же, име́яй ве́лие дерзнове́ние ко Го́споду, от вся́ких нас бед свободи́, зову́щих: Ра́дуйся, преподо́бне Серафи́ме, Саро́вский чудотво́рче.

ИКОС 1

А́нгелов Творе́ц избра́ тя изнача́ла, да просла́виши житие́м твои́м пречу́дное и́мя Святы́я Тро́ицы: яви́лся бо еси́ вои́стинну а́нгел на земли́ и во пло́ти серафи́м; я́ко луч пресве́тлый Ве́чнаго Со́лнца Пра́вды, просвети́ся житие́ твое́. Мы же, зря́ще прехва́льныя труды́ твоя́, с благогове́нием и ра́достию глаго́лем ти сицева́я: Ра́дуйся, пра́вило ве́ры и благоче́стия;

Pа́дуйся, о́бразе кро́тости и смире́ния.

Ра́дуйся, пресла́вное ве́рных велича́ние;

Pа́дуйся, прети́хое ско́рбным утеше́ние.

Ра́дуйся, прелюби́мое и́ноков похвале́ние;

Pа́дуйся, живу́щим в ми́ре преди́вное поможе́ние.

Ра́дуйся, Росси́йския держа́вы сла́во и огражде́ние;

Pа́дуйся, тамбо́вския страны́ свяще́нное украше́ние.

Ра́дуйся, преподо́бне Серафи́ме, Саро́вский чудотво́рче.

КОНДАК 2

Ви́дящи ма́ти твоя́, преподо́бне о́тче Серафи́ме, те́плую любо́вь твою́ ко и́ноческому житию, позна́ святу́ю во́лю Госпо́дню о тебе́, и Бо́гу, я́ко дар соверше́н принося́щи, благослови́ тя на те́сный путь и́ноческий святы́м кресто́м свои́м, его́же до конца́ жития́ твоего́ на пе́рсех носи́л еси́, зна́менуя ве́лию любо́вь твою́ к распе́ншемуся за ны Христу́ Бо́гу на́шему, Ему́же вси со умиле́нием зове́м: Аллилу́иа.

ИКОС 2

Ра́зум небе́сный тебе́ дарова́ся, свя́тче Бо́жий: от ю́ности твоея́ не престая́ помышля́ти о Небе́снем, оста́вил еси́ дом о́тчий Ца́рствия Бо́жия ра́ди и пра́вды Его́. Сего́ ра́ди приими́ от нас похвалы́ сия́:

Ра́дуйся, гра́да Ку́рска ча́до богоизбра́нное;

Pа́дуйся, роди́телей благочести́вых о́трасль пречестна́я.

Ра́дуйся, доброде́тели ма́тере своея́ унасле́дивый;

Pа́дуйся, благоче́стию и моли́тве е́ю науче́нный.

Ра́дуйся, на по́двиги от ма́тере кресто́м благослове́нный;

Pа́дуйся, благослове́ние сие́ я́ко святы́ню до сме́рти соблюды́й.

Ра́дуйся, любве́ ра́ди Го́спода дом оте́ческий оста́вивый;

Pа́дуйся, вся красна́я ми́ра сего́ ни во что же вмени́вый.

Ра́дуйся, преподо́бне Серафи́ме, Саро́вский чудотво́рче.

КОНДАК 3

Си́ла Вы́шняго от ю́ности твоея́ вои́стинну храня́ше тя, преподо́бне: с высоты́ бо хра́ма спа́дша сохрани́ тя Госпо́дь неврежде́нна, и стра́ждущу ти лю́те Сама́ Влады́чица ми́ра яви́ся, с Небе́с исцеле́ние прине́сши, зане́ измла́да ве́рно служи́л еси́ Бо́гу, вы́ну взыва́я Ему́: Аллилу́иа.

ИКОС 3

Име́я тща́ние о по́двизе и́ноческаго равноа́нгельнаго жития́, во град святы́й Ки́ев поклоне́ния ра́ди преподо́бным Пече́рским прите́кл еси́, и от уст преподо́бнаго Досифе́а повеле́ние прии́м в пусты́ню Саро́вскую путь свой упра́вити, ве́рою издале́ча облобыза́л еси́ ме́сто свято́е сие́, и та́мо всели́вся житие́ твое́ богоугодное сконча́л еси́. Мы же, дивя́щеся таково́му о тебе́ Бо́жию промышле́нию, со умиле́нием вопие́м ти:

Ра́дуйся, мирски́я суеты́ отреши́выйся;

Pа́дуйся, Небе́снаго Оте́чества пла́менно возжеле́вый.

Ра́дуйся, Христа́ всем се́рдцем возлюби́вый;

Pа́дуйся, благо́е и́го Христо́во на себе́ восприе́мый.

Ра́дуйся, соверше́ннаго послуша́ния испо́лненный;

Pа́дуйся, святы́х за́поведей Госпо́дних блюсти́телю ве́рный.

Ра́дуйся, ум твой и се́рдце в Бо́зе моли́твенно утверди́вый;

 Pа́дуйся, сто́лпе благоче́стия непоколеби́мый.

Ра́дуйся, преподо́бне Серафи́ме, Саро́вский чудотво́рче.

КОНДАК 4

Бу́рю злых напа́стей утиша́я, проше́л еси́ весь путь те́сный и ско́рбный по́двига и́ноческаго, несы́й яре́м пусты́ннаго жития́, затво́ра и молча́ния, многоно́щнаго бде́ния, и та́ко, благода́тию Бо́жиею восходя́ от си́лы в си́лу, от дея́ния к богови́дению, пресели́лся еси́ во Оби́тели Го́рния, иде́же со А́нгелы пое́ши Бо́гу: Аллилу́иа.

ИКОС 4

Слы́шаще и ви́дяще свято́е житие́ твое́, преподо́бне о́тче Серафи́ме, вся бра́тия твоя́ удивля́хуся тебе́ и, приходя́ще к тебе́, поуча́хуся о словесе́х твои́х и по́двизех, сла́вяще Го́спода, ди́внаго во святы́х Свои́х. И мы вси с ве́рою и любо́вию восхваля́ем тя, преподо́бне о́тче, и вопие́м ти си́це:

Ра́дуйся, всего́ себе́ в же́ртву Го́сподеви принесы́й;

Pа́дуйся, на высоту́ безстра́стия возше́дый.

Ра́дуйся, во́ине Христо́в добропобе́дный;

Pа́дуйся, Небе́снаго Домовлады́ки ра́бе благи́й и ве́рный.

Ра́дуйся, предста́телю о нас пред Го́сподем непосты́дный;

Pа́дуйся, к Богоро́дице моли́твенниче наш неусы́пный.

Ра́дуйся, пречу́днаго благоуха́ния кри́не пусты́нный;

Pа́дуйся, благода́ти Божия сосу́де непоро́чный.

Ра́дуйся, преподо́бне Серафи́ме, Саро́вский чудотво́рче.

КОНДАК 5

Боже́ственный свет осия́ жили́ще твое́, преподо́бне, егда́ боля́щу ти и на одре́ сме́ртнем лежа́щу, Сама́ Пречи́стая Де́ва, прише́дши к тебе́ со святы́ми апо́столы Петро́м и Иоа́нном, рече́: «Сей есть от ро́да на́шего», - и главе́ твое́й косну́ся. А́бие же исцеле́в, воспе́л еси́ благода́рне Го́сподеви: Аллилу́иа.

ИКОС 5

Ви́дя враг ро́да челове́ча чи́стое и свято́е житие́ твое́, преподо́бне Серафи́ме, восхоте́ погуби́ти тя: наведе́ бо на тя лю́ди злы, и́же беззако́нно истяза́ху тя и е́ле жи́ва су́ща оста́виша; ты же, о́тче святы́й, я́ко а́гнец кро́ток, вся претерпе́л еси́, за оби́дящих тя Го́сподеви моля́ся. Те́мже мы вси, таково́му твоему́ незло́бию дивя́щеся, вопие́м ти:

Ра́дуйся, в кро́тости и смире́нии твое́м Христу́ Бо́гу подража́вый;

Pа́дуйся, незло́бием твои́м ду́ха зло́бы победи́вый.

Ра́дуйся, чистоты́ душе́вныя и теле́сныя храни́телю усе́рдный;

Pа́дуйся, пусты́нниче, дара́ми благода́тными преиспо́лненный.

Ра́дуйся, подви́жниче богопросла́вленный и прозорли́вый;

Pа́дуйся, наста́вниче мона́хов преди́вный и богому́дрый.

Ра́дуйся, Святы́я Це́ркве похвало́ и ра́дование;

Pа́дуйся, оби́тели Саро́вския сла́во и удобре́ние.

Ра́дуйся, преподо́бне Серафи́ме, Саро́вский чудотво́рче.

КОНДАК 6

Пропове́дует пусты́ня Саро́вская по́двиги и труды́ твоя́, богоно́сне уго́дниче Христо́в: де́бри бо и леса́ ея́ моли́твою облагоуха́л еси́, проро́ку Бо́жию Илии́ и Крести́телю Госпо́дню Иоа́нну подража́я, и яви́лся еси́ пусты́ни прозябе́ние многопло́дное дара́ми Ду́ха Свята́го, Его́же де́йствием мно́гая и пресла́вная соверши́л еси́, подвизая ве́рных воспева́ти благи́х Пода́телю Бо́гу: Аллилу́иа.

ИКОС 6

Возсия́ в тебе́ но́вый богови́дец, Моисе́ю подо́бный, Серафи́ме блаже́нне: непоро́чно бо служе́ние олтарю́ Госпо́дню соверша́я, сподо́бился еси́ зре́ти Христа́, во хра́ме со Безпло́тными Си́лами гряду́ща. Сему́ Бо́жию о тебе́ благоволе́нию дивя́щеся, воспева́ем ти си́це:

Ра́дуйся, богови́дче пресла́вный;

Pа́дуйся, Све́том Трисия́нным озаре́нный.

Ра́дуйся, Пресвяты́я Тро́ицы служи́телю ве́рный;

Pа́дуйся, Ду́ха Свята́го жили́ще украше́нное.

Ра́дуйся, Христа́ со А́нгелы теле́сныма очи́ма лицезре́вый;

Pа́дуйся, в бре́ннем телеси́ ра́йскую сла́дость предвкуси́вый.

Ра́дуйся, Хле́бом Жи́зни насыще́нный;

Pа́дуйся, питие́м безсме́ртия напое́нный.

Ра́дуйся, преподо́бне Серафи́ме, Саро́вский чудотво́рче.

КОНДАК 7

Хотя́ Человеколю́бец Госпо́дь яви́ти в тебе́, преподо́бне, Свое́ неизрече́нное к лю́дем милосе́рдие, показа́ тя я́ко вои́стинну свети́ло богосве́тлое: де́лы бо и словесы́ твои́ми всех приводи́л еси́ ко благоче́стию и любви́ Божией. Те́мже сия́нием по́двигов твои́х просвеще́ни и хле́бом уче́ния твоего́ насыще́ни, тебе́ усе́рдно велича́ем и просла́вльшему тя Христу́ вопие́м: Аллилу́иа.

ИКОС 7

Но́ваго ви́дяще тя избра́нника Бо́жия, издале́ча притека́ху к тебе́ ве́рнии в ско́рбех и боле́знех; и сих, беда́ми отягче́нных, не отри́нул еси́, источа́я целе́ния, да́руя утеше́ние, предста́тельствуя в моли́твах. Те́мже исхожда́ше во всю зе́млю Росси́йскую веща́ние чуде́с твои́х, и си́це тя сла́вляху духо́вная ча́да твоя́:

Ра́дуйся, па́стырю наш до́брый;

Pа́дуйся, о́тче ми́лостивый и кро́ткий.

Ра́дуйся, врачу́ наш ско́рый и благода́тный;

Pа́дуйся, не́мощей на́ших цели́телю милосе́рдый.

Ра́дуйся, в беда́х и обстоя́ниих помо́щниче ско́рый;

Pа́дуйся, душ смяте́нных умири́телю пресла́достный.

Ра́дуйся, гряду́щая я́ко настоя́щая прови́девый;

Pа́дуйся, прегреше́ний сокрове́нных обличи́телю прозорли́вый.

Ра́дуйся, преподо́бне Серафи́ме, Саро́вский чудотво́рче.

КОНДАК 8

Стра́нное чу́до ви́дим на тебе́, преподо́бне: я́ко ста́рец сый немощны́й и притру́дный, ты́сящу дний и ты́сящу но́щий на ка́мени в моли́тве пребыва́л еси́. Кто дово́лен изрещи́ боле́зни и боре́ния твоя́, блаже́нне о́тче, я́же претерпе́л еси́, возде́я преподо́бнии ру́це твои́ к Бо́гу, Амали́ка мы́сленнаго побежда́я и Го́сподеви поя́: Аллилу́иа.

ИКОС 8

Весь еси́ жела́ние, весь сла́дость, Сладча́йший Иису́се! — та́ко в моли́твах взыва́л еси́, о́тче, в пусты́ннем безмо́лвии твое́м. Мы же, суето́ю помраче́ннии и во гресе́х все житие́ ижди́вшии, восхваля́юще любо́вь твою́ ко Го́споду, си́це вопие́м ти:

Ра́дуйся, лю́бящим и чту́щим тя хода́таю спасе́ния;

Pа́дуйся, приводя́й гре́шников ко исправле́нию.

Ра́дуйся, молча́льниче и затво́рниче преди́вный;

Pа́дуйся, моли́твенниче о нас усе́рдный.

Ра́дуйся, пла́менную любо́вь ко Го́споду показа́вый;

Pа́дуйся, огне́м моли́твы стре́лы вра́жия попали́вый. Ра́дуйся, свеще́ неугаси́мая, моли́твою в пусты́ни пламене́ющая;

Pа́дуйся, свети́льниче, горя́й и светя́й дарова́нии духо́вными.

Ра́дуйся, преподо́бне Серафи́ме, Саро́вский чудотво́рче.

КОНДАК 9

Все естество́ а́нгельское удиви́ся стра́нному зре́нию: ста́рцу бо, су́щу в затво́ре, Небесе́ и земли́ Цари́ца яви́ся, повелева́ющи, да откры́ет затво́р свой и да не возбрани́т лю́дем правосла́вным вни́ти к себе́, но да всех пе́ти научи́т Христу́ Бо́гу: Аллилу́иа.

ИКОС 9

Вети́и многовеща́ннии не возмо́гут изрещи́ кре́пость любве́ твоея́, блаже́нне: пре́дал бо еси́ себе́ на служе́ние всем приходя́щим к тебе́, повеле́ние Богома́тере исполня́я, и был еси́ недоумева́ющим сове́тник благи́й, уныва́ющим уте́шитель, заблужда́ющихся кро́ткое вразумле́ние, боля́щих врач и цели́тель. Сего́ ра́ди вопие́м ти: Ра́дуйся, от ми́ра в пусты́ню всели́выйся, да доброде́тели приобря́щеши;

Pа́дуйся, из пусты́ни во оби́тель возврати́выйся, во е́же доброде́тели се́мена се́яти.

Ра́дуйся, Ду́ха Свята́го благода́тию осия́нный; Ра́дуйся, кро́тосте и смире́ния испо́лненный.

Ра́дуйся, притека́вшим к тебе́ оте́ц чадолюби́вый;

Ра́дуйся, в словесе́х любве́ ободре́ние и утеше́ние им подава́вый.

Ра́дуйся, приходя́щия к тебе́ ра́достию и сокро́вищем именова́вый;

Pа́дуйся, за любо́вь твою́ святу́ю ра́достей Небе́снаго Ца́рствия сподо́бивыйся.

Ра́дуйся, преподо́бне Серафи́ме, Саро́вский чудотво́рче.

КОНДАК 10

Спаси́тельнаго твоего́ по́двига, преподо́бне, дости́г сконча́ния, на моли́тве коленопреклоне́нно святу́ю ду́шу твою́ в ру́це Бо́жии пре́дал еси́, ю́же А́нгели святи́и вознесо́ша Горе́ ко Престо́лу Вседержи́теля, да со все́ми святы́ми предстоиши во сла́ве невече́рней, воспева́я песнь хвале́бную святы́х Святе́йшему Сло́ву: Аллилу́иа.

ИКОС 10

Стена́ всем святы́м и и́ноком отра́да, Пресвята́я Де́ва пред кончиною твое́ю яви́ся ти, провозвести́вши бли́зкое твое́ к Бо́гу отше́ствие. Мы же, дивя́щеся таково́му посеще́нию Богома́тере, вопие́м ти:

Ра́дуйся, Небеси́ и земли́ Цари́цу лицезре́вый;

Pа́дуйся, явле́нием Бо́жия Ма́тере обра́дованный.

Ра́дуйся, весть от Нея́ преселе́нию Небе́сному прие́мый;

Pа́дуйся, пра́ведною кончиною свя́тость жития́ твоего́ показа́вый.

Ра́дуйся, в моли́тве пред ико́ною Богома́тере умиле́нный дух твой Бо́гу преда́вый;

Pа́дуйся, неболе́зненным исхо́дом прорече́ния твоя́ испо́лнивый.

Ра́дуйся, венце́м безсме́ртия от руки́ Вседержи́теля увенча́нный;

Pа́дуйся, блаже́нство ра́йское со все́ми святы́ми, унасле́довавый.

Ра́дуйся, преподо́бне Серафи́ме, Саро́вский чудотво́рче.

КОНДАК 11

Пе́ние непреста́нное Пресвяте́й Тро́ице вознося́, преподо́бне, всем житие́м твои́м подви́жник вели́кий благоче́стия яви́лся еси́, заблу́ждшим на вразумле́ние, боля́щим душе́ю и те́лом на исцеле́ние. Мы же, благода́рни су́ще Го́сподеви за такову́ю ми́лость Его́ к нам, вы́ну зове́м Ему́: Аллилу́иа.

ИКОС 11

Светопода́тельный свети́льник быв в житии, богоблаже́нне о́тче, и по сме́рти твое́й возсия́л еси́ я́ко светоза́рное свети́ло Росси́йския земли́: источа́еши бо от честны́х моще́й твои́х то́ки чуде́с всем, с ве́рою и любо́вию к тебе́ притека́ющим. Те́мже мы, я́ко моли́твеннику о нас те́плому и чудотво́рцу, вопие́м ти:

Ра́дуйся, мно́жеством чуде́с от Го́спода просла́вленный; Pа́дуйся, любо́вию твое́ю всему́ ми́ру возсия́вый. Ра́дуйся, любве́ Христо́вы ве́рный после́дователю;

Pа́дуйся, утеше́ние всем тре́бующим твоея́ по́мощи.

Ра́дуйся, исто́чниче чуде́с неоскудева́емый;

Pа́дуйся, боля́щих и неду́жных исцели́телю.

Ра́дуйся, воды́ многоцеле́бныя кла́дязю неисчерпа́емый;

Pа́дуйся, я́ко вся концы́ земли́ на́шея любо́вию твое́ю объя́л еси́.

Ра́дуйся, преподо́бне Серафи́ме, Саро́вский чудотво́рче.

КОНДАК 12

Благода́ть и ве́лие твое́ дерзнове́ние пред Бо́гом ве́дуще, тебе́, преподо́бне о́тче, мо́лимся: моли́ся те́пле ко Го́споду, да храни́т Це́рковь Свою́ Святу́ю от неве́рия и раско́ла, от бед и напа́стей, да пое́м тобо́ю благоде́ющему нам Бо́гу: Аллилу́иа.

ИКОС 12

Пою́ще твое́ прославле́ние, ублажа́ем тя, преподо́бне, я́ко многомо́щна моли́твенника о нас пред Го́сподом, уте́шителя и засту́пника, и с любо́вию возглаша́ем ти си́це:

Ра́дуйся, Це́ркве Правосла́вныя похвало́;

Pа́дуйся, Оте́честву на́шему щит и огражде́ние.

Ра́дуйся, путеводи́телю, всех к Небеси́ направля́яй;

Pа́дуйся, защи́тниче наш и покрови́телю. Ра́дуйся, си́лою Бо́жиею мно́гая чудеса́ соде́явый;

Pа́дуйся, ри́зою твое́ю мно́гия неду́жныя исцели́вый.

Ра́дуйся, вся ко́зни диа́вольския победи́вый;

Pа́дуйся, зве́ри ди́кия кро́тостию твое́ю покори́вый. Ра́дуйся, преподо́бне Серафи́ме, Саро́вский чудотво́рче.

КОНДАК 13

О преди́вный уго́дниче и вели́кий чудотво́рче, преподо́бне о́тче Серафи́ме, приими́ ма́лое сие́ моле́ние на́ше, в похвалу́ тебе́ возноси́мое, и, предстоя́ ны́не Престо́лу Царя́ ца́рствующих, Го́спода на́шего Иису́са Христа́, моли́ся о всех нас, да обря́щем милосе́рдие Его́ в День Су́дный, в ра́дости пою́ще Ему́: Аллилу́иа.

Этот кондак читается трижды, затем икос 1 и кондак 1.

Моли́тва преподо́бному Серафи́му Саро́вскому

О пречу́дный о́тче Серафи́ме, вели́кий Саро́вский чудотво́рче, всем прибега́ющим к тебе́ скоропослу́шный помо́щниче! Во дни земна́го жития́ твоего́ никто́же от тебе́ тощ и неуте́шен оты́де, но всем в сла́дость бысть ви́дение ли́ка твоего́ и благоуве́тливый глас слове́с твои́х. К сим же и дар исцеле́ний, дар прозре́ния, дар немощны́х душ врачева́ния оби́лен в тебе́ яви́ся. Егда́ же призва́ тя Бог от земны́х трудо́в к небе́сному упокое́нию, николи́же любы́ твоя́ преста́ от нас, и невозмо́жно есть исчи́слити чудеса́ твоя́, умно́жившаяся, я́ко зве́зды небе́сныя: се бо по всем конце́м земли́ на́шея лю́дем Бо́жиим явля́ешися и да́руеши им исцеле́ния. Тем  же и мы вопие́м ти: о прети́хий и кро́ткий уго́дниче Бо́жий, дерзнове́нный к Нему́ моли́твенниче, николи́же призыва́ющия тя отрева́яй!

Вознеси́ о нас благомо́щную твою́ моли́тву ко Го́споду сил, да да́рует нам вся благопотребная в жи́зни сей и вся к душе́вному спасе́нию поле́зная, да огради́т нас от паде́ний грехо́вных и и́стинному покаянию да

научи́т нас, во е́же беспреткнове́нно вни́ти нам в ве́чное Небе́сное Ца́рство, иде́же ты ны́не в незаходи́мей сия́еши сла́ве, и та́мо воспева́ти со все́ми святы́ми Живонача́льную Тро́ицу во ве́ки веко́в. Ами́нь.

CONDAC 1

Făcătorule de minuni și preaminunate cuviosule cel ales al lui Hristos, grabnic ajutătorule și rugătorule al nostru, Sfinte Părinte Serafime! Mărind pe Domnul cel ce te-a preaslăvit pe tine, cântare de laudă îți aducem ție. Tu dar, ca cel ce ai mare îndrăzneală către Domnul, din toate nevoile slobozește-ne pe noi, cei care strigăm către tine: Bucură-te, preacuvioase Serafime, făcător de minuni din Sarov.

ICOS 1

Creatorul îngerilor te-a ales pe tine de la început ca să preaslăvești prin viața ta cea minunată Numele Sfintei Treimi, căci te-ai arătat cu adevărat înger pe pământ și serafim în trup și, ca o rază prealuminată a veșnicului soare al dreptății, viața ta a strălucit. Iar noi văzând nevoințele tale cele prealăudate, cu evlavie și cu bucurie ție cântăm acestea:

Bucură-te, îndreptătorul credinței și al evlaviei;

Bucură-te, chipul blândeței și al smereniei.

Bucură-te, mărirea cea preaslăvita a credincioșilor;

Bucură-te, mângâierea cea lină a mâhniților.

Bucură-te, lauda preaiubita a monahilor;

Bucură-te, ajutorarea preaminunată a trăitorilor în lume.

Bucură-te, slava și apărarea țării Rusești;

Bucură-te, împodobirea sfântă a pământului Tambovului.

Bucură-te, preacuvioase Serafime, făcător de minuni din Sarov.

CONDAC 2

Văzând maica ta, preacuvioase Părinte Serafime, dragostea ta cea fierbinte către viața călugărească, a cunoscut voia Domnului cea Sfântă pentru tine și, ca pe un dar desăvârșit lui Dumnezeu aducându-te, te-a binecuvântat pe calea cea îngustă a călugăriei cu a sa sfântă cruce pe care tu ai purtat-o la piept până la sfârșitul vieții, arătându-ți dragostea ta cea mare către Cel ce s-a răstignit pentru noi, Hristos, Dumnezeul nostru, căruia toți cu umilință să-i cântăm: Aliluia.

ICOS 2

Cuget ceresc ți s-a dăruit ție, Sfinte al lui Dumnezeu, căci din tinerețile tale, necontenit năzuind la cele cerești, ai lăsat casa părintească pentru împărăția lui Dumnezeu și adevărul ei. Pentru aceasta primește de la noi laudele acestea:

Bucură-te, fiu de Dumnezeu ales, al orașului Kursk;

Bucură-te, al părinților celor cucernici odraslă preaslăvită.

Bucură-te, cel ce ai moștenit virtuțile maicii tale;

Bucură-te, cel ce ai învățat de la dânsa evlavia și rugăciunea.

Bucură-te, că de la maica ta la lupte duhovnicești, cu crucea ai fost binecuvântat;

Bucură-te, că până la moarte această binecuvântare cu sfințenie o ai păstrat.

Bucură-te, că din dragoste către Domnul casa părintească o ai lăsat;

Bucură-te, cel ce frumusețile lumii acesteia de nimic le-ai socotit.

Bucură-te, preacuvioase Serafime, făcător de minuni din Sarov.

CONDAC 3

Din tinerețile tale puterea celui Preaînalt cu adevărat te-a acoperit, preacuvioase, tu, căzând din înălțimea bisericii, nevătămat păzindu-te pe tine Domnul, iar atunci când de boală cumplit pătimeai, însăși Stăpâna lumii s-a arătat aducându-ți vindecare din ceruri căci din pruncie drept ai slujit lui Dumnezeu neîncetat cântându-I: Aliluia.

ICOS 3

Având stăruința către lucrarea vieții călugărești celei asemenea îngerilor, ai mers la sfânta cetate a Kievului pentru a te închina Cuvioșilor de la Pecerska, primind din gura Cuviosului Dositei porunca să-ți îndreptezi calea ta în Pustia Sarovului, căci cu credință venind de departe ai sărutat acel Sfânt loc și, acolo sălășluindu-te, ai sfârșit viata ta cea plăcută lui Dumnezeu. Iar noi minunându-ne de o asa purtare de grijă a lui Dumnezeu pentru tine, cu umilință îți cântăm:

Bucură-te, cel ce de lumeasca deșertăciune te-ai lepădat;

Bucură-te, cel ce patria cerească cu ardoare o ai dorit.

Bucură-te, că pe Hristos din toată inima L-ai iubit;

Bucură-te, căci jugul cel bun al lui Hristos asupra ta l-ai luat.

Bucură-te, cel ce ai fost desăvârșit ascultător;

Bucură-te, păzitorul cel adevărat de poruncile dumnezeiești.

Bucură-te, cel ce mintea și inima ta, prin rugăciune, către Dumnezeu le-ai întărit;

Bucură-te, stâlpul cel neclintit al Ortodoxiei.

Bucură-te, preacuvioase Serafime, făcător de minuni din Sarov.

CONDAC 4

Viforul năpastelor celor rele potolindu-l, ai străbătut toată calea cea îngustă și îndurerată a nevoinței călugărești purtând jugul vieții pustnicești al zăvorârii, al tăcerii și al privegherii de multe nopți și astfel, prin harul dumnezeiesc urcând din putere în putere, de la fapte către contemplarea lui Dumnezeu, te-ai mutat în lăcașurile de sus unde cu îngerii îi cânți lui Dumnezeu: Aliluia.

ICOS 4

Auzind și văzând viata ta cea sfântă, preacuvioase Părinte Serafime, obștea toată s-a mirat de tine și, venind, lua învățătură din cuvintele și din faptele tale slăvind pe Domnul cel ce este minunat întru Sfinții Săi. Iar noi cu credință și cu dragoste te lăudăm, preacuvioase Părinte, cântându-ți asa:

Bucură-te, cel ce cu totul jertfă lui Dumnezeu te-ai adus;

Bucură-te, cel ce înălțimea nepătimirii ai ajuns.

Bucură-te, ostașule al lui Hristos, cel cu bună biruință;

Bucură-te, bun și credincios slujitor al Cerescului Stăpân.

Bucură-te, înainte stătătorule cel neînfricat pentru noi către Domnul;

Bucură-te, rugătorule al nostru cel neobosit către Născătoarea de Dumnezeu.

Bucură-te, al crinului din pustie minunată mireasmă;

Bucură-te, al harului dumnezeiesc vas fără prihană.

Bucură-te, preacuvioase Serafime, făcător de minuni din Sarov.

CONDAC 5

Lumină dumnezeiască a strălucit în casa ta, preacuvioase, atunci când tu, bolnav fiind și pe patul morții zăcând, însăși Preacurata Fecioară a venit la tine cu Sfinții Apostoli Petru și Ioan și a zis: "Acesta este din neamul nostru!" și s-a atins de capul tău. îndată dar, făcându-te sănătos, cu mulțumire lui Dumnezeu ai cântat: Aliluia.

ICOS 5

Văzând pizmașul neamului omenesc viața ta cea curată și sfântă, preacuvioase Părinte Serafime, a vrut să te piardă pe tine trimițând asupra ta oameni răi care fără milă te-au bătut lăsându-te abia viu. Tu însă, Părinte Serafime, ca un miel blând pe toate le-ai îndurat rugându-te Domnului pentru prigonitorii tăi. De aceea, minunându-ne de a ta nerăutate, noi toți îți cântăm ție:

Bucură-te, căci cu blândețea și smerenia ta lui Hristos Dumnezeu I-ai fost următor;

Bucură-te, căci cu nerăutatea ta pe duhul răutății l-ai biruit.

Bucură-te, al curăției sufletești și trupești sârguincios păzitor;

Bucură-te, pustnice cu darurile Duhului plinit.

Bucură-te, ascetule de Dumnezeu preaslăvit și înainte văzător;

Bucură-te, povățuitorule al monahilor cel minunat și de Dumnezeu întelepțit.

Bucură-te, a Sfintei Biserici laudă și bucurie;

Bucură-te, a Mânăstirii Sarovului slavă și lăudare.

Bucură-te, preacuvioase Serafime, făcător de minuni din Sarov.

CONDAC 6

Pustia Sarovului propovăduiește nevoințele și ostenelile tale, de Dumnezeu purtătorule, plăcutule al lui Hristos, căci desișurile și pădurile ei de bună mireasmă cu rugăciunea ta le-ai umplut. Urmând lui Ilie, prorocul lui Dumnezeu, și Botezătorului Ioan, te-ai arătat vlăstar pustiei mult roditoare prin darurile Duhului Sfânt cu a cărui putere multe și preaslăvite fapte ai săvârșit, îndemnând pe credincioși să-I cânte lui Dumnezeu, dătătorului de bunătăți: Aliluia.

ICOS 6

Răsărit-a întru tine, fericite Serafime, un nou ales de Dumnezeu, văzător asemenea lui Moise căci, fără prihană slujirea la altarul Domnului săvârșind, te-ai învrednicit a-L vedea pe Hristos în Biserică, cu puterile cele netrupești venind. Iar noi, de această bunăvoință a lui Dumnezeu minunându-ne, îți cântăm ție acestea:

Bucură-te, văzătorule de Dumnezeu preaslăvit;

Bucură-te, cel ce cu Lumina cea întreit strălucită ai fost luminat.

Bucură-te, al Preasfintei Treimi slujitor credincios;

Bucură-te, al Duhului Sfânt lăcaș împodobit.

Bucură-te, cel ce pe Hristos împreună cu îngerii, cu ochii trupești L-ai văzut;

Bucură-te, că încă în trupul cel putrezitor fiind, dulceața Raiului mai înainte ai gustat.

Bucură-te, cel ce cu pâinea vieții ai fost îndestulat;

Bucură-te, cel ce cu apa nemuririi ai fost adăpat.

Bucură-te, preacuvioase Serafime, făcător de minuni din Sarov.

CONDAC 7

Voind iubitorul de oameni, Dumnezeu să arate întru tine, preacuvioase, a Sa nespusă milostivire către oameni, cu adevărat luminător de Dumnezeu strălucit te-ai arătat, căci cu faptele și cuvintele tale pe toți îi aduci la evlavia și la dragostea dumnezeiască. Astfel, cu strălucirea faptelor tale fiind luminați și cu pâinea învățăturii tale fiind îndestulați, pe tine cu sârguință te mărim și lui Hristos, Celui ce te-a preaslăvit pe tine îi cântăm: Aliluia.

ICOS 7

Văzându-te pe tine nou ales al lui Dumnezeu, din locuri îndepărtate au alergat la tine credincioșii în necazuri și suferințe fiind, iar tu pe cei apăsați de nevoi nu i-ai depărtat, revărsând vindecări, dăruind alinare, cu rugăciunile pentru ei mijlocind. Pentru aceasta în tot pământul rusesc vestea minunilor tale se răspândea iar fii tăi duhovnicești te slăveau pe tine așa:

Bucură-te, păstorul nostru cel bun;

Bucură-te, părinte milostiv și blând.

Bucură-te, lecuitorul nostru cel grabnic ajutător și plin de har;

Bucură-te, tămăduitorul neputințelor noastre cel milostiv.

Bucură-te, în nevoi și împresurări grabnic ajutătorule;

Bucură-te, preadulce împăcătorule al sufletelor dezamăgite.

Bucură-te, mai înainte văzătorule al celor ce vor să fie;

Bucură-te, înainte văzătorule și mustrătorule al greșealelor celor ascunse.

Bucură-te, preacuvioase Serafime, făcător de minuni din Sarov.

CONDAC 8

Străină minune vedem la tine, preacuvioase, căci, împovărat de ani, slăbit și obosit fiind, o mie de zile și o mie de nopți pe piatră în rugăciune ai petrecut. Cine este dar îndreptățit să vestească suferințele și luptele tale pe care le-ai răbdat, fericite Părinte, ridicându-ți mâinile către Dumnezeu, pe Amalec cel închipuit biruindu-l și Domnului cântându-I: Aliluia.

ICOS 8

"Întru totul ești dorire, întru totul dulceață, preadulce Iisuse!"- Asa strigai în rugăciune, Părinte, în liniștea deplină a pustiei tale. Iar noi, cei întunecați cu deșertăciunile și în păcate toată viața petrecând, dragostea ta către Dumnezeu preamărim și ție îți cântăm așa:

Bucură-te, mijlocitorul mântuirii celor ce te iubesc și te cinstesc pe tine;

Bucură-te, cel ce aduci pe păcătoși la îndreptare.

Bucură-te, sihastru tăcut și preaminunat;

Bucură-te, rugătorul pentru noi cel stăruitor.

Bucură-te, cel ce ai arătat înflăcărată dragoste către Domnul;

Bucură-te, cel ce cu focul rugăciunii săgețile vrăjmașului le-ai ars.

Bucură-te, lumânare nestinsă prin rugăciune, în pustie strălucind;

Bucură-te, luminătorule ce încălzești și luminezi cu daruri duhovnicești.

Bucură-te, preacuvioase Serafime, făcător de minuni din Sarov.

CONDAC 9

Toată firea îngerească s-a mirat de această deosebită vedere când Starețului în zăvorâre aflat, împărăteasa Cerului și a Pământului S-a arătat, poruncindu-i să iasă din pustie și să nu-i oprească pe oamenii credincioși să vină la el, ci pe toți să-i învețe a cânta lui Hristos Dumnezeu: Aliluia.

ICOS 9

Ritorii cei mult vorbitori nu se pricep a spune puterea dragostei tale, fericite, căci împlinind porunca Maicii Domnului, tuturor ce veneau la tine în slujire te-ai predat, iar celor nepricepuți ai fost sfetnic bun, celor întristați mângâietor, celor rătăciți blând povățuitor, celor bolnavi lecuitor și tămăduitor. Pentru aceasta ție îți cântăm asa:

Bucură-te, că din lume în pustie te-ai sălășluit ca să agonisești virtuți;

Bucură-te, că din pustie în mânăstire te-ai întors ca sămânța virtuților să o semeni.

Bucură-te, cel ce ești luminat de harul Duhului Sfânt;

Bucură-te, cel ce ești plin de blândețe și smerenie.

Bucură-te, al celor ce aleargă către tine Părinte iubitor de fii;

Bucură-te, cel ce îmbărbătare și întărire prin cuvinte de iubire acestora le dai.

Bucură-te, că pe cei ce veneau la tine bucurie și comoară îi numeai;

Bucură-te, că pentru dragostea ta cea sfântă de bucuriile împărăției Cerești te-ai învrednicit.

Bucură-te, preacuvioase Serafime, făcător de minuni din Sarov.

CONDAC 10

La sfârșitul mântuitoarelor nevoințe ajungând, preacuvioase, în rugăciune plecându-ți genunchii, sufletul tău cel sfânt în mâinile lui Dumnezeu l-ai dat, pe care sfinții îngeri l-au înălțat sus, la Tronul Atotțiitorului, ca împreună să te înfățișezi întru slava cea neînserată, cântare de laudă cântând Cuvântului celui mai sfânt decât sfinții: Aliluia.

ICOS 10

Zid tuturor sfinților și mângâiere monahilor fiind, Preasfinte, Fecioara ți s-a arătat înaintea sfârșitului tău vestindu-ți că aproape este strămutarea ta către Domnul. Deci noi, minunându-ne de o asa cercetare a Maicii Domnului, îți cântăm așa:

Bucură-te, că pe împărăteasa Cerului și a Pământului la față ai văzut-o;

Bucură-te, că prin arătarea Maicii Domnului te-ai umplut de bucurie.

Bucură-te, cel ce ai primit de la ea vestea mutării tale la cele cerești;

Bucură-te, că prin glasul tău cel fără prihană sfințirea vieții tale ai arătat.

Bucură-te, că în rugăciune înaintea icoanei Maicii Domnului duhul tău cel smerit lui Dumnezeu I l-ai dat;

Bucură-te, căci cu sfârșitul tău fără durere, prevestirea ta mai înainte o ai împlinit.

Bucură-te, cel ce cu cununa nemuririi de mâna Atotțiitorului ai fost încununat;

Bucură-te, că fericirea Raiului împreună cu toți sfinții ai moștenit.

Bucură-te, preacuvioase Serafime, făcător de minuni din Sarov.

CONDAC 11

Cântare neîncetată Preasfintei Treimi înălțând, preacuvioase, prin întreaga ta viață mare ascet al evlaviei te-ai arătat: celor rătăciți spre povățuire, celor bolnavi cu trupul și cu sufletul spre tămăduire, iar noi, mulțumindu-I lui Dumnezeu pentru mulțimea cea nemăsurată a milelor Lui, neîncetat îi cântăm: Aliluia.

ICOS 11

Făclie dătătoare de lumină în timpul vieții fiind, Părinte de Dumnezeu fericit, și după moarte ca o stea strălucitoare a pământului rusesc ai luminat, căci reverși de la cinstitele tale moaște râuri de minuni celor ce cu credință și cu dragoste aleargă către tine. Iar noi, ca celui ce ești fierbinte rugător pentru toată lumea și făcător de minuni, ție-ți cântăm acestea:

Bucură-te, cel ce cu mulțimea minunilor de Dumnezeu ești preaslăvit;

Bucură-te, cel ce cu dragostea ta lumea întreagă o ai luminat.

Bucură-te, iubirii lui Hristos urmașule cel credincios și drept;

Bucură-te, mângâierea tuturor celor ce cer de la tine ajutor.

Bucură-te, izvor nesecat al minunilor;

Bucură-te, al celor bolnavi și neputincioși lecuitor.

Bucură-te, al apei celei tămăduitoare, fântână nesecătuită;

Bucură-te, că toate marginile pământului nostru cu dragostea ta le-ai cuprins.

Bucură-te, preacuvioase Serafime, făcător de minuni din Sarov.

CONDAC 12

Cunoscând harul și îndrăzneala ta cea mare înaintea lui Dumnezeu cădem la tine, preacuvioase Părinte, roagă-te fierbinte către Domnul ca să apere Sfântă Biserica Sa de necredință și dezbinare, de nevoi și necazuri, ca să cântăm împreună cu tine Făcătorului de bine, Dumnezeului nostru: Aliluia!

ICOS 12

Cântând preaslăvirea ta te fericim pe tine, preacuvioase Părinte, ca pe un puternic mijlocitor pentru noi către Domnul, ca pe un mângâietor și apărător, și cu dragoste îți cântăm ție acestea:

Bucură-te, lauda Bisericii Ortodoxe;

Bucură-te, scut și îngrădire a patriei noastre.

Bucură-te, călăuza ce-i îndreaptă pe toți către ceruri;

Bucură-te, apărătorul și ocrotitorul nostru.

Bucură-te, cel ce cu puterea lui Dumnezeu multe minuni ai săvârșit;

Bucură-te, cel ce cu vesmântul tău pe mulți bolnavi ai vindecat.

Bucură-te, cel ce toate uneltirile diavolești le-ai biruit;

Bucură-te, cel ce jivinele sălbatice cu blândețea ta le-ai supus.

Bucură-te, preacuvioase Serafime, făcător de minuni din Sarov.

CONDAC 13

O, preaminunate sfinte și mare făcător de minuni, preacuvioase Părinte Serafime, primește această sărmană rugăciune a noastră ce se înalță spre lauda ta și stând acum înaintea Tronului Împăratului Împăraților, al Domnului nostru Iisus Hristos, roagă-te pentru noi toți ca să aflăm mila Lui in Ziua Judecatii, cu bucurie cantandu-I: Aliluia.

Acest condac se citeşte de trei ori, după care se citeşte Icosul 1 şi Condacul 1

Rugăciunea către preacuviosul Serafim din Sarov

O, preaminunate Serafime, mare făcător de minuni din Sarov, pentru toți cei ce aleargă la tine ajutătorule cel grabnic ascultător, în zilele vieții tale nimeni de la tine sărman n-a ieșit ci tuturor plăcută le-a fost vederea feței tale și glasul cel cu bună întâmpinare a cuvintelor tale. Pe lângă acestea și darul tămăduirilor, darul înainte vederii și darul vindecărilor sufletelor celor neputincioase cu îmbelșugare în tine s-au arătat. Iar când te-a chemat pe tine Domnul de la ostenelile cele pământești la odihna cea cerească, niciodată dragostea ta n-a lipsit de la noi și nu este cu putință a număra minunile tale care s-au înmulțit ca stelele cerului căci iată, în toate marginile pământului te arăți oamenilor credincioși și le dăruiești tămăduiri. Pentru aceasta și noi strigăm ție: O, preabunule și blândule Cuvios al lui Dumnezeu, rugătorule cel cu îndrăzneală pentru noi, care niciodată nu depărtezi pe cei ce te cheamă pe tine, înalță pentru noi binefăcătoarea ta rugăciune către Domnul puterilor ca să întărească poporul nostru binecredincios și să ne dăruiască nouă cele de trebuință în viata aceasta și toate cele de folos pentru mântuirea sufletelor noastre, ca să ne păzească de căderi în păcat și să ne învețe pocăința cea adevărată, ca fără de piedici să intrăm în împărăția Cerurilor unde tu acum strălucești în slava neapusă, și să cântăm cu toți Sfinții, lăudând Treimea cea de Viață dătătoare, în vecii vecilor. Amin.

 

 
Chiese del Patriarcato Ecumenico (Arcidiocesi di Italia e Malta)

Dal sito della Sacra Arcidiocesi Ortodossa di Italia e di Malta

http://www.ortodossia.it/w/index.php?option=com_content&view=category&layout=blog&id=30&Itemid=188&lang=it

 
Chiese del Patriarcato di Romania in Italia

Dal sito della diocesi ortodossa romena d'Italia; l'elenco è lungo (può essere lento in fase di aperura delle pagine) e in Italia è quello in più costante aumento e aggiornamento

http://episcopia-italiei.it/index.php/it/parrocchie

 
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Dalla nostra pagina "chiese ortodosse in Torino"

cliccare qui

 

 
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Le regole alimentari dell'Ortodossia: un'introduzione

 
Ortodossia cristiana

Il primo sito che negli ultimi anni del XX secolo ha incominciato a raccogliere testi sulla fede ortodossa. Datato, ma ancora molto ricco di informazioni.

http://digilander.libero.it/gogmagog1/ortodossia/mainen.htm

 
Link al sito russo Anti-Raskol ("Anti-Scisma")

Aggiunto un collegamento al sito russo Anti-Raskol, nato per monitorare tutte le organizzazioni scismatiche nate nel mondo ortodosso. I dati sono consultabili in modo enciclopedico per rubriche, a seconda della chiesa locale o del paese di provenienza. Il quadro è quanto mai mutevole, per cui i dati possono non essere sempre aggiornati. Tuttavia, nel presentare apertamente la moltitudine (...Legione?) di gruppi scismatici, uniti quasi esclusivamente dalla pretesa di essere più autenticamente ortodossi rispetto alla Chiesa ortodossa, il sito offre un grande servizio: aiuta il vero interessato all'Ortodossia a non cadere nella disinformazione grazie alla quale i gruppi scismatici perpetuano le loro pretese.

 
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RICETTE - Harira (zuppa di legumi marocchina)

L'harira (in arabo الحريرة‎, al-ḥarīra, in berbero ⴰⵣⴽⵉⴼ, azkif) è una tradizionale zuppa marocchina e algerina, comune nei giorni di festa e come piatto di rottura del digiuno del Ramadan. In certe città del Marocco prende il nome di bufertuna (dallo spagnolo buena fortuna). Nelle sue varianti contiene spesso carne: qui vi propongo una versione del tutto vegetale e non meno ricca di sapori.

Ingredienti

• 1 cipolla tagliata a pezzi piccoli

• zenzero fresco a fettine (circa 1 cucchiaio)

• 2 spicchi d'aglio tagliati a pezzi piccoli

• 1 cucchiaio di pasta di pomodoro

• 3 cucchiai di lenticchie rosse

• 4 carote tagliate a pezzi piccoli

• 1 cucchiaino di cumino in polvere

• 2 cucchiaini di paprica dolce

• ½ cucchiaino di polvere delle 5 spezie

• pepe nero

• 2 pizzichi di zafferano (o curcuma, nelle varianti meno costose)

• 250 ml di brodo vegetale

• 1 rametto di cerfoglio

• alcune foglie di prezzemolo

• succo di 2 limoni, oltre a qualche spicchio di limone

• 400 g di ceci bolliti

Preparazione

Saltate la cipolla in padella finché si ammorbidisce. Aggiungete lo zenzero e saltate per qualche minuto.

Aggiungete l'aglio e saltate per 1 minuto (non di più perché l'aglio brucia facilmente).

Aggiungete la pasta di pomodoro e saltate per 1 minuto.

Aggiungete lenticchie e carote e mescolate.

Aggiungete cumino, paprica, polvere delle 5 spezie, pepe nero e zafferano. Mescolate e lasciate stufare per qualche minuto.

Aggiungete il brodo, che deve essere sufficiente da coprire le verdure. Coprite e lasciate sobbollire per 20 minuti.

Tritate finemente cerfoglio e prezzemolo, mettendo da parte un poco di cerfoglio per guarnire il piatto.

Aggiungete il succo di limone, e frullate la zuppa finché sarà cremosa e uniforme, e non troppo spessa (potete aggiustarne la consistenza con altro brodo o acqua)

Aggiungete il trito di cerfoglio e prezzemolo, i ceci e un abbondante pizzico di sale.

Lasciate sobbollire per altri 10-15 minuti e servite guarnendo con cerfoglio e uno spicchio di limone.

 
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